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martedì, 31 agosto 2021

ORAZIO LABBATE con “Spirdu” (Italo Svevo) e “Gli States di Stephen King” (Perrone) in radio a LETTERATITUDINE

ORAZIO LABBATE con “Spirdu” (Italo Svevo) e “Gli States di Stephen King” (Perrone), ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie).

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia, postproduzione e consulenza musicale: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA QUI

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Ospite della puntata: lo scrittore Orazio Labbate.
Con Orazio Labbate discutiamo dei suoi due nuovi volumi: un romanzo e un saggio. Il romanzo si intitola “Spirdu” (ed è pubblicato da Italo Svevo edizioni), il saggio si intitola “Gli States di Stephen King” (ed è pubblicato da Perrone nella collana “Passaggi di Dogana”).

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La scheda del libro: Spirdu” di Orazio Labbate (Italo Svevo edizioni)

A Falconara, zona marittima di Butera, il giovane esorcista Jedediah Faluci spossessa i contadini indemoniati nell’ex macelleria del paese. Dall’altra parte del mondo, a Milton, in West Virginia, la detective Kathrine Pancamo dà la caccia a un sanguinario serial killer che semina terrore nelle chiese della contea. Due solitudini incolmabili, quelle di Jedediah e di Kathrine, due destini opposti e dolorosi che si incontreranno in una Sicilia dell’orrore per confrontarsi insieme con l’essenza del male e della paura.
Con Spirdu, Orazio Labbate porta a compimento un horror filosofico che si ispira alla metafisica di William T. Vollmann e alla “letteratura del disgusto” di Thomas Bernhard, dove italiano e siciliano si cesellano in una lingua mistica, feroce, fitta di neologismi ed ebbra di suoni.

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La scheda del libro: “Gli States di Stephen King” di Orazio Labbate (Perrone)

Il viaggio attraverso i mondi di Stephen King è declinato secondo una natura letteraria unitamente triplice. La prima natura si muove secondo il cammino indagatorio e malinconico, di storpiamento descrittivo, eseguito dalle norme narrative di La luce e il lutto di Gesualdo Bufalino. La seconda si sostanzia nella peregrinazione letteraria di matrice metafisica, che cova una tensione trasformativa del reale fino al demoniaco, avanzata da K. di Roberto Calasso. La terza, quindi l’ultima, si raccoglie per mezzo della brevità stilistica, acuminata, proposta dal flusso questionante sul bene e sul male, di Austerlitz di W. G. Sebald. Un viaggio, dunque, accudito da questa trinitaria ispirazione che vuole sovvertire (e intanto assentire) alle geografie orrorifiche delle opere più significative – secondo tali prospettive – del re dell’horror moderno. Un incubo filosofico, in definitiva, al di là dello spazio e del tempo, una demonologia della e nella scrittura.

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Orazio Labbate è nato a Mazzarino nel 1985, ma ha vissuto sin dall’infanzia a Butera. Definito dalla critica il fondatore del Gotico siciliano, ha pubblicato i romanzi Lo Scuru (Tunué,2014) e Suttaterra ( Tunué, 2017), la raccolta di racconti Stelle Ossee (LiberAria, 2017) e i due volumi Piccola enciclopedia dei mostri (24 Ore Cultura, 2016) e Atlante del mistero (Centauria, 2018). Suoi racconti, tradotti da Anne Milano Appel, sono apparsi sulle riviste letterarie statunitensi «PEN America», «Guernica» e «The Shoutflower».

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia, post produzione e consulenza musicale: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA QUI

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

mercoledì, 11 dicembre 2019

NADIA TERRANOVA con “Un’idea di infanzia” (Italo Svevo) “Omero è stato qui” (Bompiani) e altro ancora in radio a LETTERATITUDINE

NADIA TERRANOVA con “Un’idea di infanzia” (Italo Svevo) “Omero è stato qui” (Bompiani) e altro ancora, ospite del programma radiofonico Letteratitudine trasmesso su RADIO POLIS (la radio delle buone notizie)

In streaming e in podcast su RADIO POLIS

trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e postproduzione: Federico Marin

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PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Ospite della puntata: Nadia Terranova con cui abbiamo discusso dei tre suoi nuovi libri dedicati ai ragazzi (usciti tutti e tre nel 2019): “Un’idea di infanzia. Libri, bambini e altra letteratura” (Italo Svevo); “Omero è stato qui” (Bompiani) e “Lettera all’insegnante di mio figlio” di Abraham Lincoln (Einaudi ragazzi -  tradotto da Nadia Terranova ).

