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Archivio della Categoria 'LETTERATITUDINE TV'

sabato, 11 settembre 2021

UNDICI SETTEMBRE

[torrigemelle.jpg]

VENT’ANNI DALL’11 SETTEMBRE

* * *

Ritorna l’undici settembre.

Riproponiamo il post (con le stesse domande… per noi ancora attuali). Chi vuole può lasciare le proprie considerazioni (magari ri-leggendo i vecchi commenti). Questo post, del resto, si traduce anche – e soprattutto – in un invito a ricordare…

È strano. A volte l’11 settembre 2001 ci sembra ieri. Altre volte ci sembra di pensare a un avvenimento lontanissimo, accaduto una vita fa.

È così anche per voi?
E quelle immagini…

Quelle immagini terribili degli aerei che trafiggono i grattacieli, pensate che abbiano mantenuta intatta la loro atrocità?

O le trovate un po’ sbiadite (magari perché, alla fine, ci si abitua a tutto)?

E cosa ritenete che, oggi, in riferimento a questa tragedia, sia particolarmente importante ricordare?

(continua…)

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lunedì, 21 novembre 2016

MUCCAPAZZA

MUCCAPAZZA (cortometraggio tratto dall’omonimo racconto di Massimo Maugeri)

Cari amici,
sono molto lieto di invitarvi alla visione di un cortometraggio selezionato per le semifinali del concorso “Fluvione Corto Festival” e tratto da un mio racconto intitolato “Muccapazza” (originariamente pubblicato nel 2004 sulla rivista letteraria Lunarionuovo e poi confluito nella raccolta di racconti “Viaggio all’alba del millennio“, edita da Perdisa).

Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per la realizzazione del cortometraggio. Un ringraziamento speciale va a Pier Paolo Piccioni, che ha amato il racconto “Muccapazza” sin dalla sua prima pubblicazione (Pier Paolo ha curato la sceneggiatura e ha interpretato il ruolo principale nel corto). (continua…)

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sabato, 5 marzo 2016

LE STREGHE DI LENZAVACCHE – il Booktrailer del nuovo romanzo di Simona Lo Iacono


(continua…)

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sabato, 23 gennaio 2016

L’ALLIGATORE INNAMORATO

Un video dedicato a Marco Buratti (alias l’Alligatore), personaggio letterario di Massimo Carlotto.

Dal romanzo di Massimo Carlotto – “Per tutto l’oro del mondo” (Edizioni E/O)

Lettura (tratta dalle prime pagine del romanzo) e realizzazione del video di Massimo Maugeri

Qui, la puntata radiofonica di “Letteratitudine in Fm” con Massimo Carlotto incentrata su “Tutto l’oro del mondo(continua…)

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lunedì, 21 dicembre 2015

OMAGGIO A LUIGI CAPUANA

In occasione della ricorrenza del centenario della morte, dedichiamo questo video a LUIGI CAPUANA (Mineo, 28 maggio 1839 – Catania, 29 novembre 1915).

-
La colonna sonora del video tratta dalla “Norma” di Vincenzo Bellini
(continua…)

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sabato, 26 settembre 2015

VIVI DA MORIRE (un video)

Video basato sul volume “VIVI DA MORIRE” di Piero Melati e Francesco Vitale (Bompiani)

È disponibile il podcast della puntata radiofonica del programma “Letteratitudine in Fm” (in onda su Radio Hinterland), dedicata a “Vivi da morire”, con la partecipazione di Piero Melati, cliccando sul seguente link…
(continua…)

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domenica, 6 settembre 2015

CAMILLERI e MONTALBÁN: per il 90° compleanno di Andrea Camilleri

CAMILLERI e MONTALBÁN: per il 90° compleanno di Andrea Camilleri

In occasione del 90° compleanno di Andrea Camilleri (nato il 6 settembre 1925) pubblichiamo questo video (datato 6 febbraio 2014) dove il noto scrittore siciliano riceve (nell’ambito del Festival del Noir BCNegra di Barcellona) il prestigioso Premio Pepe Carvalho 2014 in ricordo del personaggio creato dallo scomparso scrittore catalano Manuel Vázquez Montalbán.
Nel video, Camilleri, racconta il suo rapporto con Manuel Vázquez Montalbán, accenna alla nascita del suo personaggio Montalbano e parla della sua opera “Il birraio di Preston”.

Buon compleanno, Andrea Camilleri!

© Letteratitudine

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domenica, 26 gennaio 2014

LIA LEVI racconta UNA BAMBINA E BASTA

27 gennaio 2014 – Giorno della MemoriaLIA LEVI racconta UNA BAMBINA E BASTA

Di seguito: la storia del libro e i riferimenti di un incontro romano del 27 gennaio.

