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venerdì, 24 luglio 2020

JAVIER CERCAS con “Terra alta” (Guanda) in radio a LETTERATITUDINE

JAVIER CERCAS con “Terra alta” (Guanda), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie). Questa puntata è dedicata a Ennio Morricone e alla sua musica.

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

* * *

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

* * *

Ospite della puntata: lo scrittore spagnolo Javier Cercas con cui abbiamo discusso di “Terra alta” (Guanda – traduzione di Bruno Arpaia), il suo romanzo vincitore del Premio Planeta 2019 (uno dei più prestigiosi premi letterari spagnoli).

Caro Javier, come nasce ” Terra alta“? Come descriveresti questo luogo della Catalogna così particolare in cui è ambientato il romanzo? Che tipo di persona è Melchor Marín, questo giovane poliziotto e appassionato lettore protagonista del romanzo? Cosa puoi dirci sul contesto famigliare di Melchor e sul suo passato? Cosa puoi dirci sulle dinamiche di questo crimine e sul modo in cui Melchor Marín decide di affrontare l’attività di investigazione in cui viene coinvolto? Che posto occupa, per te, “Terra alta” rispetto alla tua poetica in generale e ai tuoi precedenti libri? Ci saranno altri libri con protagonista Melchor Marín?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Javier Cercas nel corso della puntata.

* * *

La scheda del libro: “Terra alta” di Javier Cercas (Guanda – traduzione di Bruno Arpaia)

Un crimine spaventoso sconvolge una quieta cittadina nel Sud della Catalogna: i proprietari dell’azienda più impor­tante della zona, le Gráficas Adell, vengo­no trovati morti, con segni evidenti di feroci torture. Il caso è asse­gnato a Melchor Marín, giovane poliziotto e appassionato lettore, alle spalle un passato oscuro e un atto di eroismo quasi involontario, che lo ha fatto diventare la leggenda del corpo e lo ha costretto a lasciare Barcellona. Stabilitosi in questa piccola regione dal nome evocativo di Terra Alta, crede di aver seppellito l’odio e la voglia di riscatto sotto una vita felice, grazie all’amore di Olga, la bibliotecaria del paese, dalla quale ha avuto una figlia, Cosette. Lo stesso nome della figlia di Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, il suo romanzo prefe­rito. L’indagine si dipana a ritmo serrato, coinvolgendo temi come il conflitto tra giusti­zia formale e giustizia sostanziale, tra rispetto della legge e legittimità della vendetta. Ma soprattutto Javier Cercas, l’autore di libri memo­rabili come Soldati di Salamina, Anatomia di un istante, L’impostore, racconta l’epopea di un uomo solo che cerca il suo posto nel mondo, e per questo dovrà lottare e mettere a rischio tutto: i valori, gli affetti, la famiglia, la vita.

* * *

Javier Cercas è nato nel 1962 a Ibahernando, Cáceres. La sua opera, tradotta in più di trenta lingue, è pubblicata in Italia da Guanda: Soldati di Salamina (Premio Grinzane Cavour 2003), Il movente, La velocità della luce, La donna del ritratto, Anatomia di un istante, Il nuovo inquilino, La verità di Agamennone, Le leggi della frontiera, L’avventura di scrivere romanzi (con Bruno Arpaia), L’impo­store, Il punto cieco e Il sovrano delle ombre. Anatomia di un istante ha vinto nel 2010 il Premio Nacional de Narrativa e nel 2011 il Premio Salone Internazionale del Libro di Torino e il Premio Letterario Internazionale Mondello. L’impostore è stato finalista al Man Booker International Prize 2018. Terra alta, il romanzo di cui abbiamo discusso (tradotto da Bruno Arpaia) ha vinto il Premio Planeta 2019 (uno dei più prestigiosi premi letterari spagnoli).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin


PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: le musiche di Ennio Morricone dalla colonna sonora del film “The Hateful Eight” – Overture ; L’Ultima Diligenza di Red Rock; Neve.

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 28 agosto 2007

ANCORA GÜNTER GRASS: OVVERO, “SU COME RIAPRIRE UNA POLEMICA ORMAI SOPITA”

Chi si ricorda del caso Günter Grass esploso l’estate scorsa? Lo noto scrittore tedesco, Premio Nobel per la letteratura, aveva confessato di aver militato in età giovanile nelle SS. Una sorta di scandalo che aveva determinato un lungo strascico di polemiche. Avevamo avuto modo di discuterne in questo post.

