max-maugeri-twitter-fb

CLICCA ogni giorno su... letteratitudinenews ... per gli aggiornamenti

Più di 50.000 persone seguono

letteratitudine-fb (Seguici anche tu!)

Avvertenza

La libertà individuale, anche di espressione, trova argini nel rispetto altrui. Commenti fuori argomento, o considerati offensivi o irrispettosi nei confronti di persone e opinioni potrebbero essere tagliati, modificati o rimossi. Nell’eventualità siete pregati di non prendervela. Si invitano i frequentatori del blog a prendere visione della "nota legale" indicata nella colonna di destra del sito, sotto "Categorie", alla voce "Nota legale, responsabilità, netiquette".

dibattito-sul-romanzo-storico

Immagine 30 Storia

letteratura-e-fumetti

 

dicembre: 2021
L M M G V S D
« nov    
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031  
letteratitudine-fb
letteratitudine-su-rai-letteratura

Archivio della Categoria 'MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO (di Luciano Comida)'

mercoledì, 23 maggio 2012

PER LUCIANO COMIDA…

Aggiorno questo post, per ricordare il nostro caro amico Luciano Comida scomparso un anno fa… il 20 maggio 2011.
Il pensiero di Luciano e le sue parole continuano a vivere in questo blog. Proprio oggi ho riletto un suo vecchio post pubblicato sulla rubrica “Michele Crismani secondo il mondo”.
Segnalo questo affettuoso articolo di Gordiano Lupi, pubblicato su LetteratitudineNews.
Ringrazio in anticipo chi vorrà ricordare Luciano nell’ambito di questo spazio a lui dedicato.
Massimo Maugeri

———-

Post del 22 maggio 2011

La mia foto

L’amico scrittore Luciano Comida ci ha lasciati il 20 maggio 2011. Oltre che per la sua rilevante produzione letteraria (incentrata soprattutto sulla letteratura per ragazzi, con pubblicazioni edite da Einaudi ragazzi e EL) e per i numerosi premi vinti, era noto per la militanza nella blogosfera con il suo Il ringhio di Idefix e per il suo contributo nel portare avanti magazine come Konrad.
Mi hanno sempre colpito la sua attenzione per la crescita culturale dei ragazzi, la sua voglia instancabile di incontrarli nelle scuole, il suo amore sconfinato per i libri, la sua passione trasversale per le letture… che lo portava a viaggiare dalle belle pagine di Ernesto Sabato (Luciano ha contribuito a far vincere all’autore sudamericano l’edizione 2010 del Letteratitudine Book Award, un gioco letterario condotto su questo blog) a quelle gotiche della letteratura dei vampiri (è stata determinante la sua partecipazione all’omonimo dibattito).
La notizia della sua scomparsa mi ha molto scosso, anche perché Letteratitudine nasce insieme ai commenti rilasciati da Luciano. Sono andato a controllare: il primo è datato 24 settembre 2006, nell’ambito di questo post.
Tempo fa avevamo aperto anche una sorta di rubrica intitolata: “Michele Crismani secondo il mondo”.
Michele Crismani è uno dei più importanti personaggi letterari creati da Comida. Lui lo presentava così, con l’umorismo tipico che sempre lo contraddistingueva: “Mi chiamo Michele Crismani, abito a Trieste, ho tredici anni e un problema: uno schifoso di nome Luciano Comida scrive, pubblica e fa tradurre in mezzo mondo dei bellissimi romanzi con me protagonista, arricchendosi così con lo sfruttamento del mio nome, della mia immagine e delle mie avventure”.

L’umorismo di Luciano – così come l’amore per i libri e per il prossimo – emerge da molti suoi scritti. È il caso – per esempio – del testo di questo suo intervento offerto nell’ambito di un convegno organizzato in una edizione del Festival della Letteratura di Mantova. Il tema è, per l’appunto, l’umorismo…
(continua…)

Pubblicato in A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE, MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO (di Luciano Comida)   140 commenti »

martedì, 27 marzo 2007

FARMACI PER ADOLESCENTI E BAMBINI (di Luciano Comida)

Mi chiamo Michele Crismani, abito a Trieste, ho tredici anni e un problema : uno schifoso di nome Luciano Comida scrive, pubblica e fa tradurre in mezzo mondo dei bellissimi romanzi con me protagonista, arricchendosi così con lo sfruttamento del mio nome, della mia immagine e delle mie avventure.

