Aprile 23, 2024

318 thoughts on “LA CAMERA ACCANTO 7° appuntamento

  1. Come avete visto in coda al post trovate la foto di Obama e McCain… ormai ci siamo.
    Cliccando sull’immagine si aprirà lo speciale offerto dagli amici di Repubblica.it

  2. Insomma, gli esiti di queste elezioni americane (che ci piaccia o no… qualcuno dirà “purtroppo”) ci riguardano comunque.
    Considerate questo post come uno spazio utile per scambiare commenti, opinioni, impressioni, fare pronostici.
    Ma anche segnalare articoli, editoriali, link a foto o video particolarmente interessanti.

    Insomma… SPECIALE ELEZIONI PRESIDENZIALI AMERICANE 2008: OBAMA VS McCAIN

  3. In ogni caso questa rimane pur sempre “La camera accanto”.
    Dunque, se volete, si può parlare anche di altro (su qualunque argomento). E chi vuole ha la possibilità di “lanciare” dibattiti.

  4. IV novembre: Celebrazione sacrosanta. Mi inchino alla fine della Grande Guerra e la metto assieme al XXV aprile e al II giugno: le nostre celebrazioni. Di tutti, spero, credo, voglio. E non sono l’unico, pare a sentirle cosi’.
    Ma poi vado a letto, sfinito, dopo aver finito di lavorare al computatore.
    Auguri di cuore, Italia mia!
    Sergio

  5. Quando ascolto i cori degli alpini il cuore mi si scioglie…
    Giustissimo celebrare queste feste, ma ancora più giusto spiegare i macellatori che ci sono dietro… Lo stesso De Amicis, del quale ricorre il centenario della morte, nei suoi ultimi anni di vita si domandò se fosse stato giusto riempire “Cuore” di retorica patriottica. Sì alla patria, ma sì anche ad una lettura critica della nostra storia.

  6. Per uno strano scherzo del destino il 2 novembre si commemorano i defunti, una specie di rito pagano alimentato dal consumismo, mentre due giorni dopo, il 4 novembre, si celebra l’anniversario della nostra vittoria nella Grande Guerra.

    Si potrebbe dire che i morti richiamano i morti, giacché se ci fu un conflitto sanguinoso per i nostri soldati fu proprio quello della prima guerra mondiale, in cui persero la vita circa 650.000 nostri combattenti.

    Il bello è che avremmo potuto ottenere gli stessi territori senza una vittima, perché la Germania si impose sull’Austria affinché ci consegnasse Trentino e Friuli a patto che noi non entrassimo in guerra contro di loro.

    Ma allora si disse che non si volevano tradire Francia e Inghilterra, a cui da poco ci si era alleati, ben strano ragionamento visto che avevamo appena tradito l’alleanza con la Germania e con l’Austria e che la storia dei Savoia è sempre stata costellata di pugnalate alle spalle.

    Il motivo era un altro e cioè che il re nanerottolo voleva anche parte della Croazia, se non tutta, ma non la ebbe, perché gli alleati fecero giustamente pesare la disfatta di Caporetto e i massicci aiuti che prestarono nell’occasione.

    Quindi, se il 4 novembre si commemora una simile vittoria, si è doppiamente in malafede, perché:

    1) Visto i precedenti e il motivi della guerra non fu una vittoria a beneficio dell’Italia, ma eventualmente di Vittorio Emanuele;

    2) E’ una vittoria mutilata, ma con un significato diverso da quello usato dai fascisti, mutilata perché non la meritammo, nonostante il così alto numero dei caduti, frutto di una miopia strategica quale mai si era vista; ovviamente le colpe dei rovesci erano poi dei soldati e basti pensare che a quelli prigionieri non furono mai recapitati i pacchi inviati tramite la Croce Rossa e questo per ordine del re e di Cadorna che li ritenevano dei vigliacchi.

    Resta comunque un fatto e cioè che non possono esistere guerre giuste o ingiuste, vittorie con onore o con disonore, ma che c’é solo una scia di lutti che colpiscono per lo più degli innocenti.

    Quando l’uomo cerca di ottenere qualche cosa con la forza, riscopre in sé quella bestialità che secoli di evoluzione non sono riusciti a cancellare, ma quel che è peggio è che chi cerca la guerra lo fa per scopi poco edificanti, nonostante la tronfia retorica, coinvolgendo, loro malgrado, dei terzi ignari e non interessati.

    Non ci possono essere motivi tali da mandare degli individui a ucciderne altri, non ci deve essere spazio a gente che antepone il proprio interesse alla convivenza pacifica.

    Chi fomenta una guerra e l’avvia, che si chiami Pinco o Pallino, che sia di destra o di sinistra, è un essere ignobile, è un pericolo per l’umanità, è individuo non degno di vivere su questa terra.

    Non pensa all’angoscia delle sue vittime, alla paura di intere popolazioni, alle distruzioni che mandano in fumo il lavoro pacifico di secoli; ecco se forse esiste il diavolo, questo sciagurato è il diavolo e non c’è bisogno di andare a scomodare Hitler per trovare simili personaggi, perché esistono anche oggi, gente che spaccia per missioni di pace delle vere e proprie aggressioni.

    Forse la guerra è innata nell’uomo, come scrive Massimo Fini, ma la reciproca conoscenza e l’emarginazione di individui che sono al comando, non certo per l’interesse di tutti, renderebbe assai più difficile la nascita di un conflitto.

    E’ ben strano che ci siano dei giorni per commemorare vittorie, e quindi frutto di guerre, e non ce ne sia uno per onorare la pace.

    Invece si ricorda una data frutto dell’inutile sacrificio di tanti uomini, ovviamente con tanto di parata militare per bearsi dell’Italia guerriera, ma se proprio volessimo ogni anno tenere viva la memoria del 4 novembre sarebbe più logico anticipare il tutto al 2 novembre, con una cerimonia semplice, senza armi e senza discorsi; la vedrei senza bandiere sventolanti, anzi con queste a mezz’asta, e con solo un soldato, un trombettiere, che suona il silenzio fuori ordinanza.

  7. Caro Massimo,
    auspico pure io che vinca Obama, se non altro per le caratteristiche progessiste del Partito Decratico rispetto a quelle retrive e conservatrici dei repubblicani.
    Non credo però che con la vittoria di Obama ci possano essere dei cambiamenti di sostanza, nè in politica estera – stante la linea di condotta immutabile degli USA indipendentemente dal partito del suo presidente -, nè in politica interna, nonostante la pur buona volontà di Obama di avviare la costruzione di uno stato sociale. Infatti, osta a questo valido proposito una situazione economica verfamente diastrosa e dato che lo stato sociale significa l’esborso di quattrini, se questi non ci sono, non puoi far niente. Aggiungo anche un altro elemento: gli Stati Uniti sono in un declino inevitabile, accentuato dalla crisi finanziaria, frutto non del caso, ma di una vera e propria attività delinquenziale delle banche di quel paese. Se aggiungiamo ai debiti di ogni americano (intendo quelli a titolo individuale, rilevantissimi, perchè là sono abituati a vivere ben oltre le proprie possibilità) quelli del Tesoro americano, pressochè totalmente finanziati da Cina e Giappone è possibile comprendere come anche la sua potenza tenda a diventare gradualmente un’impotenza. Resterebbe come esempio di forza quella militare, ma anche lì le cose non vanno tanto bene, anzi vanno maluccio e quindi non vedo francamente come gli USA possano tornare a essere un punto di riferimento mondiale.
    Non invidio perciò Obama, perchè, qualora dovesse vincere, il suo sarà mandato di enormi e crescenti difficoltà.

  8. non è per andare controcorrente, ma mi interessa di più cosa combina il presidente della mia circoscrizione piuttosto che chi vince le presidenziali Usa. non sottovaluto, ovviamente, il ruolo del presidente americano nello scenario internazionale che pure ci coinvolge a tutti i livelli. credo, comunque, che non sia solo l’uomo (democratico o repubblicano) a essere il fulcro della situazione. c’è il congresso, ci sono le lobby, ci sono le categorie e tutto un mondo economico che in America si fa sentire in maniera sostanziale. Spesso il presidente altro non è che un mediatore

  9. Io spero che vinca Obama anche solo perchè è un nero. Sarebbe una svolta epocale. Credo di maggiore importanza rispetto a se Fidel Banga Bawuna vincesse alla circoscrizione di Enrico.
    🙂

  10. Con Obama anche in tempi “non sospetti”. Sarà solo un’immagine, perché il sistema è quello che è, ma l’immagine, soprattutto in questa nuova era della Civiltà Immateriale, ha la sua importanza. Un uomo di colore è indubbiamente una svolta, più di una donna presidente. Lo so che in molte non saranno d’accordo, ma Obama può diventare un simbolo anche per i paesi esclusi dalla grande giostra. Un segno , in questi tempi così poco promettenti, che accende e promuove ottimismo.
    Come nella tradizione di Letteratitudine, lo scrivo in stampatello:
    IO VOTO PER OBAMA!
    🙂

  11. Esistono due cose ben distinte: il patriottismo e la retorica patriottica. Io abbraccio la prima. E credo che la Vittoria sia stata piu’ che meritata dal nostro Paese nella Grande Guerra – nonostante i particolari negativi e pazzeschi che pure sono veri. In ogni caso io festeggio l’Unita’ della Patria e la fine della I Guerra Mondiale. Insieme a questo, festeggio una Nazione che si rende effettivamente tale in occasione di quell’evento bellico (al quale forse, certo, sarebbe stato meglio non partecipare, ma che, avendoci partecipato, fu senz’altro meglio vincere che perdere).

  12. Io mi ricordo che una volta il 4 novembre era festa nazionale e si usava fare un bel ponte dai Santi alla Vittoria, passando per i Morti.
    Peraltro il 4 (oggi) era (è) anche il mio onomastico, e quand’ero piccolo, con entrambi i nonni (entrambi Carli come me: che fantasia in famiglia!), si faceva festa grande, che voleva dire una grande tavolata. A volte addirittura al ristorante. E quella era per me la Vittoria.
    Perchè comunque è a tavola che si celebra qualsiasi cosa, per noi italiani.

  13. Ogni festività suona nei miei orecchi come un monito, uguale se si festeggia un male superato o un avvenimento felice. Nel primo caso ci proponiamo di impegnarci meglio, affinchè il male superato non si ripeta di nuovo,mentre nel secondo caso desideriamo che la felicità perduri, nel timore che un giorno finisca.
    Il ritmo mutevole con il quale ogni avvenimento ci si presenta, ci rende timorosi ed incerti; festeggiamo e nello stesso tempo temiamo un loro ritorno o una loro fine.
    Non più guerre, scandivano i superstiti delle due grandi guerre; provati dalla sofferenze e mancanza di ogni bene, decisero di festeggiare degnamente il loro superamento.
    Fino a quando l’uomo porterà in sé le impronte del male sofferto, difficilmente si azzarderà a provocarlo di nuovo, ma i tempi mutano, le generazioni si avvicendano e i testimoni delle sofferenze scompaiono e con loro il monito: mai più guerre.
    Le esigenze del mercato, determinate da un perdurante sistema perverso e malvagio, stanno dominando di nuovo la scena mondiale e una catastrofe sembra ridivenire possibilità.
    L’arte del sopravvivere sembra dominare le coscienze ed emarginare quella della bellezza e del genio creativo ed educativo.
    Visto così, non sento alcuna necessitàq di festeggiare, bensì quella di prepararmi al confronto con un fututo incerto e pericoloso.
    Cari saluti a tutti.
    Lorenzo

  14. I morti in guerra ( tutte le guerre sono inutili e funeste )non si festeggiano. Si piangono. Il 4 novembre dovrebbe diventare un’ occasione per riflettere sull’ inganno della retorica patriottica. Don Milani ci ricorda che i contadini che tornarono vivi dalla guerra trovarono la polenta rincarata, mentre i mercanti di armi, in nome della patria si erano riempite le tasche. Ciao a tutti. Franca.

  15. Algo podría comenzar este martes

    dal Blog di Yoani Sánchez – Generación Y

    4 novembre 2008

    La calle no es la misma ni las vecinas –normalmente chachareando en las colas de los mercados– hablan hoy de los temas de siempre. Levantan las cejas y señalan hacia el Norte, mientras hacen vaticinios sobre quién saldrá electo en las urnas norteamericanas. No recuerdo haber vivido una algarabía así alrededor de las elecciones presidenciales cubanas de febrero pasado.
    El zapatero de mi edificio ya tomó partido por un candidato y la viejita que vende flores tiene colgado en la blusa un sello de Obama. Nuestra aburrida trayectoria de dos presidentes en cincuenta años nos exacerba la curiosidad hacia las elecciones foráneas. También sabemos que la decisión de los votantes estadunidenses repercutirá aquí adentro y no tan metafóricamente como el aleteo de una mariposa en el Amazonas. Las remesas que permiten a miles de familias cubanas llegar a fin de mes vienen fundamentalmente de la otra orilla, donde habita una porción de esta Isla que los insultos de “gusanos”, “vendepatrias” y “mafiosos” no han logrado excluir de nuestros vínculos emocionales y familiares. El propio discurso político de nuestros gobernantes perdería eficacia sin colocar a los Estados Unidos en el papel del enemigo. Nunca como hoy el destino de Cuba ha estado tan aparentemente separado y, sin embargo, tan dependiente de lo que ocurra a noventa millas.
    Así que todos estamos expectantes de quién saldrá ganador este martes 4 de noviembre. Los que tienen hijos que sólo pueden venir a visitarlos cada tres años, confían en que el candidato demócrata flexibilizará los viajes a la Isla. Otros apuestan a que la mano dura de los republicanos logrará forzar las aperturas que hemos esperado por décadas. Ante el pronóstico reservado que muestra el interior de nuestro país, hay quienes aseguran que el resultado de hoy pondrá en marcha o descarrilará –definitivamente– el carro de las reformas en Cuba.
    Yo preferiría que lo empujáramos nosotros mismos, pero muy pocos quieren cambiar la labor de profeta por la ardua tarea de hacer que las cosas ocurran. Hasta la hora que escribo este post, el caprichoso vehículo de los cambios parece estar varado al borde de la calle. Tengo mis dudas de si lo acontecido este martes lo impulsará a moverse.

    Questo martedì potrebbe cominciare qualcosa

    La strada non è la stessa di sempre e oggi neppure le vicine – che di solito spettegolano nelle file dei mercati – parlano dei soliti argomenti. Alzano lo sguardo e indicano verso il Nord, mentre fanno pronostici sul nome che uscirà fuori dalle urne nordamericane. Non ricordo di aver vissuto un’agitazione simile nell’attesa delle elezioni presidenziali cubane del passato febbraio.
    Il calzolaio del mio palazzo si è già messo a parteggiare per un candidato e la vecchietta che vende fiori si è attaccata alla camicetta un distintivo di Obama. La nostra noiosa parabola di due presidenti in cinquant’anni ci rende ancora più curiosi verso le elezioni straniere. Sappiamo bene che la decisione degli elettori statunitensi avrà ripercussioni nel nostro Paese e non in modo metaforico, come il volo di una farfalla nella foresta dell’Amazzonia. Le rimesse che permettono a migliaia di famiglie cubane di arrivare a fine mese giungono soprattutto dall’altra sponda, dove abita una parte di questa Isola che insulti come “vermi”, “venditori della patria” e “mafiosi” non sono riusciti a escludere dai nostri legami emotivi e familiari. Il discorso politico dei nostri governanti perderebbe efficacia se non mettesse gli Stati Uniti nella parte del nemico. Mai come oggi il destino di Cuba è stato così apparentemente separato e, tuttavia, così dipendente da ciò che può accadere a novanta miglia.
    Per questo motivo tutti stiamo aspettando di vedere chi risulterà vincitore questo martedì 4 novembre. I cubani che hanno figli che possono venire a fare una visita soltanto ogni tre anni, confidano che il candidato democratico renderà flessibili i viaggi verso l’isola. Altri scommettono che il pugno duro dei repubblicani costringerà a praticare quelle aperture che abbiamo atteso per decenni. Le regioni interne del nostro paese non si sbilanciano, mentre altri assicurano che il risultato di oggi metterà in marcia o farà deragliare – definitivamente – il carro delle riforme a Cuba. Io preferirei che lo spingessimo noi stessi, anche se in pochi vogliono cambiare la professione di profeta con l’arduo lavoro di fare in modo che le cose accadano. Fino al momento in cui scrivo questo post, il veicolo capriccioso del cambiamento sembra arenato al margine della strada. Ho i miei dubbi che quanto accadrà questo martedì lo spingerà a muoversi.

    Traduzione di Gordiano Lupi
    http://www.infol.it/lupi

    Didascalia foto: “Si vedrà così il carro delle riforme?”

  16. Ad esser d’accordo con Franca Maria Bagnoli allora non dovremmo festeggiare neanche il XXV aprile, visto che gli americani per ”liberarci” ci dimezzarono le citta’, lasciando un bel numero di deceduti sulle strade di tutta Italia. Ma, poiche’ non sono d’accordo con la sig.ra Bagnoli, credo sia meglio festeggiare sia il II giugno che il IV novembre, insieme al XXV aprile e al I maggio. I motivi li ho illustrati in altri precedenti commentini.

  17. P.S.
    Ed ovviamente io personalmente ”festeggio piangendo” il IV novembre, mica lanciando i fuochi d’artificio, ovviamente. Nessuno lo fa in Italia, mi sembra: questa ricorrenza e’ al contempo tragica e piena di speranza come la Vittoria del 1918.

  18. Il termine esatto sarebbe ”celebrare” il IV novembre e lo adotto, scusandomi se prima ho dimenticato di precisare questo importante termine. L’Unita’ Nazionale, inoltre, mi e’ cara e imprescindibile. Questa invece la festeggerei proprio con i fuochi d’artificio.
    Ed e’ tutto, senza alcun dissidio o furore
    Sergio Sozi

  19. Ciao a tutti! Torno dopo un paio di mesi di assenza!

    Massimo, qualcosa (non so cosa) mi suggerisce che tu tifi per Obama? Ho ragione oppure è solo una mia sensazione priva di fondamento?

    E accanto al tuo, vedo anche numerosi altri interventi a favore di Obama. Ora, lungi da me l’idea che McCain sia migliore di Obama, ma voi veramente credete nel cambiamento promesso da Obama? Voi davvero credete che l’America possa cambiare da così a così?

    Ovviamente se questo cambiamento ci dovesse essere io sarò il primo a gioirne! Ma qualcuno crede seriamente che un presidente, seppur potente, possa cambiare le logiche dei gruppi di potere presenti in quel paese (e che sicuramente hanno in qualche modo contribuito alla sua elezione)?

    Poi vorrei porre un altro quesito a questo blog. Ma non vi viene l’angoscia con queste elezioni? A me francamente sì. A qualche migliaio di chilometri da qui stanno eleggendo l’uomo più potente del mondo, nonchè quello che rappresenta lo Stato che, fra tutti, ha più le mani in pasta in rivoluzioni, controrivoluzioni, colpi di stato, torture, violazione dei diritti umani e civili, stermini di massa. E sapete chi sarà a fare la differenza? I bovari del Kansas, dell’Ohio o dell’Arizona. Stati che hanno una storia non più vecchia di 250 anni (dei quali 40 abbondanti sono stati occupati nel cercare il modo migliore di affermare il genotipo americano e spazzare via quello nativo) si trovano nella condizione di dover decidere del destino delle culture, delle economie e delle persone del resto del mondo! Questa è una cosa che mi manda al manicomio! Stati che della pena di morte fanno un vanto, si trovano con la responsabilità (non compresa, purtroppo) di decidere (seppure indirettamente) sulle sorti di interi continenti.

  20. Su Obama e McCain (per me due perfetti sconosciuti), posso solo dire questo: non esiste alcuna credibilmente analogica similitudine fra i politici italiani e quelli statunitensi, ora come in precedenza. Le cose da sperare – qualunque sia il nuovo Presidente degli Stati Uniti – sono quindi queste: che la futura politica estera degli americani favorisca la guarigione dalla crisi economica che LORO STESSI hanno appena ora creato, come nel ’29, e che quel Paese non pretenda nuovi impegni esteri per le nostre Forze Armate – che gia’ stanno dando tanto e costano molti soldi a tutti noi italiani.
    Dunque non tifo per nessuno. O meglio: tifo per chi aiutera’ l’Italia in futuro.

  21. Perle di saggezza popolare siciliana:

    Sunnu unu chiù curnutu di l’autru.
    Sono uno più cornuto dell’altro.

    Ammazza ammazza su tutta na razza.
    Amazza uno o l’altro sono della stessa razza.

    Anni fa abbiamo avuto un sindaco giovane, moderno e di nobili ideali.
    Ma tutto quello di nuovo voleva realizzare non si è potuto fare perchè gli impiegati comunali osteggiavano quelle proposte perchè avrebbero dovuto lavorare.
    Il nuovo direttore dell’ufficio tecnico comunale non potè fare tante cose perchè i sub-alterni parteggiavano per il precedente direttore senza una spiegazione logica.
    Da questa esperienza dico che difficilmente Obama possa fare molte innovazioni se le strutture organiche USA non lo appoggiano o sono in mano ad altri.
    Se io fossi Swarznegger e mi ritrovassi da domani a dipendere da OBAMA farei le cose con calma. Magari troppa calma.
    Diciamo una forma di ostruzionismo più o meno velato.
    O peggio potrei rallentare talmente che porterei Obama a sostituirmi d’ufficio.
    E poi farei la vittima, quello che è stato licenziato perchè appoggiava MC-Cain.
    Direi che Obama vuole imporre i suoi fedeli nei posti chiave ecct ecct….
    Alle prossime elezioni tutto torna come prima.
    E poi tanti americani psicologicamente accetteranno di eseguire direttive date da un Nero?

  22. @Sozi: concordo con il giudizio dato a questo risultato elettorale americano, confermando che il compito di Obama non sarà certo facile. La nota veramente positiva è data dal fatto che gli statunitensi sono stati capaci di cambiare, di scegliere un nome nuovo, il che da noi non accade mai.
    Invece non ritengo comparabili le ricorrenze del IV novembre e del 25 aprile, considerato che quest’ultima è soprattutto la celebrazione della Resistenza, un moto che per la prima volta ha sancito un’unità di intenti di carattere popolare e non imposta dall’alto.

  23. Questa vittoria non è il cambiamento ma la possibilità del cambiamento e se c’è ancora qualcuno che dubita che l’America sia un posto dove ogni cosa è possibile, dove si può realizzare il sogno dei nostri padri e dimostrare il potere della democrazia, questa notte la risposta è arrivata. L’hanno data le donne e gli uomini che sono stati in coda per ore per poter votare.

  24. Abbiamo lottato duramente e non ce l’abbiamo fatta, il fallimento è mio, non vostro. Ora bisogna rimettere in pista questo Paese. Onore all’uomo che era il mio avversario e che ora sarà il mio presidente.

  25. No, McCain. Il fallimento non è tuo. Il fallimento è di Bush. L’elettorato ha punito il vecchio presidente per i gravi errori commessi. Ne hanno pagato le spese il partito. E tu.
    Ma questa è la forza della democrazia americana. La forza e il coraggio di cambiare.

  26. Ecco, sarà stato per fair play, ma le parole di McCain gli fanno onore, soprattutto dove dice che l’avversario sarà ora il suo presidente. Siamo lontani anni luce dai nostri politici, a dimostrare che in Italia anche la democrazia formale è un traguardo che sembra irraggiungibile.

  27. Questa notte Barack Obama è diventato il nuovo presidente degli Stati Uniti, vincendo con ampio margine le elezioni che lo vedevano opposto al repubblicano John McCain.
    Vi ricordiamo che nel 2007 Nutrimenti ha pubblicato l’autobiografia di Barack Obama I sogni di mio padre (http://www.nutrimenti.net/?codice=SP009).

    Siamo lieti di inviarvi in allegato il comunicato della casa editrice in occasione di questo storico evento.

    ===

    Erica Lese
    …………..
    Ufficio Stampa
    Nutrimenti
    casa editrice

    via Marco Aurelio, 44
    00184 Roma
    Italy

    http://www.nutrimenti.net

    ufficiostampa@nutrimenti.net

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    Auguri Presidente Obama!
    Barack Obama è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Quando nel dicembre 2006 chiedemmo i diritti per la traduzione in italiano della sua autobiografia,I SOGNI DI MIO PADRE, nessuno ci avrebbe scommesso un euro. In Italia era un personaggio pressoché sconosciuto, ma quasi nessuno, anche nel suo paese, gli avrebbe riconosciuto dellec oncrete chance in una corsa per la Casa Bianca. L’annuncio ufficiale della sua discesa incampo arrivò a febbraio del 2007. Ma solo un anno dopo, il 6 febbraio del 2008, vale adire il giorno dopo il ‘Supertuesday’ delle primarie democratiche, l’America e il mondo intero capirono che all’orizzonte stava prendendo corpo una clamorosa novità politica. Eppure il suo discorso introduttivo nella convention del Partito democratico americano del 2004 aveva mostrato per la prima volta a tutta la nazione che una grande personalità politica era di nuovo nata negli Stati Uniti. Il suo discorso è rimasto impresso a tutti quelli che hanno avuto l’occasione di sentirlo e non solo per la straordinaria capacità oratoria di Obama, per il suo carisma naturale, ma anche perché i temi che riportava in primo piano andavano a riannodare un filo che negli Stati Uniti si credeva ormai spezzato irrimediabilmente disperso. Un filo capace di connettere le questioni dell’identità e della razza, dei diritti civili a quelle della giustizia sociale, e di riannodare nello stesso tempo latrama di una comunità nazionale nel segno dell’unità. Un filo che riemerge dalla migliorestoria americana, quella che passa per Martin Luther King, John e Bob Kennedy, ma che affonda fino ad Abramo Lincoln. E non a caso nel suo primo discorso a Chicago, dopo l’elezione, Obama ha citato proprio Lincoln rivolgendosi agli avversari repubblicani: “Non siamo nemici, ma amici. Ascolterò anche la vostra voce, ho bisogno del vostro aiuto, sarò anche il vostro presidente”. Proprio nel 2004 Obama aveva aggiunto una prefazione alla sua autobiografia scritta dieci anni prima, vale a dire prima che iniziasse la sua folgorante carriera politica. Commentando l’attacco alle Torri gemelle ha scritto in I SOGNI DI MIO PADRE parole che fanno sperare in una consapevolezza molto diversa nel guardare alle grandi questioni internazionali. Una speranza che oggi acquista nuovo peso e concretezza tanto da rischiarare l’orizzonte ben al di là degli Stati Uniti.
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    “È in corso una guerra sotterranea fra il mondo dell’abbondanza e quello del bisogno, tra quello antico e quello moderno, tra coloro che accettano la nostra irritante diversità, insistendo sull’esistenza di una gamma di valori che ci uniscono, e coloro che al contrario sfruttano una bandiera, uno slogan o un testo sacro per giustificare la violenza perpetrata contro i diversi, una guerra che, in scala minore, continua in questo libro. “Io so, perché l’ho vista, la disperazione di chi è impotente, so che può distorcere le vite dei bambini nelle strade di Giacarta o Nairobi e quelle dei bambini del South Side di Chicago. So che l’umiliazione può sfociare nella furia incontrollata, nella violenza e nella disperazione. So che i potenti rispondono a queste situazioni in maniera inadeguata, indugiando in una sorda compiacenza, e quando la confusione sfugge al loro controllo, ricorrono automaticamente e costantemente alla forza, a lunghe pene detentive e ad altre e più sofisticate soluzioni militari. So che l’irrigidimento delle linee d’azione, abbracciare il fondamentalismo e tornare al concetto di tribù, saranno la nostra condanna… È uno di quei dibattiti che influenzeranno la nostra vita e la vita dei nostri figli negli anni a venire”.
    (Barack Obama, da I sogni di mio padre)
    Nutrimenti – via Marco Aurelio, 44 – 00184 – Roma ufficiostampa@nutrimenti.net –www.nutrimenti.net

  28. “Don Lorenzo Milani, a proposito di quei tempi, scrive: “La Patria andò in mano ad un pugno di criminali che violò ogni legge umana e divina e, riempiendosi la bocca della parola Patria, condusse la Patria allo sfacelo”.
    Questa citazione mi è giunta da un mio amico prete. Nessuno, più dei fascisti ha celebrato la Patria. Ma quale Patria? Quella dei potenti, dei mercanti di armi. ll 25 aprile rappresenta la liberazione dell’ Italia dalla dittatura. Ma è vero che gli americani fecero stragi di Italiani. Lo ricordo bene. Ero adolescente e mio padre si salvò per miracolo. Era ferroviere a Roma dove, nel bombardamento del 19 Luglio 1943, sul Deposito San Lorenzo caddero 180 bombe. Perfino le tombe del vicino cimitero Verano non furono risparmiate. Quando fu riaperto il cimitero ho visto con i miei occhi corpi straziati dalla decomposizione. Allora non celebriamo niente. Riflettiamo sulla possibilità di bandire le guerre, tutte le guerre, dalla storia. Cerchiamo di costruire un mondo di giustizia e di pace.

  29. Obama è Presidente… Finalmente mi sento meglio, nonostante l’infinità di problemi che ci circonda, anzi ci avvolge… almeno questa è veramente una BELLA NOTIZIA. Lauretta Chiarini

  30. In Italia non vedo alcun Obama. Vedo Berlusconi e Veltroni, facce d’una stessa medaglia; poi l’in-Fausto Bertinotti diventato guerrafondaio e altri personaggi poco raccomandabili. Il nostro è un paese di politi vecchi che comandano da più di 50 anni. Se non li si butta fuori a calci in culo non cambierà niente mai.

    Che peccato: Crichton era ottimo da usare per schiacciare gli scarafaggi, certi libroni i suoi, mio dio! Era malato da tempo, chiaro che dovesse morire.

  31. @nutrimenti
    Un filo che riemerge dalla migliore storia americana, quella che passa per Martin Luther King, John e Bob Kennedy, ma che affonda fino ad Abramo Lincoln. E non a caso nel suo primo discorso a Chicago, dopo l’elezione, Obama ha citato proprio Lincoln rivolgendosi agli avversari repubblicani: “Non siamo nemici, ma amici. Ascolterò anche la vostra voce, ho bisogno del vostro aiuto, sarò anche il vostro presidente”.

    Mi auguro personalmente che Obama non venga considerato un agnello sacrificale, visto la fine tragica che hanno dovuto subire i suoi predecessori; decidendo e cospirando i poteri forti USA di fare di Lui un nuovo martire : emblema di una democrazia piena di debiti,forse!
    Amen
    Luca Gallina

  32. Cari Montagnoli e Bagnoli,
    stimo e rispetto le vostre posizioni ma resto saldamente sulle mie.
    Saluti Cari
    Sergio Sozi

  33. P.S.
    Ovviamente precisero’ anche di non essere fascista – nessuno qui mi ha finora cosi’ appellato (almeno direttamente) ma non si sa mai: meglio prevenire che curare.

  34. Michael Crichton era un autore di fama internazionale. Può piacere, oppure no. Si può dire che la sua è narrativa per il grande pubblico, certo. In ogni caso ho ritenuto di dover segnalare la notizia della sua morte.
    – – –
    @ Giuseppe Iannozzi
    Hai scritto: Che peccato: Crichton era ottimo da usare per schiacciare gli scarafaggi, certi libroni i suoi, mio dio! Era malato da tempo, chiaro che dovesse morire
    Caro Giuseppe, tutti prima o poi dovremo morire. Anche questo è chiaro. Speriamo che in quell’occasione nessuno tiri in ballo gli scarafaggi.

  35. Caro Massimo, quando passerò dall’altra parte, cioè sotto due metri di terreno, non ci sarà ninete né sentirò nulla né seprò se di me si chiacchierà in bene in male o se si manterrà un rigoroso silenzio. In ogni caso, Chricton non mi è mai piaciuto, né mi sembra che abbia prodotto romanzi diversi da qualcosa di spietatamente commerciale e in non pochi casi insulsi. Però in quanto a pagine erano tutti belli robusti. L’unico buono che ha scritto a mio avviso rimane Sol Levante, il resto è paccottiglia pseudo-fantascientifica. Prima o poi capita a tutti di morire, e non sarà peccato il morire, scarafaggi o no.

  36. @Sozi: P.S. Ovviamente precisero’ anche di non essere fascista – nessuno qui mi ha finora cosi’ appellato (almeno direttamente) ma non si sa mai: meglio prevenire che curare.

    Mai pensata una cosa del genere. L’avere opinioni diverse rientra nell’ordine di ogni conversazione.

  37. sono una lettrice di chricton e mi sono appassionata a molti dei suoi romanzi. alcuni li ho proprio amati. sono dispiaciuta della sua morte. non sapevo fosse malato.

