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Archivio della Categoria 'GRAPHIC NOVEL E FUMETTI'

domenica, 30 ottobre 2016

LUCCA COMICS 2016: speciale n. 1 (i premiati 2016 sotto l’occhio del Maestro Frank Miller)

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È in corso l’edizione 2016 di Lucca Comics & Games (qui il programma – qui gli ospiti): dal 28 ottobre al 1 novembre.

È a Lucca, per conto di Letteratitudine, il nostro inviato Furio Detti che collabora con noi nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti(qui di seguito un contributo di Furio da Lucca).

* * *

LuccaComics 2016 in Pillole 01

Gran Guinigi: i premiati 2016, sotto l’occhio del Maestro Frank Miller

Lucca Comics 2016 - i premiati 2016, sotto l'occhio del Maestro Frank Miller

di Furio Detti

Il Gran Guinigi per la miglior Graphic Novel Va a Cyril Pedrosa per Gli Equinozi, BAO Publishing (2015), con la seguente motivazione: «Unisce mirabilmente emozione e tecnica in un racconto corale intenso, che non ha momenti di stanchezza. Dimostra una grande attenzione ai dettagli che concorrono alla fluidità della narrazione senza mai appesantirla, con un uso magistrale di colori e dialoghi.»

Il Gran Guinigi per la miglior Storia Breve va a Fabien Vehlmann e Denis Bodart, per Green Manor, sempre BAO Publishing (2015), motivato: «Dimostra una grande capacità di narrare delitti e misteri in una serie di racconti brevi mai scontati, con humour elegante e tratto grafico eccellente ed espressivo.»

Mentre la Miglior Serie è Sunny, di Taiyo Matsumoto, JPop (2010): «Sorprendente e raffinatissima serie di storie che entrano nel cuore: disegno innovativo ed elegantissimo dal respiro internazionale e ottima sceneggiatura, che affronta in modo toccante e delicato il dramma dell’infanzia abbandonata.»
Invece Alexandre Clérisse è stato incoronato Miglior Disegnatore: (continua…)

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venerdì, 28 ottobre 2016

THE PASSENGER

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Oggi comincia l’edizione 2016 di Lucca Comics & Games (qui il programma – qui gli ospiti): si svolgerà dal 28 ottobre al 1 novembre. Sarà a Lucca, per conto di Letteratitudine, il nostro inviato Furio Detti che intanto – nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” – firma una nuova recensione dedicata al lavoro di Carlo Carlei, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso: The Passenger“, graphic novel a sei mani, in uscita per Tunué per la collana Prospero’s Books.

* * *

Il passeggero scomodo di Carlei – Rizzo – Bonaccorso

The Passenger“: la lunga, paurosa corsa nella notte della mafia

di Furio Detti

Si pensa subito alle passate telestagioni de “La Piovra”, a quella narrazione sulla Mafia e sulla Sicilia diventata patrimonio collettivo, con le sue luci e le sue ombre (e anche i suoi cliché più o meno riusciti), a sfogliare l’ultima fatica di Carlo Carlei, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso: “The Passenger“, graphic novel a sei mani, in uscita per Tunué per la collana Prospero’s Books.

Non so dirvi perché, ma avrei proprio preferito un titolo siciliano, dialettale, per questo “cinema disegnato”, che affronta come facevano gli antichi cantastorie una storia pesante, aspra, impegnativa, viscerale e cruda, in modo comunque coinvolgente e, a tratti, anche scomodo, come avrò modo di accennare. Che so, ci sarebbe stato meglio un termine come: “U Passaggiu”, “lo strappo”. Invece il titolo è proprio da blockbuster. Che si tratti di cinema a fumetti è evidente non solo dall’intenzione di fare di questa storia un film, ma dalla presenza di un regista in veste di soggettista come Carlei (autore di film come Capitan Cosmo, Fluke, Romeo&Juliet), di uno sceneggiatore-giornalista, Rizzo (Ilaria Alpi. Il Prezzo della Verità), e delle matite di Bonaccorso (Pepppino Impastato, un giullare contro la Mafia, Que Viva el Che Guevara), i quali hanno in pratica regalato ai lettori uno storyboard “a fumetti”. Il taglio cinematografico traspare da ogni layout dell’opera – forse anche troppo, a volte.

“The Passenger” può essere un fumetto scomodo, e questo è il suo pregio migliore a mio parere. Scomodo non tanto perchè ci dice quello che ci ripetiamo da anni e anni – che la mafia è un modo di pensare, essere e di vivere più che una società criminale; che la mafia, oltre a essere la “montagna di merda” descritta da Impastato, è un potere nel potere, un magma che impregna le relazioni fra lo Stato l’Economia e le Istituzioni; che la mafia è stata storia di un’isola, la Sicilia, ma non soltanto “della Sicilia”, anzi è qualcosa di internazionale e locale insieme e per questo assai potente per il suo unire particolarismi e forze globali; no. Non è questa la scomodità di cui parlo. (continua…)

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sabato, 24 settembre 2016

LA CUCCIA DEL FILOSOFO

LA CUCCIA DEL FILOSOFO. Snoopy & Co. di Saverio Simonelli (Àncora)

di Massimo Maugeri

Vorrei dedicare questa nuova puntata della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” di Letteratitudine, a un libro che non è – in effetti – né una graphic novel né un fumetto, ma che offre un’ottima analisi saggistica su uno dei fumetti più popolari e amati di sempre: le strisce dei Peanuts create da Charles Schulz (1922- 2000). Stiamo parlando di un’opera a fumetti che, se da un lato riesce a farci sorridere di gusto, dall’altro spesse volte ci induce a riflettere su noi stessi e sulla nostra vita. Il libro in questione è stato scritto da Saverio Simonelli e si intitola “LA CUCCIA DEL FILOSOFO. Snoopy & Co.” (Àncora).
Ne parlo con Saverio nell’ambito di questa corposa intervista, che ci consente già di approfondire la nostra conoscenza di Schulz e della sua opera.

Risultati immagini per saverio simonelli-Caro Saverio, da dove nasce il tuo interesse per Schulz e per i suoi personaggi?
I fumetti di Schulz li ho letti fin da bambino ma all’epoca mi sembravano curiosamente troppo “intellettuali”. Ci sono però tornato da genitore riscoprendone il portentoso potenziale simbolico e surreale quando ho iniziato a leggere le strisce incentrate su Snoopy al mio primo figlio. Nell’occasione visitammo la mostra dedicata a proprio al bracchetto a Roma nel 2002 e da quel momento il legame non si è più sciolto

-Che tipo di prospettive hai scelto per raccontare Schulz e i Peanuts nell’ambito di questo libro?
Partendo da quelle strisce che tra il comico e il surreale mi sembrava aprissero come degli squarci nel nostro vissuto, ma sempre all’insegna di un’ironia, per così dire, di tipo romantico, nel senso che ogni cosa, ogni evocazione, ogni simbolo appare per quanto giusto e espressivo, minimo al cospetto del senso infinito che riesce a esprimere. Per questo mi è stato possibile parlare di un cane filosofo, un ossimoro perfetto, capace di citare la Bibbia a suo uso e consumo, ma di svelare parentele insospettabili con autori del calibro di Beckett, Kafka, Musil.

