Dal 20 al 24 giugno Taobuk punta i riflettori riflettori sul concetto di identità con 200 ospiti internazionali
Il premio Nobel Jon Fosse, gli scrittori Jonathan Safran Foer, l’artista Marina Abramovich, l’étoile Nicoletta Manni, il regista Ferzan Ozpetek, l’attrice Kasia Smutniak, la cantante Noemi e il coreografo Moses Pendleton: sono tra coloro che riceveranno i Taobuk Awards 2024.
Il programma completo del festival diretto da Antonella Ferrara è disponibile cliccando qui
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Il premio Nobel Jon Fosse, gli scrittori Jonathan Safran Foer, l’artista Marina Abramovich, l’étoile Nicoletta Manni, il regista Ferzan Ozpetek, l’attrice Kasia Smutniak, la cantante Noemi e il coreografo Moses Pendleton: sono tra coloro che riceveranno i Taobuk Awards 2024.
Verranno premiati durante la serata di Gala di sabato 22 giugno trasmessa da Raiuno e condotta da Antonella Ferrara e dal giornalista Massimiliano Ossini, con la colonna sonora affidata all’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania – Coproduttore Musicale – diretta da Gianna Fratta.
Un commosso ricordo sarà rivolto alla memoria di Franco Di Mare, dal 2011 al 2016 presidente del comitato scientifico del festival. In occasione del gala sarà poi consegnato il TaoTIM Award, nell’ambito della consolidata partnership che lega Taobuk a TIM – Main Partner.
“Il tema di quest’anno – l’identità – ribadisce la vocazione di Taobuk a farsi fucina di idee”, dice Antonella Ferrara, “dando voce ad autorevoli maître a penser che il festival è onorato di ospitare. Lo indagheremo a 360 gradi partendo sempre dalla letteratura, per evidenziarne l’approccio esistenziale”.
‘Siamo l’incarnazione di un riflesso’. Lo scrive Paul Auster in una pagina memorabile: ‘Tutti siamo estranei a noi stessi, e se abbiamo nozione di chi siamo è solo perché viviamo negli occhi degli altri’.
Se l’identità designa la preziosa unicità dell’essere umano, ciò ci rende tutti unici e preziosi. La soluzione per risolvere conflitti interiori o esterni, individuali o collettivi, è mettersi in discussione, attraverso il dialogo e la capacità di ascolto”.
Ma è solo l’inizio. Il festival vedrà anche il ritorno in Italia, dopo sei anni di assenza, di Glenn Cooper e l’esclusiva presenza di Fernando Aramburu, a cui sarà conferito il Taobuk Award for Literary Excellence, nell’ambito di un evento realizzato in collaborazione con Ambasciata di Spagna e Instituto Cervantes di Palermo. In scena, il 23 giugno, Alessandro Baricco con il suo “Tucidide. Atene contro Melo”, in collaborazione con Scuola Holden.
Sono tanti, tantissimi – circa 200 – gli ospiti eccellenti, provenienti da tutto il mondo, attesi a Taormina dal 20 al 24 giugno. Scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti. Tutti insieme per riflettere sull’identità, comprenderne la problematicità, condividerne la ricchezza, ma anche ribaltarne il significato. Per recuperarne il senso plurale e inclusivo, tenendo al centro la nostra relazione con l’altro, il nostro essere con il mondo come fattore determinante del nostro essere nel mondo.
Ci saranno anche il Commissario Europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Presidente di Fondazione MAXXI Alessandro Giuli, il curatore di Biennale Architettura Carlo Ratti, gli economisti Carlo Cottarelli e Mario Monti, la scienziata Ilaria Capua, la scrittrice Stefania Auci, il Direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, il giornalista Federico Rampini, il Direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, la scrittrice spagnola Rosario Villajos, lo scrittore israeliano Etgar Keret in un esclusivo dialogo con Jonathan Safran Foer, realizzato in collaborazione con Università di Catania.
