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giovedì, 29 ottobre 2015

Osservatorio Litblog n. 39

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Riprendiamo il nostro Osservatorio sulle proposte della blogosfera letteraria italiana dopo una sosta, non voluta ma purtroppo necessaria, sperando di suscitare la vostra curiosità attraverso la segnalazione di articoli che in qualche modo hanno colpito il nostro personale interesse, offrendovi una panoramica anche su alcune delle svariate proposte del panorama straniero.

* * *

Obliquamente realistico
(da Doppiozero)

Il significato di Calvino trent’anni dopo la sua morte e la sua eredità. Penso ce ne sia un gran bisogno, perciò non posso che segnalarvi con grande piacere uno dei pezzi di un lungo e variegato bilancio sull’opera di Calvino, realizzato da più mani e attraverso un’analisi della sua opera svolta sotto differenti punti di vista. La natura stessa dell’opera dello scrittore, così multiforme e cangiante ma allo stesso tempo intrisa di una specifica cifra riconoscibile in tutto il suo percorso, è passata più volte per la contrapposizione con scritture più agite come ad esempio è stata sempre considerata quella di Pasolini. L’autrice dell’articolo ci conduce attraverso alcune costanti interessanti della scrittura calviniana dalla lettura delle Città invisibili alle Lezioni americane inducendoci a guardare oltre il velo della razionalità precisa e affondando le mani nel magmatico mondo caotico dei contrasti che lo scrittore ci ha generosamente offerto e che percorrono con una tensione autentica ogni sua opera. Che sia quello scendere leggero sulle cose della vita andando però più in profondità di ciò che in apparenza può sembrare? Speriamo che queste proposte di lettura così ben orchestrate siano da stimolo per leggere o rileggere opere che sanno parlarci ancora con grande attualità. Soprattutto a giovani lettori che spesso in ambito scolastico non riescono ad apprezzare fino in fondo una lettura più critica di ciò che a loro può sembrare mera imposizione del percorso scolastico.
Qui, il pezzo…

* * *

Di chi è la colpa?
(da Lipperatura) (continua…)

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lunedì, 16 marzo 2015

Osservatorio Litblog n. 38

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Scrittori nati o scrittori formati?

(Da Sul Romanzo)

Quante volte ci siamo chiesti da dove nasca il talento? Se ci sia una scintilla che all’improvviso possa dare il via ad una qualsivoglia creazione artistica, ad un romanzo, ad una poesia o che guidi la mano a dipingere un bel quadro. In molti hanno immaginato la figura romantica dell’artista che a notte fonda si dirige verso la scrivania e con impeto creativo lascia che la penna lo conduca verso il suo capolavoro, fino a quell’istante tenuto dentro, nascosto negli anfratti dello spirito. Molti ancora pensano che sia questa l’arte: la scintilla. E’ certo che il talento non si possa comprare in alcuna scuola del mondo e che non esista maestro che possa trasmetterlo, tuttavia il lavoro ben indirizzato, l’impegno e i consigli preziosi possono diventare strumenti per affinare le tecniche e aiutarci a far divampare una scintilla. Non tutte le scuole sanno essere luoghi fecondi e non tutti i maestri spesso sono all’altezza di cogliere il talento e condurlo per mano verso una strada concreta. Giuseppe Pontiggia lo era certamente e per nostra fortuna ci ha lasciato una grande eredità. L’importanza spiccata della lettura e spesso della rilettura dei grandi scrittori e un uso sapiente delle parole. Se volete saperne di più sulla magia delle lezioni di scrittura di Pontiggia leggete qui…

* * *

In fuga leggendo

(da Nazione Indiana)
(continua…)

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martedì, 23 dicembre 2014

Osservatorio LitBlog n. 37

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La salvezza nella curiosità
(da Doppiozero)

Una lettura importante questa, necessaria per salvare ciò che di umano riposa nel nostro profondo. E non vogliatemene se in procinto dei giorni di festa e di luce io mi sia soffermata su un pezzo che parla della morte. Si muore anche nei giorni di festa, e lo so per esperienza. Si muore in ogni istante, ci si ricorda la nostra finitezza, ci si costringe a fermarsi e a sentire la carne e le ossa dentro di noi. Morin ci racconta della spinta dell’umanità verso uno stato di amortalità, che non è immortalità, ma sospensione della mortalità per un periodo imprecisato. Cosa accade all’essere umano che con l’aiuto della scienza riesce a procrastinare il momento della morte? Il susseguirsi delle scoperte manipolative sull’uomo in genere ci condurranno a realizzare ibridi di un esercito di una sovraumanità, come spiega Morin non senza un fondo di grande preoccupazione. Sconfiggeremo ogni attacco alla salute umana? Vivremo davvero fino al punto di vedere ritirarsi la morte di fronte ai nostri occhi? Se sì, chi o cosa controllerà questo processo?
“La morte non cambia, lo ripeto, ma cambiano le condizioni della morte.“ dice Morin nella sua intervista e mi pare un invito per una riflessione necessaria. Se avete voglia di approfondire il tema attraverso questa splendida intervista andate qui…
..perché la curiosità ci può salvare, prendendo in prestito le parole di Edgar Morin: “Se qualcuno riesce a conservare per tutto il corso della propria vita la curiosità, la capacità di amicizia e d’amore, i grandi interrogativi, la capacità di gioire dell’arte, è questo che importa…”.

* * *

Esserci senza apparire
(da Lipperatura)
(continua…)

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lunedì, 24 novembre 2014

Osservatorio LitBlog n. 36

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Speranza nell’arte e nella vita
(da Finzioni)

Le parole sono armi potenti e bisogna esserne consapevoli. Ho avuto la fortuna di ascoltare più di una volta Grossman parlare dal vivo, e devo confessare che qualcosa attraverso la luce dei suoi occhi chiari e la forza delle sue parole delicate mi ha trafitto l’anima, sempre. Allo stesso modo accade quando leggo i suoi libri. Una verità che appartiene a tutti noi, un’autenticità che pervade ogni storia, ogni personaggio nelle storie di David Grossman ha quel calore umano che non può lasciare indifferenti mai. In questa intervista l’autore parla del suo ultimo romanzo, regalandoci la storia di un bambino e del suo lutto ma soprattutto portandoci un messaggio profondo di speranza legato alle seconde occasioni che la vita ci dona. Grossman bambino è stato spinto dall’urgenza di scovare chiavi di accesso al mondo degli adulti, chiavi che potessero aiutarlo a carpire il significato della realtà. La letteratura con i suoi mondi variegati ha saputo offrire al bambino come all’adulto, che ne ha poi fatto strumento privilegiato di dialogo con se stesso e col mondo, l’opportunità di compenetrarsi in una dimensione che altrimenti sarebbe stata inaccessibile. Grossman sa restituire al lettore ma anche al semplice ascoltatore questa incredibile magia, che può tradursi nell’opportunità per ogni essere umano di cambiare il corso degli eventi, quell’opportunità col nome di speranza, la stessa che potete cogliere anche in un’intervista concessa sempre con assoluta semplice genuinità.
Per approfondire leggete qui…

* * *

Chi è questo scrittore?
(da Carmilla on line)
(continua…)

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lunedì, 17 novembre 2014

Osservatorio LitBlog n. 35: Guida Galattica delle Riviste Letterarie Digitali

Guida Galattica delle Riviste LetterarieGuida Galattica delle Riviste Letterarie Digitali

di Massimo Maugeri

Voglio dedicare la puntata n. 35 dell’Osservatorio LitBlog di Letteratitudine a un’iniziativa molto importante, curata da “Tropico del Libro“, che ha generato la prima “Guida delle Riviste Letterarie Digitali e dei Blog Letterari“. Si è trattato di un lavoro molto impegnativo, condotto in forma di volontariato e con spirito di abnegazione che ha prodotto un risultato davvero apprezzabile. La “Guida Galattica delle Riviste Letterarie Digitali” è scaricabile gratuitamente da questo link (troverete scritto “acquista”, ma vi garantisco che è gratis).

Come è riportato nella pagina web di “Tropico del Libro”, si tratta di un vero e proprio “censimento” dei siti e delle riviste digitali sui libri italiani mediante il quale i nostri interlocutori professionali (uffici stampa degli editori, giornalisti, organizzatori di eventi, altre figure legate alla filiera del libro) e i nostri lettori – o potenziali tali – possano avere un quadro chiaro e realistico della “Lit-blogosfera” italiana.

La prefazione: “Blog e riviste letterarie entrano nella vostra orbita”.