Come sta andando “Addio fantasmi” e cosa puoi raccontarci, a distanza di mesi, dell’esperienza della tua partecipazione al Premio Strega? Che relazione c’è (anche a livello di tuo personale approccio alla scrittura) tra lo scrivere un romanzo per adulti o scrivere un romanzo per ragazzi? Come nasce “Un’idea di infanzia. Libri, bambini e altra letteratura” (Italo Svevo)? Cosa puoi dirci sui suoi contenuti? Cosa puoi dirci sulla genesi di “Omero è stato qui” (Bompiani)? Come hai scelto le storie da narrare? Perché i miti sono così importanti per noi e per il nostro immaginario? Come commenteresti le illustrazioni di Vanna Vinci? Perché è importante far leggere ai ragazzi la “Lettera all’insegnante di mio figlio” di Abraham Lincoln? Cosa puoi dirci sulla tua esperienza di traduzione? Cosa consiglieresti a chi volesse cimentarsi con la scrittura di letteratura per ragazzi?

Questo e tanto altro abbiamo chiesto a Nadia Terranova nel corso della puntata.

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La scheda del libro: “Un’ idea di infanzia. Libri, bambini e altra letteratura” di Nadia Terranova (Italo Svevo)
Pinocchio, l’adolescenza, il male e le figure nei libri; Maurice Sendak e Suzy Lee, Vanna Vinci e Franco Matticchio: nel corso degli anni Nadia Terranova, tra le autrici più in vista delle nuove generazioni, ha fatto della letteratura per ragazzi l’oggetto principale della sua attenzione di critica, scrivendone periodicamente su «Il Foglio», «La Repubblica» e il supplemento culturale «Robinson». Ma, nel raccogliere venti di questi pezzi, il discorso finisce per andare oltre gli autori, i libri e le questioni affrontate di volta in volta, offrendoci una precisa idea di infanzia che va di pari passo a una altrettanto precisa idea di letteratura.

La scheda del libro: “Omero è stato qui” di Nadia Terranova (Bompiani – illustrazioni di Vanna Vinci)
Un’antologia che rende omaggio alle grandi raccolte del passato remoto e ne rinnova lo spirito avvicinandole ai giovani lettori di oggi.
È il lembo d’acqua che separa Messina e Reggio Calabria a unire le otto storie di questa raccolta. Scilla e Cariddi e la loro avversa fortuna, Dina e Clarenza che con coraggio hanno difeso Messina dall’attacco dei nemici, Ulisse ammaliato dalle Sirene, Cola Pesce in carne, ossa e squame: sono solo alcuni dei personaggi che da un passato lontano arrivano fino a noi, echi di racconti forse già sentiti, da custodire e raccontare ancora e ancora, perché non vengano dimenticati. L’omaggio di Nadia Terranova alla sua città, Messina, e al suo mare.

La scheda del libro: “Lettera all’insegnante di mio figlio” di Abraham Lincoln (Einaudi Ragazzi)
[Traduzione di Nadia Terranova - Illustrazioni di Giulia Rossi]
«Un appello alla “delicatezza”, che parla di amicizia. Un breve testo ricco di saggezza e spirito civico.» – Il Venerdì
Un gesto d’amore per il figlio e di fiducia verso il maestro. Un appello alla sincerità, alla sensibilità, alla gentilezza di ognuno nel guardare ai bambini come al bene più prezioso del futuro. Età di lettura: da 6 anni.

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Nadia Terranova è nata a Messina nel 1978 e vive a Roma. Ha pubblicato cinque libri per ragazzi tra cui Bruno il bambino che imparò a volare (Orecchio acerbo, 2012, illustrazioni di Ofra Amit, premio Napoli, premio Laura Orvieto), dedicato alla vita dello scrittore ebreo polacco Bruno Schulz, e Le nuvole per terra (Einaudi Ragazzi, 2015), un racconto di formazione sentimentale per preadolescenti e genitori. Ha esordito nel romanzo nel 2015 con Gli anni al contrario, storia d’amore di due ragazzi tra il 1977 e il 1989,  vincitore dei premi Bagutta Opera Prima, Brancati, Fiesole, Grotte della Gurfa. Collabora con diverse riviste. È tradotta in Francia, Spagna, Messico, Polonia e Lituania.Il suo nuovo romanzo, “Addio fantasmi” (Einaudi) è stato tra i cinque libri finalisti dell’edizione 2019 del premio Strega.
Con Nadia Terranova abbiamo discusso di tre libri dedicati ai ragazzi usciti tutti e tre nel 2019: “Un’idea di infanzia. Libri, bambini e altra letteratura” (Italo Svevo); “Omero è stato qui” (Bompiani) e  “Lettera all’insegnante di mio figlio” di Abraham Lincoln, tradotto da Nadia Terranova (Einaudi ragazzi).

