Marzo 28, 2024

106 thoughts on “LA CAMERA ACCANTO 13° appuntamento

  1. Come ho scritto sul post, giovedì 30 ottobre sarò a Perugia.
    Alle ore 17.00, presso Palazzo Donini, Salone d’Onore – Corso Vannucci, 96 – ci sarà la premiazione dei vincitori della I edizione del Premio letterario “Insula Europea” rivolto a giovani autori under 35 cittadini dell’Unione Europea. Oltre me interverranno: Silvano Rometti, Birgit Vanderbeke, i vincitori del premio e i membri della Giuria Tecnica.

  2. Sono molto felice di poter incontrare (e conoscere di persona) Birgit, alla quale – peraltro – giorno 29 (cioè il giorno prima) riceverà il premio “Insula Romana” proprio per il suo romanzo “Sweet sixteen” (di cui abbiamo parlato qui.
    Segue la nota del premio…

    L’Associazione Pro Loco di Bastia Umbra e l’Associazione Italiana Biblioteche Sezione Umbria, hanno reso note le opere finaliste dell’XI edizione del Premio Letterario Internazionale Insula Romana Narrativa Edita per Giovani Adulti. Per quanto riguarda la “sezione opera italiana”, “La guerra dei cafoni” di Carlo D’Amicis (Minimum Fax); “Mia sorella è una foca monaca” di Christian Frascella (Fazi Editore); “Biscotti al malto fiore per un mondo migliore” di Laura Sandi (Mondadori).
    Per la “Migliore opera straniera” il vincitore è “Sweet Sixteen” di Birgit Vanderbeke (Del Vecchio Editore).
    Il 29 ottobre 2009, alla presenza degli autori finalisti, trecento studenti delle Scuole superiori della regione decreteranno a Bastia Umbra il vincitore della sezione “Opera italiana” ed incontreranno la vincitrice della sezione “Opera straniera”, Birgit Vanderbeke. Nell’occasione verranno premiate anche le migliori recensioni ai libri finalisti elaborate dai giovani lettori.
    La giuria tecnica è composta da Olimpia Bartolucci (Direttore del Premio), Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista), Maria Rita Boccanera (Associazione Italiana Biblioteche sez. Umbria), Claudio Di Benedetto (Direttore Biblioteca degli Uffizi di Firenze), Michelina Vermicelli (docente Università degli Studi di Perugia), Pasquale Guerra (docente Liceo Classico) e Patrizia De Pasquale (Biblioteca di Scandicci). Il Premio è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia, Provincia di Perugia, Comune Bastia Umbra, APT Umbria, UNPLI e Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria.


    • BASTIA UMBRA (PG) 29 OTTOBRE
    ore 16.00 – Libri, scrittori e giovani lettori: il premio “Insula Romana” sezione Narrativa Edita per Giovani Adulti Cinema teatro Esperia, via Roma 25.
    Premiazione dei vincitori dell’XI edizione del Premio letterario “Insula Romana” Sezione Narrativa Edita per Giovani Adulti.
    Intervengono: Carlo D’Amicis, Christian Frascella, Laura Sandi, Birgit Vanderbeke, Loredana Lipperini e i membri della Giuria tecnica.

  3. Mi piace sottolineare queste frasi dello scrittore rumeno Adrian Chivu: “Come ogni arte, la letteratura è un martello che dà forma al mondo, crea universi costituiti di piccoli e grandi dettagli della vita vissuta. La letteratura distrugge le barriere ideologiche, sociali, culturali e costruisce ponti, realizzando l’unità partendo dalla diversità e consolidando una coscienza europea che accetta l’idea della varietà culturale, sociale, morale”.

    Per quanto mi riguarda sono frasi molto condivisibili.

  4. Ringrazio Carlo Pulsoni (docente di Filologia romanza presso l’Università degli Studi di Perugia) per avermi inviato questo bell’articolo sul Premio “Insula Europea”. Vi invito a leggerlo: troverete degli spunti interessanti.
    (Quest’articolo uscirà giovedì sul Corriere dell’Umbria).

  5. Ah che bello! L’Insula Romana – versione europea! Bravo, Massimo! Per l’occasione, mando un saluto caro alla mia ex professoressa alla Facolta’ di Magistero, Ch. Prof.ssa Michelina Vermicelli – sta nella Giuria, vedo.
    Bastia Umbra, caro Massimo, sta a venti chilometri dalla mia Spello – dove tutt’ora vivono i Sozi e percio’ ”medicheggia” la Farmacia Buattini Sozi dei miei zii Adalberto e Lea (fondata nel 1929). Se ci passi, manda un saluto e visita Spello: e’ notevole opiu’ che notevole. Veramente piu’ di Bastia, dicono gli storici dell’arte, ehm, a dirla tutta. Senza nulla togliere agli amici bastioli, eh…
    E congratulazioni sentite a te, Massimone.