Introduzione (interna): David Frati – Realizzazione ebook: Veronica Giuffré

I blog e le riviste intervistate:

404: file not found, Cabaret Bisanzio, Cadillac, Carmilla, Colla, ConAltriMezzi, CriticaLetteraria, Doppiozero, FN, generAzione rivista, Gli Amanti dei Libri, i-libri, Il Paradiso degli Orchi, ilVoltaPagine, inutile, La Balena Bianca, La Luna di Traverso, Lankelot, Letteratitudine, Letteratour, Letture di Biblioragazzi, Liberi di Scrivere, Mangialibri, Poliscritture, Progetto Babele, Prospektiva, PUB, Pupi di Zuccaro, Scrittori precari, Speechless, Sugarpulp, Sul Romanzo, Temperamente, Trashic Magazine, Tupolev, Via dei Serpenti.

Riporto, di seguito, l’introduzione che trovate online cliccando sul link riportato in altro.

Un caro saluto e un “grazie di cuore” agli amici di “Tropico del libro” e a tutti coloro che hanno collaborato all’iniziativa.

(Massimo Maugeri)

* * *

TROPICO del LIBRODalla prefazione di “Tropico del libro”: Blog e riviste letterarie entrano nella vostra orbita”.
(continua…)

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venerdì, 31 ottobre 2014

Osservatorio LitBlog n. 34

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Calvino non basta mai
(da minima et moralia)

Non sono mai abbastanza le riflessioni e le letture su lui e sulla sua vastissima opera, perciò ho letto con estremo interesse il pezzo su Calvino che vi segnalo. Spesso quando parliamo di scrittura troviamo l’espressione “creativa” accanto alla parola che designa l’atto dello scrivere, cosa in particolare creiamo quando immaginiamo e quando traduciamo ciò che sentiamo dentro di noi in storie? Forse partiamo da ciò che conosciamo di più, dalle vite che ci sono dentro ed accanto, dalle cose che vediamo e dalle emozioni che noi stessi proviamo. Siamo certi di creare qualcosa in questo modo?Potremmo anche dire il contrario, cosa distruggiamo quando scriviamo? Calvino tentava di distanziarsi dal sé più intimo, diventare leggero, farsi altro da sé. Tuttavia in quel tentare una distanza nel percorso di una ricerca di assoluta oggettività c’era il trovare la parte più autentica di se stesso. E forse quella di chiunque poi avesse letto le sue parole. Severo sempre con se stesso, puntuale nelle revisioni, attento nella riscrittura, ci svela ancora segreti affascinanti ed utili sulla sua scrittura e su di lui.
Per saperne di più leggete qui…

* * *

Il giudizio collettivo come condanna
(da Lipperatura)
(continua…)

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mercoledì, 9 luglio 2014

Osservatorio LitBlog n. 33

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Piccoli lettori in ferie
(da mammamogliedonna.it)

Ci occupiamo di letteratura e della sua diffusione e soprattutto condivisione sul web, perciò non poteva mancare uno sguardo al mondo dei nostri piccoli lettori. La lettura tanto può nascere per un moto autonomo tanto per un piccolo seme gettato dentro di noi da altri quando siamo bambini. Troppo spesso è vista come un obbligo legato ad impegni scolastici, senza gioia e senza una vera partecipazione emotiva, mortificando quello che è il senso più intimo della lettura : la grandezza di poter immaginare e vivere altre vite oltre la nostra. Aiutare un piccolo lettore ad orientarsi nei meandri di un mondo così affascinante ma tanto vasto da poter spaventare colui che vi si affacci per la prima volta, è un compito dei genitori ma anche di altri adulti che abbiano rapporti di interazione con i bambini. Tutti possiamo accompagnare un piccolo lettore nella scoperta del vasto campo dell’immaginazione scatenata dai libri. Questo blog che ho scoperto da poco e letto con grande interesse è molto seguito, ed anche se attualmente i miei bambini sono parecchio cresciuti, voglio sottolinearne la fondamentale importanza. Con cosa potreste accompagnare le vacanze dei vostri piccoli lettori?Quali le letture più appropriate? In che modo farli affascinare alle storie?
Se volete saperne di più leggete qui…

* * *

Esche digitali poco etiche
(da Lipperatura)
(continua…)

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lunedì, 9 giugno 2014

Osservatorio LitBlog n. 32

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Musica e social book

(da Finzioni magazine)

Un’icona pop alle prese con la creazione letteraria, non è proprio una novità,  abbiamo avuto svariati esempi di autori letterari provenienti dal mondo della musica o dello spettacolo. Questa volta però è davvero singolare l’iniziativa del cantante  Pharrell Williams. Lui nasce come rapper della Virginia, poi diventa un’icona del mondo pop passando attraverso l’attività di stilista per brand super celebri tipo Moncler, Comme Des garçons e Adidas originals . In linea con le nuove sperimentazioni di ibridi fra scrittura e nuove tecnologie, Pharrell lancia il primo social book. Molti sono stati i tentativi più o meno riusciti di mettere assieme scrittura e linguaggi dei social media, questo pare essere alquanto singolare. Vita raccontata frammentata da parole scomparse, ladri lettori e soprattutto un orso.  Il tema mi incuriosisce alquanto anche perché strettamente collegato con un altro interessante pezzo che vado a consigliarvi più giù. Vi incuriosisce?

Leggete ed approfondite la questione qui…

* * *

La forza di raccontare

(da Minima et Moralia)
(continua…)

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giovedì, 3 aprile 2014

Osservatorio LitBlog n. 31

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

I somari di ieri e di oggi

(da “Le parole e le cose“)

Ricorderete tutti il Franti del libro Cuore, l’impertinenza fatta ragazzo, l’intolleranza totale alle regole del vivere civile e della convivenza scolastica, di certo se andiamo un po’ indietro con la memoria ai nostri anni della scuola, troveremo un Franti nella nostra classe. Tutti l’hanno avuto, ad alcuni ha fatto paura ad altri ha suscitato simpatia. Fermo restando le opportune considerazioni che ognuno di noi può fare sul libro di Edmondo De Amicis, pubblicato nel lontano 1886 in un paese in cui si era dato inizio alla legittima ma difficile battaglia per la scolarizzazione, allungando e portando a tre anni il termine di obbligatorietà nella scuola elementare ( Legge Coppino), il testo rappresenta uno specchio dello spirito dell’epoca e un’espressione della volontà di focalizzare attenzione e interesse alla funzione della scuola nella formazione delle nuove generazioni. Chi sarebbe Franti oggi? E con quali strumenti un maestro potrebbe gestire una personalità difficile oppure per usare le parole di Umberto Eco “malvagia” «è l’incarnazione del male, principio assoluto, senza fondo e senza storia» (Eco , Elogio di Franti). Vi propongo la lettura di questo saggio particolarmente interessante dove la figura di un diverso viene vista con occhi di scrittori come  P. Mastrocola, E. Affinati- che ha avuto esperienze dirette con ragazzi cosiddetti difficili- e D.Pennac.  Le riflessioni sulla realtà scolastica non sono mai abbastanza, una lettura che consiglio a tutti perché insieme possiamo trovare strumenti adatti a non relegare “i nostri Franti” in spazi recintati ma ad imparare a coinvolgerli e integrarli, un atto consapevole come risposta di un’intera società civile.