* * *

(continua…)

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venerdì, 22 novembre 2013

La Einaudi compie 80 anni

La Einaudi compie 80 anni: buon compleanno da Letteratitudine


(continua…)

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sabato, 31 agosto 2013

SEQUENZE STREGATE 2013

La videostoria della finale dell’edizione 2013 del Premio Strega.
Immagini esclusive della serata conclusiva dell’edizione 2013 del Premio Strega, avvenuta giovedì 4 luglio 2013 – Ninfeo di Villa Giulia – Roma

Lo speciale Premio Strega 2013 con le voci dei cinque finalisti.
(continua…)

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lunedì, 15 luglio 2013

TRINACRIA PARK a Tv2000 (raccontato in un minuto)

TRINACRIA PARK a Tv2000... raccontato in un minuto

Le recensioni – Il booktrailer – Il dibattito
(continua…)

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mercoledì, 12 giugno 2013

STRANE COPPIE 2013: Giuseppe Montesano su Franz Kafka

Riprendiamo a dare spazio alla rubrica “L’ombra e la penna” di Antonella Cilento (nella foto), pubblicando il materiale video dell’iniziativa culturale e letteraria “Strane Coppie 2013“.

Qui di seguito, il video del primo incontro dedicato a Franz Kafka con intervento di Giuseppe Montesano.

Massimo Maugeri

* * *

Segui tutte le puntate di “L’ombra e la penna” (continua…)

Pubblicato in L'OMBRA E LA PENNA (con il contributo di Antonella Cilento), LETTERATITUDINE TV   Commenti disabilitati

martedì, 9 ottobre 2012

LETTERATITUDINE SU RAI LETTERATURA

Il portale sulla letteratura di Rai EducationalRingrazio lo staff di Rai Letteratura e Rai Edu per avermi invitato a partecipare a una delle loro trasmissioni realizzate attraverso registrazioni via web cam. Mi è stato chiesto di raccontare qualcosa su: la storia di Letteratitudine, la sua “apertura internazionale”, il concetto di “open blog”, la sua “interdisciplinarietà” e sull’imminente uscita del nuovo volume di “Letteratitudine, il libro“.
Chi lo desidera, può dare un’occhiata cliccando qui.

letteratitudine-su-rai-letteratura
Ecco… ci tenevo a segnalare questo nuovo importante appuntamento per Letteratitudine e per tutti coloro che seguono questo blog. Chiederò la vostra partecipazione e i vostri commenti in un prossimo post (lo pubblicherò la settimana prossima) dedicato ai sei anni di vita di questo blog. Una vera e propria “festa” online a cui spero che non mancherete.
Grazie di cuore per l’attenzione!
Massimo Maugeri

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domenica, 16 settembre 2012

Il booktrailer di LETTERATITUDINE, IL LIBRO – vol. II

Buone nuove, cari amici di Letteratitudine!
LETTERATITUDINE, IL LIBRO – vol. II (Historica) è già disponibile in versione ebook su Bookrepublic (e sui vari negozi online). Qui sopra il booktrailer del libro! La versione cartacea sarà disponibile a fine mese…

L'e-Book e (è) il futuro del libro

Ne approfitto altresì per ringraziare la casa editrice Historica che, per festeggiare l’evento, ha deciso di offrire in promozione, a soli 0,99 €, l’ebook di L’E-BOOK E (È’) IL FUTURO DEL LIBRO. La promozione durerà una settimana a partire da oggi (dal 10 al 17 settembre 2012). Grazie, amici!

Massimo Maugeri

* * *

[Cliccare sui link, per seguire LetteratitudineNews e LetteratitudineRadio]

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domenica, 2 settembre 2012

Carmine Abate – vincitore del Premio Campiello 2012

Info su LetteratitudineNews

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domenica, 2 settembre 2012

Dacia Maraini – Campiello 2012 – Premio alla carriera

Info, su LetteratitudineNews

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giovedì, 31 maggio 2012

LETTERATITUDINE SUDMEDIATIKA

Ringrazio la scrittrice e giornalista di Repubblica Rosa Maria di Natale per la realizzazione di questo video, che parla dell’esperienza di Letteratitudine, e per la successiva pubblicazione sul suo bel blog SudMediatika.
Grazie, Rosa Maria!
Massimo Maugeri

