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Archivio di ottobre 2012

mercoledì, 31 ottobre 2012

IO E TE di Bernardo Bertolucci

IO E TE di Bernardo Bertolucci

con Jacopo Olmi Antinori e Tea Falco

Recensione di Ornella Sgroi

Non c’è sensazione più appagante di quella che si prova uscendo da una sala cinematografica con la certezza di avere visto un grande film. Senza dubbi, senza sospesi, senza perplessità. Ancor di più quando la sensazione della sua grandezza non è legata a maestosità e magniloquenza, quanto piuttosto ad una lineare e chiara semplicità di sentimenti ed emozioni. Come quella che attraversa Io e te, il nuovo film di Bernardo Bertolucci che, ispirato dall’omonimo racconto di Niccolò Ammaniti, è tornato dietro la macchina da presa dopo nove anni (The Dreamers è del 2003) vincendo l’immobilità che lo tiene legato alla sua “sedia elettrica” – come lui stesso l’ha ironicamente definita.
E il suo nuovo film è tutt’altro che immobile, nonostante sia girato quasi interamente all’interno di una cantina, enorme e stipata di oggetti provenienti da un passato polveroso che odora di muffa. Antro sotterraneo nel quale si rifugia Lorenzo (Jacopo Olmi Antinori), un quattordicenne in cerca di libertà dalla sua stessa adolescenza problematica, fingendo con i genitori di essere in settimana bianca con i compagni di classe. Computer, playstation, cibo-spazzatura, musica sparata nelle cuffie. Un microcosmo perfetto, il cui equilibrio viene infranto dall’arrivo inatteso della sorellastra più grande Olivia (Tea Falco), eroinomane in crisi di astinenza che Lorenzo non vede da anni. Due mondi distanti anni luce, paralleli, destinati a non incontrarsi mai. Che invece si scontrano, collidono, esplodono, per poi rigenerarsi.
I due protagonisti, creati da Ammaniti e interpretati per Bertolucci da due giovani esordienti straordinari, insieme e ciascuno per sé, sono in fondo due immagini speculari dell’adolescenza. Quella di Lorenzo, ancora in corsa e piena di possibilità. Quella di Olivia, negata e perduta nella degenerazione della sua complessità.
Dal loro scontro-incontro il regista ne estrae un film intimo e caldo, nutrito dalla fisicità di due corpi e dalla fragilità di due anime che si respingono e allo stesso tempo si attraggono, diffidenti ma anche bisognosi di un contatto inevitabile. Un film asciutto, privo di divagazioni, eppure pieno di sfumature colte da Bertolucci con lo sguardo del grande maestro che è. Facendo tesoro degli elementi caratterizzanti del suo cinema, dalla curiosità per la psicanalisi alla sua ben nota cinefilia, che però rielabora senza troppe contorsioni per metterle al servizio di una storia che gli ha restituito l’entusiasmo per il suo mestiere. Del resto, sebbene la narrazione avvenga con unità di luogo e di tempo, in quel tempo sospeso che c’è tra un prima e un dopo, il suo Io e te è anche carico di vitalità. Di quella vitalità che è propria dei suoi due giovani protagonisti, più forte del loro già forte disagio che contagia anche lo spettatore, coinvolto in un percorso di crescita disturbante e liberatorio. Per il quale Bernardo Bertolucci, con i suoi settantuno anni, rinuncia al finale tragico del racconto affidato al sentore di un lontano presagio, optando per la speranza. Che ferma per sempre la storia in uno scatto fotografico, fissando negli occhi dello spettatore il sorriso appena scoperto di un ragazzo in fuga che si apre al mondo perché ha promesso, e deciso, di non fuggire più.

* * *

Leggi l’introduzione di Massimo Maugeri

Il trailer del film

* * *

(continua…)

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lunedì, 29 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 5

Osservatorio LitBlog n. 5: settimana dal 22 al 28 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Come cambia l’arte del raccontare
(Jennifer Egan: dal quaderno a Twitter di Elena Stancanelli – da Minima et Moralia)

Questa settimana ho molto piacere di aprire il nostro osservatorio presentando una bellissima intervista fatta da Elena Stancanelli alla scrittrice americana Jennifer Egan, autrice del romanzo “Il tempo è un bastardo ?” traduzione italiana di “A visit fron the Goon Squad”, che le è valso il premio Pulitzer 2011 per la narrativa. Per chi non avesse letto questo romanzo altamente sperimentale nella lingua e nella struttura, leggere l’articolo rappresenterà sicuramente lo stimolo per farlo quanto prima.
Assolutamente originale nel dipanare storie come se fosse un collage di racconti e di più voci insieme, l’autrice dichiara di essersi ispirata alla stesura del romanzo partendo dalla integrale lettura della “Recherche” di Marcel Proust. Naturalmente con Proust affonda le mani nel tema del tempo, creando un ponte fra la grande letteratura dell’ottocento e del novecento e il modo postmoderno di fare arte : un’ibridazione con le nuove forme della tecnologia e della comunicazione.
Un intervallarsi di punti di vista che si spostano e uno snodarsi di storie come in un modernissimo Decameron, la storia si compone anche attraverso la scrittura di un capitolo intero in Power Point, frutto della costante attenzione della Egan per l’utilizzo delle nuove tecnologie nella scrittura e nella letteratura.
L’argomento ci interessa non poco, se n’è già parlato su Letteratitudine qui…

Dunque l’esperimento che a prima vista potrebbe apparirci estremo di questa autrice, e di cui si parla nel post che indico, è alquanto interessante. Sta sperimentando sulle pagine del New Yorker la stesura di un racconto attraverso l’uso di Twitter,- disponibile esclusivamente in e-book- sostenendo che la struttura intrinseca del mezzo sviluppatesi fra interazione pubblica e privata si presti perfettamente alla tematica dello spionaggio e al registro mentale dell’ambiguità in esso contenuto. Trovo particolarmente attuale la modalità che spinge a leggere strutture di scritture non sequenziali e lineari cronologicamente e chissà se autori come la Egan non abbiano davvero scoperto la chiave per rinnovare il nostro personale rapporto con la lettura e consacrare a lunga vita , sotto nuove forme, la letteratura. Per leggere una parte del racconto twittato andate qui.

