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Archivio di dicembre 2014

mercoledì, 24 dicembre 2014

MELANIA MAZZUCCO ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 24 dicembre 2014 (il museo del mondo)

melania-mazzucco-il-museo-del-mondoMELANIA G. MAZZUCCO ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 24 dicembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

Protagonista di questa puntata natalizia, MELANIA G. MAZZUCCO con il suo nuovo libro “Il museo del mondo” (Einaudi). Cinquantadue capolavori per cinquantadue storie. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Giove e Io di Correggio, da Black Iris di Georgia O’Keeffe al Cane di Francisco Goya, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, e via via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Van Gogh, Caravaggio, e altri. Fino ad arrivare ai piedi della scala, dai gradini luccicanti d’oro, della Presentazione di Maria al Tempio di Tintoretto. Un museo sempre aperto, pronto ad accogliere il lettore e a fargli incontrare quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.

Con Melania Mazzucco discutiamo del libro. Nel corso della puntata Melania commenterà due dei quadri ospitati nel “museo del mondo” (li vedete raffigurati qui in basso) e leggerà le prime pagine del libro.

Una conversazione sull’arte, sulla pittura e sulla letteratura.

AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI!

* * *

Il museo del mondoOgni quadro, ogni opera, che sia stata vista in una chiesa, in un museo o esposta in una mostra, lascia qualcosa a chi la guarda. E ogni incontro fortuito può tramutarsi in un vero e proprio innamoramento, in una folgorazione o addirittura in una rivelazione. In ogni caso è l’inizio di un’avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d’arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall’antichità ai giorni nostri. Concepite come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle. Un museo immaginario, invece, potrebbe dimostrarsi all’altezza dell’impresa. Concentrandosi in particolare sui dipinti piú amati (tavole, quadri, affreschi, tecniche miste) Mazzucco ne ha selezionati cinquantadue: scegliendo «solo opere di artisti coi quali vale la pena trascorrere del tempo». Ma ciò non vuol dire necessariamente i maestri piú celebrati o famosi, ci sono anche gli irregolari, gli anomali, quelli che non hanno fondato scuole, che non si lasciano etichettare e che magari hanno vissuto per concepire un solo capolavoro. Una selezione «crudele» (senza seguire un ordine cronologico, né geografico, né tantomeno un inutile canone) che è stata ospitata su «la Repubblica» in una rubrica settimanale: un’opera a settimana per un anno. Il museo del mondo riprende tutti e cinquantadue i testi e le immagini per raccontare le storie di quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, scintilla di significato. E per offrire al lettore la possibilità di scegliere come avventurarsi in questo museo ideale: un’opera a settimana? una al giorno? tutte insieme? Il museo è lí e le sue porte sono sempre aperte. E se alla fine del libro il lettore proverà il desiderio di vedere o rivedere una o piú opere raccontate, allora la magia avrà inizio, il museo esisterà e sarà nostro.

I DUE QUADRI COMMENTATI DA MELANIA MAZZUCCO
(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 23 dicembre 2014

Osservatorio LitBlog n. 37

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La salvezza nella curiosità
(da Doppiozero)

Una lettura importante questa, necessaria per salvare ciò che di umano riposa nel nostro profondo. E non vogliatemene se in procinto dei giorni di festa e di luce io mi sia soffermata su un pezzo che parla della morte. Si muore anche nei giorni di festa, e lo so per esperienza. Si muore in ogni istante, ci si ricorda la nostra finitezza, ci si costringe a fermarsi e a sentire la carne e le ossa dentro di noi. Morin ci racconta della spinta dell’umanità verso uno stato di amortalità, che non è immortalità, ma sospensione della mortalità per un periodo imprecisato. Cosa accade all’essere umano che con l’aiuto della scienza riesce a procrastinare il momento della morte? Il susseguirsi delle scoperte manipolative sull’uomo in genere ci condurranno a realizzare ibridi di un esercito di una sovraumanità, come spiega Morin non senza un fondo di grande preoccupazione. Sconfiggeremo ogni attacco alla salute umana? Vivremo davvero fino al punto di vedere ritirarsi la morte di fronte ai nostri occhi? Se sì, chi o cosa controllerà questo processo?
“La morte non cambia, lo ripeto, ma cambiano le condizioni della morte.“ dice Morin nella sua intervista e mi pare un invito per una riflessione necessaria. Se avete voglia di approfondire il tema attraverso questa splendida intervista andate qui…
..perché la curiosità ci può salvare, prendendo in prestito le parole di Edgar Morin: “Se qualcuno riesce a conservare per tutto il corso della propria vita la curiosità, la capacità di amicizia e d’amore, i grandi interrogativi, la capacità di gioire dell’arte, è questo che importa…”.

