Aprile 19, 2024

249 thoughts on “LA CAMERA ACCANTO 2° appuntamento

  1. La camera accanto diventa rubrica del blog. Trovate il link all’interno dell’apposita sezione (colonna di destra del sito).
    Così sarà più facilmente “rintracciabile”

  2. Massimo!!!
    Sono contenta che hai aperto la camera accanto
    Ma mi pare di capire che da ora in poi, se lascio un messaggio qui devo scrivere cose come “perdincibacco” “perdiana” “perdindirindina”. O l’imperituro ma che **** coll’asterischi, che aborro nel mio intimo. 🙂

  3. Mia cara Zauberei,
    come vedi ho raccolto con gioia la tua “istanza” (per una nuova “stanza”, o meglio “camera”).
    Ma no, accidempoli, scrivi come vuoi… l’importante è non esagerare e (soprattutto) non offendere.
    Ma tu sei una brava.
    Non ti offendere se te lo dico 🙂

  4. essendomi appena sorbita mezz’ora di ferrara-bignardi, ho delle grosse difficoltà a fare la brava.
    comunque.
    posso andare indietro soltanto fino ai tempi di mia nonna, perchè sono i più remoti su cui io abbia avuto testimonianze dirette.
    la grossa differenza stava tra città e campagna, tra povere e ricche.
    poteva essere un filo di saggina preso dalla scopa di casa, o il metallo di una gruccia. o la tisana di prezzemolo, oppure la levatrice compiacente o il medico bandito o alle volte solo umano.
    quello che è certo è che ogni donna aveva sulle spalle, nel ventre, il dolore di un distacco. uno, ma anche di più. ed era ineluttabile. era cosa da donne, di cui gli uomini avevano un vago sentore ma nessuna certezza. non venivano coinvolti, per paura. di suscitare disgusto, di sentirsi dare della puttana. perchè nell’immaginario maschile la propria donna era santa, e fattrice instancabile, mezzo di carne per trasmettere il proprio patrimonio genetico.
    la consapevolezza del proprio corpo e la contraccezione hanno fatto miracoli. nel tempo l’aborto è diventato extrema ratio quando proprio non ci sono alternative. e così deve essere, e sempre di più.
    la 194 ha salvato la vita a molte donne, e mi piacerebbe che una sua diffusione culturale a tappeto anche nei meandri di quello che oggi è il corrispondente del lumpenproletariaet riuscisse a salvare bambini dai cassonetti e da destini di emarginazione e disgrazia.
    perchè la 194 non incita all’aborto, stabilisce che la contraccezione e l’educazione sessuale sono una priorità.
    ma stabilisce anche che nessuna donna può essere obbligata a portare avanti una gravidanza se non se la sente, e che nessun uomo può sindacare su questo fatto.
    e soprattutto che morire su un tavolo di cucina o in una pozza di sangue in cortile (è successo..) è atroce e contro ogni principio di civiltà.

  5. Cosa ne pensate?
    ===
    Con lettere di sollecito dai toni quasi minatori la Rai dà la caccia ai cittadini che non pagano il canone Tv. Non solo, da un po’ di tempo, la missiva comprende una frase in cui si precisa che il canone andrebbe pagato anche per “personal computer, decoder digitali e altri apparecchi multimediali”. Questo perché il decreto del 1938 che istituisce il canone (allora solo per la radio) stabiliva che la tassa andava pagata su ogni “apprecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni”. I consumatori e il mondo internet si ribellano all’idea di questa tassa assurda. Anche a noi di Repubblica.it, questi metodi sembrano ingiusti e sbagliati. Per questo promuoviamo una raccolta di firme .
    ===
    Il link per firmare l’appello di Repubblica è
    http://www.repubblica.it/speciale/2007/appelli/canone_rai/index.html

  6. Grazie Max, per il link e anche per aver aggiornato il salottino. Ovvero il luogo deputato alle scorribande tra bambini cattivi.
    Stefy, molto interessante l’articolo.
    Zaube, ammore come stai?
    A Grego solo linguacce

  7. Forse a quel pancione di Ferrara dovremmo essere “grate”. Se non altro, la sua presenza disturbante nella campagna elettorale, porrà la questione aborto-corpo della donna, ad un’attenzione vera. Non penso che le sue considerazioni e le sue iniziative porteranno ad una revisione della 194, sono invece convinta, che ci regaleranno l’opportunità di riflettere e di confrontarci su quello che siamo diventate.
    Nel 1948, Elsa Morante, a proposito di un racconto che l’ex marito aveva “mediocremente plagiato” scrisse a Maria Valli, amica e moglie del suo editore, che intendeva fare chiarezza, non tanto per rivendicare il giusto stato delle cose , ma perché “altrimenti fra qualche anno, quando si saran confuse le date, voi estimatori di Alberto e razzisti antifemminili sareste capaci di dire che sono stata io, in quel mio racconto, a plagiare lui”. E razzisti antifemminili lo siamo anche noi, donne, più o meno femministe, poco inclini alla comprensione delle altre, perché ognuna, succube dei molteplici fascini dell’appeal, compete. Competiamo in ogni campo: fra colleghe, amiche, competiamo per l’età e l’apparenza, al di là e al di sopra di ogni più banale sentimento. E’ un dato sociale, e se così non fosse certe manifestazioni non avrebbero spiegazione. Perché sappiamo unire le nostre voci solo su questioni estreme come quella dell’aborto, e restiamo indifferenti ad altri e pericolosi aspetti di costume? A Milano si sono concluse le sfilate, e nell’indifferenza generale, le solite ragazze emaciate, scheletriche, hanno sfilato, per pochi euro e per qualche giorno di luce. Modelle? Immagini di corpi che non hanno una vita comune, donne concepite dal delirio misogino e commerciale del sistema moda, perché “ il corpo femminile può obiettivamente essere un ostacolo alla creatività dello stilista”.
    Se con le nostre capacità intellettuali, creative e organizzative non abbiamo saputo promuovere, tendenze, modelli, un’etica nuova; se non siamo state in grado di opporci alla logica meretricia dei corpi e delle esistenze, allora ben venga la piazza proposta da Ferrara. Dobbiamo ricominciare daccapo.

  8. Sulla 194 e su Giuliano Ferrara preferisco non intervenire, altrimenti altro che turpiloquio. Perinciso, e non c’entra niente, ci sono bloggers che non riescono ad accedere al nostro blog perché alcuni filtri nei computer di posti di lavoro lo catalogano come sito con contenuti pornografici…
    Ho delle crisi di coscienza!

  9. @ Laura Costantini
    Non so se ti potrà consolare, ma dal mio posto di lavoro hanno inibito la possibilità di connettersi a letteratitudine. Quindi quando sono in ufficio non ho la più pallida idea di quello che succede qui. In compenso posso accedere a quasi tutti gli altri blog, collegarmi a siti idioti e connettermi a youtube per guardare tutti i video di questo mondo.

  10. Faustissima al rapporto!
    Io la mia opinione l’ho espressa abbondantemente in molte sedi, non ho alcun motivo di essere grata a Ferrara per i motivi che ho già scritto da Fausta, ovvero sia per il fatto di utilizzare un problema culturale serio in un modo tale da inculare più presone possibili, a scopi meramente elettorali. Da quello che sento, di riflessioni sulla donna e sul corpo non ne vedo manco l’ombra, invece vedo che sono state sdoganate tante di quelle stronzate che prima erano taciute per pudore, che insomma. No non ho ringraziamenti da fare. Ci ho tutta una lettura psicoanalitica mia della faccenda. Ma dilla n’antra vorta non je la posso fa.
    Per quanto riguarda la competizione tra femmine non vedo dove sia il problema. quando Hobbes ha scritto il Leviathan non è che ha scritto masculo masculis lupus. saremmo un po’ stronze anche noi, e sia. Non vedo quale sia il problema. E sinceramente, non credo neanche che non siamo state capaci di proporre cose nuove. In prima linea perchè io non riconosco quel siamo e non so se mi interessi, in secondo luogo perchè mia madre quando era una laureata in storia giovane e con la gonna al ginocchio e andò a parlare all’università gregoriana, siccome era femmina, la misero ad aspettare nello stanzino delle scope. E questo nelle alte stanze della scienza, in quelle un po’ più basse nun ce vorei manco penzà… Ma ce penso eccome se ce penso, e io sono figlia di un certo periodo, e so che posso e devo contestarlo e so persino che al tempo avrei arricciato il naso. Ma prima ringrazio sempre una vecchia femminista quando la vedo. Poi dissento su qualcosa. Ma prima dico grazie.

  11. sono completamente d’accordo con zaub. ferrara è un sinistro pagliaccio e rimesta nel torbido per scopi personali.
    il movimento delle donne è stato essenziale nel dare una forma alla società nello scorso secolo, e anche se i revisionismi sono di moda ultimamente spero nessuno voglia negare che senza di esso non avremmo nemmeno il diritto di voto, tacendo della tutela minima della maternità e della parità di salario.
    il luogo comune della feroce competizione tra donne è sempre stato usato per sminuirle e negar loro piena lucidità e maturità. non si possono prendere sul serio creature che come bestioline irrazionali sono pronte a strapparsi i capelli reciprocamente per il massimo premio, che alla fine della fiera altro non è che l’attenzione dei maschi. riconoscer loro capacità di giudizio è impossibile…
    spiace che tuttora ci sia ancora qualcuno che avalla questa teoria.
    lo sfruttamento del corpo femminile non è novità recente. la differenza è che una volta era più silenzioso ed ipocrita, e risparmiava la categoria delle cosiddette ”donne per bene”. le quali però pagavano il prezzo del rispetto con la negazione della sessualità dell’indipendenza e col silenzio.
    c’è di certo molto da lavorare ancora, ma non è sicuramente con queste argomentazioni, nè rimettendo in discussione la capacità di autodeterminazione che si faranno passi avanti.

  12. Finalmente ho trovato un punto di contatto con la signora Ravasio; è un buon tempo quando ci si interroga sui propri errori e quando le donne smetteranno di essere “uomini con le gonne” allora governeranno l’universo.
    @Zaub,
    comprendo che fai la psicanalista. Si sente nei tuoi discorsi.
    Uno dei miei mestieri… no professione, una delle mie professioni è il restauro.

    “Nel restaurare quella statua del Cristo procedetti con un transfert veloce, c’era bisogno di contatto tra me e la statua; il cartone delle sue gambe era amorfo, canceroso, come quello della copertina del libro di Poe che avevo trovato sulla bancarella del “becchino”, quel vecchio libraio di via Antesaecula.
    “The Fall of the House of Usher” di Edgar Allan Poe sembrava un libro morto, le sue parole non volevano essere lette, cominciò a vivere appena l’odore della colla di coniglio cominciò ad inondare il laboratorio, tre giorni dopo il restauro la copertina sembrava sollevarsi da sola “La casa degli Usher non è sempre stata quell’immane rovina…”, ormai parlava, quasi. Col Cristo la colla non sarebbe bastata, dovevo guardare i suoi occhi di vetro, di autentico settecento, sicuramente fusi dall’unica vetreria di Murano che faceva occhi per pupazzi, la Ca’ Vendramin di Valentin Toso; i suoi occhi parlavano agli scultori, si narra che nel XVIII secolo si compravano prima gli occhi e poi si decideva che statuetta fare. Il suo sguardo mi spaventava: quale sofferenza lo aveva costruito? Era stato pagato quell’artista? Forse no, perciò le gambe erano in rovina. Non erano più gambe; grigi pezzi di cartone sventolanti come banderuole sulle vele dei vascelli, mentre i piedi che ne restavano attaccati avevano ancora la maestà del figlio sofferente di questo antico Dio.
    Gli dissi, “Se non mi aiuti, non t’aiuto” e senza voltare lo sguardo accesi sotto la colla, cominciai a pestare il gesso nel mortaio, lo filtrai con un setaccino, ma lo volevo più fine, legai al setino un collant di donna e la polvere di gesso divenne talco, poi la mescolai alla colla e uno yogurt antico, rigeneratore, ricominciò a far rivivere le gambe più belle dell’universo, quelle offerte da Gesù sulla croce. Scartavetravo lievemente, per non fargli male e quando “tiravo” col raschietto…”
    Vedi Zaub, potrebbe anche essere letteratura, ma è solo professione, mestiere…

  13. Didò
    Non svolgo ancora la professione di analista. Ma è vero lavoro per arrivare a svolgerla. Dopo di che, non ho capito cosa tu volessi dirmi.

  14. nell’epoca del dissolvimento delle ideologie sembrea che l’unico sopravvissuto sia proprio Ferrara. In fondo è l’unico vero comunista rimasto.
    Da quando ha lasciato il PCI, secoli fa, si è periodicamente scelto una nuova linea (incarnata in qualcuno, come si usava per i vecchi leader di una volta: Stalin, Togliatti) ora Craxi, poi il Berlusco, e adesso paparazzingher?
    E lui fedele alla linea, alla ideologia, procede come un panzer tedesco ad El Alamein, senza guardare in faccia a nessuno. Vedi come ha trattato l’unica vera vittima dell’incursione di Napoli . Ma il suo movimento, la sua nuova lista elettorale, avevano bisogno della prima vittima sacrificale per farne un bell’emblema. Che schifo.

  15. (però ho riletto. Beh se era un’analogia, qualcosa di bello ce l’aveva. Qualcosa in comune, insomma. Non capisco bene la conclusione della letteratura, cioè quello che io ho pensato è: embè? però mi sa che non ho capito.)

  16. vorrei serenamente far presente che sì, ok, scimmiottare gli uomini, e i peggiori, non è emancipazione. ma andiamoci piano, perchè spesso chi grida alla gioia del femminile non intende esattamente collaborare perchè le donne siano finalmente parte paritaria della gestione generale.
    ad esempio, la maternità è un valore, e un valore sociale altissimo, ma se viene usata per ricacciare le donne a casa, a dipendere moralmente e finanziariamente da qualcuno, allora diventa un peso insostenibile.
    la specificità femminile è una cosa fantastica, e va coltivata e diffusa come un virus per contagiare in parte anche gli uomini. ma non deve diventare un ghetto.

  17. @Miriam, chapeau! Ho tenuto il moccio, ma i bambini lo sai…e quando cresce un umorista?
    @Zaub, sei carina, volevo aprire una ***** di polemica, ma mi hai smontato! Volevo dire: se io mi mettessi a ragionare della mia “vera” professione applicandola continuamente alla letteratura sarebbe noioso, io detesto la psicanalisi (e in quell’altro post dove dicevo “Io non ho avvocato, digli di chiamare il mio medico”citavo Woody Allen nel film “Io e Annie” e sulle degenerazioni della psicanalisi).
    Forse perchè non ci capisco niente? Fino a vent’anni pensavo che Freud fosse un condizionatore d’aria, poi ho scoperto che faceva stufe.

  18. zaub, era un evidente paradosso per sottolineare la “malvagità” di maugeri e, in tal senso, mi sembra che come paragone di malvagità non potessi scegliere esempio più lampante. che non ti piacesse non lo sapevo. se lo avessi saputo avrei fatto ugualmente quella battuta perchè non mi pongo il problema se le battute ti piacciano. mi pongo, semmai, il problema delle offese. talvolta non mi piace nemmeno quello che dici tu ma non lo ritengo mai censurabile

  19. @Carlo’s,
    il Pci (non il comunismo) era altro. Il Pci è morto a Padova una bella sera d’estate, le sue ultime parole furono : “Ironnia della ssorte, passa il décreto, cadd’e il govverno”.
    Quel grasso e intelligente signore (che ho paura di citare in pubblico perchè ci tengo alla liquidazione, hai visto mai mi fa causa) avrà avuto dei problemi psicologici forti (su questo interrogherei Zaub), qualche disfunzione ormonale; non penso facciano testo le sue opinioni sulle donne. Fa letteratura il silenzio di molti uomini, anche perbene.
    “Degli onesti…”
    Martin Luther King

  20. @Francesco. So che ti sono simpatico come un dentista con le mani sporche della bava del paziente precedente però, caro mio, la tua frase che definisce alcune donne(?) come “Uomini con le gonne”, mi è piaciuta assai. Ho conosciuto femministe, maschiliste, fancazziste, ninfomani, frigide, idealiste e quelle che Enrico Brizzi definisce “puttansuore” e, devo dirlo, le ho amate più o meno tutte…per me sono come una droga e, spesso, troppo spesso, le idealizzo troppo; le vedo come esseri eterei e, inesorabilmente, lo prendo sistematicamente la dove il sole non batte mai. Per questo mi girano a velocità ipersonica quando le vedo svilirsi, svendersi, “maschilizzarsi” in nome di un’emancipazione che si riduce ad essere esclusivamente sessuale.
    @Miriam. Che dire…quoto, quoto, quoto e iperquoto. Purtroppo, martedì dovrò andare all’uni per farmi bocciare all’esame di Storia delle relazioni internazionali…non ho proprio studiato e andrò di sicuro verso una figura di merda colossale ma, che vuoi fa?Devo far felici i miei e far vedere che almeno ci provo…fosse per me risparmierei anche i soldi del treno. Per questo, fino a martedì, non avrò molto tempo per seguire il blog e questa discussione ma, tranqui, da martedì sarà come una specie di zecca:-P

  21. @Zaub,
    ma poi, che analogia? Ho descritto in modo mirabile un mio restauro di un Cristo del XVIII secolo (che se vuoi ti mando le foto), “facendo” letteratura di un “Diario di bordo”.
    Aspetto commenti.

