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mercoledì, 4 luglio 2007

LA DURA LEGGE DEGLI SCONTI

Tuttolibri de La Stampa di sabato 30 giugno ha pubblicato, a pag. 3, la lettera di Rocco Pinto, libraio indipendente di Torino, con il seguente titolo: “Gli sconti fan male ai librai”.

Pubblico la lettera anche qui a Letteratitudine come corollario a questo post.

Vi invito a leggerla e a discutere sul punto di vista del signor Pinto.

Il 12 giugno è passato alla camera un emendamento che liberalizza lo sconto abolendo di fatto l’art. 11 della Legge 62/2001, nota come «disciplina del prezzo fisso».

I giornali, tranne pochissime eccezioni, hanno fatto orecchie da mercanti. Se questo emendamento dell’onorevole Della Vedova dovesse passare anche al Senato ci troveremmo nella stessa situazione dell’Inghilterra, dove la liberalizzazione dello sconto ha, di fatto, smantellato la rete delle librerie indipendenti, favorendo l’espansione delle librerie di catena. Non è affatto vero, come hanno detto i sostenitori dell’emendamento, che liberalizzando gli sconti aumenta il numero dei lettori. I lettori aumentano se si fanno serie politiche nazionali di promozione del libro e della lettura. Al momento è sparita l’Associazione per il Libro che ha fatto posto all’Istituto per il Libro che si «accinge a» lasciare il posto al Centro per il libro. L’unica cosa cambiata è il nome ma nella sostanza non si è fatto nulla. Proclami, dichiarazioni d’intenti, prolusioni, promesse, prese di posizioni, rassicurazioni.

Il libro non è al centro, ma sempre più lontano. Quasi nulla su una questione che riguarda il futuro del settore del libro se non polemiche su noi «bottegai» che non riusciamo a capire il cambiamento. Mentre i giornali sopravvivono grazie ai finanziamenti pubblici il nostro settore non ha neanche il diritto di avere una legge che fissi delle regole. E noi vogliamo regole, non sovvenzioni.

Mi meraviglia anche che gli editori non prendano una posizione netta. Assistiamo invece ad una campagna continua di sconti, ribassi e promozioni. Di fatto la liberalizzazione è già in corso. Se passa l’emendamento è legalizzata.

Le Feltrinelli in questi giorni praticano il 20%di sconto sui primi 30 titoli in classifica. Quindi la promozione si fa sui libri che hanno più possibilità di vendita sottraendo sempre più quote di mercato alle librerie indipendenti.

Non solo ma lo sconto favorisce già i libri in testa alle classifiche a scapito di altri.

Io vorrei, come libraio, misurarmi sul servizio non sullo sconto.

Ed il mercato mi premia se so fare il mio lavoro, non in base a che percentuale di sconto pratico.

Ricordo infine che qualche mese fa in Francia il Ministero della Cultura ha lanciato, in occasione dei 25 anni della legge Lang sul prezzo fisso, una campagna a sostegno delle librerie indipendenti con questo slogan:

«Noi non vendiamo libri a peso, noi diamo peso ai libri» .

Rocco Pinto

Libraio in Torino


Scritto mercoledì, 4 luglio 2007 alle 00:00 nella categoria VOCE DI LIBRAIO. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.

31 commenti a “LA DURA LEGGE DEGLI SCONTI”

Voi cosa ne pensate?
vi fornisco un ulteriore spunto per una possibile riflessione: se la liberalizzazione dello sconto può causare lo smantellamento della rete delle librerie indipendenti (favorendo l’espansione delle librerie di catena), potrebbe – di riflesso – essere causa anche dell’estinzione della piccola editoria?

