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Archivio di ottobre 2015

venerdì, 30 ottobre 2015

STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UN BAMBINO LA FEDELTÀ di Luis Sepúlveda

Nell’ambito di “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, il nuovo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi” e alla “letteratura per l’infanzia“, dedichiamo un post al nuovo volume di Luis Sepúlveda intitolato Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà(Guanda).

Sul post proponiamo: un video realizzato da Letteratitudine, un estratto del libro e il booktrailer.

Massimo Maugeri

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Le prime pagine di “STORIA DI UN CANE CHE INSEGNÒ A UN BAMBINO LA FEDELTÀ” (Guanda) di Luis Sepúlveda

Kitie — Uno

Il branco di uomini ha paura. Lo so perché sono un cane e fiuto l’odore acido della paura. La paura ha sempre lo stesso odore e non importa se la prova un uomo spaventato dal buio della notte o se la prova waren, il topo che mangia finché il suo peso diventa una zavorra, quando wigna, il gatto delle montagne, si muove guardingo fra gli arbusti. Il fetore della paura negli uomini è così forte da guastare gli aromi della terra umida, degli alberi e delle piante, delle bacche, dei funghi e del muschio che il vento mi porta dal folto del bosco. L’aria mi porta anche, molto leggero, l’odore del fuggiasco, ma quello sa d’altro, sa di legna secca, di farina e di mele, sa di tutto quel che ho perduto. (continua…)

Pubblicato in GIOVANISSIMA LETTERATURA   Commenti disabilitati

venerdì, 30 ottobre 2015

PASOLINI IN SALSA PICCANTE: in radio con Marco Belpoliti

PASOLINI IN SALSA PICCANTE: in radio con MARCO BELPOLITI

In occasione del quarantennale della morte di Pier Paolo Pasolini, che ricorrerà il 2 novembre 2015, riproponiamo la puntata di “Letteratitudine in Fm” del 3 dicembre 2010 dove Massimo Maugeri incontra Marco Belpoliti per discutere del saggioPasolini in salsa piccante”, pubblicato dallo stesso Belpoliti per Guanda nel 2010 (in occasione del 35° anniversario della morte di Pasolini).

Nel corso della puntata si è discusso anche dei saggi: “Settanta” (Einaudi) e “Senza vergogna” (Guanda).

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

* * *

Il libro
Sono trascorsi trentacinque anni dalla morte di Pasolini e forse è venuto il momento di fare con lui quello che il Corvo consigliava a Totò e Ninetto in “Uccellacci e uccellini”: i maestri si mangiano in salsa piccante. Per digerirli meglio, ingerendo il loro sapere e la loro forza. Andare oltre Pasolini con Pasolini: è quello che si propone Marco Belpoliti nel suo saggio.
Partendo dal primo processo, nel 1949, in Friuli, per atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minore, passando attraverso la rilettura degli Scritti corsari e delle Lettere luterane, e attraverso l’analisi dei nudi del poeta scattati nel 1975 da Dino Pedriali e le foto inedite di Ugo Mulas sul set di Teorema, sino ad arrivare alla pubblicazione postuma di Petrolio, Belpoliti mostra come la cultura italiana abbia sempre rifiutato l’omosessualità di Pasolini, come non abbia compreso che questa è la radice della sua critica alla «mutazione antropologica», e come oggi si cerchi di fare di lui un martire delle trame occulte degli anni Settanta, quasi per alleggerirsi del senso di colpa nei suoi confronti. Un pamphlet che è un atto d’amore: mangiare Pasolini per onorarlo, per liberarlo dal limbo dei cattivi pensieri e dei falsi perdoni, delle solerti ammirazioni e degli impotenti moralismi che l’hanno tenuto sospeso nei nostri pensieri per tre decenni. Mangiarlo in salsa piccante perché è un maestro. Un grande maestro.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

* * *

Marco Belpoliti, saggista e scrittore, ha curato le opere di Primo Levi e pubblicato diversi libri: Settanta, Crolli, La prova, Diario dell’occhio, La foto di Moro. Curatore con Elio Grazioli della rivista-collana Riga (Marcos y Marcos), insegna all’Università di Bergamo e collabora a La Stampa e a L’Espresso.

