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lunedì, 14 maggio 2007

PERCHÉ LE DONNE LEGGONO PIÙ DEGLI UOMINI?

Tempo fa un frequentatore di Letteratitudine (non ricordo chi e chiedo venia all’interessato) dichiarò in un commento di essere un grosso acquirente di libri. Aggiunse, però, che era la moglie a leggere la maggior parte dei libri acquistati. Quel frequentatore scrisse anche di avere la netta sensazione che, in generale, il numero delle lettrici fosse superiore a quello dei lettori e mi propose di pubblicare un post/sondaggio per verificare se la sua fosse una percezione condivisa e dunque veritiera.

Pochi giorni fa ho appreso da Repubblica.it che non solo la percezione del nostro amico era – ed è – condivisibile, ma coincide addirittura con una realtà basata su dati statistici.

Ebbene sì! Secondo i dati forniti dal rapporto "I cittadini e il tempo libero", svolta dall’Istat a maggio 2006 sulla lettura di libri e il ricorso alla biblioteca, le donne leggono più degli uomini.

Quest’indagine Istat, peraltro, ci fornisce informazioni ulteriori non del tutto entusiasmanti (nulla di particolarmente nuovo, per la verità). Ve ne elenco alcune:

-         sono più di 20 milioni coloro che non hanno letto nemmeno un libro in un anno

-         leggono di più laureati, dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e impiegati

-         si legge di più nel Nord-ovest e nel Nord-est

-       tra le cause principali della non-lettura figura in testa la noia; seguono la mancanza di tempo libero, il preferire altri svaghi, i problemi di vista, i motivi di salute, l’età anziana, il preferire altre forme di comunicazione, la troppa stanchezza dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende di casa.

Tornando al post, però, la domanda è: perché le donne leggono più degli uomini?

Hanno forse più tempo libero? Più voglia di apprendimento? Più interesse all’analisi? Hanno meno problemi di vista? Sono meno allergiche alla carta? Gli uomini sono troppo intenti a scrivere per poter anche leggere?

O forse le donne riescono ad apprezzare di più la lettura perché sono più in grado, rispetto agli uomini, di leggere con leggerezza?

E ancora: se è vero che più lettura equivale a più conoscenza, e se ha un fondamento il motto che dice “chi sa cavalca chi non sa”, potrebbe – il dato di cui trattiamo – essere l’indizio di una silenziosa rivoluzione in atto?

E le donne che leggono sono davvero pericolose, come recita il titolo provocatorio di questo libro edito da Rizzoli?

Mi viene in mente una frase di Daria Bignardi, che ha scritto la prefazione del suddetto libro: “Le donne che leggono sono pericolose soprattutto per se stesse. Ci sarà un motivo se la storia dell’umanità ha ritardato la lettura alle donne”.

Che abbia ragione la Bignardi? Non è che le donne, oggi, leggono più degli uomini per compensare i ritardi imposti dalla storia?

Voi che ne dite?


Scritto lunedì, 14 maggio 2007 alle 22:36 nella categoria SONDAGGI, GIOCHI E SVAGHI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.

52 commenti a “PERCHÉ LE DONNE LEGGONO PIÙ DEGLI UOMINI?”

Non credo che una donna legga per rivalsa quanto piuttosto per piacere personale. Comunque è vero, le donne leggono di più, lo dico per esperienza personale.

Postato lunedì, 14 maggio 2007 alle 23:50 da N


a me piace viaggiare, e quando viaggio “deduco” il livello di civiltà di un luogo dal numero di librerie che vedo
in italia, è triste dirlo, ce ne sono davvero poche
ecco perché anche una signora come me, che legge un solo libro alla settimana (esclusi quelli “tecnici” per lavoro) viene considerata una forte lettrice

però vorrei spezzare una lancia a favore degli uomini: mio figlio (anni dieci e mezzo) legge molto più di me (ha finito tutti i grandi classici per ragazzi che abbiamo in casa -sono stati miei e di mia madre prima di me) e in più ogni settimana prende un libro dalla bibliotechina della scuola

quasi tutti i miei amici (sia maschi sia femmine) leggono moltissimo, e infatti è con loro che amo passeggiare per le varie città, il sabato mattina in gita, alla ricerca di titoli fuori catalogo

l’unico periodo della mia vita durante il quale non ho letto nulla (né ho comrpato alcun libro) è durato per due anni, durante i quali facevo la lettrice e la traduttrice: per lavoro, dunque, mi toccavano due o tre romanzi al giorno (per tacer delle traduzioni) e sì, di libri avevo la nausea!