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 00:06 da Massimo Maugeri


Sono pienamente in sintonia col signor Rocco Pinto e vorrei che si concedesse un’onorificenza alla Stampa di Torino per averlo accolto sulle sue pagine.
Non c’e’ altro da aggiungere, se non che le piccole librerie SONO le librerie – quelle vere. Aiutiamole ed aiuteremo noi tutti: lettori, scrittori, editori d’ogni grandezza. Italiani ed ivi viventi d’ogni razza. E, per favore, cominciamo ad ESIGERE DALLA RAI-TV UN PROGRAMMA QUOTIDIANO SUI LIBRI IN ORARIO ACCESSIBILE AL GRANDE PUBBLICO (DIREI DALLE 19.30 ALLE 20.00, AL POSTO DELLE IDIOZIE CHE BEN CONOSCIAMO).
I libri in Italia, dopotutto, non costano molto: se si attendono un paio d’anni, inoltre, le edizioni economiche dimezzano il prezzo di copertina: che vogliamo di piu’ di questo? Vogliamo distruggere i piccoli venditori, quelli qualificati, e fare un supermercato anche di questi pochi spazi umani che il Paese ancora abbia?
Dunque: completa solidarieta’ ai piccoli librai e lotta strenua per lo sconto moderato e deciso tramite legge. Civilta’ vuole.

Sergio Sozi

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 02:21 da Sergio Sozi


Solidarietà ai librai!

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 10:25 da Rosa Fazzi


QUESTO GOVERNO TENTA OGNI GIORNO DI FAR DIVENTARE PIù IGNORANTI GLI ITALIANI E QUESTA NE è L’ENNESIMA PROVA!
SPERIAMO SOLO CHE NON PASSI AL SENATO….

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 10:29 da Raptus


Credo che gli sconti, soprattutto quelli posti in essere dalle grosse catene, oggettivamente facciano danni ai librai, ma fanno di un bene ai lettori…

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 10:35 da Finazio


w gli sconti per i libri!
liberalizziamo gli sconti. che tutti possano leggere a prezzi bassi.

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 11:08 da mark


Sergio propone:
cominciamo ad ESIGERE DALLA RAI-TV UN PROGRAMMA QUOTIDIANO SUI LIBRI IN ORARIO ACCESSIBILE AL GRANDE PUBBLICO (DIREI DALLE 19.30 ALLE 20.00, AL POSTO DELLE IDIOZIE CHE BEN CONOSCIAMO).
Io aggiungo: è una grande idea per una proposta possibile da lanciare e sostenere con forza.

Diamoci da fare, scriviamo a TUTTI, creiamo il caso!

Ciao, Miriam

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 12:26 da miriam ravasio


Intanto, solidarietà ai librai anche da parte mia. Posso dire che non smetterò mai di acquistare libri dal mio libraio di fiducia, che è diventato anche un caro amico.

Aderisco all’iniziativa di Sergio e Miriam.
“cominciamo ad ESIGERE DALLA RAI-TV UN PROGRAMMA QUOTIDIANO SUI LIBRI IN ORARIO ACCESSIBILE AL GRANDE PUBBLICO (DIREI DALLE 19.30 ALLE 20.00, AL POSTO DELLE IDIOZIE CHE BEN CONOSCIAMO)”.
Così sia!
Smile

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 12:32 da Elektra


…già sarebbe tanto avere un programma di libri anche in seconda serata una volta a settimana.
Comunque non toccherebbe la fascia pre tg che tanto interessa ai signori della programmazione e salvaguarderebbe l’istanza che stiamo portando avanti.

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 13:44 da eventounico


Caro ”Eventounico”,
no, non basta tenere quel che si ha: bisogna migliorare l’Italia! Coi libri!
Grazie a Miriam ed Elektra per la condivisione: adesso aspetto altre sottoscrizioni. Fatevi sotto.

Sergio Sozi

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 14:59 da Sergio Sozi


Sergio inutile dire che appoggio la tua iniziativa, posso avere il tuo indirizzo e-mail proprio per questa iniziativa, ho un’idea da condividere anche con Massimo.
ciao

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 16:16 da francesco g.


sozi, ma perché hai cambiato argomento del post?

attento sozi, che ora francesco g. ti chiederà di scrivere per il suo webgiornalino.

maugeri, ma dove sono i librai? non ti filano, eh?

