Lasci la stanza com’è

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16,00

Amilcar Bettega

Traduzione: Daniele Petruccioli

Anno di pubblicazione: 2020

ISBN: 9788861100196

Pagine: 201

Formato digitale: 7,99€

Disponibile su: Bookrepublic, IBS, Kindle Store, Kobo Store

 

Descrizione

Ogni racconto di questa raccolta si apre per il lettore con un ventaglio di interpretazioni potenzialmente infinito, gli elementi ricorrenti diventano indizi da seguire per giungere ogni volta ad una soluzione nuova. Così ci troviamo catapultati in un mondo in cui gli uomini vivono con un animale totem aggrappato alle spalle e in cui le planimetrie di città e case mutano continuamente. Narrazioni in cui i personaggi possono correre fino a desiderare di scoppiare, o combattere un qualcuno sconosciuto, per un motivo sconosciuto, per poter stare in pace in un posto che non gli appartiene, oppure rimanere intrappolai tra sogno e veglia nell’attesa indefinita che la donna che canticchia la melodia che scandisce il passare del tempo esca dal bagno ed entri finalmente a letto.

Come un regista alle prese con un unico lunghissimo piano sequenza l’autore ci conduce all’interno di un mondo che si fa sempre più intimo e allo stesso tempo acquisisce un valore universale. Il realismo quasi soffocante dei primi racconti lascia pian piano posto ad elementi sempre meno contestualizzabili fino a sfociare apertamente nella narrazione onirica, in un continuo crescendo di kafkiana surrealtà.

Con una ironia caustica che non tradisce alcuna pietà l’autore racconta le grandi e piccole assurdità del mondo contemporaneo, svela la mancanza di empatia e quindi la crudeltà e l’egoismo di esseri umani la cui natura dovrebbe essere squisitamente politica, ma che malati e corrotti si abbandonano alla solitudine e all’inedia. Con un potenziale immaginifico deflagrante Bettega delinea i tratti di una realtà dalle infinite possibilità in cui il vero orrore risiede nel voler chiudere fuori la bellezza e la grandezza accontentandosi di ciò che di piccolo e meschino salta agli occhi.

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«È in questa atmosfera banale che irrompe il fantastico, non per dissolvere e sostituire la realtà, o per competere con questa, ma al contrario l’immaginario amplia la realtà e le permette di superare quei confini che solitamente riteniamo invalicabili.»

Brasil/Brazil

Amilcar Bettega

Amilcar Bettega

Amilcar Barbosa Bettega nasce a Sao Gabriel, Brasile, nel 1964. Ha studiato inizialmente ingegneria civile e in seguito ha conseguito...

Daniele Petruccioli

Daniele Petruccioli

Daniele Petruccioli è nato nel 1970 a Roma, dove vive. Dopo essersi diplomato all’Accademia d’Arte drammatica Silvio D’Amico, per anni...

Hanno scritto

AMILCAR BETTEGA. LASCI LA STANZA COM’È

Satisfiction -Michele Crescenzo, 5 Maggio 2020

Probabilmente la scrittura di Amilcar Bettega è così libera e originale proprio perché l’autore ha iniziato in maniera istintiva, ha scelto delle guide (Kafka, Carver e altri) ma il suo stile è decisamente originale e indipendente. Solo lui avrebbe potuto scrivere i quattordici racconti di “Lasci la stanza com’è” e portare il lettore in mondi dove ci sono incontri con strane duchesse e uomini con coccodrilli appoggiati comodamente sulla schiena. Dove l’imprevisto, l’insolito e l’assurdità costituiscono la normalità, creando nuove quotidianità talmente verosimili che alla fine del libro è inevitabile che il lettore si domandi quale animale abbia lui, sulla schiena. Leggi di più.

Bettega, Reale è la stanza dell’inspiegabile.

Avvenire – Alessandro Zaccuri 20 Aprile 2020

Tutto è inesplicabile e
inesorabile, i questi racconti. Anzi, è l’inesplicabilità a rendere inesorabili gli avvenimenti, che di volta in volta possono essere ricondotti a una quotidianità sfilacciata oppure alla dimensione dell’apologo allegorico. Leggi di più.