non credo ci sia una risposta universale al quesito che ha posto massimo maugeri, ma tenuto conto che la lettura è un momento di isolamento dalla realtà circostante (perché il lettore è immerso in una STORIA o in uno STUDIO e può tranquillamente dimenticare fatti, rumori, odori del mondo “esterno” -ho bruciato diverse volte il sugo, per “colpa” di un libro!) forse una delle spiegazioni del maggior numero di donne lettrici è che le donne hanno ancora oggi una vita più faticosa rispetto agli uomini (ancora oggi il peso della famiglia e della casa ricade principalmente sulle donne; ancora oggi per ottenere la stessa qualifica “lavorativa” di un collega maschio, la donna deve impegnarsi di più), e quindi, forse, hanno più bisogno di ricaricare il cervello stanco, prendendo delle piccole pause dal mondo reale

isabella rinaldi

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 08:55 da ls


Il motivo è evidente, caro Massimo: noi donne siamo più intelligenti.
A parte gli scherzi, la penso come Isabella Rinaldi con la differenza che nella mia cerchia di amici sono effettivamente le donne a leggere di più.
Sarebbe interessante analizzare le differenze, se ci sono, tra letture maschili e letture femminili. Che ne dite?

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 09:51 da Elektra


Caro Massimo,
non per essere polemica, ma ritengo che le donne leggano più degli uomini perché gli uomini sono mediamente “più lavativi” e perché le donne riescono a ottimizzare meglio e in maniera più produttiva il loro tempo libero, che è inferiore a quello degli uomini.
Per una volta faccio io il Cicerone e ti copincollo un’articolo di Repubblica del 26 aprile dove si parla di un’altra indagine Istat la quale evidenzia che in termini di tempo libero le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini già a 10 anni.
Ecco il testo dell’articolo:

« Tempo libero, le donne svantaggiate rispetto agli uomini già a 10 anni »

di ROSARIA AMATO

ROMA – Gli italiani sono tra gli europei a disporre di meno tempo libero, circostanza che però penalizza le donne molto più degli uomini. Infatti le donne tra i 20 e i 74 anni hanno a disposizione 4h08′, gli uomini esattamente un’ora in più (5h08′).Uno svantaggio che parte da lontano. Esattamente dalla prima infanzia. I dati tratti dall’indagine Multiscopo dell’Istat “Uso del tempo” (che si riferisce agli anni 2002-2003) attestano infatti che già nella fascia d’età che va dai 3 ai 13 anni in un giorno medio settimanale le bambine dispongono di 18 minuti in meno di tempo libero rispetto ai loro coetanei (rispettivamente 5h21′ e 5h39′).

Il tempo libero comincia a scarseggiare a 10 anni.

“Le prime differenze diventano nette in effetti intorno ai 10 anni – spiegano gli esperti dell’Istat – quando le bambine dedicano già una piccola parte del loro tempo alle attività domestiche. Ma, in genere, le bambine hanno meno tempo libero già da piccole perchè in media dedicano qualche minuto giornaliero in più allo studio rispetto ai loro coetanei”.

Gli adolescenti avvantaggiati rispetto alle coetanee.

E’ soprattutto nella fascia d’età tra i 14 e i 19 anni che la differenza si nota: le ragazze mediamente dedicano 4h41′ al giorno ad attività di tempo libero, a fronte delle 5h28′ dei ragazzi. “Questi ultimi – spiega l’Istat – dedicano una parte maggiore della propria quotidianietà a tutte le attività di tempo libero: socialità, attività sportiva, giochi, eccetera”.

In Europa le donne al penultimo posto dopo le lituane.

E poi si arriva all’età adulta, nella quale le donne tra i 20 e i 64 anni dispongono di 3h28′ di tempo libero contro le 4h16′ degli uomini. Dedicano pertanto alle attività di tempo libero il 14,4% della propria giornata, contro il 17,7% degli uomini. Dati che le pongono al penultimo posto nella graduatoria europea insieme alle francesi, precedute solo dalle lituane.

Differenza più forte dopo i 65 anni.

Di conseguenza, sulle donne ricade il maggior carico di lavoro giornaliero in casa e fuori casa: 7h21′ contro 6h15′ degli uomini. Differenza che permane anche nell’età della pensione, anzi si accentua: dopo i 65 anni, le donne dispongono di 5h04′ contro 6h26′ degli uomini.

Tra i 35 e i 44 anni meno di un’ora libera al giorno.

Il tempo libero non si distribuisce naturalmente in maniera uniforme neanche tra le fasce di età. In un giorno medio settimanale quasi tutti (96,5%) dedicano almeno 10 minuti della propria giornata ad un’attività di tempo libero: resta tuttavia una seppure esigua percentuale (3,5%: 3% degli uomini e 4% delle donne), attesta l’Istat, di persone che non praticano hobbies, non vedono la tv, non praticano attività di socializzazione. La fascia d’età più penalizzata, a causa dei maggiori carichi di lavoro, è quella tra i 35 e i 44 anni: le donne arrivano a disporre di meno di tre ore di tempo libero (2h5f3′) e gli uomini di 3h34′. Il tempo libero riprende ad espandersi nuovamente dai 45 anni in poi, fino ad arrivare alle 4h49′ tra i 55 e i 64 anni.

Le madri single hanno più tempo di quelle in coppia.

