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Archivio di novembre 2014

mercoledì, 26 novembre 2014

AMOS OZ ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 26 novembre 2014

AMOS OZ ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 26 novembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)
http://m2.paperblog.com/i/260/2605571/amos-oz-ospite-di-letteratitudine-in-fm-di-me-L-XV3ZvP.jpeg

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

Protagonista di questa puntata, lo scrittore di fama internazionale AMOS OZ e il suo nuovo romanzo “GIUDA” (pubblicato in Italia da Feltrinelli – traduzione di Elena Loewenthal).

Grazie all’indispensabile servizio di traduzione e interpretariato, dall’inglese, di Sonia Folin, discutiamo con l’autore di questo suo nuovo romanzo, dei personaggi e delle tematiche trattate.

Nella seconda parte della puntata Massimo Maugeri legge un estratto del suo romanzo.

* * *

Gerusalemme, l’inverno tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari – e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei – a causa dell’improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell’università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all’indirizzo riportato nell’annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abravanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald. Amos Oz tiene mirabilmente i suoi personaggi e il lettore sul filo del mistero: chi è veramente Atalia? Cosa la lega a Gershom? Di chi è la casa dove vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle mura? Shemuel Asch troverà la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensì ancorato all’idea che si ritrova nei Vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di Giuda – aver consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio Pilato – non fu altro che l’esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno.

* * *

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

* * *

Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa), con una serie di repliche nei giorni successivi. Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

(continua…)

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martedì, 25 novembre 2014

AMOS OZ racconta GIUDA (il suo nuovo romanzo)

Il nuovo ospite di “L’autore straniero racconta il libro” è lo scrittore israeliano AMOS OZ

Sono molto felice di poter ospitare, all’interno di questo spazio di Letteratitudine dedicato all’incontro con autori non italiani, uno dei più grandi scrittori in circolazione (notissimo a livello internazionale). Mi riferisco ad Amos Oz, che – di recente – è tornato in libreria con un nuovo romanzo intitolato “GIUDA” (pubblicato in Italia da Feltrinelli con l’ottima traduzione di Elena Loewenthal).
Ho chiesto ad Amos di raccontarci qualcosa su come nascono i suoi romanzi, sui personaggi di che popolano questo nuovo libro e sulle tematiche più importanti che affronta. Peraltro Amos Oz sarà il protagonista della mia trasmissione radiofonica di libri e letteratura (“Letteratitudine in Fm“) che andrà in onda domani su Radio Hinterland (ore 9 circa) con il preziosissimo servizio di interpretariato di Sonia Folin (che ringrazio).
Di seguito, la scheda del romanzo…

Gerusalemme, l’inverno tra la fine del 1959 e l’inizio del 1960. Shemuel Asch decide di rinunciare agli studi universitari – e in particolare alla sua ricerca intitolata Gesù visto dagli ebrei – a causa dell’improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, Yardena. Shemuel è sul punto di lasciare Gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell’università. Vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. Quando si reca all’indirizzo riportato nell’annuncio, Shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, Gershom Wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, Atalia Abravanel. Si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di Gershom Wald. Amos Oz tiene mirabilmente i suoi personaggi e il lettore sul filo del mistero: chi è veramente Atalia? Cosa la lega a Gershom? Di chi è la casa dove vivono? Quali storie sono racchiuse tra quelle mura? Shemuel Asch troverà la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensì ancorato all’idea che si ritrova nei Vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di Giuda – aver consegnato Gesù alle autorità e a Ponzio Pilato – non fu altro che l’esecuzione di un ordine di Gesù stesso per portare a termine il suo disegno.

Ringrazio di vero cuore Amos Oz per la sua disponibilità e generosità e ringrazio con altrettanto trasporto gli amici dell’ufficio stampa della Feltrinelli (Chiara Codeluppi, in primis) per il loro indispensabile aiuto e supporto.

Massimo Maugeri

P.s. Nelle precedenti puntate abbiamo ospitato: Glenn Cooper, Ildefonso FalconesJoe R. Lansdale, Amélie Nothomb, Clara Sánchez, Gabrielle Zevin, Caroline Vermalle, John Scalzi.

