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Archivio di maggio 2016

lunedì, 30 maggio 2016

LetteratitudineNews: dal 23 al 29 maggio 2016

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 23 al 29 maggio 2016

PREMIO CAMPIELLO 2016: i cinque finalisti

ATLANTE DEGLI ABITI SMESSI – intervista a Elvira Seminara

PAOLO MALAGUTI racconta LA RELIQUIA DI COSTANTINOPOLI

PREMIO CALVINO 2016: due vincitori (Elisabetta Pierini e Cesare Sinatti)

L’UOMO DELLE STATUE di Stefano Bernazzani (un estratto)

© Letteratitudine
(continua…)

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sabato, 28 maggio 2016

STORIE (IN) SERIE n. 8 – Ritorno a Twin Peaks

Storie (In) Serie

Storie (in) Serie # 8

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

L’ottavo appuntamento dello spazio di Letteratitudine incentrato sulle Serie Tv è dedicato a Twin PeaksSegnaliamo che domenica 29 maggio 2016, nel corso del BGeek di Bari si terrà alle 13 (in zona Winterfell) un panel dedicato a Twin Peaks

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Twin peaks.png

di Carlotta Susca

Se manca poco al momento in cui non aver visto Lost sarà una infamia omologa al non aver letto la Recherche, la mancata visione di Twin Peaks potrebbe equivalere a un buco su Edgar Allan Poe o sul gotico inglese.

Narrazione che ha precorso l’autorialità televisiva, la serie di David Lynch e Mark Frost è stata un momento fondativo verso il romanzo seriale, oltre che un esperimento di colonizzazione dell’immaginario di un pubblico sempre più vasto.

La prima puntata di Twin Peaks, andata in onda negli Stati Uniti in fascia serale l’8 aprile 1990, ha superato gli indici di ascolto dei precedenti quattro anni di programmazione su ABC, dimostrando, con le parole di Alan Wurtzel, vicepresidente senior del broadcast all’epoca, che «se c’è una lezione da imparare da questa stagione, è che tutti gli show devono avere la capacità di distinguersi».

Nell’anno in cui Dale Cooper e Laura Palmer colonizzarono le menti di milioni di telespettatori, David Lynch aveva già diretto il cupo Eraserhead, un sogno kafkiano dai personaggi iconici (la donna del termosifone, dalle guance soradimensionate, il feto alieno e Henry Spencer, un giovanissimo Jack Nance che avrebbe ritrovato Laura Palmer «wrapped in plastic»), lo struggente The Elephant Man, Dune e Blue Velvet. Protagonista di questi ultimi Kyle McLachlan, il futuro agente speciale Dale Cooper, ossia il personaggio con cui gli spettatori sarebbero entrati in una Twin Peaks sconvolta dall’assassinio della reginetta della scuola. (continua…)

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venerdì, 27 maggio 2016

ETNACOMICS 2016

Clicca per il programma

Nell’ambito della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumettidiamo spazio all’edizione 2016 di Etna Comics “Festival Internazionale del fumetto e della cultura pop” che si svolgerà al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania dal  2 Giugno al 5 Giugno 2016

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IL PROGRAMMA

La sesta edizione di Etna Comics, “Festival Internazionale del fumetto e della cultura pop” si svolgerà al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania dal  2 Giugno al 5 Giugno 2016.

Tra gli ospiti di questa edizione: Zerocalcare, Ivo Milazzo, Silver, Alfredo Castelli, Massimo Lopez, Airly Momoko, Simone Bianchi, Claire Wendling, Naoyoshi Itani, Stefano Bonfanti, Cristina D’avena… e tanti altri ancora

La manifestazione, conosciuta come una dei più grandi Festival del Sud Italia, rappresenta ormai da cinque anni un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fumetti, cinema, cinema d’animazione, gioco e videogioco, ma anche musica, collezionismo, spettacolo, cultura tradizionale giapponese e tanto altro ancora, che arricchiscono il succoso programma dell’evento, rendendolo un’esperienza unica anche per i più fedeli habitué delle convention italiane di settore.