A erodere fortemente il tempo libero delle donne è naturalmente la presenza dei figli. Ma, a differenza di quello che si potrebbe pensare, la presenza di un partner accresce ulteriormente il carico di lavoro femminile, piuttosto che diminuirlo. Infatti le madri sole possono contare su 3h21′ di tempo libero, contro le 2h57′ delle donne in coppia con figli.

La televisione al primo posto.

Tra le attività del tempo libero, primeggia la televisione, circostanza comune a tutta l’Europa. In un giorno medio, la popolazione tra i 20 e i 64 anni dedica alla tv 1h32′ (1h54′ di domenica). Seguono le attività di vita sociale (54′), lo sport e le attività all’aperto (29′), le letture (17′), gli hobbies (13′), le attività d’impegno sociale e religioso (10′).

Le donne, rileva l’Istat, “mediamente trascorrono una parte più ampia della giornata guardando la tv”, ma solo perchè “è più frequente che fruiscano del mezzo televisivo mentre svolgono altre attività, per lo più lavoro domestico o cura dei figli”.

Gli uomini fanno più sport, le donne leggono di più.

Le attività sportive impegnano il 13,6% del tempo libero maschile e l’11% di quello femminile. In compenso le donne leggono un po’ di più degli uomini (7,7% del loro tempo libero contro il 7,4%) degli uomini.

(26 aprile 2006)

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 11:06 da Erika


Sarebbe interessante anche indagare cosa le donne leggono di più. Probabilmente romanzi più che saggistica. Forse perchè le donne amano sognare più degli uomini, che al contrario amano intervenire (e del resto hanno più potere di farlo).

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 12:14 da Fabiana


Ci avete fatto caso che non è intervenuto UN SOLO UOMO in questo post?

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 12:18 da Rosa Fazzi


Si è sempre saputo che le donne leggono più degli uomini. Non è un caso che la facoltà di lettere abbia una percentuale maggiore di presenza femminile rispetto ad una nettissima minoranza maschile. Ne consegue che anche gli insegnanti di lettere sono per la maggior parte donne.
Gli uomini tendono ad avere altri interessi, tipo lo sport, la musica, Internet eccetera…
E dedicano, quindi, più tempo a questo piuttosto che ad un buon libro.
Io mi ritengo un lettore assiduo di libri (specie romanzi), dunque non mi posso lamentare. Ma dei miei amici sono pochissimi quelli che leggono come me. Anzi, riesco a parlare di libri solo con ragazze!

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 12:42 da James Utopia


Secondo me le donne leggono prevalentemente narrativa, mentre la saggistica è prerogativa degli uomini. Dico questo sulla base di una mia rapida statistica mentale effettuata tra le persone che conosco.
Perché le donne leggono di più, pur avendo minor tempo libero a disposizione?
Non lo so: ho sempre pensato che le donne hanno una maggior attitudine agli studi umanistici. Lo pensavo già ai tempi della scuola, quand’ero studente io, una vita fa.
In ogni caso W la lettura e W le donne.

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 15:19 da Atzeco63


Le donne leggono di più?
Anche le bambine sono sempre più attente dei maschi e le ragazze corrono per conquistare il massimo dei voti. Da grandi, leggiamo di più, perché leggere è un atto di libertà. Niente trucco, niente look, niente stress: ci mettiamo alla pari con le storie, in silenzio e con molto piacere.

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 16:39 da miriam ravasio


probabilmente hanno una maggiore capacità di perdersi e sanno anche come ritrovarsi.

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 17:58 da jomarch


Anche alla luce del commento di Elektra mi viene da pensare che almeno per la lettura non è necessario ricorrere alle quote rosa.

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 21:23 da Rosa Fazzi


Al moderatore del blog:
forse per far aumentare il numero degli interventi maschili potresti cambiare domanda.
Anziché: perché le donne leggono più degli uomini?
propongo: perché gli uomini leggono meno delle donne?
Puoò sembrare la stessa cosa, e in effetti lo è. C’è soltanto una leggera variazione, una sfumatura, nell’impostazione della frase che però ha una sua valenza psicologica.

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 21:52 da Luca De Marco


a isabella rinaldi…
leggi un SOLO libro alla settimana? ovvero quattro libri al mese? per non dire 48 libri l’anno?
se non fossi contro le parolacce mi verrebbe da dire… minchia!

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 21:59 da mark


Le donne? Posseggono un’intelligenza obliqua, rarefatta e labirintica, sceverante, proteiforme e perennemente incompiuta, inesausta (ed anche, soprattutto, lucidamente inesaustiva, ovvero conscia della propria limitatezza, della limitatezza umana in genere). Dunque leggono, mentre noi facciamo gli scemi, perche’ non sappiamo di non sapere: la nostra intelligenza si perde nella complessita’ scrittoria, abbisogna di direttive ”forti e chiare”, non ”articolate e policrome”. Be’… dico ”noi” ma in realta’ penso ”loro”: quegli uomini che si sentono tanto, troppo maschi. Insomma, le donne sono migliori di noi.
Sergio Sozi

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 22:16 da Sergio Sozi


io rinuncerei a tutti i libri del mondo. ci rinuncerei per sempre, se in cambio riuscissi a leggere solo per un attimo nel cuore e nella mente della donna che occupa la mia mente e il mio cuore.
jessie

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 22:43 da un lettore innamorato


Be’, grazie a tutti per i commenti.
Devo dire che dopo un inizio un po’ al femminile si è verificato una sorta di bilanciamento.

