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Archivio di luglio 2020

mercoledì, 29 luglio 2020

EMMY AWARDS 2020: le nomination

Le nomination alla 72a edizioni degli EMMY AWARDS®

26 nomination per Watchmen. La cerimonia di premiazione si svolgerà il 20 settembre

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Le nomination per il 72 ° Emmy® Awards sono state annunciate ieri, 28 luglio, a Los Angeles (California), dando visibilità a una serie di nuovi programmi rivoluzionari e talenti emergenti, insieme ad attori amati e show di successo che sono stati fondamentali nell’aiutare gli spettatori televisivi a navigare in un mondo che cambia. La cerimonia dal vivo, reinventata come evento virtuale a causa delle restrizioni derivanti dalla pandemia da COVID-19, è stata condotta da Leslie Jones, star del “Saturday Night Live”, e vi hanno partecipato anche le attrici Laverne Cox e Tatiana Maslany, l’attore Josh Gad e il presidente della Television Academy Frank Scherma.  La cerimonia di premiazione si svolgerà il 20 settembre.

La serie Watchmen della HBO ha ricevuto ben 26 nomination seguita da The Marvelous Mrs. Maisel (20), Ozark (18), Succession (18), The Mandalorian (15), Schitt’s Creek (15), Saturday Night Live (15) e The Crown (13).

Netflix guida la classifica delle nomination per piattaforma con 160, stabilendo un record precedentemente detenuto da HBO con 137 nomination nel 2019. HBO ha il secondo maggior numero di nomination con 107. Seguono NBC con 47, ABC con 36 e FX con 33.

“Nonostante le sfide senza precedenti per l’industria dell’intrattenimento, è stato un anno straordinario per la televisione”, ha dichiarato Frank Scherma, Presidente e CEO di Television Academy. “La televisione ha ispirato, unito e confortato un pubblico globale in questa stagione. Siamo onorati di riconoscere così tanti talentuosi programmi, produttori, registi e artigiani dietro la straordinaria narrazione che ci ha uniti mentre rimaniamo separati. “

Tra le candidature di spicco segnaliamo:

Jennifer Aniston (The Morning Show), Jodie Comer (Killing Eve), Sandra Oh (Killing Eve) nella sezione “Miglior attrice di una serie drama”;
Michael Douglas (The Kominsky Method), Ramy Youssef (Ramy) nella sezione “Miglior attore di una serie comedy”

Laura Dern (Big Little Lies), Meryl Streep (Big Little Lies), Fiona Shaw (Killing Eve), nella sezione “Miglior attrice non protagonista di una serie drama”

Mark Ruffalo (I Know this Much is True) nella sezione Miglior attore in una miniserie o film-tv”

Cate Blanchett (Mrs. America), Regina King (Watchmen), Kerry Washington (Little Fires Everywhere) nella sezione Miglior attrice in una miniserie o film tv”

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Ecco l’elenco delle nomination conferite (continua…)

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martedì, 28 luglio 2020

VENEZIA 77: i film che parteciperanno alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

VENEZIA 77

Ecco l’elenco dei film che partecipano alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che si svolgerà dal dal 2 al 12 settembre 2020

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La cerimonia di chiusura della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – sarà trasmessa in diretta sabato 12 settembre a partire dalle ore 19 su Rai Movie, Rai Play, in streaming sul sito ufficiale e sui social della Biennale di Venezia. La serata, condotta da Anna Foglietta (Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido) che assegnerà il Leone d’Oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali, sarà eccezionalmente aperta da due contributi artistici affidati alla poetessa e drammaturga Mariangela Gualtieri e al cantautore Diodato.

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I film italiani in concorso sono quattro: “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “Padrenostro” di Claudio Noce prodotto e interpretato da Pierfrancesco Favino, “Notturno” di Gianfranco Rosi.

Il film di chiusura sarà “Lasciami andare” di Stefano Mordini: un thriller psicologico con Stefano Accorsi, Valeria Golino, Maya Sansa e Serena Rossi

La giuria dei film in concorso sarà presieduta da Cate Blanchett: faranno parte della giuria Veronika Franz, Joanna Hogg, Nicola Lagioia, Christian Petzold, Cristi Puiu e Ludivine Sagnier.