IL PROGRAMMA COMPLETO è disponibile cliccando qui
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APPROFONDIMENTO SU JON FOSSE
Il premio Nobel per la letteratura Jon Fosse a Taobuk 2024, con il conferimento del Taobuk Award
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Ancora un premio Nobel a Taobuk, che anno dopo anno, edizione dopo edizione, è sempre più palcoscenico internazionale della letteratura, della scienza e delle arti, richiamando a Taormina le voci più autorevoli del nostro tempo per scandagliare le istanze più urgenti dell’attualità.
Dopo avere ospitato 10 premi Nobel, tra cui l’anno scorso Annie Ernaux, Nobel per la letteratura 2022, 2 premi Pulitzer, 3 premi Oscar, il festival è pronto ad accogliere, nell’ambito della sua 14esima edizione, Jon Fosse, che nel 2023 è stato insignito con il più alto riconoscimento per la letteratura, il premio Nobel.
Lo scrittore, poeta, drammaturgo e intellettuale poliedrico norvegese il 22 giugno, in occasione della tradizionale serata di Gala trasmessa su Rai 1, riceverà nella suggestiva cornice del Teatro Antico di Taormina, il prestigioso Taobuk Award riservato alle eccellenze del mondo letterario, artistico e scientifico e consegnato negli anni passati ai premi Nobel Orhan Pamuk, Mario Vargas Llosa, Svetlana Aleksievič, Olga Tokarczuk e Annie Ernaux, Giorgio Parisi per la Fisica, Shinya Yamanaka e Gregg Leonard Semenza per la medicina, ai premi Oscar Giuseppe Tornatore, Nicola Piovani ed Ennio Morricone e ai grandi scrittori internazionali come Isabelle Allende, David Grossman e Abraham Yehoshua.
Fosse, autore di grandi capolavori, da Melancholia fino al libro-mondo Settologia, ha fatto della prosa lo strumento per dire l’indicibile, del teatro la rappresentazione dell’inenarrabile e della sua mistica introspezione della condizione umana la sua personalissima impronta distintiva che gli ha consentito di sublimare la scrittura in una profonda esperienza spirituale, da condividere in connessione con la sensibilità del lettore. Una visione carica di valori, in cui la distanza apparentemente incolmabile tra l’infinitesimale e l’infinito si annulla per ricongiungersi nell’unità del Creato. La sua prosa si sonda lenta, cadenzata come un flusso di coscienza che indaga il significato supremo dell’esistenza, a tratti ipnotica attraverso l’uso di ripetizioni dall’effetto ritmico coinvolgente come in una danza.
“Scrivere per me è come pregare”: lo ha detto Fosse, restituendo in una frase il senso della sua opera negli ultimi 12 anni. Era il 2012 quando si convertì al cattolicesimo, come due secoli prima Alessandro Manzoni, che si affidò alla provvidenza del “Divin Fattore”, con la fede che diviene foriera di un’ispirazione profondamente ridisegnata che plasma ogni cosa e tramuta l’arte in una preghiera per quel continuo oscillare tra luci e ombre. Fosse, urlando sottovoce questa aspirazione a una dimensione assoluta, sciolta dalla caducità terrena, dissolve nell’atto creativo della scrittura i contorni del reale che si fanno visione e visionarietà fiabesca, fino a evocare l’aldilà e “un Dio di cui l’uomo non può fare a meno”.
Tutto ciò fa del premio Nobel norvegese uno scrittore e drammaturgo unico, uno dei cento geni del nostro tempo secondo il Daily Telegraph.
Una ulteriore presenza al Taobuk, che è un altro tassello importante nella storia del festival che in questi 14 anni è diventato un punto di riferimento nel palcoscenico culturale internazionale, restituendo a Taormina la sua vocazione letteraria millenaria che l’ha resa storicamente crocevia di culture e meta preferita di grandi scrittori, da Oscar Wilde a David Herbert Lawrence, da Tennessee Williams a Truman Capote.
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