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Archivio di novembre 2013

venerdì, 29 novembre 2013

VENERE IN PELLICCIA, di Roman Polanski

VENERE IN PELLICCIA, di Roman Polanski

con Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric

Recensione di Ornella Sgroi

Esiste ancora un cinema che è pura folgorazione. E quando ci si imbatte in un film che ti rapisce dalla prima immagine, allora il colpo di fulmine ha ottime possibilità di superare l’innamoramento e diventare amore puro.
È così che succede con “Venere in pelliccia” di Roman Polanski e lo capisci da subito. Non appena si spengono le luci in sala e la macchina da presa ti risucchia dentro lo schermo bagnato da una pioggia battente, lì su quel viale alberato che – in un lungo piano sequenza – ti porta davanti ad un vecchio teatro un po’ malandato che spalanca le porte per svelarti il mondo misterioso e magico che custodisce al suo interno. Come fosse oggetto di un ambiguo e intrigante incantamento, uno di quelli di cui era intriso l’universo dell’antica drammaturgia greca e che pervade il film di Polanski sulle note tintinnanti ed evocative di Alexandre Desplat. Intrecciando “Le Baccanti” di Euripide e i vangeli apocrifi con le trame del romanzo erotico di fine Ottocento “Venere in pelliccia” di quel Leopold von Sacher-Masoch al quale risale l’origine del termine “masochismo”.
Proprio sull’adattamento teatrale di quest’ultima opera sta lavorando Thomas (Mathieu Amalric), regista inquieto e goffo alla ricerca disperata dell’attrice perfetta per il ruolo dell’ammaliante Wanda. E quando si presenta, fuori tempo massimo, per l’audizione una donna volgare in abiti di pelle, con trucco sbavato dalla pioggia e gomma da masticare in bocca, Thomas non può nemmeno immaginare che lei, Vanda a sua volta (Emmanuelle Seigner), possa essere ciò che sta cercando. A quel punto, come recita un vangelo apocrifo, “il Signore onnipotente lo colpì e lo mise nelle mani di una donna”, innescando un gioco a due di cui poco alla volta quell’attrice improbabile diventa magnifica interprete, abile nel conquistarsi con l’arte della seduzione e l’intelligenza un’inversione di ruoli che la porterà al posto di comando.
Come Thomas mette in scena a teatro le pagine di von Sacher-Masoch, così Roman traduce sul grande schermo l’omonima pièce di David Ives. Raggiungendo i massimi livelli dell’Arte con un film che ne racchiude in sé tutte le manifestazioni. Dal cinema alla letteratura, dal teatro alla pittura. E mettendo a segno, soprattutto, un’opera alta contro la misoginia e la sopraffazione che fa dell’acume più beffardo un’arma sofisticata e tagliente. Ancor più efficace se si considera che nasce dalla penna di un uomo, capace peraltro di grande e sensuale ironia.
Se tutto questo arriva allo spettatore, è di certo merito del regista Polanski che torna ad attingere alle atmosfere dissacranti del suo celebre “Per favore… non mordermi sul collo” (1967). Ma un merito altrettanto imponente lo hanno i suoi due interpreti. Davvero sublimi. Mathieu Amalric, suggestivo alter ego del maestro polacco, e Emmanuelle Seigner, Venere trasformista caparbia e capricciosa, che incarna il mestiere stesso della recitazione. Entrando e uscendo dal personaggio, doppio e speculare, con un’agilità spontanea e sbalorditiva che sembra fare il verso alla maschera dell’attore per sottolinearne la sacralità del talento. Così come, del resto, la Vanda che interpreta potrebbe ben essere una mera proiezione onirica del regista Thomas/Polanski, metafora perfetta di quel conflitto che agita l’artista, prigioniero del mondo che crea e schiavo assoluto della propria opera e dei propri personaggi. Persino, o forse ancora di più, quando dai quattro del precedente “Carnage” (2011) si scende ai due di “Venere in pelliccia”. Due soltanto, ma potenti e carismatici tanto da non lasciare vuoti sul palcoscenico né sullo schermo.
Forse nel prossimo film, Polanski, di personaggi ne lascerà solo uno. E poi ancora, magari, nessuno. Anche se in fondo, in qualche modo, a suo modo, riuscirà a renderli pur sempre centomila. Come centomila sono le trame e sottotrame, i testi e sottotesti rintracciabili in questa “Venere in pelliccia” dalle numerose letture possibili, in un andirivieni costante dalla realtà alla finzione guidato magistralmente con i giochi di luci sul palco e persino con i suoni di scena riprodotti secondo copione con grande immaginazione registica. Come il tintinnio del cucchiaino in una tazzina che non c’è o il fruscio del pennino imbevuto d’inchiostro che traccia una firma invisibile destinata a cambiare il destino di Thomas.
Dettagli da maestro che Roman Polanski orchestra con raffinata leggerezza e ingegno sottile, senza mai appesantire il discorso o la messa in scena. Che anzi scorrono con morbidezza e fluidità, perfettamente amalgamati, con una naturalezza e una disinvoltura che non lasciano fiato allo spettatore. Sino al finale, ricalcato su uno dei passaggi più celebri delle “Baccanti”, quello in cui Penteo – travestito da donna su istigazione di Dioniso – perde la dignità propria di ogni eroe tragico per trasformarsi in personaggio grottesco e ridicolo. Vittima un po’ di se stesso e un po’ delle divinità capricciose dell’Olimpo. Siano esse un Bacco vendicativo o una Venere in pelliccia.

