Maggio 14, 2024

307 thoughts on “LETTERATITUDINE, IL LIBRO – VOL. II (sei anni di Letteratitudine)

  1. Cari amici,
    come ho scritto sul post, sono passati sei anni dalla nascita di Letteratitudine (il blog ha visto la luce nel settembre del 2006).
    Possono sembrare pochi, 6 anni… ma su internet hanno una valenza superiore (considerando i rapidi cambiamenti cui la Rete è assoggetata).

  2. Come dicevo, sono stati anni appassionanti, ricchi di stimoli e di interscambi (”condivisione” continua a essere una delle mie parole preferite)… ma sono stati anche anni di grandi sudate.
    Per questo, la ormai “mitica” camicia celeste della foto è diventata blu!
    (E le rughe aumentano e i capelli si diradano: lo so!)

  3. Scherzi a parte, ne approfitto per ringraziare di cuore tutti coloro che – con il loro contributo – hanno permesso a questo blog di crescere (siete davvero tanti: impossibile citarvi tutti).
    Grazie. Grazie di cuore a tutti voi!

  4. Uno dei frutti della seconda metà del percorso che abbiamo intrapreso insieme, è questo nuovo libro che nasce – appunto – dalle attività del blog.
    A essere sincero, ci ho pensato molto prima di decidermi a pubblicare il secondo volume di “Letteratitudine, il libro”.
    Venuto meno “l’effetto novità” dei tempi di “Letteratitudine, il libro – vol. I”, e trascorsi oltre tre anni (quasi quattro) da quel periodo, mi sono domandato se avesse ancora “senso” pubblicare un nuovo libro nato dalle discussioni online sviluppatesi su questo blog… proprio adesso che – a seguito dell’esplosione dei social network (Facebook e Twitter in testa) – si parla di (presunta) morte dei blog (giacché le comunicazione e gli “scambi” sembrano essersi spostati prevalentemente su quei versanti).

  5. Come ho spiegato sul post,
    dopo una lunga riflessione, ho deciso di procedere alla pubblicazione di questo volume per una ragione molto semplice: per lasciare traccia.

  6. Le discussioni on line, in qualunque contesto e in qualunque ambito, sono destinate a perdersi nel mare magnum delle Rete, alla stregua di gocce nell’oceano. Alcune di queste, a mio modo di vedere, meritano di essere salvate. La speranza è che, tra qualche anno (volendo essere ambiziosi, si potrebbe dire: tra qualche decennio), possano contribuire a fornire indicazioni su quali sono state le nostre abitudini, le nostre letture, il nostro modo di pensare, la nostra visione del mondo.

  7. Alcune di queste “gocce”, dunque, sono contenute in questo volume: il libro, appunto, che racchiude una porzione importante dell’esperienza online vissuta su Letteratitudine nel periodo che va dalla seconda metà del 2008 al 2011. Prima, però, di accennare ai contenuti di “Letteratitudine, il libro – vol. II – 2008/2011” (Historica, 2012), vorrei tentare di avviare una discussione “in tema”.
    Pongo, dunque, alcune domande…

  8. Per quanto riguarda i “contenuti” del libro…
    La prima parte del libro si intitola “Vista da Sud” e contiene la selezione di alcuni dibattiti DOM (Di Origine Meridionale). I primi sono incentrati sulle figure di tre scrittori e intellettuali siciliani di spicco e di indubbio spessore (Leonardo Sciascia, Giuseppe Bonaviri, Sebastiano Addamo). Segue un importante dibattito sulla “letteratura del nuovo Sud” (che prende spunto da un saggio pubblicato da Daniela Carmosino per i tipi di Donzelli), un dibattito sullo scottante tema dei clandestini e degli sbarchi (condotto dalla scrittrice e magistrato Simona Lo Iacono) e un estratto degli “scambi” che hanno visto il coinvolgimento della scrittrice catanese Elvira Seminara.

  9. La parte centrale del volume è dedicata alle discussioni incentrate su cinque libri: “Accabadora” di Michela Murgia, “La malattia chiamata uomo” di Ferdinando Camon, “La ragazza di via Maqueda” di Dacia Maraini, “Settanta acrilico, trenta lana” di Viola Di Grado, “Libertà” di Jonathan Franzen.

  10. La parte finale del libro è dedicata all’iniziativa culturale “Le strane coppie” proposta da Antonella Cilento (nella fattispecie troverete accoppiati Marcel Proust e Natalia Ginzburg) e al dibattito sul tema “Il blocco dello scrittore e quello del lettore”.

  11. Ne approfitto, infine, anche qui tra i commenti, per segnalare la prima presentazione di “Letteratitudine, il libro – vol. II”.
    Si terrà a Siracusa, il 10 novembre (con inizio alle h. 18), nella splendida Ortigia della cara amica Simona Lo Iacono (grazie di cuore, Simo!). L’evento si svolgerà presso la Galleria Roma, sita in Piazza San Giuseppe 2, Siracusa e ha come titolo: “Letteratura e cantastorie“.
    Oltre a Simona e al sottoscritto, parteciperà alla presentazione anche Alfio Patti (alias, l’aedo dell’Etna).

  12. @ Simona
    Cara Simo,
    raccontaci qualcosa – in generale – su questa tua rassegna culturale e letteraria che hai ideato e organizzato a Siracusa.
    E poi, se ti va (e se puoi), anticipa qualcosa sull’incontro che hai voluto dedicare a me e a “Letteratitudine, il libro”.

  13. Ultimo, importante, avviso. “Letteratitudine, il libro – vol. II” esce, per mia precisa scelta, in edizione limitata (confidando anche sull’esistenza della versione ebook). Chi vorrà, potrà acquistarlo nelle librerie online, oppure richiedendolo direttamente all’editore su info@historicaweb.com (che, per l’occasione, si è impegnato a vendere il libro con uno sconto significativo).

  14. Cari amici,
    non vi tedio ulteriormente con i miei commenti a raffica.
    Vi ringrazio anticipatamente per la vostra partecipazione a questa discussione (che auspico “cospicua”) e vi auguro una splendida serata e una serena notte.
    Io potrò tornare a intervenire domani sera…

  15. Carissimo Massimo, è da tempo immemorabile che non vengo più da queste parti, con l’avanzare dell’età ho preferito dedicarmi sempre meno al computer e coltivare l’orticello, ma ti ricordo sempre con grande affetto. Ho trascorso momenti bellissimi nel tuo blog, mi ha fatto crescere moltissimo, il confronto con gli altri è stato formativo. Ritengo Letteratitudine di fondamentale importanza per la mia carriera letteraria. Ricevi i miei auguri di cuore per questo nuovo libro. Spero di poter venire alla presentazione di Siracusa. Un abbraccio

  16. Ciao Massimo, io seguo Letteratitudine da relativamente poco tempo. Quello che più mi ha colpito è il tuo tentativo di indurre a ragionare, a riflettere, sui temi trattati dai libri.
    La lettura che diventa non solo piacere, ma anche occasione per una riflessione ulteriore e postuma.

  17. E poi anche la possibilità di poter dialogare in un contesto sereno, che favorisce appunto la riflessione.
    Purtroppo non sempre posso partecipare, per problemi di tempo. Però seguo, leggo.

  18. Una bella notizia, Massimo. Spero che il tuo auspicio di “lasciare traccia” possa trasformarsi in realtà negli anni che verranno.
    Che poi “lasciare traccia” è la speranza di tutti coloro che scrivono.

  19. Però forse qui la differenza è che tu ti poni l’obiettivo di “lasciare traccia” di ciò che hanno scritto altri su questo blog a seguito degli stimoli che hai lanciato.
    Cari saluti.

  20. allora, lo dico subito.
    togliere quella foto, con quel faccino rassicurante incastonato nella camicia celeste, è stato un colpo basso.
    stasera avrò difficoltà a dormire. è bene che tu lo sappia.

  21. di questo luogo mi è sempre piaciuto il fatto che è possibile andare in profondità. che è pure possibile esprimere opinioni anche opposte senza scannarsi e senza insulti.
    e poi, certo, i libri.
    e poi, la camicia celeste (anche se era azzurrina).
    questa nuova è blu. non ci piove.

  22. 1. Come è cambiata la letteratura in questi sei anni?
    Si è badato molto di più alle vendite. Più di prima, si è cercato di inseguire il gusto del lettore.

  23. 2. E l’editoria?
    E’ stata sempre più gestita da manager tout cour, piuttosto che da “specialisti” del libro

  24. 3. Qual è il post, la discussione, o il “momento letteratitudiniano”, che ricordate con maggiore piacere e nostalgia?
    Non seguo il blog dall’inizio, ma ho molto amato i dibattiti allargati con il coinvolgimento di più scrittori: tipo “dibattito sul romanzo storico” o “letteratura e vampiri”

  25. Concordo sull’idea e sulle motivazioni che hanno spinto alla pubblicazione di un nuovo libro-letteratitudine.

  26. Ci capitai per caso, gironzolando tra i vari siti letterari, mi colpì il titolo, Letteratitudine, nel mio immaginario una sorta di coordinate di navigazione, come latitudine e longitudine. Invero tale fu poi l’esperienza che ne derivò, toccare porti di conoscenza, letterari e umani, una pienezza di viaggio.
    Molti gli amici acquisiti attraverso le conversazioni tra commentatori, come pure molte le occasioni di ampliare le mie letture e conoscere nuovi, per me, autori.
    Amicizie che si sono consolidate in questi anni, alcune così tenacemente da aggiungere significato alla mia vita.
    Ringrazio la generosità di Massimo nel porsi ospite attento e sensibile.
    Ricordo in particolare un dibattito per la scelta tra due libri, due autori entrambi prestigiosi, Roth e McCarthy.
    Le simpatiche diatribe tra Gregori e Sozi, gli interventi in rime di Simona Loiacono, Gea e miei.
    In particolare una “camera” dedicata alla poesia in cui ebbi modo di apprezzare ottimi poeti e alla quale partecipai con entusiasmo, benevolmente accolta, anche io. E la presentazione di un libro della Maraini.
    Impagabile poi l’attenzione ai fermenti culturali e sociali del nostro Ospite, l’autenticità della sua passione per la letteratura.
    A sorprendermi ancora, la garbata, costante anicizia che resiste al tempo.
    Un abbraccio affettuoso, Massimo.
    E cari saluti a tutti gli amici di sempre.
    cristina

  27. Caro Massimo,
    Letteratitudine vive e “palpita” anche sulla carta, finalmente. E per la seconda volta. Bella cosa, foriera di cultura che resta e di utilità pratica.
    Certo, è cambiata, si adegua ai tempi, non rimane una cosa chiusa, che sbiadisce o diventa logora. Bene hai fatto a cambiar camicia (ridere, please).
    D’altronde cambia la società, cambiamo anche noi (con qualche ruga in più, con qualche capello in meno, come dici), ma con tante conoscenze acquisite anche, per non dire soprattutto, da Letteratitudine, ovvero un’enciclopedia letteraria corale.
    Ad maiora a te e a tutti gli appassionati letteratitudiniani, di cuore,
    A.B.

  28. Carissimo Massi,
    che gioia smattina svegliarsi con questo annuncio! I sei anni di “Letteratitudine”! E poi…l’esperienza su carta, per lasciare traccia e perchè il libro resta comunque “il luogo”, uno spazio interiore che non tramonta nè dimentica…

  29. E’ vero, caro Massi, sono stati anni di cambiamenti, di crescita, di riflessione sul senso della scrittura e della parola. E’ cambiata l’idea del libro, è cambiato il suo formato, la concezione dello scambio letterario. La rete ha dato impulsi, moltiplicato gli sguardi, ha dilatato i confini e la memoria. Eppure, resta la nostra necessità di raccontare le ferite e gli amori, la fine e l’inizio, i sogni e la loro caduta.
    Resta intatto, insomma, il bisogno di trasformare l’esperienza umana in arte, di credere nell’oltre e nell’altro, di conoscersi attraverso la discesa nel cuore.

  30. Carissimo Massi, la presentazione di “letteratitudine, il libro” avverrà, come hai detto tu all’interno di una rassegna letteraria che ho organizzato qui a Siracusa e che intende mescolare la letteratura a tutte le arti….
    Come ben sai abbiamo già avuto due appuntamenti:
    1)Letteratura e cucina (in cui ho presentato un libro di memorie avvalendomi dei sapori antichi e della perizia di uno chef che in estemporanea ci ha proposto gusti della Sicilia più cara alla nostra memoria)
    2)Letteratura e Baule dei sogni (in cui da un vecchio baule uscivano fuori i sogni del libro: un fauno in carne e ossa, – ossia un bravissino attore di teatro – un teatrino con marionette parlanti….)

  31. La rassegna – che si avvale del supporto e dell’affetto della “Galleria Roma”, una deliziosa galleria d’arte nel cuore del centro storico – ha lo scopo di porgere la lettura dei libri in modo fantasioso, leggero, accattivante. Per insinuare un sogno che ispiri bellezza, per dare ristoro all’anima affaticata, per seminare l’idea che la letteratura è sempre stata una compagna di viaggio e che – per raccontarla – servono altri compagni…tutte le arti.