Il suo libro più recente è: Primo Levi di fronte e di profilo(Guanda, 2015)

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

giovedì, 29 ottobre 2015

Osservatorio Litblog n. 39

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Riprendiamo il nostro Osservatorio sulle proposte della blogosfera letteraria italiana dopo una sosta, non voluta ma purtroppo necessaria, sperando di suscitare la vostra curiosità attraverso la segnalazione di articoli che in qualche modo hanno colpito il nostro personale interesse, offrendovi una panoramica anche su alcune delle svariate proposte del panorama straniero.

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Obliquamente realistico
(da Doppiozero)

Il significato di Calvino trent’anni dopo la sua morte e la sua eredità. Penso ce ne sia un gran bisogno, perciò non posso che segnalarvi con grande piacere uno dei pezzi di un lungo e variegato bilancio sull’opera di Calvino, realizzato da più mani e attraverso un’analisi della sua opera svolta sotto differenti punti di vista. La natura stessa dell’opera dello scrittore, così multiforme e cangiante ma allo stesso tempo intrisa di una specifica cifra riconoscibile in tutto il suo percorso, è passata più volte per la contrapposizione con scritture più agite come ad esempio è stata sempre considerata quella di Pasolini. L’autrice dell’articolo ci conduce attraverso alcune costanti interessanti della scrittura calviniana dalla lettura delle Città invisibili alle Lezioni americane inducendoci a guardare oltre il velo della razionalità precisa e affondando le mani nel magmatico mondo caotico dei contrasti che lo scrittore ci ha generosamente offerto e che percorrono con una tensione autentica ogni sua opera. Che sia quello scendere leggero sulle cose della vita andando però più in profondità di ciò che in apparenza può sembrare? Speriamo che queste proposte di lettura così ben orchestrate siano da stimolo per leggere o rileggere opere che sanno parlarci ancora con grande attualità. Soprattutto a giovani lettori che spesso in ambito scolastico non riescono ad apprezzare fino in fondo una lettura più critica di ciò che a loro può sembrare mera imposizione del percorso scolastico.
Qui, il pezzo…

* * *

Di chi è la colpa?
(da Lipperatura) (continua…)

Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

lunedì, 26 ottobre 2015

PREMIO STREGA RAGAZZE E RAGAZZI 2015: i 55 libri candidati

Nell’ambito di “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, il nuovo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi” e alla “letteratura per l’infanzia” dedichiamo un post alla prima edizione del Premio Strega ragazze e ragazzi, segnalando l’elenco dei 55 libri candidati.

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Premio Strega ragazze e ragazzi: ecco i 55 libri candidati alla prima edizione

La prima edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi entra nel vivo: in attesa di conoscere le due cinquine finaliste, che saranno annunciate nella sede della Fondazione Bellonci lunedì 9 novembre 2015 (ore 15,30) alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini, ecco i 55 libri candidati nelle due categorie di concorso: una per testi destinati alla fascia di lettoridai 6 ai 10 anni, l’altra alla fascia di lettori dagli 11 ai 15 anni. Per la prima categoria sono stati proposti dagli editori 24 libri, per la seconda 31 (presenti 13 titoli in traduzione in entrambe le liste).

Premio Strega Ragazze e Ragazzi - HomeAssegnato a opere di narrativa per ragazzi pubblicate in Italia, anche in edizione tradotta, tra il primo aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso, il nuovo riconoscimento letterario è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e daStrega Alberti Benevento Spa – organizzatori del Premio Strega – con il Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del MiBACT nato nel 2007 con il compito di divulgare in Italia la cultura del libro e della lettura, la Fiera del libro per ragazzi di Bologna, il maggior evento fieristico di settore a livello internazionale, e con il sostegno di BPER Banca.

Le due cinquine finaliste saranno selezionate dal Comitato scientifico, coordinato dal presidente della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro e composto da Giuseppe BartorillaEmma BeseghiPino BoeroErmanno DettiSilvana LoieroCarla Ida SalviatiMaria Romana Tetamo (da qui è possibile scaricare le note biografiche).