  22. -Enrico: se non mi piace è perchè la trovo offensiva. non è che si tratta di vestitini, ma di parenti miei o di qualche vicino di casa. Naturale che ognuno decide per se si ni ci garbi essere offensivo o meno, e la misura in cui crede di esserlo. Io, il mio parere non te lo dovevo dire? Se tu hai trovato offensivo qualche cosa che ho detto, potevi dirlo e puoi farlo – cavoli tuoi. Io i miei me li faccio così.
    Ci hai come al solito 4 nasi, uno ti sta sulla chiappa destra e quando ti siedi stai scomodo, quindi poi dici cazzate
    🙂
    PPPP

    – Didò, 🙂 avevo vagamente capito eh… ma poco:)
    L’allergia all’analisi è una malattia diffusa che in parte comprendo e in una maniera strana condivido, in parte non la condivido affatto e credo sia dovuta all’ignoranza. Pardò didò… ma freud è morto da mo:))) E naturalmente non so se è er caso tuo perchè non ti conosco, ma molta allergia all’analisi è allergia a un quadro del primo novecento, non alle prospettive epistemologiche attuali, che ignora serenamente.
    Ma poi ahò mica te deve piacè per forza! Basta che hai rispetto per chi ci lavora e per chi ci va.
    Per quanto riguarda la letteratura, ma guarda sono super d’accordo, è solo che questa è la prospettiva che conosco meglio, e nel cui quadro posso muovermi senza dire stronzate. ce ne sono molte altre, altrettanto pertinenti, ma non mi pare il caso di simulare quello che non so. Perciò siccome me piace pontificà pontifico su quello che so.

    – sti giorni so logorroica più del solito.

  23. a zaub: i tuoi parenti e i tuoi vicini di casa possono stare sereni. per loro sei più pericolosa tu che le mie battute. e se non sono terrorizzati da te io gli faccio un pippone. e tu c’hai sei mani, tutte giunte in preghiera davanti al funerale della tua gnocca
    🙂

  24. @Germano, se tu avessi qualche anno di più potrei anche odiarti, ma un ragazzo che somiglia stranamante ad un giovane rompicoglioni di trent’anni fa; uno che per miracolo veniva invitato nei più bei salotti napoletani e rompeva le palle a tutti; uno che faceva a botte coi fascisti per difendere i cortei delle donne e poi prendeva botte dalle femministe quando tentava di rientrare nei cortei (che zoccole), può solo volerti bene.

  25. Didò. C’è tutta una teoria che assume la psicoanalisi non come scienza di alcunchè dal momento che non riesce mai ad avere la più blanda forma di scientificità ma come operazione ermeneutica di narrazione. Mo’ spiegarla tutta questa faccenda è un macello. Ma fondamentalmente il rapporto analitico è una cosa di un tizio che viene da un altro tizio e lavorano in maniera assolutamente letteraria su una narrazione esistenziale. Un buon analista è come un bravo editor, o un bravo restauratore: perchè il ritorno a se stesso di chi ha innanzi non deve avvenire nè con i gusti del terapeuta restauratore editor, nè con i gusti del tempo del restauro editing terapia, ma con le parole e la costellazione esistenziale del paziente. L’oggetto restaurato che ritrova la sua natura originaria.
    Non come certi restauratori che usano certi coloretti…
    Che almeno loro nun ci hanno er cruccio che poi je se rompe tutto.

  26. @Didò. Ma quindi io, per certi versi, ti ricordo te quando eri un giovane scavezzacollo scartavetrascroto?!Che onore infinito, mi fa saperlo…grazie a questo, adesso, prenderò meno drammaticamente la mia bocciatura di martedì.
    ps io vorrei cambiare facoltà e andare Scienze delle comunicazioni…hai qualche consiglio da darmi?!

  27. @Zaub,
    Enrico è indifendibile qualche volta, ma sembra che te lo cerchi, il paragone non era offensivo, se senti certo umorismo ebreo è anche peggio (in quanto a parenti ce li ho avuti anch’io e mio nonno era partigiano, e quante volte la nonna lo sfotteva dicendogli “Eh, parteggian e partenò!”).

  28. Enrì, Cristo mica c’aveva un rompicoglioni che minacciava di prenderlo a calci o, peggio, che glie diceva “dai falla finita vieni giù che i chiodi se stanno a venne bene !”. Mortacci tua (mò tocca a me…).

  29. @Germano,
    Intendere e volere è una grossa facoltà, pensa se Gregori vi si fosse iscritto.
    A me le facoltà specialistiche mi stanno come il pecorino sul ragù.
    Se volessi fare lo scrittore o il giornalista, farei sempre Lettere.
    Penso che gli amici saranno d’accordo.
    Forza, intelletti fini, consigliate Germano.

  30. Germano io credo che se continui di questo passo, la dove non ci batte il sole ce passerà un intercity:)
    Ma ste povere fimmine, toglilo loro l’aureola, cioè la tua retorica, togli loro i pantaloni, cioè la loro retorica, e prima di dichiarare amore eterno er matrimonio sette bambini tu sei la mia beatrice, parlace de du cavolate. sii regazzetto innanzi a regazzetta. Ma guarda te se un giovane si talentoso si deve rovinare le su meglio tr***ate con codeste faccende.
    (Hai visto Massimo?:)))

  31. @Didò. Ma quindi io, per certi versi, ti ricordo te quando eri un giovane scavezzacollo scartavetrascroto?!Che onore infinito, mi fa saperlo…grazie a questo, adesso, prenderò meno drammaticamente la mia bocciatura di martedì.
    ps io vorrei cambiare facoltà e andare Scienze delle comunicazioni…hai qualche consiglio da darmi?!Insomma: lavorare nel mondo delle telecomunicazioni dato che, basandosi solo sulla carta stampata, il più delle volte si muore di fame

  32. @zaub.aushuahsua…non esageriamo!!!Io ho avuto una trentina di ragazze e ne ho amate solo 2…credo sia una buona media, no?! le migliori Tr…ate me le sono fatte quando ero ancora più piccino e, non ci crederai, ma mi è già venuto lo schifo!!!Lo so, lo so che non sono normale e che ho bisogno di cure ma, fidati, mi sto attrezzando;)Il fatto interessante è che, di matrimonio e figlioletti, io non ne ho mai parlato…erano loro che inserivano questi discorsi…chissà, magari per sentirsi più umane:-P

  33. Mah, la questione della competitività tra femmine è abbastanza ingigantita. O meglio, i maschi erroneamente la estendono a tutta la vita di una femmina. Per qualche ragione nessuno ha mai detto loro che a 25 anni nella maggior parte dei casi è già bella che superata da un pezzo. So di dare un dolore immenso a coloro i quali ci vorrebbero tutte nude nel fango a lottare per loro, ma devo dargli una gran delusione: dopo un paio di impatti frontali col testosterone il 90 per cento delle fanciulle mangiano la foglia. Le donne si vogliono tra loro, segretamente a volte, un gran bene.
    Quelli che parlano di questa competizione non le hanno mai viste tutte insieme nel lettone, in una notte di pioggia, strette sotto le coperte a parlare di tutte quelle cose che si possono dire solo a una donna.
    Quelli che ci vedono in perpetua lotta per la conquista del fallo d’oro, vorrebbero essere un moscerino per volare sulle nostre teste tutte le volte che loro non ci sono. E siccome loro, i maschi, non ci sono quasi mai è difficle che possano sapere quanto sia grande la capacità di volerci bene.

  34. Didò, sono stanchissima, domani vedo la discussione di cui parli, anzi, me la linki da qui? grassie parteciperò.
    Baci

    Grego, posso dirti una cosa: hai fatto due battute una più infelice dell’altra. L’ultima poi è disgustosa. Il funerale della gnocca? Questo sarebbe umorismo? Ringrazia la lungimiranza di Zaube, non ha nemmeno replicato.

    Zaube, pciù, baci, anche qui siam ben prese … no qualcuno carino c’è, anzi molti.
    🙂

  35. Oggi dovevo avere un esame!
    Ma siccome avevo capito male è domani!
    Faustissima grazie:)))))
    A gregori ho detto quello che volevo dire, in sintonia col mio carattere. sul funerale della gnocca non ho niente però da ridire perchè, rientra in un tipo di umorismo che io e il suddetto gregori, l’uomo che scambia l’uso delle teste che ha, e che con ogni probabilità la sera prende a testate la moglie – ci scambiamo questo tipo di carinerie:)
    Invece Germano: “ho avuto trenta ragazze e ne ho amate solo due”… è meraviglioso. Ma rimane qualche cosa che mi sfugge. A quale numero si riferisce la conoscenza biblica? perchè se ho capito bene è trenta. In tal caso, qualcosa in te va rivisitato, perchè come funziona? cioè tu le conosci biblicamente, quelle so tutte contente della suddetta conoscenza biblica, e poi ah, li mortacci loro volevano i pantaloni.
    Io dico. Posticipiamo la conoscenza biblica!
    Oppure consideriamo il fatto che il merito di certi fidanzati è dire alle loro fidanzate: amore caro, i pantaloni ti donano da impazzire, ma stringili un po’ sui fianche che così ti ingoffano. Ma dolce eh, mica come un vecchioni riciclato, che Vecchioni se chiama, e non a caso.
    Buona giornata:)

  36. @ fausta:
    volevi dire una cosa e l’hai detta. dopo di ché zaub ha risposto, a dire il vero, più a te che a me, e speriamo che tu sia soddisfatta. quello che penso, poi, è che sebbene questo sia un open-space, può esserci un momento (breve per fortuna) in cui si instaura una controversia specifica tra due persone che peraltro si sono conosciute e parlate. in questi casi, a mio avviso, sarebbe meglio che gli altri si astenessero dai giudizi. Mica per niente, ma per evitare di dire fregnacce. A volte non è così importante dire quello che si pensa, ma è meglio pensare a quello che si dice. Altrimenti a me può scappare una battuta disgustosa, ad altri una gratuita coglionata.

  37. Due cose all’enrichissimo:
    1) Io credo che se due persone parlano in uno pen space, come lo chiami tu, il rischio che siano giudicate s’ha da mettere in conto. esplicitamente o implicitamente, se no se telefonavano. Io ci ho la Fausta tu ci hai avuto Didò. Pareri.
    2) Quante volte ti devo dire di pulirti le dita dei piedi? quello che ti esce dal buzzo, il quinto, è in condizioni impossibili.

  38. @Zau
    e le ragazze che regalano ai loro ragazzetti i boxer trend del momento, perchè così sono più arrapanti? Io penso che dovremmo smetterla di ragionare per luoghi comuni e di attaccarci a vecchi moralismi mascherati: facciamo uno sforzo! La nostra società affoga nel sesso ed è per questo che in molti ci rinunciano, più o meno consapevolmente. Sesso e sangue. Chiedetelo agli editori quali sono i libri che vendono di più?
    @ A Fausta, davvero in questa società dove la competizione è il collante che unisce e muove i tempi della vita, le donne, dopo i 25 anni, si vogliono tutte un gran bene?
    Non mi sembra, al di là del ristretto cerchio di amiche è difficilissimo stabilire rapporti armonici di fratellanza. Basta guardarsi attorno, per le strade, dove incontri mamme travestite da figlie; non è competizione? E le “vittime” (non solo donne, certo!) dell’acquisto compulsivo che collezionano stivali come fossero figurine Panini, non è competizione? Chiedilo alle loro figlie private addirittura del necessario. E la cura maniacale del proprio corpo ? Le palestre, gli interventi di chirurgia plastica, le diete “figurelle” : tutte cose per dimostrare che… stress per il possesso e la competizione che si estende al di là dei beni materiali. E le donne non si differenziano dagli uomini. Si salvano solo gli esseri umani.
    Però hai ragione, la solidarietà fra donne non è morta, almeno non lo è per me, e a volte si può manifestare anche con un semplice post d’incoraggiamento. Ciao, Miriam

    @ Silvia, mi auguro che non sia il virus lungo, quello vaccino-resistente che non passa mai…. bacioni

  39. @ zaub:
    ovvio che stando qui si viene anche giudicati, nel bene e nel male. non solo lo accetto ma lo ritengo inevitabile. vale per tutti, sia in “entrata” che in “uscita”. quello che potrebbe essere ancora più importante, però, è che se un intervento o una battuta hanno ingenerato un equivoco esso vada possibilmente chiarito. se ci si riesce bene, altrimenti pazienza. ma se i destinatari dell’equivoco medesimo possiedono sufficiente materia grigia e voglia di chiarire, è molto probabile che “l’incidente” di percorso abbia vita effimera.
    Per il resto io non ho avuto didò. Egli dice quello che vuole senza alcun suggerimento o suggestione da parte mia. nelle opinioni che esprimo non cerco di fare squadra. posso mantenerle o cambiarle nel corso di un ragionamento ma se alla fine sono convinto di una mia idea, poco importa se la sostengo da solo o in comitiva.
    Sulle dita dei piedi hai ragione. Ma hai tenuta occupata la doccia tu per sei ore per darti una sciacquata alle tue tredici chiappe. Ho deciso, nel merito, di sculacciarti quelle cinque che hai corroborato andando in bicicletta. preparati.

  40. in tempi non sospetti dissi quello che pensavo sulla deriva alla quale molte donne si son lasciate trascinare, sul consumismo e sui valori fondanti della persona umana. ora però mi rifiuto di avallare un neomoralismo che tende a ricondurre il corpo ad una visione medievale di sozzo contenitore dell’anima, e vorrebbe le donne di nuovo angeli, destinati a convertire gli uomini ad una visione spirituale dell’esistenza.
    ferrara ed i suoi discepoli negano la contraccezione, oltre che l’aborto, perchè il sesso deve assolutamente avere un prezzo da pagare, essendo per sua natura destinato esclusivamente alla procreazione. e le povere donne, cui in realtà non piace affatto e lo fanno per amore dei loro uomini, devono prenderne coscienza e convertirsi alla castità, illuminando anche i maschi con la loro grazia.
    beh, a me questo non piace per niente. e mi fa pure un po’ paura.

  41. Ordunque aprirei questo messaggio così: avete idea di quante scarpe ci ho donne? Tra invernali ed estive? (la delicatezza della mia persona mi impedisce lo stivale, ahimè) a scarpe quante scarpe ci ho?
    E mi chiedo, devo io dirvelo oppure voi donne di letteratitudine vi suicidrete immantinente perchè magari, voi le scarpette nere a palle grigie col cinturino non ce l’avete? Mi proporrete agoni a base di scarpe? andrete nottetempo nel mio negozio preferito a fottermi le scarpette viola e verdi che puntai qualche tempo fa?
    Annatece giorno tempo, tanto ho finito i soldi.
    Poi naturallement potremmo rotolarci nel fango per spartirle.
    No, io Miriam nella vanità non ci trovo niente di male. Ho molte amiche, e non penso sia dovuto al fatto che io sia meglio di altre, più fica o quant’altro. Le donne hanno amiche e nemiche come sempre. senza retoriche. L’invidia altrui mi è qualche volta capitata, e magari stante la mia eburnea fanfaronaggine me la sono pure meritata: questo pagano i pavoni e le pavonesse in tutti i secoli e sempre sarà così. e no, la questione dei mala tempora che currunt, la trovo quella davvero ingiusta e stantia, a proposito di bimbe che regalano ai bimbi delle mutanne… e che sarà mai. In passato ci pensai anche io a regalare a un amato una mutanna, non lo feci per la difficoltà delle indagini in merito alla taglia. In compenso regalai un meraviglioso carillon, che non ti descriverò, scambieresti l’umorismo per complesso di castrazione. Concetto invero morto col suo titolare.
    – Enrichissmo:))) Mi hai fatto molto ridere. e chiuderei qui la polemica. Le mie cinque chiappe supertoniche stanno esortando le altre dieci a inforcare la bici. Ma stante la loro predilezione per arrotare i vecchietti, non vorrebbero finire con il metterti sottto.
    PPPP
    – Gea, concordo. Ma non è tanto ferrara, è la botola che solleva che mi angustia. Ma tanto e c’è – tocca affrontarla.

  42. @ Zau
    ma quanto sei acida. Io mi riferivo a contesti precisi di sofferenza; ma con te si può solo essere d’accordo, non sai vedere altro! Mi dispiace molto, ma veramente tanto.

  43. Acidissima!
    Miriam nun te la prende era per ridere. tu sei arrogante e io pure. Tu eri in disaccordo già da prima, e anzi ti avverto in disaccordo programmatico, poi dici uh ma perchè non siamo mai d’accordo? Non lo siamo. Non avvertivo minimamente che tu parlassi di contesti di sofferenza. donde si legge? In ogni caso, nei contesti di sofferenza a parer mio persino nei tempi più turpi della turpitudine medioevale il sociale veniva dopo lo psichico. Perchè desideri tanto essere d’accordo con me? Abbiamo molti interessi in comune, e auspicabilmente il buon senso per riconoscere i pregi e i difetti l’una dell’altra. Dopo di che arriviamo sistematicamente a conclusioni differenti. ammetto anche che tu hai un modo di relazionarti che mi indispettisce regolarmente. Ma insomma ognuno ci ha er suo no? Io allora so un po acida e pace e bene.

  44. Penso che nello scrivere i commenti ciascuna di noi (si, parlo proprio per le femminucce) abbia in mente episodi che la riguardano e che, più o meno velatamente, tenta di trasmettere alle altre. Il fatto di non riuscirci non significa che non ci sia solidarietà tra donne, ma che, viva Dio, siamo diverse e con testoline che macinano esperienze che non sempre hanno tra loro punti di contatto.
    Ma non credo che tra di noi manchi la stima, pur non convergendo ogni volta sugli argomenti.
    o no??