* * *

Leggi l’introduzione di Massimo Maugeri

Il trailer del film
(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE CINEMA   Commenti disabilitati

lunedì, 25 novembre 2013

LetteratitudineNews: dal 18 al 24 novembre 2013

LetteratitudineNews: dal 18 al 24 novembre 2013

  • L’ESTATE DI SGT. PEPPER – L’introduzione di GEORGE MARTIN
  • © Letteratitudine

    (continua…)

    Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

    venerdì, 22 novembre 2013

    La Einaudi compie 80 anni

    La Einaudi compie 80 anni: buon compleanno da Letteratitudine


    (continua…)

    Pubblicato in LETTERATITUDINE TV   Un commento »

    giovedì, 21 novembre 2013

    Osservatorio LitBlog n. 27

    (Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

    a cura di Francesca G. Marone

    Maschi che muoiono
    (da Nazione Indiana)

    In un periodo in cui si parla spesso di una questione femminile legata alla drammaticità del tema del femminicidio sembra strano, a prima vista, trovarsi di fronte ad un articolo che parli di suicidio con un’ottica di genere squisitamente maschile. Eppure vi dico che questo articolo è un forte stimolo ad abbandonare una visione culturalmente arretrata di un mondo chiuso in stereotipi legati tanto alla questione femminile quanto a quella maschile. Un invito a pensare ad una questione legata alla sfera più ampia dell’individuo e alla sua identità. Ciò che mi è piaciuto, e che condivido pienamente, è la necessità di riformare l’idea in cui strettamente stanno le definizioni dei ruoli e le sofferenze legate alla rigidità degli schemi imposti dal sistema entro cui tutti noi viviamo. I casi di suicidio fra uomini aumentano, rispondono ad una tragica inadeguatezza ai ruoli sociali ed economici ed una mancata possibilità di adattamento al cambiamento. Tuttavia il dato positivo di questa tragedia è il fatto che oggi almeno si possa parlare di queste morti, ci si fermi per un attimo a riflettere sugli eventi. Forse la sensibilità maschile sta cambiando- diventando meno “maschile” e sarebbe ora di porre l’attenzione a questo cambiamento e di offrire l’opportunità alla società di rispettare le individualità, in quanto tali, in un’epoca di totale smarrimento.
    Se avete voglia di approfondire un tema molto interessante, leggete qui…

    * * *

    Sì viaggiare
    (da Via delle belle donne)
    (continua…)

    Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

    mercoledì, 20 novembre 2013

    EMERGENZA SARDEGNA

    Emergenza alluvione Sardegna

    Pubblicato in EXTRALETTERE E VARIE   Commenti disabilitati

    lunedì, 18 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dall’11 al 17 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dall’ 11 al 17 novembre 2013

    © Letteratitudine

    (continua…)

    Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

    domenica, 17 novembre 2013

    È online la puntata con STEFANIA NARDINI e ROBERTO RICCARDI, ospiti di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 15 novembre 2013

    nardini-riccardi-2È online la puntata con STEFANIA NARDINI e ROBERTO RICCARDI, ospiti di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 15 novembre 2013

    PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

    Gli ospiti della puntata di venerdì 15 novembre sono stati Stefania Nardini e Roberto Riccardi, con cui abbiamo discusso dei loro nuovi romanzi: Alcazar. Ultimo spettacolodi Stefania Nardini e “Venga pure la fine” di Roberto Riccardi (pubblicati dalle edizioni e/o – collezione Sabot/age).

