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Archivio di novembre 2012

venerdì, 30 novembre 2012

È online la puntata con ELDA LANZA e MARIANO SABATINI, ospiti di “Letteratitudine in Fm” del 30 novembre 2012

lanza-sabatiniÈ online la puntata con ELDA LANZA e MARIANO SABATINI, ospiti di “Letteratitudine in Fm” del 30 novembre 2012

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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Gli ospiti della puntata di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 30 novembre 2012 sono stati la scrittrice e giornalista Elda Lanza (nota al grande pubblico come prima presentatrice della televisione italiana), autrice del romanzo “Niente lacrime per la signorina Olga” (Salani) e il giornalista e critico televisivo Mariano Sabatini, autore di “È la tv, bellezza!” (Lupetti).

I due autori, come hanno avuto modo di raccontarci, sono legati “a doppio filo”. Scoprirete il perché ascoltando la trasmissione. Nel corso della puntata Elda Lanza ha letto una pagina del suo romanzo. Con Mariano Sabatini abbiamo avuto modo di discutere del recente passato, del presente e del futuro della televisione italiana. L’introduzione di E’ LA TV, BELLEZZA! è disponibile qui.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

Puoi ascoltare Radio Hinterland in Fm su 94.600 nelle province di Milano e Pavia, oppure in streaming via Internet cliccando qui.

È possibile ascoltare le puntate precedenti, cliccando qui.

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giovedì, 29 novembre 2012

Torna LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA

letteratitudine-chiama-scuolaSono molto lieto di pubblicare questo post con l’obiettivo di riaprire il dibattito nell’ambito del forum permanente di LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA.

Di seguito potrete leggere un nuovo articolo di Maria Lucia Riccioli finalizzato – per l’appunto – a riaprire la discussione… con la proposta di tre domande.

Invito chi volesse rispondere e partecipare al dibattito a intervenire nell’ambito dell’apposito forum.
Grazie in anticipo!

Massimo Maugeri

* * *

LA SCUOLA E LE RIFORME

di Maria Lucia Riccioli

Riapriamo la rubrica LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA con un post senza pretesa di esaustività ma che tenta di offrire un contributo alla comprensione di ciò che agita il mondo della scuola in questo periodo di riforme, spending review, autunno caldo.
Chi studia, insegna o ha a che fare con il mondo della scuola come genitori, personale ATA – assistente tecnico amministrativo – , sindacati, partiti, intellettuali e semplici cittadini che hanno a cuore questo settore fondamentale dell’azienda Italia e soprattutto della nazione Italia, sa che i problemi della scuola hanno pari peso, oggi, che quelli relativi al pareggio di bilancio, allo spread, alle riforme istituzionali.
La partita del futuro di un paese si gioca anche e soprattutto sul campo dell’istruzione, dell’integrazione di studenti stranieri e diversamente abili, del rapporto scuola-mondo del lavoro.
Quale futuro stiamo offrendo ai nostri bambini, ai nostri ragazzi?
Ho letto in rete e sui principali periodici articoli, post e commenti sulla situazione dell’edilizia scolastica, dei contratti di chi lavora nel mondo della scuola – la polemica sull’innalzamento dell’orario di lavoro dei docenti, per dirne una – , dei tagli di ore di lezione e cattedre, dell’ingresso delle nuove tecnologie nella scuola, dell’insegnamento delle lingue straniere.
L’argomento appassiona, la protesta verso alcune scelte governative monta – scriviamo a ridosso dello sciopero del 24 novembre, caratterizzato da una protesta civile e ironica – e sarebbe interessante raccogliere i vostri pareri.

Domande per stimolare la vostra riflessione:

1. Quali sono a vostro giudizio le cause del “degrado” dell’istruzione in Italia e quali le possibili soluzioni?

2. La reale situazione della scuola è percepita nella sua gravità da tutti i cittadini?

3. L’intervento di Mario Monti, presidente del Consiglio, a CHE TEMPO CHE FA. L’avete ascoltato? Che ne pensate?

Per rilasciare commenti, vi rinviamo all’apposito forum.