La mia foto

Luciano Comida

Perciò ringrazio Letteratitudine che mi dà la possibilità di dire direttamente la mia. Vi riporto fedelmente un dialogo tra me e mio padre. E poi ditemi se non è una faticaccia stressante essere adolescente.

*

Michele…

Eh ? Cosa ? Eh ?

Che disattento che sei !

Un po’…

E poi adesso, finita la scuola, ti vedo particolarmente distratto e deconcentrato.

Non vorrai mica…

Cosa, Michele ?

Non avrai mica intenzione…

Ma di chè ? Spiegati.

Di impasticcarmi.

Impasticcarti in che senso ?

Ho letto un articolo su un giornale, sai.

E con questo, Michele ? Pensi sia il caso che io telefoni al vescovo per chiedergli di far suonare a festa le campane di tutte le chiese di Trieste ?

Che spiritoso, che sei, papà.

E’ che mi hai sorpreso.

Perché, secondo te, io non leggerei mai niente…

Solo qualche fumetto ogni tanto.

E per te i fumetti non valgono niente ?

Qualcuno anche sì, ma quelli che leggi tu di sicuro no.

Papà, mi fai venire il nervoso, quando fai così.

Michele, datti una calmata.

Ecco, vedi ! A proposito di nervi ! L’articolo che ho letto parlava proprio di questo.

Michele, non si dice "parlava". Un articolo non parla ma scrive.

Uffa che fastidioso che sei !

Esprimersi bene è importante.

Papà, ma che pizza che sai essere, quando ti ci metti…

Piuttosto, cosa mi dicevi di quest’articolo ?

Parlava… anzi scriveva del Ritalin. Lo conosci ?

No. Cos’è ?

Adesso te lo spiego. Tu conosci la adhd ?

Mai sentita.

E’ la… aspetta che tiro fuori l’articolo…

In tasca te lo sei messo ? Te lo porti dietro nella tasca dei jeans ?

Sì, perché è una cosa importante. L’articolo parla della… ecco qua : sindrome da deficit di attenzione e concentrazione con o senza iperattività.

E tu che c’entri ?

Non mi dici sempre che non aspetto il mio turno, che faccio difficoltà a seguire le istruizioni, che parlo troppo, che non ascolto, che prima di rispondere non aspetto che le domande finiscano, che mi impiccio degli affari altrui ? Eh ? Non me le rimproveri sempre, queste cose ?

Insomma, vorresti dirmi che anche tu hai la sindrome hadh o come si chiama?

No, il contrario. Non vorrei che tu pensassi che ce l’ho.

Ma dai, Michele ! Ma come ti vengono in mente certe cose ? Tu non hai nessuna sindrome, tu sei solo un rompiscatole.

Belle parole da dire al proprio figlio.

Cosa dovrei dire io di te ?

Non lo so : fa tu.

E poi, cosa c’entrava il Ritalin o come si chiama ? Qua non lo nominano nemmeno

Infatti… aspetta che lo trovo…

Un altro articolo ?

Sì, ma era su Internet. E dice che in America e in Inghilterra dànno il Ritalin ai bambini e ai ragazzi troppo vivaci o disattenti.

Fammi vedere un po’.

Ecco, papà. Leggi e poi, tu che sei giornalista, fa saltare fuori lo scandalo. Pensa ! In Italia c’è il Progetto Prisma per introdurre questo farmaco nelle scuole.

Michele, però…

Però cosa ?

L’articolo su Internet non dice proprio così.

E cosa direbbe ?

Che prima ci sarà per molte famiglie un questionario sui propri figli.

E poi ?

E poi per alcune famiglie e per alcuni bambini e ragazzi un incontro con lo psichiatra.

E poi ?

E poi e poi e poi.

Qua ti voglio, papà.

E poi finirà che li imbottiscono di farmaci per farli star buoni.

Cosa ti dicevo io ? Ma se anche te lo propongono, non mi darai mica il Ritalin ?

No, certo che no.

Sicuro ?

Sicuro.

Ma proprio sicuro sicuro ?

Se te l’ho detto !

Posso stare sereno e tranquillo ?

Ma sì, certo.

Sicuro ?

Michele, piantala !

Papà, ti sei innervosito ? Vuoi un Ritalin ?

Pubblicato in MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO (di Luciano Comida)   42 commenti »

lunedì, 12 febbraio 2007

AUTOIRONIA E LETTERATURA (di Luciano Comida)

Mentre leggevo questo pezzo inviatomi da Luciano Comida non sono riuscito a non sorridere e a non annuire convinto. Leggetelo… e mi direte se ho ragione o no.