    È possibile leggere le prime pagine di “Alcazar. Ultimo spettacolo” di Stefania Nardini, cliccando qui.

    È possibile leggere le prime pagine di “Venga pure la fine” di Roberto Riccardi, cliccando qui.

    PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

    * * *

    Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

    Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

    È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

    © Letteratitudine

    (continua…)

    Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

    mercoledì, 13 novembre 2013

    GLENN COOPER scrive a Letteratitudine (per “Il calice della vita”)

    calice-della-vitaIl primo ospite di “L’autore straniero racconta il libro” è lo scrittore statunitense Glenn Cooper che è tornato in libreria con un nuovo thriller intitolato “Il calice della vita” (editrice Nord). Si tratta di un romanzo che, per certi versi, presenta alcuni elementi di rischio giacché (come ci ha raccontato l’autore) è incentrato su un tema che è stato ampiamente sfruttato dalla letteratura di genere: la ricerca del Graal.

    Glenn Cooper ha scritto a Letteratitudine per raccontarci qualcosa su se stesso, sul suo personale laboratorio di scrittura e su questo nuovo romanzo che, a pochi giorni dall’uscita, ha già scalato le classifiche di vendita. E noi, ovviamente, lo ringraziamo.

    Massimo Maugeri

    P.s. Di seguito, l’articolo tradotto in italiano (e in lingua originale).

    * * *

    IL CALICE DELLA VITA

    di Glenn Cooper

    Non comincio mai un nuovo romanzo senza essere abbastanza certo che possa raggiungere tre obiettivi: 1) Scrivo thriller, quindi l’idea su cui si basa la storia deve assicurare emozione, drammaticità e suspense. Inoltre, non mi piace scrivere libri banali, quindi devo essere personalmente convinto della originalità della storia, 2) Poiché devo convivere con i miei eroi e con i miei personaggi negativi per almeno un anno, devono essere persone interessanti, e 3) devo avere “qualcosa da dire” che vada oltre la semplice narrazione. Per me è fondamentale usare il popolare genere thriller per esplorare alcune tematiche universali di natura filosofica e religiosa che a volte non appaiono nella narrativa popolare.

    L’idea di un libro sul Graal è stata stimolata da un mio amico che mi ha donato una bella edizione illustrata del capolavoro di Thomas Malory del XV secolo, Le Morte d’Arthur; un libro che avevo letto all’età di tredici anni. Mi ricordai subito dell’emozione che, tanti anni fa, quella lettura aveva suscitato in me. La storia era così ricca di avventura e di immagini. Era come L’isola del tesoro di Stevenson e il Robinson Crusoe di Defoe, i libri alla Harry Potter della mia infanzia. Quel dono mi spinse a creare una mia storia sul Graal. Certo, non è possibile impegnarsi nella scrittura di un romanzo sul Graal con leggerezza, dato che la ricerca del Graal ha stimolato centinaia di opere per oltre 700 anni di storia letteraria. Quindi, prima di scrivere la prima parola di questo nuovo romanzo dovevo essere certo che la storia osservasse tutte e tre le mie regole personali indicate sopra, in particolare quella relativa all’originalità.