  38. per massimo.
    secondo me il commento di iannozzi con riferimento agli scarafaggi su una persona appena morta è come minimo infelice. anzi, addirittura disgustoso. di certo è irrispettoso e forse faresti meglio a toglierlo. ciao

  39. Discorso di Obama a Chicago, 4 novembre 2008
    ……………………………….
    Ciao Chicago!
    (APPLAUSO) Se ancora c’è qualcuno che dubita che l’America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava.
    (APPLAUSO) La risposta sono le code che si sono allungate fuori dalle scuole e dalle chiese con un afflusso che la nazione non aveva mai visto finora. La risposta sono le persone, molte delle quali votavano per la prima volta, che hanno atteso anche tre o quattro ore in fila perché credevano che questa volta le cose dovessero andare diversamente, e che la loro voce potesse fare la differenza.
    La risposta è la voce di giovani e vecchi, ricchi e poveri, Democratici e Repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi d’America, gay, eterosessuali, disabili e non disabili: tutti americani che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati un insieme di Stati Rossi e Stati Blu. Noi siamo e sempre saremo gli Stati Uniti d’America.
    (APPLAUSO) La risposta è ciò che ha spinto a farsi avanti coloro ai quali per così tanto tempo è stato detto da così tante persone di essere cinici, impauriti, dubbiosi di quello che potevano ottenere mettendo di persona mano alla Storia, per piegarla verso la speranza di un giorno migliore.
    È occorso molto tempo, ma stanotte, finalmente, in seguito a ciò che abbiamo fatto oggi, con questa elezione, in questo momento preciso e risolutivo, il cambiamento è arrivato in America.
    (APPLAUSO) Poco fa, questa sera ho ricevuto una telefonata estremamente cortese dal Senatore McCain.
    (APPLAUSO) Il Senatore McCain ha combattuto a lungo e con forza in questa campagna, e ha combattuto ancora più a lungo e con maggiore forza per il Paese che ama. Ha affrontato sacrifici per l’America che la maggior parte di noi nemmeno immagina e noi oggi stiamo molto meglio anche grazie al servizio reso da questo leader coraggioso e altruista. Mi congratulo con lui e con la governatrice Palin per tutto quello che hanno ottenuto, e non vedo l’ora di lavorare con loro per rinnovare nei prossimi mesi la promessa di questa nazione.
    (APPLAUSO) Voglio qui ringraziare il mio partner in questa avventura, un uomo che ha fatto campagna elettorale col cuore, parlando per le donne e gli uomini con i quali è cresciuto nelle strade di Scranton …
    (APPLAUSO) … con i quali ha viaggiato da pendolare ogni giorno per tornare a casa propria nel Delaware, il vice-presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden.
    (APPLAUSO) Io non sarei qui questa sera senza il sostegno continuo della mia migliore amica degli ultimi sedici anni…
    (APPLAUSO) … la roccia della mia famiglia, l’amore della mia vita, la prossima first lady della nazione… (APPLAUSO) … Michelle Obama.
    (APPLAUSO) Sasha and Malia…
    (APPLAUSO) … vi amo entrambe moltissimo e … vi siete guadagnate il cucciolo
    (RISATE) …che verrà con noi alla Casa Bianca…
    (APPLAUSO) E mentre siamo qui e lei non è più con noi, so che mia nonna ci sta guardando, insieme a tutta la famiglia che ha fatto di me ciò che io sono. In questa sera così unica mi mancano tutti, e so che il mio debito verso di loro non è neppure quantificabile. A mia sorella Maya, mia sorella Alma, tutti i miei fratelli e le mie sorelle, voglio dire grazie per il sostegno che mi avete dato. Vi sono veramente molto grato.
    (APPLAUSO) Al manager della mia campagna David Plouffe…
    (APPLAUSO) … il protagonista senza volto di questa campagna che ha messo insieme la migliore campagna elettorale – credo – nella Storia degli Stati Uniti d’America.
    (APPLAUSO) al mio capo stratega David Axelrod…
    (APPLAUSO) … che è stato mio partner in ogni fase di questo lungo cammino…proprio il miglior team di una campagna elettorale mai messo insieme nella storia della politica…
    (APPLAUSO) … voi avete reso possibile tutto ciò, e io vi sarò eternamente grato per i sacrifici che avete affrontato per riuscirci.
    Ma più di ogni altra cosa, non dimenticherò mai a chi appartiene veramente questa vittoria: appartiene a voi. Io non sono mai stato il candidato più ideale per questa carica. Non abbiamo mosso i primi passi nella campagna elettorale con finanziamenti o appoggi ufficiali. La nostra campagna non è stata pianificata nelle grandi sale di Washington, ma nei cortili di Des Moines, nei tinelli di Concord, sotto i portici di Charleston. È stata realizzata da uomini e donne che lavorano, che hanno attinto ai loro scarsi risparmi messi da parte per offrire cinque dollari, dieci dollari, venti dollari alla causa. Il movimento ha preso piede e si è rafforzato grazie ai giovani, che hanno rigettato il mito dell’apatia della loro generazione…
    (APPLAUSO) …che hanno lasciato le loro case e le loro famiglie per un’occupazione che offriva uno stipendio modesto e sicuramente poche ore di sonno; ai non più tanto giovani che hanno sfidato il freddo pungente e il caldo più soffocante per bussare alle porte di perfetti sconosciuti; ai milioni di americani che si sono adoperati come volontari, si sono organizzati, e hanno dimostrato che a distanza di oltre due secoli, un governo del popolo, fatto dal popolo e per il popolo non è sparito dalla faccia di questa Terra. Questa è la vostra vittoria…
    (APPLAUSO) So che quello che avete fatto non è soltanto vincere un’elezione e so che non l’avete fatto per me. Lo avete fatto perché avete compreso l’enormità del compito che ci sta di fronte. Perché anche se questa sera festeggiamo, sappiamo che le sfide che il futuro ci presenterà sono le più ardue della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria da un secolo a questa parte. Anche se questa sera siamo qui a festeggiare, sappiamo che ci sono in questo stesso momento degli americani coraggiosi che si stanno svegliando nei deserti iracheni, nelle montagne dell’Afghanistan dove rischiano la loro vita per noi.
    Ci sono madri e padri che resteranno svegli dopo che i loro figli si saranno addormentati e si arrovelleranno chiedendosi se ce la faranno a pagare il mutuo o il conto del medico o a mettere da parte abbastanza soldi per pagare il college. Occorre trovare nuova energia, creare nuovi posti di lavoro, costruire nuove scuole. Occorre far fronte a nuove sfide e rimettere insieme le alleanze.
    La strada che ci si apre di fronte sarà lunga. La salita sarà erta. Forse non ci riusciremo in un anno e nemmeno in un solo mandato, ma America! Io non ho mai nutrito maggiore speranza di quanta ne nutro questa notte qui insieme a voi. Io vi prometto che noi come popolo ci riusciremo!
    (APPLAUSO)
    PUBBLICO: Yes we can! Yes we can! Yes we can!
    OBAMA: Ci saranno battute d’arresto e false partenze. Ci saranno molti che non saranno d’accordo con ogni decisione o ogni politica che varerò da Presidente e già sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema. Ma io sarò sempre onesto con voi in relazione alle sfide che dovremo affrontare. Vi darò ascolto, specialmente quando saremo in disaccordo. E soprattutto, vi chiedo di unirvi nell’opera di ricostruzione della nazione nell’unico modo con il quale lo si è fatto in America per duecentoventi anni, ovvero mattone dopo mattone, un pezzo alla volta, una mano callosa nella mano callosa altrui.
    Ciò che ha avuto inizio ventuno mesi fa, nei rigori del pieno inverno, non deve finire in questa notte autunnale. La vittoria in sé non è il cambiamento che volevamo, ma è soltanto l’opportunità per noi di procedere al cambiamento. E questo non potrà accadere se faremo ritorno allo stesso modus operandi. Il cambiamento non può aver luogo senza di voi.
    Troviamo e mettiamo insieme dunque un nuovo spirito di patriottismo, di servizio e di responsabilità, nel quale ciascuno di noi decida di darci dentro, di lavorare sodo e di badare non soltanto al benessere individuale, ma a quello altrui. Ricordiamoci che se mai questa crisi finanziaria ci insegna qualcosa, è che non possiamo avere una Wall Street prospera mentre Main Street soffre: in questo Paese noi ci eleveremo o precipiteremo come un’unica nazione, come un unico popolo.
    Resistiamo dunque alla tentazione di ricadere nelle stesse posizioni di parte, nella stessa meschineria, nella stessa immaturità che per così tanto tempo hanno avvelenato la nostra politica. Ricordiamoci che c’è stato un uomo proveniente da questo Stato che ha portato per la prima volta lo striscione del partito Repubblicano alla Casa Bianca, un partito fondato sui valori della fiducia in sé, della libertà individuale, dell’unità nazionale. Sono questi i valori che abbiamo in comune e mentre il partito Democratico si è aggiudicato una grande vittoria questa notte, noi dobbiamo essere umili e determinati per far cicatrizzare le ferite che hanno finora impedito alla nostra nazione di fare passi avanti.
    (APPLAUSO) Come Lincoln disse a una nazione ancora più divisa della nostra, “Noi non siamo nemici, ma amici, e anche se le passioni possono averlo allentato non dobbiamo permettere che il nostro legame affettivo si spezzi”. E a quegli americani il cui supporto devo ancora conquistarmi, dico: forse non ho ottenuto il vostro voto, ma sento le vostri voci, ho bisogno del vostro aiuto e sarò anche il vostro presidente.
    (APPLAUSO) A coloro che ci guardano questa sera da lontano, da oltre i nostri litorali, dai parlamenti e dai palazzi, a coloro che in vari angoli dimenticati della Terra si sono ritrovati in ascolto accanto alle radio, dico: le nostre storie sono diverse, ma il nostro destino è comune e una nuova alba per la leadership americana è ormai a portata di mano.
    (APPLAUSO) A coloro che invece vorrebbero distruggere questo mondo dico: vi sconfiggeremo. A coloro che cercano pace e tranquillità dico: vi aiuteremo. E a coloro che si chiedono se la lanterna americana è ancora accesa dico: questa sera noi abbiamo dimostrato ancora una volta che la vera forza della nostra nazione non nasce dalla potenza delle nostre armi o dal cumulo delle nostre ricchezze, bensì dalla vitalità duratura dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e tenace speranza.
    (APPLAUSO) Perché questo è il vero spirito dell’America: l’America può cambiare. La nostra unione può essere realizzata. E quello che abbiamo già conseguito deve darci la speranza di ciò che possiamo e dobbiamo conseguire in futuro.
    In queste elezioni si sono viste molte novità e molte storie che saranno raccontate per le generazioni a venire. Ma una è nella mia mente più presente di altre, quella di una signora che ha votato ad Atlanta. Al pari di molti altri milioni di elettori anche lei è stata in fila per far sì che la sua voce fosse ascoltata in questa elezione, ma c’è qualcosa che la contraddistingue dagli altri: Ann Nixon Cooper ha 106 anni. (APPLAUSO) È nata a una sola generazione di distanza dalla fine della schiavitù, in un’epoca in cui non c’erano automobili per le strade, né aerei nei cieli. A quei tempi le persone come lei non potevano votare per due ragioni fondamentali, perché è una donna e per il colore della sua pelle.
    Questa sera io ripenso a tutto quello che lei deve aver visto nel corso della sua vita in questo secolo in America, alle sofferenze e alla speranza, alle battaglie e al progresso, a quando ci è stato detto che non potevamo votare e alle persone che invece ribadivano questo credo americano: Yes, we can.
    Nell’epoca in cui le voci delle donne erano messe a tacere e le loro speranze soffocate, questa donna le ha viste alzarsi in piedi, alzare la voce e dirigersi verso le urne. Yes, we can.
    Quando c’era disperazione nel Dust Bowl (la zona centro meridionale degli Stati Uniti divenuta desertica a causa delle frequenti tempeste di vento degli anni Trenta, NdT) e depressione nei campi, lei ha visto una nazione superare le proprie paure con un New Deal, nuovi posti di lavoro, un nuovo senso di ideali condivisi. Yes, we can.
    PUBBLICO: Yes we can.
    OBAMA: Quando le bombe sono cadute a Pearl Harbor, e la tirannia ha minacciato il mondo, lei era lì a testimoniare in che modo una generazione seppe elevarsi e salvare la democrazia. Yes, we can.
    PUBBLICO: Yes we can.
    OBAMA: Era lì quando c’erano gli autobus di Montgomery, gli idranti a Birmingham, un ponte a Selma e un predicatore di Atlanta che diceva alla popolazione : “Noi supereremo tutto ciò”. Yes, we can.
    PUBBLICO: Yes we can.
    OBAMA: Un uomo ha messo piede sulla Luna, un muro è caduto a Berlino, il mondo intero si è collegato grazie alla scienza e alla nostra inventiva. E quest’anno, per queste elezioni, lei ha puntato il dito contro uno schermo e ha votato, perché dopo 106 anni in America, passati in tempi migliori e in ore più cupe, lei sa che l’America può cambiare. Yes, we can.
    PUBBLICO: Yes we can.
    OBAMA: America, America: siamo arrivati così lontano. Abbiamo visto così tante cose. Ma c’è molto ancora da fare. Quindi questa sera chiediamoci: se i miei figli avranno la fortuna di vivere fino al prossimo secolo, se le mie figlie dovessero vivere tanto a lungo quanto Ann Nixon Cooper, a quali cambiamenti assisteranno? Quali progressi avremo fatto per allora?
    Oggi abbiamo l’opportunità di rispondere a queste domande. Questa è la nostra ora. Questa è la nostra epoca: dobbiamo rimettere tutti al lavoro, spalancare le porte delle opportunità per i nostri figli, ridare benessere e promuovere la causa della pace, reclamare il Sogno Americano e riaffermare quella verità fondamentale: siamo molti ma siamo un solo popolo. Viviamo, speriamo, e quando siamo assaliti dal cinismo, dal dubbio e da chi ci dice che non potremo riuscirci, noi risponderemo con quella convinzioni senza tempo e immutabile che riassume lo spirito del nostro popolo: Yes, We Can.
    (APPLAUSO) Grazie. Dio vi benedica e possa benedire gli Stati Uniti d’America.
    (Traduzione di Anna Bissanti)

  40. aggiungo, caro massimo, che secondo me quel riferimento agli scarafaggi di iannozzi, date le circostanze, è irrispettoso non solo della memoria di cricthon ma pure di tutti i lettori che hanno amato i suoi libri.

  41. Devo dire Chrichton non piace neanche a me, affatto. Lo trovo molto facile e in qualche cosa mi infastidisce. Tuttavia trovo che luisa abbia davvero ragione, il commento di Iannozzi è piuttosto fuori luogo. E se non lo giudicate irrispettoso, è quanto meno puerile. Non so quanti anni abbia Iannozzi, ma superati i 15 bisognerebbe essere in grado di argomentare un mancato gradimento senza scadere in iperboli cretine, che possono offendere gli altri.

  42. @Zau e Luisa
    Leggete bene: Iannozzi parlava di scarafaggi non a proposito della salma di Chrichton, ma dell’uso dei suoi libri (belli pesanti) per schiacciare tali povere bestiole. Non vedo quindi irrispettosità nei confronti dell’estinto, ma un giudizio (pesante, quanto i tomi del medesimo autore) sulle sue opere.
    Se peccato c’è (forse di buon gusto, e questo lo ammetto) lo vedo molto più veniale di quanto sia apparso a voi.
    Comunque anch’io considero che chi lo abbia pur detestato in questo momento perlomeno scelga pittosto di tacere: nessuno ci obbliga a parlare di Chrichton.

  43. mio figlio aveva otto anni quando lesse jurassic park.
    fu il suo primo libro non strettamente per bambini e ”grosso”, come diceva lui.
    da lì iniziò il suo amore per la lettura, pur essendo dislessico, che lo ha portato oggi, che è arrivato a dick, heinlein e bradbury passando per asimov (ci fece un’estate intera. tutti e tre i cicli) a considerarla imprescindibile. legge anche altre cose, ma scienza e fantascienza sono il suo grande amore.
    non fosse che per questo, onore a crichton.
    e, per inciso, trovo molto buffo vedere adulti considerati a torto o a ragione ”intellettuali” comportarsi come treenni alla ricerca di attenzione dalla mamma: ”caccacaccapipìculoguardami”

  44. Secondo me qualcuno ha preso Iannozzi a colpi di ‘Jurassic Park’ sulla testa con l’intento di schiacciarlo. Per questo ce l’ha con Cricthon.
    🙂

  45. Ovviamente la mia è solo una battuta. Vediamo se Iannozzi è una persona di spirito oppure no.
    🙂

  46. Non è il primo commento un po’ così di Iannozzi CarloS:) In ogni caso quoto appieno gea.
    E’ buffo usare le stesse categorie per tutti i prodotti editoriali.
    POsto che io gea de anni de fantascienza ne ho fatti 4:) e ci ho pure un po’ de sehnsucht.

  47. In Italia di Obama non ce ne sono perchè abbiamo dei pupazzi. E qualcuno molto saggio ha scritto che “In Europa Obama sarebbe ancora in attesa della cittadinanza”. tutto dire.
    grande Obama, sono molto contenta!

  48. @ LUISA

    Luisa, io cancellerei te dal commentario se fosse possibile, per l’odio che trasudi e che è palese. Forse dovresti conoscere meglio le blatte e che cosa esse rappresentano e hanno rappresentato nella storia di tanti popoli, che mi pare siano più civili di certe persone di oggi, nonostante tutto. In particolare sappi che gli scarafaggi non sono poi tanto peggiori dei gamberetti che eppur suppongo mangi volentieri e con gran gusto.

    La mia critica era verso i libri di Michael Crichton e non contro la sua persona. E mi pareva più che chiaro. Come ho già detto, quando si sarà raggiunta una civiltà maggiore rispetto all’attuale forse non si considererà più la morte né una colpa né un peccato.

    Ho letto i commenti, di tanti che si dichiarono lettori amici, commossi amici dello scrittore scomparso, e quante volte hanno sbagliato a scriverne il nome? Prendete nota perlomeno del suo nome Michael Crichton e scrivetelo in maniera corretta. Io posso non amare i suoi libri, ma non sono per i coccodrilli. Ritengo irrispettoso che qualcuno parli di uno scrittore appena scomparso chiamandolo in causa ma chiamandolo con il nome sbagliato. E’ invece legittimo, come io ho fatto, essere critico nei confronti dei suoi libri.

    Salvo Sol Levante, a mio avviso il suo lavoro migliore e anche il più sottovalutato. Ma romanzi come Timeline e Jurassic Park sono a dir poco ridicoli. Spiacente se questo mio giudizio severo non piace, ma non incenserò Michael Crichton per il solo fatto che è morto. Non mi spendo in coccodrilli. Non mi piaceva granché ieri, continua a non piacermi oggi, eccetto per quello che ho già evidenziato.

    Saluti

  49. @ Giuseppe Iannozzi
    Luisa è una commentatrice di vecchia data che si è sempre distinta, tra l’altro, per il tono pacato dei suoi interventi. Cosa che, invece, caro Giuseppe, non posso dire dei tuoi.
    Oltre ai commenti degli amici qui sopra, ho ricevuto diverse mail da parte di lettori che considerano fastidioso il tono di alcuni tuoi commenti.

    Vedi, Giuseppe, non è tanto una questione di contenuti; si tratta piuttosto di una questione di “forma”. Trovo che spesso i tuoi commenti risentano di un tono sprezzante che è fastidioso (ma al tempo stesso evitabile). Ed è un vero peccato, perché quel tono rischia di sviare dai contenuti.
    Ne approfitto, dunque, per chiederti di usare toni più “sereni” (“sereno” non significa “ipocrita”, bada bene) che – stai tranquillo – non intaccheranno la sincerità e la determinazione dei tuoi interventi.
    Te lo chiedo come favore personale, caro Giuseppe. Sono certo che contribuiresti in maniera più costruttiva ai dibattiti (almeno per come la vedo io).
    Chiaramente il mio è un semplice invito. Sentiti libero di accoglierlo oppure no, così come io – d’altro canto – mi sentirò libero (nel caso in cui non lo accogliessi) di metterti in “moderazione”. Ciò implicherebbe la mia previa approvazione per la pubblicazione dei tuoi futuri commenti.
    Inutile aggiungere che spero moltissimo in una tua collaborazione.
    Forza, Giuseppe! Vienimi incontro.

  50. Chi ha inserito il discorso di Obama post-vittoria?
    Grazie mille. Bellissimo.
    L’avete letto?
    Credo proprio che sia uno di quei “discorsi” che rimarrà nella storia.

  51. A proposito di Crichton, ma direi in generale, io non riesco a essere ipercritico nei confronti di autori che con i loro libri (discutibili ma non scritti male) fanno esordire alla lettura qualche centiaio di migliaia di persone. Se poi sia più snob leggere (in 50) le liriche di un poeta caucasico è un altro conto.

  52. @ Gea
    Nel corso di una conversazione telefonica mi dicesti: “ma secondo te Obama sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti?”
    E io: “Ne sono convinto.”
    E tu: “Mah, secondo me lo fanno fuori primo.”
    E io: “Secondo me arriverà alle elezioni vivo e vegeto. E vincerà. Sono pronto a scommettere.”

    Solo che – accidenti – non ricordo più cosa avevamo scommesso…
    🙂

  53. riscommettiamo?
    (visto che pare porti bene..)
    secondo me lo fanno fuori prima del 20 gennaio
    🙂
    (ovvio che spero di no, ma hai sentito che ha detto oggi sulle emissioni di anidride carbonica? so mica se dura..)

  54. Mi ero dimenticato di dire una cosa…
    Credo che ci sia molta confusione in Rete. Nel senso che si scambia il concetto di “libertà di espressione” con quello di “impunità”. Lo dico in generale… non mi sto riferendo a nessuno.
    Però non è così. È tutto il contrario, semmai.
    Scrivere in Rete, commentare su forum, blog, social network, ecc. implica responsabilità (anche penali) molto serie. La giurispudenza si sta orientando in maniera “severa” con una serie di sentenze già passate in giudicato.
    Credo che sia una problematica molto importante e di interesse generale. E ho chiesto alla “nostra” Simona di occuparsene nell’ambito della sua rubrica “Letteratura è diritto, letteratura è vita”.

  55. @ Gea
    va bene, riscommettiamo… visto che porta bene per Obama:)

    Io sono piuttosto “sereno”, anche perché i servizi segreti americani (dopo la batosta dell’11 settembre) si sono svegliati.
    Nel malaugurato caso (facciamo corna) che dovessi vincere tu saremmo pari.
    Ma se vinco io… che ci guadagnerò? 🙂

  56. Giardino – con ringhio di Idefix annesso – o centro?
    Caspita, bel dilemma!
    Ci penserò e ti farò sapere…
    Però l’ideale sarebbe stato un giardino in centro 🙂

  57. Facciamo così… di giorno sto dai Comida, così mi pappo gli ottimi pranzi di Tatjana. La serà vengo da te, così facciamo un giro in centro.
    Si può?
    Yes, we can.
    🙂

  58. Per quel che mi riguarda, caro Massimo, non sei il solo a ricevere mail di protesta; ma personalmente se dovessi dar retta a tutti quelli che gli prende un loro personalissimo tiramento e andargli incontro, finirei con il diventare uno dei tanti ipocriti che infestano il mondo delle lettere e non. C’è chi protesta perché gli ho stroncato un libro perché lui è pubblicato da Mondadori o da Rizzoli o da Einaudi o da Baldini & Castoldi o da Fazi…, e porco diavolo!, mica si fa una cosa del genere a uno/a di una scuderia così; c’è chi protesta per i miei attacchi alla destra; c’è chi mi insulta, chi mi minaccia in diverse maniere, chi mi dà del fascista di sinistra, chi del fascista di destra, chi promette di farmela pagare cara e molto cara e di più, chi mi invita a non fare interviste agli scrittori di destra, chi viene sui miei blog – credendosi anonimo – a lasciare insulti pieni di BIP non riferibili, di minacce e non… Ce n’è per tutti i disgusti: e non me n’è fregato mai niente di nessuno di questi con le loro assurde pretese da primadonna. O sto dietro ai loro tiramenti e glielo scrollo a ogni pisciata, o faccio quello che devo fare: andar dritto per la mia strada, come ogni critico serio dovrebbe fare, impipandosene altamente delle ingiustificate altrui lagnanze.

    Per me puoi mettermi in moderazione o meno. O mettermi pure in blacklist. Detto papale papale non è che me ne freghi granché, anzi proprio per niente. Posso permettermelo su due piedi, caro Massimo, senza rimpianto alcuno. Ma non mi spremerò per un coccodrillo, né farò l’inchino a chi m’invita di spararmi, né a chi ti invita caldamente a censurarmi. Per me puoi sbattermi fuori quando vuoi. Anzi, sai che faccio? Mi ci sbatto fuori da solo, prima che il calcio in culo mi arrivi mentre tengo le spalle voltate, così ti levo l’imbarazzo di doverti giustificare con quella tipetta lì che ti è tanto affezionata e con qualche altro rompicoglioni. E’ tutta gente dappoco che volentieri ti lascio. Non fanno per me. In fondo, quando ti viene sventolata sotto il naso la moderazione, cioè la censura… la libertà di espressione è bell’è fottuta. Io alla forma, caro Massimo, preferisco di gran lunga la sostanza e i contenuti. Della forma, dei lifting di pensiero, me ne strasbatto le palle. Capiscimi.

    Buone cose in ogni caso.

  59. I commenti di iannozzi anzi Beppe per me che lo conosco da parecchio e spesso abbiamo grosse discussioni,vanno letti impegnando l’intelligenza….Una lettura superficiale porta ad errate conclusioni e a “moderazioni” che andrebbero riservate non a chi esprime la propria opinione in modi diretto.La pacatezza, ah mia grande sconosciuta,mi ha sempre terrorizzato….specialmente in chi,ama profondamente ma non sa scrivere manco in modo corretto il nome del “suo amore” neanche io arrivo a tanto..
    Io sono Cinzia e tanto per precisare,visto cosa è successo in altri blog,non sono un nick fantasma di Beppe ma una con le idee molto chiare,non pacate-

  60. @ Massimo& Gea
    Non per intromettermi nelle vostre scommesse (anche se la prospettiva di un pranzo da Luciano Comida, che non conosco ma col quale sento diverse affinità, non ultima il comune amore per Roberto Bolano, mi alletterebbe non poco) ma se mi permettete mi piacerebbe esprimere la mia opinione. Che è quella che di sicuro molti americani vorrebbero veder morto Obama, ma che fortunatamente credo non accadrà.
    Ho letto da poco “Uomo nel buio” di Paul Auster (bello, ma non poi un capolavoro) nel quale (storia nella storia) si ipotizza un mondo parallelo dove dopo la prima elezione di Bush una serie di Stati americani in rivolta danno il via ad un nuovo tentativo di secessione e a una nuova guerra civile. Ecco. Io credo che se uccidessero Obama oggi si scatenerebbero, se non una guerra civile, una serie di ribellioni e di violenze che si avvicinerebbero ad una guerriglia da fare impallidire le banlieue.
    Per gli USA che attraversano una crisi economica piuttosto seria (la più seria del dopoguerra come sappiamo) una violenza del genere sarebbe insostenibile sotto tutti gli aspetti. Se accadesse secondo me potrebbero aprirsi scenari inimmaginabili. Credo che anche la CIA più deviata sia in grado di rendersene conto. Per questo sono ottimista.

  61. @Cinzia
    Io ieri ho provato anche a difendere Iannozzi, tentando di spegnere una polemica che mi pareva pittosto cretina. Oggi mi rendo conto che è indifendibile: chi accusa altri di trasudare odio senza neanche accorgersi del livore che trasuda da sè è una persona incapace di leggere se stesso. Figuriamoci gli altri.

  62. Cara Cinzia, ho appena finito di visitare il tuo blog, molto bello, molto colorato, pieno anche di contenuti. Immagino tu sia una ventenne idealista che lotta per un mondo migliore. Grande invenzione internet, la più grande del secolo, chiunque ha la possibilità di aprire un blog e dire la sua. Forse l’istituzione democratica per eccellenza. A differenza dei giornali, dove possono dire la loro sempre gli stessi giornalisti. Con l’inconveniente, però, che un articolo prima di essere pubblicato viene vagliato da un direttore, il quale ne avalla o meno la bontà. Questa libertà su internet, o democrazia, o eccesso di democrazia ci fa dimenticare che un blog non nasce da solo, o per virtù divine, ma dietro c’è il lavoro faticoso di qualcuno che deve sudare le proverbiali sette camicie (azzurre) per tenerlo in vita. E quel blog è la sua casa, o il suo salotto, dove persone che condividono la stessa passione sono tenute a bussare e a chiedere permesso prima di entrare. Altrimenti si commette un atto di violenza. Ed è sempre detestabile cercare di imporsi con la violenza. Anche certe espressioni o atteggiamenti anarchici sono una forma di violenza e non si possono giustificare con “la sostanza” “la libertà d’espressione” ecc. ecc. Io vado verso i cinquant’anni e ho accumulato tanta di quella esperienza nella vita da capire che dietro certi atteggiamenti non c’è cattiveria ma solo esuberanza giovanile, rabbia, frustrazioni accumulate per qualche rifiuto di troppo da parte di editori “ignoranti” che non riescono a comprendere “la grandezza delle nostre opere”, o che alla fine ci costringono a pubblicarle a pagamento (cosa ancora più umiliante). Questo ci porta a considerarci delle vittime, a reagire in maniera scomposta, a cercare di ripagare nella stessa maniera altri che “ingiustamente” hanno avuto più fortuna di noi. Nulla di grave, ognuno è libero di esprimersi come gli è più congeniale, con l’esperienza magari troverà la maniera di dire le stesse cose in maniera diversa. Si cresce confrontandosi con gli altri.

  63. Dimenticavo.
    Lasciamo perdere per adesso il Presidente degli Stati Uniti e parliamo di cose più importanti: domani sera, alle ore 18,30, presso il Museo della Civiltà Contadina Iblea ( e ti pareva che non mi mettevano in un museo), la Prof.ssa Maria Lucia Riccioli avrà l’onore di presentare il mio romanzo autobiografico “Il Mostro”. Tutti gli amici sono invitati. Per la prima volta l’autore (cioè io) racconterà in pubblico, con dovizia di particolari, cosa l’ha spinto a diventare un mostro, cosa l’ha indotto a strangolare le sue prime tre mogli.

  64. caro massimo, scusami se sono stata causa di tutto questo trambusto. ti chiedo perdono. e non era mia intenzione fare arrabbiare giuseppe iannozzi. chiedo scusa anche a lui, se può servire. mi scuso con tutti. in ogni caso credo proprio che non interverrò più, ne qui ne da altre parti. scusate ancora.

  65. Ciao a tutti, non mi conoscete ma io ho trovato questo sito grazie a Iannozzi che ha scritto una post x Massimo ed incuriosita sono venuta a leggere. Non nego che mi scappa un po’ da ridere 😉
    Beh, io non sono una giornalista, sono una semplice ragazza che studia, e leggendovi mi siete sembrati bambini dell’asilo che sanno solo farsi i dispetti a vicenda.
    Ma che cosa avrà mai detto Iannox, siete tanto carini da percepire solo il lato negativo del suo discorso? Sicuramente è una persona esuberante e un po’ arrogante, ma tutto finisce lì. E’ il suo modo di essere, ha anche tantissime qualità!
    Voi invece Vi sentite superiori, mancandogli di rispetto.
    Mi sembra che non sia un modo intelligente di comportarsi.

    Buon pomeriggio 😉
    tornerò presto a rileggervi 🙂

  66. Ciao Salvo mi permetto di darti del tu data la mia età Ho 54 anni anzi per l’esattezza fra due mesi 55.In fondo mi fa piacere che tu abbia creduto che il mio blog fosse di una ventenne specialmente che tu abbia usato il termine idealista.Si nonostante tutto… lo sono ancora non hai sbagliato :)Non credo Beppe troverà crescendo una maniera diversa di dire le cose che pensa e di cui è convinto perchè grazie “a Dio”,permettimi la presunzione e specialmente spero me la perdoni lui ;)),in questo mi assomiglia.La vita mi ha insegnato molte cose credimi ma una cosa non è riuscita a fare cambiare il mio modo di essere e le cose in cui credo.
    cinzia

  67. Cara Cinzia, cara Vanessa,
    è la prima volta che intervenite su questo blog e vi dò un caldo benvenuto, come sono solito fare con tutti i nuovi commentatori. Mi farebbe molto piacere se poteste tornare altre volte e intervenire nelle discussioni che cerco di portare avanti.

    Io sono una persona pacata. Lo sono per natura e per scelta (e, Cinzia, spero davvero di non terrorizzarti per questo).
    Credo che si possa essere pacati e – al tempo stesso – chiari, determinati e sinceri.
    Nel corso di questi due anni ho avviato diversi dibattiti, talvolta su argomenti scottanti. E spesso non sono mancate le polemiche… perché credo che anche le polemiche possano servire, se impostate per fini costruttivi.
    Giuseppe lo sa, perché mi segue da tempo. E si è sempre potuto esprimere liberamente (e nemmeno adesso è in “moderazione”).
    Però insisto sul discorso della forma. E qui mi trovo in disaccordo con Giuseppe.
    Credo che la forma, spesso, abbia la stessa importanza dei contenuti. E ciò, a mio avviso, vale sia nella letteratura (come ogni buon critico dovrebbe sapere) che nella vita.
    Qualcuno, qui sopra, ha fatto notare l’espressione infelice che Berlusconi ha usato nei confronti di Obama. L’ha definito “abbronzato”. Poi, lo stesso Berlusconi, ha spiegato che per lui si trattava di una forma di “carineria”. E io sono pronto a credergli. Però, come minimo, ha sbagliato modo di esprimersi. Ha sbagliato la forma.
    Poi ha addirittura insistito dicendo: “Io mi sono veramente rotto e dico quello che penso”. Per questo è stato (credo giustamente) stigmatizzato. Lo ha fatto anche Giuseppe sul suo blog, dove ha scritto un post dal titolo: “Berlusconi e Gasparri, vergogna!”.
    Questo per dire che – a mio modo di vedere – non possiamo prescindere dalla “forma” con cui esprimiamo le nostre idee, i nostri pensieri.

    A me piacerebbe portare avanti questo blog con la stessa pacatezza che contraddistingue la mia natura e la mia scelta di vita.
    Però se qualcuno dovesse ritenere la pacatezza un dis-valore sono pronto ad accettarlo. Non siamo tutti uguali. Ed è giusto che ciascuno di noi trovi i luoghi più idonei per esprimere se stessi e la propria natura… rispettando quelli degli altri.

    Cara Cinzia, cara Vanessa,
    spero che possiate tornare qui, se vi fa piacere.
    Vi aspetto.

  68. @ Salvo
    In bocca al lupo a te a Maria Lucia per la presentazione del tuo romanzo.
    Vi auguro un’esperienza “mostruosa” 🙂

    Raccontateci com’è andata, eh…

  69. @ Carlo
    Paul Auster è un autore che mi ha sempre “intrigato”… soprattutto per le identità un po’ distorte dei personaggi che crea.
    Sulla Cia sono d’accordo con te.
    Incrociamo le dita per Obama.