-Vorrei approfittarne per consentire ai nostri lettori di saperne qualcosa di più su Schulz e sulle sue creature di carta. Raccontaci qualcosa su Schulz…
Schulz era un uomo dalla grande capacità creativa abbinata però ad un forte senso di sfiducia nella possibilità di farsi pienamente apprezzare dal mondo circostante, sentito profondamente come entità estranea al limite dell’ostilità. Cresciuto in una famiglia che lo aveva educato ad un quasi ascetico minimalismo nelle scelte di vita – il padre era barbiere, la mamma morì di cancro prima che il giovane partisse per il servizio militare – ha sempre creduto molto nei propri mezzi ma nel costante timore che in fondo alla sua strada creativa fosse in agguato la delusione, l’incomprensione. Un sentimento che non l’ha abbandonato neanche negli anni del successo planetario. Questi lati opposti del suo carattere si rispecchiano perfettamente nelle due figure cardine del suo immaginario. Charlie Brown, bambino tenerissimo e di grande sensibilità, ma votato a continue sconfitte che pure non ledono mai del tutto il suo istinto a riprovare e Snoopy, il guascone, il cane artista, il vincente, il leader carismatico di quel mondo, capace di interpretare oltre cento personaggi senza alcun senso di frustrazione e rimanendo autenticamente cane appassionato di cibo e sonno.

-Proviamo a conoscerli un po’ meglio questi personaggi, partendo dal punto di vista da cui tu li hai osservati (e poi narrati nel libro). Cominciamo proprio da Snoopy. Cosa puoi dirci di lui? Nel libro c’è un capitolo intitolato “Snoopy, un teologo molto particolare”… (continua…)

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domenica, 11 settembre 2016

In Inverno le mie Mani Sapevano di Mandarino

Risultati immagini per In Inverno le mie Mani Sapevano di MandarinoLa nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti“è dedicata a In Inverno le mie Mani Sapevano di Mandarino di Sergio Gerasi (BAO Publishing, 2014)

* * *

Stralunarsi a Milano. Di mandarini, cerniere in testa e dolori quotidiani.

Recensione a Sergio GERASI, “In Inverno le mie Mani Sapevano di Mandarino”

di Furio Detti

Il fumetto di Gerasi è poetico e singolare, purtroppo non convince e non è per lo stralunato, la cifra più forte e di merito di questo fumetto che aspira a farsi graphic novel. È una sensazione fortissima di “deja vu” quella che ci coglie mentre fra pagina 66 e 79, sarà per la ripetizione – che non sembra aggiungere nulla alla storia – dell’attracco all’ennesima isola i cui abitanti mimano vizi e pochissime virtù umane; sarà per il ricorso a caricature rubate sin troppo all’immaginario pop (Berlusconi e il personaggio di Cetto LaQualunque a pag. 66 o l’Hitler dai baffetti poco più lunghi). Ripeto, solo impressioni, ma la storia concepita per intero da Gerasi si impantana di colpo, si arena, per restare in metafora, a metà libro, in un troppo compiaciuto affresco/grottesco che, appunto, non convince. C’è un inceppo narrativo e visuale forse dovuto all’impostazione ripetuta dell’opera, la critica al grottesco della normalità.
Ci si blocca e finisce il rapimento iniziato invece molto bene come una microepica di quotidiana alienzazione, quella del protagonista, Nani, alle prese con una cerniera sulla testa, un trattamento farmacologico per le allucinazioni e le …allucinazioni. (continua…)

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lunedì, 25 luglio 2016

IL RAPPORTO DI BRODECK

BRODECK-01_custodiaOKLa nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti“è dedicata al volume Il Rapporto di Brodeck. Libro 1/2 – L’Altro” di Manu Larcenet (Coconino press – Fandango)

* * *

Rapporto pesante

Recensione a Manu LARCENET, “Il Rapporto di Brodeck. Libro 1/2 L’Altro

di Furio Detti

Non conosciamo il romanzo di Philippe Claudel. Ci assumiamo quindi il rischio di una recensione “orba”, guercia. Forse, però, nel procedere possiamo rivendicare a parziale scusa la maggiore schiettezza che deriva dall’accostarsi a un’opera derivata senza il filtro dell’originale. Confidiamo che i fan di Claudel capiranno e ci auguriamo che possano trovare nuove fresche e inaspettate risonanze in questo commento alle chine di Manu LARCENET. Autore per cui abbiamo più di un debole… Se errori e dissonanze resteranno, ciò è di certo imputabile alla nostra ignoranza dell’opera in prosa, dovuta al solo contatto con la trasposizione effettuata dal fumettista.

Il Rapporto di Brodeck ci pare senza dubbio segnare un decisivo salto di qualità nell’opera di Emmanuel “Manu” Larcenet, autore pluripremiato e ormai miliare nel panorama d’Oltralpe. Tanto più che ogni dubbio in merito viene fugato da queste tavole. Larcenet, a partire da “Lo Scontro Quotidiano”, e ancor più con “Blast”, non è certo nuovo al racconto non autoconclusivo e alla serializzazione in più volumi. La scelta anche tipografica e di formato – orizzontale – de “Il Rapporto di Brodeck” si inserisce in questo filone con una forza comunque inedita. Non solo perché i paesaggi naturali spiccano, e quindi non solo per assecondare il soggetto; ma anche per la scelta, ci sembra, di segnare una faglia di discontinuità con la sua produzione precedente. La confezione con sovracoperta mostra una serietà accresciuta e la maturità di misurarsi anche nella stampa con un nuovo orizzonte espressivo, pienamente maturo. (continua…)

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lunedì, 25 luglio 2016

I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE

letteratura-e-musica

Nell’ambito del forum di Letteratitudine dedicato a “LETTERATURA E MUSICA“, e in collegamento con la rubrica Graphic Novel e Fumetti“, ci occupiamo della graphic novel “I giorni del vino e delle rose“, di Diego Bertelli e Silvia Rocchi. Musiche di Gianni Niccolai (Valigie Rosse, 2016)

* * *

Recensione di Claudio Morandini

FotoI giorni del vino e delle rose”, graphic novel appena pubblicata da Valigierosse, si presenta come un lieve un gioco di specchi che moltiplicano rimandi e suggestioni musicali, letterarie e visive. A dare il titolo al libro c’è un album dei Dream Syndicate del 1982 che si rifà a un film drammatico di Blake Edwards del 1962 con Jack Lemmon e Lee Remick (e le musiche di Henry Mancini, la cui canzone dal medesimo titolo si è meritata quell’anno l’Oscar ed è diventata uno standard jazz) il quale film si ispira a versi del poeta inglese Ernest Dowson (1867-1900), in particolare al celebre «They are not long, the days of wine and roses», a sua volta intriso di reminiscenze oraziane…

Ecco, il bel libro illustrato da Silvia Rocchi, scritto da Diego Bertelli e curato da Silvia Bellucci insegue questi legami, riallaccia questi rapporti: dapprima flirta con la memoria personale dei creatori, con la rievocazione delle sensazioni che l’album dei Dream Syndicate ha suscitato, gioca con la memoria, con le sottigliezze dell’amore; poi insegue la scoperta dell’importanza della musa malinconica di Dowson, e ascolta quest’ultimo discettare con amici nel suo salotto, lo osserva mentre dorme, pensa, beve, si tormenta, si consuma. Fedele al sottinteso sinestesico del titolo, mescola, senza forzare la mano, visione e tatto, olfatto e udito. Esplora i temi della memoria che riaffiora proprio quando la si credeva perduta, dello svanire del tutto, del precario conforto degli affetti, della bellezza, dell’amore sulla morte. (continua…)

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lunedì, 11 luglio 2016

PAPERI – PAPERUGO

http://www.shockdom-store.com/588-thickbox_default/paperi-vol1-paperugo.jpgLa nuova puntata della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti“è dedicata al volume  “Paperi – Paperugo”, Shockdom edizioni (2016) di Giulio e Marco RINCIONE.