  45. @Che faccio pòsto? Posto che pòsto, che pòsto?
    Ho perso la geografia delle alleanze.
    1) Grteg (m’è uscita così ma era Greg: 110 grammi, che faccio lascio dottò? ma si il resto lo conservo), dicevo, Enrico, e quando mai avevo cercato un’alleanza col turpe? io ribadivo un concetto. Professionalmente, dire che era meglio Auschwitz (Mathausen non lo so scrivere bene e non accetto che degli psicopatici che si accapigliano come nani finiti per caso in un asilo possano correggermi) faceva ridere, un ottimo passaggio umoristico, poi se a Don Chisciotte non serve un Sancho Panza, meglio: ho da fare in cantina.
    2) Ravasio Miriam che consideravo una presuntuosa saccente si sta dimostrando una “Bobbio” tranquilla (e il Norberto non sempre lo è stato) con cui vado sempre di più d’accordo( Faustì, le donne si odiano!)
    3) Zaub, niente da obiettare, fa Catwoman: chi fa Batman?
    chi Lana Lang & Lois Lane (spero che Germano comprenda, sto facendo un exursus archeologico)?
    Eccaà ‘llà: Batman dice che non c’è l’ha con nessuno, vediamo dopo ‘sto post!
    Ma su cosa vi scannavate?
    Mia moglie è uscita, io ho da fare (avrei) ma lavo i piatti e mi va’ bene, perchè con la cazzimma tipica degli uomini faccio finta di non saper manovrare la lavatrice: dovrei farmi schifo, cominciando da slip’s e calze.
    La lotta di classe tra uomini e donne negli alti strati la affievolisce i soldi e la colf cingalese.

  46. Uff, c’ho avuto una mattinata di fuoco.
    Allora Zaube, ma non se ne può più dici tutto quello che penso prima di me …
    Miriam, perché acida? No, sul serio … la competitività ti sembra sia di appannaggio delle donne? Be’ meglio per te. Potresti fare una passeggiata in una redazione tv, o in una corsia d’ospedale, vedessi che bacetti si danno i primari tra loro. Cara Miriam ti sei mai chiesta come mai quando in tele intervistano uno scrittore best seller chiedendogli: quale autore preferisci? Egli immancabilmente fa il nome di qualcuno che ha stirato le cuoia aleno cento anni prima? Massù, dai. I maschi (in particolare quelli italici, per ovvie ragioni) sono gli invidiosi per antonomasia. Rosicano quasi sempre sul lavoro, ma anche sul piano delle conquiste.
    L’invidia e la competizione non c’entrano nulla con la fratellanza o sorellanza che sia. Rosiconi lo siamo tutti, maschi e femmine. L’ho già detto varie volte anche qui. Tutti invidiamo qualcuno, e chi dice di no mente in maniera patetica.
    Appunto tutti, non in particolare le donne, le quali invece sanno essere molto solidali tra loro, come e più dei maschi.
    Oh, poi … ah, ecco: i trucchi, i tacchi, le liposuzioni … embè? Non vedo dove sta la sofferenza scusa: se mi va di sentirmi bella non posso amare mia figlia o la mia amichetta del cuore? Anzi con la mia amica ci vado in palestra e poi a rimorchià.
    Mi pare invece che i problemi interpersonali siano di molto acutizzati se uno si sente uno straccio. Semmai la cura di sé è un’ottimo complemento della serena socializzazione. Miriam, scusa eh, non ti arrabbiare, ma nel tuo discorso ci vedo una vena di maschilismo. Ecco l’ho detto … mo’ scatenati.
    Baci

  47. M’ero dimenticata: Grego, io non so quante teste c’hai, di sicuro una di queste è appartenuta ad una bambina di nove anni con la sindrome di Tourette.

  48. – standing ovescio per la silvissima leonarda che non salutai prima:)
    – fausta ciao! marò calmamose.
    – didò io non te capisco. e ce credo che non te capisci se tu non capisci l’origine dello scannamento. Dove sta la supereroinità? Che poi suppongo che per averci i superpoteri occorre anche una certa qual precisione e tempistica, non che un certo amore per l’attivismo. TUtte cose che mi mancheno. Per non parlare der fisico:)
    – Gregori come batman?:) fichissimo:)

  49. Come mai ho la sensazione che taluni “stiano scambiando la moglie per un cappello”?
    Forse anche Sacks sarebbe daccordo.
    Ferrara è una malattia dalla quale spero che si guarisca prima che diventi morbo letale.
    Appassionatamente mi unisco alle signore che sanno quanto ancora c’è da battersi per la libertà, soprattutto quella femminile.
    cari saluti

  50. Ventisettenne, bello dentro, colto fuori, dal fisico pastasciutto, cerca compagna pari livello, intelligente, istruita, sensibile; in due parole: figa e tettona. Astenersi perditempo o femministe.

    Chiamare ore ufficio: 111-111111-111. Prima il prefisso.

  51. Quando sul post ho scritto “vi chiedo la cortesia di evitare litigi e toni eccessivamente scurrili”, dicevo sul serio.
    Nel senso che ve lo chiedevo come cortesia.

  52. -Massimo….Lo sapevo che te pigliava no stranguglione quanno tornavi:))))
    Perdincibacco!
    -Silvissima l’esame è domani… speriamo che mi dica culo ecco.
    -Cristina bove:))))

  53. diversi post sopra vengo a scoprire che l’imprevedibile zaub castigavecchietti studia per diventare psicanalista.Immediatamente mi si e’ formata nella mente l’immagine della suddetta zauberona seduta accanto al lettino di un malcapitato paziente,gia’ incasinato di suo,con la pipa e gli occhialetti,il block notes di candycandy,che con fare serioso e professionale dice al povero psicopatico:’Me la presta la sua patente?Devo andare un attimo in centro a stirare due babbione che mi hanno arrugginito la bici con i bisognini del loro barboncino cappottino principe di Galles’..altro che letteratura dell’ironia,altro che sceneggiatura da film comico,ci sarebbe materia per ridere fino all’anno prossimo.
    Tu sai quanto mi sei simpatica zauberina,ma ti consiglio di far saldare gli infissi dello studio,altrimenti i tuo pazienti si buttano tutti di sotto:percentuale di guarigioni 100%.TI ADOROOOOOOOOOOOO…mi fai morire.:-)

  54. @Evento: se ripassi su “Letteratura dell’ironia” ti ho risposto sullo snobismo, ma poi, @fricchettoni e @suffragette, potreste andarci tutti sul vecchio blog, ho pubblicato una ennesima biografia di Pino Imperatore, poi parto per Hanoi.
    @Zaub, visto che m.g. ride di te psicanalista(m.g. sigla da post office del Kentucky), posso tentare una tua biografia, tipo quella imperatoriana (poi faccio quella di Sergio Sozi, gli altri mi dovranno pagare).

  55. Eh Didò fa pure! Anche se boh, Pino lo conosci bene, a me nun credo proprio.
    Mg….:) sei troppo ciccia! Anzi grazie del messaggio della volta scorsa! E comunque ehm… non ho mai raccontato di quando facevo le consultazioni diagnostiche con la poltrona mezza rotta.
    ….
    ….
    Imbarazzante.
    🙂

  56. didò ti ringrazio. Io ho tentato di interloquire, ma mi pare evidente che non mi ca…o. Va bene lo stesso (anche perchè pure Camon non è da meno..). Forse anche questa è ironia. In fondo chi l’ha detto che bisogna essere educati ? Qua mi pare che di ironia se ne faccia tanta. Se non ci fosse Santa Silvia…
    A proposito, se rinasco voglio provà a fa la donna per dire “non te la darò…” così qualche giovane riflette.

  57. Max, non preoccuparti, questi non sono litigi, dovresti vedere cosa vedo io su Blogosfere … Anzi Zaub, mi serve una consulenza mi emaili un post a faustina@wwart.net? Sempre che ti vada eh; peccarità.

    Didò, dove sei?

    Grego, la sindrome di cui parli si manifesta di fronte a cose bellissime.
    Che te devo di’: grassie
    🙂

  58. Descurilizzo: giovanile giacché giovane, cuor caldo nonostante i ventisette inverni, bello dentro e meglio fuori, cerca per matrimonio giovane donzella dolce e sensibile, occhi chiari, capello fluente, d’animo agile. Evitare tormentate con la passione per frasari ad effetto e smalto scuro sulle unghie. Ore notturne, visitate il mio blog. Vi rintraccerò.

  59. eventissimo grazie, che bel complimento! Ma il quoziente estetico è una pianta che deve essere concimata con tutto ciò che c’è di digeribile per le piante estetiche, se no se rinzecca!
    Massimo facevo capolino alla pubblicità!
    a me me piaceno quelli bruttisssimi e balcanici.
    E poi me fa ride chiambretti

  60. gea grazie:)
    Io ce li avevo i dubbi – assolutamente fondati: stante la mia insana vocazione alla strafalcioneria. E li 52 casi clinici somigliantisi l’un l’altro come fratellini siamesi.

  61. @zau
    E allora scrivici un libro: “I 52 casi dei fratelli siamesi” mi pare già un bel titolo (oppure anche “Il caso dei 52 fratelli siamesi”, intrigante quanto improbabile). Ciao e complimenti.
    Carlo

  62. Morale : quanti hanno visto sanremo? Non che me ne freghi niente poi, ma tanto pè ffa la conta (ogni tanto mi piace fà le conte, per il gusto di farle).
    Io ho retto una ventina di minuti (da lì in poi ci ho l’alibi: ho scambiato e-mail con Didò fin verso mezzanotte e quindi ci ha l’alibi pure lui); mia moglie ha retto per ancora un’oretta scarsa, poi ha abbandonato di fronte a Zarrillo. Lei abbandona sempre di fronte a Zarrillo, e Zarrillo c’è sempre, inesorabile ad ogni festival, ma poi solo lì: ‘azzo farà tutto il resto dell’anno?
    Mio figlio settenne dormiva beato dalle ore 9.30.
    Io spero che quando crescerà ami J.S. Bach e Thelonius Monk. Magari anche Jimi Hendrix (che sarà ormai un reperto come lo è per me Fred Buscaglione).
    Per ora non gli dispiace Tom Waits (un pezzo in particolare: “Underground” che era nella colonna sonora di un cartone sui Robots). E’già qualcosa.

  63. Carolo essimio
    Te lo dico io icchffà Michele zarrillo.
    sono rimasta SCONVORTA QUANNO L’HO SAPUTO:
    Nel paese di una mia amica, fanno la festa der santo patrono.
    fai conto santa Rosamunda.
    Ora.
    Quanno è la festa de santa Rosamunda, scatta l’auto tassazione di tutti i ocmpaesani, pure quelli che sono diventati rrricchi e stanno a Losangelè.
    Raccolgono na’ cifra tipo 50’000 euro leggansi CINQUANTAMILA EURO.
    E poi li danno a Michele Zarrillo.
    che ni ci fa na bella cantatina.
    Io ieri ho retto audacissima fino alle 11, ma tipo mezz’ora si e mezza no.

    Tu allo paregolo fagli sentire a oltranza il bach e il thelonio.
    Poi per un certo periodo li schiferà
    poi je ritorneno come pe magia.

  64. Chi è questa tua amica? Qual’è il Paese ?
    Io suono (orrendamente) il sax contralto (e l’ocarina, volendo), vedo bene il Gregori alla chitarra elettrica (mi sbilancio greg?), Evento mi ricorda il batterista degli Spirit (John Cassidy mi pare: comunque era pelato). Forse potremmo metterci pure Didò come guest star (mandolino? putipù ? triccaballacche ?).
    Poi ci sono Gea e Miriam mi pare siano esperte in canti popolari della mala, o qualcosa del genere.
    E del Maugeri abbiamo assistito ad un’esecuzione canterina (Hey Jude, mi pare di ricordare) in qualche post di non molto fa.
    Credo che per 49.000 euro ci potremmo anche proporre. Con notevole risparmio per i fedeli di santa Rosamunda!!!!!

  65. Sozi non ce l’ho messo perchè conosce solo “va pensiero” e mi sa che è pure stonato come una campana.

  66. sweetie, per quel che mi riguarda trattavasi di canti anarchici, goliardici e rivoluzionari. ma questa è roba da spiaggia o bettola, al quinto boccione di pessimo vino.
    ai tempi non me la cavavo male col blues, però, ma temo che sia fuori mercato per le feste patronali.. dovremmo abbassare il cachet
    🙂

  67. Su San Remo.
    L’ho seguito a sprazzi. Mi è piaciuta una ragazza, tra i giovani. Non mi ricordo il nome (è un nome d’arte). Comunque… carina, capelli lunghi, sul rosso. Chitarra acustica. Bella voce. Piacevole ballata.
    Com’è che si chiama?

  68. Beh, non me l’aspettavo che Evento se la facesse con le mamme dei chitarristi degli anni 70. O tempora! O mores !

  69. @Massimo,
    ho scoperto attraverso il blog che la nazione ha degli orari strani, i suoi patrioti dormono in modo sconclusionato e irrazionale.
    1)Il medievale Sozi alle 2 di notte è ancora sveglio, come i briganti.
    2) la soldatessa Fausta Rigo è capace che va a letto alle otto di sera e si sveglia alle due (atteggiamento da vampiro) per succhiare sangue dal suo blog, ma forse per mangiare biscotti al miele.
    3) Gregori dorme in redazione, su di un saccoapelo firmatogli da Mal dei Primitives, con un occhio semichiuso come “Capitan Miki”, con una mano sul pistola e l’altra sulla tastiera, mentre scorrono le agenzia Ansa che dicono che, dalla riesumazione del corpo di Kemal Ataturk e uscito fuori il velo di Mata Hari, nonna di Orzpetek e il perizoma di Nilla Pizzi: maledetto laico.
    4) Evento è ancora di più un mistero, lavora sicuramente a casa e dorme in ufficio. Quando il 23 marzo uscirà dalla catalessi, insomma risorgerà, tutti diranno banalmente: “Ecco l’Evento Pasquale”!
    5) Zaubedei, va in trance la sera e al mattino va in autoanalisi se scopre che qualcuno ha messo un libro di Jung sotto il piede del tavolo come zeppa.
    5) Carlo’s è un travet tranquillo, solo che va’ a letto “sognando California” coi Dik-Dik. Crede ancora che a Napoli si suoni il mandolino invece cantano le 9/21 Beretta ( Didò potrebbe intonare “la canzone del maggio” dicono che abbia una voce deandreiana).

  70. Io non posso ridere, per favore non mi solleticate.
    Sono bloccato alla sedia a rotelle del pc, col nervo sciatico attorcigliato intorno al cuore (oggi niente bus).
    E’ venuta mia sorella e credo che stesse pensando ad un’anatomia, mi ha ficcato un ago, lungo quando la malvagia escrescenza di Rocco Siffredi, nel gluteo.
    Era meglio il dolore del nervo sciatico.
    Le sorelle medico non ci vedono come pazienti ma come vendicatrici dei torti subiti durante l’infanzia ( è vero, qualche volta l’avrò chiusa in bagno, ma per non farla soffrire di solitudine l’ho chiusa con le altre due, avere tre sorelle è un dramma cechoviano).

  71. Evento, statte zitte che siamo ancora in quaresima e non stabbene spernacchiare. Poi potrai camminare anche sulle acque, ma statte accuorte; da un annuncio parrocchiale ho letto: Tema della catechesi di oggi: “Gesù cammina sulle acque”. Catechesi di domani: “In cerca di Gesù”.
    Didò, ringrazia di avere tre sorelle Checoviane; se fossero state sorelle Materazzi avresti dovuto prenderle a capocciate invece di chiuderle nel bagno (però effettivamente quella con la siringa alla Rocco Siffredi mi pare uscita da un film di Lucio Fulci).

  72. Carlo avete un chiodo fisso: la mia testa. Mi rendo conto che è una fortuna, ma smettetela con questa invidia.
    Al mare ci sono nato, mi vuole bene, non mi farebbe mai andare giù.

    Didò c’è di peggio della sorella medico. Fidati !