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 17:11 da iena


Grazie per il sostegno, ma temo che i problemi dei librai indipendenti non possano risolversi con la pubblicazione di un articolo su un giornale o su internet. Bisogna avere avere il supporto giusto nei luoghi deputati a decidere, purtroppo.

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 17:56 da Un libraio


Io appoggio l’idea di S.Sozi anche se a qualcuno non piace che la discussione si svuolga fluida verso argomenti collaterali. Programmi sulle reti nazionali sarebbero un ottimo spunto per tutti purchè in orari più ‘umani’ e magari accattivanti, non con le solite discussioni grigie dei ’soliti’ noti o affini. Capisco il punto di vista del libraio che vorrebbe un intervento più ‘alto’ ma in fondo, sono i piccoli passi che possono portarci da qualche parte. Io sono anche per i piccoli passi. Basterebbe essere uniti. E alzare la voce.

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 18:52 da Barbara


Cari amici,

non sono scivolato su argomenti collaterali, anzi ho preso la ‘’strada maestra”, che secondo me e’ l’incremento del mercato complessivo del libro in Italia. Cosi’ si garantisce sia il pluralismo del mercato che la professione dei librai indipendenti – nonostante le leggi inique che vengono varate. Dunque, per consigliare i cittadini sui libri di qualita’, servirebbe un servizio informativo a riguardo che ORA NON ESISTE. MANDATO IN ONDA, RIPETO, DALLE 19.30 ALLE 20.00.
Inoltre, preciso che vorrei questo programma non certo per far ospitare i soliti noti ”critici del sabato notte”: immagino cio’ che e’ fattibilissimo (se ce ne fosse la volonta’ della RAI-TV: quella volonta’ che le nostre voci potrebbero sollecitare), cioe’ un programma fatto da una redazione che affidi a rotazione le recensioni a diversi critici, presi dalle universita’, dalla stampa, da Internet, dalla radio, eccetera. Cosi’ daremmo anche un po’ di lavoro ai neolaureati in Filologia Italiana o in Critica Letteraria, no? Perche’ altrimenti dovremmo vedere altri poveri giovani colti ingrigire nella disoccupazione o nelle file dei precari della scuola. Muoviamoci, gente: alziamo la voce e chiariamoci le idee.
Siamo in democrazia, vero? Allora parliamo. Senno’ non lamentiamoci se nessuno ci ”fila”.

Sergio Sozi

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 19:57 da Sergio Sozi


@ Iena:
a me le “ienate” (quelle simpatiche) vanno anche bene. L’importante è che non si superino i limiti di cui all’”avvertenza” (vedi colonna sinistra del blog).

Sui librai: magari qui al momento non c’è “fila”, ma di”filarmi” mi “filano”. :)

Precisazione: Francesco Giubilei è un ragazzo di 15 anni che ha messo “in piedi” un web-magazine culturale di tutto rispetto dove scrive gente davvero in gamba (un vero e proprio gioiello, considerata anche l’età di chi lo dirige… altro che webgiornalino!). Un ragazzo come Francesco va senz’altro incoraggiato e aiutato. Cosa che farò presto proprio qui a Letteratitudine.

Appoggio anch’io l’istanza di Sergio. Sarebbe davvero bello un programma di libri in quella fascia oraria.
Mi aiutate a fare una ricognizione degli spazi Tv dedicati ai libri? (non essendo un patito della televisione magari me ne sfugge qualcuno). “Per un pugno di libri” mi pare vada ancora in onda su Rai Tre. Il programma notturno a cui si riferisce Sergio va in onda il sabato notte (condotto da Marzullo, mi pare). Poi ci sono gli spazi TG (vedi Mollica su TG1). C’è un miniprogramma di Elkann su La7 (mi pare). E poi?