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PAPERI – PAPERUGO: un cazzotto allo stomaco

Non sarà originale, ma nessun knock-out lo è | “PaperUgo” in Paperi, di Giulio e Marco Rincione

di Furio Detti

Non è originale, ripetiamo, la distopia disneyana. Non è originale il soliloquio metropolitano, non è originale il “Brutto Anatroccolo”, non è originale la violenza che si fa fumetto…
Ma “Paper Ugo” della serie “Paperi”, dei fratelli Rincione, è un cazzotto nello stomaco che ci piace comunque. Senza sconti. A partire dal colore e dal segno: una tavolozza impastata di effetti photoshop e colori, una resa a metà fra Dave McKean per i colori e Diavù (quello “de Kontrol” della fanzine romana Katzyvari) per le anatomie deformate e improbabili, ma con assai più finezze, stile e resa, che allontanano anni luce il lavoro dei Rincione da ogni velleità underground e per l’appunto fanzinara.
La Shockdom ci ha visto bene. Il testo è perfettamente integrato alla narrazione.

Posti belli. (Ci vuoi andare?)
No. (Perché?)
Perché la bellezza è una cosa triste.

La storia di Paper Ugo è una storia di solitudine e disperazione su cui inciampiamo sgradevolmente, baloon dopo baloon, da inquadratura a inquadratura: come quando si pesta una bella e sugnosa merda e – quel che è peggio – se ne sono accorti tutti nel momento meno opportuno. Ogni vignetta – colpo di regia l’occhiata sul tapis roulant del supermarket – è una piccola, ma dolorosa, scarrellata di squallore e miseria. Con dialoghi essenziali e decisamente ben dosati. Non è la violenza di un Chuck Palahniuk, è proprio minuscola e diversa, ma ugualmente brutta. Brutta da sentire e brutta da provare. La depressione raccontata senza filtri in 30 tavole tagliate al vivo.
Come le sofferenze di Paper Ugo, allampanato, vecchio, depresso. Non è roba da fumetto Disney. Non sarà originale, ma è un cazzotto dato proprio bene. (continua…)

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venerdì, 27 maggio 2016

ETNACOMICS 2016

Clicca per il programma

Nell’ambito della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumettidiamo spazio all’edizione 2016 di Etna Comics “Festival Internazionale del fumetto e della cultura pop” che si svolgerà al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania dal  2 Giugno al 5 Giugno 2016

***

IL PROGRAMMA

La sesta edizione di Etna Comics, “Festival Internazionale del fumetto e della cultura pop” si svolgerà al Centro Fieristico “Le Ciminiere” di Catania dal  2 Giugno al 5 Giugno 2016.

Tra gli ospiti di questa edizione: Zerocalcare, Ivo Milazzo, Silver, Alfredo Castelli, Massimo Lopez, Airly Momoko, Simone Bianchi, Claire Wendling, Naoyoshi Itani, Stefano Bonfanti, Cristina D’avena… e tanti altri ancora

La manifestazione, conosciuta come una dei più grandi Festival del Sud Italia, rappresenta ormai da cinque anni un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fumetti, cinema, cinema d’animazione, gioco e videogioco, ma anche musica, collezionismo, spettacolo, cultura tradizionale giapponese e tanto altro ancora, che arricchiscono il succoso programma dell’evento, rendendolo un’esperienza unica anche per i più fedeli habitué delle convention italiane di settore.

Sin dalla sua prima edizione, Etna Comics è diventato l’evento più visitato nella storia della struttura che la ospita e che si è dimostrata da subito un’ottima location proprio per la sua facile fruibilità e raggiungibilità.

Quello di veder realizzata una convention sul fumetto era un desiderio che già da tempo animava gli appassionati etnei giovani e meno giovani. Richiesta che rimase latente fino alla decisione di puntarvi da parte della Medea, società leader nell’organizzazione di eventi congressuali e culturali. Da qui ha avuto inizio un processo lavorativo attento e costante che nel 2011 ha portato alla realizzazione dell’esplosiva prima edizione, nella quale Etna Comics si è imposta come una della più performanti manifestazioni d’Italia con ben 25.000 presenze.

Il 2012 ha rappresentato l’anno della conferma, portando le visite totali oltre il tetto delle 35.000 persone, mentrela terza edizione è stata quella della definitiva consacrazione. Ancora una volta infatti il pubblico non ha tradito le aspettative, facendo registrare nel giugno del 2013 la quota record di 43.000 visitatori ed a seguire, 2014, ben 50.000 presenze e 2015 con 60.000!

Tra questi poi, ed è il dato che impreziosisce maggiormente la kermesse, si sono registrati visitatori provenienti da Spagna, Germania, Inghilterra, Austria, Francia e Malta. La città di Catania è una cornice perfetta e giugno è un periodo ideale per visitarla.

IL FESTIVAL

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lunedì, 4 aprile 2016

OMAGGIO A GALLIENO FERRI

Nell’ambito della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti” ricordiamo uno dei grandi Maestri del fumetto italiano: Gallieno Ferri, che si è spento a Genova il 2 aprile 2016

***

Gallieno Ferri, morto il 2 aprile 2016 a Genova, era nato nel capoluogo ligure il 21 marzo del 1929. Grande fumettista italiano, padre “grafico” del mitico personaggio Zagor della Bonelli, lascia un’importante eredità da gestire nell’ambito del fumetto italiano.