    P.s. Magari un giorno ci ritroveremo tutti a Trieste a fare una bella scorpacciata dai Comida e poi una passeggiata in centro. 🙂

  70. Beh, per un Beppe Iannozzi che ci lascia forse questo Blog ci guadagna una Cinzia e una Vanessa che perlomeno paiono possedere maggior garbo.
    Che non è una cosa da poco. Infatti se qualcuno si sente superiore e manca di rispetto a qualcun altro concordo in pieno con Vanessa: non è modo intelligente di comportarsi. L’intelligenza infatti non è cosa da presupporre, nè da sbandierare o di cui fare sfoggio: l’intelligenza la si pratica (o almeno ci si prova), se no non vale una mazza.
    Ora però mi piacerebbe che Vanessa confrontasse i commenti del Beppe incriminato con quelli di qualsiasi altro qui, e ci dicesse chi le sembra si sia senta superiore a chi, e chi manchi di rispetto a chi.
    Io (che non conosco nè il Beppe di cui sopra, nè la Luisa che pare lo abbia fatto tanto girare gli ammennicoli) non avrei dubbi, ma per carità, mi potrei anche sbagliare.

  71. Ahahah Carlo S.
    Mio padre la sera quando torna ha tanta fame che non chiede con forma la cena,noi siamo abituati e quando non lo fa ci preoccupiamo.
    Ed è qui che voglio farVi pensare ognuno di noi ha difetti e qualità,Iannozzi è una grande persona se la si sa prendere ti porta al settimo cielo.
    Certo il garbo è la forma vogliono dire tutto ma lui è un timido che si nasconde dietro l’ironia e l’arroganza,ma Vi assicuro che è molto saggio e bravo.
    Non ha bisogno certamente di essere difeso da me,sono 14 mesi che lo conosco e lo stimo molto,e so che probabilmente è venuto frainteso.
    Signori,signore Vi prego rileggetelo con il sorriso e sorriderete.
    Certo che se mi vorrete tornerò,cercate comunque di essere superiori e fare pace.
    Dolce serata a tutti vany

  72. Baci a tutti…
    All’abbronzatissimo bellissimo giovanissimo Obama – 🙂 cito Berlusconi, noto comico di quarta categoria – , auguro di essere all’altezza delle aspettative e dei sogni pieni di speranza cui ha dato vita. E stavolta sono seria. Che Dio lo aiuti. God Bless America. E non si scordi di noi.

  73. Scusa, Vanessa. Dici che tuo padre la sera quando torna ha tanta fame che non chiede con forma la cena, e che voi siete abituati e quando non lo fa vi preoccupate. Mi sembra giusto. Tuo padre a casa sua può comportarsi come crede. Ma quando tuo padre è ospite a cena a casa di altri, magari gente che non conosce benissimo, il discorso cambia, no?

  74. @Angela
    Adesso vuoi polemizzare ,tra amici ci si conosce per cui ognuno ha il suo carattere,uffy insomma per me Iannozzi non ha fatto o detto nulla di male,se volete trovare da dire è un’altra cosa.
    Con questo chiudo e torno quando gli animi saranno meglio disposti.
    bye vany

  75. Vedi Vanessa, io ieri avevo anche provato a leggere il discorso di Iannozzi sugli scarafaggi in modo ironico, con il sorriso; ed è per questo che avevo tentato di placare una polimechetta sciocca che mi sembrava più grande del dovuto. Il sorriso me l’ha tolto con i suoi interventi successivi, astiosi, livorosi ed offensivi. Poi, per carità, sarà anche una persona brillante e intelligente e non ho motivo per dubitarne, ma qui non si è dimostrato tale e se ne è uscito, sbattendo pure la porta, quando il padrone di casa lo invitava gentilemente a essere più sereno e pacato. Serenità di giudizio e pacatezza a casa mia continuano a essere delle qualità, non delle forme di ipocrisia, ed attraverso di esse la anche da te decantata intelligenza a volte brilla anche di più. Al contrario quando girano le palle mi pare spesso si offuschi pericolosamente.
    Quanto al fare pace personalmente non ho la minima difficoltà, del resto a me pare di non avere litigato proprio con nessuno. Semmai avevo tentato di fare proprio da paciere.
    Auguro una magnifica serata anche a te.

  76. @Silvia. 54? Cinquantaquattro? Bho! Mi era parso di vedere nel sito la foto di una ventenne. Forse nella fretta l’ho confusa con quella di Obama, in effetti mi eri sembrata un po’ abbronzata.

    @Silvio. Grandissimo. In un sol giorno è riuscito a oscurare la fama del nuovo presidente. Tutta l’America sta parlando di lui. E’ lui il vero protagonista. Guardate che non è impresa da poco.

    @Vanessa. Non ho problemi a risolvere in maniera serena la questione. Giorno 6 dicembre sarò a Roma. Per sanare l’onta sfido Iannozzi a duello. Fai tu da madrina. A lui la scelta dell’arma.

  77. A Silvia? Ma che dici, Salvo. “A Silvia” è una poesia di Leopardi.
    🙂
    La nostra amica si chiama Cinzia.
    Mi raccomando, non fare gaffe alla presentazione del tuo libro, domani:)

  78. Hai ragione Massimo, chiedo scusa a Cinzia. Sono un po’ preoccupato per la presentazione di domani (cacchio non continuare a ricordarmelo)…quella Maria Lucia…spero non me ne combini una delle sue. Vuoi vedere che me lo stronca?

  79. Ho saputo che Salvo Zappulla presentera’ un libro autobiografico (”Il mostro”) in Sicilia. Gli mando i miei in bocca al lupo e, assieme, una propostina: sei un sicario a pagamento o istintivo? Fai sconti per italiani all’estero? Fai pagare l’IVA? Potrei commissionarti qualcosa scaricando l’onorario dalle tasse?
    Ti prego, rispondimi presto, e’ urgente!
    Sergio Girolimoni

  80. Vedo dal commento del mio omonimo qua sopra che a Salvuzzo stanno arrivando degli ottimi riscontri (economici) per la sua seconda attivita’ economico-letterario-serialchilleresca notturna. Me ne compiaccio e gli pongo i miei piu’ distinti auguri. Bravo, Salvo! Metti su partita IVA e buttati nella mischia – ma attento alla concorrenza del Maugger, che mi puzza sempre un po’, con quella camicia azzurro-cherubino, di finto-buono, ossia vero mostro. Attento, Salvo! Un’attivita’ moderna di chilleraggio necessita di scaltrezza e senso per gli affari. Non fare come Girolimoni, quello storico, che ci sapeva fare poco con le pubbliche relazioni e fini’ in gattabuia!

  81. …probabilmente anche da innocente, ma l’innocenza non e’ cosa che ti riguardi, caro mio…

  82. @ Sergio Sozi,
    mi hai ricordato una bella interpretazione di Manfredi, la ricordi anche tu?
    Però non mi ricordo più chi fu il regista.
    Buona giornata.
    🙂

  83. @Sergio G. e Sergio S. Grazie, per gli auguri. Purtroppo sono solo un killer cartaceo, sono i miei lettori a lasciarci le penne. Dopo aver letto i miei romanzi entrano in uno stato di profonda debilitazione dalla quale non si riprendono più.

  84. …un po’ come accade con i libri di Sergio Sozi, solo che lì l’effetto è più devastante.

  85. salvo: Oddio scambiata per Obama????????????????????????? Eppure ti giuro la differenza è enorme,io ho i capelli lunghi ahahahaha 😉
    buongiorno
    CINZIA

  86. @Cinzia. Bene. Sono contento che sia tornato il buon umore. Questo deve essere lo spirito del sito. Credetemi, io non intervengo per mania di protagonismo. Vivo in un paese di ottomila abitanti, noia mortale, interessi per la cultura o,oo. L’alternativa sarebbe andare a giocare a carte al circolo e parlare di donne (figure eteree ormai smarrite nei meandri della memoria); o nei bar a tracannare birra. Preferisco ritrovarmi con le persone di questo sito, discutere di cose belle, scherzare, rilassarmi. Però nel pomeriggio andiamo in un paese limitrofo a presentare il romanzo con Maria Lucia (giuro che se ne parla male, la strozzo).

  87. Il contratto con gli Italiani:

    PIU’ ABBRONZATURA PER TUTTI !
    (tranne che per i negri, che tanto già sono abbronzati per conto loro)

    Un Presidente ariano,
    per difendere il prezioso patrimonio genetico italico: l’altezza, la chioma fluente, L’INTELLIGENZA, che contraddistiguono la nostra inclita razza.

    E meno male che Silvio c’è.
    Che culo.

    da
    Massimiliano Felli

  88. Gia’, ragazzi: se ci mettiamo a far risse pure qui e’ la fine! Giocare e’ una cosa molto bella… da adulti e da bambini: da adultini (adulti-babmbini), nel novero dei quali io sovente mi sento di stare.
    Auguri, Salvo, non accoppare i tuoi ascoltatori e saluta la Marilu’ anche da parte mia.
    E metti via il piede di porco, che spunta da sotto la camicia… eh! un po’ di decenza quando si sta con intellettuali come la Marilu’!

  89. Miriam,
    Manfredi in quale film? – almeno dimmi il titolo, mica pretendo il regista…
    Ciao bella
    Sergio

  90. @Sergio caro.
    So bene, so bene. La Marilù e la Simo a Siracusa sono considerate una risorsa della città, un patrimonio come la fontana Aretusa e l’orecchio di Dionisio. Pare che anche l’UNESCU si stia muovendo per dichiararle patrimonio dell’umanità. Ed io me le tengo ben strette.

  91. @ Salvo
    Immagino che L’UNESCU, che tu citi, sia il settore rumeno dell’UNESCO 🙂

  92. @No, Gaetano. In effetti voleva essere proprio L’UNESCO. Per questo appunto, a Roma paghi la cena.

  93. @ Salvo-Sergio
    allora, da UNESCO ne diventerebbe facilmente RUMESCO.
    Non è vero?
    Saluti
    Lorenzo
    PS) Se venite a Vienna, pago io la cena, ma solo se arrivate con le due donzelle famose da voi citate.

  94. @Lorenzo. Per portare le due donzelle a Vienna ci vuole il permesso d’espatrio del Ministero dei Beni Culturali. Nulla da fare.

    Vado alla presentazione. Un saluto a tutti

  95. @ Sergio,
    mi riferivo a Girolimoni; ne fecero un film non bellissimo ma di “polso”.
    @ Salvo,
    buona serata a te, e alle nostre amiche. Ciao

  96. Urca, Miriam: o non l’ho visto o me lo so’ scordato! Be’… lasciamo stare la triste vicenda del povero Girolimoni, se no ci passa la voglia di scherzare sulla DUESCO di Salvo (DUE sono le donne, no? Simona e Marilu’, dunque sara’ doppia anche l’organizzazione di tutela!).
    Ciaociao
    Sergio

  97. A voi vi tutela il wwf, ultimi rappresentanti di un’umamità per bene a rischio di estinzione.

  98. Si’ si’… ma non te la caverai cosi’ a buon mercato, Salvuzzo: devi riferirci TUTTO della tua serata coi monumenti viventi Simona e Marilu’!

  99. QUESTO E’ UNO SPAZIO LIBERO, DOVE POTERSI LIBERARE DEL DOLORE, ATTRAVERSO LA SCRITTURA, CATARTICA, LIBERARSI DEL RAMMARICO PERSONALE CHE OGGI MI HA SORPRESO COME FOSSE UNA BUFERA, E NON MANDO GIU’ NESSUNA CAZZATA, NESSUNA MENZOGNA, ALLONTANATE DA ME, IN NOME DI DIO, LA MENZOGNA SPUDORATA, VI CHIEDO VOI CHE SCRIVETE E CHE AVETE FATTO DELLA SCRITTURA MOTIVO DELLA VOSTRA VITA, CHE SAPETE MOLTO BENE COSA VUOL DIRE METABOLIZZARE LA CONOSCENZA E METTERLA SULLA PAGINA, COME PUO’ UN PERSONAGGIO FAMOSO CHE HA DECISO DI PUBBLICARE UN LIBRO RISPONDERE DURANTE UN INTERVISTA CHE NON SI RICORDA COSA HA SCRITTO A PROPOSITO DELLA BELLEZZA E DELL’ARTE? COME FA UNO “SCRITTORE” A RISPONDERE COSI’?
    IL VENTO FORTE E SIBILANTE DEI MIEI PENSIERI MI HA PORTATO A RIMEMBRARE TUTTI COLORO HE PREDICANO, CANTANO, SCRIVONO, DAI PALCHI E DALLE LORO SCRIVANIE COME FOSSERO ALTARI, L’INTELLIGENZA HA LASCIATO LA MANO ALL’ISTINTO ANIMALE, IMPUDICO E SFACCIATO LO SFOGGIO DI UNA SAPIENZA INESISTENTE, LE MASSE SEGUACI RIMPINGUANO I LORO CONTI IN BANCA, L’IGNORANZA TRONFIA CHE FA SOLO SORRIDERE, NESSUN GRADO D RAGIONE, LA CULTURA ESIBITA DIETRO QUATTRO NOZIONI APPRESE CHISSA’ DOVE, DEMAGOGHI DI POCO VALORE, ARTISTICAMENTE DEVOTI A QUANTO DICONO DI RIFIUTARE, LA QUOTIDIANITA’ OGGETTUALE , IL MOLTEPLICE, NESSUNA SCELTA RADICALE, SPIEGATEMI AMICI COSA HANNO FATTO DI BUONO PER L’UMANITA’ E PER L’ARTE NEL LORO MELTNG POT DI RELIGIONI DA CUI TRARRE CIO’ CHE DI UTILE E VANTAGGIOSO PER LA LORO VITA, LA FACTORY E’ IL LUOGO MENO IPOCRITA DOVE POTER APPAGARE I LORO DESIDERI, NO, PER FAVORE RIELLIAMOCI DI FRONTE A COLORO CHE HANNO FATTO DI SE’ STESSI UNO STRUMENTO ARTISTICO DI VALORE SENZA POSSEDERE ALCUN MERITO REALE, SE NON QUELLO DI AVER BIECAMENTE PATTEGGIATO CON UN SISTEMA DA MEGA AMBURGER, BUGIARDI.
    ROSSELLA

  100. Scusate ma non ho linkato in modo corretto, la sorpresina artistica ha un altro titolo:
    Caccia al senso, caccia alla paura. Una volta sul sito dovreste cercarvi il post. Scusatemi ancora per il pasticcio.
    🙁

  101. Se Salvo tace, allora e’ salvo… si e’ ”salvato” dal pubblico inferocito… eh eh eh… mica ce lo togliamo d’attorno con una semplice presentazione pubblica: bisognera’ indire un convegno…

  102. P.S.
    O forse Salvo tace perche’ gli hanno dato l’esilio obbligato sul Continente?
    Ai postri l’ardua sentenza.

  103. LA PRESENTAZIONE. Volevo evitare di parlarne ma visto che ci tenete tanto a rivoltare il coltello nella piaga… e dire che avevo fiutato l’inghippo. La presentazione stava andando benissimo: nella splendida cornice del museo di Nunzio Bruno, sala strapiena, pubblico in deliquio quando ho preso in mano io il microfono, le solite fans che si stracciano le vesti, uno o due tentativi di suicidio, qualche ragazzotta più intraprendente che si fa largo a gomitate pur di potermi arrivare a stretto contatto…insomma fin qui tutto normale, scene a cui ormai sono abituato. I guai sono cominciati dopo, quando ha preso la parola Maria Lucia… ma adesso devo scappare, torno stasera, datemi il tempo di riprendermi dal trauma. Magari nel frattempo potete chiedere notizie direttamente a lei, era andata in ospedale ma forse è già tornata a casa, aveva qualche problema alle vie respiratorie.

  104. Massimo è successo che la mia coscienza critica si è RIBELLATA di fronte ad un intervista televisiva fatta ad un tizio molto famoso che, ad un certo punto della sua esistenza (sull’onda di un successo esagerato), ha deciso di pubblicare un libro. Quando il giornalista gli ha chiesto spiegazioni sul concetto di arte e bellezza, lui gli ha risposto che non si ricordava cosa aveva scritto. E qui mi fermo.
    Ciao
    Rossella

  105. @ Salvo:”La presentazione stava andando benissimo: nella splendida cornice del museo di Nunzio Bruno, sala strapiena, pubblico in deliquio quando ho preso in mano io il microfono, le solite fans che si stracciano le vesti, uno o due tentativi di suicidio, qualche ragazzotta più intraprendente che si fa largo a gomitate pur di potermi arrivare a stretto contatto…insomma fin qui tutto normale, scene a cui ormai sono abituato.”

    Quoque tu? 🙂

  106. Miriam all’anonimo/a che ha scritto di aver deciso di farsi trasportare dai cagnetti, disgustato dall’ambiente di casa, vorrei rispondere che sui giornali leggo sempre più frequentemente di animali a 4 zampe che si rivoltano contro il padrone fino ad ucciderlo, robba da brivido, razze feroci ma non solo, forse dipende dalla scodella piena o vuota, qui in Sicilia c’è un proverbio che dice “fa bene a iatta cà t’à ratta” (fai bene alla gatta che ti gratta), animali si animali no, il trattamento giusto anche per loro ha delle norme da seguire. O no?

  107. Rossella, io copio e incollo la tua riflessione di là, nel post (di cui sopra) della Caccia al senso, Caccia alla paura. Anche io ho risposto con una riflessione un po’ birichina; sempre più spesso vedo uomini che portano a passeggio cani sempre più piccoli. Impettitti, diretti, esposti ed esibiti con grazia. Un giorno mi è balenato il pensierino irriverente: Pisellini al guinzaglio???
    🙂

  108. INCREDIBILE!!!…

    Il LIBRO del Salvo è un “pacco” però molto “efficace”!
    Contiene una sola pagina : la sua foto.
    L’ho trovato in una Farmacia, costo 50,0 euro.
    -“Così caro?”- ho rilevato alla dottoressa che lo proponeva. -” Ma vuole mettere la convenienza?…”- mi ha risposto “resipiscente”-. ” Chi ha problemi di stitichezza, spende mediamente 30,0 al mese…Con questo libro, fa un’unica spesa ma è per sempre!…”-.
    Capito?
    Una foto del Salvo, ” è per sempre”(!?).

    Peccato che avevo solo il raffreddore….

  109. Caro Sergio…
    dovremmo sperare solo in chi ha lo stesso nome ma più esteso, Il Salvatore…(visto che non ci è riuscita sua mamma, poveretta…)

  110. Caro Gianni,
    secondo me Maria Lucia ne sa di piu’ ma tiene la bocca cucita – acqua in bocca, eh! – Sta’ a vedere che e’ intervenuta la Forza Pubblica con i lacrimogeni… Salvo ha tentato una difesa all’aema bianca lanciando copie del suo foto-romanzo ma purtroppo, pesando le immagini non come i corpi… ha avuto la peggio!

  111. Ci mancava pure Gianni!!! Ora l’allegra brigata è al completo. Bene bene, allora fatevi raccontare dalla Marilù cosa è successo.

  112. Mah… rimettiamo un po’ d’ordine… neanche il tempo di un caffè che gli alunni in ricreazione danno fuoco alla classe!
    A Floridia tutto ok. Salvo non vi ha detto che sono stati i MIEI fan ad assediare la sala! Come presentatrice ormai sono meglio di Carrà Ventura et coetera…
    L’aria mi è mancata per il tentativo di sottrarmi a flash e a richieste di autografi.
    Salvo delira come al solito…
    Credete a me che sono ormai patrimonio UNESCO.
    🙂

  113. mmmh… un anonimo ha insinuato che Salvo abbia inviato a un po’ di gente qualche prosciutto, salamino piccante e cannoletto per ”spingerlo amichevolmente” a partecipare alla sua presentazione… ma si dice il peccato e non il peccatore…

  114. Va be’ diciamo come è andata e poi me ne vado a nanna: La Riccioli è salita in cattedra, ha dato lezioni di letteratura, di pedagogia e psicologia. Sono rimasti tutti estasiati ad ascoltarla. Tanto che a un certo punto mentre parlava si è diffusa una luce azzurra, un’aurea magica che sembrava provenire direttamente dal cielo. C’erano anche i suoi alunni ad ascoltarla, sembravano rapiti, ipnotizzati dal suo fascino sembravano ma non lo erano, quei gran figli di iarrusa, perchè approfittando del fatto che la commessa addetta ai libri si era distratta, hanno colto l’occasione per fregarseli tutti. Un danno mica da poco. Comunque, per consolarmi posso sempre dire che i miei libri vanno a ruba.
    Un bacione a M.L.

    Buonanotte.

  115. Miriam Makeba… si è spenta una voce, in un luogo e in un momento simbolici… che questa morte faccia riflettere sulle radici di illegalità che si allargano come un cancro su questa nostra società, specie al Sud, fino a strangolarla… pensiamo a Obama, che focalizza le speranze di tanta gente di colore e non che sogna una figura carismatica e finalmente pulita…
    Pensiamo al dolore trentennale di Mandela, a King… A Giuseppe Di Matteo sciolto nell’acido (è stato inaugurato uno spazio sottratto alla criminalità organizzata con tanto di inaugurazione – di facciata? – dei soliti noti…). Mi si affollano tanti pensieri in questo momento. The answer to our questions are blowing in the wind… the times are a-changing, almeno spero!!!

  116. Ho un piccolo problema.
    Per via di varie situazioni personali e di aumentati carichi di lavoro, ho difficoltà a tenere sotto controllo come vorrei i commenti che vengono pubblicati su questo blog.
    Come avrete notato riesco a connettermi solo in tarda serata o in prima mattinata, con la conseguenza che sono impossibilitato a gestire in tempo reale eventuali situazioni di conflitto.
    Mi spiego… se a un certo punto Tizio decide di insultare Caio, io potrò intervenire per dirimere la controversia (o per cancellare l’insulto) anche a distanza di molte ore. E a quel punto il mio intervento potrebbe essere poco utile (o del tutto inutile).
    Temo che, in tale contesto, e nell’interesse di tutti, sarò costretto ad applicare la cosiddetta “moderazione”. Cosa che avviene in molti altri blog d’importanza nazionale come questo.
    Ciò comporterà che i commenti (tutti i commenti) verranno pubblicati solo dopo la mia visione e approvazione.
    E ovvio che il dibattito ne risentirà moltissimo.
    Ci penserò un po’ su… ma non vedo altra soluzione.

  117. Non lo so se dico una cosa simpatica, e non so se le ire di Massimo siano determinate dal mo intervento. Però Massimo guarda quanto so’ brava volevo ribattere a Serino ma prendo atto e mi taccio. Eh:)? Tanto il succo rimarrebbe invariato.
    Il problema tuo è il problema di molti blog quando diventano famosi, anzi c’è chi sta pure peggio. Fatte na gitarella nel blog di Daniela Ovadia. Ci sono alcuni post letteralmente infestati da trolls, o semplicemente da persone che scambiano la casa altrui per casa propria – un blog quello che parla solo di psicologia e neuroscienze.
    Non credo che la moderazione totale sia una buona idea: è una decisione alla Brunetta! Cioè taglia indiscriminatamente levando così buona parte delle cose buone. Metti in moderazione invece ip e soggetti che a tuo giudizio non reggono l’educazione e la politica del blog. Ner mi piccolo è capitato di fare così anche sul mio blog.
    C’è questo fraintendimento nella rete, per cui internet è di tutti e anche i blog. si scambiano le piazze di mercato per le case private. Ma i blog sono enti chiusi in possesso di chi li ha aperti. Sinceramente, se viene uno a casa mia e insulta me o altri ospiti – cioè non critica ma insulta – oppure dice cose che se io accettassi mi sentirei uno schifo – cose razziste per esempio – io non avrei esitazioni a buttarlo fuori di casa. E nun zo mica la caritas: no non puoi venire qui a casa mia, mangiare a sbafo, sederti sul mio divano e poi magari farti un pisolino sul tappeto, e poi magari acciaccare un piede a mio marito e tirare i capelli a un altro ospite. E certo se io a casa mia raduno 7 persone per parlare di carciofini fritti, tu non pioi venire e per tre ore discettare di cavoletti arrosto. Perchè checcazzo si parla di carciofini fritti!
    Naturalmente spero che non ti venga il desiderio della moderazione quando ci siano delle critiche – come nel caso del mio commento a Gianpaolo Serino, tutto sommato non tanto OT. Sarebbe sempre tuo diritto, ma a quel punto, ste tue feste sarebbero terribilmente noiose.

  118. Caro Massimo,
    probabilmente è lo spleen autunnale, e le polemiche (a volte del tutto inutili – o distruttive – e fuori tema) che scaturiscono in questo periodo a me sembrano dettate dagli umori novembrini. “All we need is love…”: c’è qualcuno che richiede l’affetto con la malinconia, altri in modo stizzito o in mille maniere diverse.
    Nel post su Satisfiction avevo cercato di dare una mano facendo in qualche modo da paciere, e ho rischiato, come spesso accade in questi casi, di prendere anch’io qualche spintone. E poi odio questo neologismo degli ultimi anni: buonismo. La lingua cambia con il modificarsi d’un ambiente culturale. Bontà è un termine ormai quasi desueto, e il corrispondente dispregiativo “buonismo” è stato coniato perchè oggi la gentilezza è spesso considerata un disvalore.
    Il mio parere su come dirigere Letteratitudine in questo periodo di tue prolungate assenze orarie: attendere uno o due giorni così come sempre, senza “moderazione”, per vedere l’effetto che crea il tuo intervento, e se intuisci che le reazioni siano state positive decidere di “rischiare”, ed andare avanti così come sempre; altrimenti mettere tutti “in moderazione”.
    Un abbraccio e buona domenica,
    Gaetano

  119. @ Gaetano
    permettimi di intervenire sul tuo manifestato odio sull’uso di “buonismo”, parola usata anche da me con buone intenzioni circa la sua adeguatezza al mio concetto esposto.
    Perlustrando lo Zingarelli del 1959, unico dizionario a mia disposizione, e non trovandola, mi sono meravigliato anch’io di come la lingua sia cambiata tanto.
    Considerando che sono passati cinquanta anni, durante i quali il mondo ha subito grandi mutazioni in ogni campo delle attività umane, ritengo tollerabile ed anche giusto l’uso di nuove vocaboli, soprattutto quando essi non tradiscano la loro origine di appartenenza, sia nella loro forma scritta come pronuncia.
    Io personalmente intendo con “Buonismo” una bontà espressa o praticata senza senso pedagogico ed istruttivo, quindi in senso spregevole, non idoneo a raggiungere gli scopi di formare ed educare.
    Bontà significa per me aiutare, soccorrere, intervenire in favore di qualcuno, ma di certo non un regalare senza pretendere un corrisposto.
    Lo stesso intendo con gentilezza, nella quale distinguo quella costruttiva, che può essere anche rude ed aspra secondo il caso, o aperta ed accogliente.
    Traducendo dal tedesco mi sono accorto come la lingua italiana sia povera di vocaboli specifici, mentre è ricca di altre forme espressive che risuonano come sfumature di una forma ipotetica ideale, cioè breve e concisa, senza trovarla.
    Che la causa di questa inconvenienza espressiva risieda nella inclinazione verso la genialità creativa, o sia dovuta dalla nostra forte emozionalità nel comunicare, tanto da risultare dei chiacchieroni senza fine? Cosa ne pensi?
    Cari saluti.
    Lorenzo

  120. Caro Massimo, per quel che vale io approvo incondizionatamente la tua decisione del “filtro”, insomma la tua supervisione prima di pubblicare.
    Tu hai messo a disposizione uno spazio che prevede informazione, dibattito, confronto, suggerimento, polemica, scambi di opinioni e visibilità. Non so se ho dimenticato qualcosa ma, anche fosse, ciò che ho elencato non mi pare poco.
    Le risse stile Reality sono altra roba. Robaccia, direi.
    E non parlo da un pulpito speciale, perché qualche rissa l’ho innescata anche io o comunque vi ho partecipato. Acqua passata, però. Perché in definitiva mi resi conto che chi ha da dire qualcosa nella quale crede non ha bisogno di farsi trascinare nel vortice dell’insulto. Tra l’altro è anche possibile che ai provocatori di professione bruci più il silenzio che la risposta agguerrita.
    Per cui, se tirato in ballo in maniera pretestuosa, reagisco. Altrimenti mi astengo.
    A mio parere c’è chi della rissa ne fa una strategia. Un pretesto per rendersi più visibile, per affermarsi qui visto che altrove non è in grado.
    Perché, ad esempio, Massimo tu non dici quanti insulti ricevi in privato perché non fai dei post sui libri di qualcuno? Perché, sempre per esempio, non ti arroghi il diritto di fare di questo blog esattamente ciò che a te pare e piace? Hai paura di perdere lettori?
    Hai paura che ne perderai mettendo gli interventi “in moderazione”? E chissenefrega, se posso dire. Non c’è solo la quantità a questo mondo, ma anche la qualità.

  121. Caro Lorenzo,
    mi interessa molto il linguaggio e dunque sono molto attento ai suoi cambiamenti. Se i politici di centrosinistra avessero fatto più attenzione al linguaggio, probabilmente non si sarebbero fatti superare su questo terreno (e anche in altri ambiti) dalla neolingua orwelliana di Berlusconi & C., così intrisa di semplificazioni che rimandano a un mondo irreale.
    ***
    Chi sta all’estero come te ha una visione da un lato privilegiata di quel che succede in Italia (avendone una prospettiva più distaccata), ma dall’altro fa fatica – inevitabilmente – a cogliere gli aspetti più intimi del cambiamento linguistico. Cambiamenti che in genere provengono dalle semplificazioni in chiave di slogan del linguaggio giornalistico-televisivo, oggi dominante, ma che provengono anche da altri mezzi di comunicazioni di massa (linguaggio sintetico dei telefonini, linguaggi internet, ecc.), e naturalmente rispecchiano, tali cambiamenti linguistici, le modifiche in ambito socioculturale. Per dirne una. Generalmente non si dice più: un po’ di tutto. Ma si dice: di tutto di più. Ciò deriva da un nostro rapporto di subordinazione rispetto alla TV. “RAI – Di tutto di più” era (lo è ancora?) uno slogan della pubblicità relativa al pagamento del canone RAI (pubblicità quest’ultima, tra l’altro, ben fatta).
    Ma cerco di non dilungarmi, perchè il discorso, come immaginerai, è davvero molto ampio.
    ***
    Buonismo. Mi sono accorto subito dell’arrivo di questo termine, una diecina d’anni fa mi pare, nel nostro linguaggio. Nel mio Devoto-Oli del 1988 il termine non esiste. Esiste oggi nel De Mauro che ho qui sul computer. Però esistevano già termini come sdolcinato, lezioso, affettato, eufemistico, ecc. Il termine buonismo, troppo vicino al termine bontà per distaccarsene, se non trasformandosi in senso negativo, suona come il dispregiativo di benevolenza, benignità, dolcezza, gentilezza, ecc. Perchè è stato coniato questo neologismo? mi sono chiesto (e naturalmente non sono contrario ai neologismi proprio perchè amo la lingua come una creatura viva, che si rinnova dunque). “Buonismo” è stato generato, a mio parere, dagli stili che si sono sviluppati negli anni Ottanta, amplificati, se non addirittura creati, in televisione. Le urla, il turpiloquio, il disprezzo dell’interlocutore, la ricerca della rissa, l’offesa verbale (e non solo), l’indelicatezza, la volgarità, la rudezza gratuita erano diventati dei nuovi valori da contrapporre alla gentilezza, alla delicatezza, alla bontà. E queste ultime tre qualità sono divenute, schiacciate dai nuovi atteggiamenti, delle manifestazioni di “buonismo”, cioè dei disvalori.
    ***
    Ti auguro una buona domenica caro Lorenzo (qui in Toscana c’è una bellissima giornata) e ti abbraccio,
    Gaetano

  122. Ciao Max.
    Non mollare, dai. Questo è uno dei migliori blog che ci sono in circolazione e lo sai.
    Credo che applicare la moderazione totale sarebbe un vero peccato perché limiterebbe lo scambio tra i commentatori di questo blog che sono per la maggior parte persone sensibili e moderate. Sono d’accordo con Zaub. E’ meglio applicare la moderazione solo ai disturbatori, a coloro che provocano in maniera inutile e a chi ‘spadroneggia’.