  6. DIMENTICAVO, MASSIMO:
    Importante!!! A Perugia, vai a mangiare e a bere del buon vino nella trattoria ”La Lumera” dell’inizio di Corso Bersaglieri, proprio a Porta Pesa (chiedi di Porta Pesa e de La Lumera). E salutami Glauco e Robertone. Te ne prego in ginocchio – non li vedo da almeno un anno.

  7. Che percezione avete dell’Unione europea?
    Ritenete che il sogno dei padri fondatori sia stato realizzato?
    In caso contrario, ritenete che sia vicino o lontano dall’esserlo?
    – L’Unione Europea la senta vicina ed allo stesso tempo distante. E’ strano. Mi sembra di farne parte, ma al tempo stesso di restarne fuori. Esclusa. Non so qual è il sogno dei padri fondatori, tuttavia mi pare che siamo ancora lontani da un’Unione “vera”, in senso politico e sociale.

  8. Credo che l’Unione europea deve percorrere ancora molta strada per raggiungere a pieno gli obiettivi di chi l’ha pensata. Il premio Insula Europa mi pare un’iniziativa bella ed importante. Tanti auguri agli organizzatori e complimenti ai vincitori.

  9. Bravissimo Massimo!!Bellissima puntata su Nu Poets.Molto interessante anche il dialogo con la signora Adriana Merola.Non vorrei essere puntigliosa,ma per amore della buona letteratura,quando leggi potresti suggerire al gentilissimo Luca di far abbassare un pochino il volume della base musicale?Era talmente bello sentire il racconto della Maraini,ma la musica in qualche punto tendeva a sovrastare un pò la voce,penso che dallo studio non si intuisca facilmente.Fra l’altro hai anche una bella voce tu,perciò …
    🙂 grazie per la piacevole compagnia,mille baci.

  10. @ Sergio
    Spero di riuscire a raggiungere la tua amata Perugia nonostante la febbre sopravvenuta.
    Andrò a cercare Glauco e Robertone della trattoria ”La Lumera”.
    Chiederò loro il menu… ma spero non mi portino un libro Castelvecchi 😉

  11. Che percezione avete dell’Unione europea?
    Ritenete che il sogno dei padri fondatori sia stato realizzato?
    In caso contrario, ritenete che sia vicino o lontano dall’esserlo?

  12. Io credo che ci sia ancora parecchia strada da percorrere e non solo in sede politica. Il Parlamento Europeo è certamente una valida istituzione, ma al di là del gioco delle partecipazioni più o meno consistenti e del peso delle singole nazioni, occore lavorare ancora molto sulla cultura dell’europeismo e sugli obiettivi da raggiungere. Ci sono problemi da affrontare che si estendono a tutti i partecipanti ma dei quali sembra che solo i direttamente interessati siano tenutia farvi fronte, e sto solo pensando all’immigrazione clandestina, alla ricettività non sempre manifestata con coerenza e con leggi adeguate…Franco Seculin

  13. E’ morto Stefano Cucchi. Aveva 31 anni. Il decesso è avvenuto il 22 ottobre 2009 in Italia, nel reparto detenuti dell’ospedale Pertini di Roma.

  14. Caro Gaetano sono molto dispiaciuta anch’io per la morte di Alda Merini,ho inserito una poesia nel post su Roma per le strade,ma non è stato accolto con calore,forse non era opportuno in quel momento,se non dispiace metto qui una che mi piace molto.Leggerò la tua intervista con piacere e commozione,grazie.
    ………………………………………
    I poeti lavorano di notte
    quando il tempo non urge su di loro,
    quando tace il rumore della folla
    e termina il linciaggio delle ore.

    I poeti lavorano nel buio
    come falchi notturni od usignoli
    dal dolcissimo canto
    e temono di offendere Iddio.

    Ma i poeti, nel loro silenzio
    fanno ben più rumore
    di una dorata cupola di stelle.

  15. Cara Francesca Giulia,
    andrò a dormire accompagnato dai versi di Alda Merini da te riportati. Ti ringrazio tanto e ti auguro una notte serena,
    Gaetano
    P.S. Massimo tra poco focalizzerà l’attenzione, qui, su Alda Merini.