Per approfondire, cliccate qui…

* * *

Una risata intelligente ci salverà

(da “Doppiozero“)

(continua…)

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lunedì, 3 febbraio 2014

Osservatorio LitBlog n. 30

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Nudo di libro
(da Finzioni)

Cosa sareste disposti a fare per trascinare qualcuno nel fantastico mondo della letteratura? Vi mettereste forse come vostra mamma vi ha fatto, con una bella acconciatura elegante in una sala gremita con un libro fra le mani? Non so per voi ma per me è la prima volta che sento parlare di un’iniziativa del genere: donne nude abbigliate come le interpreti del burlesque leggono storie al pubblico. Non so se sia più evento spettacolo o una sorta di festival del nudo letterato il Naked Girls Reading è un evento pubblico volato dall’America a Londra, dove pare abbia un discreto successo. Secondo voi il nostro paese sarebbe pronto per un evento di lettura del genere?
Non lo so. Leggendo questo pezzo sono stata colta prima da un moto di sorpresa poi mi sono fatta qualche domanda in proposito. Non credo nella bontà dell’intento di attirare lettori credo piuttosto all’ennesima spettacolarizzazione per incuriosire la folla. Mi piace l’idea di potere condividere in pubblico la gioia della lettura ma penso possa essere fatto con strumenti appropriati e con meno voglia di stupire a tutti i costi.
Se avete voglia di approfondire leggete qui…

* * *

La forza della musica
(da Doppiozero)
(continua…)

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martedì, 14 gennaio 2014

Osservatorio LitBlog n. 29

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Il dolore accanto a noi
(da Minima et Moralia)

Sono grata alla riflessione posta dall’autore nel pezzo che vi propongo di leggere, è qualcosa che ho sentito molto vicina a me, una ferita forse ancora aperta. Eppure è un bene che lo sia, perché fa parte di quel sentire sulla pelle le emozioni della nostra vita ma anche di quella vita che nostra non sembra essere. Vivere accanto alla malattia o al dolore di un essere umano è esperienza che ci riconduce alla vita e non alla spettacolarizzazione di essa. E cosa può fare la letteratura di fronte al dolore? Molto, moltissimo. Oltrepassare tutti i filtri che il morboso risucchio mediatico opera ogni giorno su di noi. Così leggendo il necessario articolo di Raimo, ho rivisto dinanzi agli occhi tutto lo sciame irrispettoso di immagini di malattia, dolore, disgrazie, capitate a personaggi pubblici nell’ultimo periodo, le ho viste ma ne ho vissuto nell’animo soltanto un riverbero. “Le esperienze migliori che credo si possano fare nella propria vita sono quelle di stare vicino a una persona sofferente” scrive l’autore, concordo pienamente, ed aggiungo: ridare una dignità alla sofferenza fisica di coloro che ci assomigliano diventa condizione necessaria per vivere pienamente. Certi passi di testi della letteratura raccontano la malattia come fosse un passaggio per una dimensione altra, ci aiutano ad avviare quel processo di elaborazione del lutto che ci necessita per andare avanti. Inoltre, l’immagine dell’articolo, la raffigurazione di un dipinto della pittrice messicana Frida Kahlo, è qualcosa che porto nel cuore, e che ho avuto modo di vedere mesi fa a Parigi, in cui la tangibilità della sofferenza è così toccante da fare del male alle proprie ossa.
Se avete voglia di approfondire il tema, compresi i suggerimenti per letture interessanti sul tema, leggete qui…

* * *

Un libro dopo i pasti
(da Booksblog)
(continua…)

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mercoledì, 4 dicembre 2013

Osservatorio LitBlog n. 28

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Padri e libri

(da Doppiozero)

Il tema qui trattato mi è particolarmente caro, non è un argomento nuovo a noi di Letteratitudine che ne abbiamo discusso ampiamente in un post dedicato, anni fa. Ultimamente si è molto discusso della figura del padre, della sua assenza, del suo cambiamento profondo, c’è stato un proliferare di libri, saggi e romanzi, incentrati sulla figura del padre. Anche Letteratitudine ha avuto occasione di presentare uno di questi romanzi nell’ultima puntata in radio; ma di cosa esattamente parliamo quando affrontiamo il tema della figura paterna? Leggendo il pezzo che vi propongo rifletterete con me sul fatto che la nuova modalità di espressione della paternità emersa negli ultimi anni, non ha rappresentato uno squarcio illuminante sulla questione dell’assenza della figura paterna in quel processo chiamato da qualche studioso “rarefazione” della paternità.
Essere padre è un dato storico, dipende da fattori culturali, l’autorità paterna ha subito negli anni una forte deprivazione di forza. Un processo che lentamente ha allontano anche l’immagine negativa costruita nella storia della paternità- il padre terribile ad esempio- accostandola sempre più ad un’immagine del padre come surrogato materno. Due romanzi, due cifre stilistiche differenti per lo stesso toccante tema sono usciti da poco. Se siete curiosi di saperne di più potete approfondire qui…

* * *

Musica e parole

(da L’Indice dei libri del mese online)
(continua…)

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giovedì, 21 novembre 2013

Osservatorio LitBlog n. 27

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Maschi che muoiono
(da Nazione Indiana)

In un periodo in cui si parla spesso di una questione femminile legata alla drammaticità del tema del femminicidio sembra strano, a prima vista, trovarsi di fronte ad un articolo che parli di suicidio con un’ottica di genere squisitamente maschile. Eppure vi dico che questo articolo è un forte stimolo ad abbandonare una visione culturalmente arretrata di un mondo chiuso in stereotipi legati tanto alla questione femminile quanto a quella maschile. Un invito a pensare ad una questione legata alla sfera più ampia dell’individuo e alla sua identità. Ciò che mi è piaciuto, e che condivido pienamente, è la necessità di riformare l’idea in cui strettamente stanno le definizioni dei ruoli e le sofferenze legate alla rigidità degli schemi imposti dal sistema entro cui tutti noi viviamo. I casi di suicidio fra uomini aumentano, rispondono ad una tragica inadeguatezza ai ruoli sociali ed economici ed una mancata possibilità di adattamento al cambiamento. Tuttavia il dato positivo di questa tragedia è il fatto che oggi almeno si possa parlare di queste morti, ci si fermi per un attimo a riflettere sugli eventi. Forse la sensibilità maschile sta cambiando- diventando meno “maschile” e sarebbe ora di porre l’attenzione a questo cambiamento e di offrire l’opportunità alla società di rispettare le individualità, in quanto tali, in un’epoca di totale smarrimento.
Se avete voglia di approfondire un tema molto interessante, leggete qui…

* * *

Sì viaggiare
(da Via delle belle donne)
(continua…)

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venerdì, 1 novembre 2013

Osservatorio LitBlog n. 26

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Quante facce ha l’informazione?
(da Doppiozero)

Ormai siamo immersi nella cultura digitale ed anche il modo di fare informazione ne è stato totalmente influenzato. Costantemente connessi, abbiamo la spinta a comunicare ed a condividere ogni novità, ogni stato d’animo, ogni cambiamento. Il Liveblogging è la faccia del nuovo giornalismo sul web. Cosa è cambiato nella modalità della raccolta delle informazioni e soprattutto nella comunicazione di queste al destinatario? Una parte fondamentale di questo cambiamento la svolge la cooperazione da parte del lettore nella creazione dei contenuti da pubblicare, il cosiddetto UGC ( User generated content). Fotografie, video realizzati in proprio vanno a formare quel flusso di notizie co-generato da più individui e poi lanciato nella blogosfera. Cosa rischia questo tipo di produzione delle notizie e cosa d’altro canto può apportare di nuovo al modo di fare giornalismo oggi?
Se vi incuriosisce saperne di più leggete l’ottimo articolo che vi propongo qui…

* * *

Scrittura ed altro
(da Le parole e le cose)
(continua…)

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martedì, 15 ottobre 2013

Osservatorio LitBlog n. 25

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Non solo dolore

(da Nazione Indiana)

Senza parole, si resta per un momento senza parole di fronte alla tragedia di Lampedusa. Ma poi bisogna trovare le parole giuste, e che non siano solo di dolore ma di promesse concrete; c’è una parola in particolare nella lettera di Arminio che vi propongo di leggere e di tenere ben stretta : Decoro. E non l’ho scritta con la maiuscola per errore ma per dare dignità a questa parola che pare essere scomparsa da ogni campo della nostra vita ultimamente. Dovremmo garantire il diritto sacrosanto, ad ogni cittadino del mondo, di spostarsi da terre sofferenti e difficili verso la possibilità di altri destini, e soprattutto di poterlo fare con ogni mezzo legale e sicuro disponibile. Insomma una vita vissuta ovunque si voglia ma vissuta con decoro. E perché la speranza di un futuro migliore non si perda più fra le onde del mare. Altro non saprei dirvi se non di leggere e riflettere sulle intense parole che seguono qui…

* * *

Un Nobel meritatissimo

(da Minima et Moralia)
(continua…)

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venerdì, 2 agosto 2013

Osservatorio LitBlog n. 24

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Chi ben comincia…
(da Finzioni)