* * *

Esserci senza apparire
(da Lipperatura)
(continua…)

Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

lunedì, 22 dicembre 2014

IL GOLEM NELLA RETE – Intervista a Maurizio Rosenzweig

maurizio-rosenzweigIL GOLEM NELLA RETE

Continua l’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“. Pubblichiamo il secondo contributo del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

* * *

Intervista a Maurizio Rosenzweig: da Zigo Stella a Dampyr con qualche anticipo sul futuro

“Perché tutti gli autori quando disegnano cose che gli piacciono sembrano bravissimi.” (Rosenzweig)

* * *

di Furio Detti

Ha appena presentato all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, insieme con Paolo Interdonato, Paolo Bacilieri e Marco Corona, la raccolta dedicata a Robert Crumb, ospite d’onore di questa edizione di Lucca Comics&Games 2014. È Maurizio Rosenzweig, autore di punta del fumetto underground italiano, grafico pubblicitario, visionario forte e segno duro del panorama nostrano che ci concede una lunga e rilassante intervista, per Letteratitudine, sul suo passato e sul suo futuro prossimo venturo.

-Sei un autore presente da anni sulla scena comics, vorremmo conoscere i progetti che hai appena concluso e le storie che stai per cominciare…

Sto lavorando per Bonelli, alla testata “Dampyr”, una storia doppia che uscirà il prossimo maggio-giugno. Questo era un tipo di lavoro di cui sentivo la necessità, perché dopo tanti anni di autoproduzione – soprattutto “Zigo Stella”, fumetto in cui mi potevo muovere liberamente – sono entrato in quella fase di “necessità assoluta” di imparare cose nuove. Perché tutti gli autori quando disegnano cose che gli piacciono sembrano bravissimi, ma la vera sfida è forzarsi a fare quello che non hai mai pensato di fare, il lato duro del mestiere: per me adesso questo significa lavorare dentro una casa editrice che ha criteri ben precisi, come appunto Bonelli, che considero come una scuola enorme in cui c’è tutto da imparare. E anche perché lavorare con Boselli [Mauro Boselli, sceneggiatore della scuderia Bonelli NdR], a cui ho chiesto di fare tutte le correzioni che gli passassero per la testa, è assolutamente una lezione costante di disegno. Ciò è quel qualcosa che cercavo: avevo bisogno di questo per evolvere.

-Proprio poco fa parlavi di Bonelli come di una casa dalle regole di ferro… Ma se tu potessi decidere da solo le regole, le gabbie in cui dovrebbe muoversi un fumettista; se alla Bonelli ti dicessero: “Maurizio, le regole del gioco le detti tu per un mese!”, che cosa avresti in mente?

Mah… no, non imporrei nulla, perché da quando collaboro con la Bonelli mi sembrano tutti così bravi, in un lavoro difficilissimo e lunghissimo: un anno intero su un albo, perciò assolutamente rispetterei tutto quello che in Bonelli si fa e si ottiene dal proprio mestiere. Poi il bello è che ci siano autori Bonelli così rigorosi e disciplinati e autori come Bacilieri e Crumb. Imporre regole farebbe “perdere il valore dell’esclusività di certe influenze” per citare Carver, che parlava appunto di Crumb.

-Parlando di “influenze” quali sono quelle che ora senti particolarmente o alle quali sei particolarmente debitore, riconoscente?

Gli autori che mi hanno più sconvolto sono Crumb e Corben e anche uno di cui secondo me oggi si parla pochissimo: John Romita Sr. Tutti parlano benissimo del figlio (assolutamente bravo!), ma il padre era un disegnatore eccezionale, Alex Toth (DC Comics) e Gil Kane che nei fumetti Marvel usava le diagonali come nessuno sapeva fare: sicuramente ricorderete le sue tavole per la dinamica inconfondibile.