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martedì, 27 novembre 2012

STORIE D’AMORE E DI AMICIZIA: DA TWILIGHT A VENUTO AL MONDO

Storie d’amore e di amicizia: Da Twilight a Venuto al mondo

Recensione di Ornella Sgroi

E se invece della parola “fine” sui titoli di coda comparisse l’espressione “per sempre”? Ebbene sì, succede anche questo nell’ultimo capitolo cinematografico della saga di Twilight, Breaking Dawn – Part II. Non soltanto per fare il verso alle favole più classiche di una volta, quelle con principesse addormentate da salvare e principi azzurri pronti a sguainare la spada, lontani anni luce dall’impavida Bella (Kristen Stewart) e dall’etereo Edward (Robert Pattinson) nati dalla penna della scrittrice statunitense Stephenie Mayers. Ma soprattutto perché il secondo film diretto da Bill Condon per chiudere la saga sui vampiri romantici, ormai quasi più famosi persino del cupissimo Conte Dracula, ha davvero consacrato l’immortalità dei suoi protagonisti. Che oltre a scalare le vette rocciose della Penisola di Olympia, dove si trova la cittadina di Forks in cui è ambientata la serie, già nel primo weekend italiano avevano scalato anche il box office con un incasso record di 10.4 milioni di euro conquistando una prima posizione che ancora difendono con le unghie e con i denti (è proprio il caso di dirlo).
A dimostrazione del fatto che per titoli di questo tipo non c’è recensione che tenga, visto che i milioni di appassionati che hanno divorato i romanzi della Mayers e i film che ne sono stati tratti non si perderebbero per niente al mondo il capitolo conclusivo della versione da grande schermo. A prescindere dal fatto che meriti oppure no. Anche se bisogna riconoscere che in effetti questo secondo episodio di Breaking Dawn, girato contemporaneamente al primo senza soluzione di continuità sul set e nella storia, raggiunge un risultato nettamente superiore all’episodio precedente, che invece di risultare romantico come avrebbe dovuto, con il matrimonio e la prima notte d’amore tra Bella e Edward, finiva per essere involontariamente comico. Per quanto certi effetti speciali continuino a fare sorridere anche nel capitolo conclusivo della saga, che tuttavia recupera un romanticismo quasi letterario grazie alle splendide riprese aeree di paesaggi mozzafiato e guadagna una sfumatura nostalgica che, dopo avere rimesso tutto al suo posto, compresa la sorte affettiva di Jacob (Taylor Lautner), eterno terzo incomodo licantropo destinato qui ad amare la figlia della sua Bella, ripercorre tutta la storia dei Cullen e degli altri beniamini della saga, ricordando nei titoli di coda protagonisti e attori che ne hanno fatto parte. E che rimangono scolpiti nella leggenda. Ovviamente, per sempre.

* * *

Mentre i vampiri occupano anche il terzo posto del box office con un delizioso e divertentissimo film di animazione, Hotel Transylvania di Genndy Tartakovsky, protagonisti il Conte Dracula e la sua centosedicenne figlia Mavis in omaggio al vero grande antenato di tutti i “succhiasangue”, al quarto posto resiste con tenacia e orgoglio un bel film italiano, di origine letteraria anch’esso, ovvero Venuto al mondo di e con Sergio Castellitto, tratto dall’omonimo romanzo della moglie Margaret Mazzantini. Altro caso editoriale che sta meritatamente portando al cinema un pubblico numerosissimo, trasformando lettori appassionati in spettatori curiosi ed esigenti.
(continua…)

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lunedì, 26 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 9

Osservatorio LitBlog n. 9: settimana dal 19 al 25 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone


La cultura del femminicidio
(di Marilù Oliva – da Carmilla Online)