  32. E’ per questo che presenterò “Letteratitudine il libro” avvalendomi dell’aiuto di un vero cantastorie….e inaugurerò il terzo appuntamento della rassegna:
    LETTERATURA E CANTASTORIE

  33. L’idea parte dalla considerazione che tu, caro Massimo, sei stato in questi anni il nostro cantastorie, e il cantastorie della letteratura italiana.
    Il cantastorie è infatti colui che si fa portatore di memoria, divulgatore di parole, cantore di fatti e di sogni.
    Si mette in strada, il cantastorie, non si risparmia, non lesina attenzione, accoglie tutto e tutti, porta in spalla cartelloni e chitarra. Chiude la notte col sorriso di tutte le stelle.

  34. Grazie a lui, porgerò “Letteratitudine” come facevano gli antichi menestrelli, dando corpo ai “cunti”…
    Ci saranno poi tante sorprese…ma preferisco che sia Massimo a scoprirle sabato, e a godere pienamente la sua festa.
    Magari dopo, a presentazione avvenuta, ne riparleremo!
    Buon compleanno, letteratitudine!
    E buona mattina a tutti!

  35. Carissimo Massi e carissimi amici,
    Letteratitudine è stata compagna di vita, amica e maestra per me in questi anni. Qualche volta che il tempo è stato tiranno e mi ha impedito di essere più presente ne ho sentito la mancanza come quando non chiami un vecchio amico per sapere come sta e te ne rammarichi.
    E’ stata anche luogo dell’anima e della mente per poi diventare luogo fisico di incontri e mani che s’intrecciano e nomi che si sono fatti sguardi. E’ stata la magia dei nuovi amici e della gioia della condivisione.
    Com’è cambiata la letteratura e come l’editoria?In genere direi che si è dilatata nello spazio e nelle possibilità, non sempre nella qualità ma forse sta cambiando anche il nostro concetto di valutare.Nello specifico per me è stata l’opportunità feconda di ascoltare leggere e confrontarmi qui, in questo splendido blog, ed imparare.

  36. I post a cui sono legata di più? sarebbe facile dire un po’ tutti ma voglio assumermi la responsabilità di scegliere, quindi dirò, a pancia, quello sui padri! Non vi ho letto solo considerazioni sapienti ma parole dettate dal cuore, sguradi autentici che mi hanno sospinta a vedere le cose sotto tanti aspetti diversi che non avevo prima considerato. Con grande tenerezza ricordo le voci dei padri, e lo scambio di racconti di storie autentiche e sincere. Ecco per me, nel giorno di questo festeggiamento di letteratitudine, è importante ringraziare tutti coloro, (compreso te Massi che sei stato un perfetto padrone di casa), che hanno avuto la semplicità e il coraggio di essere se stessi, non insegnando dietro una cattedra, ma aprendo il cuore e rivelando con parole semplici, ognuno a suo modo, ciò che sentivano dentro.Questa è stata in questi anni per me la rara perla che ci ha donato il blog con la delicatezza e la forza di non mettere mai alcuno di noi in un angolo stretto. Dunque lunga vita al blog e al libro! Buona festa a Siracusa che nelle manine di Simona sarà stupenda!!! bacio

  37. Caro Massimo
    Auguri per i sei anni di Letteratitudine! Ti seguo sempre e trovo straordinario il tuo lavoro. Grazie,
    Christiana

  38. Buon lavoro e complimenti per tutti gli anni che hai dedicato a Letteratitudine
    abbraccio
    patrizia

  39. Esimio dottor Maugeri,
    io scoprii il suo blog proprio nel mese di Novembre, alla libreria Tertulia di Catania. Spassavo lì per la mia consueta esplorazione serale in quel del teatro Massimo (ah….nomen omen, ovvero nomina sunt omina…e il teatro MASSIMO era già un destino e un presagio)…quando fui attratto da una conversazione letteraria.
    Che dire, entrai.
    Era ospite Daniela Carmosino, che presentava un suo saggio sulla letteratura siciliana. La libreria era gremita, e lei, dottor Maugeri, presentava con tutto garbo una discussione che si fece accalorata.
    C’era la signora Tea Ranno, la dottoressa Lo Iacono, il signor Salvo Zappulla, e tanti altri …
    Io la raggiunsi a presentazione avvenuta e le chiesi l’indirizzo del blog.
    Da allora (e saranno tre anni) questo luogo mi è caro, è promanazione di quella mia “passiata” letteraria, aggiunge sale alla vita, mi popola di corpi e di ombre, è la mia soffitta delle memorie, e – sorprendentemente – mi ha dato un futuro, sebbene alla mia veneranda età disperassi d’averne ancora uno….

  40. …Poi tutto divenne caro. Le discussioni, i partecipanti, i libri, gli articoli, le sollecitazioni intelligenti delle sue domande…
    Come fare a scegliere, caro Dottor Maugeri, caro e geniale ragazzo?
    Questi ultimi anni, grazie a lei, sono diventati preziosi e unici…e anche la vecchiaia, pur con le sue lentezze, pur con i suoi lutti, pur con il peso di tante afflizioni del corpo che non fa più il suo dovere, si è trasformata in una stagione bella.
    Grazie, caro amico
    il suo
    Professor Emilio

  41. Caro Massimo,
    forse il mio primo commento in un blog è avvenuto proprio tramite Letteratitudine.
    L’esperienza con il tuo litblog è stata per me molto importante. Mentre muovevo i primi passi virtuali in Rete, con mille attenzioni perchè in numerosi siti imperava la litigiosità e perfino la volgarità e l’insulto – un riflesso forse di quello che succedeva in ambiti più vasti e di potere -, trovavo presso Letteratitudine una gentilezza, la tua gentilezza soprattutto, d’altri tempi.
    E questa esperienza non ha rappresentato per me soltanto una conoscenza di ombre. Ho avuto il piacere di incontrare direttamente diversi dei suoi partecipanti, e talvolta in più occasioni. Letteratitudine inoltre mi ha permesso di conoscere molti nuovi autori e opere di altissima qualità. E di tutto ciò ti ringrazio tantissimo e ti faccio mille complimenti per questo “Letteratitudine – vol. 2”. Purtroppo non potrò essere presente alla presentazione organizzata da Simona, ma spero (a Roma, a “Più libri più liberi”?) di poterti incontrare presto, insieme a Simona e ad altri amici del tuo litblog.

    Cerco di rispondere brevemente alle tue domande.
    1) Molti autori sono stati troppo assorbiti, in una sorta di asfittica autoreclusione, dalla letteratura di genere. Ma spesso si vende la propria anima al… mercato.
    In Italia mi è sembrato di assistere a una frammentazione, forse sintomo di disorientamento, ma anche di ricerca di nuove strade, e a una commmistione di registri letterari diversi. Più volte ho letto la definizione di “non-romanzo” relativa a un libro in cerca di nuovi sentieri narrativi e linguistici. Altre volte il confine tra poesia e prosa è divenuto evanescente e si sono manifestati due fenomeni opposti: la diffusione di opere molto brevi e talvolta frammentarie e il proliferare di volumi da cinquecento pagine e più. Penso che attualmente si stiano spargendo i semi d’una letteratura che troverà presto un suo carattere più stabile e di qualità.
    2) L’editoria affanna e in Italia si legge di meno, e così funziona il prodotto-libro ben confezionato dove però all’interno non c’è nulla. Il libro, con i pochi soldi in tasca per la maggioranza delle persone, è divenuto quasi un bene di lusso. Le grandi case editrici dominano ancor di più il mercato e dirigono con maggior autoritarismo il gusto, mentre le piccole case editrici, tantissime, devono fare i conti con i propri spiccioli rimasti e con una porzione minima e residua del mercato librario.
    3) Il dibattito su Giuseppe Bonaviri, e anche quello su Sciascia e Addamo (ho conosciuto il suo potente “Il giudizio della sera” proprio tramite Letteratitudine). L’omaggio a Rigoni Stern.
    E poi Luciano Comida.
    E “Italia De Profundis” di Genna. E infine un “carnevale letteratitudiniano” di qualche anno fa, divertentissimo, e i vari “giochi” letterari interni, caratterizzati da notevole eleganza e umorismo, come, ad esempio, le gare per scegliere il miglior libro dell’anno.

  42. anche io ho conosciuto il blog nella stessa occasione descritta dal prof. emilio! eravamo da tertulia, io e i miei colleghi, proprio all’inizio del nostro terzo anno accademico…

  43. ora molti di noi sono laureati, chi in cerca di occupazione, chi già fuori, a trovare ventura in altre città, chi rimasto in facoltà a fare da assistente, siamo insomma siamo cresciuti con il blog…

  44. abbiamo poi incontrato personalmente massimo in varie occasioni…alla fiera di torino, in altre conferenze, e anche presso la facoltà di lettere di catania, dove ha tenuto un brillantissimo corso proprio sui rapporti tra letteratura e rete…
    e devo dire che il blog risente del suo estro, della sua intelligenza, della sua apertura. bravo, massimo, e lunga vita a questa tua meravigliosa creatura.
    e giusto per sottolineare il concetto clicca qui
    http://www.youtube.com/watch?v=_4X8YsFQRtg

  45. Buongiorno a tutti,
    sono Francesco Giubilei di Historica edizioni. Intervengo innanzitutto per ringraziare Massimo non solo per l’ottimo lavoro che ha fatto con questo libro – il secondo che pubblica con noi – ma anche per fare i miei complimenti a questo spazio letterario che da 6 anni e’ un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli amanti dei libri e della letteratura.
    Alcune informazioni sul libro. Scrivendo a info@historicaweb.com il libro e’ in vendita a 18 euro invece di 22 con due modalita’ di spedizione di cui una con spese a nostro carico.

  46. Caro Massimo,
    ma che bella notizia! Finalmente è ufficiale. Esce il secondo libro di Letteratitudine.
    Hai fatto benissimo. Sono d’accordo con tutte le tue considerazioni, soprattutto con quella secondo cui il libro ha molte più possibilità di dare testimonianza nel tempo.
    Bene, bravo, bis. Anzi, tris (pensando già al terzo libro).

  47. 1. Come è cambiata la letteratura in questi sei anni?
    E’ cambiata. Come hanno detto altri si puntato un po’ troppo alla quantità, un po’ meno alla qualità. Ma siamo ancora in tempo per tentare una retromarcia.

  48. 2. E l’editoria?
    Il cambiamento principale è segnato dall’avvento dell’ebook. Ne abbiamo parlato più volte, proprio qui.
    Nel 2006 non si parlava ancora di ebook

  49. 3. Qual è il post, la discussione, o il “momento letteratitudiniano”, che ricordate con maggiore piacere e nostalgia?
    Mi ricordo con particolare nostalgia i dibattiti/gioco. Perché non li riproponi, Massimo? In tanti ti hanno chiesto di riproporre, per esempio, il post dei 10 libri più belli di tutti i tempi. Quand’è che lo farai?

  50. Caro Massimo, naturalmente acquisterà il libro. Ma lo acquisterò di carta. L’ebook ancora non mi sconfinfera a sufficienza.
    Ciao!!! 🙂

  51. @ Salvo Zappulla
    Caro Salvo,
    grazie per le tue parole affettuose e per la tua testimonianza d’affetto. Quando e se avrai voglia di tornare a partecipare alle discussioni che propongo, ti assicuro che continuerai a sentirti a casa.

  52. @ Cristina Bove
    Mia cara Cristina, grazie di cuore anche a te. Non sai quanto sia importante per me leggere anche la tua testimonianza di affetto e amicizia che ricambio con tutta l’anima. Grazie per essere ancora qui, dopo tutti questi anni.

  53. @ Ausilio Bertoli
    Caro Ausilio,
    grazie anche te per il tuo commento (e sì, ormai la camicia è blu!). Ne approfitto per ringraziarti per il garbo e la lucidità dei tuoi interventi. Li ho sempre apprezzati e continuerò a farlo. Tu continua a intervenire, però…:)

  54. @ Simona
    Cara Simo,
    mia carissima amica e compagna di scrittura. Grazie per la condivisione che ha caratterizzato questi nostri anni. E grazie per la tua generosità nell’aiutarmi a portare avanti il progetto Letteratitudine.
    Ne approfitto per dire che sono molto felice degli esiti del nuovo spazio dedicato al rapporto tra “diritto e web: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/category/le-nostre-vite-tra-diritto-e-web/
    E naturalmente grazie di cuore per aver organizzato la bella presentazione di sabato prossimo.
    Come tutte le cose che organizzi tu, sarà di certo un successo! 🙂

  55. Ehi, siamo intervenuti contemporaneamente!
    Telepatia! 🙂
    E sì, ricordo benissimo quel dibattito… e il poema “dantesco” che riuscisti a realizzare per supportare “La strada” di Cormac McCarty (che poi vinse la competizione).
    E’ vero! Quanta strada fatta insieme!
    Ma il percorso è ancora lungo, cara Socia!
    Una buona notte a te.