Grazie alla collaborazione con una rete di scuole primarie e secondarie in tutta Italia individuate dal Centro per il libro e la lettura, saranno i lettori più giovani a decretare con il loro voto le due opere vincitrici. La cerimonia di premiazione si terrà a Bologna, sabato 2 aprile 2016, in occasione del weekend dei giovani lettori realizzato dalla Fiera del libro per ragazzi. Al libro più votato in ciascuna delle due categorie verranno assegnati 5.000 Euro. Nel caso risulti vincitrice un’opera in traduzione, è previsto un premio di 2.000 Euro per il traduttore.

I LIBRI CANDIDATI

(continua…)

Pubblicato in GIOVANISSIMA LETTERATURA   Commenti disabilitati

lunedì, 26 ottobre 2015

GIOVANISSIMA LETTERATURA

Apro un nuovo spazio di Letteratitudine interamente dedicato alla cosiddetta “Letteratura per ragazzi” e alla “Letteratura per l’infanzia“. Insomma, uno spazio tutto dedicato ai lettori più giovani e che prenderà il nome di  “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, dove troverete vari tipi di contributi: articoli, interviste, estratti, recensioni, interventi, notizie e quant’altro dedicati alla letteratura per ragazzi e per l’infanzia.

Tutti i post saranno pubblicati all’interno di questa categoria del blog.

Massimo Maugeri

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(continua…)

Pubblicato in GIOVANISSIMA LETTERATURA   Commenti disabilitati

lunedì, 26 ottobre 2015

LUCCA COMICS & GAMES 2015

Nell’ambito della rubrica Graphic Novel e Fumetti di Letteratitudine, segnaliamo l’imminente inizio di LUCCA COMICS & GAMES 2015. Il titolo di quest’anno è “…Sì, viaggiare” e le date di riferimento sono le seguenti: il Festival: 29 ottobre – 1 novembre; le mostre di Palazzo Ducale: 17 ottobre – 1 novembre.

A Lucca sarà presente il nostro inviato, Furio Detti. Nelle settimane e nei mesi successivi all’evento pubblicheremo dei contributi (interviste, recensioni, ecc.) legate, appunto, al Lucca Comics & Games 2015.

Massimo Maugeri

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LUCCA COMICS & GAMES 2015

“…Sì, viaggiare!”
Il Festival: 29 ottobre – 1 novembre
Le mostre di Palazzo Ducale: 17 ottobre – 1 novembre

NewsProgrammaOspiti -Mostre

(continua…)

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lunedì, 26 ottobre 2015

LetteratitudineNews: dal 19 al 25 ottobre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 19 al 25 ottobre 2015

© Letteratitudine

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

lunedì, 19 ottobre 2015

MARILÙ OLIVA ospite di “Letteratitudine in Fm”

MARILÙ OLIVA ospite di “Letteratitudine in Fm” – lunedì 19 ottobre 2015 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)


In Fm e in streaming su Radio Hinterland

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO


È stata Marilù Oliva l’ospite della puntata di Letteratitudine in Fm di lunedì 19 ottobre 2015. Con Marilù Oliva abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato Lo zoo (Elliot) e delle tematiche in esso affrontate.

Nella seconda parte della puntata, la lettura di un estratto del romanzo.

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La scheda del libro
In pochissimi conoscono il segreto dello Zoo allestito dalla Contessa nella tenuta delle Pescoluse: gabbie in cui sono imprigionate creature eccezionali quali l’Uomo Scimmia, la Donna Anfora, la Sirena e il Ciclope. Il chirurgo plastico Tommaseo, un medico fallito e ambizioso, le ha trasformate in esseri mitologici e circensi con la connivenza della ricca nobildonna, che ha venti anni più di lui e ne è sedotta tanto da farsi ritoccare ossessivamente il corpo, in un’estenuante rincorsa contro il tempo. Sullo sfondo di un Salento surreale e immobilizzato dall’afa di luglio, oltre alla Contessa e al suo amante, si muovono una banda di sodali e tre servitori, tra cui un guardiano senza scrupoli, un sindaco colluso e una soubrette italo-siberiana, in una sorta di delirio di onnipotenza, fino a quando una sparizione darà il via a una serie di eventi che stravolgeranno i destini di tutti i personaggi. In un susseguirsi di colpi di scena e flashback che rendono visionarie le atmosfere noir e le intridono di humour nero, Lo Zoo di Marilù Oliva è una feroce metafora sia sul potere che sulla diversità e converge verso un finale che costringerà vittime e carnefici a disfarsi di tutte le loro maschere e a fare i conti con la propria essenza più profonda.