Il 25 novembre è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Se ne è scritto tanto, parlato e ognuno a modo suo ha ricordato. Non vi starò a riepilogare le statistiche e i numeri perché ogni donna massacrata aveva un nome suo, una storia da raccontare e una vita da vivere che qualcuno, spesso con la orrenda giustificazione della passione e di quello che malamente è chiamato amore, le ha strappato via.
Molti blog hanno affrontato questa drammatica questione, ognuno con un suo personale stile, questo che vi segnalo, qui di seguito, è interessante ed importante perché pone l’accento sulle parole. Sappiamo tutti bene quanto siano pesanti le parole, culturalmente significative. Il modo in cui raccontiamo e di cui parliamo di un evento è incisivo quasi quanto l’evento stesso, ha conseguenze su ciò che è stato, che verrà in un certo qual modo metabolizzato diversamente, e su ciò che sarà, o che potrebbe essere se usassimo altre parole.
Superficialità, luoghi comuni, punti di vista dannosi e offensivi per la vittima, producono cattiva informazione e diffondono bassa cultura riguardo alla dimensione della relazione uomo-donna.
Sottolineare le vere responsabilità di un omicidio, scegliere le parole giuste, soprattutto da parte dei media, quando si riportano fatti di cronaca che investono le donne, “femminicidi”, di cui oggi ancora si discute se il termine sia corretto meno, è una responsabilità che investe tutti noi. Seria responsabilità per non sentirsi neppure per un momento complici di orrori così grandi.
Perciò vi invito a leggere questo interessante articolo di Marilù Oliva necessario per tutti noi, e di discuterne con i mariti, gli amici, i fidanzati, i figli maschi, pensando che un modo di pensare e di vedere la donna e il rapporto fra i sessi, è sempre frutto di un’interazione culturale fra soggetti. E il frutto cambierà soltanto se semineremo insieme tutti con rispetto e responsabilità raccontandoci le storie della vita in modo corretto.

* * *

Una poesia sulle donne
(di Roberto Russo – da Booksblog)
(continua…)

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sabato, 24 novembre 2012

È online la puntata con ROBERTO RICCARDI e EDUARDO SAVARESE, ospiti di “Letteratitudine in Fm” del 23 novembre 2012

riccardi-savareseÈ online la puntata con ROBERTO RICCARDI e EDUARDO SAVARESE, ospiti di “Letteratitudine in Fm” del 23 novembre 2012

Gli ospiti della puntata di “Letteratitudine in Fm” di venerdì 23 novembre 2012 sono stati gli scrittori Roberto Riccardi e Eduardo Savarese, con i quali abbiamo discusso dei loro nuovi romanzi pubblicati nella collezione Sabot/age delle edizioni E/O, rispettivamente: “Undercover. Niente è come sembra” e “Non passare per il sangue“.

Undercover” è una storia che trascina il lettore nella vita senza respiro degli agenti sotto copertura, sul tema del traffico internazionale di cocaina.
Non passare per il sangue” è un romanzo sulla perdita degli affetti e sul confronto tra mondi lontani: sullo sfondo, la guerra in Afghanistan.

Come sempre, è stata anche l’occasione per discutere delle tematiche affrontate dai libri. Nel corso della puntata, i due autori hanno letto brani tratti dai loro romanzi.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

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lunedì, 19 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 8

Osservatorio LitBlog n. 8: settimana dal 12 al 18 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Fra le parole e i pensieri di Virginia Woolf
Il Signor Joyce e la signora Woolf
(di Antonio Moresco – da Il primo amore)

Bellissimo, intenso questo post che narra i pensieri della grandissima Virginia Woolf. Un diario di valore immenso “Diario di una scrittrice” di V. Woolf, una testimonianza inestimabile e necessaria per noi lettori per tentare di entrare nel flusso dei pensieri e lasciarci travolgere dalle emozioni come accade con i diari di tanti altri scrittori come Kafka, Musil, o con l’epistolario di Leopardi e Flaubert.
Moresco ci conduce con eleganza nei meandri dei dubbi della mente di Virginia Woolf, facendoci assaporare ogni parola, ogni considerazione che la scrittrice fa e consegna al foglio, rosa da sentimenti contrastanti verso Joyce dopo la lettura del suo Ulysse.
L’articolo si protrae per due post ma vi assicuro che vale ben la pena di dedicare un po’ di tempo a leggere tutto e godere della meravigliosa scrittura sensibile della Woolf.
Personalmente Moresco mi ha molto invogliata a leggere questo diario, non per l’importanza dell’aspetto critico che ne potrebbe scaturire da parte della Woolf verso la scrittura di Joyce, come a prima vista può sembrare, quanto per entrare nella sincerità di espressione delle pieghe di ogni sentimento vissuto da questa immensa scrittrice.

Leggere qui… e poi continuare qui.