@ Isabella
Senza lasciarsi andare a esclamazioni alla Mark mi pare di poter dire che la tua media di lettura sia piuttosto invidiabile

Sergio Sozi (che ringrazio per il commento molto particolare) è uno scrittore italiano che vive in Slovenia. Domani vi parlerò di una sua raccolta di racconti appena uscita in libreria “Il maniaco e altri racconti” (Valter Casini Editore).

Postato martedì, 15 maggio 2007 alle 23:07 da Massimo Maugeri


Pur considerando le generalizzazioni delle ovvietà, e quindi da rifuggere, credo che le donne leggano di più perché hanno una migliore intelligenza e curiosità nel modo di sfruttare il proprio tempo libero rispetto ai maschi. I loro interessi sono generalmente meno fisici, materiali, tangibili.

Postato mercoledì, 16 maggio 2007 alle 10:11 da davide toschi


Forse le donne leggono di più perchè sono più intelligenti e più
sensibili dei maschi.
O forse perchè usano la fantasia meglio degli uomini.
Comunque, credo sia l’ennesimo indizio della loro superiorità.

Postato mercoledì, 16 maggio 2007 alle 11:16 da luciano comida / il ringhio di idefix


Non so per quale motivo le donne leggano di più.
Personalmente non ho alternative. Con un marito e un solo televisore in casa, la sera non ho alternative. Lui guarda il pallone in tutte le sue sfumature (partite, commenti, retroscena, schedine, ballerine, urlatori e via discorrendo) e io leggo.
Lui ascolta un manipolo di cretini che analizza una moviola e io leggo.
Lui esulta per l’ennesimo gol della squadra del cuore e io leggo.
Lui è un uomo intelligente ma ha il cervello a forma di pallone. Io sono una donna mediamente intelligente e ho il cervello grigio topo, tutto nodi, una cosa normale insomma.
Gli chiedo solo di non tenere il volume troppo alto.

Postato mercoledì, 16 maggio 2007 alle 11:53 da grazia


Siamo diverse.
i cuccioli d’uomo maschi amano lottare, rincorrersi, fare tutti gli sport possibili.
Le femmine si raccontano le storie.
Poi sì, le storie piacciono anche ai maschi, ma solo dopo che hanno sudato.

Postato mercoledì, 16 maggio 2007 alle 17:52 da lavinia


E’ vero, è una questione di diversità.

Ma non di superiorità, come alcuni insinuano.

E’ lo stesso motivo per il quale le donne sono mediamente più studiose e riescono meglio negli studi. Semplice inclinazione ad usare maggiormente alcune parti del cervello credo.

Postato mercoledì, 16 maggio 2007 alle 21:53 da Franz


E se semplicemente le donne fossero più rapide nella lettura?
Ci avete pensato? Molte delle considerazioni che ho letto verrebbero ribaltate.
Le donne leggono più degli uomini perché sono più veloci. Ma proprio perché sono più veloci, la loro è una lettura superficiale.
Dunque: le donne sono più superficiali degli uomini.
Naturalmente, scherzo.

Postato mercoledì, 16 maggio 2007 alle 22:38 da Giulio


Leggono di più libri sentimentali e riviste di gossip ma quando si tratta di informazione e cultura… beh, questa roba dal parrucchiere non la trovi. Provate a fare un test di cultura generale alle donne e agli uomini… non c’è confronto.

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 09:17 da Punto Esclamativo!


Signor punto esclamativo, mi pare che il suo commento sia alquanto “sessista” e piuttosto disdicevole. Se le donne che lei frequenta leggono solo libri sentimentali e riviste di gossip dal parrucchiere (dubito che donne di altro tipo possano trovare interessante frequentarla) questo non l’autorizza a generalizzare. Per quanto riguarda il test di cultura generale… se lo faccia da solo. Poi comunichi il risultato al parrucchiere delle sue amiche, magari può riuscire a ottenere uno sconto per una messa in piega.

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 09:57 da Rosa Fazzi


Leggere è un atto di libertà;
forse le donne ne hanno più bisogno;
cmq la frase di Daria Bignardi è verissima;
ho sempre letto in maniera istituzionale (classici, saggistica…) poi un giorno è scattato qualcosa (intorno ai 40 anni, guarda un po’ il caso) e ho accelerato il ritmo e ampliato l’universo dei leggibili e divorato i contemporanei; mi sono fatta male, molto molto molto male!

