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Archivio di aprile 2020

giovedì, 30 aprile 2020

MOBY DICK di Herman Melville (Leggerenza n. 20)

imagedi Gianni Bonina

Dopo l’esperienza fatta dieci anni prima come baleniere, Herman Melville scrive Moby Dick perché scopre – e lo precisa nel romanzo – che la caccia ai cetacei ne minaccia l’estinzione, sebbene a metà dell’Ottocento l’illuminazione pubblica e domestica vada sempre più servendosi non più dell’olio di balena ma del gas e presto a New York arriverà anche l’elettricità: ma specifica che la balena “non avrà una fine ingloriosa come i bufali dell’Illinois e del Missouri”, essendo essa immortale. Deificando così quello che pure molte volte chiama “mostro” e “Leviatano”, Melville lascia supporre che il suo capolavoro (tale verrà considerato però solo nel Novecento giacché all’uscita non riscuote il successo di Taipi e delude il mercato americano e inglese) nasca nell’intento non tanto di ricordare la disgrazia nel 1820 dell’Essex, affondato da un capodoglio, quanto soprattutto di affermare il primato della balena sull’uomo con l’esaltarne lo spirito di specie e dotandola di un’intelligenza non diversa da quella dei suoi cacciatori, se non maggiore. (continua…)

Pubblicato in LEGGERENZA (a cura di Gianni Bonina)   Commenti disabilitati

martedì, 28 aprile 2020

LetteratitudineNews: dal 20 al 27 aprile 2020

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dal 20 al 27 aprile 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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CRIMINI E CREDITI di Antonio Di Grado (recensione)

MITI, MIRAGGI E REALTÀ DEL RITORNO di Francesco Roat (un estratto)

COVID-19: guida alla prevenzione e protezione

CLASSIFICA: dal 13 al 19 aprile 2020 – questa settimana segnaliamo “Olive, ancora lei” di Elizabeth Strout (Einaudi)

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del 75° anniversario della Liberazione

Le nuove opere di OCEAN VUONG e GIOVANNA CRISTINA VIVINETTO

MAGGIO DEI LIBRI 2020

RIPARTIRE DAI LIBRI: l’appello al governo di bibliotecari (AIB), editori (AIE) e librai (ALI)

TAOBUK 2020: rinviata l’edizione del decennale

NAXOSLEGGE PER SERGIO CLAUDIO PERRONI

EMOZIONI SENZA COMPIACIMENTO di Gabriella Maggio

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINENEWS   Commenti disabilitati

giovedì, 23 aprile 2020

GIAN ARTURO FERRARI con “Ragazzo italiano” (Feltrinelli) in radio a LETTERATITUDINE

GIAN ARTURO FERRARI con “Ragazzo italiano” (Feltrinelli), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata: Gian Arturo Ferrari con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato “Ragazzo italiano” (Feltrinelli), candidato al Premio Strega 2020.

Come nasce “Ragazzo italiano”? Cosa ha significato per te, che per decenni hai rivestito un ruolo di primo piano nell’editoria italiana, passare dall’altra parte della barricata e diventare autore di un romanzo? Come descriveresti, Ninni, il bambino (e poi ragazzo) protagonista della storia? Che Italia è quella degli anni in cui Ninni cresce? Che ruolo ha la nonna (che il lettore incontra già nell’incipit del romanzo) nella crescita di Ninni? Com’è il rapporto di Ninni con i suoi genitori? Qual è il ruolo della scuola nella vita di Ninni e nelle dinamiche di quell’Italia in cui Ninni da bambino diventa ragazzo? Se dovessi fare un confronto tra la scuola che ha frequentato Ninni e quella che frequentano i ragazzi di oggi, cosa diresti? Cosa rappresenta per Ninni l’abbandono del nomignolo e la “adozione” del nome Piero (diminutivo di Pieraugusto)? In che modo – nell’arco temporale in cui Ninni diventa Ninni/Piero, e poi solo Piero – l’Italia cambia? Tralasciando per un attimo il romanzo: come è cambiata l’editoria italiana di questi ultimi decenni? Se dovessi scegliere un brano musicale come possibile colonna sonora di questo tuo nuovo romanzo, quale indicheresti?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Gian Arturo Ferrari nel corso della puntata.