  123. Massi, intanto non mollare…
    Qualunque cosa tu decida di fare per rendere più sereno lo scambio di idee nel tuo blog, che è e resta CASA TUA, il TUO SALOTTO che nessuno può permettersi di sporcare con cicche e bottiglie dopo esservi stato gentilmente ospitato, ben venga. La qualità degli interventi non ne risentirà, anzi. Meglio 10 interventi civili e rispettosi delle idee altrui che 100 provocazioni…

  124. @ Caro Gaetano,

    ti ringrazio vivamente della tua risposta, che ho trovato ampia e chiarificatrice.
    Di certo dovremmo fare di più, onde frenare il mal uso della nostra bella lingua, che rischia di naufragare nel conformismo linguistico globale.
    Purtroppo, la cultura di massa comporta un livellamento generale dei costumi verso il peggio, in quanto non è interessata alla cura dei particolari.
    Mi chiedo, quale valore assumerebbe la vita, quando non si curasse la forma espressiva, i pensieri delicati, sensibili e profondi che riscaldano la nostra anima e sollecitano il nostro spirito alla creatività verso la bellezza, la gentilezza, la cortesia ed infine verso la bontà ripagante e ripagata nella riconoscenza che il dare richiede un ricevere?
    Pur considerando che ogni epoca ha i suoi difetti, quelli del modo attuale di vivere sono di maggiore portata perché determinano il futuro della nostra società.
    Si sta delineando in alcuni stati dell’Europa, una trascuranza delle scuole pubbliche in favore di quelle private con lo scopo di sostenere il ceto dei privilegiati benestanti a scapito del resto, che rimarrà più o meno abbandonato al suo destino di precarietà e subordinazione.
    Un risorgere della classe padrona e di un governo a lei subordinato, a scapito di quella serva, come per dimostrare che la storia si ripete.
    Di certo, anche la sinistra doveva fare di più, quando, essendo al governo, ne aveva la possibilità, soprattutto essere più determinante e conseguente contro certe manifestazioni di degrado.
    Noti anche tu, che si sta delineando un confronto tra la cultura dei benestanti e quella popolare, la quale ultima, riflettendo la massa non facilmente educabile e organizzabile in un’unità disciplinata ed unita in una coscienza comune e colta, non ce la farà a superare il confronto.
    Il risultato finale sarà un nuovo sfociare della violenza, alla quale potrebbe seguire la rivoluzione con il pericolo del restauro della dittatura.
    Speriamo di no, e per questo si deve fare di più ora.
    Ieri, Domenica, il tempo non era un gran chè, umido e con un’arietta fresca, ma Sabato splendeva il sole anche da noi. Lo abbiamo goduto facendo una bella camminata tra i campi della zona pianeggiante e contadina.
    Un caro saluto.
    Lorenzo

  125. @ Massimo
    concordo con Zauberei, Maria Lucia ed Erica Di Giorgio e tutti gli altri che si sono espressi allo stesso modo.
    Io personalmente non mi sento infastidito. Leggo e lascio perdere.
    Qualora anch’io risultassi scortese o in qualche modo provocante, fammelo sapere e mi scuserei sempre, ma non credo di esserlo stato, se non, senza consapevolezza nel momento dell’invio.
    Cari saluti, e non mollare.
    Lorenzo

  126. Che vi devo dire? Io personalmente quando pubblico qualcosa sono pronto ad accogliere anche dei pareri negativi in proposito, purche’ siano lucidamente spiegati e motivati. Poi ribatto, ovviamente. Cosi’ infatti io cresco: grazie alle critiche fatte a ragion veduta, meglio se professionali, meditate, non solo epidermiche ed istintive. Insomma io imparo a scrivere da chi scrive meglio di me, non da chi ha bisogno di sfogarsi e gli importa poco, o episodicamente, o senza strumenti tecnici, dell’argomento che regge questo blog (la Letteratura).
    E’ quando invece si attacca l’individuo e le sue caratteristiche umane, esulanti dall’aspetto strettamente letterario, che si sbaglia e si offende barbaramente. In poche parole, io manderei in moderazione gli attacchi contro la persona, i ” tu sei cosi’ e cosa’ ”, non le critiche alle opere in questione. Quando mi capita – molto raramente – di attaccare la persona, dovrei andare in moderazione anch’io, appunto. Dura lex sed lex, no?
    Dunque – se posso esprimere un’opinione – io per Letteratitudine opterei per un vaglio ”ad personam” non indistinto.
    Ciao a Massimo e a tutti
    con affetto
    Sergio

  127. Grazie mille Lorenzo, tu sei tutt’altro che scortese e di questo ti ringrazio moltissimo. Ho visto che hai anche accorciato la lunghezza dei commenti, e questo è bene poiché i commenti troppo lunghi rischiano di non essere letti.
    Non mollerò, vedrai. Al contrario. Andrò avanti con maggior lena.
    Grazie.

  128. Grazie mille, Maria Lucia.
    Sei un vero tesoro.
    Non mollerò, stanne certa. E continuerò a portare avanti questo blog con uno spirito di accoglienza e condivisione. Valori fondamentali, in cui credo moltissimo.
    Per quanto riguarda le cicche, sta tranquilla. Non mi piacciono per niente e prenderò provvedimenti.
    Vuol dire che, all’occorrenza, indosserò scarpe con suole dure per venire incontro alle esigenze di sederi meritevoli.
    🙂

  129. @ Zauberei, Erika e Gaetano.
    Ringrazio moltissimo anche voi.
    Ha ragione Erika: “la moderazione totale sarebbe un vero peccato perché limiterebbe lo scambio tra i commentatori di questo blog che sono per la maggior parte persone sensibili e moderate.”

  130. Zau, tu dici: “Non credo che la moderazione totale sia una buona idea: è una decisione alla Brunetta! Cioè taglia indiscriminatamente levando così buona parte delle cose buone. Metti in moderazione invece ip e soggetti che a tuo giudizio non reggono l’educazione e la politica del blog. Ner mi piccolo è capitato di fare così anche sul mio blog.”

    – Hai ragione. Io non ho nessuno in moderazione (né, tantomeno, nella lista antispam). È una cosa che preferirei evitare perché, da un certo punto di vista, mi sembra antidemocratica. Però se dovessi essere costretto… sarei pronto a farlo.
    E questo valga come dichiarazione pubblica.
    Per il resto sono d’accordo con te, se non ci fossero contrapposizioni di idee, pareri contrastanti (persino “polemiche”, purché utili… e le tue, in genere, le apprezzo) non avrebbe senso incontrarsi qui.
    Ciò che secondo me è fondamentale è la forma… la tanto vituperata forma espressiva, che per molti – evidentemente – è qualcosa di superfluo.

    Non preoccuparti per Gian Paolo. In Internet ci vive anche lui e le critiche non lo spaventano di certo.

  131. Grazie per il tuo commento affettuoso, caro Enrico.
    Mi scrivi: “Tu hai messo a disposizione uno spazio che prevede informazione, dibattito, confronto, suggerimento, polemica, scambi di opinioni e visibilità.”

    – Ti ringrazio moltissimo. Anche per aver sottolineato la parola “visibilità”. Evidentemente qualcuno se ne dimentica e mi ripaga della visibilità ricevuta continuando a sproloquiare e a mettermi in difficoltà.
    Credo che dovrò intervenire anche in tal senso. E non è escluso che possa rivedere l’affidamento di alcuni “spazi-rubrica” (come li chiamo io).

    Per quanto riguarda il numero dei lettori ti garantisco che non è un mio obiettivo, così come non è un mio obiettivo la scalata alle classifiche. Altrimenti, avrei aumentato la pubblicazione del numero dei post a settimana. Cosa che non ho intenzione di fare.

    Mi scrivi anche: “Perché, sempre per esempio, non ti arroghi il diritto di fare di questo blog esattamente ciò che a te pare e piace?”
    Cavolo, hai proprio ragione. Ogni tanto mi dimentico che – per quanto “open”, e per quanto incentrato nell’ottica della condivisione – questo è pur sempre il mio blog. Peraltro uno dei blog d’autore del Gruppo L’Espresso (a cui sento di dover rendere conto del mio operato).
    Per quanto riguarda gli insulti ricevuti via email (o anche qui, pubblicamente)… be’, non mi sfiorano. Fa parte del gioco e li accetto.
    Non posso accettare invece eventuali insulti – o provocazioni fuori luogo – rivolti a danno degli “ospiti”… soprattutto di quelli che non hanno idea del funzionamento del mondo di Internet e dei blog.
    Critiche (purché espresse in forma garbata), sì.
    Insulti e provocazioni gratuite, no.
    Grazie di cuore, Enrico.

  132. @ Subhaga Gaetano Failla
    Grazie mille, caro Gaetano. Oltre a essere un valido intellettuale sei una persona moderata e ragionevole. Conto moltissimo sul tuo aiuto per lo sviluppo futuro di questo blog.

  133. Riprendo questo passaggio di Zauberei:
    “Ci sono alcuni post letteralmente infestati da trolls, o semplicemente da persone che scambiano la casa altrui per casa propria. (…)
    C’è questo fraintendimento nella rete, per cui internet è di tutti e anche i blog. si scambiano le piazze di mercato per le case private. Ma i blog sono enti chiusi in possesso di chi li ha aperti”.

    C’è dell’altro, mia cara Zaub. È una questione di “non-conoscenza”. C’è tante gente che scrive ciò che gli pare non rendendosi conto dei grandissimi rischi di incorrere in “responsabilità legali” anche di natura penale.
    Credo sia giunta l’ora di fare chiarezza, amici miei.
    Ho chiesto alla nostra Simona Lo Iacono di fare gli straordinari per mettere a nostra disposizione le sue competenze legali maturate nella sua carriera di magistrato (che conta già undici anni).
    Il prossimo post sarà incentrato sulle responsabilità legali che implica la scrittura in Rete.
    Sarà un post “di servizio”, condotto con serenità, ma volto a fare chiarezza su alcuni punti.
    Credo che possa essere un post utile e importante non solo per questo umile blog ma per l’intera blogosfera.
    E per tutti voi che scrivete in Rete.
    In tal senso chiedo già fin d’ora la vostra collaborazione (che, come sempre, è essenziale) per divulgarlo.

  134. Ma niente musi lunghi, ragazzi 🙂
    Questo blog andrà avanti sempre nell’ottica della condivisione e dell’accoglienza.
    Ci potete scommettere…
    E avranno voglia di darmi del “buonista”!!!
    😉

  135. Anticipo già sin d’ora che il post successivo a quello (già annunciato) di Simona sarà dedicato a Simonetta Santamaria, nuova amica di questo blog, e alla “letteratura del terrore”.
    Ebbene sì, passeremo da una Simona a una Simonetta 🙂
    E sarò supportato (anzi, saremo supportati) dai contributi e dalla co-moderazione di Didò e Enrico Gregori.
    “Letteratura del terrore” (che ha già una lunga storia)…
    <em>Tremate, gente!!!</em>
    Brrrr…
    🙂

  136. Non so Enrico Gregori, ma per me I’m only sleeping cantata da John Lennon è senz’altro superiore a Good Night cantata da Ringo Starr
    🙂

  137. Massimerrimo:
    1. Nun me crucciavo minimamente per il Giampaolo considerando che – mi riferisco al suo blog non alla rivista – ho toni decisamente più corretti e formali di quelli che usa ogni tanto lui. Mi crucciavo per te che sei omnia munda mundisPPPP se non sono partita in tromba, è per amor tuo e dello stile tuo.
    2. Mi pare un’ottima idea quella del post di servizio della Simona! Ma infilateci anche considerazioni che esulino dal profilo legale – perchè il profilo legale non ti risolve – grazie a Dio, se no sarebbe davvero la dittatura – la maleducazione, l’aggressività, il cattivo gusto. Considerazioni, che riguardano il fatto che ahò questa è casa tua.

  138. (LIBERO.IT)-All’arrivo del cancelliere tedesco Angela Merkel il premier italiano si è nascosto poi è sbucato all’improvviso dicendole: «Cucù» – VIDEO-


    Cari amici vicini e lontani…
    Questa è solo l’ultima del Cavaliere(nel senso, “ultima” almeno fino a stamattina…).
    Inutile ricordare le innumerevoli che l’hanno anticipata in questi anni(e mi riferisco solo a quelle in veste di politico e premier), quindi, mi pongo una riflessione : ma è “leggerezza” incompresa quella del Silvio? Siamo noi ad essere troppo “pesanti”(o angosciosi e angoscianti, come Lui ha definito la Rai)? Ma chi lo vota, accetta tutto a prescindere? E chi non lo vota, come percepisce questi comportamenti?
    Ma considerando che il CAVALIERE è innanzitutto “uomo di comunicazione”, non farà queste “intelligenze” per offuscare altro?
    (vedi la crisi e tanti problemi che affliggono il Paese e- da non sottovalutare- l’elezione “cilena” di Villari a presidente della commissione di controllo Rai)

  139. @ Gianni
    Il grottesco, con la sua ombra tragica, ha dominato vent’anni della vita politica e sociale italiana, tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del secolo scorso. Un altro aspetto del grottesco, con altra sembianza d’ombra di tragedia, è riapparso in Italia dagli anni Novanta ad oggi.

  140. @Failla: può anche essere, come ipotizza Parlato, che tutti questi comportamenti criticabili del CAVALIERE siano voluti, siano frutto di un’attenta campagna e non delle improvvisazioni dovute al carattere. In entrambi i casi sono a chiedermi dov’è la dignità di quest’uomo e per quanto la cerchi non riesco a trovarla. Il suo è uno spettacolo recitato di continuo, anche al di fuori del palcoscenico, e non manca di estimatori che ormai non comprendono più dove sia la realta e dove stia l’illusione.

  141. @Failla e R.M.
    Io non mi sono mai sentito “coglione”(come lui definì i commercianti che avrebbero votato Prodi nel ’06)perchè non l’ho mai votato. E ormai siamo oltre il grottesco, Gaetano, penso che siamo come dice Renzo : un Paese volto a vivere in stato ‘allucinatorio’; perchè ci sono troppi coglioni, che adulano e sono pronti a difendere a spada tratta chi li prende per il c…
    Forse dovremmo iniziare una nuova ‘questione morale'(senza fare la parte dei moralisti).
    Iniziamo a chiamare le cose(e le persone) per quello che sono.
    Che ne dite?

  142. @ Gianni e Renzo,
    si riconosce il grottesco d’un Mussolini, e l’ombra di tragedia che ha portato con sè, soltanto oggi, nelle immagini di repertorio che ci trasmettono la minuscola vita d’un uomo mediocre impegnato in effimere pantomime pubbliche. Tuttavia, quelle insulse scenette hanno ipnotizzato le famigerate “folle oceaniche” dell’epoca. Ed io, a guardare da adolescente quei filmati, mi chiedevo il perchè di tanta cecità. La stessa cecità che ci impedisce di riconoscere la realtà attuale.
    ***
    Umberto Eco ha parlato di “populismo mediatico” come causa dell’attuale stato allucinatorio di massa, ed altri studiosi hanno messo l’accento sull’estendersi di una neolingua orwelliana, quella, per intenderci, del romanzo di George Orwell “1984”; in tale lingua i pochi significati espressi erano ridotti in semplificazioni estreme, in scarne opposizioni concettuali. Attraverso la neolingua si creava una “realtà”. Come accade oggi.
    ***
    Nei primi anni Novanta abitavo in Veneto, e in quel periodo ho potuto assistere alla tragica ascesa della Lega Nord e della Liga Veneta. Quando ritornavo a casa al Sud, per le vacanze, i miei amici di sinistra manifestavano una certa simpatia per quel nuovo personaggio, Bossi. Venivano attratti dalle sue vigorose semplificazioni: “Roma ladrona”, ecc. ecc. Io dicevo ai miei amici: “Quel signore lì mi può promettere anche il Paradiso, ma io vedo sulla sua bocca la bava.” Non ero catturato dal suo linguaggio.
    L’attenzione linguistica è di fondamentale importanza. Abbiamo trascurato tale aspetto: perciò siamo oggi preda d’un nuovo linguaggio ipnotico, d’una nuova “realtà”.

  143. @Failla.
    Purtroppo alla base di tutto c’è la disaffezione di un popolo per la cosiddetta politica. Anni e anni di malcostume e di privilegi hanno da un lato creato una casta e dall’altro un esercito di incapaci a giudicare, sfiduciati e anche disinteressati. In una situazione del genere chi si presenta sulla scena come il guitto offre una parvenza di novità e lo si acclama, anzi lo si applaude quanto più questi fa delle sceneggiate e offende anche gli astanti. Lui è tutto e il contrario di tutto, ed è questo il segreto, perchè buona parte di noi è la stessa cosa, ma su un livello più basso. Diciamo che più che idolatrarlo ci si identificano, e allora il gioco è fatto. Aggiungo poi che siamo un popolo non unito spontaneamente da comuni aspirazioni, ma conquistato dai Savoia e da loro considerato bottino di guerra: basti pensare alle stragi compiute al sud con il pretesto dei briganti, quasi un genocidio, e alla grande emigrazione, agli inizi al nord, a causa della miseria introdotta proprio dai Savoia con tasse esorbitanti e inique.
    L’unico episodio veramente di popolo è stato la resistenza, ma purtroppo limitato geograficamente e nel tempo, sì che non si sono potute saldare le legittime aspirazioni dei tanti in un unico anelito.

  144. Vi ringrazio tutti degli eloquenti e chiarificatori commenti sul grande Silvio.
    Credevo già che tutti gli italiani in Italia fossero diventati suoi servi e adulatori.
    Però, non dimenticate che la sua ascesa trova le sue origini anche nella sinistra disunita, litigiosa e inconcludente nei suoi anni di governo.
    Il grande Silvio è per molti italiani il simbolo del successo, che vorrebbero imitare, non immaginando che il suo raggiungimento richiede molta abilità ed astuzia, oltre che volontà e disciplina, costi quel che costi, moralmente parlando.
    Saluti.
    Lorenzo

  145. Desideravo comunicare che Sergio Sozi e io, di comune accordo, e dopo un sereno scambio di opinioni, abbiamo deciso di chiudere la rubrica “Ritorno ai classici”. Questo a seguito di una “diversità di vedute” emersa anche da un nostro epistolario privato che comunque non influirà minimamente sulla nostra amicizia. Sergio Sozi rimane un amico di Letteratitudine e sarà il benvenuto ogni volta che desidererà intervenire (naturalmente rispettando lo spirito che ho desiderato imprimere al blog).
    La rubrica, per il momento, rimarrà visibile sulla colonna di destra del blog (anche se non verrà aggiornata). E sarà comunque presente sul libro-Letteratitudine in uscita.
    La suddetta rubrica, inoltre, non verrà affidata ad altri (per mia precisa scelta), e – in ogni caso – la sua chiusura non ci impedirà di discutere dei classici della letteratura.
    Vi prego di rispettare questa nostra decisione evitando di commentarla (ed evitando così di metterci in imbarazzo).

  146. Confermo seduta stante quanto scritto qui sopra da Massimo per comune volonta’ e concorde decisione. Un’amicizia ormai biennale, fatta anche di collaborazione e lavoro, non si cancella di sicuro con la cessazione di una rubrica. Da aggiungere c’e’ soltanto un dato fondamentale riguardante il sottoscritto: sono aduso scrivere a penna e sulla carta; toccare e guardare in faccia le persone; esprimere per iscritto molti (solo benevolenti) sottintesi. E questo crea una mia certa inadeguatezza al mezzo elettronico. Insomma vivo nel secolo XX ed ho un piede nel XIX – percio’ non moriro’ di certo nel XXI. Come non morranno i miei sentimenti per Letteratitudine e per il suo creatore, Massimo Maugeri, a cui devo infiniti ringraziamenti e stima imperitura.
    Sergio Sozi

  147. P.S.
    Scusatemi, ho dimenticato quanto segue: la mia inadeguatezza e’ anche nei confronti del secolo corrente, non solo del mezzo elettronico. Mi pare un’integrazione importante, questa, dovevo farla.

  148. #sono aduso scrivere a penna e sulla carta; toccare e guardare in faccia le persone; esprimere per iscritto molti (solo benevolenti) sottintesi. E questo crea una mia certa inadeguatezza al mezzo elettronico.#
    mi piace questa cosa, sono un accanito stimatore di carmelo bene, il più grande morto vivente, come piace definirlo, anche io amo il secolo XIX.
    quanto a quella che chiami inadeguatezza, non direi: mi interrogo spesso e credo che usare due mani per scrivere, anziché una, implichi una differente modalità neuropsicologica. non sono riuscito a dimostrarla questa teoria. eppure personalmente scorgo delle differenze notevoli tra la scrittura a contatto del foglio e quella ticchettante al carbonio dei tasti. essendo anche un po’ attore, tengo molto alla fisicità e al contatto del foglio. l’unica difficoltà dello scrivere a mano riguarda il mio mancinismo; eppure, l’energia che arriva al segno che traccio a penna, è più viscerale che non il segno elettrico che leggo sul monitor. il monitor ci sta davanti, il foglio sotto gli occhi. la trascendenza orizzontale del monitor è affatto differente da quella verticale del foglio.
    buonanotte.
    🙂

  149. @Gianluca…
    Interessante la tua riflessione. Io, quando scrivo al pc, sono ancora più veloce di quando lo faccio a penna. E quando correggo a penna qualcosa che ho scritto col pc, mi accorgo che rallentano i tempi, si estende un po’ la tensione e così via. Però, come dici tu, scrivere a due mani è più ‘totlizzante’ di scrivere con una : nel senso che sembra siano più coinvolti entranbe le parti del corpo e del cervello. Un’altra differenza, è che scrivere a penna, magari seduti sul divano o spaparanzati sul letto, o in qualsiasi altra posa più adagiata, favorisce una disposizione più rilassata.
    Non so se sei d’accordo…

  150. sì Gianni, scrivere a penna, sotto sotto, è più comodo e rilassante. sai? penso sia anche una questione oculo-motoria. se è vero, credo sia stato mcluhan a sostenerlo, che ‘la luce è informazione’, scrivere col monitor, in cui la luce che viene ‘da dietro’, è diverso dallo scrivere su un foglio. io sono sensibili alla luce, nel senso pittorico del termine, e quindi immagino ci possa essere una sorta di contrasto tra la luce creativa interiore e quella artificiale che viene dal pc. è da un pò che si rifletto: scrivere col pc ci pone nel transito in cui non siamo più umani e nemmeno macchine. non solo, se è vero che anche scrivere con la penna ci porti in uno stato intermedio, tra noi e il mondo, la scrittura elettrica ci pone in un metaintermedio. però mi fermo qui. non vorrei dire una cavolata. ci devo riflettere.
    grazie gianni! sei un grande: m’hai fatto venire un’idea bellissima: il metatransito come spazio-tempo in divenire dello scrittore intermediale.
    interpolando, si dice così?, il titolo di un testo di Artaud: Lo scrittore e il suo medium (dove medium è implicitamente il doppio dello spazio creativo dello scrittore).
    che te ne pare?
    sono frottole secondo te? o forse il metatransito esiste già? se è così è inutile postulare teorie da dimostrare postume e diamo la bibliografia.
    ehi, gianluca… calma!
    dove credi di essere? nel tuo blog? (che peraltro hai chiuso?)
    Ciao Gianni!
    🙂

  151. @ Renzo Montagnoli
    È un grande aiuto per cominciare a colloquiare correttamente, quando prima o poi emergeranno anche le differenze; ma sono certo che riusciremo a superarle nel rispetto reciproco, dal quale sorge la necessità di considerare le opinioni altrui e ricavarne dei benefici anche per sé.
    Saluti.
    Lorenzo

  152. @Lorenzerrimo: io dico che è giusto che le differenze ci siano. Se le nostre idee coincidessero sempre sarebbe una discussione sterile. Più che altro intendevo dire che concordiamo in linea di principio, che non ci accontentiamo di vedere l’esistenza come una nascita, una crescita, un declino e una morte, che in fin dei conti porsi certi problemi la cui soluzione è altamente improbabile è un importantissimo fattore di conoscenza.

  153. Non posso fare a meno di sottolineare la garbata nonchalançe con cui Enrico ha annunciato il suo nuovo libro.(ma,ora che ci penso:dare notizie non e’ il suo mestiere?)Tuttavia non dubito che l’attento mecenate di questo blog ben presto varera’ un nuovo post interamente dedicato alla recentissima pubblicazione (come di prassi),suggerirei pero’ di aspettare il tempo sufficiente per venirne in possesso.Che ne dite?

  154. Benvenuto “Doppio Squeeze”!
    Una paio di giorni fa leggevo che qualcuno criticava la copertina seriale, io invece, tutt’altro, penso che sia un valore, mi fa ricordare un po’ i cari “Gialli Mondadori” e penso possa essere un tratto distintivo anche nelle librerie dove i librai o i clienti, confondono spesso gli scaffali.
    Butteremo gli occhi in giro e diremo :”Eccallà, er Giallo Gregori, ma si mò ‘o prenno, che me costa? ‘npar dé pacchetti de Marrbòro!”
    Crepi il lupo Enrico!

  155. enrico scrive noirs. duri, ma non solo.
    enrico scrive bene. parecchio.
    il ”tè prima di morire” era un ottimo noir, denso, ricco, pieno.
    sarà ”doppio squeeze” all’altezza?
    it’s a thrill!
    (si accettano scommesse)
    🙂

  156. Quando si parla di Gregori si sottolineano sempre le sue qualità di giallista, di autore di noir. Ma secondo me non si mette mai abbastanza in luce la massiccia dose di ironia che mette in quel che scrive. Che ne fa uno scrittore anche molto divertente ed acuto, oltre che appassionante.
    Del resto basta leggere la maggior parte dei commenti che lascia qui, o sul suo Blog.

  157. mamma mia, che responsabilità e quante belle parole!
    mi vrebbe voglia di applicare la formula “soddisfatti o rimborsati”, ma preferisco pensare che il mio libro possa essere comunque utile. al limite da mettere sotto a un tavolo che “balla”.
    posso premettere, comunque, che ogni eventuale impressione di voi che siete qui, io la terrò in grande considerazione. sapete come la penso, una volta uscito, il libro “è di tutti”. e tutti hanno il diritto di dire quello che credono.
    l’autore, certo, può avere la sua opinione. ma è una tra le tante e quindi può contestare solo eventualmente i dati oggettivi. se, per fare un esempio paradossale ma esplicito, qualcuno dovesse osservare che “doppio squeeze” è ambientato in india, bè, non potrei non controbattere in quanto è ambientato a roma. ma se un personaggio è antipatico o simpatico questo, non c’è nulla da fare, è solo impressione ed emozione di chi legge.
    grazie a tutti

  158. Evento si meraviglia del fatto che non l’abbia ancora letto,diffuso,ecc….Chissa’…forse perchè non mi è ancora arrivato?
    Nell’altro post si discute ancora di classificazioni di autori e di generi,qui sopra Carlo rimarca l’ironia di Enrico,che definisce divertente e acuto scrittore.A questo punto cosa facciamo?Lo subito riclassifichiamo nel genere comico.Oppure abbandoniamo definitivamente questa mania compulsiva di categorizzare e catalogare,tipicamente nostrana,e falsamente rassicurante,altrimenti finisce che,paradossalmente,lo stesso Foscolo,per le atmosfere a volte tipicamente horror e cupe dei Sepolcri,lo troviamo appaiato ,negli scaffali di qualche improvvido libraio,alle opere di King,di Poe,e non ne cito altri perche’,forse proprio per questa insana mania,che da certi autori mi ha tenuta lontana,sbrigativamente li ho classificati sotto la voce:”non fa per me”.
    Questo è il risultato!

  159. hai ragione maria. sai? ordine e disciplina. dovrebbero inventare un nuovo genere per i romanzi, genere televisivo: dove è l’audience che ne definisce la popolarità. 😉

  160. @ maria gemma:
    pasquale è un ineffabile provocatore. il libro, a ora, non l’ho ha letto manco lui per il semplice fatto che si trova nella rotativa della tipografia

  161. Ho capito male o Enrico ha ambientato IN ITALIA il suo secondo romanzo? Mmmmh… Mi sembrava che qualcuno glie lo avesse consigliato, qualche mese fa… o no?
    Bravo, Enrico! Il prossimo passo sara’ un thriller ambientato in una balera romagnola… eh eh eh…
    Affettuosamente
    Sergio

  162. P.S.
    Titoli suggeriti (tutti al colmo dell’ambiguita’): ”Il mistero della piedina pedestre col piede di porco”; ”Liscio, gasato o… Ferrar…elle?!”; ”Fisarmoniche atoniche e delitti mazurcanti”; ”Ro…magna Roma in ragu’ e altri racconti indigesti”.

  163. @ sergio:
    grazie. e che il consiglio di mesi fa possa essere stato giusto e funzionale non ho dubbi. per amore di precisione, però, va detto che questo libro ambientato a roma io l’ho scritto nel 2006

  164. A causa di un nuovo viaggio, questa volta necessario e significativo, avendo come origine il festeggiamento del mio settantesimo anno di età con il mio fratello gemello, non ho potuto seguire i commenti sulla rubrica “la letteratura del terrore”, abilmente condotta e commentata da Simonetta Santamaria ed Enrico Gregori.
    Ho avuto solo il tempo di lasciare un mio breve commento, scritto in fretta e in forma concisa, sul grande Oscar Wilde poche ore prima della mia partenza.
    Dalla mancanza di riscontro, devo dedurre che tutti sappiano meglio di me chi fosse questo personaggio e cosa abbia significato per il suo tempo, ma anche che io lo abbia trasportato in una immagine non concordante con la loro.
    Ad ogni modo, ho letto con piacere la recensione di Simonetta Santamaria, che ho trovato precisa e ricca di tanti particolari dai quali emerge in maniera illuminante la figura di questo personaggio storico.
    I festeggiamenti del compleanno furono straordinari, perché lasciarono in me una impronta affettiva indimenticabile, avendo io avuto la possibilità d’intrattenermi con tante persone a me vicine, ma che a causa della grande distanza di domicilio non riesco a incontrare con un ritmo più regolare.
    Durante il viaggio, fatto in treno, ho avuto il piacere di intrattenermi con i più svariati tipi di viaggiatori, tra i quali metto in primo piano una giovane mamma, occupata intensamente con la sua piccola e deliziosa figlioletta di due anni.
    Mi accorsi di quanta pazienza richieda l’accudire un piccolo in tenera età, sempre in movimento e bisognoso di attenzione e risposte alle sue continue domande e richieste. Mi dilettai ad intrattenermi con la piccola Elise nell’intento di essere d’aiuto alla mamma stanca e bisognosa di un po’ di riposo.
    Sono incontri che allietano l’animo e donano il senso della continuità di questa vita, facendo dimenticare, anche se solo per un breve tempo, le tribolazioni e le sofferenze che spesso ci presenta.
    Ora, già ritornato, riprendo le mie attività di prima, tra le quali conto l’essere d’aiuto a mia moglie nello sbrigare i nostri compiti giornalieri, in casa e fuori, come anche lo scrivere le mie impressioni che, accumulandosi continuamente, cercano poi uno sbocco, come attualmente, in forma scritta o parlata, onde poter risorgere nuovamente più libere e sollevate.
    Mi capita a volte di sentire la stanchezza derivante dal pensare troppo, come mi accusano i miei conoscenti ed amici, fatto che mi ruba il riposo regolare e necessario.
    Non pensare sarebbe come un non vivere e ritornare allo stato d’incoscienza; mi chiedo anche se questo stato non fosse migliore del dover rispondere di ogni parola detta od azione fatta. Coscienza ed incoscienza, due volti di uno stato d’essere e non essere, il cui confronto genera la vita così come riusciamo a viverla?
    Di certo si dovrebbe intromettere delle pause rigenerative; per un momento non pensare a nulla, onde liberarsi di ogni peso derivante dall’essere sempre attivo, per poi riprendere con nuove energie fresche e costruttive.
    Non ho mancato di scrivere una dedica a mio fratello, che mi permetterò di inviare separatamente sulla Camera Accanto.
    Un vivo ringraziamento a Massimo, per l’opportunità che mi offre di presentarmi alla mia consueta maniera, e a chi mostra interesse sul mio modo di scrivere.
    Cari saluti.
    Lorenzo

  165. Nella mia qui sopra riportata, ho commesso degli errori sui nominativi indicati.
    Correggo qui: la recensione è di Sabina Marchesi, mentre la rubrica è condotta da Francesco Di Domenico ed Enrico Gregori.
    Chiedo scusa della confusione fatta.
    Lorenzo

  166. Ciao Lorenzo e buon compleanno a te e a tuo fratello!
    Invece io sono d’accordo con la tua idea di Oscar Wilde, personaggio dirompente e sempre attuale. La sua delicatezza d’animo traspare nelle deliziose fiabe che scrisse per i suoi figli. Il principe felice mi fece piangere per giorni, da piccola: vidi un cartone animato tratto dalla fiaba che m’impressionò moltissimo. Oggi la televisione si diverte a calpestare i sentimenti, fin dalla più tenera età. Solo mostri che si ammazzano a colpi di karate e judo… “Il gigante egoista” è di uno struggimento altrettanto profondo. La maschera di Wilde, quell’ironia brillante e salottiera, era il sorriso di chi, commediante fuori, ha un’anima palpitante che soffre perché costretta dalle strutture disumane del mondo.
    “Il fantasma di Canterville” è un’opera deliziosa, su un fantasma tenero e solo, che tutto fa tranne che far spaventare, come chi è diverso fragile e solo. La sua salvatrice è l’unica che lo comprende e a lei sola, che varcherà le soglie della morte per amore, sarà dato conoscerne i misteri.
    La letteratura del terrore, i fantasmi, i doppi – tu e tuo fratello lo siete! – sono tutti riflessi e rielaborazioni delle paure profonde, dei terrori, dei nodi dell’anima che la penna sola riesce a sciogliere e a far venire alla luce…

  167. @ Maria Lucia
    ti ringrazio vivamente dei tuoi auguri di buon compleanno e del tuo bel commento su Oscar Wilde che tu hai espresso con grazia e conoscenza minuziosa del personaggio.
    Ti allego una mia, scritta anni fa e inviata a una mia amica virtuale.
    Saluti.
    Lorenzo

    THE IMPORTANCE OF BEING EARNEST DIE BEDEUTUNG, ERNST ZU SEIN L’importanza di chiamarsi Ernesto DI OSCAR WILDE Cara Annamaria, cosa rimane all’essere umano che ha perso il senso del vero, se non l’ipocrisia, l’autoinganno, la salvezza della forma che viene addirittura rifatta a proprio comodo. Oscar Wilde descrive lo stato reale dei suoi tempi. Lo hanno fatto anche Nestroy, Goldoni e tanti altri, seppure con uno stile diverso. Ogni epoca ha i suoi fautori e i suoi critici. Alla ricerca del vero ci perdiamo nel labirinto delle nostre debolezze. Alla fine, disorientati e illusi, siamo disposti a inventarlo e vogliamo illuderci che sia vero. Com’è difficile riconoscere la via delle cognizioni, quando le debolezze ci conducono ad un incrocio dove tutte le diramazioni sembrano uguali e invitanti. La via della salvezza è chiara e precisa, semplice e unica, mentre le forme delle nostre debolezze sono infinite e variopinte, luccicanti e attiranti. Come credere alla salvezza di un dopo, quando il piacere del momento ci abbaglia e attira? Eppure, la vita è una conquista che si ottiene solo alla sua fine, non prima, non subito. Per ottenerla bisogna diventare forti, coraggiosi e volenterosi, bisogna capire che nella rinuncia del subito si trova la verità del dopo. Uguale che sia vero o no, nella rinuncia ci sentiamo liberi da un peso che diventerebbe sempre più pesante, ci sentiamo disposti ad aspettare, a desiderare, ad immaginare ciò che potrebbe essere, ma che nella realtà non corrisponderebbe mai al desiderio. Liberi dalla droga diventiamo liberi dal nostro negativo che ci vuole distruggere, annullare già in questa vita. Lo scritto di Oscar Wilde è lo specchio della natura umana, astuta e abile per la breve vita terrena, ma ancora immatura per la sua eterna salvezza. Lorenzo Russo Gänserndorf, 04.04.05

  168. Carissimo Lorenzo, tanti auguri anche da parte mia. A te e a tuo fratello.
    E grazie per i tuoi pensieri su Wilde (uno dei precursori del “tema del doppio”, filone di letteratura da me tanto amato)

  169. SCRITTORI, LETTORI E ASPIRANTI CRITICI, il nostro DOMINO LETTERARIO vi aspetta da noi.
    Si sono già prodotti Maurizio de Giovanni, Milvia Comastri e, a stretto giro, arriverà la tessera di Enrico Gregori.