* * *

Marilù Oliva, vive a Bologna. Insegna lettere alle superiori e scrive. Ha pubblicato racconti per il web e testi di saggistica, l’ultimo è uno studio sulle correlazioni tra la vita e le opere del Nobel colombiano Gabriel García Márquez: Cent’anni di Márquez. Cent’anni di mondo (CLUEB, 2010). Collabora con diverse riviste letterarie, tra cui Carmilla, Thriller Magazine, Sugarpulp. Mala Suerte completa la trilogia salsera di Marilù Oliva, dopo ¡Tú la pagarás! (Elliot 2011), finalista al Premio Scerbanenco, e Fuego (Elliot 2011).

* * *

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia: Federico Marin

LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali: “Time” (Pink Floyd), “Un dia de Mariposa” Paolo Giaro, “The great gig in the sky” (Pink Floyd).

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

lunedì, 19 ottobre 2015

LetteratitudineNews: dal 5 al 18 ottobre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 5 al 18 ottobre 2015

SERGIO PENT racconta I MUSCOLI DI MACISTE (Bompiani)

OLIMPIA, di Luigia Sorrentino

Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2015

L’intervento del Presidente dell’Associazione Italiana Editori alla Buchmesse di Francoforte

FESTIVAL PRESENTEPROSSIMO 2015

I CAPELLI DI HAROLD ROUX di Thomas Williams (un estratto)

FIERA DEL LIBRO DI FRANCOFORTE 2015

LE STANZE DELLO SCIROCCO – intervista a Cristina Cassar Scalia

L’ISTINTO PRIMO di Ausilio Bertoli (un estratto del romanzo)

VIII Concorso Festival VolaLibro

RAGAZZI DI ZINCO di Svetlana Aleksievič (un estratto)

Videointervista a SVETLANA ALEKSIEVIC, Premio Nobel per la Letteratura 2015

ELVIRA SEMINARA racconta ATLANTE DEGLI ABITI SMESSI

PIRANDELLO A SYDNEY

BOOKCITY MILANO 2015

LIBRIAMOCI 2015

FESTIVAL LETTERATURE MIGRANTI 2015

SABIRFEST 2015

LA FUSIONE MONDADORI-RIZZOLI: il punto sui principali quotidiani italiani

ADDIO A HENNING MANKELL

FESTIVAL DELL’ACQUA 2015

      © Letteratitudine

      (continua…)

      Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

      mercoledì, 14 ottobre 2015

      ADAM THIRLWELL racconta TENERO & VIOLENTO

      Il nuovo ospite di “L’autore straniero racconta il libro” è lo scrittore inglese ADAM THIRLWELL, autore del romanzo “TENERO & VIOLENTO” (Guanda – traduzione di Riccardo Cravero).

      Adam Thirlwell è nato nel 1978. Vive a Londra. È stato segnalato fra i migliori narratori britannici delle nuove generazioni dalla rivista «Granta».

      Adam Thirlwell ha scritto a Letteratitudine per raccontare il suo nuovo romanzo intitolato “Tenero & Violento”, pubblicato in Italia da Guanda con la traduzione di Riccardo Cravero.

      Sul post troverete il contributo di Thirlwell tradotto in italiano e, a seguire, la versione originale in lingua inglese. Ne approfitto per ringraziare l’autore e l’ufficio stampa di Guanda per la cortese collaborazione.

      Massimo Maugeri

      P.s. Nelle precedenti puntate abbiamo ospitato: Glenn Cooper, Ildefonso FalconesJoe R. Lansdale, Amélie Nothomb, Clara Sánchez, Gabrielle Zevin, Caroline Vermalle, John Scalzi, Amos Oz, Maylis de Kerangal, Pierre Lemaitre.