* * *

La scheda del libro: “Ragazzo italiano” di Gian Arturo Ferrari (Feltrinelli)

La vita di Ninni, figlio del dopoguerra, attraversa le durezze da prima rivoluzione industriale della provincia lombarda, il tramonto della civiltà rurale emiliana, l’esplosione di vita della Milano riformista. E insieme Ninni impara a conoscere le insidie degli affetti, la sofferenza, persino il dolore che si cela anche nei legami più prossimi. Da ragazzino, grazie alla nonna, scopre di poter fare leva sull’immenso continente di esperienze e di emozioni che i libri gli spalancano di fronte agli occhi. Divenuto consapevole di sé e della sua faticosa autonomia, il ragazzo si scava, all’insegna della curiosità e della volontà di sapere, quello che sarà il proprio posto nel mondo.
Nella storia di Ragazzo italiano si riflette la storia dell’intero Paese, l’asprezza, la povertà, l’ansia di futuro, la vicenda di una generazione figlia della guerra ma determinata a proiettare progetti e sogni oltre quella tragedia. Un’Italia dove la scuola è la molla di promozione sociale, e l’avvenire è affollato di attese e promesse. Un’Italia ancora viva nella memoria profonda del Paese, nelle peripezie familiari di tanti italiani. Ferrari le restituisce corpo e respiro senza indulgenze né compiacimenti, con uno stile cristallino e austero, non di rado crudo, con un timbro di coraggiosa sincerità. Capace di esprimere la freschezza del protagonista e di una moltitudine di personaggi lampeggianti di futuro.

Troncati i legami con il nido, eliminati in pratica obblighi e doveri, Ninni, con suo intimo stupore, scoprì che rimaneva ed esisteva altro. Esisteva lui.

* * *

Gian Arturo Ferrari (1944) ha perseguito per un certo tratto una doppia vita. Da un lato l’insegnamento universitario, come professore di Storia del pensiero scientifico presso l’Università di Pavia. Dall’altro l’apprendistato editoriale, prima con Edgardo Macorini alla Est Mondadori, poi per un decennio come stretto collaboratore di Paolo Boringhieri. Editor della Saggistica Mondadori nel 1984, direttore dei Libri Rizzoli nel 1986, rientrato in Mondadori nel 1988, con il 1989 ha scelto infine l’editoria libraria come propria unica vita e si è dimesso dall’Università. Direttore dei Libri Mondadori nei primi anni novanta, è stato dal 1997 al 2009 direttore generale della divisione Libri Mondadori. Dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura, presso il ministero dei Beni e delle Attività culturali. Dal 2015 al 2018 è stato vicepresidente di Mondadori Libri. È editorialista del “Corriere della Sera”. è autore del libro Libro (Bollati Boringhieri, 2014). Ragazzo italiano è il suo primo romanzo.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: “Il valzer delle candele”, interpretazione di Milva; “Sapore di sale” di Gino Paoli (versione live del 2018).

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

lunedì, 20 aprile 2020

MELANIA G. MAZZUCCO racconta la copertina de “L’architettrice” (Einaudi)

MELANIA G. MAZZUCCO racconta la copertina del suo romanzo “L’architettrice” (Einaudi). L’elenco di tutte le puntate di “Scrittori raccontano copertine” è disponibile qui

https://66.media.tumblr.com/b6feb5647e71b1ac2adfdf4fa4c98a3a/6ade37be3ed90f45-3b/s1280x1920/fa3d3095d3b5b251ce39c060e6e80f9aa229d237.jpg

[clicca sull'immagine per visualizzare il video]

(continua…)

Pubblicato in SCRITTORI raccontano COPERTINE   Commenti disabilitati

lunedì, 20 aprile 2020

LetteratitudineNews: dal 14 al 19 aprile 2020

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dal 14 al 19 aprile 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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SAURA. LE STANZE DEL CUORE di Tea Ranno (recensione)

IL TEMPO UMANO di Giorgio Nisini (intervista)

ADDIO A LUIS SEPÚLVEDA, ucciso dal Covid-19

OLTRE GLI SGUARDI di Rossella Campisi

VIRGINIA NEL CASSETTO di Stefano Biolchini (recensione)

GLI SQUALI: la nuova collana in ebook de La nave di Teseo

L’ESTRO DI DIO di Pierangelo Sequeri

QUARANT’ANNI DALLA MORTE DI GIANNI RODARI

RIAPERTURA DELLE LIBRERIE: tra confusione e difformità di vedute

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

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lunedì, 20 aprile 2020

SCRITTORI raccontano COPERTINE: tutte le puntate

L’elenco delle puntate di “SCRITTORI raccontano COPERTINE” (cliccare sui link per visualizzare i video)