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sabato, 3 dicembre 2011

VIAGGIO ALL’ALBA DEL MILLENNIO A… SAN MARINO

San Marino RTV - Terrazza Kursaal

Cari amici,
sono stato invitato a partecipare a un programma della Tv di stato di San Marino. Sono stato lì venerdì 2 dicembre
La trasmissione si chiama “Terrazza Kursaal“, e va in onda in diretta dal lunedì al venerdì sul canale satellitare SMtv San Marino e sul digitale terrestre dalle ore 15.00 alle ore 16.00.
Il programma, visibile sul 520 della piattaforma Sky e sul 73 di TivùSat, è un contenitore pensato per raccontare storie e per confrontarsi sui temi dell’attualità, arricchito da spazi di approfondimento e momenti di intrattenimento: musica, arte, cultura e notizie curiose.
Ho avuto modo di parlare del mio “Viaggio all’alba del millennio“…
Chi volesse guardare la registrazione della puntata, può farlo cliccando qui (la mia partecipazione inizia dal min. 54 all’incirca).

Massimo Maugeri

(Il programma è a cura di Alessandra Turco. A condurre Sonia Grassi, Stefano Caliciuri ed Emanuela Rossi. La regia è di Luca Binelli).

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sabato, 6 ottobre 2007

CENT’ANNI DI VITALIANO BRANCATI

Cent’anni fa nasceva Vitaliano Brancati (per l’esattezza il 24 luglio del 1907). C’è da dire che la ricorrenza non è passata inosservata. Se ne è parlato molto, quest’estate, sulle pagine culturali di quasi tutti quotidiani.
Vi propongo due video relativi alla bella mostra organizzata a Catania in occasione del centenario presso il centro fieristico “Le Ciminiere” (sponsorizzato dal Ministero dei Beni Culturali e dall’Assessorato alla Cultura della Provincia Regionale di Catania). Ne approfitto per ringraziare la professoressa Sarah Zappulla Muscarà per la sua disponibilità.

(Qualora non riusciste a visualizzare i video cliccate sui rispettivi titoli per poterli visionare direttamente su YouTube).

Di seguito vi riporto un mio articolo pubblicato sulla pagina Cultura de Il Mattino del 23 luglio 2007.

________________


Mostra centenario nascita Vitaliano Brancati (parte I)

Mostra centenario nascita Vitaliano Brancati (parte II)

___________

Cent’anni son passati da quel 24 luglio del 1907 che segnò la nascita di Vitaliano Brancati, autore siciliano che si è conquistato con merito un posto di rilevo nella storia della letteratura italiana del Novecento. Conquista avvenuta nonostante la prematura scomparsa, avvenuta a Torino il 25 settembre del 1954 quando aveva 47 anni: età – di norma – in cui uno scrittore comincia a dare il meglio di sé. Una ricorrenza da ben celebrare, dunque. La moglie Anna Proclemer – che al marito ha voluto dedicare un pensiero in cui esprime ammirazione e amore ancora vivi: «Darei quel che mi resta da vivere per avere la possibilità di leggere una tua pagina sulla realtà italiana di oggi» -, insieme alla figlia Antonia, domani sera a Catania presenterà alle «Ciminiere» il recital «Viaggio intorno a Brancati» e nello stesso giorno si aprirà la mostra «Dalla Sicilia all’Europa, attraverso Brancati», curata da Enzo Zappulla e Sarah Zappulla Muscarà, Annamaria Andreoli e Franca De Leo, nell’ambito di Etnafestival. Perché è bene ricordare il Brancati scrittore, ma gli onori della ricorrenza vanno tributati anche allo sceneggiatore di cinema, all’autore di opere teatrali, al saggista e giornalista. Sono tanti i meriti dell’autore nato a Pachino e cresciuto a Catania, ma tra tutti primeggia la capacità di aver saputo conferire alla propria opera una forte connotazione umoristica. Forse è proprio questa l’eredità principale che lascia. Del resto Brancati non ha mai nascosto l’importanza che egli stesso attribuiva al comico, come è dimostrabile da questo stralcio tratto dal volumetto I piaceri: «Si ha paura del comico come di un potere diabolico. (…) Il male di non sopportare l’ironia non è vecchio in Italia. Comincia col Seicento. Nel Cinquecento, invece, il popolo italiano possedeva, insieme col più alto senso della realtà (Machiavelli), la più intelligente e poetica ironia (Ariosto). Dopo quel secolo, l’ironia abbandona l’Italia, lasciando al suo posto una forma pigra, passiva, rozza come la vignetta o la barzelletta. Eppure in nessuna parte del mondo essa è necessaria come da noi». Sciascia individuò in Brancati lo scrittore nazionale che meglio aveva saputo rappresentare le due tragicommedie italiane: quella del fascismo e quella dell’erotismo, intrecciandole in un contesto in cui il rispetto della vita privata e delle idee dei singoli erano ignoti o dimenticati, e tratteggiandone – al tempo stesso – le manifestazioni comiche in guisa tale da inglobare nel comico anche le situazioni tragiche. Il comico, il grottesco, l’ironia beffarda, veicolati attraverso l’erotismo, esplodono in Don Giovanni in Sicilia e rimbalzano con intensità variabile nelle altre opere dell’autore siciliano, fino a cedere il passo al sorriso amaro che si trasmuta in ossessione tragica nelle pagine di Paolo il caldo. Nel corso delle celebrazioni le tematiche saranno approfondite e riproposte. Sperando che non venga riproposto con altrettanto zelo il termine «gallismo», anacronistico e usurato. Forse sarebbe meglio far riferimento al – più generico, ma efficace – «umorismo brancatiano». Come ha scritto Enzo Siciliano a proposito del Don Giovanni in Sicilia: «Non è lo straordinario caratteriale di una piccola comunità che Brancati racconta, ma l’ordinario della comunità nazionale. (…) Pensare che egli fosse semplicemente uno scrittore siciliano o catanese significa fargli torto: fare torto non solo alla vitalità della sua immaginazione, ma alla luciferina forza conoscitiva che la possedeva e che esprimeva». Ha ragione. Per questo comprimere, oggi, l’opera di Brancati nei confini angusti del «gallismo» potrebbe tradursi, implicitamente, in un’involontaria accusa di effimero e datato provincialismo.

