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Archivio di maggio 2014

sabato, 31 maggio 2014

DRIEU LA ROCHELLE, grande scrittore, grande canaglia

La nuova puntata de “Il sottosuolo”di Ferdinando Camon è dedicata al volume La commedia di Charleroi di Pierre Drieu La Rochelle (Fazi editore).

“Sono partito, non sono più ritornato, questa volta”. Così chiude l’ultimo racconto di questa raccolta, scritta nel 1934, che ci svela il senso della guerra per Drieu La Rochelle: l’impossibilità di fare ritorno alle commedie della vita civile dopo aver provato il disgusto e l’ebbrezza del grande conflitto del ‘14-’18, che la tecnica ha reso ancor più disumano. Eroismo e viltà, esaltazione e disincanto, ideologia e cinismo si confondono nei personaggi della “Commedia, che narrano la loro esperienza sapendo di non poter essere creduti da chi nella pace è ansioso di ritrovare soprattutto le proprie illusioni. Come la signora Pragen, la borghese arricchita del primo racconto, che cerca le tracce del figlio sul campo di Charleroi, ma fugge la realtà di una guerra che, nei massacri di massa, ha perso anche le sue retoriche e le sue finzioni romantiche. E gli uomini che hanno vissuto il furore delle trincee sono già quelli che, incapaci di abbracciare una condizione diversa dallo stato d’eccezione, andranno a popolare le grandi mobilitazioni totalitarie del Novecento. In questo senso “La commedia di Charleroi”, con la sua lingua intensa, oscillante tra lucidità e follia, è emblematica di uno scrittore che, al di là di ogni etichetta politica, ha fatto della propria opera e della propria sofferenza la testimonianza tragica del disagio di un’intera generazione. Introduzione di Attilio Scarpellini.

* * *

ferdinando-camonDRIEU LA ROCHELLE, grande scrittore, grande canaglia

di Ferdinando Camon

Ora che l’ho letto, il libro è zeppo di note a matita, a bordo pagina, che dicono: “Acuto”, “Sincero”, ma anche: “Canaglia”, con riferimento all’autore. Chi mi legge vorrà sapere subito quand’è che dico “canaglia”. Beh, spesso. Questo è un libro sulla guerra, la prima guerra mondiale, testimonianze, rievocazioni, ragionamenti. Le testimonianze sono grandiose e inobliabili: l’autore è un testimone personale, ha visto tutto, a Charleroi, in Belgio, quando noi italiani non eravamo ancora entrati in guerra, e a Verdun, che sta alla prima guerra mondiale come Stalingrado sta alla seconda. Ha visto le carneficine preannunciate dai colpi di obice, poi meticolosamente realizzate quando i reparti andavano all’assalto scoperti e venivano centrati dalle due armi-regine: i cannoni e le mitragliatrici. Ha camminato sulle trincee coperte di pezzi di soldati, braccia, gambe, teste. Dunque, “sa” cos’è la guerra. Non la guerra teorizzata dagli Alti Comandi sulle carte topografiche, o quella sterile e asettica dei bollettini: no, lui sa, per averla vista e toccata, cos’è la guerra di prima linea, lo sbranamento dei reparti, il vegliare-dormire-morire con l’incubo di non sapere mai in quale dei tre stadi ti trovi. E allora dà ribrezzo sentirlo dire che lui “ama la guerra”, che “l’uomo è fatto per la guerra”, che “l’uomo ha bisogno della guerra come di una donna”, “l’uomo non può fare a meno della guerra, più di quanto possa fare a meno dell’amore”, “una persona civile mostra il suo amore per la civiltà aderendo a tutto il contenuto di questa espressione, aderendo allo stato di guerra permanente, se si accetta la patria si accetta la guerra, chi ama la patria ama la guerra”. È vero, c’è guerra e guerra. L’autore ama la guerra, ma non quella che sta combattendo, e quella che sarebbe venuta dopo. Non ama le guerre “meccaniche”, dove la vittoria non dipende dai soldati e dalla loro volontà di andare fino in fondo, ma dalle industrie e dalla loro capacità si sfornare cannoni e mitragliatrici. Ama la guerra degli eroi, non la guerra delle economie. Ma c’è qualcosa di fascista, in questo amore. Qualcosa di nazista. Molto più tardi, come tutti sapete, finita la seconda guerra mondiale, l’autore morirà suicida, mentre si preparavano a processarlo per adesione al nazismo. Ma il suicidio era una subliminale tentazione perenne in lui. È suo Fuoco fatuo, racconto di un suicidio come gesto che dà un senso retroattivo alla vita, libro-capolavoro da cui Luis Malle trasse il film-capolavoro omonimo. (continua…)