La 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera; si svolgerà al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre 2020.

(continua…)

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martedì, 28 luglio 2020

LetteratitudineNews: dal 21 al 28 luglio 2020

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dal 14 al 20 luglio 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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FIORE D’AGAVE, FIORE DI SCIMMIA di Irene Chias: incontro con l’autrice

OMAGGIO A GIANRICO TEDESCHI

ROSALIND FRANKLIN: un’illustre conosciuta #1

L’INVENZIONE DI NOI DUE di Matteo Bussola (recensione)

CLASSIFICA: dal 13 al 19 luglio 2020 – “Riccardino” di Andrea Camilleri (Sellerio) al 1° posto in classifica

MAGGIO DEI LIBRI 2020: l’indagine su “La lettura nei mesi dell’emergenza sanitaria” e le nuove iniziative

FESTIVAL DEL GIALLO di Senigallia 2020

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

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venerdì, 24 luglio 2020

JAVIER CERCAS con “Terra alta” (Guanda) in radio a LETTERATITUDINE

JAVIER CERCAS con “Terra alta” (Guanda), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie). Questa puntata è dedicata a Ennio Morricone e alla sua musica.

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata: lo scrittore spagnolo Javier Cercas con cui abbiamo discusso di “Terra alta” (Guanda – traduzione di Bruno Arpaia), il suo romanzo vincitore del Premio Planeta 2019 (uno dei più prestigiosi premi letterari spagnoli).

Caro Javier, come nasce ” Terra alta“? Come descriveresti questo luogo della Catalogna così particolare in cui è ambientato il romanzo? Che tipo di persona è Melchor Marín, questo giovane poliziotto e appassionato lettore protagonista del romanzo? Cosa puoi dirci sul contesto famigliare di Melchor e sul suo passato? Cosa puoi dirci sulle dinamiche di questo crimine e sul modo in cui Melchor Marín decide di affrontare l’attività di investigazione in cui viene coinvolto? Che posto occupa, per te, “Terra alta” rispetto alla tua poetica in generale e ai tuoi precedenti libri? Ci saranno altri libri con protagonista Melchor Marín?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Javier Cercas nel corso della puntata.

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La scheda del libro: “Terra alta” di Javier Cercas (Guanda – traduzione di Bruno Arpaia)

Un crimine spaventoso sconvolge una quieta cittadina nel Sud della Catalogna: i proprietari dell’azienda più impor­tante della zona, le Gráficas Adell, vengo­no trovati morti, con segni evidenti di feroci torture. Il caso è asse­gnato a Melchor Marín, giovane poliziotto e appassionato lettore, alle spalle un passato oscuro e un atto di eroismo quasi involontario, che lo ha fatto diventare la leggenda del corpo e lo ha costretto a lasciare Barcellona. Stabilitosi in questa piccola regione dal nome evocativo di Terra Alta, crede di aver seppellito l’odio e la voglia di riscatto sotto una vita felice, grazie all’amore di Olga, la bibliotecaria del paese, dalla quale ha avuto una figlia, Cosette. Lo stesso nome della figlia di Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, il suo romanzo prefe­rito. L’indagine si dipana a ritmo serrato, coinvolgendo temi come il conflitto tra giusti­zia formale e giustizia sostanziale, tra rispetto della legge e legittimità della vendetta. Ma soprattutto Javier Cercas, l’autore di libri memo­rabili come Soldati di Salamina, Anatomia di un istante, L’impostore, racconta l’epopea di un uomo solo che cerca il suo posto nel mondo, e per questo dovrà lottare e mettere a rischio tutto: i valori, gli affetti, la famiglia, la vita.