Per l’articolo completo, andate qui…


* * *

Brevità e qualità
(“All’improvviso bussano alla porta” di Etgar Keret di Jacopo Mariani – Sul Romanzo)
(continua…)

Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

domenica, 28 ottobre 2012

I COMPUTER CRIMES O CYBER CRIME. IN PARTICOLARE IL PHISHING (Le nostre vite tra diritto e web n. 3)

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 3: COMPUTER CRIMES O CYBER CRIME - IL PHISHING

L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

La classificazione del Codice Penale relativa ai computer crimes.
Importante: la scarsa alfabetizzazione dell’utenza Internet circa i pericoli ed i rischi su cui è possibile imbattersi, è la causa prima della così ampia diffusione del cyber crime

I reati informatici, o computer crimes, possono essere definiti come il risvolto negativo dello sviluppo tecnologico dell’informatica e della telematica.
Lo sviluppo delle tecnologie informatiche ha permesso infatti di disegnare nuovi scenari da qualche decennio a questa parte.
In un lasso di tempo assai breve, la maggior parte delle attività umane svolte manualmente o attraverso apparecchiature meccaniche, hanno lasciato il passo a ben più efficienti implementazioni digitali.
Dal connubio informatica-reti telematiche originano ampie possibilità per la crescita della società. Tuttavia se tutti gli interessi e le attività propositive della società si spostano su Internet, di conseguenza, anche le attività illecite (i cd. reati informatici) ne seguiranno l’evoluzione nelle forme e nelle pratiche.
A tal riguardo diventa perciò necessario sviluppare idonee contromisure atte a contrastare, o quantomeno a limitare, il progredire di queste forme di crimine.
Al fine di poter contrastare il sempre crescente aumento dei reati informatici, si rende necessario sviluppare metodologie, pratiche e normative in grado di combatterne gli effetti.
In prima istanza, la pratica prima, è quella di sensibilizzare e responsabilizzare l’utenza sulle potenzialità ma anche sui rischi cui è possibile incorrere attraverso l’uso degli strumenti informatici.
La scarsa alfabetizzazione dell’utenza Internet circa i pericoli ed i rischi su cui è possibile imbattersi, è la causa prima della così ampia diffusione del cyber crime, e ciò è specialmente vero in determinati tipi di illeciti.

In seconda istanza anche sul versante della pubblica sicurezza (Polizia Postale e delle Comunicazioni) esistono soluzioni in grado di prevenire i reati informatici, o comunque designate a tale scopo.
Fatta questa premessa, e prima di analizzare come il Codice Penale classifichi ed individui i computer crimes, è opportuno precisare che la prima vera normativa contro l’emergente fenomeno dei cyber crimes è stata la legge 547/93
Precedentemente a questa legge molti pochi interventi sono stati fatti in materia di repressione dei reati informatici.
Attualmente i cyber crime, o reati informatici, riguardano le seguenti aree di intervento;
1) Frodi informatiche;
2) Falsificazioni;
3) Integrità dei dati e dei sistemi informatici;
4) Riservatezza dei dati e delle comunicazioni informatiche.

Tra i reati che più frequentemente vengono compiuti, e che ricadono, tra gli altri, all’interno della frode informatica, vi sono le cosiddette pratiche di Phishing.
Il phishing altro non è che un’attività finalizzata ad estorcere dati personali (in prevalenza legati alle carte di credito o ai conti bancari) attraverso una richiesta esplicita al suo legittimo possessore.
Il principale metodo per porre in essere il phishing è quello di inviare una mail in tutto e per tutto simile a quella che verrebbe inviata da un regolare istituto (banca, sito d’aste, provider, ecc. e con relativo logo identificativo), nella quale si riportano vari tipi di problemi tecnici (aggiornamento software, scadenza account, ecc.) che motivano l’utente a cliccare sul link riportato nella mail per andare ad aggiornare i propri dati personali.
Chiaramente il link non porta al vero sito dell’istituzione, ma ad un sito fasullo ed opportunamente creato dall’autore del reato di phishing, che si impossesserà cosi dei dati inseriti dall’utente.
Dal punto di vista della prevenzione, il phishing si configura come uno di quei reati che possono facilmente essere debellati con una corretta informazione agli utenti.
A tal scopo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha stilato una lista di 10 punti chiave nella prevenzione del phishing: (continua…)

Pubblicato in LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB (con la collaborazione di Simona Lo Iacono)   2 commenti »

venerdì, 26 ottobre 2012

È online la puntata con RAUL MONTANARI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 26 ottobre 2012

È online la puntata con RAUL MONTANARI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 26 ottobre 2012

raul-montanari-tempo-innocenza

L’ospite della puntata di venerdì 26 ottobre è stato Raul Montanari, con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo Il tempo dell’innocenza (Dalai). Una storia “forte” e coinvolgente che si incentra nella seguente domanda: se per salvare la vita di una persona cara fosse necessario uccidere a sangue freddo un’altra persona… lo fareste?
Abbiamo avuto modo di discutere del libro e dei temi a esso collegati. Ma abbiamo anche avuto modo di conoscere un po’ meglio Raul Montanari (al quale abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa sugli inizi della sua attività di scrittore).

Nella seconda parte della puntata, Raul Montanari ha letto un brano tratto da “Il tempo dell’innocenza“.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

* * *

Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internetcliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

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[Cliccare sui link, per seguire LetteratitudineNews e LetteratitudineRadio]

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mercoledì, 24 ottobre 2012

IL COMANDANTE E LA CICOGNA di Silvio Soldini

IL COMANDANTE E LA CICOGNA di Silvio Soldini

con Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Luca Zingaretti, Claudia Gerini, Maria Paiato, Luca Dirodi e Serena Pinto

Recensione di Ornella Sgroi

Cosa penserebbero oggi di noi i condottieri, navigatori, poeti e filosofi che hanno reso grande l’Italia?
Giuseppe Garibaldi o Leonardo Da Vinci, per esempio. O il sempre romantico Giacomo Leopardi.
Niente di buono, probabilmente. Come capita alle loro statue di bronzo o marmo che decorano piazze e giardini pubblici e che dall’alto della loro visuale osservano come siamo diventati.
Se queste statue potessero parlare, magari con la voce di Pierfrancesco Favino o di Neri Marcorè, ne avrebbero di considerazioni da fare. Considerazioni dalle quali prende spunto il nuovo film di Silvio Soldini, Il comandante e la cicogna, per raccontare l’Italia di oggi da due diverse prospettive: quella di chi vive il presente, tra mille difficoltà, e quella di chi dal passato lo osserva, con mille perplessità.
Sotto gli occhi di Garibaldi, Leonardo, Leopardi e di un cavaliere Cazzaniga che ricorda tanto Berlusconi, si scontrano e incontrano le vite di Leo (Valerio Mastandrea), idraulico vedovo alle prese con i problemi dei due figli adolescenti Elia e Maddalena, e di Diana (Alba Rohrwacher), artista squattrinata e sognatrice alle prese con un padrone di casa eccentrico, Amanzio (Giuseppe Battiston), e un datore di lavoro truffaldino (Luca Zingaretti). Insieme a loro c’è pure Agostina, una cicogna che sorvola tetti e strade di un’Italia alla deriva, tanto da spingerla ad andare a cercare in Svizzera una maggiore civiltà.
Scritto con grande creatività da Soldini e la sua storica sceneggiatrice, Doriana Leondeff, e affidato ad un carosello variopinto di strani personaggi, in un’atmosfera che ricorda tanto Pane e tulipani (2002) e Agata e la tempesta (2004) ma con uno sguardo più attento al (mal)costume sociale, Il comandante e la cicogna è un film pieno di idee e magia. Una favola poetica che parla dell’oggi con leggerezza e acume, mettendo insieme i toni della commedia surreale e romantica, la vivacità dei vecchi cartoni animati e la sorpresa dei libri pop up. Ma senza mai perdere il contatto con la realtà, grazie soprattutto al modo in cui il regista riesce a raccontare i suoi personaggi, e cioè mostrando allo spettatore il loro modo di guardare il mondo assumendo direttamente il loro punto di osservazione.
È così che nessuno, né l’idraulico Mastandrea con il sopracciglio imbiancato da un forte shock, né l’artista Rohrwacher che decora l’ingessatura del proprio naso rotto, né il bonificatore urbano Battiston che parla per citazioni svolgendo opera di sensibilizzazione alla bellezza, né l’avvocato Zingaretti che tutela gli imbroglioni e inguaia gli onesti, degenerano mai nella macchietta fine a se stessa. Ricomponendo un quadro armonico in cui persino un gruppo di statue parlanti ed un ragazzino che dialoga con una cicogna risultano a loro modo credibili. E inguaribilmente adorabili.
Merito di un cast indovinato, che trasforma la stravaganza in normalità, e di un regista che sa dirigere magistralmente i suoi attori, che abbiano due gambe, due ali o una testa di bronzo. Un regista, Soldini, che con la macchina da presa riesce persino a fare recitare le sue statue come fosse la cosa più naturale del loro essere immobili, senza fare ricorso agli effetti speciali (tranne in un’ultima scena) e giocando solo con le inquadrature e il montaggio. Che danzano sulle note orchestrate dalla Banda Osiris, seguendo in un unico grande valzer il battito del film.

