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Archivio di maggio 2017

mercoledì, 31 maggio 2017

SGT. PEPPER’S COMPIE 50 ANNI

Il 1° giugno 1967 usciva il capolavoro dei Beatles destinato a rimanere una pietra miliare nell’ambito della storia della musica

di Massimo Maugeri

Qual è l’album più importante della storia della musica pop/rock? Quello che è stato capace di tracciare una netta linea di demarcazione tra «un prima» e «un dopo» come nessun altro LP è mai più riuscito a fare? Sono domande ricorrenti, tra gli appassionati di musica. La risposta non è difficile. Vi risponderanno:  “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles. Un album che avrebbe venduto più di 32 milioni di copie, travolgendo e scompaginando il concetto stesso di realizzazione artistica nell’industria musicale. Per dare un’idea dell’influenza che questo disco esercitò anche nei decenni che seguirono, basti pensare che nel novembre 2003 la celebre rivista musicale “Rolling Stone” decise di stilare un elenco dei 500 migliori album di tutti i tempi; per farlo, coinvolse una giuria composta da 273 importanti musicisti, critici, storici e persone dell’industria musicale. Inutile precisare che fu proprio “Sgt. Pepper” ad aggiudicarsi la prima posizione tra i 1600 titoli votati in totale.

“Sgt. Pepper”, che – tra le altre cose – segna l’inizio dei cosiddetti concept album, nasce a seguito di un’idea di Paul McCartney. Nel 1966 i Beatles (per tutta una serie di ragioni) avevano deciso di interrompere definitivamente le loro tournée (anche per ragioni di sicurezza). Pare che nell’estate dell’anno prima (1966) McCartney avesse fatto un giro per i paesini della Francia in anonimato, “mascherandosi” dietro una strana pettinatura e un pizzetto posticcio (e divenendo una sorta di alter ego di se stesso). Nacque da qui l’idea di creare una band musicale fittizia che fosse un “alter ego” dei Beatles e consentisse loro di esprimersi e di sperimentare nella più assoluta libertà creativa. Nella sua visione, la band in questione doveva essere composta da un immaginario gruppo di musicisti: una banda di ottoni d’epoca vittoriana chiamata appunto “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, ovvero “la Banda del Club dei Cuori Solitari del Sergente Pepper”.

Consiglio di visionare la pagina web della BBC che ha dedicato questo speciale al cinquantenario dell’uscita del celebre LP.

Di seguito, ripubblico l’introduzione del volume “L’estate di Sgt. Pepper” di George Martin (La Lepre edizioni, p. 252, € 14,90), firmata dallo stesso autore.

Sir George Martin (Londra, 3 gennaio 1926 – 8 marzo 2016) oltre a essere stato musicista di formazione classico/barocca, è stato anche compositore, arrangiatore, produttore discografico, attore, sceneggiatore e scrittore; ma nel mondo è diventato famoso per il contributo determinante che diede alla musica del più celebre quartetto rock di tutti i tempi (soprattutto in termini di arrangiamenti orchestrali) e che gli valse l’appellativo di «quinto Beatle». Stiamo parlando dell’uomo che – come manager della EMI – mise sotto contratto i quattro ragazzi di Liverpool che avevano appena incassato un rifiuto dalla Decca. (continua…)

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mercoledì, 31 maggio 2017

ETNA COMICS 2017

Dedichiamo questa nuova puntata della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” di Letteratitudine (tutte le puntate sono disponibili qui) alla settima edizione di ETNA COMICS (Festival Internazionale del Fumetto e della Cultura Pop) che si terrà dall’1 al 4 giugno presso il Centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania

Etna  Comics

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Lo scorso anno sono state segnate ben 73.000 presenze e in questa edizione si punta a incrementare il record. Spazio al grande fumetto internazionale, rimanendo legati al territorio. Infatti l’immagine grafica del Festival è affidata all’icona del leggendario paladino catanese Uzeta tratteggiato dalla talentuosa matita del fumettista bulgaro Alex Maleev, tra i super ospiti della settima edizione.
Tra gli altri big: Giuseppe Camuncoli, Mark Texeira, David Lloyd, Sara Pichelli, David Messina, Mirka Andolfo, Esad Ribic e Giulio Rincione.