Dopo aver esercitato la professione di geometra, Ferri iniziò la sua carriera come disegnatore creando per l’editore Giovanni De Leo Il fantasma verde e Piuma Rossa, firmandosi con lo pseudonimo di Fergal.
Dal 1949, disegnò personalmente la prima serie di Maskar, successivamente iniziò a lavorare con il giornale a fumetti Il Vittorioso e cominciò a illustrare per il mercato francese le avventure dell’indiano Tom-Tom e della giubba rossa Thunder Jack.
Nel 1961 diede vita, insieme a Sergio Bonelli (che, nella fattispecie, scelse di usare lo pseudonimo di Guido Nolitta), a Zagor, che diventerà uno dei personaggi di spicco della Sergio Bonelli Editore e su cui lavorerà ininterrottamente fino al momento della morte, disegnando anche tutte le copertine. Ferri contribuì anche alla sceneggiatura di alcuni dei primi episodi del personaggio. Nello stesso anno realizzò anche, su testi di Gian Luigi Bonelli, due episodi della serie Giubbe Rosse. Nel 1975, sempre su testi di Nolitta, disegnò la prima storia di Mister No (di cui realizzò anche le prime centoquindici copertine). Firmò inoltre i disegni delle copertine degli speciali numero 9 e 10 del Comandante Mark e quella dell’albetto allegato allo speciale numero 9.
Nel 2009, a Roma, gli fu assegnato il premio Romics d’Oro. Il 16 febbraio 2016 le impronte delle sue mani entrarono a far parte della “Walk of Fame ” di Lucca Comics.
Con oltre ventimila tavole realizzate per Zagor, Ferri è il disegnatore che ha disegnato più pagine per un singolo personaggio nella storia della Sergio Bonelli Editore.

Qui di seguito, pubblichiamo un video con una breve intervista del 2007 a Gallieno Ferri.

A fine post, un video con Ferri intento a disegnare Zagor.

Dal sito della Bonelli, riprendiamo il post intitolato: “Addio, Maestro Ferri!”. Lo pubblichiamo qui di seguito.

* * *

(continua…)

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giovedì, 3 dicembre 2015

SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2015

LO SPECIALE DI LETTERATITUDINE DEDICATO A LUCCA COMICS & GAMES 2015

Nell’ambito della rubrica Graphic Novel e Fumetti di Letteratitudine, avevamo segnalato l’inizio di LUCCA COMICS & GAMES 2015. La manifestazione (il titolo di quest’anno è  stato “…Sì, viaggiare“) si è svolta nelle seguenti date: il Festival: 29 ottobre – 1 novembre; le mostre di Palazzo Ducale: 17 ottobre – 1 novembre.

Come già evidenziato in precedenza, a Lucca è stato presente il nostro inviato Furio Detti. Quello che segue è il primo di una serie di contributi (gli altri saranno “spalmati” nelle prossime settimane) incentrati – appunto – su uno dei più grandi eventi internazionali dedicati al fumetto.

Massimo Maugeri

* * *

LUCCA COMICS FA “CAPPOTTO”

L’edizione “retrò-steampunk” della kermesse lucchese dedicata a Fumetto, giochi e illustrazione d’autore sbanca alle presenze, nonostante il tetto dei biglietti e invade la città

a cura di Furio Detti

QUATTROCENTO… MILA. Una carica più che spartana, epica, quella del pubblico nei quattro giorni di Lucca Comics&Games – dal 29 ottobre al 1° novembre scorso – distribuitasi negli oltre 75mila metri quadri dedicati alla manifestazione, che si è ulteriormente espansa nel centro storico, “conquistando” con la sua truppa colorata e gioiosa aree prima sconosciute come Piazzale Verdi, Piazza Bernardini, quasi mezza cinta muraria – con lo spostamento del Palco Cosplay dal baluardo San Paolino al baluardo San Donato e lo spostamento dell’area dei re-enacters dell’Umbrella Corporation fino al baluardo Santa Croce. Oltre alla passeggiata sulle Mura, invasa anche e soprattutto da chi non aveva acquistato i biglietti o era rimasto escluso dal tetto degli 80mila posti al giorno, il pubblico pagante si è sparpagliato per il centro e ha raggiunto la cifra di 220mila biglietti, con la punta nel giorno di Sabato 31 ottobre, in cui i padiglioni, quasi una trentina di aree, sono rimasti aperti fino alle 21:00 per l’occasione dell’Halloween Party. Da notare che già nei primi due giorni, feriali, di giovedì e venerdì si erano già raggiunte le 82mila presenze. Un successo più che meritato che riconferma Lucca come realtà di punta in Europa e secondo appuntamento internazionale dedicato all’universo della fantasia disegnata e dell’arte grafica e ludica.

«Sì, viaggiare…» è il motto, o payoff, dal percorso aperto del Festival edizione 2015 con il tradizionale taglio del nastro a Palazzo Mansi. Secondo le parole degli organizzatori: «La manifestazione che la città toscana dedica ogni anno al fumetto, al gioco da tavolo e al videogioco, all’illustrazione, alla letteratura del fantastico, alle icone di cinema e serie tv, alla musica e al cosplay, si è trasformata negli ultimi anni in una vera e propria agenzia di viaggi. Sono i viaggi verso i mondi del possibile e dell’impossibile che il pubblico di Lucca Comics & Games non esita a prenotare e poi intraprendere.», un vero e proprio crossmedia show per l’edizione che precede di un anno il “Giubileo” di 50 anni di Comics a Lucca. Nel 2014, i visitatori da biglietteria sono stati 255.000, con punte anch’esse vicine ai 400mila.

Ha fatto riscontro all’evento non solo l’attenzione delle principali edizioni dei giornali e dei telegiornali, ma anche la presenza di numerosi giornalisti internazionali – uno fra i tanti, Nick Vivarelli, inviato di “Variety” (il più autorevole periodico sul mondo dello spettacolo) che ha definito Lucca Comics & Games «Un vero evento fantastico senza eguali, ambientato in una città bellissima». Per la stampa nazionale Radio2 Rai ha allestito diverse postazioni per seguire l’evento, e ha portato “I Sociopatici” – Andrea Delogu, Francesco Taddeucci e il comico Saverio Raimondo – a commentare i Comics in salsa social, con un occhio ai commenti web e ai tweet del pubblico.

Cinque le sezioni che hanno intrattenuto lucchesi e forestieri: Comics, Games, Junior, Music&Cosplay e Movie. Gli appuntamenti non sono comunque conclusi con la domenica del 1° novembre, poiché la mostra di palazzo Mansi resterà aperta fino al 28 novembre prossimo. In particolare Lucca Junior festeggia i 10 anni di attività e l’evento è stato festeggiato con tanto di torta. Gli invitati? I bambini, naturalmente!

Ugualmente è cresciuta la “Hall of Fame” lucchese: come a Hollywood si lasciano le “impronte” sul cemento; l’idea è stata di Chiara e Paolo Sebastiani della Sebastiani&Sebastiani Sas, e quest’anno si sono sporcati le mani: Mamoru Oshii, Alfredo Castelli, James O’Barr, Tanino Liberatore, Joe Dever, Steven Moffat e Jamie Mathieson, e Milo Manara (foto); le loro impronte si aggiungono a quelle di Ciruelo, Gipi, Katsura, Silver e Ortolani. Le impronte andranno a pavimentare una via da definirsi in città.

Movie

(continua…)

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lunedì, 26 ottobre 2015

LUCCA COMICS & GAMES 2015

Nell’ambito della rubrica Graphic Novel e Fumetti di Letteratitudine, segnaliamo l’imminente inizio di LUCCA COMICS & GAMES 2015. Il titolo di quest’anno è “…Sì, viaggiare” e le date di riferimento sono le seguenti: il Festival: 29 ottobre – 1 novembre; le mostre di Palazzo Ducale: 17 ottobre – 1 novembre.