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 10:07 da ilse


Quanto alla rivoluzione in atto: chissà! I miei amici librai, che di solito si lamentano che c’è crisi, c’è crisi, quando (secondo l’ISTAT) c’è crisi dicono: meglio, meglio: perché il libro è un bene consolatorio. Ipotizzo: le donne leggono di più perché sentono più chiaramene il bisogno di ricevere consolazione degli uomini, e ricevono consolazione da ciò che leggono. Siano pure cose nobilissime, beneinteso. Modi diversi di affrontare la disperazione: bar e birra vs cuscino e libro. Forse…

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 11:44 da Paolo S


Povera Rosa Fazzi.

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 12:27 da Punto Esclamativo!


cavolo, desidero fortemente maggiori dettagli su questa teoria del libro come bene consolatorio; chi mi aiuta?

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 13:01 da ilse


I miei amici librai dicono che quando c’è una congiuntura economica sfavorevole, stranamente, la loro quota di vendite non cala e anzi a volte aumenta un po’. Non so quanto voglia dire il loro “un po’”.
Attribuiscono la cosa al fatto che beh, se non mi compro un televisore al plasma e il nuovo macbook per via dell’aumento delle tasse o il mancato rinnovo del contratto, ci si ricorda che passare il tempo non è poi così male. Supongo che quello dei libri non sia l’unico in controtenenza in un momento di congiuntura.
Forse nel comment io ho spinto un po’ oltre ’sto concetto di consolazione, passando dal’economico all’affettivo… ma volevi davvero informazioni più serie? o_O

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 13:13 da Paolo S


allora. un paio di mesi fa ho letto una statistica della fieg (federazione italiana giornali). il 55 per cento dei lettori forti non solo è femmina; è femmina con più di 45 anni.
allora, la fieg dove voleva andare a parare: sulla distribuzione. quella fascia di età di donne frequenta i supermercati, dove si sta spostando il grosso dei libri venduti.
comprano anche su indicazione del marito e dei figli? chi lo sa.
e comunque. ognuno di noi ha occhi per vedere.
in libreria per esempio.
ci vado una volta a settimana (ma non ce la faccio a leggere un libro a settimana) e mi pare di notare un maggior numero di lettrici rispetto ai lettori.
chissà se c’è un rapporto col fatto che, guardando gli scaffali, gli scrittori son (molto) più numerosi delle scrittrici femmine?
buona continuazione di discussione, buona giornata

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 13:14 da remo bassini


(mi compro=ci si compra)
(l’unico=l’unico settore)

Sorry!

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 13:15 da Paolo S


sì, la mia curiosità era molto seria; perché nel primo post avevo appunto parlato di una spinta forte all’incremento di tempo e risorse dedicato alla lettura dopo i 40 anni;
faccio due più due e mi chiedo: sono all’inizio di una fase depressiva?

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 14:37 da ilse


Ciao Ilse, questa fase l’ho passata anch’io. C’è il desiderio di conoscersi meglio, di guardarsi di più dentro. Non so se deriva dalla consapevolezza di aver effettuato il giro di boa o da che altro, ma è possibile che questa accresciuta voglia di conoscenza introspettiva si traduca nel desiderio di leggere più libri.

Per Punto Esclamativo. Io non mi sento affatto povera; anzi, mi sento molto ricca forse anche grazie alle mie letture. Saluti dal mio parrucchiere. Punto e basta.

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 14:53 da Rosa Fazzi


Ricordo di aver letto che l’educazione femminile che avvia la donna al ruolo tradizionale passa attraverso lavori che richiedono concentrazione – e preparano la giovane alla sottomissione – Penso quindi ai lavori *donneschi*(ricamo, uncinetto) che esercitano a prestare la propria attenzione, a lungo, su una singola attività. Non so quante quarantenni di oggi siano state allevate con la pratica dei lavori *donneschi* ma magari sono state maggiormente sensibilizzate a dedicarsi alla lettura sin da piccole con lo stesso scopo! Il pericolo che si corre con questa pratica è l’altro lato della medaglia!

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 15:27 da pc


mi immalinconisce molto per esempio lo stereotipo che spesso si vede sia nei film sia nella vita reale, della moglie di mezza età che va a teatro, all’opera, al museo e, naturalmente, legge libri; mentre ovviamente il marito è all’apice del successo professionale…

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 15:55 da ilse


ilse, ti propongo una variante-stereotipo.
la moglie di mezza età che, mentre il marito gioca a tennis con i colleghi (parlando, presumibilmente di segretarie gnocche), incontra, facciamo in un parco, ma anche al supermercato va bene, uno scrittore sfigato, quaranta appena compiuti, che vive da solo in una decorosa topaia, è separato, non è malaccio malaccio (un po’ di pancia, un po’ di calvizie), sbarca il lunario collaborando con un giornale locale e facendo, ogni tanto, il cameriere in nero.
poi bisogna vedere come finisce (la storia).
cosa avviene in mezzo, nella stanza del tipo, si sa già, giusto?
bisogna cercare varianti ai soliti finali, che sono:
uno, lui s’ammazza.
due, lui diventa famoso.
(da evitare che vadano a vivere insieme; lui 40, lei 49 con 2 figli; e poi, in fondo in fondo, il marito ogni tanto torna a essere il marito che era; poi, un giorno si è pure fatto male giocando a tennis…).