Ad animare l’Area Comics, oltre ai grandi publisher come Panini Comics, Disney, Bonelli, Bao Publishing, Magic Press, Saldapress ed RW Edizioni, che anche quest’anno hanno deciso di puntare sulla kermesse, grandi nomi del calibro di Giorgio Cavazzano, Emiliano Mammucari, Simone Bianchi, Otto Schmidt, Massimo Asaro, Alfredo Castelli, Sio, Don Alemanno, Lorenza Di Sepio e tanti altri. Dal genere horror a quello comico, passando per il dramma della camorra: saranno tre le punte di diamante dell’Area Movie che, per il terzo anno consecutivo, si conferma valore aggiunto della manifestazione, potendo fregiarsi della presenza di grandi nomi come quello del celebre maestro del brivido, Dario Argento, di Aldo Baglio del famoso trio “Aldo, Giovanni e Giacomo” e di Marco D’Amore, dal set di Gomorra – La Serie.

Novità assoluta il Padiglione Etna, interamente dedicato all’Area Games, dove i grandi editori come Asterion, Giochi Uniti, DV Giochi, Gametrade, Cosplayou, Ghenos e Red Glove saranno protagonisti assoluti. (continua…)

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martedì, 30 maggio 2017

SATIE: APPUNTI E NOSTALGIE

letteratura-e-musicaIl nuovo appuntamento del forum di Letteratitudine intitolatoLETTERATURA E MUSICAè dedicato al volume Satie: appunti e nostalgieGian Nicola Vessia (Corraini) – Illustrazioni di: Federico Maggioni. Di seguito, il contributo di Claudio Morandini.

* * *

A cura di Claudio Morandini

Gian Nicola Vessia
“Satie: appunti e nostalgie”
Illustrazioni di Federico Maggioni
Corraini, 2015

Elegante e reticente come una delle tante raccolte pianistiche di Erik Satie, il volumetto “Satie: appunti e nostalgie” scritto da Gian Nicola Vessia e illustrato da Federico Maggioni accenna in punta di penna ad alcuni momenti della vita del compositore francese. Ne racconta il garbo e le bizze, le contraddizioni, il dimesso protagonismo. E quando la vita di Satie sembra difettare di spunti, divaga attorno alle avventure assai più irrequiete di amici e colleghi (Ravel, Debussy, Stravinskij, Man Ray), diventando così una wunderkammer di eccentricità, quelle della vita parigina dei primi decenni del Novecento, quando le arti sfidavano le convenzioni e tentavano connubi inediti. Dalle poche, misurate pagine emergono facce diverse del compositore: si fa strada, sommessamente, un Erik Satie maestro – quasi suo malgrado – di una nuova generazione di compositori, un po’ alla maniera di Socrate, proprio lui che da autodidatta della musica aveva sempre sofferto di una sorta di complesso di inadeguatezza e verso i quarant’anni si era iscritto alla Schola Cantorum di Vincent D’Indy per imparare per benino il contrappunto. Ma non c’è solo il Satie adottato come nume tutelare da irrequieti modernisti: scopriamo anche il Satie collezionista di ombrelli che protegge dalla pioggia che potrebbe rovinarli, il Satie omino in nero, di un’eleganza incongrua, l’altrettanto incongruo pianista da bistrot, il dandy stilizzato, il puntuto polemista.
Qualcosa, in lui, ricorda il “Ravel” disegnato da Echenoz in un breve, nitido romanzo tradotto per Adelphi e di cui abbiamo già parlato: corporatura minuta, un distacco dal mondo che tende all’enigma, una casa-rifugio di piccolezza anch’essa indecifrabile, manie coltivate con puntiglio, amici in soccorso nei momenti più bui. Ma in Satie tutto è più modesto, pauperistico, incompiuto, anche tirato via, con minori pretese. Non a caso Ravel lo vediamo giganteggiare, da solo, in uno dei bei disegni di Maggioni: o meglio, a giganteggiare è una rutilante veste da camera, in cui Maurice avanza impettito e fiero a passo di marcia, sigaretta in mano. Un secondo importante collega che in un’altra illustrazione sovrasta il piccolo Erik è Stravinskij: nero, minaccioso, con la partitura del “Sacre du printemps” in mano, mentre sotto di lui il minuto Satie nemmeno trattiene in mano i foglietti su cui sono scritti i suoi titoli eccentrici, che svolazzano tutt’attorno. (continua…)

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lunedì, 29 maggio 2017

LetteratitudineNews: dal 22 al 28 maggio 2017

letteratitudinenews

(libri, fatti ed eventi)

dal 22 al 28 maggio 2017

PREMIO CAMPIELLO 2017: i vincitori

MIA FIGLIA, DON CHISCIOTTE di Alessandro Garigliano

UNA MARINA DI LIBRI 2017

I PIRANDELLO al Salone del Libro di Torino

NON C’È PIÙ LA SICILIA DI UNA VOLTA di Gaetano Savatteri (un estratto)