  56. Grazie a te, Massi.
    Sabato sarà una grande festa. Verranno letteratitudiniani da tutte le parti…ci saranno persino gli studenti e gli amici che in tutti questi anni hai aiutato a crescere artisticamente.
    Tutti intorno a te per ringraziarti e per augurarti ancora tanti successi, da bravissimo blogger e da meraviglioso scrittore!
    Tanti auguri!

  57. Grazie ancora, cara Simo. Sarà una bellissima festa! Per me è un privilegio e un onore poter partecipare ed essere uno dei protagonisti della tua bellissima rassegna letteraria e artistica.

  58. Caro prof. Emilio,
    ogni volta che leggo un suo commento finisco con il sorridere e con l’essere ricolmato di serenità. Le sue parole sono sempre un concentrato di cultura e di saggezza. Sono felice di averla conosciuta e incontrata in quella sera catanese alla libreria Tertulia.
    E grazie per avermi seguito online su questo blog.

  59. @ Subhaga Gaetano Failla
    Caro Gaetano,
    grazie di cuore anche a te per il contributo e per il supporto che hai voluto donarmi in questi anni. È stata una vera gioia aver avuto la possibilità di incontrarci fisicamente (dopo la conoscenza online), come è avvenuto tra tanti di noi.
    Come ben sai, sei uno dei protagonisti di “Letteratitudine, il libro – vol. II”.
    Ancora grazie per tutto.

  60. Grazie anche a terzo anno di lettere moderne per il sostegno e per le parole affettuose.
    E grazie per il video bellissimo su YouTube che hai voluto dedicare a questa creatura che è Letteratitudine.

  61. @ Francesco Giubilei
    Caro Francesco, grazie di cuore per aver condiviso con me (dopo l’esperienza di “L’ebook e (è?) il futuro del libro) questa nuova avventura editoriale.
    Ho visto nascere Historica e continuerò a seguire la tua casa editrice con immutato affetto anche quando non sarai più il più giovane editore italiano. 😉
    Ne approfitto per dire che – venuta meno la possibilità di pubblicare il nuovo libro di Letteratitudine con Azimut – ne ho parlato solo con Francesco (senza nemmeno provare a rivolgermi ad altri editori). E senza il suo entusiasmo, non so se avrei dato alle stampe questo libro.
    Dunque, grazie, caro Francesco.

  62. @ Amelia Corsi
    Cara Amelia,
    grazie mille anche a te per il tuo supporto e per l’affetto.
    Quando mi accingo a porgere le mie “solite domande”, a volte mi dico: “E se poi non risponde nessuno? Che figura ci faccio?”
    Poi, però, mi dico: “Ma no, come minimo ci saranno le risposte di Amelia”.
    Grazie di tutto, mia cara.

  63. Mie splendide amiche, miei carissimi amici, per stasera chiudo qui.
    Ancora grazie per i vostri interventi. Spero che ne possano giungere di altri.
    A tutte e a tutti, una serena notte!

  64. Grazie a te, caro Massimo. Perché non ci racconti quali sono stati i momenti più salienti di questi sei anni di Letteratitudine?

  65. Hey, mica mi ero accorta del cambio di look. Complimenti per la nuova foto e per il nuovo libro.

  66. Caro Massimo orbene. Rispondo a un po’ delle tue domande. Io qui me sento una colonna me sento:)
    1 -2. dunque in un certo senso, la buona letteratura non cambia mai, giacchè per la buona buona letteratura la contingenza storica è un vestito, uno strumento, una cosa che si mette addosso. Quindi saranno cambiati i vestiti, e certamente l’editoria ha seguito una tendenza già in atto – cose di cui abbiamo spesso parlato.
    3. Io conservo ricordi di potenti scsazzate, e particolare affetto per i momenti di gioco, quando che ne so il nobel lo davamo noi, oppure i post più leggeri.
    4. ma sono un sacco di pagine:))) mi pare molto bello!

  67. Carissimo Massimo,
    che gioia sarà sabato ritrovarsi tutti insieme per questa straordinaria festa organizzata da Simona!
    Complimenti per la tua ultima fatica e soprattutto grazie, perché Letteratitudine è diventato il faro per tutti noi che amiamo scrivere e soprattutto leggere. E’ punto di riferimento costante e miniera di preziosi consigli che restano in archivio, a sedimentare, pronti alla rilettura quando occorre.
    Sei come una “banca dati” cui attingere per tutto ciò che riguarda il panorama letterario contemporaneo.
    Se non è un cambiamento questo … nel mondo della letteratura!
    Sei il nostro nocchiero che registra costantemente, su questo delizioso diario di bordo, ogni evento, ogni variazione, ogni arrivo e ogni partenza … in questo agitatissimo mare della carta scritta che, con la sua immensità, potrebbe provocarci smarrimento.
    Di getto direi che sei proprio TU a costituire la novità, con la tua voglia contagiosa di condivisione. Ci hai permesso di incontrarci sul tuo blog e conoscerci, condividendo le nostre idee.
    A tal proposito, il dibattito che mi ha appassionato di più è stato, appunto, quello sulla narrazione “condivisa” della Coda di pesce che inseguiva l’amore… una vera alchimia, sia sulla carta che sul blog! Mi torna in mente una nota melodia … Imagine
    “Immagina un mondo
    senza necessità di avidità o rabbia
    una fratellanza tra gli uomini,
    immagina tutta le gente
    condividere il mondo intero…”
    “Immagina gli scrittori dialogare fra loro,
    condividere sogni piuttosto
    che rivaleggiare e guardarsi di traverso,
    criticandosi alle spalle…”
    … e va bene, ho barato! Gli ultimi quattro versi John Lennon non li ha scritti, però scommetto che se avesse conosciuto Letteratitudine li avrebbe almeno pensati!
    Mi riservo di rispondere ancora, e con più calma, alle tue domande.
    Ancora grazie e complimenti. A prestissimo.

  68. @ Massimo
    Mi sa che, per una volta, ci siamo scambiati i ruoli. Io pongo le domande, tu rispondi.
    Mi piace 🙂

  69. Che bello leggere i commenti degli altri amici di Letteratitudine.
    Un saluto affettuoso a tutti.

  70. riflessione della sera.
    dare dell’obama a qualcuno è un complimento, dare del politico italiano è un’offesa.
    ma sto andando fuori tema.
    chiudo palesando tutta l’invidia per coloro che avranno la possibilità di partecipare alla presentazione di sabato organizzata dalla divina simona.
    ‘notte.

  71. Sei anni.
    Una vita.
    Festeggiamo sei anni delle nostre vite, in cui LETTERATITUDINE c’è stata. E ha cambiato il modo di approcciarsi alla rete e ai libri. Parlo per me naturalmente.

    I momenti più belli sono stati quelli in cui mi sono confrontata con amici o sconosciuti, accomunati dal desiderio di scambio. Gli scherzi, le parodie.
    Il dibattito sul mio libro, il più bello che ci sia stato in rete e del quale ringrazio ancora Massimo e tutti gli intervenuti.
    L’editoria muta pelle come un serpente, ma i testi, la voglia di esprimersi raccontare poetare non cambieranno mai.
    E book o carta, il libro è un libro è un libro.
    E LETTERATITUDINE è LETTERATITUDINE.
    🙂

  72. Caro Massimo, complimenti! “La lontananza sai è come il vento……mi riferisco agli anni passati quando ero di casa nel tuo blog specialissimo e condividevo i pensieri e l’anima degli amici di scrittura.

  73. 1. Come è cambiata la letteratura in questi sei anni?

    Mi sembra che si siano dati ulteriori impulsi alla pubblicazione e vendita di prodotti commerciali, magari anche piacevoli, ma che di certo non possono definirsi Letteratura, oppure si possono classificare come “mala letteratura”.

  74. 2. E l’editoria?

    Beh, l’editoria è tesa a produrre utili nell’immediato e quindi ecco lo sviluppo del prodotto commerciale. Un tempo c’erano gli editori che investivano siu quegli autori che avevano da dire qualche cosa di nuovo e che in quanto tali non avrebbero trovato un immediato gradimento, rassegnandosi quindi a investimenti poco fruttiferi all’inizio. Tecnicamente la novità è l’e-book, che francamente non mi piace, perché sono troppo affezionato al profumo della carta, al sottile piacere di sentire il contatto con i miei polpastrelli, alla possibilità di vedere i libri ben allineati nella mia libreria.

  75. 3. Qual è il post, la discussione, o il “momento letteratitudiniano”, che ricordate con maggiore piacere e nostalgia?

    Purtroppo le mie frequentazioni di questo bel blog sono diventate sporadiche, ma per quel mi sovviene sono stati molti i post interessanti; la mia preferenza va a quelli su Sciascia e Bonaviri, due autori che amo molto.

  76. Carissimi amici, grazie di cuore per i vostri nuovi bellissimi commenti.
    Perdonate il ritardo delle mie repliche, ma ho avuto qualche difficoltà a intervenire.
    Spero di riuscire a recuperare domani pomeriggio (avrò il piacere di salutarvi e ringraziarvi uno per uno).
    Intanto ne approfitto per augurarvi una serena notte.

  77. Partiamo da qui…
    Siamo nel settembre 2006. Il mio primo romanzo, “Identità distorte”, è stato pubblicato da più di un anno. Per esigenze famigliari, anche legate alla nascita della mia secondogenita, ho difficoltà a frequentare le librerie e i classici luoghi d’incontro culturali. Così apro questo blog. Il nome è una sorta di acronimo derivato dalla combinazione del termine “letteratura” con “attitudine”, “latitudine”, “solitudine”.

  78. L’idea è quella di creare un luogo di incontro virtuale tra coloro che hanno a che fare con i libri: scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti, operatori culturali. Ogni libro, mi dico, contiene un mondo e affronta temi diversi; ogni tema può essere meritevole di riflessione; ogni riflessione può essere oggetto di dibattito. Così pubblico il primo post e invio il link per email a una decina di amici. Da quel momento il successo è crescente. Si innesca il passaparola e fioccano richieste di iscrizione alla mia newsletter all’indirizzo letteratitudine at gmail.com.
    Ne arrivano a decine, quotidianamente, da ogni parte del mondo (oggi il numero di iscritti ha superato quota trentamila).

  79. Perché Letteratitudine è riuscito a emergere tra decine di migliaia di blog? Me lo sono chiesto più volte. Non è facile trovare risposta. Posso immaginare che il “successo” sia dipeso dalla scelta di non parlare di sé, ma di far parlare gli altri; e, magari, dal credere fermamente nei valori della cultura e della lettura; o dal garantire, nelle discussioni online, un clima di serenità e di garbo (in controtendenza rispetto alle risse telematiche dilaganti); o, forse, dal mettere in contatto scrittori noti e diversi tra loro (come – ne cito alcuni a titolo di esempio – Dacia Maraini, Valerio Evangelisti, Paolo Di Stefano, Michela Murgia) con il pubblico dei lettori; e – perché no? – dal tentativo (direi riuscito) di creare un ponte tra i critici militanti della rete, quelli della carta stampata e gli accademici (puntando ad abbattere i loro reciproci pregiudizi); o, ancora, dall’apertura di seguitissime rubriche affidate ad altri autori (è il caso, ad esempio, di “Letteratura è diritto, letteratura è vita”: uno spazio di discussione, a metà tra diritto e letteratura, affidato alla nostra ottima Simona Lo Iacono).

  80. Parlare con tutti, accogliere le opinioni più diverse, adottare lo stesso comportamento basato sul rispetto e sull’ascolto a prescindere dalla “fama” dell’ospite di turno. Forse (e sottolineo “forse”) sono questi i motivi salienti che hanno decretato la fortuna di questo blog… nato, peraltro, nel Sud del Paese, distante dai centri nevralgici dell’editoria e della comunicazione letteraria (ma si sa: Internet è un luogo/non-luogo).

  81. Ripercorrendo con la memoria i “passaggi cruciali” che hanno segnato questa crescita, penso alla pubblicazione di “Letteratitudine, il libro”, avvenuta nel dicembre 2008, un saggio/rassegna nato dalle discussioni on line del blog: un esperimento letterario/editoriale che incuriosì moltissimo (con ampi riflessi sulla carta stampata nazionale); penso a quella frase “forte” di Ferdinando Camon (scrittore e critico letterario classe ‘35, vincitore dello Strega e del Campiello) evidenziata su un articolo a mezza pagina su “Tuttolibri” del quotidiano “La Stampa” (esito a dirlo, scrive Camon, ma probabilmente questo blog è la pianta che nasce sulla tomba della terza pagina). Siamo nel febbraio del 2009 e questo pezzo di Camon segna il crollo del muro del pregiudizio da parte della “critica ufficiale” nei confronti della comunicazione letteraria in Rete (quella “seria”, almeno). È un momento importante. Sento gli occhi dell’intera società letteraria puntati addosso.

  82. Intanto il passaparola travalica i confini nazionali. Ricevo mail da lettori e italianisti residenti nelle più disparate località del pianeta (tempo fa è stato tradotto in lingua estone un post di Letteratitudine dedicato a Bonaviri); mi giungono richieste di collaborazione da parte di alcuni Istituti Italiani di Cultura e Società Dante Alighieri sparse per il mondo. Mi telefonano da un network nazionale australiano, perché vogliono che racconti in radio l’esperienza del blog.

