
Buon primo maggio tra “Il concertone di Roma” e “Tempi moderni” di Chaplin
Segnaliamo, l’intervento del Presidente Mattarella nell’ambito della Festa del Lavoro 2025
* * *
#1maggio, festa del lavoro e Tempi moderni di Chaplin
di Eleonora Manfrì
Il primo maggio è la giornata dedicata ai lavoratori e alle loro lotte per il riconoscimento dei diritti e delle condizioni di vita dignitose. La data fu scelta nel 1889 dal congresso della Seconda Internazionale socialista a Parigi, in memoria della grande manifestazione operaia che si svolse a Chicago nel 1886 per rivendicare la riduzione dell’orario di lavoro a otto ore.
Come ogni anno, rimaniamo tutti in attesa del grande Concerto del Primo Maggio a Roma. Si tratta della 35esima edizione di un evento gratuito e aperto a tutti.

Ovviamente la festa del lavoro è anche, e sempre, l’occasione per riflettere sul significato e sul valore del lavoro nell’epoca moderna, caratterizzata da profondi cambiamenti economici, sociali e tecnologici. In questo senso, uno dei film più emblematici è “Tempi moderni” di Charlie Chaplin, uscito nelle sale statunitensi il 5 febbraio del 1936. Non è un caso che, nella mattinata di oggi Rai3 l’abbia riproposto in visione.
Il film racconta le vicende di Charlot, un operaio di una fabbrica che deve sottostare ai ritmi frenetici e alienanti della catena di montaggio. La sua mansione è quella di stringere i bulloni di una serie infinita di pezzi metallici, ma la ripetizione meccanica dei gesti lo porta a perdere il controllo e a finire negli ingranaggi della macchina. Charlot viene poi scelto per testare una macchina automatica da alimentazione, che dovrebbe consentire di mangiare senza interrompere il lavoro, ma l’esperimento si rivela un fallimento. Dopo aver causato il blocco della produzione e aver spruzzato olio lubrificante sui colleghi e sul capo, Charlot viene ricoverato in una clinica per esaurimento nervoso.
Uscito dall’ospedale, Charlot si trova coinvolto in una manifestazione sindacale e viene arrestato per aver agitato per sbaglio una bandiera rossa. In prigione, diventa involontariamente l’eroe dei detenuti dopo aver sventato un’evasione e aver ingerito della cocaina scambiandola per sale. Rilasciato grazie al suo gesto, Charlot incontra una ragazza di strada, interpretata da Paulette Goddard, di cui si innamora. I due cercano insieme di costruirsi una vita migliore, affrontando varie avventure e disavventure: Charlot trova lavoro come operaio in un’altra fabbrica, ma viene licenziato dopo uno sciopero; poi diventa guardiano notturno in un grande magazzino, ma viene accusato di furto; infine prova a fare il cameriere in un ristorante, ma combina dei guai con i clienti. Alla fine del film, i due vagabondi si allontanano verso l’orizzonte, mano nella mano, con la speranza di un futuro più felice⁶.
“Tempi moderni” è l’ultimo film in cui compare il personaggio di Charlot, creato da Chaplin nel 1914. Il film è anche uno dei pochi esempi di cinema muto realizzati dopo l’avvento del sonoro: Chaplin infatti preferì affidarsi alla colonna sonora musicale e ai suoni ambientali piuttosto che alle parole. L’unica eccezione è la scena in cui Charlot canta una canzone in un linguaggio inventato e grottesco, parodiando il cinema sonoro.
Il film è una satira brillante e commovente della società industriale e capitalista degli anni Trenta, segnata dalla Grande Depressione e dalla disoccupazione di massa. Chaplin denuncia le condizioni disumane dei lavoratori sfruttati dalle macchine e dai padroni, ma anche la repressione delle forze dell’ordine e la propaganda dei mass media. Al tempo stesso, il film esalta i valori dell’umanità, della solidarietà e dell’amore, incarnati dai due
Perchè “Tempi moderni” di Chaplin Certo, sebbene sia frutto del suo tempo e della visione artistica del suo autore, è ancora capace di dire qualcosa a chi lo guarda oggi con occhi attenti e curiosi?
I motivi potrebbero essere molteplici. Intanto, per esempio, questo film può essere visto come una critica alla società capitalista e consumista, che riduce l’uomo a una mera ruota del meccanismo produttivo e lo priva della sua libertà e creatività. In questo senso, “Tempi moderni” potrebbe invitare a riflettere sulle conseguenze negative della globalizzazione, della precarietà e della disuguaglianza sociale, che ancora oggi affliggono molti lavoratori nel mondo. D’altra parte, però, potrebbe essere visto anche come una celebrazione dell’umanità e dell’amore, che resistono alle avversità e alle oppressioni. In questo senso, il film potrebbe trasmettere un messaggio di speranza e di ottimismo, mostrando che è possibile trovare la felicità anche nelle situazioni più difficili, grazie alla solidarietà e alla condivisione con gli altri. Il finale del film, in cui i due protagonisti si allontanano verso il futuro con un sorriso, ne è un esempio. E, ancora, “Tempi moderni”, potrebbe essere visto come una riflessione sul rapporto tra l’uomo e la tecnologia, nell’ambito del dualismo opportunità/minaccia. In questo senso, il film potrebbe stimolare a interrogarsi sul ruolo e sull’uso delle nuove tecnologie nella società contemporanea, che offrono grandi vantaggi ma anche grandi rischi. Il film potrebbe suggerire di non lasciarsi dominare dalle macchine, ma di usarle con intelligenza e responsabilità.
L’invito dunque è di rivedere “Tempi moderni” di Chaplin con occhi contemporanei e di godersi con gioia il Concertone di Roma.
Buon 1 maggio a tutti.
* * *
© Letteratitudine – www.letteratitudine.it
LetteratitudineBlog / LetteratitudineNews / LetteratitudineRadio / LetteratitudineVideo