Sin dalla sua prima edizione, Etna Comics è diventato l’evento più visitato nella storia della struttura che la ospita e che si è dimostrata da subito un’ottima location proprio per la sua facile fruibilità e raggiungibilità.

Quello di veder realizzata una convention sul fumetto era un desiderio che già da tempo animava gli appassionati etnei giovani e meno giovani. Richiesta che rimase latente fino alla decisione di puntarvi da parte della Medea, società leader nell’organizzazione di eventi congressuali e culturali. Da qui ha avuto inizio un processo lavorativo attento e costante che nel 2011 ha portato alla realizzazione dell’esplosiva prima edizione, nella quale Etna Comics si è imposta come una della più performanti manifestazioni d’Italia con ben 25.000 presenze.

Il 2012 ha rappresentato l’anno della conferma, portando le visite totali oltre il tetto delle 35.000 persone, mentrela terza edizione è stata quella della definitiva consacrazione. Ancora una volta infatti il pubblico non ha tradito le aspettative, facendo registrare nel giugno del 2013 la quota record di 43.000 visitatori ed a seguire, 2014, ben 50.000 presenze e 2015 con 60.000!

Tra questi poi, ed è il dato che impreziosisce maggiormente la kermesse, si sono registrati visitatori provenienti da Spagna, Germania, Inghilterra, Austria, Francia e Malta. La città di Catania è una cornice perfetta e giugno è un periodo ideale per visitarla.

IL FESTIVAL

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martedì, 24 maggio 2016

LA PAZZA GIOIA (e altro ancora)

La nuova puntata di Letteratitudine Cinema con un pezzo “multiplo” sulle novità cinematografiche della settimana: La pazza gioia di Paolo Virzì; Money Monster di Jodie Foster; Microbo e Gasolina di Michel Gondry.

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La settimana al Cinema

recensioni di Ornella Sgroi

La pazza gioia di Paolo Virzì. Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti e Valentina Carnelutti

La vitalità della disperazione e la disperazione della vitalità. In un faccia a faccia che toglie il respiro, spezzato dalla bellezza e dalla forza dirompente della compassione e dell’umanità. Il regista Paolo Virzì dipinge così due ritratti femminili straordinari, di cui traccia i segni sulla carne e sul cuore di due attrici altrettanto straordinarie. Micaela Ramazzotti, mai stata così convincente in una pellicola come in questo ultimo film diretto dal marito Virzì, e Valeria Bruni Tedeschi, incantevole e travolgente nella sua femminilità mortificata dalla follia e appassionante nella sua interpretazione piena di pathos, sfumata di mille colori e tonalità affettive. Eccentrica, adorabile e irrefrenabile. Portatrice sana, nella sua insana verità, di un sentimento capace di rimettere in circolazione la vita nelle vene affrante e dolenti di una ragazza schiacciata dal senso di colpa. Questa delicata e al contempo potente storia di donne Paolo Virzì la racconta con garbo e discrezione, avvicinandosi quasi in punta di piedi ai volti delle sue due protagoniste, per coglierne l’anima attraverso sguardi e lacrime. E lo fa talmente bene che alla fine del film si sente quasi il bisogno di custodire dentro di sé, in silenzio, in segreto, tutte le emozioni provate insieme alle due protagoniste, mentre piano risale dal profondo il desiderio di correre fuori dalla sala per condividerle, quelle suggestioni emotive, con chi può farsi partecipe di tanti stati d’animo. Che passano, sullo schermo come in sala, dal sorriso e persino dalla risata esorcizzante alla commozione più intima e sincera.
Tutto parla di vita, nel film di Paolo Virzì. Persino i paesaggi e i colori. Senza fine, come ci ricordano le note delicate e malinconiche della canzone di Gino Paoli, che ci accompagna verso un finale pieno di speranza. Adagiando il seme di un nuovo inizio dentro un dolcissimo sorriso.