    Molti dei miei libri sono ambientati in epoche diverse e sono popolati da personaggi storici realmente esistiti, quindi è importante svolgere una ricerca approfondita prima di scrivere. Questo nuovo libro, pur affondando le sue radici in una storia contemporanea, coinvolge anche la Cornovaglia del V secolo di Re Artù e dei suoi cavalieri, l’Inghilterra del XV secolo di Thomas Malory, la Gerusalemme del I secolo di Cristo, e la Catalogna del XX secolo di Antoni Gaudí. Comincio sempre un nuovo progetto acquistando libri (la parte migliore del lavoro!). Per la scrittura di questo nuovo romanzo, ne ho acquistati più di 200. Diciamo che ne ho letto una ventina da cima a fondo e gli altri solo in parte. In genere preferisco comprare il libro di carta, ma a volte, quando non posso aspettare i tempi di consegna, lo acquisto in formato e-book. Se lo trovo utile, mi procuro anche la copia cartacea; successivamente, se mi interessa davvero e ho preso appunti sulle pagine, acquisto una terza copia “pulita” per la mia libreria. Ecco perché gli editori mi amano tanto.

    Dopo aver svolto la mia ricerca e aver preso i miei appunti, butto giù una traccia piuttosto dettagliata del romanzo, ma non così dettagliata da inibire creatività e possibilità di cambiamenti in corso d’opera. Dopo che questo lavoro di contorno è compiuto, comincio il libro. Mi piace scrivere in maniera costante, sette giorni alla settimana, e di solito pianifico circa un anno per completare la prima stesura. Poi comincia la fase di riscrittura, che considero sempre la più difficile giacché comporta la parziale distruzione di una parte del lavoro che ho comunque portato avanti con fatica.

    La storia di questo libro è incentrata sull’idea di una moderna ricerca del Graal. Arthur Malory è un giovane inglese che ha una gran passione per la mitologia del Graal, un uomo che – in un certo senso – incarna la versione moderna di un cavaliere medievale vincolato dal codice cavalleresco. Arthur si trova coinvolto in una questione di vita o di morte legata alla ricerca del Graal e nel corso della storia scoprirà cose di notevole importanza sulle sue origini e sul suo personale legame con la sacra reliquia (continua…)

    Pubblicato in L'AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO   Un commento »

    mercoledì, 13 novembre 2013

    L’AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO

    babelit.jpgCare amiche e cari amici,
    sono molto felice di poter aprire questo nuovo spazio di Letteratitudine dedicato alla letteratura straniera pubblicata in Italia, in collegamento con l’ormai storica rubrica “Babelit” (che ospita dibattiti “bilingue” con il coinvolgimento di autori non italiani).

    All’interno di questo spazio, intitolato “L’autore straniero racconta il libro”, si avvicenderanno alcuni tra i più noti scrittori non italiani pubblicati nel nostro paese, con l’intento di raccontarci qualcosa sul loro libro più recente e sul loro “laboratorio di scrittura”.

    In coerenza con gli obiettivi di “Babelit”, ove possibile i contributi ospitati su “L’autore straniero racconta il libro” saranno bilingue (nella lingua madre dell’autore/autrice ospite e nella traduzione in italiano).

    Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione che vorrete riservare a questa iniziativa.

    Massimo Maugeri

    © Letteratitudine

    (continua…)

    Pubblicato in L'AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO   8 commenti »

    lunedì, 11 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dal 3 al 10 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dal 3 al 10 novembre 2013

    © Letteratitudine

    (continua…)

    Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

    domenica, 10 novembre 2013

    LA RESPONSABILITÀ PER I COMMENTI ANONIMI (Le nostre vite tra diritto e web n. 24)

    diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 24 -

    Leggi L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

    * * *

    LA RESPONSABILITÀ PER I COMMENTI ANONIMI

    Il mese scorso (per l’esattezza il 10 ottobre 2013) la Corte europea dei diritti dell’uomo ha depositato una pronuncia che potremmo considerare come rivoluzionaria nell’ambito delle tematiche trattate da “Le nostre vite tra diritto e web“… e che potrebbe condensarsi nella seguente frase: i siti internet possono essere considerati responsabili per i commenti anonimi che vi appaiono. La conseguenza immediata è che tali siti potranno essere colpiti da una sanzione amministrativa che (secondo la Corte) non va a compromettere la libertà di espressione.