-Parlando di “dinamica” non la tralasci neanche tu se pensiamo al tuo recente lavoro a più mani con Gischler e Dinisio, “Clown Fatale”. Non hai abbandonato questo amore per il moto e la tavola bella “piena”.

(continua…)

Pubblicato in GRAPHIC NOVEL E FUMETTI   Commenti disabilitati

lunedì, 22 dicembre 2014

LetteratitudineNews: dal 15 al 21 dicembre 2014

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 15 al 21 dicembre 2014

© Letteratitudine
(continua…)

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martedì, 16 dicembre 2014

MASSIMO CARLOTTO ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 17 dicembre 2014 (La via del pepe)

massimo-carlotto-la-via-del-pepeMASSIMO CARLOTTO ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 17 dicembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

Protagonista di questa puntata, MASSIMO CARLOTTO con il suo nuovo libro. Stavolta non si tratta di un noir, ma di una fiaba… una fiaba per adulti arricchita dalle illustrazioni di Alessandro Sanna.

Si intitola “LA VIA DEL PEPE” (edizioni e/o). Ne discutiamo con l’autore, affrontando anche le tematiche trattata dal libro. Su tutte, la questione degli sbarchi in Sicilia e delle morti in mare.

Nella seconda parte della puntata Massimo Carlotto legge uno stralcio del libro e ci parla – nelle vesti di curatore della collana – del nuovo romanzo della collezione Sabot/age: “NEL POSTO SBAGLIATO” di Luca Poldelmengo (edizioni e/o) (Quante libertà personali siamo disposti a sacrificare in nome di una presunta sicurezza collettiva?)

* * *

UNA FIABA PER ADULTI, POETICA E COMMOVENTE
“La Morte è proprio una gran chiacchierona! Il giovane Amal lo scopre quando la incontra durante il naufragio del Firouz, vecchio peschereccio diretto a Lampedusa carico di migranti. La grande falciatrice vorrebbe trascinarlo a fondo ma Amal tiene stretti nel pugno 5 grani di pepe che gli sono stati donati dal nonno, il grande Boubacar Dembelé, guaritore, saggio, narratore e custode della Settima via del pepe, proprio per tenere lontana la peggiore delle sventure…”.
Massimo Carlotto, attraverso questa fiaba ironica e commovente, arricchita dalle splendide illustrazioni di Alessandro Sanna, racconta il dramma di migliaia di esseri umani spinti da fame e guerre alla deriva nel Mediterraneo. E quello di un’isola che deve sopportare il peso dell’indifferenza del mondo.

* * *

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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NEL POSTO SBAGLIATO, di Luca Poldelmengo

Quante libertà personali siamo disposti a sacrificare in nome di una presunta sicurezza collettiva?
Una ruota panoramica arrugginita sorveglia la metropoli assediata dall’immondizia e da un sole implacabile e malato.
Una squadra segreta della polizia usa l’ipnosi per estrarre dalle menti di ignari cittadini informazioni che loro stessi non sanno di possedere. A loro non interessa ciò che sai, ma ciò che contieni.
Un commissario cinico è al comando della squadra. Ha come unica compagnia due serpenti chiusi in un terrario, memento del tormentato rapporto con il fratello gemello. Un terribile omicidio nasconde insidie in grado di mettere a repentaglio la sopravvivenza della squadra, e molto di più.
Luca Poldelmengo, vincitore del Premio Crovi opera prima e finalista al premio Scerbanenco 2012, torna con un noir cupo e teso su un tema di scottante attualità: quante libertà personali siamo disposti a sacrificare in nome di una presunta sicurezza collettiva?

* * *

Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa), con una serie di repliche nei giorni successivi. Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 16 dicembre 2014

FRANCESCO CUSA e la tentazione della letteratura

letteratura-e-musica

Nuovo appuntamento con il forum permanente di Letteratitudine intitolato LETTERATURA E MUSICA, coordinato con il supporto dello scrittore Claudio Morandini.