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La gioia dei libri in piazza
Flash mob in galleria a Milano!
(di Barbara – da Booksblog)
(continua…)

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domenica, 18 novembre 2012

È online la puntata con RAWDHA RAZGALLAH e CLAUDIO VOLPE ospiti di “Letteratitudine in Fm” del 16 novembre 2012

rawdha-razgallah-claudio-volpeRAWDHA RAZGALLAH e CLAUDIO VOLPE ospiti di “Letteratitudine in Fm” del 16 novembre 2012

Gli ospiti della puntata di “Letteratitudine in Fm” del 16 novembre 2012, sono stati RAWDHA RAZGALLAH e CLAUDIO VOLPE.

Con Rawdha Zaouchi-Razgallah, saggista e docente di letteratura italiana presso l’Università di Cartagine, in Tunisia, abbiamo discusso del suo saggio “La scrittura fantastica di Giuseppe Bonaviri” edito da Sampognaro&Pupi. Con la Razgallah erano presenti la saggista e docente di letteratura italiana presso l’Università degli studi di Catania, Sarah Zappulla Muscarà, e il Presidente dell’Istituto di Storia dello Spettacolo Siciliano Enzo Zappulla. Si è discusso della figura di Giuseppe Bonaviri approfondendo alcune delle tematiche affrontate nel saggio.

Nella seconda parte della puntata, abbiamo incontrato il giovane scrittore Claudio Volpe, autore del romanzo “Il vuoto intorno” (Anordest edizioni), uno dei libri selezionati per l’edizione 2012 del Premio Strega. Con Claudio Volpe abbiamo discusso del libro e delle tematiche in esso affrontate.

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

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sabato, 17 novembre 2012

DIFFAMAZIONE A MEZZO FACEBOOK (Le nostre vite tra diritto e web n. 6)

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 6: DIFFAMAZIONE A MEZZO FACEBOOK

L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

Ottobre 2012, Tribunale di LIVORNO: diffamazione a mezzo facebook

La materia della diffamazione costituisce uno dei temi più delicati nella regolamentazione del mondo delle informazioni, soprattutto da quanto la comunicazione viaggia veloce su internet.
L’esistenza del web ha infatti aggravato il problema della asimmetria tra potenziale calunniato e potenziale calunniatore, poiché la rete non ha confini territoriali e limiti di percezione. È quindi indubitabile che la lesività del reato è potenziata, e pressoché irrecuperabile.
Iniziamo col definire la diffamazione.

L’art 595 c.p. stabilisce che “chiunque, al di fuori dei casi di cui all’art. 594 c.p. (Ingiuria), comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino ad € 1.032,00. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino ad € 2.065,00. Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altra forma di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad € 516,00”.

L’art. 596-bis c.p. (Diffamazione a mezzo stampa) dispone, inoltre, che se il delitto è commesso col mezzo della stampa, lo stesso trattamento sanzionatorio, diminuito in misura non eccedente un terzo, è applicato al direttore o vicedirettore responsabile, all’editore ed allo stampatore (per i reati di cui agli artt. 57 c.p., Reati commessi col mezzo della stampa periodica, 57-bis c.p., Reati commessi col mezzo della stampa non periodica, e 58 c.p., Stampa clandestina), in quanto tenuti ad esercitare sul contenuto del periodico il controllo necessario ad impedire che col mezzo della pubblicazione siano commessi reati.

Il legislatore, pur mostrando di aver preso in considerazione l’esistenza di nuovi strumenti di comunicazione, telematici ed informatici (si veda, ad esempio, l’art. 623-bis c.p. in tema di reati contro l’inviolabilità dei segreti), non ha ritenuto di mutare o integrare la normativa con riferimento ai reati contro l’onore (artt. 594 e 595 c.p.), pur essendo intuitivo che questi ultimi possano essere commessi anche per via telematica o informatica.

Pensando, ad esempio, alla trasmissione di comunicazioni via e-mail, ci si rende facilmente conto che è certamente possibile che un agente, inviando messaggi atti ad offendere un soggetto, realizzi la condotta tipica del delitto di ingiuria (se il destinatario è lo stesso soggetto offeso) o di diffamazione (se i destinatari sono persone diverse). Ovviamente, l’azione è altrettanto idonea a ledere il bene giuridico dell’onore anche se l’agente immette il messaggio in rete con modalità diverse.