* * *

Leggi l’introduzione di Massimo Maugeri

Il trailer del film

(continua…)

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lunedì, 22 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 4

Osservatorio LitBlog n. 4: settimana dal 15 al 21 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Il traduttore letterario negli Stati Uniti
(Il problema del tre per cento pubblicato da Giuseppe Zucco su Nazione Indiana)

Abbiamo discusso più volte su Letteratitudine dell’importante apporto alla letteratura, e alla conoscenza della cultura in genere, da parte dei traduttori, all’impegno e alla dedizione profusa da parte di questi professionisti preziosi e necessari. (Qui il link permanente).

Tengo molto a segnalarvi questo interessante contributo di Sivia Pareschi, traduttrice fra gli altri di Jonathan Franzen, Corman Mc Carthy, Don DeLillo e molti ancora. L’idea che abbiamo quando pensiamo all’America è di grande apertura verso la cultura e di rispetto di quei principi che sono alla base dell’idea comune di democrazia. Tuttavia l’apertura che questo paese riserva alla letteratura proveniente da altri paesi è molto scarsa: soltanto il 3% dei libri pubblicati nel paese è rappresentato da titoli stranieri tradotti. Mi sembra veramente poco, così come prima di leggere questo articolo mi sembrava relativamente bassa anche la percentuale riservata dall’Italia ai libri tradotti, percentuale che si aggira intorno al 20%. Una percentuale che fra l’altro da noi ha avuto un leggero calo, probabilmente per i costi maggiori da sostenere rispetto a libri italiani da pubblicare. L’articolo ci illustra quali possano essere le motivazioni di una scelta editoriale e ci sottolinea le differenze fra la politica di un paese e l’altro. Noi speriamo che questo prezioso lavoro dei traduttori sia sempre più valorizzato e coadiuvato da giuste politiche di sostegno istituzionali atte a promuovere ciò che di più bello esiste nella cultura: le diversità.

* * *

Non solo borse ?

(Louis Vuitton inaugura un salone letterario in boulevard Saint Germain: di Viviana Lisanti da Finzioni) (continua…)

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domenica, 21 ottobre 2012

STALKING E CYBERSTALKING (Le nostre vite tra diritto e web n.2)

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 2: STALKING E CYBERSTALKING

L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

La Cassazione si adegua all’evoluzione dei mezzi di comunicazione: punite le “persecuzioni online”

Che cos’è il cyberstalking?
Per darne una definizione compiuta è bene partire dalla definizione di stalking.
L’art. 7 del d.l. 23 febbraio 2009 sulle Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e contrasto alla violenza sessuale ha introdotto l’art. 612 bis del Codice Penale, rubricato “Atti Persecutori”, che recita:
< La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale di deve procedere d’ufficio>>.
Da una prima lettura di questa norma si rileva come lo stalking richiami condotte che già di per sé costituiscono reato (minaccia, molestia, lesioni personali, omicidio), ma proprio con lo scopo di reprimere il particolare fine criminologico dello stalker, il legislatore ha voluto prevedere una norma e un sistema sanzionatorio ad hoc accompagnato da norme accessorie.
Il nuovo istituto costituisce, quindi, una sorta di affinamento della preesistente norma sulla violenza privata: delinea infatti in modo più specifico la condotta tipica del reato e richiede che tale condotta sia reiterata nel tempo e tale da «cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura» alla vittima.
La condotta reiterata deve creare un disagio psichico, un «timore» che può benissimo tramutarsi in uno stato patologico di ansia, tale da determinare un mutamento del vivere quotidiano. Infatti, tra i vari eventi che la condotta tipica può causare, vi è l’alterazione delle proprie abitudini di vita, la quale può essere vista come una particolare ipotesi di violenza privata.
L’ulteriore bene giuridico tutelato è l’incolumità individuale, quando le minacce o le molestie provochino il “perdurante e grave stato di ansia o di paura”, che comporta la lesione del bene salute.
Etimologicamente, infatti, il termine inglese stalking, suggerito dalla letteratura scientifica specializzata anglofona in tema di molestie assillanti, intende un insieme di comportamenti molesti e continui, costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate oscene od indesiderate.
Lo stalking è considerato reato in diversi paesi del mondo ed ovunque le norme anti-persecuzione sono volte a tutelare le vittime di tutti quegli atti persecutori che, per la loro caratteristica di ripetitività e perduranza nel tempo, provocano nelle persone colpite stati di ansia e paura per la propria incolumità o le costringono ad alterare significativamente le proprie abitudini di vita.
In Italia la Cassazione ha dichiarato punibile con l’accusa di stalking la persecuzione di un utente con messaggi continui attraverso il noto social network Facebook.
Secondo la Corte di Cassazione è punibile per stalking ex art. 612 bis C.P. anche chi perseguita con tag su foto e video oltre che con messaggi continui sul social network.
Già a partire dalla sentenza n. 32404 del 30 agosto 2010 la Cassazione aveva infatti statuito che “la persecuzione attraverso l’invio di video e messaggi tramite Facebook è idonea a configurare reato di stalking”.
Ultimamente la Cassazione, sez. V penale, 12 aprile 2012 n. 13878, Pres. Oldi, Rel. Zaza ufficializza la nascita del cyberstalking, ossia dello stalking esercitato attraverso social network, posta elettronica e messaggi in rete.
Da notare che la condotta di disturbo non è punibile solo penalmente ma è anche risarcibile sotto il profilo civilistico, ove si tramuti in una danno alla salute e alla persona.