* * *

FRANCESCO CUSA e la tentazione della letteratura

di Claudio Morandini

Bisogna intendersi sul termine “tentazione” – e cercheremo di farlo. Francesco Cusa è innanzitutto un musicista, un batterista, uno dei fondatori dell’etichetta indipendente “Improvvisatore Involontario” e – ecco la parola giusta – un agitatore culturale. Gli album a suo nome e i progetti in cui è coinvolto o di cui è l’ispiratore sono parecchi e ben rappresentati su disco e in rete (Skrunch, Skinshout, The Assassins, Jaruzelski’s Dream, Try Trio, nemmeno ci provo a elencarli tutti); ancora più numerose le collaborazioni con altri artisti del circuito del jazz più alternativo, quello che fatica a dirsi jazz e con il jazz ha parecchi conti in sospeso. Lì sta la matrice di Cusa, direi: nell’anima più profonda e irriducibile del jazz, nell’improvvisazione intesa come sfida, come superamento di limiti, come antagonismo rispetto alla materia trattata e alle attese dell’ascoltatore. Bene: un po’ ovunque, nella sua musica, comunque sia declinata, in qualunque organico sia eseguita, si sente una forte, non accidentale liaison con la parola letteraria, e questo ci intriga. Così, in attesa Di scoprire che cosa ci riserverà “Love”, il prossimo album del collerico progetto jazzcore The Assassins (con la tromba di Flavio Zanuttini), previsto per il 2015, proviamo ad ascoltare alcuni dischi di Francesco Cusa, concentrandoci sui titoli del gruppo Skrunch, che comprende, oltre a Cusa, Paolo Sorge alla chitarra e Carlo Natoli al basso, più altri ospiti – o complici – occasionali. (continua…)

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lunedì, 15 dicembre 2014

LetteratitudineNews: dall’8 al 14 dicembre 2014

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dall’8 al 14 dicembre 2014

© Letteratitudine
(continua…)

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sabato, 13 dicembre 2014

LA COPIA PRIVATA (Le nostre vite tra diritto e web n. 30)

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 30

Leggi L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

* * *

LA COPIA PRIVATA

Con il recente D.M. 20 giugno 2014 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale serie generale n.155 del 7 luglio 2014 è stata rideterminata la misura dei compensi di copia privata (ex art. 71 sexies e seguenti L. 633/41).
Ma…che cos’è la copia privata?
La Copia Privata è il compenso che si applica, tramite una royalty sui supporti vergini fonografici o audiovisivi, in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore.
In questo modo ognuno può effettuare una copia con grande risparmio rispetto all’acquisto di un altro originale oltre a quello di cui si è già in possesso.
Prima dell’introduzione della copia privata, non era possibile registrare copie di opere tutelate.
In Italia, come nella maggior parte degli Stati dell’ Europa Unita è stata concessa questa possibilità, a fronte di una royalty forfetaria per compensare del mancato acquisto gli autori e tutta la filiera dell’industria culturale. L’entità del compenso tiene conto del fatto che sui supporti si possa registrare anche materiale non protetto dal diritto d’autore.
La Siae riscuote questo compenso e lo ripartisce ad autori, produttori, editori e interpreti.
Le nuove norme si basano sugli stessi principi della precedente Legge 5 febbraio 1992, n. 93, che aveva introdotto per la prima volta in Italia il compenso per la “copia privata”, e cioè: (continua…)

Pubblicato in LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB (con la collaborazione di Simona Lo Iacono)   Commenti disabilitati

martedì, 9 dicembre 2014

LOREDANA LIPPERINI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 10 dicembre 2014

lipperini-queto-trenino-a-mollaLOREDANA LIPPERINI ospite di “Letteratitudine in Fm” di mercoledì 10 dicembre 2014 – h. 9 circa (e in replica nei seguenti 4 appuntamenti: venerdì alle h. 06:00 e alle h. 13:00, domenica alle h. 06:00, martedì alle h. 00:30)

In Fm e in streaming su Radio Hinterland

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

Protagonisti di questa puntata: Loredana Lipperini e il suo nuovo libro edito da Laterza (collana Contromano): “Questo trenino a molla che si chiama il cuore. La Val di Chienti, le Marche, lungo i confini
Si parla di doppio, di luoghi di attraversamenti e di confini, dell’identità dei luoghi e del rischio che tale identità venga perduta. Si parla della storia di un eteronimo (Lara Manni) e delle opere di una scrittrice che ci ha lasciati prematuramente (Chiara Palazzolo).
Nella seconda parte della puntata Loredana Lipperini legge un estratto del suo romanzo.

* * *

Trovare un’identità nei luoghi che appartengono al passato, proprio nel momento in cui quei luoghi la stanno perdendo per sempre.