Il post è aperto. Ritengo che il tema dell’autoironia sia molto interessante e si presti a essere dibattuto. Fatevi sotto con i commenti, se volete! (Massimo Maugeri)

*

Anni fa un mio collega un po’ sfigato, che la sera sarebbe uscito per la prima volta con una ragazza che aveva appena conosciuta,  mi chiese cosa, secondo me, avrebbe dovuto fare per conquistarla. Io gli suggerii di farla ridere.

Allora lui mi domandò qualche storiella, qualche barzelletta. Cercai di spiegargli che l’umorismo non è una serie di battute o di frasi fatte. Lo humour è un’altra cosa: è un modo di guardare alla vita e alle persone. È uno sguardo sul mondo e su noi stessi.

Per inciso, non so come andò a finire quella serata del mio collega. So però che adesso è felicemente sposato. Non so però se con quella ragazza o con un’altra.

*

La mia foto

Luciano Comida

*

Io ho la barba lunga e arruffata.

Ho la barba lunga e arruffata per molti motivi. Vi racconto quali: ho cominciato a farmela crescere appena mi sono spuntati sulla faccia i primi provvidenziali peli post-adolescenziali. Diventavo rosso in viso con imbarazzante facilità e la mia barbuzza mimetizzava la mia vergogna. Avevo (e ho tuttora) il viso grassottello e la barbuzza ingannava un po’. E poi c’era un’altra ragione: guadagnavo qualche mese in età e così, con la barbetta, aumentavano le mie possibilità di entrare al cinema dove si proiettava un film vietato ai minori di diciotto anni.

Adesso questi problemi li ho superati o perlomeno non costituiscono più un motivo di imbarazzo. E allora perché continuo ad avere la barba? Perché fa parte di me e perché la mattina, quando mi sveglio, vado in bagno, mi guardo allo specchio, mi vedo con la barba tutta storta e spettinata e allora accade un miracolo: mi faccio ridere da solo. E cominciare la giornata ridendo di sé stessi, mi sembra sempre un buon inizio.

Freud scrisse : L’umorismo non è rassegnato ma ribelle, rappresenta il trionfo non solo dell’io, ma anche del principio di piacere, che qui sa affermarsi contro le avversità delle circostanze reali.

*

Credo perciò che il primo punto sia questo: per essere legittimati a ridere degli altri e dell’intero mondo, dobbiamo prima di tutto essere capaci di guardarci allo specchio, per sorridere oppure per sghignazzare di noi stessi, dei nostri difetti, del nostro modo di essere.

È decisivo, per le nostre singole vite, imparare a farlo.

*

Vorrei fare un paragone azzardato: il confronto tra il popolo ebraico e gli adolescenti.

Il popolo ebraico è stato perseguitato, disprezzato, massacrato, sterminato e diffamato per secoli e secoli. Eppure, gli ebrei hanno sempre trovato la forza e l’intelligenza di ridere, prima di tutto di sé stessi. La stessa Bibbia, a leggerla con attenzione, è ricca di humour. Vorrei ricordare solo un passo, tratto dalla Genesi, capitolo 18, versetti 22-32, quando Dio sta per annientare la città di Sodoma e Abramo interviene, contrattando con Dio.

Sentiamo le parole di Abramo: Davvero tu vuoi distruggere insieme il colpevole e l’innocente ? Forse in quella città ci sono cinquanta innocenti. Davvero tu li vuoi far morire ? Perché invece non perdoni a quella città per amore di quei cinquanta ?

Dio acconsente: se troverà quei cinquanta, Sodoma sarà salva.

Ma Abramo insiste. Proprio come se fosse in un mercato levantino ad abbassare il prezzo del peperoncino: Ecco, io oso parlare al Signore anche se sono soltanto un povero mortale. Può darsi che invece di cinquanta ve ne siano cinque di meno. E tu, per cinque di meno, distruggeresti tutta la città ?

Ancora una volta, Dio accetta.

E ancora una volta, Abramo torna alla carica : Può darsi che ve ne siano solo quaranta.

Dio risponde : Io non la distruggerò per amore di quei quaranta.

Non citerò tutto l’episodio, ma Abramo va ancora avanti, sempre al ribasso : trenta, poi venti, infine dieci innocenti.

Rispettosamente dice a Dio: Non offenderti, mio Signore… Insisto ancora, Signore… Non adirarti, Signore. Rispettosamente, molto rispettosamente; ma intanto tira la corda.

Un po’ come fanno gli adolescenti con papà o mamma.