  83. Nel maggio del 2009 apro il progetto “Babelit” (acronimo che deriva da due parole inglesi: babel e literature): uno spazio dedicato alle discussioni bilingue e all’incontro con autori stranieri (con il supporto di un interprete). La prima ospite è la scrittrice tedesca Birgit Vanderbeke. L’idea piace molto al critico Bruno Pischedda, che ne parla in dettaglio nel saggio “Tirature 2011″ curato da Vittorio Spinazzola.
    Ma seguono altri dibattiti, con altri ospiti. Da ultimo, quello con lo scrittore cubano Amir Valle.

  84. Tra la fine del 2009 e gli inizi del 2010, il direttore della milanese Radio Hinterland mi propone di condurre una trasmissione culturale: nasce così “Letteratitudine in Fm”, un programma radiofonico di libri e letteratura curato e condotto dal sottoscritto e integrato con il blog (dove inserisco le registrazioni delle puntate trasmesse in Fm). In breve tempo anche l’esperienza radiofonica raggiunge risultati inattesi: molti protagonisti della cultura e della letteratura italiana incrociano la loro voce con la mia.

  85. Intanto le discussioni on line continuano ad avvicendarsi. Pubblico articoli che, in alcuni casi, ricevono oltre mille commenti. L’apice è segnato da un post dedicato alla letteratura gotica (incentrato sui “succhiasangue” letterari: dal Dracula di Bram Stoker ai vampiri di Twilight): pervengono circa 2800 commenti, un record assoluto per un litblog.

  86. Madonna come passa il tempo! Ma che bello che tu voglia fermarlo di nuovo e ripetere con un secondo volume la bella esperienza del primo.
    Sì: la carta ferma in qualche modo su un supporto che dà l’impressione di maggiore durata nel tempo quello che l’elettronica, i formati digitali, non sanno ancora dirci con esattezza. Io conservo gelosamente alcuni libri stampati nel settecento (una Gerusalemme Liberata, ed un’Iliade in Francese) ed altri nell’ottocento, che ancora, sebbene ingialliti, resistono bene. Che fine avranno fatto i nostri files tra solo pochi decenni?
    Sono contento anche che a pubblicarlo sia stato, questa volta, Francesco.

  87. Anche per me, come per Salvo, per Gaetano Subhaga, e tanti altri, questo blog rappresenta moltissimo.
    Anche per me è stato il primo blog sul quale ho cominciato ad interloquire, a discutere e a scambiare opinioni.
    Per partecipare a un gioco di questo blog ho provato per la prima volta a scrivere un racconto, e da lì ho cominciato a scriverne altri, perlopiù sempre per la rete, ed alcuni finiti anche in volume, su carta, accanto a firme ben più famose della mia, una volta (e forse la più prestigiosa per me) dietro a un tuo preciso invito.
    A volte mi capita di pensare che la mi avita di questi ultimi anni forse sarebbe stata leggermente diversa se non fossi capitato qui, per caso, verso la fine del ’97
    Come potrei non essere grato a te, a questo blog, e a chi lo ha frequentato ?
    Grazie ancora, Massimo, di tutto questo.

  88. Con particolare nostalgia ricordo alcuni momenti di “cazzeggio” (sì, ci sono stati anche quelli) con il fondamentale contributo di Enrico Gregori, di Gea, di Zauberei e dell’indimenticabile Luciano “Idefix” Comida.
    E le battaglie al suo fianco per far vincere prima McCarthy, poi Bolano e infine Sabato sempre sul tuo prediletto Roth, eternamente sconfitto.
    Ma consolati. Io credo che prima o poi, per consolazione, gli concederanno il Nobel.

  89. Oops, mi ero dimenticato di includere tra i “cazzeggianti” di quell’epoca i grandi campioni Didò(menico) e Zappulla !!
    Faccio mea culpa.
    Ma un altro momento che considero significativo per me è stato il post dedicato a Ortese e Bachman. Conoscevo all’epoca (poco e male) la Ortese. Ho scoperto da quel dibattito due tra le più grandi scrittrici del novecento, e continuo a immergermi con vera passione nella loro lettura.
    Ancora grazie, Massimo, ed auguri a questo nuovo libro e a tutte le nuove iniziative nate anche di recente sotto l’insegna di Letteratitudine.

  90. L’idea originale si rinnova e così dopo circa tre anni da “Letteratitudine il libro” è da poco uscito “Letteratitudine il libro – vol. II”, questa volta con un editore diverso, Historica, che fa capo al giovane Francesco Giubilei. Così che un blog possa diventare un libro è un dato ormai assodato, soprattutto dopo il fortunato esito del primo e se poi, forte dell’esperienza acquisita, Massimo Maugeri riesce a presentare il meglio dei temi impostati e svolti nel periodo 2008 – 2011, l’interesse non può che crescere.

  91. L’unico autentico pericolo sarebbe stato di saltare di palo in frasca, cioè riportare argomenti del tutto disomogenei, ma è stato abilmente evitato con un’impostazione razionale che suddivide l’opera in tre parti. La prima è dedicata a tre scrittori siciliani da ricordare (Leonardo Sciascia, Giuseppe Bonaviri, Sebastiano Addamo), la seconda riporta discussioni su libri (“La malattia chiamata uomo”, di Ferdinando Camon e “La ragazza di via Maqueda”, di Dacia Maraini, solo per ricordarne alcuni), la terza è occupata da altri dibattiti, soprattutto quello sul romanzo storico.

  92. In totale ne esce un volume corposo (sono ben 510 pagine) grazie ai contributi dei diversi intervenuti e se in qualche caso si tratta di opinioni, peraltro anche più che pertinenti, di semplici appassionati di letteratura, in altri invece sono dissertazioni valide di specialisti del settore, fra i quali, a memoria, figurano Vicente Gonzalez Martin, direttore del dipartimento di filologia dell’Università di Salamanca e Sarah Zappulla Muscarà, docente di letteratura italiana presso l’Università di Catania.

  93. Non mancano poi vere e proprie rarità, fra le quali l’intervista effettuata nel 2005 da Subhaga Gaetano Failla e Valeria Failla a Giuseppe Bonaviri , nonché quella di Massimiliano Perrotta allo stesso Bonaviri, interviste che, anche per le domande poste, sono di estremo interesse per meglio conoscere la vis letteraria del grande scrittore di Mineo.
    Altro articolo di grande richiamo è il dibattito sul romanzo storico che registra gli interventi di non pochi autori specializzati in questo genere, fra i quali Rita Charbonnier, Filippo Tuena, Marco Salvador, Giorgia Lepore e Andrea Frediani; questo post, con commenti piuttosto vivaci e approfondimenti vari, è risultato uno dei più seguiti, a riprova che questo genere sta rapidamente prendendo piede anche nel nostro paese.

  94. A dilungarmi ulteriormente, a voler evidenziare questo o quel tema, per non parlare poi dei numerosissimi e qualificati interventi, correrei il rischio di andare ben al di là di ogni limite di spazio proprio di una recensione, senza dimenticare che un’eventuale sintesi finirebbe con lo svilire i concetti, invece di tutto rilievo.
    Necessariamente, pertanto, mi devo fermare, anche se c’è la voglia di andare oltre, ma credo che sia molto meglio di qualsiasi giudizio critico la lettura di questo libro, piacevole e nel corso della quale ci si accorge quanto la stessa risulti veramente utile.

  95. Forse ad alcuni apparirà strano che un blog faccia pubblicità ad un altro blog, ma credo che bisogni parlare sempre delle “chicche” di cui si deve andare orgogliosi. Questo è il caso di Letteratitudine, un blog di letteratura d’eccellenza, creato e curato con estremo amore dal giornalista Massimo Maugeri, che ho avuto il piacere di conoscere tempo fa.
    Per festeggiare i sei anni di Letteratitudine, quale miglior modo se non con la pubblicazione di un libro?
    “Letteratitudine, il libro-vol. II- 2008/2011″(Historica, 2012, euro 22) contiene una selezione di alcuni dei più interessanti dibattiti affrontati in questi ultimi anni, incentrati su libri e personaggi letterari noti a livello nazionale e internazionale tra cui: Sciascia, Bonaviri, Proust, Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Ferdinando Camon, Michela Murgia, Franzen.

  96. “Dopo una lunga riflessione, ho deciso di procedere alla pubblicazione di questo volume per una ragione molto semplice, che potrei sintetizzare nelle due seguenti parole: lasciare traccia. Le discussioni on line, in qualunque contesto e in qualunque ambito, sono destinate a perdersi nel mare magnum delle Rete, alla stregua di gocce nell’oceano. Alcune di queste, a mio modo di vedere, meritano di essere salvate. La speranza è che, tra qualche anno (volendo essere ambiziosi, si potrebbe dire: tra qualche decennio), possano contribuire a fornire indicazioni su quali sono state le nostre abitudini, le nostre letture, il nostro modo di pensare, la nostra visione del mondo. Alcune di queste “gocce”, dunque, sono contenute in questo volume: il libro, appunto, che racchiude una porzione importante dell’esperienza online vissuta su Letteratitudine nel periodo che va dalla seconda metà del 2008 al 2011”.
    Queste le parole di Massimo Maugeri (detto anche “l’uomo dalla camicia celeste”, per il colore della camicia, appunto, che indossa nella foto della sua creatura).

  97. Ieri pomeriggio alla galleria Roma di Siracusa si è tenuta la prima presentazione del libro, organizzata magistralmente da Simona Lo Iacono, con la partecipazione di Alfio Patti(alias, l’aedo dell’Etna), un vero cantastorie che si è fatto anche lui portavoce delle avventure di Maugeri, trasponendo in siciliano delle poesie scritte dalla Lo Iacono sull’internazionalizzazione del blog, sugli scrittori di cui si è parlato e sul blocco dello scrittore.

  98. serata davvero speciale… una bella festa per Massimo Maugeri (l’uomo dalla camicia celeste)… complimenti a tutti!

  99. Bella presentazione, ieri sera, alla galleria Roma di Siracusa. Complimenti alla vulcanica padrona di casa: Simona Lo Iacono e a Massimo Maugeri.

  100. Devo, innanzitutto, un grandissimo ringraziamento alla splendida Simona (cara amica e socia di scrittura) per il bellissimo evento – costellato di sorprese – che ha voluto dedicare all’uscita di “Letteratitudine, il libro”.
    Versi inediti in rima (di sua creazione), disegni con il coinvolgimento di un pittore (il bravo Daniele Carrubba), la traduzione in versi siciliani e l’interpretazione canora del bravissimo Alfio Patti, la stampa e la distribuzione di un opuscolo contenente i suddetti versi in rima (in italiano e in siciliano), le riprese in diretta streaming (e la successiva realizzazione di un video), un ricevimento a base di dolci tipici (le zeppole) con una torta con la copertina di Letteratitudine il libro in pasta di zucchero.
    Insomma… uno spettacolo di grande livello, un regalo bellissimo, un pomeriggio indimenticabile.
    Grazie di cuore, cara Simo! Grazie, grazie, grazie!
    (Non aggiungo altro perché inseriremo il video a cui facevo riferimento).

  101. Grazie di cuore al caro Carlo per le sue risposte, per la condivisione dei ricordi e per l’affetto.
    Spero di ritrovarti a Roma, a “Più libri, più liberi”, caro Carlo!

  102. Non potevo poi non riprendere la “mania” di verseggiare, che già qualche anno fa ci ha intrattenuti con tanta allegria….E quindi ho pensato che “Letteratitudine” meritasse una presentazione poetica

  103. Vorrei ringraziare quanti hanno collaborato alla riuscita della serata…
    La galleria Roma, innanzi tutto, che mi ha supportata e ospitata,
    Alfio Patti, il nostro poetico cantastorie, Daniele Carrubba che ha realizzato i cartelloni per supportare i “cunti” (in realtà “modernizzati”…dato che ritraevano Massimo in ironiche vignette alle prese con cavi e web…) e tutti gli amici venuti a festeggiare il compleanno di letteratitudine…

  104. Ma soprattutto grazie a te, caro Massimo, e agli anni belli che ci hai dedicato!
    Ti auguro una buona notte con alcuni dei versi scritti per la presentazione! Felice sera a tutti!
    ————————————–

    …Di internet dicono che è l’era
    e che l’acqua in cui naviga il Maugeri
    di quella nostra non è men vera
    né ha meno illustri cavalieri.
    Perché nessuno al par di lui tentò
    di applicare quel comandamento
    che solo ai migliori consigliò
    di trasformare il computer in un talento.
    E così da sito siciliano,
    in cui si discettava tra pochi amici,
    il suo vascello piano piano
    ha toccato anche dell’Asia le pendici.
    Fino a che svettando in altitudine
    e toccando anche le radio milanesi
    al sito dal nome Letteratitudine,
    non resta che solcar mari danesi.