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Money Monster di Jodie Foster. Con George Clooney, Julia Roberts e Jack O’Connell (continua…)

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martedì, 24 maggio 2016

LetteratitudineNews: dal 16 al 22 maggio 2016

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 16 al 22 maggio 2016

EQUAZIONE DI UN AMORE di Simona Sparaco (a Catania – 24 maggio 2016)

LETTERATITUDINE – incontro ad Adrano con Massimo Maugeri (lunedì, 23 maggio)

PREMIO ITALO CALVINO 2016: i finalisti

IO SONO SPARTACO di Nic Fields

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016: numeri, dati, risultati

VIVIAN LAMARQUE racconta MADRE D’INVERNO

èSTORIA 2016: SCHIAVI – Festival Internazionale della Storia

© Letteratitudine
(continua…)

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mercoledì, 18 maggio 2016

MASSIMO FRANCO e FEDERICO RAMPINI a Letteratitudine in Fm

MASSIMO FRANCO (con “L’assedio” – Mondadori) e FEDERICO RAMPINI (con “Banche: possiamo ancora fidarci?” – Mondadori) in radio a Letteratitudine in Fm di lunedì 16 maggio 2016 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Massimo Franco e Federico Rampini sono stati gli ospiti della puntata di Letteratitudine in Fm di lunedì 16 maggio 2016.

Con Massimo Franco abbiamo discusso delle tematiche trattate nel suo nuovo libro intitolato:L’assedio. Come l’immigrazione sta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita quotidiana (Mondadori Stile Libero Saggi).

Con Federico Rampini abbiamo discusso delle tematiche trattate nel suo nuovo libro intitolato: Banche: possiamo ancora fidarci?(Mondadori Stile Libero Saggi).

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L'assedio. Come l'immigrazione sta cambiando il volto dell'Europa e la nostra vita quotidianaL’assedio. Come l’immigrazione sta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita quotidiana (Mondadori Stile Libero Saggi) – di Massimo Franco
Un milione di migranti in Europa nel 2015: è giusto definirlo un assedio? O sarebbe più corretto parlare di “sindrome dell’assedio”? Massimo Franco racconta le ambiguità e le contraddizioni di questa “parola-matrioska” che porta in sé tanti significati diversi. L’immigrazione, secondo lui, è il riflesso di un assedio all’Unione Europea che ha avuto inizio qualche anno fa e che è condotto non solo da fuori ma anche dal suo interno. I migranti sarebbero quindi il sintomo e non la causa dello sconvolgimento in atto, gli acceleratori di cambiamenti e difficoltà cominciati ben prima. La tendenza, oggi, è quella di farne invece facili capri espiatori. In realtà, i profughi e i clandestini che arrivano da Siria, Iraq, Africa subsahariana e Maghreb sono gli ultimi assedianti, in ordine di tempo, dell’Europa. Nel passato recente, i colpi al mito del “Continente perfetto”, alla sua stabilità, sono venuti proprio dagli Stati membri: dai nazionalismi cresciuti nelle pieghe della crisi economica e di antichi e nuovi pregiudizi. E nella loro scia è emerso un populismo che usa una migrazione epocale come pretesto per politiche sempre più autarchiche. Ne emerge una transizione caotica, per l’incapacità dei governi di prevederla e di coglierne i vantaggi, senza dimenticare che alcune crisi mediorientali sono state aggravate dagli errori strategici dell’Occidente. Lo stesso terrorismo dei «macellai» dello Stato islamico è infatti anche il prodotto di un dopoguerra in Iraq che Europa e Usa hanno sottovalutato e trascurato. Il ritorno dell’epoca dei muri nel Vecchio continente chiude il cerchio della paura dell’invasione conferendo una sorta di cupa fisicità alla «sindrome dell’assedio». Ma il ripiegamento di ciascuno nei propri confini minaccia di frenare l’economia e di favorire un’«industria della migrazione» sospesa tra legalità e illegalità. A trarne vantaggio saranno i tanti Donald Trump europei, euroscettici e xenofobi: sottoprodotti anche loro delle certezze perdute. Nel settembre 2015, il generale statunitense Martin Dempsey ha affermato che da mesi la Nato sta analizzando la grande migrazione e che questa durerà vent’anni: i tempi di un fenomeno strutturale. Il dilemma è: governare o subire i migranti? Fermarli, secondo Massimo Franco, sarà impossibile, senza una strategia collettiva dell’Occidente. Non sono i muri a proteggere l’identità europea. È più utile prendere atto della fine dell’eurocentrismo e ricalibrare l’analisi. La difesa miope di un’identità preziosa è la scorciatoia per smarrirla del tutto.