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 16:50 da remo


Ho una risposta tutta mia al quesito, anzi due (ma non ho letto tutti i commenti). So che con quello che sto per dire mi attirerò le ire di qualche frquentatrice del blog, ma è quello che penso. Spero solo che non si non personalizzino troppo i miei opinabili giudizi:
1) Io credo che le donne leggono di più perché non hanno “il pallone” nella testa come ce l’anno gran parte degli uomini (me escluso). E al pallone possiamo aggiungere quei due o tre sport (se così li possiamo ancora chiamare) come Formula uno, Sci, … attorno a cui gravitano interessi arcimilionari e con i quali i media bombardano fino al rimbambimento i maschietti cosiddetti “sportivi” (divenuto – sic! – sinonimo di tifosi) che spessissimo hanno come attività sportiva: la poltrona, la TV, un quotidiano sportivo, e una bevanda a piacere. Mi pare che le donne “sportive” siano in aumento, ma restano sempre una sparuta minoranza. Ho notato che quando una donna sportiva fa il tifo, è più accanita dei maschi, ma non vorrei che ci sia sotto sotto la motivazione di una malintesa rivendicazione della parità dei ruoli, di un desiderio di emancipazione almeno sportiva.
2) Le donne leggono di più per riempire i loro vuoti affettivi, essendo esse in genere più bisognose degli uomini di appagamento sotto questo punto di vista. Sbaglierò, ma anche la frequentazione dei Blog femminili mi persuade di questa forse antipatica, ma sincera impressione. Credo che moltissimi anni fa nacque la cosiddetta “Letteratura rosa” proprio per venire incontro a questa esigenza. Naturalmente, oggi le donne leggono di tutto e sono, da questo punto di vista, più curiose e affamate di conoscenza dei maschi, ma ciò non mi sposta dalla convinzione che ci sia anche la ricerca di risposte a qualche loro “bisogno sentimentale”. Prima di attirarmi le ire femminili, sarà bene che chiarisca che anche gli uomini, secondo me hanno le loro belle carenze affettive o di altro genere, però sono del parere che le riempiano, o almeno tentano di riempirle, con altri contenuti. Ad esempio lo sport di cui dicevo dianzi.

Io tempo fa dissi che compro troppi libri, mia moglie mi rimprovera, però poi ne legge il doppio di me.

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 17:55 da S.q.a.p.d. Irnerio


Una donna legge di più perchè leggere non è un’attività competitiva.
Gli uomini sono più impegnati a dimostrare a sè stessi quanto sono forti, veloci, belli, etc.

Ma fino a quando (dando un’occhiata furtiva alle 14enni di oggi) durerà questa differenza?

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 19:40 da wordsphantom


Remo diciamo più o meno la stessa cosa. Solo che non sempre i vuoti che le donne riescono a colmare con la lettura sono di tipo affettivo. Il mio vuoto è semplicemente tempo libero in generale e libero dal calcio (e affini) in particolare.

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 19:55 da grazia


Sono turbato per la vicenda raccontata sull’ultimo post pubblicato: “Vita spezzata”.

Tuttavia noto con piacere che il dibattito ha preso una piega interessante.

@ Irnerio:
Allora eri stato tu a scrivere: “compro troppi libri, mia moglie mi rimprovera, però poi ne legge il doppio di me”?!
Credo che quello che hai scritto nel tuo commento sia piuttosto ragionevole e non vedo motivi per cui si debbano scatenare “ire femminili”. Però ti confesso che il gioco del calcio a me piace, e quando posso guardo le partite in Tv (non tutte, però… e non sempre). Nonostante questo, però, riesco a leggere parecchio (magari sottraendo ore al sonno).

@ Ilse:
cara Ilse tu scrivi: “mi immalinconisce molto lo stereotipo che spesso si vede sia nei film sia nella vita reale, della moglie di mezza età che va a teatro, all’opera, al museo e, naturalmente, legge libri; mentre ovviamente il marito è all’apice del successo professionale”.
Hai ragione. Però non ti immalinconisce ancora di più lo stereotipo, che pure spesso si vede sia nei film sia nella vita reale, della moglie di mezza età che vorrebbe tanto leggere e immergersi nel magico mondo delle pagine ma non può farlo perché è alle prese con un marito frustrato e sfigato che non riesce a combinare nulla di buono né in famiglia né al lavoro?