* * *

Tutte le puntate di Le nostre vite tra diritto e web” sono disponibili qui…
(continua…)

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giovedì, 18 ottobre 2012

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO – LETTERATITUDINE IN FM

Per motivi tecnici, la trasmissione di domani venerdì 19 ottobre con Raul Montanari (incentrata sul nuovo romanzo “Il tempo dell’innocenza” – Dalai editore) andrà in onda la settimana prossima: venerdì 26 ottobre (sempre intorno alle h. 13).
Domani andrà in onda una replica delle puntate precedenti.
Mi scuso con i nostri ascoltatori per la variazione di programma.
Massimo Maugeri

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

mercoledì, 17 ottobre 2012

NON LASCIAR MAI CHE TI VEDANO PIANGERE, di Amir Valle

Nuovo appuntamento con Babelit: lo spazio di Letteratitudine dedicato all’incontro con autori non italiani nell’ambito di un dibattito bilingue. In questa nuova puntata di Babelit incontreremo lo scrittore, saggista, critico letterario e giornalista cubano Amir Valle (Cuba, 1967), il quale ha ottenuto importanti riconoscimenti in paesi come: Colombia, Repubblica Domenicana, Germania e Spagna per saggi, racconti e romanzi. Ha pubblicato più di una ventina di libri, ma in questa occasione discuteremo del suo primo romanzo pubblicato in Italia: “Non lasciar mai che ti vedano piangere” (edito da Anordest, nella collana Célebres Inéditos diretta da Gordiano Lupi; la traduzione del libro è di Giovanni Agnoloni). Si tratta di un romanzo (pubblicato contemporaneamente in Italia, Spagna, Germania, Francia e Stati Uniti) che ha già beneficiato di ottimi riscontri a livello internazionale: una storia coinvolgente e dai ritmi molto serrati, basata su una serie di coincidenze che hanno “incrociato” le vicende di personaggi celebri del calibro di Charles Chaplin, Marylin Monroe e Joe Dimaggio.
Vi riporto, di seguito, la scheda del libro:

Un romanzo d’impatto, che intreccia tra loro i destini di personaggi che hanno segnato il Novecento. Su tutti, Charles Chaplin, al centro di intrighi politici e sconcertanti coincidenze storiche: un rapimento ordinato da Hitler nel 1941, dopo aver visto “Il grande dittatore”; un tentato sequestro dell’attore insieme a Marylin Monroe e Joe Dimaggio, ordito da Ernesto Guevara nel 1952; il trafugamento del cadavere di Chaplin da parte di un gruppo di estrema destra, nel 1978.
Tre storie che convergono nelle parole di una neonazista pentita, vittima di indicibili violenze e salvata dall’orrore proprio dal ricordo dei film di Chaplin.
Le sue memorie dolorose collegano tutte le vicende narrate, che toccano alcuni tra i massimi drammi del Novecento: da una parte, la seconda guerra mondiale, i campi di sterminio e Berlino distrutta e poi lacerata dal Muro; dall’altra, il Sudamerica segnato dalla povertà e il sogno di un’utopica rivoluzione. E’ una storia di intrighi legati allo stesso personaggio storico, il che ne fa un romanzo noir con una particolare connotazione storica.

Amir Valle (Cuba)Discuteremo di questo libro, e delle tematiche da esso trattate , direttamente con Amir Valle, l’autore del romanzo (foto accanto). Parteciperà alla discussione anche il già citato Giovanni Agnoloni, che svolgerà il ruolo di traduttore “simultaneo” online (grazie, Giovanni!). Vi invito a rivolgervi direttamente ad Amir, per porgli domande sul suo libro (ma anche, in generale, sulla sua attività di scrittore).
Come sempre, per favorire la discussione, proverò a formulare qualche domanda concentrandomi in modo particolare su uno dei “protagonisti” di questo libro: Charlie Chaplin (figura centrale nel romanzo di Valle).

1. Avete mai visto un film di Chaplin? Qual è il vostro preferito?

2. E “Il grande dittatore”? Nel caso in cui l’aveste visto… che ricordo conservate di questo film?

3. Che tipo di contributo ha dato Chaplin allo sviluppo dell’arte del Novecento e del cinema in particolare?

4. Che impatto ha avuto l’opera di Chaplin sulla storia della seconda metà del XX secolo?

5. In che modo un personaggio celebre può proteggersi dal “potere politico” che cerca di soggiogarlo?

Vi ringrazio in anticipo per la partecipazione.

Massimo Maugeri
(continua…)

Pubblicato in A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE, BABELIT, incontri con autori non italiani, SEGNALAZIONI E RECENSIONI   139 commenti »

lunedì, 15 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 3

Osservatorio LitBlog n. 3: settimana dall’8 al 14 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La letteratura che ci libera
(Post di Davide Ecatti da Sul Romanzo)

E’ il potere della letteratura, è la forza dell’immaginazione che ci cattura e ci porta via, lontano dalla vita che altrimenti sarebbe una prigione di regole imposte. E’ la letteratura che fa spiccare il volo all’anima verso la libertà. E’ tutto questo, ed altro ancora, ciò che ci suggerisce questo post raccontandoci come i personaggi della letteratura possano diventare anelli di congiunzione fra noi e i mondi altri. Sancho Panza crea Don Chisciotte per poi seguirlo nelle sue scorribande e vivere in un mondo immensamente più colorito, è quanto nasce dalla penna del grandissimo scrittore ceco Franz Kafka con il racconto breve “La verità su Sancho Panza”.
Scopriremo leggendo l’interessante articolo di Ecatti che anche il D’Annunzio giovane scrisse un racconto dal titolo “ La morte di Sancho Panza” un povero cane ammalato in un’ambientazione fra fanciulle dell’alta società. Non è solo forza dell’immaginazione, suggestione semplice, credo che anche l’autore dell’articolo voglia suggerire qualcosa di più. Un’identificazione in alcuni paradigmi letterari che travalicano il tempo stesso della loro creazione per sollevarci da un quotidiano e renderci la dimensione più alta e sensibile della cosiddetta follia.

