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Archivio di gennaio 2018

lunedì, 29 gennaio 2018

LetteratitudineNews: dal 23 al 29 gennaio 2018

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(libri, fatti ed eventi)

dal 23 al 29 gennaio 2018

PEPPE FIORE racconta DIMENTICARE

LA BAMBOLA di Ismail Kadare – Premio Internazionale Nonino 2018

OMAGGIO A GIUSEPPE SGARBI

GIORNO DELLA MEMORIA 2018: 10 nuovi romanzi sulla Shoah

QUESTA SERA È GIÀ DOMANI di Lia Levi (un estratto)

RIPRESA NEL MERCATO DEI LIBRI: +5,8% nel 2017

CLASSIFICA: dal 15 al 21 gennaio 2018

HELENA JANECZEK vince il PREMIO BAGUTTA 2018

LO SCONOSCIUTO di Irène Némirovsky (un estratto)

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(continua…)

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giovedì, 25 gennaio 2018

ENTRO A VOLTE NEL TUO SONNO di Sergio Claudio Perroni

Il nuovo appuntamento della rubrica di Letteratitudine sulla “POESIA” lo dedichiamo ai testi in “prosa poetica” di Sergio Claudio Perroni contenuti nel suo nuovo libro, che esce proprio oggi (il 25 gennaio): “Entro a volte nel tuo sonno” (La nave di Teseo, 2018 – postfazione di Sandro Veronesi).

Di seguito, una “doppia lettura” a cura di Massimo Maugeri (dove si tenta di raccontare o di “spiegare” il libro) e di Daniela Sessa (dove si diffida dal tentare di raccontare o di “spiegare” il libro).

* * *

La lettura di Massimo Maugeri

Sergio Claudio Perroni è scrittore raffinato ed eccellente traduttore. Nella biblioteca di ogni famiglia, giusto per dirne una, non dovrebbe mancare la sua magnifica traduzione del capolavoro assoluto di John Steinbeck: “Furore. Chi volesse gustarsi la storia di un incontro tratteggiata con delicatezza e maestria invidiabili (e non l’avesse ancora fatto), per dirne un’altra, troverebbe soddisfazione nella lettura del suo recente romanzo: “Il principio della carezza” (La nave di Teseo, 2016 – qui è disponibile il suo Autoracconto d’autore). Prima, però, vecchi e nuovi lettori dei testi di Sergio Claudio Perroni e delle opere da lui tradotte, farebbero bene a procurarsi il nuovo bellissimo libro intitolato “Entro a volte nel tuo sonno” (La nave di Teseo), che si presenta con questo potente esergo: Ama impetuosamente / senti forsennatamente / non c’è altra vita.

Sergio Claudio PerroniC’è amore, dunque, nel nuovo libro di Perroni. E sentore. E vita. E molto, molto altro.
C’è una fitta e ampia geografia del pensiero e dei sentimenti, racchiusa nelle circa 170 pagine di “Entro a volte nel tuo sonno” (titolo, peraltro, dotato di grande intensità espressiva e su cui ci si potrebbe soffermare per vagliarne a fondo il significato. Chi volesse saperne di più è invitato a leggere “Madrigale – Madre io stesso”, a pag. 36).
Come leggiamo sulla bandella del libro, “Entro a volte nel tuo sonno” ci fa esplorare, come in un ideale atlante dell’anima, tutte le variazioni dell’esistenza – tra paure e passioni, volontà e istinti, mancanze e rinascite – per ricomporre i frammenti dei nostri discorsi interiori quotidiani, e donarci le parole esatte per saperli riconoscere e, finalmente, dire“.
Non stiamo parlando di un romanzo, non stiamo parlando di un saggio. Non si tratta nemmeno di una silloge di poesie in senso stretto. In questo libro, Sergio Claudio Perroni sperimenta una forma letteraria “altra” (e alta) che unisce al largo respiro della prosa la profondità della poesia, ponendosi di fronte al lettore come una sorta di specchio su cui riflettere pensieri/parole/emozioni che attraversano la nostra condizione di esseri umani. Ogni pagina di questo libro offre un titolo incisivo e uno sviluppo letterario che si trasforma, a sua volta, in occasione di viaggio fuori e dentro di noi.