Massimo Maugeri

Vorrei invitarvi a ricordare Brancati e le sue opere. Ci state?

Un suo libro che avete amato. Un film da lui sceneggiato, o tratto dalle sue opere, che ricordate con piacere. Una sua opera teatrale, o altro. Fate voi.

Grazie.

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venerdì, 21 settembre 2007

OMAGGIO A CARLO FRUTTERO: TUTT’ALTRO CHE UN “DINOSAURO AFFONDATO”

Giorni fa nel corso della trasmissione radiofonica Fahrenheit di Radio Rai Tre svoltasi dopo l’attribuzione del superCampiello 2007 (per adesso sorvoliamo sulle polemiche pre e post premio), Carlo Fruttero – per commentare l’ultima posizione a lui “tributata” tra i cinque finalisti selezionati – si è autodefinito un “dinosauro affondato”.

Credo che l’autoironia sia prerogativa delle persone intelligenti. Fruttero lo è. E la sua figura di scrittore è ben lontana – come egli stesso sa bene – dalla simpatica definizione che si è autoinflitto (e che mi ha fatto molto ridere). Altro che “dinosauro affondato”! Fruttero continua a riscuotere un meritato successo. Al di là di dei Premi letterari, il suo pubblico – il pubblico dei lettori – lo ama: basta considerare i dati di vendita dei suoi libri. Non credo ci sia premio migliore di questo.

Vi propongo, di seguito, un video estratto dalla diretta Rai della premiazione del Campiello 2007. Un video che dimostra come il genuino umorismo di Fruttero sia rimasto intatto. Alla fine, il pronosticato vincitore Fruttero è arrivato quinto. Ultimo della cinquina. Ma l’esito della premiazione non ha impedito al pubblico de “La Fenice” di alzarsi in piedi e applaudire lungamente.

Standing ovation. È quella che propongo qui, virtualmente, dalle pagine on line di Letteratitudine.

Guardate il video e poi lasciate i vostri commenti dedicati a Carlo Fruttero. Sarà mia premura farglieli pervenire.

A proposito di autoironia.

Su La Stampa del 10 ottobre 2006 Fruttero scrisse, riferendosi a Lucentini:

“La domanda veniva inesorabile: «Ma come fate a scrivere in due?». Cercavamo di cavarcela con qualche battuta: uno scrive i capitoli pari, l’altro quelli dispari, a uno tocca il lunedì all’altro il martedì, e così via per la settimana. Ma queste faceziole si ritorcevano contro di noi, ne incoraggiavano altre ancora più spiritose: è vero che uno scrive i sostantivi e l’altro gli aggettivi? Risate tra gli astanti.

Così un pomeriggio a Moncourt (Seine-et-Marne) dove Lucentini aveva la sua casetta sul canale, ci venne l’idea di dare testimonianza del nostro lavoro a due mediante un apposito apparecchio di registrazione. Franco inserì una cassetta di non so quante ore e cominciammo: lunghi silenzi, una proposta, una decisa obiezione, un’idea laterale che poteva servire più avanti, altri silenzi, ritorno alla proposta ma modificata, modifica esplorata in ogni direzione, corretta, giudicata possibile, ma ecco il vicolo cieco, altri desolati silenzi, improvvisa via d’uscita ma molto complicata, riposizionamento di almeno tre capitoli precedenti, un personaggio da eliminare, un personaggio forse da aggiungere, lunghi silenzi…

Alla sera Lucentini si accorse di non aver premuto il tasto «on», la cassetta era vergine, il risolutivo documento non esisteva.
(…)
Ora che è uscito un romanzo senza la doppia firma (ma è un dettaglio irrilevante) la domanda ritorna, inesorabile: «Come hai fatto a scrivere da solo?».