Postato giovedì, 17 maggio 2007 alle 23:48 da Massimo Maugeri


Wordsphantom: Hai ragione! Come sarà fra qualche anno? Sono convinta che, fra non poco, saremo (noi tutti) protagonisti di un rinnovamento; come sarà e che cosa comporterà per la lettura, i libri e la vita culturale, non riesco ad ipotizzarlo, ma dietro l’angolo sono pronti dei grandi mutamenti.
Internet (la sua capacità di mettere in relazione),una generale e diffusa incertezza per il futuro(uguale per gli uomini e per le donne), l’insoddisfazione per una classe dirigente (politica e culturale) sempre più avulsa da tutto, saranno gli elementi cardini che spingeranno verso altre direzioni. Si salvi chi può? O, era ora?

Postato venerdì, 18 maggio 2007 alle 15:00 da miriam ravasio


Nel leggere questo post molto interessante ho ripensato ad un libro che ho studiato qualche tempo fa per un esame universitario: “Il genere dei libri”, di Tiziana Plebani. Sottotitolo:”Storie e rappresentazioni della lettura al femminile e al maschile tra Medioevo e età moderna”. Pubblicato da FrancoAngeli. Un libro che certo non risponde alle domande sugli aspetti della lettura “al femminile” nel presente, ma che affronta questa tematica collocandola nel passato, remoto e recente, con documentazioni anche pittoriche e artistiche: penso, ad esempio, al bel capitolo dedicato all’ immagine della Madonna intenta a leggere. Scusate l’ interruzione, buon pomeriggio.Oyrad

Postato venerdì, 18 maggio 2007 alle 15:50 da Oyrad


Sarebbe interessante sapere se questo dato vale anche all’estero. Cioè se anche negli altri paesi le donne leggono più degli uomini. Che sia una particolarità tutta italiana, questa? Avete informazioni in questo senso?

Postato venerdì, 18 maggio 2007 alle 18:41 da Mauro


Vero o non vero, non ho una grande fiducia in questi sondaggi. Ammettendo anche siano stati svolti correttamente, per esperienza so che l’analisi di dati statistici è molto più complessa di quello che si può evincere da una prima lettura. Il vero problema qui non è se le donne leggano più o meno degli uomini: quello che mi stupisce è che questa questione del tutto secondaria e tipicamente mediatica in stile gossip faccia perdere di vista il fatto che gli italiani che leggono libri sono una sparuta minoranza. E quelli che ne leggono almeno una decina all’anno una vera e propria elite. Questo, a mio avviso, dovrebbe preoccupare.

Postato sabato, 19 maggio 2007 alle 01:44 da Dario de Judicibus


@ Dario de Judicibus:
hai ragione, ma del problema connesso allo scarso numero di lettori, e della “difficoltà” di moltissimi italiani ad avvicinarsi alla lettura, ne abbiamo parlato ampiamente e in più circostanze (anche con appositi post).
Invece il dato statistico dal quale si evince che le donne leggono di più, e che conferma “percezioni” già espresse da tanti, è – per certi versi – nuovo.

Postato sabato, 19 maggio 2007 alle 09:39 da Massimo Maugeri


La questione uomo-donna è un ginepraio da cui difficilmente si esce, però accapigliarsi su donne e uomini che leggono in un blog che dovrebbe essere un’oasi di lettura e riflessione su di essa mi sembra il colmo…
Sempre poetico Sergio Sozi, sono d’accordo con Isabella Rinaldi, a Punto Esclamativo direi di provocare meno e leggere di più…
Primo: la lettura molto spesso è stata appannaggio di chi studiava, ovvero o signori uomini, che avevano il tempo e la legittimazione sociale per farlo, mentre la donna che leggeva era considerata sempre un po’ pericolosa perché a rischio di emancipazione. Le scrittrici hanno sempre dovuto faticare più degli uomini a parità di bravura e spesso sono state cancellate dalla storia come penne ombra di mariti, fidanzati, amanti…
Rigurgiti femministi a parte, perché io rifuggo sempre certi estremismi: alle donne piace leggere per passione, desiderio – perché no? – di evasione e consolazione, attitudine allo studio e alla concentrazione maggiore che nei maschi. Nelle facoltà umanistiche, a Lettere specialmente, ho sempre notato una maggioranza femminile, forse perché per un uomo va meglio essere uno scrittore, un auctor, un’auctoritas piuttosto che perdere tempo sui libri degli altri… Anche a scuola avviene la stessa cosa: fare l’insegnante, specie di Lettere, è quasi sempre appannaggio femminile. A parità di fatica negli studi, un uomo preferirà evitare di diventare un prof sfigato e sostanzialmente fallito cone quello di Faletti in “Notte prima degli esami”… meglio la libera professione o un impiego senz’altro meglio retribuito…
Leggiamo più romanzi che saggistica? Forse è vero. Amiamo le storie più che le metastorie.
Leggere è una forma di ascolto, di ascolto di un’altra voce non necessariamente consonante con la nostra. Noi donne siamo maestre nell’arte sia di raccontare che di ascoltare. è genetico, è nella nostra cultura profonda… e dobbiamo esserne fiere. La mamma che chiede al bimbo di ritorno dalla scuola: Che cosa hai fatto oggi? è la prima lettrice… Noi donne sappiamo leggere nel volto e nella voce di chi ci sta di fronte molto meglio degli uomini. La nostra intelligenza emozionale è stata studiata da autorevolissimi scienziati e secondo me non è estranea al fatto di leggere. La lettura è un’attività razionale ed emotiva insieme, perché la decifrazione e la decrittazione dei messaggi di un testo procede sempre assieme ad un livello più profondo di esso: quello sotterraneo delle emozioni, dei sentimenti, del non detto. Molte donne sono lettrici attente e sensibili e spesso anche se non hanno grande bagaglio culturale alle spalle istintivamente sanno se un libro funziona o meno, se riesce ad attivare livelli profondi di comprensione oltre che riflessioni senz’altro razionali. Sense and sensibility, ragione e sentimento. non per niente adoro Jane Austen, una scrittrice che nascondeva i fogli sotto la roba da stirare perché in fondo noi donne siamo sempre in colpa quando sottraiamo tempo dovuto agli altri per ridonarlo a noi stesse sotto forma di lettura o scrittura.
Non voglio negare che ci siano fini forti ed ottimi lettori uomini, perché grazie a Dio la Repubblica delle Lettere non dovrebbe ammettere discriminazioni, però ho notato anche che nei corsi di scrittura creativa ci sono soprattutto donne a fraquentare… Donne disposte a capire come funziona a crescere, che non si sentono sminuite se l’insegnante fa notare loro i punti deboli di una storia, che amano mettersi in discussione, in gioco.
A proposito: se i libri sono specchi di una sociatà, dell’autore, e soprattutto del lettore… non c’è da stupirsi se noi donne ci specchiamo più spesso degli uomini!!!