  170. Marilu’, scusami se mi permetto di copiare qui una tua frase della tua risposta al caro Lorenzo, ma vorrei dirti una cosa che mi ha suscitato: ”La letteratura del terrore, i fantasmi, i doppi – tu e tuo fratello lo siete! – sono tutti riflessi e rielaborazioni delle paure profonde, dei terrori, dei nodi dell’anima che la penna sola riesce a sciogliere e a far venire alla luce…”

    Ecco: mi hai fatto pensare che i terrori e le paure sono fatti per esser superati, non per affondarcisi dentro. A questo serve l’amore – il mio per mia figlia Laura, uno fra i tanti. Si’: la Letteratura porta allo scoperto anche (anche, non solo, dico) le paure, ma noi lettori dobbiamo lavorare su questi timori per ottenere quel che ci spetta: la serenita’ e l’amore reciproco. Questo e’ il motivo per cui io scrivo e vivo – non vivrei e non scriverei se vedessi la vita solo come un dramma, poiche’ nessuno ci obbliga a restare in vita, no?
    Ciao
    Sergio

  171. P.S.
    In poche parole, noi siamo liberi di vivere o di morire. Se veramente considerassimo la vita un incubo, avremmo il diritto di togliercela a nostro piacimento. Significa che la vita, dopotutto, ci piace. La vita e’ bella e sacra, e’ divina, la vita!

  172. @ Sergio
    Caro Sergio, ed io aggiungo, non solo la letteratura, ma ogni attività umana, intrapresa con serietà, serve a creare armonia.
    La serietà è la forza della nostra ricerca che ha lo scopo di superare i dubbi, i timori che ci circondano e bloccano. Vita è un atto di forza per superare i nostri limiti che altrimenti ci ridurrebbero ad esseri senza anima.
    Un atto che dobbiamo ripetere sempre, affinché essa assumi un senso impregnante tutte le nostre capacità, tanto da farcele sentire come un piacere ed induca a realizzarle.
    Diamo alla vita un valore sacro, come affermi tu, e lei ci ripagherà con il piacere di viverla.
    Ciao.
    Lorenzo

  173. caro Massimo, dal canale video di letteratitudine su youtube ho visto che ti piace Jennifer Aniston dato che le hai dedicato una canzone (Jen piace anche a me).
    L’hanno intervistata di recente su Repubblica. Sperando di fare cosa gradita metto l’intervista qua…..
    **********
    Intervista alla Aniston che torna al cinema con “Marley & Me”

    di SILVIA BIZIO

    LOS ANGELES – Si parla di nuovo di Jennifer Aniston per due motivi, anzi tre. Primo, la ex protagonista della serie Friends (ed ex di Brad Pitt) torna al cinema con la commedia romantica a sfondo “canino” Marley & Me, in cui l’indomabile cucciolo di Labrador da lei adottato mette sottosopra la sua vita e il rapporto col marito (recitato da Owen Wilson). Secondo, la Aniston, legata da un anno alla rockstar John Mayer, liquida seccamente le voci secondo cui sarebbe incinta. Terzo, quando di recente è stata ospite del talk show di Oprah Winfrey, ha confessato di odiare Angelina Jolie, che le avrebbe “rubato” Brad. Ecco, lo ha detto e non lo ripeterà mai più.

    Abbiamo incontrato la Aniston, 39 anni, a Los Angeles per il lancio in Usa di Marley & Me. I suoi celebri capelli lunghi e fini e il sorriso grazioso sono gli stessi di una volta, la chiacchera disinvolta pure; ma ora è decisamente più guardinga – e guai a chiederle qualcosa sui suoi uomini. Fa scena muta.

    – Jennifer, possiede cani nella vita reale?
    “Si’, ne ho due, Norman e Dolly. Come nel film, mi hanno insegnato tantissimo sull’amore incondizionato, anche perché è impossibile levarmeli di torno o cacciarli via di casa”.

    – Come si sente ad avere quasi 40 anni, lei che è l’immagine della ragazza dei sogni?
    “I miei 30 anni sono stati molto difficili e anche dolorosi, e non vedo l’ora di gettarmeli alle spalle ed entrare nel prossimo decennio. La vita è piena di sorprese, e io mi considero una che ci mette tempo prima di fiorire del tutto. C’è chi scopre tutto di se stesso nei propri 20 anni: io ho iniziato questo processo di autorivelazione nei miei 30. Anche perché la popolarità e la fama in qualche modo arrestano il corretto sviluppo caratteriale”.

    – Ha scoperto qualcosa di se stessa girando Marley & Me?
    “Mi ha toccato nel profondo vivere la storia di questa coppia che sta insieme da 15 anni e l’altalenante tragitto che essi compiono. All’inizio tutto sembra meraviglioso ed eccitante, poi arrivano le delusioni inevitabili della vita, che si riflettono sul loro amore. Quindi ci si mette il cane, Marley, a scombinarli del tutto, ma forse anche a migliorarli e a ritrovare la scintilla”.

    – Come è stato lavorare con Owen Wilson, ristabilitosi dopo un periodo di depressione? (e tentato suicidio, ndr)
    “Owen è fantastico, sensibile e spiritosissimo. Ci siamo divertiti da matti sul set del film. Bellissimi posti in Florida, risate tra amici e cani adorabili: che desiderare di più?”.

    – Quali sono i suoi progetti?
    “Mi incuriosisce l’idea di dirigere, e ho cominciato con un cortometraggio. Abbiamo cinque o sei film in via di sviluppo, tre dei quali pronti a partire. Mi piace darmi da fare! Come dicevo prima sento che la mia vita è piena e mi sento bene, finalmente!”.

    – Vedremo mai il film tratto dalla serie Friends?
    “Se una nostra riunione è destinata ad avvenire, spero avvenga il prima possibile. Un altro anno, e nessuno si ricorderà più di noi”.

    – Lei è tuttora una delle dive più amate dal pubblico. Che rapporto ha coi suoi fan?
    “Ho vissuto momenti commoventi con persone malate di cancro che sono riuscite a sopravvivere, e hanno pianto di gioia tra le mie braccia. Come celebrità mi impegno per raccogliere fondi per la ricerca sulla cura contro il cancro. L’aspetto più bello del mio successo è proprio questo poter dare alla gente”.

    – Come si tiene in forma?
    “Yoga, non solo perché mi tiene in forma fisica ma perché richiede pazienza e controllo che si trasmette alla tua mente. Non leggo molta filosofia orientale, ma istintivamente mi circondo di persone illuminate, Jungiane, meravigliose, e forse lo yoga ha contribuito a questo”.

    – Avrà figli, un giorno?
    “Lo spero. Ma quando e se rimarrò incinta, sarò io a comunicarlo al mio pubblico, non i rotocalchi. Il gossip mi ha proprio scocciata”.

    (8 dicembre 2008)

  174. Carissimi,
    c’è tanta riflessione che nasce dal cuore che è stata e viene trasmessa da grandi esseri d’immneso amore.
    Vorrei se non oso molto parlare di qualcosa di diverso, ma che presto coinvolgerà la nostra stessa esistenza.
    ☼ il Paradigma Olografico della Realtà
    NON TUTTO QUELLO CHE CHIAMIAMO REALTA’ E’ L’UNICA REALTA’

    Nel 1982 un’équipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il più importante esperimento del 20° secolo. Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche,come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente una con l’altra indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. È come se ogni singola particella sapesse esattamente cosa stiano facendo tutte le altre.

    Questo fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente. Poiché la maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, l’ipotesi più accreditata è che l’esperimento di Aspect sia la prova che il legame tra le particelle subatomiche sia effettivamente di tipo non-locale.

    David Bohm, noto fisico dell’Università di Londra, recentemente scomparso, sosteneva che le scoperte di Aspect implicavano che la realtà oggettiva non esiste. Nonostante la sua apparente solidità, l’universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato.

    Ologrammi, la parte e il tutto in una sola immagine Per capire come mai il Prof. Bohm abbia fatto questa sbalorditiva affermazione, dobbiamo prima comprendere la natura degli ologrammi. Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’aiuto di un laser: per creare un ologramma l’oggetto da fotografare viene prima immerso nella luce di un raggio laser, poi un secondo raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona di interferenza dove i due raggi si incontrano viene impresso sulla pellicola fotografica.

    Quando la pellicola viene sviluppata risulta visibile solo un intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale. La tridimensionalità di tali immagini non è l’unica caratteristica interessante degli ologrammi, difatti se l’ologramma di una rosa viene tagliato a metà e poi illuminato da un laser, si scoprirà che ciascuna metà contiene ancora l’intera immagine della rosa. Anche continuando a dividere le due metà, vedremo che ogni minuscolo frammento di pellicola conterrà sempre una versione più piccola, ma intatta, della stessa immagine. Diversamente dalle normali fotografie, ogni parte di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall’ologramma integro.

    Questa caratteristica degli ologrammi ci fornisce una maniera totalmente nuova di comprendere i concetti di organizzazione e di ordine. Per quasi tutto il suo corso la scienza occidentale ha agito sotto il preconcetto che il modo migliore di capire un fenomeno fisico, che si trattasse di una rana o di un atomo, era quello di sezionarlo e di studiarne le varie parti. Gli ologrammi ci insegnano che alcuni fenomeni possono esulare da questo tipo di approccio.

    Questa intuizione suggerì a Bohm una strada diversa per comprendere la scoperta del professor Aspect. Diversi livelli di consapevolezza, diverse realtà Bohm si convinse che il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa risiede nel fatto che la loro separazione è un’illusione. Egli sosteneva che, ad un qualche livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali ma estensioni di uno stesso “organismo” fondamentale. Per spiegare la sua teoria Bohm utilizzava questo esempio: immaginate un acquario contenente un pesce. Immaginate anche che l’acquario non sia visibile direttamente ma che noi lo si veda solo attraverso due telecamere, una posizionata frontalmente e l’altra lateralmente rispetto all’acquario. Mentre guardiamo i due monitor televisivi possiamo pensare che i pesci visibili sui monitor siano due entità separate, la differente posizione delle telecamere ci darà infatti due immagini lievemente diverse. Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo legame tra di loro: quando uno si gira, anche l’altro si girerà; quando uno guarda di fronte a sé, l’altro guarderà lateralmente. Se restiamo completamente all’oscuro dello scopo reale dell’esperimento, potremmo arrivare a credere che i due pesci stiano comunicando tra di loro, istantaneamente e misteriosamente.

    Secondo Bohm il comportamento delle particelle subatomiche indica chiaramente che vi è un livello di realtà del quale non siamo minimamente consapevoli, una dimensione che oltrepassa la nostra. La realtà spirituale citata da tanti illuminati

    Se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realtà, esse non sono “parti” separate bensì sfaccettature di un’unità più profonda e basilare che risulta infine altrettanto olografica ed indivisibile quanto la nostra rosa. E poiché ogni cosa nella realtà fisica è costituita da queste “immagini”, ne consegue che l’universo stesso è una proiezione, un ologramma.

    Il magazzino cosmico di tutto ciò che è, sarà o sia mai stato Oltre alla sua natura illusoria, questo universo avrebbe altre caratteristiche stupefacenti: se la separazione tra le particelle subatomiche è solo apparente, ciò significa che, ad un livello più profondo, tutte le cose sono infinitamente collegate.

    Gli elettroni di un atomo di carbonio del cervello umano sono connessi alle particelle subatomiche che costituiscono ogni salmone che nuota, ogni cuore che batte ed ogni stella che brilla nel cielo.

    Tutto compenetra tutto. Sebbene la natura umana cerchi di categorizzare, classificare e suddividere i vari fenomeni dell’universo, ogni suddivisione risulta necessariamente artificiale e tutta la natura non è altro che una immensa rete ininterrotta. In un universo olografico persino il tempo e lo spazio non sarebbero più dei principi fondamentali. Poiché concetti come la località vengono infranti in un universo dove nulla è veramente separato dal resto, anche il tempo e lo spazio tridimensionale (come le immagini del pesce sui monitor TV) dovrebbero venire interpretati come semplici proiezioni di un sistema più complesso. Al suo livello più profondo la realtà non è altro che una sorta di super-ologramma dove il passato, il presente ed il futuro coesistono simultaneamente; questo implica che, avendo gli strumenti appropriati, un giorno potremmo spingerci entro quel livello della realtà e cogliere delle scene del nostro passato da lungo tempo dimenticato. Cos’altro possa contenere il super-ologramma resta una domanda senza risposta. In via ipotetica, ammettendo che esso esista, dovrebbe contenere ogni singola particella subatomica che sia, che sia stata e che sarà, nonché ogni possibile configurazione di materia ed energia: dai fiocchi di neve alle stelle, dalle balene grigie ai raggi gamma. Dovremmo immaginarlo come una sorta di magazzino cosmico di Tutto ciò che Esiste.

    Bohm si era addirittura spinto a supporre che il livello superolografico della realtà potrebbe non essere altro che un semplice stadio intermedio oltre il quale si celerebbero un’infinità di ulteriori sviluppi. Poiché il termine ologramma si riferisce di solito ad una immagine statica che non coincide con la natura dinamica e perennemente attiva del nostro universo, Bohm preferiva descrivere l’universo col termine “olomovimento”.

    Affermare che ogni singola parte di una pellicola olografica contiene tutte le informazioni in possesso della pellicola integra significa semplicemente dire che l’informazione è distribuita non-localmente. Se è vero che l’universo è organizzato secondo principi olografici, si suppone che anch’esso abbia delle proprietà non-locali e quindi ogni particella esistente contiene in se stessa l’immagine intera. Partendo da questo presupposto si deduce che tutte le manifestazioni della vita provengono da un’unica fonte di non causalità che include ogni atomo dell’universo. Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è allo stesso tempo parte infinitesimale e totalità di “tutto”. Il cervello è un ologramma capace di conservare 10 miliardi di informazioni …

    Lavorando nel campo della ricerca sulle funzioni cerebrali, anche il neurofisiologo Karl Pribram, dell’Università di Stanford, si è convinto della natura olografica della realtà. Numerosi studi, condotti sui ratti negli anni ‘20, avevano dimostrato che i ricordi non risultano confinati in determinate zone del cervello: dagli esperimenti nessuno però riusciva a spiegare quale meccanismo consentisse al cervello di conservare i ricordi, fin quando Pribram non applicò a questo campo i concetti dell’olografia. Il Dott. Pribram crede che i ricordi non siano immagazzinati nei neuroni o in piccoli gruppi di neuroni, ma negli schemi degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello, proprio come gli schemi dei raggi laser che si intersecano su tutta l’area del frammento di pellicola che contiene l’immagine olografica. Quindi il cervello stesso funziona come un ologramma e la teoria di Pribram spiegherebbe anche in che modo questo organo riesca a contenere una tale quantità di ricordi in uno spazio così limitato. È stato calcolato che il cervello della nostra specie ha la capacità di immagazzinare circa 10 miliardi di informazioni, durante la durata media di vita (approssimativamente l’equivalente di cinque edizioni dell’Enciclopedia Treccani!) e si è scoperto che anche gli ologrammi possiedono una sorprendente capacità di memorizzazione, infatti semplicemente cambiando l’angolazione con cui due raggi laser colpiscono una pellicola fotografica, si possono accumulare miliardi di informazioni in un solo centimetro cubico di spazio … ma anche di correlare idee e decodificare frequenze di ogni tipo Anche la nostra stupefacente capacità di recuperare velocemente una qualsivoglia informazione dall’enorme magazzino del nostro cervello risulta spiegabile più facilmente, se si suppone che esso funzioni secondo principi olografici. Non è necessario scartabellare attraverso una specie di gigantesco archivio alfabetico cerebrale perché ogni frammento di informazione sembra essere sempre istantaneamente correlato a tutti gli altri: un’altra particolarità tipica degli ologrammi. Si tratta forse del supremo esempio in natura di un sistema a correlazione incrociata. Un’altra caratteristica del cervello spiegabile in base all’ipotesi di Pribram è la sua abilità nel tradurre la valanga di frequenze luminose, sonore, ecc. che esso riceve tramite i sensi, nel mondo concreto delle nostre percezioni.

    Codificare e decodificare frequenze è esattamente quello che un ologramma sa fare meglio. Così come un ologramma funge, per così dire, da strumento di traduzione capace di convertire un ammasso di frequenze prive di significato in una immagine coerente, così il cervello usa i principi olografici per convertire matematicamente le frequenze ricevute in percezioni interiori. Vi è una impressionante quantità di dati scientifici che confermano la teoria di Pribram, ormai, infatti, condivisa da molti altri neurofisiologi.

    Il ricercatore italo-argentino Hugo Zucarelli ha recentemente applicato il modello olografico ai fenomeni acustici, incuriosito dal fatto che gli umani possono localizzare la fonte di un suono senza girare la testa, abilità che conservano anche se sordi da un orecchio. È risultato che ciascuno dei nostri sensi è sensibile ad una varietà di frequenze molto più ampia di quanto supposto.
    Ad esempio: il nostro sistema visivo è sensibile alle frequenze sonore, il nostro senso dell’olfatto percepisce anche le cosiddette “frequenze osmiche” e persino le cellule del nostro corpo sono sensibili ad una vasta gamma di frequenze. Tali scoperte suggeriscono che è solo nel dominio olografico della coscienza che tali frequenze possono venire vagliate e suddivise. La realtà? Non esiste, è solo un paradigma olografico Ma l’aspetto più sbalorditivo del modello cerebrale olografico di Pribram è ciò che risulta quando lo si unisce alla teoria di Bohm.

    Perché se la concretezza del mondo non è altro che una realtà secondaria e ciò che esiste non è altro che un turbine olografico di frequenze e se persino il cervello è solo un ologramma che seleziona alcune di queste frequenze trasformandole in percezioni sensoriali, cosa resta della realtà oggettiva? Per dirla in parole povere: non esiste

    Come avevano lungamente sostenuto le religioni e le filosofie sia orientali che occidentali, il mondo materiale è una illusione.

    Noi stessi pensiamo di essere delle entità fisiche che si muovono in un mondo fisico ma tutto questo fa parte del campo della pura illusione. In realtà siamo una sorta di “ricevitori” che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze e ciò che ne estraiamo lo trasformiamo magicamente in realtà fisica: uno dei miliardi di “mondi” esistenti nel superologramma.

    Questo impressionante nuovo concetto di realtà è stato battezzato “paradigma olografico” e sebbene diversi scienziati lo abbiano accolto con scetticismo, ha entusiasmato molti altri. Un piccolo, ma crescente, gruppo di ricercatori è convinto che si tratti del più accurato modello di realtà finora raggiunto dalla scienza. In un universo in cui le menti individuali sono in effetti porzioni indivisibili di un ologramma e tutto è infinitamente interconnesso, i cosiddetti “stati alterati di coscienza” potrebbero semplicemente essere il passaggio ad un livello olografico più elevato.

    Se la mente è effettivamente parte di un continuum, di un labirinto collegato non solo ad ogni altra mente esistente o esistita, ma anche ad ogni atomo, organismo o zona nella vastità dello spazio, ed al tempo stesso, il fatto che essa sia capace di fare delle incursioni in questo labirinto e di farci sperimentare delle esperienze extracorporee, non sembra più così strano. Immaginarsi malati, immaginarsi sani Il paradigma olografico ha delle implicazioni anche nelle cosiddette scienze pure come la biologia. Keith Floyd, uno psicologo del Virginia Intermont College, ha sottolineato il fatto che se la concretezza della realtà non è altro che una illusione olografica, non potremmo più affermare che la mente crea la coscienza (cogito ergo sum). Al contrario, sarebbe la coscienza a creare l’illusoria sensazione di un cervello, di un corpo e di qualunque altro oggetto ci circondi che noi interpretiamo come “fisico”. Una tale rivoluzione nel nostro modo di studiare le strutture biologiche ha spinto i ricercatori ad affermare che anche la medicina e tutto ciò che sappiamo del processo di guarigione verrebbero trasformati dal paradigma olografico. Infatti, se l’apparente struttura fisica del corpo non è altro che una proiezione olografica della coscienza, risulta chiaro che ognuno di noi è molto più responsabile della propria salute di quanto riconoscano le attuali conoscenze nel campo della medicina. Quelle che noi ora consideriamo guarigioni miracolose potrebbero in realtà essere dovute ad un mutamento dello stato di coscienza che provochi dei cambiamenti nell’ologramma corporeo.

    Allo stesso modo, potrebbe darsi che alcune controverse tecniche di guarigione alternative come la “visualizzazione” risultino così efficaci perché nel dominio olografico del pensiero le immagini sono in fondo reali quanto la “realtà”. Il mondo concreto è una tela bianca che attende di essere dipinta. Perfino le visioni ed altre esperienze di realtà non ordinaria possono venire facilmente spiegate se accettiamo l’ipotesi di un universo olografico.

    Nel suo libro “Gifts of Unknown Things”, il biologo Lyall Watson descrive il suo incontro con una sciamana indonesiana che, eseguendo una danza rituale, era capace di far svanire istantaneamente un intero boschetto di alberi. Watson riferisce che mentre lui ed un altro attonito osservatore continuavano a guardare, la donna fece velocemente riapparire e scomparire gli alberi diverse volte. Sebbene le conoscenze scientifiche attuali non ci permettano di spiegare tali fenomeni, esperienze come queste diventano più plausibili qualora si ammetta la natura olografica della realtà.

    Forse siamo tutti d’accordo su cosa esista o non esista semplicemente perché ciò che consideriamo “realtà consensuale” è stato formulato e ratificato ad un livello della coscienza umana nel quale tutte le menti sono illimitatamente collegate tra loro. Se ciò risultasse vero, sarebbe la più profonda ed importante di tutte le conseguenze connesse al paradigma olografico, implicherebbe infatti che esperienze come quella riportata da Watson non sono comuni solo perché non abbiamo impostato le nostre menti con le convinzioni atte a renderle tali. In un universo olografico non vi sono limiti all’entità dei cambiamenti che possiamo apportare alla sostanza della realtà perché ciò che percepiamo come realtà è soltanto una tela in attesa che noi vi si dipinga sopra qualunque immagine vogliamo. Tutto diviene possibile, dal piegare cucchiai col potere della mente, ai fantasmagorici eventi vissuti da Carlos Castaneda durante i suoi incontri con don Juan, lo sciamano Yaqui descritto nei suoi libri. Tutto questo non sarà né più né meno miracoloso della capacità che abbiamo di plasmare la realtà a nostro piacimento durante i sogni. Tutte le nostre convinzioni fondamentali dovranno essere riviste alla luce della teoria olografica della realtà.

    Affettuosamente
    Raffaele

  175. simpatico, Raffaele: solo che l’articolo è un classico esempio di “new age” dedotta arbitrariamente dalla fisica quantistica: ad esempio, non tutte le particelle sono “interconesse” ma il fenomeno della “telepatia” (Ghirardi-Un’occhiata alle carte di Dio) riguarda una coppia di particelle, che è un po’ diverso. Comunque il fatto è scioccante questo sì, ogni idea sul mondo precedente deve essere completamnte rivista alla luce delle scoperte della quantistica. In questo gli scrittori sono indietro… anni luce! Bravo Raffaele (anche se quella è “new age”, caro Raffaele. La scienza è un altro paio di maniche. ciao)
    rex

  176. Grazie Carissimo,
    ma vorrei anche farti capire da dove viene il mio sentire e quello che il muo cuore vuole dire.
    ..
    Chiarisco che non sono un letterato, un intellettuale, un filosofo e senza nessuna pretesa di affermare che questo mio dire, questo mio scritto sia stato esposto in una forma discorsiva, corretta e armonizzata del linguaggio. E tanto meno si possa pretendere in qualche modo di definirsi un libro o un trattato di astrazioni, di congetture filosofiche o di saggezza antica.

    Nella mia natura, sono una persona assai semplice, di media cultura con umili ma dignitose ed orgogliose origini contadine. In questa mia vita sono essenzialmente un tecnico, un analista informatico, una persona normale come voi, che ama la famiglia, i valori, la morale, che vive anche nel sociale, che ama la buona tavola, il buon vino, la musica e soprattutto che ama tanti amici e tutto ciò che si può definire il PROSSIMO. Una persona che anche se ignorante in molte cose, assai felice viveva nello specchio della mente e della cieca fede, finché un giorno, il destino, il fato mi ha trascinato in un vortice senza fine, senza tempo e senza scampo che mi ha condotto in quel sentiero oscuro e tortuoso della continua circolare e radiale ricerca dei perché senza fine. Sentiero che come per mano mi ha dispiegato, mi ha mostrato, mi ha fatto capire, mi ha fatto intuire nel chiedermi a contemplare tanti quesiti, tanti perché che erano celati nel mio cuore e proprio nel cuore hanno trovato risposta. In quel cuore che distrutto dal grande dolore voleva quasi spegnersi, ma era scritto nel mio destino che un meraviglioso angelo divino, un maestro di luce colui che è stato in questa vita mio figlio ORAZIO con un semplice ma profondo sorriso avrebbe riacceso quella fiammella, quel fuoco nell’anima e nel cuore. Quel cuore che a volte sa intuire e ogni tanto frammenti d’atavica memoria passata arrivano alla mente risvegliando la coscienza e in questa percezione interiore molte cose diventano più chiare più intuibili, più percettibili, meno soprasensibili e quasi visibili come confortanti e appaganti risposte che illuminano quel sentiero oscuro e meraviglioso che è la vita.

    Vi chiedo umilmente scusa se parlo con un linguaggio tecnico, con un tono che si esprime per concetti, per affermazioni, per sintesi. Credetemi non è facile a volte parlare o tradurre stati interiori dell’essere o del sentire con opportune o inesistenti parole. Chiarisco che non è nelle mie più intime intenzioni far nascere impressioni di essere invadente o assolutista su certe tematiche esistenziali perché sono state dettate non solo dal cuore mio che li ha percepiti e contemplate, ma soprattutto con tanta sincera scrupolosa verifica scoprendo che sono state dettate e validate in ogni tempo dal cuore di tanti illuminati Maestri di Saggezza.

    Vi chiedo umilmente scusa sei questa mio dire, quella mia lunga lettera in qualche modo possa essere causa di turbamento o di evocanti tristi ricordi, di tristi eventi, di tristi pensieri. Credetemi, nel mio più sincero e forse troppo superficiale semplice sentire, lo scopo primario, lo scopo essenziale, le finalità è trasmettere certe libere vibrazioni con queste mie sgrammaticate ed inarticolate parole che nascono sincere dal cuore e che se in risonanza con il Vostro vogliono FAR RINASCERE UN SORRISO. Da questo mio cuore, con questo mio cuore che dal fato e dagli eventi è stato frantumato in mille pezzi. Con questo mio cuore che assai destato sta cercando di ricomporsi. Con questo mio cuore che senza nessuna egoistica intenzione vuole esternarsi, parlare, far nascere dei dubbi, far riflettere su alcune verità. Credetemi sono le verità che renderanno l’essere umano veramente libero d’essere se stesso ed esternare e manifestare attraverso il dire e il fare la sua innata celata oppressa divinità.
    ….
    E’ anche vero che nel trascrivere i miei pensieri, le mie contemplazioni, le mie riflessioni, il mio sentire mi sono accorto e mi sono reso conto sempre di più che queste mie parole oltre ad essere finalizzate a risvegliare un piccolo sorriso a tanti genitori che vivono nel grande dolore, nell’insieme, nella sintesi, nell’essenza tendono anche ad innalzare in qualche modo la VISIONE che porta ad ingrandire, ad elevare, ad alzare sempre di più lo sguardo verso la montagna, verso la nuova Consapevolezza. Quella consapevolezza necessaria, assai richiesta in questo tempo di grandi mutamenti. Credetemi, sono in tanti gli esseri divini che stanno operando o canalizzando in questo nostro mondo, cercando di trasmettere quel messaggio universale comune a tanti. Un immenso comune desiderio di rivelare delle grandi verità celate. Un messaggio extraterreno, extraplanetario, extradimensionale, dai mondi superiori, dai mondi soprasensibili, dai mondi spirituali dettato dal cuore d’immensi esseri d’amore che tanto ci amano. Dettato al centro del nostro cuore per risalire alla mente ed essere vivamente manifestato nel dire o nel fare. Il perché di tutto questo è per quella necessaria consapevolezza richiesta in questo tempo di grandi transazioni, di grandi mutamenti di grande riscoperta un grande viaggio verso la nuova Gerusalemme, la nuova energia e per tutto ciò che il futuro riserva al nostro cuore
    …..
    Se ci pensate, se richiamate alla memoria, se riflettete capirete perchè Gesù quel meraviglioso maestro di luce aveva parlato, ci ha tramandato questa verità, parlandoci di questi tempi, di questi eventi, dicendoci che avrebbe mandato lo spirito santo, il consolatore che avrebbe fatto parlare lo spirito di verità attraverso il cuore di tanti. Credetemi non sono frutto del maligno, non sono miracolose, non sono sopranaturali, ma virtù celate, nascoste in quella vera forza interiore che è focalizzata nel cuore d’ogni essere. E’ un principio, una legge è quella stessa nascosta forza che fa nascere, germogliare e sbocciare un fiore al dolce richiamo del sole.
    ….
    E’ per questo che In queste mie riflessioni ho anche aggiunto dei riferimenti di vera ricerca scientifica per meglio far capire, per meglio motivare, per meglio spiegare che le canalizzazioni, il contatto, il sentire, la visione, l’intuire, il percepire e tante altre cose che non sono miracolose, non sono impossibili, non sono sopranaturali, non sono il frutto dell’immaginazione o di pura fantasticheria dettate da una mente che si è corrotta a causa del grande dolore, ma anche se non comuni, sono semplice e pura verità e spesso molte volte anche inaccettabile verità. Verità che attraverso un celato intimo linguaggio telepatico si esprime attraverso il cuore e la mente. E’ con sincero cuore che vi riporto alcuni dei circa 2000 messaggi canalizzati con quel meraviglioso e maestoso ’angelo di luce che è stato mio figlio in questa vita, con Orazio, il mio Macistone, il mio Indefinibile Immenso Atavico Infinito Amore.

    Credetemi, il perché di questo mio dire, di questo mio desiderio, il motivo, il vero scopo è SEMPLICE, SINCERO, SPONTANEO ALTRUISMO che con un forte SPIRITO d’INNATA LIBERTA’ nasce dal cuore di un Padre che nel dramma del suo immenso, indescrivibile dolore ha riscoperto l’indefinibile AMORE.

    sarà new age, ma tutto quello che il mio cuore ha sperimentato sono verità celate in ogni cuore umano.

    Poi vorrei anche parlare di quella metafisica che grandi grandiosi ci hanno tramandato e che oggi stanno riafforando come verità.

    Come il buon Platone ci tramanda nel mito della caverna degli specchi della mente: Immaginate che questa vita sia un meraviglioso gioco virtuale in uno dei tanti universi olografici che la nostra mente elabora continuamente e che solo trascendendo o armonizzando questa ultima possiamo elevarci all’essere che è dentro di noi. Gesù e tanti altri maestri di saggezza sono discesi in questo piano del confronto indicandoci e tracciandoci la via del ritorno. Del ritorno al Padre di tutte le cose, che aspetta sulla soglia della consapevolezza quel figliol prodigo tanto amato, tanto atteso, da tanto tempo dimenticato.

    Affettuosamente

    Raffaele

  177. Credetemi, sono in tanti gli esseri divini che stanno operando o canalizzando in questo nostro mondo, cercando di trasmettere quel messaggio universale comune a tanti.

    Caro Raffaele, capisco. Ma chi sono questi esseri? E dove risiedono? Tu quale esperienza diretta ne hai?
    rex

  178. precedentemente, nei commenti, si è accennato ai quanti e a certi fenomeni di cui parla valerio evangelisti nei suoi romanzi che mi affascinano, e che io chiamo ‘psigitali’. effettivamente esiste un principio olografico, come esiste la teoria delle superstringhe che spiega come l’universo sia in realtà un guscio di noce.
    in questo senso mi interessa le metafore che gli astrofisici e i fisici usano per spiegare la realtà o la subrealtà. “Il paradosso del gatto di Schrödinger è un esperimento mentale ideato da Erwin Schrödinger allo scopo di dimostrare come quella che era l’interpretazione classica della meccanica quantistica risulta essere incompleta quando deve descrivere sistemi fisici in cui il livello subatomico interagisce con il livello macroscopico. ” da wikipedia.

  179. Carissimi,
    ..
    vorrei se mi è concesso spiegare come il buon rex ha richiesto chi sono gli altri.
    ,,,
    Scusate se per certi versi vado fuori tema, ma è necessario per meglio spiegare certe cose che nascono dal cuore per essere manifestate fuori.

    Chi vi parla non è un padre che per la perdita del suo seguito, del suo immenso amore, del suo amato figlio, sia diventato pazzo per il dolore, c’è mancato poco, perché è facile cadere in questo stato quando la vita si ribalta, quando si pensa di aver perso tutto, quando il dolore è così straziante, indefinibile, indescrivibile, intollerabile, inaccettabile che sembra che sia l’unica cosa rimasta in questa vita. Dove i principi, gli ideali, gli obiettivi, i sentimenti e persino il credo, non contano più niente, dove quasi estraneo persino a te stesso, ti muovi e agisci come un fantoccio, un automa, guidato solo da quel apparente coscienza esteriore, che ti conduce alla fine di questa vita, alla fine del sentiero smussando ed allontanando ogni fiamma, ogni gioia, ogni tristezza, ogni dolore percepito, aspettando quasi che sia il tempo l’eterno risolutore. E’ come dire nel dire di molti, che col tempo la rassegnazione amalgama ogni cosa, ogni dolore. Non ha senso questa vita se tutto questo non è finalizzato a qualcosa di più grande di quello che le apparenze ci conducono a pensare.