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 21:49 da Massimo Maugeri


“Caro ”Eventounico”,
no, non basta tenere quel che si ha: bisogna migliorare l’Italia! Coi libri!”

Caro Sergio Sozi,
no, non ho detto di tenere quel che si ha.

Comunque se vuoi consensi, ecco il mio.

Va meglio ora ?

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 21:58 da eventounico


Grazie per Massimo per avermi difeso!
Comunque Iena hai toppato in pieno, I’m sorry.
Ho chiesto l’e-mail a Sergio per tutt’altro motivo.
Per cercare di appoggiare la sua iniziativa non solo a parole ma anche con i fatti.
Gli voglio chiedergli di spiegarmi meglio in cosa consiste la sua iniziativa per scriverne un articolo (vabbè sul mio giornale, è ovvio).
Comunque consiglio a tutti “fuori testo” un programma online di libri, link http://www.rvnet.eu/fuoritesto

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 22:13 da francesco g.


gentile massimo maugeri, desideravo ringraziarla per il suo impegno a favore dei librai indipendenti. sono tempi duri per noi librai, spesso costretti a reiventarci il lavoro. interventi come il suo fanno sempre piacere.
ancora grazie.
enzo.

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 22:36 da enzo, libraio


Caro ”Eventounico” e cari amici TUTTI,

io non entro in polemica con nessuno: a causa di personale forma mentis e per altri miei motivi interiori (la cui illustrazione riservo alla mia produzione narrativa e poetica).
Grazie, dunque, per la Sua adesione, ”Eventounico”, e se La ho misinterpretata Le chiedo prontamente scusa.

L’importante, qui e ora, e’ capire tutti insieme che bisogna smetterla di rassegnarsi a stare nel ”terzo mondo culturale italiano”: l’editoria libraria deve diventare il principale traino della nostra cultura nazionale; gli artigiani del libro devono poter sopravvivere del loro lavoro, come i carpentieri o gli ebanisti. Molta altra gente deve, nel futuro, diventare di professione scrittore o libraio o editore indipendente (cioe’ l’editore onesto, che paga le opere agli autori e poi le vende, dando la percentuale che gli spetta all’autore). Sin da subito. Anzi da prima di subito, cosi’, almeno ”molto dopo”, si ottiene qualcosa.
Chi chiede 100 oggi, ottiene 10 dopodomani. Se oggi chiede 10, rimane a bocca asciutta sin da subito.
MA SE IL MERCATO RIMANE RISTRETTO ALLE CASE EDITRICI MEDIO-GRANDI, CIO’ NON E’ POSSIBILE. SI DEVE ALLARGARE IL GIRO DEGLI ACQUIRENTI COSCIENZIOSI CHIEDENDO ED OTTENENDO SPAZI VISIBILI ALLA RAI-TV.

Pertanto, amici, rimbocchiamoci le maniche e ”Uniamci, stringiamci: l’unione e l’amore rivelano ai Popoli le vie del Signore (…)”, come diceva un Tale piuttosto cantato in Italia sin dal 1849. Un poeta.

Grazie anche a Barbara ed ovviamente al nostro squisito Massimo.
Iena: mordimi sul collo, eh eh (sei una spiritosona goliardica e simpatica: ciao Cara! Ho capito che concordi anche se non lo dici esplicitamente).