Questo è solo un esempio, ma se ne potrebbero raccontare decine e decine, di passi umoristici della Bibbia.

E anche solo un’antologia di libri e di film sull’umorismo ebraico occuperebbe intere biblioteche e cineteche.

Forse, il popolo ebraico è riuscito a sopravvivere alla sua tragica storia grazie anche al proprio senso del comico, alla propria ironia ed autoironia.

Vi è però un altro gruppo di persone che vivono da secoli e secoli una condizione difficile. Un gruppo di persone che bene o male sopravvive, ma che in genere non possiede né ironia né autoironia. Questo gruppo di persone sono gli adolescenti.

Anni fa, venne fatta a un vasto campione di ragazzini e ragazzine italiane una domanda : quando ti guardi allo specchio, cosa vedi ?

La maggioranza degli adolescenti dette una risposta che ci deve far riflettere a lungo e profondamente. Risposero: vedo un mostro.

*

Ora, c’è un antidoto prezioso contro la vergogna di sé.

Questo antidoto, lo avrete intuito, è l’umorismo, è l’autoironia. È il riuscire a guardare me e le mie confusioni con uno sguardo il più possibile esterno. E questo sguardo è impietoso, questo sguardo ride di me e delle mie contraddizioni, questo sguardo mi salva.

È un antidoto prezioso, un talismano che, se non mi garantisce da solo la felicità, almeno contribuisce, insieme a tante altre cose, a illuminarmi l’esistenza.

Ma di solito gli adolescenti questo talismano non l’hanno ancora trovato. E forse addirittura ignorano che esista.

Come aiutarli ad entrarne in possesso ?

*

Io credo che i libri servano a tante cose.

Un giorno mi slogai una caviglia e finii al pronto soccorso dell’ospedale. Tra l’attesa della prima visita, l’attesa della radiografia e del referto, la seconda visita conclusiva e la dimissione, rimasi in sala d’aspetto quattro, cinque ore.

Attorno a me c’era gente che si annoiava a morte, altri cercavano disperatamente di scambiare due parole con il vicino di barella. Io avevo con me un romanzo di John Irving e passai quelle ore leggendo beatamente.

Avete mai fatto una fila in posta o in banca ? C’è chi cerca di scavalcare la fila, chi si annoia senza speranza, chi guarda il vuoto, chi protesta col mondo. Io accolgo le file con gratitudine: mi regalano il tempo di leggere.

I libri insomma ci saziano, ci riempiono ghiacciai di tempo che se no faremmo fatica ad affrontare.

Ma servono anche ad altro, a tanto altro.

Io sono stato al centro della Terra, ho navigato oltre i confini del Sistema Solare, ho inseguito spietati assassini sui tetti di Parigi, ho amato una guerriera indiana del 1700, ho dialogato con Socrate, ho ascoltato le parabole di Gesù Cristo, ho assistito a lezioni filosofiche di Karl Popper, sono stato ad Auschwitz assieme a Primo Levi, ho vissuto la vita tranquilla di Emily Dickinson e quella avventurosa di Giacomo Casanova.

Io ho cinquant’anni, ma ho vissuto mille e una vita, perché ho letto mille e un libri.

La letteratura insomma allarga le nostre esistenze, ci mette in contatto con il mondo, arricchisce le nostre menti, fa entrare sangue fresco nelle nostre vene.

Ma i libri servono anche ad altro, a tanto altro.

I libri ci fanno sentire meno soli. Ci fanno scoprire che i nostri problemi, quelli che noi pensiamo accadano a noi per la prima volta nella storia dell’umanità, sono invece problemi che gli esseri umani hanno già affrontato milioni e milioni di volte. E questo patrimonio di esperienze ci aiuta a vivere meglio.

Ma i libri ci fanno anche percepire l’insoddisfazione, la ribellione contro le ingiustizie, gli squallori e le infelicità del mondo: i libri sono un combustibile per andare avanti, per non rassegnarsi, per intravedere e per cercare la speranza ed il cambiamento.

Chi legge, anche se il suo corpo è fermo, fa viaggiare la propria mente nel tempo e nello spazio, nella fantasia, nelle menti di altri esseri umani.

Chi legge è creatore al pari di chi ha scritto. Un libro esiste solo se qualcuno lo apre e si mette a leggerlo.

Chi legge non annoia né sé né gli altri.

Chi legge trasmette il contagio di due morbi meravigliosi: la curiosità e la libertà.