Pubblicato in IL SOTTOSUOLO (di Ferdinando Camon)   Commenti disabilitati

lunedì, 26 maggio 2014

LetteratitudineNews: dal 19 al 25 maggio 2014

LetteratitudineNews: dal 19 al 25 maggio 2014

© Letteratitudine

(continua…)

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giovedì, 22 maggio 2014

FEDERICO RONCORONI, ospite di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 23 maggio 2014

federico-roncoroniFEDERICO RONCORONI, ospite di di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 23 maggio 2014 – h. 13 circa [e, in replica, il mercoledì successivo (h. 9 circa)]

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È  GIA’ ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

È Federico Roncoroni, l’ospite di di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 23 maggio 2014.
Con Roncoroni discutiamo del suo romanzo “Un giorno, altrove” (Mondadori) e delle tematiche da esso affrontate.

Nella seconda parte della puntata Federico Roncoroni legge una pagina del romanzo e discutiamo della figura di Piero Chiara.

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È  ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

* * *

Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

(continua…)

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lunedì, 19 maggio 2014

LetteratitudineNews: dal 12 al 18 maggio 2014

LetteratitudineNews: dal 12 al 18 maggio 2014


© Letteratitudine

(continua…)

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giovedì, 15 maggio 2014

VOCI DAL SALONE – “Letteratitudine in Fm” di venerdì 16 maggio 2014

logo_salone-libro-torinoLa puntata di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 16 maggio 2014 è dedicata al Salone del libro di Torino – h. 13 circa [e, in replica, il mercoledì successivo (h. 9 circa)]

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È  GIA’ ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La puntata di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 16 maggio 2014 è dedicata al Salone del libro di Torino (che si è svolto dall’8 al 12 maggio): si intitola “Voci dal Salone” e presenta – per l’appunto – alcune “voci” che sono state raccolte, in maniera estemporanea, nel corso di una mezza giornata trascorsa in giro tra gli stand del Salone.
Gli ospiti: Sandro Ferri (editore delle edizioni E/O) ci racconta il suo punto di vista sullo stato dell’editoria e ci aggiorna sulle novità della sua casa editrice; anche Antonio Sellerio (della Sellerio editore) ci spiega il suo punto di vista sullo stato dell’editoria e ci illustra un nuovo progetto editoriale della Sellerio; Jacopo De Michelis ci presenta alcune novità della Marsilio; speciale Remo Teglia, in occasione della ripubblicazione per i tipi di Avagliano delle opere dello scrittore scomparso già edito da Einaudi (intervengono: il sindaco di Altopascio; Marco Teglia, figlio dello scrittore; Daniela Marcheschi, saggista e critico letterario; Daniela D’Angelo, editor di Avagliano); Cooperativa Letteraria (realtà nata a Torino: ne parliamo con la direttrice, Caterina Arcangelo); incontro con lo scrittore Marino Magliani (sul suo nuovo libro).

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È  GIA’ ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

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giovedì, 15 maggio 2014

SERVONO ANCORA LE LIBRERIE INDIPENDENTI?

Sabato 10 maggio si è svolta al Salone del libro di Torino la 70a Assemblea Nazionale dell’Ali. L’incontro è stato molto interessante e ha visto un dibattito serrato a cui hanno preso parte Matthieu de Montchalin, Presidente del Syndicat de Librairie Française, Teresa Cremisi, Presidente del Groupe Flammarion di Parigi – autrice dell’omonimo rapporto sulle librerie indipendenti inviato al governo francese nel 2012 – librai, AIE, editori e molti protagonisti del mondo dell’editoria.

Di seguito, nell’ambito di questo spazio di Letteratitudine chiamato “Voce di libraio“, pubblichiamo il testo della relazione introduttiva del Presidente dell’ALI, Alberto Galla (nella foto sotto), dal titolo: Servono ancora le librerie indipendenti?

Relazione introduttiva del Presidente Alberto Galla alla 70^ assemblea annuale dell’ALI -Associazione Librai Italiani-Confcommercio Imprese per l’Italia.