* * *

amos-ozA proposito di GIUDA

di Amos Oz

Questo romanzo non è partito né da un’idea centrale, né da un’esigenza di veicolare messaggi. Così come è accaduto per quelli precedenti (peraltro i miei non sono mai romanzi “a tesi”), anche “Giuda” è nato dai personaggi. In particolare questo romanzo è popolato sia da “personaggi vivi” sia da “personaggi morti”, giunti fino a me da chissà dove.
Sono stato “gravido” di questi personaggi per moltissimi anni, prima di iniziare a scrivere questa storia ambientata nell’inverno di Gerusalemme a cavallo tra il 1959 e il 1960.

Come tutti i personaggi dei miei libri, anche quelli che appaiono in “Giuda” sono piuttosto complessi ed è arduo descriverli in poche righe.
Schemuel Asch è un sognatore, un giovane uomo che cerca l’amore, che non ama suo padre e sua madre e che nell’arco di tre mesi, si trova – in un certo senso – a dover adottare nuovi genitori.
Gershom Wald è un vecchio saggio, un padre molto addolorato, pieno di sospetti e di dubbi sulla fede, sulle religioni, sulle ideologie. Pensa, dunque, che ogni tentativo di redenzione sia destinato a fallire nel sangue e nella crudeltà.
Poi c’è Atalia, una donna molto sensuale e sicura di sé; ma è anche una donna profondamente ferita e arrabbiata con il genere maschile a causa del male che gli uomini, i maschi, hanno fatto nel corso della storia. Al tempo stesso, però, Atalia è capace di compassione e di sentimenti materni.

Tra i personaggi “assenti” figura Shaltiel Abrabanel. Sebbene sia già morto nel periodo in cui la storia si svolge, la sua è una presenza molto forte. Così come è molto rilevante, nel romanzo, il peso di altri “personaggi assenti”, come lo stesso Gesù o Giuda. Abrabanel è al contempo un visionario e un fanatico. Crede nell’amore universale e ha questa visione di un mondo senza Stato/Nazione. Rinnega la violenza e crede nella fraternità (come Gesù), ma al tempo stesso è visto come un traditore (e in questo assomiglia a Giuda). Infine, Abrabanel, è anche un uomo che risulta essere un pessimo padre e un pessimo marito.

Il concetto di tradimento è centrale nell’economia di questo romanzo. E qui veniamo a Giuda…
Quando, all’età di quindici anni, lessi il Nuovo Testamento amai immediatamente la figura di Gesù, ma – al tempo stesso – non credetti al tradimento di Giuda così come è comunemente inteso. Non mi ha mai convinto la storia dei trenta denari, soprattutto dopo aver scoperto che si trattava di una somma davvero esigua e che Giuda – a differenza di altri discepoli – non era un povero pescatore bisognoso di soldi. Inoltre, se anche fosse stato un uomo così avido al punto da vendere il suo Maestro per pochi denari… perché, subito dopo, si sarebbe impiccato? E poi c’è la questione del bacio: perché pagare anche una sola moneta d’argento, se tutti conoscevano Gesù – che predicava a Gerusalemme – e dunque era facile individuarlo? Del resto lo stesso Gesù non ha mai negato la sua identità, né si è opposto all’arresto. Perché, quindi, il bacio?
È una questione che mi ha sempre intrigato… ed è molto importante, perché il tradimento di Giuda, in questi duemila anni di storia è stata un po’ la Chernobyl dell’antisemitismo.
Sono stati così tanti gli antisemiti che, nel tempo, hanno identificato gli ebrei con la figura di Giuda. Basti pensare a come Giuda è raffigurato nel famoso dipinto dell’Ultima Cena: sembra uno di quegli ebrei rappresentati nelle vignette naziste antisemitiche.
Ecco. Sono convinto che fosse necessario raccontare questa storia in una maniera diversa. E Shemuel l’ha fatto al posto mio.