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Javier Cercas è nato nel 1962 a Ibahernando, Cáceres. La sua opera, tradotta in più di trenta lingue, è pubblicata in Italia da Guanda: Soldati di Salamina (Premio Grinzane Cavour 2003), Il movente, La velocità della luce, La donna del ritratto, Anatomia di un istante, Il nuovo inquilino, La verità di Agamennone, Le leggi della frontiera, L’avventura di scrivere romanzi (con Bruno Arpaia), L’impo­store, Il punto cieco e Il sovrano delle ombre. Anatomia di un istante ha vinto nel 2010 il Premio Nacional de Narrativa e nel 2011 il Premio Salone Internazionale del Libro di Torino e il Premio Letterario Internazionale Mondello. L’impostore è stato finalista al Man Booker International Prize 2018. Terra alta, il romanzo di cui abbiamo discusso (tradotto da Bruno Arpaia) ha vinto il Premio Planeta 2019 (uno dei più prestigiosi premi letterari spagnoli).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin


PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: le musiche di Ennio Morricone dalla colonna sonora del film “The Hateful Eight” – Overture ; L’Ultima Diligenza di Red Rock; Neve.

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

mercoledì, 22 luglio 2020

ARGO IL CIECO di Gesualdo Bufalino (Leggerenza n. 22)

imagedi Gianni Bonina

Insieme con i temi della malattia, della morte, dell’amore fatale, della memoria, della guerra, già frequentati in Diceria dell’untore (il romanzo inaugurale considerato il suo capolavoro, ma da molti ritenuto inferiore ad Argo il cieco), motivo centrale della ricerca di Bufalino è il tempo. Ed è il tempo che profila Argo il cieco come mezzo di contrasto dei cambiamenti che produce intus et in cute e come carico di mal-aimé. Un terreno questo sul quale ha particolarmente indugiato la cultura decadentista alla quale Bufalino fortemente ha voluto richiamarsi, sottraendosi a quella che Maria Corti chiamava “glaciazione neorealista” e alle illecebre del naturalismo per porsi in assoluto afelio rispetto al mainstream guidato da un suo confrére qual è Sciascia.
Entro questa prospettiva, Argo il cieco segna certamente un maggiore distacco dal realismo rispetto a Diceria dell’untore di cui pure non costituisce che un seguito in termini autobiografici ma soprattutto uno sviluppo in ambito letterario. E ne è superiore non perché accentua i primi ma perché accresce il secondo in una poetica più pura e spirituale. Del resto fu lo stesso Bufalino, richiesto di rivelare il suo titolo preferito, a indicare Argo il cieco, romanzo più decandestico a motivo proprio del ruolo che il tempo vi svolge. (continua…)

Pubblicato in LEGGERENZA (a cura di Gianni Bonina)   Commenti disabilitati

mercoledì, 22 luglio 2020

LetteratitudineNews: dal 14 al 20 luglio 2020

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dal 14 al 20 luglio 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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ILLUSTRI CONOSCIUTE: un nuovo programma di Letteratitudine

GLI AFFAMATI di Mattia Insolia: incontro con l’autore

PREMIO BANCARELLA 2020: vince Angela Marsons con «Le verità sepolte»

JOHN FANTE FESTIVAL 2020

PAOLO BORSELLINO. ANNO 2020

ESCE “RICCARDINO”: a un anno dalla morte di Andrea Camilleri

CLASSIFICA: dal 6 al 12 luglio 2020 – “Il colibrì” di Sandro Veronesi (La nave di Teseo) al 1° posto in classifica

FESTIVALETTERATURA 2020

IL SEGRETO DEL MERCANTE DI LIBRI di Marcello Simoni (intervista)

PRESENZA E ASSENZA DI DIO NELLA LETTERATURA CONTEMPORANEA

GIORGIO VAN STRATEN racconta IL MIO NOME A MEMORIA

TAOBUK 2020: le nuove date (dall’1 al 5 ottobre)

COME TANTI PICCOLI RICORDI di Mattia Bertoldi (recensione)

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

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lunedì, 20 luglio 2020

OGGI: ricordando Elena Salibra

Nell’ambito delle rubrica di Letteratitudine Poesia” ospitiamo il secondo dei due saggi dedicati a ricordare la poetessa Elena Salibra, firmati dalla professoressa e saggista letteraria Emma Di Rao.