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1. Melania G. Mazzucco racconta la copertina de “L’architettrice” (Einaudi)

2. Antonio Scurati racconta la copertina di “M. Il figlio del secolo” (Bompiani)

3. Dacia Maraini racconta la copertina di “Corpo felice” (Rizzoli)

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venerdì, 17 aprile 2020

CIAO, LUIS

https://66.media.tumblr.com/100ede8dc41f9910bc6ec672a8c6f6da/6c15907a108f1138-1a/s1280x1920/e928258ec924988812d9c0e2aa9bc2a99fc4c00e.jpg

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Il nostro omaggio al grande Luis Sepúlveda

Pubblicato in OMAGGI, RICORRENZE, ANNIVERSARI E CELEBRAZIONI   Commenti disabilitati

martedì, 14 aprile 2020

ELISABETTA SGARBI su “A proposito di niente” di Woody Allen (e molto altro) in radio a LETTERATITUDINE

ELISABETTA SGARBI su “A proposito di niente” di Woody Allen (e molto altro), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie

https://66.media.tumblr.com/5b7edbc574fced3a03362830a5bbe3d9/d2b67fd15df9b4f1-4c/s1280x1920/40de83b1ad840ad94c687601ea687bd3696829a3.jpg

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata – Elisabetta Sgarbi: editrice (direttore editoriale e direttore generale de La nave di Teseo), regista cinematografica, direttrice artistica della rassegna culturale La Milanesiana. Con Elisabetta Sgarbi abbiamo discusso del nuovo libro di Woody Allen “A proposito di niente” (La nave di Teseo), di editoria, del progetto musicale “Merendine blu” degli Extraliscio (di seguito, il video del brano musicale) e di molto altro.

Come stai trascorrendo questi giorni caratterizzati dalla presenza incombente dell’epidemia da Covid-19? Cosa hai apprezzato particolarmente, dal tuo punto di vista di editore, del libro “A proposito di niente“, l’autobiografia di Woody Allen? L’autoironia di Woody Allen, a volte, sembra persino impietosa nei confronti di se stesso: condividi questa impressione? Puoi raccontarci un aneddoto relativo a Woody Allen? Cosa pensi delle discussioni e delle polemiche che sono sorte intorno a questo libro? Come valuti la situazione di grande difficoltà che sta vivendo il mondo dei libri a causa della pandemia? La nave di Teseo a novembre festeggerà i primi cinque anni di vita: se dovessi fare il punto su questi primi anni, cosa diresti? Quali sono i libri più importanti programmati in uscita da La nave di Teseo? Cosa puoi dirci, invece, sul versante de La Milanesiana? Ci parleresti del progetto musicale legato agli Extraliscio e al brano “Merendine blu”? Dal punto di vista della tua attività di regista cinematografica, c’è qualche altro progetto di cui vorresti parlarci?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Elisabetta Sgarbi nel corso della puntata.

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La scheda del libro: “A proposito di niente” di Woody Allen (La nave di Teseo)

Nato a Brooklyn nel 1935, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo a sedici anni, scrivendo battute per un giornale di Broadway, e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e il New Yorker. Ha lasciato la stanza dello scrittore decenni fa per diventare comico nei locali notturni e, da allora, un regista conosciuto in tutto il mondo. Durante sessant’anni di cinema, ha scritto e diretto cinquanta film, recitando in molti di essi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, diverse statue sono state erette in suo onore (qualcosa di cui non riuscirà mai a capacitarsi) e i suoi film sono stati studiati nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. In “A proposito di niente”, Allen racconta dei suoi primi matrimoni, con una fiamma della giovinezza e poi con l’amata e divertente Louise Lasser, che evidentemente adora ancora. Racconta anche della sua storia e dell’amicizia eterna con Diane Keaton. Descrive la sua relazione personale e professionale con Mia Farrow, che ha dato vita a film divenuti classici fino alla loro burrascosa rottura, per la quale l’industria dei tabloid ancora li ringrazia. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando a 56 anni è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata una storia d’amore appassionata e un matrimonio felice che dura da oltre ventidue anni. Ironico, pienamente sincero, pieno di guizzi creativi e non poca confusione, un’icona della cultura mondiale racconta, non richiesto, la propria storia.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: “Jazz Band Hear Me Talkin’ To Ya” di Woody Allen and his New Orleans Jazz Band; “Merendine Blu” degli Extraliscio; “In The Evening” di Woody Allen and his New Orleans Jazz Band.