GIORNI DI MAFIA di Piero Melati

JONATHAN LETHEM: Anatomia di un giocatore d’azzardo (il videoincontro con l’autore al Salone del Libro di Torino)

30° Salone Internazionale del Libro di Torino: il discorso finale di Nicola Lagioia

30° Salone Internazionale del Libro di Torino: comunicato stampa conclusivo


© Letteratitudine
(continua…)

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giovedì, 25 maggio 2017

TERESA CIABATTI (con “La più amata” – Mondadori) a “Letteratitudine in Fm”

TERESA CIABATTI (con “La più amata” – Mondadori) ospite del programma radiofonico Letteratitudine in Fm di lunedì 22 maggio 2017 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

* * *

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

* * *

Con Teresa Ciabatti abbiamo discusso del suo nuovo romanzo – tra i 12 libri dell’edizione 2017 del Premio Strega – intitolato “La più amata” (Mondadori) e delle tematiche a esso legate.

Di seguito, informazioni sul libro.

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La più amata” di Teresa Ciabatti (Mondadori)

Risultati immagini per la più amata“Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quattro anni, e sono la figlia, la gioia, l’orgoglio, l’amore del Professore.” Il Professore – un inchino in segno di gratitudine e rispetto – è Lorenzo Ciabatti, primario dell’ospedale di Orbetello. Lo è diventato presto, dopo un tirocinio in America, rinunciando a incarichi più prestigiosi, perché è pieno di talento ma modesto, un benefattore, qualcuno dice, un santo. Tutti lo amano, tutti lo temono, e Teresa è la sua figlia adorata. È lei la bambina speciale che fa il bagno nella smisurata piscina della villa al Pozzarello, che costruisce un castello d’oro per le sue Barbie coi 23 lingotti trovati in uno dei cassetti del padre. Teresa: l’unica a cui il Professore consente di indossare l’anello con lo zaffiro da cui non si separa mai. L’anello dell’Università Americana, dice lui. L’anello del potere, bisbigliano alcuni – medici, infermieri e gente del paese: il Professore è un uomo potente.
Teresa che dall’infanzia scivola nell’adolescenza, e si rende conto che la benevolenza che il mondo le riserva è un effetto collaterale del servilismo nei confronti del padre. La bambina bella e coccolata è diventata una ragazzina fiera e arrogante, indisponente e disarmante. Ingrassa, piange, è irascibile, manipolatrice, è totalmente impreparata alla vita. Chi è Lorenzo Ciabatti? Il medico benefattore che ama i poveri o un uomo calcolatore, violento? Un potente che forse ha avuto un ruolo in alcuni degli eventi più bui della storia recente? Ormai adulta, Teresa decide di scoprirlo, e si ritrova immersa nel liquido amniotico dolce e velenoso che la sua infanzia è stata: domande mai fatte, risposte evasive. Tutto, nei racconti famigliari, è riadattato, trasformato. E questa stessa contrarietà della verità a mostrare un solo volto Teresa la ritrova quando si mette a scrivere, ossessivamente prova a capire, ad aggrapparsi a un bandolo e risalire alle risposte. Esagerazione, mitomania, oppure semplici constatazioni? Con una scrittura densa, nervosa, lacerante, che affonda nella materia incandescente del vissuto e la restituisce con autenticità illuminandone gli aspetti più ambigui, Teresa Ciabatti ricostruisce la storia di una famiglia e, con essa, le vicende di un’intera epoca. Un’autofiction sincera, feroce, perturbante, che nasce dall’urgenza di fare i conti con un’infanzia felice bruscamente interrotta.

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Teresa Ciabatti, nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. I suoi romanzi sono: Adelmo, torna da me (Einaudi Stile libero), I giorni felici (Mondadori), Il mio paradiso è deserto (Rizzoli), Tuttissanti (Il Saggiatore). Collabora con “Il Corriere della Sera” e con “la Lettura”.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata: “Coming back to life” dei Pink Floyd); “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti.

(continua…)

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mercoledì, 24 maggio 2017

POESIA: Elena Mearini (Strategia dell’addio)

Nel nuovo appuntamento dello spazio “POESIA” di Letteratitudine ospitiamo Elena Mearini autrice di “Strategia dell’addio” (LiberAria).

Ecco le risposte di Elena alle domande “ricorrenti” di questa rubrica dedicata alla poesia.