    In estrema sintesi, i giudici di Strasburgo hanno stabilito che un portale d’informazione può essere «giustamente» ritenuto responsabile se non interviene, per prevenire, moderare o cancellare commenti anonimi offensivi, diffamatori o minacciosi.
    La decisione della Corte europea dei diritti umani diverrà definitiva entro gennaio 2014, se le parti oggetto della controversia (da cui è scaturita la conseguente decisione della Corte) non richiederanno e otterranno un nuovo esame davanti alla Grande Camera.
    Ecco, in breve, la storia. Nel gennaio del 2006, uno dei più grandi portali d’informazione dell’Estonia pubblicò un articolo sulle scelte controverse operate da una compagnia di navigazione. I lettori reagirono postando commenti estremamente offensivi, diffamatori, e minacciosi nei confronti della compagnia di navigazione e del suo proprietario. Quest’ultimo fece causa al portale che fu condannato a pagare 320 euro per danni morali.
    Nella sentenza i giudici di Strasburgo scrivono che la decisione dei tribunali nazionali di «ritenere il portale responsabile per i commenti diffamatori postati dai lettori è una restrizione della libertà d’espressione giustificata e proporzionata» e che quindi non c’è stata violazione. Per arrivare a una tale conclusione i giudici hanno preso in esame una serie di elementi.

    Innanzitutto la Corte sottolinea che i gestori del portale «esercitavano un livello considerevole di controllo sui commenti che erano pubblicati». I gestori erano gli unici che potevano impedire o cancellare i commenti, e avevano anche i sistemi per farlo. Sistemi di cui tuttavia «non hanno fatto pieno uso». La Corte sottolinea che il portale ha in qualche modo coperto gli autori e che quindi «si deve ritenere che i gestori del sito si siano assunti una certa responsabilità per quanto pubblicato dai lettori».

    Una decisione che sottolinea l’importanza della responsabilità legale della scrittura in Rete(tema che iniziammo a trattare, qui a Letteratitudine, già qualche anno fa).
    (continua…)

    Pubblicato in LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB (con la collaborazione di Simona Lo Iacono)   Commenti disabilitati

    mercoledì, 6 novembre 2013

    IL CAIMANO, di Nanni Moretti

    Il nupellicole-italicheovo appuntamento della rubrica PELLICOLE ITALICHE da rivedere, curata da Gordiano Lupi, è dedicato a uno dei più celebri film di Nanni Moretti: “Il caimano”.

    Se vi va, potremmo cogliere l’occasione e approfittare di questo post per discutere del cinema di Moretti in generale.

    Di seguito, oltre all’articolo di Lupi, la locandina e il trailer del film.

    Massimo Maugeri

    * * *

    IL CAIMANO (2006) – di Nanni Moretti

    recensione di Gordiano Lupi

    Regia: Nanni Moretti. Soggetto: Nani Moretti, Heidrun Schleefer. Sceneggiatura: Nanni Moretti, Francesco Piccolo, Federica Pontremoli. Fotografia: Arnaldo Catinari. Montaggio: Esmeralda Calabria. Musiche. Franco Piersanti. Scenografia: Giancarlo Basili. Costumi: Lina Nerli Taviani. Genere: Commedia, Drammatico, Politico. Durata: 112’. Produttore: Angelo Barbagallo e Nanni Moretti. Case di Produzione: Sacher Film, Bac Films, Stephan Films, France 3 Cinema, con la collaborazione di Wild Bunch, Canal+, Cinecinema. Distribuzione: Sacher Distribuzione. Interpreti: Silvio Orlando (Bruno Bonomo), Margherita Buy (Paola Bonomo/ Aidra), Jasmine Trinca (Teresa, la regista), Michele Placido (Michele Pulici/Silvio Berlusconi), Elio De Capitani (Silvio Berlusconi), Paolo Sorrentino (cammeo in Cateratte), Paolo Virzì (cammeo in Cateratte), Giuliano Montaldo (Franco Caspio, vecchio regista), Tatti Sanguineti (Beppe Savonese, il critico), Toni Bertorelli (Indro Montanelli), Lucia Arikò (Marica, la sceneggiatrice), Nanni Moretti (se stesso/Silvio Berlusconi), Jerzy Stuhr (Jerzy Sturovsky, produttore polacco), Matteo Garrone (direttore della fotografia), Luisa De Santis (Marisa, la segretaria di Bonomo), Anna Bonaiuto (Ilda Bocassini), Valerio Mastandrea (Cesari, il finanziere), Sofia Vigliar (baby-sitter), Cecilia Dazzi (Luisa), Carlo Mazzacurati (cameriere), Antonio Petrocelli (legale del caimano), Dario Cantarelli (critico gastronomico).