Quante volte avete aperto un libro nuovo e dopo le prime righe lette vi è venuto il dubbio che non fosse una buona lettura? Credo sia capitato a molti di noi, anche se poi ci siamo sforzati di andare oltre e proseguire ugualmente nella lettura del libro.
Pare che alcuni scienziati americani abbiamo ipotizzato che l’impressione formata nei primi secondi in un incontro difficilmente potrà essere cambiata in seguito, a prescindere che questa sia giusta o meno. Gli americani chiamano questo spazio di sensazione il “blink”, il baleno che ci oltrepassa condizionando scelte future, il blink potrebbe accadere anche quando leggiamo le prime parole di un libro. Perciò attenzione a questo articolo in cui si evidenziano gli incipit più belli di scrittori illustri e molto letti. Ne troverete di celebri e bellissimi ma il pezzo è uno stimolo divertente per poter pensare al vostro incipit del cuore. Io intanto ho trovato il mio: “Myriam,
tu non mi conosci e, quando ti scrivo, sembra anche a me di non conoscermi. A dire il vero ho cercato di non scrivere, sono già due giorni che ci provo, ma adesso mi sono arreso.
Ti ho vista l’altro ieri al raduno del liceo. Tu non mi hai notato, stavo in disparte, forse non potevi vedermi. Qualcuno ha pronunciato il tuo nome e alcuni ragazzi ti hanno chiamato “professoressa”. Eri con un uomo alto, probabilmente tuo marito. È tutto quello che so di te, ed è forse già troppo. Non spaventarti, non voglio incontrarti e interferire nella tua vita. Vorrei piuttosto che tu accettassi di ricevere delle lettere da me.”
D.Grossman “Che tu sia per me il coltello”.
Buona lettura qui…

* * *

Sbagliando s’impara?
(da Sul Romanzo)
(continua…)

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martedì, 9 luglio 2013

Osservatorio LitBlog n. 23

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Tradurre che fatica!
(da L’Indice on line)

Ne abbiamo discusso spesso su Letteratitudine, con ospiti illustri e con tutti i commentatori affezionati, abbiamo anche una sezione dedicata: laboratorio di traduzione, dove insieme abbiamo ragionato sull’impegno del traduttore e sulla presenza necessaria di un buon lavoro di traduzione per poter godere della lettura dei tantissimi capolavori del mondo della letteratura. Dunque mi preme molto proporvi la lettura di questo bel pezzo da cui trasudano passione, impegno e soddisfazione del lavoro di una traduttrice a cui sono particolarmente grata. Ho sempre amato tanto la cultura e la lingua giapponese, da ragazza sognavo di partire e di vivere lontano dalla mia città, in qualche angolo del Sol levante. Oggi senza rammarico perché sono grata alla vita e a ciò che mi ha donato, ricordo con tenerezza i sogni di una studentessa di giapponese e soprattutto la grandiosità di una lingua estremamente complessa ma immensamente affascinante. Tradurre un autore significa compenetrare il suo mondo, portarselo addosso, nella pelle per molto tempo, e posso solo immaginare cosa significhi con un autore come Murakami. Murakami non può lasciare indifferenti, ti trascina dentro le sue parole con forza, in un continuo oscillare fra sogno e realtà, al punto che non capsici più a quale mondo appartieni mentre stai leggendo. E forse è tale la bellezza di ciò che leggi che neppure ti interessa saperlo! Non posso che consigliarvi di leggere questo autore con tutto il cuore, e non posso che suggerirvi di leggere ed apprezzare ogni parola dell’articolo della bravissima traduttrice Antonietta Pastore che ci permette di avere fra le mani uno dei più grandi ed originali scrittori viventi. Grazie al lavoro di tanti traduttori italiani a cui m’inchino con grande ammirazione!
Leggete qui…

* * *

Come i vecchi cantori
(da Booksblog)
(continua…)

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mercoledì, 19 giugno 2013

Osservatorio LitBlog n. 22

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Il vero e il falso di Cameron

(da Doppiozero)

Ho sempre amato le storie semplici, quelle che sanno restituire al lettore un’immagine di qualcosa di conosciuto, a dispetto delle storie tutte trame, in cui ti imprigioni già nelle immagini cinematografiche e pensi che tutto sommato è sì bella ma a te, proprio a te lettore, tutto quello che è raccontato non potrebbe mai accadere. Peter Cameron non sorprende con grandi fuochi, ma accarezza con la semplicità della sua ironia, con piccoli gesti che sembrano non aggiungere alla complessità del mondo, invece la contengono tutta all’interno. Si può narrare per sottrazione, e qui l’assenza di Tony si estende come un’ombra sul presente dei protagonisti e sul tranquillo weekend in campagna. I sentimenti che attraversano la storia rappresentano per noi il vero e il falso, come dice l’autore di questo articolo, la vita si cristallizza e ci lascia con un sapore finale che sa molto di rassegnazione.
Per saperne di più leggete la presentazione del libro di Peter Cameron Il Weekend, qui…

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Istruzioni per la vita di un manoscritto
(continua…)

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martedì, 28 maggio 2013

Osservatorio LitBlog n. 21

Strategie di guerra
(da Doppiozero)

Il libro segnalato nell’articolo che vi propongo interessa particolarmente noi Letteratitudiniani, già sensibili al tema trattato. “Blitzkrieg tweet, come farsi esplodere in rete” è un testo che incuriosisce molto, per l’argomento trattato in maniera originale rispetto alle proposte del panorama letterario italiano,  riguardo all’utilizzo dei social media. L’autore si serve della metafora della guerra e del richiamo alla strategia di Von Clausevitz, mantenendo un equilibrio delicato fra l’ironica leggerezza e la impegnativa serietà delle strategie di guerra. Il libro prende anche in analisi alcuni casi attuali in cui lo spazio virtuale è diventato davvero un campo di battaglia e ci aiuta a comprendere meglio superando le barriere degli stereotipi e dei pregiudizi che circolano sul mondo virtuale, in particolare i falsi miti su Twitter. Tutti sappiamo quanto sia fondamentale cavalcare l’onda della comunicazione attraverso il web ed i suoi principali strumenti, ma farlo con la giusta consapevolezza dei propri mezzi può fare la differenza.
Buona lettura qui…

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Mettiamoci alla prova
(da Finzioni)
(continua…)

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martedì, 14 maggio 2013

Osservatorio LitBlog n. 20

Osservatorio LitBlog n. 20

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Racconti, finestre su vite altrui

(da Minima et Moralia)

S’inaugura una nuova rubrica molto interessante, condotta da Paolo Cognetti, sull’arte della narrazione. In questo primo numero l’arte del racconto, una finestra sulla casa di qualcun altro- dice Cognetti- l’ arte del restar sospesi, di mettere il naso in una porzione di storia e lasciare all’immaginazione del lettore il potere di continuarla. Belle le citazioni di autori sull’arte del racconto, meraviglioso il richiamo ad Hemingway ed alla sua teoria dell’iceberg, il riferimento al non detto che arricchisce di fascino la lettura. Se il romanzo ambisce a contenere in sé tutte le risposte, il racconto è l’anfratto dei misteri e dei segreti non rivelati come ci hanno insegnato i grandi maestri citati nel pezzo, da Cortazar a Carver. Bellissimi i ritratti e il sottolineare l’importanza dei particolari nei personaggi dei racconti, l’assaporare questa arte sopraffina che ci rammenta il “levare” in musica e il non detto in amore, o comunque l’indicibile bellezza dei sentimenti sussurrati e la grandezza di quelli immaginati.
Leggete qui… e riscoprirete, semmai l’aveste perduta, la voglia di rileggere racconti.

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Quell’animale di Kafka

(da L’Indice)
(continua…)

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lunedì, 29 aprile 2013

Osservatorio LitBlog n. 19

Osservatorio LitBlog n. 19

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone


Vecchie e nuove lettere
(da Sul Romanzo)

Lettere, lettere di vecchi amici lontani, di amori mai dimenticati, di figli distanti, lettere che ci hanno fatto sognare attraverso la visione di pellicole romantiche, lettere che sono arrivate in ritardo o in tempo per salvare qualcuno da un destino che sembrava ormai ineluttabile. Lettere che hanno nutrito il sapore antico dell’attesa, quello che ti faceva contare i giorni fra la spedizione e la consegna del postino. Dimenticate? Poco usate? Forse non del tutto. La tecnologia moderna si unisce alla nostalgia della parola scritta e ci dona una nuova opportunità con un app per iphone.Non so come la prenderanno i “puristi” della lettera scritta a mano ma quella qui indicata mi sembra un’idea alquanto divertente.
Per approfondire leggete qui

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Il significato della collaborazione in rete
(da Doppiozero)
(continua…)

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martedì, 16 aprile 2013

Osservatorio LitBlog n. 18

Come premessa a questa puntata di Osservatorio LitBlog vorrei segnalare il pamphlet in digitale di eFFe intitolato: I book blog. Editoria e lavoro culturale. Se ne occupa la nostra Francesca Marone nel corso della puntata.
Il prezzo è simbolico. Come dice lo stesso autore: “Lo si compra cliccando sul link, e costa quanto un cappuccino“.
Inoltre i ricavati delle vendite saranno donati all’Associazione Toscana Tumori.
Massimo Maugeri

