Mar Nero

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Mar Nero
Black Sea Nasa.png
Il Mar Nero da satellite
Stati Turchia Turchia
Bulgaria Bulgaria
Romania Romania
Ucraina Ucraina
Russia Russia
Georgia Georgia
Coordinate 43°30′N 34°30′E / 43.5°N 34.5°E43.5; 34.5
Dimensioni
Superficie 436 400 km²
Profondità massima 2212 m
Idrografia
Bacino idrografico 2 milioni di km²
Immissari principali Danubio, Dnepr, Rioni, Kızılırmak e Buh Meridionale
Salinità 17 in superficie
Isole 12
I paesi bagnati dal Mar Nero
Costa bulgara

Il Mar Nero (in ucraino: Чорне море?, Čorne more; in russo: Чёрное море?, Čërnoe more; in bulgaro: Черно море?, Černo more; in rumeno: Marea Neagră; in turco: Karadeniz; in georgiano: შავი ზღვა, Shavi zghva) è un mare situato tra l'Europa sud-orientale e l'Asia minore, collegato al Mar d'Azov tramite lo stretto di Kerč' e al Mare di Marmara (che a sua volta, tramite lo stretto dei Dardanelli, è collegato al mare Egeo, che fa parte del Mediterraneo) tramite lo stretto del Bosforo.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il Mar Nero era chiamato dai greci Πόντος Εὔξεινος, Póntos Éuxeinos, in italiano Ponto Eusino, ossia "mare ospitale"; il termine più antico, tuttavia, era Πόντος Ἄξεινος, Póntos Áxeinos, cioè "mare inospitale", ed in tempi precedenti all'epoca classica, il nome originario è stato modificato per motivi apotropaici. L'etimologia di ἄξεινος è discussa: è possibile che sia un adattamento del nome scitico assimilabile all'aggettivo avestico akhshaēna "oscuro, nero"[1], assonante alla parola greca che oggi conosciamo; sempre nell'antica Grecia esistono attestazioni dell'uso di mare nero per "mare del nord" e mare rosso per "mare del sud", e non è impossibile che questa accezione, poi trasmessa alla lingua turca, risalga proprio al colore dell'acqua del Mar Nero e delle sue alghe.[senza fonte]

Mentre nella tradizione toponomastica italiana il Mar Nero veniva denominato, in epoca medievale e rinascimentale, Mare Maggiore, venne chiamato Svartahaf ("mare nero", appunto) già nell'opera cosmografica Heimskringla dell'islandese Snorri Sturluson nel XIII secolo, il che depone evidentemente a favore di un uso anche medievale di questa denominazione.

La denominazione moderna, tuttavia, è arrivata in Europa tramite la lingua turca[2]: in turco il Mar Nero si chiama Kara Deniz ("mare nero"), mentre il mar Mediterraneo si chiama Ak Deniz ("mare bianco"). Secondo una tradizione Uralo-Altaica che si è conservata anche tra le popolazioni emigrate in America attraverso lo Stretto di Bering, i punti cardinali sono caratterizzati da quattro colori: nord-nero, est-dorato, ovest-rosso, sud-bianco. I nomi Kara Deniz e Ak Deniz nascono quindi per indicare "mare del nord" e "mare del sud" visti in relazione alla penisola anatolica[2]. Tramite la sua traduzione in francese (Mer Noire), il nome si è diffuso in tutta Europa nel corso del XVII e del XVIII secolo e si è imposto, nelle rispettive traduzioni, in quasi tutte le lingue moderne.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La sua superficie è pari a circa 436400 km² (escludendo il Mar d'Azov)[3] con una salinità pari a circa il 17‰ (poco meno della metà della salinità media del Mare Mediterraneo): in profondità, oltre i 150 m, questo valore aumenta drasticamente. Il punto più profondo si trova a 2 212 m, mentre nel centro la profondità è di circa 1 830 m.[4] I flussi di acqua in ingresso, attraverso il Bosforo, sono di circa 200 km³ (200 miliardi di metri cubi) all'anno. Il suo bacino imbrifero è molto ampio (2 milioni di km²); dalle aree circostanti riceve acque dolci per un totale di circa 320 km³ all'anno. I fiumi più importanti che vi sfociano sono il Danubio, il Dnepr, il Rioni, il Kizilirmark e il Buh Meridionale.