(Riproduzione riservata)

© Amos Oz

© Feltrinelli editore (continua…)

Pubblicato in L'AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO   Commenti disabilitati

lunedì, 24 novembre 2014

Osservatorio LitBlog n. 36

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Speranza nell’arte e nella vita
(da Finzioni)

Le parole sono armi potenti e bisogna esserne consapevoli. Ho avuto la fortuna di ascoltare più di una volta Grossman parlare dal vivo, e devo confessare che qualcosa attraverso la luce dei suoi occhi chiari e la forza delle sue parole delicate mi ha trafitto l’anima, sempre. Allo stesso modo accade quando leggo i suoi libri. Una verità che appartiene a tutti noi, un’autenticità che pervade ogni storia, ogni personaggio nelle storie di David Grossman ha quel calore umano che non può lasciare indifferenti mai. In questa intervista l’autore parla del suo ultimo romanzo, regalandoci la storia di un bambino e del suo lutto ma soprattutto portandoci un messaggio profondo di speranza legato alle seconde occasioni che la vita ci dona. Grossman bambino è stato spinto dall’urgenza di scovare chiavi di accesso al mondo degli adulti, chiavi che potessero aiutarlo a carpire il significato della realtà. La letteratura con i suoi mondi variegati ha saputo offrire al bambino come all’adulto, che ne ha poi fatto strumento privilegiato di dialogo con se stesso e col mondo, l’opportunità di compenetrarsi in una dimensione che altrimenti sarebbe stata inaccessibile. Grossman sa restituire al lettore ma anche al semplice ascoltatore questa incredibile magia, che può tradursi nell’opportunità per ogni essere umano di cambiare il corso degli eventi, quell’opportunità col nome di speranza, la stessa che potete cogliere anche in un’intervista concessa sempre con assoluta semplice genuinità.
Per approfondire leggete qui…

* * *

Chi è questo scrittore?
(da Carmilla on line)
(continua…)

Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

lunedì, 24 novembre 2014

LetteratitudineNews: dal 17 al 23 novembre 2014

LetteratitudineNews: dal 17 al 23 novembre 2014

© Letteratitudine
(continua…)

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martedì, 18 novembre 2014

STEFANO PETROCCHI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 19 novembre 2014

STEFANO PETROCCHI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 19 novembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

stefano-petrocchi-la-polveriera

È Stefano Petrocchi l’ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 19 novembre 2014.

Protagonista della puntata, il romanzo d’esordio di Petrocchi intitolato “La polveriera (Mondadori).

Ne parliamo con l’autore: discutendo delle tematiche trattate dal romanzo e del Premio Strega (su cui è incentrato il romanzo stesso).

Nella seconda parte della puntata Stefano Petrocchi legge un estratto del suo romanzo.

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La polverieraLa scheda del libro
Il premio Strega è da sempre un formidabile contenitore di storie, perlopiù a sfondo giallo. Beninteso, non il giallo oro che lo zafferano dona all’omonimo liquore. Se c’è una tonalità appropriata, è piuttosto quella sulfurea delle gelide macchinazioni. Maria Bellonci scriveva di possedere ben chiara “la percezione di aver architettato una polveriera”. Stanze cariche di presenze e memorie, dove si è dispensata – e tuttora si dispensa – la gloria letteraria: “sala d’aspetto d’Immortali”, scrive ironicamente Cesare Pavese, e al contempo “polveriera” in cui deflagrano le ambizioni dei maggiori scrittori contemporanei, suggerisce con realismo Maria Bellonci, padrona di casa nonché animatrice del gruppo degli Amici della domenica da cui nasce il premio Strega. In quelle stanze traboccanti di libri, oltre che sulle terrazze fiorite che ospitano le riunioni della giuria, vediamo muoversi i protagonisti della cultura italiana degli ultimi settant’anni: concorrenti, editori e intellettuali facili alla polemica e alla battuta sferzante, rissosi e appassionati. La storia del premio viene narrata attraverso una galleria di dettagli insospettati, con particolare riferimento agli anni più recenti, caratterizzati dalla definitiva trasformazione dello scrittore in una figura mediatica. Alla guida del premio c’è a lungo Anna Maria Rimoaldi, amica ed erede della Bellonci. Personaggio vissuto tutto dentro il Novecento che però riesce nell’impresa di traghettare nella nuova epoca le strutture un po’ demodé dello Strega. Arbitro (quasi) assoluto dei destini del premio, per l’io narrante lei è semplicemente “il Capo”, l’attitudine al comando fatta persona: tratto del carattere che convive con la altrettanto energica capacità di mantenersi un passo indietro rispetto ai riflettori, e con una vita intima che rimane inaccessibile anche per i suoi più stretti collaboratori fino alla sua scomparsa, avvenuta nell’agosto del 2007. Ricognizione partecipe delle vicende del premio, ma anche gioco letterario intorno ai misteri e ai tradimenti che da sempre popolano le notti “stregate”, questo romanzo vuole essere in primo luogo un omaggio a una donna schiva e determinata. Attraverso il ritratto inedito di una protagonista della vita culturale del secondo Novecento, Stefano Petrocchi ci offre una lettura coinvolgente e acuta delle passioni che inesauribilmente infiammano gli animi e le cronache culturali nel nostro Paese.

