Commenti a: SANREMO TRA I LIBRI http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Sanremo 2021: vincono i Maneskin (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1694074 Sanremo 2021: vincono i Maneskin (da Ansa) Sun, 07 Mar 2021 13:04:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1694074 LA SERATA FINALE La serata finale del Festival di Sanremo si apre con la Banda della Marina militare che esegue l'Inno di Mameli. - - I BIG SUL PALCO Fiorello rende omaggio a Little Tony, accompagnato in apertura dalle coreografie ipnotiche degli Urban Theory, la dance crew fenomeno dei social con oltre 600 milioni di visualizzazioni. Fiorello, giacca di pelle rossa con frange (riproduzione fedele) e bandana d'ordinanza al collo a ricordare il cantante, che lo scorso febbraio avrebbe compiuto 80 anni, ha cantato un medley dei successi di Little Tony, tra Cuore Matto, Riderà, Profumo di mare. - Gli Urban Theory si esibiscono in una suggestiva coreografia caratterizzata dalla tecnica di ballo del tutting: danza interpretativa contemporanea che si focalizza sull'abilità del ballerino di creare posizioni geometriche e movimenti delle dita delle mani. Un percorso straordinario quello degli Urban Theory: partiti come una piccola scuola di danza del Ponente Ligure, a Vallecrosia (IM). In pochissimi anni hanno bruciato tutte le tappe possibili conquistando prima Federica Pellegrini, durante la loro partecipazione a Italia's Got talent, che li ha premiati con un Golden Buzzer, e successivamente Fiorello che li ha scelti come corpo di ballo per il programma "Viva Rai Play!". Fino alla chiamata di Jimmy Fallon che li ha voluti in collegamento nel The Tonight Show. - Sul palco dell'Ariston Fiorello ironizza sul futuro di Sanremo e scherza con Amadeus che ha escluso l'ipotesi di un festival ter: "E' finita l'avventura. Oggi sono rimasto basito: in conferenza stampa hai detto che non farai il festival l'anno prossimo. Ti capisco, perché è impegnativo, hai un'età, ma se non lo fai tu finalmente sto in pace. In bocca al lupo a quelli che verranno l'anno prossimo a fare il festival: vi auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all'orchestra, milioni persone fuori dell'Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore". Finge di annunciare già il vincitore: "Non posso venire qui alle 2 ad annunciarlo", sottolinea biascicando. "Ultima cosa. Mi ha chiamato Franceschini, sai che noi della cultura abbiamo la chat, e mi ha chiesto di ricordare che sono i 700 anni di Dante. Mi ha chiesto di leggere qualcosa: ma io le cose le so a memoria, declamo". Recita l'incipit dell'Inferno, l'ultimo verso del Paradiso e chiosa: "Quello che c'è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti". - "In attacco Zlatan e Ibra. Al centrocampo Fiorello, sarebbe un bravissimo fantasista e il calcio senza fantasia non è bello. In difesa l'orchestra, che ha difeso con i denti la forza della musica". E' la formazione che Ibrahimovic ha portato per la partita del festival di Sanremo. "E io?", chiede Amadeus. "Tu portiere, se non ti va bene vai in panchina, se no vai in tribuna, se no vai a casa". Nel ruolo dello stopper Ibra mette Achille Lauro: "così mette paura agli avversari e stanno lontano. Volevo fare lo scambio di maglia, ma non si può: è sempre nudo". Poi, guardando la giacca nerazzura di Ama, ammette di avere fatto un errore: "non ho deciso io il colore della tua giacca". - Per la prima volta scende le scale dell'Ariston Serena Rossi, reduce dal successo della fiction Mina Settembre, e lancia La canzone segreta, il nuovo show che condurrà da venerdì 12 marzo su Rai1. "E' una nuova sfida e a me le sfide piacciono. Ogni sera avremo sette ospiti, personaggi amatissimi, che entrano in studio senza sapere nulla di quello che abbiamo preparato per loro, prendendo spunto dalla loro canzone segreta". "Ho indagato sulla tua canzone segreta", dice l'attrice ad Amadeus e gli dedica 'A te' di Jovanotti. - Dopo le 'proteste' dei giorni scorsi, ha ricevuto il suo mazzo di fiori anche Fedez, in gara in coppia con Francesca Michielin. I due, che nelle sere passate avevano rimarcato il distanziamento da covid con un nastro di raso legato alle aste dei microfoni, hanno cantato occhi negli occhi e alla fine del brano si sono abbracciati stretti. - Ornella Vanoni si prende la scena: "Il pubblico non c'è, ma l'emozione è uguale". E punzecchia Fiorello: "Ma la tua passione è cantare? È un festival di musica, se canti anche tu non va bene, noi chi siamo?". Una battuta sul look del maestro Leonardo De Amicis. Poi si rivolge agli orchestrali: "Sono più importanti loro del pubblico, magari ne capiscono di più. Ma sono stanchi, sfatti". Dopo il medley su Una ragione di più, La musica è finita, Mi sono innamorato di te, Domani è un altro giorno, entra in scena Francesco Gabbani per il duetto su Un sorriso dentro al pianto. "Seguiteci in questo momento così importante che dovrebbe rallegrare questo momento così difficile che non sembra avere fine. E' molto importante aver fatto questa serata comunque", dice la Vanoni prima di lasciare il palco. - Applauso per le maestranze in un momento difficile come questo. E' quello che invita a fare Fiorello durante un cambio di scena ai tecnici entrati sul palco dell'Ariston. Con l'orchestra che accoglie volentieri l'invito. "Loro sono in rappresentanza di tutti i nostri tecnici", ha aggiunto Fiore. - "Alla fine di questa settimana, voglio dirvi una cosa: tutti conoscevano già Zlatan prima di questo festival. Allora perché Zlatan è venuto qui? Perché gli piacciono le sfide, l'adrenalina, gli piace crescere e se non affronti le sfide con te stesso non puoi crescere". Ibra rende omaggio all'Italia e al festival nel suo monologo. "Quando fai una sfida è come scendere in campo, e quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere - dice rivolgendosi al pubblico -. Io ho giocato 9545 partite, ne ho vinte tante, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche persa qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partire. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo". E poi illustra la sua filosofia: "Il fallimento non è il contrario del successo, ma è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu, la cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione". Prima di scendere tra gli orchestrali per fare una foto con il primo violino, aggiunge: "Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. E questo non è mio festival, non è il festival di Amadeus, ma è il vostro festival, dell'Italia intera. Grazie Italia la mia seconda casa". - Fiorello riceve il Premo Città di Sanremo, assegnato dal direttore artistico, ovvero dal suo amico Amadeus. "E' il premio più bello della mia carriera, e chi se lo dimentica questo - dice commosso Fiore -. Non riesco a dire qualcosa di simpatico. Lo dedico a tutti quello che hanno lavorato perché questo festival arrivasse alla quinta puntata: è il nostro premio", aggiunge sollevando in alto il riconoscimento. - Giovanna Botteri racconta all'Ariston l'inizio della pandemia, quando un anno fa la Cina capì di essere in guerra, poi invita Amadeus a chiudere gli occhi e a immaginare "quello che c'è oltre la telecamera: vedi la gente, che è lì a guardarci con affetto, senti i cuori che battono e quel battito significa calore, affetto. Senti che chi ci segue da lontano ci vuole bene per come siamo, anche se siamo imperfetti, e questo ti dà la forza di non sentirti più solo, di capire che puoi farcela, devi farcela. E noi ce la faremo, sono sicura". - I Maneskin, alla fine dello loro esibizione, chiamano sul palco il direttore d'orchestra Enrico Melozzi per consegnargli i mazzi di fiori ricevuti. "Chiamiamo sul palco il maestro: è un modo simbolico per darli a tutti i musicisti che hanno partecipato a questo Sanremo", spiega il frontman Damiano. - Achille Lauro per il quadro finale ha scelto la sua C'est la vie, con un omaggio all'orchestra, e stavolta invoca la benedizione di Dio "su tutti noi, esseri umani". - Prende il via dal palco di Sanremo la grande avventura delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Federica Pellegrini e Alberto Tomba, insieme ad Amadeus, hanno svelato in esclusiva mondiale i due possibili loghi dei Giochi italiani che saranno sottoposti a voto popolare sul sito e sulla App di Milano Cortina 2026. Per la prima volta nella storia, il simbolo di un'Olimpiade sarà scelto dalla gente. Pellegrini ha invitato gli spettatori a votare per 'Futura', Tomba per 'Dado'. "Sono felice di essere tornata al Festival per lanciare il voto popolare di Milano Cortina 2026", ha spiegato la campionessa di nuoto a margine dell'intervento a Sanremo. "L'ultima volta che ci ero stata era 9 anni fa con Gianni Morandi. L'ansia di scendere quelle scale è la stessa, ma l'emozione è ancora più forte. Questi Giochi saranno una vetrina straordinaria e una grande occasione per il Paese. Saranno i Giochi di tutti -ha concluso - e tutti devono partecipare a partire da questo voto sull'App e sul sito di Milano Cortina 2026". Per Alberto Tomba, "questo Festival ha unito musica e sport e non poteva che chiudersi con la celebrazione del prossimo grande evento che ospiterà il nostro aese. Vorrei veramente che fossero i Giochi di tutti gli italiani. Saremo tutti parte di una bellissima avventura a cominciare da oggi: per la prima volta gli italiani sono invitati a scegliere quale sarà il logo dei Giochi Olimpici, quindi votate e che vinca il migliore". La votazione sull'emblema olimpico resterà aperta per due settimane sul sito www.milanocortina2026.org e sull'app Milano Cortina 2026. Il risultato verrà quindi annunciato in una puntata speciale dei Soliti Ignoti su Rai1 dedicata ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. - Veronica Lucchesi, la cantante de La Rappresentante di Lista, ha stupito con un abito da sposa formato extra che ha occupato buona parte del palco, costringendola per altro a rimanere ferma al suo posto durante tutta l'esibizione. - Tuffo negli anni '70 e '80 all'Ariston con Umberto Tozzi: il cantautore propone "Dimentica dimentica" e poi un medley delle sue hit più famose "Ti amo", "Stella stai", "Tu", "Gloria". La standing ovation è, naturalmente, virtuale. Il 10 aprile il cantautore sarà protagonista di un concerto in streaming allo Sporting di Montecarlo "per raccogliere fondi per i miei musicisti e tecnici - annuncia - che fanno parte di un settore in gravissima crisi in questo doloroso periodo di pandemia". - Piccolo imprevisto per Max Gazzè durante la sua esibizione, vestito da Clark Kent che si trasforma in Superman. Ma il supereroe che si è tuffato in platea è inciampato tra le poltrone perdendo per un attimo il filo della canzone. "Eh, so' caduto", ha poi commentato in tono scanzonato lo stesso Gazzè. - Medley di successi con Riccardo Fogli, Michele Zarrillo, Paolo Vallesi. - Si chiude, prima di proclamare il vincitore, con Dardust. LA SERATA FINALE

La serata finale del Festival di Sanremo si apre con la Banda della Marina militare che esegue l’Inno di Mameli.
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I BIG SUL PALCO

Fiorello rende omaggio a Little Tony, accompagnato in apertura dalle coreografie ipnotiche degli Urban Theory, la dance crew fenomeno dei social con oltre 600 milioni di visualizzazioni.

Fiorello, giacca di pelle rossa con frange (riproduzione fedele) e bandana d’ordinanza al collo a ricordare il cantante, che lo scorso febbraio avrebbe compiuto 80 anni, ha cantato un medley dei successi di Little Tony, tra Cuore Matto, Riderà, Profumo di mare.

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Gli Urban Theory si esibiscono in una suggestiva coreografia caratterizzata dalla tecnica di ballo del tutting: danza interpretativa contemporanea che si focalizza sull’abilità del ballerino di creare posizioni geometriche e movimenti delle dita delle mani. Un percorso straordinario quello degli Urban Theory: partiti come una piccola scuola di danza del Ponente Ligure, a Vallecrosia (IM). In pochissimi anni hanno bruciato tutte le tappe possibili conquistando prima Federica Pellegrini, durante la loro partecipazione a Italia’s Got talent, che li ha premiati con un Golden Buzzer, e successivamente Fiorello che li ha scelti come corpo di ballo per il programma “Viva Rai Play!”. Fino alla chiamata di Jimmy Fallon che li ha voluti in collegamento nel The Tonight Show.

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Sul palco dell’Ariston Fiorello ironizza sul futuro di Sanremo e scherza con Amadeus che ha escluso l’ipotesi di un festival ter: “E’ finita l’avventura. Oggi sono rimasto basito: in conferenza stampa hai detto che non farai il festival l’anno prossimo. Ti capisco, perché è impegnativo, hai un’età, ma se non lo fai tu finalmente sto in pace. In bocca al lupo a quelli che verranno l’anno prossimo a fare il festival: vi auguro questa platea piena, la galleria piena, il pubblico in mezzo all’orchestra, milioni persone fuori dell’Ariston, ospiti internazionali, ma vi deve andare malissimo, ve lo auguro con tutto il cuore”. Finge di annunciare già il vincitore: “Non posso venire qui alle 2 ad annunciarlo”, sottolinea biascicando. “Ultima cosa. Mi ha chiamato Franceschini, sai che noi della cultura abbiamo la chat, e mi ha chiesto di ricordare che sono i 700 anni di Dante. Mi ha chiesto di leggere qualcosa: ma io le cose le so a memoria, declamo”. Recita l’incipit dell’Inferno, l’ultimo verso del Paradiso e chiosa: “Quello che c’è in mezzo ve lo leggete voi perché noi abbiamo 26 cantanti”.
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“In attacco Zlatan e Ibra. Al centrocampo Fiorello, sarebbe un bravissimo fantasista e il calcio senza fantasia non è bello. In difesa l’orchestra, che ha difeso con i denti la forza della musica”. E’ la formazione che Ibrahimovic ha portato per la partita del festival di Sanremo. “E io?”, chiede Amadeus. “Tu portiere, se non ti va bene vai in panchina, se no vai in tribuna, se no vai a casa”. Nel ruolo dello stopper Ibra mette Achille Lauro: “così mette paura agli avversari e stanno lontano. Volevo fare lo scambio di maglia, ma non si può: è sempre nudo”. Poi, guardando la giacca nerazzura di Ama, ammette di avere fatto un errore: “non ho deciso io il colore della tua giacca”.

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Per la prima volta scende le scale dell’Ariston Serena Rossi, reduce dal successo della fiction Mina Settembre, e lancia La canzone segreta, il nuovo show che condurrà da venerdì 12 marzo su Rai1. “E’ una nuova sfida e a me le sfide piacciono. Ogni sera avremo sette ospiti, personaggi amatissimi, che entrano in studio senza sapere nulla di quello che abbiamo preparato per loro, prendendo spunto dalla loro canzone segreta”. “Ho indagato sulla tua canzone segreta”, dice l’attrice ad Amadeus e gli dedica ‘A te’ di Jovanotti.

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Dopo le ‘proteste’ dei giorni scorsi, ha ricevuto il suo mazzo di fiori anche Fedez, in gara in coppia con Francesca Michielin. I due, che nelle sere passate avevano rimarcato il distanziamento da covid con un nastro di raso legato alle aste dei microfoni, hanno cantato occhi negli occhi e alla fine del brano si sono abbracciati stretti.
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Ornella Vanoni si prende la scena: “Il pubblico non c’è, ma l’emozione è uguale”. E punzecchia Fiorello: “Ma la tua passione è cantare? È un festival di musica, se canti anche tu non va bene, noi chi siamo?”. Una battuta sul look del maestro Leonardo De Amicis. Poi si rivolge agli orchestrali: “Sono più importanti loro del pubblico, magari ne capiscono di più. Ma sono stanchi, sfatti”. Dopo il medley su Una ragione di più, La musica è finita, Mi sono innamorato di te, Domani è un altro giorno, entra in scena Francesco Gabbani per il duetto su Un sorriso dentro al pianto. “Seguiteci in questo momento così importante che dovrebbe rallegrare questo momento così difficile che non sembra avere fine. E’ molto importante aver fatto questa serata comunque”, dice la Vanoni prima di lasciare il palco.

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Applauso per le maestranze in un momento difficile come questo. E’ quello che invita a fare Fiorello durante un cambio di scena ai tecnici entrati sul palco dell’Ariston. Con l’orchestra che accoglie volentieri l’invito. “Loro sono in rappresentanza di tutti i nostri tecnici”, ha aggiunto Fiore.