Il primo saggio, incentrato sull’opera Nordiche, la quinta raccolta poetica di Elena Salibra, è disponibile cliccando qui.

In questa sede ci occupiamo del saggio dedicato a oggi.

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Note in margine a oggi

di Emma Di Rao

Il titolo oggi, che Elena Salibra attribuisce al suo ultimo componimento, scritto il 28 novembre 2014,[1] era già apparso in un testo della prima raccolta poetica, Vers.es,[2] testimonianza dell’esigenza costante, nell’autrice, di fissare la dimensione presente per individuarne la rilevanza nel proprio percorso interiore. Il contenuto di quella poesia lascia intravvedere una sorta di arresto  del soggetto lirico, che appare desideroso di quiete e di oblio, ma anche propenso ad affidarsi alla dimensione del sogno, come si evince dai versi: <<Lasciamoci dormire un’altra notte/ nella direzione dei sogni chè/ nella distanza non vadano via>>. Il contesto temporale è quello del tramonto che, allungandosi <<oltre il limite del giorno>>, guida i passi di due figure, l’io lirico e il consueto, silenzioso interlocutore,[3] verso la dimora di campagna che una sbarra chiusa  rende inaccessibile. Nella luce persistente della sera di fine estate, che avvolge e dilata lo spazio oltre i confini del reale, si muovono lievemente  le due presenze, che non percepiamo distinte, ma unite in un intimo ‘noi’ e immerse nella natura sino a fondersi con essa. Le suggestioni che tali immagini lasciano affiorare evocano l’atmosfera dominante  ne La pioggia nel pineto, cui rimanda, peraltro, anche un elemento abbastanza puntuale:<< sui nostri volti bruni>>, variazione minima del dannunziano <<sui nostri volti silvani>>.[4] Dal testo sembra lecito evincere  che l’oggi si identifica con una prospettiva che si colloca al di là della condizione presente, con quella dimensione onirica  in cui si dissolve ogni ostacolo che venga a frapporsi tra l’io e il suo desiderio di evadere in direzione di un ‘oltre’. Ne è prova evidente il ricorrere di termini  quali << limiti>>, << sbarra chiusa>>, <<chiudere di luce>> su cui, tuttavia, finisce per prevalere la <<direzione dei sogni>>, unitamente alla formulazione della speranza che essi <<nella distanza>> non vadano perduti. (continua…)

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giovedì, 16 luglio 2020

CRISTINA CASSAR SCALIA con “La Salita dei Saponari” (Einaudi) in radio a LETTERATITUDINE

CRISTINA CASSAR SCALIA con “La Salita dei Saponari” (Einaudi Stile Libero), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie). Questa puntata è dedicata a Ennio Morricone e alla sua musica.

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata: Cristina Cassar Scalia con cui discutiamo del suo nuovo romanzo legato alla serie con protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi, intitolato “La Salita dei Saponari” (Einaudi Stile Libero). Nella parte finale della puntata discutiamo di un altro libro appena pubblicato da Einaudi, scritto da Cristina Cassar Scalia a sei mani con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni; si intitola: “Tre passi per un delitto”.

Cara Cristina, come nasce ” La salita dei saponari “? Che tipo di donna è Vanina Guarrasi? Cosa puoi dirci sul passato sentimentale di Vanina e del suo rapporto con la città di Palermo? Perché in epigrafe hai scelto di citare le frasi finali de “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello? Cosa puoi dirci su (un altro personaggio) Biagio Patanè, commissario in pensione? E su Carlo Alberto Colombo, ex collega di Vanina alla Mobile di Milano? Parlaci degli omicidi su cui si incentrano le indagini di Vanina: chi sono Esteban Torres e Roberta Geraci? Cosa puoi svelarci sulle modalità con cui vengono condotte le indagini? Le storie di Vanina Guarrasi diventeranno film o serie Tv? Cosa puoi dirci sul libro che hai scritto a sei mani con Giancarlo de Cataldo e Maurizio de Giovanni (“Tre passi per un delitto“) appena uscito per Einaudi? Come hai vissuto l’esperienza di scrittura a sei mani?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Cristina Cassar Scalia nel corso della puntata.