Massimo Franco è inviato e notista politico del «Corriere della Sera». Ha lavorato ad «Avvenire», «Il Giorno», «Panorama ». È membro dell’International Institute for Strategic Studies (Iiss) di Londra. Fra i suoi libri ricordiamo: Lobby, il Parlamento invisibile (1988), Hammamet (1995, nuova ed. 2000), Il re della Repubblica (1997), I voti del cielo (2000), Polvere di spie (2002) e, per Mondadori, Andreotti visto da vicino (1989), Tutti a casa (1993), Imperi paralleli (2005, edito negli Stati Uniti da Doubleday – Random House nel 2009), Andreotti (2008), C’era una volta un Vaticano (2010), La crisi dell’impero vaticano (2013, edito negli Stati Uniti da Open Road) e Il Vaticano secondo Francesco (2014).

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Banche: possiamo ancora fidarci?Banche: possiamo ancora fidarci?(Mondadori Stile Libero Saggi) – di Federico Rampini
Il 2015 verrà ricordato per uno shock a cui gli italiani non erano abituati né preparati. Sono fallite delle banche. Piccole, ma non trascurabili. La protezione del risparmio è stata messa in dubbio. Un brivido di paura si è diffuso perfino tra i clienti di altre banche più grosse e più solide, perché nel frattempo entravano in vigore nuove regole, imposte dall’Europa, che comportano maggiori rischi per i risparmiatori. Sono così venute alla luce storie tragiche: cittadini ingannati, titoli insicuri venduti agli sportelli bancari, obbligazioni travolte nei crac. In parallelo, brividi di paura sulla tenuta delle banche si sono manifestati anche in altre parti del mondo: in Cina e persino nell’insospettabile Germania. E a preoccuparci non ci sono solo le banche private, quelle dove abbiamo i conti correnti e i libretti di risparmio. Anche quelle che stanno molto al di sopra, le istituzioni che dovrebbero governare la moneta e l’economia, non offrono certezze. In America, nell’Eurozona o in Giappone, la debolezza dell’economia ha rivelato errori e limiti delle banche centrali. In un’epoca come questa, in cui i redditi da lavoro diventano incerti o precari, il risparmio è ancora più importante che in passato. Ma possiamo fidarci di chi ce lo gestisce? Quali precauzioni dobbiamo prendere per evitare di essere defraudati, impoveriti? Nel 2013 Federico Rampini scriveva: «I grandi banditi del nostro tempo sono i banchieri. La crisi iniziata nel 2007 nel settore della finanza americana, poi dilagata ad ampiezza sistemica nel 2008 fino a contagiare l’economia reale di tutto l’Occidente, ebbe la sua causa scatenante in comportamenti perversi dei banchieri». Da allora, siamo sicuri che il mondo sia cambiato? Abbiamo appreso le lezioni di quella crisi, per evitare una ricaduta? O, al contrario, le cause profonde non sono state veramente aggredite né tantomeno sanate? Rampini torna ad accendere i riflettori sui mali e le malefatte della finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri. E questo suo libro vuole servire da guida. Per capire quel che sta succedendo nel sistema del credito. Per essere meno sprovveduti e fragili di fronte agli shock finanziari. Per imparare qualche regola di sopravvivenza, di autodifesa di fronte a quelli che da tutori possono trasformarsi improvvisamente in predatori del nostro risparmio.

