LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » nazismo http://letteratitudine.blog.kataweb.it Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Dec 2021 09:58:57 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 en hourly 1 DOVE SEPPELLIRE PRIEBKE? http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2013/10/16/dove-seppellire-priebke/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2013/10/16/dove-seppellire-priebke/#comments Wed, 16 Oct 2013 15:50:20 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=5542 La nuova puntata deIl sottosuolodi Ferdinando Camon riguarda la attualissima e scottante “questione Priekbe” e le problematiche a essa collegate.

Di seguito, l’opinione di Camon.

Massimo Maugeri

* * *

DOVE SEPPELLIRE PRIEBKE?

ferdinando-camondi Ferdinando Camon

Su Priebke corrono molti equivoci, ed è bene chiarirli subito. Non era un soldato. Le SS non erano soldati, erano una milizia del nazismo. Che il nazismo nascesse con intenti criminali, era chiaro prima che nascesse, perché prima di prendere il potere Hitler aveva pubblicato in un libro il suo programma. Nel libro c’è tutto. Distruzione degli ebrei, divisione dell’umanità in razze, soppressione delle razze inferiori, guerra all’est, cancellazione del Cristianesimo e del suo amore per i deboli e i perdenti, imposizione del diritto del più forte… Tutto. Priebke lo sapeva? Ma certo. Priebke fu tra i primissimi a iscriversi al neonato partito nazista. Faceva il cameriere a Rapallo quando sentì nascere il partito nazista, mollò tutto e corse in Germania a iscriversi. Fu un iscritto della primissima ora. Come mai in tanti anni diventò soltanto capitano? Per chi non lo sa, capitano è un grado bassissimo, appena sopra il tenente. Evidentemente, Priekbe era stupido. La sua qualità era l’obbedienza. Ma che cos’è l’obbedienza? È la dote di chi rispetta gli ordini? Tutti dicono così, ma non è così. Un tribunale italiano ha perfino assolto (o scarcerato) Priebke su questa base, ma ha sbagliato. La perfetta obbedienza sta nel condividere l’ordine prima che venga impartito, e nell’eseguirlo con volontarietà, non recalcitrando. Priebke era così ben disposto a massacrare i prigionieri delle Ardeatine, che doveva ammazzarne 330 e arrivò a 335. Lui ripeteva: “Personalmente, non ho ucciso nessuno”. È falso. Anche se non fosse falso, sarebbe inaccettabile lo stesso, perché dare l’ordine di uccidere significa uccidere. Ma poi dentro le Fosse successe questo: molti soldati tedeschi, al momento di sparare in testa ai prigionieri legati col fil di ferro e urlanti, vomitavano o tremavano o svenivano. Bisognava che l’ufficiale desse l’esempio e sparasse lui. Priebke lo fece. Visto l’esempio del loro capitano, i soldati prendevano coraggio e ammazzavano per alcuni minuti. Poi di nuovo tremavano e vomitavano. Bisognava ridare l’esempio. Il capitano Priebke lo ridiede. Quante volte? Lui dice: “Solo due”. Con ogni probabilità furono molte di più. Ma che importanza ha? Chi dava gli ordini, era un assassino di prigionieri. E chi entrava volontariamente nelle SS, dichiarava la propria disponibilità ad eseguire gli ordini che avrebbe ricevuto in futuro, tutti gli ordini, senza eccezione. Non si deve dire: “Gli ordini di Hitler erano mostruosi, ma le SS non potevano che obbedire”. Il discorso va capovolto: le SS erano pronte a obbedire, perciò arrivavano ordini mostruosi. Il motto della SS (la sigla vuol dire “staffette di sicurezza”) era: “Il suo onore si chiama fedeltà”. Se impicca o fucila o brucia per fedeltà al Capo, conserva il suo onore. Che una società, una cultura, un’ideologia abbiano costruito un uomo intorno a questa etica, l’obbedienza al Male come se fosse il Bene, è un immenso problema storico, non risolto. Per cinquant’anni si è creduto che fosse tutta colpa del Führer. Il Führer scuoteva il Popolo come la tempesta scuote il mare. Ma non è vero. Il caso Priebke lo dimostra. Il Führer è morto da settant’anni, il nazismo è scomparso con lui, ma Priebke è ancora un perfetto nazista, non si è mai pentito, nel testamento ripete che quel che ha fatto lo rifarebbe. Coloro che l’ammirano, che gli lasciano scritte di devozione sulla casa, che se vien sepolto a Roma vanno al funerale cantando e piangendo, non è che “chiudano un occhio” sulla strage, è che “approvano” quella strage. A suo tempo l’avrebbero eseguita. Se si ripete oggi, sono pronti ad eseguirla. Eppure la lezione della Storia è stata durissima, se non l’hanno capita non capiranno mai niente. Sono chiusi in un mondo separato. Il cadavere di Priebke fa parte del loro mondo, se lo seppelliscano tra di loro, non tra noi. Roma non vuole il funerale, e ha diritto di non volerlo: tutta Roma fu insanguinata dalla strage che lui ha compiuto. La Chiesa Cattolica non vuole la salma, e ha il diritto di non volerla, in nessun luogo sacro. C’è un cimitero di guerra tedesco a Pomezia, dove ci sono altri criminali di guerra, ma il sindaco di Pomezia non vuole il cadavere di Priebke, evidentemente il sindaco ritiene che la criminosità di Priebke supera il livello ammissibile. È un suon diritto. E allora, a chi consegnare il corpo di Priebke? Chi resta? Ma la madre, naturalmente. La Grande Madre Germania. È lei che l’ha partorito, l’ha allattato, l’ha educato, l’ha fatto capitano. Sia restituito in grembo alla Grande Madre. Se neanche lei lo vuole, allora sia bruciato, ridotto in cenere e sparso nei mari. Nei mari incontrerà il caro camerata Eichmann. Tra loro s’intenderanno.