      * * *

      ADAM THIRLWELL scrive a Letteratitudine per raccontare il suo romanzo “TENERO & VIOLENTO (Guanda – traduzione di Riccardo Cravero)

      di Adam Thirlwell

      Premessa: è da molto tempo che volevo scrivere un romanzo ambientato nelle periferie. Queste periferie, in origine, si sarebbero dovute basare in maniera piuttosto approssimativa sui dintorni di Londra. Poi, la Londra che ne è venuta fuori ha subito una certa tropicalizzazione – con nuova fauna e nuova flora. In un certo senso questo luogo a cui pensavo è diventato ovunque, e da nessuna parte. Del resto, se c’è una cosa davvero strana della periferia è proprio la sua non specificità: la sua orizzontale e globale vaghezza. Ovvero, come dice la voce narrante del mio romanzo, “Tenero & Violento” : “Scegli qualunque parte del globo ti piaccia, da Kabul a Santiago ti imbatterai nello stesso paesaggio. Perché in realtà la maggior parte degli abitanti di Kabul non vive all’interno della città, ma ai suoi bordi, dove Kabul si disintegra tra luci smisurate e grandi strade vuote, il genere di strade in cui persino il marciapiede è abulico e ci sono solo pochi lampioni, alimentati da generatori di fortuna riposti dentro baracche prefabbricate. Oggi la maggior parte della gente vive in posti come questi, e dunque quando ci si sposta in una città qualunque, in un modo o nell’altro, ci si ritrova a casa; basta allontanarsi un po’ dal centro: non troppo, ma quanto basta”.
      Ho pensato che un’ambientazione di questo tipo si sarebbe potuta prestare meglio per approfondire la conoscenza di alcune delle principali stranezze che altrove sarebbero rimaste invisibili: problemi connessi a come trascorrere il proprio tempo, o vivere la propria vita. Le grandi questioni metafisiche.

      La maggiore stranezza è stata una voce, o un modo di pensare, che ho cominciato a sentire intorno a me. Sì, così come per l’ambientazione, ho voluto usare un narratore molto particolare. D’altra parte la voce narrante che il romanziere può decidere di adottare è come un giocattolo sconosciuto, molto più imprevedibile di quanto si possa pensare. Non è qualcosa di tristemente ordinario come un personaggio. Ci sono voci narranti o tonalità espressive che meglio di altre si prestano per esplorare questa difficile relazione che si instaura nel centro più nascosto di ogni forma d’arte: quella cioè che intercorre tra lo scrittore e il lettore (o lo spettatore). Sebbene possa sembrare che queste tonalità espressive esistano solo nei romanzi, in realtà è possibile riscontrarle anche altrove, come quando ci si sforza di far comprendere il significato recondito di un monologo, o si cerca il modo giusto per rivolgersi a qualcun altro. Può essere loquace, consapevole, sovraeccitata, affascinante, e persino internazionale, ma ciò che rende la voce narrante così peculiare dipende dal fatto che i Narratori a cui mi riferisco appartengono a una sorta di confessione progettata per esonerarli da ogni responsabilità. Che cosa potrebbe essere più pericoloso di qualcuno convinto della propria bontà, o della propria innocenza? Qualcuno che crede che ciò che sente è molto più importante di ciò che realmente fa?
      È una voce di questo tipo che ho cominciato a percepire intorno a me. Non so nemmeno come chiamarla. Mi sembra una categoria non ancora descritta. Quindi chiamiamola in un modo ossimorico e impossibile. Chiamiamola Innocente/Corrotta. Ha dei precursori, ovviamente – in Hamsun, o nello Zeno di Italo Svevo. Ma la versione che stavo sperimentando era forse più pericolosa, perché molto più convinta della sua bontà.
      In altre parole, ho trovato un’ambientazione, e ho trovato un narratore. E questo narratore aveva uno scopo particolare nella sua vita: il piacere, o la felicità. C’è una sequenza che ritengo piuttosto struggente: “Dimmi solo questo: se stessi per morire, preferiresti che te lo dicessero, o che morissi all’improvviso? Perché io vorrei morire all’improvviso, senza che nessuno mi dica nulla. Alla fine, preferisco più felicità a più verità.” Sebbene questo atteggiamento possa sembrare volutamente disinvolto o superficiale, il motivo per ammirare questo narratore senza nome potrebbe essere determinato dalla sua capacità di indurre a domandarsi se ciò che a prima vista sembra problematico o inusuale celi, in realtà, una verità più profonda. Tutto ciò non potrebbe già fornire un motivo per svolgere questa attività silenziosa chiamata leggere? Per esplorare piccole strade pericolose, i piccoli folli dialoghi con noi stessi che non potremmo mai avere in pubblico? È come quella splendida immagine finale offerta dal romanzo di Proust: “Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza il libro, non avrebbe forse visto in se stesso”.
      E così ho lasciato che il narratore di questo mio libro potesse scatenarsi. Certo, l’inizio è abbastanza duro – con il narratore che si sveglia accanto a una donna che non è sua moglie, una donna che è anche incosciente e sanguinante dopo una notte trascorsa a base di sostanze stupefacenti. Ma questo, cari lettori, è solo l’inizio. Ciò che succede dopo ha a che fare con inseguimenti in auto, rapine, orge – e una sanguinosa vendetta finale. Eppure, per tutto il tempo, accadrà qualcosa di molto tranquillo – perché ciò che in apparenza potrebbe sembrare come una sorta di b-movie, o un noir, o un thriller, non è altro che un giocattolino finalizzato alla corruzione del lettore. Voi penserete di leggere un romanzo, mentre in realtà tutti i valori morali che davate per scontati verranno smantellati senza che ve ne rendiate conto.