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Risultati immagini per elena mearini letteratitudine- Elena Mearini, chi è poeta?
Poeta è colui che non si stanca mai di scoprire e riscoprire i volti nascosti della realtà. Il poeta si deve impicciare dei fatti e delle facce del mondo, sfondare le barriere, abbattare i muri, sconfinare senza fine e senza mai dimenticare di portarsi appresso attenzione e cura. Il poeta avanza con passo gentile.

- Poeti si nasce o si diventa?
Nella poesia ci s’inciampa, per errore, grazia o destino.  È una specie di pozza che contiene infinite varianti del mondo. Chi ci casca dentro, se ne innamora. Ed ecco fatto. È poeta.

- Cos’è la poesia?
È una cosa che non smette mai di accadere e di esserci, una costante umana che contempla la bellezza e tralascia l’abbandono. La poesia garantisce la realtà della vita, ci dice che quando un cuore batte, batte davvero.

- A cosa serve la poesia? (continua…)

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martedì, 23 maggio 2017

LetteratitudineNews: dal 15 al 22 maggio 2017

letteratitudinenews

(libri, fatti ed eventi)

dal 15 al 22 maggio 2017

JONATHAN LETHEM: Anatomia di un giocatore d’azzardo (il videoincontro con l’autore al Salone del Libro di Torino)

SALONE TORINO 2017: la conferenza finale

MORAVIA, GODARD E “IL DISPREZZO”

L’INVENZIONE DELLA NATURA di Andrea Wulf (un estratto)


© Letteratitudine
(continua…)

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mercoledì, 17 maggio 2017

SIMONA LO IACONO (con “Il morso” – Neri Pozza) a “Letteratitudine in Fm”

SIMONA LO IACONO (con “Il morso” – Neri Pozza) ospite del programma radiofonico Letteratitudine in Fm di lunedì 15 maggio 2017 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

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LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Con Simona Lo Iacono abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Il morso” (Neri Pozza) e delle tematiche a esso legate.

Le prime pagine del romanzo sono disponibili qui.

Di seguito, informazioni sul libro.

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Il morso” di Simona Lo Iacono (Neri Pozza)

Nella Sicilia del 1848, la bella Lucia Salvo viene considerata una «babba», ossia una pazza, perché affetta da una grave forma di epilessia che tutti scambiano per follia e che nessuno, in quell’epoca, è in grado di diagnosticare e curare. Per volontà della madre, che spera di risollevare le sorti della famiglia, Lucia viene mandata a Palermo, a servizio presso la famiglia dei conti Ramacca. Il conte Ramacca, afflitto da un irrefrenabile desiderio sessuale, brama l’arrivo della nuova serva. Smanioso di saziare i suoi appetiti morbosi egli è, però, stanco delle donnette che si precipitano senza resistenze nel suo letto. Quando il nano Minnalò, suo fidato consigliere, gli porta Lucia, la bella ragazza non si concede, anzi, lotta furiosamente, mordendogli a sangue una mano, e riesce a sfuggirgli. Ceduta da Ramacca al nobile Manfredi degli Agliata, Lucia viene scambiata per una sciocca a causa della sua malattia e sfruttata per trasmettere messaggi segreti ai carcerati. La Sicilia del 1848 è un vulcano a un passo dall’esplosione, e Lucia sembra essere lo strumento perfetto per tramare senza essere scoperti. Intrappolata in un ruolo che non le appartiene, costretta ad apparire per quella che non è e, al contempo, timorosa dei suoi momenti di incoscienza, Lucia diventa un’inconsapevole eroina, protagonista dei moti del 1848, quando aiuta il capo dei rivoluzionari, Maurizio Fortunato, ad evadere dal carcere. Il morso, nuovo romanzo di Simona Lo Iacono, si ispira alla vita di Lucia Salvo «a siracusana», personaggio realmente esistito; e racconta, con una lingua elaborata e tesa, un personaggio femminile unico, fragile e determinato, rassegnato eppure incredibilmente vitale.