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trasmissione curata e condotta da: Massimo Maugeri

regia e post produzione: Federico Marin

PER ASCOLTARE LA PUNTATA CLICCA SUL PULSANTE “AUDIO MP3″ (in basso), O CLICCA QUI

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Colonna sonora della puntata: “Ulisse” di Enrico Ruggeri; “Il canto delle sirene” di Francesco De Gregori; “Narcissus” di Alanis Morissette.

(continua…)

Pubblicato in LETTERATITUDINE RADIO (trasmissione radiofonica curata e condotta da Massimo Maugeri)   Commenti disabilitati

martedì, 5 novembre 2019

LA COSCIENZA DI ZENO di Italo Svevo (Leggerenza n. 12)

imagedi Gianni Bonina

Si potrebbe per La coscienza di Zeno ripetere il famoso incipit di Giovanni Macchia nel commento alla Recherche, definita «la grande opera di un malato». Come Proust, anche Italo Svevo appartiene infatti a quella temperie primonovecentesca che scopre la malattia come tema letterario assieme alla morte, al mito dell’adolescenza, alla memoria, al transeunte del tempo, all’introspezione psicologica. Sono questi tutti motivi presenti nel romanzo triestino che con l’Ulisse di Joyce e appunto Alla ricerca del tempo perduto ha introdotto il “monologo interiore” e nel caso dello scrittore irlandese (amico peraltro di Svevo) il “flusso di coscienza”, quali mezzi stilistici ed espressivi più aggiornati per portare l’uomo del nuovo secolo al superamento del realismo ottocentesco e porlo davanti a se stesso dove scoprirsi preda di un mal-aimé da indurlo al cupio dissolvi e all’amor fati, sull’orlo dell’abisso aperto dalla perdita dell’identità personale e dell’aderenza alla realtà e davanti ai mostri della Grande guerra e alle illecebre freudiane dell’inconscio.
E La coscienza di Zeno è certamente l’opera di un malato: immaginario, si crede il narratore autodiegetico e tuttavia reale negli effetti, non tanto corporali quanto psicologici, che conseguono a uno stato di déracinément. Nel 1923, quando il libro esce, Joyce ha pubblicato da un anno il suo capolavoro mentre Proust è giunto al quinto volume della Recherche: è il tempo pieno in cui l’autore europeo del nuovo credo lascia al narratore di esprimersi in prima persona come se fosse sdraiato sul lettino dello psico-analista, la figura di medico che la nuova scienza ha proposto come deputata a indagare il lato sconosciuto della mente umana, seguendo la lezione di Freud che invita il paziente a non osservare, com’è stato in passato, nessi di causalità e regole di autocontrollo ma a dare libero corso al flusso dei pensieri affidandosi al precetto della spontaneità. Lo stream of consciousness nasce dunque in medicina e arriva in letteratura, dove La coscienza di Zeno si costituisce come un diario autobiografico che lo psico-analista prescrive al cinquantasettenne Zeno Cosini quale terapia al suo “male oscuro” (forse la depressione, la nuova malattia del secolo), rivolgendogli la famosa frase «Scriva! Vedrà come riuscirà a vedersi intero». Non gli chiede espressamente di fare uno sforzo di memoria per recuperare i ricordi dell’adolescenza e metterli per iscritto in salvo – la scrittura servendo nel nuovo clima culturale proprio a salvaguardia della memoria -, ma soltanto di scrivere liberamente di sé: cosa che Zeno fa cominciando da una tara inopinata e a confessare i tanti tentativi di liberarsi del fumo che giudica non un vizio ma una malattia. (continua…)

Pubblicato in LEGGERENZA (a cura di Gianni Bonina)   Commenti disabilitati

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