Dottrina e giurisprudenza sono, dal canto loro, oramai in accordo, ritenendo che nella nozione di “stampa” di cui all’art. 595, co. 3, c.p. debba essere ricompresso ogni prodotto idoneo alla sua diffusione in una molteplicità di esemplari, con mezzi meccanici o fisico-chimici. Analogamente, per “altri mezzi di pubblicità” si intendono, in senso ampio, tutti gli altri mezzi divulgativi, quindi, anche internet (Cass. pen., n. 4741/2000, cit.).

È noto che il reato di diffamazione si consumi anche se la comunicazione e/o la percezione non siano contemporanee e contestuali ma, mentre nel caso di diffamazione commessa a mezzo posta o e-mail è necessario che l’agente compili e spedisca una serie di messaggi ad uno o più destinatari, nel caso in cui l’autore del reato crei o utilizzi uno spazio web o un social network come facebook, la comunicazione deve intendersi effettuata potenzialmente erga omnes (anche se nell’ambito limitato di coloro che abbiano gli strumenti, la capacità tecnica o l’autorizzazione a connettersi).

Partendo da tale premessa, si giunge agevolmente a ritenere che l’utilizzo di Internet integri l’ipotesi aggravata di cui all’art. 595, co. 3, c.p. (offesa recata con qualsiasi altro mezzo di pubblicità), poiché la particolare diffusività del mezzo usato per propagare il messaggio denigratorio – solo lontanamente paragonabile a quella della stampa ovvero delle trasmissioni televisive o radiofoniche – rende l’agente meritevole di un più severo trattamento penale.

Internet è, infatti, un mezzo di comunicazione più “democratico”: chiunque, con costi relativamente contenuti e con un apparato tecnologico modesto, può creare un proprio “sito”, ovvero utilizzarne uno altrui. Poiché le informazioni e le immagini immesse nel web, relative a qualsiasi persona, sono fruibili (potenzialmente) in qualsiasi parte del mondo, il reato, di conseguenza, si consuma al momento della percezione del messaggio da parte di soggetti estranei sia all’agente che alla persona offesa (Cass. pen., n. 4741/2000, cit.).

Una volta stabilito che in astratto è configurabile la diffamazione a mezzo Internet, occorre chiedersi come sia possibile dare la prova processuale dell’esistenza di uno scritto o filmato o immagine diffamatoria.
(continua…)

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lunedì, 12 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 7

Osservatorio LitBlog n. 7: settimana dal 5 all’11 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Fame di realtà
Troppa realtà nella fiction?
(di Maria Rosaria Minervini – da Finzioni)

Lo spunto tratto da questo post mi ha indotto a pensare a lungo e mi piacerebbe che diventasse stimolo anche per voi. Abbiamo davvero bisogno di raccontare disgrazie, morti, dolori, guerre, omicidi, malattie e altre brutture della vita nella letteratura? La scrittrice Jael McHenry si chiede se esista una vera necessità nella scrittura, in genere, di affrontare temi troppo realistici che spingano la sensibilità del lettore oltre misura.
Sembrerebbe quasi che l’intento sia spingere all’estremo punto di tensione l’emozione del lettore e così facendo conquistarlo più facilmente, coinvolgendolo nel turbinio di un’emotività fatta da un senso di empatia nei confronti degli eventi più forti della vita. Insomma giocare e vincere facile!
La scrittrice stessa si pone il quesito se sia rispettoso verso i lettori utilizzare tutto questo materiale o prenderne le distanze. L‘approfondimento di Maria Rosaria Minervini è interessante sia che si rivolga agli scrittori sia che lo faccia verso i lettori. Un po’ leggendo mi ha fatto tornare alla mente una certa critica quando scoppiò il “caso Gomorra” di Roberto Saviano. La letteratura ha il compito di essere fedele al reale o no? O forse piuttosto che essere fedele dovrebbe raccontare il reale dandone propria visione e ricongiungere quell’apparente dicotomia fra reale e ideale attraverso un suo specifico linguaggio?