* * *

Insolite bizzarrie delle case dei libri
(Tour tra le biblioteche più bizzarre del mondo di Barbara: da Booksblog)
(continua…)

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sabato, 13 ottobre 2012

LA CONVENZIONE DI LANZAROTE (Le nostre vite tra diritto e web n.1)

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LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 1: LA CONVENZIONE DI LANZAROTE

L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

Ratificata in Italia la convenzione di Lanzarote che introduce la parola “pedofilia” nel codice penale. Punite le condotte on line.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 235 dell’8 ottobre 2012 è stata pubblicata la legge del 1° ottobre 2012, n. 172 di «Ratifica ed esecuzione della Convenzione delConsiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale», adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa il 12 luglio 2007 ed aperta alla firma il 25 ottobre 2007 a Lanzarote.
Si tratta di un documento con il quale i Paesi aderenti si sono impegnati a rafforzare la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, adottando criteri e misure comuni sia per la prevenzione del fenomeno, sia per il perseguimento dei colpevoli e la tutela delle vittime.
Tra le novità più importanti contemplate dalla Convenzione di Lanzarote è da annoverare l’introduzione di due nuovi reati: l’istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia e l’adescamento di minorenni.
Si tratta di tipiche fattispecie nate in rete.
Previste pene più severe per tutta una serie di altri reati: dai delitti di maltrattamenti in famiglia a danno di minori, ai reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dei reati a sfondo sessuale in danno di minori.
È inoltre previsto un inasprimento delle pene anche per i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile.
Con la nuova L. 172/2012, che entrerà in vigore il prossimo 23 ottobre 2012, si è data dunque attuazione nel nostro ordinamento alla detta Convenzione.
L’adesione alla Convenzione di Lanzarote integra un percorso di progressiva attenzione dello Stato italiano verso la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia sulla scorta delle numerose pulsioni e denunce nate dalla polizia di stato che ha operato un intenso controllo delle pratiche on line.
L’organizzazione a tutela dei minori Save the Children, in persona del direttore generale Valerio Neri ha commentato: “L’ Italia potrà finalmente avvalersi di uno strumento fondamentale di protezione e di contrasto dai frequenti casi di abuso e sfruttamento sessuale che avvengono anche attraverso la rete”.
(continua…)

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sabato, 13 ottobre 2012

LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB

di Massimo Maugeri

Chi mi segue sa che, sin dai primissimi tempi di Letteratitudine, ho cercato di prestare molta attenzione all’evoluzione della Rete (con i suoi pro e i suoi contro).
Qualcuno si ricorderà di questo vecchio post del 18 marzo 2007  intitolato “La rivoluzione Internet e Pasolini”. Il concetto di “rivoluzione” legato al web, per quanto mi riguarda, è confermato ancora oggi… ma con le dovute cautele e con un adeguato grado di consapevolezza cresciuto nel tempo e con l’esperienza (di questi concetti ne parlo ampiamente nell’introduzione del secondo volume di “Letteratitudine, il libro”, in uscita – anche in versione cartacea – per i tipi di Historica).
Già in questo post del 26 settembre 2006, pur ammettendo l’importanza innovativa e le “comodità” offerte da Google (il più importante motore di ricerca al mondo), avevo ritenuto opportuno evidenziare il rischio che il più grande colosso internauta (capace di controllare i dati personali dei suoi utenti in maniera impressionante) potesse fungere da Grande Fratello. In questi ultimi anni, poi, c’è stata l’esplosione dei due grandi social network: Twitter, ma soprattutto di Facebook (al momento il più grande social network esistente in rete, ma pure la più grande “rete sociale” di tutti i tempi). Facebook fornisce un validissimo aiuto per la ricerca di “contatti” e per instaurare nuove “amicizie”… e anche – fanno notare i più accaniti sostenitori – per contribuire alla crescita di occupazione e del prodotto interno lordo dei paesi in cui opera. Anch’io, d’altra parte, ho un profilo aperto su Facebook, che consulto quasi giornalmente. Non bisogna dimenticare, però, di far parte di un’allegra brigata di 800 milioni di potenziali “clienti” i cui dati possono essere utilizzabili da qualunque azienda di marketing (nonostante i tentativi di miglioramento della garanzia della privacy). Inoltre è bene sapere che Facebook si può anche prestare per fini loschi (i furti di identità da parte di delinquenti comuni o da vere e proprie organizzazioni criminali non fanno più notizia). Si è discusso dei pro e dei contro di Facebook nell’ambito di un dibattito on line che rimane tutt’ora aperto e suscettibile di interventi.
Un’altra considerazione importante riguarda il concetto di responsabilità legale della scrittura in Rete. Troppo spesso si interviene in Internet con l’errata convinzione di entrare in una specie di “zona franca”, di poter scrivere qualunque cosa, dimenticando che accanto ai diritti figurano… “responsabilità” (qual è, per esempio, il limite tra il sacrosanto diritto alla critica, anche in letteratura, e l’offesa sanzionabile da un punto di vista legale? E tale “sanzionabilità”, in che misura risente delle ripercussioni derivanti dalla “immediatezza” e “aterritorialità” della pubblicazione online?). Tempo fa chiesi a Simona Lo Iacono, scrittrice e magistrato, dirigente del Tribunale di Avola (SR), di predisporre un intervento sul tema, con l’obiettivo di poter fare chiarezza e soprattutto… informare. Ne è venuta fuori una discussione molto interessante (pubblicata nel novembre 2008, ma tutt’ora valida e attuale), dove la Lo Iacono ha risposto alle domande di natura tecnica pervenute dai frequentatori del blog (avvalendosi della sua esperienza di magistrato maturata in quindici anni di brillante carriera).
Tra i contro della rivoluzione Internet è bene includere il proliferare di casi di pedofilia e pedopornografia on line. Sul lato destro del blog, compare un riquadro nero con una scritta rossa. La scritta è la seguente: Contro la pedofilia e la pedopornografia. I bambini hanno solo bisogno di amore vero, aiutaci ad aiutarli. Cliccando sul banner, si apre la pagina dedicata a un altro dibattito “fondamentale” (avviato nel dicembre 2009), il cui protagonista è un prete coraggioso: don Fortunato Di Noto, creatore dell’associazione Meter. Don Di Noto da oltre sedici anni spende la sua attività pastorale in difesa dei diritti dei bambini, lottando strenuamente (e mettendo a repentaglio la sua stessa vita) contro i pedofili e gli “imprenditori” pedopornografici che agiscono spesso indisturbati sul web. Una discussione importante e utile, quella che ha visto il coinvolgimento di don Fortunato… con la collaborazione della già citata Simona Lo Iacono e gli interventi di esperti del settore tra cui quello del dottor Marcello La Bella (dirigente della polizia postale di Catania, da sempre impegnato nell’opera di prevenzione e di educazione nella scuola e nella famiglia attraverso corsi e incontri sull’uso della Rete e sulla conoscenza dei suoi pericoli).
E poi, in questi anni, ci siamo occupati di altre tematiche attinenti a quanto accennato: dai problemi connessi alla cosiddetta dipendenza dalla Rete, agli inevitabili cambiamenti che si profilano nell’ambito della tutela del diritto d’autore.