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“Alla fine di questa settimana, voglio dirvi una cosa: tutti conoscevano già Zlatan prima di questo festival. Allora perché Zlatan è venuto qui? Perché gli piacciono le sfide, l’adrenalina, gli piace crescere e se non affronti le sfide con te stesso non puoi crescere”. Ibra rende omaggio all’Italia e al festival nel suo monologo. “Quando fai una sfida è come scendere in campo, e quando scendi in campo puoi vincere o puoi perdere – dice rivolgendosi al pubblico -. Io ho giocato 9545 partite, ne ho vinte tante, ma non tutte. Ho vinto 11 scudetti, ma ne ho anche perso qualcuno. Ho vinto tantissime coppe, ma ne ho anche persa qualcuna. Sono Zlatan anche senza aver vinto tutte le partire. Sono Zlatan quando vinco e quando perdo”. E poi illustra la sua filosofia: “Il fallimento non è il contrario del successo, ma è una parte del successo. Fare niente è il più grande sbaglio che puoi fare. Se sbaglia Zlatan puoi sbagliare anche tu, la cosa importante è fare ogni giorno la differenza. Impegno, dedizione, costanza, concentrazione”. Prima di scendere tra gli orchestrali per fare una foto con il primo violino, aggiunge: “Ho organizzato questo festival per dirvi che ognuno di voi nel suo piccolo può essere Zlatan. Voi tutti siete Zlatan e io sono tutti voi. E questo non è mio festival, non è il festival di Amadeus, ma è il vostro festival, dell’Italia intera. Grazie Italia la mia seconda casa”.

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Fiorello riceve il Premo Città di Sanremo, assegnato dal direttore artistico, ovvero dal suo amico Amadeus. “E’ il premio più bello della mia carriera, e chi se lo dimentica questo – dice commosso Fiore -. Non riesco a dire qualcosa di simpatico. Lo dedico a tutti quello che hanno lavorato perché questo festival arrivasse alla quinta puntata: è il nostro premio”, aggiunge sollevando in alto il riconoscimento.

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Giovanna Botteri racconta all’Ariston l’inizio della pandemia, quando un anno fa la Cina capì di essere in guerra, poi invita Amadeus a chiudere gli occhi e a immaginare “quello che c’è oltre la telecamera: vedi la gente, che è lì a guardarci con affetto, senti i cuori che battono e quel battito significa calore, affetto. Senti che chi ci segue da lontano ci vuole bene per come siamo, anche se siamo imperfetti, e questo ti dà la forza di non sentirti più solo, di capire che puoi farcela, devi farcela. E noi ce la faremo, sono sicura”.

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I Maneskin, alla fine dello loro esibizione, chiamano sul palco il direttore d’orchestra Enrico Melozzi per consegnargli i mazzi di fiori ricevuti. “Chiamiamo sul palco il maestro: è un modo simbolico per darli a tutti i musicisti che hanno partecipato a questo Sanremo”, spiega il frontman Damiano.
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Achille Lauro per il quadro finale ha scelto la sua C’est la vie, con un omaggio all’orchestra, e stavolta invoca la benedizione di Dio “su tutti noi, esseri umani”.

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Prende il via dal palco di Sanremo la grande avventura delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Federica Pellegrini e Alberto Tomba, insieme ad Amadeus, hanno svelato in esclusiva mondiale i due possibili loghi dei Giochi italiani che saranno sottoposti a voto popolare sul sito e sulla App di Milano Cortina 2026. Per la prima volta nella storia, il simbolo di un’Olimpiade sarà scelto dalla gente. Pellegrini ha invitato gli spettatori a votare per ‘Futura’, Tomba per ‘Dado’. “Sono felice di essere tornata al Festival per lanciare il voto popolare di Milano Cortina 2026″, ha spiegato la campionessa di nuoto a margine dell’intervento a Sanremo. “L’ultima volta che ci ero stata era 9 anni fa con Gianni Morandi. L’ansia di scendere quelle scale è la stessa, ma l’emozione è ancora più forte. Questi Giochi saranno una vetrina straordinaria e una grande occasione per il Paese. Saranno i Giochi di tutti -ha concluso – e tutti devono partecipare a partire da questo voto sull’App e sul sito di Milano Cortina 2026″. Per Alberto Tomba, “questo Festival ha unito musica e sport e non poteva che chiudersi con la celebrazione del prossimo grande evento che ospiterà il nostro aese. Vorrei veramente che fossero i Giochi di tutti gli italiani. Saremo tutti parte di una bellissima avventura a cominciare da oggi: per la prima volta gli italiani sono invitati a scegliere quale sarà il logo dei Giochi Olimpici, quindi votate e che vinca il migliore”. La votazione sull’emblema olimpico resterà aperta per due settimane sul sito http://www.milanocortina2026.org e sull’app Milano Cortina 2026. Il risultato verrà quindi annunciato in una puntata speciale dei Soliti Ignoti su Rai1 dedicata ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026.

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Veronica Lucchesi, la cantante de La Rappresentante di Lista, ha stupito con un abito da sposa formato extra che ha occupato buona parte del palco, costringendola per altro a rimanere ferma al suo posto durante tutta l’esibizione.
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Tuffo negli anni ‘70 e ‘80 all’Ariston con Umberto Tozzi: il cantautore propone “Dimentica dimentica” e poi un medley delle sue hit più famose “Ti amo”, “Stella stai”, “Tu”, “Gloria”. La standing ovation è, naturalmente, virtuale. Il 10 aprile il cantautore sarà protagonista di un concerto in streaming allo Sporting di Montecarlo “per raccogliere fondi per i miei musicisti e tecnici – annuncia – che fanno parte di un settore in gravissima crisi in questo doloroso periodo di pandemia”.

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Piccolo imprevisto per Max Gazzè durante la sua esibizione, vestito da Clark Kent che si trasforma in Superman. Ma il supereroe che si è tuffato in platea è inciampato tra le poltrone perdendo per un attimo il filo della canzone. “Eh, so’ caduto”, ha poi commentato in tono scanzonato lo stesso Gazzè.
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Medley di successi con Riccardo Fogli, Michele Zarrillo, Paolo Vallesi.

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Si chiude, prima di proclamare il vincitore, con Dardust.

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Di: Sanremo 2021: vincono i Maneskin (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1694072 Sanremo 2021: vincono i Maneskin (da Ansa) Sun, 07 Mar 2021 13:02:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1694072 La serata finale di Sanremo 2021, che ha incoronato vincitori i Maneskin, ha raccolto su Rai1 13 milioni 203 mila telespettatori pari al 49.9% di share nella prima parte, 7 milioni 730 mila con il 62.5% nella seconda. I Maneskin con il brano Zitti e buoni vincono il 71/o Festival di Sanremo. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti. Questa la classifica finale dei Big dal quarto al ventiseiesimo posto: Colapesce Dimartino, Irama, Willie Peyote, Annalisa, Madame, Orietta Berti, Arisa, La Rappresentante di Lista, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Lo Stato Sociale, Noemi, Malika Ayane, Fulminacci, Max Gazzè, Fasma, Gaia, Coma_Cose, Ghemon, Francesco Renga, Gio Evan, Bugo, Aiello, Random. La serata finale di Sanremo 2021, che ha incoronato vincitori i Maneskin, ha raccolto su Rai1 13 milioni 203 mila telespettatori pari al 49.9% di share nella prima parte, 7 milioni 730 mila con il 62.5% nella seconda.

I Maneskin con il brano Zitti e buoni vincono il 71/o Festival di Sanremo. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti.

Questa la classifica finale dei Big dal quarto al ventiseiesimo posto: Colapesce Dimartino, Irama, Willie Peyote, Annalisa, Madame, Orietta Berti, Arisa, La Rappresentante di Lista, Extraliscio feat. Davide Toffolo, Lo Stato Sociale, Noemi, Malika Ayane, Fulminacci, Max Gazzè, Fasma, Gaia, Coma_Cose, Ghemon, Francesco Renga, Gio Evan, Bugo, Aiello, Random.

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Di: Sanremo 2021: vincono i Maneskin (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1694070 Sanremo 2021: vincono i Maneskin (da Ansa) Sun, 07 Mar 2021 13:01:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1694070 Sanremo 2021, vincono i Maneskin con il brano Zitti e buoni. Ascolti: 13,2 milioni e 49.9% per la prima parte. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti Sanremo 2021, vincono i Maneskin con il brano Zitti e buoni. Ascolti: 13,2 milioni e 49.9% per la prima parte.
Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome, al terzo Ermal Meta con Un milione di cose da dirti

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1691966 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:44:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691966 Fiorello rilancia dal palco dell'Ariston una delle sue classiche gag: le telefonate in diretta. Chiamano Paolo Giordano (ma non accetta è 'un giornalista' dice) Claudio Santamaria, Gianni Morandi, 'zia Mara' Venier, Antonio Cabrini, Paolo Fox (ma scherza) e Jovanotti, sul divano a seguire il festival con moglie, figlia, cani e gatti. Fiorello rilancia dal palco dell’Ariston una delle sue classiche gag: le telefonate in diretta. Chiamano Paolo Giordano (ma non accetta è ‘un giornalista’ dice) Claudio Santamaria, Gianni Morandi, ‘zia Mara’ Venier, Antonio Cabrini, Paolo Fox (ma scherza) e Jovanotti, sul divano a seguire il festival con moglie, figlia, cani e gatti.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1691965 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:44:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691965 Ama stupire Max Gazzè e stavolta lo fa nei panni di Leonardo da Vinci, con tanto di barba lunga, mantello di velluto lungo e merletti, accompagnato dalla sua Trifluoperazina Monstery Band, ovvero i cartonati di Marilyn Monroe, della regina Elisabetta, Paul McCartney, Jimi Hendrix, Igor di Frankestein jr. Quando mostra le spalle alla telecamera sulle spalle la scritta Da Vinci e il numero 11, il marcatore del festival. - Dal palco dell'Ariston Amadeus ha poi lanciato un appello per la liberazione di Patrick Zaki, lo studente 29enne dell'Università di Bologna: "Rischia una condanna a 45 anni di carcere: da cittadini e uomini civili non possiamo che augurarci che Patrick torni libero il più presto possibile e possa riprendere a studiare nella sua Bologna". Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ringrazia su Twitter il conduttore del festival per aver accolto l'invito a rilanciare l'appello per la liberazione dello studente detenuto in Egitto: "Grazie Amadeus #Sanremo2021 #freepatrickzaki". - Un collare di piume rosa, capelli blu e un'armatura che potrebbe ricordare quelle dei manga giapponesi non fosse per i glitter, e poi a metà esibizione lacrime di sangue che scendono copiose sul volto truccato di Achille Lauro che canta Solo noi. Riferimenti alla croce di spine di Gesù, alle statue di Madonne e Santi piangenti, "il volto coperto dal trucco lacrima che lo rovina". Ama stupire Max Gazzè e stavolta lo fa nei panni di Leonardo da Vinci, con tanto di barba lunga, mantello di velluto lungo e merletti, accompagnato dalla sua Trifluoperazina Monstery Band, ovvero i cartonati di Marilyn Monroe, della regina Elisabetta, Paul McCartney, Jimi Hendrix, Igor di Frankestein jr. Quando mostra le spalle alla telecamera sulle spalle la scritta Da Vinci e il numero 11, il marcatore del festival.
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Dal palco dell’Ariston Amadeus ha poi lanciato un appello per la liberazione di Patrick Zaki, lo studente 29enne dell’Università di Bologna: “Rischia una condanna a 45 anni di carcere: da cittadini e uomini civili non possiamo che augurarci che Patrick torni libero il più presto possibile e possa riprendere a studiare nella sua Bologna”. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ringrazia su Twitter il conduttore del festival per aver accolto l’invito a rilanciare l’appello per la liberazione dello studente detenuto in Egitto: “Grazie Amadeus #Sanremo2021 #freepatrickzaki”.
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Un collare di piume rosa, capelli blu e un’armatura che potrebbe ricordare quelle dei manga giapponesi non fosse per i glitter, e poi a metà esibizione lacrime di sangue che scendono copiose sul volto truccato di Achille Lauro che canta Solo noi. Riferimenti alla croce di spine di Gesù, alle statue di Madonne e Santi piangenti, “il volto coperto dal trucco lacrima che lo rovina”.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1691964 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:43:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691964 Loredana Bertè porta sul palco dell'Ariston la denuncia contro la violenza sulle donne. Durante la sua esibizione, oltre a un fiocchetto rosso in bella vista sulla giacca, ha tenuto una scarpa rossa, simbolo delle manifestazioni contro i femminicidi. Minigonna d'ordinanza e farfalle tra i capelli, Loredana Bertè ha ripercorso la sua carriera con un medley di Mare d'inverno, Dedicato, Non sono una signora, Sei bellissima. Peccato la mancata standing ovation, che avrebbe meritato, compensata da una standing ovation d'annata del 1994 (con immagini di repertorio). "Grazie per avermi permesso di portare il messaggio contro la violenza sulle donne. Al primo schiaffo bisogna denunciare", ha detto la Berté prima di congedarsi con il suo ultimo brano Figlia di. Loredana Bertè porta sul palco dell’Ariston la denuncia contro la violenza sulle donne. Durante la sua esibizione, oltre a un fiocchetto rosso in bella vista sulla giacca, ha tenuto una scarpa rossa, simbolo delle manifestazioni contro i femminicidi. Minigonna d’ordinanza e farfalle tra i capelli, Loredana Bertè ha ripercorso la sua carriera con un medley di Mare d’inverno, Dedicato, Non sono una signora, Sei bellissima. Peccato la mancata standing ovation, che avrebbe meritato, compensata da una standing ovation d’annata del 1994 (con immagini di repertorio). “Grazie per avermi permesso di portare il messaggio contro la violenza sulle donne. Al primo schiaffo bisogna denunciare”, ha detto la Berté prima di congedarsi con il suo ultimo brano Figlia di.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1691963 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:43:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691963 Un nastro di raso bianco, a dividere e allo stesso tempo ad unire. Fedez e Francesca Michielin arrivano sul palco con una lunga striscia di stoffa che utilizzano per segnare la distanza prevista dai protocolli. Alla fine dell'esibizione i due artisti però annullano le distanze e si abbracciano in una stretta liberatoria. "Ci siamo sentiti oggi con il ministro Speranza: mi chiedeva di ricordare a tutti che c'è un solo modo per uscire dalla pandemia: al di là dei vaccini, speriamo tantissimi, dobbiamo usare la mascherina, mantenere le distanze, lavarci le mani. E' importantissimo, per tornare alla normalità". E' l'appello lanciato da Amadeus all'Ariston, introducendo Alessia Bonari, l'infermiera la cui foto con il volto segnato dall'uso prolungato della mascherina ha fatto il giro del web. "La situazione è sempre la stessa: ci tengo a mandare un messaggio: non abbassiamo la guardia, continuiamo a stare attenti, uniti ce le faremo", dice Bonari. "Non mi sarei mai aspettata di diventare un'eroina - aggiunge Bonari - quella mia foto è stata condivisa dalle mie sorelle, da un amico, ed è diventata virale. All'inizio avevo un po' di paura, ero intimidita. Ma vivo tutto questo con un grande senso di responsabilità, per il lavoro di tutti gli operatori sanitari". Su Twitter risponde il ministro Speranza: "Grazie Amadeus e grazie Alessia. Il virus si può battere solo con l'impegno di tutti. #Sanremo2021". Un nastro di raso bianco, a dividere e allo stesso tempo ad unire. Fedez e Francesca Michielin arrivano sul palco con una lunga striscia di stoffa che utilizzano per segnare la distanza prevista dai protocolli. Alla fine dell’esibizione i due artisti però annullano le distanze e si abbracciano in una stretta liberatoria.