Sergio Sozi

Postato mercoledì, 4 luglio 2007 alle 22:46 da Sergio Sozi


Ok amici tutti di letteratitudine, se riusciamo a mettere in piedi qualcosa di concreto, un progetto o quello che volete io ci sono. Da soli non ha senso salvo avere agganci (che comunque io non ho) per cui se si riesce a smuovere qualcosa o almeno a provarci ben venga. Non conosco il mondo della televisione nel senso che non so come funzioni, chi propone a chi o chi approva e mette in ‘produzione’ cosa. Penso che la media piccola editoria andrebbe aiutata con un ma. E anche qui dovremmo unirci tutti. Fare tana libera tutti. Contro gli editori disonesti che avvelenano il mercato. Allora, portiamo a conoscenza del pubblico le piccole realtà editoriali (io lo chiamo ‘il mondo sommerso’) attraverso trasmissioni tv (che di certo sarebbe il modo più diretto e seguito) però facciamo con criterio senza generalizzare. I soli noti grigi e votati a una ‘certa’causa ci sono già. Per cui sarebbe meraviglioso poter dare voce a quegli editori e quei testi che ‘dicono qualcosa’ ma nessuno li legge. Una cosa che tutt’ora non capisco è perchè non si fanno più sani dibattiti. Per raccontare un testo, spiegarne la negesi, le scelte narrative, quei passaggi meno facili da capire, le tematiche affrontate. Dar voce all’autore secondo me può essere un buon modo per darne al libro stesso e quindi anche ai librai che vivono di vendite libri.
Scusate il papiro.

Buona giornata a tutti!

Postato giovedì, 5 luglio 2007 alle 07:20 da Barbara Gozzi


Sono un piccolo libraio e ovviamente non posso che essere d’accordo con il libraio torinese. Ma sono d’accordo, in quanto da sempre avido amante dei libri, pure con chi inneggia agli sconti. Si deve riflettere però su un punto: lo sconto è un meccanismo commerciale, utilizzato come arma concorrenziale da chi se lo può permettere. E costoro ne fanno, ovviamente, un vessillo della diffusione della cultura, della pratica della lettura ecc. Non stanno certo a dire che si tratta di un modo per incrementare le vendite e guadagnare più denari… Se fosse un veicolo di cultura, perché non spingere gli editori a un ribasso dei prezzi di copertina? Quegli stessi editori che tarano il prezzo sulla base della scontistica che sono costretti a fare con i grandi distributori. Mi fermo qui. Buona lettura a tutti!

Postato giovedì, 5 luglio 2007 alle 08:55 da Sergio


Io un’idea semplice, ma efficace per aituare le librerie indipendenti e le case editrici medio-piccole ce l’averei. Si tratta di bookerang un servizio sperimentato su scala locale e che ora sto cercando di far crescere sul territorio nazionale.
Non si tratta di e-commerce, ma di un semplice meccanismo on-line che incentiva un comportamento reale, quello di recarsi fisicamente nelle librerie presenti sul territorio per acquistare libri da regalare ad amici e parenti, ma anche a se stessi. http://www.bookerang.it/index.php/bookerang/InfoBookerang/cosa

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

Postato giovedì, 5 luglio 2007 alle 12:59 da emanuele zippilli


Grande problema quello degli sconti. Ieri ero a Bologna e ho trovato nelle librerie volumi nuovi di Einaudi e Feltrinelli con il 30%. Parlo di librerie importanti, che a loro volta erano terrorizzate dalla prossima apertura delle librerie COOP… mi domando perchè non si riesca a fare qualcosa per impedire una concorrenza che definirei “sleale”. So di qualche editore che non distribuisce per scelta ai supermercati e simili, o meglio non lo fa in prima battuta. Ma sono casi estremamente isolati e non fanno testo.
Comunque solo trovando una forte coesione tra loro credo che i librai potrebbero raggiungere un risultato forte. E non so quanto la “liberalizzazione” dei prezzi potrà aiutarli. A sentire quelli che conosco meglio dipenderà sempre tutto dagli editori e dai prezzi di base e rimarranno avvantaggiati ugualmente quelli che potranno permettersi di abbassare i prezzi, come ora.
e.