  16. P.S. Massimo ho messo qualcosina sul laboratorio di traduzioni sul tuo autore preferito,così se ci legge supera lo shock per la delusione di aver perso al LBA!! 🙂
    Oyasuminasai,buonanotte.

  17. E buonanotte anche a te, Gaetano.
    Prima di aggiornare il post con un ricordo dedicato alla memoria di Alda Merini, desidero fare i complimenti agli organizzatori e agli ideatori del Premio “Insula Europea”.
    Si tratta di un premio volto a valorizzare romanzi di autori stranieri under 35, inediti in Italia. Il fine è quello di contribuire a creare una comune coscienza culturale europea attraverso la letteratura.

  18. Sul post ho riportato un articolo de “La Stampa” dedicato ad Alda Merini. Vi invito – se volete – a lasciare un “pensiero” alla memoria di questa grande donna.

  19. Ho acceso un falò

    nelle mie notti di luna

    per richiamare gli ospiti

    come fanno le prostitute

    ai bordi di certe strade,

    ma nessuno si è fermato a guardare

    e il mio falò si è spento.

  20. Se mai io scomparissi
    presa da morte snella,
    costruite per me
    il più completo canto della pace!

    Ché, nel mondo, non seppi
    ritrovarmi con lei, serena, un giorno.

    Io non fui originata
    ma balzai prepotente
    dalle trame del buio
    per allacciarmi ad ogni confusione.

    Se mai io scomparissi
    non lasciatemi sola;
    blanditemi come folle!

    (3 novembre 1953)

  21. Stanno parlando tutti di te, ora, Alda. E tu, cosa vorresti davvero sentirti dire?

    “Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima, il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola come una trappola da sacrificio, è quindi venuto il momento di cantare una esequie al passato” ALDA MERINI

  22. “Alda Merini, provi a fare un bilancio della sua vita”:
    “La mia vita secondo me è stata molto bella, ed anche adesso lo è, nella vecchiaia. La vecchiaia l’ho sempre apprezzata, fin da giovane, perché ero già matura. Per me la vecchiaia non è una novità; cioè, è un prolungamento della giovinezza. Non vedo la brutalità della morte e della vecchiaia, il poeta non ha tempo. Ha il tempo che si ritrova in mano, quel poco, quel tanto…ma i poeti apprezzano il dono della vita, e credo che sia un grande dono, no?”

    “Ma lei, quando si piace di più?”
    “Al mattino, quando ho ancora in bocca il sapore della realtà che sento più vera: quella del sogno. Io sogno tantissimo, e mentre dormo non faccio che giocare, sono serena e beata come una bambina. Quando riapro gli occhi, e non sono ancora sveglia del tutto, do il meglio di me. E’ il momento più creativo, quello migliore per comporre mentalmente poesie, perché sono appena tornata dal Paradiso”

    A. Merini, in un’intervista rilasciata al programma televisivo: Il senso della vita, nell’Aprile 2008

  23. « Ogni uomo della vita mia / era il verso di una poesia / perduto, straziato,
    raccolto, abbracciato…/ ogni amore della vita mia / è cielo e voragine, / è terra che mangio

    per vivere ancora.. »
    (Roberto Vecchioni, Canzone per Alda Merini, 1999)

  24. « Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita »
    (Alda Merini)

  25. Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini. (da “L’altra verità. Diario di una diversa”, Rizzoli)

  26. E ancora, brindando alla vita. Non alla morte:
    —-
    Se la morte

    fosse un vivere quieto,
    un bel lasciarsi andare,
    un’acqua purissima e delicata
    o deliberazione di un ventre,
    io mi sarei già uccisa.
    Ma poichè la morte è muraglia,
    dolore, ostinazione violenta,
    io magicamente resisto.
    Che tu mi copra di insulti,
    di pedate, di baci, di abbandoni,
    che tu mi lasci e poi ritorni

    senza un perchè
    o senza variare di senso
    nel largo delle mie ginocchia,
    a me non importa

    perchè tu mi fai vivere,
    perchè mi ripari da quel gorgo
    di inaudita dolcezza,
    da quel miele tumefatto

    e impreciso
    che è la morte di ogni poeta
    (Alda Merini: poesie)

  27. Non leggevo le sue poesie,ma so che è stata una gran donna,ascoltando le sue interviste tv….un bacio Alda…donna incompresa..adesso,rimpianta…