  105. Ciao Massimo, ciao a tutti presenti ed assenti.
    Come è cambiata la letteratura…….? sotto certi aspetti è cambiata come sono cambiati i tempi sociali, ma è cambiata soprattutto perchè si è fatta più didascalica, sotto sotto lo scrittore vuole insegnare qualcosa al lettore, vuole insegnare la sua esperienza poichè la ritiene esemplare.
    La letteratura è cambiata nel linguaggio che è diventato più crudo, più di uso quotidiano che alcuni definiscono realististico, ma ritengo che senza un filtro la scrittura non diventa letteratura. E’ cambiata perchè non lascia spazio all’immaginazione eccc . E’ cambiata perchè si scrive per gli esseri oggi presenti e si lascia poco spazio al lettore di una certa età che sembra non far parte dell’attuale culturalità.
    In sostanza però penso che la letteratura in questo momento sia in laboratorio. Del come sia cambiata forse ne possiamo parlare tra qualche anno esaminando i vetrini.

    L’EDITORIA? All’Editoria mancano i talent-scout. L’Editoria va sul sicuro.
    I piccoli editori fanno pagare tutto allo scrittore e vanno anch’essi sul sicuro. Quindi il risultato è l’assenza di rischio senza il quale tutto resta nella mediocrità e di conseguenza dopo alcune pagine capisci, rifletti e vai nella libreria a cercarti i Promessi sposi.

    In letteratitudine momenti interessanti ne ho trovati molti sia dal punto di vista degli argomenti che fanno di questo blog quel laboratorio di cui dico sia per la dinamica del confronto sia per la sottintesa spinta che Massimo dà per una revisione delle proprie idee in merito alla letteratura, sia perchè ad un certo punto ogni argomento diventa un VIAGGIO nell’altrui mondo letterario.
    Mi è piaciuto il Timor sacro” di Stefano Pirandello, e mi fanno riflettere gli interventi di molti contributi (la franchezza di Sozi, l’intelligenza di Simona e tanti altri che dovrei andare a far scorrere perchè per la mia tenera età dimentico i nomi ma che considero splendidi ricercatori).
    Con simpatia BUONA LETTERATITUDINE a tutti presenti ed assenti

  106. Ah Adesso ricordo! mi sono appassionata al dibattito sul romanzo storico (La Certosa di Parma) e su “Libertà” di Franzen tant’è che questo ultimo pur avendolo già letto , poi sotto la spinta di Lettertitudine l’ho riletto e questa volta ne sono uscita con la ferma convinzione che mi piace di più vivere in Italia ,nonostante tutto.

  107. ma il libro che mi piace di più è “Alla corte del nonno masticando liquirizia” Un libro un pò sconnesso, a volte astruso, pieno di memoria, trboccante di quotidianità letteraria, ma per capirlo devi leggerlo almeno due volte per dire forse alla fine “che nausea! “

  108. Congratulazioni e saluti a tutti gli amici di Letteratitudine! 🙂
    Grande blog e tra i migliori partecipanti mai incontrati.
    Anch’io, come altri, avevo precedentemente avuto esperienza di siti dove imperavano pregiudizi, poca profondità (spesso sollecitata tant’è che scrivere “muri di testo” sembrava una blasfemia) e spesso insulti; e mai un richiamo dal blogger.
    Nel cuore mi son rimasti Gianfranco Manfredi, Luciano Comida, Carloesse, il prof Emilio, Subhaga, perchè sono tra coloro con i quali ho interagito per primi (ciao!)ma anche molti altri, tranquilli. Anche Massimo ehehe..
    Buona continuazione a tutti

  109. Complimenti per il blog e per il libro. Entrambi esprimono un importante lavoro di cucitura e di offerta.

  110. Mi preme ringraziare ancora una volta la cara Simona, splendida organizzatrice di eventi letterario/culturali di altissimo pregio e davvero molto originali.
    Ancora grazie di cuore per la tua generosità, Simo!

  111. E grazie anche agli altri amici che sono intervenuti: Amelia, Mela Mondì, Antonella Beccari, Riccardo.
    Grazie mille per le vostre parole e per la vostra partecipazione, cari amici.

  112. Buonasera, pur seguendo il suo blog da diverso tempo non ho mai avuto la possibilità di scriverci, soprattutto per una questione di timidezza. Lo faccio adesso anche per cogliere l’occasione per farle tanti complimenti per il suo lavoro e per questo nuovo libro che ne dà testimonianza.
    Come sempre le sue domande sono intriganti. Tento di fornire qualche riposta che forse non si discosta da quelle già date.

  113. 1. Come è cambiata la letteratura in questi sei anni?
    La mia sensazione è che abbiamo attraversato una fase che ha inseguito un po’ troppo le mode e i successi costruiti a tavolino, cosa peraltro che non sempre riesce.
    E’ venuta meno, se non per l’impegno soprattutto della media e piccola editoria, l’attività di ricerca che dovrebbe caratterizzare un editore.
    Spero in un cambiamento di tendenza. Intravedo qualche segnale positivo in lontananza.

  114. 2. E l’editoria?
    In verità ho risposto a questa domanda con il commento precedente. Ne approfitto per segnalare che l’avvento delle nuove tecnologie (librerie online, ebook) insieme alla grande distribuzione negli ipermercati sta decimando i librai indipendenti. Mi sembra un segnale preoccupante.

  115. 3. Qual è il post, la discussione, o il “momento letteratitudiniano”, che ricordate con maggiore piacere e nostalgia?
    Questo. Perché questo post segna la mia prima partecipazione attiva a Letteratitudine.
    Grazie.

  116. Ah….ad averceli ancora i miei anni!
    Niuno m’avrebbe tenuto lontano dalla presentazione sua e della dottoressa Lo Iacono, caro dottor Maugeri!
    Da quel che leggo dev’essere stata godibile assai!
    E poi…il cantastorie, le poesie….tutte le mie passioni concentrate in un solo momento!
    Ma non sarebbe possibile per un vecchietto come me, inadatto a raggiungere l’augusta Siracusa, vedere qualcosa, le foto, il video, le poesie dell’evento?
    Mi tenga contento, dottor Maugeri! Ne ricaverei un gran piacere.
    Mi appello anche alla dottoressa Lo Iacono, se possiede materiale da farmi leggere. Giusto per darmi l’impressione di essere stato anche io, un poco, lì tra voi.
    Mi abbia suo e soddisfatto
    Professor Emilio

  117. E…un’ultima cosa.
    Ci sarà una replica catanese? Una presentazione in libreria?
    Mi faccia sapere caro ragazzo.
    E sempre mi abbia suo
    Professor Emilio

  118. Ah….signora Beccari….énchanté!
    Davvero incantato di ritrovarla qui.
    Mi abbia suo
    Professor Emilio

  119. Condivido, caro prof. Emilio! Sarebbe stato molto bello esserci!
    Mille auguri a Massimo e altri successi come questo!
    Caro Massimo, la letteratura è forse cambiata nelle forme (digitali ) e nella distanza che sta ormai tra lettore e scrittore (abbreviata dai social network e dal tuo meraviglioso blog) ma spero voglia restare un luogo del cuore, appartato, segreto, intimissimo e necessario.
    Uno specchio che manda riflessi e bagliori all’esterno, ma che palpita dentro.
    Un carissimo saluto e complimenti a tutti

  120. mi unisco ai complimeti di tutti, caro massimo, e auguro anche io altri mille anni di vita a questo blog!
    io ti seguo da meno tempo degli altri ma ho sempre trovato geniale il programma radio, oltre che alcune discussioni sui grandi del passato (sciascia, bonaviri, stefano pirandello) che mi hanno aiutato a riscoprire e valorizzare alcuni scrittori.
    grazie per tutte le occasioni di crescita che continuamente ci proponi, caro massimo

  121. Ma che meraviglia questi commenti per te e il blog, Massi, tutto meritato davvero lo dico dal cuore, questo luogo è una perla rara di umanità e di autentici scambi di consocenze. sarebbe stato bello assistere alla vostra presentazioen, ero certa che nelle mani di simona sarebbe stato un garnde commovente spettacolo. Con la mente e con il cuore sono stata con .
    Sai che bello Massimo se un giorno tu riuscissi a fare una mega riunione dal vivo di tutti i partecipanti del tuo blog più affezionati? 😉
    saluto tutti con affetto e ringrazio per le belle parole che avete scritto, fanno bene al cuore.

  122. anche a me sarebbe piaciuto partecipare! bravi massimo e simona. ci sarà un bis a catania?

  123. Io leggo sempre, ma spesso ho il timore di intervenire, perchè sono molto giovane (17 anni) e non so se le mie rilfessioni sono opportune o all’altezza. Però la giovane età dell’editore mi dà coraggio di esprimere anche la mia opinione!
    Ebbene io seguo il blog solo da qualche mese, trasportato qui dal motore di ricerca (google) dato che la prof. di italiano ci aveva assegnato come tema su cui sviluppare una riflessione “il nuovo libro: l’ebook”…
    Immediatamente è comparso il libro di Massimo Maugeri e i riferimenti a questo blog. Da lì il passo è stato breve e ho seguito con interesse sia i dibattiti sia le puntate radio.
    Di recente apprezzo moltissimo lo spazio dedicato al cinema, ma in generale trovo questo luogo accogliente e intelligente.
    Tantissimi auguri al libro, dunque.
    Tommaso Di Blasi (quarta E)

  124. @Tommaso ma è una cosa meravigliosa che un ragazzo di 17 anni stia qui a dialogare con noi, sinceramente Massimo saprà accoglierti con parole migliori delle mie ma sappi che io non ritengo che ci debba essere un’altezza minima per poter partecipare alle bellissime discussioni qui. Attendo con ansia di leggere il tuo parere ed imparare tante cose nuove dalla tua personale visione della vita e della letteratura.E auguri per la scuola! 😉

  125. @ professor Emilio
    Buongiorno prof Emilio 🙂
    Quest’estate, dopo aver letto un suo intervento (indimenticabile e struggente) ho scritto un raccontino su di lei. Se Massimo avesse la compiacenza di farglielo avere, ne sarei felicissima.
    Aspetto un tuo cenno, Massimo, e un assenso dal professore.
    Buona giornata 😉

  126. Sì dai, se si può fare lo leggerei anche io con molto piacere…la gentilezza e la simpatia del prof. Emilio meritano un tributo pubblico!! 😉

  127. Ho ricevuto oggi il libro. Davvero un gran bel volume, sia nell’aspetto grafico sia per quanto riguarda la selezione e la cura degli argomenti. E poi alcuni brani, nella vastità dei temi trattati, li avevo proprio dimenticati, e mi è tornato in mente quel “lasciare traccia” di cui parlava Massimo.
    Rinnovo calorosamente i miei complimenti a Massimo, a Francesco Giubilei delle edizioni “Historica”, aggiungendo ulteriori complimenti rivolti a Massimo e Simona per la riuscitissima serata di Siracusa, e a Renzo per la sua recensione davvero bella che ho letto poi anche sul suo interessantissimo blog “Arteinsieme” e in IBS.
    Un caro saluto a tutti,
    Gaetano

  128. Cose da non credersi, cose incredibili, cose che potevano succedere solo qui, caro Dottor Maugeri!
    Ma come….ispirai una gentile signora per un’opera d’arte?
    Ma lei lo sa carissima sig.ra Beccari che allorchè un uomo ispira parole a una donna vuol dire che è ancora giovane?
    Ma lei mi diede altri cent’anni, carissima Antonella, mi rinvigorì lo spirito e il corpo, e se non fosse che mia moglie benignamente mi scruta dal suo ritratto saltellerei fino a lei e la stringerei forte!
    Basta!
    Qui s’ha da fare atto di forza….Giro il portafotografie in argento, la mia metà mi dà le spalle e non protesterà troppo, dal cielo non mi manda strali ma benedizioni e io ecco….devo baciarla, cara signora Antonella, costi quel che costi, e anche se il bacio non è che un click di mouse, come si dice oggi, affermo solennemente che la baciai, ma come un gentiluomo, e come si conviene a uomo d’altri tempi.
    E quindi mi piegai, le presi la mano, voltai il tergo alla mia consorte (buonanìma) e le esternai tutta l’emozione per questo dono che lei volle benignamente farmi.
    Grato, molto grato, molto ringiovanito, molto in vena di cavallereschi baci
    il suo
    Professor Emilio

  129. E naturalmente vorrei leggere la narrazione che lei amorevolmente mi dedicò, cara Antonella, e prego il dottor Maugeri di darmene traccia….
    Dove potrò vederla?
    Fatemi sapere chè è giornata intensa, e il sonno non verrà fino a che non avrò letto.
    Mi abbia suo, dottor Maugeri
    Professor Emilio (assai confuso dall’inusitato evento)

  130. Mi accorsi adesso che c’è anche il video del pomeriggio!
    Ma quante belle sorprese, dott. Maugeri!
    Lo guardo subito e le scriverò il mio sentire!
    Mi abbia suo
    Professor Emilio

  131. Mamma mia! Che bello il video! L’ho visto tutto!
    Poesie…disegni…cantastorie….
    Una magia che ho vissuto con voi!
    Grazie!

