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Archivio di agosto 2018

martedì, 21 agosto 2018

GIUSEPPE LUPO con “Gli anni del nostro incanto” (Marsilio) e Fulvia Toscano (direttrice di Naxoslegge) in radio a LETTERATITUDINE

GIUSEPPE LUPO con “Gli anni del nostro incanto” (Marsilio) e Fulvia Toscano (direttrice di Naxoslegge), ospiti del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospiti della puntata: Giuseppe Lupo, autore di “Gli anni del nostro incanto” (Marsilio) e Fulvia Toscano, direttrice di Naxoslegge

Nella prima parte della puntata abbiamo incontrato lo scrittore Giuseppe Lupo per discutere del suo nuovo romanzo intitolato “Gli anni del nostro incanto” (Marsilio).
[Il 31 agosto 2018, nell'ambito del Festival letterario e culturale Naxoslegge, Giuseppe Lupo riceverà il Premio Promotori della Lettura 2018.]

Nella seconda parte della puntata abbiamo incontrato Fulvia Toscano per discutere dell’edizione 2018 di Naxoslegge e del Premio ai Promotori della Lettura.

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Di seguito, la scheda del romanzo di Giuseppe Lupo: “Gli anni del nostro incanto” (Marsilio)

Una domenica di aprile, una Vespa, a Milano, negli anni Sessanta: un padre operaio, una madre parrucchiera, un figlio di sei anni e una bimba che non ne ha ancora compiuto uno. Vengono dalla periferia, sembrano presi dall’euforia del benessere che ha trasformato la loro cronaca quotidiana in una vita sbarluscenta. Qualcuno scatta una foto a loro insaputa. Vent’anni dopo, nei giorni in cui la Nazionale di calcio italiana vince i Mondiali di Spagna, una ragazza si trova al capezzale della madre che improvvisamente ha perso la memoria. Il suo compito è di ricordare e narrare il passato, facendosi aiutare da quella foto. Prende così avvio il racconto di una famiglia nell’Italia spensierata del miracolo economico, una nazione che si lascia cullare dalle canzoni di Sanremo, sogna viaggi in autostrada, si entusiasma con i lanci nello spazio dei satelliti americani e sovietici, e crede nel futuro, almeno fino a quando non soffia il vento della contestazione giovanile e all’orizzonte si addensano le prime ombre del terrorismo. Dopo la strage di piazza Fontana finisce un’epoca favolosa e ne comincia un’altra. La città simbolo dello sviluppo industriale si spegne nel buio dell’austerity, si sporca di sangue e di violenza, mostra il male che si annida e lascia un segno sul destino di tutti. Con un romanzo dalla scrittura poetica e struggente, forte nei sentimenti ed evocativo nello stile, Giuseppe Lupo ci racconta il periodo più esaltante e contraddittorio del secolo scorso – gli anni del boom e quelli di piombo – entrando nei sogni, nelle illusioni, nelle inquietudini, nei conflitti di due generazioni a confronto: quella dei padri venuti dalla povertà e quella dei figli nutriti con i biscotti Plasmon.

Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Per Marsilio ha pubblicato L’americano di Celenne (2000; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello, Prix du premier roman), Ballo ad Agropinto (2004), La carovana Zanardelli (2008; Premio Grinzane Cavour-Fondazione Carical, Premio Carlo Levi), L’ultima sposa di Palmira (2011; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì; tradotto in Ungheria), Atlante immaginario (2014) e L’albero di stanze (2015; Premio Alassio-Centolibri, Premio Frontino-Montefeltro, Premio Palmi). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del «Sole 24 Ore» e di «Avvenire».

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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La colonna sonora della puntata: “Volare (Nel Blu Dipinto Di Blu)” di Domenico Modugno; “Il ragazzo della via Gluck” di Adriano Celentano; “Dio è morto” dei Nomadi.