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La scheda del libro:“La Salita dei Saponari” di Cristina Cassar Scalia (Einaudi. Stile Libero)

Solo un caso molto complesso può distogliere, anche se per poco, il vicequestore Vanina Guarrasi dalla caccia ai propri fantasmi e riportarla in azione. Anzi, qualcosa di piú di un caso: un intrigo internazionale all’ombra dell’Etna. Esteban Torres, cubano-americano con cittadinanza italiana e residenza in Svizzera, viene trovato morto nel parcheggio dell’aeroporto di Catania; qualcuno gli ha sparato al cuore. L’uomo ha un passato oscuro, e girano voci che avesse amicizie pericolose, interessi in attività poco pulite. Eppure le indagini sono completamente arenate: nessun indizio che riesca a sbloccarle. Questo finché a Taormina, dentro un pozzo nel giardino di un albergo, si scopre il cadavere di Roberta Geraci, detta «Bubi». Torres e Bubi si conoscevano. Molto bene. Con l’aiuto della sua squadra e dell’immancabile Biagio Patanè, commissario in pensione che non ha perso il fiuto, Vanina riporterà alla luce segreti che hanno origine in luoghi lontani. Ma non potrà dimenticare gli incubi che la seguono fin da quando viveva a Palermo. Questioni irrisolte che, ancora una volta, minacciano di metterla in pericolo.

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La scheda del libro: “Tre passi per un delitto” di Cristina Cassar Scalia, Giancarlo De Cataldo e Maurizio De Giovanni (Einaudi. Stile libero)

Una giovane bellissima, che lavora nel mondo dell’arte, viene uccisa nel proprio appartamento a Roma. Tre personaggi coinvolti per ragioni diverse nell’omicidio forniscono la loro interpretazione dei fatti. Chi nasconde la verità. Chi la manipola. Chi sembra non curarsene.

Il commissario Davide Brandi è un poliziotto molto abile, e molto ambizioso. È lui che conduce le indagini. A dargli la parola è Giancarlo De Cataldo. Marco Valerio Guerra è l’amante della vittima. Un uomo d’affari ricchissimo, potente, odiato. A dargli la parola è Maurizio De Giovanni. Anna Carla Santucci è la moglie di Guerra. Scoprire il tradimento del marito non l’ha stupita affatto. A darle la parola è Cristina Cassar Scalia. Le loro versioni non concordano. Ma tutte rappresentano un piccolo passo per arrivare alla soluzione del caso.

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Cristina Cassar Scalia è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Sabbia nera (Einaudi 2018 e 2019), il suo primo romanzo con protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi, ha conquistato lettori e critici, un successo confermato da La logica della lampara (2019 e 2020). Nel 2020, il terzo romanzo con protagonista Vanina Guarrasi, La salita dei Saponari. I diritti di questi libri sono stati venduti all’estero ed è in progetto la realizzazione di una serie tv.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: la musica di Ennio Morricone: C’era una Volta il West; Nuovo Cinema Paradiso; The Mission (Main Theme)

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

mercoledì, 15 luglio 2020

OMAGGIO A SEBASTIANO ADDAMO

In occasione del ventennale della morte di Sebastiano Addamo (Catania, 18 febbraio 1925 – Catania, 9 luglio 2000) mettiamo in primo piano questo post (con relativo dibattito online) incentrato sull’opera principale dello scrittore catanese: “Il giudizio della sera”

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IL GIUDIZIO DELLA SERA di Sebastiano Addamo

È arduo pensare di riproporre ai lettori di oggi un romanzo uscito senza alcun clamore 35 anni fa. Arduo se non altro perché le novità editoriali sono tante da creare tempeste sui banconi dei librai. Eppure la qualità letteraria di alcuni vecchi libri è tale da giustificare l’azzardo.
Con queste parole Matteo Collura inizia la recensione del romanzo “Il giudizio della sera”, di Sebastiano Addamo (nella foto), ripubblicato da Bompiani nel 2008 a cura di Sarah Zappulla Muscarà (originariamente pubblicato, nel 1974, da Garzanti).
Poi, lo stesso Collura, nella suddetta recensione (pubblicata sul Corriere della Sera del 14 ottobre 2008) conclude: Non è da credere in un successo postumo di questo narratore, che fu preside di liceo e fine intellettuale, ma in una sua giusta collocazione nell’ambito dei valori letterari del secondo Novecento italiano, sì. E va dato atto alla Bompiani di tentarci (…).