  73. @ enrico gregori
    Dopo la recensione che ti ha fatto Laura, ripetermi sarebbe stato dar credito alle battute veraci di Eventounico che andiamo in stereofonia. A questo aggiungi che non sono brava con le recensioni, a me una cosa o piace o non piace e nel secondo caso mettere nero su bianco le mie impressioni diventa veramente faticoso… fortunatamente tu rientri nel primo, di caso.
    Non sono un critico e quindi questo mi smentisce ma penso che Un tè prima di morire non sia un noir nel senso classico del termine, il lettore è troppo coinvolto nella storia. Questo, lungi dall’essere un difetto, è per me il tratto caratteristico e affascinante del libro. Fin dalle prime pagine sei dentro la vicenda, non come uno dei personaggi principali, quanto piuttosto come una delle guardie che dai monitor spiano gli ospiti dell’albergo Manovar. Diventi tuo malgrado un vojeur e, man mano che la trama si svolge, scopri che il ruolo non ti è così improprio come ti saresti aspettato. La mente va oltre l’intreccio del romanzo, alla fine se e come Mallory morirà passa in secondo piano, e non solo perché, bastardo com’è, fai il tifo per il killer, ma soprattutto perché sei troppo preso da Domino e Gibson, dagli squarci delle loro vite che si intravedono nei loro dialoghi, dal modo in cui tutta la faccenda interferirà con il loro modo di agire e di pensare. Non so se ci sarà un seguito ma personalmente mi farebbe piacere ritrovare i due detective alle prese con un altro caso e questa credo sia la risposta all’angosciosa domanda: ti è piaciuto?
    p.s. Un certo riferimento al pittore Bosch mi fa credere che abbiamo qualcosa in comune, M.Connelly piace anche te?
    Lory

  74. Andarono per suonare e furono suonati. Io, come i musicanti di Brema, faccio l’ingresso nella camera accanto per parlare del libro di un blogger e una delle due cerbiatte (lo dico per gli occhi, ci mancherebbe) mi fa trovare qui le sue impressioni sul libro mio.
    Loreda’, mi limito (qui) a ringraziarti. Altrove sarò più espansivo. Perché devo tener coerentemente fede al mio affacciarmi qui.
    E sono qui, fresco di lettura di “In viaggio con Dante all’inferno” di Salvo Zappulla, edizioni Frammento.
    Che dire? Che Salvo fosse modesto e umile non c’erano dubbi. Il suo libro ne è la prova inconfutabile perchè l’autore, tutto sommato, ha semplicemente riscritto “La Divina Commedia”. E che volete che sia? Dante Alighieri mica è Gregori. Quest’ulltimo è un sommo inarrivabile che nessuno può nemmeno chiiosare. La Divina Commedia, invece, è una sciocchezzuola sulla quale possono mettere le mani tutti. Come sul culo della serva.
    Non solo, Salvo Zappulla screma l’opera di Dante da inutili sovrastrutture e ci regala un romanzo di circa 160 paginette. Altro che quella mattonata divisa in tre cantiche tirate per i capelli come un pezzo degli Amon Duul! Come fare per allungare? Bè una raffica di scoregge di sassofono di un quarto d’ora e il gioco è fatto. E così, infatti, l’Alighieri allungò il brodo, Con scenette surreali e reminiscenze tediose.
    Molto meglio Zappula, accidenti, che, stringato stringato, manda il fiorentino vate dentro un water siculo.
    Specifico che con Zappulla, aggiungo un altro blogger a coloro dei quali ho letto libri o inediti.
    Massimo Maugeri
    Vito Ferro
    Eventounico
    Silvia Leonardi
    Costantini-Falcone
    Didò
    Cristina Bove
    Sergio Sozi
    e ora Zappula.
    Com’è che diceva quello dei biscotti Bistefani…”e chi sono io? Babbo Natale?”
    Pietà
    🙂

  75. @Gregò, sei inciampato in un barattolo di miele?
    Pulisciti in fretta, possono arrivare le api!
    Da quand’è che tenevi conservata quella “stecca” di fumo?
    Ricomincia col vino che è meglio!

  76. @Greg,
    tutta questa bontà improvvisa mi ha depresso, non credevo ai miei occhi: una “gregorata” me la dovevi concedere; oh, però (speriamo che Maugeri sia in oratorio), sai come si dice a Napoli:
    “Nu’ cazz’nculo te lo tieni, ma na’ parola in bocca no!”

  77. Ehi Laura! Che significa blog dieci e lode? Che avrò il bollino blu come la banana chiquita (si scrive così?).
    Seriamente… di che si tratta?
    Non tenermi sulle spine
    🙂

  78. @ Massimo: per il blog dieci e lode devi leggere da noi, appalesati qui:
    http://lauraetlory.splinder.com/post/16185428/I+nostri+blog+da+dieci+e+lode

    Poi volevo approfittare di questo spazio per segnalare a tutti la recensione di Come pagina bianca del grandissimo Eventounico, alias Pasquale Esposito. Chi non l’ha ancora letto, DEVE leggerlo.
    Vado di recensione:

    Ci sono libri che uno scrittore, a mio parere, riesce ad apprezzare meglio di un lettore. Uno di questi libri è Come pagina bianca di Pasquale Esposito (Aletti Editore). L’ho letto in pochi giorni, costretta dalla mancanza di tempo a sospendere una lettura che invece invitava, quasi obbligava, a proseguire. Eppure non è un giallo, questo piccolo romanzo. Non c’è azione, tantomeno intreccio. Il protagonista non ha nome e non ha volto e si rivolge, in un’unica lunga sofferta confessione epistolare, ad una donna che non ha nome, non ha volto, non ha corpo. Una donna che è, forse, parto della sua fantasia. Un parto necessario perché non ci fosse lei non ci sarebbe lui. Lui che si riversa in quelle pagine bianche, conscio dell’avvicinarsi di una fine peggiore della morte. Lui che affida alla penna che viaggia sul foglio tutto il patrimonio di conoscenze accumulato in una mente fervida e fertile, una mente talmente assetata di sapere da aver negato l’esistenza in favore della conoscenza. Una scelta che il protagonista ha pagato e paga carissima, una scelta che lo ha portato in una prigione senza uscita e senza remissione di pena. La voce narrante affida alla lettera per la donna amata e priva di nome il prodigio della propria memoria. Una memoria che ha assorbito quanto di meglio la specie umana sia riuscita a partorire. Ed è un peccato, questo, che non gli viene perdonato.
    Il romanzo di Esposito, arricchito da splendide poesie, non è una lettura facile. Ma, soprattutto, non è una scrittura facile. Di pagina in pagina chi, come me, scrive, si chiede come sia stato possibile creare un mondo così vasto eppure così ristretto, una narrazione così chiusa in se stessa, eppure di larghissimo respiro. Io non ne sarei mai stata capace.
    Vorrei citarvi mille passaggi, ma ne ho scelto volutamente uno solo. Un passaggio che mi è rimasto nel cuore e che, mentre lo leggevo, mi ha spinto a commentare ad alta voce, tra me e me: eccezionale!
    E’ un atto d’amore nei confronti dei libri. Eccolo:

    Così le pieghe e le parti consumate diventano importanti come le parole e le immagini, sono momenti ulteriori della storia che si sommano a quello di cui il libro parla. Sono i segni della mia storia che si unisce a quella del libro, in una unione indissolubile che ci porta ad appropriarci di un libro per il solo fatto che, oltre ad averlo letto, abbiamo sottolineato una frase o fatto l’angolo ad una pagina. Quando ritroviamo quei segni è come se quel vecchio amico, il libro, ci dicesse “ti ricordi di quella volta che…” e siamo un po’ più felici. Un libro può avere la capacità di dilatare il tempo. Quando lo ottieni per la prima volta devi ancora leggerlo e quindi il tempo che ti rimane da vivere è quello che impiegherai. Quando lo avrai già letto, per ricordarlo, dovrai rileggerlo, ma ogni volta ti sembrerà nuovo perché leggendolo sarai cambiato anche tu ad ogni pagina e quindi non potrai mai smettere e riporlo con la certezza di non prenderlo più. Inoltre i segni ti riporteranno alla mente la sensazione in cui li apponesti e nuovi scenari ti si apriranno nella fantasia, la stessa pagina letta la sera non sarà uguale se letta la mattina. Fino a che avrò un libro con me, forse, il mio tempo non avrà fine.

    Non aggiungo altro. Solo che dovete leggerlo per capirne fino in fondo la triste e sublime magia.

  79. @APPELLO
    Voglio e devo lanciare un appello sulla nuova ondata di violenza e uccisioni in Tibet. La questione asiatica sta diventando sempre più terribile, non è bastata neanche la Birmania (che ha secoli di storia terribile… quanto il Tibet).
    In Tibet i monaci si stanno tagliando le vene, fanno atti di autolesionismo, alcuni vogliono suicidarsi. Per chi conosce il buddhismo tibetano, questo atto per un monaco è inamissibile. Comporta una deviazione dai precetti del Dharma. Ma vi rendete conto cosa arrivano a fare?
    A Lhasa la polizia cinese ha caricato anche i civili. La polizia sta arginando i tre monasteri più grandi e importanti di questa regione tormentata. Bisogna fare qualcosa. Lanciamo un appello, Pechino va boicottata, le Olimpiadi vanno boicottate, la Cina va fermata: sta portando avanti – moralmente – il genocidio nel Darfur vendendo armi ai miliziani sudanesi.
    Vi sto chiedendo aiuto. Si può intentare una raccolta firme?
    Legarci alle iniziative di Amnesty International, non so…
    Mi appello a tutti gli scrittori di Letteratitudine, critici letterari, semplici lettori. A voi tutti.
    Mi va molto bene il dibattito, però credo che vi sia da trovare un’iniziativa forte che richiami i cosiddetti mass-media, giornalisti, politici, ecc…
    Questo è un altro modo per fare della scrittura e della Letteratura un “mezzo” etico, di denuncia, di azione civile per reclamare i diritti umani e richiamarci ai doveri semplici di cittadini del mondo.
    NINA MAROCCOLO
    ***
    progettoatem@hotmail.com

  80. Io sono d’accordo.Diciamo a massimo di creare un forum sull’argomento per un dibattito,poi avvisiamo amnesty,ci faremo dire da loro cosa possiamo fare.Io ho molto rispetto per il buddismo,perche’ una religione pacifica a cui dobbiamo avvicinarci.brava Nina,sei la piu’ sensibile alle tematiche sociali,nn si puo’ stare a parlare amabilmnte di letteratura mentre a lmondo c’e’ chi ha bisogno di azioni concrete.nel nostro piccolo ovviamente.baci.

  81. Grazie Gemma,
    bisogna fare qualcosa… Io sto girando per Internet a lanciare appelli ovunque, speriamo bene.
    La decisione è sempre dei governi! Bisogna creare una rete di Solidarietà.
    Torno in giro a seminare l’appello. Sai, sono sempre in prima linea su queste cose. Sempre.
    Ma poi, mi rendo conto che verso lacrime perché tutto resta uguale.
    Un abbraccio, ti scrivo quanto prima.
    Ninì

  82. · Peace Reporter
    Esteri
    TIBET/ PROTESTE MONACI, INCENDI E FERITI A LHASA – punto
    Ambasciata Usa: sparatorie nella capitale
    postato 3 ore fa da APCOM
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    Lhasa, 14 mar. (AP) – Negozi e automobili delle forze dell’ordine sono stati date alle fiamme oggi nel centro di Lhasa, dove centinaia di persone si sono unite alla protesta dei monaci buddisti contro il governo cinese iniziata lunedì scorso. L’ambasciata Usa a Pechino riferisce che cittadini americani hanno assistito a sparatorie nella capitale tibetana e secondo l’agenzia cinese Xinhua ci sarebbero dei feriti. La città è stata chiusa agli stranieri. A Lhasa i tre principali monasteri buddisti sono stati accerchiati da migliaia di soldati e i monaci di Sera, il secondo monastero della regione, hanno cominciato uno sciopero della fame. Due monaci del monastero di Drepung sono in condizioni critiche dopo aver tentato il suicidio tagliandosi le vene. Lo ha riferito Radio Free Asia, un’emittente finanziata dagli Stati Uniti. Ma dopo l’assedio dei monasteri le proteste sono esplose e hanno raggiunto un livello che non era mai stato registrato negli ultimi 20 anni in questa regione nel nord-ovest della Cina. In particolare, è stato preso d’assalto il centro storico di Lhasa dove oggi si sono verificati incendi nel mercato, il Barkhor. Funzionari del Partito Comunista cinese e della polizia sostengono di non avere informazioni su quanto sta accadendo a Lhasa e si rifiutano di commentare le notizie riferite da Radio Free Asia (Rfa). Secondo questa emittente molti altri monaci, oltre ai due che si sono tagliati le vene, stanno compiendo gesti di autolesionismo per protestare contro l’accerchiamento delle forze dell’ordine attorno al monastero e contro l’arresto di alcuni monaci. Le proteste sono iniziate in due monasteri di Lhasa lunedì, anniversario della rivolta non-violenta del 1959 contro l’occupazione cinese, e giovedì hanno raggiunto anche quello di Ganden, secondo Rfa e l’associazione britannica Campagna internazionale per il Tibet (Ict). I tre monasteri sono di grande importanza storica e vengono chiamati “I pilastri del Tibet”. Anche a Xiahe, altra città tibetana, circa 200 persone guidate da monaci buddisti hanno iniziato a manifestare contro il governo di Pechino. Nel nord dell’India oltre cento tibetani in esilio, che avevano iniziato una marcia da Darmanshala verso il Tibet, dovranno scontare due settimane di carcere dopo essere stati arrestati ieri con l’accusa di aver minacciato “la pace e la tranquillità” della regione

  83. 14/03/2008 15:05 da ASIANEWS
    TIBET – CINA
    Dalai Lama “preoccupato” per la violenza in Tibet, frutto della repressione cinese
    Il leader spirituale del buddismo tibetano e capo del governo in esilio invita i manifestanti a non ricorrere alla violenza e chiede a Pechino di rispondere “con il dialogo” alle richieste di chi protesta. Secondo fonti non confermate, negli scontri sarebbero morte 10 persone.
    ***
    Dharamsala (AsiaNews) – Il Dalai Lama “è profondamente preoccupato per quello che sta succedendo in queste ore in molte parti del Tibet, inclusa Lhasa. Secondo la nostra guida spirituale, queste proteste sono una manifestazione del profondo risentimento del popolo tibetano nei confronti dell’attuale governo”.
    Lo dice ad AsiaNews Thubetn Samphel, portavoce del governo tibetano in esilio, commentando gli sviluppi degli scontri che in questi giorni si verificano nei pressi dei maggiori monasteri del Tibet. Secondo fonti locali, l’esercito cinese ha inviato i carri armati nel centro della capitale: agenti in tenuta anti-sommossa hanno sfollato i manifestanti, guidati dai monaci, e secondo alcuni avrebbero sparato “diversi colpi di arma da fuoco”. Alcuni turisti americani parlano di “spari sentiti a Lhasa” e altre voci non confermate affermano che vi stati 10 morti negli scontri. Nel frattempo, bruciano diversi edifici nella parte antica di Lhasa.
    Il Dalai Lama, riprende Samphel, “ha sempre detto, e ripete in questa occasione, che l’unità e la stabilità ottenute con la forza bruta sono soltanto, nel migliore dei casi, una soluzione temporanea. Non è realistico aspettarsi l’unità e la stabilità con un governo del genere: non è la strada verso una soluzione della situazione tibetana”.
    Il leader buddista “si appella alla leadership cinese, affinché smetta di usare la forza e risponda con il dialogo al risentimento dei tibetani. Il Dalai Lama invita inoltre tutti i manifestanti a non ricorrere alla violenza. Da parte nostra, come governo in esilio, ricordiamo che tutto è nato da una protesta pacifica e ci appelliamo alla comunità internazionale affinché interceda presso Pechino per interrompere immediatamente questa violenta repressione, che nasce dal soffocamento dei diritti del popolo tibetano”.

  84. @APPELLO
    Voglio e devo lanciare un appello sulla nuova ondata di violenza e uccisioni in Tibet. La questione asiatica sta diventando sempre più terribile, non è bastata neanche la Birmania (che ha secoli di storia fatti di soprusi e crimini… quanto il Tibet).
    In Tibet i monaci si stanno tagliando le vene, fanno atti di autolesionismo, alcuni vogliono suicidarsi. Per chi conosce il buddhismo tibetano, questo atto per un monaco è inamissibile. Comporta una deviazione dai precetti del Dharma. Ma vi rendete conto cosa arrivano a fare?
    A Lhasa la polizia cinese ha caricato anche i civili. La polizia sta arginando i tre monasteri più grandi e importanti di questa regione tormentata. Bisogna fare qualcosa. Lanciamo un appello, Pechino va boicottata, le Olimpiadi vanno boicottate, la Cina va fermata: sta portando avanti – moralmente – il genocidio nel Darfur vendendo armi ai miliziani sudanesi.
    Vi sto chiedendo aiuto. Si può intentare una raccolta firme?
    Legarci alle iniziative di Amnesty International, non so…
    Mi appello a tutti gli scrittori di Letteratitudine, critici letterari, semplici lettori. A voi tutti.
    Mi va molto bene il dibattito, però credo che vi sia da trovare un’iniziativa forte che richiami i cosiddetti mass-media, giornalisti, politici, ecc…
    Questo è un altro modo per fare della scrittura e della Letteratura un “mezzo” etico, di denuncia, di azione civile per reclamare i diritti umani e richiamarci ai doveri semplici di cittadini del mondo.
    NINA MAROCCOLO
    ***
    progettoatem@hotmail.com

  85. @CARI TUTTI
    Adesso devo andare. Cominciate per favore, qualora il problema vi stia a cuore, a fare delle proposte.
    Stasera, purtroppo non potrò essere con voi.
    Datemi una mano. E’ una preghiera, la mia.
    Intanto vi ringrazio… A domani.
    ***
    Om mani padme hum

  86. Vorrei, come ultima cosa, farvi notare la gentilezza di NAZIONE INDIANA.
    So di aver invaso uno spazio, ma che cazzo!!!
    ***
    Gentile Maroccolo il suo appello lo può postare in bacheca, eviti diinvadere altri spazi grazie. http://www.nazioneindiana.com/netiquette/bacheca/ la redazione.
    ***
    ENRICO, vuoi commentare?
    Volete commentare?
    Mi devo incazzare da sola?

  87. @ Nina
    leggo adesso, dopo una lunga giornata di lavoro, queste notizie da te riportate sulla situazione in Tibet e questo tuo appello. Le Olimpiadi sono un’ottima occasione per la Cina per completare definitivamente un etnocidio. Gli atleti inglesi han dovuto firmare un contratto capestro dove accettano di evitare perfino un sussurro sulla situazione dei diritti umani e sul Tibet. Tranne quattro attori statunitensi e qualche altro visionario il Tibet – di quel che ne rimane – è stato abbandonato a sè stesso. I politici di qualsiasi risma – italiani e stranieri – si son guardati bene dal sollevare il problema: la Cina è una potenza economica e politica che non va disturbata.
    Tra poco mi informerò meglio, ora devo andare.
    Un abbraccio,
    Subhaga

  88. @Nina: Che risposta…umanitaria, quella di Nazioneindiana…
    C’è da indignarsi veramente….o meglio da incazzarsi. Mi verrebbe da dire: boicottiamo le olimpiadi e boicottiamo pure Nazione Indiana.