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Simona Lo Iacono è nata a Siracusa nel 1970. Magistrato presso il tribunale di Catania, ha pubblicato racconti e romanzi. Il suo primo romanzo “Tu non dici parole” (Perrone 2008) ha vinto il premio Vittorini Opera prima. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo intitolato “Stasera Anna dorme presto” (Cavallo di Ferro), con cui ha vinto il premio Ninfa Galatea (ed è stata finalista al Premio Città di Viagrande). Nel 2013, sempre per Cavallo di Ferro, ha pubblicato il romanzo “Effatà” (con cui ha vinto il Premio Martoglio e il premio Donna siciliana 2014 per la letteratura).
E’ del 2016 “Le streghe di Lenzavacche” (edizioni e/o) con cui è stata finalista al Premio Strega Giovani e semifinalista al Premio Strega. Il libro è attualmente in finale al Premio letterario “Città di Rieti”, al Premio “Leggo quindi sono”, al Premio “Chianti”.
Presta attività di volontariato in carcere, dove cura programmi di rieducazione dei detenuti attraverso la letteratura e il teatro, e presso l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, dove utilizza il libro come mezzo di contatto con la realtà.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata: “Ouverture della Norm”a di Vincenzo Bellini (versione diretta da Riccardo Muti); “Valzer del commiato” di Nino Rota; “Danze del Gattopardo” di Nino Rota

(continua…)

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mercoledì, 17 maggio 2017

A proposito di graphic novel: OBLOMOV e LA NAVE DI TESEO

graphic-novel-e-fumettiDedichiamo questa nuova puntata della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” di Letteratitudine (tutte le puntate sono disponibili qui) al nuovo progetto che segna il partenariato tra OBLOMOV (diretta da Igort) e LA NAVE DI TESEO (capitanata da Elisabetta Sgarbi). La Nave deterrà il 67% delle quote societarie di Oblomov che, comunque, agirà in piena autonomia.

OBLOMOV è una realtà editoriale indipendente dedicata alla pubblicazione di graphic novel e creata dallo stesso Igort: rappresenta il passo successivo rispetto a Coconino Press, il marchio da lui fondato 18 anni fa.

Sul sito della casa editrice, leggiamo quanto segue: “Amiamo la carta, le storie e i disegni. Oblomov è questo, un editore pigro, che pubblicherà una selezione internazionale di titoli da libreria giudicati memorabili e, di tanto in tanto, delle edizioni limitate numerate e firmate, curate nei dettagli e disponibili anche talvolta con dedica dell’autore“.

Oblomov

Il progetto editoriale parte da alcune premesse ben evidenziate nel comunicato stampa dedicato all’alleanza tra Oblomov e La nave di Teseo. Il linguaggio del fumetto è ancora tutto da esplorare. 18 anni fa non c’era neppure una ragione industriale per il fenomeno graphic novel. Oggi questa realtà di mercato è in sviluppo verticale con circa il 37% di incremento vendite nel solo ultimo anno (dati ufficiali Aie). l’Italia è diventato il quarto mercato mondiale dopo America, Giappone e Francia. Viviamo un’epoca d’oro per inventiva e creatività editoriale in cui la curiosità dei lettori è pari solo alla voglia di esplorare nuovi territori da parte dei narratori. C’è bisogno di una impresa editoriale veloce e al passo con i tempi. E, a proposito di graphic novel,: “Oblomov concepisce il graphic novel come una delle forme contemporanee del romanzo. È interessata a sviluppare ogni sua declinazione di questa disciplina narrativa. Ai nomi dei grandi maestri del cartooning mondiale si affiancheranno i nuovi giganti della scuderia. Tenuti segreti sinora“.

Risultati immagini per IgortOblomov“, ha spiegato Igort, “nasce da un’esperienza precisa che ha portato, nel corso del lavoro di quasi due decenni, una scena italiana di autori a imporsi sul panorama internazionale. Il graphic novel è oggi un fenomeno editoriale importante. Il metodo che ho appreso nel corso della lunga collaborazione con la più grande casa editrice giapponese (Kodansha) poteva dare i suoi frutti in Europa. Si è creato un lavoro di cura creativa, di scambio continuo, tra editor e autori, che andava proseguito dopo l’esperienza Coconino. La casa editrice da me fondata 18 anni fa, è un’esperienza chiusa. Ora con nuovi amici geniali che sono anche miei soci in questa impresa, sento di avere la base per un lavoro in prospettiva che porterà a un’esplorazione del racconto disegnato. Dal romanzo breve, a quello a lungo respiro, alle serie, sino a rifondare le basi del fumetto con lo spirito pionieristico e popolare proprio delle sue origini.”

Risultati immagini per Elisabetta Sgarbi letteratitudineUn progetto che sarebbe piaciuto a Umberto Eco“, ha dichiarato Elisabetta Sgarbi (Direttore generale della Nave di Teseo). “La proposta di Igort ci è parsa subito, oltre che un onore, una straordinaria occasione per un allargamento degli orizzonti della Nave di Teseo. Questa alleanza non solo rappresenta un ingresso dalla porta principale in un ambito editoriale in crescita, ma anche – aspetto per me molto importante – la possibilità di offrire agli autori qualcosa in più in direzione della creatività.”