Federico Rampini, corrispondente della «Repubblica» da New York, ha esordito come giornalista nel 1979 scrivendo per «Rinascita». Già vicedirettore del «Sole-24 Ore» e capo della redazione milanese della «Repubblica», editorialista, inviato e corrispondente a Parigi, Bruxelles, San Francisco, ha insegnato alle università di Berkeley, Shanghai, e alla Sda-Bocconi. È membro del Council on Foreign Relations, think tank americano di relazioni internazionali. È autore di numerosi saggi, tra cui San Francisco Milano (Laterza, 2004), Rete Padrona (Feltrinelli, 2014). Da Mondadori ha pubblicato: Il secolo cinese (2005), L’impero di Cindia (2007), L’ombra di Mao (2007), La speranza indiana (2008), Occidente estremo (2010), Alla mia Sinistra (2011), Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo (2012), Banchieri (2013), Vi racconto il nostro futuro (2013), All You Need Is Love (2014), da cui ha tratto uno spettacolo teatrale, e L’Età del Caos (2015).


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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “In the flesh?” (Pink Floyd); “Is there anybody out there?” (Pink Floyd); “Money” (Pink Floyd).

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 17 maggio 2016

BARBARA MERENDONI traduttrice del romanzo SAVAGE LANE di Jason Starr

La prima ospite dello spazio di Letteratitudine chiamato “Vista dal traduttore” (dedicato, per l’appunto, al lavoro delle traduttrici e dei traduttori letterari) è Barbara Merendoni, traduttrice del romanzo Savage Lane di Jason Starr (Parallelo45 Edizioni1rosso). Barbara Merendoni ha raccontato la sua esperienza legata alla traduzione di questo libro e ha intervistato l’autore. Un estratto del libro è disponibile qui. In coda al post troverete l’intervista in lingua originale.

Un saluto e un ringraziamento a Barbara Merendoni e buona lettura a voi, amiche lettrici e amici lettori!

Massimo Maugeri

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IL TRADUTTORE INTERVISTA L’AUTORE #1

di Barbara Merendoni

Intervista a Jason Starr, autore di Savage Lane (Parallelo45 Edizioni)