  28. Il mio passato

    Spesso ripeto sottovoce
    che si deve vivere di ricordi solo
    quando mi sono rimasti pochi giorni.
    Quello che e’ passato
    e’ come se non ci fosse mai stato.
    Il passato e’ un laccio che
    stringe la gola alla mia mente
    e toglie energie per affrontare il mio presente.
    Il passato e’ solo fumo
    di chi non ha vissuto.
    Quello che ho gia’ visto
    non conta piu’ niente.
    Il passato ed il futuro
    non sono realta’ ma solo effimere illusioni.
    Devo liberarmi del tempo
    e vivere il presente giacche’ non esiste altro tempo
    che questo meraviglioso istante.
    Alda Merini

  29. E’ morta Alda Merini, la poetessa dei Navigli la “piccola ape furibonda” come si definiva Lei, per la quale “il vero manicomio era la città”.
    La ricordo con tenerezza ed ammirazione, ospite di maurizio Costanzo, per la semplicità, l’autenticità e il dolore con cui si esprimeva e che si ritrovava poi nelle bellissime poesie da lei scritte.
    Vorrei riportarne una:

    La verità è sempre quella,
    la cattiveria degli uomini
    che ti abbassa
    e ti costruisce un santuario di odio
    dietro la porta socchiusa.
    Ma l’amore della povera gente
    brilla più di una qualsiasi filosofia
    Un povero ti dà tutto
    e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria

    Alda Merini in “Terra d’amore”.

  30. “Ti prego,lasciami andare:
    il pensiero dell’alba
    è in me così alto
    che non occorrono boschi
    per poter camminare.”
    I poeti muoiono, la poesia non finisce.
    Addio, dolce signora della parola che non si arrende al dolore.
    Addio Alda.

  31. grande alda, grazie per la ricca eredità di parole che ci hai lasciato. spero che possano risuonare nelle orecchie di molti.

  32. Sto continuando un pensiero unico..da ieri sera, qaundo appreso dalle banchine dei treni..ALda parla con la più grande, autorevole passione la lingua della poesia, da quando ha inizio la sue vita; ha avuto mentori, ma anche invidiosi e tristi detrattori, che usando la circolarità arte e vita, dicevano..fu fatta santa perché toccata dalla follia. Penso ai suicidati dalla scietà, di cui Artaud parla, ma Alda non volle la sua morte, preferì l’auto spendersi l’autosacrificio, il fuoco.Essa bruciava d’amore, questo sì.
    Quanto a MIlano, è bello che tutti oggi ricordino esibiscano foto con dediche, ma Alda Merini ebbe parole molto dure sull’abiura fatta dai milanesi dei luoghi e segni, della memoria affettiva e storica, delle sue tradizioni. Alda ha sofferto per prima questa desertificata stagione,lo svuotamento nei non luoghi, Lei! che vi era tornata entusiasta di salvarsi(col suo Vanni editore, il suo Raboni, e pochi altri).Alla sua venuta allla
    seconda edizione di “Donne in poesia”, mi chiese di parlare ad Amelia Rosselli, altra testimone altissima del ‘900, in albergo. Ma Amelia tremava, ebbe paura,da diero la porta borbottò, A questa sera!
    Serata indimenticata.A.M. era vestita come ebbe a dire A.Zanzotto come la strega Nocciola,e spegnendo mozziconi ovunque, ci lasciò dopo un’ora incantevole, me e la Miorelli, dicendo, Ho le mie bambine da rivedere.
    Un giorno aggiunse che lavare i paitti e tenere in ordine la casa, erano state la pace che rimpiangeva di più, della sua vita normale, prima della tempesta. Cara Alda, voce fra noi, tra i più grandi, resta per sempre.
    Maria Pia
    Quintavalla

  33. Adesso siamo tutti più poveri. Vorrei ricordarla con alcuni suoi versi “… e mi domando dove Dio stia / in tanta collisione di anime / come permetta questo odio senza rispetto…”
    Una grande donna, una voce davvero importante nella poesia contemporanea.
    mara faggioli

  34. un saluto ad alda merini, anche da parte mia. non conosco la sua opera omnia, ma molte delle sue poesie mi sono rimaste nel cuore.