Postato giovedì, 5 luglio 2007 alle 15:46 da elisabetta


Caro Zippilli e cara Elisabetta (alla quale diro’ in separata sede cosa penso del suo romanzo):
interessanti sono tutte le idee, ma, secondo me, oggi occorre unirsi e puntare senza intellettualismi ed eccessivi ”distinguo” sull’unica grande occasione che abbiamo per incrementare la vendita complessiva dei libri (cosi’ anche estendendo il mercato a molti piccoli editori che non possono permettersi gli sconti):
CHIEDERE A RAI UNO (TV), CON UNA LETTERA APERTA DA FAR PUBBLICARE SU QUALCHE GIORNALE NAZIONALE, UN PROGRAMMA QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE LIBRARIA IN ORARI DI MASSIMO ASCOLTO.
Per confortarci sulla reale, anche economica importanza del libro in Italia, consideriamo una dichiarazione fresca fresca dell’on. Francesco Rutelli, appena resa al Premio Strega: ”In Italia, l’industria del libro ha un fatturato di sette otto volte quello del cinema” (sic: RAI UNO, ore 24 circa di oggi, 5 VI 2007).
Allora che aspettiamo?
Vi immaginate quanto respiro daremmo a tutti, librai, autori, piccoli editori, addetti della cultura, se ogni giorno dieci milioni di italiani vedessero un programma sui libri? Si raddoppierebbe quantomeno il mercato, se tale programma divenisse continuativo per almeno cinque sei anni.

E’ nell’interesse della cultura, vendere piu’ cultura!

Sergio Sozi

Postato venerdì, 6 luglio 2007 alle 01:08 da Sergio Sozi


Sì, condivido la strategia proposta da Sergio: una sola richiesta chiara e precisa nella formulazione, sostenuta da una campagna culturale ampia e organizzata. Niente intellettualismi, né virgole, né (pericolosi) appigli:

1.CHIEDERE A RAI UNO (TV), CON UNA LETTERA APERTA DA FAR PUBBLICARE SU QUALCHE GIORNALE NAZIONALE, UN PROGRAMMA QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE LIBRARIA IN ORARI DI MASSIMO ASCOLTO.
Il primo giornale da contattare è senza alcun dubbio il Sole 24 Ore, nell’edizione domenicale. Il resto verrà da sé.

2. Far sottoscrivere a tutti gli autori un atto d’adesione con l’impegno a sostenere e a pubblicizzare l’iniziativa in ogni pubblica occasione (interviste, passaggi tv, concorsi, serate letterarie, blog, ecc. ecc.)

Sergio, il testo lo scrivi tu?

Ciao e un caro saluto a tutti.
Miriam Ravasio

Postato venerdì, 6 luglio 2007 alle 22:24 da miriam ravasio


Cara Miriam,

accolgo personalmente come ottime e perfettamente fattibili le tue indicazioni: Il Domenicale del Sole 24h per ottenere risonanza nazionale e dunque aggregare altri intellettuali e un atto d’adesione con impegno a pubblicizzare l’iniziativa in ogni modo possibile da sottoporre a firma.
Il testo lo sto elaborando.
Parleremo meglio di tutto cio’ quando Massimo tornera’ dalla vacanza. Insomma prendo nota e assommo le tue ad altre proposte ed idee che, sempre personalmente, accetto.
Io sono un tipo che non demorde e non dimentica, quando e’ convinto di qualcosa. E adesso lo sono.