Sebastiano Addamo, mio conterraneo, è nato a Catania, nel 1925 e ivi si è spento nel 2000. Non lo so se – riprendo le parole di Collura – il successo postumo arriderà ad Addamo, ma (nel mio piccolo) avverto l’esigenza di fare quanto possibile per divulgare la conoscenza di questo autore e delle sue opere; proprio a partire da questo romanzo: “Il giudizio della sera”.

Sulla nota in quarta di copertina del libro, leggiamo quanto segue: “Narratore, poeta, saggista, Sebastiano Addamo ha percorso un cammino coerente, sostenuto sempre da rigore stilistico e morale. È l’universo siciliano a nutrire l’immaginario dello scrittore, che già pienamente si esprime in questo romanzo di formazione, toccando corde tematiche di grande intensità emotiva: il viaggio di conoscenza reale e simbolico di cinque adolescenti. La Catania di Addamo non è quella “molle e pastosa” che da l’impressione di “camminare in mezzo al sole” di Vitaliano Brancati, né quella aperta sul mare, “luccicante sotto il sole a picco” di Ercole Patti, ma quella misera, squallida, del quartiere della prostituzione, teatro della guerra e del fascismo. Un quartiere che diviene il simbolo del degrado del nostro tempo.” (continua…)

Pubblicato in OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI, SEGNALAZIONI E RECENSIONI   190 commenti »

lunedì, 13 luglio 2020

LetteratitudineNews: dall’1 al 13 luglio 2020

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dall’1 al 13 luglio 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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“GIRAGIROGIRAGI” degli EXTRALISCIO: la canzone ufficiale della centotreesima edizione del GIRO D’ITALIA

ELBA BOOK FESTIVAL 2020

CLASSIFICA: dal 29 giugno al 5 luglio 2020 – questa settimana segnaliamo “Terra Alta” di Javier Cercas (Guanda)

Su Rtp gli “Incontri con l’Autore”, anticipazione di TAOBUK 2020

I SEGRETI DEL GIOVEDÌ SERA di Elvira Seminara (recensione)

PREMIO VIAREGGIO – RÈPACI 2020: le terne finaliste

LE TRE NOTTI DELL’ABBONDANZA di Paola Cereda: incontro con l’autrice

FESTIVAL SALERNO LETTERATURA 2020

ENNIO – UN MAESTRO (conversazione tra Ennio Morricone e Giuseppe Tornatore)

I GRANDI VIAGGIATORI CHE HANNO CAMBIATO LA STORIA DEL MONDO

COME UN ANIMALE di Filippo Nicosia (recensione e intervista)

NUOVO ASSETTO del GRUPPO EDITORIALE MAURI SPAGNOL

A PROPOSITO DI ELENA di Giuseppina Norcia (recensione e intervista)

STREGA OFF 2020 a Valeria Parrella

CLASSIFICA: dal 22 al 28 giugno 2020 – questa settimana segnaliamo “Come un respiro” di Ferzan Ozpetek (Mondadori)

IL LIBRO DEI SETTE SIGILLI di Barbara Bellomo (intervista)

LE ORIGINI DEL POTERE di Alessandra Selmi: incontro con l’autrice

IL DONO DELLA TIGRE di Bianca Garavelli: incontro con l’autrice

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

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venerdì, 10 luglio 2020

NORDICHE: ricordando Elena Salibra

Nell’ambito delle rubrica di Letteratitudine Poesia” ospitiamo il primo di due saggi dedicati a ricordare la poetessa Elena Salibra, firmati dalla professoressa e saggista letteraria Emma Di Rao.