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Osservatorio LitBlog n. 18

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Libri e sconti
(da Finzioni)

La questione editoriale è sempre sul piatto delle discussioni ultimamente, con diverse sfaccettature: cartaceo contro e-book, quote di mercato, grandi case editrici, ma soprattutto la questione relativa ai prezzi dei libri. La Legge Levi disciplina in Italia il prezzo del libro e lo sconto applicabile- che non deve essere superiore al 15%-. Per approfondire sulla legge citata, cliccare qui…

Questa legge, giudicata miope dagli addetti ai lavori, nel suo intento primario aveva lo scopo di garantire la pluralità, invece pare stia apportando danni ai piccoli editori.
Il post che vi propongo tratta del tema dei prezzi scontati e si propone di essere una risposta critica ad un articolo di Luca Bianchini che sostiene che i libri venduti a basso costo siano un male per la letteratura e per il mondo editoriale in genere. Personalmente mi sento molto in sintonia con le motivazioni espresse nell’articolo di Marcon, e comprerei un libro a 99 centesimi senza sentirmi responsabile di un danno all’editoria. Penso ai grandi classici accessibili a tutti, ma anche ad autori stranieri ripubblicati dopo parecchio tempo dopo l’uscita nel nostro paese ed altrimenti dimenticati presto. Penso, in generale, alla gioia immensa della lettura anche per chi amerebbe farlo ma ha scarse possibilità economiche.
Per approfondire, cliccare qui…

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Garcia Lorca
(da BooksBlog)
(continua…)

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mercoledì, 13 marzo 2013

Osservatorio LitBlog n. 17

Osservatorio LitBlog n. 17

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Vorrei sposare Don Chischiotte
(da Finzioni)

Vorrei chiamarmi Dulcinea e vivere in bilico fra la realtà e l’immaginazione. Voi chi vorreste portare all’altare dei tanti personaggi incontrati nel mondo letterario? Divertente l’articolo che vi propongo di leggere con la consueta leggerezza come se fosse un gioco, ripercorrendo con la mente gli innamoramenti, se li avete avuti nel passato, o le attrazioni fulminee per personaggi di storie lette che magari avreste desiderato incontrare davvero nella vita reale. Come si evince dai tweet segnalati che spaziano dall’ ambito letterario a quello cinematografico ed anche dei cartoons, le preferenze vanno al bel vampiro Edward Cullen, al sexy Christian Grey, ma anche al John Smith di Pochaontas. Per approfondire leggete anche l’articolo del Guardian, qui…

e se vi va andate a curiosare le preferenze degli utenti in Twitter.
Per il pezzo segnalato su Finzioni qui…

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D” di Donne
(da Booksblog)
(continua…)

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lunedì, 25 febbraio 2013

Osservatorio LitBlog n. 16

Osservatorio LitBlog n. 16

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La liquidità dell’essere umano
(da La poesia e lo spirito)

Non sembra esserci speranza nelle parole di Imre Kertesz, la liquidazione dell’umanità rammenta la frammentarietà dell’uomo moderno di Bauman, quel mondo liquido in cui ogni appiglio viene meno. Utilizzando diversi registri narrativi, questo scrittore ungherese premio Nobel, ci dipinge una realtà in cui il peggio è qui ed ora. La caduta di ogni valore ha condotto alla resa della capacità di relazionarsi l’uno con l’altro, in questo romanzo disperatamente descritta. Il bel articolo di Augusto Benemeglio mette in evidenza i punti essenziali del percorso narrativo dello scrittore ungherese, rammentandoci che siamo tutti coinvolti in un’assunzione di responsabilità che è necessaria alla sopravvivenza stessa dell’essere umano. Riconosciamo un gran merito nell’avere messo in luce un autore poco noto e la cui lettura può rammentarci l’importanza del sentirsi in una comunità in cui, come è scritto, “nessuno è innocente”. Tanto disperata l’esistenza da condurre a scelte estreme di totale abbandono come il darsi ad una vita da barbone.
Per approfondire qui…

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L’Io sconosciuto
(da Via delle belle donne)
(continua…)

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martedì, 5 febbraio 2013

Osservatorio LitBlog n. 15

Osservatorio LitBlog n. 15

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Luoghi e memoria
(da Nazione Indiana)

Apriamo questa puntata dell’Osservatorio con un post particolarmente caro, da pochi giorni si è celebrato il giorno della memoria ed abbiamo in tanti avuto modo di riflettere sul valore della memoria.
In questo articolo si presenta un lavoro corale in cui si incontrano diverse competenze professionali e attraverso più voci si raccontano i luoghi legati alla memoria e all’identità dell’individuo. Con assoluta libertà di approccio al tema della memoria, architetti, storici dell’arte, scrittori, poeti, fotografi, fra cui anche un regista e un food designer, si sono interrogati sul tema apportando il loro contributo alla raccolta di saggi. La memoria al di là di ogni retorica si propone come progetto per un futuro in cui l’uomo ritrovi la sua centralità, seguendo un percorso etico di responsabilità legata al recupero della memoria stessa legandola al potere e al valore della parola.
In un solco multidisciplinare si tende a quella auspicata ricongiunzione fra sapere scientifico e arte, un impegno che mi sembra esser apprezzabilissimo e ben riuscito in questo lavoro.
Per approfondire, qui…

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L’importanza di guardarsi indietro
(da Lipperatura)

Bellissimo questo articolo. In questi giorni tutti abbiamo sentito che è arrivata la sospirata sentenza sulla tragedia di Ustica. (continua…)

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lunedì, 21 gennaio 2013

Osservatorio LitBlog n. 14

Osservatorio LitBlog n. 14: settimana dal 14 al 20 gennaio 2013

[In premessa, segnaliamo questo importante lavoro di “mappatura” realizzato da Tropico del Libro. Ne avevamo già accennato qui]

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Raccontare è come mentire?
(Da Nazione Indiana)

Noi esseri umani siamo da sempre immersi nelle storie, ci siamo dentro fino al collo, in quelle che raccontiamo agli altri e in quelle che raccontiamo a noi stessi per vivere.
Trasmettiamo ai nostri figli l’idea del mondo che ci circonda attraverso le storie, quelle storie che fin da piccoli, ci conducono sulle strade dei sentimenti più contrastanti dalla paura alla magia e alla scoperta dell’amore. Per lungo tempo crediamo che una strega possa avere il potere di farci addormentare e un principe di svegliarci con un bacio, aspettiamo la notte di Natale perché un omone buono vestito di rosso ci porti doni. Poi quando meno ce lo aspettiamo, un giorno ci svegliamo sapendo che era tutta una storia, una grande bugia, perché le storie non sono la realtà. Interessante il filo conduttore dell’articolo che vi propongo di leggere, la narrazione si spinge anche nella sfera della politica, e quando non crediamo più in quella storia, siamo pronti a buttarci a capofitto in una storia nuova. Non so se sia possibile dirigersi verso quell’unica storia che rappresenta la nostra più vera identità, supponendo che di identità ne esista una sola, immagino che senza raccontarci storie non riusciremmo a vivere ma soprattutto ad affrontare l’unica vera storia che ci fa paura. La morte.

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Tavoli da lavoro
(da Doppiozero) (continua…)

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lunedì, 14 gennaio 2013

Osservatorio LitBlog n. 13

Osservatorio LitBlog n. 13: settimana dal 7 al 13 gennaio 2013

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Un morso e una lettura
(da Finzioni)
I primi due post del nuovo anno che ho il piacere di segnalarvi sono strettamente legati fra loro, in quanto affrontano entrambi il tema della promozione della lettura. Mi chiedo spesso se la passione e l’abitudine alla lettura possa essere in qualche modo trasmessa, diffusa e soprattutto quale possa essere il modo più corretto per farlo.
Quando mia figlia era bambina la portavo spesso con me in una grande libreria, le facevo sfogliare libri, cogliere con sorpresa i colori delle immagini delle copertine, e qualche volta mi facevo imitare nell’atto di mettere il naso fra le pagine di un libro per annusare. Lei mi domandava “mamma, ma che senti?” ed io rispondevo tirando su con il naso come se fossi stata in pineta o vicino al mare, “sento tutti i profumi delle parole!”
Ora, che la qualità del cibo dei fastfood non sia un gran che non saremo noi a scoprirlo né tanto meno ad affermarlo qui, tuttavia io non sarei così severa nel giudicare l’iniziativa descritta nell’articolo che vi propongo di leggere. Non so se sia davvero il senso di colpa che spinga i produttori di cibo per bambini nei fastfood a promuovere un panino e un libro insieme, come dice l’autrice dell’articolo, ma è pur sempre “un’americanata”… però credo che smuovere un po’ le acque solleticando la curiosità di genitori e piccoli con l’offerta di un libro possa rendere una sosta più gradevole. Il resto, poi, spetta a noi genitori. Far mangiare bene, ma anche far sognare con le parole.