      (traduzione dall’inglese di Massimo Maugeri)

      [Un estratto del libro è disponibile qui]

      © Riproduzione riservata

      © Adam ThirlwellLetteratitudine

      * * *

      On Lurid & Cute

      by Adam Thirlwell (continua…)

      Pubblicato in L'AUTORE STRANIERO RACCONTA IL LIBRO   Commenti disabilitati

      lunedì, 12 ottobre 2015

      STORIE (IN) SERIE n. 5 – Fear The Walking Dead

      Storie (In) Serie

      Storie (in) Serie #5

      (Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

      Il quinto appuntamento dello spazio di Letteratitudine incentrato sulle Serie Tv è dedicato al prequel di “The Walking Dead”: “Fear The Walking Dead”

      * * *

      Astinenza da zombie? Fear The Walking Dead e l’inizio dell’apocalisse

      a cura di Carlotta Susca

      Era molto difficile che il prequel di The Walking Dead potesse aggiungere qualcosa a quanto già ampiamente sviscerato nella serie basata sui fumetti di Robert Kirkman: la proposta di uno spin off che anticipasse gli eventi postapocalittici in cui si trovano coinvolti Rick Grimes e «his people» è stata sicuramente frutto di una strategia per affiliare alla serie chi avesse perso le prime cinque stagioni e, spaventato dall’ardua impresa di una maratona di 67 puntate angoscianti, avesse bisogno di essere catapultato fra gli zombie fino a non poterne fare a meno.

      Eppure, sebbene di ripetizione si tratti, sebbene i dilemmi morali e lo spaesamento dei personaggi siano gli stessi nelle due serie, collocare gli eventi dello spin off all’inizio della fine del mondo consente di vedere l’invasione dei walkers con occhi ancora stupiti e riconsiderare i diversi tempi e motivazioni necessari e sufficienti al cambiamento per i vari personaggi. Chi si assume per primo l’onere della violenza? In che modo si stabiliscono le dinamiche di gruppo? (continua…)

      Pubblicato in SERIE TV (e dintorni)   Commenti disabilitati

      lunedì, 5 ottobre 2015

      ANTONIO MANZINI ospite di “Letteratitudine in Fm”

      ANTONIO MANZINI ospite di “Letteratitudine in Fm” – lunedì 5 ottobre 2015 – h. 10 circa (e in replica nei seguenti 3 appuntamenti: giovedì alle h. 03:00 del mattino; venerdì alle h. 13:00; domenica alle h. 03:00 del mattino)

      In Fm e in streaming su Radio Hinterland

      trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

      regia: Federico Marin

      LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

      È stato ANTONIO MANZINI l’ospite della puntata di Letteratitudine in Fm di lunedì 5 ottobre 2015. Con Antonio Manzini abbiamo discusso  del suo nuovo romanzo intitolato Era di maggio (Sellerio) soffermandoci sulla conoscenza del vicequestore Rocco Schiavone (il personaggio seriale dei romanzi di Manzini) e sugli altri personaggi che popolano le sue storie.