Stefano Petrocchi, nato a Rieti nel 1971, vive a Roma.

Direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del premio Strega, ha curato la riedizione di varie opere di Maria Bellonci e la collezione edita dal “Sole 24 Ore” I capolavori del premio Strega.

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In Fm e in streaming su Radio Hinterland

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

(continua…)

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lunedì, 17 novembre 2014

LetteratitudineNews: dal 10 al 16 novembre 2014

LetteratitudineNews: dal 10 al 16 novembre 2014

© Letteratitudine
(continua…)

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lunedì, 17 novembre 2014

Osservatorio LitBlog n. 35: Guida Galattica delle Riviste Letterarie Digitali

Guida Galattica delle Riviste LetterarieGuida Galattica delle Riviste Letterarie Digitali

di Massimo Maugeri

Voglio dedicare la puntata n. 35 dell’Osservatorio LitBlog di Letteratitudine a un’iniziativa molto importante, curata da “Tropico del Libro“, che ha generato la prima “Guida delle Riviste Letterarie Digitali e dei Blog Letterari“. Si è trattato di un lavoro molto impegnativo, condotto in forma di volontariato e con spirito di abnegazione che ha prodotto un risultato davvero apprezzabile. La “Guida Galattica delle Riviste Letterarie Digitali” è scaricabile gratuitamente da questo link (troverete scritto “acquista”, ma vi garantisco che è gratis).

Come è riportato nella pagina web di “Tropico del Libro”, si tratta di un vero e proprio “censimento” dei siti e delle riviste digitali sui libri italiani mediante il quale i nostri interlocutori professionali (uffici stampa degli editori, giornalisti, organizzatori di eventi, altre figure legate alla filiera del libro) e i nostri lettori – o potenziali tali – possano avere un quadro chiaro e realistico della “Lit-blogosfera” italiana.

La prefazione: “Blog e riviste letterarie entrano nella vostra orbita”.

Introduzione (interna): David Frati – Realizzazione ebook: Veronica Giuffré

I blog e le riviste intervistate:

404: file not found, Cabaret Bisanzio, Cadillac, Carmilla, Colla, ConAltriMezzi, CriticaLetteraria, Doppiozero, FN, generAzione rivista, Gli Amanti dei Libri, i-libri, Il Paradiso degli Orchi, ilVoltaPagine, inutile, La Balena Bianca, La Luna di Traverso, Lankelot, Letteratitudine, Letteratour, Letture di Biblioragazzi, Liberi di Scrivere, Mangialibri, Poliscritture, Progetto Babele, Prospektiva, PUB, Pupi di Zuccaro, Scrittori precari, Speechless, Sugarpulp, Sul Romanzo, Temperamente, Trashic Magazine, Tupolev, Via dei Serpenti.

Riporto, di seguito, l’introduzione che trovate online cliccando sul link riportato in altro.

Un caro saluto e un “grazie di cuore” agli amici di “Tropico del libro” e a tutti coloro che hanno collaborato all’iniziativa.

(Massimo Maugeri)

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TROPICO del LIBRODalla prefazione di “Tropico del libro”: Blog e riviste letterarie entrano nella vostra orbita”.
(continua…)

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martedì, 11 novembre 2014

MARCO MALVALDI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 12 novembre 2014

MARCO MALVALDI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 12 novembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

marco-malvaldi-il-telefono-senza-fili

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È Marco Malvaldi l’ospite della puntata di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 12 novembre 2014.