«La Valle è abituata al doppio. Doppia è l’erba che spunta nei prati della Valle e che le donne sapienti usavano per dare concordia o sconcordia a seconda di quale parte veniva usata, e se cresceva verso l’alba o verso il tramonto. Doppie sono le antiche divinità dei luoghi, doppio è il confine, perché l’Umbria annoda le sue curve con le Marche senza che il paesaggio cambi: semmai è la superstrada che sta rompendo quelle curve, tagliando in due le gole con i piloni e i viadotti.»
Anche la scrittura è fatta di confini, e la vita stessa di chi narra e che in quei luoghi è tornata negli anni della maturità, per ragionare su cosa significhi essere due in una, e su cosa intendeva Pessoa quando sosteneva che non c’è nulla di più reale di un personaggio di finzione.

Loredana Lipperini, giornalista e scrittrice, collabora da anni con le pagine culturali de “la Repubblica” e conduce Fahrenheit su Radio Tre. Dal 2004 scrive sul blog www.lipperatura.it. Tra i suoi libri: Ancora dalla parte delle bambine, Non è un paese per vecchie e Di mamma ce n’è più d’una per Feltrinelli; Morti di Fama (con Giovanni Arduino) per Corbaccio; il racconto per ragazzi Pupa per Rrose Sélavy. Per Laterza ha pubblicato: “L’ho uccisa perché l’amavo” Falso! (con Michela Murgia).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il mercoledì mattina (h. 9 circa), con una serie di repliche nei giorni successivi. Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

© Letteratitudine

(continua…)

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lunedì, 8 dicembre 2014

IMPROVVISATORE INVOLONTARIO

letteratura-e-musica

Nuovo appuntamento con il forum permanente di Letteratitudine intitolato LETTERATURA E MUSICA, coordinato con il supporto dello scrittore Claudio Morandini.

Protagonista del post è questo CD di Costanza Alegiani che mescola Verdi, jazz e Shakespeare.

Di seguito, l’articolo di Claudio Morandini.

Massimo Maugeri

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IMPROVVISATORE INVOLONTARIO

di Claudio Morandini

Costanza Alegiani – Fair is Foul and Foul is Fair

Improvvisatore Involontario, 2014

Fair is Foul and Foul is Fair, l’album di Costanza Alegiani pubblicato quest’anno dalla combattiva etichetta Improvvisatore Involontario, è un’occasione preziosa per parlare dell’incontro tra letteratura e musica: perché qui si incrociano Shakespeare e Verdi (e i suoi librettisti Francesco Maria Piave e Arrigo Boito), l’opera lirica e il jazz di oggi, la musica scritta e l’improvvisazione, la parola scritta e il canto.

Il lavoro di Costanza Alegiani ruota attorno a un’intenzione progettuale molto chiara, evocare quel mondo di finzione e verità che possiamo situare tra dramma elisabettiano e melodramma ottocentesco (con una puntatina sorprendente dalle parti di Brecht e Weill, anche), cioè il teatro nella sua essenza più forte; allo stesso tempo esprime un’ampia voracità artistica, che si nutre di disparate suggestioni stilistiche, mescola antico e moderno, scrittura e improvvisazione pura, pieno e vuoto, alto e basso, opera lirica e cabaret, torch song e free jazz, riconducendo però tutto a una chiara solidità di impianto. “L’Opera è per me un microcosmo” mi dice Costanza Alegiani, “un palcoscenico su cui i personaggi si ritrovano catapultati. Pian piano devono riconoscere se stessi, la loro storia e comprendere il loro destino. Così mi immagino questi personaggi del disco: raccontano di loro stessi, della loro condizione, chi nella sua stanza come Desdemona, chi in un non-luogo come il Coro.”

Per questo sorprende scoprire che “l’idea del concept album è arrivata alla fine, come del resto l’idea di fare un disco con questo materiale.” Ma è vero che certe connessioni interne, profonde, tendono a rivelarsi un po’ alla volta, e allora il materiale che fino a quel momento sembrava disparato diventa parte di un organismo coerente, che preesisteva alle intenzioni dell’autore stesso.