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]

Il Mar Nero riceve circa 350 km³ l'anno di acque dolci da parte dei grandi fiumi europei sopra citati e ulteriori circa 300 km³ per le precipitazioni, contro circa 350 km³ di evaporazione. Questo determina un attivo di 300 km³ di acqua dolce, che in parte si riversa nel mar Mediterraneo attraverso il Bosforo. Misurazioni eseguite attraverso satelliti geostazionari descrivono un sovraslivellamento del Mar Nero rispetto al Mar di Marmara dai 30 ai 50 cm, intervallo dato non dalle maree ma dalle variazioni stagionali della portata dei fiumi. Dal Bosforo entra nel Mar Nero l'acqua salata del Mediterraneo, che essendo più densa e pesante, non si mescola con lo strato superficiale di 100–130 m di acqua salmastra. Al di sotto di tale interfaccia (picnoclino), vi è un ambiente sostanzialmente deserto, il più grande sistema marino anossico: in assenza di una corrente diretta dalla superficie in profondità e viceversa, non vi è ricambio di ossigeno. Inoltre il decadimento nelle profondità di materia organica aumenta l'anossia poiché alcuni microrganismi estremofili riescono a vivere consumando, al posto dell'ossigeno, il solfato e rilasciando come scarto il solfuro di idrogeno (H2S) ed il diossido di carbonio (CO2). Per contro, la scarsissima presenza di microrganismi e di ossigeno ha permesso a svariate spedizioni di alta profondità di recuperare manufatti e scafi di navi risalenti a migliaia di anni fa.

Fiumi e canali navigabili[modifica | modifica wikitesto]

Dal Bosforo si accede al mare Mediterraneo e attraverso lo stretto di Kerč al mar d'Azov. Tramite canali è assicurato l'accesso ai fiumi Don e Volga, al mar Caspio, al mar Baltico e al mar Bianco, e, tramite il Danubio e il Canale Reno-Meno-Danubio, al mare del Nord.

Isole[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Isole del Mar Nero.
Isola dei Serpenti

Nonostante le rispettabili dimensioni, il bacino è particolarmente povero di isole. Ricordiamo l'isola di Sant'Anastasia, l'isola di San Quirico, l'isola di Sant'Ivan, l'isola di San Tommaso, l'isola di Peuce, l'isola di Sacalinu Mare, l'isola di Sacalinu Mic e l'isola dei Serpenti. Sono tutte di dimensioni modeste e le prime quattro appartengono alla Bulgaria, le successive tre alla Romania e l'ultima all'Ucraina, ma rivendicata dallo Stato rumeno. In territorio turco sono l'Isola di Kefken, l'Isola di Oreke e l'Isola di Giresun, a differenza delle prime citate, che sono europee, queste ultime si trovano in Asia.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Le variazioni climatiche nella regione del Mar Nero sono influenzate dall'Oscillazione Nord Atlantica, il clima è atlantico.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il Mar Nero si è generato dal mar Sarmatico o Paratetide, anticamente situato a est del Mediterraneo; una volta creatasi una separazione tra questi due enormi specchi d'acqua, la Paratetide restò senza sbocco verso gli oceani e cominciò a regredire fino al punto di dividersi in tre mari minori separati tra di loro: il Mar Nero, il mar Caspio e il lago d'Aral,[5][6] tutti e tre caratterizzati dalla comune tendenza a rimpicciolirsi, seppure a fasi alterne, a causa dell'evaporazione; ma mentre il livello del Mar Nero risalì circa ottomila anni fa a partire dal momento della ritrovata connessione con il Mediterraneo,[7] il Caspio rimaneva un mare chiuso e continuò la tendenza al declino; oggi, quindi, il suo livello è notevolmente inferiore a quello del Mar Nero, che, in seguito all'apertura naturale formatasi presso il Bosforo e i Dardanelli riceve parte delle sue acque dal Mediterraneo.

La riapertura del varco di connessione col Mediterraneo rialzò il livello del Mar Nero con un flusso superficiale di acqua salata che unita a quella afferente dai fiumi, creò uno strato idrico superficiale meno salato di quello già presente nel bacino. Ad effetto della relativamente bassa velocità di innalzamento del livello, della modesta profondità del Bosforo e del fatto che lo strato inferiore era più denso, i due strati non si mescolarono, e quindi la condizione di diversa densità si è ad oggi conservata. Come condizione aggiuntiva di mare chiuso ed orientato in direzione est-ovest esso inoltre ha modeste correnti marine dovute al effetto di Coriolis, che riguardano solo gli strati superficiali; questo mancato rimescolamento evidenziato dalla permanenza di diverse densità saline dell'acqua ha prodotto una quasi immobilità degli strati profondi, il mancato contatto di questi con l'atmosfera, e quindi una condizione anossica di tali strati. Si ha quindi assenza di vita aerobia in profondità.