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Una legge per la lettura
(dal blog dell’Indice dei libri del mese)
(continua…)

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lunedì, 17 dicembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 12

Osservatorio LitBlog n. 12: settimana dal 10 al 16 dicembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Libri e libri
(da Sul Romanzo)
Oggi parliamo di libri. L’articolo che vi consiglio di leggere fa il punto sulla situazione dei dati sulla lettura in Italia.Se il mercato del libro è in netto calo, e con esso anche purtroppo il numero dei lettori, non si può dire ugual cosa riguardo alla lettura degli e-book. I lettori del libro digitale sono aumentati nell’ultimo anno nel nostro paese del 2,3% sul totale della popolazione. Tuttavia se confrontiamo i dati relativi alla lettura digitale nel nostro paese con quelli di altri paesi, in particolare gli Usa, noteremo che siamo posizionati ancora molto in basso. Interessante il cenno che l’autore fa sul rapporto fra libro cartaceo e libro digitale, non tanto da parte di un’analisi delle motivazioni del lettore, come abbiamo fatto anche noi, tempo addietro, a Letteratitudine , quanto piuttosto focalizza l’attenzione alla parte relativa alla distribuzione ed alle sue possibili motivazioni. L’autore indaga l’aspetto semiologico della relazione fra contenuto e contenitore, rammentandoci che
“ Nessuna “scatola” è un canale espressivo neutro rispetto al suo contenuto”.
Per approfondire leggete qui.

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Un unico libro!
(da Booksblog)
Maya o non Maya, tutti per un attimo ci abbiamo pensato. E se fosse vero? (continua…)

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lunedì, 10 dicembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 11

Osservatorio LitBlog n. 11: settimana dal 3 al 9 dicembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Raccontare l’amore
(da un post di Francesco Pettinari – su L’Indice)

Non sarei in grado di fare una critica al film ma l’ho visto e ne ho apprezzato la visione. Il film Amour di Haneke è bellissimo e l’ho trovato tale pur portandomi dentro, all’uscita del cinema e per molto tempo dopo, una sensazione forte di dolore. L’articolo che vi consiglio di leggere esprime bene quello che ho provato vedendo le scene di questo film interpretato magnificamente da due mostri del cinema internazionale. Pettinari giustamente dice che il cinema di Haneke o si ama o si rifiuta perché scomodo.
E’ un cinema che guarda agli eventi della vita senza orpelli, ti mette di fronte ai fatti nudi e crudi. Tutto il resto è lasciato allo spettatore. Anche la tecnica di ripresa è soggetta alla veridicità della narrazione, i gesti d’amore quotidiani dei due protagonisti sono così normali, scanditi dalla quotidianità così tanto da diventare straordinari. L’importanza che è data allo spazio abitativo dei due coniugi è meravigliosa, in questo articolo splendidamente narrata. Ecco, il rapporto con la casa, ogni stanza, ogni oggetto, i piatti della cucina, i dischi, il pianoforte, mi ha profondante colpita perché richiama davvero il legame con ogni aspetto della nostra vita, soprattutto di quella condivisa con qualcuno che amiamo. L’incapacità e l’impossibilità di una figlia di compenetrare quello spazio fisico ed emotivo è un dato di fatto, quello è proprio lo spazio dell’amore dei due protagonisti, fino alla fine .Dove resta soltanto una luce piatta non consolatoria la quale penetra in un appartamento che ormai non racconta più le vite che lo hanno abitato. Per chi non lo avesse visto, leggere questo articolo bellissimo, rappresenterà un motivo in più per vedere Amour.

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Limiti del generone
(di Francesco Pacifico – su Minima et Moralia)
(continua…)

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lunedì, 3 dicembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 10

Osservatorio LitBlog n. 10: settimana dal 26 novembre al 2 dicembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Scienza e letteratura
(da un post di Giacomo Melani – su Finzioni)

Curioso e interessante questo post sul connubio fra teorie scientifiche e trame e modelli letterari. Scienza e creazione letteraria si sono entrambe reciprocamente influenzate , in particolare negli ultimi venti anni. Potremmo azzardare dicendo che anche la scienza , non solo è stata fonte di ispirazione per la letteratura, ma ha assunto un aspetto più umano direttamente nutrito da un’idea di un maggiore umanesimo scientifico. La fisica entra nel gioco dell’investigazione dei romanzi gialli, il discorso non è nuovo. Già ne parlò il nostro Calvino in un suo classico: «l’atteggiamento scientifico e quello poetico coincidono: entrambi sono atteggiamenti insieme di ricerca e di progettazione, di scoperta e di invenzione». Spesso la distanza fra due formae mentis è stata vissuta dagli stessi autori come una distanza insanabile pur essendo consapevoli dell’immancabile convergenza dei due modi di pensare più volte incrociatesi nelle creazioni letterarie.
Diversi approcci, di scrittori del passato da Conan Doyle, a quelli del presente, Kay Scarpetta l’anatomopatologa, ci accompagnano nell’articolo in una breve rassegna del rapporto fra scienza e letteratura. Da parte mia, ho pensato all’enorme successo mediatico di serie come RIS, Criminal minds, dove l’aspetto delle tecniche investigative che prendono il sopravvento e indirizzano il corso della storia è preponderante, e affascina milioni di persone.
Del resto anche Stevenson quando creava il suo Mister Hide trafficava fra formule e laboratori che avevano molto a che fare con la scienza. Sarebbe interessante un dibattito sul tema con i più affezionati lettori di Letteratitudine.
Intanto per approfondire leggete qui…

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Chi parlava male delle mamme italiane?
(da Doppiozero)
(continua…)

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lunedì, 26 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 9

Osservatorio LitBlog n. 9: settimana dal 19 al 25 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone


La cultura del femminicidio
(di Marilù Oliva – da Carmilla Online)

Il 25 novembre è stata la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Se ne è scritto tanto, parlato e ognuno a modo suo ha ricordato. Non vi starò a riepilogare le statistiche e i numeri perché ogni donna massacrata aveva un nome suo, una storia da raccontare e una vita da vivere che qualcuno, spesso con la orrenda giustificazione della passione e di quello che malamente è chiamato amore, le ha strappato via.
Molti blog hanno affrontato questa drammatica questione, ognuno con un suo personale stile, questo che vi segnalo, qui di seguito, è interessante ed importante perché pone l’accento sulle parole. Sappiamo tutti bene quanto siano pesanti le parole, culturalmente significative. Il modo in cui raccontiamo e di cui parliamo di un evento è incisivo quasi quanto l’evento stesso, ha conseguenze su ciò che è stato, che verrà in un certo qual modo metabolizzato diversamente, e su ciò che sarà, o che potrebbe essere se usassimo altre parole.
Superficialità, luoghi comuni, punti di vista dannosi e offensivi per la vittima, producono cattiva informazione e diffondono bassa cultura riguardo alla dimensione della relazione uomo-donna.
Sottolineare le vere responsabilità di un omicidio, scegliere le parole giuste, soprattutto da parte dei media, quando si riportano fatti di cronaca che investono le donne, “femminicidi”, di cui oggi ancora si discute se il termine sia corretto meno, è una responsabilità che investe tutti noi. Seria responsabilità per non sentirsi neppure per un momento complici di orrori così grandi.
Perciò vi invito a leggere questo interessante articolo di Marilù Oliva necessario per tutti noi, e di discuterne con i mariti, gli amici, i fidanzati, i figli maschi, pensando che un modo di pensare e di vedere la donna e il rapporto fra i sessi, è sempre frutto di un’interazione culturale fra soggetti. E il frutto cambierà soltanto se semineremo insieme tutti con rispetto e responsabilità raccontandoci le storie della vita in modo corretto.