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 14 aprile 2020

LetteratitudineNews: dal 7 al 13 aprile 2020

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dal 7 al 13 aprile 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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AUGURI DI BUONA PASQUA 2020

Le parole di Padre Raniero Cantalamessa: pensieri e parole ai tempi del coronavirus

LA FABBRICA di Joanne Ramos (un estratto)

FIUTANDO IL VENTO di Maria Elisa Aloisi

Pensieri e parole ai tempi del coronavirus # 21 (di Elvira Seminara)

ELISABETTA SGARBI tra “A PROPOSITO DI NIENTE” di WOODY ALLEN e “MERENDINE BLU”

MELUSINE. LA FAVORITA DEL RE di Sibyl von der Schulenburg (un estratto)

Anteprime Naxoslegge: Guai ai vinti!

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

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sabato, 11 aprile 2020

I PROMESSI SPOSI di Alessandro Manzoni (Leggerenza n. 19)

imagedi Gianni Bonina

È in quella età “lurida e sfarzosa” del Seicento in cui nascevano le prime versioni di fiabe quali La bella addormentata e Cenerentola, dove un nobile si innamora di una bella popolana, invertendo così l’ordine sociale costituito, che Alessandro Manzoni pensò di adattare una storia che quell’ordine restaurava nel suo pieno regime: la storia, che egli chiamava “cantafavola” nelle lettere agli amici, di un signorotto tanto gentiluomo quanto prepotente che pretende di mettere letteralmente le mani su una povera villanella non perché invaghito di lei ma per via di una scommessa stabilita con un cugino della stessa pasta, perpetrando perciò un sopruso e affermando il primato medievale del signore padrone di terre e terricoli.
Come Verga mezzo secolo dopo nei Malavoglia e come presto faranno in Francia Balzac, Dumas e Zola, in Inghilterra Dickens, l’autore dei Promessi sposi, portando in Italia il romanzo moderno, non è delle classi dominanti che intende rappresentare la dispettosa condizione di superiorità, volta pure a giustificare una volgare scommessa tra il conte Attilio e don Rodrigo sulle sorti di Lucia Mondella, perché è a quelle più umili che volge lo sguardo, volendo esplorare per primo il “ventre” di una società che però, a differenza che in tutti gli altri autori di interessi sociali, non è la sua, né lo è il tempo narrato. Sua è invece la città che fa da sfondo, insieme con il territorio del ducato di Milano e parte della repubblica veneziana, a una vicenda che è “un misto di storia e invenzione” e che sostiene un romanzo storico ma nello stesso tempo sociale e anche intimo, così soddisfacendo i tre principali generi letterari dell’Ottocento romantico. (continua…)

Pubblicato in LEGGERENZA (a cura di Gianni Bonina)   Commenti disabilitati

giovedì, 9 aprile 2020

GIUSEPPE LUPO con “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio) in radio a LETTERATITUDINE

GIUSEPPE LUPO con “Breve storia del mio silenzio” (Marsilio), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata: Giuseppe Lupo con cui abbiamo discusso del suo nuovo romanzo intitolato Breve storia del mio silenzio” (Marsilio), candidato al Premio Strega 2020.

Come nasce “Breve storia del mio silenzio”? Perché hai scelto di citare in epigrafe questa frase di Canetti (“Chi ha troppe parole non può che essere solo”)? Parlaci di te stesso, del bambino di quattro anni che rievochi nelle pagine di questo libro: cosa puoi dirci di lui? com’è la sua vita a quattro anni? E qual è il suo contesto famigliare? In che modo l’arrivo della sorellina incide sulla sua esistenza? Fino a che punto il ricordo di quei primi anni della tua esistenza è davvero nitido? In che modo il tuo rapporto con la parola si è evoluto, nel tempo? Quali sono stati i libri fondamentali per la tua formazione? Come appariva Milano vista dalla Lucania? Come è stato il tuo impatto con Milano quando ti sei trasferito per studiare? Quali differenze hai registrato rispetto alla città che avevi immaginato? Cosa significa scrivere, per Giuseppe Lupo? Ci parleresti del capitolo del libro dedicato a Cesare De Michelis? Questo tuo nuovo libro, “Breve storia del mio silenzio”, che posto occupa nell’ambito della tua poetica? Come si relaziona con gli altri libri che hai scritto e pubblicato? Se dovessi scegliere un brano musicale come possibile colonna sonora di questo tuo nuovo romanzo – nel libro, peraltro, ci sono riferimenti importanti alla musica che hai amato (Claudio Villa, Angelo Branduardi, Little Tony -, quale sceglieresti?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Giuseppe Lupo nel corso della puntata.