Nella  postfazione Sandro Veronesi ci rivela che la sua preferita è “Sapere la strada”. Ci dice che l’ha letta solo cinque o sei volte (“ma metti pure dieci, son sempre poche, perché andrebbe imparata a memoria, da tanto è bella, da tanto è vera“, scrive Veronesi).  E già ripensa – continua Veronesi – a tutto quello che ha letto in vita sua, a tutto quello che ha scritto, e a quel che ha fatto di buono e di cattivo. E già ripensa – sono ancora parole di Veronesi – a tutto quello cui si possa ripensare, di fatto e di non fatto, da lui e da chiunque altro, come al frutto di quell’attimo.
Riporto, a mia volta, il testo di “Sapere la strada” (che qui diventa, dunque, citazione di citazione) per dare ulteriore risalto alle considerazioni appena esposte:

“Ti muovi nel buio e non ti trovi, cammini piano tra le
pareti di casa ma ciò che ti aspettavi non lo tocchi, ciò
che sfiori è inatteso, arriva troppo presto, troppo tardi,
ha spigoli nuovi, profili inauditi, allora cerchi a tentoni
l’interruttore più vicino, accendi un attimo la luce per
orientarti, solo un attimo per non svegliarti del tutto, e
quell’attimo ti basta per individuarti, per riconoscere il
tragitto un istante prima che scompaia, per incidere nella
tua mente la planimetria del buio, e riprendi ad avanzare
con la certezza di ogni passo, di ogni gesto, tra forme di
cui ti fidi, convinto di sapere la strada nell’invisibile, ma
a farti andare avanti è solo il ricordo di quell’attimo, a
guidarti è solo la memoria della luce”.

Un titolo, dicevo. E insieme a ogni titolo, la premessa (e la promessa) di un viaggio. “Entro a volte nel tuo sonno” ci consente di percorrere all’incirca 160 di questi itinerari. Il lettore può intraprenderli in sequenza, o senza rispettare un ordine prestabilito. Sono viaggi intensi che ti lavorano dentro, trasportandoti in una dimensione introspettiva dall’altissima densità letteraria. Sono esperienze di lettura che vanno consumate più volte per poterne beneficiare appieno; perché ogni lettura e ogni rilettura può offrire una percezione diversa, una nuova prospettiva di visione.

Mi incanto di fronte a un titolo: “Il profilo delle parole“. Mi ci soffermo, perché – alla fine – è di parole che stiamo parlando. È un titolo che mi incuriosisce, che m’inchioda. Mi domando: anche le parole, dunque, hanno un profilo? Leggo il testo e inizio il mio viaggio che qui, adesso, voglio condividire: (continua…)

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lunedì, 22 gennaio 2018

LetteratitudineNews: dal 16 al 22 gennaio 2018

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(libri, fatti ed eventi)

dal 16 al 22 gennaio 2018

LEI NON SA CHI SONO IO di Mario Baudino (articolo e intervista all’autore)

CLASSIFICA: dall’8 al 14 gennaio 2018

IL MIO CANE DEL KLONDIKE di Romana Petri (recensione e intervista)

È STATO BREVE IL NOSTRO LUNGO VIAGGIO di Elena Mearini (intervista)

ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA a cura di Alessandro Russo (recensione)


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(continua…)

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venerdì, 19 gennaio 2018

SCUOLA PER LIBRAI tra tradizione e innovazione

Scuola per Librai Umberto e Elisabetta MauriPartendo dal presupposto che c’è ancora bisogno di avere librai formati e preparati, nella nuova puntata dello spazio di Letteratitudine intitolato “Voce di libraio” sosteniamo la Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri contribuendo alla promozione del XXXV Seminario di Perfezionamento che si svolgerà a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, il 23 – 26 gennaio 2018. Il seminario avrà come titolo: “Tradizione e innovazione in libreria

* * *

http://www.scuolalibraiuem.it/upload/gallerie/51/Alberto-Ottieri.jpgChe ruolo svolgono oggi le librerie in Italia?

Lo abbiamo chiesto a Alberto Ottieri, consigliere delegato di Messaggerie Italiane.