    Non abbiamo ancora dimenticato (e non bisogna farlo) il sangue dei monaci birmani ed ora il sangue di altri monaci, di altri buddisti.
    E intanto, qualche giorno fa, gli Stati Uniti hanno depennato la Cina dalla lista nera dei paesi che compiono maggiori violazioni dei diritti umani. Su quali basi l’abbiano esclusa dalla lista non si sa bene…Cinicamente penso che le basi siano solo di interesse commerciale….
    Non so cosa si possa fare, in effetti. Per ora mi limiterò a parlarne nel mio blog, e posterò il comunicato di Peace Reporter. Poi se ci sono appelli li firmerò e li diffonderò. E’ che, purtroppo, la maggior parte della gente se ne frega altamente, e a indignarsi, a protestare, siamo sempre gli stessi. E alla fine tutto ritorna come prima.
    Un abbraccio con tutta la mia solidarietà, Nina.

    Milvia

  89. @ Nina e Milvia
    Scusate, ma che c’entra Nazione Indiana?
    Nina è stata solo invitata a postare in luogo più idoneo, se non ho capito male.
    Concentriamoci sul problema, invece. Se riesco a trovare “qualcosa” di valido vi faccio sapere.

  90. @Massimo: sono stata eccessiva, scusami. E’ che queste notizie mi fanno davvero stare male e così a volte non rifletto, prima di parlare, o di scrivere.
    Buonanotte

    Milvia

  91. Caro Massimo,
    il mio appello sto cercando di farlo girare per internet. E credevo di trovare degne persone in Nazione Indiana. Ma non è così.
    Questo per creare una rete di Solidarietà e intentare qualche cosa di fattibile insieme.
    Afferma Subhaga, e lo condivido, che il problema è enorme. Devono intervenire politici e governi… e nessuno muoverà un passo.
    Gli inermi li lasciano sempre soli. L’ONU e il PE sono inesistenti. E dobbiamo essere spettatori di atrocità senza poter far niente.
    Lo so, oggi se ne è andata la grandissima Lubich.
    Ci mancherà per sempre.
    ***

  92. @MILVIA
    Grazie di cuore Milvia. Le tue considerazione sono legittime.
    Sono contenta della tua collaborazione…
    Buonanotte, amica mia.
    Nina
    @MASSIMO
    Grazie anche a te. Inventiamoci davvero qualcosa…
    Te ne sarò grata immensamente.
    Ninì

  93. Da parte mia, gente, piena ed incondizionata solidarieta’. Ciao Nini’ e ciao Milvia, benvenuta in isti loci letteratitudiniani.
    Sergio Sozi

  94. Nina, intanto io ho rilanciato, ripendendo il tuo commento, in un post da me.
    E’ poco, ma ho invitato tutti gli amici bloggers a fare altrettanto. Spero che ci seguiranno.
    Ciao

  95. Attendo risposta da Massimo su qualche iniziativa di solidarietà a favore del Tibet. Ho sentito il giornale radio (Radio due, mi pare) di questa mattina – fonti tibetane parlano di centinaia di morti, e dall’India arriva la notizia d’una manifestazione d’un numero consistente di persone, imprevista, che si sta spostando verso i confini tibetani. E’ bene sapere che l’India è coinvolta direttamente nella questione Tibet – non solo per i rapporti di vicinato e quindi politici e economici con la Cina – ma anche perchè una sua regione, il Kashmir, a prevalenza mussulmana, ha una piccola provincia tibetana, il Ladak, denominata Tibet indiano, ai confini col Tibet appunto. Per quel poco che posso fare, proverò a contattare qualcuno a me vicino su internet per agevolare la diffusione di messaggi di solidarietà. L’ONU dovrebbe decidere qualcosa a breve, ma come si sa, esso ormai è – nelle migliori occasioni – un organismo vuoto, inascoltato; in situazioni consuete è invece un organismo dominato dall’interno e/o dall’esterno, dalle nazioni più potenti.
    Un abbraccio fraterno,
    Subhaga

  96. Grazie eventounico per il tuo link, io nel frattempo ho comunicato il messaggio ad Alessandro Ramberti di Fara Editore. Ciao,
    Subhaga

  97. Buongiorno a tutti!
    Volevo segnalare il link del’associazione Italia-Tibet, dove si possono trovare aggiornamenti e anche il testo di una lettera di solidarietà verso il popolo tibetano:
    http://www.italiatibet.org/
    Continuiamo a diffondere notizie attraverso i nostri blog! Continuiamo a gridare che tutto questo è INTOLLERABILE!!!!

    Milvia

  98. @ Subhaga Gaetano Failla
    tempo fa, proprio su questo blog, invitai a sottoscrivere un appello a favore dei monaci tibetani. Era gestito da un’organizzazione internazionale. Non sono sicuro che fosse Amnesty.
    Vado a fare una ricerca e vi saprò dire…

  99. Grazie anche a te Milvia. Vedo con piacere che ci ritroviamo. Conosco da molto tempo Italia-Tibet, ma da anni non avevo più sue notizie.

  100. Randy Ingerman: “Io per temperamento sono molto simile alle vostre donne del Sud. Pensi: ho comprato un nuovo appartamento da 150 mq per non dover cambiare fruttivendolo”.
    Ma vaffanculo, va’!

  101. Io sarei per il bicottaggio delle Olimpiadi a questo punto. Sicuramente invece non succederà nulla: una potenza economica emergente come la Cina è ormai indissolubilmente legata al mondo occidentale, che la teme e non potrà permettersi di fare qualche mossa sgradita come ritirare la propria adesione ai giochi.
    Ma se fossi un atleta, e specialmente un grosso nome, lo farei a titolo personale, rifiutandomi di andare anche a costo di scontrarmi con la mia Federazione.
    Poi non lo sono, e lo so, forse per questo per me è facile parlare.

  102. CHI DI VOI HA LETTO LE BENEVOLE, di Jonathan Little? Premio Goncourt 2006 e Gran Prix du Roman de l’Académie. E’ il racconto del Male storico, descritto nella complessità del suo essere. Consenso, senso del dovere, organizzazione, indifferenza, abitudine, follia, seduzione, cinismo, perversione, crudeltà, banalità, vuoto, apatia. In più di 900 pagine si racconta questo, la mostruosità nazista narrata con mostruosa sicurezza, da un aguzzino; un libro, ho pensato, di cui potevamo fare a meno. O forse no? Non l’ho letto tutto, è impossibile! Solo alcuni capitoli, saltando fra “campi” organizzazione ed esecuzioni di massa. Voglio riportarvi un pezzo, che potremmo definire NOIR, E’ un pezzo forte, urticante, precluso ad ogni luce, perché è anche banale: sesso e sangue. Eccolo:
    “Osservavo con curiosità quell’uomo così rigido e coscienzioso, che faceva indossare ai figli abiti di bambini ebrei uccisi sotto la sua responsabilità. Ci pensava, quando li guardava? Probabilmente quell’idea non gli passava neanche per la testa. Sua moglie gli stringeva il gomito e scoppiava in risate taglienti, acute. La guardavo e pensavo alla sua fica, sotto il vestito, annidata nelle mutandine di pizzo di un’ebrea giovane e bella gassata da suo marito. La giudea era bruciata già da tempo con la sua, di fica, e se n’era andata in fumo a raggiungere le nuvole; le sue costose mutandine, che forse aveva messo apposta per la deportazione, adesso ornavano e proteggevano la fica di Hedwig Hob. Pensava a quell’ebrea, Hob, quando toglieva a sua moglie le mutandine per assolvere al dovere coniugale?”
    Un “noir” dove l’immaginazione gioca il piccolo ruolo del presentatore. In scena non c’è la rappresentazione del male, ma la sua possibilità. Quello che incredibilmente è stato. AVETE LETTO LE BENEVOLE?

  103. @evento
    Ho visto, e fate molto bene.
    @ miriam
    non l’ho letto, ma ne avevo visto le recensioni, che mi intrigavano alquanto. In libreria l’ho osservato, soppesato, annusato. Poi ho optato per altro: forse se da un lato mi incuriosisce e mi attrae dall’altro un pò mi spaventa una lettura così calata profodamente nelle radici contorte della mente che aderisce a logiche così malate, così folli. E’ la “normalizzazione” di una logica così disumana forse la cosa che più mi fa orrore. Forse comunque prima o poi verrà il momento di leggerlo.
    Un altro libro che penso di dover leggere è quello di Boris Pahor: Necropoli.

  104. @Massimo, eventounico, Subhaga, Miriam, Enrico, Carlo, Sozj di Civitella, Milvia…
    Arrivo ora, sempre ad ore impensate! Vi ringrazio infinitamente per avere accolto il mio appello e per il gesto di solidarietà che rende più sopportabile tutto questo orrore.
    Il Male nella Storia, Miriam. E’ sempre stato così. Personalmente ho lavorato – lavorare per me implica un’azione precisa oltre il fare scrittura -su questo tema. So anche che non sarà mai abbastanza, che niente potrà arginare alcun sopruso; e di fronte alla mia impotenza reagisco con la disperazione. Ma se non sono sola nel “fare”, e so di non esserlo, me lo state voi già dimostrando, in me nasce qualcosa di simile al sollievo. Allora la disperazione si tramuta in energia e forza. E divento un’amazzone… in questa bastarda realtà.
    La letteratura come può agire? Solo con alti dosaggi di Memoria, ovvero: non dimenticare, imparare dal guasto, riparare, agire nel contesto storico che viviamo.
    Giustamente Carlo parla di normalizzazione dell’oltreumano; ma in quest’oltre non vi è disumanità, bensì quella che la Arendt chiamava “La banalità del male”. Certo, le sue riflessioni convergevano verso un uomo in particolare, apparentemente normale, addirittura insignificante, che lei prese come emblema assoluto: Herr Adolf Eichmann.
    Guardandolo, si rimane paralizzati dall’ovvietà di Herr Eichmann. Inoltre, più nulla è stato uguale dopo il nazismo.
    Ma nell’antivenire? Sbaglio, o il primo genocidio del Novecento è stato perpetrato su un popolo straordinario come quello armeno?
    E prima degli armeni?
    Ed ecco che qui nascono le mie contraddizioni: la Storia andrebbe fatta fuori. Non serve. Non attinge dagli errori, li ripete, si auto-ricontamina; e per l’uomo, sommo artefice, non ci sarà mai giustificazione né salvezza.
    Oggi, 16 marzo 2008, gran parte del mondo si è dimenticata dei birmani; il loro ricordo riaffora per similitudine al Tibet di oggi. E cito soltanto Birmania e Tibet!
    Una cosa mi ha colpito Miriam, quando dici: “In scena non c’è la rappresentazione del male, ma la sua possibilità”.
    Il nostro amato Dostoevskij approverebbe questa tua citazione.
    ***
    Torniamo al Tibet.
    Carlo, se anch’io fossi un atleta mi ritirerei senza indugiare. Pena eliminazione da parte della Federazione e, forse, carriera chiusa.
    Lo farei, non lo farei? Credo di sì.
    Spielberg regista si è ritirato da un ruolo importante. E’ stato grandioso, ed è vero che se lo poteva permettere. Ma lo ha fatto! Tuttavia gli USA continuano ad appoggiare la Cina, e così il resto del mondo.
    Noi europei dobbiamo solo vergognarci. Vige sempre il clima del male minore, di una realpolitik estetizzante e vogliosa di creare una sistemica posizione economico-commerciale primaria. E questo, scusate, si riversa clamorosamente sulla cultura intera dell’Europa, Italia compresa.
    Torna la misera borghesia. Non si sa dove sta, ma sta bene. Evita sconvolgimenti, da cui – però – è irresistibilmente attratta. Perché del Male, nelle sue sconfinate manifestazioni, non ne può fare a meno.
    E possiamo realmente riscontrare in gentil signore e gentil signori una vera indignazione. Poi, superata la soglia di casa, finalmente chiudono le aberrazioni con doppio catenaccio.
    Non contenti sniffano tagliateste via internet, crani spappolati di monaci birmani e tibetani, fotografi, politici e registi ammazzati perché il coraggio delle proprie idee si paga con la vita (vedi Theo van Gogh e Benazir Bhutto), altri con fatwa pendente sulla testa, e così via.
    In questi giorni vedo molta curiosità intorno a due scrittori italiani. Ben venga! A me fa malinconia l’assenza non solo dei Volponi, dei Fortini, degli Ottieri e dei Pasolini, che di realtà e di retaggi borghesi se ne intendevano dall’interno, ma anche di alcuni grandi “minori” come magari i dimenticatissimi Tommaso Di Ciaula, Ferruccio Brugnaro, etc, scrittori – seppur anziani – vivi come possono esserlo i cadaveri: e che in altri periodi, forse più ricettivi, si sono occupati degli orrori delle fabbriche.
    O in campo internazionale, persino la geniale Djuna Barnes.
    ***
    Non so perché sono arrivata ad affrontare questi argomenti. Forse è rabbia, scusate.
    Adesso me ne vado sul sito segnalato dal caro Maugeri.
    A tutti voi un grazie sincero. Continuiamo ad andare avanti…
    OM MANI PADME HUM

  105. IMPORTANTISSIMO!!!
    Grazie ad una persona sensibile sono riuscita a raggiungere il sito del CONI Pechino 2008. Ho scritto il seguente messaggio:

    “Chiedo con tutto il cuore agli atleti italiani che andranno a Pechino di esimersi dal farlo. E’ un atto di civiltà nei confronti di un regime politico che sta distruggendo da decenni il Tibet. L’ondata di violenza contro i monaci e i civili è aberrante.
    Lancio questo appello, con la speranza che non sia l’ennesima inutile invocazione per un’etica di lealtà e pacifica convivenza planetaria.”
    In fede,
    Nina Maroccolo
    ***
    La e-mail, per chi voglia sottoscrivere l’appello (in calce NOME E COGNOME), è la seguente:
    comunicazione@coni.it
    ***
    Grazie di cuore.

  106. Buona domenica a tutti!

    @Nina: ho raccolto subito il tuo appello inviando una mail al Coni.

    Ieri ho scritto un post sull’argomento (http://rossiorizzonti.splinder.com/post/16349005/INTOLLERABILE%21%21%21%21)

    Questa mattina girando in cerca di notizie ho trovato questo sul sito de La Stampa:
    Il portale degli studenti Generazione Elle: http://www.generazioneelle.info/2008/03/15/free-tibet-stop-violence-marcia-digitale-domani-alle-1530/promuove per oggi dalle 15.30 una marcia digitale sul sito dell’Ambasciata cinese in Italia( http://www.fmprc.gov.cn/ce/ceit/ita/ )per chiedere la fine della violenza e la libertà (e la democrazia) in Tibet e in Cina.

    Gli organizzatori invitano inoltre ad accendere una candela alla finestra questa notte e in quella di domani e lunedì perchè non si spenga la luce sui tragici fatti in corso a Lasha.
    Credo di aver capito che “marcia digitale” significhi entrare tutti insieme alle 15,30 nel sito dell’ambasciata cinese.

    Forse si potrebbe anche inviare una mail alla Rai chiedendo di sospendere la pubblicità che sta facendo per promuovere le future trasmissioni sulle Olimpiadi. Vedere questa pubblicità tutta edulcorata subito dopo aver visto nel telegiornale le notizie dal Tibet è stato un pugno nello stomaco.
    I link che ho riportato sono molto lunghi: spero di non aver incasinato nulla…Nel qual caso mi scuso con Massimo e con tutti.

    Milvia

  107. Buongiorno, amici. Scappo di fretta perché oggi ho una lunga giornata di teatro grotowskyano…
    Se ce la fate, vi pregherei di leggere gli scritti (di risposta tra l’altro a Subhaga, Massimo, evento, Milvia, Miriam ecc, e le novità…) che ho lasciato stanotte.
    Io, per oggi vi dedico un mio testo.
    Buona giornata a tutti.
    With love, Ninì
    ***
    “LIBERTA’ D’ESPRESSIONE”

    piove––––––––––––
    sorge sonora
    la parola-goccia a
    goccia ][ distillata
    acquamarina ]
    sia ermetica saggezza
    in corpo eloquente––

    dita sorde
    tambureggiano ore
    l’incavo corpo ][
    sepolcro ]
    divida l’urna a metà

    tace la parte sottostante
    vulnerabile [ sé
    del corpo civile ][
    ministero di buona
    maniera e
    contenimento ]
    che il silenzio osserva
    e la parola non
    prescrive
    dove il bene–– essere
    [ sia ]
    avanguardia d’una
    perturbazione
    vento indomito
    su tutti i mari––––––––
    ***
    @Sozj
    non rimanere allibito da forma e stile…

  108. Se ogni goccia di pioggia centrasse la testa dei politici e potesse donare
    loro un pò di freschezza e sane idee…
    Se ogni goccia di pioggia contenesse la formula magica per illuminarne
    i cervelli bacati…
    Se ogni goccia di pioggia corrispondesse a coloro che soffrono,che subiscono oltraggi morali,fisici,ingiustizie e vengono barbaramente eliminati- diventerebbero un diluvio continuo,inarrestabile.
    Resta la rabbia ed il rimpianto per ciò che sarebbe evitabile se i cuori
    avessero voce univoca.