Ho incontrato Jason Starr per la prima volta il 4 novembre 2015, in occasione della tappa italiana del suo tour europeo di presentazione di Savage Lane, il suo ultimo romanzo, uscito in contemporanea in Italia, Austria, Germania e Gran Bretagna. Ma sentivo di conoscerlo da molto prima, da quando, nell’aprile 2015 ho iniziato a tradurre il suo romanzo per i tipi della Unorosso. Quando lavori per mesi sul testo di un autore, lo leggi e tenti di interpretarlo a fondo, è come se tu entrassi nella sua mente; significa riuscire a carpirgli anche i pensieri più intimi, inconsci. Può essere imbarazzante ma è come entrare in casa sua e portarsi via i suoi oggetti più preziosi.
Per me, quello della traduzione era un mondo completamente nuovo, a cui non avrei mai pensato di avvicinarmi fino a quel momento: sapevo che volevo lavorare tra e con i libri, ma avevo sempre creduto di volerli scrivere o, più realisticamente, di volerli editare, correggere, limare. Quando mi è stato proposto di prendere in mano il testo inglese di Savage Lane ho accolto la sfida ma dentro ero piena di dubbi: saprò rendere lo stile narrativo dell’autore? Sarò in grado di tradurre le sfumature di senso, di mantenere intatta la carica emotiva e l’energia ironica che il testo contiene?
Savage Lane è la storia di un delitto, ma è anche e soprattutto una delle rappresentazioni più vere di come la realtà abbia un significato diverso per chiunque la guardi: tutti i personaggi di Savage Lane sono convinti che la loro opinione sulle cose sia l’unica giusta e l’unica possibile.
Mark è un marito distratto, convinto che la sua attrazione erotica per la vicina di casa Karen sia ricambiata. Deb è la moglie di Mark; dedita all’alcol e ormai priva di entusiasmo nei confronti della sua vita coniugale, s’illude di poter recuperare la felicità con il marito, pur coltivando una relazione extraconiugale con un giovane amante un pizzico ossessivo. Karen, la vicina di casa della coppia, è l’attrazione degli uomini e l’oggetto principale dei pettegolezzi delle donne di Westchester, perché è bella, disinibita e, soprattutto, divorziata.
Quello che coinvolge in Savage Lane è la tecnica narrativa: in ogni capitolo il lettore assume il punto di vista di uno dei personaggi, mantenendo però la visione distaccata della terza persona; in questo modo, sebbene il fulcro narrativo è un omicidio, chi legge non può fare a meno di sorridere delle piccole e grandi vanità e illusioni dei protagonisti.
Con il tempo, ho capito che la traduzione editoriale è qualcosa di molto affascinante: è più di un editing, è molto più della semplice correzione, del perfezionamento.
È puro dialogo, intimo, contraddittorio a volte, costellato spesso da interrogativi, tra il traduttore e l’autore. È mettere in discussione sé stessi: come lettori, in primis, perché il testo devi leggerlo e lasciarti coinvolgere da esso; come scrittori, secondariamente, perché nel viaggio dalla lingua originale all’italiano non puoi lasciare inalterato il testo: devi avere il coraggio di modificarlo, rimanendo sempre in uno spazio ristretto, i cui limiti sono il significato letterale e l’interpretazione soggettiva.
È in questo spazio ristretto che si muove il traduttore, tentando di non sfiorare mai né l’uno né l’altro dei suoi scivolosi confini. Ed è in questo spazio ristretto che ho scoperto di sentirmi a mio agio e di voler vivere.
Ho provato a ricostruire un dialogo intimo tra me e l’autore di Savage Lane, Jason Starr, sperando di restituire a chi leggerà queste righe la carica stimolante e avvincente di un romanzo che non si può non conoscere:

- Come è nato Savage Lane? Hai preso ispirazione dalla realtà, da altri romanzi, dai film? (continua…)

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lunedì, 16 maggio 2016

VISTA DAL TRADUTTORE

Nel 2008, su Letteratitudine, organizzai un dibattito online intitolato “Il difficile ruolo dei traduttori” (fu una discussione molto partecipata, con quasi mille commenti).
Riporto di seguito l’incipit del post citato…

Tradurre non è un mestiere facile. Tutt’altro.
Ed è anche un mestiere che si svolge nell’ombra. A volte in pieno buio. Eppure la traduzione di un libro è fondamentale.
Lo sappiamo bene: una buona traduzione è capace di valorizzare un romanzo (e di restituirlo “integro” al lettore che lo legge in una lingua differente rispetto a quella originale), una cattiva traduzione può ucciderlo (il romanzo, ma a volte anche il lettore… nel senso che può uccidere la sua voglia di leggere).
Nonostante ciò il traduttore è spesso visto come un addetto ai lavori “secondario”, che non deve mai superare la soglia del “dietro le quinte”.

Di recente, riflettendo – per l’appunto – sul ruolo dei traduttori, mi è venuta in mente un’idea finalizzata a valorizzare ulteriormente queste figure professionali di assoluto rilievo, partendo dal presupposto che (ovviamente) il traduttore conosce meglio di chiunque altro il libro che ha tradotto… ma, nella maggior parte di casi, conosce anche la poetica e l’approccio narrativo dell’autore dell’opera.