A seguire: informazioni sul XXXV Seminario di Perfezionamento

Le librerie indipendenti rappresentano ancora oggi 1/4 del mercato della vendita dei libri in Italia“, ha detto Ottieri a Letteratitudine, “se si considerano le librerie in generale arriviamo a quasi i 2/3. La libreria è quindi ancora al centro del nostro interesse e la formazione ai librai nell’era post crisi economica è un elemento ancor più necessario e distintivo.
La Scuola Mauri è oggi un centro di eccellenza per il mondo dell’editoria collegando editori distributori e librai al tema centrale di come vendere i libri in futuro e di come formare i librai del futuro

* * *

SCUOLA PER LIBRAI UMBERTO E ELISABETTA MAURI

XXXV Seminario di Perfezionamento

Venezia, Fondazione Giorgio Cini, 23 – 26 gennaio 2018

Tradizione e innovazione in libreria

Dal 23 al 26 gennaio 2018 si terrà a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore, il Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, consueto e atteso appuntamento organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri in collaborazione con Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane, l’Associazione Librai Italiani, l’Associazione Italiana Editori e il Centro per il Libro e la Lettura.

Nella Giornata Conclusiva, il 26 gennaio, interverranno sui rapporti tra gestione della cosa pubblica e mondo della cultura il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

Il Seminario è un importante appuntamento in cui l’editoria italiana e internazionale si confrontano sul presente e sul futuro del libro. I lavori del Seminario prevedono l’intervento, a fianco dei manager delle principali catene librarie europee e dei vertici dell’editoria italiana, di figure professionali e di personalità di altri settori per ampliare con i loro contributi l’orizzonte del dibattito.

L’intento è quello di ridefinire e formare attraverso strumenti di analisi e conoscitivi sempre aggiornati la figura professionale del libraio che, senza perdere la sua identità di fondo, venga messo in condizione di riconoscere e anticipare i nuovi ritmi della produzione e della circolazione del libro.

Essere librai significa anche e soprattutto avere la capacità di trasmettere la curiosità e la sensibilità per un mondo fatto di storie che rimandano ad altre storie senza soluzione di continuità. Per essere librai non basta dunque essere delle persone colte o degli abili commercianti o dei manager accorti. Bisogna essere un concentrato di tutte queste qualità e la Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri ha l’ambizione di fornire a chi ha scelto questo mestiere gli strumenti tecnici, organizzativi e conoscitivi per muoversi con consapevolezza in un settore che oggi forse più di altri è in continua trasformazione. (continua…)

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lunedì, 15 gennaio 2018

LetteratitudineNews: dall’8 al 15 gennaio 2018

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(libri, fatti ed eventi)

dall’8 al 15 gennaio 2018

LA VITA COM’È di Grazia Verasani (intervista)

SUTTATERRA di Orazio Labbate (intervista)

ADDICTED: Serie tv e dipendenze – intervista a Carlotta Susca

VIAGGIO IN SICILIA di Marinella Fiume e Piero Romano

CLASSIFICA: dall’1 al 7 gennaio 2018 – segnaliamo “Il bisogno di pensare” di Vito Mancuso (Garzanti)

PREMIO NONINO 2018: vincono ISMAIL KADARE e GIORGIO AGAMBEN

SILLABARIO DEI MALINTESI di Francesco Merlo

I FORESTALI OGGI NON CAPISCONO di Amerigo Hofmann

INTERLINEA vince il Premio Nazionale per la Traduzione


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(continua…)

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venerdì, 12 gennaio 2018

SLEEPING BEAUTIES di Stephen King / Owen King

La nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “A botta e risposta (un tandem letterario conversando di libri) è dedicata al romanzo Sleeping Beauties” di  Stephen King / Owen King (Sperling & Kupfer – traduzione di Giovanni Arduino).

Di seguito: un articolo, il “tandem letterario” tra i due co-autori e un video.