  35. *me ne sto lì seduta e assente con un cappello
    sulla fronte e cose strane che mi passan nella mente..
    avrei una voglia di gridare, ma non capisco a quale scopo
    poi d’ improvviso piango un poco
    e rido quasi fosse un gioco!
    Non ho futuro nè presente
    e vivo adesso eternamente
    il mio passato è ormai così distante…*

    SOGNANDO cantata da Mina e per ALDA MERINI ..da Marlene

    L la tua follia, Alda, era GENIO PURO;
    e noi a quella fonte berremo per dissetarci.

  36. Lascio anch’io una citazione della Merini.
    @@@@@
    La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori. (da Corpo d’amore, Mondadori)
    @@@@@
    Addio, Alda.

  37. tutto era cosi reale nelle tue poesie, io ti conosco Poetessa, nei versi del tuo eros, nel ventre addolarato della tua mente innocente, persino nel tuo sguado cattivo, così nuda e sporca di fumo, ti ho immaginata per il viale del mio lungomare, sobria e innamorata di un Poeta, che ti fu maestro e sposo, tu la regina delle gazze, che il tuo corpo morto di giornata possa farti da cuscino e renderti nell’altra vita, fanciulla sorridente dai fianchi generosi ma lontana dall’acre paura che ti perseguitò in questa vita.
    Om Mani Padme Hum
    * Poeta: Michele Pierri (un grande nn tanto “ricordato”)

  38. Continuate a lasciare i vostri pensieri (se volete e potete).
    Vi invito anche ad andare a caccia sugli articoli più interessanti (sulla scomparsa della Merini) pubblicati sui quotidiani on line (inserendo qui il link).

  39. Sto seguendo proprio in questo momento una trasmissione su Alda Merini trasmessa da Rai2 (logicamente, con grande… stile e coerenza la trasmettono a quest’ora). E’ una ripresa fatta nella sua casa, zeppa di oggetti, meravigliosamente disordinata come lo era lei. Guardo i suoi occhi e mi viene da piangere, l’ascolto e provo un’infinita tenerezza, per quella sua voce un po’strascicata, per quel suo passare da argomenti piccoli piccoli da comune casalinga al parlare di poesia, di morte, di manicomio, d’amore con grande lucidità. La stessa impressione che ho provato quando l’ho ascoltata al Festival di Mantova, lo scorso anno. L’impressione di trovarmi davanti a una donna straordinaria, fuori da ogni schema. Solo che, oggi che non c’è più, alla tenerezza che provai allora si aggiunge anche il dolore.
    Si dice che i Poeti siano immortali, ed è anche vero, però io non la vedrò più, Alda. E mi dispiace, mi dispiace immensamente.

    Milvia

  40. !Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
    il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola
    come una trappola da sacrificio,
    è quindi venuto il momento di cantare
    una esequie al passato.

    Alda Merini, da “La Terra Santa”!

  41. Spazio spazio, io voglio, tanto spazio per dolcissima muovermi ferita: voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza. Spazio datemi spazio ch’io lanci un urlo inumano, quell’urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano.
    Alda Merini, da “Vuoto d’amore”

  42. E’ scomparsa non solo una grande letterata, ma una grande donna….
    Addio Alda…Il tuo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori…!

  43. Arrivederci Alda,non temere,arcobaleni discreti coloreranno i tuoi passi,le note di un pianoforte faranno eco al tuo andare..non temere Alda, ci sono gli angeli con te….LORO, non ti hanno mai abbandonato! Quaggiù c’è poco spazio per le anime belle,le parole…amore,anima,poesia..hanno bisogno di un interprete…E tu,dolce Alda le hai interpretate!”MAGNIFICAT”.

  44. In relazione alla vostra richiesta vi propongo una mia composizione di qualche anno indietro che mi era stata ispirata nel momento in cui un settimanale nazionale (adesso non ricordo se L’espresso o Epoca, ma forse il primo) aveva pubblicato un servizio su Alda Merini ed avevano pubblicato in prima di copertina una foto della poetessa a seni nudi.
    Cari saluti
    Salvatore Armando Santoro

  45. AD ALDA MERINI
    —-
    Oltre le brume del Naviglio
    il fumo d’una sigaretta
    fende l’aria e la intorba.
    La mano scorre su un foglio
    bianco:
    disegna pensieri osceni
    come piccoli cerchi
    che sfumano dalla bocca
    dopo aver aspirato
    il cancerogeno miasma
    d’una bionda.

    La rimatrice assorbe
    gli odori dell’acqua stagnante,
    le impasta al tabacco,
    cementifica i polmoni
    e crea melodie
    che impregnano
    fogli e libri che alla rinfusa
    ammiccano dagli scaffali
    impolverati.