Gunter Grass

La vicenda pareva conclusa, dato che non se ne parlava più da un bel po’ di Grass e SS. E invece no. Il caso è riaperto. E sapete perché? Perché c’è chi sostiene che Grass si sia inventato tutto, magari involontariamente o – meglio – inconsciamente.

Vi propongo una parte dell’ articolo di Javier Cercas, intitolato “La confessione di Grass: un atto letterario” apparso su La Stampa di oggi (28/8/2007). Chi lo desidera può leggerlo per intero cliccando qui.

La difficile arte di dire «fine»

Ormai eravamo tutti convinti d’aver ascoltato la parola fine sul tormentone della scorsa estate, ma ho il piacere di comunicarvi che ci sbagliamo. Il tormentone della scorsa estate è stato l’annuncio, avvenuto prima della pubblicazione delle sue memorie, che Günter Grass aveva militato, in gioventù, nelle SS; visto che buona parte dell’opera di Grass indaga sull’incapacità dei tedeschi di metabolizzare il proprio passato nazista e dato che buona parte della sua vita pubblica è stata consacrata a denunciare quest’incapacità, è naturale che alcuni abbiano pensato che Grass non fosse, poi, tanto diverso da una specie di Vito Corleone che avesse trascorso l’esistenza a denunciare le prepotenze della mafia. A un anno dalla confessione sembrava che su questo fatto fosse stato detto tutto il possibile, finché Timothy Garton Ash non ci ha tolto questa convinzione.

In un articolo pubblicato sul The New York Review of Books, Garton Ash ci racconta che quando, un anno fa, è scoppiato lo scandalo, un amico – un tedesco del quale non fa il nome e che ha quasi la stessa età di Grass – gli ha detto: «Sai, io su questa storia ho una teoria: in realtà Grass non è mai stato nelle SS; si è solo convinto d’esserci stato». La teoria fa luce, meglio di qualsiasi altra, su come sia impossibile, per i tedeschi, relazionarsi con il loro impossibile passato, a patto, però, che uno sia sufficientemente spericolato nell’immaginare le premesse dalle quali partirebbe.

Perché Günter Grass imputerebbe falsamente a se stesso un passato così orribile? Una spiegazione – la più povera, la più verosimile – sarebbe di carattere strettamente clinico: preso dall’ossessione di denunciare il passato nazista dei suoi compatrioti, Grass perde la ragione e ricorda un passato fittizio.
Esiste, indubbiamente, un’altra spiegazione: la confessione di Grass è l’atto più radicalmente letterario che lo scrittore abbia mai compiuto: stanco di denunciare vanamente l’ingannevole amnesia dei tedeschi, Grass inventa una propria ingannevole amnesia per dimostrare loro, con la sua vita, quanto non è riuscito a dimostrare con i suoi libri. Inutile dire che questa spiegazione è la più elegante, la più persuasiva e la più ambiziosa, ma la teoria non sarebbe perfetta se l’amico non avesse sconsigliato Garton Ash dal pubblicarla: «Se lo farai Grass ti denuncerà per aver sostenuto che non ha mai fatto parte delle SS». Del resto, forse, non è mai stato sufficientemente sottolineato lo humour che permea l’opera di Grass, anche se il miglior mot d’ésprit contenuto nelle sue memorie è involontario; Grass enumera una serie di motivi per i quali ha scritto il suo libro; l’ultimo è questo: «Per mettere la parola fine».

JAVIER CERCAS

Gunter Grass

Ora, non per pensar male, ma l’impressione è che qualcuno stia cercando di creare un nuovo caso riciclando i residui di quello precedente (per realizzare un disegno un po’ meno carino di quello riportato qui sopra… bello vero?).

C’è puzza di marketing, della serie… cosa non si farebbe per vendere qualche copia in più? O è solo un’ impressione frettolosa la mia?
Secondo voi?

Pubblicato in PERPLESSITA', POLEMICHE, PETTEGOLEZZI E BURLE   37 commenti »

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