Saluti Cari

Sergio Sozi

Postato sabato, 7 luglio 2007 alle 01:50 da Sergio Sozi


Grazie a tutti voi che avete scritto e che vi interessate di libri e librerie…indipendenti! Io ho una libreria in una piccola città in Abruzzo (Chieti) ed il mio commento vuole focalizzare anche un’altro problema legato alla mancata approvazione della legge sul libro, ma prima di fare ciò vi vorrei ricordare che noi librai, sia attraverso le associazioni di categoria, sia con il nostro apporto personale, stiamo lottando da tanti anni perchè questa benedetta legge venga approvata dal parlamento ed abbiamo visto presentarla da tanti parlamentari di altrettanti partiti che se ne sono fatti via via paladini, non ultimo l’on. Walter Veltroni, ma a nulla ciò è servito! Paesi più avanti di noi quali Spagna e Francia posseggono una legge da tanto tempo! Torno alla motivazione iniziale, la mia riflessione mi porta a pensare che la scomparsa delle librerie indipendenti (e se la legge non viene approvata tra poco ciò accadrà, purtroppo)si trascinerà anche una diminuzione drastica degli editori di nicchia che, come le librerie indipendenti, non hanno una forza economica tale da farli resistere ai megagruppi editoriali che hanno il totale, o quasi, monopolio del mercato del libro in Italia. Ciò comporterebbe una drastica diminuzione della libera circolazione delle idee…..perchè tanti editori di nichhia stampano libri importanti oltre che belli! Sarebbe una grande tristezza dover assistere alla scomparsa di libri che, seppur importanti, non “vendono” e non hanno un’alta “rotazione”….ma come si fa a pensare che un libro vale solo per le copie che vende? Mio nonno ha aperto la libreria nel 1942 ed i libri, Lui, li prestava a chi non poteva comperarli! Si chiamerà anche progresso ma mi piacerebbe tornare ad essere un “Parnaso Ambulante” come diceva Christopher Morley nel suobellissimo libro pubblicato anni fa da Sellerio. Altra aggravante per le librerie indipendenti è che la maggior parte dei librai che le “abitano” sono librai nella pancia, nelle viscere, nella testa ed alla fine nel borsellino. Ma mi chiedo e vi chiedo: “Se le cose non si fanno con passione….che gusto c’è???” ciao a tutti e…. “diamo peso ai libri”.
Dimenticavo, complimenti alle ragazze Cavallotto le ho conosciute in alcuni corsi della scuola Mauri ed erano già in gambissima!! Abbiamo bisogno di libraie così.
Ciao Antonella

Postato sabato, 7 luglio 2007 alle 13:16 da Antonella De Luca libraia


Egr. sig.ra De Luca,

per prendere diversi piccioni con una fava, sto in questi giorni approntando le linee guida di una ”proposta- lettera aperta” tesa a chiedere alla RAI UN PROGRAMMA DI RECENSIONI LIBRARIE QUOTIDIANO E IN FASCIA ORARIA 19-20.
Forse una pazzia ma non troppo, visto che l’editoriale e’ una delle maggiori industrie culturali italiane, superiore di molto per fatturato a quella del cinema. Lo dice Rutelli, non io (e proprio sulla RAI, il 5 luglio 2007).
Lottare per questo fine sarebbe un toccasana per molti mali: le piccole case editrici (da lei menzionate giustamente), i piccoli librai, gli scrittori… tutti gli Italiani. Purche’ il progetto sia chiaro e realizzato in maniera non clientelare dalla RAI. La difficolta’ sta in questo. Ma sono fiducioso e presto proporro’ ”apertu visu” la mia lettera. Che attendera’, dunque, sottoscrizioni forti di persone disposte a non far cadere la cosa per lunghi tempi. E disposte a parlarne ovunque e per molti mesi, finche’ non vi sia una risposta da viale Mazzini.
Ma per ora e’ tutto ”in fieri”. Vedremo.

Saluti Cari

Sergio Sozi

Postato domenica, 8 luglio 2007 alle 03:32 da Sergio Sozi


Per Sergio:
Si prosegua l’azione secondo il piano.
Buon lavoro!

Postato martedì, 10 luglio 2007 alle 00:09 da miriam ravasio


Appoggio pieno alla lodevole proposta di Sergio Sozi. Facciamoci sentire! Accresciamo la cultura pura in Rai! Ce n’è davvero bisogno!
Sandro

Postato giovedì, 12 luglio 2007 alle 23:54 da sandro paolucci



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