    E dalla genialità
    nasce il pensiero
    che scopre la carne
    che se ne sta negletta
    a mostrare i capezzoli sfioriti.

    Il latte dell’immensità succhio,
    quasi a provare a me stesso
    il gusto delle messi andate
    ed il sapore del meglio che riposa,
    che il sangue rimescola e riscalda
    e i sensi avvince.

    Santoro Salvatore Armando
    (Boccheggiano 30/07/2006 18.14)

  46. se ne va una voce importante, unica, indipendente, anticonvenzionale. le sue parole rimangono impresse sulla carta, e lei vivrà in esse.
    ciao alda.

  47. I poeti lavorano di notte:

    I poeti lavorano di notte
    quando il tempo non urge su di loro,
    quando tace il rumore della folla
    e termina il linciaggio delle ore.
    I poeti lavorano nel buio
    come falchi notturni od usignoli
    dal dolcissimo canto
    e temono di offendere Iddio.
    Ma i poeti nel loro silenzio
    fanno ben più rumore
    di una dorata cupola di stelle.

    Alda Merini

  48. arrivederci Alda, grazie per queste meravigliose immagini della mente, del cuore e dell’anima piene d’immagini da fare anzichè immagini da fare .
    tanti sorrisi.
    Patrizia

  49. Prendere il male, vestirsene come di un abito incandescente, farne amore per gli altri, cantarlo in versi… che belle parole, e quanto sono diverse dallo schiamazzo televisivo senza senso in cui sono inserite!
    Se la trasmissione sulla Merini fosse stata trasmessa in prima serata forse avremmo salvato qualche neurone…

  50. In prima serata, cara Marilu’, ci devono essere solo i programmi brutali e violenti. Altrimenti si rischia di rinsavire. Orrore!
    Stanotte su Italia Uno alle 24.00, speciale Chiambrettiano su Alda Merini.

  51. Qualcuno di voi se ne è già accorto. Ho aggiornato il post inserendo due video con Alda Merini. Andate a dare un’occhiata, se potete.
    E se vi va… commentateli. :-))

  52. Chi ha paura della morte si offenda.
    La morte è una riviera musicale, il seno curvo della donna amata.
    Non c’è spazio tra l’uomo e la sua morte.
    Soltanto il batticuore di un nemico che ride al suo passaggio.