Sulla scia di questo percorso, si innesta il nuovo spazio letteratitudiniano che – in collaborazione con l’amica scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono (già citata in precedenza) – vorrei mettere a disposizione di tutti coloro che vorranno seguirci. Il tempo che passiamo in Internet si è molto allungato in questi ultimi anni (e sarà destinato a crescere ulteriormente). Così come sono aumentate le nostre “attività online”. Quasi tutti hanno un account di posta elettronica e in moltissimi hanno almeno un profilo aperto su uno dei principali social network. Aumentano il numero di compravendite effettuate sul web e il quantitativo e le tipologie di servizi che possiamo ricevere collegandoci online. Pur rimanendo sull’onda di quella rivoluzione a cui si faceva riferimento prima, dove (continuo a pensarlo) gli aspetti positivi superano di gran lunga quelli negativi, bisogna comunque prestare attenzione alle varie trappole che pullulano in Rete. Allo stesso modo ritengo necessario che ci si tenga informati su come l’evoluzione digitale e le nuove tecnologie incideranno sulla nostra quotidianità (nel bene e nel male). Da qui l’idea di creare questo nuovo spazio: una sorta di bollettino periodico destinato ad accogliere le “notizie giuridiche” attinenti, appunto, alla Rete e alle nuove tecnologie. Si chiamerà “Le nostre vite, tra diritto e web” e lo aggiornerò con l’indispensabile supporto di Simona (che ringrazio di cuore!). Troverete informazioni sulle più interessanti novità normative e sui più recenti orientamenti giurisprudenziali per ciò che riguarda la Rete e, appunto, l’inevitabile ripercussione sulle nostre vite. “Le nostre vite, tra diritto e web” sarà uno spazio segnalazione, non uno spazio dibattito (dunque la sezione “commenti” rimarrà chiusa). L’intento è, per l’appunto, quello di far conoscere e di divulgare. Per questo chiedo a tutti gli amici blogger che seguono Letteratitudine di linkare e/o segnalare queste “pillole di diritto e web” sui loro siti. Ringrazio tutti in anticipo per la collaborazione.
(Massimo Maugeri)

* * *

diritto-e-web-2INTERNET E LA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA

di Simona Lo Iacono

L’avvento di internet ha creato un mondo parallelo alla realtà, seduttivo, impalpabile, che ha subito dato l’impressione di uno spazio aperto, senza limiti. In una parola: libero, gratuito, accessibile.
Si è pensato che questo mondo fosse sottratto alle leggi della quotidianità, e che in esso ogni potenzialità fosse ampliata: di espressione, di contatto, di notizia.
Questo è avvenuto perché l’immaterialità del web ha mutato la percezione delle relazioni umane e ha come abbattuto il limite necessario che deve regolarle.
La nuova percezione del mondo esige dunque una rinnovata consapevolezza di esso. Esige anche uno sforzo atto a fondare una relazione corretta con “l’altro” e con lo strumento che viene utilizzato, con le sue potenzialità lesive.
Ecco perché non può esserci vera “vita” in rete, se non attraverso una riflessione che consenta a chi ne fruisce di riappropriarsi delle percezioni della realtà, pur restando nel mondo del web.
Lo strumento per acquisire consapevolezza è da sempre il diritto che scompone le relazioni, ne svela l’apparenza, ne denuncia la falsità.
Al diritto spetta il ruolo di stabilire il limite tra un essere umano e un altro, la regola che determina gli spazi di appartenenza e di non aggressione.
E’ dunque al diritto che è rimesso il compito di far emergere una nuova consapevolezza nella realtà virtuale.
Poiché però non può esserci consapevolezza senza conoscenza, e il mondo della legislazione e della giurisprudenza corre in fretta, è necessaria una guida facile, pratica, “in pillole”, che prenda per mano l’inesperto viaggiatore del web e lo aiuti a fruire delle potenzialità della rete con un nuovo senso delle cose.
Lo scopo è lo stesso che il diritto si propone nella vita reale: creare una coscienza.
Lo diceva benissimo Pirandello e lo possiamo applicare al nostro confuso mondo di cavi e computer: la tua coscienza significa “gli altri dentro di te”.
(Simona Lo Iacono)

(continua…)

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venerdì, 12 ottobre 2012

È online la puntata con, LORETTA NAPOLEONI ospite di “Letteratitudine in Fm” del 12 ottobre 2012

È online la puntata con LORETTA NAPOLEONI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 12 ottobre 2012

loretta-napoleoniOspite della puntata di di “Letteratitudine in Fm” del 12 ottobre 2012 è stata la saggista ed economista Loretta Napoleoni con cui abbiamo discusso del suo libro “Il contagio” (Rizzoli).
Una puntata importante, incentrata – tra l’altro – sull’attuale crisi “sistemica” dell’economia internazionale.
Nella seconda parte della puntata, è stato letto un brano tratto dal nuovo capitolo inserito dalla Napoleoni nell’ultima edizione de “Il contagio”.

A fine puntata sono stati segnalati due libri di letteratura straniera pubblicati da Longanesi: “Niceville” di Carsten Stroud e “L’indovina di Istanbul” di Michael David Lukas (è stata letta una pagina tratta da quest’ultimo libro).

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internetcliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

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[Cliccare sui link, per seguire LetteratitudineNews e LetteratitudineRadio]

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mercoledì, 10 ottobre 2012

UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA di Jacques Audiard

UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA di Jacques Audiard

con Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure

Recensione di Ornella Sgroi

Vite che arrancano e stridono come ingranaggi arrugginiti. Anime che sanguinano e corpi che si spezzano con il rumore di ossa rotte. Tranciate. Esistenze che si trascinano, fino a quando il momento di rimettersi in piedi arriva. Crudele e inesorabile. Ma anche salvifico e indispensabile.
Altrimenti le storie di Ali (Matthias Schoenaerts) e Stephanie (Marion Cotillard) non si intreccerebbero mai. E non ci sarebbe questo magnifico film di Jacques Audiard. Ispirato dalla raccolta di racconti “Ruggine e Ossa” di Craig Davidson, all’interno della quale però i due protagonisti creati dal regista francese non esistono, pur essendo incarnazione ultima e sintesi della forza e della brutalità delle pagine che hanno innescato il processo della loro generazione.
Lui non ha soldi, è rozzo, non conosce garbo né delicatezza. E ha un figlio di 5 anni di cui occuparsi, Sam (Armand Verdure). Il suo corpo, forte e rabbioso, l’unico strumento su cui potere fare affidamento. Al contrario di lei, splendida addestratrice di orche, costretta su una sedia a rotelle da un incidente a bordo piscina che, durante uno show acquatico, le ha portato via le gambe. A sorreggerla, solo il cuore e la determinazione. Con la voglia di ricominciare, cui darà spinta senza inutili pietismi proprio quell’uomo fatto solo di istinto.
Jacques Audiard è uno dei pochi registi, e tra i migliori, capace di cogliere ed esaltare tutta la bellezza della vita attraverso i contrasti e le contraddizioni della crudeltà di cui può essere pervasa. E lo fa con un cinema che lui stesso definisce “espressionista” per la forza con cui le immagini e la forma cinematografica si mettono al servizio del dramma, alternando note cupe e introspettive con improvvisi squarci di luce che feriscono e al contempo rigenerano lo sguardo dello spettatore, con intensità ed emozione.
Lo aveva già fatto con i suoi precedenti film, in particolare in Tutti i battiti del mio cuore (2005) e ne Il profeta (2009). E lo fa ancora oggi con Un sapore di ruggine e ossa, una storia d’amore in cui proprio l’amore non sembra avere alcuno spazio nel percorso catartico che il regista delinea per i suoi protagonisti, impegnati a cambiare la propria esistenza. Nonostante tutto. Ma l’amore c’è, in tutte le sue declinazioni, anche se non è mai un sentimento scontato e gratuito, piuttosto un legame che si costruisce poco alla volta, passo dopo passo, abbattendo limiti personali e barriere socio/architettoniche.
Sulle note di un compositore come Alexandre Desplat (The Artist di Michel Hazanavicius e Reality di Matteo Garrone), valore aggiunto notevole ad ogni pellicola alla quale collabora, Jacques Audiard ci regala un film ruvido, sporco, soprattutto di sangue rappreso su corpi feriti e martoriati. Eppure è un film pieno di bellezza, in cui la vita irrompe prepotente nonostante le storture. Nonostante il sapore di ruggine e il rumore di ossa, che si dissolvono in momenti di grande suggestione, nei bagni di sole controluce o nei gesti danzanti di una Marion Cotillard in sedia a rotelle. Sirena senza coda che incanta orche e uomini con tutta la sua femminilità.