A Lucca sarà presente il nostro inviato, Furio Detti. Nelle settimane e nei mesi successivi all’evento pubblicheremo dei contributi (interviste, recensioni, ecc.) legate, appunto, al Lucca Comics & Games 2015.

Massimo Maugeri

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LUCCA COMICS & GAMES 2015

“…Sì, viaggiare!”
Il Festival: 29 ottobre – 1 novembre
Le mostre di Palazzo Ducale: 17 ottobre – 1 novembre

NewsProgrammaOspiti -Mostre

(continua…)

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lunedì, 20 luglio 2015

DORORON ENMA-KUN di Go Nagai

Un classico del manga: DORORON ENMA-KUN di Go Nagai

La nuova puntata della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” di Letteratitudine è dedicata a un classico del manga firmato da Go Nagai, il creatore – tra gli altri – di Goldrake e Devilman: Dororon Enma-Kun.

* * *

di Furio Detti

Un classico Go Nagai, dopo 41 anni in Italia con la Hikari Edizioni

Nudo e goliardia: l’orrore di Enma-Kun

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Trattiamo tutto questo con la stessa ironia con cui si leggerebbe Go Nagai:

«Dororon Enma-Kun è un Halloween per allupati!»

Frase forte? Derisoria? Ingenerosa?

Forse sì, se consideriamo che questa “Edizione Integrale” rappresenta l’esaudirsi di un sogno per il fandom italiano del papà di Mazinga Z, del Grande Mazinga, di Jeeg Robot d’Acciaio, di Devilman e di altre creature fantastiche, ormai archetipo visivo del Giappone.

Forse sì, se riconosciamo agli editor Cinzia Gianfelice, Valentino Sergi e al traduttore Francesco Nicodemo, e alla torinese Hikari Edizioni il merito di aver scommesso su un titolo non popolare o quasi ignoto in Italia, per quanto di padre tanto illustre, e per aver confezionato un prodotto editoriale che non può mancare sullo scaffale di ogni appassionato di manga (e non solo del ‘Gonagaista’ spinto…).

Dororon Enma-Kun, 550 pagine, della Hikari Edizioni, 2013 Torino è qualcosa che rispetto al nostro esordio potrebbe anche farci dire…

Forse no, se decidiamo di abbandonarci al libero gioco con cui Go Nagai ci trasporta in una realtà alternativa tanto strampalata quanto goliardica. Siamo del resto lontani dalle toccanti e partecipate ricostruzioni folkloristiche di Shigeru Mizuki, e ancor di più dal serio e disturbante immaginario di Hideshi Hino o di Daisuke Igarashi, non solo per questioni cronologiche – l’opera originale di Go Nagai è del 1973 – ma soprattutto perché proprio negli anni Settanta, lo stesso Nagai ha introdotto per primo l’erotismo nei fumetti per ragazzi, scombinando le carte in tavola. Graficamente, certo, “si sente” che da queste tavole alla realtà visiva odierna sono passati 42 anni; anche guardando all’evoluzione stilistica del maestro; tuttavia sono proprio questo approccio boccaccesco e irriverente e anche alcune acerbità grafico-compositive la cifra caratteristica dell’opera. (continua…)

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sabato, 30 maggio 2015

GRAPHIC NOVEL SUL PITTORE LIGABUE

LIGABUE – IL RUGGITO

La nuova puntata della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” di Letteratitudine è dedicata a “Ligabue – Il ruggito“, graphic novel incentrata sulla figura e sulla vita del pittore Antonio Ligabue (1899-1965), firmata da Nazareno Giusti e pubblicata da Hazard edizioni (tutte le puntate di “Graphic Novel e Fumetti” sono disponibili qui).

Ne approfittiamo per segnalare i due seguenti eventi che si terranno la prossima settimana:
- il 4 giugno, a Torino, presso la Galleria “Rizomi. Art Brut” (in via Andrea Massena 53/B) di Nicola Mazzeo e Caterina Nizzoli, si terrà l’inaugurazione della mostra delle tavole originali della graphic novel “Ligabue. Il ruggito”, oltre ad alcuni disegni editi
e inediti sempre dedicati all’artista naïf.
- il 5 giugno, a Costigliole Saluzzo (Cuneo), presso il Centro Michele Berra per l’Arte del ‘900, nel Palazzo Sarriod de La Tour che ospita la mostra “Antonio Ligabue e i candidi visionari”, sarà presentato il volume “Ligabue. Il ruggito”. Seguirà la proiezione del documentario “Antonio Ligabue, l’uomo” di Ezio Aldoni, prodotto dallo studio Digit e dalla Casa Museo Ligabue (Gualtieri RE) di Giuseppe Caleffi.

Qui di seguito, Nazareno Giusti racconta la sua graphic novel. Un’anticipazione delle tavole sono disponibili qui (approfondimenti ulteriori, su Avvenire).

* * *

“A me faranno un film quando sarò morto,
a me faranno una grande mostra a Parigi,
a me faranno un monumento,
perché me sono un grande artista, avete capito?”

di Nazareno Giusti

Quando dico che io, Antonio Ligabue, l’ho conosciuto davvero, nessuno mi crede. Eppure è così. L’ho incontrato mentre passeggiavo sulle rive del Grande Fiume in compagnia di Giovannino Guareschi, il protagonista del mio precedente lavoro (“Non muoio neanche se mi ammazzano” Hazard, Milano, 2012).
Stava calando la sera e il cielo diventava una sciarada di colori. Gli stessi, brillanti, bellissimi, psichedelici dei quadri di quello che è divenuto poi, indubbiamente, il più famoso pittore del Novecento italiano.
Se Antonio Ligabue continua ad affascinare, anzi, a stregare oltre che con le sue opere, con la sua vita (fatta di stramberie), è perché è stato veramente un Artista, nel senso più autentico del termine. Lui lo sapeva, non aveva dubbi, non ne aveva mai avuti.
E così quando ho letto la frase che apre queste mie poche righe, solo dopo che, nel 2011, avevo finito di realizzare il fumetto che è poi uscito con il titolo “Ligabue. Il ruggito” (sempre per i tipi di  Hazard), mi sono commosso. (continua…)

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sabato, 24 gennaio 2015

DIABOLUS IN MATITA

DIABOLUS IN MATITA

Prosegue l’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“. Pubblichiamo il terzo contributo del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

* * *

Diabolus in Matita: con i Perkeros nel lato oscuro del sound

J.P. Ahonen e K. Alare e il loro fumetto sulla scena metal finlandese

« – Ho visto la parte oscura della musica.

- Alvin and the Chipmunks?»

Kervinen e Aydin, personaggi di “Perkeros”.

«Intanto, un fumetto che cita Nietzsche è sempre un capolavoro!»

di Furio Detti

Permettetemi di presentarvi, scherzando e molto, autocitandomi, di presentarvi Perkeros, romanzo grafico di J. P. Ahonen e K. P. Alare dedicato al metal finnico, e più a largo respiro, alla potenza della musica e del suono. Potente è l’onda di Perkeros, e personalmente sono rimasto entusiasta e affascinato dallo squisito stile grafico e design dei personaggi di Ahonen e dalla storia degli autori, ambedue, avvincente e sapientemente costruita, colpi di scena compresi (anzi, soprattutto quelli!).