La velocità di cambiamento di livello del Mar Nero dopo l'apertura del varco del Bosforo (diversi centimetri al giorno) può avere provocato effetti devastanti sulle popolazioni residenti nelle basse pianure e sulle sponde del varco. La progressiva modifica di territorio dovuta alla modifica del livello dell'acqua, e il fatto che tali eventi sono relativamente recenti (circa 8000 anni fa), può essere causa che tali eventi siano stati riportati nella memoria umana sotto forma di Diluvio Universale.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Le aree umide costiere offrono riparo a molte specie marine e sono, inoltre, un importante punto di transito e nidificazione di numerose specie di uccelli. Il 75% degli uccelli presenti si concentra nella zona del delta del Danubio dove si trovano il marangone minore, l'oca collorosso (nidifica qui circa un decimo della popolazione mondiale), il pellicano bianco, il pellicano riccio e l'aquila dalla coda bianca. Nel Mar Nero sono presenti quattro specie di mammiferi: la foca monaca, a forte rischio di estinzione, e tre specie di delfini, il tursiope, il delfino comune e la focena comune.

Fauna ittica[modifica | modifica wikitesto]

Nel mar Nero sono presenti 201 specie di pesci, in maggioranza pesci ossei comprese 7 di storioni mentre sono molto rari i pesci cartilaginei. La fauna ittica del mar Nero è composta da un insieme di specie marine provenienti dal mar Mediterraneo e specie d'acqua dolce o salmastra originatesi nella Paratetide, queste ultime più diffuse nelle aree a minor salinità. Particolarmente diffusi sono i ghiozzi, con molte specie endemiche, e il genere Alosa[8]. Negli anni '80 è stato introdotto lo ctenoforo alieno Mnemiopsis leidyi che ha causato un vero disastro ecologico e il crollo del pescato. M. leidyi infatti compete con gli stadi giovanili dei pesci nutrendosi di zooplancton e preda direttamente le larve dei pesci[9].

Paesi bagnati[modifica | modifica wikitesto]

I principali porti sviluppatisi sul Mar Nero tra il XIII e il XVII secolo

Si affacciano sulle sue rive:

Le città più importanti sulle sue coste sono: Istanbul (precedentemente chiamata Costantinopoli e Bisanzio), Burgas, Varna, Costanza, Tulcea, Jalta, Odessa, Sebastopoli, Soči, Novorossijsk, Batumi, Trebisonda, Samsun, Zonguldak.

Aspetti economici[modifica | modifica wikitesto]

I paesi litoranei del Mar Nero, insieme a Armenia, Azerbaigian, Grecia e Moldavia, nel 1992 hanno formato l'Organizzazione per la cooperazione economica del Mar Nero (in inglese Organisation of the Black Sea Economic Cooperation - BSEC) con sede a Istanbul. L'organizzazione ha lo scopo di sostenere lo sviluppo economico della regione.

Aspetti ambientali[modifica | modifica wikitesto]

L'area del Mar Nero rientra nelle zone sotto tutela da parte dell'ACCOBAMS ("Agreement on the Conservation of Cetaceans of the Black Sea, Mediterranean Sea and Contiguous Atlantic Area") che stabilisce delle regole per la protezione dei cetacei e, nel caso del Mar Nero, dei tursiopi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ponto Eusino nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 12 gennaio 2013 (archiviato il 3 gennaio 2013).
  2. ^ a b Franco Cardini, Il turco a Vienna, Laterza, 2011 ISBN 978-88-420-8879-0
  3. ^ scheda del Mare Nero a cura dell'Università del Delaware, su ceoe.udel.edu. URL consultato il 07-11-2010 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2010).
  4. ^ scheda sul Mare Nero sul sito della European commission environment, su ec.europa.eu. URL consultato il 07-11-2010 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2008).
  5. ^ Treccani, lemma Mar Caspio, su treccani.it. URL consultato il 14 ottobre 2013 (archiviato il 12 ottobre 2013).
  6. ^ biologiamarina, Mari
  7. ^ Gokasan, On the origin of the Bosphorus. Elsevier 1997.
  8. ^ (EN) Species in the Black Sea, su FishBase. URL consultato il 5 giugno 2021.
  9. ^ (EN) Shiganova, T.A., Mirzoyan, Z.A., Studenikina, E.A., Volovik, S.P., Siokou-Frangou, I., Zervoudaki, S., Christou, E.D., Skirta, A.Y., Dumont, H.J., Population development of the invader ctenophore Mnemiopsis leidyi in the Black Sea and other seas of the Mediterranean basin, in Marine Biology, vol. 139, 2001, pp. 431-445.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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