*

Secondo me, umorismo nei libri per ragazzi non significa ridere degli adolescenti, bensì ridere con gli adolescenti.

In vari miei libri, il protagonista è un tredicenne di nome Michele Crismani. I romanzi sono tutti scritti in prima persona, è lui l’io narrante. Dico lui perché ormai Michele è una persona a tutti gli effetti vera. Non posso costringerlo a fare quello che voglio io, non posso imporgli di comportarsi come a me autore verrebbe comodo. Devo lasciarlo libero di essere sé stesso.

Un esempio. In Michele Crismani vola a Bitritto, io avevo un’idea di trama. Però, dopo una cinquantina di pagine, Michele e la sua amica Michelle, una coetanea di colore, litigano, una brutta baruffa che cambia radicalmente i loro rapporti. Ma io quella lite non l’avevo mica prevista! È avvenuta davanti ai miei occhi sorpresi, sotto le mie dita che trascrivevano tutto battendo sui tasti del computer.

Se si lasciano liberi i personaggi, accade anche questo, accade che siano loro a fare il libro, a guidarlo dove li porta la loro personalità.

Quando scrivo le storie di Michele, faccio buio nella mia mente e lascio che sia lui, il mio personaggio, a raccontare.

Con Michele Crismani io cerco di guardare il mondo con gli occhi di un adolescente.

E per provare a farlo bisogna conoscerli, gli adolescenti.

Le strade per tentare di riuscirci credo siano due.

La prima: ascoltarli, guardarli, sapere quali sono i loro gusti, tenersi aggiornati. Noi adulti non dobbiamo né scimmiottarli né disprezzarli, ma conoscerli a fondo, pur restando noi stessi.

La seconda: ogni adulto (anche se l’ha dimenticato) ha avuto undici, dodici, tredici anni. E allora lo scrittore deve attingere a questo proprio passato, arricchendolo con la fantasia e con l’osservazione della realtà.

Il mio Michele Crismani è stato definito da un critico un adolescente con diritto di mugugno. È una definizione che mi piace molto: penso che Michele faccia ridere gli adolescenti perché si riconoscono in lui e nel suo sguardo sul mondo.

*

Chiudo con un interrogativo. Ricordate l’episodio di Abramo che contratta con Dio per salvare Sodoma? Avevamo lasciato Abramo che si ferma sulla soglia dei dieci innocenti. Ma Dio non trova nemmeno quelli e distrugge l’intera città, dopo aver permesso a Lot, a sua moglie e alle loro due figlie, di salvarsi.

Io spesso mi pongo una domanda, che non so se sia più teologica, filosofica o umoristica: in questa trattativa con Dio, Abramo fin dove poteva arrivare?

*

Luciano Comida

Pubblicato in MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO (di Luciano Comida)   28 commenti »

lunedì, 18 dicembre 2006

ACQUE MINERALI

Mi chiamo Michele Crismani, abito a Trieste e ho tredici anni. Ho un problema : quel fetente di Luciano Comida scrive, pubblica e traduce in mezzo mondo dei romanzi con me protagonista, arricchendosi con lo sfruttamento del mio nome, della mia immagine e delle mie avventure.

Ringrazio perciò Letteratitudine che mi darà la possibilità di dire la mia ogni mese. Stavolta vi riporto testuale testuale un dialogo di lunedì pomeriggio tra me e mio papà. E poi ditemi se non è difficile essere tredicenni.

“Forza, Michele“

“Forza che?”

“Dammi una mano“

“A far che?”

“Ogni volta?! Ogni volta che andiamo a fare la spesa? Ogni volta devi tirar fuori ‘sta storia?”

“Non è una storia, papà. E’ la pura e semplice verità”

“Ma, Michele, ti rendi conto che ti stai arrampicando sugli specchi?”

“Non sono specchi. Sono più di trenta chili”

“Litri. Non chili“

“Beh, comunque pesano una cifra”

“Ma è acqua, Michele. Se non la portiamo su a casa, dopo cosa beviamo?”

“Io non ti capisco, papà. Non capisco perché dobbiamo andare a comprarla in negozio”

“E dove vorresti che la comprassimo?”

“Io capisco ed approvo quando compriamo la coca cola, la fanta amara, il chinotto, tutta roba che mi piace. E che non ci cresce mica dentro casa! Ma l’acqua… perché comprarla?”