Questo primo saggio è incentrato sull’opera Nordiche la quinta raccolta poetica di Elena Salibra

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L’Io di Nordiche: né Ulisse né Tiresia

di Emma Di Rao

L’inscindibile legame che intercorre tra vita e letteratura si rinviene anche in Nordiche[1], la quinta raccolta poetica di Elena Salibra, e ne costituisce il tratto più significativo. Dissimulata, o persino assunta come materia su cui viene esercitata un’ironia sottile ed elegante, la dolorosa contingenza della malattia si configura, infatti, come la prospettiva da cui l’io poetante rappresenta i molteplici aspetti del reale – finanche elementi riconducibili alla quotidianità o dettagli apparentemente insignificanti -, sui quali interviene quella “doppia visione” che consente di rinvenire in essi un significato ulteriore.
L’ambito del vissuto individuale è oltrepassato mediante il dar voce alla ricerca del significato da attribuire alla nostra esistenza, soprattutto quando essa è minacciata dal sopravvenire di circostanze drammatiche. È tuttavia innegabile che l’esperienza del dolore produce una sorta di potenziamento della capacità di vedere e di conoscere il reale, coniugandosi con una straordinaria lucidità. Come nelle raccolte precedenti[2], il discorso lirico non accoglie, però, toni che non siano pacati e sobri, dando luogo a una cifra stilistica che coincide con una scrittura elegante e armoniosa, acquisita dall’italianista siracusana anche in margine ad uno studio rigoroso del patrimonio letterario classico e moderno. Alla resa letteraria e alla creazione di un dettato sempre ricercato -anche quando si fa ricorso a toni volutamente dimessi e colloquiali – contribuisce indubbiamente la memoria poetica che, nell’itinerario lirico salibriano, si manifesta nella fitta trama di reminiscenze mutuate da poeti quali Pascoli, D’Annunzio, Gozzano, Montale. Si tratta di echi o citazioni che, come è stato a ragione affermato[3], “non fanno macchia” e non sono di ostacolo alla creazione di un linguaggio poetico autonomo. Basti pensare al tema ricorrente del varco, che, pur rimandando innegabilmente a Montale, rappresenta anche un’innovazione rispetto al modello di riferimento. (continua…)

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lunedì, 6 luglio 2020

OMAGGIO A ENNIO MORRICONE

La nuova puntata di Letteratitudine Cinema la dedichiamo alla memoria di Ennio Morricone (Roma, 10 novembre 1928 – Roma, 6 luglio 2020): compositore, musicista, direttore d’orchestra e arrangiatore.

Ennio Morricone ci lascia oggi, all’alba del 6 luglio 2020, all’età di 91 anni, in una clinica romana in cui era stato ricoverato dopo una caduta che gli aveva causato la rottura del femore

“The King is dead. Long live the King!”
(Quentin Tarantino)

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Approfondimenti su: la Repubblica, Il Corriere della Sera, Ansa, La Stampa, Il Messaggero, Il Sole 24Ore, Il Giornale

Stampa e media esteri: The New York Times, The Los Angeles Times, CNN, BBC, Le Figaro, El Paìs

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La biografia (in breve) (continua…)

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venerdì, 3 luglio 2020

SANDRO VERONESI VINCE IL PREMIO STREGA 2020 con “Il colibrì” (La nave di Teseo)

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Premio Strega 2020È SANDRO VERONESI IL VINCITORE DELL’EDIZIONE 2020 DEL PREMIO STREGA

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Nella serata di giovedì 2 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta su Rai 3 a partire dalle 23 circa (con la conduzione di Giorgio Zanchini) si è svolta la finale del Premio Strega 2020. Il premio è stato vinto da Sandro Veronesi, autore de “Il colibrì” (La nave di Teseo) con 200 voti. Veronesi aveva già vinto il Premio Strega nel 2006 con il romanzo “Caos Calmo”.