Protagonista della puntata, il nuovo romanzo di MalvaldiIl telefono senza fili” (Sellerio).
Ne parliamo con l’autore: discutendo delle tematiche trattate dal romanzo, approfondendo la conoscenza dei personaggi, ripercorrendo anche la storia e le origini dei vecchietti del BarLume.

Nella seconda parte della puntata Marco Malvaldi legge un estratto del suo romanzo e ci racconta qualcosa sul suo personale rapporto con la scrittura

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Il telefono senza fili«“Ora, Ampelio, secondo lei io mi metto a parlare del caso qui, al bar, di fronte a tutto il paese?”. “Come, tutto il paese? Ci siamo solo noi quattro”. “Appunto” confermò la commissaria». Ma in realtà tra la giovane commissaria Alice Martelli e i quattro vecchietti del BarLume s’è creato un feeling operativo. Il pettegolezzo come sistema investigativo trova una riconosciuta efficacia.
È successo che Vanessa Benedetti è scomparsa. Venuta da fuori, dalla «lontana» Umbria, gestisce col marito Gianfranco, da cui ha divorziato per motivi fiscali, uno zoppicante agriturismo. Un giorno ordina chili e chili di carne, ma i tedeschi suoi ospiti pranzano regolarmente al Bocacito, il ristorante di uno dei pensionati. Poi svanisce nel nulla. Questo basta ai vecchietti per saltare al thriller: Vanessa uccisa dal marito che si è liberato del corpo. Tutte farneticazioni di anziani perdigiorno? A moltiplicare le ipotesi infinite che rimbombano nel BarLume, spunta una svolta imprevista. Atlante il Luminoso, un cartomante di successo, che aveva pronunciato da una televisione privata la sua preveggente verità sul caso Vanessa, viene ritrovato cadavere. Assassinio o suicidio?
Nonostante la canicola a Pineta, i vecchietti del BarLume, con l’interprete investigativo delle loro maldicenze Massimo il barrista, sono in forma smagliante per dissolvere ogni dubbio, con l’arma della battuta letale e della rissa verbale, nel loro nuovo mistero.
Nella pagina di Marco Malvaldi la raffica di battute in un italiano vernacolare che da solo ha effetto esilarante, la quantità di personaggi che ci appaiono come maschere grottesche e vere, l’imbroglio delle situazioni basate sull’equivoco, si fondono in un equilibrio tra comico e poliziesco che ha evidenti radici antiche nella commedia italiana; e che contemporaneamente è capace di affondare l’artiglio del sarcasmo nel costume dei nostri tempi.

Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice i romanzi della serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, Milioni di milioni (2012) e Argento vivo (2013).

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In Fm e in streaming su Radio Hinterland

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

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domenica, 9 novembre 2014

LetteratitudineNews: dal 3 al 9 novembre 2014

LetteratitudineNews: dal 3 al 9 novembre 2014

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    martedì, 4 novembre 2014

    DARIA BIGNARDI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 5 novembre 2014

    DARIA BIGNARDI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 5 novembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)

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    http://www.inmondadori.it/img/L-amore-che-ti-meriti-Daria-Bignardi/ea978885205568/BL/BL/82/NZO/4n4Bgkhzb0SlHIdjUE1TLw/?tit=L%27amore+che+ti+meriti&aut=Daria+BignardiÈ Daria Bignardi l’ospite della puntata di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 5 novembre 2014.

    Con Daria Bignardi discutiamo del suo nuovo romanzo “L’amore che ti meriti” (Mondadori) e dei temi da esso trattati. Nella seconda parte della puntata, Daria legge una pagina del suo libro…

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    Come può l’amore essere insieme la forza più creatrice e più distruttrice? A chiederselo è Antonia, giallista in attesa del primo figlio, che ha da poco scoperto il segreto nascosto nel passato di sua madre: un fratello amatissimo e poi perso nei meandri dell’eroina. Mentre sente la nuova vita crescerle dentro, Antonia si mette in cerca di quello zio sconosciuto e, in una Ferrara ovattata e impermeabile, si misura con una vertigine che scende di madre in figlia. Ma come si fa a meritarsi l’amore?