    Gianni Langmann

  109. Ho appena spedito una mia comunicazione al CONI – all’indirizzo fornito premurosamente da Nina – e segnalato l’indirizzo di questo forum e del CONI a Fara Editore. Ecco il testo della mia comunicazione:

    “Questa mia comunicazione è rivolta agli atleti e a tutti coloro coinvolti nelle prossime Olimpiadi: partecipare o non partecipare alle Olimpiadi implica comunque una profonda riflessione individuale.
    Sono ormai note le molteplici forme di violazione dei diritti umani compiuti dalla Cina. Inoltre, proprio in questi giorni, attraverso una ulteriore repressione sanguinosa, ritorna sotto gli occhi di tutti la questione Tibet. La Cina sta tentando di completare un etnocidio iniziato quasi 60 anni fa con l’invasione del territorio tibetano. Tale invasione, nei primi anni, è stata cautamente tenuta lontana dallo sguardo dell’opinione pubblica mondiale. Nei decenni successivi il popolo tibetano è stato sacrificato, in nome di disumane ragioni ideologiche, politiche ed economiche, dai governi di tutto il mondo.
    Adesso ogni nazione, ogni atleta, ogni partecipante alle prossime Olimpiadi potrebbe divenire strumento, sipario spettacolare, per nascondere le violenze compiute in Cina e in Tibet.
    Cordiali saluti,
    Subhaga Gaetano Failla”
    ***
    Un fraterno saluto a tutti voi di Letteratitudine,
    Subhaga

  110. @ Nina Maroccolo:
    è così Grotowsky e Stanislavskij ci “sono” ancora?
    Vorrei raccontarti il come e il quando conobbi e sperimentai quelle discipline, ma ho fatto la promessa di non ritornare su un certo periodo della mia vita. Posso solo dirti che le condizioni in cui mi “avventurai” sono per me, ancora oggi, motivo di allegria. Fatto che, però, non racconterò mai ad un Grotowskyano serioso e convinto!!!
    salutini, baci, e forza.

  111. @MASSIMO, GEA, MILVIA, MIRIAM, SUBHAGA, EVENTO
    Grazie per la mobilitazione.
    Andiamo avanti. Anche se non abbiamo più molto tempo. Domani scade l’ultimatum della Cina: un genocidio che avverrà se civili e monaci non smetteranno di protestare.
    Alla Cina serviva qualsiasi pretesto pur di farla finita con la questione “Tibet”.
    Il boicottaggio è fondamentale. La federazione sportiva inglese, sotto la benedizione del Principe Carlo non si presenterà a Pechino.
    Perché gli altri stati europei non hanno le palle?
    Le firme presso il CONI sono importanti. Firmate, firmate…
    Mentre io stanotte pregherò.
    Con il cuore,
    Nina

  112. @MIRIAM
    In un’altra occasione parleremo di Grotowsky con tutta tranquillità. Ma ci tengo al tuo pensiero. Sei una persona che stimo, e poi tutta questa convinzione… forse qualche perplessità nei recessi più profondi, un po’ la nutro. Perciò parliamone. Ma in un altro momento.
    Baci anche a te. La tua forza mi arriva…
    Nina

  113. @GEA
    Ho letto anch’io l’articolo su Repubblica. Come dici tu “tragicamente lucida”…

  114. Carissimo Massimo,
    questa è una lettera che ho scritto nel blog di eventounico.
    La riporto anche qui.
    ***
    Caro eventounico, cari amici che state diffondendo appelli, aiutandomi in questo disperato tentativo, vi ringrazio con tutto il cuore.
    Le ore ci sono nemiche… Entro oggi, già lunedì, scaderà l’ultimatum della Cina, dopodiché l’esercito attaccherà civili, monaci, la capitale, le meraviglie naturali di questo paese, annientandolo del tutto.
    Un nuovo genocidio.
    Ho lasciato messaggi da Enrico, su Letteratitudine, qui da evento, sto coinvolgendo il Sindacato Nazionale Scrittori e tantissima altra gente che come noi agiscono nel nome dei diritti umani.
    Ho paura amici. Temo il peggio.
    In Europa solo le squadre atletiche e gli sportivi inglesi, onorati dall’invito del Principe Carlo, hanno boicottato le Olimpiadi.
    Ma tutti gli altri?
    Qui a Roma si stanno muovendo i radicali, tre membri compreso Pannella hanno iniziato lo sciopero della fame. Nessuno tocchi Caino porta avanti altre iniziative legate a manifestazioni, lettere all’ONU, invitano anche loro a boicottare… L’ONU: assente.
    PE: sta prevedendo una serie di sanzioni alla Cina. Cosa che fa ridere… visto i patti commerciali internazionali che intercorrono tra l’Europa, America, Sudan e la grande potenza asiatica.
    Ma finalmente c’è una mobilitazione internazionale che prende le contromisure, perché forte è l’indignazione, e se ci sarà un bagno di sangue, quello che succederà dopo sarà davvero impensabile.
    Maugeri di Letteratitudine mi chiede fatti. Mi chiede cosa fare.
    FARE RETE, intanto. Poi, una petizione, una copiosa raccolta di firme da mandare all’ONU da parte dei cittadini italiani, intellettuali, scrittori, artisti. Creare un movimento d’opinione forte, importante. Che ognuno di noi faccia un passaparola agli amici, e faccia scrivere due righe al CONI affinché la federazione boicotti Pechino.
    Ripeto l’indirizzo e-mail: (mi raccomando, in calce NOME E COGNOME),
    comunicazione@coni.it
    Evento, ti chiedo aiuto, oltre l’aiuto che generosamente mi stai già dando. E lo chiedo a tutti voi, come atto di preghiera.
    Associarsi ad Amnesty, alle iniziative di altre organizzazioni che operano in questa direzione. Non so. Sono così stanca… Eppoi io stessa non ho un blog. Sono imbranata. L’unico che si trova in rete è fermo da due anni, ed era aggiornato da un’amica, perché io in queste cose non ci so fare. E negli altri blog, in alcuni, non riesco ad entrare per via di registrazioni varie, password, ID: un linguaggio nuovo per me.
    Chiedo aiuto.
    Intanto stanotte sarò in preghiera. E con me, voi.
    Vi voglio bene.
    Nina
    progettoatem@hotmail.com
    ***
    PS:
    Sto contattando un mio carissimo amico che è segretario aggiunto al Parlamento Europeo. Appena ho maggiori informazioni da lui, comunico il da farsi. Credo potrà aiutarci.

  115. @Massimo
    Ho appena appreso una notizia che mi è pervenuta via e-mail:
    ***
    “Sul Tibet
    Purtroppo il CONI censura immediatamente i messaggi sgraditi: il mio è stato subito rimosso. Il pensiero unico esige per esistere la cancellazione dei pensieri devianti, con buona pace di chi finge di credere che lo sport sia sano o estraneo ai meccanismi di potere. Aderisco preventivamente a qualsiasi iniziativa si intraprenderà a difesa dei diritti di libertà.”
    Niky Lismo
    ***
    CHIUDO. SONO SFINITA…
    Mi resta la preghiera e Niccolò dal PE.
    A domani. Buonanotte, caro.

  116. Nina, solo adesso vedo il tuo appello
    lo sottoscrivo e lo riporto nel blog

    ovunque l’arroganza assassina del potere e l’impotenza degli esseri che lo subiscono… non abbiamo strumenti oltre la voce, ma farla tacere è come sporcarsi le mani col sangue che stanno versando, come aiutarli a ripulire l’apparenza

    un abbraccio
    alberto

  117. Questa mattina Fara Editore, su uno dei suoi blog, Narrabilando, rilancia la mia richiesta di solidarietà, scaturita dall’accorata iniziativa di Nina, con un appello a favore del Tibet (“Non dimentichiamo il Tibet”) e indica un altro indirizzo importante per allargare la rete di aiuto alla popolazione tibetana. Ringrazio tantissimo anche qui l’amico ed editore di Fara, Alessandro Ramberti, sempre pronto ad esprimere il proprio senso di fratellanza al mondo intero. Di seguito indico i due indirizzi, quello del blog Narrabilando di Fara Editore e l’altro lì riportato:

    narrabilando.blogspot.com/2008/03/non-dimentichiamo-il-tibet.html

    unimondo.oneworld.net/article/view/15882/1/

    Un caro saluto a tutti,
    Subhaga

  118. @Subhaga: grazie per queste due indicazioni. Vado a aggiungere subito i link nel post Pro Tibet che ho pubblicato questa mattina. Conosco per via telematica Alessandro Ramberti, avendo partecipato a alcuni concorsi da lui indetti, e so della sua sensibilità e impegno.
    Continuiamo così, a scambiarci più informazioni possibili.
    Ciao a tutti.
    Milvia

  119. @Subhaga, Masala, Milvia, Cristina Bove e tutti gli altri.
    Intanto, Subhaga vorrei ringraziarti per aver coinvolto il tuo editore. E ringraziare Alessandro Ramberti stesso. Ma non riesco a lasciare un mio commento su Narribilando…
    Puoi farlo tu per me, per favore?
    Per ora nessuna novità: un sit-in fra poco, al quale andrò, presso l’ambasciata cinese. Lì ci sono le maggiori organizzazioni, Amnesty, i radicali e altri politici italiani. Ci saranno anche i sindacati.
    La grande vergogna: nessuna reazione da parte del Papa.
    Ancora nessuna notizia da Niccolò che lavora al PE. Forse, sapendo la sua attività, sarà nelle prossimità accessibili vicine al Tibet (hanno chiuso anche il Nepal).
    Comunque dovrebbe rispondermi appena gli sarà possibile.
    Io ora vi saluto per andare al sit-in.
    Collegatevi, quando potete su AsiaNews. Dà informazioni in tempo reale, sempre se potranno…
    Un abbraccio caloroso da Nina.

  120. Ieri ho conosciuto una giovane e attivissima giornalista del Quotidiano della calabria,si chiama Giulia Fresca,ed e’ una dei bloggers che si occupano della questione internazionale del Darfur attraverso il sito chiamato ”italian blogs for darfur”,digitatelo in un motore di ricerca,poi scorrete in giu’ a destra sul nome dei bloggers fino a trovare”notizie on line-giulia fresca”dove potrete trovare notizie su di lei e dove capirete che possioamo utilmente unire le forze per fare pressione sulla Cina e costringerla,specie in un momento cosi’ cruciale di attenzione internazionale,ad attivarsi a favore dei diritti umani in Darfur come in Tibet,in ambedue i casi,direttamente o indirettamente,la Cina ha enormi responsabilita’.Vi prego quindi di prendere posizione visitando il sito che ho segnalato nel testo.Spero che Nina mi stia leggendo.Se potete avvisatela.grazie.A presto.

  121. @Nina
    Ho visitato poco fa il blog “Narrabilando”: il tuo gentile e amorevole messaggio c’è. Un abbraccio a te, a Milvia e a tutti.
    Subhaga

  122. Enrico Gregori mi ha passato un bellissimo powerpoint: “per la pace nel mondo”.
    Ho provato a caricarlo sul sito – in qualche modo – ma non ci sono riuscito.
    Magari ve lo allego nella prossima newsletter.
    Che dite?

  123. @Massimo
    Sì, prova a farlo. Grazie…
    Oggi persone al sit-in erano un numero esiguo… Manca la solidarietà della gente!
    Come dicevo sul blog di evento, credo che inizierò la campagna insieme ai radicali. Anzi mi attacco con le catene alle grate dell’ambasciata cinese… Voglio vedere cosa fanno: massacrano pure me?
    Sono stufa Massimo con le maniere dolci. Ho capito che non funzionano.
    Allora metto me stessa in prima linea… Credo che non condividerai questa posizione, che comunque si allinea sempre ad un’idea di pace, solidarietà e amore.
    Mi occorre un po’ di Valium?
    Un abbraccio, mio caro. Non so quando ci risentiremo…
    Nina

  124. Cara Nina,
    ma parli sul serio? Immagino di sì.
    La tua determinazione e la tua grinta sono commoventi. Tuttavia non credo che incatenarsi all’ambasciata cinese possa servire a qualcosa. Purtroppo.
    Sul web c’è stata una mobilitazione significativa, che stanno cercando di vanificare con il blocco di youtube
    http://canali.kataweb.it/kataweb-itech/2008/03/17/tibet-la-cina-blocca-youtube/
    Temo che solo gli Stati, alla fine, possano svolgere un’azione realmente efficace.
    Il presidente Napolitano, dice: “Per il Tibet sarebbe necessaria una iniziativa dell’Unione Europea”.
    Ma in quale Unione Europea vive il buon Giorgio?

  125. @Nina,
    grazie di cuore, per quel cuore che trent’anni fa aveva lo stesso coraggio!
    Lo fai anche per me, oltre che per il Tibet.
    Spero che quelle catene siao lievi come il mio abbraccio.

  126. Dove sono questi Stati, Massimo?
    Hai saputo poi del CONI? Ha avviato la censura. Tutti coloro che hanno firmato sono spariti nel nulla. Cancellati come desaparecidos!
    Non riesco ad avere più notizie del mio amico parlamentare europeo: chissà dove l’hanno mandato.
    Forse non serve a niente questa mia azione. Basta che crei un po’ di casino… Voi, da qui, dagli altri blogger, dai siti innumerevoli continuate per favore la campagna di diffusione, di adesioni, di informazione, quanto potete, volete fare secondo le possibilità di ciascuno.
    Io sono al limite. Non sopporto sapere monaci ammazzati, civili torturati ed ammazzati, prossime stragi, e la campagna diffamante contro il Dalai Lama. Secondo le fonti governative cinesi, a creare uccisioni sono seguaci del Dalai Lama e dei monaci, che reagiscono pacificamente infierendo sul proprio corpo. Il suicidio no! Dico no! E ancora NO!
    E’ inaccettabile.
    UN ABBRACCIO A TE E A TUTTI TUTTI TUTTI…. A PRESTO!
    Grande fortuna di far parte di voi.
    Nina

  127. Mio Didò,
    non farmi piangere… Non finisce qui.
    Sei nel mio cuore, insieme agli altri.
    Ninì

  128. una nota tecnica:

    i blogs sono utilissimi per le discussioni, ma si rivelano inadatti alla raccolta firme
    Pensa che se la petizione raccogliesse 50.000 firme il blog di Maugeri andrebbe in tilt. e poi la fatica per raccoglierle tutte ad una ad una…

    esiste un sito apposito in cui gratuitamente si può depositare una petizione e raccogliere le firme.
    Inoltre si possono creare delle piccole inserzioni da esporre in tutti i siti ed i blogs che rimandano direttamente alla petizione.
    Cara Nina, è facilissimo: se vuoi te lo faccio io stesso. Ma se vai su firmiamo.it lo fai anche senza esperienza di web.

  129. Alberto, se puoi fallo, che poi rilanciamo da tutti i blog ed i siti.
    che sia la petizione di Nina. Glielo dobbiamo. La Rete siamo noi e forse anche gli stati.
    Facciamo Rete.
    Chi vuole stare a guardare che abbia almeno il pudore di vergognarsi. I poeti sono nel mondo.

  130. certo che posso, ma aspetto un segnale di Nina per inserire il testo esatto e per darle la titolarità dei dati da gestire – la cosa funziona, l’ho visto già riguardo ad altre petizioni (quella sulla 194 innanzitutto) –
    si deve andare su firmiamo.it – non metto qui l’indirizzo perché l’impostazione non mi accetta il tag – sono solo tre operazioni semplicissime – poi però bisogna geastire le firme, indirizzarle a qualcuno, ecc…

    comunque segnalo anche che esistono altre TRE petizioni e non so se è meglio subissare di petizioni o raggrupparle in una o due…
    fatemi sapere
    a.

  131. @Alberto carissimo, eventounico, MAUGERI e tutti
    Ho guardato i siti, compreso quello che tu hai indicato, ma alla fine ho personalmente optato di aprire la petizione – che credo sia già stata accettata – sul sito del Parlamento Europeo. Il messaggio va dritto dritto al presidente del PE; a chi ha competenza in ambito di diritti civili ed umani a livello internazionale.
    Non voglio creare contrasti di scelta, non amo impormi o imporre le mie scelte. Ma spero di cuore che siate concordi nel dirottare le firme pro-Tibet direttamente al Parlamento Europeo.
    E’ anche semplice, libero, veloce. L’indirizzo è il seguente:
    *
    http://www.europarl.europa.eu/parliament/public/petition/secured
    *
    Ho un po’ variato, accorciato il testo dell’appello, che porta questo titolo:
    PETIZIONE PER FERMARE LE STRAGI IN TIBET DA PARTE DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE. FREE TIBET!
    “Voglio e devo lanciare un appello sulla nuova ondata di violenza e uccisioni in Tibet. La questione asiatica sta diventando sempre più terribile. Non è bastata neanche la Birmania, che ha secoli di storia fatta di soprusi e crimini, quanto e più del Tibet.
    In Tibet la strage continua, e i monaci eseguono atti di autolesionismo, cercano di suicidarsi. Per chi conosce il buddhismo tibetano, questo atto per un monaco è inamissibile. Comporta una deviazione dai precetti del Dharma. A Lhasa la polizia cinese ha caricato ucciso anche i civili. La polizia sta arginando i tre monasteri più grandi e importanti di questa regione tormentata.
    Tra poco scade l’ultimatum.
    Ho scritto al CONI, chiedendo agli atleti di boicottare Pechino 2008. La Federazione italiana sportiva “sembra” che CENSURI i messaggi e li elimini sistematicamente. Ma Pechino e le Olimpiadi vanno boicottate. La Cina va fermata, e non con le sanzioni che sono un semplice palliativo del tutto inesistente: inoltre, la superpotenza porta avanti – non solo moralmente – il genocidio nel Darfur vendendo armi ai miliziani sudanesi.
    Chiedo aiuto al Parlamento Europeo.
    Mi appello agli italiani, anch’essi richiamati ai doveri etici di semplici cittadini del mondo. Alle associazioni pacifiste ed organizzazioni pro-Tibet. Ai giornalisti, scrittori, intellettuali: la Cina va denunciata per crimini contro l’umanità. La richiesta è di fermare le stragi in corso e riconoscere ufficialmente la piena autonomia del Tibet.”
    Alessandra Nina Maroccolo
    ***
    Confortatemi nel restare compatti. Vi prego.
    Ora vi saluto. Mi aspettano giorni difficili.
    With love,
    Nina

  132. @Nina
    Mia dolcissima Nina, conta sul massimo impegno mio e di chi mi sta vicino. In TUTTE, e dico TUTTE le occasioni di visibilità che questa effimera attività mi darà nei prossimi giorni, in primis Galassia Gutenberg alla cui apertura sono stato invitato, parlerò di questa tragedia immane invitando tutti gli spiriti liberi a schierarsi.
    Disponi di me, dammi indicazioni quando vuoi. La mia mail:
    maurizio.degiovanni@alice.it .

