
“I bambini sono matti” di Errico Buonanno (Gallucci, 2025) – disegni di Joshua Held
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Errico Buonanno è autore di saggi, romanzi e programmi radio e tv. Ha realizzato podcast e serie web. Questo è il suo secondo libro dedicato ai bambini.
I mostri sotto al letto ma solo se la luce è spenta, la pasta che porta fortuna quando nel piatto i rigatoni sono pari, la sfida per diventare il più grande nascondinista del mondo, le buche nella sabbia che, se scavi abbastanza, arrivano dall’altra parte del pianeta… la vita dei bambini è piena di faccende importantissime che agli adulti sembrano strane, assurde o addirittura matte!
Le storie stravaganti, comiche e all’occorrenza anche un po’ pungenti di Errico Buonanno spiegano agli adulti la logica dei più piccoli, raccontando come ogni realtà possa diventare un luogo fantastico.
Pagine divertenti che si possono leggere da soli per godersi un po’ di tenera nostalgia o insieme con i piccoli per condividere momenti di spensieratezza.
Abbiamo chiesto a Errico Buonanno di raccontarci qualcosa su questo nuovo libro..
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«Una delle frasi più ambigue ed equivocate possibili è: “Ricordiamoci di restare bambini!”», ha detto Errico Buonanno a Letteratitudine. «Cosa significa esattamente? Che dovremmo rimanere buoni, candidi, fantasiosi? Ho sempre avuto la certezza che i bambini non siano nessuna delle tre cose, e che piuttosto abbia ragione Barrie quando scrive che i bambini sono soprattutto “senza cuore”. Irresponsabili, matti e immorali. Così, più che altro, visto che crescere è inevitabile, la vera sfida dovrebbe essere: “Ricordiamoci com’eravamo quando eravamo bambini!” Ecco, ho provato a ricordarmelo scrivendo I bambini sono matti.
Sono racconti, o favolette immorali, che si concentrano sulle manie, le scaramanzie, i tic dell’infanzia. Tic e manie che, penso, conosciamo tutti. Chi di noi non è stato attento a mettere i piedi esattamente all’interno delle mattonelle (o, in alcune varianti, sui bordi, o all’incrocio)? E che succedeva, esattamente, se sbagliavamo? Chi di noi non aveva una parola o un gesto o un oggetto che poteva impedire al mostro appostato sotto il letto di divorarci? E se il mostro era grande e ferocissimo, perché non poteva infischiarsene della luce accesa o del lenzuolino che tiravamo fin sopra al collo?
Non lo sappiamo. Ma lo sapevamo allora. Non lo capiamo, ma all’epoca era perfettamente sensato. E lo era perché eravamo totalmente matti, e (mi viene da dire) “preistorici” come tutti i bambini. Parlavamo con la natura, giocavamo con le ombre, eravamo pagani. Ovvero, non solo avevamo un rapporto diretto con quella cosa lì, col mistero, con l’oscuro che ora proviamo a ignorare perché abbiamo altro da fare; ma conoscevamo anche i rituali magici per tenerlo a bada.
E’ un’età di cui, sotto sotto, abbiamo un’enorme nostalgia proprio per questo: perché a quel tempo conoscevamo i segreti per tenere a bada il caos. Inventavamo i pericoli e, contemporaneamente, inventavamo anche i rimedi. Irripetibile.
Ecco perciò che ho provato a dedicare un racconto a ognuna di queste manie. L’ho fatto provando a osservare ogni bambino della mia famiglia, e soprattutto provando a ricordare com’ero e a riconoscere nei gesti di oggi qualche rimasuglio dei piccoli tic di quel tempo. Così, ne I bambini sono matti, troverete le manie per gli elenchi, le ipocondrie, i gesti compulsivi. Troverete i fanatismi religiosi, i rituali e le imprese titaniche che, crescendo, ci hanno insegnato a considerare sbagliati, ma che da bambini funzionavano davvero. E se siete bambini, vi ci riconoscerete. E se siete grandi, invece, peggio per voi. E, accanto a ogni racconto, troverete le illustrazioni bellissime di Joshua Held, che è riuscito a essere tanto ironico, stralunato ed essenziale da cascare a pennello.
Insomma, è un libro che vorrei che ricordasse a tutti, sia ai grandi che ai piccoli, che i mostri sotto al letto ci sono davvero. Ma che, con le giuste parole magiche, si possono tenere a bada.»
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L’autore dei disegni
Joshua Held è nato nel 1967 a Firenze. Malgrado il cognome straniero parla in toscano, non pronuncia la “c” e dice “bischero” proprio come un vero artista del Chianti. Da bambino leggeva fumetti e giocava tra i capolavori rinascimentali. Così prima si è diplomato in pianoforte e poi si è messo a disegnare cartoon. I suoi personaggi si muovono a ritmo di musica. Come il cinghialino del suo primo libro, illustrato per Gallucci, Vengo anch’io! No, tu no. E il cucciolo della serie, pubblicata con Gallucci, aperta da Dig e l’osso di Digòn. Un cagnolino che, proprio come Josh, si diverte a suonare, disegnare e stare in compagnia degli amici.
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