Il romanzo citato è, ovviamente, Donne informate sui fatti (Mondadori, 2006): proprio il N. 5 del Campiello di quest’anno.

Donne informate sui fatti

Devo ammettere che quando appresi della morte di Franco Lucentini (avvenuta nell’agosto del 2002) pensai che Carlo Fruttero non sarebbe sopravvissuto (letterariamente parlando). Ecco, pensai; ecco come finisce il duetto letterario più famoso d’Italia (almeno per quanto concerne la narrativa gialla). Di Fruttero&Lucentini, rimarranno – mi dissi – opere celebri come La Donna della domenica e A che punto e la notte, tanto per citare due titoli, ma non potremo più leggere nulla di nuovo.

Naturalmente, e per fortuna, mi sbagliai.

Intanto la Mondadori ha dato alle stampe quest’altro libro .

P.S. Per quanto riguarda Lucentini, vi consiglio di leggere l’articolo di Domenico Scarpa intitolato, appunto, “Lucentini visto da Lucentini” pubblicato su La Stampa del 10/10/06 (cliccate qui).

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giovedì, 2 agosto 2007

OMAGGIO A BERGMAN E ANTONIONI (di Gabriele Montemagno)

“Si può dire che la regia cinematografica consiste nel trasformare le visioni, le idee e i sogni, le stesse speranze, in immagini capaci di trasmettere poi questi sentimenti agli spettatori nel modo più efficace possibile. Si crea una sorta di veicolo: questa lunga striscia di pellicola che, tramite un complesso di macchine, trasmette sogni personali.”

“Il cinema è per me un’illusione progettata fin nei minimi dettagli, lo specchio di una realtà che quanto più vivo tanto mi appare illusoria. Quando il film non è un documento è un sogno”.

Ingmar Bergman

 

 

 

 

 

 

 

“ Penso che gli uomini di cinema debbano sempre essere legati, come ispirazione, al loro tempo, non tanto per esprimerlo e interpretarlo nei suoi eventi più crudi e più tragici… quanto per raccoglierne le risonanze dentro di noi, per essere noi registi sinceri e coerenti con noi stessi, onesti e coraggiosi con gli altri.”

“Detesto i film programmatici. Cerco semplicemente di raccontare, o meglio di mostrare delle vicende e spero che queste vicende piacciano, anche se sono amare”

Michelangelo Antonioni

Cari amici di Letteratitudine,

come tutti voi avrete certamente appreso, Bergman e Antonioni sono appena scomparsi. Vorrei che anche noi di Letteratitudine rendessimo omaggio a questi due grandissimi registi e uomini di cultura, la cui attività uscì spesso anche dai confini strettamente cinematografici. Mi sono chiesto cosa potessi scrivere su di loro, ma, alla fine, ho ritenuto più opportuno non aggiungere altro a quanto è scritto e detto su di loro altrove (e molto meglio di me) e lasciar parlare loro stessi. Ho quindi voluto riportare qui solamente alcune loro frasi prese da interviste; frasi che potessero dare un’idea della loro concezione del cinema. Un’idea certamente non compiuta, ma, spero, efficace. Cinema come visione, cinema e realtà, ispirazione, comunicazione con un grande pubblico, ecc. Che ne pensate? Sono molti gli spunti su cui riflettere; spunti riferibili anche a chi fa o legge letteratura. Per il resto, se non lo avete ancora fatto, vi invito a vedere quanti più potete dei loro film: forse sarà questo il migliore omaggio che si possa fare loro. Poi, se vorrete, vi invito ad esprimere qui qualche riflessione che le frasi su riportate, i film visti o altro vi suggeriranno.

Un saluto a questi due grandi e buona visione a tutti voi!

Gabriele Montemagno.

* * *

UPLOAD del 5 agosto 2007

Integro il post con due video pescati da youtube. Il primo è dedicato a Ingmar Bergman, il secondo a Michelangelo Antonioni. Vi consiglio di vederli, sono piuttosto interessanti (fatemi sapere!). Massimo Maugeri

La morte di Ingmar Bergman – Tributo di RaiNews24

- – -

La morte di Michelangelo Antonioni – Servizi TG1, TG3 e TG5

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giovedì, 14 giugno 2007

GLI ULTIMI FIGLI di Silvia Bonucci (con videointervista all’autrice)

Ho avuto il piacere di incontrare Silvia Bonucci giorni fa nei locali della libreria “Megastorie” di Catania. L’occasione è stata la presentazione del suo romanzo più recente “Gli ultimi figli”, edito da Avagliano; romanzo rientrato nella tredicina dei libri candidati allo Strega 2007.