    Non Vi nascondo che nella mia natura sono forte più di quanto si possa immaginare, ma non basta, ce ne vuole tantissima di forza e soprattutto di forza interiore. Cosa certa e vera è che questi stati di vuoto, di dolore indefinibili, indescrivibili, non rapportabili con le parole, hanno cambiano molte cose dentro di me, aprendo nuove percezioni, nuovi orizzonti, nuovi portali alla mia mente e al mio cuore ma, anche nuovi conflitti esteriori ed interiori. Perché tanti dicono e pensano che non basta combattere il dolore l’avrebbe sempre vinta, si deve convivere con il dolore, accettarlo per quello che è, perché così è la vita, e la vita continua nonostante il nostro immenso indefinibile vuoto. Ma la mia natura assai ribelle, contraddittoria, assai testarda e libera mai, mai, mai e poi mai avrebbe accettato tutto questo. Destato nel mio cuore, mi sono chiesto, può darsi che è solo la mia ignoranza che mi fa soffrire insieme ai miei cari. Quel Dio dei nostri padri mi ha anche fatto dono della facoltà di pensare, e se non ricordassi male, mi ha anche detto che chi avrà sete sarà saziato, chi cercherà troverà o chi busserà alla porta gli sarà aperto. Allora mi sono ricordato abbandonando ogni dogmatica benevola cieca fede, di quel buon pastore, che aveva lasciato incustodite le sue 99 pecore per andare alla ricerca di quell’unica pecora smarrita? Nel capire la parabola, mi sono detto, forse è meglio se cerco di espandere la mia coscienza, attraverso la vera ricerca, per meglio capire che cosa sia effettivamente questa vita.

    E’ quello che ho fatto e continuo a fare. Credetemi, con molto coraggio, con tanta lotta interiore, anche recando tanto sconforto, per il tempo che ho sottratto e che sottraggo al loro cuore, per le mie circolari e radiali numerose ricerche, per tutto quello che trasmetto attraverso questo mio dire, questa mia visione, recando per l’incomprensione, tanto dolore a me stesso, ai miei e a tanti cari amici.

    Credetemi, è molto più importante riscoprire dentro di noi anche se in un frammento quella benevola vera fede che i nostri padri ci hanno trasmesso che accettarla inconsapevolmente senza nessuna sentita e percepita intima riflessione. Ogni gioia o dolore che abbiamo ricevuto o dato, ogni piccolo passo, ogni conquista che abbiamo fatto, anche se piccola come un granello di sabbia che nasce dal proprio essere, con il proprio sudore, con il proprio sforzo, con le proprie capacità, con i propri sentimenti anche con molta ignoranza, anche con ogni inconsapevole conoscenza, anche con ogni sentita lacrima che nasce dal proprio cuore, è una crescita interiore immensa che vale più di tutti gli invocati, richiesti o ricevuti tesori di questo mondo.


    Chi ha orecchie per intendere intenda è quello che un giorno Gesù quel meraviglioso Maestro di luce, ha detto e dice a tanti. Per meglio farsi capire parlava con un linguaggio semplice, con parabole, con metafore, ma anche con tanto sottile simbolismo, perché sapeva che in mezzo a tanti, in quel tempo e oltre il suo tempo qualcuno più dotto, qualcuno più attento, avrebbe capito tante altre cose da quel nascosto linguaggio.
    ….
    E’ come giocare a carte e conoscere un piccolo trucco espressivo/simbolico che permette ai due giocatori di conoscere le carte del compagno e per deduzione anche le carte degli avversari. Gli avversari alla fine pendendo molte partite, non sapendo, si giustificheranno dicendo inconsapevolmente che loro sono stati meno fortunati.
    ,,,
    Messaggi che possono essere capiti, non attraverso letture errate od occultate modificate, trasformate, modellate per condizionare le masse, ma per essere lette con una chiave diversa, una chiave di lettura meno esteriore, più conoscitiva, più consapevole, più meditativa, più riflessiva, più vicina al cuore che riesce a scindere e a discriminare le verità dalle non verità o a ricostruire le verità mancanti.
    ,,,
    Oggi, e da tanto tempo, anche se in parte nascosta, esiste una tecnologia militare che si basa su regole matematiche che utilizzando sistemi inferenziali logico/deduttivi riescono a convertire e a scandire in armoniche pensieri parole e testi per leggere la mente, per ri-validare o ricostruire modelli di verità mancanti che risultano disorganizzate o disarmonizzate nel loro insieme d’esistenza o d’appartenenza.

    Esiste anche un sistema molto, ma molto assai più potente; Inferenziale, Logico Deduttivo, Istintivo, Intuitivo, Biologico, Metafisico e Spirituale, che è dentro di noi nel nostro CUORE nella nostra ANIMA, nel nostro ESSERE nel nostro SPIRITO IMMORTALE. Capite a quali implicanze e rivoluzioni, può portare questa in parte celata verità, se divulgata e messa in atto con particolari tecniche induttive?

    Quante volte spontaneamente affiorano alla mente sotto forma di presentimenti dei fatti, delle verità preannunciate? Provate a ricordare a riflettere e capirete che è comune e succede a tanti. E’ come prendere la cornetta per rispondere ad una persona che già si sa chi è un attimo prima che il telefono suonerà.

    Soffermandoci su questa riflessione è come un cane malato che trova l’erba necessaria alla sua guarigione senza nulla conoscere, senza nessuna consapevolezza della vita. Inconsapevolmente una forza lo guida in virtù di quella Intelligenza che madre natura gli ha dotato e che agli occhi del profano è chiamata ISTINTO. Così e molto di più è nell’uomo che in certe condizioni o stati dell’essere, per una Volontà Divina, per una Legge Divina, riattiva quelle forze necessarie che lo conducono a compensare i vuoti prodotti dalla vita e a volte anche al risveglio e alla comprensione di tante verità celate.

    E’ per questo che ogni tanto il pensiero mi conduce a parlare è come dire che avrei il piacere di confrontare il mio dire, il mio percepire o se si vuole risvegliare o stuzzicare l’altrui sentire.

    Non parlo in tono religioso o di teologia, anche se lo menziono in tantissime riflessioni, ma con quell’analisi interiore che abbraccia tante cose, che ci permette di percepire tanti altri scenari, tanti altri aspetti, tante altre prospettive, tante altre angolazioni e visioni. In una sintesi, in un quadro d’insiemi, dove ogni tassello, ogni variabile, ogni pur minimo particolare acquista un suo significato ma soprattutto, il suo vero significato in questo nostro vivere la vita.

    E’ come un programma assai complesso e molto complicato, ma nulla sfugge ad un attento e buon analista, (special modo se nel cuore è stato assai provato) ad un buon osservatore della realtà che ci circonda, se s’immerge nel problema, con molta assiduità, con tanto amore e soprattutto con molta pazienza e molta umiltà. E’ solo una questione di tempo e nulla di più. Quel tempo necessario affinché le verità si facciano strada nel cuore e nella mente di chi li ha assiduamente tanto ricercate.

    Se Vi riporto questo messaggio è solo per informarvi dove si può arrivare quando le proprie analisi scevre e attende, tendono all’interiore con le stesse metodiche d’indagine e di lavoro rivolte all’esteriore. Certo, c’è un abisso, fra i due mondi, ma di sicuro attraverso gli effetti esteriori, si può risalire alle cause esterne e soprattutto se si è molto attenti, anche a quelle interiori.
    ..
    Scusatemi è solo uno sgrammaticato ed inarticolato modo di parlare forse un filo conduttore, un argomento, ma soprattutto è un valido motivo per salutarvi affettuosamente, anche se non ci conosciamo, anche se a volte le apparenze possono non manifestare questo sentimento. E’ come dire ciao Nino, ciao Angela, ciao Mimma, ciao Salvo, ciao caro, ciao cara, buon giorno come stai. Quel cordiale e semplice saluto, quel cordiale e spontaneo sorriso, è la chiave d’accesso che apre le porte del nostro cuore, a quel concetto a quella nascosta inconsapevole celata e non capita fratellanza che tutti ci accomuna.

    Tante cose sono cambiate nella mia vita da, quando ORAZIO il mio Meraviglioso ANGELO e MAESTRO, è ritornato alla casa del Padre. Potrei dirvi tante cose, ma vi chiedo umilmente scusa se a freddo, preferisco riportarvi un mio pensiero che in parte motiva una lettera che scrissi nel 2004. Non Vi nascondo i miei pensieri rivolti ad una Vostra sana analisi e giusta critica e di sicuro a nessuna obbligata risposta, ma sempre aperto ad accogliere sia le critiche che i consigli perché con tata sincera consapevole certezza so che c’è sempre qualcosa da imparare anche e sopratutto dagli altri.
    ….

    Vi chiedo cortesemente solo per un momento, d’essere imparziali e impersonali a certe congetture o a quello che il Vostro animo non accetta come tale. Sì può sempre facilmente bruciare, strappare buttare, cestinare o non considerare questo mio dire. E’ solo un pensiero, una visione diversa che non vuole imporre niente (non è questo il fine) o destare turbare nessun animo fraterno. In verità, in tutta sincerità fraterna è la realtà che c’accomuna tutti nei piani superiori, da riscoprire e applicare in questo piano del confronto. E quantunque vi riporto solo alcune scritture, citate nei testi sacri che per essere interamente contemplate, in ogni parola, in ogni significato, non basterebbe un libro per spiegarle.

    la Riflessione Spirituale e il Linguaggio del Cuore
    (Matteo 22:37-40) Un giorno un dotto fariseo per mettere alla prova, chiese a Gesù “Rabbi, qual è il più grande comandamento della legge dei profeti?”

    Amerai il Signore Dio Tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il Prossimo Tuo come te stesso.Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge dei Profeti.

    Rabbi, Amerai, il Tuo Dio, Mente, Simile, Prossimo ecc. dovrebbe far riflettere come tantissime altre parole presenti nei vangeli e in tutte le scritture sacre. Riporto una piccola ma riflessiva traccia:

    Amerai. Come potrebbe un bimbo, un giovane o un essere a cui la vita ha negato tante cose, la vista, l’udito, la possibilità di pensiero, la possibilità d’esprimersi, la possibilità di movimento, la libertà, la sazietà, la crescita, la maturità, l’affetto, l’amore, il calore di una famiglia o la vita stessa, per capire che con il tempo, nel suo mancato futuro cammino, avrebbe consapevolmente riscoperto e amato quel Dio dei nostri padri, quel Dio universale?

    Riflettete sul perché, sul com’è possibile che quel Dio dei nostri padri, quel Dio così immenso, benevolo e compassionevole possa permettere l’esistenza di tutte queste differenze separatistiche che innalzano ed opprimono la vita di tanti esseri rispetto a chi fortunato nasce e vive in questa vita?

    Prossimo. In Arcadico antico = il vicino di casa? Chi è questo sconosciuto vicino con cui spesso litighiamo o non capiamo? Qualcuno molto attento dice e canta gli altri siamo noi? Quale grandiosa verità è celata in questa sola parola derivata dal Greco antico? Quanta importanza ed attenzione è stata messa in questa sola parola per essere riportata ed evidenziata nel massimo comandamento della grande legge dei profeti?

    Rabbi. Nella società giudaica/ebraica = maestro = conoscitore della legge dottore della legge, ma per essere tale oltre a possedere la conoscenza una condizione primaria e necessaria presso la società prettamente patriarcale è ed era, che si fosse un padre, un capofamiglia e legato in matrimonio secondo il rito previsto dalla legge dei padri? Perché era permesso in questa società patriarcale, di ripudiare la moglie che non poteva avere figli? Come anche era usanza che i Rabbi si sposassero prima del loro 33 anno?, per quale motivo? Pensateci, pensateci bene. Vi sembra illogico dedurre o intuire certe verità che sconvolgerebbero tutto il dogma della nostra Cristianità? Io Vi riporto la mia personale deduzione logica intuitiva e vi dico anche che non sono il solo a pensarlo o a dirlo. Oh meravigliosa MARIA MADDALENA come ti hanno ingiustamente e volutamente calpestata, maltrattata, sputtanata, degradata. Tu principessa etiopica, iniziata ai grandi misteri, la cui saggezza e conoscenza è ed era molto più grandiosa di quella degli stessi apostoli, molti di cui ti erano cognati. Tu gloriosa sposa e madre di due figli celesti. Tu che nella fuga del viaggio hai lasciato tante tracce d’immenso amore. Tu che sei stata anche la Madonna Nera in tanti luoghi benedetti dal tuo passaggio insieme alle due Marie. Tu che molte volte sei ritornata, con tanto amore e saggezza camminando insieme con chi ti ha sempre perseguitata ed oltraggiata. Tu un grandioso essere celeste, che per l’immenso amore sei discesa dai mondi superiori e spirituali nei mondi inferiore per questa nostra umanità. Tu la Dea Diana, la Dea Sofia, L’ISIDE svelata, sei l’immenso amore eterno. Mi fermo qui non vado oltre, su certe cose. Ci sarebbero tante pagine di storia da riesumare, da raccontare e tanti personaggi da citare o criticare, ci sarebbe tanto da dire, ma vi lascio al vostro giusto dubbio, al vostro giusto giudizio discriminante e alla vostra giusta meditata personale riflessione.

    Credetemi, tutto è relativo e assai tantissimo è dovuto alla nostra incomprensione, ai nostri sensi alla nostra visione e innate limitazioni. Vorrei aggiungere qualcosa che forse meglio ci farà capire chi sono gli altri, che spesso non accogliamo o non accettiamo per tanti aspetti, morali, comportamentali, di sesso, di razza, di colore d’ideali, di religione o per stupide invidie e gelosie. Scusatemi se voglio rimarcare questo principio, perché mi rendo conto che a tanti non è chiaro.

    Immaginate che siamo tutti terminali sensoriali di quella unità centrale, di quella Matrix che chiamiamo Dio. Immaginate che fra le sue braccia, nel suo regno di luce, tutti siamo amorevoli scherzosi e gioiosi fratelli. Immaginate che per crescere questi figli, affrontano molte prove, in un piano del confronto, su uno sperduto universo su uno sperduto sistema, su uno degli infiniti mondi che da qui chiamiamo terra. Immaginate che qualcuno da questo piano ricordi anche molto vagamente, anche con poca frammentata memoria, con indefinibile oblio di quell’essere che è dentro di noi, di venire da dove la consapevolezza 999999999999999999999999999999999999 mentre da qui siamo appena limitati ai nostri soli 5 sensi. Non pensate che non ci può essere assolutezza di giudizio o di totale percezione, almeno da questo punto di vista su questo piano? Scusatemi se il tono sembra polemico e quasi provocante ma, a volte nel confronto è necessario chiarire e non riserbare niente dentro, perché nel tempo potrebbe marcire.

    Provate a chiudere gli occhi e capirete quanta minore consapevolezza si avrebbe per mancanza di visione e di sentimenti che la vista ci dona.
    ….
    Come si può giudicare basandosi solo su semplicistiche affermazioni, dettati dai condizionamenti da quella sola mente speculatrice priva di sentimenti che parla solo in superficie in un mondo fatto di apparenze, legata al dogma e alle già superate tradizioni? Con quella stessa apparente, materialistica ed egoistica visione di chi si nasconde dietro una cieca fede, che per lo stesso motivo di 2000 anni fa ha messo e rimesso e vuole mettere tante volte sulla croce quel DIO dei nostri padri?
    ….
    Anche nel linguaggio esiste tanta relativistica incomprensione tanta incertezza, tante differenze d’interpretazione dei significati celati nelle parole stesse che producono tanta incertezza,tanti dubbi, tanti perchè che richiedono giustamente delle risposte. Ma in tutto questo caos nell’arte, nella scienza del parlare, del comunicare, il ragionamento, l’intelletto e soprattutto la logica intuitiva ci aiuta, ci viene incontro perché è anche vero che molte volte la contemplazione di una sola parola basta a dare una colorazione una diversa indicazione di quella via che si riteneva prima oscura o non capita o cogliere la vibrazione che scaturisce da una preghiera di cui si riconosce il vero senso della parola sacra.

    Ci sarebbe tanto da discutere sulle parole, sul contenuto dei libri sacri per mezzo degli studi effettuati sull’origine, sui significati delle parole nelle varie lingue e sulle errate copiature e traduzioni (testo sacro – aramaico – greco- latino ecc). La scoperta di tanti manoscritti protocristiani risale già a partire dal fine Ottocento. Nel 1945 a Nag Ammadi in Eggitto, a QUMRAN presso il Mar Morto furono ritrovati altri numerosi manoscritti molti di cui ritenuti religiosi e sacri anche se ancora non accettati da una mentalità prettamente ortodossa. La cui origini e datazione storica è prima e dopo CRISTO. Scritti la maggior parte dagli Esseni in Aramaico e Greco antico, ci rapportano e ci descrivono gli usi, i costumi, le tradizioni, il pensiero, il credo e tante altre cose di quella società di quel tempo passato. Come ci rapportano i modi con cui i nostri padri percepivano e descrivevano come raggiungere lo stato d’estasi per l’illuminazione o l’ispirazione divina. Sapete l’analisi comparata arriva molto lontano specie oggi con le nuove rivelate tecnologie.
    ….
    Pensate al 400 – 700 d.c. che da tanti illustri storici e analisti di religioni dei popoli, fu ribattezzato il tempo dell’oscurantismo il periodo della PIA BUGIA. Forse si è dimenticato anche che nel 1400 la terra doveva essere e rimanere piatta per lo stesso motivo di chi si arroccava dietro quell’apparente Cristianità che dal vero CRISTO si era e si è allontanata di molto? O forse si è dimenticato anche del grande Scisma di questa nostra Cristianità, e delle furiose lotte fratricide che seguirono a causa della grande separazione della chiesa, dando vita al Protestantesimo a causa della vendita delle indulgenze?
    ….
    Quante incomprensioni, quante manipolazioni, quanto potere si è basato, si è appoggiato apposta su un mare d’ignoranza e di tante trasmesse paure. Quante volte questo illusorio potere ha abusato, si è fatto inquisitore, si è arroccato, si è fatto giudice di forza per imporre anche falsi ideali, falsi significati e personali interpretazioni o naturali errori dovuti a normali traduzioni da un linguaggio ad un altro?

    Ricercate nel vostro naturale espressivo linguaggio dialettale una parola, un modo di dire o una ben nota frase che possiede tanti significati e che genera anche tanti sentimenti a chi l’ascolta. Poi provate a tradurla in un linguaggio diverso, ristretto come lo è per esempio l’inglese. Dopo la traduzione provate a ritradurlo nel vostro linguaggio, nel vostro dialetto e capirete con tanto stupore quanta perdita di significati e anche di sentimenti ci sono stati. Fate questa prova, non è difficile serve molto a capire tante altre cose perché innalza i dubbi. E i dubbi per loro natura creano tanti perché che a loro volta generano quella spontanea innata voglia di superarle, quella innata curiosità che conduce l’essere alla ricerca di tutte quelle risposte che le soddisfano.
    …..
    Nel linguaggio, per un principio d’indeterminazione, ogni parola contiene molti significati (babele) che sono in relazione, sia al contesto, sia alla conoscenza che alla memoria percettiva di chi ascolta, producendo soggettivamente un’interpretazione, una realtà, una visione, un pensiero una riflessione o un’azione appropriata o consequenziale. Ma vi sono Parole di potere, non alterabili nel tempo che da sole o nell’insieme devono essere capite contemplate in modo diverso, per trovare risposte e vibrazioni nel nostro essere, nel nostro percepire intuitivo focalizzandole nel nostro cuore.

    Gli indiani d’america nel vedere quei primi malevoli e rumorosi treni che percorrevano le loro verdi praterie, non avendo dei termini appropriati nel loro linguaggio, li espressero come “cavalli fumanti” o “cavalli di ferro”. Capite anche e come nelle traduzioni ci possa essere anche una perdita di significato? A maggior ragione se qualche termine possa essere rivelatore di grandiose ed inopportune verità.

    Capite come è possibile che negli scritti storici che ci vengono tramandati, ritradotti è facile cadere nell’errore dei significati al cambiare di una sola lettera, di una sola virgola? Come si può, oggi in questo nostro tempo tecnologico e futuristico, avere quella fede cieca per cose che sappiamo che sono ormai inadeguate al nostro tempo, che sappiamo nel profondo del nostro cuore che non dicono tutta la verità?
    ,,,
    In una mia precedente lettera ho anche espresso un concetto “Si potrebbe pensare anche di cambiare questo mondo se solo prendessimo consapevolezza di chi siamo e dove andiamo”. Non sono solo un dire o un modo di dire o come se volessi intenzionalmente ricercare espressioni che avrebbero toccato l’animo ma, semplicemente sincera certezza che nasce dal cuore, meditata dal cuore e confermata e validata dal dire e dal fare, in ogni tempo da grandiosi illuminati, da grandiosi pensatori e maestri di saggezza.

    Capite, riuscite a percepire, a fiutare, ad intuire che è arrivata quella ora, quel momento di questa nostra storia evolutiva, in questo ciclo, in questo tempo particolare in cui è necessario risvegliarci? Risvegliarci per cambiare ed innalzare la nostra visione, la nostra consapevolezza? Credetemi, sono i dubbi che ci conducono come per mano a tutto questo. Provateci, provateci a generare qualche dubbio e poi ad analizzarlo con quella critica analisi interiore che è innata nell’umano sentire.
    …..
    Pensate che siamo soli in un universo infinito con tantissime dimensioni e piani di consapevolezza?
    ,,,
    Oltre ai nostri immensi amori, gli angeli custodi, i nostri cari trapassati, ci sono esseri di luce di tantissimi universi che già dal passato hanno lasciato traccia del loro immenso cuore.
    ,,,
    Un giorno dei prodi guerrieri chiesero al grandioso maestro, al grandioso mago Merlino quale fosse il dono, la virtù più grande, per un nobile cavaliere. Il coraggio e la lealtà di parlare, di battersi e anche di morire per la verità e la libertà di chi è oppresso, ma aggiunse anche, che l’uomo nella sua natura, per quanto possa essere nobile di cuore, nel tempo, tende a SCORDARE. Questa dimenticanza è un’omissione è un radicato male che spesso è stato motivo di discordia e di ricaduta negli stessi errori passati che sono state cause di tenebrose, paurose e inimmaginabili guerre interstellari / intergalattiche.Intergalattiche? Interstellari?

    Leggete i Purana i Vedanta, l’antico testamento, la Divina Commedia, le Tavole Smeraldine, le tavole Sumeriche, i Vaimanika Shâstra, il libro di Enoch, il libro di Ezechiele e tantissimi testi antichi. Osservate le nuove scoperte archeologiche d’antichissimi geroglifici e grifi che in bassorilievo riportano aerei/razzi/astronavi e tantissime altre tracce del nostro passato e forse vi renderete conto di quanto effettivamente sia molta più atavica e antica, la vera storia assai celata di questa nostra sofferta umanità.

    I mitologici carri di fuoco, gli angeli di fuoco, il serpente piumato, il drago volante, l’aquila tonante, le nubi parlanti, il miracolo del sole e tante altre cose all’apparenza soprannaturali, non sono leggende non sono miracolose ma verità celate nel cuore di tanti.

    Immaginate oggi, di andare nella foresta amazzonica, e mentre state per accendere del fuoco con un semplice accendino, ad un tratto siete circondati da una selvaggia tribù indigena, alcuni vorrebbero mangiarvi vivo, altri fuggono, ma con grande stupore altri s’inchinano per adorarvi come un dio del fuoco? Capite il motivo?


    Volete capire che non siamo soli nell’universo, perché la vita e l’intelligenza si manifestano ovunque, in tanti universi, in tante forme, in tante energie?

    Volete capire che è come diceva il Buon ERMETE com’è sopra è sotto e che questo denota che c’è tanta analogia fra il micro e il macro universo, come tanta corrispondenza c’è fra le forze opposte, le forze del bene e del male che sono presenti su ogni piano della consapevolezza.

    Gli Dei, i nostri fratelli maggiori che vivono nelle altre dimensioni, devono continuamente equilibrare quelle forze opposte e molte volte, per una legge universale non possono interferire. Forze che possiedono una scienza, una tecnologia così avanzata, in avanti da milioni d’anni, da fare apparire la nostra come un semplice giocattolo animato da molle.

    Credetemi, tutta la nostra evoluzione scientifica e di pensiero deriva dai nostri lontani padri che sono venuti dalle stelle, che sono sempre presenti perché sono i nostri Fratelli Maggiori che tanto hanno a cuore le sorti dell’uomo. Quel uomo, che in un passato remotissimo è stato geneticamente plasmato modellato da esperti genisti provenienti dallo spazio che con grande amore ci hanno fatto alla loro immagine e somiglianza. Gli Dei MITOLOGICI, gli ELOHIM o il Dio BIBLICO sono loro che hanno ceduto una parte della loro essenza animica e spirituale all’uomo. Il fantoma, l’uomo pneumatico è una creazione degli Dei come l’automa è una creazione dell’Uomo.
    ..
    Mi fermo ho detto tante cose forse copiandole male da quello che il mio cuore ha gia scritto.

    Affettuosamente
    Raffaele

    Postato Domenica, 14 Dicembre 2008 alle 3:17 pm da Raffaele

    Scusatemi ma mi sono dimenticato di dire una cosa che penso sia importante far conoscere.

    In un suo messaggio dove gli chiedevo di rapportarmi in una similitudine le differenze di consapevolezza fra questo nostro mondo ed il mondo spirituale; mi ha detto “UNA GOCCIA D’ACQUA IN UN OCEANO SCONFINATO”. Capite quale abisso ci separa dalla grande gnosi? Dalla grande conoscenza? Dalle grandiose Verità? Dalla vera essenza dell’essere immortale?
    ..
    Affettusamente
    Raffaele

  180. Carissimo Rex,,

    sono io che debbo ringraziare perché mi avete dato modo nel mio piccolo di spiegare certe cose che è difficile, almeno per il mio cuore, per la mia natura. Non sono un letterato e questo ormai vi è chiaro, sono essenzialmente un tecnico informatico, un vecchio analista di 53 anni che è stato anche condizionato dal lavoro. Certo questo non giustifica la mia ignoranza, la mia mancanza di regole sintattiche per meglio armonizzare nel linguaggio certe congetture o verità che il mio cuore vorrebbe dire. Anzi sarei ben felice se qualcuno potesse aiutarmi a trovare quelle giuste parole che possano in qualche modo far rinascere anche un solo piccolo sorriso sopratutto a tanti genitori che come il mio cuore hanno provato e vivono nel grande indefinibile dolore.

    Cordialmente
    .
    Raffaele

    P.S. come ho detto, sto cercando di scrivere e di trasmettere quello che il mio cuore ha contemplato e se non oso molto potrei trasmetterlo senza nessuna pretesa, basta richiederlo. (raffaele.zacca@yahoo.it)

    Non è per pubblicità, non è per farmi conoscere, non ho nessun interesse né economico né culturale, né sociale né politico né religioso, ma soltanto semplice sincero parlare con il cuore al cuore di tanti.

    Riporto il contenuto delle mie Sgrammaticate ed Inarticolate Riflessioni
    Contenuti e Riflessioni
    7 – Ai carissimi genitori
    13 – Io Sono Orazio
    14 – I Mali del Mondo e la Finale Dimora
    18 – Oltre la Cieca Fede
    23 – la Riflessione Spirituale e il Linguaggio del Cuore
    28 – i 700 Passi del Dolore e la Ricerca dei Perché Senza Fine
    30 – il Condizionamento, le Induttanze e le Guide Spirituali
    32 – la Sincronicità degli Eventi e la Grande Illusione della Mente
    34 – la legge di Corrispondenza e gli Dei del Passato
    35 – il Relativismo e i Testi Antichi del Passato
    40 – Orazio del Mio Cuore
    43 – alcuni dei tanti quasi 2000 Messaggi del Cuore
    65 – l’Illusorio Eterno Riposo
    66 – la Ricerca delle Verità Celate e la Reincarnazione
    71 – il Dualismo nella Realtà Virtuale e il Contatto del Cuore
    74 – Verità occultate e i Ricordi del Passato
    83 – la Morte e la Grande Avventura dell’Anima
    91 – Gesù – Anche Voi Siete Dio
    92 – la Verità fa Male al Male e al Potere Temporale
    98 – la Preghiera del Cuore e Riflessioni Conclusive
    104 – Pensieri
    105 – Ringraziamenti
    106

    Alcuni Riferimenti di Ricerca
    107 – La Metafonia
    115 – le Transcomunicazioni Strumentali
    122 – la Visione a Distanza
    131 – il Vero Dio Dimenticato
    168 – i Fratelli Maggiori gli Angeli e gli Dei del Passato
    187 – il Credo Niceno e il Mistero di Rennes
    192 – il Linguaggio Ermetico Simbolico
    195 – le Esperienze Extracorporee
    200 – Analisi sui Casi di Pre-Morte e le Rivelazioni Scientifiche
    222 – Ipnosi Regressiva e Ricordi del Passato
    235 – il Nuovo Paradigma Olografico della Realtà
    243 – La libertà e il Gabbiano Jonathan Livingston
    275

  181. Tornerò più tardi, in seconda serata, con la seconda parte del post sul tema “scrittori e politica”.

    In alto a sinistra del blog (sotto la foto) ho inserito una sezione (pagina) dedicata ai post più commentati e ai post permanenti.
    Vi piace?

  182. caro massimo,
    ho letto il tuo articolo sul nuovo romanzo di roth. bello, chiaro ed essenziale. come sai con roth non ho un buon rapporto. Everyman non mi piacque. Lamento di Portnoy sì. Siccome non c’è due senza tre, prima o poi affronterò Pastorale americana

  183. Gentile Raffaele,
    Come ti capisco. Hai dato luce a un enigma che l’umanità non riusciva a spiegare da millenni, e che ha sempre occupato le menti illuminate dei prescelti, senza che riuscissero a dimostrarlo in forma comprensiva, se non intuitivamente.
    L’intuizione stabilisce la connessione tra il nostro mondo, così come lo vediamo e comprendiamo, e le verità superiori.
    Intendo anch’io, la nostra dimensione una particella di un Universo, inteso come energia che si estende come una rete indissolubile e indivisibile.
    Essendo noi uomini ancora limitati, facciamo fatica a progredire, cioè entrare in esso e comprenderne la sua vera entità.
    Oggigiorno e attraverso lo sviluppo rasante della scienza in tutte le sue diramazioni, possiamo immaginarcelo e spiegarcelo meglio e costatare che le nostre intuizioni lo avevano già immaginato così molto prima.
    Intuizione, ma anche i sogni, sono spesso i comunicatori tra lo stato limitato vigente e quello superiore, non ancora spiegabile, ma fortemente desiderato.
    Sono così l’energia di un processo evolutivo, alla fine del quale spero di trovarci elevati e riuniti con le forze del bene.
    Il bene e il male, come forze identificative della nostra realtà, saranno superati, per lasciare operare una forza superiore e migliore che assumeremo come nuova verità in un mondo che ci apparirà anche lui differente da quello finale. L’ascesa alla vetta della verità finale è lunga ed ardua e chissà se dopo non seguirà una nuova caduta.
    Esse, le intendo come due facce dello stesso volto; è già qualcosa riconoscerle e tentare di unirle, quando una volta le riferivamo a degli Dei, spesso contendenti e dominanti la nostra anima, a tal punto da sottometterci loro, nel timore di essere maledetti e distrutti.
    Dal contrasto tra il bene e il male, impariamo a distinguerli e comprenderli, a impossessarci di loro ed anche unificarli, fatto possibile solo ai pochi veggenti.
    Per migliorare la nostra situazione, dobbiamo imparare a scoprirci, fino a riconoscere che siamo tutti simili ma limitati da difetti differenti che si attirano per trovare la loro compensazione liberatoria, anche se solo per un momento.
    Questo, in breve, dalle mie riflessioni espresse anche nei miei scritti, le quali, pur non essendo formulate in una forma scientificamente adeguata per mancanza delle relative cognizioni, arrivano alla tua stessa soluzione percepita attraverso la meditazione personale continua sul senso della nostra vita, qui e possibilmente altrove.
    Adagio, entriamo nel gioco delle forze superiori e penso che abbisogneremo di una preparazione particolare, con riguardo non solo delle cognizioni scientifiche ma e soprattutto della nostra formazione personale per una realtà più forte dell’attuale.
    Mi dispiace per la tua perdita; il dolore che si soffre in questi casi porta poi all’uscita dal vuoto lasciato e aiuta a comprendere questo mondo, dove esso si alterna alla gioia e ci lascia sempre impreparati, pur sapendo del suo venire.
    Saluti.
    Lorenzo

  184. Grazie mille, caro Enrico.
    “Pastorale americana” è il capolavoro di Roth… ma ti avverto che la scrittura – a tratti – potrebbe sembrarti “lenta”, soprattutto se la confronti con una scrittura più secca e immediata come quella di McCarthy (so che la prediligi).

  185. Carissimo Lorenzerrimo,
    grazie per aver capito e contemplato il mio cuore assai umano.
    Vorrei se mi è concesso rimarcare ad altri quello che già il tuo cuore con altre strade ha percepito e contemplato.
    ..
    Lo dico con poca memoria e che spesso copio da ciò che il mio cuore ha già scritto.

    Spesso, nel dire comune si dice che se hai un male, un problema dillo a tutti perchè qualcuno di sicuro lo conosce, lo ha vissuto, lo ha risolto e potrà aiutarti e suggerirti come affrontarlo. Ed io mi sono chiesto perchè allora non bisogna parlare anche e soprattutto del bene che qualcuno ha sperimentato nel proprio cuore e che vuole trasmettere, esternare senza nessuna egoistica intenzione?