Probabilmente rischia di essere settoriale, ma credo che Perkeros possa piacere anche ai non-metallari, a tutti quelli che si appassionino a storie intense, estreme e – nonostante questo – ricche di spirito, umorismo e bellezza. Mi preme da subito far notare come sia di per sé estremamente difficile rendere il miracolo della musica, i suoi infiniti “colori” con un’opera grafica, tanto che in passato ho premiato per ritmo e resa autori come Tony Sandoval. Oggi, per la medesima ragione, sono a consigliarvi di cuore e a pieno titolo “Perkeros” e la stravolgente scena di Tampere, città finnica, e del suo “Klubi”, vero locale per cultori del rock-metal, attraversati dalle onde tenebrose dei rockers e da presenze ancora più “carnali” e tangibili, oltre che letali. Non sono state solo le splash-page di apertura (pagg. 3-7) e del seguito (34-35, 52-53, e le splendide 122-127) a convincermi del valore di “Perkeros”, parlando di musica disegnata; ma hanno contato anche la solidità dei personaggi, la profondità delle loro relazioni, giocata – ripeto – sempre sull’onda di una salutare ironia, il congegno di una storia che procede serrata senza sbavature, l’originalità di alcuni elementi “storici” e la plasticità delle situazioni e dei dialoghi, incluso un finale quasi-chiuso (o un pochino aperto che non guasta).

(continua…)

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lunedì, 22 dicembre 2014

IL GOLEM NELLA RETE – Intervista a Maurizio Rosenzweig

maurizio-rosenzweigIL GOLEM NELLA RETE

Continua l’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“. Pubblichiamo il secondo contributo del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

* * *

Intervista a Maurizio Rosenzweig: da Zigo Stella a Dampyr con qualche anticipo sul futuro

“Perché tutti gli autori quando disegnano cose che gli piacciono sembrano bravissimi.” (Rosenzweig)

* * *

di Furio Detti

Ha appena presentato all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, insieme con Paolo Interdonato, Paolo Bacilieri e Marco Corona, la raccolta dedicata a Robert Crumb, ospite d’onore di questa edizione di Lucca Comics&Games 2014. È Maurizio Rosenzweig, autore di punta del fumetto underground italiano, grafico pubblicitario, visionario forte e segno duro del panorama nostrano che ci concede una lunga e rilassante intervista, per Letteratitudine, sul suo passato e sul suo futuro prossimo venturo.

-Sei un autore presente da anni sulla scena comics, vorremmo conoscere i progetti che hai appena concluso e le storie che stai per cominciare…

Sto lavorando per Bonelli, alla testata “Dampyr”, una storia doppia che uscirà il prossimo maggio-giugno. Questo era un tipo di lavoro di cui sentivo la necessità, perché dopo tanti anni di autoproduzione – soprattutto “Zigo Stella”, fumetto in cui mi potevo muovere liberamente – sono entrato in quella fase di “necessità assoluta” di imparare cose nuove. Perché tutti gli autori quando disegnano cose che gli piacciono sembrano bravissimi, ma la vera sfida è forzarsi a fare quello che non hai mai pensato di fare, il lato duro del mestiere: per me adesso questo significa lavorare dentro una casa editrice che ha criteri ben precisi, come appunto Bonelli, che considero come una scuola enorme in cui c’è tutto da imparare. E anche perché lavorare con Boselli [Mauro Boselli, sceneggiatore della scuderia Bonelli NdR], a cui ho chiesto di fare tutte le correzioni che gli passassero per la testa, è assolutamente una lezione costante di disegno. Ciò è quel qualcosa che cercavo: avevo bisogno di questo per evolvere.

-Proprio poco fa parlavi di Bonelli come di una casa dalle regole di ferro… Ma se tu potessi decidere da solo le regole, le gabbie in cui dovrebbe muoversi un fumettista; se alla Bonelli ti dicessero: “Maurizio, le regole del gioco le detti tu per un mese!”, che cosa avresti in mente?

Mah… no, non imporrei nulla, perché da quando collaboro con la Bonelli mi sembrano tutti così bravi, in un lavoro difficilissimo e lunghissimo: un anno intero su un albo, perciò assolutamente rispetterei tutto quello che in Bonelli si fa e si ottiene dal proprio mestiere. Poi il bello è che ci siano autori Bonelli così rigorosi e disciplinati e autori come Bacilieri e Crumb. Imporre regole farebbe “perdere il valore dell’esclusività di certe influenze” per citare Carver, che parlava appunto di Crumb.

-Parlando di “influenze” quali sono quelle che ora senti particolarmente o alle quali sei particolarmente debitore, riconoscente?

Gli autori che mi hanno più sconvolto sono Crumb e Corben e anche uno di cui secondo me oggi si parla pochissimo: John Romita Sr. Tutti parlano benissimo del figlio (assolutamente bravo!), ma il padre era un disegnatore eccezionale, Alex Toth (DC Comics) e Gil Kane che nei fumetti Marvel usava le diagonali come nessuno sapeva fare: sicuramente ricorderete le sue tavole per la dinamica inconfondibile.

-Parlando di “dinamica” non la tralasci neanche tu se pensiamo al tuo recente lavoro a più mani con Gischler e Dinisio, “Clown Fatale”. Non hai abbandonato questo amore per il moto e la tavola bella “piena”.

(continua…)

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giovedì, 4 dicembre 2014

KABUL DISCO di Nicolas Wild

Sull’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“, pubblichiamo il primo di alcuni contributi del nostro inviato a Lucca, Furio Detti. Quello che leggerete di seguito, è dedicato a Kabul Disco. Come non sono stato sequestrato in Afganistan (001 Edizioni) di Nicolas Wild.

* * *

KABUL DISCO di Nicolas Wild

di Furio Detti

Gli manca l’aspra immediatezza di Joe Sacco, ma sa raccontare un aspetto inedito che latitava dal fumetto “impegnato”: il punto di vista interno a una ONG, diventata rapidamente agenzia media privata internazionale a Kabul. Naturalmente francese (alsaziano), Nicolas Wild in “Kabul Disco” Come non sono stato rapito in Afganistan ha una leggerezza tutta sua che lo rende piuttosto apprezzabile, come “non-rapito” assolutamente non illustre. Peccato per il claim, che fa un po’ troppo film ironico-demenziale anni ‘90 e che appartiene veramente alla versione originale del fumetto, ma la storia è proprio quella di un timido fumettista pericolosamente naif, finito quasi per scommessa al cuore di una delle più grandi guerre ininterrotte del Medio Oriente, cosa che lo avvicina al Guy Delisle di “Jerusalem”, “Shenzen”, “Pyongyang” e “Burma Chronicles”, ma solo un po’, sia chiaro.

