Della mutabilità

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Jo Shapcott

Traduzione di: Paola Splendore

Anno di pubblicazione: 2015

ISBN: 9788861100572

Pagine: 150

 

Descrizione

Il ritmo dei versi di Jo Shapcott è rapido e insieme ondeggiante, il suo linguaggio sensoriale e intellettuale è insieme enigmatico e diretto, difficilmente incasellabile, con richiami a Chaucer e a Rilke. La sua poesia, sebbene di rado apertamente autobiografica, non manca di toccare gli aspetti traumatici della sua vita, la malattia che l’ha colpita nel recente passato, gli eventi e le vite di chi intorno si muove e cammina sulle vie di una solitudine data da osservazione ed empatia. Spesso l’avvicinarsi al dettaglio si spinge fino alla fusione. E così raggiunge un estremo e lucido distacco, l’universalizzazione della singolarità. In alcuni componimenti, l’elaborazione poetica dell’esperienza autobiografica è presente e chiara: in Procedimento la descrizione del sapore amaro delle mandorle, che rimanda al pericolo della morte, si tramuta, sorso dopo sorso, in una sorta di inno al tè, e rivela la gratitudine per la possibilità di poterne ancora gustare il sapore, per arrivare al metaforico accenno a una nuova capacità percettiva che rivela un’identità rinnovata, e alla gioia del poter ancora avvertire l’energia e la potenza salvifica della poesia.

«Il carattere quieto e insieme brillante della sua poesia riesce a unire la chiarezza alla profonda attitudine cerebrale e a tutte le sfaccettature dell’essere umano – arte e scienza, vita e morte.»

Carol Ann Duffy,Poet Laureate

Jo Shapcott

Jo Shapcott

Nata a Londra nel 1953, Jo Shapcott ha studiato al Trinity College di Dublino, a Oxford e a Harvard. Con...

Paola Splendore

Paola Splendore

Paola Splendore ha insegnato letteratura inglese all’università (Orientale di Napoli, Viterbo e Roma Tre). Ha curato e tradotto le antologie...

Hanno scritto

I convenzionali

Della mutabilità

Jo Shapcott indaga l’insondabile. Ciò che non si può conoscere. Perché, come diceva il poeta, quando c’è lei non ci siamo noi. E viceversa. Ossia la morte. La paura che essa genera. E la necessità del cambiamento. Della mutabilità ha la forma dell’acqua, sempre diversa eppure sempre la stessa.
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L’Espresso

Poesie tra corpi mutanti

In fondo, anche per lei ogni cosa non è che un’altra cosa, non essendo i confini fra i corpi e fra i corpi e lo spazio che la misura della mutabilità a cui tutto soggiace. Non si pensi tuttavia che Shapcott sia una poetessa metafisica, perché è alla concretezza dell’esistenza che il suo sguardo metamorfico si applica prima di tutto. Nei suoi versi c’è la vita, o meglio l’esistenza: fatta di sesso, malattia, natura, ed è a essa che lei dice «grazie grazie grazie per l’allora, e per ora».

Alias

La certezza di un dolore con il quale forse flirtare

La voce di Jo Shapcott è una delle maggiori della poesia britannica contemporanea: la sua è una poesia panteistica senza vezzi bucolici, ispirata dalla certezza del dolore, con il quale però, come con la morte, si può flirtare.

La lettura

C’è qualcuno che vuole uscire dal tronco

La parola per un poeta è stratificazione: facendo i conti non solo con i propri fantasmi ma con l’opera complessiva dei predecessori, il poeta lavora su un linguaggio che si trasforma. Ognuno degli anelli della tradizione può riattìvarsi, ma cambiando senso.

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