    Riposa in pace Alda

  53. Dedicato ad Alda Merini. Lo scrissi tempo fa.

    Assomiglio a tanti scrittori, perché in ognuno di loro trovo analogie, affinità con il mio modo di pensare, scrivere, amare le parole, ma allo stesso tempo divergo da tutti loro per uno spiccato irrefrenabile, talvolta eccessivo modo di voler criticare e non uniformarmi agli altri, mai.
    Diciamo che forse in questo mi ritrovo molto nella poesia di Prevert “Sono quella che sono”.
    Detto ciò, posso dire di amare e ritrovarmi spesso in molte poesie della poetessa Alda Merini.
    Quindi:
    Biografia dal greco antico bios scrittura della vita, aborro il pensiero di agiografia da biografia cristiana scrittura della vita della persona partendo dalla morte vista come vera rinascita, martirio o battesimo di sangue.
    Si può morire in tanti modi e non è detto che significhi sempre perdita del corpo, si può morire perdendo semplicemente la voglia di vivere ma quello a cui credo di più è che si possa rinascere sempre.
    “E ti dedicherò una rosa” ed ecco che tante mani si alzano ad applaudire parole che nell’aria densa di profumi dolci e delicati, sfiorano l’indifferenza, la stupida paura, causata dall’incapacità, l’impossibilità, di capire una condizione non certo scelta o voluta, ma che la vita ha serbato ad alcuni uomini, i quali incapaci di darsi schemi vivono in assenza di freni, paure di apparire, o talvolta troppo pieni di paure e per questo, ma non solo, vengono rinchiusi anzi peggio non considerati neppure uomini e privati di ogni diritto umano.
    Fino a poco fa di diritto privati della libertà, ora peggio ancora ignorati.
    Ho immaginato tante volte quel 21 marzo 1931 la primavera non succube del volere umano sboccia irruente ed irriverente e prende corpo in tutto ciò che di vivo abita sulla terra,
    Amo la primavera
    La sento in tutto il corpo
    Nel mio ventre che freme
    Alla ricerca del tuo frutto
    Nelle narici piene
    Del tuo profumo
    Nelle mie mani
    Che ti vogliono
    Vorrei farti sentire
    L’eccitazione
    Di ogni mia cellula
    Per farti capire
    Il vulcano che sono
    Amo la primavera (te la dedico)
    Ho immaginato la torta preparata dalla mamma , sul tavolo della cucina, le manine di bimba timida ed insicura ne afferravano un pezzetto portandolo alla bocca che con il passare del tempo avrebbe pronunciato tante parole dal tono così oscuro che le avrebbero causato tanta sofferenza.
    L’altalena dondolava spinta dalla sorella maggiore nei giardinetti felice, spensierata fanciullezza, ma la maturità sarebbe arrivata prepotentemente prima del dovuto così già a 15 anni il fiume spiazzante ed inarginabile delle parole avrebbe portato la mia amata poetessa alla soglia del labirinto della follia da cui negli anni avrebbe tentato tante volte di uscirne.
    Mi piace pensare al suo giovane corpo che gonfia gemma spocciava in parole piene di passione per il suo primo amore “Le tue dita bianche che varcavano il solco del mio seno, parlavano il linguaggio dei poeti”, purtroppo la condizione di donna nel 1953 la vedeva realizzarsi come tale sposandosi con l’uomo che negli anni l’avrebbe amata da uomo benestante che dimostra il suo possesso facendola partorire quattro volte e rinchiudendola in manicomio molte di più.
    Nel 1965 io nascevo e lei veniva rinchiusa dal marito in manicomio.
    Solo nel 1979 la chiara alba della rinascita si apre davanti ai suoi occhi bruciante e devastante l’esperienza del manicomio la rendono fertile mente capace di scrivere un capolavoro come “La terra santa”.
    Nel 1981 il suo anulare e con lui il suo corpo la sua anima, vengono liberati dagli obblighi imposti dalla fede nunziale, muore Ettore, suo marito ed ormai donna piena di passione si lascia andare all’amore a distanza con il poeta Michele Pierri con cui poco dopo si sposa, ma il feroce demone della follia è sempre li fino ad allora latente prende corpo e si impossessa nuovamente del suo pensiero così viene rinchiusa nuovamente questa volta a Taranto.
    La sento parole su parole mente privata del suo volere da gocce di amaro liquido che scivolano lungo la lingua in gola soffocano il volere dell’ignoto demone e privano il corpo dagli spasimi causati dalla follia.
    La posso vedere sdraiata sul lettino rigido, le pareti insonorizzate, rendono il luogo afono ma denso di dolore, il cervello scosso dall’elettroschok, il corpo tremante trasuda orrore, dolore, voglia di morire.
    La posso vedere lo sguardo assente il nulla tutt’attorno privata della dignità umana, denudata del diritto di sentirsi donna e madre.
    Nel 1986 mentre la mia bocca pronuncia parole d’amore per il mio primo amore, Lei torna a Milano e riallaccia le vecchie amicizie, muore l’amico di sempre la spalla su cui aveva pianto si era aggrappata aveva chiesto aiuto si spegne alla vita terrena Manganelli,
    “ A te Giorgio,
    noto istrione della parola
    mio oscuro disegno
    mio invincibile amore,
    sono sfuggita, tuo malgrado,
    eppure mi hai ingabbiato
    nella salsedine
    della tua lingua………
    tu mi hai preso un giorno
    sull’erba al calore del sole
    la perla della mia giovinezza……
    ma non eri tu ad avermi
    era la psicanalisi ……
    E poi gli anni a venire, gli anni fino ad oggi un susseguirsi di amore, odio, voglia di far uscire le parole voglia di essere se stessa con le sue labbra dipinte e le unghie laccate di rosso, gli anelli i bracciali, i vestiti appariscenti o la loro assenza per stupire per colpire le anime dei ben pensanti.
    Non so, non posso e più di tutto non voglio dare un significato alla poesia dare un perché alcune persone riescono ad elevarsi tanto al disopra del nostro quotidiano modo di vivere e renderci sensazioni tanto forti, tanto potenti da riuscire anche se solo per un istante, a farci perdere nell’oblio devastante ma magnifico del respirare con gli occhi udire con le dita o morire e rinascere in un solo verso di poesia.
    A volte Dio
    Uccide gli amanti
    Perché non vuole
    Essere superato
    In amore.
    Ecco ora posso dire di ritrovarmi nell’irruenza del suo modo di vivere, nella mancanza di freni quando si prova un sentimento, nella voglia di amare sempre e comunque, non sono mai stata rinchiusa perché la vita mi ha riservato un ruolo sociale di quelli che nel quotidiano modo di vivere si considera di buon livello, non mi appaga affatto, quindi compenso godendo nel leggere, nello scrivere e nell’amare sempre.
    Francesca