Quello della Bonucci è un testo di stampo classico e che racconta una storia che abbraccia tre generazioni. Ma la storia è anche quella della grande trasformazione italiana che ha coinvolto il mondo rurale e quello della fabbrica. Storia di vicende umane e luoghi. Luoghi raccontati sulla base di una conoscenza personale supportata da un grande lavoro di documentazione da parte dell’autrice.

Vi propongo una videointervista alla Bonucci e, di seguito, una scheda di presentazione del libro.

Tre generazioni a confronto. Tre generazioni che illustrano, in una sorta di affresco sociale, il passaggio dall’antico al moderno, dalla sottomissione alla rivendicazione, dai campi alle fabbriche, dalla nascita di un mondo alla sua fine. Ma anche la storia di un luogo ben preciso, una piccola regione della Maremma dove, all’indomani della guerra, cultura rurale e industriale si sono trovate improvvisamente a convivere, dove il partito comunista e i sindacati hanno rappresentato un motore essenziale della consapevolezza e del riscatto sociale. E innanzitutto, una storia di persone, raccontata attraverso le vicende di una famiglia di coloni. Nedo e Vasco Rinaldini sono due fratelli, figli del “capoccia” di una fattoria in cui sono nati mezzadri. Nedo è il primogenito, il più consapevole ma anche il più attaccato a un passato da cui pure cerca di emanciparsi. Vasco è il ribelle, tutto proteso verso il futuro e la conquista di un benessere per il quale sembra disposto a pagare qualsiasi prezzo. Scelgono così strade diverse per raggiungere quella che pensano essere la via del progresso, parola che non assume per loro lo stesso significato ma che rimane il vero motore dell’esistenza di entrambi. Due mondi che spariscono raccontati attraverso lo sguardo di chi questi mondi li ha voluti cambiare. Il loro smarrimento, la loro sorpresa nel ritrovarsi a essere gli artefici della propria estinzione. E infine, il passaggio conclusivo alla nuova generazione, più colta, più urbana e ormai totalmente incapace di comunicare con i propri padri. Un omaggio agli ultimi figli, gli ultimi combattenti, l’ultima generazione prima del trionfo di una società in cui ci si illude di non dover più conquistare nulla.

GLI ULTIMI FIGLI di Silvia Bonucci

Avagliano editore, 2006

pag. 229, euro 14

Silvia BONUCCI è nata a Monza nel 1964. Laureata in lingue alla Sorbona, ha conseguito un master in traduzione (inglese-francese-italiano) all’École Supérieure d’Interprètes et de Traducteurs. Dal 1988, vive a Roma dove lavora come traduttrice, essenzialmente nel campo del cinema e dell’arte. La sua attività professionale comprende una decennale collaborazione con Nanni Moretti e con molti altri registi italiani (Marco Tullio Giordana, Mario Martone). Nel 2002 è stata tra le fondatrici dei «Girotondi per la democrazia», movimento di protesta contro il governo Berlusconi. Il suo primo romanzo Voci d’un tempo, edito dalla e/o, ha vinto nel 2003 il premio Regium Julii e il premio Zerilli Marimò ed è stato tradotto in Francia e negli Stati Uniti.

Qualcuno di voi ha letto questo libro? Che idea vi siete fatti a seguito dell’ascolto della videointervista? Avete domande da rivolgere all’autrice? Considerazioni sui temi trattati dal libro?

Lo spazio commenti è aperto.

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martedì, 5 giugno 2007

A PROPOSITO DI ME

Qualcuno di voi l’aveva chiesto per mail. Altri direttamente sul blog.

Perché non inserisci un video dove compari anche tu?

Detto-fatto! In barba all’imbarazzo ho appena caricato sul canale Letteratitudine TV, ospitato da YouTube, un video che mi riguarda. Si tratta si tratta di una finestra sulla serata conclusiva della ventesima edizione del Premio letterario nazionale Nino Martoglio.

Nel video si parla anche del blog, nato appena un mese prima.

La bella signora che presenta è la giornalista Flaminia Belfiore. Il tizio un po’ impacciato è il sottoscritto.

Il video è datato 29 ottobre 2006 e dura poco meno di cinque minuti.

Cliccate su play se ne avete voglia.

Lascio i commenti “aperti”. Sono ammesse anche prese in giro.