“Ci siamo sentiti oggi con il ministro Speranza: mi chiedeva di ricordare a tutti che c’è un solo modo per uscire dalla pandemia: al di là dei vaccini, speriamo tantissimi, dobbiamo usare la mascherina, mantenere le distanze, lavarci le mani. E’ importantissimo, per tornare alla normalità”. E’ l’appello lanciato da Amadeus all’Ariston, introducendo Alessia Bonari, l’infermiera la cui foto con il volto segnato dall’uso prolungato della mascherina ha fatto il giro del web. “La situazione è sempre la stessa: ci tengo a mandare un messaggio: non abbassiamo la guardia, continuiamo a stare attenti, uniti ce le faremo”, dice Bonari. “Non mi sarei mai aspettata di diventare un’eroina – aggiunge Bonari – quella mia foto è stata condivisa dalle mie sorelle, da un amico, ed è diventata virale. All’inizio avevo un po’ di paura, ero intimidita. Ma vivo tutto questo con un grande senso di responsabilità, per il lavoro di tutti gli operatori sanitari”. Su Twitter risponde il ministro Speranza: “Grazie Amadeus e grazie Alessia. Il virus si può battere solo con l’impegno di tutti. #Sanremo2021″.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1691962 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:43:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691962 Folcast con il brano Scopriti e Gaudiano con Polvere da sparo sono le prime due Nuove Proposte a passare direttamente alla finale di venerdì. Sono stati eliminati Elena Faggi con Che ne so e Avincola con Goal!. A decidere il risultato è stata la combinazione di televoto (34%), giuria Demoscopica (33%), Sala Stampa (33%). - "Hai presente Draghi, è Merkel con la cravatta, ci sta guardando con il suo Telefunken: le auguriamo un buon lavoro presidente. E' una figura di alto profilo, ha 19 lauree, se le cancella dal curriculum, parla cinque lingue, ma contemporaneamente". Spunta la politica nel nuovo intervento di Fiorello che canta e balla con Amadeus la sigla del festival 'Love Sanremo': su coreografia di Franco Miseria, con tanto di ballerine dalle enormi piume bianche, i due danno il bentornato al festival e giocano a fare "i nuovi Brian e Garrison". Fiorello poi racconta come Amadeus gli ha proposto il bis a Sanremo "era agosto, mi fa chiamare dall'ombrellone: Ciuri, lo dobbiamo rifare, mi ha chiamato Paolo Fox. Stavolta finisce qua, non è che ti chiama Otelma e cambi idea". - E continua a far rumore Diodato. Dopo la vittoria di un anno fa al Festival, prima che il mondo piombasse nel silenzio della pandemia, il cantautore è tornato con la sua intensa Fai Rumore sul palco dell'Ariston. "L'ultima immagine felice di un intero paese - ha detto Amadeus - e quella gioia la vogliamo rivivere". - "Ce l'ho fatta", sospira di sollievo Matilda De Angelis al suo ingresso sul palco dell'Ariston, dopo aver superato la temutissima prova della scala. "Questo palco ti fa dimenticare tutte quelle cose che sai fare, anche quelle basiche, come produrre saliva", dice l'attrice, abito amaranto con la gonna a palloncino e i fiocchi sulle spalle. Poi scherza sul suo rapporto con Nicole Kidman e Hugh Grant con cui ha diviso l'esperienza internazionale della serie The Undoing: "Ho bloccato Hugh Grant su Whatsapp perché manda vocali di 4-5 minuti e poi sta nella chat con Sean Penn e Tarantino con cui non ho molto da dire". - "E' un onore essere qua, ma è anche un onore per te avermi qua. Normalmente mi sento grande, potente, qua mi sento piccolo, ma sempre più grande e più potente di te". Elegante in smoking, la spilla argentata enorme con il suo nome, Zlatan Ibrahimovic entra in scena all'Ariston e, giocando la carta dell'ironia, prova a dettare le regole del 'suo' festival. "Il direttore è Zlatan, me l'ha detto Zlatan. Regola numero uno, il festival sarà di 22 cantanti, 11 contro 11. Gli altri? Li vendiamo al Liverpool che sta cercando 4 difensori. Regola numero due, il palco non va bene, deve essere 105 metri per 68, come San Siro, sennò il festival è annullato". Folcast con il brano Scopriti e Gaudiano con Polvere da sparo sono le prime due Nuove Proposte a passare direttamente alla finale di venerdì. Sono stati eliminati Elena Faggi con Che ne so e Avincola con Goal!. A decidere il risultato è stata la combinazione di televoto (34%), giuria Demoscopica (33%), Sala Stampa (33%).
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“Hai presente Draghi, è Merkel con la cravatta, ci sta guardando con il suo Telefunken: le auguriamo un buon lavoro presidente. E’ una figura di alto profilo, ha 19 lauree, se le cancella dal curriculum, parla cinque lingue, ma contemporaneamente”. Spunta la politica nel nuovo intervento di Fiorello che canta e balla con Amadeus la sigla del festival ‘Love Sanremo’: su coreografia di Franco Miseria, con tanto di ballerine dalle enormi piume bianche, i due danno il bentornato al festival e giocano a fare “i nuovi Brian e Garrison”. Fiorello poi racconta come Amadeus gli ha proposto il bis a Sanremo “era agosto, mi fa chiamare dall’ombrellone: Ciuri, lo dobbiamo rifare, mi ha chiamato Paolo Fox. Stavolta finisce qua, non è che ti chiama Otelma e cambi idea”.
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E continua a far rumore Diodato. Dopo la vittoria di un anno fa al Festival, prima che il mondo piombasse nel silenzio della pandemia, il cantautore è tornato con la sua intensa Fai Rumore sul palco dell’Ariston. “L’ultima immagine felice di un intero paese – ha detto Amadeus – e quella gioia la vogliamo rivivere”.
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“Ce l’ho fatta”, sospira di sollievo Matilda De Angelis al suo ingresso sul palco dell’Ariston, dopo aver superato la temutissima prova della scala. “Questo palco ti fa dimenticare tutte quelle cose che sai fare, anche quelle basiche, come produrre saliva”, dice l’attrice, abito amaranto con la gonna a palloncino e i fiocchi sulle spalle. Poi scherza sul suo rapporto con Nicole Kidman e Hugh Grant con cui ha diviso l’esperienza internazionale della serie The Undoing: “Ho bloccato Hugh Grant su Whatsapp perché manda vocali di 4-5 minuti e poi sta nella chat con Sean Penn e Tarantino con cui non ho molto da dire”.
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“E’ un onore essere qua, ma è anche un onore per te avermi qua. Normalmente mi sento grande, potente, qua mi sento piccolo, ma sempre più grande e più potente di te”. Elegante in smoking, la spilla argentata enorme con il suo nome, Zlatan Ibrahimovic entra in scena all’Ariston e, giocando la carta dell’ironia, prova a dettare le regole del ’suo’ festival. “Il direttore è Zlatan, me l’ha detto Zlatan. Regola numero uno, il festival sarà di 22 cantanti, 11 contro 11. Gli altri? Li vendiamo al Liverpool che sta cercando 4 difensori. Regola numero due, il palco non va bene, deve essere 105 metri per 68, come San Siro, sennò il festival è annullato”.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-14/#comment-1691960 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:42:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691960 Questa la classifica, sulla base del voto della giuria demoscopica chiamata a esprimersi la prima sera, per i 13 Big che si sono esibiti. 1) ANNALISA - Dieci 2) NOEMI - Glicine 3) FASMA - Parlami 4) FRANCESCA MICHIELIN e FEDEZ - Chiamami per nome 5) FRANCESCO RENGA - Quando trovo te 6) ARISA - Potevi fare di più 7) MANESKIN - Zitti e buoni 8) MAX GAZZE' - Il farmacista 9) COLAPESCE DIMARTINO - Musica leggerissima 10) COMA_COSE - Fiamme negli occhi 11) MADAME - Voce 12) GHEMON - Momento perfetto 13) AIELLO - Ora - Cappa ampia decorata con fiori colorati, occhiali neri fiammeggianti, rossetto e smalto nero "un morgan testa di moro", e cantando una versione rock italo-inglese maccheronico di Grazie dei Fior, Fiorello fa il suo ingresso sul palco dell'Ariston. Un po' trasformismo alla Achille Lauro, un po' Cirque du Soleil, il mattatore esordisce marchiando Amadeus con un bacio in fronte. Poi si rivolge alla platea vuota. Questa la classifica, sulla base del voto della giuria demoscopica chiamata a esprimersi la prima sera, per i 13 Big che si sono esibiti. 1) ANNALISA – Dieci 2) NOEMI – Glicine 3) FASMA – Parlami 4) FRANCESCA MICHIELIN e FEDEZ – Chiamami per nome 5) FRANCESCO RENGA – Quando trovo te 6) ARISA – Potevi fare di più 7) MANESKIN – Zitti e buoni 8) MAX GAZZE’ – Il farmacista 9) COLAPESCE DIMARTINO – Musica leggerissima 10) COMA_COSE – Fiamme negli occhi 11) MADAME – Voce 12) GHEMON – Momento perfetto 13) AIELLO – Ora
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Cappa ampia decorata con fiori colorati, occhiali neri fiammeggianti, rossetto e smalto nero “un morgan testa di moro”, e cantando una versione rock italo-inglese maccheronico di Grazie dei Fior, Fiorello fa il suo ingresso sul palco dell’Ariston. Un po’ trasformismo alla Achille Lauro, un po’ Cirque du Soleil, il mattatore esordisce marchiando Amadeus con un bacio in fronte. Poi si rivolge alla platea vuota.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1691959 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:41:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691959 Nel 2020 la prima parte del festival aveva avuto 12 milioni 480 mila spettatori con il 51.2%, la seconda 5 milioni 697 mila con il 56.2%. In media, la prima serata del festival 2021 ha ottenuto 8 milioni 363 mila spettatori con il 46.6%. Nel 2020 la media era stata del 52.2% con 10 milioni 58 mila spettatori. L'appuntamento con il Primafestival ieri ha fatto segnare 1 milioni 841 mila spettatori con il 27.8% di share. Sanremo Start (dalle 20.50 alle 21.30) ha raccolto 11 milioni 592 mila spettatori pari al 38.7%. In media, la prima serata del festival 2021 ha ottenuto 8 milioni 363 mila spettatori con il 46.6%. Nel 2020 la media era stata del 52.2% con 10 milioni 58 mila spettatori. L'appuntamento con il Primafestival ieri ha fatto segnare 1 milioni 841 mila spettatori con il 27.8% di share. Sanremo Start (dalle 20.50 alle 21.30) ha raccolto 11 milioni 592 mila spettatori pari al 38.7%. Amadeus non è riuscito nell'impresa di battere se stesso e l'ascolto record del debutto del festival 2020. Ma, nonostante il coprifuoco legato alle restrizioni anti Covid, ieri sera c'era meno pubblico davanti alla tv rispetto a un anno fa: 17 milioni 934 mila spettatori la platea complessiva (dalle 21.36 all'1.30), oltre 1,3 milioni in meno sul 2020 (quando, nello stesso intervallo temporale, davanti al piccolo schermo c'erano 19 milioni 275 mila persone). E' l'edizione più complicata di sempre e Amadeus la apre all'insegna della consapevolezza: "Quest'anno il cuore batte più forte dell'anno scorso", ammette emozionato all'ingresso sul palco. "L'ho fatto con tutto me stesso, pensando a chi vive di musica, televisione, spettacolo, al Paese reale che sta lottando per ritrovarsi". Nel 2020 la prima parte del festival aveva avuto 12 milioni 480 mila spettatori con il 51.2%, la seconda 5 milioni 697 mila con il 56.2%. In media, la prima serata del festival 2021 ha ottenuto 8 milioni 363 mila spettatori con il 46.6%. Nel 2020 la media era stata del 52.2% con 10 milioni 58 mila spettatori. L’appuntamento con il Primafestival ieri ha fatto segnare 1 milioni 841 mila spettatori con il 27.8% di share. Sanremo Start (dalle 20.50 alle 21.30) ha raccolto 11 milioni 592 mila spettatori pari al 38.7%.

In media, la prima serata del festival 2021 ha ottenuto 8 milioni 363 mila spettatori con il 46.6%. Nel 2020 la media era stata del 52.2% con 10 milioni 58 mila spettatori. L’appuntamento con il Primafestival ieri ha fatto segnare 1 milioni 841 mila spettatori con il 27.8% di share. Sanremo Start (dalle 20.50 alle 21.30) ha raccolto 11 milioni 592 mila spettatori pari al 38.7%.

Amadeus non è riuscito nell’impresa di battere se stesso e l’ascolto record del debutto del festival 2020. Ma, nonostante il coprifuoco legato alle restrizioni anti Covid, ieri sera c’era meno pubblico davanti alla tv rispetto a un anno fa: 17 milioni 934 mila spettatori la platea complessiva (dalle 21.36 all’1.30), oltre 1,3 milioni in meno sul 2020 (quando, nello stesso intervallo temporale, davanti al piccolo schermo c’erano 19 milioni 275 mila persone).

E’ l’edizione più complicata di sempre e Amadeus la apre all’insegna della consapevolezza: “Quest’anno il cuore batte più forte dell’anno scorso”, ammette emozionato all’ingresso sul palco. “L’ho fatto con tutto me stesso, pensando a chi vive di musica, televisione, spettacolo, al Paese reale che sta lottando per ritrovarsi”.

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Di: SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1691958 SANREMO 2021: la prima serata (da Ansa) Wed, 03 Mar 2021 16:41:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691958 Sanremo 2021, la prima parte del festival debutta con 11,1 milioni e 46% Fiorello parla alle sedie. Ibra detta le regole. Loredana Bertè per le donne. Nuove Proposte, Gaudiano e Folcast in finale - Sono stati 11 milioni 176 mila, pari al 46.4%, i telespettatori che hanno seguito su Rai1 la prima serata di Sanremo 2021. La seconda parte ha avuto 4 milioni 212 mila con il 47.8%. - Sanremo 2021, la prima parte del festival debutta con 11,1 milioni e 46%
Fiorello parla alle sedie. Ibra detta le regole. Loredana Bertè per le donne. Nuove Proposte, Gaudiano e Folcast in finale
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Sono stati 11 milioni 176 mila, pari al 46.4%, i telespettatori che hanno seguito su Rai1 la prima serata di Sanremo 2021. La seconda parte ha avuto 4 milioni 212 mila con il 47.8%.
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Di: SANREMO 2021 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1691957 SANREMO 2021 Wed, 03 Mar 2021 16:36:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1691957 <b>SANREMO 2021</b> SANREMO 2021

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Di: SANREMO 2020 - la serata finale - vince Diodato http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1546242 SANREMO 2020 - la serata finale - vince Diodato Sun, 09 Feb 2020 22:06:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1546242 Nuovo record per il Festival di Sanremo targato Amadeus & Fiorello, che ha visto il trionfo di Diodato: la media della serata finale è di 11 milioni 476mila spettatori con il 60.06% di share. Lo scorso anno, il festival condotto da Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio aveva ottenuto 10 milioni 622mila spettatori con il 56,50%. Con il 60.6% la finale della settantesima edizione centra il miglior risultato in termini di share dal 2002, quando l'ultima serata del Festival, condotto da Pippo Baudo con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, raccolse il 62.66%. Analizzando i dati si nota come il pubblico abbia seguito Amadeus senza mollare mai. La prima parte della serata finale (dalle 21.32 alle 23.52) ha fatto segnare 13 milioni 638mila spettatori con il 56.8%, la seconda (23.57-1.59) 8 milioni 969mila con il 68.8%. Nel 2019 la prima parte dell'ultima serata di Sanremo aveva raccolto 12 milioni 129mila spettatori con il 53.1%; la seconda 8 milioni 394mila con il 65.2%. Quella di sabato è stata una lunghissima maratona televisiva: il festival vinto da Diodato entrerà nella storia della tv. La Rai ha già chiesto a Amadeus di fare il bis. - (la Repubblica) Nuovo record per il Festival di Sanremo targato Amadeus & Fiorello, che ha visto il trionfo di Diodato: la media della serata finale è di 11 milioni 476mila spettatori con il 60.06% di share. Lo scorso anno, il festival condotto da Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio aveva ottenuto 10 milioni 622mila spettatori con il 56,50%.
Con il 60.6% la finale della settantesima edizione centra il miglior risultato in termini di share dal 2002, quando l’ultima serata del Festival, condotto da Pippo Baudo con Manuela Arcuri e Vittoria Belvedere, raccolse il 62.66%.

Analizzando i dati si nota come il pubblico abbia seguito Amadeus senza mollare mai. La prima parte della serata finale (dalle 21.32 alle 23.52) ha fatto segnare 13 milioni 638mila spettatori con il 56.8%, la seconda (23.57-1.59) 8 milioni 969mila con il 68.8%. Nel 2019 la prima parte dell’ultima serata di Sanremo aveva raccolto 12 milioni 129mila spettatori con il 53.1%; la seconda 8 milioni 394mila con il 65.2%. Quella di sabato è stata una lunghissima maratona televisiva: il festival vinto da Diodato entrerà nella storia della tv.