Letteratitudine augura il meglio a questa nuova alleanza editoriale. (continua…)

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martedì, 16 maggio 2017

LetteratitudineNews: dall’8 al 14 maggio 2017

letteratitudinenews

(libri, fatti ed eventi)

dall’8 al 14 maggio 2017

CHIARA MARCHELLI racconta LE NOTTI BLU

L’ETÀ DEL FERRO di Simona Castiglione (recensione)

LETTERATITUDINE 3 al SALONE DEL LIBRO DI TORINO

I PIRANDELLO

L’ULTIMO ANGOLO DI MONDO FINITO di Giovanni Agnoloni (intervista all’autore)

ISABEL ALLENDE vince il PREMIO SICILIA: anteprima TAOBUK 2017

IL SALE DELLA TERRA di James Lee Burke (un estratto)

PREMIO GREGOR VON REZZORI 2017


© Letteratitudine
(continua…)

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sabato, 13 maggio 2017

LA BELLEZZA CHE RESTA

Il nuovo appuntamento della rubrica di Letteratitudine chiamata “Saggistica Letteraria” è dedicato alla nuova opera di Fabrizio Coscia intitolata “La bellezza che resta” (Melville)

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di Massimo Maugeri

Fabrizio Coscia (Napoli, 1967), scrittore, docente, critico letterario e teatrale è già stato ospite di questa rubrica con il volume SOLI ERAVAMO e altre storie (ad est dell’equatore). Torno ad ospitarlo con grande piacere per discutere della sua nuova opera intitolata “La bellezza che resta“, pubblicata da Melville edizioni nella collana Gli impossibili diretta da Andrea Caterini (anche lui, di recente, nostro gradito ospite con “La preghiera della letteratura“, edito da Fazi). In fondo alla pagina potrete leggere il testo della bandella del libro firmata dallo stesso Caterini. Qui di seguito, invece, vi propongo questa “chiacchierata online” con l’autore…

- Caro Fabrizio, partiamo dall’inizio… ovvero dalla genesi di questa tua opera. Nei “ringraziamenti” scrivi: “Questo libro non sarebbe mai stato scritto se Andrea Caterini non mi avesse proposto di lavorare a un saggio su Tolstoj“.
Come si è sviluppato il passaggio dalla elaborazione di questo saggio su Tolstoj al concepimento di “La bellezza che resta”?
«In effetti all’inizio la prospettiva di scrivere un saggio su Tolstoj, come mi aveva chiesto Andrea Caterini, mi ha affascinato ma anche terrorizzato non poco. Ho scelto allora di concentrarmi sull’ultimo Tolstoj, e in maniera ancora più circoscritta sul suo ultimo romanzo, uno dei suoi capolavori meno conosciuti, che è Chadži-Murat. Pensavo, cioè, che restringere il campo d’indagine potesse aiutarmi a non perdermi del tutto. Ma poi, come mi capita spesso, mi sono lasciato cogliere dal «demone dell’analogia» e dalla mia passione per le divagazioni, e così ho cominciato a riflettere sulle “opere ultime” dei grandi artisti, e su quale fosse il significato più profondo di un libro, un quadro, una musica, un’opera teatrale composti in prossimità della morte e nella consapevolezza di questa prossimità. Ho cercato, cioè, di penetrare nel significato di alcuni grandi capolavori, ma con molta umiltà, quasi in punta di piedi, per così dire. Così il mio saggio su Tolstoj è diventato alla fine qualcosa di molto diverso, e allora ho capito che era proprio questo “qualcosa di molto diverso” che mi era stato chiesto fin dall’inizio».

- Come epigrafe del libro hai scelto questa citazione di Joyce “sul padre” (da Finnegans Wake). La riporto di seguito. «I go back to you, my cold father, my cold mad father, my cold mad feary father».
Perché questa scelta? E perché hai voluto riportare la frase in originale (senza la traduzione in italiano)? (continua…)

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martedì, 9 maggio 2017

CARMEN PELLEGRINO (con “Se mi tornassi questa sera accanto” – Giunti) a “Letteratitudine in Fm”

CARMEN PELLEGRINO (con “Se mi tornassi questa sera accanto” – Giunti) ospite del programma radiofonico Letteratitudine in Fm di lunedì 8 maggio 2017 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

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LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Con Carmen Pellegrino abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Se mi tornassi questa sera accanto” (Giunti)

Nella seconda parte della puntata, Massimo Maugeri ha letto le prime pagine del romanzo.

