Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l’uomo

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17,50

Hans Sahl

Traduzione di:  Nadia Centorbi

Anno di pubblicazione: 2014

ISBN: 9788861100923

Pagine: 480

 

Descrizione

Pochi esponenti della letteratura tedesca dell’esilio hanno vissuto l’estraneità con la radicalità di Hans Sahl. A testimoniarlo gli scritti autobiografici, tenacemente intesi a tracciare un’iconografia dell’esilio, ma anche questa intensa e sincera produzione poetica, che evidenzia suoni e vibrazioni di un’esistenza precariamente sospesa tra identità e dispersione. Appena qualche anno prima di rientrare definitivamente in Germania, Sahl scriveva a Joachim Koch, l’editore della rivista «Exil»: «Esilio – non si tratta soltanto di una definizione politico–geografica, non solo di un luogo dell’estraneità, del confino. L’esilio è quasi diventato un moderno stato di coscienza. Ci sono interi popoli che vivono in esilio nel loro stesso Paese, per altri l’esilio diventa una seconda patria». Per Sahl, poeta “dal cuore pieno d’estraneità”, l’esperienza dell’esilio travalica lo spazio circoscritto dell’urgenza storica, estendendosi prospetticamente alla sfera esistenziale e facendosi permanente condition humaine.

«Ecco uno scrittore da (ri)scoprire, la cui capacità di illuminare il momento è ineguagliabile.»

Die Zeit

«Nell’opera di Hans Sahl si può ossevare il secolo intero, con tutti i suoi rivolgimenti e le imponderabili derive.»

Franz Josef Gortz

Hans Sahl

Hans Sahl

Quando nel 1942 dà alle stampe il suo primo volume di poesie Le chiare notti. Poesie dalla Francia, Hans Sahl...

Hanno scritto

L’Adige

Come posso io, figlio…

Hans Sahl nel 1941 riuscì a fuggire negli Usa. In Gernania tornò
solo nel 1989: uNon ho niente contro la Repubblica federale. Ma sono diventato un uomo extraterritoriale, ho siglato un patto con l’estraneità.

Il Sole 24 Ore

Gli ultimi

Questa poesia di Hans Sahl, inedita in italiano, è tratta da Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l’uomo, raccolta poetica che racconta il suo esilio dalla Germania da cui era fuggito perché ebreo e oppositore di Hitler e i momenti più bui del XXI secolo.

La Sicilia

Hans Sahl, poeta dall’«anima divisa in due».

Un vento va, il sud lo porta,
nell’invernale notte colonne sfilan via,
bandiere a brandi, schiere in rotta,
che mi perdoni Dio, ammesso che ci sia,

ma di niente, più di niente m’importa.
Per morir mille volte fui forse generato?
Del peso universale, l’erede
di tutto quanto il peso son io ad ogni fiato?

Corriere della Sera / Blog

Giornata della memoria: le poesie di Hans Sahl “Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l’uomo”

Uno degli scrittori tedeschi che, opponendosi alla deriva nazifascista, lasciarono la Germania prima della Seconda Guerra Mondiale, è Hans Sahl, di cui l’editore Del Vecchio ha appena mandato il libreria una vasta antologia dei suoi versi, Mi rifiuto di scrivere un necrologio dell’uomo (2014, pagg. 504, euro 17,50), con traduzione e cura di Nadia Centorbi, con testi originali a fronte.
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il Manifesto

Il poeta che smentì Adorno

L’esperienza dell’esilio, cui il regime nazista costrinse quasi tutta l’intellighenzia tedesca, è un universo molto composito, che non si finisce mai di indagare. L’esilio muta fisionomia a seconda della personalità di chi lo subisce e del paese nel quale viene vissuto.

Avvenire

Sahl poeta dopo Auschwitz

Un corpus poetico di quasi cinquecento pagine, fra originale tedesco e traduzione, meritoriamente pubblicato da Del Vecchio, la casa editrice
romana che si sta sempre più segnalando per la qualità e il coraggio delle scelte.

Rocca

Fogli sparsi di un rigattiere dell’incomprensibile

Leggendo Sahl, gustando i guizzi lirici e al contempo diaristici della sua poesia che passa in mezzo alla sofferenza, si avverte subito che le sue non sono ‘solo’ parole.

RSI Rete Due

Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l’uomo

La casa editrice Del Vecchio continua a sorprenderci, proponendo una voluminosa antologia del poeta tedesco Hans Sahl. Iniziative come questa, nel mondo dell’editoria, sono eroiche e lodevoli. Le cinquecento pagine di Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l’uomo contengono poesie che vanno dal 1942 al 1991. I versi di questo autore, che trascorse gran parte della propria vita in esilio, sono la testimonianza di un vissuto travolto dall’onda d’urto della Storia. Il volume è stato letto e commentato per noi da Daniele Bernardi.
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L’indice dei libri del mese

Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l’uomo

Poesia di memoria e testimonianza storica quella di Hans Sahl, qui raccolta in edizione integrale con testo a fronte. Un’impresa ardua, in particolare per i testi in rima, affrontata con instancabile devozione da Nadia Centorbi, e corredata da un acuto saggio introduttivo e da un ampio apparato bibliografico.

Frontiera di pagine

Hans Sahl e l’esilio-rigattiere

È il tempo che ruba forma al caos e la rima alle rime, che raggiunge il suo apice di sovvertimento, e che «scandisce in sillabe la danza della morte a cuor sereno», laddove però la parola si scarnifica, appropriandosi della sua chiarezza.
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