Marzo 28, 2024

25 thoughts on “IL PRIMO E L’ULTIMO FILM DI ALBERTO BEVILACQUA

  1. Non ho visto Tango blu. Credo comunque che, tutto sommato, non mi sarebbe dispiaciuto,perchè, malgrado “sceneggiato male,confuso,frammentario,a me che amo capire attraverso il mistero e non capire perchè non ritengo alla fine così importante,capire tutto,,mi convince invece la conclusione della recensione quando afferma “affresco in bilico tra poesia e sogno”.

    Un grazie infine, a te Massimo per queste continue preziosità che informano formando le “differenze” rendendo loro merito e ricchezza. Un’abbraccio,Mirka

  2. Hai ragione, Bianca, infatti il film è interessante e io l’ho visto molto volentieri. La grande bellezza di Sorrentino ha molte cose in comune con Tango blu, ma il secondo – a mio avviso – è superiore.

  3. ricordo bene Tango blu….ero uno degli interpreti..fu lo stesso Maurizio Mewrli a chiedermelo…e con Bevilacqua comiciai il mio percorso proprio con lui in ” Questa specie d’amore”..

  4. Bellissimo spazio!!! Complimenti a Gordiano Lupi.
    E grazie a Massimo ed a Letteratitudine per le belle iniziative che ci propone.

  5. Non conoscevo granché di Alberto Bevilacqua come autore di film. Ho trovato anch’io molto utile questo post.
    Ovviamente non ho visto i film citati.

  6. Superfluo dire che , visto che sono disponibili in rete, li vedrò appena possibile. In generale trovo lodevole occuparsi di film italiano del passato un po’ trascurati. Grazie.

  7. Ho letto il romanzo da ragazza, perchè durante gli anni universitari ero una insaziabile divoratrice dei libri di di Bevilacqua e quando se n’è andato, giorni fa, l’ho pianto come una parte della mia vita che si chiudeva.
    E’ un libro appassionato, colmo di pietà umana e ribellione, ma anche di una speciale qualità del coraggio. Quella che matura nel dolore e nell’amore.
    Del film, visto molti anni dopo l’uscita, ricordavo qualche sequenza, una bellissima Romy Schneider che – al contrario dei giudizi della critica – io ho trovato convincente, forse perchè avevo letto il romanzo, e lei concretizzava il fascino della protagonista, la sensualità e la carica di passioni che muoveva ogni suo gesto.
    Bravo, caro Gordiano, ad averla ricordata.

  8. È da molto che non partecipò alle discussioni a causa di problemi vari.
    Volevo però complimentarmi per questa nuova rubrica che sembra molto bella e utile.
    Bravi!

  9. Ringrazio per l’interesse. nei limiti del possibile cercheremo di indicare i link per i film, visto che molti sono reperibili in rete. Bevilacqua regista, a mio parere, tra alti e bassi, supera il narratore (forse non il poeta). Attenti al buffone, con Melato – Manfredi è un film straordinario sull’arroganza del potere, che si vince solo con lo sberleffo. Ho voglia di rivederlo.

  10. Grazie davvero!!!
    Grazie a voi ho avuto la possibilità di vedere il film “La Califfa” sul youtube che avete messo. Lo vedo per la prima volta. Non mi era mai capitato di vederlo prima. Ed è stato molto piacevole, dopo aver letto la recensione di Gordiano.

  11. Ne approfitto, con un po’ di ritardo, per ringraziare qui tra i commenti Gordiano Lupi per queste due belle recensioni dedicate al primo e all’ultimo film di Bevilacqua.
    Grazie, Gordiano!

  12. Questa sarà una rubrica quindicinale dedicata alle pellicole del cinema italiano che – per vari motivi – sono state dimenticate.
    Con l’indispensabile contributo di Gordiano (e affidandoci al suo giudizio) cercheremo di riportarle in luce.

  13. Una piccola “confessione”.
    Questa rubrica non l’avevo concepita come “spazio dibattiti”, per cui pensavo – in origine – di chiudere la sezione commenti (così come ho fatto per altre rubriche).
    Diciamo che ho dimenticato di farlo e ne sono felice.
    Dunque anche i prossimi appuntamenti di “PELLICOLE ITALICHE da rivedere” saranno aperti a vostri contributi.

  14. Più che un post sulla Magnani sarà una recensione a Mamma Roma di Pasolini. Un modo per ricordare due grandi del nostro cinema e della nostra letteratura.

  15. Sarei curioso di rivedere questo film, perchè alcune scene sono state girate a Colleferro (RM) nella fabbbrica dove lavorava mio nonno. Alberto Bevilacqua è stato un grande dopo questo film se ricordo bene vinse il Premio Campiello.

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