    Ti sono al fianco, e ti abbraccio con tutte le forze.

  133. cara nina
    d’accordo sul sito del PE – ottima idea!
    a questo punto ti suggerisco di avere un link ESATTO per non perdersi nei meandri di un sito chiaro, ma allo stesso tempo piuttosto carico e complicato

    si deve studiare subito un piccolo riquadro da mettere nelle testate dei blog e dei siti con un link che rimandi ESATTAMENTE alla petizione e non nel bailamme del sito del PE

    io lo riprenderò subito e lo farò girare in rete e nelle varie mailing lists (peraltro ho già cominciato nell mio blog news…)

    un altro suggerimento:
    perché la petizione abbia più forza, sarebbe meglio non partire con un solo nome in calce (il tuo) ma con un cartello di nomi primi firmatari… poco rilevante questa osservazione, ma credimi che quando gira in rete è sempre meglio un gruppo piuttosto che un singolo… ma vedi tu

    abbracci e buon lavoro
    a.

  134. Nina, Alberto,

    se serve, disponete del mio nome come meglio credete; piena identità di vedute e pari priorità del problema.

  135. @ALBERTO
    Non, non funziona così! Hai guardato il sito del PE? Non è un casino… nel senso che ciò che va riportato è solo il mio appello e poi la firma: vanno lasciati dati personali, sottoscrivere i permessi di pubblicazioni pubbliche; una serie di passaggi che vanno necessariamente eseguiti sul sito.
    Altrimenti la richiesta non parte.
    Dimmi come altrimenti vorresti organizzare la cosa. Guarda che io sono per l’azione di gruppo compatto: mica vado in solitaria. Non avrei intrapreso mai una iniziativa del genere da sola, è ovvio. E’ nata qui, e poi si è diffusa e incrociata con altri da me.
    Per favore vai a guardare il sito all’indirizzo che ho riportato, poi aggiorniamoci. Ti aspetto qui.
    Nina

  136. @MAURIZIO de GIOVANNI
    Sei una cara, dolce persona. Ed io sono felice di averti conosciuto.
    Porta l’appello a Galassia e invita i partecipanti a firmare la petizione sul sito del PE, a meno che non arrivi fra un po’ il nostro Masala con possibilità meno difficili di accesso al sito. Che invece è talmente elementare! Per capirlo io, che di siti web, blog, bloggers non compriendo troppo… E poi, purtroppo, si accede solo per via individuale, perché bisogna lasciare dati personali, permessi… insomma è pur sempre un organo istituzionale che prende le sue misure.
    Ma, secondo me, è l’appello che deve restare intatto e che ci rende la possibilità medesima di agire tutti compattamente.
    Ovvero, SI FA RETE LO STESSO.
    Spero di essermi spiegata. Ti invito a visitare il sito del PE. Ti lascio l’indirizzo e capirai quanto è facile facile.
    *
    http://www.europarl.europa.eu/parliament/public/petition/secured
    *
    Poi, ti scriverò e ci sentiremo via mail, perché voglio continuare a mantenere i contatti con te. Sei profondamente umano, nel mondo inumano della letteratura, e poi… sei già un amico caro per me.
    Vedi come sono? Mi affeziono, mi lego, provo affetto ed empatia che mi sorgono naturali, ma non con tutti.
    Perciò sei speciale. E ti auguro il meglio nella vita.
    Ogni bene,
    Nina
    ***
    progettoatem@hotmail.com

  137. probabilmente hai messo il link incompleto perché da questo mi dice:

    Welcome to the European Parliament’s website.
    The Internet address (url) you wanted to consult does not exist.
    You will be automatically redirected to our home page

    e mi rimette subito nel bailamme del sito generale
    per favore dunque verifica che il link tuo sia completo…
    a presto
    a.

  138. Anch’io ho provato ad andare sul sito del Parlamento Europeo e ho trovato le stesse difficoltà di accesso indicate da Alberto. Resto in attesa e in contatto. Un abbraccio a tutti,
    Subhaga

  139. RICEVO QUESTA MAIL DALLA SEGRETERIA DEL QUOTIDIANO “IL RIFORMISTA”
    (la metto in comune con voi)

    Siamo tutti Tibetani: Tibet Libero, Cina libera.

    Il Riformista e Radio Radicale ti invitano

    Mercoledì 19 marzo ’08

    dalle 16.30 a Campo de’ Fiori.

    Per Info:

    Piazza Barberini, 52

    00187 Roma

    tel. 06.427481

    siamotuttitibetani@ilriformista.it

  140. @MAUGERI
    grazie Massimo.
    Come vedi ci sono ancora. Metto in atto il proposito la prox settimana. Più tardi pubblicherò qui le testimonianze del mio amico parlamentare…
    Nina

  141. Nel caso non lo sapeste, si manifesta anche a Bologna e Milano, giovedì pomeriggio, rispettivamente 18:30 (Piazza Nettuno) e 16:30 (Piazza della Scala).

    Antonio

  142. @Alberto e Subhaga
    Strano, perché altre persone non hanno avuto nessuna difficoltà.
    Io stessa ho riprovato e si è aperto tutto.
    La prima schermata è quella generale del PE. Poi c’è una colonna sulla sinistra dove trovi “petizioni”. Da lì cliccate e procedete velocemente.
    Ed esce tutto in italiano.
    Riprovate così:
    *
    http://www.europarl.europa.eu/parliament/public/petition/secured/submit.do? language=IT
    *
    Ditemi, io sono in giro. Ma poi torno.
    Nina

  143. @ANTONIO
    Benissimo!!! Giovedì quindi in azione Bologna e Milano…
    Che dici, sottoscrivi la petizione aderendo all’appello e firmando sul sito del PE?
    *
    http://www.europarl.europa.eu/parliament/public/petition/secured/submit.do? language=IT
    *
    Grazie di cuore, Antonio.
    Se puoi allargare l’invito all’interno del tuo blog sarebbe molto bello.
    Questo è l’appello da incollare nello spazio commenti:
    PETIZIONE PER FERMARE LE STRAGI IN TIBET DA PARTE DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE. FREE TIBET!
    “Voglio e devo lanciare un appello sulla nuova ondata di violenza e uccisioni in Tibet. La questione asiatica sta diventando sempre più terribile. Non è bastata neanche la Birmania, che ha secoli di storia fatta di soprusi e crimini, quanto e più del Tibet.
    In Tibet la strage continua, e i monaci eseguono atti di autolesionismo, cercano di suicidarsi. Per chi conosce il buddhismo tibetano, questo atto per un monaco è inamissibile. Comporta una deviazione dai precetti del Dharma. A Lhasa la polizia cinese ha caricato ucciso anche i civili. La polizia sta arginando i tre monasteri più grandi e importanti di questa regione tormentata.
    Tra poco scade l’ultimatum.
    Ho scritto al CONI, chiedendo agli atleti di boicottare Pechino 2008. La Federazione italiana sportiva “sembra” che CENSURI i messaggi e li elimini sistematicamente. Ma Pechino e le Olimpiadi vanno boicottate. La Cina va fermata, e non con le sanzioni che sono un semplice palliativo del tutto inesistente: inoltre, la superpotenza porta avanti – non solo moralmente – il genocidio nel Darfur vendendo armi ai miliziani sudanesi.
    Chiedo aiuto al Parlamento Europeo.
    Mi appello agli italiani, anch’essi richiamati ai doveri etici di semplici cittadini del mondo. Alle associazioni pacifiste ed organizzazioni pro-Tibet. Ai giornalisti, scrittori, intellettuali: la Cina va denunciata per crimini contro l’umanità. La richiesta è di fermare le stragi in corso e riconoscere ufficialmente la piena autonomia del Tibet.”

    SEGUE FIRMA e INVIA
    ***
    Ogni bene,
    Nina

  144. Altre associazioni cui aderire e diffondere.
    ***
    Comunità Tibetana in Italia
    Tel: 3287438279
    http://www.comunitatibetana.org
    *
    -Comunità Tibetana in Italia
    -Associazione Donne Tibetane in Italia
    -Associazione Italia-Tibet
    -Associazione Amici del Tibet
    -Socialismo Libertario
    -Associazione Radicale Adelaide Aglietta
    -Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito
    -Amnesty International
    -Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano
    -Aref Onlus
    -Radicali Milano
    *
    PASSO DA TUTTE PER LA PETIZIONE PE.

  145. -Associazione Animalisti Italiani
    -Casa del Tibet
    -Inforquadri
    -Lega Nazionale Contro la Predazione di organi e la Morte a Cuore Battente
    -Federazione dei Verdi
    -Amici nel Pineto
    -Associazione “la strada” di volontariato
    -Confederazione Italiana di Base Unicobas
    -Associazione Iside
    -Lega per l’Abolizione della Caccia – Lazio
    -Unione Naturisti Italiani – Lazio
    -Progetto Asia
    -Associazione Villaggio Terra
    -Unione Vegetariana Animalista
    -Associazione Laogai
    -Associazione Nessuno Tocchi Caino

    PASSO ANCHE DA QUI

  146. @Nina: Infaticabile Nina! Ho aderito alla petizione e mi accingo a segnalarla.
    Giovedì a Bologna ci sarò.
    Grazie a te, per la tua lotta appassionata, e a Massimo, per lo spazio e per tutto.

    Milvia

  147. @MAUGERI E A TUTTI, che forse latitano un po’ da queste parti…
    Io ancora ci sono per qualche giorno, poi la settimana prossima attuerò ciò che mi sono proposta di fare.
    ***
    Caro Massimo,
    FINALMENTE SONO ARRIVATE NOTIZIE DA NICCOLO’ RINALDI, segretario aggiunto al Parlamento Europeo, il quale mi ha scritto diverse lettere per aggiornarmi sul Tibet/Cina, e non solo.
    Riporto qui lo scritto. Se vuoi, se è possibile, lo possiamo invitare in questo spazio. Se qualcuno volesse contattarlo per qualsiasi informazione… lui è una fonte preziosa e uomo infaticabile.
    ***
    Da: RINALDI Niccolo (niccolo.rinaldi@europarl.europa.eu)
    Inviato: martedì 18 marzo 2008 17.01.44
    A: progetto atem (progettoatem@hotmail.com)

    Nina, sul Tibet ti aspettavo al varco. Mi dicevo: ora Nina partirà a razzo per il Tibet, giustamente. Bene.
    Quanto a me, da quando sono tornato, ieri notte, dalla Turchia dove ero per un seminario sui costi del conflitto in Palestina (per inciso: sai quanto prevedevano gli americani che costasse l’intervento in Iraq: 50-60 miliardi di dollari; ora prevedeno che costerà circa 610 miliardi. Con circa 45 miliardi potrebbero pagare sicurezza sociale e assistenza medica gratuita a tutti gli USA), mi do da fare, anche perché incalzato dagli infaticabili Marco Pannella e Marco Cappato, a convocare una seduta plenaria straordinaria sul Tibet già la prossima settimana. È complicato spiegarti queste cose, ma sarebbe un grande successo, perché è oggettivamente molto difficile. Da quelle parti comunque di appelli ne circolano parecchi, e io credo che adesso sarebbe utile, almeno in Italia, orientarne uno a Veltroni, Berlusconi e agli altri candidati primo ministro. Straparlano ogni giorno in campagna elettorale! Che dicano una parola chiara sul Tibet e sui rapporti da tenere con la Cina. Visto che una campagna elettorale segue le sane logiche di competizione e di concorrenza sul mercato, magari qualcuno si smarca dal coro e pronuncia qualcosina della solita biascicata dichiarazione.
    Se vuoi ti posso rigiare un po’ di roba sul Tibet. Ti consiglio anche di prendere contatto con il professore Polichetti, del Museo di Arte Orientale di Roma, ottimo luminare e squisita persona, e anche buon militante della causa. Delle sue iniziative ti ho già rigirato altri messaggi.
    Un bacio e un abbraccio,
    Niccoló
    *
    niccolo.rinaldi@europarl.europa.eu

  148. Ancora un messaggio di Niccolò (Parlamento Europeo) che mi sollecita e mi dà la forza per “incatenarmi”.
    ***
    Cara Nina,
    incatenarsi va benissimo. Non rischi niente, solo un po’, nel migliore dei casi, di sana notorietà. E magari i cinesi non ti daranno il visto per le olimpiadi, sai che ci perderesti… Non sai a che punto queste cose facciano disperare i cinesi, sono sensibili a queste proteste. Magari contatta i radicali, oppure Polichetti, e fatelo in più persone. Ma anche una protesta solitaria può avere la sua rilevanza. Non dimenticare però di far telefonare ai giornali per segnalarla (quando sei già incatenata, che le fughe di notizie dalle redazioni sono sempre un’eventualità). Suppongo che l’ambasciata sia ben sorvegliata di questi tempi, si dovrà agire con sveltezza.
    Niccolò
    *
    niccolo.rinaldi@europarl.europa.eu
    *

  149. Nina non sei isolata. Io, come sai, ti seguo. Attenzione a non connotare (soprattutto far connotare politicamente) la tua voce e quella dei blog che deve rimanere libera. Altrimenti perde la sua incisività e, forse, la sua ragione d’esistere. Facciamo Rete, niente altro. Tu lo farai più di tutti con il tuo gesto.
    Con affetto.
    eventounico

  150. Ciao Nina. Ho scritto sul mio blog della tua iniziativa e continuo a diffondere. Ci sono anche altri links e l’aggiornamento delle manifestazioni in Italia; tra oggi ed i prossimi giorni molte città italiane faranno la loro manifestazione, Firenze, Roma, Milano, Torino, Bologna, Verona, Padova, Cremona… e penso altre di cui non mi è giunta notizia.

    http://nexus7.splinder.com/post/16397884

    Sul blog gli aggiornamenti ed altre petizioni da firmare. 😉

    Domani io sono a Bologna… chi vuol venire è il benvenuto… 😉

    Buona giornata a tutti!

    Antonio

  151. @ANTONIO
    Senz’altro che diffondiamo.
    E grazie perché ci sei, ci siete… Un abbraccio forte,
    Nina

  152. @eventounico
    Ciao caro. Non ho intenzione di dare nessuna connotazione politica. Se ti riferisci alla mail di Rinaldi, era un consiglio che mi dava riguardo l’azione che intraprenderò la prox settimana. I radicali non “insudiciano” iniziative come queste. Mi daranno solo un sostegno e lanceranno il loro grido esattamente come faccio; non mi lasceranno sola, mi appoggeranno insieme ad altre persone ed organizzazioni che cercheranno di essere con me in un UNO universale.
    Continuo a FARE RETE, passo ore a mandare e-mail e prendere contatti. Passo qui le nottate, lavoro la mattina per campare, e il pomeriggio, in cui dovrei lavorare sempre per campare (non sono una benestante borghesuccia, non so se rendo…), sono ancora qui, e i miei nervi incominciano a cedere, sia per stanchezza sia per questi quasi “rimproveri” che amaramente mi abbattono.
    Pasquale, lo sai che ti voglio bene: questa è la “nostra” causa.
    E non c’è politica che tenga. Solo il cuore e la sincerità.
    Se ti pare poco…
    Nina

  153. E non ho intenzione di intraprendere iniziative col Berlusca, Veltroni, ecc… in nome della RETE e dei BLOGGERS.
    Ok?

  154. RICEVO QUESTA MAIL DA “MANAGER ZEN” (E VE LA RIPORTO)

    TIBET: Con il loro, anche il nostro destino!

    ManagerZen sospende l’uscita settimanale della newsletter come segno di protesta verso le violenze compiute dal governo cinese e come segno di solidarietà al popolo tibetano.

    Invitiamo tutte le persone coscienti a prendere parte al movimento spontaneo internazionale in difesa del tibet: ognuno con i propri mezzi, partecipando a manifestazioni in piazza, con la preghiera, con azioni politiche, sottoscrivendo campagne on-line, sostenendo la marcia verso il tibet… Non lasciamoli soli, soprattutto quando si spegneranno i riflettori di stampa e TV

    Tashi Delek

    Ass. ManagerZen


    “Non c’è bisogno di templi, non c’è bisogno di una filosofia complicata. La nostra mente e il nostro cuore sono il nostro tempio – la mia filosofia è bontà.”

    Tenzin Gyatso XIV Dalai Lama

    dal sito dell’Associazione Italia-Tibet

    19 marzo 2008- Pubblichiamo oggi una drammatica testimonianza che ci è giunta dal Nepal.