    E’ un mio personale desiderio che nasce dal cuore e va al cuore per rimarcare alcune parole che hanno trovato risposta nel mio contemplare. Perché non dire di quello che il mio essere assai provato, assai turbato dagli eventi e dal fato ha percepito, perché non parlare alla gente agli amici e ai propri cari anche sapendo di non essere capiti.
    ..
    Come disse Aristotele “nulla è nell’intelletto che non sia prima nei sensi”. Capite che, molte volte basta abbandonare la parte del raziocinio intellettivo, la parte logica, la parte maschile, la parte pensante, per farsi trascinare e fluttuare come una goccia d’acqua, in un fiume fatto di soli sentimenti, di semplici percezioni sensoriali, affinché attraverso quel sentiero, questa strada questa via, quel silenzio, si possa percepire e contemplare se stessi e la vera realtà unitaria?
    ..
    Una spiegazione esiste, anche se è inaccettabile, impensabile, inconcepibile, non ordinaria, irreale, non capita. Si chiama MEMORIA. Semplice e pura Atavica Memoria Storica acquisita in tantissimi sentieri di vita in questo nostro universo, in questo nostro mondo ed in tanti infiniti mondi del creato.
    ..
    Perché non si vuole accettare e credere nell’idea di una Conoscenza Integrale già Preesistente, celata nell’intimo profondo del cuore quale fulcro dell’integrità spirituale d’ogni essere, sede di tutti gli atti conoscitivi dell’anima? Conoscenza che in certi particolare condizioni dell’essere riaffiora alla mente?

    Perché non si vuole capire il senso profondo, il celato significato nel dire del grandioso maestro Gesù, quando ammoniva i suoi discepoli affinché non vietassero che i bimbi venissero a lui e parlando e spiegando a tanti del perché Un vecchio saggio non esiterà a consultare ad ascoltare la saggezza trasmessa da mondi soprasensibili attraverso un bimbo di pochi mesi.
    ..
    Il concetto del peccato è una grande falsità che forse si giustificava per tanta ignoranza in un tempo passato, ma non ora in questo nostro tempo di grandi mutamenti, di grande risveglio interiore è INACCETTABILE.
    ..
    Quello che dal profondo del mio cuore vorrei trasmettere a tanti.
    .. .
    Riscoprite che dentro di voi nel vostro intimo essere c’è DIO, non c’è quel povero peccatore che vi hanno influenzato a credere, risvegliate quel vostro amorevole Dio Interiore e muterete il modo intero perchè ne basta uno solo, uno solo che prenda consapevolezza perchè nell’essenza di tutte le cose esiste una connessione non locale, un legame un filo dorato che ci collega tutti alla fonte di tutte le cose.
    ..
    I tempi sono maturi e il Precursore (spirito di verità) è già all’opera affinché questa nostra maltrattata umanità possa ritrovare la sua umile e regale Divinità.
    ..
    Contemplate le meravigliose parole di San Francesco e di tanti illuminati e saggi maestri e forse capirete la MERAVIGLIA DELLE MERAVIGLIE.

    Capirete perché un giorno Gesù disse e dice “in ogni Cosa, in ogni Uomo, In ogni Essere c’è un DIO da riscoprire, c’è DIO e Voi farete cose più grandi di me e se avete fede (Consapevolezza, Intelligenza Conoscenza, Amore Compassione Tolleranza, Umiltà e Saggezza ) anche se è piccola quanto un granello di senape potrete dire a questo monte: “Passa da qui a là”, e passerà; e niente vi sarà impossibile”
    ..
    Volete capire in quattro sole parole che ANCHE VOI SIETE DIO. Riuscite ad immaginare cosa comporta questa celata ed inespressa verità? Verità detta in ogni tempo, da tantissimi illuminati, da tantissimi mistici, da tantissimi filosofi, da tantissimi artisti, poeti scienziati e maestri di saggezza che attraverso l’espressione o il pensiero, ermetico simbolico massonico ci hanno trasmesso o agito in secreto per tramandarci questa grandiosa verità?
    ..
    (I Cor. 3:16) Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio dimora in voi? Se qualcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui; poiché il tempio di Dio è santo, e questo tempio siete voi”.
    ..
    (Giov. 15:26) “Ma quando sarà venuto il Consolatore, che vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, renderà testimonianza a mio riguardo. E anche voi renderete testimonianza, perché siete con Me fin dal principio”.
    ..
    Se mi è permesso, faccio un passo in avanti forse anche turbandovi, forse un passo necessario ma, di sicuro per darvi un’idea su dove si può arrivare con il cuore.
    ..
    In virtù di quel immenso amorevole Madre/Padre/Dio che tutto ama della creazione, con le stesse potenzialità, con gli stessi attributi, con la stessa eredità creativa, con la stessa libertà di manifestare il verbo, ci ha lasciato liberi, d’essere noi stessi i registi, gli dei della creazione, i creatori degli universi, i figli delle stelle, i figli del mattino, gli angeli caduti che con un atto d’amorevole volontà siamo discesi in un tempo senza tempo, in tanti piani in tanti livelli di consapevolezza, in questo piano sposando con lo spirito immortale la materia, madre Gaia, per impiantare quel seme quel albero della vita che è l’eterna e perpetua Genesi Cosmica. Ma abbiamo dimenticato e ci hanno fatto dimenticare d’essere esseri divini. Questo è il vero peccato originale.
    ..
    Non c’è stata mai una vera caduta così come erroneamente ci viene tramandata. Nel caos primigenio è stato un nuovo inizio, un nuovo ciclo di un nuovo progetto di VITA. E’ come il sole che ri-sorge rinasce, rivive, ricomincia una nuova esistenza a nuovo giorno dal tramonto dalla morte virtuale ed illusoria del giorno prima.
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    Per salvare il mondo noi dobbiamo guarire prima noi stessi conoscere noi stessi, riappropriarci della nostra vera natura della nostra celata umile e regale DIVINITA’ e solo dopo quando si è veramente liberi dentro possiamo aiutare anche gli altri rimasti indietro per risalire lungo il sentiero che conduce alla montagna e al padre celeste. Perché nessuno è mai lasciato solo in questa vita come mai, nessuno sarà lasciato indietro, a bruciare in un inaccettabile e pauroso illusorio inferno.
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    Credetemi, molte volte a causa di questo condizionamento, di queste paure trasmesse, l’essere dopo il trapasso resta intrappolato per molto tempo nel limbo delle sue brame e delle sue illusorie paure, anche se molti angeli cercano continuamente di convincerlo, anche sapendo che sarà solo la sua luce o la sua tenebra ad attirarlo al piano della consapevolezza più appropriato al suo essere.
    ..
    E’ nei piani spirituali che l’essere si spoglia per la sua seconda morte di quei rivestimenti astrali/eterici che aveva indossato per affrontare il sentiero nella vita biologica. E’ necessario, serve per ridestarsi, per reintegrarsi con se stesso. Si immerge nel bagno purificatore dell’energia dello spirito immortale e dopo un tempo più o meno necessario, se ancora lo desidera se le brame dei sensi o il cuore lo richiama a ciò o a chi aveva lasciato pianificherà di ritornare a rinascere o di aiutarli in tanti modi. Oppure d’acquisire altra conoscenza, altra saggezza, pianificando e scegliendo di vivere altre emozioni su questo o su tanti altri infiniti piani della consapevolezza.
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    Nei mondi spirituali non esiste la realtà spazio / temporale esiste l’unità con tutte le cose, il continuo divenire, il momento presente, il campo zero che permette allo spirito di viaggiare, in qualsiasi piano, in qualsiasi universo in qualsiasi tempo, contemporaneamente o al suo agire su un particolare piano.
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    Continuando ancora, con delle massime ed inespresse celate verità.
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    L’amore prima o poi ritorna come il soave e dolce cantico di un fiore al sole. E’ il principio di sintesi / economia, d’attrazione / repulsione, delle analogie della risonanza, della corrispondenza delle affinità, della simmetria dell’entropia sintropia che pervade ogni cosa come sopra sotto il micro e macro universo. Quel corpo di dio citato da tanti illuminati è la causa di quel principio d’amore che compenetra e pervade ogni cosa. L’amore, quel collante universale è la forza più grande. L’ode al quel principio di libertà che quel dio sconosciuto, dimenticato ha trasmesso in ogni particella della sua infinita manifestazione perché è la sua immagine è se stessa è la sua essenza è dio in ogni cosa.
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    Oggi ci è possibile concepire questa natura, questa immagine, questa rassomiglianza attraverso concetti come Clonazione, Cibernetica Molecolare, Ologrammi, Superstringhe, ecc. Oggi e da tanto tempo, si sente sempre di più parlare di CLONAZIONE. Io come tanti, penso ed ho certezza che tante cose su questa ricerca non sono dette, ma possiamo anche immaginare che in un futuro non lontano l’uomo possa arrivare anche a duplicarsi, a creare un essere simile a lui. Mi chiedo e Vi chiedo nella vostra riflessione interiore; in che rapporto sociale / spirituale saranno il creatore e il clonato? Potrà il clonato chiamare il suo creatore DIO? E’ impensabile che quel dio dei nostri padri, quel dio dimenticato, sia un essere più evoluto di noi, in possesso di una conoscenza, di una saggezza, di una scienza inimmaginabile alla nostra? Gesù spesso parlava del PADRE CELESTE e delle tante dimore del suo regno.
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    Riflettete su queste nuove congetture è importante, perché attraverso le simmetrie, le analogie in parte si può arrivare a capire tante altre cose più grandi.
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    Siamo frattali di una realtà più grande, dove tutto è interconnesso, che tutti ci contiene e che conteniamo. Uno per tutti e tutti per uno, ha un senso molto profondo, molto grandioso ed inimmaginabile. Nei mondi spirituali il micro ed il macro universo si fonde nello spirito immortale per divenire tutto nel tutto.

    Sarò con voi fino alla fine dei tempi disse prima Krishna e poi Gesù 2000 anni fa un maestro figlio della luce, perché quel dio dimenticato si è frammentato in tanti, in ogni tempo, anche se non riconosciuto, anche se sempre è stato deriso, calpestato, maltrattato, mai si è sottratto di stare vicino al sentiero umano, al sentiero dei figli degli uomini e di nuovo ritornerà (parusia) con la sua GLORIA, le stelle del mattino, i figli degli uomini, i Deva gli DEI dai mondi superiori, gli Angeli e Maestri dei mondi spirituali, affinché sia conclusa la grandiosa opera che iniziò 17.744.000 anni fa, per questo nostro ciclo, per questa nostra ronda, per questa nostra razza, per la nuova divina razza.

    (Matt. 28:20). “Ed ecco, Io sono con voi tutti i giorni, fino alla consumazione del mondo”
    ..
    Il ritorno dell’antico dei giorni si basa su dati storici indiscutibili. In ogni epoca e presso ogni popolo sono comparsi Esseri d’altezza spirituale eccezionale messaggeri fondatori di religioni, saggi, istruttori, profeti. Basti ricordare Confucio e Lao-Tse in Cina – Krishna Ram e Buddha in India – Zoroastro in Persia – Solone Platone e Pitagora in Grecia – Thoth, Ermete Mitra, Osiride Mosè, Isaia, Gesù Maometto in Oriente – San Francesco in occidente e fra i moderni, Baha, Sai Baba, Ullah-Ramakrisna, Vivekananda Gandhi, Aurobindo Padre Pio, Madre Teresa di Calcuta, Papa Karol Woytila E TANTI ALTRI/E esseri d’immenso amore.
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    Il Cristo appartiene a tutto il genere umano; egli può essere conosciuto e compreso come “la medesima grande Identità” in tutte le religioni mondiali Egli non verrà per salvare l’umanità dalle conseguenze delle proprie colpe come erroneamente e volutamente ci hanno fatto credere, ma ancora una volta, verrà per mostrare la spada delle verità ed il cuore a quest’umanità per le nuove condizioni e opportunità che il mondo si troverà ad affrontare nella nuova era, nella nuova consapevolezza, nella battaglia finale, per la nuova energia, per la nuova terra, per la nuova Santa Gerusalemme e per la DIVINA UMANITA che tanti inconsapevoli esseri senza cuore vorrebbero ridurre in schiavitù.
    ..
    L’albero si riconosce dai suoi frutti, e penso che questa nostra apparente cristianità non né ha prodotti di buoni, anzi forse è la causa prima di tantissimi mali nel mondo. Vorrei che fossimo in tanti a riflettete su quello che erroneamente ci viene insegnato in molte dottrine dicendo che quel Dio Unico, Venne/Discese e si Immolò su questa terra per assorbire tutti i nostri peccati, tutti i mali del mondo? E dopo? Quanti altri insensati, impensabili e inaccettabili mali, orrori e guerre fratricide sono avvenuti e si attuano ancora? Dove è stato questo Dio in tutto questo tempo? Possibile che si sia manifestato solo allora e non si è destato per quello che è successo e succede ancora?
    ..
    E se invece questo Dio dei nostri padri, mai imponendosi oltre quel principio di libertà e di libero arbitrio dei suoi figli, si sia frammentato apposta in tanti umili e grandiosi esseri, in ogni tempo, in ogni luogo con tanti aspetti, manifestando il suo grandioso amore attraverso il fare e il dire con tanti attributi esteriori ed interiori, che possono focalizzarsi in tanti aspetti dello scibile umano, in tante forme che trovano unione nella religione, nella filosofica, nella scienza nell’arte e soprattutto nell’aspetto intuitivo che nasce dal cuore d’ogni essere?
    ..
    Come può una goccia d’acqua contenere tutto il mare? Come può un essere contenere tutto quel incommensurabile infinito universo? Universo che è parte infinitesima di qualcosa di ancora più grande? Nel raffronto il nostro mondo scompare diventa assai infinitesimo, quasi come se non esistesse. Può quel Dio così gigante immenso, infinito intercalarsi in questo infinitesimo pianeta che chiamiamo terra? Riflettete su questa domanda, osservate il cielo, il firmamento, le stelle, l’universo riflettete profondamente con il cuore e capirete.
    ..
    Come poteva nascere, esistere questa nostra Cristianità se non fosse esistito quel meraviglioso maestro Gesù che incanalò, accolse nel suo cuore quella grandiosa entità solare conosciuta come il Cristo? Che per mezzo di Giuda ha fatto il suo e il nostro destino? Chi era quel Giuda che tutta questa nostra umanità ha allontanato, ha spergiurato, se non un frammento di quel piano divino in cui il Cristo ha interpretato tanti ruoli? Da Gesù / Giuda / Caifa / ..…. a Pilato?

    ..
    E’ impensabile questa ipotesi? Perché nelle mie riflessioni interiori mi è apparsa come il sole che sorge al nuovo giorno? Perché mi ha fatto percepire il Cristo frammentato in tanti Illuminati e saggi Istruttori? Che hanno sempre parlato al cuore di questa nostra umanità, cercando di portare quella luce interiore risvegliando il cuore, l’anima e soprattutto lo spirito immortale. Si è ben guardata questa nostra cristianità che con i suoi concili ha cancellato lo spirito dai suoi vangeli per allontanare e sviare dalla mente quel principio universale che ci lega alla divinità. Forse era giustificato nel tempo passato motivato dall’ignoranza, ma di sicuro oggi la consapevolezza di massa ben lontana dai tempi passati, si proietta verso la nuova consapevolezza della sua vera natura.
    ..
    Credetemi, non ho perso la mia fede, sto riscoprendo la mia fede, quella più giusta al mio essere. Non ho più fede per una sola religione, ma per tutte, li condivido tutte, ma con un’altra visione, con un’altra prospettiva con un altro percepire, con un altro sentimento, con compassione che mi rapporta a quel concetto dimenticato che un giorno, abbiamo chiamato UMANESIMO che c’identifica e s’intercala in questa nostra UMANITA’.
    ..
    Se solo ci fermassimo per un solo momento e osservassimo e contemplassimo l’universo con gli occhi limpidi e cristallini dell’anima, se solo capissimo che questa terra è un infinitesimo atomo di un atomo, se solo ci rapportassimo al creato, non vedremmo altro che un’unita umanità che si proietta verso l’infinito cuore di quel DIO DIMENTICATO, il Creatore, il Padre Celeste di tutte le cose manifeste o non manifeste, che come un buon padre non differenzia i suoi figli, li ama tutti con IMMENSO AMORE.
    ..
    E’ come Il sole che sorge ogni mattina per tutte le cose e per tutti gli esseri della natura. Non guarda in faccia, non fa distinzione se sono buoni o cattivi, se sono neri, bianchi o gialli, se appartengono ad una religione o ideologia, se sono ricchi o poveri, se sono belli o brutti. Infonde luce indifferenziata incondizionata, spontanea vivificando ogni cosa con il calore dei suoi dorati raggi.

    Affettuosamente
    Raffaele
    (raffaele.zacca@yahoo.it)

  186. Carissimo Lorenzo,

    è giusto il tuo dire “Adagio, entriamo nel gioco delle forze superiori e penso che abbisogneremo di una preparazione particolare, con riguardo non solo delle cognizioni scientifiche ma e soprattutto della nostra formazione personale per una realtà più forte dell’attuale.”
    ..
    Ma non poteva sfuggire alla mia indagine sintetica e anche analitica con quell’analisi comparata in quel sentiero quadriarticolato (religione/filosofia/scienza ed arte) della radiale ricerca delle verità.
    ..
    Per quando nella realtà ordinaria, sembra inverosimile, non comune, impossibile, inaccettabile e può nelle apparenze sembrare quasi pazzia con molta intima sincerità vorrei parlarne.
    ..
    In un messaggio telepatico dove chiedevo al mio meraviglioso angelo, al mio adorato figlio ORAZIO di rapportarmi in una similitudine le differenze di consapevolezza fra questo nostro mondo ed il mondo spirituale; mi ha detto “UNA GOCCIA D’ACQUA IN UN OCEANO SCONFINATO”.
    ..
    Capite quale abisso ci separa dalla grande gnosi? Dalla grande conoscenza? Dalle grandiose Verità? Dalla vera essenza dell’essere immortale?

    ..
    E tantissimi altri messaggi, dettati al cuore di un padre che nonostante l’indefinibile grande dolore, l’inesprimibile grande distacco è riuscito a varcare la soglia, a ristabilire quel contatto quel ponte di arcobaleno e di grande amore, quel legame che ci lega ad immensi indefinibili amori che si pensava ormai persi e celati solo nei ricordi della nostra memoria. Credetemi tutto questo è possibile in virtù di quella vera forza che è celata nel cuore e che si esprime solo con immenso spontaneo sentimento di amore.
    ..
    Quella stessa forza che ha bisogno soprattutto di saggezza che nasce, si sviluppa e matura attraverso le conoscenze di quelle verità celate. Verità che la vita stessa ci dispone, ci dispiega, ci mostra lungo il suo sentiero. Conoscenze che sebbene rivelate, sono state celate sotto un nascosto linguaggio, perché giustamente non potevano essere rivelati a tutti, alle masse, al volgo così com’è nel comune dire, perché per un cattivo uso, per mancanza di consapevolezza, per non saperle usare avrebbero fatto scempio di tante verità.

    Non date perle ai porci disse un giorno Gesù e vi lascio immaginare anche al vero motivo, agli effetti nefasti e distruttivi, al grande abuso al grande caos che ne sarebbe derivato.

    Non parlo di quelle forze nucleari o atomiche di cui conosciamo già gli effetti distruttivi, ma di forze molto più grandi, d’indotte forze generatrici di caos, di quelle stesse forze che furono causa, che portarono alla distruzione del continente Atlantide e della gran parte dei suoi abitanti. Di quelle forze che furono attivate da pochi corrotti e malevoli uomini che per scopi egoistici, per scopi di potere avevano abusato di particolari oscure conoscenze occulte. Conoscenze che attraverso particolari riti evocativi potevano richiamare certe forze cosmiche oscure, forze che se non fossero state contrastate, frenate in tempo da grandiosi maestri di saggezza avrebbero distrutto tutto il pianeta Terra così come era già successo in un remoto tempo passato per il pianeta di luce il pianeta che esisteva in orbita nel nostro sistema solare MALLONA .
    ..
    Credetemi, sono tanti gli umani che in questo nostro tempo sebbene come un vago e nebbioso strano terrificante sogno ha uno sfocato ricordo di quella che fu allora la distruzione cosmica di una macrocellula che sconvolse tutto l’assetto del nostro sistema solare.
    ..
    Capite perché è giusto che il vero cammino d’ogni vero discepolo lungo il tortuoso sentiero della vita che conduce alle conoscenze alla gnosi, alla saggezza, al vero potere E’ UN CONTINUO SAGGIO RICERCARE CHE PORTA AD UN GRADUALE GIUSTO RISCOPRIREE. Di riscoprire quelle verità che sono state tramandate, sono state dette o sono state scritte con un particolare universale linguaggio simbolico.

    Verità che sono state celate, nascoste apposta nell’intimo cuore di ogni essere, nella sua anima, nel suo stesso cuore affinché col tempo e nel tempo solo e solo USANDO COME CHIAVE DI LETTURA IL PROPRIO CUORE si potesse aprire quelle porte che conducono alle grandi verità. Verità che renderanno l’essere veramente libero di manifestare la sua Essenza e Umile Regale Divina.

    Credimi, il mio tortuoso e assai faticoso cammino attraverso l’umano sentire mi ha portato come per mano oltre i cancelli di questa nostra realtà.
    ..
    Vorrei citare un meraviglioso cantico di San Francesco dove parla di consapevolezza dell’essere.
    ..
    /Il Canto dell’Anima
    ..
    DOLCE E’ SENTIRE come nel mio cuore ora umilmente sta nascendo amore! DOLCE E’ CAPIRE che non son più solo ma CHE SON PARTE DI UNA IMMENSA VITA che generosa risplende intorno a me dono di Lui del Suo immenso amore! Ci ha dato il cielo e le chiare stelle FRATELLO SOLE E SORELLA LUNA, La madre terra con frutti prati e fiori, il fuoco, il vento, l’aria e l’acqua pura fonte di vita per le sue creature… dono di Lui del Suo immenso amore, dono di Lui del Suo immenso amore!
    ..
    Oppure contemplare una poesia del meraviglioso VLADIMIR SOLOVIEV “in fondo in fondo ad ogni nostro interrogativo si nasconde una sola domanda che Dio fa ad ogni uomo: sei tu capace di rispondere con il tuo canto più bello come il cigno prima di morire?” Oppure quando lodava la sua SOFIA, la dama celeste, la dama avvolta dal sole “Sappiate che qui, disceso sulla terra, è l’eterno femminino dal corpo incorruttibile”. Oppure quando elogiava l’umano sentire “Fratello amato, non vedi tu che tutto ciò che a noi è visibile, non è che un riflesso, un’ombra di ciò che i nostri occhi non vedono?” (lo stesso pensiero di Socrate o di Platone che parlavano dell’illusione nel mito della caverna degli specchi della mente)
    ..
    Pensiero espresso anche nel Faust di GOETHE “Ciò che trapassa, non è che un simbolo; l’irraggiungibile si compie qua, ciò che è ineffabile, qui diviene atto, femminio eterno qui ci trarrà”
    ..
    Dall’altra parte del velo siamo tutti DEI, ma è su questo piano del confronto, su questo piano di consapevolezza assai limitata che dobbiamo rapportarti e confrontarci fino ad innalzare la nostra natura umana a quella dimenticata e celata natura divina.
    ..
    ecc.
    ..
    Affettuosamente
    Raffaele

    P.S. se cortesemente mi dai una tua traccia volentieri leggerei i tuoi pensieri.

  187. Ciao Raffaele!
    Ti ospito volentieri sul mio blog…
    So quanto la gente di Belpasso sia legata a Santa Lucia, che è espressione della LUX CHRISTI, di quella radianza divina di cui parlò benissimo anche Dante nella Divina Commedia.
    Tu mi parli di devozione e poi di ricerca come se fossero cose diverse. Vero è che noi abbiamo avuto in dono la RATIO, la ragione, ed è giusto che la utilizziamo come via maestra per giungere a Dio, ma la FIDES, la fede, è altrettanto importante. L’affidarsi anche quando non si comprende, l’abbandonarsi a un disegno che apparentemente non si comprende ma che al momento opportuno si ricomporrà in unità ed armonia…
    Credi, Raffaele, hai la RATIO per farlo, anche se la devozione apparentemente può sembrarti uno stadio inferiore della ricerca spirituale che si concluderà, cammino incessante, solo con il nostro passaggio terreno.
    L’uomo ha bisogno della RELIGIO intesa non come obbedienza cieca a precetti imposti che non si riescono neanche a comprendere, ma come RE-LIGIO, ovvero come legame, come nodo, catena dolce che ci lega a Dio. Il rapporto però non è tra servi e padrone, schiavi e proprietario, pupi e puparo, ma è un rapporto d’amore: “Non vi ho chiamato servi, ma amici”, dice Gesù. Essere devota a Lucia per me vuol dire essere amica di una donna siracusana come me che ha testimoniato fino alla morte la sua fede, non rinnegando la sua amicizia per Dio.
    Spesso invece ho notato che le ricerche teosofiche, basate su chissà quali conoscenze superiori negate alle menti semplici ma offerte a chi si impegna in fumose ricerche alchemiche ai limiti del faustiano, portano ad aridità di spirito, perdita della fede, smarrimento nei meandri di una ragione utilizzata in modo tortuoso, contorto, distorto.
    Devozione popolare e fede matura e riflessiva non si contrappongono: sono sfaccettature diverse dello stesso legame con il trascendente.
    Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è AMORE, LUCE, VITA. Di Dio insomma. Che concede i suoi doni a chi li chiede con cuore sincero e a volte li dà senza che neppure li chiediamo, perché la caratteristica essenziale del rapporto di Dio con noi è la gratuità. Lui dona sempre, dona per primo, ciò che ci chiede in cambio è solo di essere riamato e di riflettere una scintilla della Sua Luce nella nostra esistenza individuale e nel rapporto con gli altri.
    Un sereno, luminoso, radiante Natale.
    Maria Lucia Riccioli

  188. Carissima Maria Lucia,
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    gentile sei stata e con tanta franchezza hai risposto al richiamo della mia nota armonica che nasce da un sincero e forse superficiale e allo stesso tempo complicato dire.
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    Grazie per i chiarimenti perchè riaffermo C’E’ SEMPRE DA DA IMPARARE ANCHE E SOPRATTUTTO DAGLI ALTRI.
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    Tutto quello che dici è giusto, ma vorrei aggiungere che esiste sempre un piano di consapevolezza superiore che è legato alla nostra crescita interiore che non finisce mai.
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    Sai anch’io 6 anni fa parlavo con lo stesso tuo linguaggio, ma nel sentiero che è calcato dal tempo e dagli eventi si incontrano i veri maestri perchè la vita stessa è maestra. Se provi a rapportarti con la consapevolezza sono sicuro che anche la tua visione oggi è diversa da quella che avevi a 30 a 20 a 15 . anni. Non pensi che c’è sempre qualcosa da imparare e che a volte ci sono percorsi che ci fanno cambiare qualcosa che prima per noi erano inattaccabile pura verità?

    Prova anche ad immaginare quale condizionamento si avrebbe se sì fosse nati in India, in Africa, in un ambiente ostile e malsano o da una famiglia senza sani e giusti principi.

    Non pensare che tutto quello che oggi non capiamo o non vediamo o non vogliamo vedere non sia invece da sondare, da ricercare, da contemplare o che sia un divieto perché qualcuno c’impone o dice di non farlo. Se così fosse stato non saremmo arrivati in questo stato di civiltà o di inciviltà, di benessere o di malessere che di sicuro è ben lontano dall’antico passato, tutto questo grazie anche e soprattutto a grandiosi o semplici uomini d’ingegno che attraverso il fare e il dire hanno innalzato per il loro tempo o sono stati pionieri per andare oltre il loro tempo per questa nostra inanità.

    Un cellulare 50 anni fa era pura fantascienza, come nel 1400 la terra doveva essere piatta, perché un malevolo papa disse a Galileo che quel cannocchiale era opera del diavolo e che l’avrebbe scomunicato e forse anche ammazzato se non avesse abiurato negando la sua stessa tesi.

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    E’ Con Vera Genuino Libero Animo che esprimi L’uomo ha bisogno della RELIGIO intesa non come obbedienza cieca a precetti imposti che non si riescono neanche a comprendere, ma come RE-LIGIO, ovvero come legame, come nodo, catena dolce che ci lega a Dio.
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    Ma è anche vero che quel Dio dei nostri padri come tu stessa hai affermato ci ha anche fatto dono della facoltà di pensare, della RATIO, dell’intelletto e se non ricordo male, ha anche detto che chi avrà sete sarà saziato, chi cercherà troverà o chi busserà alla porta gli sarà aperto. Allora mi sono ricordato abbandonando ogni dogmatica benevola cieca fede, di quel buon pastore, che aveva lasciato incustodite le sue 99 pecore per andare alla ricerca di quell’unica pecora smarrita? Nel capire la parabola, mi sono detto, forse è meglio se cerco di espandere la mia coscienza, attraverso la vera ricerca, per meglio capire che cosa sia effettivamente questa vita.
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    Credimi, spesso dopo un grande indefinibile dolore si cerca di trovare delle risposte in quella benevola religione che i nostri padri benevolmente ci hanno insegnato ci hanno trasmesso con tanto amore.
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    Ma sono proprio le sante parole che si vogliano discutere perché il problema più grande in questa continua ricerca è quando scopri che molte cose sono state cambiate, modificate rispetto all’originale messaggio evangelico.
    **
    Penso che è molto più importante riscoprire dentro di noi anche se in un frammento quella che i nostri padri ci hanno trasmesso che accettarla inconsapevolmente senza nessuna sentita e percepita intima riflessione. Ogni gioia o dolore che abbiamo ricevuto o dato, ogni piccolo passo, ogni conquista che abbiamo fatto, anche se piccola come un granello di sabbia che nasce dal proprio essere, con il proprio sudore, con il proprio sforzo, con le proprie capacità, con i propri sentimenti anche con molta ignoranza, anche con ogni inconsapevole conoscenza, anche con ogni sentita lacrima che nasce dal proprio cuore, è una crescita interiore immensa che vale più di tutti gli invocati, richiesti o ricevuti tesori di questo mondo.
    **
    Un Vero scopo di ogni cammino di vita è riscoprire il proprio destino, il proprio ruolo, la propria parte in questo scenario relativistico/riduttivo ma anche necessario per tanto capire anche se circoscrive una normale comune parte interpretativa.
    Il vero regista del mio essere aveva previsto anche questo mio ribellarsi e su questa preannunciata strada aveva destato il cuore dello spettatore che era nell’attore affinché potesse parlare a tanti e dare traccia di questo risveglio interiore. E’ solo una traccia, una scia,
    una Libera Rotta che è stata indicata da un sincero cuore e lasciata come al vento al libero arbitrio di scelta o di repulsa.
    Nel mio cuore avete fede equivale ad avere Consapevolezza, Intelligenza, Conoscenza, Amore Compassione, Tolleranza, Umiltà e Saggezza. Ma in questa mia affermazione nel mondo c’è tanta contraddizione perché tanti nostri fratelli nascono in questo mondo privi dell’intelletto o impossibilitati a manifestarlo ed io mi chiedo com’è possibile che quel Dio dei nostri padri, quel Dio così immenso, benevolo e compassionevole possa permettere l’esistenza di tutte queste differenze separatistiche che innalzano ed opprimono la vita di tanti esseri rispetto a chi fortunato nasce e vive in questa vita?