  132. Che gioia trovare i vostri commenti e il video della serata!
    Grazie!
    E grazie a te, Massi, che hai voluto inserire le immagini del nostro pomeriggio letterario, consacrando un bellissimo ricordo!
    …Se vi fa piacere posso postare le poesie scritte per Massimo…

  133. L’internazionalizzazione del blog (versi di Simona)

    Il web , si sa, è un mondo incerto,
    in cui è periglioso navigare ,
    ma non parve indegno a omo d’intelletto
    reggere il timore e mettersi per mare.
    Toccò la costa siciliana
    da cui scorgeva la vetta del vulcano,
    virò poi sulla sponda italiana
    dove continuò a esser capitano.
    Ma non bastò trapassare l’onda,
    e il condottiero con tutto il sentimento
    decise che ancor più era feconda –
    e gli faceva superare lo spavento –
    la rotta di Germania e che oltre mare
    fino all’Australia era dolce andare.
    Non stiamo parlando di vascelli
    di caicchi turchi o di caravelle
    né il condottiero è uno di quelli
    che si orienta per mare con le stelle.
    No, diciamo invece che al timone
    bardato di penna e calamaio
    sta scrittore e omo d’ eccezione
    che non sfigurerebbe in monta a un baio.
    Di internet dicono che è l’era
    e che l’acqua in cui naviga il Maugeri
    di quella nostra non è men vera
    né ha meno illustri cavalieri.
    Perché nessuno al par di lui tentò
    di applicare quel comandamento
    che solo ai migliori consigliò
    di trasformare il computer in un talento.
    E così da sito siciliano,
    in cui si discettava tra pochi amici,
    il suo vascello piano piano
    ha toccato anche dell’Asia le pendici.
    Fino a che svettando in altitudine
    e toccando anche le radio milanesi
    al sito dal nome Letteratitudine,
    non resta che solcar mari danesi.
    Questa la chiamano internazionalizzazione
    ma per un siciliano non è una novità,
    perché il siculo è in ogni regione
    e non si piega che innanzi a una maestà,
    e sempre ha avuto un solo regno
    che è quello della penna e dell’ingegno.

  134. L’internazionalizzazione del blog
    (traduzione di Alfio Patti, cantastorie)
    ———————
    Lu Web, si sapi, è ’n munnu stranu
    ’n cui piriculusu è navigari
    e ccu curaggiu l’intellettu umanu
    pigghia ’u timuni e si v’â metti a mari.

    V’â tuccari la costa siciliana
    d’unni si vidi l’Etna vulcanu
    sterza, poi, pp’â sponda italiana
    unni dimostra d’essir capitanu.

    Non ci abbastau trapassari l’unna
    ’n testa a la navi e ccu sintimentu
    dicisi ca era cosa assai prufunna –
    ca ci fici passari lu spaventu –
    pigghiari pp’â Girmania e autri mari,
    e finu all’Australia arrivari.

    Non stamu parrannu di vasceddi
    di caicchi turchi e caraveddi
    né ca u capitanu è comu a chiddi
    ca si orienta ppi mari ccu li stiddi.

    No, dicemu, ’nveci, ca ô timuni,
    bardatu di pinna e calamaru,
    ci sta ’n scritturi, omu d’ecceziuni
    ca ppi talentu iddu è veru raru.

    Di Internet arrivau l’Era,
    e l’acqua unni naviga Maugeri,
    di chidda nostra non è menu vera,
    né havi menu illustri cavaleri.

    Pirchì nuddu, a paru d’iddu, tintàu
    d’applicari ddu cumannamentu
    ca sulu a li megghiu cunsigghiàu
    di trasfurmari ’u computer in talentu.

    E accussì, di Situ sicilianu,
    unni si discuteva tra l’amici,
    ’u so vasceddu, chianu, chianu,
    jiu a tuccàri a l’Asia li pindici.

    Fino a quannu vincennu vilitudini,
    passannu ppi li radiu milanisi,
    ’u situ di Letteratitudini
    strogghi li veli nt’ô mari danisi.

    Eccu l’internazionalizzazioni
    ca in Sicilia non è na novità
    lu sicilianu è in ogni reggioni
    e non si cala ca a una Maistà:

    iddu ci ha avutu sempri ’n sulu regnu
    ca è chiddu di la pinna e di l’ingegnu!

  135. Gli scrittori di cui si è parlato.
    (versi di Simona)
    —————

    Se vero è che il mare è covo di sirene,
    che al posto delle gambe hanno squame,
    che dell’amore leniscono le pene,
    e con le alghe soddisfano la fame,
    vero è anche che questo canto
    non è solo delle acque scoscese,
    ci sono anzi ameni siti in cui il vanto
    è riunire, in crocchio e a più riprese,
    la parola di poeti e narratori
    cui arridono i successi e gli allori.
    Così fece Maugeri con gli artisti
    che ospitò in quantità maggiore
    di quel che potè Nettuno coi coristi
    in seno all’abisso e al suo cuore.
    E riunì il Maugeri sommi nomi
    tra i più grandi e illustri letterati
    chè per elencare tutti i cognomi
    arriveremmo alla fine sfiancati.
    Ma diremo di alcuni almeno,
    che brillano per l’ingegno e la favella,
    e che non furono da meno
    del bagliore sfolgorante di una stella.
    Dacia Maraini ad esempio,
    O Bonaviri illustre siciliano,
    che della lingua è il tempio
    e a cui segue Sciascia conterraneo.
    Non manca Camon Ferdinando,
    che per lavoro fa anche il giornalista,
    che sulle parole viaggia volando
    e del narrare è un professionista.
    Insomma in tutti questi anni
    Maugeri è riuscito nell’impresa
    di riunire d’accordo e senza affanni,
    e senza ad alcuno arrecare offesa,
    la cerchia dei più alti intelletti
    che mai conobbe lo spirito italiano
    ma non dimenticando gli eletti
    dell’illustre popolo nostrano.

  136. Gli scrittori di cui si è parlato
    (traduzione di Alfio Patti, cantastorie)
    ————–

    Si è veru ca lu mari è chinu di sireni
    ca a postu di li jammi hannu li pinni,
    e ca all’amuri allentanu li peni
    e cu l’alghi assàccanu li spinni,

    allura è veru ca puru stu cantu
    non è sulu di l’acqui vasci e scisi,
    ma di li Siti ca hannu lu vantu
    di riuniri a crocchiu ad ali stisi

    la parola di pueti narraturi
    ’ncurunati d’addàuru, sapituri.

    ’Ccussì fici Maugeri ccu l’artisti
    ni ospitàu ’n quantità maggiuri,
    di quantu Nettunu ch’ê coristi,
    ’n funnu all’abissu di lu so cori.
    E accucchiàu, Maugeri, nomi summi,
    tra li cchiù granni illustri littirati
    ch’a vuntuarli si sentinu li bummi
    e l’elenco è cchiù longu di li strati.

    Di na para vi vogghiu raccuntari,
    ca brillanu ppi ’ngegnu e ppi parola,
    ca sfidanu c’â pinna a tutti pari
    e la so luci ppi li celi vola.

    Dacia Maraini, per esempiu,
    o Bonaviri illustri sicilianu
    ca di la lingua fici lu Tempiu
    unni Sciascia appuiàu li manu.

    Non manca certu Camon Fedinannu
    ca ppi mangiari fa lu giornalista
    e supra li paroli va vulannu
    scrivennu com’a ’n professionista.

    ’Nsumma, hannu passatu anni ed anni
    e Maugeri arriniscìu nta ’mprisa,
    arricogghiri ’nzemi e senza affanni,
    ccu arti, amuri e senza dari offisa,
    la cerchia d’î cchiù granni littirati
    ca lu spiritu Talianu canuscìu
    senza scurdari li pueti frati,
    illustri artisti di sta terra amati.

  137. Il blocco dello scrittore.
    (versi di Simona)
    ——-

    Forse i lettori non lo sanno
    né a tutti è dato immaginare
    ma esiste una specie di affanno
    che per chi scrive è più grave che annegare.
    Non è una malattia vera
    ma per il romanziere è tale
    perché quando scende infin la sera
    un timore assurdo lo assale.
    Infatti è lì teso e tutto lesto
    in procinto di porre mano al testo
    quando, infame peggio della peste,
    una paralisi tosto lo investe.
    Forse pensate a un qualche dolore
    ma no…è il ” blocco dello scrittore”.
    Diciamo che è una specie di paura
    che ti coglie quando devi continuare
    come se Dante nella selva oscura
    non avesse più la voglia di andare.
    E’ insomma un crampo tra i peggiori
    che ti preoccupa e non ti scarta
    o è come se uno dei tuoi amori
    ti volti le spalle e ti tiri una scarpa.
    C’è chi lo cura con la preghiera,
    c’è chi fa voti e pellegrinaggi,
    c’è chi si mette a passar la cera
    finchè la casa splenda di miraggi.
    Poi c’è quello che crede nello ioga
    e l’altro che piange e si dispera
    ma a tutti se non torna la foga
    di riprendere con lena vera
    vien facile perdere il coraggio
    e mettere in campo un più alto lignaggio.
    E a Napoli si prega san Gennaro,
    A Lucia si volge il siracusano,
    Il catanese pensa che è ben raro
    che sant’Agatuzza non lo prenda per mano.
    Ma tutto questo vale per il meridione
    perché se lo scrittore è milanese
    da vero polentone
    non si mette a mani giunte o a mani tese.
    Ma prende fiato e pure la rincorsa
    e preferisce il verdetto della borsa.

  138. Il blocco dello scrittore
    (traduzione di Alfio Patti, cantastorie)
    ————–
    Forsi non tutti li litturi sannu,
    né a tutti è datu immaginari,
    ca esisti na speci d’affannu
    ca ppi cu’ scrivi è comu anniari.

    Non si tratta di pura malatìa
    ma ppi cu’ scrivi ’nveci è tali e quali
    ’a sira, quannu ’u celu si scurìa
    ô pueta l’assummuru l’assali.

    ’Nfatti, sulu, nirvusu trema la manu
    circannu di lu fogghiu cumplitari
    quannu ad un trattu ’n sforzu sovrumanu
    na paralisi lu veni a bluccari.

    No, non si tratta di ’n tintu duluri
    è notu comu “bloccu d’û scritturi”.
    Dicemu ca è na speci di scantazzu
    ca ti pigghia di bottu nta lu vrazzu,
    comu su Danti nta la “selva oscura”
    non ci vulissi cchiù jiri di bon’ura.

    ’Nsumma è comu ’n crampu nta na jamma
    ca t’acciunca e ti tira lu ciatu
    è comu si l’amuri ca ti ’nciamma
    ti vota li spaddi e perdi l’amatu.

    Cu’ cerca ccu prijeri di curarlu
    cu’ si fa voti e pilligrinaggi
    cu’ passa di la cira a lu tarlu,
    ppi la casa jinchiri î miraggi.

    Cu’ cerca ccu lu yoga riparari
    e n’autru ca chiangi e si dispera
    e si non torna la forza di luttari
    la gana, la valìa, la lena vera,
    facili è perdiri lu gran curaggiu
    la stidda, u principatu e lu lignaggiu.

    A Napuli si prejia a San Ginnaru
    a Lucia si vota lu sirausanu
    u catanisi pensa ch’è assai raru
    ca Sant’Ajtuzza ci nega la manu.

    Certu tuttu chistu è Meridionali
    pirchì lu scrivituri milanisi
    da veru pulintuni
    non si metti a manu junti o manu tisi.
    Pigghia lu ciautu e pigghia la rincursa
    e preferisci lu virdittu di la bursa.

  139. E grazie alla mia cara Socia Letteraria Simona. Belli e simpatici quei versi, eh?
    Nel corso della presentazione dico che l’ospucoletto che Simo ha realizzato (contenente, appunto, i suoi versi) è meglio del libro.
    😉

  140. Caro prof. Emilio,
    per lei un ringraziamento specialissimo per le sue deliziose parole e per la sua presenza.
    Ogni cosa che scrive – come ha potuto constatare – lascia sempre il segno.

  141. @ Antonella Beccari
    Cara Antonella, grazie per il tuo intervento!
    Ti sarei grato se potessi inserire il tuo racconto dedicato al prof. Emilio qui , tra i commenti. Così lo leggiamo tutti!

  142. @ Tommaso Di Blasi
    Carissimo Tommaso,
    sei e sarai sempre il benvenuto qui. Tutto quello che avrai da scrivere e da condividere si tradurrà in ulteriore “valore aggiunto” alle discussioni che portiamo avanti tutti insieme.
    Grazie mille, dunque.