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Una poesia sulle donne
(di Roberto Russo – da Booksblog)
(continua…)

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lunedì, 19 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 8

Osservatorio LitBlog n. 8: settimana dal 12 al 18 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Fra le parole e i pensieri di Virginia Woolf
Il Signor Joyce e la signora Woolf
(di Antonio Moresco – da Il primo amore)

Bellissimo, intenso questo post che narra i pensieri della grandissima Virginia Woolf. Un diario di valore immenso “Diario di una scrittrice” di V. Woolf, una testimonianza inestimabile e necessaria per noi lettori per tentare di entrare nel flusso dei pensieri e lasciarci travolgere dalle emozioni come accade con i diari di tanti altri scrittori come Kafka, Musil, o con l’epistolario di Leopardi e Flaubert.
Moresco ci conduce con eleganza nei meandri dei dubbi della mente di Virginia Woolf, facendoci assaporare ogni parola, ogni considerazione che la scrittrice fa e consegna al foglio, rosa da sentimenti contrastanti verso Joyce dopo la lettura del suo Ulysse.
L’articolo si protrae per due post ma vi assicuro che vale ben la pena di dedicare un po’ di tempo a leggere tutto e godere della meravigliosa scrittura sensibile della Woolf.
Personalmente Moresco mi ha molto invogliata a leggere questo diario, non per l’importanza dell’aspetto critico che ne potrebbe scaturire da parte della Woolf verso la scrittura di Joyce, come a prima vista può sembrare, quanto per entrare nella sincerità di espressione delle pieghe di ogni sentimento vissuto da questa immensa scrittrice.

Leggere qui… e poi continuare qui.

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La gioia dei libri in piazza
Flash mob in galleria a Milano!
(di Barbara – da Booksblog)
(continua…)

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lunedì, 12 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 7

Osservatorio LitBlog n. 7: settimana dal 5 all’11 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Fame di realtà
Troppa realtà nella fiction?
(di Maria Rosaria Minervini – da Finzioni)

Lo spunto tratto da questo post mi ha indotto a pensare a lungo e mi piacerebbe che diventasse stimolo anche per voi. Abbiamo davvero bisogno di raccontare disgrazie, morti, dolori, guerre, omicidi, malattie e altre brutture della vita nella letteratura? La scrittrice Jael McHenry si chiede se esista una vera necessità nella scrittura, in genere, di affrontare temi troppo realistici che spingano la sensibilità del lettore oltre misura.
Sembrerebbe quasi che l’intento sia spingere all’estremo punto di tensione l’emozione del lettore e così facendo conquistarlo più facilmente, coinvolgendolo nel turbinio di un’emotività fatta da un senso di empatia nei confronti degli eventi più forti della vita. Insomma giocare e vincere facile!
La scrittrice stessa si pone il quesito se sia rispettoso verso i lettori utilizzare tutto questo materiale o prenderne le distanze. L‘approfondimento di Maria Rosaria Minervini è interessante sia che si rivolga agli scrittori sia che lo faccia verso i lettori. Un po’ leggendo mi ha fatto tornare alla mente una certa critica quando scoppiò il “caso Gomorra” di Roberto Saviano. La letteratura ha il compito di essere fedele al reale o no? O forse piuttosto che essere fedele dovrebbe raccontare il reale dandone propria visione e ricongiungere quell’apparente dicotomia fra reale e ideale attraverso un suo specifico linguaggio?

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I nuovi stupidi
L’epoca della prevalenza dello stupido
(di Stefano Bartezzaghi – da Doppiozero)
(continua…)

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lunedì, 5 novembre 2012

Osservatorio LitBlog n. 6

Osservatorio LitBlog n. 6: settimana dal 29 ottobre al 4 novembre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Il canto di Grossman
(“Caduto fuori dal tempo” di David Grossman – da Viadellebelledonne)

Segnalo questo bel post anche perché mi sento di parte, non in quanto io sia parente di David Grossman ma perché lo ritengo, come moltissimi di voi, veramente uno dei più grandi scrittori dei nostri tempi. Ho avuto l’occasione di ascoltarlo a Roma anni fa, in una sala gremita di gente all’auditorium del Parco della Musica in occasione della fiera Libri Come.
Conversò con grande gentilezza e disponibilità e raccontò al pubblico incantato come lavorava ai suoi romanzi, facendo scorrere avanti agli occhi personaggi come la Miriam di Che tu sia per me il coltello, l’Aharon del Libro della grammatica interiore, la Nihli di Col corpo capisco e poi ci parlò di Uri, giovane soldato, protagonista del suo primo libro Il sorriso dell’agnello e dei suoi pensieri sulla guerra.
Uri era anche il nome di suo figlio, quel giovane soldato caduto nel conflitto Hezbollah- Israele in Libano nel 2006, di cui forse soltanto oggi, dopo dolore e sofferenza che non ci è dato neppure immaginare, David Grossman riesce a raccontare a tutti noi attraverso il suo romanzo Caduto fuori dal tempo. Nel bellissimo A un cerbiatto somiglia il mio amore il viaggio era quello di una madre alla ricerca del figlio, romanzo definito dallo stesso Grossman come il libro dell’ansia in cui si attende una notizia; in questo nuovo romanzo la voce poetica di Grossman si fa racconto polifonico di tanti padri che rivivono, in modi differenti ed altrettanto intensi, l’amore e il percorso doloroso della perdita di un figlio. Grossman afferma che solo lo scrivere gli consente di capire la vita, andare oltre quel congelamento che ci sovrasta nell’essere sopraffatti dal dolore immenso; spesso diciamo a noi stessi che non abbiamo le parole per descrivere quel dolore, ma noi, dice Grossman abbiamo assoluto bisogno delle parole, dobbiamo trovare le parole per riuscire ad uscire dalla generalizzazione di un dolore che non sappiamo raccontare nella sua nudità. Ecco la ragione di questo libro. Ed io penso che uno scrittore così abbia trovato le parole per ogni dolore che ci rappresenti in maniera così sensibile e profondamente vera da far sembrare il singolo dolore il dolore di tutti. Una chiave di condivisione per una salvezza comune.
Per chi volesse rivedere la bellissima intervista a “Che tempo che fa”, cliccate qui…

* * *

Per un’amica scrittrice
(“Uno è il tempo ma è di due verità” di Loredana Lipperini – da Lipperatura)
(continua…)

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lunedì, 29 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 5

Osservatorio LitBlog n. 5: settimana dal 22 al 28 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Come cambia l’arte del raccontare
(Jennifer Egan: dal quaderno a Twitter di Elena Stancanelli – da Minima et Moralia)

Questa settimana ho molto piacere di aprire il nostro osservatorio presentando una bellissima intervista fatta da Elena Stancanelli alla scrittrice americana Jennifer Egan, autrice del romanzo “Il tempo è un bastardo ?” traduzione italiana di “A visit fron the Goon Squad”, che le è valso il premio Pulitzer 2011 per la narrativa. Per chi non avesse letto questo romanzo altamente sperimentale nella lingua e nella struttura, leggere l’articolo rappresenterà sicuramente lo stimolo per farlo quanto prima.
Assolutamente originale nel dipanare storie come se fosse un collage di racconti e di più voci insieme, l’autrice dichiara di essersi ispirata alla stesura del romanzo partendo dalla integrale lettura della “Recherche” di Marcel Proust. Naturalmente con Proust affonda le mani nel tema del tempo, creando un ponte fra la grande letteratura dell’ottocento e del novecento e il modo postmoderno di fare arte : un’ibridazione con le nuove forme della tecnologia e della comunicazione.
Un intervallarsi di punti di vista che si spostano e uno snodarsi di storie come in un modernissimo Decameron, la storia si compone anche attraverso la scrittura di un capitolo intero in Power Point, frutto della costante attenzione della Egan per l’utilizzo delle nuove tecnologie nella scrittura e nella letteratura.
L’argomento ci interessa non poco, se n’è già parlato su Letteratitudine qui…

Dunque l’esperimento che a prima vista potrebbe apparirci estremo di questa autrice, e di cui si parla nel post che indico, è alquanto interessante. Sta sperimentando sulle pagine del New Yorker la stesura di un racconto attraverso l’uso di Twitter,- disponibile esclusivamente in e-book- sostenendo che la struttura intrinseca del mezzo sviluppatesi fra interazione pubblica e privata si presti perfettamente alla tematica dello spionaggio e al registro mentale dell’ambiguità in esso contenuto. Trovo particolarmente attuale la modalità che spinge a leggere strutture di scritture non sequenziali e lineari cronologicamente e chissà se autori come la Egan non abbiano davvero scoperto la chiave per rinnovare il nostro personale rapporto con la lettura e consacrare a lunga vita , sotto nuove forme, la letteratura. Per leggere una parte del racconto twittato andate qui.