Da qui l’idea di creare una nuova rubrica di Letteratitudine che avrà, dunque, un duplice obiettivo: mettere in risalto l’esperienza del tradurre (fornendo visibilità al traduttore) ed evidenziare il rapporto tra traduttore e autore dell’opera tradotta. Il titolo di questa nuova rubrica è molto semplice e indicativo: VISTA DAL TRADUTTORE.

Protagonisti assoluti saranno, dunque, i traduttori e (di riflesso) le opere tradotte.

Lunga vita ai traduttori! Grazie, cari traduttori, per il compito delicato e fondamentale che svolgete a beneficio di noi lettori.
E grazie, naturalmente, a tutte le amiche e gli amici di Letteratitudine che vorranno seguire questo nuovo spazio online.

Massimo Maugeri

* * *

Tutte le puntate di “Vista dal traduttore” sono disponibili qui.

(continua…)

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lunedì, 16 maggio 2016

LetteratitudineNews: dal 9 al 15 maggio 2016

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 9 al 15 maggio 2016

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016: I grandi ospiti

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016: IL SALONE IN SINTESI

STRETTA LA FOGLIA, LARGA LA VIA. Tutte le fiabe di Luigi Capuana (a Catania, il 13 maggio)

FESTIVAL DEGLI SCRITTORI PREMIO GREGOR VON REZZORI 2016: I FINALISTI

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016: IL TEMA CONDUTTORE

L’UOMO ISOLA di Emanuele Ponturo (recensione e intervista)

© Letteratitudine
(continua…)

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lunedì, 9 maggio 2016

LetteratitudineNews: dal 2 all’8 maggio 2016

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 2 all’8 maggio 2016


GIORDANO MEACCI racconta IL CINGHIALE CHE UCCISE LIBERTY VALANCE

MESE DELLA CULTURA ad Adrano

#IOLEGGOPERCHÉ 2016

LUCA POLDELMENGO racconta I PREGIUDIZI DI DIO

FESTIVAL DEI MATTI 2016

“VIOLATE”A GIARDINI NAXOS

FESTA DEL LIBRO A FLORIDIA

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016: Le culture arabe ospiti al Lingotto

LA MELODIA DEI PERDENTI di Simone Pagiotti (estratti)

FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI 2016

© Letteratitudine
(continua…)

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martedì, 3 maggio 2016

ELENA STANCANELLI con “La femmina nuda” (La nave di Teseo) a Letteratitudine in Fm

ELENA STANCANELLI con “La femmina nuda” (La nave di Teseo) a Letteratitudine in Fm di lunedì 2 maggio 2016 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino) – “La femmina nuda” è tra i libri della dozzina finalista del Premio Strega 2016.


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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Elena Stancanelli è stata ospite della puntata di “Letteratitudine in Fm” di lunedì 2 maggio 2016.

Con Elena Stancanelli abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “La femmina nuda” (La nave di Teseo) – tra i libri della dozzina finalista del Premio Strega 2016.

Nella seconda parte della puntata potrete ascoltare una lettura delle prime pagine del romanzo.

Di seguito, la scheda del libro.

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La femmina nuda“La femmina nuda” di Elena Stancanelli (La nave di Teseo)
Anna è una donna intelligente, bella, con un lavoro interessante, ma di colpo tutto questo non serve più. Dopo cinque anni la sua storia d’amore con Davide affonda in una palude di tradimenti, bugie, ricatti. E la sua vita va in pezzi. Si trasforma in un’isterica, non dorme, non mangia, fuma e si ubriaca ogni sera per riuscire ad addormentarsi. Compulsivamente inizia a frugare nel telefonino di lui, nelle chat, sui social. Non sa cosa sta cercando, non sa perché lo sta cercando. Per un anno rimarrà prigioniera di quello che lei stessa chiama il regno dell’idiozia, senza riuscire a dirlo a nessuno. Questo racconto è la sua confessione, sotto forma di lettera, a Valentina, la sua più cara amica, che l’ha vista distruggersi sera dopo sera. Anna dice tutto, senza pudore. I dettagli umilianti e ridicoli, l’ossessione, la morbosità. Anna somiglia a tutti noi, che combattiamo questa guerra paradossale che chiamiamo amore. Ogni tanto vinciamo, più spesso perdiamo. L’unica cosa su cui possiamo sempre contare, l’unica capace di indicarci i nostri confini, i nostri bisogni, è il corpo. E sarà al corpo che Anna si aggrapperà per sconfiggere il dolore.