* * *

Leggi l’introduzione di Massimo Maugeri

Il trailer del film

(continua…)

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martedì, 9 ottobre 2012

LETTERATITUDINE SU RAI LETTERATURA

Il portale sulla letteratura di Rai EducationalRingrazio lo staff di Rai Letteratura e Rai Edu per avermi invitato a partecipare a una delle loro trasmissioni realizzate attraverso registrazioni via web cam. Mi è stato chiesto di raccontare qualcosa su: la storia di Letteratitudine, la sua “apertura internazionale”, il concetto di “open blog”, la sua “interdisciplinarietà” e sull’imminente uscita del nuovo volume di “Letteratitudine, il libro“.
Chi lo desidera, può dare un’occhiata cliccando qui.

letteratitudine-su-rai-letteratura
Ecco… ci tenevo a segnalare questo nuovo importante appuntamento per Letteratitudine e per tutti coloro che seguono questo blog. Chiederò la vostra partecipazione e i vostri commenti in un prossimo post (lo pubblicherò la settimana prossima) dedicato ai sei anni di vita di questo blog. Una vera e propria “festa” online a cui spero che non mancherete.
Grazie di cuore per l’attenzione!
Massimo Maugeri

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lunedì, 8 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 2

Osservatorio LitBlog n. 2: settimana dal 1° al 7 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La stupidità degli scrittori
(post di Giacomo Sartori da Nazione Indiana)

La stupidità può far danni o può far bene alla scrittura?

Questa settimana per voi amici di Letteratitudine il primo post è insolito e a mio avviso da leggere sorridendo, cogliendone le sfumature provocatorie ed originali. Tuttavia proseguendo la lettura anche nei post di interventi dei lettori del blog, posso capire che a qualcuno non sia gradito del tutto. Parere personalissimo: mi sono molto divertita ed ho apprezzato soprattutto la caratterizzazione umana e colorita dei grandi e meno grandi scrittori, del passato e di oggi.
Pare che l’autore del post ritenga la troppa intelligenza un freno per la buona riuscita della letteratura, intelligenza artificiosa inverosimile e soffocante di ogni afflato letterario vivo e spontaneo. In un certo senso è anche prepotente l’intelligenza che piega e tende a voler sottomettere. Arrogante nella sua baldanza esibizionistica e fin troppo entusiastica di vita, impedisce all’umana stupidità di far volare in alto le parole.
“Dante era un bigotto pedantone con il dente avvelenato, Stendhal un presuntuoso sempliciotto, Flaubert un tetro maniaco depressivo, Baudelaire un irresponsabile sotto tutela, Cervantes un mezzo deficiente, Dostoevskij uno psicopatico, …” sono solo alcuni dei ritratti dell’autore del post dipinti con originale piglio provocatorio. A me hanno fatto amare ancora di più quell’idea di imperfezione ed incompiuta risposta che dovrebbe lasciare la letteratura. Tanto tanto lontana, soprattutto nei grandi scrittori, dall’esibita consapevolezza di stare a realizzare qualcosa di perfetto.

* * *

Le parole del tempo e la letteratura. Gualberto Alvino. La parola verticale. Pizzuto, Consolo, Bufalino, con una prefazione di Pietro Trifone, Napoli, Loffredo, 2012
(post di Giuseppe Panella da La poesia e lo spirito) (continua…)

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sabato, 6 ottobre 2012

È online la puntata con DACIA MARAINI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 5 ottobre 2012

È online la puntata con DACIA MARAINI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 5 ottobre 2012

dacia-maraini-l-amore-rubatoNella puntata di venerdì 5 ottobre 2012 è tornata a trovarci Dacia Maraini, fresca vincitrice del Premio Campiello alla carriera, nonché candidata al Premio Nobel della Letteratura di quest’anno (ne abbiamo discusso in radio con l’interessata). Ma soprattutto abbiamo avuto modo di occuparci del nuovo libro della Maraini: “L’amore rubato” (Rizzoli). Un libro importante e attualissimo, strutturato in otto racconti che narrano otto storie di donne vittime della violenza e… dell’amore rubato.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