© www.ferdinandocamon.it

[articolo pubblicato sui quotidiani locali del Gruppo "Espresso-Repubblica"]

© Letteratitudine

LetteratitudineBlogLetteratitudineNewsLetteratitudineRadioLetteratitudineVideo

]]>
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2013/10/16/dove-seppellire-priebke/feed/ 0
ANCORA GÜNTER GRASS: OVVERO, “SU COME RIAPRIRE UNA POLEMICA ORMAI SOPITA” http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/08/28/ancora-gunter-grass-ovvero-su-come-riaprire-una-polemica-ormai-sopita/ http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/08/28/ancora-gunter-grass-ovvero-su-come-riaprire-una-polemica-ormai-sopita/#comments Tue, 28 Aug 2007 16:52:37 +0000 Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/08/28/ancora-gunter-grass-ovvero-su-come-riaprire-una-polemica-ormai-sopita/ Chi si ricorda del caso Günter Grass esploso l’estate scorsa? Lo noto scrittore tedesco, Premio Nobel per la letteratura, aveva confessato di aver militato in età giovanile nelle SS. Una sorta di scandalo che aveva determinato un lungo strascico di polemiche. Avevamo avuto modo di discuterne in questo post.

Gunter Grass

La vicenda pareva conclusa, dato che non se ne parlava più da un bel po’ di Grass e SS. E invece no. Il caso è riaperto. E sapete perché? Perché c’è chi sostiene che Grass si sia inventato tutto, magari involontariamente o – meglio – inconsciamente.

Vi propongo una parte dell’ articolo di Javier Cercas, intitolato “La confessione di Grass: un atto letterario” apparso su La Stampa di oggi (28/8/2007). Chi lo desidera può leggerlo per intero cliccando qui.

La difficile arte di dire «fine»

Ormai eravamo tutti convinti d’aver ascoltato la parola fine sul tormentone della scorsa estate, ma ho il piacere di comunicarvi che ci sbagliamo. Il tormentone della scorsa estate è stato l’annuncio, avvenuto prima della pubblicazione delle sue memorie, che Günter Grass aveva militato, in gioventù, nelle SS; visto che buona parte dell’opera di Grass indaga sull’incapacità dei tedeschi di metabolizzare il proprio passato nazista e dato che buona parte della sua vita pubblica è stata consacrata a denunciare quest’incapacità, è naturale che alcuni abbiano pensato che Grass non fosse, poi, tanto diverso da una specie di Vito Corleone che avesse trascorso l’esistenza a denunciare le prepotenze della mafia. A un anno dalla confessione sembrava che su questo fatto fosse stato detto tutto il possibile, finché Timothy Garton Ash non ci ha tolto questa convinzione.

In un articolo pubblicato sul The New York Review of Books, Garton Ash ci racconta che quando, un anno fa, è scoppiato lo scandalo, un amico – un tedesco del quale non fa il nome e che ha quasi la stessa età di Grass – gli ha detto: «Sai, io su questa storia ho una teoria: in realtà Grass non è mai stato nelle SS; si è solo convinto d’esserci stato». La teoria fa luce, meglio di qualsiasi altra, su come sia impossibile, per i tedeschi, relazionarsi con il loro impossibile passato, a patto, però, che uno sia sufficientemente spericolato nell’immaginare le premesse dalle quali partirebbe.

Perché Günter Grass imputerebbe falsamente a se stesso un passato così orribile? Una spiegazione – la più povera, la più verosimile – sarebbe di carattere strettamente clinico: preso dall’ossessione di denunciare il passato nazista dei suoi compatrioti, Grass perde la ragione e ricorda un passato fittizio.
Esiste, indubbiamente, un’altra spiegazione: la confessione di Grass è l’atto più radicalmente letterario che lo scrittore abbia mai compiuto: stanco di denunciare vanamente l’ingannevole amnesia dei tedeschi, Grass inventa una propria ingannevole amnesia per dimostrare loro, con la sua vita, quanto non è riuscito a dimostrare con i suoi libri. Inutile dire che questa spiegazione è la più elegante, la più persuasiva e la più ambiziosa, ma la teoria non sarebbe perfetta se l’amico non avesse sconsigliato Garton Ash dal pubblicarla: «Se lo farai Grass ti denuncerà per aver sostenuto che non ha mai fatto parte delle SS». Del resto, forse, non è mai stato sufficientemente sottolineato lo humour che permea l’opera di Grass, anche se il miglior mot d’ésprit contenuto nelle sue memorie è involontario; Grass enumera una serie di motivi per i quali ha scritto il suo libro; l’ultimo è questo: «Per mettere la parola fine».

JAVIER CERCAS

Gunter Grass

Ora, non per pensar male, ma l’impressione è che qualcuno stia cercando di creare un nuovo caso riciclando i residui di quello precedente (per realizzare un disegno un po’ meno carino di quello riportato qui sopra… bello vero?).

C’è puzza di marketing, della serie… cosa non si farebbe per vendere qualche copia in più? O è solo un’ impressione frettolosa la mia?
Secondo voi?

]]>
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2007/08/28/ancora-gunter-grass-ovvero-su-come-riaprire-una-polemica-ormai-sopita/feed/ 37