  54. Alda ha trovato la sua pace, ovunque sia…

    La pace che sgorga dal cuore
    e a volte diventa sangue,
    il tuo amore
    che a volte mi tocca
    e poi diventa tragedia
    la morte qui sulle mie spalle,
    come un bambino pieno di fame
    che chiede luce e cammina.
    Far camminare un bimbo è cosa semplice,
    tremendo è portare gli uomini
    verso la pace,
    essi accontentano la morte
    per ogni dove,
    come fosse una bocca da sfamare.

  55. Ciao,
    quando muore un poeta “vero”, il mondo è più buio perché i poeti sanno tradurre per gli umani quello che vedono in altri mondi.
    In quanto ai suoi problemi mentali: “i pazzi sono sacri ad Allah”, dicono gli arabi.
    Un saluto ad Alda sulle ali di un verso illuminato:
    “Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita”.

  56. anche da parte mia un saluto ad alda merini che ci illuminera’ sicuramente nelle nostre scelte e che ci salvi da tutti i pazzi che abbiamo intorno – ciao alda – ti leggevo ti leggo e ti leggero’ sempre apprezzando sempre le tue idee molto piu’ sagge di quanti ci circondano –

  57. oggi si sono celebrati i funerali di stato per Alda Merini, grande donna, grande poet(ess)a, grande voce controcorrente.

  58. Sei sentiero camminato,
    delle tue orme fonde si ricama la terra.

    Sei il coraggio di vivere senza pelle,
    il candore che smorza il respiro lungo del dolore.

    Ti parlo e mi accorgo che non sei morta.
    Realtà scorticata, ti ho incontrata
    e ti porto addosso.

    Con te succhio ancora dalle tue radici
    come canna adagiata ad un tronco.

    Sono all’ombra di una chioma sfilacciata,
    ma sei l’albero più florido che conosca.

    Ti ho voluto bene…
    e anche adesso che solo versi respireranno per te,
    le tue braccia – rami carichi – si levano al nostro cielo
    e ancora non lo supplicano
    per quanto lo hanno amato !

  59. Cara Alda Merini,
    consentimi di chiamarti così, con confidenza. Ho sempre tenuto in gran conto la tua strordinaria poesia, la tua vita così piena di sofferenze ma così libera dagli schemi. Ti ho dunque amata, stimata ed oggi ti rimpiango. Avrei voluto che tu potessi occupare un ruolo di maggior rilievo nel mondo ma si vede che risulta faticoso vivere per chi come te era depositaria di grande arte. Vorrei infine citare un tuo scritto che mi è molto caro: “Il dolore è una terra ferma. L’uomo sicuramente può contare sul dolore perchè è l’unica cosa sua, da sempre.” Addio ad una grande dei nostri tempi. Delia Morea

  60. Un saluto e un ringraziamento a Angela Caccia e Delia Morea.

    Ne approfitto per dirvi che oggi la trasmissione “Letteratitudine in Fm” – su Radio Hinterland – non andrà in onda… ma tornerà la settimana prossima

  61. uh che peccato,ero già pronta in sede…desk strappato con la forza ai figlioli che volevano chiacchierare in fb.
    alla prossima occasione,bacioni!

  62. Segnalo la prima di quattro parti della versione audio dell’intervista ad Alda Merini a cura di Casentero (Marco Aion Mangani), già da me citata con il link per la versione integrale scritta (mio commento dell’1 novembre alle ore 9:44 pm).
    Questo l’indirizzo per ascoltare la prima parte dell’intervista, presente da un paio di giorni su Youtube:
    http://www.youtube.com/watch?v=meoJPxD6Vv8

  63. Mi duole comunicare che la puntata odierna di Letteratitudine in FM (in collaborazione con Radio Hinterland) non andrà in onda. Sia Luca Corte (conduttore in studio, a Milano) che il sottoscritto siamo alle prese con l’influenza (in più Luca è proprio senza voce… ma davvero.. non esagero).
    Trasmissione rinviata alla settimana prossima, dunque.

    In compenso c’è la possibilità di ascoltare Alessio Grillo (amico di Letteratitudine) su “Radio Catania”, ascoltabile anche via Internet su http://www.radiocatania.it
    Alessio ci parlerà della sua mostra organizzata a Napoli.

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