      Nella seconda parte della puntata, la lettura di un estratto del romanzo.

      * * *

      Era di maggioLa scheda del libro
      “Era di maggio” prende il via tre giorni dopo gli eventi che concludono il precedente romanzo, “Non è stagione”. Perché l’indagine che lì si era aperta non si è ancora conclusa. C’è poi il fatto più grave, l’assassinio di Adele, una cara amica del vicequestore, uccisa da un killer mentre dormiva nel letto di Rocco. Costretto a scavare nel proprio passato il vicequestore cercherà di chiudere il cerchio una volta per tutte.

      «Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo grado!». Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c’è sempre il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, «seccata» da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si butta sulle tracce di quell’assassino tra Roma ed Aosta, scavando dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro cadavere archiviato all’inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente dorato della città degli insospettabili.
      In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi scabri, realistici e immersi nell’amara ironia di Rocco Schiavone.
      Ma in realtà, attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi. Un personaggio brutale perché la tenerezza che lo anima sarebbe debolezza, incapace d’amare perché pieno di un amore totale per chi adesso è solo un fantasma, cinico perché la disonestà sembra aver vinto. Un personaggio di una verità e una profondità tali da sembrare che viva di vita propria.

      * * *

      Antonio Manzini, attore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui è seguito La costola di Adamo (2014) e Non è stagione (2015). Ne fanno parte anche i racconti presenti nelle antologie poliziesche Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo e Regalo di Natale, pubblicate da questa casa editrice.

      * * *

      trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

      regia: Federico Marin

      LA PUNTATA È ASCOLTABILE ONLINE, CLICCANDO SUL PULSANTE AUDIO

      La colonna sonora della puntata è composta dai seguenti brani musicali:La guerra di Piero” di Fabrizio De André (versione live con la PFM); “Il canone di Pachelbel“; “Era de maggio” di Franco Battiato (canzone in lingua napoletana, basata sui versi di una poesia del 1885 di Salvatore Di Giacomo e messa in musica da Mario Pasquale Costa).

      (continua…)

      Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

      lunedì, 5 ottobre 2015

      ALBERTO SPADOLINI

      In collegamento con il forum di Letteratitudine dedicato a “LETTERATURA E MUSICA“, ci occupiamo del volume “Alberto Spadolinidi Ignazio Gori (Castelvecchi, 2015), con un’intervista all’autore a cura di Claudio Morandini.