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Se mi tornassi questa sera accanto” (Giunti) di Carmen Pellegrino

”Se mi tornassi questa sera accanto”, memorabile incipit della poesia ”A mio padre” di Alfonso Gatto, è il romanzo di Carmen Pellegrino sulla distanza, a volte abissale, che può esserci tra gli essere umani, specie se si sono amati.

Giosuè Pindari è un uomo antico, legato alla terra, alla famiglia e a un ideale politico, ma la moglie, dopo anni in cui il male di vivere non le ha concesso che brevi tregue, è ormai preda di un irreversibile declino; il socialismo, in cui ha creduto con una tenacia e una dedizione tipicamente “appenniniche”, è stato trascinato nel fango dalla corruzione; l’amatissima figlia Lulù se ne è andata e non dà più notizie di sé. Contro la degenerazione di corpo e mente si può fare poco, contro la fine di un’utopia si può fare ancor meno, mentre a una figlia che è viva e lontana – provata dalle inevitabili incomprensioni generazionali ma legata da una sensibilità ancestrale e profonda, una vera e propria educazione dell’anima – si può comunque scrivere. Si può tentare di compiere un passo lungo la via di una riconciliazione, che è prima di tutto una riconciliazione con se stessi. Così Giosuè Pindari scrive a Lulù, le scrive lettere che infila in bottiglie e poi le affida alla corrente del fiume. Il fiume è acqua che appartiene alla terra, il fiumeterra contiene entrambi gli elementi; è acqua che tutto conserva: passato, presente e quindi futuro. Arriveranno mai? Non è importante saperlo. In fondo, il fiumeterra con le sue piene improvvise sa come arrivare a destinazione… Sulle sponde di un altro fiume c’è Lulù, che ha conosciuto Andreone, l’uomo ‘leggero’ che aspetta, anche lui esattamente come Giosuè, insieme alla piena il ritorno di una donna che è andata via. È proprio l’incontro con quest’uomo bislacco – l’altro, così necessario al riconoscimento di sé – a rivelarsi benefico. Da quelle sponde del fiume lontano è come se Lulù rispondesse alle lettere paterne seguendo la corrente, e su un registro magico, dentro un’aura d’incantamento.

* * *

Carmen Pellegrino ha scritto saggi di storia e racconti. Da anni raccoglie suggestioni sui luoghi abbandonati.

Il suo romanzo d’esordio, Cade la terra, ha vinto il Premio Rapallo Carige opera prima e il Premio Selezione Campiello.

La puntata di Letteratitudine in Fm dedicata a “Cade la terra” è disponibile qui per l’ascolto…

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata: “Message in a bottle” (The Police); “The sound of silence” (Simon & Garfunkel)

(continua…)

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martedì, 9 maggio 2017

LetteratitudineNews: dal 2 al 7 maggio 2017

letteratitudinenews

(libri, fatti ed eventi)

dal 2 al 7 maggio 2017

LA MILANESIANA 2017: Paura e Coraggio

NICOLA VERDE racconta IL VANGELO DEL BOIA

PREMIO MONDELLO 2017: i vincitori

IL MORSO di Simona Lo Iacono (un estratto)

IL SIGNOR F. È MORTO IN TRENO E ALTRI RACCONTI di Maria Greco

LETTERATITUDINE 3 e IL MAGGIO DEI LIBRI 2017

MALANOTTE di Marilina Giaquinta (intervista all’autrice)

MAGGIO DEI LIBRI 2017

FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI 2017

PREMIO LETTERARIO ALVARO-BIGIARETTI 2017: vince ALBERTO ROLLO


© Letteratitudine
(continua…)

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venerdì, 5 maggio 2017

YORO di Marina Perezagua (intervista all’autrice)

La nuova ospite dello spazio di Letteratitudine dedicato alla letteratura straniera (e all’inconto con gli autori) è la scrittrice spagnola Marina Perezagua, autrice del romanzo “YORO(La nave di Teseo ,traduzione di Pino Cacucci).