Massimo Maugeri

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martedì, 22 maggio 2007

IN SICILIA CON LIA LEVI, CRONACA DI UN VIAGGIO CIVILE

Cari amici di Letteratitudine, inauguro questa nuova rubrica (LETTERATITUDINE TV) con un video che vede come protagonista la scrittrice Lia Levi. Il video risale al mese di marzo e l’occasione è la presentazione – presso la libreria Megastorie di Catania – del suo romanzo “L’amore mio non può“, edizioni E/O (pag. 148, euro 14,50).

Nel video Lia ci parla di questo libro e ci racconta un aneddoto relativo ai suoi esordi di scrittura. A un certo punto vedrete comparire un baldo giovane. Costui è Luigi La Rosa, il responsabile del viaggio della Levi in Sicilia (nonché l’autore dell’articolo che potete leggere di seguito).

Buona visione! E buona lettura! (Massimo Maugeri)

IN SICILIA CON LIA LEVI, CRONACA DI UN VIAGGIO CIVILE (di Luigi La Rosa)

Il viaggio recentemente compiuto con Lia Levi in Sicilia costituisce uno di quei ricordi che sono certo resteranno a lungo scolpiti nella mia variopinta memoria di scrittore-itinerante.

Messina, Catania, Siracusa: scuole, università, appuntamenti in libreria, tutta una costellazione di eventi piccoli e grandi che hanno avvicinato la narratrice ai lettori dei suoi romanzi, punteggiando una settimana ricca di eventi, di suggestioni, di emozioni, occasioni preziose come tessere di un raro mosaico nel ricomporre le coordinate della sua poetica di scrittura e del suo pensiero letterario.

L’occasione del viaggio è dettata dall’uscita del suo ultimo romanzo: L’amore mio non può (edizioni e/o). Storia di formazione e presa di coscienza, all’interno della quale, Elisa, la giovane protagonista ebrea del racconto, deve di colpo far fronte al suicidio del marito, causato dall’emanazione delle leggi razziali. Questo, annunciato da un incipit magistrale, toccante, che rappresenta la prova indiscussa di un talento affabulatorio e una profonda sapienza narrativa.

L’uomo vola giù dal muraglione del Pincio, come un poeta, ma è solo un impiegato di banca, cacciato dal proprio posto di lavoro per motivi di razza. Un’apertura che raggela, che suggella, che incatena il lettore al romanzo. Che scandaglia già con passione e foga l’animo dei protagonisti, sui quali la morte dell’uomo riverbera attese, delusioni, rimpianti, contraddizioni. E’ una morte che ricade sulle pagine, che traccia riverberi accidentali e sotterranei, che improvvisamente qua e là torna fuori tra le pieghe psicologiche degli accadimenti.

Elisa è giovane, sola, e ha una bambina da crescere, da sfamare. Si trova a lottare contro un mondo disumano, sempre più disattento all’uomo, dove persino le leggi più elementari e ordinarie dell’esistere sembrano di colpo macabramente stravolte dal fosco incombere dei tempi e della storia.

Adesso le regole sono nuove, tutte da inventare: regole assurde, dure, difficilmente comprensibili. Ma rappresentano il solo modo che gli individui possiedono per sopravvivere al caos, alla follia imperante, cercando di arginare un mondo in totale decomposizione. Un universo retto dalla dittatura, dalla violenza, dal sopruso dell’ignoranza assunta a scandaloso regime di governo.

La scrittura di Lia Levi è semplice, diretta, amabile, schietta nel rifiutare categoricamente orpelli e maniere espressive di qualsiasi tipo. Punta direttamente al cuore del dramma rappresentato, osservandolo da più angolazioni, col suo registro vivo, leggero, che non perde quel candore che gli è innato: una grazia, una dolcezza, una leggerezza e quell’incanto su cui la scrittrice ha composto la sua rigorosa partitura narrativa.

Leggere le pagine di Lia Levi significa in qualche modo rispolverare quella fantastica lezione americana di Calvino sulla leggerezza. Siamo nella geografia di una letteratura fatta di cose, non di parole. Una letteratura che racconta fatti, non rappresentazioni cerebrali. Lia Levi ci trascina nelle viscere della vita reale, ci getta nel suo inferno senza negarci però la traiettoria di una fuga che si tramuti in comprensione del mondo, in capacità di sintesi, interrogazione esistenziale aperta e consapevole dell’altro.

Non è una scrittura che fornisce chiavi di lettura, soluzioni, risposte definitive ai problemi dell’essere. Semmai l’esatto contrario: un’arte realistica, curiosa, umanissima, che alimenta interrogativi e momenti di struggente poesia.