Per l’articolo completo, andate qui…


* * *

Brevità e qualità
(“All’improvviso bussano alla porta” di Etgar Keret di Jacopo Mariani – Sul Romanzo)
(continua…)

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lunedì, 22 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 4

Osservatorio LitBlog n. 4: settimana dal 15 al 21 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

Il traduttore letterario negli Stati Uniti
(Il problema del tre per cento pubblicato da Giuseppe Zucco su Nazione Indiana)

Abbiamo discusso più volte su Letteratitudine dell’importante apporto alla letteratura, e alla conoscenza della cultura in genere, da parte dei traduttori, all’impegno e alla dedizione profusa da parte di questi professionisti preziosi e necessari. (Qui il link permanente).

Tengo molto a segnalarvi questo interessante contributo di Sivia Pareschi, traduttrice fra gli altri di Jonathan Franzen, Corman Mc Carthy, Don DeLillo e molti ancora. L’idea che abbiamo quando pensiamo all’America è di grande apertura verso la cultura e di rispetto di quei principi che sono alla base dell’idea comune di democrazia. Tuttavia l’apertura che questo paese riserva alla letteratura proveniente da altri paesi è molto scarsa: soltanto il 3% dei libri pubblicati nel paese è rappresentato da titoli stranieri tradotti. Mi sembra veramente poco, così come prima di leggere questo articolo mi sembrava relativamente bassa anche la percentuale riservata dall’Italia ai libri tradotti, percentuale che si aggira intorno al 20%. Una percentuale che fra l’altro da noi ha avuto un leggero calo, probabilmente per i costi maggiori da sostenere rispetto a libri italiani da pubblicare. L’articolo ci illustra quali possano essere le motivazioni di una scelta editoriale e ci sottolinea le differenze fra la politica di un paese e l’altro. Noi speriamo che questo prezioso lavoro dei traduttori sia sempre più valorizzato e coadiuvato da giuste politiche di sostegno istituzionali atte a promuovere ciò che di più bello esiste nella cultura: le diversità.

* * *

Non solo borse ?

(Louis Vuitton inaugura un salone letterario in boulevard Saint Germain: di Viviana Lisanti da Finzioni) (continua…)

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lunedì, 15 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 3

Osservatorio LitBlog n. 3: settimana dall’8 al 14 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La letteratura che ci libera
(Post di Davide Ecatti da Sul Romanzo)

E’ il potere della letteratura, è la forza dell’immaginazione che ci cattura e ci porta via, lontano dalla vita che altrimenti sarebbe una prigione di regole imposte. E’ la letteratura che fa spiccare il volo all’anima verso la libertà. E’ tutto questo, ed altro ancora, ciò che ci suggerisce questo post raccontandoci come i personaggi della letteratura possano diventare anelli di congiunzione fra noi e i mondi altri. Sancho Panza crea Don Chisciotte per poi seguirlo nelle sue scorribande e vivere in un mondo immensamente più colorito, è quanto nasce dalla penna del grandissimo scrittore ceco Franz Kafka con il racconto breve “La verità su Sancho Panza”.
Scopriremo leggendo l’interessante articolo di Ecatti che anche il D’Annunzio giovane scrisse un racconto dal titolo “ La morte di Sancho Panza” un povero cane ammalato in un’ambientazione fra fanciulle dell’alta società. Non è solo forza dell’immaginazione, suggestione semplice, credo che anche l’autore dell’articolo voglia suggerire qualcosa di più. Un’identificazione in alcuni paradigmi letterari che travalicano il tempo stesso della loro creazione per sollevarci da un quotidiano e renderci la dimensione più alta e sensibile della cosiddetta follia.

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Insolite bizzarrie delle case dei libri
(Tour tra le biblioteche più bizzarre del mondo di Barbara: da Booksblog)
(continua…)

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lunedì, 8 ottobre 2012

Osservatorio LitBlog n. 2

Osservatorio LitBlog n. 2: settimana dal 1° al 7 ottobre 2012

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

La stupidità degli scrittori
(post di Giacomo Sartori da Nazione Indiana)

La stupidità può far danni o può far bene alla scrittura?

Questa settimana per voi amici di Letteratitudine il primo post è insolito e a mio avviso da leggere sorridendo, cogliendone le sfumature provocatorie ed originali. Tuttavia proseguendo la lettura anche nei post di interventi dei lettori del blog, posso capire che a qualcuno non sia gradito del tutto. Parere personalissimo: mi sono molto divertita ed ho apprezzato soprattutto la caratterizzazione umana e colorita dei grandi e meno grandi scrittori, del passato e di oggi.
Pare che l’autore del post ritenga la troppa intelligenza un freno per la buona riuscita della letteratura, intelligenza artificiosa inverosimile e soffocante di ogni afflato letterario vivo e spontaneo. In un certo senso è anche prepotente l’intelligenza che piega e tende a voler sottomettere. Arrogante nella sua baldanza esibizionistica e fin troppo entusiastica di vita, impedisce all’umana stupidità di far volare in alto le parole.
“Dante era un bigotto pedantone con il dente avvelenato, Stendhal un presuntuoso sempliciotto, Flaubert un tetro maniaco depressivo, Baudelaire un irresponsabile sotto tutela, Cervantes un mezzo deficiente, Dostoevskij uno psicopatico, …” sono solo alcuni dei ritratti dell’autore del post dipinti con originale piglio provocatorio. A me hanno fatto amare ancora di più quell’idea di imperfezione ed incompiuta risposta che dovrebbe lasciare la letteratura. Tanto tanto lontana, soprattutto nei grandi scrittori, dall’esibita consapevolezza di stare a realizzare qualcosa di perfetto.

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Le parole del tempo e la letteratura. Gualberto Alvino. La parola verticale. Pizzuto, Consolo, Bufalino, con una prefazione di Pietro Trifone, Napoli, Loffredo, 2012
(post di Giuseppe Panella da La poesia e lo spirito) (continua…)

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lunedì, 1 ottobre 2012

OSSERVATORIO LIT-BLOG

Sono trascorsi sei anni dalla nascita di Letteratitudine. Un tempo piuttosto lungo, se relazionato alla velocità del web. Eppure siamo ancora qui, insieme a molti dei blog letterari nati ancora prima di questo… e ai tanti che, nel tempo, si sono aggiunti al gruppo. Vista nel suo insieme, la blogosfera letteraria italiana è un corpo unico. E ogni singolo blog rappresenta una cellula di questo grande organismo.
Ciò premesso, è da tempo che medito sulla possibilità di dedicare uno spazio di Letteratitudine ai blog letterari italiani. Del resto, sono tra coloro (be’, sarebbe paradossale il contrario) che credono che i blog letterari abbiano ancora tanto da dire… e da dare. Anche per questo ho aderito (e continuerò ad aderire) con tanto entusiasmo all’iniziativa K-Lit, il primo festival dei blog letterari ideato da Morgan Palmas di Sul Romanzo.

francesca-g-marone

Nasce, dunque, l’Osservatorio LitBlog di Letteratitudine. Una rubrica settimanale destinata a segnalare alcuni dei post pubblicati dai blog letterari italiani.

Non avendo la possibilità di occuparmene personalmente (essendo impegnato in tante altre iniziative), ho deciso di affidare questo spazio a Francesca G. Marone (letteratitudiniana di vecchia data). Francesca (nella foto accanto) darà un’occhiata ai vari blog e, settimana dopo settimana, segnalerà i post che l’hanno colpita di più. L’Osservatorio LitBlog sarà, dunque, uno spazio/segnalazione (non uno spazio/dibattito). E ci tengo a precisare sin da subito che i post segnalati non saranno i migliori della settimana , né i più importanti (lungi da noi immaginare qualcosa del genere)… ma semplicemente quelli che avranno incuriosito di più Francesca. Il tutto, con lo spirito di condivisione che ha caratterizzato Letteratitudine sin dall’inizio.

Ne approfitto per ringraziare di cuore tutti i blogger letterari italiani per il lavoro che svolgono quotidianamente.
A presto!

Massimo Maugeri

P.s. Dell’ Osservatorio LitBlog di Letteratitudine ne ha parlato la trasmissione culturale “Pagina3” di RadioRai3

Tutte le puntate di Osservatorio LitBlog, sono disponibili qui.

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(continua…)

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Letteratitudine: da oltre 15 anni al servizio dei Libri e della Lettura

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OMAGGIO A ZYGMUNT BAUMAN

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OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

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RATPUS va in scena ratpus

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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"TRINACRIA PARK" a Fahrenheit ...

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