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mercoledì, 3 ottobre 2012

REALITY di Matteo Garrone

REALITY di Matteo Garrone

con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone

Recensione di Ornella Sgroi

Il Grande Fratello italiano chiude i battenti (almeno per quest’anno), ma il seme del delirio mediatico che ha diffuso ha già da tempo messo radici inconsce che sarà difficile estirpare. Nei meandri di un sogno nazionale che non è fatto di fatica, ingegno e talento come nel modello del grande sogno americano, ma solo di esibizionismo estremo di contenitori vuoti, senza cultura, incapaci anche di una qualche dignità.
Bisogna essere abili, però. Per raccogliere i frutti di un sistema che premia solo i più scaltri e annienta chi vi approda con un bagaglio di ingenuità.
Come accade a Luciano Ciotola (interpretato dall’ergastolano Aniello Arena), il pescivendolo napoletano con famiglia a carico sedotto dal mito del successo danaroso e facile, destinato a trasformarsi in ossessione per lui e in incubo per chi gli sta accanto. La moglie Maria (Loredana Simioli), in particolare, complice dell’istigazione familiare al provino per il GF in un supermercato e vittima della follia surreale in cui precipita il marito man mano che si allontana il sogno di entrare nella Casa.
Ma se questa è la trama che si dipana davanti la macchina da presa di Matteo Garrone in Reality, primo film dopo il successo mondiale di Gomorra, non è una banale critica al mondo della televisione ciò cui punta il regista napoletano. Quanto piuttosto un’analisi sociale e di costume, acuta e inquietante, degli effetti che può produrre il potere manipolatorio della tv, e dei media in generale, su una mente fragile come un bicchiere di cristallo lineato. Trasfigurando del tutto il confine tra realtà e raffigurazione di essa, per esplorare l’aspetto più inedito della percezione soggettiva del reale.
Così, nell’atmosfera rarefatta della favola, in cui si annidano mostri mascherati da amici e pericoli mascherati da occasioni, un po’ come accadeva nella storia di Pinocchio, dietro i colori sgargianti e la luce polverosa della pellicola si celano le tinte cupe e fosche di una realtà inquietante che restituisce verità ad un termine inglese – reality, appunto – che nella nostra lingua è diventato ormai sinonimo di finzione nella grande messa in scena della tv. Quella stessa tv che ha invaso con una grande bolla gonfiabile, temporanea ed effimera, i viali di Cinecittà, dove ancora giacciano cimeli storici, intramontabili ma dimenticati, come l’immensa testa incoronata della Venusia de “Il Casanova” di Federico Fellini.
Come un vero pittore qual è, Matteo Garrone dipinge quadri sconcertanti di vita, tra folle speranza e muta disperazione, danzando con la macchina da presa in mano – sulle note di Alexandre Desplat – intorno ai suoi personaggi. Accarezzati con lunghi movimenti di macchina e primissimi piani che catturano lo sguardo prima vivace e ingenuo, poi folle e determinato di un attore sorprendente come Aniello Arena, che ha imparato in prigione l’arte del recitare, e lo sguardo sempre più lucido e disperato di un’attrice come Loredana Simioli, incarnazione della ragione che vince sulla irrazionalità.
Meritatissimo, dunque, il Gran premio alla regia con cui Cannes ha festeggiato un magnifico regista dallo stile in continua sperimentazione, maestro nel dirigere un cast capace e soprattutto indovinato. Per quanto alcune incertezze narrative e ritmiche, dopo un inizio registicamente folgorante, pesino non poco sull’insieme del film che quasi sembra lasciare disperdere l’idea forte su cui è costruito. Con l’intenzione di una commedia che procede in crescente equilibrio sul filo dell’orrore, verso un finale apparentemente irrisolto che, tuttavia, chiude il cerchio della invisibilità cui si (auto)condanna chi non è riuscito a fare parte dell’illusione della celebrità.

* * *

Leggi l’introduzione di Massimo Maugeri

Il trailer del film

(continua…)

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mercoledì, 3 ottobre 2012

L’Osservatorio LitBlog e Letteratitudine Cinema a Pagina3 di RadioRai3

pagina3È con molto piacere che segnalo che, nell’ambito della puntata di Pagina3 (trasmissione culturale di RadioRai3) del 3 ottobre 2012, si è parlato dell’Osservatorio LitBlog di Letteratitudine (che avevo avuto modo di presentare in questo post) e di Letteratitudine Cinema (iniziativa che avevo presentato qui). Si è altresì fatto cenno alla trasmissione radiofonica Letteratitudine in Fm.
È possibile ascoltare la puntata online, cliccando qui.


Ne approfitto per ringraziare la redazione di Pagina3 per l’attenzione che ha voluto riservare a Letteratitudine e alle iniziative in questione.
Grazie mille!
Massimo Maugeri
(continua…)

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lunedì, 1 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 1

Osservatorio LitBlog n. 1: settimana dal 24 al 30 settembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La società della stanchezza

Questa settimana il primo post che ha suscitato la mia curiosità (firmato da Cristò, su Minima et Moralia) parla della necessità di recuperare la lentezza. La filosofia come indirizzo di vita quotidiana, è la filosofia di Byung-Chul Han, La società della stanchezza Nottetempo 2012, filosofo coreano di nuova generazione che si inserisce in quel flusso di pensiero e di studi in cui emerge una fruttuosa ibridazione di discipline: dalla filosofia, alla antropologia , alla sociologia. Siamo una popolazione di umani stanchi, sempre indaffarati, costantemente distratti e sovraffollati mentalmente. Penso che, pur non essendo tutti filosofi, potremmo accostarci a questa lettura prendendo fiato per un momento, mettendo distanza fra noi e la fretta recuperando l’idea di un pensiero unico. Magari sentendoci per un momento proprio come un filosofo classico in feconda meditazione. E dalla stanchezza debilitante scivolare nella stanchezza che generi un senso di salvezza.

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Il ricordo d’infanzia

Perché questo post? (continua…)

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lunedì, 1 ottobre 2012

OSSERVATORIO LIT-BLOG

Sono trascorsi sei anni dalla nascita di Letteratitudine. Un tempo piuttosto lungo, se relazionato alla velocità del web. Eppure siamo ancora qui, insieme a molti dei blog letterari nati ancora prima di questo… e ai tanti che, nel tempo, si sono aggiunti al gruppo. Vista nel suo insieme, la blogosfera letteraria italiana è un corpo unico. E ogni singolo blog rappresenta una cellula di questo grande organismo.
Ciò premesso, è da tempo che medito sulla possibilità di dedicare uno spazio di Letteratitudine ai blog letterari italiani. Del resto, sono tra coloro (be’, sarebbe paradossale il contrario) che credono che i blog letterari abbiano ancora tanto da dire… e da dare. Anche per questo ho aderito (e continuerò ad aderire) con tanto entusiasmo all’iniziativa K-Lit, il primo festival dei blog letterari ideato da Morgan Palmas di Sul Romanzo.

francesca-g-marone

Nasce, dunque, l’Osservatorio LitBlog di Letteratitudine. Una rubrica settimanale destinata a segnalare alcuni dei post pubblicati dai blog letterari italiani.

Non avendo la possibilità di occuparmene personalmente (essendo impegnato in tante altre iniziative), ho deciso di affidare questo spazio a Francesca G. Marone (letteratitudiniana di vecchia data). Francesca (nella foto accanto) darà un’occhiata ai vari blog e, settimana dopo settimana, segnalerà i post che l’hanno colpita di più. L’Osservatorio LitBlog sarà, dunque, uno spazio/segnalazione (non uno spazio/dibattito). E ci tengo a precisare sin da subito che i post segnalati non saranno i migliori della settimana , né i più importanti (lungi da noi immaginare qualcosa del genere)… ma semplicemente quelli che avranno incuriosito di più Francesca. Il tutto, con lo spirito di condivisione che ha caratterizzato Letteratitudine sin dall’inizio.

Ne approfitto per ringraziare di cuore tutti i blogger letterari italiani per il lavoro che svolgono quotidianamente.
A presto!

Massimo Maugeri

P.s. Dell’ Osservatorio LitBlog di Letteratitudine ne ha parlato la trasmissione culturale “Pagina3” di RadioRai3

Tutte le puntate di Osservatorio LitBlog, sono disponibili qui.

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(continua…)

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Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

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Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

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"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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