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

lunedì, 6 agosto 2018

LetteratitudineNews: dal 25 luglio al 6 agosto 2018

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dal 25 luglio al 6 agosto 2018

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ROSELLA POSTORINO vince il PREMIO RAPALLO 2018

FRANCESCO TARGHETTA racconta LE VITE POTENZIALI

ANIME PERSE di Umberto Piersanti (recensione)

L’ORO DEI MEDICI di Patrizia Debicke: incontro con l’autrice

IL CANTO DELL’UPUPA di Roberto Mistretta (prefazione e nota dell’autore)

DISTURBI DI LUMINOSITÀ di Ilaria Palomba: incontro con l’autrice

RADICI 2018: il Festival di Lucera

SABBIA NERA di Cristina Cassar Scalia (recensione)

QUESTIONE DI VIRGOLE di Leonardo G. Luccone: incontro con l’autore

UN VIAGGIO LETTERARIO PIU’ A SUD DI TUNISI (e la nuova edizione del Premio)

CLASSIFICA: dal 16 al 22 luglio 2018 – segnaliamo “Manicomio primavera” di Clara Sereni

CETTI CURFINO va al Kerayles Fest di Solarino

A MARTA MORAZZONI IL PREMIO FONDAZIONE IL CAMPIELLO

DOLORES REDONDO vince il PREMIO BANCARELLA 2018 (con “Tutto questo ti darò”, DeA Planeta)

LA COMPAGNIA DI DANZA STORICA

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© Letteratitudine
(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

sabato, 4 agosto 2018

IL SANGUE MACCHIA, SIR di Costanza Durante e Giovanni Di Giamberardino

La nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “A botta e risposta (un tandem letterario conversando di libri) è dedicata al romanzo “Il sangue macchia, Sir” di Costanza Durante e Giovanni Di Giamberardino (Neri Pozza).

Giovanni Di Giamberardino è sceneggiatore, autore televisivo (Il Boss delle Cerimonie, Il Castello delle Cerimonie) e critico per la rivista Rolling Stone. Ha pubblicato il romanzo La marcatura della regina, Edizioni Socrates, e non si è mai mosso da Roma.

Costanza Durante nasce a Milano nel 1990, cresce a Napoli e vive a Roma. Nel 2013 si diploma in Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia. Vincitrice della Borsa Sbarigia al premio Solinas 2016, lavora come sceneggiatrice per varie produzioni.

Entrambi formano un’affiatata coppia letteraria che ha dato origine a due romanzi, entrambi pubblicati da Neri Pozza: “Giallo banana” e – per l’appunto – Il sangue macchia, Sir

A proposito di “Giallo banana” non sono mancate autorevoli e prestigiose dichiarazioni di stima (che riportiamo qui di seguito):

«Brillante come un collier, frizzante come lo champagne, urticante come il vetriolo. Il colore del crimine nei salotti buoni è Giallo Banana».
Maurizio de Giovanni

«Il primo investigatore a sangue blu della narrativa italiana, decaduto quanto basta da coltivare un insospettato fiuto per il crimine».
Diego De Silva

«Di Giamberardino e Durante… Sono loro i nipotini di Fruttero e Lucentini? Un romanzo delizioso, vivacissimo, ottimamente costruito».
Antonio D’Orrico, Sette

Le storie di Costanza e Giovanni hanno come protagonista un personaggio molto peculiare. Si tratta di Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea (altresì noto come il principe di Sant’Andrea): quarant’anni, un metro e novanta per centodieci chili. In “Giallo banana” il principe di Sant’Andrea ha indossato i panni di un originale, ma brillante, investigatore… che ritroviamo anche in “Il sangue macchia, Sir“. Sono trascorsi solo pochi mesi dal primo caso di omicidio risolto da Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea. È finita qui? Naturalmente no. E, per certi versi, è una fortuna… perché il nostro protagonista si ritrova solo e annoiato. A scuoterlo dalla noia, arriva un vecchio caso che ci riporta all’anno 1997. C’è un padre assassino, scomparso nel nulla, e una figlia che vuole assolutamente riabilitarne l’immagine. Il soggetto in questione è Pietro Saba, il killer dell’Aventino.