Torino, 10 maggio 2014 – Salone Internazionale del Libro

foto yuma martellanz-alberto galla-0607A

Gentili Ospiti e cari colleghi, con vivo piacere vi do il benvenuto all’annuale Assemblea della nostra Associazione. Quest’anno abbiamo deciso con i colleghi del direttivo di far coincidere la parte pubblica della nostra assise con un convegno dal titolo sicuramente provocatorio, ma molto indicativo della situazione in cui si trovano oggi le librerie che l’ALI rappresenta. Per far questo abbiamo radunato attorno a questo tavolo la dottoressa Teresa Cremisi, neo direttore editoriale e sviluppo strategico della holding tra Flammarion e Gallimard, a cui va il nostro saluto e le nostre congratulazioni per il nuovo prestigioso incarico, che segue quello di Presidente e general manager di Flammarion. La dottoressa Cremisi, conosce molto bene il mondo delle librerie indipendenti francesi anche perché è l’autrice di un rapporto, da noi librai italiani molto amato e invidiato, che le fu commissionato nel 2012 dall’allora ministro della cultura Frédéric Mitterrand dall’emblematico titolo: «Sostenere la libreria per consolidare l’insieme della catena del libro». Tale rapporto fu redatto in collaborazione tra gli altri dello scrittore Alexandre Jardine e del presidente del Sindacato dei librai, Matthieu de Montchalin, che abbiamo pure il piacere e l’onore di ospitare oggi e che salutiamo con viva cordialità. Ad entrambi i nostri ospiti va il nostro più caloroso ringraziamento per aver accettato il nostro invito: a loro spetterà il compito di spiegarci cosa succede alle librerie indipendenti francesi oggi e come lo Stato e tutto il sistema editoriale vedono il loro ruolo. Vedo in sala molti editori e dirigenti di case editrici, che saluto e che potranno liberamente partecipare al dibattito che seguirà i nostri interventi. Tra i presenti saluto e ringrazio anche i dirigenti di Messaggerie libri, tradizionali “sponsor” della nostra Assemblea. Noto con grande soddisfazione anche la presenza di una nutrita presenza del Sil, il sindacato italiano dei librai che fa riferimento a Confesercenti, con la neo Presidente Cristina Giussani, e di alcuni rappresentanti del consiglio di Confcommercio, come gli amici Freri e Abbascià. Avevamo invitato anche il Ministro della cultura Franceschini, che come sapete per ragioni di salute è costretto a misurare le sue uscite, ma in sala sono presenti alcuni deputati che appartengono alla VII commissione Cultura della Camera dei deputati, con i quali abbiamo avviato un importante dialogo su un progetto di legge sul libro e la lettura. Un caloroso saluto anche a Romano Montroni, qui nella sua veste di neo Presidente del Centro per il libro e la lettura. Sarà interessante sentire anche da lui, che prima di tutto è libraio, cosa ne pensa del tema del convegno e le sue idee di promozione del libro e della lettura che ha sviluppato all’indomani della nomina. Dopo le presentazioni e prima di entrare nel vivo del tema, consentitemi ancora un momento più squisitamente associativo, ringraziando tutti i colleghi qui in prima fila che fanno parte della squadra di lavoro dell’ALI : penso che li conosciate tutti, dal mio vice vicario Paolo Ambrosini, vero mio alter ego, alla straordinaria Tiziana Marranci, attenta e precisa tesoriera: ma qui ufficialmente voglio ringraziare tutti indistintamente per la disponibilità e per la generosità di “librai a servizio dei librai”. Un ringraziamento va anche a Riccardo Campino, per aver contributo alla realizzazione di questo convegno. E un ringraziamento infine va anche alla nostra segreteria organizzativa qui rappresentata da Francesco Fiorani, con a fianco Emanuela Perilli. E poiché stiamo celebrando la nostra settantesima assemblea non posso non sottolineare con un pizzico di orgoglio la longevità della nostra Associazione, che è socia fondatrice di Confcommercio, e ricordare i vari presidenti che si sono susseguiti nel tempo, da F. Franchi a Umberto Mauri, da Giorgio Di Stefano a Umberto Cappelli, da Vittorio Bonacci a Giuseppe Battaglini, da Dante Veschi ad Aldo Fossataro, da Salvatore Fausto Flaccovio a Enrico Ligi fino ai più recenti Tonino Bozzi, Remo Croce, Francesco Flaccovio, Rodrigo Dias e il mio predecessore Paolo Pisanti.I loro nomi appartengono di diritto alla storia delle librerie e del mondo editoriale e distributivo italiano e ad essi va il mio pensiero di riconoscenza per essersi occupati dell’associazione con abnegazione e passione. E ora veniamo al tema del convegno. (continua…)

Pubblicato in VOCE DI LIBRAIO   Commenti disabilitati

lunedì, 12 maggio 2014

LetteratitudineNews: dal 5 all’11 maggio 2014

LetteratitudineNews: dal 5 all’11 maggio 2014

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    (continua…)