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I nuovi stupidi
L’epoca della prevalenza dello stupido
(di Stefano Bartezzaghi – da Doppiozero)
(continua…)

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domenica, 11 novembre 2012

LA RETE E IL DIRITTO ALL’OBLIO (Le nostre vite tra diritto e web n. 5)

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 5: LA RETE E IL DIRITTO ALL’OBLIO

L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

La Cassazione interviene sul diritto all’oblio

Cos’è il diritto all’oblio?
Il diritto all’oblio è il diritto di ognuno a non vedere riproposti al pubblico fatti propri che in passato furono oggetto di cronaca.
Tale garanzia riconosciuta già a partire dai primi anni ’70 dalla Suprema Corte di Cassazione, e nata soprattutto per tutelare chi, avendo commesso un reato (estinto o la cui condanna era stata espiata) volesse rientrare in seno alla società civile, è un diritto inviolabile della persona, e si basa sul presupposto che una volta soddisfatto l’interesse pubblico alla conoscenza dei fatti e delle notizie attraverso la rivelazione di essi, il diritto alla sua riproposizione deve andare scemando fino a scomparire, divenendo quel medesimo fatto, con il decorso del tempo, quasi un fatto privato e pertanto suscettibile di essere tutelato dal diritto di riservatezza.
E cioè, una volta assolto il servizio pubblico all’informazione, la notizia attiene alla privacy della persona.
Le problematiche sottese alla sussistenza di tale diritto, e il loro intrecciarsi in maniera così complessa, sono, ovviamente, esplose con l’avvento di Internet ove l’accesso a ogni fonte di notizia anche molto risalente nel tempo è possibile attraverso il semplice inserimento di un nome o di un cognome in un motore di ricerca.
Proprio per evitare questi rischi si è ritenuto da parte dell’Autorità Garante della Privacy di dover intervenire sul tema con la decisione n. 249 del 2005.
In essa l’autorità, era addivenuta alla determinazione del seguente principio:“Trascorso un congruo periodo di tempo, occorre si provveda a collocare le notizie di vari anni or sono in una pagina accessibile solo dall’indirizzo web. Tale pagina, ricercabile nel motore interno al sito, dovrà essere esclusa, invece, dalla diretta reperibilità nel caso si consulti un comune motore di ricerca”.
Oggi la Cassazione riprende il principio (sentenza n. 5525/2012, Terza Sezione Civile), e ribadisce l’obbligo di creazioni di motori interni ai siti, così da impedire l’accesso diretto, mediante i comuni motori di ricerca, alle notizie contenute negli archivi storici degli stessi.

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Tutte le puntate di Le nostre vite tra diritto e web” sono disponibili qui…

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domenica, 11 novembre 2012

È online la puntata con DANIELA MARCHESCHI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 9 novembre 2012

daniela-marcheschi-sogno-letteraturaÈ online la puntata con DANIELA MARCHESCHI, ospite di “Letteratitudine in Fm” del 9 novembre 2012

Ospite della puntata di “Letteratitudine in Fm” del 9 novembre 2012 è stata la saggista e critica letteraria Daniela Marcheschi.
Con Daniela Marcheschi abbiamo discusso del suo nuovo libro “Il sogno della letteratura” (Gaffi editore) e di una serie di tematiche legate, appunto, alla letteratura.

PER ASCOLTARE LA PUNTATA, CLICCA SUL PULSANTE AUDIO

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Letteratitudine in Fm va in onda su Radio Hinterland il venerdì mattina (h.13 circa) e – in replica – il martedì sera (h. 20,30) e il mercoledì mattina (h. 11,00). Per dettagli, consulta il palinsesto della radio.

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lunedì, 5 novembre 2012

LETTERATITUDINE, IL LIBRO – VOL. II (sei anni di Letteratitudine)

max-maugeri-twitter-fbCari amici, sono passati sei anni dalla nascita di Letteratitudine (il blog ha visto la luce nel settembre del 2006). Sono stati anni appassionanti, ricchi di stimoli e di interscambi (“condivisione” continua a essere una delle mie parole preferite)… ma sono stati anche anni di grandi sudate. Per questo, la ormai “mitica” camicia celeste della foto è diventata blu! (E le rughe aumentano e i capelli si diradano: lo so!) Scherzi a parte, ne approfitto per ringraziare di cuore tutti coloro che – con  il loro contributo – hanno permesso a questo blog di crescere (siete davvero tanti: impossibile citarvi tutti).