Ripartiamo da qui, dunque… con il Principe Investigatore che si ri-tuffa in una nuova avventura investigativa supportato dal maggiordomo sovietico Gelasio e della Tavor-dipendente zia Magda.

Abbiamo invitato Giovanni e Costanza a mettere alla prova le loro belle bene e a cimentarsi in un loro personalissimo “tandem letterario” finalizzato a farci conoscere qualcosa di più di “Il sangue macchia, Sir” e dei personaggi letterari che popolano il romanzo.

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Il sangue macchia, Sir” (Neri Pozza): il “tandem letterario” di Costanza Durante e Giovanni Di Giamberardino

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Risultati immagini per Costanza Durante e Giovanni Di GiamberardinoG: Prego, prima le donne. Sono un gentiluomo.
C: Gentilissimo, grazie! Inizierei con una domanda sul personaggio, il conte Vittorio Maria Canton di Sant’Andrea. Sarei curiosa di sentire secondo te qual è il suo miglior pregio e il suo peggior difetto.

G: Credo che il peggior difetto di Vittorio sia la sua costante ricerca di approvazione da parte degli altri, chiunque altro. Il suo bisogno di sentirsi dire “Bravo, non sei troppo male, alla fine”, che lo riduce a fare le cose più patetiche immaginabili. Il suo miglior pregio invece è la sua risolutezza, il non mollare mai fin quando non raggiunge l’obiettivo, cioè quasi mai. Eppure ci prova lo stesso e non demorde. Vorrei avere anche io questo atteggiamento, glielo invidio molto.
A te invece chiedo in quale ambiente sociale non vedresti mai investigare Vittorio. Lo abbiamo visto nella Roma cafonal e in quella intellettuale. Dove invece non metterebbe mai piede? (continua…)

Pubblicato in A BOTTA E RISPOSTA (un tandem letterario conversando di libri)   Commenti disabilitati

venerdì, 3 agosto 2018

POESIA: MELAMANGIAI di Daniela Matronola

Il nuovo appuntamento dello spazio “POESIA” di Letteratitudine è dedicato alla raccolta di versi di Daniela Matronola intitolata “Melamangiai” (RP libri)

Di seguito, la recensione di Simona Lo Iacono.

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MELAMANGIAI di Daniela Matronola

di Simona Lo Iacono

Scrivere è sempre uno scandalo. Forse un peccato originale. Come se, cogliendo il frutto proibito nel giardino dell’Eden, Eva avesse immesso nell’eternità non solo il destino dell’uomo, la sua fragilità, la sua finitezza. Ma anche l’ambiguità delle parole.
Prima di tradire, l’uomo non scontava alcuna differenza tra l’essere interiore e quello esteriore. Interagiva con Dio attraverso un linguaggio silenzioso e stupito. Ma quando disobbedisce, la prima cosa di cui si accorge è che è nudo. Che è uomo, e deve coprirsi. E che la parola non è solo relazione, ma anche maschera.
Per farne riaffiorare la purezza, per tornare a darle la perfezione originaria, servono i poeti.
A loro è dato eliminare le scorie del tradimento, scavare, riannodare, ripulire. Nelle loro mani è la ricerca dolorosa di quella prima compattezza tra dentro e fuori. Una compattezza perduta per orgoglio.
Il poeta, allora, in qualche modo è un potente rievocatore di umiltà, perché si fa servitore della primissima vocazione della parola.
Ripara al tradimento, sia pure nel breve lasso di un verso.
Daniela Matronola è quel genere di poeta.
Non a caso la sua raccolta di versi si intitola “Melamangiai” (RP libri), la parola che disse Eva dopo quel primo morso alla mela nel paradiso terrestre. (continua…)

Pubblicato in POESIA   Commenti disabilitati

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