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    lunedì, 5 maggio 2014

    LetteratitudineNews: dal 28 aprile al 4 maggio 2014

    LetteratitudineNews: dal 28 aprile al 4 maggio 2014


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      sabato, 3 maggio 2014

      DIFFAMAZIONE A MEZZO FACEBOOK (Le nostre vite tra diritto e web n. 27)

      diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 27 -

      Leggi L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

      * * *

      DIFFAMAZIONE A MEZZO FACEBOOK

      Nell’ordinamento giuridico italiano, la diffamazione (art. 595, codice penale) è un delitto contro l’onore ed è definita come l’offesa all’altrui reputazione, comunicata a più persone con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di comunicazione. A differenza del delitto di ingiuria di cui all’art. 594 c.p., il delitto di diffamazione può essere consumato solo in assenza della persona offesa.
      Il bene giuridico tutelato dalla norma è la reputazione intesa come l’immagine di sé presso gli altri.
      Sul punto la suprema corte ha avuto modo di precisare (cassazione penale sez. V 28 febbraio 1995-3247) che l’oggetto della tutela penale è l’interesse dello Stato all’integrità morale della persona. Una interessante definizione si rinviene in una pronuncia di merito in cui si legge che la reputazione deve essere tutelata “tanto come stima che una persona si è conquistata presso gli altri, quanto come rispetto sociale minimo cui ogni persona ha diritto indipendentemente dalla buona o cattiva fama che derivi dalla sua condotta” (trib. Roma14 luglio 1990).

      L’analisi testuale della norma consente di risalire ai suoi elementi strutturali: l’offesa all’altrui reputazione, intesa come lesione delle qualità personali, morali, sociali, professionali, etc. di un individuo; la comunicazione con più persone, laddove l’espressione “più persone” deve intendersi senz’altro come “almeno due persone”; l’assenza della persona offesa, da intendersi secondo la più autorevole dottrina come l’impossibilità di percepire l’offesa.

      Data l’analisi strutturale del reato, dunque, non stupisce quanto ha statuito qualche giorno fa la prima sezione penale della Cassazione che ha annullato con rinvio l’assoluzione, pronunciata dalla Corte militare d’Appello di Roma, nei confronti di un maresciallo della Guardia di Finanza di San Miniato (Pisa) che, sul proprio profilo Fb, aveva usato espressioni diffamatorie nei confronti del collega che lo aveva sostituito in un incarico, senza però farne il nome. “Ai fini dell’integrazione del reato di diffamazione – si legge nella sentenza depositata – è sufficiente che il soggetto la cui reputazione è lesa sia individuabile da parte di un numero limitato di persone, indipendentemente dalla indicazione nominativa”.

      Osservano i giudici: “Il reato di diffamazione non richiede il dolo specifico, essendo sufficiente ai fini della sussistenza dell’elemento soggettivo della fattispecie la consapevolezza di pronunciare una frase lesiva dell’altrui reputazione e la volontà che la frase venga a conoscenza di più persone, anche soltanto due”.

      Ai fini di tale valutazione, conclude la Corte, “non può non tenersi conto dell’utilizzazione del social network, a nulla rilevando che non si tratti di strumento finalizzato a contatti istituzionali tra appartenenti alla Guardia di Finanza, né alla circostanza che in concreto la frase sia stata letta soltanto da una persona”.
      Va ricordato che un precedente era costituito da una sentenza del GIP di Livorno del 22 ottobre-31 dicembre 2012 n. 38912 con cui fu confermata la potenzialità lesiva di fb.
      Un ex dipendente di un centro estetico licenziato in modo ingiusto aveva infatti pubblicato sulla propria bacheca fb un messaggio denigratorio sul centro consigliando di non frequentarlo.
      In quel caso il GIP decise (continua…)

      Pubblicato in LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB (con la collaborazione di Simona Lo Iacono)   Commenti disabilitati

      venerdì, 2 maggio 2014

      ELISA RUOTOLO ospite di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 2 maggio 2014

      elisa-ruotoloELISA RUOTOLO ospite di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 2 maggio 2014 – h. 13 circa [e, in replica, il mercoledì successivo (h. 9 circa)]

      In Fm e in streaming su Radio Hinterland

      LA PUNTATA È  GIA’ ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

      È Elisa Ruotolo l’ospite della puntata di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 2 maggio 2014.

      Con Elisa Ruotolo discutiamo del suo nuovo romanzo “Ovunque, proteggici” (Nottetempo).

      Nella seconda parte della puntata, Elisa Ruotolo legge le prime pagine del libro.

      trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

      regia: Federico Marin

      LA PUNTATA È  ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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      Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

      Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

      È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

      © Letteratitudine

      (continua…)

      Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

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      Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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      "TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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