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    In Fm e in streaming su Radio Hinterland

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    trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

    regia: Federico Marin

    LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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    Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

    Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

    È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

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    lunedì, 3 novembre 2014

    LetteratitudineNews: dal 27 ottobre al 2 novembre 2014

    LetteratitudineNews: dal 27 ottobre al 2 novembre 2014

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    sabato, 1 novembre 2014

    JOHN SCALZI scrive a Letteratitudine (per “L’ultima colonia”)

    Il nuovo ospite di “L’autore straniero racconta il libro” è  lo scrittore e giornalista americano John Scalzi.

    Molti di voi, lettrici e lettori di Letteratitudine, mi avete chiesto più volte di dare spazio ai romanzi di fantascienza. Eccovi accontentati, dunque. John Scalzi, infatti, tra le altre cose, ha vinto il John W. Camp­bell Award (importante premio letterario dedicato, appunto, ai romanzi di fantascienza).

    In occasione della pubblicazione di questo post, John Scalzi ha scritto a Letteratitudine per raccontarci qualcosa sul suo nuovo romanzo “L’ultima colonia“  (edito da Gargoyle Books, traduzione di Benedetta Tavani). E ne ha anche approfittato per ragionare sulla fantascienza come genere letterario e sulla relazione tra personaggi e lettore. Questa è la scheda di presentazione del libro…

    Dopo anni passati a combattere per le Forze di Difesa Coloniale come soldato artificialmente potenziato, John Perry ha infine trovato un’oasi di pace in un universo violento. Un piccolo pianeta periferico dove vive con moglie e figlia servendo l’Unione Coloniale come semplice difensore civico.
    Un giorno però il passato bussa alla porta della sua fattoria: John e Jane, anche lei ex soldato delle FDC, sono stati scelti per guidare la colonizzazione di un nuovo pianeta in un’operazione che si prospetta da subito di grande importanza strategica per il futuro dell’Unione.
    I due non ci impiegheranno molto a capire che nulla è come sembra e che la nuova colonia è solo una pedina in un gioco di potere interstellare fra la razza umana e gli alieni, in bilico fra diplomazia e azioni di rappresaglia militare. John Perry dovrà districare una fitta rete di menzogne per salvare se stesso e la gente di cui è responsabile, impedendo che la loro finisca per essere l’ultima colonia del genere umano.

    Ringraziamo John per averci inviato questo suo contributo, che pubblichiamo di seguito (anche in lingua originale). E ringraziamo Costanza Ciminelli per la traduzione in italiano.

    Massimo Maugeri

    P.s. Nelle precedenti puntate abbiamo ospitato: Glenn Cooper, Ildefonso FalconesJoe R. Lansdale, Amélie Nothomb, Clara Sánchez, Gabrielle Zevin, Caroline Vermalle.

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    john-scalziL’UMANITÀ DELLA FANTASCIENZA

    di John Scalzi

    I miei non possono dirsi dei romanzi completamente o soltanto di fantascienza; il tema centrale che affronto è piuttosto l’evoluzione dell’individuo e le scelte che compie. L’evoluzione individuale e le scelte conseguenti sono la risposta agli eventi che caratterizzano la vita di ognuno di noi e hanno lo scopo di lasciare la nostra personale impronta nel mondo che abitiamo. Ciò potrebbe essere percepito sia come una sorpresa sia come una delusione per coloro che guardano alla fantascienza fondamentalmente come il luogo per antonomasia dove impazzano laser, alieni e astronavi – tutti elementi che comunque non mancano nella serie dei miei romanzi “Old Man’s War”, di cui L’ultima colonia costituisce il terzo volume.