“Perché l’acqua minerale non cresce mica, per usare una tua espressione, dentro casa”

“Qua ti volevo, papà! L’acqua minerale no, ma l’acqua normale sì. Basta aprire i rubinetti della cucina e del bagno e ce la possiamo ciucciare quanto vogliamo senza bisogno di pagarla una cifra. E soprattutto senza bisogno di doverla portare su per le scale. Che tra l’altro abitiamo al quinto piano e senza ascensore”

“E che sarà mai?”

“Tu protesti tanto per il mio zaino di scuola. Che fai bene a protestare, perché tra libri quaderni diario gameboy merenda penname e matitame vario un giorno o l’altro mi spaccherò la schiena e finirò come quel politico che abbiamo visto ieri a Blob”

“Andreotti?”

“Il nome non me lo ricordo, ma se l’hai riconosciuto al volo sarà lui”

“Michele, non ti seguo più. Che c’entra Andreotti con l’acqua minerale?”

“Per via del peso. Se tu non vuoi che divento come lui battiti per farmi portare meno peso nello zaino di scuola. Ma evitami anche di spingere su per le scale… centoventiquattro gradini eh!, un giorno li ho contati… litrate e litrate di acqua”

“Guarda, facciamo così. Le bottiglie le porto su io e facciamola finita qua”

“Ma io non voglio mica che diventi gobbo tu, con la schiena debole e tutta stortignaccola!”

“E allora? Chi le porta su? La mamma? Il gatto? Il cane?”

“Papà, te l’ho già spiegato. Noi Crismani siamo fortunati: l’acqua ce l’abbiamo direttamente dentro casa”

“Ma quella minerale è più leggera”

“Non è quello il problema”

“Anche qua ti sbagli. Con tutti gli euri che risparmieresti usando l’acqua di casa, sai quante cose potresti comprarmi? E quanti cd, fumetti e video potresti regalare a me? Invece di regalare soldi alle fabbriche di acqua. Che poi secondo me loro nelle bottiglie ci mettono solo acqua di rubinetto”

“Che fesseria…”

“Sarà anche una fesseria, ma tu come fai a dirlo? Hai le prove che non è così?”

“Su ogni bottiglia c’è l’etichetta, con tutti i dati batteriologici e organolettici e…”

“Ma tu sai leggerli? Tu li capisci ‘sti dati?”

“No, ma…”

“E allora!”

“Va beh, ci penseremo con calma più tardi. Non qua in portone. Però le ventiquattro bottiglie di oggi mi aiuti a portarle su?”

“Ma che sia l’ultima volta, papà. Anche perché tra poco esco con Salvatore e gli altri”

“Va bene, andiamo. A proposito, Michele, oggi hai fatto i compiti?”

“Non ancora ma… E poi che razza di domanda è? Vuoi la rivincita perché sulle acque ho vinto io?”

Pubblicato in MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO (di Luciano Comida)   18 commenti »

lunedì, 18 dicembre 2006

MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO

Inauguro questa nuova rubrica con molto piacere. In altre occasioni ho avuto modo di evidenziare che lo spirito che anima Letteratitudine è quello dell’open-blog.

Come molti di voi sapranno già Michele Crismani è un personaggio letterario. Un ragazzino di tredici anni nato dalla penna dello scrittore triestino Luciano Comida.

I libri di Luciano Comida sono editi da Einaudi Ragazzi e EL e sono tradotti e pubblicati in diversi Paesi.

La mia foto

Luciano Comida

Luciano, con periodicità mensile, ci regalerà dei "ritagli di vita" del suo personaggio.

La rubrica ha per titolo: "Michele Crismani secondo il mondo". Volete sapere perché? Chiedetelo direttamente a Luciano Comida… o a Michele Crismani.

P.S. Il primo "Michele Crismani secondo il mondo" sarà on-line a partire da lunedì sera (18/12/06).

Pubblicato in MICHELE CRISMANI SECONDO IL MONDO (di Luciano Comida)   Commenti disabilitati

Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

*********************
Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

*********************

"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

*********************

*********************

*********************

*********************

OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

*********************

OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

*********************

RATPUS va in scena ratpus

*********************

Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

*********************

"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

LETTERATITUDINE su RaiEdu (clicca sull’immagine)

letteratitudine-su-rai-letteratura

letteratitudinelibroii richiedilo con lo sconto di 4 euro a historicamateriale@libero.it o su ibs.it - qui, il dibattito sul libro

letteratitudine-chiama-mondo

letteratitudine-chiama-scuola

Categorie

contro-la-pedofilia-bis1

Archivi

window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-118983338-1');
 
 

Copyright © 1999-2007 Elemedia S.p.A. Tutti i diritti riservati
Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 05703731009