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YORO” di Marina Perezagua (La nave di Teseo) - intervista all’autrice

di Massimo Maugeri

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Sebbene l’eco delle immani catastrofi di Hiroshima e Nagasaki – veri e propri “scandali” della storia dell’umanità – dovrebbe continuare a risuonare nelle orecchie di tutti, il rischio che l’insorgenza di una guerra nucleare possa di nuovo devastare il genere umano rimane presente e aleggia sulle nostre teste come una perenne spada di Damocle. Lo dimostrano le recenti “scaramucce” tra Donald Trump e Kim Jong-un.
È questa la riflessione che mi viene in mente mentre mi accingo a pubblicare l’intervista alla brava Marina Perezagua, scrittrice spagnola che ha pubblicato di recente il romanzo intitolato “Yoro” (La nave di Teseo, traduzione di Pino Cacucci). Un romanzo fortemente incentrato sulla bomba atomica che, sul finire della seconda guerra mondiale, devastò il Giappone.
La storia di H comincia proprio il 6 agosto del 1945, quando il lancio di Little Boy su Hiroshima la colpisce ancora bambina e la sfigura… devastandola nel profondo.
Ho deciso di chiamare me stessa H“, scrive la protagonista della storia in una lettera indirizzata dalla Repubblica Democratica del Congo, “perché mi è sempre stata negata la voce e uno spagnolo mi ha detto che nella sua lingua la h è una lettera muta. La userò come nome, considerando che è anche il nome di tanti altri muti che forse troveranno qui la propria voce“.
È l’inizio di un racconto, l’inizio della sua storia, e di un viaggio che – nel corso degli anni – la porterà dall’America al Giappone, dalla Namibia al Congo…

- Marina, raccontaci qualcosa sulle origini di questo tuo romanzo (Yoro). Quale idea, esigenza, o ispirazione ti hanno spinto a scriverlo?
Risultati immagini per Marina PerezaguaHo sempre lavorato utilizzando paradossi e mi interessano particolarmente quelli che hanno un certo grado di difficoltà. In questo caso volevo immaginare un personaggio che, tra tutte le vittime della prima bomba atomica, potrebbe sentirsi in qualche modo beneficiato dall’esplosione, una bomba che ha preso la sua città, la sua gente, parti del suo corpo, e che tuttavia ha contribuito a costruire un’identità che la nascita gli aveva negato. D’altra parte, ero interessata alla sfida di scrivere in prima persona la testimonianza di un personaggio di una cultura diversa alla mia, tutto è diverso: l’età, il contesto storico… Sarebbe stato più facile scrivere sulla Guerra Civile Spagnola, la mia famiglia è molto longeva, ho conosciuto due bisnonni e due trisnonni, anche i miei nonni mi hanno raccontato tante storie della guerra, ma trovo più interessante scrivere di un dramma che non mi ha influenzato direttamente. E infine c’è il fatto di aver vissuto in Giappone e negli Stati Uniti per un lungo tempo (abito a New York da quattordici anni), questo mi ha permesso di accedere a testimonianze dirette o indirette delle due parti: vincitori e vinti.

- Cosa puoi dirci sulla tragedia della bomba atomica su Hiroshima? Che tipo di eredità o ammonimento ci ha lasciato, oggi, a distanza di tanti anni, il ricordo di quella terribile tragedia? (continua…)

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martedì, 2 maggio 2017

LetteratitudineNews: dal 19 aprile al 1 maggio 2017

letteratitudinenews

(libri, fatti ed eventi)

dal 19 aprile al 1 maggio 2017

1 MAGGIO 2017: L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla celebrazione della Festa del Lavoro

GLAM CITY: lo spettacolo teatrale (recensione)

L’Italia Paese Ospite d’Onore alla FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TEHERAN 2017

È online il programma completo del SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO 2017

GLAM CITY: lo spettacolo teatrale

STEFANO SANTARSIERE racconta I GUARDIANI DELL’ISOLA PERDUTA

IL GALLO CANTA ALLE SEI di Caterina La Rosa La Rocca

25 APRILE 2017: l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Chiude la I edizione di TEMPO DI LIBRI: i dati

IL MIO NOVECENTO di Nino Milazzo

L’EDITORIA ITALIANA ALL’ESTERO (dati Nielsen 2017 da “Tempo di Libri”)

LETTERATITUDINE 3 e la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO

I 12 LIBRI DEL PREMIO STREGA 2017

I DATI ISTAT SULLA LETTURA

I NUOVI DATI SUL MERCATO DEL LIBRO (dalla Fiera TEMPO DI LIBRI)

Doppio appuntamento per LETTERATITUDINE 3: tra Siracusa e Catania

Parte TEMPO DI LIBRI (edizione I)


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(continua…)

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"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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