    “Un nuovo ed orrendo genocidio sta avvenendo in Tibet in questi giorni. I mezzi di informazione non sanno, o non vogliono sapere, o hanno paura di sbilanciarsi, quello che sta accadendo realmente a Lhasa ed in tutto il Tibet. Quando parlano di circa 80 morti, o se citano le fonti cinesi parlano di 10 morti (!), non hanno idea di quanto siano lontani dalla realta’. Ora noi siamo a Kathmandu, Nepal; ieri, domenica 16 marzo, un nostro amico Tibetano e’ riuscito a parlare con suo fratello a Lhasa. Il fratello gli ha detto di aver assistito personalmente ad uno dei tanti massacri:

    UNA FOLLA DI CIRCA 300-400 TIBETANI E’ STATA CIRCONDATA DALL’ESERCITO IN UN’AREA DIETRO IL POTALA ( L’ANTICA RESIDENZA DEL DALAI LAMA A LHASA), E LUI LI HA VISTI MASSACRARE TUTTI A MITRAGLIATE!!!

    Se questo e’ un episodio, (che non sapremo mai dai media), quanti altri ne stanno accadendo in tutto il Tibet? Cio’ che viene riferito dai media e’ solo una frazione della realta’, e’ sempre cosi. In Tibet si sta nuovamente consumando il tentativo di far tacere per sempre un popolo innocente, un popolo che non ha altro scopo che coltivare il proprio intento spirituale. Una cultura unicamente devota alla Saggezza, a che ritiene la Compassione il potere piu’ grande e definitivo.

    Tutto cio’ e’ percepito dal governo cinese, nella sua follia di potere e dominio, nella sua ottusita’ cieca e senza senso, come una grande minaccia. Per questo non hanno esitato, e non esiteranno, a farli tacere e distruggerli in ogni modo. Vi prego di aiutare il Tibet con ogni mezzo, e di far sapere con tutto lo sforzo possibile da ognuno di noi, cio’ che sta realmente accadendo. Kathmandu, 17 marzo.”

    ———————————-

    MANIFESTAZIONI IN ITALIA

    Milano – Giovedì ore 16.30 manifestazione in piazza della Scala

    Roma – mercoledì 19 ore 16.30 manifestazione in Campo dei Fiori

    Verona – Mercoledì 19 Piazza Brà ore 18

    Torino – Mercoledì 19 marzo, dalle ore 21 alle 23 Presidio silenzioso Piazza San Carlo, .

    Padova – Giovedì 20 sit in dalle 19 alle 20 Palazzo Moroni, via del Municipio 1

    Cremona – Sabato 22 marzo dalle 19 alle 23, in piazza Stradivari una “Veglia per il Tibet”

    per saperne di più:

    Associazione Italia-Tibet
    http://www.italiatibet.org

    Free Tibet Campaigne
    http://www.freetibet.org

  155. @MASSIMO
    Caro Massimo, grazie delle informazioni.
    Come potrai immaginare ne ero alla conoscenza. Il fatto è che hanno chiuso le frontiere del Nepal, quindi il Tibet non è più raggiungibile, come anche da altri stati limitrofi. E’ una tragedia immane.
    Ho già lasciato l’appello-petizione da inviare al Parlamento Europeo agli indirizzi personali dei Presidenti di alcune associazioni tibetane.
    Lascio qui, per chi volesse contattare, sia il sito
    http://www.comunitàtibetana.org, sia l’e-mail del Presidente Tenzin Thupten (328/7438279) tenthup@yahoo.com. Persona straordinaria.
    *
    Se leggi molto sopra, guarda che elenco di associazioni sto contattando piano e veloce, perché come dicevo ad eventounico la stanchezza ed i nervi mi stanno cedendo… Poi non ci sono solo le associazioni, ma tutte le e-mail di scrittori e giornalisti, amici, che sto inviando dal mio indirizzo di posta, dichiarando sempre che tu mi hai ospitata generosamente su questo spazio di “Letteratitudine” per intraprendere tutte le iniziative, unitamente ai compagni di viaggio bloggers.
    Spero che qualcuno venga a trovarti/ci, ma si sa: i letterati d’alto borgo se ne stanno in genere sullo scranno a scrivere bellissime o bruttissime cose, senza avviare una concreta azione – ciò che serve in questo momento. Poi magari scrivono libri sulle condizioni delle galere italiane, sull’Armenia, sulla mafia, sull’ultimo atroce fatto di cronaca, presiedono qualche sit-in e diventano poeti-narratori “civili”.
    I miei precetti sono altri. E comunque rispetto tutti.
    Attendo Maitreya, nel nome della pacificazione.
    E magari Massimo, ogni tanto mandami un abbraccio o un bacetto, un gesto di calore. Ne ho tanto bisogno.
    Nina

  156. @Subhaga
    Sei riuscito ad entrare nel sito del PE?
    Sì, Maitreya è qui e sempre.
    Om mani padme hum, Subhaga!
    tua Nina

  157. Sì, Nina, ci sono riuscito. Grazie. Domani sono in partenza, in viaggio verso famigliari e vecchi amici – un incontro di pochi giorni. Darò un’occhiata a qualche computer non mio solo quando mi sarà possibile. Buona primavera e buona Pasqua! Smack!
    Subhaga

  158. Auguri anche a te Gaetano. Goditi la tua famiglia e i tuoi amici, rilassati…
    Siamo il “movimento che tiene ferme le voci”*…
    Un abbraccio cuoriforme,
    Nina

    *cit. da una poesia di Franco Loi.

  159. DAL TEAM DI AVAAZ ricevo e diffondo. E vi invito a firmare la loro importante petizione.
    ***
    “Stai al fianco degli Amici Tibetani, Dopo decenni di repressione sotto il dominio Cinese le frustrazioni del popolo Tibetano si sono riversate per le strade fra proteste e ribellioni. Sotto i riflettori dei Giochi Olimpici in arrivo in Cina, i Tibetani gridano al mondo la loro richiesta di cambiamento. Il governo Cinese ha detto che chi non si è ancora arreso fra i dimostranti “sara’ punito”. I loro leader sono di fronte alla scelta cruciale fra aumentare la brutalita’ della repressione e il dialogo, e questa scelta potrebbe determinare il futuro del Tibet e della Cina stessa.
    *
    Possiamo influenzare questa decisione storica–alla Cina preme la propria reputazione internazionale. Dobbiamo far comprendere al presidente Cinese Hu Jintao che il marchio ‘Made in China’ e le Olimpiadi avranno successo solo se fa la scelta giusta. Ma ci vorrà la forza di una valanga di persone da tutto il mondo per ottenere la sua attenzione–e ne abbiamo bisogno nelle prossime 48 ore. Il Dalai Lama, Premio Nobel e leader spirituale Tibetano, ha chiesto moderazione e dialogo: ha bisogno del supporto delle genti del mondo. Clicca qui sotto ora per firmare la petizione–e per favore dillo immediatamente a tutti quelli che puoi–il nostro obiettivo e’ raggiungere 1 milione di voci unite per il Tibet:
    *
    http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/97.php?cl_tf_sign=1
    *
    L’economia Cinese e’ del tutto dipendente dalle esportazioni “Made in China” che noi compriamo, ed il governo desidera che le Olimpiadi di quest’estate a Pechino siano una celebrazione della nuova Cina, rispettata come potenza di rango globale. La Cina e’ anche un paese particolare, con un passato tormentato e con ragioni per essere preoccupata della propria stabilita’ — alcuni protestanti Tibetani hanno ucciso degli innocenti.
    *
    Ma il Presidente Hu deve comprendere che il pericolo maggiore per la stabilita’ Cinese viene dai falchi che vorrebbero piu’ repressione, non dai Tibetani che chiedono dialogo e riforme. Porteremo la nostra petizione direttamente ai rappresentanti Cinesi a Londra, New York e Pechino, ma dobbiamo essere davvero in tanti prima di portarla. Per favore gira questa mail alla tua rubrica con una piccola nota per spiegarne l’importanza ai tuoi amici, o usa il nostro strumento “dillo ad un amico” per girarla alla rubrica intera–si aprira’ dopo che avrai firmato la petizione. I Tibetani hanno sofferto in silenzio per decenni. E’ venuto il loro momento di farsi sentire–dobbiamo aiutarli.”
    Con speranza e rispetto,
    Ricken, Iain, Graziela, Paul, Galit, Pascal, Milena, Ben e tutto il team Avaaz
    *
    PS – Sembra che il governo Cinese abbia intenzione di bloccare il sito di Avaaz a causa di questa mail, e migliaia di membri Avaaz Cinesi potrebbero non riuscire piu’ a partecipare alla nostra comunita’. Un sondaggio fra i membri di Avaaz ci ha mostrato che l’80% di noi crede importante una azione sul Tibet, se questa puo’ fare la differenza, nonostante questa possibile grave perdita per la nostra comunita’. Se dovessimo essere bloccati, Avaaz aiutera’ a sostenere la campagna per la liberta’ internet per tutti i Cinesi, per far si’ che i nostri membri in Cina possano ritornare presto fra noi. Qui trovi alcuni link con altre informazioni sulle proteste Tibetane e sulla risposta Cinese:
    *
    BBC News:
    Le Nazioni Unite chiedono moderazione in Tibet –
    http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7301912.stm
    *
    Human Right Watch:
    La Cina smetta di attaccare i dimostranti – http://hrw.org/english/docs/2008/03/15/china18291.htm
    *
    Associated Press:
    La protesta in Tibet fa scattare una Reazione Globale – http://ap.google.com/article/ALeqM5gSSpPcDOPMoAiRLhPUyezuCRiXBQD8VFDD680
    *
    New York Times:
    La Cina Cerca di Bloccare le Notizie sulle Proteste Tibetane – http://www.nytimes.com/2008/03/18/world/asia/18access.html?ref=world ——————————————–

  160. Ho inviato con facilità il mio appello al Parlamento Europeo secondo le modalità indicate nel blog. Ringrazio Nina Maroccolo e tutti gli altri per l’iniziativa: è probabile che non si ottengano grandi risultati, ma la pratica della democrazia e della partecipazione civile diffusa sono di per sé un risultato, e imprescindibile. Se le forze politiche cominciano a considerare il problema, è anche in minima parte per lo sdegno propagatosi in rete.

  161. @niky lismo
    Grazie per aver raccolto l’appello. Non è difficile arrivare al sito del PE…
    So che il presidente del parlamento tibetano in esilio, sarà presente la prossima settimana al PE, durante il plenum che hanno indetto con la massima urgenza.
    Sono fonti sicure. So costantemente cosa sta accadendo al Parlamento Europeo grazie proprio a questo mio caro amico che vi fa parte.
    Ti ringrazio per il sostegno e la presenza.
    Un forte abbraccio,
    Nina

  162. Odio gli indifferenti. Credo come Federico
    Hebbel che «vivere vuol dire essere partigiani».
    Non possono esistere i solamente uomini, gli
    estranei alla città. Chi vive veramente non può
    non essere cittadino, e parteggiare.
    Indifferenza è abulia, è parassitismo, è
    vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

    L’indifferenza è il peso morto della storia. E’
    la palla di piombo per il novatore, è la materia
    inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più
    splendenti, è la palude che recinge la vecchia
    città e la difende meglio delle mura più salde,
    meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché
    inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli
    assalitori, e li decima e li scora e qualche
    volta li fa desistere dall’impresa eroica.
    …..
    “La Città futura”, 1917 Antonio Gramsci
    dal lontano 1917 ci arriva un msg contro l’indifferenza e/o fatalismo del 3° millennio

  163. @IMMA
    Carissima Imma,
    che ricordo, che regalo ricordarci Gramsci! Grazie…
    Imma, resta con noi… Torna. Abbiamo bisogno di te, del tuo sostegno, del tuo fermo credo.
    A presto,
    Nina

  164. Cari Letteratitudiani, caro MASSIMO,
    abbiamo raggiunto, soprattutto tramite AVAAZ un piccolo miracolo!
    Sollecito tutti gli amici, di compiere un piccolo gesto richiesto dal team di questa organizzazione internazionale che va solo ammirata con grande rispetto. Riporto qui il grande risultato.
    Per il resto la raccolta firme-petizione al PE continua.
    Torno presto, non sono scomparsa. CI SONO! Non dimenticami, ok?
    A presto,
    Ninì
    ***
    Cari amici,
    Abbiamo raggiunto l’obiettivo! In soli sette giorni oltre 1 milione di noi ha firmato la petizione per chiedere diritti umani e dialogo in Tibet–la petizione su internet piu’ importante della storia. La crisi continua, e’ tempo di consegnare la nostra richiesta ed esser certi che il Presidente Cinese Hu Jintao ascolti le nostre voci.

    Lunedi’ 31 Marzo e’ stato dichiarato Giorno di Azione Internazionale. Lunedi’ migliaia di persone in molte citta’ in giro per il mondo marceranno verso le Ambasciate ed i Consolati Cinesi, di fronte alle quali impileranno centinaia di scatoloni con le nostre firme. Un milione di firme fanno un sacco di scatole–invieranno un messaggio potente e globale.

    Abbiamo ancora 4 giorni prima di consegnarle. E se arrivassimo a 2 milioni di firme in 4 giorni? Ce la possiamo fare–se ciascuno di noi riesce a convincere anche solo un amico in piu’ ad aderire girando la mail qui sotto.

    Vuoi partecipare ad una marcia, fare una donazione o saperne di piu’? Clicca qui – http://www.avaaz.org/it/tibet_action

    ————————————————–

    Cari Amici,

    Dopo decenni di repressione i Tibetani stanno gridando al mondo la loro richiesta di cambiamento. I riflettori dei Giochi Olimpici sono adesso in Cina, ed il leader Tibetano Dalai Lama ha chiesto di far cessare le rivolte con la moderazione ed il dialogo.

    In Cina i sostenitori della linea dura attaccano pubblicamente il Dalai Lama–ma molti leader Cinesi ritengono il dialogo la migliore opzione per la stabilita’ del Tibet. Il Governo in questo momento e’ davanti alla alternativa cruciale fra repressione e dialogo, che potrebbe determinare il futuro del Tibet–e della Cina.

    Possiamo influenzare questa scelta storica-–la reputazione globale della Cina e’ molto importante per il Presidente Hu, e questi deve sentire da noi che il marchio ‘Made in China’ e le Olimpiadi di Pechino che si avvicinano avranno successo solo se sceglie il dialogo e non la repressione dei falchi. Una valanga fatta con il potere delle genti del mondo si sta muovendo per ottenere la sua attenzione. In una sola settimana oltre 1 milione di persone hanno firmato la nostra petizione, che verra’ consegnata nel corso di marce verso le ambasciate Cinesi Lunedi’–sotto per aggiungerti anche tu al grido globale, e poi gira subito questa mail ad amici e familiari:

    http://www.avaaz.org/it/tibet_end_the_violence/77.php/?cl=68247439

    L’economia Cinese dipende dalle esportazioni “Made in China” che compriamo tutti, ed il Governo punta a fare delle Olimpiadi di Pechino di questa estate la celebrazione di una Cina nuova e rispettata. La Cina e’ anche un paese particolare, in espansione, con un passato tormentato e con ragioni per essere preoccupata della propria stabilita’ — alcuni dimostranti Tibetani hanno ucciso degli innocenti. Ma il Presidente Hu deve comprendere che il pericolo maggiore per la stabilita’ e lo sviluppo Cinesi viene dai falchi che vorrebbero piu’ repressione, non da quei Tibetani che chiedono dialogo e riforme.

    Il popolo Tibetano ha sofferto in silenzio per decenni. E’ venuto il loro momento di parlare–dobbiamo aiutarli ad essere ascoltati.

    Con speranza e rispetto,

    Ricken, Pascal, Graziela, Iain, Paul, Galit, Milena, Ben e tutto il team Avaaz

  165. Cara Nina,
    un saluto e un augurio che il tuo impegno umanitario colga buoni frutti.
    È un pensiero che vuole incoraggiarti, anche quando la speranza sembra lasciarti. Chi semina amore e solidarietà, prima o poi raccoglierà i suoi frutti.

    Una nota d’incoraggiamento, per chi non si lascia tentare dagli appannaggi terreni e protesta contro la violenza dei più forti:

    Noto che oggi nella vita bisogna essere sempre attivi, abili, esperti, perfetti, astuti, altrimenti diventiamo gli sconfitti.
    Viviamo in un sistema che è determinato da regole sempre più rigide e severe, e che, sebbene siano intelligenti, risultano disumane, nel senso che coloro che non riescono a tenere il passo alle sempre più crescenti richieste, diventano i perdenti, gli sfruttati, gli accantonati e perfino gl’insultati.
    Non credo, non posso creder a questo destino. Penso, che proprio quelli che non corrispondono a queste richieste lo facciano nella convinzione che il sistema vigente non copra le esigenze vitali e liberatorie dell’essere umano, al contrario credono che lo sfruttino ancora di più, prima materialmente e poi moralmente.
    Sono certo che proprio loro abbiano acquisito il diritto di essere assunti in una dimensione liberatoria e ripagante.
    Non ha affermato Gesù, che solo i puri di cuore saranno ricompensati e assunti dal padre buono e giusto?
    La rigida e fredda logica che regge la nostra dimensione è un prodotto diabolico e come tale sarà assunta dalle forze negative dell’Universo, mentre quella del cuore, perché sincera e risiedente in un animo semplice e generoso, caldo e incoraggiante sarà assunta da una dimensione altrettanto buona e generosa.
    Una consolazione per i perdenti che volontariamente hanno avuto il coraggio di non impegnarsi per la lotta al successo, alla carriera e al benessere materiale connesso, ma anche per chi si oppone pacificamente alla violenza dei più forti per difendere la propria identità e libertà di pensiero ed azione.
    I perdenti di questa vita saranno i vincitori in un’altra, dove reggeranno altre regole e principi.
    Lorenzo

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