Pigafetta

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Felicitas Hoppe

Traduzione: Anna Maria Curci

Anno di pubblicazione: 2021

ISBN: 9788861102149

Pagine: 190

 

Descrizione

Il carico ha la priorità” è quanto viene detto ai passeggeri a bordo del cargo senza nome, che partito da Amburgo si appresta a circumnavigare il globo, e che mette subito in chiaro il tenore del viaggio, molto lontano dal lussuoso mondo delle crociere “tutto compreso”. La passeggera/narratrice, tra i pochi passeggeri paganti, tollerati più che accolti dallo strambo equipaggio, ci guida attraverso nove notti che scandiscono il procedere del viaggio.  Piani temporali e narrazioni si intrecciano in un racconto al limite dell’onirico. Nell’intimità della cabina, nell’oscurità della notte risuona infatti la voce immortale di Antonio Pigafetta, tra i pochi sopravvissuti della spedizione attorno al mondo di Magellano, nel 1519. Pigafetta occupa il proprio posto nella cabina della voce narrante, siede sotto l’orologio e sembra indurre a riflettere su interrogativi più o meno astratti: Perché il cuoco ha con sé un solo piccolo ricettario per un viaggio così lungo? Cosa rende il capitano tanto irrequieto? Perché gli uomini si ostinano a voler misurare il tempo, anziché limitarsi ad osservarne l’incedere? Felicitas Hoppe, nel suo primo romanzo pubblicato, offre un generoso saggio di stili e temi che caratterizzeranno la sua intera produzione. In costante e sapiente dialogo con la tradizione Hoppe gioca con tòpoi e cliché propri della letteratura di avventura: tra personaggi improbabili, affascinanti giovinette, tempeste, bonaccia e un immancabile ammutinamento, troviamo disseminati argutamente tra le pagine elementi che richiamano Melville, Poe, Sterne, Collodi e la Bibbia, una commistione capace di dare risalto alla voce unica e originale dell’autrice. Con ironia e leggerezza Hoppe ci persuade a lasciare andare le nostre costruzioni e le nostre certezze per tuffarci nella narrazione con l’entusiasmo riservato al gioco, e, come chiunque vi si appresti con dedizione e senza malizia sa fin troppo bene, il gioco è una faccenda incredibilmente seria.

 

«Colpisce la prosa di Felicitas Hoppe, scorrevole, magica, piena di fantasia, una prosa densa di ritmo, una scrittura a perdifiato. Il lettore non può far altro che assecondare i tempi dettati dalla Hoppe, leggere qui diventa indovinare il passo del ballo pur non sapendo ballare. Non ci saranno risposte ma continue domande.»

Gianni Montieri

«Felicitas Hoppe riesce a creare frasi che sembrano avere la consistenza inusuale di un vetro flessibile, un materiale che non esiste: allo stesso tempo chiaro e opaco, fragile e duttile.»

Frankfurter Allgemeine Zeitung

Felicitas Hoppe

Felicitas Hoppe

Nata in una famiglia numerosa ad Hamelin, il paese del pifferaio magico, Felicitas Hoppe ha studiato a Hildesheim, Tubinga, Eugene...

Anna Maria Curci

Anna Maria Curci

Anna Maria Curci è nata a Roma, dove vive e insegna lingua e letteratura tedesca. Poetessa, critica letteraria e traduttrice,...

Hanno scritto

Alias

Johanna

La vicenda di Giovanna d’Arco è stata infinite volte scritta, rappresentata, dipinta. La ‘variante’ di Hoppe consiste nella fusione, nel dialogo, se preferite, tra storia e letteratura, tra verità e romanzo.

Libero

La Pulzella nel mare del tempo

Chi lo affronta non vi trova una storia lineare, una trama, piuttosto è chiamato ad attraversare una giungla di associazioni, di giochi linguistici, di rimandi, insomma a immergersi, per «poi decidere se e quando alternare respirazione a regolari bracciate, nuotare sott’acqua, affrontare il rischio dell’apnea», come suggerisce la traduttrice (la bravissima Anna Maria Curci) in una nota ad hoc.

Flaneri

“Johanna” di Felicitas Hoppe

C’è un’eco piuttosto forte della Cassandra di Christa Wolf in questo romanzo, sia nell’intento che nelle atmosfere: ma se lì a dissolversi era la mitologia e a prenderne il posto era il prepotente monologo della sacerdotessa, qui è il discorso storico a essere decostruito e a dar voce a Giovanna è un imponente affastellarsi di immagini, frasi e soprattutto di toni, che spaziano dal poetico al sarcastico, dal postmoderno al lirico, senza mai concedere tregua al lettore, ormai consapevole che quella che ha di fronte è una Johanna mai raccontata prima.

Gli amanti dei libri

Johanna

Giovanna brucia, e io sto seduta nell’aula universitaria“. Quasi seicento anni ci separano dal 30 maggio 1431, dal rogo di Rouen che pone fine alla vita di un’eretica appena diciannovenne.

TTL – La Stampa

Giovanna d’Arco, voce della modernità

«Quello che ho cercato di mostrare con Johanna – dice la scrittrice – è che la cronologia della storia è solo una finzione. Il racconto si svolge dappertutto e da nessuna parte. E il Medioevo, vestibolo della modernità, che gli fa da sfondo, ha molto più a che vedere con noi di quanto non si creda».

Città nuova

Johanna

La vita e la sorte di Giovanna si intrecciano con quelle di una voce senza nome, quella di una studiosa di storia impegnata nella stesura della sua tesi di dottorato. È un racconto febbrile, che sviluppa il tema del romanzo storico tentando di raccontare una guerra, quella della pulzella d’Orleans, su cui tanti hanno scritto, che tanti hanno rappresentato.

il Giorno

L’attualità di Giovanna

In questi ultimi anni sono state comunque soprattutto le donne a confrontarsi con la Pulzella d’Orléans. La scrittrice tedesca Felicitas Hoppe racconta in Johanna (Del Vecchio Editore) la storia di una studentessa alle prese con una tesi di dottorato su Giovanna d’Arco. Entrando in contatto con la determinazione, il coraggio e la passione dell’eroina, la ragazza cerca di capire qualcosa di più di se stessa.

i Covenzionali

Johanna

Un libro sulla passione. Sulla ricerca. Sul tempo, tra presente e passato. Sulla storia. Sulla fede. Sulla ragione. E anche sulle paure della contemporaneità. Si legge in un battibaleno, ha un gran ritmo, è solido, vivace e bello fin dalla copertina: in poche parole, da non lasciarsi sfuggire.

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