  143. @ Subhaga Gaetano Failla
    Caro Gaetano,
    sono felice che tu abbia il libro tra le mani e che ti sia piaciuto. Come sapevi già, e come hai avuto modo di verificare, la tua presenza tra le pagine è piuttosto cospicua. 😉

  144. Cara Simona,
    ho appena terminato la visione del filmato della serata. Che dire… Una iniziativa culturale davvero straordinaria: l’equilibrio tra i diversi linguaggi artistici, l’eleganza, la levità, la misura, l’antiaccademicismo e l’umorismo, il senso d’accoglienza accorata… una armonia davvero rara ed emozionante… E ho apprezzato tanto dalla tua voce i tuoi versi e dalla voce di Alfio Patti la versione in siciliano (e sono tornato con la memoria alle “cantate” a cui ho avuto la fortuna di assistere tanti anni fa: quelle di Ciccio Busacca e di Ignazio Buttitta).
    Grazie!
    Un caro saluto,
    Gaetano

  145. Ancora una volta, grazie di cuore a Simona per la bellissima presentazione, per tutte le sorprese che mi ha voluto donare, e per i versi stupendi.
    Grazie, grazie, grazie!

  146. Bravo, Gaetano! Sottoscrivo le tue parole e ne approfitto per ringraziare anche Alfio Patti, che ha tradotto i versi di Simona… musicandoli e interpretandoli in “siculese”.;-)

  147. Ti leggo soltanto adesso, caro Massimo. Ti ringrazio tanto; e naturalmente sono stato contentissimo di ritrovare le mie righe e quelle di tanti altri compagni di viaggio di Letteratitudine tra le belle pagine di questo libro (e spesso ne sono rimasto emozionato).
    Spero di incontrarti a “Più libri più liberi”; io ho intenzione di andarci, almeno per una giornata. Ti abbraccio e ti auguro una notte meravigliosa,
    Gaetano

  148. Mi perdonerete il ritardo…sono un po’ acciaccato e scrivo dal letto…sarà stato il colpo al cuore, che ne so, sarà stata la sorpresa…ma sono una vecchia gallina spennata.
    E però…vidi, vidi e gustai le immagini dell’evento. E mi piacque moltissimo, caro dott. Maugeri e cara dott.ssa Lo Iacono.
    In particolar modo gustai le vignette e quel Maugeri che tracannava caffè mentre teneva in mano il globo…assai perspicace e godibile!
    Mi sarebbe piaciuto esser tra voi, lo ribadisco…ma l’età, i tremori, le gambe malferme…
    Anche se la signora Beccari m’ha regalato almeno vent’anni….ahimè ne residuano troppi comunque…
    Attendo il racconto, amici.
    E ancora grazie per questo sito di piacere, rime e gioia.
    Mi vorrei lanciare e dire con la dottoressa Lo Iacono….
    “…trasecolo e quasi degno d’un chiostro,
    resto stasera , ma sempre vostro”.
    Prof. Emilio

  149. Ora è il suo turno, di confondermi, professor Emilio 🙂 Non so se le piacerà, questo racconto.
    Mi prometta solo una cosa; è una sorta di fantasia onirica e, come in ogni sogno – dice mia nonna -, quello che succede di irreparabile darà vita al suo contrario; dunque lo ritenga di buon auspicio. Mi raccomando.
    Inoltre consideri che è da rivedere e limare, alleggerire, riconsiderare, perché non l’ho più riletto dal momento in cui è stato scritto. C’è anche un corsivo (suo) che, per motivi di resa sul blog, non sarà delineato. Avviso, durante la lettura, con una parentesi di apertura e una di chiusura.
    *
    Ciao Giacomo, Francesca, Amelia! La mia idea sarebbe stata di riuscire ad avere la mail del prof Emilio, in verità 😉 con il sotterfugio del racconto e Massimo da tramite. Grazie Massimo dei saluti!
    *
    p.s.: In ogni caso, professore, non è la prima volta che lei arriva ad ispirarmi. Si ricorda quello sconvolgente dibattito su Shields e la sua fame di realtà ( ahahaha)? Anche lì avevo scritto una storia sperimentale su di lei. E le piacque. Ne fui onorata, anche se molto sorpresa. Porgo la guancia per più di un bacio 🙂

  150. Il professor Emilio.
    *

    Parto. Il fischio del capostazione squarcia l’aria, lontano.
    Sento già il rombo del tempo calare sordo sulle cose e il pensiero amplificarsi e volare intatto, preveggente e aperto alle vite altrui, ai fatti che ci stanno per accadere, ai numerosi volti, ai sentimenti e agli affetti e alle emozioni che ci stanno mandando. Soprattutto, vedo e sento lei, la mia Lidia, che da tredici anni incontro, ogni anno, una volta l’anno, d’estate alle terme di Sirmione. La ascolto leggere e guardo la bella bocca appena dipinta ridere di gusto, mentre me ne sto con la limonata fredda in una mano e un sigaro nell’altra, sotto il patio fresco dell’hotel, in attesa che il sole dardeggi un po’ meno, giusto quel po’ per permetterci di passeggiare in attesa della cena.
    Si alza e si scusa vezzosa di dover risalire alla sua camera; ha dimenticato carta e penna e gli ultimi versi scritti stanotte sul comodino; mi alzo e mi offro di accompagnarla rassettando il panciotto sotto la giacca panna. Lei torna a sorridere e strizza un occhio dicendomi “Non vorrai che pensino male!”
    Porto la mano al cappello che mi ero già infilato, sorridendo a mia volta e accennando un inchino torno a sedere, paziente, sicuro che tornerà a breve. La immagino incipriarsi leggermente davanti allo specchio, lassù, raccogliendo frettolosa la cartellina rosa delle sue parole; e vorrei dirle di lasciar stare perché non ha bisogno di impolverare una bellezza che non può tramontare.
    Ritorna, come una bambina allegra e impudica, pronta a combinare una marachella e la guardo maliziosa, aspettandomi che mi dica, con il cuore in gola che mi batte forte.
    Lei sa che il cuore mi batte forte tanto quanto batte il suo; e lo scherzo è che entrambi sappiamo e mai ce lo diciamo. A che serve alla nostra età? Io ho ottant’anni e sono ancora un bell’uomo. Lei qualcuno meno e quando passiamo sotto i chioschi la gente ci guarda e pensa che siamo una bella coppia. Ci basta leggerci negli occhi quello che sentiamo: di più sarebbe troppo. Sarebbe troppo.
    *
    Da questo treno siciliano su cui sono adesso partì nel Quaranta Simone, il mio dolce amico d’infanzia. Ebreo. Mai più rivisto.
    Partì Giulio, il mio primogenito, quando trovò lavoro a Bologna e da allora è ritornato solo in vacanza. Partirono i Barone in cerca di fortuna. Chiara, la figlia dei nostri vicini, che fu ammazzata ai bordi di un’autostrada. Partirono tante volte anche gli amici del circolo futurista. Partì anche Elena, di ritorno dal funerale di mamma. E parto anch’io adesso, ogni anno, per andare a Sirmione, per sentire quello scroscio di risate che, al ritorno a Catania, riodo per tutto l’anno, anche d’inverno, quando le giornate si fanno più corte, e le notti lunghe come certi film dei miei tempi, che per arrivare alla fine rivedevi più di mezza vita.
    E (inizio corsivo)“io che potrei muovermi resto fedele ai miei morti, a mia moglie che occhieggia a questa mia simpatia estiva con molta ironia, alla casa dove ho cresciuto i miei figli; pensando a una cara signora, vedova come me, ancora bellissima e senza un velo di malinconia. Legge e ride, compone e verseggia…una compagna ideale, se non fosse che io vivo qui a sud e lei molto a nord…e ha uno stuolo di nipotini cui badare. Alla mia età è meglio aspettare questo appuntamento tutto l’anno, farselo bastare, pensare che per poche settimane il cuore mi volerà nel petto e lei si farà bella per me.
    Poi torneremo ognuno nella propria casa, ai propri doveri e al tempo che ci è sfuggito di mano. Diciamo che preferisco che rimanga della consistenza di un sogno, che solo ogni tanto si faccia afferrare.(fine corsivo)”
    *
    La mia dolce signora mi lancia uno sguardo di sottecchi. Fa un ultimo svolazzo sulla carta e promette che stasera mi leggerà le sue ultime poesie: raccontano di serenate, baci, porti lontani che non ho mai visto, che non ci appartengono ma che son nostri nelle sue parole, negli accenti che mi mette guardandomi due metri, un metro, mezzo metro più in là. E ogni volta mi chiedo se non sia il caso di togliermi il cappello un po’ sbadato e sporgermi quel poco tanto da raggiungere la pelle rosa delle sue labbra belle; ma in quel mentre lei si ritrae veloce, leggermente deliziata, e sconvolto e tremante ma sorridente, le porgo il braccio per cominciare la passeggiata che ci porterà attraverso giardini appassionati di colori, fiori in festa, in mezzo a un’umanità ignara dei nostri segreti. Sento che anche quel suo braccio trema, e non per debolezza. Lei si giustifica che non ha più l’età per tacchi alti e quando torna a guardarmi per capire se credo alla favola dei tacchi, storno lo sguardo serio dalle gambe affusolate, gli occhi stupidi e sordo alle scuse; lei compiaciuta di averla fatta franca anche questa volta.
    *
    E’ bella come sempre, davanti al Sauvignon, prima di cena. Tiene il bicchiere per lo stelo che ondeggia un poco nella mano, prima di bere. Brontoliamo, ci raccontiamo, scherziamo. Un altro anno ancora e siamo qui, di nuovo, quasi a tenerci per mano, la sera prima dell’ennesimo ritorno. Ceniamo e fioccano aneddoti familiari e lontani luoghi di vacanza, libri non letti e i sogni sognati su quelli letti, musiche preferite e spiritosi lazzi sui gusti personali, pitture e capolavori stampati nella mente come vernice indelebile alle intemperie; non c’è nulla di cui non si possa parlare con la mia signora. Lei mi tende la mano e io gliela sommergo di calore: vedo un velo leggero nei suoi occhi, stasera, ma è un attimo. L’istante dopo torna con ironia a verseggiare. Mi riprendo. Assorbo ogni istante per centellinarlo con saggezza al prossimo inverno, quando ogni particolare stillerà nella memoria e mi terrà compagnia.
    C’è un concerto al Pavillon, stasera. Ci andremo. E lei annuisce estatica, vogliosa.
    *
    Ora sul treno del ritorno a Catania, anche quest’anno, quest’anno non sono più io. E tengo questa sua lettera in mano da tre ore, l’ultimo messaggio che mi diede un minuto prima che partissi, attraverso il finestrino, ansante. La tengo ancora chiusa, per un motivo che non so dirmi. E mi tremano le mani. Che sia una proposta, una decisione? Che la mia vita sia finalmente sconvolta e che io, senza forza, non riesca più a riprenderla in mano?
    Fu dopo il concerto al Pavillon che la mia signora mi apparve in un modo strano: tutto era come sempre ma, quando arrivammo all’hotel, lei non si oppose a che io l’accompagnassi davanti alla porta della sua camera. Lì per lì non ci badai: scherzavamo.
    Fu quando fui davanti alla sua porta e lei si voltò per salutarmi che ci guardammo, per la prima volta indifesi come neonati che han visto da poco la luce. E ci baciammo.
    La porta si aprì e ci spogliammo. Oddio, era bellissima. Ci stendemmo lentamente sul letto rifatto guardandoci come se un ipnotista ci avesse teso un agguato. Oddio, la sua pelle profumava come una rosa prima di sfiorire, ancora intatta. Ci toccammo dappertutto, come amanti perduti che non hanno più speranza di ritrovarsi, di ritirarsi; e che per coincidenza, un caso se esistesse il caso, si ritrovano davanti, sconvolti da ciò che più avrebbero desiderato e mai osato desiderare. Ci amammo.
    *
    Questa lettera che dopo tanti giorni ora apro tremando – finalmente sono solo in casa; andati i figli, andati i nipoti, finiti i saluti, gli abbracci e i sorrisi -, mi pare un momento già vissuto. Ora mi torna in mente che l’ho sognato stanotte, insieme a lei, dopo che l’amore fu finito e ci addormentammo, allacciati finalmente. Tutto è così nebuloso, però; ricordo che il foglio era bianco e le chiedevo perché. E lei restava in silenzio e allargava le braccia come ad accogliermi ma intanto si allontanava. Io cercavo di seguirla, di sprofondare nel suo abbraccio.
    Leggerò che ha pochi mesi di vita, forse meno ancora. Che è stato fatto tutto quello che doveva essere fatto. Che può succedere che non conti un’intera vita con l’amato. Che non tornerà mai più a Sirmione. Che mi ringrazia. Che mi ha amato come mai ha amato. Che voleva ricordassi solo uno scroscio di risate.

    * * *

    Una mattina dello scorso novembre la Gazzetta di Catania riportò la notizia della misteriosa scomparsa del professor Emilio B., storica figura culturale della città e vita esemplare di dedicazione all’insegnamento.
    Un pescatore disse che durante la notte precedente, accostando verso Villa Caruso, aveva visto scendere nell’acqua una figura e poi sparire. Gli inquirenti ancora non sapevano se collegare la scomparsa del professore con questa figura evanescente sparita nell’acqua oscura. Il pescatore disse che prima di immergersi teneva le mani alzate verso il cielo come se volesse abbracciare qualcuno.
    Il mattino dopo la scomparsa, i familiari ricevettero un telegramma dove si dava l’annuncio della scomparsa di una cara amica del professore. Non pensarono nemmeno per un attimo a un suicidio perché la signora era scomparsa proprio la notte in cui scomparve il professore e non gli era imputabile un atto inconsulto dal momento che il professore non poteva ancora sapere della morte dell’amica.