Dopo le giornate messinesi approdiamo a Catania – città che colpisce moltissimo la scrittrice per le sue bellezze architettoniche e per il mistero delle sue notti. Catania è davvero una dimensione dell’anima. Lia Levi viene accolta alla libreria Megastorie, dove ha modo di confrontarsi dapprima con un pubblico di lettori appassionati, poi con gli allievi di un vivace laboratorio di scrittura creativa.

Infine, inaugura un affollato convegno pieno di studenti alla facoltà di Scienze Politiche. Il titolo: “Ebraismo e modernità”. Gli eventi continuano a succedersi a ritmo frenetico, ma la scrittrice dà prova di professionalità e grande infaticabilità: la sua parola è sempre precisa, misurata, composta, e rivela un’attenzione all’uomo che tocca, da cui potrò dire un giorno di avere appreso molte cose.

Averla accanto, insieme al marito Luciano Tas, è un piacere, oltre che un onore. Lia Levi non nasconde la volontà che ha mosso la scrittura del suo romanzo: l’intento di creare un’opera nella quale la salvezza della protagonista giungesse per mano del destino. Ma tutto questo dopo una difficile odissea che la porterà ad affrontare le crude umiliazioni della sua epoca e quelle imposte dalla ricca famiglia ebrea presso la quale troverà impiego come domestica: casa Anguillara.

Quali sensazioni, quali ricordi voglio serbare di questa indimenticabile esperienza? Il sorriso di Lia Levi, anzitutto: la sua giovinezza, il suo candore. E l’ironia che anima quel sorriso pieno di luce e di vitalità. Un’ironia che in parte deriva da uno dei suoi grandi amori letterari: Singer, autore a cui deve una delle sue massime più apprezzate: “Non conosco paradiso per il lettore annoiato”.

Anche Lia Levi, come Singer, ritiene la capacità del sorriso una qualità suprema. Come darle torto? Ritiene che la vita sia fatta di piccoli impercettibili istanti, che le consentono varietà, ricchezza, armonia nella diversità, e questa vita è come una filigrana costruita su trame di fili intrecciati che la sorte talvolta muove per noi, senza che si sappia mai se il filo che stiamo seguendo ci porterà verso qualcosa di buono o ci scaraventerà tra le scoscese di un indescrivibile abisso.

Tutto sta nel compiere il cammino. Nella volontà di farlo. Nell’avere la forza di non arrendersi prima della fine. Nella capacità di non voltarsi indietro con rimpianti o paure inutili. Come Elisa, affrontare il chiaroscuro dei giorni nella speranza che qualcosa di buono, di bello, di veramente rivoluzionario possa finalmente accadere e ribaltare il prospetto delle nostre attese.

Nel frattempo voglio dire personalmente grazie al coraggio e alla testimonianza di chi come Lia Levi ha il coraggio di affermare i valori della vita e del rispetto contro un’epoca storica – quella fascista e nazista – che rimane la vergogna più imponente del ventesimo secolo.

Luigi La Rosa

Luigi La Rosa, siciliano, vive a Roma, dove insegna scrittura creativa e dove opera come curatore editoriale della casa editrice Bur. Per la stessa casa editrice ha già pubblicato i volumi “Pensieri di Natale”, “Pensieri erotici” e “L’anno verrà”. Collabora con varie testate, tra cui il settimanale siciliano “Centonove”. E’ inoltre presidente dell’associazione culturale “Parole sulla Corda”. Sta attualmente lavorando al suo primo romanzo.

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lunedì, 21 maggio 2007

LETTERATITUDINE TV

Letteratitudine_tv

Nasce LETTERATITUDINE TV, nuova rubrica di questo blog destinata a svolgere il ruolo di contenitore di video più o meno collegati al mondo della letteratura, della cultura, dell’arte (ma anche della musica, dello spettacolo, ecc.).

Avrete la possibilità di vedere e commentare video pescati dalla rete e video autoprodotti dal sottoscritto (messi on line con il supporto di YouTube o Google Video). Molto spesso questi video saranno accompagnati da articoli o da spunti per dibattiti.

Spero che questa nuova iniziativa possa essere di vostro gradimento e possa contribuire a unirci di più e a fungere da stimolo per aiutarci a mettere in comune impressioni, idee, punti di vista (anche contrastanti).

Il tutto sempre nell’ottica dell’open blog che è il leitmotiv di Letteratitudine.

Il primo post della rubrica (lo troverete on line domani) sarà dedicato alla scrittrice Lia Levi, autrice del romanzo “L’amore mio non può”, edizioni E/O.

A presto. E buona Letteratitudine TV a tutti!

(Massimo Maugeri)

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