Uno dei frutti della seconda metà del percorso che abbiamo intrapreso insieme, è questo nuovo libro che nasce – appunto – dalle attività del blog. A essere sincero, ci ho pensato molto prima di decidermi a pubblicare il secondo volume di “Letteratitudine, il libro”. Come molti di voi ricorderanno, il volume primo era stato pubblicato nel 2008, dalla casa editrice Azimut e aveva beneficiato di buoni riscontri (l’idea che un blog letterario diventasse libro, peraltro, incuriosiva molto). Venuto meno “l’effetto novità”, e trascorsi oltre tre anni (quasi quattro) da quel periodo, mi sono domandato se avesse ancora “senso” pubblicare un nuovo libro nato dalle discussioni online sviluppatesi su Letteratitudine… proprio adesso che – a seguito dell’esplosione dei social network (Facebook e Twitter in testa) – si parla di (presunta) morte dei blog (giacché le comunicazione e gli “scambi” sembrano essersi spostati prevalentemente su quei versanti). letteratitudinelibroiiA ogni modo, dopo una lunga riflessione, ho deciso di procedere alla pubblicazione di questo volume per una ragione molto semplice, che potrei sintetizzare nelle due seguenti parole: lasciare traccia. Le discussioni on line, in qualunque contesto e in qualunque ambito, sono destinate a perdersi nel mare magnum delle Rete, alla stregua di gocce nell’oceano. Alcune di queste, a mio modo di vedere, meritano di essere salvate. La speranza è che, tra qualche anno (volendo essere ambiziosi, si potrebbe dire: tra qualche decennio), possano contribuire a fornire indicazioni su quali sono state le nostre abitudini, le nostre letture, il nostro modo di pensare, la nostra visione del mondo. Alcune di queste “gocce”, dunque, sono contenute in questo volume: il libro, appunto, che racchiude una porzione importante dell’esperienza online vissuta su Letteratitudine nel periodo che va dalla seconda metà del 2008 al 2011. Prima, però, di accennare ai contenuti di “Letteratitudine, il libro – vol. II – 2008/2011” (Historica, 2012, pagg. 510, euro 22), vorrei tentare di avviare una discussione “in tema”. Pongo, dunque, alcune domande…

1. Come è cambiata la letteratura in questi sei anni?

2. E l’editoria?

3. Qual è il post, la discussione, o il “momento letteratitudiniano”, che ricordate con maggiore piacere e nostalgia?

Adesso, una piccola pausa con il booktrailer del libro…

Cosa troverete nelle pagine di questo libro?

(continua…)

Pubblicato in A A - I FORUM APERTI DI LETTERATITUDINE, EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI, POST DEL MESE, SEGNALAZIONI E RECENSIONI   307 commenti »

lunedì, 5 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 6

Osservatorio LitBlog n. 6: settimana dal 29 ottobre al 4 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Il canto di Grossman
(“Caduto fuori dal tempo” di David Grossman – da Viadellebelledonne)

Segnalo questo bel post anche perché mi sento di parte, non in quanto io sia parente di David Grossman ma perché lo ritengo, come moltissimi di voi, veramente uno dei più grandi scrittori dei nostri tempi. Ho avuto l’occasione di ascoltarlo a Roma anni fa, in una sala gremita di gente all’auditorium del Parco della Musica in occasione della fiera Libri Come.
Conversò con grande gentilezza e disponibilità e raccontò al pubblico incantato come lavorava ai suoi romanzi, facendo scorrere avanti agli occhi personaggi come la Miriam di Che tu sia per me il coltello, l’Aharon del Libro della grammatica interiore, la Nihli di Col corpo capisco e poi ci parlò di Uri, giovane soldato, protagonista del suo primo libro Il sorriso dell’agnello e dei suoi pensieri sulla guerra.
Uri era anche il nome di suo figlio, quel giovane soldato caduto nel conflitto Hezbollah- Israele in Libano nel 2006, di cui forse soltanto oggi, dopo dolore e sofferenza che non ci è dato neppure immaginare, David Grossman riesce a raccontare a tutti noi attraverso il suo romanzo Caduto fuori dal tempo. Nel bellissimo A un cerbiatto somiglia il mio amore il viaggio era quello di una madre alla ricerca del figlio, romanzo definito dallo stesso Grossman come il libro dell’ansia in cui si attende una notizia; in questo nuovo romanzo la voce poetica di Grossman si fa racconto polifonico di tanti padri che rivivono, in modi differenti ed altrettanto intensi, l’amore e il percorso doloroso della perdita di un figlio. Grossman afferma che solo lo scrivere gli consente di capire la vita, andare oltre quel congelamento che ci sovrasta nell’essere sopraffatti dal dolore immenso; spesso diciamo a noi stessi che non abbiamo le parole per descrivere quel dolore, ma noi, dice Grossman abbiamo assoluto bisogno delle parole, dobbiamo trovare le parole per riuscire ad uscire dalla generalizzazione di un dolore che non sappiamo raccontare nella sua nudità. Ecco la ragione di questo libro. Ed io penso che uno scrittore così abbia trovato le parole per ogni dolore che ci rappresenti in maniera così sensibile e profondamente vera da far sembrare il singolo dolore il dolore di tutti. Una chiave di condivisione per una salvezza comune.
Per chi volesse rivedere la bellissima intervista a “Che tempo che fa”, cliccate qui…