Postato sabato, 19 maggio 2007 alle 10:54 da Anonimo


A mio parere le donne leggono più degli uomini perché hanno più tempo “soggettivo”: la dedizione al testo letterario, ma anche a quello saggistico, presuppone per sua natura un fattore femminile, una disposizione alla calma, al silenzio interiore; tutte doti che la donna possiede in proprio, e in misura, credo, superiore agli uomini. Sono quindi ragioni sia storiche che antropologiche. Detto questo, vorrei augurare a tutti di sviluppare il più possibile la capacità di lettura, perché è la fonte di ogni arricchimento spirituale. E ne abbiamo davvero bisogno, oggi più che mai.
A presto.

Elisabetta Sgarbi
Bompiani – Gruppo RCS

Postato martedì, 22 maggio 2007 alle 12:34 da Elisabetta Sgarbi


Carissima dott.ssa Sgarbi, la ringrazio molto per il suo ottimo contributo. Credo che, in effetti, sia indubitabile che le donne siano dotate di “disposizione alla calma, al silenzio interiore” in misura maggiore rispetto agli uomini. Ed è altrettanto indubitabile che calma e silenzio interiore favoriscono la lettura (ampliandone, peraltro, il piacere)

Postato martedì, 22 maggio 2007 alle 19:30 da Massimo Maugeri


Le donne sono state emarginate e sottomesse per secoli, per non dire millenni. Credo che questo vulnus sia presente ancora
nelle donne di oggi. Ma le donne di oggi hanno preso coscienza dell’ ingiustizizia subìta ed hanno capito che l’ emancipazione comincia dalla cultura. ” Se vuoi vincere il padrone, devi sapere una parola più di lui” diceva don Milani. Anche le donne che non hanno letto don Milani credo che il concetto lo abbiano ugualmente bene in testa. Non sono per la guerra dei sessi ma credo che sia giusto che le donne non vogliano essere
sotto padrone, che sia il padre o il marito. Penso che le donne non vogliano essere dominate ma non vogliano neanche dominare.
Alla maggior parte delle donne piace l’ armonia o, come diceva don Tonino Bello, in un altro contesto, la convivialità delle differense.

Postato venerdì, 1 giugno 2007 alle 01:36 da Franca Maria Bagnoli


Corrego il refuso:
differenze

Postato venerdì, 1 giugno 2007 alle 01:41 da Franca Maria Bagnoli


Caro Massimo,
mi piace segnalarLe un libretto che al di là del discutibilissimo stile, ha turbato non poco le mie notti di maschio sposato e padre di una bellissima bambina: “Orfani di padre” di Michele Gabbanelli appena pubblicato da peQuod (2007). Sarei lieto di conoscere il Suo parere.
Cordialmente,
Vittorio Angeletti

Postato venerdì, 13 luglio 2007 alle 13:47 da Anonimo


La donna legge di più quale riscatto per il suo essere stata accantonata dal maschio/padrone e non è questione di intelligenza anche se moltissime annullano l’uomo perchè un essere inferiore.Inferiore anche sessualmente altrimenti…
Così la donna si rassegna mentre qualcuna sa rendere pan per focaccia. E fa bene!

Postato martedì, 17 giugno 2008 alle 06:14 da Sal Messina



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