* * *

Sleeping Beauties: un “tandem letterario” in casa King

di Massimo Maugeri

Non è la prima volta che Stephen King aderisce a un progetto di scrittura a quattro mani. Già nel 1983 il Re pubblicò “Il talismano”, scritto insieme al collega Peter Straub. Di recente è uscito un nuovo romanzo di King scritto a quattro mani con un altro autore. Stavolta il collega scrittore è anche un suo parente e porta il suo stesso cognome: si chiama Owen ed è suo figlio (anch’egli romanziere, come Tabitha, moglie di Stephen e madre di Owen, e Joe – l’altro figlio di Stephen e Tabitha – che utilizza lo pseudonimo di Joe Hill). Il romanzo si intitola “Sleeping Beauties” e anche nella versione italiana (pubblicata da Sperling & Kupfer e ben tradotta da Giovanni Arduino) mantiene il titolo in originale. Il “sopratitolo” invece (una sorta di avvertimento… anzi, un vero e proprio monito) è tradotto in lingua italiana e recita così: “Non svegliare le belle addormentate”.
La storia è ambientata a Dooling, piccola città del West Virginia. Un luogo che riteniamo sia immaginario (come Castle Rock e Derry, celebri luoghi kinghiani), anche se – per la verità – negli Stati Uniti un piccolo centro che si chiama Dooling esiste davvero; solo che si trova nello Stato della Georgia, nella Contea di Dooly (e non in West Virginia): un piccolissimo centro di appena 154 abitanti (dati del 2010).
La Dooling di “Sleeping Beauties” ospita un carcere femminile: luogo che occupa un ruolo centrale nello sviluppo delle vicende del romanzo. Accade che, a un certo punto, una sorta di virus che pare aver avuto origine in Australia comincia a diffondersi un po’ ovunque. Il virus in questione viene battezzato con il nome Aurora (riferimento alla nota principessa della fiaba “La bella addormentata”), giacché colpisce solo le donne inducendole a un sonno improvviso e profondo. Ma l’addormentamento è solo una delle componenti della malattia. Le donne colpite, infatti, vengono ricoperte da una specie di membrana biancastra, di natura organica, ed è bene non risvegliarle… altrimenti la loro reazione è violenta e letale. L’epidemia si diffonde anche all’interno del carcere femminile di Dooling e per il dottor Norcross, lo psichiatra della prigione, e per sua moglie Lila, lo sceriffo, si prospettano tempi difficili (giusto per usare un eufemismo).
Il duo King (Stephen / Owen), prendendo spunto dalla mitica fiaba de “La bella addormentata”, offre al pubblico dei lettori un romanzo gotico che – pur non rientrando nel mio personale elenco dei magnifici cinque di King padre (in ordine di preferenza: “It”, “L’ombra dello scorpione”, “Misery”, “Shining”, “22/11/’63″) – mantiene un buon ritmo e tiene il lettore avvinghiato alla storia nonostante la presenza di un foltissimo numero di personaggi (se ne contano una settantina, elencati sulle prime pagine del libro). Su tutti si erge la figura della misteriosa e terribile Evie Black, una bella e giovane donna (intorno alla quale svolazzano strane falene marroni) che, sin dall’inizio della storia (viene arrestata per aver assassinato brutalmente due uomini), pare essere collegata alla sindrome del sonno e alle sue devastanti conseguenze.

Sleeping Beauties” (libro dell’anno 2017 per Goodreads) è destinato a essere trasposto sul piccolo schermo, dato che Anonymous Content (casa di produzione di True Detective e Mr. Robot in TV e di Revenant e Spotlight al cinema) si è assicurata i diritti per farne una serie con la collaborazione di Stephen e Owen King.

Può essere interessante conoscere qualcosa sulle origini del romanzo, per cui… ecco qui di seguito il “tandem letterario” del duo King: padre e figlio. (continua…)

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lunedì, 8 gennaio 2018

LetteratitudineNews: dal 18 dicembre 2017 al 5 gennaio 2018

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(libri, fatti ed eventi)

dal 18 dicembre 2017 al 5 gennaio 2018

RACCONTI DA RIDERE a cura di Marco Rossari (intervista)

IL MORSO di Simona Lo Iacono (recensione)

OMAGGIO A AHARON APPELFELD

CI SONO IO di Alessandro Savona (intervista)

CLASSIFICA: dal 25 al 31 dicembre 2017

SODOMA di Pasquale Vitagliano

I NUOVI DATI ISTAT SULLA LETTURA

MARIA E LE BEATITUDINI di Simona Lo Iacono

CLASSIFICA: dal 18 al 24 dicembre 2017

Fondazione per il Libro: l’Assemblea dei Soci decide lo scioglimento

I PIRANDELLO A VILLA TORLONIA

ANTOLOGIA DI RACCONTI SUL CALCIO CATANIA a cura di Alessandro Russo (intervista)

CLASSIFICA: dall’11 al 17 dicembre 2017

LE EDIZIONI E/O DICONO NO AD AMAZON

PIANO AMERICANO di Antonio Paolacci (intervista all’autore)

POESIA CONTEMPORANEA. Tredicesimo quaderno italiano (approfondimento su Antonio Lanza)

RELIGIOSITÀ IN NIETZSCHE di Francesco Roat


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(continua…)

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lunedì, 1 gennaio 2018

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Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

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"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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