* * *

Per un’amica scrittrice
(“Uno è il tempo ma è di due verità” di Loredana Lipperini – da Lipperatura)
(continua…)

Pubblicato in OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone)   Commenti disabilitati

sabato, 3 novembre 2012

L’IDENTITY THEFT, OSSIA IL FURTO DI IDENTITÀ (Le nostre vite tra diritto e web n. 4)

diritto-e-web-2LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB – N. 4: L’IDENTITY THEFT, OSSIA IL FURTO DI IDENTITÀ

L’introduzione di Massimo Maugeri e Simona Lo Iacono

Nuova sentenza della Corte di Cassazione

L’identità personale è uno dei valori che sono al centro della disciplina di protezione dei dati. E’ inoltre uno dei fondamentali diritti della personalità di un individuo (come tale inalienabile, imprescrittibile, assoluto, non patrimoniale, innato).
Il dlgs 30 giugno 2003 n. 196 (codice in materia di protezione dei dati personali) all’art 2 afferma che il codice medesimo “garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell’interessato, con particolare riferimento alla riservatezza, all’identità personale e al diritto alla protezione dei dati personali”.
Da ciò l’attenzione e la preoccupazione per il nuovo fenomeno dell’identity theft, ossia del “furto di identità”, che si realizza – normalmente – attraverso una appropriazione non autorizzata di dati personali e documenti altrui da parte di soggetti che, in genere, li utilizzano per chiedere prestiti o finanziamenti nel settore del credito al consumo o per altre attività (apertura carte di credito, attivazione di contratti telefonici).
Il fenomeno è divenuto allarmante nell’epoca della rete a causa della facilità di comunicazione attraverso la posta elettronica e i social network.
Esso si è infatti trasformato nel cosiddetto phishing, che avviene mediante l’utilizzo di comunicazioni elettroniche (in genere chi vuole effettuare il furto manda messaggi di posta elettronica artefatti che riproducono marchi istituzionali di banche o enti al fine di indurre i soggetti contattati a rivelare dati personali come il numero di conto corrente, codici o password).
Da un punto di vista giuridico, in Italia, non esistono norme che prevedono e codificano in reati specifici tali condotte commesse su internet, e per questo, con l’ausilio della dottrina e della giurisprudenza (Cassazione sent. n. 46674/2007) vengono “prese a prestito” fattispecie di reati quali la sostituzione di persona (art. 494 c.p.) ed altre forme previste dal Codice sulla Privacy (D.Lgs. 196/2003) che vengono in genere applicate per le condotte commesse al di fuori della rete.
Nel caso del phishing taluni tribunali applicano la fattispecie della truffa.
Da ultimo occorre segnalare l’interessante pronuncia della Corte di cassazione, sez. III, n. 12479-012 che ha statuito che : (continua…)

Pubblicato in LE NOSTRE VITE TRA DIRITTO E WEB (con la collaborazione di Simona Lo Iacono)   Un commento »

Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

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Regolamento Generale europeo per la protezione dei Dati personali (clicca qui per accedere all'informativa)

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"Cetti Curfino" di Massimo Maugeri (La nave di Teseo) ===> La rassegna stampa del romanzo è disponibile cliccando qui

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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