
“Fairy Tale” di Stephen King (Sperling & Kupfer – traduzione di Luca Briasco)
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di Erika Di Giorgio
“Fairy Tale”, il nuovo romanzo di Stephen King, ci riavvicina ancora una volta al taglio classico delle storie del Re che hanno fatto Storia. Soprattutto quelle – e sono diverse – che hanno adolescenti per protagonisti e che attingono alle caratteristiche tipiche della narrazione d’avventura intrisa di venature horror e fantasy.
L’eroe di questa storia è, appunto, un diciassettenne che risponde al nome di Charlie Reade. Classico bravo ragazzo. Uno di quelli che va bene a scuola e che eccelle nelle attività sportive: in particolare nel baseball e nel football. È sua, la voce narrante della storia. Sin da subito, il giovane Charlie, ci offre uno spaccato dolente della sua vita. Sua madre è morta in un incidente automobilistico (travolta da un camion mentre camminava su un ponte… e qui viene alla mente l’incidente che ha devastato anni fa lo stesso Stephen King e al quale è sopravvissuto per miracolo) quando lui aveva appena sette anni. Ma la morte della madre non è la sola tragedia che ha afflitto il piccolo Charlie. All’evento luttuoso si è aggiunto l’atteggiamento del padre, che ha ceduto alla propria fragilità affondando nelle sabbie mobili dell’alcolismo, sebbene in seguito cercherà di sottrarsi dalla schiavitù del bere. Questo, in ogni caso, è il contesto di difficoltà in cui si è trovato a muoversi Charlie e che funge da premessa alla narrazione. (Leggi tutto… clicca qui)
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