La storia è, confronti illustri a parte, il discreto premio di queste 160 pagine più bonus fotografico, nell’edizione italiana della 001 Edizioni e proprio da questa ci piacerebbe partire per imbastire un consiglio di lettura, insieme con qualche riflessione agrodolce sul tema. I testi e i disegni di Wild raccontano un periodo di circa cinque mesi in Afganistan, fra il gennaio e il luglio 2005, in cui Wild lavora con alcuni compagni di una media company privata nata da una ONG incaricata della formazione giornalistica in loco. La missione è quella di fornire all’inizio materiale umanitario, propagandistico e informativo per la rinascita politica e sociale dell’Afganistan ex-Talebano. Purtroppo, a dispetto delle le sue originarie intenzioni e aspettative, Wild scoprirà di essere coinvolto in un’operazione di propaganda militare e mediatica da parte del governo afgano in combutta con le forze statunitensi, non proprio benvolute nell’area. Questo scatenerà alcuni malumori anche da parte del suo più spartano e rustico compagno di matita Tristan (presumiamo i nomi siano di comodo…). La storia culmina con le vicissitudini del gruppo di creativi e operatori dell’agenzia alle prese con l’instabilità di un paese ancora sull’orlo della guerra civile, fra rapimenti di amiche e operatrici di altre ONG e uccisioni di testimoni scomodi dei traffici di oppio, fra malintesi culturali e approcci a una differente umanità. Il punto di vista privilegiato e mai invadente di Wild non solo frutta l’iniziale serie di fumetti educativi per analfabeti, ma anche una narrazione fatta di momenti quotidiani e incontri inconsueti per le vie di Kabul, Herat, Jalalabad. Una vivida descrizione della vita “sospesa” di chi, da occidentale, opera in uno scenario tanto complesso e drammatico e soprattutto uno sguardo sull’esistenza normalmente precaria di un popolo che vive una guerra civile ininterrotta da decenni. Ristoranti in cui si cerca una Parigi lontana, ma si entra come a un posto di blocco, dopo la perquisizione col metal detector, trasbordi in silenzio e apprensione dentro minivan anonimi, coprifuoco e segregazione per ragioni di sicurezza nelle enclaves che ospitano gli stranieri, guardie armate che ti ricaricano la stufa di benzina e ti vegliano in caso di allerta, e last but not least bambine di cinque anni che vendono sigarette a fumettisti contro il lavoro minorile. Se si aggiungono delle digressioni tanto intelligenti quanto agili di storia e politica afgana, sempre recepite come segnali di fondo di un brutto gioco più vasto e incontrollabile, si ha una buona idea delle emozioni che si raccolgono sfogliando Kabul Disco.

(continua…)

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sabato, 19 luglio 2014

L’ISOLA – graphic novel di Fabio Visintin

Nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“, pubblichiamo la prefazione – firmata da Laura Scarpa – de “L’isola” (round midnight edizioni): graphic novel di Fabio Visintin liberamente ispirato a La Tempesta di William Shakespeare.

Visintin è autore, illustratore e cartoonist. Lavora con i più importanti editori in Italia e all’estero ed è il principale copertinista della collana “Le farfalle” edita da Marsilio.

Di seguito la scheda e la prefazione.
Massimo Maugeri

* * *

La scheda
Jan Kott nel suo saggio su Shakespeare descrive così il momento in cui maturò la stesura del dramma: «Il mondo contemporaneo era ripugnante, quello futuro si delineava a tinte ancor più fosche. I grandi sogni di felicità degli umanisti non solo non si erano avverati, ma si erano rivelati pura fantasia. Rimanevano l’amara coscienza delle illusioni perdute.
Il nuovo dominio del denaro rendeva ancora più crudele l’antico dominio feudale. La realtà erano la guerra, la fame, le epidemie, il terrore instaurato dai sovrani e il terrore instaurato dalla chiesa. In Inghilterra regnava crudelmente Elisabetta, l’Italia era stata ceduta agli Spagnoli, Giordano Bruno, consegnato all’inquisizione era stato bruciato a Campo dei Fiori».
La storia che leggerete non è una trasposizione letterale del testo, ma piuttosto una sua lettura critica, non ne riporta la vicenda, molti personaggi sono assenti, ma credo che lo spirito della rappresentazione Shakespeariana e le sue tematiche siano molto fedeli anche nella diversità della rappresentazione.
Il Teatro non può cambiare il mondo. Figurarsi il mio fumetto.

* * *

L’isola
dalla prefazione di Laura Scarpa (continua…)

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lunedì, 3 febbraio 2014

VIOLA GIRAMONDO, di Teresa Radice e Stefano Turconi

VIOLA GIRAMONDO, Teresa Radice – Stefano Turconi

La nuova puntata della rubrica GRAPHIC NOVEL E FUMETTI è dedicata al volume “Viola Giramondo” di Teresa Radice – Stefano Turconi (edito da Tunué). Ecco, di seguito, la recensione del nostro Furio Detti.

Massimo Maugeri

* * *

[L'introduzione di GRAPHIC NOVEL E FUMETTI]

* * *

Scappo col Circo! L’avventura di “Viola Giramondo” e della traboccante umanità dell’Arte