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La scheda del libro: “Breve storia del mio silenzio” di Giuseppe Lupo (Marsilio)

Nella dozzina del Premio Strega 2020 – Finalista del Premio Letterario Corrado Alvaro

Un bimbo che a quattro anni perde l’uso del linguaggio, da un giorno all’altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità. “Breve storia del mio silenzio” è il romanzo di un’infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all’insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista. Natalia Ginzburg confessava di essersi spesso riproposta di scrivere un libro che racchiudesse il suo passato, e di Lessico famigliare diceva: «Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi di quanto abbiamo visto e udito.» Così Giuseppe Lupo – proseguendo, dopo Gli anni del nostro incanto, nell’“invenzione del vero” della propria storia intrecciata a quella del boom economico e culturale italiano – racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un’Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l’epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica. E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole siano state la sua casa, anche quando non c’erano.

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Giuseppe Lupo è nato in Lucania (Atella, 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Per Marsilio, dopo l’esordio con L’americano di Celenne (2000; Premio Giuseppe Berto, Premio Mondello), ha pubblicato Ballo ad Agropinto (2004), La carovana Zanardelli (2008), L’ultima sposa di Palmira (2011; Premio Selezione Campiello, Premio Vittorini), Viaggiatori di nuvole (2013; Premio Giuseppe Dessì), Atlante immaginario (2014), L’albero di stanze (2015; Premio Alassio-Centolibri) e Gli anni del nostro incanto (2017; Premio Viareggio Rèpaci). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del Sole 24 Ore e di Avvenire.

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: “La pulce d’acqua”, “Alla fiera dell’Est” e “Cogli la prima mela”: di Angelo Branduardi

(continua…)

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mercoledì, 8 aprile 2020

WANN-CHLORE, JANE LA PALLIDA di Honoré de Balzac (raccontato da Mariolina Bertini, traduttrice italiana del romanzo)

“Wann-Chlore, Jane la pallida” di Honoré de Balzac (raccontato da Mariolina Bertini, traduttrice italiana del romanzo)

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Il nuovo appuntamento dello spazio di Letteratitudine chiamato Vista dal traduttore (dedicato, per l’appunto, al lavoro delle traduttrici e dei traduttori letterari) è incentrato sul romanzo “Wann-Chlore, Jane la pallida” di Honoré de Balzac (Edizioni Clichy – traduzione di Mariolina Bertini ): uno dei romanzi meno noti di Balzac, mai pubblicato in italiano se non in forma edulcorata e introvabile dagli anni Trenta del Novecento, proposto adesso in una nuova traduzione di Mariolina Bertini e con un’introduzione di Alessandra Ginzburg.

Mariolina Bertini ha insegnato all’Università di Parma dal 1988 al 2017, ha studiato Proust e Balzac e ha pubblicato nel 2017 presso Pendragon Torino piccola. Una giovinezza del XX secolo e nel 2019 presso Carocci L’ombra di Vautrin. Proust lettore di Balzac.

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Honoré de Balzac, Wann-Chlore, Jane la pallida, ed. orig. 1825, trad. di Mariolina Bertini, introduzione di Alessandra Ginzburg, Clichy, Firenze, 2020, pp. 479

di Mariolina Bertini

Non è un’impresa che si affronti a cuor leggero, tradurre Balzac. Già i suoi contemporanei restavano spiazzati davanti al suo linguaggio in cui confluivano i gerghi di tutte le professioni, i neologismi alla moda, gli arcaismi mutuati dal suo amatissimo Rabelais. I giornalisti protestavano. La lingua dei suoi romanzi non era il bel francese chiaro, cartesiano dei classici: era “un ‘altra cosa”. I primi a capire che questa “altra cosa” era uno strumento meraviglioso per raccontare la modernità, furono il poeta Théophile Gautier e il critico Hippolyte Taine: oggi è un dato acquisito, che nessuno mette più in discussione. Ma per i traduttori, trasferire quel meraviglioso, sofisticato strumento da una lingua all’altra, è un’ardua prova.
L’ho affrontata volentieri, questa prova, per rimettere in circolazione un’opera misconosciuta di Balzac, il romanzo giovanile Wann-Chlore, la cui ultima versione era arrivata nelle librerie italiane cent’anni fa.  La traduzione è stata un costante esercizio di equilibrismo: evitare gli anacronismi, rendendo al tempo stesso la prosa balzachiana accessibile al lettore italiano d’oggi senza fatica, con naturalezza e piacere.  I lettori – sperando che ci siano – diranno se ci sono riuscita. (continua…)