Amilcar Bettega, Lasci la stanza com’è

Alleo.it – Marisa Cecchetti, 14 Marzo 2020

La lettura trascina subito in un contesto inusuale dove la realtà si confonde e si alterna col sogno, dove la immaginazione crea dimensioni inattese e si perdono le linee di separazione tra reale e immaginario, rimanendo a galleggiare in una atmosfera surreale che ci ricorda il mondo di Kafka. I personaggi balzano dalla pagina come sculture, gli spazi si dilatano, si moltiplicano, nascono uno dentro l’altro come labirinti: “Poco a poco ho imparato quanto alla casa piaccia scherzare con cose che sono e non sono. Inventa stanze, ad esempio, che a volte spariscono subito, ma in altri casi si abbarbicano forte alla sua struttura, sorta di vani cardinali senza cui la casa non esisterebbe”. Leggi di più.

 

Lasci la stanza com’è

Culturificio – Jenny Bertoldo 20 Febbraio 2020

Attraverso i quattordici racconti che compongono la raccolta l’autore indaga l’uomo contemporaneo e le sue relazioni con il circostante e l’altro lasciando parlare i sogni, l’inconscio, l’intimità più profonda di ciascuno, spaziando tra mondi reali e immaginati, o ai confini fra i due, ristabilendo un nesso implicito fra sogno e realtà, fra il vissuto e il pensato, facendo affiorare sentimenti e vibrazioni intime in maniera tanto precisa da metterci a nudo. E ci riesce così bene perché l’inconscio, la nostra parte irrazionale, parla il linguaggio dei sogni. Parla il linguaggio dei personaggi di Lasci la stanza com’è. Leggi di più.

 

Lasci la stanza com’è, intervista allo scrittore brasiliano Amilcar Bettega

L’armadillo furioso – Francesco Bove, 25 Gennaio 2020

Amilcar Bettega è uno scrittore brasiliano nato a Sao Gabriel, nello stato di Rio Grande do Sul, ed è, senza ombra di dubbio, uno dei più grandi autori brasiliani contemporanei. Ha tradotto, tra le varie cose, Maupassant dal francese e i suoi libri sono tradotti in varie parti del mondo. Bettega ha ricevuto diversi premi tra cui, nel 1994, il premio Portugal Telecom. Per Del Vecchio Editore il 23 gennaio è uscita la sua raccolta di racconti più famosa, Lasci la stanza com’è, tradotta splendidamente da Daniele Petruccioli. Sono quattordici storie molto kafkiane, in cui i personaggi conoscono perfettamente le regole della società claustrofobica in cui si trovano a vivere e abitano spazi delimitati, definiti. La lingua è spoglia, ridotta all’osso ma tutto è curato sin nei minimi dettagli. Leggi di più.

 

Tra Kafka e Cortazar, l’inusuale e l’onirico di Bettega

Corriere della sera – Alessandro Martini e Maurizio Francesconi, 20 Gennaio 2020

L’inusuale, la stranezza, una certa aura onirica riveste tutte le storie, in modo che ciò che viene raccontato sembra non corrispondere ai parametri della nostra realtà (o quella che di solito chiamiamo realtà) ma allo stesso tempo, come nei sogni, eventi insoliti e strani sono elaborazioni basate sulla nostra esperienza reale. Così Amilcar Bettega, classe 64, descrive il tono surreale e quasi Kafkiano presente nei suoi racconti che compongono Lasci la stanza com’è. Pubblicata nel 2002 e premiatissima, è la sua prima opera pubblicata in Italia nonostante Bettega sia autore di grande successo sia in patria che all’estero, ritenuto una delle principali voci della letteratura brasiliana. Leggi di più.

 

Piazza Navona – Lasci la stanza com’è

Corriere della sera – 20 Gennaio 2020

Presentazione del volume Lasci la stanza com’è di Amilcar Bettega presso il Centro Cultural Brasil-Italia. Intervengono l’autore, il traduttore Amilcar Bettega e la scrittrice Emanuela Cocco. Leggi di più.

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