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L’elenco dei sei finalisti, in ordine di voto

Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo): 200 voti

Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi): 132 voti

Valeria Parrella, Almarina (Einaudi): 86 voti

Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli): 70 voti

Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori): 67 voti

Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri): 50 voti

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Proponiamo l’ascolto della puntata radiofonica di Letteratitudine con intervista a Sandro Veronesi vincitore del Premio Strega 2020, incentrata sul romanzo “Il colibrì” (La nave di Teseo)

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

(continua…)

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mercoledì, 1 luglio 2020

SPECIALE PREMIO STREGA 2020: le interviste ai finalisti

Image from LETTERATITUDINE (di Massimo Maugeri)

Premio Strega 2020LE INTERVISTE AI SEI FINALISTI DELL’EDIZIONE 2020 DEL PREMIO STREGA

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Sono i sei libri che si contenderanno la finale di giovedì 2 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta su Rai 3 (di seguito elencati per ordine di cognome dell’autore/autrice):

Jonathan Bazzi, Febbre (Fandango Libri)

Gianrico Carofiglio, La misura del tempo (Einaudi)

Gian Arturo Ferrari, Ragazzo italiano (Feltrinelli)

Daniele Mencarelli, Tutto chiede salvezza (Mondadori)

Valeria Parrella, Almarina (Einaudi)

Sandro Veronesi, Il colibrì (La nave di Teseo)

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In attesa di conoscere quale sarà il libro vincitore, ecco le interviste radiofoniche di Letteratitudine ai sei finalisti. Le interviste sono state trasmesse su Radio Polis Italia nell’ambito dell’omonimo programma Letteratitudine curato e condotto da Massimo Maugeri (post produzione di Federico Marin) (continua…)

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mercoledì, 1 luglio 2020

MOMO di Jonathan Garnier e Rony Hotin

In questo nuovo post legato alle due rubriche di Letteratitudine “Graphic Novel e Fumetti” e “Giovanissima Letteratura” ci occupiamo del graphic novel intitolato “Momo” di Jonathan Garnier e Rony Hotin (Tunué – traduzione di Stefano Andrea Cresti)

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di Eva Luna Mascolino

Quella di Momo, bambina di cinque anni i cui genitori si sono separati, non è un’intera storia. La graphic novel che la vede protagonista, firmata da Jonathan Garnier e Rony Hotin e pubblicata in Italia da Tunué nella traduzione di Stefano Andrea Cresti, è una sorta di macrocapitolo della sua vita, dedicata ad alcune specifiche esperienze dell’infanzia. Affidata dopo il divorzio alle cure del papà, che però si imbarca spesso in mare per lavoro, la protagonista deve infatti trascorrere l’estate con la nonna in un paesino della Normandia apparentemente isolato e noioso, in cui l’unico svago consiste nell’andare dal pescivendolo o nel raggiungere la piazza principale.
In realtà, si tratta di una parentesi complicata dentro un’esistenza ancora più caleidoscopica, dato che Momo, nonostante la tenera età, ha già un carattere risoluto e fiero, a tratti fin troppo, e che nella cittadina in cui aspetta inquieta il ritorno del papà sviluppa ben più rapporti del previsto con chi la circonda. Il pescivendolo, per esempio, fa il duro con lei quando lei fa la dura con lui, però poi conserva in casa i fogli in cui Momo disegna delle banconote quando non ha abbastanza soldi per pagargli la merce, e la ospita in casa con il suo gatto quando lei non ha altri posti dove andare. I ragazzi più grandi che trascorrono la stagione lì proprio come lei, all’inizio la temono per la sua scontrosità e vena polemica, ma grazie a questo imparano poi a rispettarla e a includerla nelle loro giornate.
Un’altra adolescente, anche lei ospitata dalla nonna, trova in Momo quasi una sorella più piccola, una confidente, una persona capace di ascoltarla e di capirla, così come di lasciarsi consigliare e volere bene. In questa storia attuale di famiglie “moderne”, dove in un piccolo centro si sviluppano grandi problemi, l’empatia è quindi forte con tutti i personaggi: li si vorrebbe conoscere meglio l’uno dopo l’altra, mentre i lettori più piccoli imparano molto dagli errori e dai pregi della protagonista e gli adulti si ricordano non senza una punta di dolore come ci si sente da bambini e come si dovrebbe comunicare in maniera efficace con i più piccoli. (continua…)

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"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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