La Rai ha già chiesto a Amadeus di fare il bis.
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(la Repubblica)

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Di: SANREMO 2020 - la serata finale - vince Diodato http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1546241 SANREMO 2020 - la serata finale - vince Diodato Sun, 09 Feb 2020 22:05:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1546241 Diodato vince la 70esima edizione del festival di Sanremo. Secondo Francesco Gabbani e terzi i Pinguini Tattici Nucleari. Al vincitore anche il premio della critica Mia Martini. Si conclude così l'edizione più lunga, con la vittoria del cantautore tarantino d'adozione, e un gruppo di debuttanti sul podio. È passata da poco l'una quando Amadeus e Fiorello leggono la classifica definitiva fino al quarto posto. I primi tre Campioni rimasti, Francesco Gabbani, Pinguini Tattici Nucleari e Diodato, sono sottoposti a una nuova votazione, sempre da parte della giuria demoscopica (33), della giuria della sala stampa (33) e del televoto (34%). Viene prima annunciato il terzo posto: i Pinguini Tattici Nucleari. Alle due e mezza la proclamazione del vincitore. Nell'attesa del verdetto Fiorello si diverte con il microfono autotune, scherza con gli orchestrali, gioca a fare il rapper, balla i lenti con Amadeus. "Questo Sanremo non sarebbe andato così se non avessi avuto accanto a me in tutte queste sere il mio amico da 35 anni, ha illuminato il festival" dice il conduttore abbracciando Fiorello che ricambia: "E' stato bello, bello, bello". Lo showman poi ringrazia l'orchestra e il loro lavoro ("Non hanno orari, qui i sindacati si sono estinti") prima di rendere omaggio a Fred Bongusto con Amore fermati. La serata si è aperta con l'inno di Mameli eseguito dalla banda dell'Arma dei Carabinieri. Parte subito la gara con Michele Zarrillo, poi Elodie, quindi annuncia la prima ospite, Mara Venier, che si toglie le scarpe prima di scendere dalle scale del teatro. Il conduttore le consegna le chiavi dell'Ariston per la sua Domenica in speciale destinata a chiudere, come da tradizione, la settimana del festival, e le fa presentare il cantante in gara, Enrico Nigiotti. Fiorello è travolgente entrando in scena dalla platea sulle note Rock'n'roll e parte subito con la protesta sulla durata delle serate: "José, il figlio di Amadeus, quando è iniziato il festival aveva otto anni, ora ne ha 11. Sui giornali non si parla più di sardine o cinque stelle, ho visto Floris che parlava di pensioni con Elettra Lamborghini". Poi con tono più serio: "Non pensavo che quell'uomo riuscisse a fare tutto questo, il mio amico. I vertici Rai ieri ci hanno proposto di fare il Sanremo bis. La risposta la daremo alla fine della puntata, la settimana prossima". Poi chiede un applauso "vero" per Amadeus, e il pubblico si alza in piedi. Ma, per rispettare la promessa fatta ieri sera, Amadeus entra in scena indossando la parrucca di Maria De Filippi. "Sembra Montezemolo ossigenato" commenta. "Ce l'hai fatta", dice Fiore, "Ce l'abbiamo fatta" replica Ama. Poi lo invita a cantare ("Qui bisogna cantare" dice indicando il palco dell'Ariston) e intonano insieme Un mondo d'amore in omaggio a Gianni Morandi. Prosegue la gara con Irene Grandi, Alberto Urso, Diodato. Entra in scena Sabrina Salerno, fiera di riuscire a terminare la scalinata senza intoppi (la volta precedente un tacco si è bloccato in un gradino) e chiama anche Fiorello per un ricordo del trio ai tempi di Radio Deejay: "Ci chiamavano i ragazzi di via Massena, e se siamo arrivati fino a qui lo dobbiamo a Claudio Cecchetto". Poi il palco è per Leo Gasmann, vincitore delle Nuove proposte. "Non sono sbagliato. Nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema. Non provateci nemmeno. Ho 40 anni ormai". E' dedicato ai 40 anni, che compirà tra pochi giorni, il 21 febbraio, il monologo di Tiziano Ferro prima di cantare Alla mia età e poi un medley con Non me lo so spiegare, Ero contentissimo e Per dirti ciao. "Tu 6 molto di +" ha scitto sul torace Piero Pelù per la sua Gigante dedicata al suo nipotino, un'esibizione in cui corre in platea e agguanta al volo la borsa di una signora del pubblico. E' poi Amadeus a restituire il maltolto. Anche i Pinguini Tattici Nucleari scendono in platea ma per far cantare Mara Venier. E' ispirato a Elisabetta I I'ultimo look sorprendente di Achille Lauro per la sua Me ne frego con bacio in scena con il chitarrista Boss Doms: "Lui è talmente avanti che è già a lunedì" commenta Fiorello salendo sul palco per la consueta foto con l'artista che ha voluto fare dopo tutte le sue esibizioni. Poi Junior Cally con No grazie e Raphael Gualazzi sempre accompagnato con la jazz band per la sua Carioca. Anche Tosca affronta la scalinata dell'Ariston con le scarpe in mano prima della sua Ho amato tutto. Francesco Gabbani fischietta Viceversa. Anche questa sera una standing ovation con urla da stadio hanno accolto Beppe Vessicchio che dirige l'orchestra per Le Vibrazioni. "Benvenuto al nostro pigiama party" esclama Fiorello accogliendo Biagio Antonacci, superospite della serata che canta Ti saprò aspettare, il nuovo brano dall'ultimo album Chiaramente visibili dallo spazio poi un medley: Quanto tempo ancora con la chitarra e poi con l'orchestra Iris e conclude scatenandosi con Liberatemi prima di continuare il live sul palco in piazza. Ultimo blocco di cantanti in gara: Anastasio, Riki, Giordana Angi, Paolo Jannacci, Elettra Lamborghini e Rancore. Si chiude il televoto e Sabrina Salerno arriva sul palco con i suoi "Boys". Nell'attesa del vincitore sul palco un momento di spettacolo con il cast del nuovo film di Fausto Brizzi, La mia banda suona il pop, con Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Donatella Finocchiaro e Paolo Rossi. Poi Edoardo Pesce che presenta il tv movie su Alberto Sordi. E ancora Vittorio Grigolo, Ivan Cottini. E si conclude con i Gente de Zona, duo cubano pluripremiato che ha vivacizzato l'attesa con le hit La gozadera e Bailando, accompagnata dal corpo di ballo Rai. - (di RITA CELI - la Repubblica) Diodato vince la 70esima edizione del festival di Sanremo. Secondo Francesco Gabbani e terzi i Pinguini Tattici Nucleari. Al vincitore anche il premio della critica Mia Martini. Si conclude così l’edizione più lunga, con la vittoria del cantautore tarantino d’adozione, e un gruppo di debuttanti sul podio.

È passata da poco l’una quando Amadeus e Fiorello leggono la classifica definitiva fino al quarto posto. I primi tre Campioni rimasti, Francesco Gabbani, Pinguini Tattici Nucleari e Diodato, sono sottoposti a una nuova votazione, sempre da parte della giuria demoscopica (33), della giuria della sala stampa (33) e del televoto (34%). Viene prima annunciato il terzo posto: i Pinguini Tattici Nucleari. Alle due e mezza la proclamazione del vincitore.
Nell’attesa del verdetto Fiorello si diverte con il microfono autotune, scherza con gli orchestrali, gioca a fare il rapper, balla i lenti con Amadeus. “Questo Sanremo non sarebbe andato così se non avessi avuto accanto a me in tutte queste sere il mio amico da 35 anni, ha illuminato il festival” dice il conduttore abbracciando Fiorello che ricambia: “E’ stato bello, bello, bello”. Lo showman poi ringrazia l’orchestra e il loro lavoro (“Non hanno orari, qui i sindacati si sono estinti”) prima di rendere omaggio a Fred Bongusto con Amore fermati.

La serata si è aperta con l’inno di Mameli eseguito dalla banda dell’Arma dei Carabinieri. Parte subito la gara con Michele Zarrillo, poi Elodie, quindi annuncia la prima ospite, Mara Venier, che si toglie le scarpe prima di scendere dalle scale del teatro. Il conduttore le consegna le chiavi dell’Ariston per la sua Domenica in speciale destinata a chiudere, come da tradizione, la settimana del festival, e le fa presentare il cantante in gara, Enrico Nigiotti.
Fiorello è travolgente entrando in scena dalla platea sulle note Rock’n'roll e parte subito con la protesta sulla durata delle serate: “José, il figlio di Amadeus, quando è iniziato il festival aveva otto anni, ora ne ha 11. Sui giornali non si parla più di sardine o cinque stelle, ho visto Floris che parlava di pensioni con Elettra Lamborghini”. Poi con tono più serio: “Non pensavo che quell’uomo riuscisse a fare tutto questo, il mio amico. I vertici Rai ieri ci hanno proposto di fare il Sanremo bis. La risposta la daremo alla fine della puntata, la settimana prossima”. Poi chiede un applauso “vero” per Amadeus, e il pubblico si alza in piedi. Ma, per rispettare la promessa fatta ieri sera, Amadeus entra in scena indossando la parrucca di Maria De Filippi. “Sembra Montezemolo ossigenato” commenta. “Ce l’hai fatta”, dice Fiore, “Ce l’abbiamo fatta” replica Ama. Poi lo invita a cantare (“Qui bisogna cantare” dice indicando il palco dell’Ariston) e intonano insieme Un mondo d’amore in omaggio a Gianni Morandi.
Prosegue la gara con Irene Grandi, Alberto Urso, Diodato. Entra in scena Sabrina Salerno, fiera di riuscire a terminare la scalinata senza intoppi (la volta precedente un tacco si è bloccato in un gradino) e chiama anche Fiorello per un ricordo del trio ai tempi di Radio Deejay: “Ci chiamavano i ragazzi di via Massena, e se siamo arrivati fino a qui lo dobbiamo a Claudio Cecchetto”. Poi il palco è per Leo Gasmann, vincitore delle Nuove proposte.

“Non sono sbagliato. Nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema. Non provateci nemmeno. Ho 40 anni ormai”. E’ dedicato ai 40 anni, che compirà tra pochi giorni, il 21 febbraio, il monologo di Tiziano Ferro prima di cantare Alla mia età e poi un medley con Non me lo so spiegare, Ero contentissimo e Per dirti ciao.
“Tu 6 molto di +” ha scitto sul torace Piero Pelù per la sua Gigante dedicata al suo nipotino, un’esibizione in cui corre in platea e agguanta al volo la borsa di una signora del pubblico. E’ poi Amadeus a restituire il maltolto. Anche i Pinguini Tattici Nucleari scendono in platea ma per far cantare Mara Venier. E’ ispirato a Elisabetta I I’ultimo look sorprendente di Achille Lauro per la sua Me ne frego con bacio in scena con il chitarrista Boss Doms: “Lui è talmente avanti che è già a lunedì” commenta Fiorello salendo sul palco per la consueta foto con l’artista che ha voluto fare dopo tutte le sue esibizioni.
Poi Junior Cally con No grazie e Raphael Gualazzi sempre accompagnato con la jazz band per la sua Carioca. Anche Tosca affronta la scalinata dell’Ariston con le scarpe in mano prima della sua Ho amato tutto. Francesco Gabbani fischietta Viceversa. Anche questa sera una standing ovation con urla da stadio hanno accolto Beppe Vessicchio che dirige l’orchestra per Le Vibrazioni.
“Benvenuto al nostro pigiama party” esclama Fiorello accogliendo Biagio Antonacci, superospite della serata che canta Ti saprò aspettare, il nuovo brano dall’ultimo album Chiaramente visibili dallo spazio poi un medley: Quanto tempo ancora con la chitarra e poi con l’orchestra Iris e conclude scatenandosi con Liberatemi prima di continuare il live sul palco in piazza.

Ultimo blocco di cantanti in gara: Anastasio, Riki, Giordana Angi, Paolo Jannacci, Elettra Lamborghini e Rancore. Si chiude il televoto e Sabrina Salerno arriva sul palco con i suoi “Boys”.

Nell’attesa del vincitore sul palco un momento di spettacolo con il cast del nuovo film di Fausto Brizzi, La mia banda suona il pop, con Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Donatella Finocchiaro e Paolo Rossi. Poi Edoardo Pesce che presenta il tv movie su Alberto Sordi. E ancora Vittorio Grigolo, Ivan Cottini. E si conclude con i Gente de Zona, duo cubano pluripremiato che ha vivacizzato l’attesa con le hit La gozadera e Bailando, accompagnata dal corpo di ballo Rai.
- (di RITA CELI – la Repubblica)

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Di: SANREMO 2020 - quarta serata http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1545812 SANREMO 2020 - quarta serata Sat, 08 Feb 2020 18:09:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1545812 IL RACCONTO DELLA SERATA - Tutti e ventiquattro i Big in gara, è lunghissima anche la quarta serata del festival. Ma all'1.45 un colpo di scena interrompe la gara durante l'esibizione di Morgan e Bugo. I due sono entrati insieme sul palco ma dopo la prima strofa di Sincero Morgan si ritrova da solo, Bugo è sparito. La musica si ferma. Amadeus corre sul palco per cercare di capire ma non c'è nulla da fare. Viene raggiunto da Fiorello che non si perde d'animo. Prima ammette: "Non ho capito niente di quello che è successo". Poi, rivolto ad Amadeus, ironizza: "Proclamiamo il vincitore stasera, così ce ne andiamo a casa e domani sera non veniamo". E ancora: "Uno in meno, meglio così". La gara riprende con le ultime quattro esibizioni e alle 2 e 10 Amadeus emette il verdetto: Morgan e Bugo squalificati "per defezione". La serata è iniziata con Amadeus in giacca smoking super argentata sul palco e la voce di Fiorello che parla dietro le quinte annunciando il nuovo travestimento e fa il suo ingresso indossando una maschera da coniglio. Ma quando la toglie, appare con la parrucca bionda di Maria De Filippi: "Lo sapete cosa ho sotto lo smoking? La tutina di Achille Lauro" scherza lo showman. Così conciato canta Montagne verdi di Marcella Bella sulle note di Generale di Francesco De Gregori. Poi uscendo avverte Amadeus: "Se andrà bene, domani toccherà a te". Sono passate da poco le 22 quando sale sul palco Tiziano Ferro con un medley dei suoi successi, e subito dopo viene raggiunto da Fiorello. Dopo aver cantato insieme Finalmente tu, brano che portò al festival nel 1995, Fiorello lo bacia sulle labbra, chiudendo definitivamente il battibecco delle ultime ore. Ferro torna poi per un altro omaggio alla storia del festiva e interpreta Portami a ballare di Luca Barbarossa, brano che ha vinto Sanremo nel 1992. La prima signora della serata, Antonella Clerici, entra in scena con un abito rosso fiammante e si cala con naturalezza nel ruolo di conduttrice. "Sono stato il primo a parlare di lei, e siamo finiti su tutti i giornali" dice poi Amadeus presentando Francesca Sofia Novello. Con uno spray bianco segna una linea sul palco: "Qui non devi indietreggiare" precisa, facendo riferimento alla prima polemica che lo ha travolto alla presentazione di metà gennaio. Fiorello si trasforma in principe del varietà e intona Quando quando quando con Tony Renis che dirige l'orchestra e un gruppo di ballerini sul palco. Poi una standing ovation rende omaggio a Vincenzo Mollica che andrà in pensione il 29 febbraio: in platea, abbracciato da Fiorello e da Amadeus, si commuove ascoltando il saluto in video di Stefania Sandrelli, Vasco Rossi e Roberto Benigni. La serata si apre con l'ultima sfida dei Giovani. Il primo duello è vinto da Tecla su Marco Sentieri. Poi tocca a Leo Gassmann che batte Fasma con il 50,1 per cento. Dopo la finalissima, con il 52,2 per cento Leo Gassmann è il vincitore delle Nuove proposte (per la gioia di papà Alessandro che lo festeggia sui social). Per i Giovani Il premio della critica Mia Martini va agli Eugenio in Via di Gioia mentre il premio della sala stampa Lucio Dalla va a Tecla Insolia. Paolo Jannacci apre la gara dei campioni. Poi tocca a Rancore e Giordana Angi. Poi Francesco Gabbani, Raphael Gualazzi accompagnato da una band. I Pinguini Tattici Nucleari sono vestiti come i Beatles in omaggio alla loro Ringo Starr, Anastasio è tutto in rosso, in tema con il titolo del suo brano Rosso di rabbia. Segue Elodie, Riki, Diodato, poi la performance spettacolare e trasformista di Achille Lauro con la sua Me ne frego. Tosca emoziona con Ho amato tutto e ringrazia l'orchestra per averle assegnato il primo posto nella classifica delle cover, Michele Zarrillo canta Nell'estasi o nel fango, Junior Cally urla il suo No grazie. Beppe Vessicchio riceve un altro caloroso applauso quando viene annunciato a dirigere l'orchestra per Le Vibrazioni. Nel festival delle donne arriva poi Dua Lipa, la popstar da oltre 6 miliardi di streaming e la cantante più giovane in assoluto ad avere raggiunto 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube che presenta il nuovo singolo Don't start now. Altro ospite è Ghali che entra in scena con un clone mascherato e una finta caduta dalla scalinata. Il rapper presenta un medley dei suoi successi e Good Times, il secondo estratto dal nuovo album Dna. Gianna Nannini arriva sul palco raggiunto poi da Coez sulle note di Motivo, che i due hanno inciso insieme per l'ultimo album di inediti della rocker senese, La differenza. Tutti in piedi per cantare con lei alcuni dei suoi grandi successi, da Ragazzo dell'Europa a Sei nell'anima. Ma è una serata che riserva sorprese fino all'ultimo: l'esibizione di Morgan e Bugo viene interrotta perché Bugo non si presenta sul palco nel momento in cui sarebbe dovuto entrare. Così pochi secondi dopo l'attacco e un paio di strofe cantate da Morgan, che ha cambiatole parole rispetto al testo originale di Sincero, la canzone si ferma perché Bugo non si presenta al microfono. Fiorello e Amadeus cercando di riportare la situazione alla normalità ma l'artista non si trova, tra le voci sul palco si sentono le parole "se n'è andato", senza però nessuna spiegazione ufficiale. La gara riprende con Rita Pavone che intona la sua canzone Niente che inizia con "Qui non succede proprio niente". Poi Enrico Nigiotti, Elettra Lamborghini e per ultimo Marco Masini. Al termine Amadeus annuncia: Morgan e Bugo squalificati "per defezione". E legge la classifica della serata, votata dalla sala stampa, che comprende solo 23 artisti. (RITA CELI per Repubblica) IL RACCONTO DELLA SERATA
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Tutti e ventiquattro i Big in gara, è lunghissima anche la quarta serata del festival. Ma all’1.45 un colpo di scena interrompe la gara durante l’esibizione di Morgan e Bugo. I due sono entrati insieme sul palco ma dopo la prima strofa di Sincero Morgan si ritrova da solo, Bugo è sparito. La musica si ferma. Amadeus corre sul palco per cercare di capire ma non c’è nulla da fare. Viene raggiunto da Fiorello che non si perde d’animo. Prima ammette: “Non ho capito niente di quello che è successo”. Poi, rivolto ad Amadeus, ironizza: “Proclamiamo il vincitore stasera, così ce ne andiamo a casa e domani sera non veniamo”. E ancora: “Uno in meno, meglio così”. La gara riprende con le ultime quattro esibizioni e alle 2 e 10 Amadeus emette il verdetto: Morgan e Bugo squalificati “per defezione”.