di Furio Detti

Occorre una santa maestria oppure una penna fortunata per recensire qualcosa di bello e commovente senza essere stucchevoli. Pertanto spero di essere perdonato se non riuscirò a parlarvi di “Viola Giramondo”, uscito dalle matite di Stefano Turconi e dalla penna di Teresa Radice, senza fallare.
Intanto, difficilmente ho riscontrato tanta sintonia, armonia, fra una sceneggiatrice e un fumettista. I panorami visivi di Turconi, il vibrante e luminoso turbinare delle sue matite, spiegherebbero già da soli come il libro sia stato, nel giorno del 22 gennaio 2014, il fumetto per ragazzi più venduto sul portale Amazon.it. Se poi il testo attraversa con graziosa intensità Gibran, Shakespeare, Thoreau, Terzani, Magris, Al-Rumi, Keats, Rilke e in chiusura Dag Hammerskjoeld (Nobel per la Pace), raccontandoci l’avventuroso viaggio di un circo immaginario fatto di molti uomini e (per fortuna!) pochissimi animali… il gioco è fatto!
Fantasticare in questo circo dei sogni sull’incontro magico tra la protagonista e alcuni grandi dell’arte, della musica e della cultura, come Tolouse-Lautrec e Dvořák, incontrarsi e emozionarsi con gli immaginari e esuberanti artisti del Cirque de la Lune e le letture dei classici, dalle Mille e una Notte in su… non può che essere buona lettura. Semplicemente. Non si potrebbe dire di più e di meglio senza esagerare. Viola Giramondo, figlia della donna cannone e di un entomologo col nome da pittore è una protagonista vera, perché vere sono le riflessioni che fa, i sentimenti che prova, le reazioni alla giornata, perché autentico è ogni turbamento che nasce dalla sua personale esplorazione del mondo: «Forse ho la testa fra le nuvole perché, come quelle, sono costantemente in viaggio, e mi capita di non sapere dove mi porterà il vento… ma mi affido …e mi fido, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire se il tuo punto di vista si trova a cambiare di continuo.» Questo nomadismo gioioso è il fil rouge che guida la narrazione della Radice e le visioni di Turconi.
Nonno Tenzin, il burbero ma a suo modo generoso Arsène, padrone del circo, il frizzante amichetto Samir e altri compagni occasionali, come l’ispirato Hiawatha, giovanissimo indiano capace di parlare agli animali, sono personaggi intensi, descritti con sicurezza e decisione, forse carenti – se proprio vogliamo – di qualche “chiaroscuro” che non avrebbe affatto guastato. Chiaramente siamo in un fumetto per bambini e giovanissimi, ma sentiamo comunque la mancanza di una dose di cattiveria e ambiguità in più: questi piccoli eroi sono troppo “buoni”, troppo perfetti, e quindi alla fin fine (anche) un po’ stereotipati. Questo è l’unico limite che si riscontra. Sarebbe bello se persino il fumetto di genere osasse di più, rappresentando, pur nella trasfigurazione narrativa e simbolica della fiaba o del racconto avventuroso, un mondo più vero, una realtà un tantinello più scomoda, complessa, sfaccettata. Tant’è. Viola di certo non guasta con il suo comprensibile, acerbo, candore. Forse solo nonno Tenzin sembra meglio calibrato nella sua incontenibile saggezza, in lui l’eccesso di coerenza disturba meno. Anche Samir, innamorato di Viola, ma senza ammetterlo, è credibile e concreto.
Graficamente parlando, il secondo terzo della storia, “Sinfonia d’Autunno” sarebbe da solo premio all’acquisto: i panorami della foresta e dei campi sono splendidi. Turconi ha un tratto agile, vivo, libero dal disneysmo che pure poteva – per comprovata esperienza nella scuderia – proporre. Gran scelta. Gli scorci urbani non sono da meno, deliziosissimi e perfettamente funzionali alla narrazione, mai meramente decorativi. La composizione delle tavole però non apre a sperimentazioni, nessuna scelta ardita neanche nell’impaginazione. Si poteva osare, anche qui come per la caratterizzazione, di più.
Viene veramente voglia di lasciare le proprie abitudini e certezze per seguire i carrozzoni variopinti del Cirque de la Lune, lungo le strade di Parigi, Venezia, Calcutta, Lhasa, o al riflesso dei fiumi indiani, all’ombra delle foreste canadesi. Ci piace pure molto – di questi tempi non stupisce – l’enfasi data a uno spettacolo di quasi soli artisti. Niente leoni o tigri strappati alla foresta, ma un più domestico serraglio. Da animalista apprezzo perlomeno lo sforzo. “Viola Giramondo” è davvero una festosa celebrazione della diversità, della vita, del meraviglioso. Tunuè ha fatto centro anche stavolta. In particolare raccomanderei la toccante conclusione di “Ritorno a casa”, in cui si scopre finalmente qualcosa sui personaggi e sul loro passato con inevitabili lacrime e un epilogo intenso, stracolmo di poesia.
Per questo lo spettacolo convince, (continua…)

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martedì, 17 dicembre 2013

IO LE PAGO, di Chester Brown (in appendice: La “Partitura” di Madame Turquoise)

Io le pagoGRAPHIC NOVEL E FUMETTI: l’introduzione di Massimo Maugeri

IO LE PAGO, di Chester Brown (in appendice: La “Partitura” di Madame Turquoise)

Il Puttaniere Filosofico

Chester Brown e le ragazze-squillo, per una rivoluzione contro l’amore romantico.

di Furio Detti

Mi piace pensare a Io le pago, dettagliata e stimolante esplorazione del sesso mercenario per la penna di Chester Brown, come al pronipote pacifico dei pamphlet filosofici del Settecento, in particolare della letteratura sadista; benché il sadismo non c’entri assolutamente.

Il libro edito da Coconino Press, con la sapida prefazione di Robert Crumb, non avrebbe forse bisogno di ulteriori convenevoli: non solo è una lettura di spessore, ma è una lettura soprattutto onesta, diretta, schietta, lucida sulla società e sulle necessità sessuali dell’individuo. Proprio per questo non solo è piacevolmente discutibile fra adulti, ma risulta particolarmente fresco e appropriato in un’epoca che apparentemente ha sdoganato ogni possibile tabù – a eccezione della professione di nazismo e della pedofilia – e che sembra ormai tutto sommato convivere con prostitute e “puttanieri”.

In Italia probabilmente c’è chi ancora indulgerebbe alla malizia del comico nel presentare un simile argomento, credendo a torto di rendere più simpatico un testo forte; ma dal “freddo” Canada anglofrancese Chester – “Chet” – Brown ci offre un approccio non solo molto rigoroso e, a suo modo, sostanzialmente coerente (sostanzialmente: ci sarà più di una sbavatura su questo fronte, come vedremo), ma un contenuto profondo, del tutto in linea con uno stile grafico secco, didascalico – senza noia – essenziale, documentaristico. In questo senso Io le pago potrebbe persino essere accostato, se non per intensità, sicuramente per tipologia, al celebre graphic journalism di autori come Art Spiegelman, Guy Delisle, Joe Sacco, per dire i più famosi – ricordando anche un bravo e altrettanto asciutto Flavio Montelli (Goodbye Bukowski).

(continua…)

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lunedì, 16 dicembre 2013

GRAPHIC NOVEL E FUMETTI

graphic-novel-e-fumettiCare amiche e cari amici di Letteratitudine,
sono molto lieto di poter inaugurare questo nuovo spazio dedicato in maniera specifica alle graphic novel e ai fumetti, proseguendo un percorso già avviato dall’apertura del forum permanente “Letteratura e fumetti – letteratura a fumetti” e dalla organizzazione di dibattiti online come quello che ha avuto per protagonista il volume “Un fatto umano” di Manfredi Giffone & c.

La spazio in questione si chiamerà -  molto semplicemente – “Graphic Novel e Fumetti” e ne affiderò la cura a Furio Detti, che è stato per due anni consecutivi l’inviato di Letteratitudine all’evento “Lucca Comics & Games” (uno degli appuntamenti internazionali più importanti dedicati al fumetto e a tutto ciò che gravita intorno a esso).

Questa rubrica, dunque, ospiterà recensioni e interviste finalizzate a dare spazio al mondo del fumetto e della letteratura a fumetti, attraverso – appunto – il contributo del nostro Furio.

Ne approfitto per riepilogare, in questa nota introduttiva, lo speciale pubblicato su LetteratitudineNews in occasione dell’edizione 2013 di “Lucca Comics & Games”.

1. SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2013 (Parte I): LA FOLLA NELLA CITTÀ DEI SOGNI

2. SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2013 (Parte II): I FANTASMI OLTRE LA SIEPE – INTERVISTA A TONY SANDOVAL

3. SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2013 (Parte III): L’EROE, L’ANTIEROE, LO “SPOGLIARELLO” – INTERVISTA A DAVID RUBIN

4. SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2013 (Parte IV) – ORO, TRADIZIONE E MANGA POP: INTERVISTA A YOSHIYASU TAMURA

5. SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2013 (Parte V) – VIA GLI EDITORI, MA NON PER VENDETTA! – INTERVISTA A DAVID LLOYD

6. SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2013 (Parte VI) – REBIBBIA: GLI ZOMBI COME IN AMERICA – INTERVISTA A ZEROCALCARE

Ringrazio Furio Detti per la collaborazione e ringrazio tutti voi, amiche e amici di Letteratitudine, per l’attenzione che vorrete riservare a questa nuova rubrica.

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