Aprile 19, 2024

9 thoughts on “CUBA DOPO CASTRO (di Gordiano Lupi)

  1. Ciao Gordiano, Buon Anno!
    La storia di Cuba è proprio futuro, almeno questo mi auguro possa essere. Di chi muore rimane spesso il peggio, vorrei poter propore un controcanto al tuo, più che una controstoria, ma è veramente dura… Ho un fratello che va e viene da Cuba (senza abbandonare pseudofidanzate ;o) ma solo per amore di quella terra e della sua umanità/storia/cultura) e che spesso mi ha raccontato episodi di alta democrazia, ma credo fossero marginali perchè non me ne ricordo neanche uno. Però penso anche che una Cuba così (così come?) non esisterà più alla morte di Castro. Non so, mi vien da pensare che un mediocre Castro sulla stessa via, smidollato e incerto, sarebbe assai peggio di un Castro vero vivo e vegeto… temo un po’ per quella popolazione, di fatto non violenta e provata da tempo…
    Buon Anno e un futuro immenso.
    Elisabetta

  2. Bell’ acquisto per il tuo blog. Ottimo pezzo. Un salutone a Gordiano, cui voglio dire che ho rivisto REAZIONE A CATENA di Mario Bava, con quel formidabile e beffardo finale liberatorio.

  3. Mi pare che il pezzo di Gordiano Lupi sia piuttosto… controcorrente rispetto a altre cose che ho letto in giro su Cuba e Castro.
    Il nome della rubrica (controstorie) mi piace.
    Bravi!

  4. Fidel Castro resta un personaggio storico che presenta lati positivi e negativi. Non possiamo lasciare al vento tutto quello che di buono ha prodotto l’esperienza rivoluzionaria. Il futuro di Cuba spero che siano in grado di deciderlo solo i cubani. In piena autonomia. Non amo le democrazie esportate.

    Reazione a catena è stupendo!

    Gordiano

  5. non conosco questo “reazione a catena”. di cosa parla?
    castro mi è sempre stato simpatico… nonostante tutto

  6. Reazione a catena di Mario Bava è un giallo-horror del 1971, ambientato in una splendida baia attorno alla quale si addensano interessi speculativi di cementificazione. La conseguente catena di omicidi è atroce e coloratissima, fino alla sequenza conclusiva che è una delle più beffarde e liberatorie che io abbia mia visto: uno humour nero e sulfureo che Dario Argento non ha mai avuto. E alcune delle scene di morte restano (a trentasei anni di distanza) molto potenti e nello stesso tempo eleganti.

  7. Mario Bava c’entra poco con Cuba, il trait d’union sono io che ho una passione per entrambi… In ogni caso è un maestro del cinema di genere. Magari uno dei prossimi post lo dedichiamo a lui, visto che qui non si deve parlare di letteratura!

  8. Molto interessante il pezzo su Mario Bava. Devo confessare che non lo conoscevo, neanche di nome, e devo ancora confessare che mi piacciono molto i film di Hitckoc (non credo di averlo scritto bene ), meno quelli di Dario Argento. Lui, invece mi piace. L’ ho visto in varie apparizioni televisive e devo dire che ha un’ aria rassicurante e
    simpatica, lontana dagli orrori, stilisticamente apprezzabili, dei suoi film. Ma avevo premesso che certi Horror mi spaventano. Se li vedo, la notte ho gli incubi. Dunque è meglio che mi astenga. Ciao a tutti. Franca.

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