    ***
    Spesso analizzare i vari quesiti con altre prospettive, con altre visioni ed osservazioni, da più punti di vista del problema, ci permettono di trovarne la soluzione più giusta e affidabile. Spesso la condizione d’osservazione è un’analisi scevra, imparziale, che molte volte è priva di conoscenza, che tende attraverso l’attenta e giusta raccolta d’informazioni ad avere quella visione necessaria che porta ad acquisire quella stessa conoscenza. Tanto più grande è l’osservazione sui dati raccolti tanto di più quell’analisi comparata tende a minimizzare gli errori, fornendoci risposte più attendibili e veritiere.
    **
    Ho cercato inizialmente di capire la religione, la nostra, con tutti i suoi concili con tutti gli errori, con tutti gli orrori, con tutte le stupide / ingiuste / insensate e assurde fratricide eresie che hanno frenato l’ascesa di questa nostra umanità verso quei veri principi di Giustizia, di Fratellanza, d’Amore e di Libertà che Gesù predicava. Dopo, sempre con quella metodica d’indagine l’antico Cristianesimo e poi le altre. Tanti altri nuovi aspetti, tanti altri quesiti e verità mai analizzate, mai sapute, si sono mostrati al mio cuore e alla mia mente quando mi sono affacciato ed indagato sulle altre religioni; Vedica, Buddista Induista, Sufista, Taoista, Musulmana ecc. Scoprendo anche in questi credi la morale e la santità perfettamente espressa, come nei nostri vangeli. Ma con grande inconsapevole stupore, con una mia grande ignoranza,dettata anche dai condizionamenti, avevo trascurato qualcosa, una parola, una sola parola che è rivelatrice è illuminate è una grandiosa verità che emerge, che sboccia come un fiore, che risorge come il sole, per rimarcare continuamente quel principio universale, quella legge, quell’aspetto Karmico, di causa ed effetto di semina e di raccolta, LA NASCITA, LA MORTE E LA RINASCITA come processo evolutivo dell’essere, che ritorna molte volte per elevarsi sempre di più nel cuore.
    **
    Con mio grande stupore e quasi inaccettabile ad un normale pensiero laico/ortodosso occidentale Reincarnazione o Metempsicosi Orfico Pitagorica mi suonava come una nuova frontiera un’impensabile variabile, un nuovo più grande quesito su cui le mie analisi attente dovevano confluire, per dare risposte al mio cuore infranto che cercava in qualche modo, di trovare la via del contatto, del risanamento e delle verità celate.
    ***
    Anche i nostri padri dell’antico Cristianesimo accoglievano questa verità, ma come il solito tutto questo fu cancellato da quasi tutti i testi e soprattutto dai vangeli, anche se qualcosa è rimasto espresso perfettamente.
    **
    Credetemi, non è stato facile smuovere certe congetture che erano presenti nel mio vivere e percepire questa nostra realtà. Sapevo che solo un’analisi disinvolta e comparata mi avrebbe dato risposte attendibili al cuore. L’indagine sulle religioni, sulla storia, sui processi storici, politici, culturali e scientifici mi ha condotto come per mano a quel pensiero positivo, a quella linea di pensiero chiarificatore che è la filosofia, la scienza, l’arte e a tutto ciò che trova ispirazione nell’umano sentimento e rivelazione all’umano sentimento.
    **
    Ispirazione che non appartiene solo al passato, non è la sola ed unica prerogativa di quello che fu rivelato in un tempo passato ma, anche oggi in questo tempo, in ogni continuo tempo c’è stata, c’è e ci sarà sempre l’ispirazione e la rivelazione divina. Perché è l’uomo l’AUM, il centro di quella primigenia sacra Croce Ansata, chiave della vita che connette ed unifica il sovrumano ed il subumano.
    **
    La reincarnazione è un processo biologico (fisico/metafisico) presente in tutta la natura è come il giorno e la notte è come osservare un seme, un albero, un fiore, una reazione chimica, un fenomeno ciclico, un ecosistema o meditare sulla nascita, sulla crescita, sulla morte, sulla fotosintesi, sulla metamorfosi o sulla trasmutazione alchemica di un bruco ad una meravigliosa farfalla che attira la nostra attenzione in un suo sfavillante volo armonico.
    **
    E’ una giusta e santa legge che quel dio dimenticato, con grande amore ha intriso in ogni particella della sua meravigliosa, grandiosa e infinita manifestazione. Affinché ogni cosa, nel tempo e nello spazio percorso, con tutta quella esperienza, con tutta quella memoria accumulata, con tutta la saggezza percepita, possa arrivare a Ricontemplare Se Stessa e ad elevarsi al quel dio che la generata con tanto amore.
    **
    Come ci viene riportato da tantissimi illuminati, da tantissimi pensatori è come sapere in anticipo che degli amici molto cari che non vedevamo da tanto tempo, l’indomani saranno nostri ospiti e programmarsi per rendere questo incontro assai piacevole e confortevole, pianificando e prevedendo tante cose. Capite che molte volte le azioni, i pensieri, le parole, le implicanze e tante altre cose, sono il frutto di quello che avevamo pianificato il giorno prima? Capite che tutto questo può essere espresso come causa ed effetto o come dire ognuno raccoglie quello che ha seminato.
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    Capite che in questa vita spesso raccogliamo quello che avevamo seminato in una vita precedente? Oppure che quello che si riuscirà a seminare in questa sarà raccolto nella successiva? Riuscite ad immaginare cosa potrebbe succedere se l’indomani svegliandoci non ricordiamo più niente, perdendo tutta la nostra memoria di tempo e di spazio percorso? Come dire che siamo rinati l’indomani?
    **
    Quale forma migliore di crescita interiore nel capire la verità celata in porgi l’altra guancia. Immaginate che qualcuno vi dia uno schiaffo (anche morale) immaginate anche che oltre per quella benevola forma di rispetto, di morale o di amore altruistico che ci viene insegnato, ci sia un altro motivo, più sottile più importante, necessario e celato a noi stessi. Immaginate che un vostro nemico di una vita passata oggi è l’immenso amore vostro padre, vostra madre, vostra moglie, vostro marito, vostro figlio, vostra figlia o un grandioso fraterno amico/amica. Oppure che un amore grandioso di una vita passata oggi, in questa vita, per un motivo risolutorio è il vostro peggiore nemico.
    **
    Se capissimo e accettassimo consapevolmente tutto questo, di sicuro porgeremo l’altra guancia, perché anche noi, possiamo aver sbagliato, ci siamo scordati del nostro passato, dei nostri errori, perché siamo umani ma siamo anche esseri pensanti, esseri divini e prima o poi troveremo la strada che ci permette di rilasciare le vecchie energie che ci hanno creato tanto turbamento, tanto dualismo, tanta rivalità, tanto odio, tanti rancori e tanti mali.
    **
    Se vi dicessi “lasciate che siano i morti a seppellire i loro morti”, se vi dicessi che ISLAM = rilascia, lascia andare, sii più tollerante, sii più amorevole, sii più compassionevole.
    **
    Se vi dicessi che Maometto era stato anche Mosè quante complicanze, quanti dubbi e riflessioni per tutto quello che erroneamente e volutamente è successo e succede ancora nel mondo? Capite perché nel padre nostro diciamo rimetti noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori? Capite che quando diciamo non c’indurre in tentazioni ma liberaci da ogni male è errato o volutamente tradotto male?
    **
    Quel padre celeste non è un tentatore è amorevole è un padre, che vuole che i propri figli crescano anche attraverso i lori illusori errori, perché solo cosi si potranno capire le differenze di percezione, di sentimento e di vita, nell’essere un inconsapevole malevole regnante o un povero suddito mendicante.

    Perché Gesù parlava a tanti dicendo che non avevano riconosciuto ISAIA nel Precursore nel Giovanni il Battista? Oppure quando diceva che né i loro genitori né il loro sgorbio e malato figlio avevano colpe passate? Riflettete su queste parole riflettete con il cuore e capirete.
    **
    Certo sono tantissimi gli ostacoli nei sentieri e percorsi di vita, privati dai ricordi dalle esperienze e di tanta memoria passata ma, ognuno è unico nell’universo non esiste un duplicato, anche se molte volte ci rapportiamo alla genealogia o con somiglianze derivate da caratteristiche ereditarie.
    **
    Perché alla fine, come disse l’altro Gesù sulla croce (Yeshua Ben Yosef – figlio di Giuseppe d’Arimatea, che non era un povero falegname) sapendo che quel padre si era molto arrabbiato (per non dire qualcos’altro) Perdonali o Padre Celeste, sono ancora bimbi ma cresceranno. Tantissime sono le possibilità concesse all’essere per capire e per crescere ed elevarsi oltre gli errori commessi per mancanza di conoscenza o per omissione d’amore, di tolleranza, di compassione e tutto ciò che il cuore, l’anima e lo spirito immortale sa ri-conoscere come tale.
    **
    Ho indagato su tutti i concili di questa nostra apparente Cristianità che tanto si è allontanata vero messaggio evangelico che CRISTO in Gesù quel meraviglioso maestro di luce predicava 2000 anni fa.
    **
    Ti chiedo scusa per queste mie precisazioni, ma sinceramente nel mio egoistico pensare era desiderio trasmetterti anche questa mia vera sincera spontanea riflessione PER MEGLIO CONCILIARE RELIGIONE E SCIENZA.
    **
    Con grande stima per quel cuore che so che non si fermerà mai ad esprimere sempre nuova meravigliosa riflessione.
    **
    Affettuosamente
    Raffaele

  189. Io credo, a questo punto, sarebbe il caso di dibattere quanto accaduto ieri sera a Siracusa, ovvero del caso Lo Iacono, perchè di un vero caso letterario si tratta. Tra l’altro sto leggendo il romanzo e rimango incantato per il linguaggio innovativo, lo stile, la trama, la ricchezza di idee. Immaginavo che ieri avrei assistito alla nascita di una grande scrittrice, ma non fino a questo punto. Massimo che ne dici? ( Ti ho scorto ieri sera mentre a cena mi fregavi i cannoletti dal piatto, quando conversavo amabilmente con l’affascinante Lucia Arsì).

  190. Caro Salvo,
    del libro di Simona ne parleremo più in dettaglio a gennaio (quando gli dedicheremo un apposito post). Qui ribadisco che… è stato una specie di miracolo (mai visto nulla del genere). Credo che fossero presenti almeno 300 persone. E sono state vendute 230 copie (tutte quelle che erano disponibili).
    Numeri incredibili!

  191. Ah, Salvo… sarebbe stato impossibile fregarti i cannoli considerato che passano dal tuo piatto alla tua bocca alla velocità della luce.
    😉

    Confermo che conversare con l’affascinante Lucia Arsì è bellissimo!

  192. Ciao a tutti… la serata di ieri è stata meravigliosa!
    Grazie ancora a Massimo per essere stato un magnifico relatore e Salvo per la presenza affettuosa…
    Maria Lucia che ancora si deve riprendere…

  193. @Salvo, Massi, Mari…grazie a tutti tre!…Per me il vero miracolo siete voi!
    Un bacio e grazie di tutto
    la vostra Simo

  194. @ Simo
    E invece per noi (mi permetto di parlare anche a nome di Mari e Salvo) il miracolo sei tu. :-))
    A proposito… Maria Lucia oltre a essere stata un’ottima relatrice ha svolto ottimamente il ruolo di moderatrice/coordinatrice.
    Brava!

  195. Natale 2008,
    molte speranze vengono poste in questa ricorrenza, ma quante vengono anche realizzate?
    Il mondo cristiano si raccoglie nella preghiera, felice di godere la pace che spetta ai bravi ed onesti, che generosi hanno sempre aiutato e continuano ad aiutare gli sfortunati, gli affamati e i colpiti dalle innumerevoli tragedie che devastano vaste parti del pianeta.
    Siamo veramente cristiani, quando accettiamo che un sistema economico continui a creare povertà, sfruttamenti e malvagità d’ogni tipo e misura?
    Un esame di coscienza dovrebbe farci capire che siamo tutti più o meno ipocriti e opportunisti e che ci manca il coraggio di insorgere più energicamente in favore della giustizia ed uguaglianza dei diritti e degli obblighi senza discriminazioni.
    Diritti e obblighi morali ed etici dovrebbero essere il fondamento del progresso sociale, al quale credo che tutti desiderano appartenere e sostenere, così almeno percepiamo dalle continue dichiarazioni sia ufficiali che non ufficiali d’ogni parte.
    Uno sguardo critico nel mondo del lavoro dovrebbe bastare per renderci sopraffatti dalla delusione e smarrimento nel constatare il grado d’oppressione e sfruttamento dei più deboli, generalmente rappresentati da lavoratori onesti, semplici e di buon animo.
    Si sta creando una situazione drammatica che è opportunamente ignorata dalle direzioni del personale, anzi addirittura sostenuta nel credo che più competitività tra i dipendenti crei più utili e vantaggi all’impresa.
    Nessuna critica, che meriti il suo nome e contenuto sulle diversità esistenti tra le retribuzioni dei dipendenti delle imprese, viene posta seriamente in discussione.
    Esse raggiungono, oggi, già limiti esorbitanti, sia verso l’alto che verso il basso, con lo scopo di creare una casta di privilegiati, tanto da offendere ogni minimo senso etico e morale.
    Il mondo lavorativo e lo stato attuale della famiglia raggiungono sulla scala dei valori fondamentali di una società intesa evoluta attualmente valori di basso grado.
    Più avanza lo sviluppo tecnico-scientifico e più degradano le popolazioni sottoposte, irritate e deviate sulla scia del progresso espresso in cifre di guadagni sempre più elevati e futili.
    La società del consumo festeggia, come ogni anno, la ricorrenza dell’annunciazione del “Nuovo”, cioè della realizzazione di una nuova coscienza umana e forma di vita, addobbando con luci fantasiose e abbaglianti e intonate da note musicali echeggianti in un ritmo sempre uguale e incessante i templi del consumo, le piazze e le vie delle città.
    Anche le dimore private sono soggette a questa mania del festeggiare in un mare di luci; ornate d’innumerevoli e luccicanti lampadine con forme sempre più bizzarre, offrono l’impressione di essere in paradiso.
    Siamo così accecati dallo splendore del progresso, da illuderci d’essere anche noi progrediti e giusti e di pari passo splendidi e belli, o nascondiamo il nostro imbarazzo davanti alla nostra incapacità di reagire?
    Non ci accorgiamo che questo stile di vita offende i più poveri e sfortunati, i maltrattati e soppressi, che un giorno insorgeranno e si vendicheranno, e infine anche l’ambiente, che ci ospita e richiede l’osservazione di regole che garantiscano il suo e di seguito il nostro sano equilibrio.
    È facile rappacificare la coscienza nel credo che il mondo è così da sempre e non si può mutarlo di botto.
    È vero che qualcosa è stato fatto e sarà fatto ancora, ma duemila anni sono già trascorsi dall’apparizione e annunciazione della nuova verità di vita; se il povero Cristo avesse ragionato così, non sarebbe finito straziato sulla croce e sarebbe certamente anche diventato padre, nonno e bisnonno a scapito della sua missione evangelica.
    È giusto ignorare o sminuire il senso della sua annunciazione?
    Fosse così, avrebbe esagerato Lui e noi saremmo nel giusto, perché usiamo la ragione che ci consiglia di essere dei realisti.
    Di conseguenza, non possiamo svalutare la validità ed efficacia del male, che incorporato nella nostra limitatezza ci frena continuamente e fa sì che il processo evolutivo finale sia relegato in un periodo più lontano possibile.
    Cristo rappresenta, allora, per noi un esempio da seguire nel tempo dovuto, un esempio da non ignorare e da considerare come traguardo del nostro cammino, lungo, travagliato, pieno d’inganni, deviazioni e soste.
    Lui, come tale, non poteva essere limitato nel tempo, ma assoluto e vero.
    Auguro “Buon Natale” a tutti. State attenti a non perdervi nella superficialità del benessere del consumo senza scopo e necessità sana.
    Lorenzo

  196. Siccome non ho mai avuto Babbo Natale, io AUGURO UN BUON BAMBIN GESU’ A TUTTI. In fondo questa e’ la Sua festa. Gloria nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volonta’.
    Sergio

  197. @ Simona, carissima, non altro mi avrei aspettato da te.
    Credo di avere espresso abbastanza elogi nei tuoi riguardi, da ritenere superfluo una loro ripetizione.
    Un tuo libro, il primo, mi sembra di aver letto, non susciterà altro in me che ammirazione e sentimenti di corrispondenza concettuale ed emotiva nelle tue capacità narrative.
    Non altro posso aggiungere che ne vorrei disporre presto di un esemplare. Fammi sapere come poterlo ricevere e come risolvere la modalità di pagamento.
    Cari saluti.
    Lorenzo

  198. Letterina di richiesta doni natalizi

    A Simona Lo Iacono chiedo un pacco dono col suo libro dentro (eh eh eh!);

    Al Maugger chiedo piu’ post con narrativa breve e succosa e meno post moraviani (eh eh eh…); se fosse possibile, poi, mi piacerebbe un post sull’Italo Calvino della Trilogia (chiedo troppo?);

    Ad Enrico Greg chiedo un fioretto arduo: scrivere un racconto d’argomento natalizio;

    A Lorenz(errimo) chiedo un altro fioretto: scrivere un commento di UNA riga (eh eh eh!);

    A Luca Gallina chiedo un mazzo fiori come fece in altra occasione con altra persona (ma a me basterebbe un paio di gigli di campo);

    A Miriam chiedo di sotterrare l’ascia;

    A Carlo S(peranza) non chiedo niente, ma dedico questo: ”Fratelli d’Italia, l’Italia s’e’ desta, dell’elmo di Scipio s’e’ cinta la testa, dov’e’ la Vittoria, Le porga la chioma, che’ schiava di Roma Iddio la creo”’ (para’ para’ paraparampampa’!!)

    Ad Eventounico chiedo di divenire Natale, che’ Pasquale e’ piu’ avanti;

    A Maria Teresa chiedo solo una preghierina a Gesu’, che ne ho bisogno sempre (la sua sarebbe un’ottima ”raccomandazione”);

    A Dido’ chiedo di tornare a farci sorridere con le sue campanilate che fanno ”don! don! don!”

    A Pino Imperatore chiedo il cognome in affitto per un mesetto: possibile o lesa maesta’?

    A Morena Fanti chiedo di presentarmi qualche… belladonna!

    A Euterpe Santonastasio chiedo di tornarmi in sogno, che’ non c’incontriamo da un annetto quasi e mi manca – ogni volta mi offre una grappa diversa, eh! Mi manca si’!

    A Gianfranco Franchi chiedo una semplice busta da lettere con dentro un foglio firmato da uno che stampa i libri e dice: ”Sozi, ti pago per smetterla di scrivere. 1000 euro al mese. Basta che non chiedi di esser pubblicato, per l’amor di Dio!”

    A Salvuzzo Zappulla chiedo I CANNOLI SICILIANI! UN CHILO! (va be’: ANCHE TRE bastano!)

    A Gaetano Failla chiedo di togliersi gli occhiali neri dall’unica foto che gira in Internet – non mi dire che hai gli occhi rosa o viola, eh.

    A Silvia Leonardi dico che un mio collega ha usato coi suoi alunni qui a Lubiana qualche riga del suo bel romanzo ”Allo specchio” (gliel’ho raccomandato io, eh…). Gli studenti hanno cambiato corso, ah ah ah! (Tanti Auguri Silvietta!)

    A Zauberei chiedo di farmi un corso di romanesco per corrispondenza, basta che non mette ”ir” al posto di ”er”…!

    Tanti Auguri a tutti e a chi me so’ dimenticato… ancora di piu’!
    Sergio

  199. Appendice alla letterina di richiesta doni:

    A Marilu’ Ricci chiedo un riccio perche’ anch’io voglio un capriccio.

    Da Gea pretendo un’idea se non proprio una Dea.

    A Luigi La Rosa chiederei la figlia in sposa ma non e’ cosa perche’ a dirla sincera ho gia’ sull’anulare la vera.

  200. Sergio, conosco un buon medico che potrebbe aiutarti. Capita anche alle persone migliori di perdere la trebisonda.

  201. @Sergio e Lorenzo…mi dareste i vostri indirizzi? Sarò lieta di farvi avere il libro! Un bacio

  202. Carissimi,

    è giusto è naturale è umano, ci deve anche essere quel momento tanto atteso dell’anno, quel momento magico vicino ad una tavola, con tante buone pietanze, con tanto buon vino, accanto ad un caloroso focolare domestico, ad un presepe, ad un luccicante intermittente albero natalizio con i propri cari e soprattutto con tanti buoni intimi amici del cuore. Che bella atmosfera, che bella sensazione, quanta magia, quante emozioni, quante risate che ci fanno dimenticare i problemi che assillano tanti popoli, tante nazioni, tante famiglia e tante persone assai care.

    Visto che si è menzionata la parola trilogia calviniana, se non oso molto vorrei parlare di triarticolazione Steniana e forse anche di filosofia della libertà perché come il buon Lorenzo ha evidenziato c’è anche da riflettere sui problemi attuali di questa nostra martoriata umanità.

    Perché anche se il nostro cuore vive agiato, di sicuro lo stesso non possiamo dire per tanti fratelli che soffrono nel mondo.

    Per non parlare del futuro che non ci appartiene, non è il nostro, ma lo stiamo preparando per il nostro seguito per i nostri figli. E’ questo che vogliamo, che desideriamo o vogliamo lasciare come eredità? Lasciandoci abbidonare, infatuare da questa illusoria e apparente realtà che qualcuno molto furbo ci proietta e ci impone continuamente con tanti mezzi? Di sicuro non è il Diavolo, non è Satana, non è Lucifero, non è Berzebù, non è Mefistotele non è ……, ma quel male e quel bene che sono dentro ogni uomo.

    Dal mio profondo cuore vorrei che quel calore, questa particolare Santa atmosfera Natalizia di luce, di pace e di serenità fosse contemplata e percepita da tutti, l a dove batte un cuore.

    Affettuosamente
    Raffaele

    Una mia spiritosa e forse anche stupida battutina per chi è smemorato (scusate il termine è comune a tutti ) anche perchè è facile non avere ricordo si è persa la MEMORIA e non si può ricordare facilmente quel particolare tempo passato. Usualmente diciamo di aver dimenticato quello che abbiamo mangiato ieri vi lascio solo immaginare con quanta giusta scusante ragione di aver dimenticato quello che è successo circa 950.000 anni fa.

    Dopo tante assurde fratricide battaglie fu riconciliata quella alleanza che niuni la donna e l’ormai libero schiavo maschio sotto quel focolare domestico e fu proprio in quel remoto tempo che per ricordare l’evento fu istituita la festa del natale, la rinascita di quella nuova alleanza per tramandare il grande evento che aveva portato a quella meravigliosa rappacificante fratellanza avvenuta nei primi giorni dell’anno.

    Una virtù molto importante è la sincerità soprattutto con noi stessi perchè questo porta di conseguenza ad essere sinceri anche con gli altri. Penso che è molto importante non fingere perché quel cuore già sa tutto. E quando si finge una piccola assai piccola vocina quasi inesistente e muta comincia a parlare e spesso noi non l’ascoltiamo perché diciamo che è piccola è futile è trascurabile è insignificante.

    Vorrei palare anche di quella già assai discussa comprovata celestiale nascita che gli analisti storici, i ricercatori occulti, gli entronauti, gli introspettivi. (e chi ne ha più ne metta) hanno appurato che era stata il 29/luglio, mentre in questo fine periodo d’anno effettivamente nacque MITRA come OSIRIDE. Certo questa è un’altra bella storia di quella meravigliosa Entità Solare, il GRISTO che in GESU’ come in tanti è ritornato molte volte per questa nostra umanità.

  203. Questo povero Gesù Bambino non sa quando festeggiare il compleanno…
    🙂
    L’importante che sia venuto sulla terra a ricordarci che i bambini, gli IN-FANTES, quelli che non parlano, che hanno bisogno di tutto, che devono affidarsi e avere fiducia, sono quelli cui dobbiamo assomigliare, altrimenti alle soglie del regno dei cieli ci chiuderanno la porta in faccia!

  204. Simona,
    grazie infinite!!! Indirizzo in arrivo per posta elettronica.
    Marilu’,
    il ”compleanno” di Gesu’ Bambino e’ il 25 dicembre, Natale. Anche se non lo sa piu’ nessuno, ormai, perche’ quello strano essere americano vestito di rosso gli ha usurpato la Festa. Ma la mia Laura conosce solo Gesu’: e’ lui che le portera’ i regali, il 25 dicembre, sai? Ed e’ da lui che spero prendera’ esempio nel vivere, poi.

  205. …perche’ i regali devono solo essere una cosa in piu’: cio’ che conta e’ Cristo, solo Lui. Io la vedo cosi’ e cosi’ educo la mia Lauretta, senza vedere quel che ci succede intorno, coi tizi vestiti di rosso che guidano le renne.

  206. A Lorenz(errimo) chiedo un altro fioretto: scrivere un commento di UNA riga (eh eh eh!);

    eccotelo qui:
    continua ad essere eloquente, simpatico, amichevole, ma soprattutto sempre te stesso.

    Oppure:
    abbiamo tutti bisogno di uomini come te, ma anche delle donne, le colte e passionali naturalmente.
    Saluti e buone feste.
    Lorenzo

  207. Si forse è meglio non parlare, ci sarebbero tante cose da dire, tanta storia da riesumare e penso che non è il caso perchè alla fine Come disse Gesù: quando capirete e ri-scoprirete, resterete sbalorditi e stupefatti ma, aggiunse anche, che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire per capire, perché sapeva in virtù di quel principio di libertà che ogni essere è libero di restare nella sua prigione.

    Come dice il buon Lorenzo e la colta e passionale Maria Lucia

    Saluti e Buone Feste dal profondo del mio cuore.

    Raffaele

  208. Grazie Lorenzetto! Ovviamente scherzavo – anzi facevo il buffone… Tanti Auguri, caro!
    Ed Auguri Cari anche a Raffaele!

  209. @ Simona
    grazie tanto, ma come potrei inviarti il mio indirizzo?
    Che forse Massimo lo abbia registrato e te lo possa dare?
    Di nuovo grazie e Buone Feste
    Lorenzo

  210. @ A tutti gli amici di Letteratitudine invio i miei migliori auguri di Buone Festività.
    È stato per me un piacere incontrarvi e discutere in questo bel Circolo caratterizzato da uno stile e cultura sopra la media, grazie anche all’abile e onnipresente moderazione di Massimo.
    Dal nostro scambio d’idee e opinioni personali, ne esco più preparato ed istruito, ma anche cosciente della mia insapienza.
    Un ringraziamento particolare a Massimo, il capo, e poi in ordine alfabetico Carlo S., Enrico Gregori, Francesco Di Domenico, Gaetano Failla, Gianni Parlato, Luca Gallina, Lucia Arsì, Maria Gemma, Maria Lucia Riccioli, Miriam Ravasio, Raffaello Zaccà, Renzo Montagnoli, Rossella, SalvoZappulla, Sergio Sozi, Simona Lo Jacono, Zauberei, con i quali ho avuto occasione di conversare sui miei temi preferiti e trarne consigli utili.
    Spero di non aver dimenticato nessuno, non è nelle mie intenzioni, ma nella mia scarsa memoria per i nomi.
    Siete tanti e tutti insieme avete occupato benevolmente il mio tempo libero e la mia voglia di comunicare.
    Non desidero esprimere preferenze, siete diventati tutti, ognuno alla sua maniera, dei buoni consiglieri, istruttori ed educatori. Ripeto ancora educatori, perché sempre siamo riusciti a superare insieme i malintesi, derivanti dalla diversità dialettica espressiva non sempre coerente con le aspettative del destinatario, con garbo e tolleranza.
    Il mio augurio è che il prossimo anno ci ritrovi di nuovo qui a conversare e criticare tutto ciò che va criticato e presentato con energie nuove ed intenti seri.
    Lorenzo

  211. ATTENZIONE!!!
    poco sopra troverete una mia letterina di richieste natalizie rivolta a molti di voi (pardon ai dimenticati, pochi assai). Chi non mi abbia ancora risposto puo’, se vuole, farlo ora – due giorni di tempo, avete, amici cari miei di Letteratitudine!
    Sempre Vostro
    Sergio

  212. Lorenzerrimo:
    Sono io a ringraziare te per la cortesia e l’animo italianamente caldo e gentile. Ciao, caro. Torni in Patria per Natale? Io quest’anno non posso.

  213. Caro Lorenzo, ti ringrazio tanto per la stima e per la gentilezza e per gli auguri che rincambio con tanto affetto.
    Colgo l’occasione per augurare a tutti buon Natale e un anno nuovo ricco di amore, pace e creatività,
    Gaetano

  214. @ Caro Sergio,
    No, quest’anno sono già stato per ben quattro volte in Italia.
    Di solito, trascorro il Natale a casa mia con la famiglia.
    Il viaggio è troppo lungo ed anche costoso da intraprenderlo più spesso.
    Mi sacrifico quando si avverano avvenimenti eccezionali e prettamente familiari, come nozze, compleanni di rilievo e, purtroppo, decessi delle persone a me care.
    Quest’anno sono stato anche ad Assisi al solito Convegno Nazionale annuale degli EX-Convittori, dove abbiamo festeggiato il nostro cinquantennio dal congedo.
    Ti puoi immaginare le forti emozioni di tutti i presenti al riabbracciarsi dopo tanti decenni di lontananza.
    Alla mia età dominano effetti contrastanti a quelli degli anni giovani.
    Se allora desideravamo addirittura di “fuggire” dal convitto, ora vorremmo restarci più a lungo.
    Ci salutiamo sempre con la promessa di ritornare il prossimo anno.
    Sappiamo tutti, che dietro questa promessa si cela il desiderio di rivivere la gioventù in una forma più cosciente del passare del tempo, fatto che allora ci mancava.
    Ogni età ha le sue costrizioni biologiche, ed è giusto così, di modo che si abbia sempre un motivo di rammarico per il trascurato e di ricerca di un rimedio.
    Ciao e ancora buone feste a te a famiglia.
    Lorenzo

  215. @Lorenzerrimo: contraccambio di cuore gli auguri. Sei una persona con cui mi piace parlare, per le tematiche e per la pacatezza dell’esposizione. Spero di aver occasione di scambiare ancora delle opinioni.

  216. Assisi sta a dieci chilometri da Spello, dove ho la famiglia e dove ho vissuto per ben sedici anni. Ad Assisi ebbi anche una fidanzatina. Dormii davanti alla Basilica di San Francesco, un’estate. All’aperto, sotto le nostre stelle. Se mi parli di Umbria, Lorenzo, mi parli delle origini del mio cognome: di cinquecento anni almeno di storia che ho nelle vene.
    Vacci ogni anno, incontra i tuoi convittori: e’ un luogo santo, Assisi.
    Buon Santo Natale Duemilaotto
    Sergio

  217. Ah, di Spoleto… una citta’ che ha dato all’Italia gente illustre sin dall’epoca romana: tra essi Caio Melisso (commediografo) e Vincenzo Leonio (tra i fondatori dell’Accademia dell’Arcadia, mica uno qualsiasi: poeta petrarchista nato a Spoleto ed ivi morto – nel 1720). Ma il piu’ importante fu Giovanni Pontano, letterato e poeta, umanista, nato a Cerreto di Spoleto e morto a Napoli, dove fondo’ l’Accademia Pontaniana – dal suo cognome – che e’ una delle piu’ antiche accademie d’Italia, mica poco.
    In ogni caso, Renzo, credo che sia meglio evidenziare cio’ che io personalmente e te abbiamo in comune, al di la’ di questi particolari secondari dopotutto. Ed abbiamo in comune, appunto, credo, una certa pacatezza e tranquillita’ d’animo, un atteggiamento mai estremo ed un amore per le Lettere che fanno ”la differenza” con molta gente che gira – fuori da Letteratitudine ma gira, purtroppo.
    Ciao, caro
    Sergio

  218. @ Sergio
    se allora avessi saputo delle tue origini, ti avrei aspettato ad Assisi, davanti alla chiesa di S.Francesco, su quel grande e soffice prato, osservando il magnifico tramonto del sole che attira tutti i visitatori e residenti.
    Lorenzo

    @ Renzo
    certo che avremo occasione di conversare ancora.
    I nostri temi sono sempre senza fine, perché riguardano gli aspetti misteriosi della vita.
    Lorenzo

  219. Carissimi,
    Penso che una virtù molto importante nell’umano sentimento sia la sincerità perché questo di riflesso è anche sincerità e rispetto verso gli altri.
    ..
    S’avvicina la fine dell’anno e nel mio profondo cuore vorrei anche scusarmi con il buon MASSIMO MAUGERI che mi ha permesso di pubblicare tante pagine, tante parole, tante riflessioni del mio pensiero.
    ..
    Con tanta sincera intenzione, grazie Massimo ti ringrazio per lo spazio che hai concesso al mio dire e soprattutto al mio cuore.
    ..
    Grazie a tutti per avermi dato la possibilità di interagire con i vostri e le mie Sgrammaticate ed Inarticolate Riflessioni.
    ..
    Non posso che finire augurando a tutti Con il cuore e con la mente un BUON FELICE INIZIO ANNO NUOVO.
    ..
    Affettuosamente
    Raffaele

  220. E’ morto ieri a Londra, all’età di 78 anni, il drammaturgo (premio Nobel nel 2005) HAROLD PINTER.

  221. Grazie, Gaetano. Ovviamente ero a conoscenza della morte di Pinter.
    Stavo anche valutando la possibilità di dedicargli un post.
    Tu lo conosci (nel senso, lo hai mai letto)? Ti piacerebbe occupartene?

  222. Caro Massimo, sono in vacanza, diviso tra famigliari e vecchi amici, i quali incontro generalmente solo in questo periodo. E inoltre conosco il drammaturgo in modo approssimativo. Non me la sento dunque di occuparmi del tema relativo a Pinter. Ti ringrazio per la fiducia.
    Tanti abbracci,
    Gaetano
    P.S. Nel post natalizio sto per inserire una notizia che mi sembra molto interessante.

  223. Caro Gaetano,
    mi sa che siamo più o meno tutti nelle stesse condizioni (“in vacanza, divisi tra famigliari e vecchi amici”).
    Se posso predisporrò io stesso un post su Pinter subito dopo capodanno.
    Grazie per la notizia inserita nel post natalizio

  224. @ Raffaele
    non ti preoccupare.
    Hai riferito sentimenti e idee sostenibili e anche condivisibili.
    Lo hai fatto con l’entusiasmo, derivante delle tue emozioni che hai sentito nel tuo cuore come verità assolute.
    Va bene cercarle ed anche imitarle; non dimenticare, però, che anche la vita terrena va vissuta, così com’è, con le sue regole e costrizioni.
    Vivi la tua vita ed impara ad analizzarla come se tu fossi anche spettatore, di modo che ti sentirai di essere sua parte comune con i tuoi propositi di migliorare, anche senza mai riuscirci.
    In questo modo, rimarresti umano, cioè con i tuoi pregi e difetti, davanti agli altri ed accessibile anche a chi non la pensa come te.
    Grazie a Massimo, abbiamo comunicato, e lo abbiamo fatto con piacere e libertà, nella coscienza che entrambi abbiamo una propria vita da vivere e un proprio senso da affidarle.
    Ti auguro di cuore un Buon Anno Nuovo, che sia propenso a realizzare i tuoi ideali alti e nobili, così che alla sua fine tu possa riconoscere di aver vissuto e trovato più dell’aspettato.
    Saluti.
    Lorenzo

  225. Grazie di vero sincero cuore buon Lorenzo e grazie a Voi tutti che date ascolto a questo mio infartuato cuore.
    ..
    Il vero regista che è dentro il mio essere aveva previsto anche questo mio giusto ribellarsi e su questa preannunciata strada aveva destato il cuore dello spettatore che era nell’attore affinché potesse parlare a tanti e dare traccia di questo risveglio interiore.
    ..
    E’ solo una Traccia, Una Scia, Una Libera Rotta che è stata indicata da un sincero cuore e lasciata andare sulle ali di un vento, al libero arbitrio di scelta o di repulsa di tanti.
    ..

    Affettuosamente
    Raffaele
    Lorenzo se non oso molto vorrei leggere i tuoi pensieri nel tuoi scritti. raffaele.zacca@yahoo.it

  226. Ho scritto un romanzo breve e sarei fortemente interessato a sentire un giudizio autorevole. beh la mia mail è questa e chi è interessato può contattarmi, ne sarei felice. thanx
    omis53@hotmail.it

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