La serata è iniziata con Amadeus in giacca smoking super argentata sul palco e la voce di Fiorello che parla dietro le quinte annunciando il nuovo travestimento e fa il suo ingresso indossando una maschera da coniglio. Ma quando la toglie, appare con la parrucca bionda di Maria De Filippi: “Lo sapete cosa ho sotto lo smoking? La tutina di Achille Lauro” scherza lo showman. Così conciato canta Montagne verdi di Marcella Bella sulle note di Generale di Francesco De Gregori. Poi uscendo avverte Amadeus: “Se andrà bene, domani toccherà a te”.
Sono passate da poco le 22 quando sale sul palco Tiziano Ferro con un medley dei suoi successi, e subito dopo viene raggiunto da Fiorello. Dopo aver cantato insieme Finalmente tu, brano che portò al festival nel 1995, Fiorello lo bacia sulle labbra, chiudendo definitivamente il battibecco delle ultime ore. Ferro torna poi per un altro omaggio alla storia del festiva e interpreta Portami a ballare di Luca Barbarossa, brano che ha vinto Sanremo nel 1992.
La prima signora della serata, Antonella Clerici, entra in scena con un abito rosso fiammante e si cala con naturalezza nel ruolo di conduttrice. “Sono stato il primo a parlare di lei, e siamo finiti su tutti i giornali” dice poi Amadeus presentando Francesca Sofia Novello. Con uno spray bianco segna una linea sul palco: “Qui non devi indietreggiare” precisa, facendo riferimento alla prima polemica che lo ha travolto alla presentazione di metà gennaio.
Fiorello si trasforma in principe del varietà e intona Quando quando quando con Tony Renis che dirige l’orchestra e un gruppo di ballerini sul palco. Poi una standing ovation rende omaggio a Vincenzo Mollica che andrà in pensione il 29 febbraio: in platea, abbracciato da Fiorello e da Amadeus, si commuove ascoltando il saluto in video di Stefania Sandrelli, Vasco Rossi e Roberto Benigni.
La serata si apre con l’ultima sfida dei Giovani. Il primo duello è vinto da Tecla su Marco Sentieri. Poi tocca a Leo Gassmann che batte Fasma con il 50,1 per cento. Dopo la finalissima, con il 52,2 per cento Leo Gassmann è il vincitore delle Nuove proposte (per la gioia di papà Alessandro che lo festeggia sui social). Per i Giovani Il premio della critica Mia Martini va agli Eugenio in Via di Gioia mentre il premio della sala stampa Lucio Dalla va a Tecla Insolia.
Paolo Jannacci apre la gara dei campioni. Poi tocca a Rancore e Giordana Angi. Poi Francesco Gabbani, Raphael Gualazzi accompagnato da una band. I Pinguini Tattici Nucleari sono vestiti come i Beatles in omaggio alla loro Ringo Starr, Anastasio è tutto in rosso, in tema con il titolo del suo brano Rosso di rabbia. Segue Elodie, Riki, Diodato, poi la performance spettacolare e trasformista di Achille Lauro con la sua Me ne frego. Tosca emoziona con Ho amato tutto e ringrazia l’orchestra per averle assegnato il primo posto nella classifica delle cover, Michele Zarrillo canta Nell’estasi o nel fango, Junior Cally urla il suo No grazie. Beppe Vessicchio riceve un altro caloroso applauso quando viene annunciato a dirigere l’orchestra per Le Vibrazioni.
Nel festival delle donne arriva poi Dua Lipa, la popstar da oltre 6 miliardi di streaming e la cantante più giovane in assoluto ad avere raggiunto 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube che presenta il nuovo singolo Don’t start now. Altro ospite è Ghali che entra in scena con un clone mascherato e una finta caduta dalla scalinata. Il rapper presenta un medley dei suoi successi e Good Times, il secondo estratto dal nuovo album Dna. Gianna Nannini arriva sul palco raggiunto poi da Coez sulle note di Motivo, che i due hanno inciso insieme per l’ultimo album di inediti della rocker senese, La differenza. Tutti in piedi per cantare con lei alcuni dei suoi grandi successi, da Ragazzo dell’Europa a Sei nell’anima.

Ma è una serata che riserva sorprese fino all’ultimo: l’esibizione di Morgan e Bugo viene interrotta perché Bugo non si presenta sul palco nel momento in cui sarebbe dovuto entrare. Così pochi secondi dopo l’attacco e un paio di strofe cantate da Morgan, che ha cambiatole parole rispetto al testo originale di Sincero, la canzone si ferma perché Bugo non si presenta al microfono. Fiorello e Amadeus cercando di riportare la situazione alla normalità ma l’artista non si trova, tra le voci sul palco si sentono le parole “se n’è andato”, senza però nessuna spiegazione ufficiale. La gara riprende con Rita Pavone che intona la sua canzone Niente che inizia con “Qui non succede proprio niente”. Poi Enrico Nigiotti, Elettra Lamborghini e per ultimo Marco Masini. Al termine Amadeus annuncia: Morgan e Bugo squalificati “per defezione”. E legge la classifica della serata, votata dalla sala stampa, che comprende solo 23 artisti.
(RITA CELI per Repubblica)

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Di: SANREMO 2020 - quarta serata http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1545810 SANREMO 2020 - quarta serata Sat, 08 Feb 2020 18:05:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1545810 Sono stati 9 milioni 503mila, pari al 53.3%, i telespettatori che hanno seguito ieri in media la quarta serata del Festival di Sanremo, che ha incoronato Leo Gassmann vincitore tra le Nuove Proposte e ha visto poi, in chiusura, la squalifica di Bugo e Morgan. L'anno scorso la quarta serata del festival aveva raccolto in media 9 milioni 552mila spettatori pari al 46.1% di share. Il festival di Amadeus continua a fare il pieno di ascolti, mantenendosi ancora sopra la media di 9,5 milioni e bissando lo share della seconda serata. Il 53.3% rappresenta la miglior media per la quarta serata dal 1999, quando l'edizione condotta da Fabio Fazio, con Laetitia Casta e Renato Dulbecco, fece segnare il 54.06%. La prima parte della quarta serata (dalle 21.35 alle 23.54) ha raccolto 12 milioni 674mila telespettatori con il 52.3% di share, centrando il miglior risultato dal 2013; la seconda (dalle 23.58 all'1.59, ultimo minuto monitorato da Auditel, ma lo show è finito intorno alle 2.20) ha avuto 5 milioni 795mila con il 56%. Un anno fa la prima parte della quarta serata del festival (dalle 21.24 alle 23.39) aveva avuto 11 milioni 170mila spettatori con il 45.5% di share, la seconda (dalle 23.43 alle 00.51) 6 milioni 215mila con il 48.6%. (ANSA). Sono stati 9 milioni 503mila, pari al 53.3%, i telespettatori che hanno seguito ieri in media la quarta serata del Festival di Sanremo, che ha incoronato Leo Gassmann vincitore tra le Nuove Proposte e ha visto poi, in chiusura, la squalifica di Bugo e Morgan.
L’anno scorso la quarta serata del festival aveva raccolto in media 9 milioni 552mila spettatori pari al 46.1% di share. Il festival di Amadeus continua a fare il pieno di ascolti, mantenendosi ancora sopra la media di 9,5 milioni e bissando lo share della seconda serata. Il 53.3% rappresenta la miglior media per la quarta serata dal 1999, quando l’edizione condotta da Fabio Fazio, con Laetitia Casta e Renato Dulbecco, fece segnare il 54.06%.
La prima parte della quarta serata (dalle 21.35 alle 23.54) ha raccolto 12 milioni 674mila telespettatori con il 52.3% di share, centrando il miglior risultato dal 2013; la seconda (dalle 23.58 all’1.59, ultimo minuto monitorato da Auditel, ma lo show è finito intorno alle 2.20) ha avuto 5 milioni 795mila con il 56%. Un anno fa la prima parte della quarta serata del festival (dalle 21.24 alle 23.39) aveva avuto 11 milioni 170mila spettatori con il 45.5% di share, la seconda (dalle 23.43 alle 00.51) 6 milioni 215mila con il 48.6%. (ANSA).

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Di: SANREMO 2020 - terza serata http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1545513 SANREMO 2020 - terza serata Fri, 07 Feb 2020 17:59:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1545513 Sono stati 9 milioni 836mila, pari al 54.5% di share, i telespettatori che hanno seguito ieri su Rai1 la terza serata di Sanremo, dedicata alla cover dei grandi successi della storia del festival, che ha visto l'intervento del premio Oscar Roberto Benigni. L'anno scorso la terza serata del festival aveva raccolto in media 9 milioni 409mila spettatori con il 46.7% di share. Rappresenta il miglior risultato dal 1997, quando la terza serata del festival, condotto da Mike Bongiorno con Piero Chiambretti, fece segnare il 55.5%. Il racconto della terza serata - In apertura della terza serata del festival di Sanremo, Amadeus dedica un pensiero alle vittime dell'incidente ferroviario a Lodi. "Rivolgiamo un pensiero a loro e alle loro famiglie". E' Tosca ad aggiudicarsi la serata dedicata alle cover, in omaggio ai 70 anni del Festival di Sanremo. Dietro all'interprete romana, Piero Pelù e i Pinguini Tattici Nucleari. Il compito di votare questa sera era affidato all'Orchestra. Questa la classifica completa: 1) Tosca 2) Piero Pelù 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Anastasio 5) Diodato 6) Le Vibrazioni 7) Paolo Jannacci 8) Francesco Gabbani 8) Rancore 10) Marco Masini 11) Raphael Gualazzi 12) Enrico Nigiotti 13) Rita Pavone 14) Irene Grandi 15) Michele Zarrillo 16) Achille Lauro 17) Levante 18) Giordana Angi 19) Elodie 20) Alberto Urso 21) Junior Cally 22) Riki 23) Elettra Lamborghini 24) Bugo e Morgan. GLI ARTISTI SUL PALCO Tocca a Michele Zarrillo, in coppia con Fausto Leali, ad aprire una serata dedicata alle cover dei grandi successi della storia del festival. Il brano scelto è Deborah. Nella sua esibizione il rapper Junior Cally ha scelto Vado al massimo, proposta in coppia con i Viito, e cambia il testo del brano di Vasco Rossi citando le Sardine: "In mezzo a questi pesci grossi preferisco le Sardine". Entra in scena all'Ariston Georgina Rodriguez, compagna di Cristiano Ronaldo, in abito lungo color carne tempestato di paillette, e Amadeus si improvvisa showman. Si toglie la sciarpa bianca che spicca sullo smoking di velluto nero e lascia intravedere una maglia della Juventus. "E' la più bella camiseta del mondo", dice la compagna di CR7. "Togliti la giacca, Amadeus". Riluttante, il conduttore, di nota fede interista, obbedisce e mostra la maglia, che sul retro però è nerazzurra e porta la scritta Lukaku, punta di diamante dell'attacco della squadra milanese. Grande agitazione al Teatro Ariston dove è poi arrivato Cristiano Ronaldo a trasmissione già iniziata. Breve scambio tra Amadeus e CR7 all'Ariston. Il conduttore omaggia il calciatore con un gagliardetto della Juventus, ricevendone in cambio la maglia bianconera. "Ci sono campioni che appartengono a tutto il calcio", commenta l'interista Amadeus. All'Ariston si torna a parlare di violenza contro le donne: un video punteggiato di microfoni rossi, 'Una nessuna centomila' è lo spunto per Amadeus per lanciare un grande concerto, sabato 19 settembre all'Arena Campovolo a Reggio Emilia, per raccogliere fondi per i centri anti violenza. Le testimonial sono Alessandra Amoroso, Giorgia, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa ed Emma, ciascuna con un simbolo rosso. "Quando una donna lotta - dice Pausini - in fondo lo fa per tutte le altre donne, perché mai più una donna debba subire delle violenze. Centomila come le voci del pubblico che noi speriamo sia con noi nel nostro grande concerto di settembre". Nannini: "Ci siamo schierate ancora una volta perché non ne possiamo più. Basta con le donne vittime". "Complimenti. La versione di Vado al massimo di Junior Cally mi è piaciuta molto. Cally l'ha cantata bene ed è un bellissimo omaggio", ha fatto sapere all'ANSA Vasco Rossi che nei giorni scorsi aveva anche approvato il testo free style che il rapper ha aggiunto alla cover presentata questa sera al festival di Sanremo nella serata delle cover. "Il messaggio è condivisibile", spiega il Komandante. Standing ovation all'Ariston per Alberto Urso e Ornella Vanoni, che hanno scelto La voce del silenzio per la serata delle cover. Un omaggio, in particolare, ad una delle signore della canzone italiana, che però ha tradito qualche incertezza nell'interpretazione. Alketa Vejsiu, nota conduttrice tv albanese, debutta all'Ariston con un inno "alle donne che hanno vinto questo festival. Da cittadina del mondo, dico grazie dall'Italia che è un esempio di integrazione, accoglienza, umanismo". Saluta in albanese i suoi connazionali e poi rifà le scale di corsa al contrario, "perché questa sera salgo verso il punto più alto della mia carriera professionale". Roberto Benigni entra all'Ariston dall'esterno, accompagnato dalla banda folkloristica Canta e sciuscia, accolto da Amadeus all'ingresso. Torna a nove anni dall'ultima esibizione, quando entrò in sella a un cavallo bianco per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Ma il festival lo ha anche presentato "nel 1980, era il 30/o, ora con il 70/o raggiunto quota 100, Sanremo può andare in pensione", dice il premio Oscar. Dopo un omaggio a Fellini e Sordi nel centenario, Benigni ricorda che nell'80 "vinse Toto Cutugno, eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c'è gente che canta". Dopo la stoccata a Matteo Salvini, annuncia che canterà "la più bella canzone del mondo", Il Cantico dei Cantici. "Volevo cantare una canzone e pensavo quale potesse essere. la canzone delle canzoni... e c'è: è il Cantico dei cantici". Roberto Benigni spiazza tutti e al festival di Sanremo porta l'esegesi del testo biblico. "E' una canzone d'amore, parla d'amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l'amore per l'altro. Non c'è canzone più ardente. E' come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l'hai mai fatta in tv", spiega il comico toscano. "Il Cantico esalta l'amore fisico. E' la vetta della poesia di tutti i i tempi - continua nel suo monologo -. Come fosse la Cappella Sistina. Un famoso rabbino disse: 'tutto il mondo e tutta la storia non valgono il giorno in cui il cantico è stato donato all'umanità". Talmente bello "che è diventato sacro" anche se "la sua presenza nella Bibbia è strana: dentro ci sono corpi nudi frementi, erotismo, baci. Cose molto molto forti. per tenerlo nella Bibbia - ha imbarazzato tanti - hanno trovato tante giustificazioni, tipo che l'autore è Salomone, oppure tutte interpretazioni allegoriche, simboliche". (Fonte: Ansa) Sono stati 9 milioni 836mila, pari al 54.5% di share, i telespettatori che hanno seguito ieri su Rai1 la terza serata di Sanremo, dedicata alla cover dei grandi successi della storia del festival, che ha visto l’intervento del premio Oscar Roberto Benigni. L’anno scorso la terza serata del festival aveva raccolto in media 9 milioni 409mila spettatori con il 46.7% di share. Rappresenta il miglior risultato dal 1997, quando la terza serata del festival, condotto da Mike Bongiorno con Piero Chiambretti, fece segnare il 55.5%.