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Elena Stancanelli si è laureata in Lettere moderne a Firenze e ha frequentato a Roma l’Accademia d’Arte Drammatica. Il suo romanzo d’esordio, Benzina (Einaudi 1998), ha vinto il premio Giuseppe Berto. Dal romanzo successivo, Le attrici (Einaudi 2001), la regista Monica Stambrini ha tratto un film. Collabora con varie testate. Ha pubblicato per Laterza il libro Firenze da piccola, per Minimum Fax A immaginare una vita ce ne vuole un’altra. Con Carola Susani ha scritto il libro Mamma o no mamma (Feltrinelli).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

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La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “Kiss” (Prince); “Nothing Compares 2 U” (composto da Prince, versione di Sinead O’Connor); “Purple Rain” Prince

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 3 maggio 2016

THE DRESSMAKER (e altro ancora)

La nuova puntata di Letteratitudine Cinema contiene un pezzo “multiplo” sulle novità cinematografiche della settimana: The Dressmaker di  Jocelyn Moorhouse; Benvenuti…ma non troppo di Alexandra Leclère; La foresta dei sogni di Gus Van Sant; Appena apro gi occhi di Leila Bouzid

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La settimana al Cinema

recensioni di Ornella Sgroi

The Dressmaker di  Jocelyn Moorhouse. Con Kate Winslet, Judy Davis, Liam Hemsworth

“Il diavolo è tornato”, recita il sotto titolo italiano di questa commedia insolita e molto divertente. E se il diavolo, invece, non se ne fosse mai andato e fosse rimasto nascosto sotto abiti angelici? Il nuovo film della regista Jocelyn Moorhouse di abiti se ne intende, portando l’alta moda francese a sconvolgere equilibri di facciata in un piccolo paesino dell’Australia desertica del 1951, che sembra il Far West. Al centro di questo western giocato a colpi di cuciture, piume e paillette invece che a colpi di proiettile, una Kate Winslet esplosiva e vendicativa, armata di macchina da cucire invece che di pistola. Un’attrice che dimostra ancora una volta tutta la sua abilità e il suo trasformismo, dominando una commedia coloratissima al fianco di un’altra attrice magnifica, Judy Davis, qui nei panni della madre svitata della protagonista. Insieme fanno scintille, Kate e Judy. Elegantissima e femminile nelle sue forme morbide, l’una. Stracciona e irriverente, l’altra. Protagoniste assolute, insieme, in mezzo ad un cast indovinatissimo che le incorona regine di questa commedia eccentrica e sopra le righe, che mischia cinismo e mistero con l’amarezza della solitudine e dell’esclusione, senza rinunciare ad un pizzico di romanticismo sopraffatto dalla sciagura della maledizione. Laddove la vera maledizione non è altro che il provincialismo più bigotto, “spazzatura” da bruciare per dissolvere una inutile e fasulla parvenza di normalità. (continua…)

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martedì, 3 maggio 2016

LetteratitudineNews: dal 25 aprile al 1° maggio 2016

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dal 25 aprile al 1° maggio 2016

SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016: IL SALONE DEI VISIONARI

SERGIO CLAUDIO PERRONI racconta IL PRINCIPIO DELLA CAREZZA

IL MAGGIO DEI LIBRI 2016 a Catania

LA FELICITÀ ARABA: intervista a SHADY HAMADI

ANNALISA DE SIMONE racconta NON ADESSO, PER FAVORE

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(continua…)

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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