    Cominciamo con l’osservare un semplice fatto, ovvero che mentre la fantascienza ha luogo in un futuro lontano, i lettori che la leggono stanno vivendo qui e ora, e gli esseri umani che popolano la Storia sono gli stessi animali – gli stessi umani – che esistono da centinaia di migliaia di anni. Questo per dire che non importa quanto diventerà ancora più incredibile la nostra tecnologia, non importa se arriveremo al punto di conficcarci il computer nel cervello e viaggeremo tra i pianeti, saremo comunque le stesse persone che siamo ora, e che eravamo nell’età della pietra, quando guardavamo le stelle chiedendoci cosa fossero e come fossero arrivate sin là.

    Eravamo, siamo e saremo esseri umani. Questo significa che le preoccupazioni che ci rendono umani continueranno a esistere. Ciò che ci rende umani è dato principalmente dalle le scelte che facciamo per noi stessi, per i nostri cari e per le nostre comunità. Ne L’ultima colonia, John Perry, l’eroe della serie “Old Man’s War”, prende le distanze dall’azione militare che è, invece, al centro di Morire per vivere, primo libro del ciclo, per ricoprire il ruolo di Amministratore di una delle tante colonie umane che ho immaginato popolino lo spazio. Ma, così come in guerra, le scelte compiute da Perry condizioneranno lui e avranno un contraccolpo sulla colonia che lui e sua moglie, Jane Sagan, sono stati invitati ad amministrare. Alcune scelte di Perry si riveleranno buone, altre no. Buone o cattive, tutte le scelte avranno un peso nella storia.

    Quello che la fantascienza ci permette di fare è di mettere gli esseri umani in situazioni in cui diversamente non potrebbero trovarsi, mettendo anche i lettori in quelle medesime situazioni. Nel caso de L’ultima colonia, al centro di tutto c’è la brama di colonizzare un mondo nuovo di zecca. Ciò avviene, da un lato, attraverso alcune sfide che sono familiari alla storia individuale di ognuno di noi, se non al nostro mondo attuale, dall’altro, attraverso parecchie sfide che, invece, non ci sono affatto consone, perché non appartengono al mondo umano.

    Che cosa vogliamo, come lettori, da queste situazioni? Vogliamo che i personaggi siano umani perché vogliamo vedere noi stessi in loro, identificarci con loro. Conoscere il percorso compiuto dai personaggi nella risoluzione dei loro conflitti è un aspetto che comprendiamo, pure quando non concordiamo con le loro azioni.

    Anche se L’ultima colonia è il terzo titolo del ciclo “Old Man’s War”, ciascun romanzo è narrativamente autonomo, da un lato perché l’obiettivo di realizzare una serie di storie compiute c’è stato sin dall’inizio, dall’altro perché non è detto che tutti i libri del ciclo si trovino in circolazione (così vanno le cose nel mercato editoriale). In ogni romanzo c’è una crisi e i personaggi agiscono per fronteggiarla. Non importa a che punto si comincia a leggere la serie, il lettore familiarizzerà subito con l’umanità dei personaggi. L’umanità dei personaggi è la costante di tutti i romanzi dell’intero ciclo: a volte si tratta di esseri ingenui, altre di esseri frustrati e suscettibili di errore, in ogni caso si tratta sempre di qualcuno che potrebbe essere uno di noi.

    Penso che avvicinare i personaggi delle storie di fantascienza a noi umani sia il modo migliore per scriverla e divulgarla e spero che, leggendo L’ultima colonia, arriverete anche voi a questa conclusione.

    [traduzione dall'inglese di Costanza Ciminelli]

    (Riproduzione riservata)

    © John Scalzi

    © Gargoyle Books

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    John Scalzi (1969) è un giornalista e scrittore americano. Con il suo primo romanzo Morire per vivere (Gargoyle 2012) ha vinto il John W. Camp­bell Award 2006 come miglior scrittore esordiente e lo stesso libro è stato anche finalista al Hugo Award come miglior romanzo dell’anno. Ha pubblicato inoltre Le Brigate Fantasma (Gargoyle 2013), Zoe’s Tale e The Human Division. Con Redshirts ha vinto il Hugo Award per il miglior romanzo e il Locus Award per il miglior romanzo di fantascienza. È autore inoltre di saggi e racconti. È stato consulente creativo per la popolare serie televisiva di fantascienza Stargate Universe e fino al 2013 è stato presidente della Science Fiction and Fantasy Writers of America.

    (continua…)

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