Il racconto della terza serata – In apertura della terza serata del festival di Sanremo, Amadeus dedica un pensiero alle vittime dell’incidente ferroviario a Lodi. “Rivolgiamo un pensiero a loro e alle loro famiglie”.

E’ Tosca ad aggiudicarsi la serata dedicata alle cover, in omaggio ai 70 anni del Festival di Sanremo. Dietro all’interprete romana, Piero Pelù e i Pinguini Tattici Nucleari. Il compito di votare questa sera era affidato all’Orchestra. Questa la classifica completa: 1) Tosca 2) Piero Pelù 3) Pinguini Tattici Nucleari 4) Anastasio 5) Diodato 6) Le Vibrazioni 7) Paolo Jannacci 8) Francesco Gabbani 8) Rancore 10) Marco Masini 11) Raphael Gualazzi 12) Enrico Nigiotti 13) Rita Pavone 14) Irene Grandi 15) Michele Zarrillo 16) Achille Lauro 17) Levante 18) Giordana Angi 19) Elodie 20) Alberto Urso 21) Junior Cally 22) Riki 23) Elettra Lamborghini 24) Bugo e Morgan.

GLI ARTISTI SUL PALCO

Tocca a Michele Zarrillo, in coppia con Fausto Leali, ad aprire una serata dedicata alle cover dei grandi successi della storia del festival. Il brano scelto è Deborah. Nella sua esibizione il rapper Junior Cally ha scelto Vado al massimo, proposta in coppia con i Viito, e cambia il testo del brano di Vasco Rossi citando le Sardine: “In mezzo a questi pesci grossi preferisco le Sardine”.

Entra in scena all’Ariston Georgina Rodriguez, compagna di Cristiano Ronaldo, in abito lungo color carne tempestato di paillette, e Amadeus si improvvisa showman. Si toglie la sciarpa bianca che spicca sullo smoking di velluto nero e lascia intravedere una maglia della Juventus. “E’ la più bella camiseta del mondo”, dice la compagna di CR7. “Togliti la giacca, Amadeus”. Riluttante, il conduttore, di nota fede interista, obbedisce e mostra la maglia, che sul retro però è nerazzurra e porta la scritta Lukaku, punta di diamante dell’attacco della squadra milanese. Grande agitazione al Teatro Ariston dove è poi arrivato Cristiano Ronaldo a trasmissione già iniziata. Breve scambio tra Amadeus e CR7 all’Ariston. Il conduttore omaggia il calciatore con un gagliardetto della Juventus, ricevendone in cambio la maglia bianconera. “Ci sono campioni che appartengono a tutto il calcio”, commenta l’interista Amadeus.

All’Ariston si torna a parlare di violenza contro le donne: un video punteggiato di microfoni rossi, ‘Una nessuna centomila’ è lo spunto per Amadeus per lanciare un grande concerto, sabato 19 settembre all’Arena Campovolo a Reggio Emilia, per raccogliere fondi per i centri anti violenza. Le testimonial sono Alessandra Amoroso, Giorgia, Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa ed Emma, ciascuna con un simbolo rosso. “Quando una donna lotta – dice Pausini – in fondo lo fa per tutte le altre donne, perché mai più una donna debba subire delle violenze. Centomila come le voci del pubblico che noi speriamo sia con noi nel nostro grande concerto di settembre”. Nannini: “Ci siamo schierate ancora una volta perché non ne possiamo più. Basta con le donne vittime”.

“Complimenti. La versione di Vado al massimo di Junior Cally mi è piaciuta molto. Cally l’ha cantata bene ed è un bellissimo omaggio”, ha fatto sapere all’ANSA Vasco Rossi che nei giorni scorsi aveva anche approvato il testo free style che il rapper ha aggiunto alla cover presentata questa sera al festival di Sanremo nella serata delle cover. “Il messaggio è condivisibile”, spiega il Komandante.

Standing ovation all’Ariston per Alberto Urso e Ornella Vanoni, che hanno scelto La voce del silenzio per la serata delle cover. Un omaggio, in particolare, ad una delle signore della canzone italiana, che però ha tradito qualche incertezza nell’interpretazione.

Alketa Vejsiu, nota conduttrice tv albanese, debutta all’Ariston con un inno “alle donne che hanno vinto questo festival. Da cittadina del mondo, dico grazie dall’Italia che è un esempio di integrazione, accoglienza, umanismo”. Saluta in albanese i suoi connazionali e poi rifà le scale di corsa al contrario, “perché questa sera salgo verso il punto più alto della mia carriera professionale”.

Roberto Benigni entra all’Ariston dall’esterno, accompagnato dalla banda folkloristica Canta e sciuscia, accolto da Amadeus all’ingresso. Torna a nove anni dall’ultima esibizione, quando entrò in sella a un cavallo bianco per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ma il festival lo ha anche presentato “nel 1980, era il 30/o, ora con il 70/o raggiunto quota 100, Sanremo può andare in pensione”, dice il premio Oscar. Dopo un omaggio a Fellini e Sordi nel centenario, Benigni ricorda che nell’80 “vinse Toto Cutugno, eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c’è gente che canta”. Dopo la stoccata a Matteo Salvini, annuncia che canterà “la più bella canzone del mondo”, Il Cantico dei Cantici.

“Volevo cantare una canzone e pensavo quale potesse essere. la canzone delle canzoni… e c’è: è il Cantico dei cantici”. Roberto Benigni spiazza tutti e al festival di Sanremo porta l’esegesi del testo biblico. “E’ una canzone d’amore, parla d’amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l’amore per l’altro. Non c’è canzone più ardente. E’ come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l’hai mai fatta in tv”, spiega il comico toscano. “Il Cantico esalta l’amore fisico. E’ la vetta della poesia di tutti i i tempi – continua nel suo monologo -. Come fosse la Cappella Sistina. Un famoso rabbino disse: ‘tutto il mondo e tutta la storia non valgono il giorno in cui il cantico è stato donato all’umanità”. Talmente bello “che è diventato sacro” anche se “la sua presenza nella Bibbia è strana: dentro ci sono corpi nudi frementi, erotismo, baci. Cose molto molto forti. per tenerlo nella Bibbia – ha imbarazzato tanti – hanno trovato tante giustificazioni, tipo che l’autore è Salomone, oppure tutte interpretazioni allegoriche, simboliche”.
(Fonte: Ansa)

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Di: SANREMO 2020 - seconda serata http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1545318 SANREMO 2020 - seconda serata Thu, 06 Feb 2020 21:53:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1545318 Nella seconda serata Amadeus è apparso più rilassato e ha lasciato spazio all'amico Fiorello che supera ogni aspettativa: balla, canta, gioca a tennis sul palco con Djokovic, fa il quinto dei Ricchi e Poveri, tutto questo dopo essere entrato in scena vestito da Maria De Filippi, per mantenere la promessa fatta la sera prima. La prima standing ovation della serata è stata per Fabrizio Frizzi, che proprio il 5 febbraio avrebbe compiuto 62 anni. Tutti in piedi anche per Massimo Ranieri e Tiziano Ferro, che hanno duettato e si sono emozionati sulle note di Perdere l'amore, poi tutti a ballare sul medley dei Ricchi e Poveri, tornati eccezionalmente nell'originaria formazione a quattro. Superospiti della serata anche Zucchero e Gigi D'Alessio. Il pugno nello stomaco è stata la storia del guerriero Paolo Palumbo, 22enne malato di Sla, che ha proposto il brano Io sto con Paolo e con una voce elettronica ha raccontato la sua lotta contro la malattia, l'importanza di non arrendersi, lo straordinario rapporto con il fratello Rosario, invitando tutti a "continuare dritti per la propria strada", perché non esistono sogni irrealizzabili. Nel ruolo di signore del festival, le giornaliste del Tg1 Laura Chimenti e Emma D'Aquino e Sabrina Salerno. Sul fronte della gara, Francesco Gabbani ha conquistato la classifica della serata e quella generale. Tra i Giovani passano in semifinale Fasma e Marco Sentieri. Nella seconda serata Amadeus è apparso più rilassato e ha lasciato spazio all’amico Fiorello che supera ogni aspettativa: balla, canta, gioca a tennis sul palco con Djokovic, fa il quinto dei Ricchi e Poveri, tutto questo dopo essere entrato in scena vestito da Maria De Filippi, per mantenere la promessa fatta la sera prima.

La prima standing ovation della serata è stata per Fabrizio Frizzi, che proprio il 5 febbraio avrebbe compiuto 62 anni. Tutti in piedi anche per Massimo Ranieri e Tiziano Ferro, che hanno duettato e si sono emozionati sulle note di Perdere l’amore, poi tutti a ballare sul medley dei Ricchi e Poveri, tornati eccezionalmente nell’originaria formazione a quattro. Superospiti della serata anche Zucchero e Gigi D’Alessio.

Il pugno nello stomaco è stata la storia del guerriero Paolo Palumbo, 22enne malato di Sla, che ha proposto il brano Io sto con Paolo e con una voce elettronica ha raccontato la sua lotta contro la malattia, l’importanza di non arrendersi, lo straordinario rapporto con il fratello Rosario, invitando tutti a “continuare dritti per la propria strada”, perché non esistono sogni irrealizzabili.

Nel ruolo di signore del festival, le giornaliste del Tg1 Laura Chimenti e Emma D’Aquino e Sabrina Salerno. Sul fronte della gara, Francesco Gabbani ha conquistato la classifica della serata e quella generale. Tra i Giovani passano in semifinale Fasma e Marco Sentieri.

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Di: SANREMO 2020 - seconda serata http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1545316 SANREMO 2020 - seconda serata Thu, 06 Feb 2020 21:52:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1545316 Pur scontando un calo fisiologico in valori assoluti rispetto alla prima serata (che ha fatto segnare in media 10 milioni 58mila spettatori), la seconda serata del festival - durata fino all'1.43 - cresce di un punto di share (al debutto 52.2%). La prima parte ha avuto 12 milioni 841mila con il 52.5% di share; la seconda, 5 milioni 451mila con il 56.1%. Un anno fa la prima parte della seconda serata del festival di Claudio Baglioni aveva ottenuto 10 milioni 959mila spettatori con il 46.4%; la seconda 5 milioni 260 mila con il 52% Pur scontando un calo fisiologico in valori assoluti rispetto alla prima serata (che ha fatto segnare in media 10 milioni 58mila spettatori), la seconda serata del festival – durata fino all’1.43 – cresce di un punto di share (al debutto 52.2%). La prima parte ha avuto 12 milioni 841mila con il 52.5% di share; la seconda, 5 milioni 451mila con il 56.1%. Un anno fa la prima parte della seconda serata del festival di Claudio Baglioni aveva ottenuto 10 milioni 959mila spettatori con il 46.4%; la seconda 5 milioni 260 mila con il 52%

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Di: SANREMO 2020 - seconda serata http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1545314 SANREMO 2020 - seconda serata Thu, 06 Feb 2020 21:51:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1545314 Sono stati 9 milioni 962mila, pari al 53.3 per cento di share, i telespettatori che hanno seguito in media su Rai 1 la seconda serata del Festival di Sanremo di Amadeus. Un anno fa Baglioni bis aveva raccolto una media di 9 milioni 144mila spettatori e del 47.3 per cento. Per trovare una media migliore di una seconda serata bisogna tornare al 1995, quando il festival di Pippo Baudo raggiunse il 65.42%. Sono stati 9 milioni 962mila, pari al 53.3 per cento di share, i telespettatori che hanno seguito in media su Rai 1 la seconda serata del Festival di Sanremo di Amadeus. Un anno fa Baglioni bis aveva raccolto una media di 9 milioni 144mila spettatori e del 47.3 per cento. Per trovare una media migliore di una seconda serata bisogna tornare al 1995, quando il festival di Pippo Baudo raggiunse il 65.42%.

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Di: SANREMO 2020 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1544810 SANREMO 2020 Wed, 05 Feb 2020 16:09:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1544810 Il picco di ascolto, durante la prima serata del Festival di Sanremo, è stato raggiunto alle 21.45, quando Amadeus ha lanciato la gara con Irene Grandi: davanti a Rai1 c'erano in quel momento 14 milioni 942mila spettatori. Alle 00.27 il picco di share, con il 59.6%, quando Amadeus e Emma sono usciti dall'Ariston per raggiungere il palco in piazza Colombo Il picco di ascolto, durante la prima serata del Festival di Sanremo, è stato raggiunto alle 21.45, quando Amadeus ha lanciato la gara con Irene Grandi: davanti a Rai1 c’erano in quel momento 14 milioni 942mila spettatori. Alle 00.27 il picco di share, con il 59.6%, quando Amadeus e Emma sono usciti dall’Ariston per raggiungere il palco in piazza Colombo

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Di: SANREMO 2020 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1544809 SANREMO 2020 Wed, 05 Feb 2020 16:09:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1544809 Il Festival di Sanremo di Amadeus debutta con una media di 10 milioni 58mila telespettatori e del 52.2% di share. Un risultato in termini percentuali che è il più alto dal 2005, quando il festival condotto da Paolo Bonolis aveva ottenuto il 54.10%. La prima parte della prima serata è stata seguita da 12 milioni 480mila spettatori con il 51.2% di share, la seconda da 5 milioni 709mila con il 56.2%. Nel 2019, la prima parte della prima serata del festival aveva raccolto 12 milioni 282mila spettatori con il 49.4% di share, la seconda 5 milioni 120mila con il 50.1% La media era stata invece del 49.5% di share con 10 milioni 86mila telespettatori. Il Festival di Sanremo di Amadeus debutta con una media di 10 milioni 58mila telespettatori e del 52.2% di share. Un risultato in termini percentuali che è il più alto dal 2005, quando il festival condotto da Paolo Bonolis aveva ottenuto il 54.10%.
La prima parte della prima serata è stata seguita da 12 milioni 480mila spettatori con il 51.2% di share, la seconda da 5 milioni 709mila con il 56.2%. Nel 2019, la prima parte della prima serata del festival aveva raccolto 12 milioni 282mila spettatori con il 49.4% di share, la seconda 5 milioni 120mila con il 50.1% La media era stata invece del 49.5% di share con 10 milioni 86mila telespettatori.

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Di: SANREMO 2020 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1544808 SANREMO 2020 Wed, 05 Feb 2020 16:09:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1544808 La prima serata di Sanremo 2020 condotta da Amadeus debutta con il 52.2% e oltre 10 milioni. In percentuale si tratta del miglior risultato dal 2005. La prima serata di Sanremo 2020 condotta da Amadeus debutta con il 52.2% e oltre 10 milioni.
In percentuale si tratta del miglior risultato dal 2005.