    Fine.

  151. Ho appena visto il video, è veramente bellissimo!!complimenti a Simona bravissima nell’organizzazione e nella cura generosa e fantasiosa della serata. Tutto godibilissimo, le poesie, l’interpretazione canora e la presentazione gentile e colta di Simo. Soprattutto i complimenti a Massimo per l’impegno e l’amore dedicato alla diffusione della cultura e alla condivisione dei contenuti, in un mondo in cui siamo tristemente più avvezzi all’avarizia dei sentimenti.Grazie per questi anni, momenti di scambio e di amicizia, grazie davvero.
    Un saluto speciale al carissimo prof. Emilio.
    cari saluti a tutta la famiglia allargata dei letteratitudiniani

  152. Mentre scrivevo è arrivato il racconto di Antonella, che bello, quante sorprese …ora con calma leggerò.
    Grazie davvero Antonella di aver condiviso con noi.;-)

  153. Infatti è così, proprio così che vorrei andare. Nell’acqua, a mezzo collo, lasciando che dalla vita d’aria passi a quella – senza sforzo – dei pesci.
    E l’amai, certo che l’amai, la mia Lidia, e in lei amai tutte, amai mia moglie di nuovo, anche se questi della vecchiaia che baci sono…sono piuttosto tossicchìi di gazza, ma quanta tenerezza nello stringersi come in punto di perdersi, senza sapere se è l’ultima volta, preparandosi ogni volta a un addio. Finora non è arrivato, e forse è colpa di questo essere troppo romantico e ostinato, di questo portare fiori a Lidia fasciandoli con poesie di Neruda, e poi tornando al cimitero di Catania da mia moglie con un mazzo di viole diverse, e le stesse poesie. Non riesco mai a perdonarmelo questo tradimento con Lidia, eppure mi pare un miracolo, un’amante alla mia età, e sotterfugi quando nessuno mi spia, e clandestinità per noi soli, e il mondo contro anche se il mondo è dalla nostra, e l’eccitazione di un buio in cui sprofondo con colpa.
    Mia moglie ha sempre avuto un’ironia spiazzante e riderebbe eccome di questi vaneggiamenti, e mi direbbe con la cantilena catanese: Emilio, ma chi pensi di tradire, chi non c’è più?
    Ma il fatto è che i morti sono più vivi di queste ombre che a volte mi tiranneggiano, e allora che volete farci….fatemi dire che ho una storia torbida, che male c’è, io e la mia Lidia ad accalorarci alla luna che cala sulla dolce Sirmione e ci sorprende senza fiato.
    Che male c’è, signora Beccari, lei mi dipinse bene, pronto a sparire nell’acqua e ad amare come un giovanotto. Così sarei, se ancora mi reggesse il cuore.
    Grazie, ma cherie, ma petite Antonella. Il francese è la lingua dei poeti, e io stasera poeta lo sono grazie a lei.
    Mi abbia suo (e tra le onde)
    Professor Emilio

  154. Buongiorno prof Emilio
    cancelli la notte scorsa e dia un’occhiata a questa meraviglia: è uno dei miei luoghi preferiti…
    ci ho scritto anche uno dei miei “famosi” haiku italiani con titolo e in metro libero 🙂 Glielo dedico.
    https://www.google.it/search?q=il+giardino+dei+tarocchi&hl=it&newwindow=1&safe=off&prmd=imvns&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=hQumUKW4O4rLtAbMhYDICA&ved=0CCIQsAQ&biw=1152&bih=749
    ***************************************************
    Il Giardino dei Tarocchi.
    *
    Gli ulivi guardano espressioni umane meravigliate
    al gioco fiabesco degli specchi colorati.
    Nella Canicola silenziosa un meccanismo cigola, a ritmo cadenzato.

  155. Massimo, il link è uscito dal suo spazio ahahahaha (però è funzionante).
    Meglio che la petite enfant torni nelle quinte.
    Grazie di tutto, prof Emilio, lei è un essere speciale.

  156. Buongiorno a te Antonella, complimenti, il racconto è bellissimo!!!Un’atmosfera da sogno. Brava davvero. Concordo con te, il prof. Emilio è veramente un essere speciale, ogni volta che leggo un suo commento mi chiedo”ma esisterà davvero'”?!..
    un abbraccio e un buongiorno a tutti.

  157. ho visto il video e sono rimasto incantato.
    ho deciso: voglio scrivere un libro solo per essere presentato da simona lo iacono.

  158. bellissimo, il racconto di antonella beccari.
    se qualcuno volesse scrivere un racconto ispirato da me, sarei disposto a pagare.

  159. ero indeciso se scriverlo o no. ma provo una amichevole invidia anche nei confronti del prof. emilio, soprattutto dopo il racconto di antonella.
    sarà anche un ultraottantenne, ma il prof me lo immagino come un figaccione alla sean connery.
    🙂

  160. comunque il responsabile di tutto è lui, l’ex uomo con la camicia celeste.
    arrestatelo!!! 😀

  161. Esimio dott. Maugeri,
    ringrazio tutti coloro che mi vollero accordare attenzione. Davvero lusinghiero per me ottenere siffatta considerazione. E dunque grazie ancora alla signora Beccari, della quale certo che ricordavo il precendente narrativo, e tutti coloro che in qualche modo resero questi giorni lievi.
    Alla carissima signora Francesca Giulia do’ appuntamento in quel di Catania, quando vorrà omaggiarmi della sua presenza, così avrà prova della mia esistenza (e del fatto che so baciare la mano alle belle signore con vero trasporto nonostante gli anni …).
    Il suo affezionato
    Professor Emilio

  162. Ciao Massimo. Ci sarà un evento dedicato a questo libro alla fiera del libro di Roma Più libri più liberi? Spero di farci un salto tra 8 e 9 dic.
    Ciao a te ed a tutti.

  163. Sto piluccando il libro alla ricerca dei miei interventi… 🙂 e trovo me stessa durante questi tre anni, trovo chi è passato di qui ed è andato via o è rimasto. Penso al bellissimo post dedicato al mio romanzo proprio qui su LETTERATITUDINE e nel quale mi piace aggiungere le novità sul mio libro.
    Bella idea quella di lasciare traccia… è il motivo per cui si scrive.

  164. giusto per precisare. nei miei post di prima scherzavo. erano battute. evidente, no? mica massimo e emilio ci rimangono male, giusto?

  165. blog letterario alla galleria roma
    «Letteratitudine», Simona Lo Iacono omaggia Massimo Maugeri

    di Vincenzo Greco

    «Il web, si sa, è un mondo incerto, in cui è periglioso navigare, ma non parve indegno a omo d’intelletto reggere il timone e mettersi per mare». Con questi versi, la scrittrice Simona Lo Iacono ha testimoniato la gratitudine per Massimo Maugeri creatore di «Letteratitudine», il blog letterario non soltanto più importante d’Italia ma diffuso nel mondo per l’efficacia e l’immediatezza della comunicazione.
    L’evento si è svolto in Galleria Roma per festeggiare la pubblicazione del secondo volume (Edizioni Historica) che raccoglie una selezione dei più interessanti dibattiti affrontati tra il 2008 e il 2011 nel programma condotto da Maugeri su Radio Hinterland. Una serata indimenticabile grazie alla scrupolosa regia della Lo Iacono che, leggendo i propri versi poi tradotti in vernacolo siciliano e interpretati dal cantastorie Alfio Patti, ha dialogato con Maugeri su «L’internazionalizzazione del Blog», «Gli scrittori di cui si è parlato» e «Il blocco dello scrittore», tre tematiche di rilevante attualità tradotte in pregevoli pannelli dal pittore Daniele Carrubba. «Un doveroso riconoscimento – ha detto la Lo Iacono – per ricordare il percorso fatto da Maugeri, per rinarrare un’avventura iniziata sei anni fa e che è cresciuta fino all’internazionalizzazione del suo blog, attirando su di sé la stima e il plauso dei più importanti critici letterari». Finalità del saggio-rassegna: lasciare traccia. «Le discussioni online sono destinate a perdersi nel mare magnum della Rete alla stregua di gocce nell’oceano». Parole profetiche di un infaticabile studioso degno di cattedra universitaria.
    VINCENZO GRECO

    (La Sicilia, Mercoledì 14 Novembre 2012, Siracusa, pagina 36)

  166. e va bene, me lo dico da solo.
    “ma no, giacomo, si vedeva lontano un miglio che stavi scherzando!”

  167. e magari quest’ultimo scorcio di discussione bipolare finisce pure su letteratitudine/libro 3: la riscossa! 😀

  168. Giacomo; probabilmente si è in fase di autoreferenza e tu non te nei sei accorto 🙂
    Ma stavi scherzando sul serio? ^^
    (dai, scherzo)

  169. Vorreei ringraziare Gaetano (anche se con ritardo…ma sono state giornate di lavoro massacrante!) e la carissima Francesca Giulia per gli apprezzamenti!
    Grazie di cuore!

  170. opssss!
    Non avevo visto l’articolo di Vincenzo Greco su “LA SICILIA”, dedicato alla presentazione di sabato scorso!
    Grazie Vincenzo!
    E di nuovo a voi tutti un fortissimo abbraccio!

  171. Giacomo meno male che hai precisato. I tuoi commenti mi avevano lasciato sgomenta!!!
    Scherzo anch’io 🙂

  172. @ Antonella Beccari
    Ma brava! Bravissima! Ma lo sai che il tuo racconto è davvero delizioso, cara Antonella? Meno male che lo hai reso pubblico, così abbiamo avuto modo di leggerlo tutti.
    Certo, considerando l’epilogo non so se il buon professor Emilio, l’estate prossima, avrà ancora il coraggio di farsi il bagno. 🙂

  173. Professor Emilio, sempre grazie per la partecipazione, per il garbo, per la galanteria, e per la grande cultura e umanità che trasudano da ogni suo intervento.
    Spero di poterla incontrare presto.
    Se ha la possibilità, mi scriva alla mail pubblica del blog.

  174. @ Gaetano e Vale
    Caro Gaetano,
    grazie per il tuo commento affettuoso. Dico a te (e anche a Vale) che sarò senz’altro alla fiera “Più libri, più liberi” il 7 dicembre (pomeriggio) e giorno 8.
    Magari potremmo fissare un appuntamento davanti allo stand di Historica per incontrarci!

  175. Caro Giacomo,
    nessun problema. Anzi, devo dirti che provo invidia nei miei stessi confronti per aver beneficiato della bellissima e orginale presentazione organizzata dalla splendida Simona. 🙂

  176. Grazie Simona, Amelia, Massimo (per questo mi raccomandavo al prof Emilio, non ho avuto il tempo di modificare la fine 😉 ), e infine a Filippo.
    Buona continuazione a tutti 🙂

  177. Ciao Massimo, giusto per un saluto e per i classici in bocca al lupo. Acquisterò Letteratitudine libro alla fiera di Roma.

  178. Caro Massimo, sono anni che non scrivo su questo blog. Ero una delle prime partecipanti. Ti ricordi?
    Volevo solo dirti che anche se non ho più partecipato ho sempre continuato a seguirti con tanto interesse.
    Complimenti per questa nuova tappa della pubblicazione di Letteratitudine.

  179. Mentre ci sono rispondo alle tue domande. Ma sono risposte da profana.
    1. Come è cambiata la letteratura in questi sei anni?
    Quello che secondo me manca alla letteratura di oggi è la mancanza di idee. Mi sembra che si inseguano un po’ troppo le “mode”. Ora è emersa quella della narrativa erotica. E tanti si tuffano a capofitto tentando di emulare 50 sfumature.

  180. 2. E l’editoria?
    Per l’editoria valgono le stesse considerazioni. Ci vorrebbe un po’ più coraggio ed un po’ meno caos. Ma questo è solo quello che percepisco io da semplice lettrice ignorante delle problematiche editoriali che di certo saranno molto più complesse di quanto appare.

  181. 3. Qual è il post, la discussione, o il “momento letteratitudiniano”, che ricordate con maggiore piacere e nostalgia?
    Non mi ricordo un post in “particolare”. Però ricordo con nostalgia i primi mesi di vita di questo blog e gli scambi con i commentatori di allora di cui adesso non c’è più traccia, se non qualche eccezione.

  182. Come anticipato, sarò presente alla fiera romana “Più libri, più liberi”.
    Vi aspetto allo stand di Historica.
    Nei prossimi giorni vi scriverò in dettaglio gli orari.

  183. Ciao Massimo. Comprerò letteratitudine il libro a più libri più liberi, ma solo se mi scriverai una dedica.
    Affare fatto?

  184. Stai facendo tanto lavoro serio sul tuo blog, è bella l’idea della materializzazione di questo attraverso la scrittura, in un libro.

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