(continua…)

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lunedì, 8 dicembre 2014

LetteratitudineNews: dall’1 al 7 dicembre 2014

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dall’1 al 7 dicembre 2014

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(continua…)

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giovedì, 4 dicembre 2014

KABUL DISCO di Nicolas Wild

Sull’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“, pubblichiamo il primo di alcuni contributi del nostro inviato a Lucca, Furio Detti. Quello che leggerete di seguito, è dedicato a Kabul Disco. Come non sono stato sequestrato in Afganistan (001 Edizioni) di Nicolas Wild.

* * *

KABUL DISCO di Nicolas Wild

di Furio Detti

Gli manca l’aspra immediatezza di Joe Sacco, ma sa raccontare un aspetto inedito che latitava dal fumetto “impegnato”: il punto di vista interno a una ONG, diventata rapidamente agenzia media privata internazionale a Kabul. Naturalmente francese (alsaziano), Nicolas Wild in “Kabul Disco” Come non sono stato rapito in Afganistan ha una leggerezza tutta sua che lo rende piuttosto apprezzabile, come “non-rapito” assolutamente non illustre. Peccato per il claim, che fa un po’ troppo film ironico-demenziale anni ‘90 e che appartiene veramente alla versione originale del fumetto, ma la storia è proprio quella di un timido fumettista pericolosamente naif, finito quasi per scommessa al cuore di una delle più grandi guerre ininterrotte del Medio Oriente, cosa che lo avvicina al Guy Delisle di “Jerusalem”, “Shenzen”, “Pyongyang” e “Burma Chronicles”, ma solo un po’, sia chiaro.

La storia è, confronti illustri a parte, il discreto premio di queste 160 pagine più bonus fotografico, nell’edizione italiana della 001 Edizioni e proprio da questa ci piacerebbe partire per imbastire un consiglio di lettura, insieme con qualche riflessione agrodolce sul tema. I testi e i disegni di Wild raccontano un periodo di circa cinque mesi in Afganistan, fra il gennaio e il luglio 2005, in cui Wild lavora con alcuni compagni di una media company privata nata da una ONG incaricata della formazione giornalistica in loco. La missione è quella di fornire all’inizio materiale umanitario, propagandistico e informativo per la rinascita politica e sociale dell’Afganistan ex-Talebano. Purtroppo, a dispetto delle le sue originarie intenzioni e aspettative, Wild scoprirà di essere coinvolto in un’operazione di propaganda militare e mediatica da parte del governo afgano in combutta con le forze statunitensi, non proprio benvolute nell’area. Questo scatenerà alcuni malumori anche da parte del suo più spartano e rustico compagno di matita Tristan (presumiamo i nomi siano di comodo…). La storia culmina con le vicissitudini del gruppo di creativi e operatori dell’agenzia alle prese con l’instabilità di un paese ancora sull’orlo della guerra civile, fra rapimenti di amiche e operatrici di altre ONG e uccisioni di testimoni scomodi dei traffici di oppio, fra malintesi culturali e approcci a una differente umanità. Il punto di vista privilegiato e mai invadente di Wild non solo frutta l’iniziale serie di fumetti educativi per analfabeti, ma anche una narrazione fatta di momenti quotidiani e incontri inconsueti per le vie di Kabul, Herat, Jalalabad. Una vivida descrizione della vita “sospesa” di chi, da occidentale, opera in uno scenario tanto complesso e drammatico e soprattutto uno sguardo sull’esistenza normalmente precaria di un popolo che vive una guerra civile ininterrotta da decenni. Ristoranti in cui si cerca una Parigi lontana, ma si entra come a un posto di blocco, dopo la perquisizione col metal detector, trasbordi in silenzio e apprensione dentro minivan anonimi, coprifuoco e segregazione per ragioni di sicurezza nelle enclaves che ospitano gli stranieri, guardie armate che ti ricaricano la stufa di benzina e ti vegliano in caso di allerta, e last but not least bambine di cinque anni che vendono sigarette a fumettisti contro il lavoro minorile. Se si aggiungono delle digressioni tanto intelligenti quanto agili di storia e politica afgana, sempre recepite come segnali di fondo di un brutto gioco più vasto e incontrollabile, si ha una buona idea delle emozioni che si raccolgono sfogliando Kabul Disco.

(continua…)

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lunedì, 1 dicembre 2014

LetteratitudineNews: dal 24 al 30 novembre 2014

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 24 al 30 novembre 2014

© Letteratitudine
(continua…)

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Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

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Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

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"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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