      ***

      “Alberto Spadolini” di Ignazio Gori – Castelvecchi, 2015

      Conversazione con l’autore a cura di Claudio Morandini

      Chi era Alberto Spadolini e perché ci siamo dimenticati di lui? Ignazio Gori, nel ritratto del “Danzatore, pittore, agente segreto” Alberto Spadolini (Castelvecchi, 2015), risponde a queste domande scegliendo la via del resoconto amabile e scrupoloso – in cui però, sottilmente, la reinvenzione letteraria ha una parte preponderante.
      Sin da adolescente Alberto Spadolini (nato nel 1907) ha ammaliato pittori, scultori, artisti, ai quali è apparso come un’epitome di bellezza maschile; il suo mondo, tra l’Italia e la Francia con diramazioni negli Stati Uniti e altrove, era frequentato da nomi come Bragaglia, D’Annunzio, de Chirico, Bontempelli, Cocteau, Joséphine Baker, Picasso, Marlene Dietrich, Maurice Chevalier e molti altri. Nessuno di loro si è mostrato indifferente al fascino (artistico e umano) di questo personaggio: eppure, nonostante la vastità dei suoi interessi e l’impressione che suscitò ai suoi tempi, Spadolini è stato rimosso dalla memoria collettiva e ridotto a culto di una ridotta nicchia.
      Gori evidenzia bene il vorace amore di Spadolini per la vita, l’entusiasmo mai disgiunto dalla ricerca della perfezione. Ne fa un personaggio complesso e sfuggente nella sua complessità, non contraddittorio ma articolato, mai caricaturale, nemmeno nei momenti in cui l’eccesso o l’improvvisazione sembrano togliergli spessore trasformandolo in un semplice corpo perfetto.
      Che l’interesse per questa figura eclettica ed eccentrica sia frutto di passione autentica è chiaro sin dalla Premessa, in cui Ignazio Gori confida la scoperta della «bellezza» e dell’«eleganza» di Spadolini attraverso la visione di un’antica foto di Dora Maar, Uomo nudo con sfera in mano. Questa confidenza mi ha ricordato quell’altro romanzo biografico, anch’esso sottile gioco di invenzione e documentazione, che è il Riefenstahl di Lilian Auzas, in Italia pubblicato nel 2013 da Elliot.
      Talvolta, nella ricostruzione d’epoca, Gori si concede qualche pennellata stilistica d’antan: ed ecco che la partenza del giovane Spadolini viene descritta con queste parole: «si sente libero di sciogliersi i calzari materni, di riempirsi il petto di giovane sparviero e d’involarsi lontano dalla sua dolce Ancona». In altri punti, l’ispirazione dell’autore, nella descrizione di pose e movenze di personaggi, sembra essere certo cinema muto dei primi decenni, ancora teatrale: così è nelle scene delle visite da D’Annunzio, o (e qui il riferimento al cinema muto è esplicitato) nella partenza alla stazione dopo la chiusura degli Indipendenti di Bragaglia, o nelle numerose altre scene di interni – quelle in cui Spadolini, con la sua bellezza e prestanza, seduce qualcuno magari senza volerlo.
      Insomma, c’è materia sufficiente per una conversazione con l’autore Ignazio Gori. (continua…)

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      lunedì, 5 ottobre 2015

      LetteratitudineNews: dal 29 settembre al 4 ottobre 2015

      letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

      dal 29 settembre al 4 ottobre 2015

      © Letteratitudine

      (continua…)

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      venerdì, 2 ottobre 2015

      RICORDANDO ALBERTO MORAVIA

      Paolo Monti - Servizio fotografico - BEIC 6361580.jpg

      25 ANNI DALLA MORTE DI ALBERTO MORAVIA

      Nel novembre del 2007 pubblicai un post dedicato a Alberto Moravia in occasione del centenario della sua nascita (avvenuta a Roma, il 28 novembre 1907). Nei giorni scorsi è stata celebrata un’altra ricorrenza: il venticinquesimo anno dalla morte (avvenuta a Roma, il 26 settembre 1990). Per l’occasione vorrei riproporre quel vecchio post del 2007 (contenente anche un contributo di Massimo Onofri tratto dal volume “Tre scrittori borghesi. Soldati, Moravia, Piovene” – Gaffi, 2007).

      Ne approfitto altresì per proporvi questo video che contiene:
      - uno “scherzoso” scambio tra Indro Montanelli e Alberto Moravia (1959)
      -un’intervista di Pasolini a Moravia sul tema dello “scandalo amoroso” (1965)
      - una trasmissione dedicata a Moravia, condotta da Mirella Serri con il contributo critico di Antonio De Benedetti (incentrata sui “gusti letterari”)
      - una trasmissione dedicata interamente al profilo dello scrittore (con una serie di interviste molto interessanti)

      Dedico, dunque, questo “spazio” alla memoria di Alberto Moravia con l’intento di celebrarlo, ma anche con l’obiettivo (e la speranza) di contribuire a far conoscere questo nostro grande scrittore a chi non avesse ancora avuto modo di accostarsi alle sue opere.

      Sono graditi (e ringrazio anticipatamente i partecipanti) interventi, contributi vari e la segnalazione di link attinenti ai contenuti di questo post.

      Di seguito, il post pubblicato nel novembre del 2007.

      Massimo Maugeri

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      CENTO ANNI DALLA NASCITA DI ALBERTO MORAVIA
      (post del 25 novembre 2007) (continua…)

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