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Di: SANREMO 2020 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1544806 SANREMO 2020 Wed, 05 Feb 2020 16:06:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1544806 <b>SANREMO 2020</b> SANREMO 2020

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Di: Mahmood vince il Festival di Sanremo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1461094 Mahmood vince il Festival di Sanremo Sat, 09 Feb 2019 21:16:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1461094 da LA STAMPA - alice castagneri, roberto pavanello inviati a sanremo **** <b>Mahmood vince il Festival di Sanremo. Secondo Ultimo, terzo Il Volo. Standing ovation per Eros Ramazzotti. Finalmente si vede la vera Virginia Raffaele. Fatica Arisa, quasi afona a causa della febbre</b> **** La classifica finale dal quarto al ventiquattresimo posto: 4 Loredana Bertè 5 Simone Cristicchi 6 Daniele Silvestri 7 Irama 8 Arisa 9 Achille Lauro 10 Lorenzo Nigiotti 11 Boomdabash 12 Ghemon 13 Ex-Otago 14 Motta 15 Francesco Renga 16 Paola Turci 17 The Zen Circus 18 Federica Carta e Shade 19 Nek 20 Negrita 21 Patty Pravo e Briga 22 Anna Tatangelo 23 Einar 24 Nino D’Angelo e Livio Cori ****************** ll racconto della serata È (finalmente) arrivata la finalissima. Al solito Baglioni lancia lo show con i ballerini, stasera canta E adesso la pubblicità. Poi fa il predicozzo sull'edizione 69, chiede scusa e ringrazia (grazie, prego, scusi, tornerò?). Presenta i due comandanti, Bisio e Raffaele. Partenza di altissimo livello con Daniele Silvestri e Rancore, un pezzo potente e coraggioso. Irrilevante ai fine della gara Anna Tatangelo. Rose viola di Ghemon si conferma un ottimo brano. Anche i Negrita fanno il loro, e sembrano divertirsi molto sul palco: evidentemente vedono il traguardo. Il super favorito Ultimo si becca un fiume di applausi per I tuoi particolari: per lui il podio è sicuro, chissà magari si porterà a casa il trofeo. Nek si fa trovare pronto con il suo rock tutto da cantare. Lo stacchetto sotto la pioggia con il dirottatore e i due comandanti si poteva tranquillamente saltare, l'omaggio all'avanspettacolo con Camminando sotto la pioggia, canzone del 1942 del Trio Lescano, non è dei migliori. Ponte con il Sanremone dello scorso anno. A sorpresa, all'esterno dell'Ariston, Renato Pozzetto accompagnato da Lo Stato Sociale si esibisce in E la vita e la vita... Arriva il primo super ospite: Ramazzotti scalda la platea con Vita ce n'è. Poi duetta con Baglioni in Adesso tu. Dopo il momento nostalgia, Eros in coppia con Luis Fonsi fa ballare l'Ariston con Per le strade una canzone. Ma c'è un problema, l'audio nell'auricolare è troppo forte, così Ramazzotti se lo toglie. E la regia ci mostra il labiale: «È fortissima». Intanto nelle storie di Instagram Joe Bastianich, che fa parte della giuria d'onore, lancia un appello per votare i Negrita. Ma che davvero? E' chiaro che non ha studiato la lezione sul conflitto d'interessi, eppure se n'è parlato così tanto in questi giorni. La Bertè graffia con Che cosa vuoi da me. Mentre Renga è un sonnifero. Tocca a Mahmood, ma la voce non si sente. Problema audio, purtroppo. Entra Bisio per metterci una pezza. Mahmood riparte, la sua canzone (Soldi) è talmente bella che si perdona anche l'errore alla regia. Ora, per risarcirci dovrebbero farcela sentire due volte. Gli Ex-Otago tutti di bianco vestiti, elegantissimi, ci regalano Solo una canzone (ma molto molto bella). Il Volo e la loro Musica che resta potrebbero piazzarsi parecchio in alto in classica. Inspiegabile. Il medley di Virginia che imita una serie di famosissime cantanti - da Patty Pravo a Giusy Ferreri passando per la Mannoia - è la gag più divertente del Baglioni bis. Virginia concede al pubblico quello che il pubblico (e la sala stampa) le chiedeva da giorni. Grazie, Virginia: fenomenale. E' proprio vero, che il meglio arriva nel finale. L'ultimo ostacolo di Paola Turci è una canzone intima e sensuale: e lei la esegue alla perfezione (con indosso una jumpsuit corta, rigorosamente nera). E riecco la potenza dei The Zen Circus con la loro infilata di fotografie che ritraggono il nostro presente. Senza ritornello. L’amore è una dittatura cresce cresce come le maree e travolge il palco dell’Ariston. Questa sera, poi, ci sono di nuovo gli sbandieratori di nero vestiti. La tensione torna a scendere quando arriva il turno di Patty Pravo e Briga, In Un po’ come la vita le voci dei due interpreti non si sono mai davvero amalgamate per bene. Superato il momento Famiglia Addams, arriva l’altra ospite della serata, che viene aiutata da Claudio Bisio a scendere le scale. Abito lungo e tacchi a spillo, canta l’ultimo estratto dal suo album Fragile, per poi rendere omaggio a Luigi Tenco. Con Baglioni danno vita a una intensa interpretazione di Vedrai vedrai. Ci si diverte con Mi sento bene di Arisa che non fa sentire bene solo lei ma anche noi che la ascoltiamo e balliamo. Stasera qualcosa però non funziona, Arisa sembra avere problemi alla voce. Oggi infatti ha avuto la febbre, con la temperatura che ha raggiunto i 39.5. Una faticaccia arrivare alla fine della canzone. Stremata, con gli occhi lucidi, ringrazia con un filo di voce. A seguire, uno dei candidati alla vittoria finale: Irama e la sua La ragazza con il cuore di latta. Achille Lauro è stato, comunque la si pensi, uno dei veri protagonisti di questo Festival. E, diciamola tutta, Rolls Royce non è per nulla un brutto pezzo. Lui, il suo Sanremo l’ha già vinto. La coppia Livio Cori e Nino D’Angelo riabbassa il ritmo con Un’altra luce. La nuova Napoli e la vecchia si abbracciano all’Ariston. Il testo però risulta incomprensibile per i non campani. Si continua con un’altra coppia: la freschezza di Federica Carta e Shade porta un po’ di levità. L’inciso di Senza farlo apposta ti entra in testa e lì resta. Arriva il momento di Simone Cristicchi. Abbi cura di me ha conquistato a sorpresa uno spazio e un’attenzione che non erano per nulla previste. Difficile che lasci Sanremo senza nemmeno un riconoscimento. Quart’ultimo ad esibirsi è Enrico Nigiotti con la sua malinconica Nonno Hollywood, che ripensa alla vecchia Livorno e a un mondo che non c’è più. Per un milione dei Boomdabash prova a ridestare il pubblico quando ormai è quasi mezzanotte e mezza. Chiudono la serata Einar con Parole nuove e Motta con Dov’è l’Italia. Due canzoni molto diverse, che comunque si rivolgono a due tipologie di pubblico altrettanto differenti. A questo punto non resta che attendere i vari premi e soprattutto il nome del vincitore del 69° Festival di Sanremo. Dei 24 in gara rimarranno solo tre nomi. Uno di loro trionferà. da LA STAMPA –
alice castagneri, roberto pavanello
inviati a sanremo
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Mahmood vince il Festival di Sanremo. Secondo Ultimo, terzo Il Volo. Standing ovation per Eros Ramazzotti. Finalmente si vede la vera Virginia Raffaele. Fatica Arisa, quasi afona a causa della febbre
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La classifica finale dal quarto al ventiquattresimo posto:

4 Loredana Bertè

5 Simone Cristicchi

6 Daniele Silvestri

7 Irama

8 Arisa

9 Achille Lauro

10 Lorenzo Nigiotti

11 Boomdabash

12 Ghemon

13 Ex-Otago

14 Motta

15 Francesco Renga

16 Paola Turci

17 The Zen Circus

18 Federica Carta e Shade

19 Nek

20 Negrita

21 Patty Pravo e Briga

22 Anna Tatangelo

23 Einar

24 Nino D’Angelo e Livio Cori
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ll racconto della serata

È (finalmente) arrivata la finalissima. Al solito Baglioni lancia lo show con i ballerini, stasera canta E adesso la pubblicità. Poi fa il predicozzo sull’edizione 69, chiede scusa e ringrazia (grazie, prego, scusi, tornerò?). Presenta i due comandanti, Bisio e Raffaele. Partenza di altissimo livello con Daniele Silvestri e Rancore, un pezzo potente e coraggioso. Irrilevante ai fine della gara Anna Tatangelo. Rose viola di Ghemon si conferma un ottimo brano. Anche i Negrita fanno il loro, e sembrano divertirsi molto sul palco: evidentemente vedono il traguardo.

Il super favorito Ultimo si becca un fiume di applausi per I tuoi particolari: per lui il podio è sicuro, chissà magari si porterà a casa il trofeo. Nek si fa trovare pronto con il suo rock tutto da cantare. Lo stacchetto sotto la pioggia con il dirottatore e i due comandanti si poteva tranquillamente saltare, l’omaggio all’avanspettacolo con Camminando sotto la pioggia, canzone del 1942 del Trio Lescano, non è dei migliori. Ponte con il Sanremone dello scorso anno. A sorpresa, all’esterno dell’Ariston, Renato Pozzetto accompagnato da Lo Stato Sociale si esibisce in E la vita e la vita…

Arriva il primo super ospite: Ramazzotti scalda la platea con Vita ce n’è. Poi duetta con Baglioni in Adesso tu. Dopo il momento nostalgia, Eros in coppia con Luis Fonsi fa ballare l’Ariston con Per le strade una canzone. Ma c’è un problema, l’audio nell’auricolare è troppo forte, così Ramazzotti se lo toglie. E la regia ci mostra il labiale: «È fortissima».

Intanto nelle storie di Instagram Joe Bastianich, che fa parte della giuria d’onore, lancia un appello per votare i Negrita. Ma che davvero? E’ chiaro che non ha studiato la lezione sul conflitto d’interessi, eppure se n’è parlato così tanto in questi giorni.

La Bertè graffia con Che cosa vuoi da me. Mentre Renga è un sonnifero. Tocca a Mahmood, ma la voce non si sente. Problema audio, purtroppo. Entra Bisio per metterci una pezza. Mahmood riparte, la sua canzone (Soldi) è talmente bella che si perdona anche l’errore alla regia. Ora, per risarcirci dovrebbero farcela sentire due volte. Gli Ex-Otago tutti di bianco vestiti, elegantissimi, ci regalano Solo una canzone (ma molto molto bella). Il Volo e la loro Musica che resta potrebbero piazzarsi parecchio in alto in classica. Inspiegabile.

Il medley di Virginia che imita una serie di famosissime cantanti – da Patty Pravo a Giusy Ferreri passando per la Mannoia – è la gag più divertente del Baglioni bis. Virginia concede al pubblico quello che il pubblico (e la sala stampa) le chiedeva da giorni. Grazie, Virginia: fenomenale. E’ proprio vero, che il meglio arriva nel finale.

L’ultimo ostacolo di Paola Turci è una canzone intima e sensuale: e lei la esegue alla perfezione (con indosso una jumpsuit corta, rigorosamente nera). E riecco la potenza dei The Zen Circus con la loro infilata di fotografie che ritraggono il nostro presente. Senza ritornello. L’amore è una dittatura cresce cresce come le maree e travolge il palco dell’Ariston. Questa sera, poi, ci sono di nuovo gli sbandieratori di nero vestiti.
La tensione torna a scendere quando arriva il turno di Patty Pravo e Briga, In Un po’ come la vita le voci dei due interpreti non si sono mai davvero amalgamate per bene.

Superato il momento Famiglia Addams, arriva l’altra ospite della serata, che viene aiutata da Claudio Bisio a scendere le scale. Abito lungo e tacchi a spillo, canta l’ultimo estratto dal suo album Fragile, per poi rendere omaggio a Luigi Tenco. Con Baglioni danno vita a una intensa interpretazione di Vedrai vedrai.

Ci si diverte con Mi sento bene di Arisa che non fa sentire bene solo lei ma anche noi che la ascoltiamo e balliamo. Stasera qualcosa però non funziona, Arisa sembra avere problemi alla voce. Oggi infatti ha avuto la febbre, con la temperatura che ha raggiunto i 39.5. Una faticaccia arrivare alla fine della canzone. Stremata, con gli occhi lucidi, ringrazia con un filo di voce. A seguire, uno dei candidati alla vittoria finale: Irama e la sua La ragazza con il cuore di latta.

Achille Lauro è stato, comunque la si pensi, uno dei veri protagonisti di questo Festival. E, diciamola tutta, Rolls Royce non è per nulla un brutto pezzo. Lui, il suo Sanremo l’ha già vinto. La coppia Livio Cori e Nino D’Angelo riabbassa il ritmo con Un’altra luce. La nuova Napoli e la vecchia si abbracciano all’Ariston. Il testo però risulta incomprensibile per i non campani. Si continua con un’altra coppia: la freschezza di Federica Carta e Shade porta un po’ di levità. L’inciso di Senza farlo apposta ti entra in testa e lì resta.

Arriva il momento di Simone Cristicchi. Abbi cura di me ha conquistato a sorpresa uno spazio e un’attenzione che non erano per nulla previste. Difficile che lasci Sanremo senza nemmeno un riconoscimento.

Quart’ultimo ad esibirsi è Enrico Nigiotti con la sua malinconica Nonno Hollywood, che ripensa alla vecchia Livorno e a un mondo che non c’è più. Per un milione dei Boomdabash prova a ridestare il pubblico quando ormai è quasi mezzanotte e mezza. Chiudono la serata Einar con Parole nuove e Motta con Dov’è l’Italia. Due canzoni molto diverse, che comunque si rivolgono a due tipologie di pubblico altrettanto differenti.
A questo punto non resta che attendere i vari premi e soprattutto il nome del vincitore del 69° Festival di Sanremo. Dei 24 in gara rimarranno solo tre nomi. Uno di loro trionferà.

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Di: Sanremo, il meglio e il peggio della terza serata - alice castagneri (La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1460193 Sanremo, il meglio e il peggio della terza serata - alice castagneri (La Stampa) Fri, 08 Feb 2019 05:31:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1460193 <b>La divertentissima vendetta di Ornella Vanoni su Virginia Raffaele e le incomprensibili lacrime della Amoroso. Con Tozzi e Raf canta tutto l'Ariston</b> - alice castagneri inviata a sanremo Lo stacchetto di Virginia Raffaele e la grandissima Ornella Vanoni è da standing ovation. La signora della musica italiana - con un completo rosso fuoco, esattamente quello dello scorso anno - si vendica di Virginia, prima però insiste per cantare. «Non sei in gara anche quest'anno», avverte la Raffaele. «2018, 2019, ma è tutto uguale non è cambiato niente, navighiamo a vista», commenta la Vanoni, che poi prova a prendersi la sua rivincita: «Mi hai rovinato la vita facendomi passare per una rimbambita, una rincoglionita, una maniaca sessuale...Stai zitta! Quando sei andata da Carlo Conti a fare la mia imitazione, ho passato un anno di inferno! Tutti i tassisti mi chiedevano se fossi stata a Sanremo, sono andata in crisi di identità». Le battute tra le due continuano a raffica finché non arrivano sul palco Patty Pravo e Briga, pronti per cantare Un po' come la vita. Ma la Vanoni si mette in mezzo e va a salutare la collega, anche se Virginia le dice che non può. «A una certa età si fa quello che si vuole», conclude Ornella. Applausi, meritati. Epico il medley di Tozzi e Raf. Tutto l'Ariston in piedi (salta e canta pure la sala stampa). Il battito animale, Ti pretendo, Tu e Gloria sono incise nel vocabolario della canzone nostrana. Il pubblico acclama i i due artisti a gran voce, tanto che Tozzi accenna anche Si può dare di più. Gran finale con il dirottatore artistico sulle note di Gente di mare. Cantano tutti anche quando sale in cattedra Antonello Venditti che non tradisce le aspettative della platea con Sotto il segno dei pesci. Non tanto memorabile, invece, l'esibizione di Alessandra Amoroso, ospite all'Ariston in occasione dei dieci anni di carriera. Dopo aver cantato si emoziona e scoppia a piangere. Non contenta, ringrazia pure mamma e papà. Manca solo l'appello alla «pace nel mondo». Per le gag comiche è un calvario. La prima però non è così male, il gioco della puntina che salta mette in mostra ancora una volta il talento di Virginia Raffaele. Bisio, invece, insiste a leggere i tweet senza senso che gli arrivano, stavolta ne commenta uno sul traffico di organi. Francamente, ne faremmo a meno. Niente da fare nemmeno per le gag di coppia. Bisio e la Raffaele sono ancora in fase di rodaggio. Speriamo che entro sabato ne azzecchino una. Il loro invito all'armonia su Ci vuole un fiore si trasforma in un litigio poco comico. lei continua a sbagliare le parole della canzone e al posto di "fiore" dice "fiordo", poi "fluoro", poi "flipper". L'armonia scompare quando Bisio si infuria con la Raffaele per gli errori. «Sai quanto ci tengo alla precisione», dice il comico. Alla fine arriva un coro di bambini, e anche loro sbagliano dicendo «filtro». Di peggio c'è solo Rovazzi, anzi le canzoni di Rovazzi perché in realtà il suo sketch è divertentissimo. Parte con il tormentone Andiamo a Comandare, poi per fortuna arriva la svolta comica. Il maestro d'orchestra che lo accompagna alla richiesta di fare un altro pezzo risponde cosi: «No, basta. Ho toccato il momento più basso della mia carriera». E se ne va. Recuperato il sostituto, purtroppo Fabio si lancia in Tutto quello che voglio. La divertentissima vendetta di Ornella Vanoni su Virginia Raffaele e le incomprensibili lacrime della Amoroso. Con Tozzi e Raf canta tutto l’Ariston
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alice castagneri
inviata a sanremo

Lo stacchetto di Virginia Raffaele e la grandissima Ornella Vanoni è da standing ovation. La signora della musica italiana – con un completo rosso fuoco, esattamente quello dello scorso anno – si vendica di Virginia, prima però insiste per cantare. «Non sei in gara anche quest’anno», avverte la Raffaele. «2018, 2019, ma è tutto uguale non è cambiato niente, navighiamo a vista», commenta la Vanoni, che poi prova a prendersi la sua rivincita: «Mi hai rovinato la vita facendomi passare per una rimbambita, una rincoglionita, una maniaca sessuale…Stai zitta! Quando sei andata da Carlo Conti a fare la mia imitazione, ho passato un anno di inferno! Tutti i tassisti mi chiedevano se fossi stata a Sanremo, sono andata in crisi di identità».

Le battute tra le due continuano a raffica finché non arrivano sul palco Patty Pravo e Briga, pronti per cantare Un po’ come la vita. Ma la Vanoni si mette in mezzo e va a salutare la collega, anche se Virginia le dice che non può. «A una certa età si fa quello che si vuole», conclude Ornella. Applausi, meritati.

