
ETNA COMICS 2025 – Vampiri: tra mito e realtà – Il fenomeno del vampirismo attraverso la storia e la cultura popolare
Il 31 maggio 2025, alle h. 14:00, presso la Sala Galatea, si è svolto il suddetto incontro con il Prof. Massimo Introvigne (Sociologo), Giacomo Porcelli (Disegnatore) e Tindaro A. Guadagnini (Il Tempio della Nona Arte). Di seguito un breve passaggio video…
All’ombra dell’Etna, tra fumetti, cosplay e incontri culturali, Etna Comics 2025 ha offerto anche quest’anno spunti di riflessione che vanno ben oltre l’intrattenimento. Tra questi, l’incontro dedicato al tema del vampirismo ha attirato l’attenzione di un pubblico eterogeneo, curioso di esplorare una delle figure più affascinanti e ambivalenti dell’immaginario collettivo.
Il vampiro si presenta come creatura liminale per eccellenza: sospeso tra vita e morte, umano e inumano, desiderio e minaccia. Fin dalle sue origini nel folclore dell’Europa orientale, si è trasformato, attraversando la letteratura romantica, la psicoanalisi, il cinema espressionista e la cultura pop. Ogni epoca ha proiettato su di lui le proprie paure, i propri sogni, le proprie contraddizioni. Lungi dall’essere una figura fissa e cristallizzata, il vampiro è un archetipo mobile, un contenitore narrativo che si lascia riempire di senso secondo le urgenze culturali del presente.
Nel corso del Novecento e fino ai giorni nostri, la sua immagine ha subito metamorfosi continue: da incarnazione dell’orrore primordiale a simbolo di sensualità ambigua, da predatore solitario a emblema della diversità. Se a tratti appare come spettro di un passato oscuro, in altri momenti si mostra come figura profetica, capace di anticipare i mutamenti nella percezione del corpo, del tempo, dell’identità. La sua immortalità non è solo biologica, ma culturale: sopravvive perché si adatta, si reinventa, torna a nutrirsi del nostro immaginario.
Nel fumetto, nel cinema, nella letteratura, il vampiro si offre come superficie di proiezione per ansie antiche e nuove. Incrocia il sacro e il profano, il mito e la scienza, la filosofia e la moda. È una figura che attraversa i generi e li contamina, che si presta tanto alla trattazione colta quanto all’ironia postmoderna. Nel suo apparente immobilismo, incarna il dinamismo inquieto delle nostre domande fondamentali: cosa significa morire? cosa significa desiderare? cosa significa rimanere sé stessi nel tempo?
La forza evocativa del vampiro sta anche nella sua ambiguità morale: né completamente mostro né interamente vittima, sfugge alla classificazione, obbligandoci a mettere in discussione i confini del bene e del male. In un’epoca che ha smarrito certezze granitiche, egli abita quella zona grigia che oggi appare più familiare del bianco e del nero.
Ritrovarlo al centro di un incontro a Etna Comics, tra studiosi e artisti visivi, è segno della sua perdurante vitalità. Il vampiro non è solo il protagonista di una tradizione narrativa; è un prisma attraverso cui leggere il presente, una figura che continua a inquietare, sedurre e interrogare. E se torna, ancora una volta, è perché abbiamo bisogno della sua ombra per vedere più chiaramente ciò che siamo diventati.
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Sociologo e saggista (autore di oltre 70 libri), è fondatore e direttore del “Centro Studi sulle Nuove Religioni” (CESNUR) e nell’ambito dell'”Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa” (OSCE) ha il ruolo di rappresentante per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione contro le minoranze religiose.
Grande studioso e conoscitore di cultura pop, è uno dei massimi esperti di vampirismo, argomento sul quale ha scritto diversi libri e tenuto convegni in diversi paesi del mondo.
Grazie a lui avremo modo di scoprire come nasce il mito dei vampiri, che ruolo hanno avuto nella storia, nelle religioni e nella cultura moderna, soprattutto nella letteratura, nel cinema e nei fumetti.
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