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martedì, 7 aprile 2020

LetteratitudineNews: dal 29 marzo al 6 aprile 2020

letteratitudinenews(libri, fatti ed eventi)

dal 29 marzo al 6 aprile 2020 (clicca sui link per aprire le pagine)

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IL MONDO DEI LIBRI È AL COLLASSO

LIBRI DA ASPORTO

CLASSIFICA: dal 23 al 29 marzo 2020 – questa settimana segnaliamo “I cerchi nell’acqua” di Alessandro Robecchi (Sellerio)

L’IMITAZION DEL VERO di Ezio Sinigaglia (recensione)

LASCIA FARE AL DESTINO di Vittorio Schiraldi (recensione)

COME IN UN LABIRINTO DI SPECCHI di Silvana Mazzocchi (intervista)

I GESTI E LE PAROLE EPOCALI DI PAPA FRANCESCO: pensieri e parole ai tempi del coronavirus

LE COSE DA SALVARE di Ilaria Rossetti (recensione)

Pensieri e parole ai tempi del coronavirus # 20 (di Sebastiano Burgaretta)

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© Letteratitudine – www.letteratitudine.it

(continua…)

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venerdì, 3 aprile 2020

ROMANA PETRI con “Figlio del lupo” (Mondadori) in radio a LETTERATITUDINE

ROMANA PETRI con “Figlio del lupo” (Mondadori), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata: Romana Petri con cui abbiamo discusso del suo nuovo libro “Figlio del lupo” (Mondadori)

Come nasce “Figlio del lupo”? Come commenteresti le citazioni di Omar Khayyam e di tuo padre, Mario Petri, che hai scelto come epigrafi del libro? Che tipo d’uomo è stato Jack London? Cosa puoi dirci sul contesto famigliare in cui è nato e cresciuto? Chi sono state le donne rilevanti nella vita di Jack London? Proviamo a passare in rassegna il rapporto di Jack London con queste donne? Quali sono stati i libri di London che hai amato di più sin da subito? E quali quelli che, magari, hai avuto modo di scoprire successivamente? Se dovessi scegliere un brano musicale come possibile colonna sonora di questo tuo nuovo romanzo, quale sceglieresti?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Romana Petri nel corso della puntata.

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La scheda del libro: “Figlio del lupo” di Romana Petri (Mondadori)

Romana Petri ha raccolto una delle sfide più fascinose che una scrittrice poteva intravvedere: quella di raccontare la furia di vivere di un uomo che ha fatto il pugile, il cacciatore di foche, l’agente di assicurazioni, il cercatore d’oro, che ha amato l’ombra azzurra delle foreste e la smagliante solarità dei mari, che ha guardato, ceruleo d’occhi e di pensieri, l’anima dei popoli in lotta e il cuore delle donne. E qui le donne sono il vero motore del racconto: la fragranza piccolo-borghese di Mabel, la concretezza di Bessie, il fascino intellettuale di Anna Strunsky, la determinazione di Charmian (“essere molte donne in una”), l’insostituibilità della sorella Eliza. Eppure Romana Petri non ha scritto una biografia: Figlio del lupo è un romanzo che srotola il filo di una storia vera, così come è vera la storia dei personaggi che abbiamo amato. E allora ecco sciorinate le vicende di un uomo sospeso fra il rovello ispirato del grande narratore e la voce dispiegata del socialista che vuol parlare, da rivoluzionario, a sette milioni di lavoratori ma non rinuncia a farsi allacciare le scarpe perché non ha tempo da perdere, sospeso fra il gioco dell’amore promesso, vissuto, tradito sempre ad alte temperature e il tormento di un fallimento incombente, malgrado il clangore del mondo e il fuoco alto della fama.

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Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge). Traduttrice e critico, collabora con “Io Donna”, “La Stampa”, “Il Venerdì di Repubblica” e il “Corriere della Sera”. È tradotta in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

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Colonna sonora della puntata: un brano della colonna sonora del film “Martin Eden”; due versioni del brano popolare “Blow The Man Down”

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

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