    Locandina Il caimanoIl caimano è un film importante, tra i migliori realizzati da Nanni Moretti, non tanto per la feroce critica allo stile di vita incarnato dal modello berlusconiano, quanto per la piccola storia di fallimento esistenziale raccontata da uno straordinario protagonista. Silvo Orlando si cala con partecipazione nei panni di Bruno Bonomo, un produttore cinematografico che sta attraversando un periodo difficile, professionale e sentimentale. Negli anni Settanta faceva furore con il cinema trash, pellicole di genere dai titoli improbabili (Maciste contro Freud, Viterbo violenta, Violenza a Cosenza, Mocassini assassini, La vendetta di Aidra e il mitico Cateratte), la moglie (Buy) era al suo fianco e interpretava il ruolo di Aidra, eroina vendicatrice assetata di sangue. Adesso tutto è finito: la casa di produzione sta per fallire, il matrimonio va a pezzi, anche se il produttore è ancora innamorato della moglie, gli amici lo abbandonano, persino un vecchio collega (Montaldo) è stanco di lavorare per lui. A un certo punto si presenta una giovane regista (Trinca) con una sceneggiatura intitolata Il caimano, che lui scambia per cinema di genere, mentre si tratta di un film politico su Silvio Berlusconi. Bonomo dopo alcuni tentennamenti decide di fare il film, anche se in passato non ha mai voluto fare film impegnati, cerca un produttore polacco, un attore importante (Placido) e parte per l’avventura con una troupe di fedelissimi. Il mondo, intanto, gli crolla intorno, sua moglie vede un’altra persona, lui è costretto a incontrare i figli in uno squallido residence, il vecchio regista gli ruba un progetto su Cristoforo Colombo e persino l’attore importante abbandona il progetto Berlusconi. Bonomo è sull’orlo del fallimento, ma con i pochi soldi che gli restano gira un giorno della vita di Silvio Berlusconi: il processo al caimano, che si conclude con una profetica condanna a sette anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Finale imprevedibile con Berlusconi (Moretti) che esce dal Palazzo di Giustizia tra gli applausi mentre il popolo si ribella ai magistrati e li colpisce con sassate e bombe molotov.

    (continua…)

    Pubblicato in A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE   34 commenti »

    lunedì, 4 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dal 28 ottobre al 3 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dal 28 ottobre al 3 novembre 2013

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    (continua…)

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    venerdì, 1 novembre 2013

    Osservatorio LitBlog n. 26

    (Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

    a cura di Francesca G. Marone

    Quante facce ha l’informazione?
    (da Doppiozero)

    Ormai siamo immersi nella cultura digitale ed anche il modo di fare informazione ne è stato totalmente influenzato. Costantemente connessi, abbiamo la spinta a comunicare ed a condividere ogni novità, ogni stato d’animo, ogni cambiamento. Il Liveblogging è la faccia del nuovo giornalismo sul web. Cosa è cambiato nella modalità della raccolta delle informazioni e soprattutto nella comunicazione di queste al destinatario? Una parte fondamentale di questo cambiamento la svolge la cooperazione da parte del lettore nella creazione dei contenuti da pubblicare, il cosiddetto UGC ( User generated content). Fotografie, video realizzati in proprio vanno a formare quel flusso di notizie co-generato da più individui e poi lanciato nella blogosfera. Cosa rischia questo tipo di produzione delle notizie e cosa d’altro canto può apportare di nuovo al modo di fare giornalismo oggi?
    Se vi incuriosisce saperne di più leggete l’ottimo articolo che vi propongo qui…

    * * *

    Scrittura ed altro
    (da Le parole e le cose)
    (continua…)

    Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

    venerdì, 1 novembre 2013

    LetteratitudineNews: dal 21 al 27 ottobre 2013

    LetteratitudineNews: dal 21 al 27 ottobre 2013

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    (continua…)

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    Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

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    Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

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    "Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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    OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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    OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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    RATPUS va in scena ratpus

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    Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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    "TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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