Epico il medley di Tozzi e Raf. Tutto l’Ariston in piedi (salta e canta pure la sala stampa). Il battito animale, Ti pretendo, Tu e Gloria sono incise nel vocabolario della canzone nostrana. Il pubblico acclama i i due artisti a gran voce, tanto che Tozzi accenna anche Si può dare di più. Gran finale con il dirottatore artistico sulle note di Gente di mare. Cantano tutti anche quando sale in cattedra Antonello Venditti che non tradisce le aspettative della platea con Sotto il segno dei pesci.

Non tanto memorabile, invece, l’esibizione di Alessandra Amoroso, ospite all’Ariston in occasione dei dieci anni di carriera. Dopo aver cantato si emoziona e scoppia a piangere. Non contenta, ringrazia pure mamma e papà. Manca solo l’appello alla «pace nel mondo».

Per le gag comiche è un calvario. La prima però non è così male, il gioco della puntina che salta mette in mostra ancora una volta il talento di Virginia Raffaele. Bisio, invece, insiste a leggere i tweet senza senso che gli arrivano, stavolta ne commenta uno sul traffico di organi. Francamente, ne faremmo a meno.

Niente da fare nemmeno per le gag di coppia. Bisio e la Raffaele sono ancora in fase di rodaggio. Speriamo che entro sabato ne azzecchino una. Il loro invito all’armonia su Ci vuole un fiore si trasforma in un litigio poco comico. lei continua a sbagliare le parole della canzone e al posto di “fiore” dice “fiordo”, poi “fluoro”, poi “flipper”. L’armonia scompare quando Bisio si infuria con la Raffaele per gli errori. «Sai quanto ci tengo alla precisione», dice il comico. Alla fine arriva un coro di bambini, e anche loro sbagliano dicendo «filtro».

Di peggio c’è solo Rovazzi, anzi le canzoni di Rovazzi perché in realtà il suo sketch è divertentissimo. Parte con il tormentone Andiamo a Comandare, poi per fortuna arriva la svolta comica. Il maestro d’orchestra che lo accompagna alla richiesta di fare un altro pezzo risponde cosi: «No, basta. Ho toccato il momento più basso della mia carriera». E se ne va. Recuperato il sostituto, purtroppo Fabio si lancia in Tutto quello che voglio.

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Di: Sanremo, il meglio e il peggio della seconda serata - alice castagneri (La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1460191 Sanremo, il meglio e il peggio della seconda serata - alice castagneri (La Stampa) Thu, 07 Feb 2019 04:27:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1460191 <b>Standing ovation per Mengoni. Le gag non decollano, per fortuna arrivano Pio e Amedeo. Pasticcio con Cocciante che incespica cantando con Baglioni «Margherita»</b> - alice castagneri inviata a sanremo (La Stampa) Niente da fare, la liturgia comica del carrozzone sanremese non decolla (anche se la bravura di Claudio Bisio e Virginia Raffaelle è fuori discussione). Si salvano pochissime gag, tra cui quella di Carmen in cui l'attrice mostra tutto il suo talento cantando e fischiettando, da Bizet a Morricone. Diverte anche quando porta la «sedia definitiva» (dotata di merendine e confort vari) al dirottatore artistico, che si siede al pianoforte su una fantozziana poltrona in pelle umana. Non proprio imperdibile, invece, lo sketch dei due Claudi(i) sulla «punteggiatura sonora» nelle canzoni baglioniane. Sprecato il ritrovato tandem Bisio-Hunziker, l'incontro sedici anni dopo Zelig ha solo l'effetto di ricordarci quanto siamo invecchiati: dopo la gag al telefono - in cui la showgirl finge di essere a letto malata (un po' com'era successo alla povera Pausini l'anno scorso) - Michelle scende raggiante la scala - con bustier nero laminato e gonna maestosa - e si scatena in un numero di musica e canto, che spazia da Grease al tango e che ha come tema la creazione «di una forza partitica che rinnovi la politica grazie all'amore», «una lega dell'amore finanziata coi baci e con i sentimenti», che «come simbolo ha il cuore della mamma» e «lo statuto di una sola riga: gioia, fratellanza, cuore, amore, mamma t'amo e nulla più». Evitabile anche il siparietto moralista sugli haters. Ricordando le critiche sui social per la giacca indossata nella prima serata, Bisio prende in giro gli odiatori seriali. Legge alcuni dei tweet a lui rivolti, uno in particolare con diversi errori grammaticali, e si rivolge alla mittente: «Teresa, io ti voglio bene. Ma rileggi sempre». Se l'obiettivo era far ridere, è fallito. Raggiungono lo scopo Pio e Amedeo che chiedono a gran voce il Baglioni tris. Risvegliano la platea e la sala stampa dal sonno in cui erano sprofondate: punzecchiano Lega, Pd e M5S, tirando in ballo pure il reddito di cittadinanza. Anche gli animalisti finiscono nel mirino. Sul fronte musicale la peggior esibizione è quella dei tenorini del Volo, forse semplicemente perché la canzone - nonostante il titolo, Musica che resta - non resta affatto. Eppure il trio, di sera in sera riscuote sempre più successo tra il pubblico (reale e virtuale). E alla fine potrebbe anche salire sul podio, chissà. Scivolone per Arisa, che salta una strofa di Mi sento bene. Promosso, invece, il graditissimo ospite Marco Mengoni, che visibilmente emozionato intona L'essenziale, canzone con cui vinse il Festival nel 2013. Standing ovation, prolungata per di più. Baglioni e il cantante di Atlantico eseguono poi Emozioni, ma qualcosa non quadra. Per fortuna, Baglioni si riprende alla grande con Questo piccolo grande amore, che fa cantare proprio tutti. Il momento karaoke rende felici grandi e piccini. Prima dei titoli di coda c'è ancora spazio per Riccardo Cocciante, che canta con Baglioni Margherita. Sembra filare tutto liscio, ma il pasticcio è dietro l'angolo, perché (incredibile) il capellone dai riccioli scuri incespica saltando delle parole. Non gli resta che recuperare intonando l'immortale pezzo a cappella. Standing ovation per Mengoni. Le gag non decollano, per fortuna arrivano Pio e Amedeo. Pasticcio con Cocciante che incespica cantando con Baglioni «Margherita»
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alice castagneri
inviata a sanremo (La Stampa)

Niente da fare, la liturgia comica del carrozzone sanremese non decolla (anche se la bravura di Claudio Bisio e Virginia Raffaelle è fuori discussione). Si salvano pochissime gag, tra cui quella di Carmen in cui l’attrice mostra tutto il suo talento cantando e fischiettando, da Bizet a Morricone. Diverte anche quando porta la «sedia definitiva» (dotata di merendine e confort vari) al dirottatore artistico, che si siede al pianoforte su una fantozziana poltrona in pelle umana. Non proprio imperdibile, invece, lo sketch dei due Claudi(i) sulla «punteggiatura sonora» nelle canzoni baglioniane.

Sprecato il ritrovato tandem Bisio-Hunziker, l’incontro sedici anni dopo Zelig ha solo l’effetto di ricordarci quanto siamo invecchiati: dopo la gag al telefono – in cui la showgirl finge di essere a letto malata (un po’ com’era successo alla povera Pausini l’anno scorso) – Michelle scende raggiante la scala – con bustier nero laminato e gonna maestosa – e si scatena in un numero di musica e canto, che spazia da Grease al tango e che ha come tema la creazione «di una forza partitica che rinnovi la politica grazie all’amore», «una lega dell’amore finanziata coi baci e con i sentimenti», che «come simbolo ha il cuore della mamma» e «lo statuto di una sola riga: gioia, fratellanza, cuore, amore, mamma t’amo e nulla più».

Evitabile anche il siparietto moralista sugli haters. Ricordando le critiche sui social per la giacca indossata nella prima serata, Bisio prende in giro gli odiatori seriali. Legge alcuni dei tweet a lui rivolti, uno in particolare con diversi errori grammaticali, e si rivolge alla mittente: «Teresa, io ti voglio bene. Ma rileggi sempre». Se l’obiettivo era far ridere, è fallito. Raggiungono lo scopo Pio e Amedeo che chiedono a gran voce il Baglioni tris. Risvegliano la platea e la sala stampa dal sonno in cui erano sprofondate: punzecchiano Lega, Pd e M5S, tirando in ballo pure il reddito di cittadinanza. Anche gli animalisti finiscono nel mirino.

Sul fronte musicale la peggior esibizione è quella dei tenorini del Volo, forse semplicemente perché la canzone – nonostante il titolo, Musica che resta – non resta affatto. Eppure il trio, di sera in sera riscuote sempre più successo tra il pubblico (reale e virtuale). E alla fine potrebbe anche salire sul podio, chissà. Scivolone per Arisa, che salta una strofa di Mi sento bene.

Promosso, invece, il graditissimo ospite Marco Mengoni, che visibilmente emozionato intona L’essenziale, canzone con cui vinse il Festival nel 2013. Standing ovation, prolungata per di più. Baglioni e il cantante di Atlantico eseguono poi Emozioni, ma qualcosa non quadra.

Per fortuna, Baglioni si riprende alla grande con Questo piccolo grande amore, che fa cantare proprio tutti. Il momento karaoke rende felici grandi e piccini. Prima dei titoli di coda c’è ancora spazio per Riccardo Cocciante, che canta con Baglioni Margherita. Sembra filare tutto liscio, ma il pasticcio è dietro l’angolo, perché (incredibile) il capellone dai riccioli scuri incespica saltando delle parole. Non gli resta che recuperare intonando l’immortale pezzo a cappella.

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Di: Sanremo, 10 milioni davanti alla tv non bastano per fare il bis. Ascolti in calo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1459897 Sanremo, 10 milioni davanti alla tv non bastano per fare il bis. Ascolti in calo Wed, 06 Feb 2019 17:03:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1459897 <b> Cocciante, Mannoia e Mengoni protagonisti della seconda serata del Festival</b> - LUCA DONDONI SANREMO La prima serata del Festival di Sanremo 2019, il secondo targato Claudio Baglioni, è stata seguita in media su Rai1 da 10 milioni 86 mila telespettatori con il 49.5% di share. Un risultato in calo rispetto al 2018, quando l’esordio della manifestazione aveva ottenuto in media su Rai1 il 52.1% di share con 11 milioni 603 mila telespettatori. Bisogna dire che mancava l’effetto sorpresa sulla conduzione e quello dell’anno scorso era stato il risultato migliore dell’ultimo decennio. Comunque la platea è stata, in termini numerici, da vecchia tv. Questa sera per la seconda puntata del Festival, visto che non saranno più ventiquattro ma solo dodici i cantanti in gara che canteranno il loro pezzo sul palco dell’Ariston, la presenza dei super ospiti è fondamentale. La durata della kermesse prevede oltre quattro ore di spettacolo e se non ci fossero le star extra gara, chiamate ad alleggerire la tensione, alle 23 sarebbe tutto finito. Il più importante ospite della soirée è senz’altro Riccardo Cocciante sarà accompagnato da quel Giò Di Tonno protagonista del musical Notre Dame de Paris musicato e prodotto dall’autore di Margherita. Vedremo Fiorella Mannoia ma anche Marco Mengoni accompagnato da Tom Walker con il quale canta il nuovo singolo Hola super trasmesso dalle radio. Della partita anche il duo comico di Pio e Amedeo, famoso grazie alle incursioni per decine di servizi irriverenti de Le Iene. Questi due attori pugliesi si sono conquistati una vasta fetta di pubblico anche grazie al programma Emigratis e a Sanremo vorrebbero consacrare la loro popolarità peraltro confermata da uno show al Forum di Assago da tutto esaurito. Laura Chiatti e Michele Riondino verranno all’Ariston perché protagonisti di Un’avventura, un film/musical che racconta una storia d’amore struggente e piena di pathos. Mai prima d’ora le canzoni di Lucio Battisti e Mogol sono state protagoniste sul grande schermo; la regia della pellicola è di Marco Danieli, vincitore del David di Donatello per il miglior regista esordiente con La ragazza del mondo mentre le coreografie del film sono di Luca Tommassini. È immaginabile che Chiatti e Riondino si esibiranno con un brano presente nel film ma questo è ancora sotto stretto riserbo. Per confermare quanto promesso in conferenza stampa, Claudio Baglioni ha espresso il desiderio di creare un ponte con il Festival dell’anno scorso e così anche Michelle Hunziker è stata invitata a ripresentarsi in riviera. Nel 2018 Michelle fu la co-conduttrice insieme a Pier Francesco Favino (visto ieri sera) e si comportò benissimo incassando il plauso di pubblico e critica. Il mercoledì poi solitamente il giorno dedicato al “Premio alla carriera” che ogni anno il Comune di Sanremo consegna a un grande della musica italiana. Quest’anno la targa andrà a Pino Daniele e sul palco sono attese le figlie Cristina e Sara anche se in platea ci sarà anche la vedova Fabiola Sharabat. La carriera di Pino si è interrotta tragicamente il 4 gennaio del 2015 e il Comune di Sanremo, in accordo con il direttore artistico Claudio Baglioni, ha scelto questa motivazione: «In quarant’anni di incisioni discografiche e esibizioni dal vivo Pino Daniele ha saputo imporsi come figura di spicco e completa nel panorama della canzone d’autore italiana, mantenendo un legame fortissimo con la tradizione napoletana e guardando sempre con coraggio artistico e curiosità alle musiche del mondo». Cocciante, Mannoia e Mengoni protagonisti della seconda serata del Festival
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LUCA DONDONI
SANREMO

La prima serata del Festival di Sanremo 2019, il secondo targato Claudio Baglioni, è stata seguita in media su Rai1 da 10 milioni 86 mila telespettatori con il 49.5% di share. Un risultato in calo rispetto al 2018, quando l’esordio della manifestazione aveva ottenuto in media su Rai1 il 52.1% di share con 11 milioni 603 mila telespettatori. Bisogna dire che mancava l’effetto sorpresa sulla conduzione e quello dell’anno scorso era stato il risultato migliore dell’ultimo decennio. Comunque la platea è stata, in termini numerici, da vecchia tv. Questa sera per la seconda puntata del Festival, visto che non saranno più ventiquattro ma solo dodici i cantanti in gara che canteranno il loro pezzo sul palco dell’Ariston, la presenza dei super ospiti è fondamentale. La durata della kermesse prevede oltre quattro ore di spettacolo e se non ci fossero le star extra gara, chiamate ad alleggerire la tensione, alle 23 sarebbe tutto finito. Il più importante ospite della soirée è senz’altro Riccardo Cocciante sarà accompagnato da quel Giò Di Tonno protagonista del musical Notre Dame de Paris musicato e prodotto dall’autore di Margherita. Vedremo Fiorella Mannoia ma anche Marco Mengoni accompagnato da Tom Walker con il quale canta il nuovo singolo Hola super trasmesso dalle radio.

Della partita anche il duo comico di Pio e Amedeo, famoso grazie alle incursioni per decine di servizi irriverenti de Le Iene. Questi due attori pugliesi si sono conquistati una vasta fetta di pubblico anche grazie al programma Emigratis e a Sanremo vorrebbero consacrare la loro popolarità peraltro confermata da uno show al Forum di Assago da tutto esaurito. Laura Chiatti e Michele Riondino verranno all’Ariston perché protagonisti di Un’avventura, un film/musical che racconta una storia d’amore struggente e piena di pathos. Mai prima d’ora le canzoni di Lucio Battisti e Mogol sono state protagoniste sul grande schermo; la regia della pellicola è di Marco Danieli, vincitore del David di Donatello per il miglior regista esordiente con La ragazza del mondo mentre le coreografie del film sono di Luca Tommassini. È immaginabile che Chiatti e Riondino si esibiranno con un brano presente nel film ma questo è ancora sotto stretto riserbo.

Per confermare quanto promesso in conferenza stampa, Claudio Baglioni ha espresso il desiderio di creare un ponte con il Festival dell’anno scorso e così anche Michelle Hunziker è stata invitata a ripresentarsi in riviera. Nel 2018 Michelle fu la co-conduttrice insieme a Pier Francesco Favino (visto ieri sera) e si comportò benissimo incassando il plauso di pubblico e critica.

Il mercoledì poi solitamente il giorno dedicato al “Premio alla carriera” che ogni anno il Comune di Sanremo consegna a un grande della musica italiana. Quest’anno la targa andrà a Pino Daniele e sul palco sono attese le figlie Cristina e Sara anche se in platea ci sarà anche la vedova Fabiola Sharabat. La carriera di Pino si è interrotta tragicamente il 4 gennaio del 2015 e il Comune di Sanremo, in accordo con il direttore artistico Claudio Baglioni, ha scelto questa motivazione: «In quarant’anni di incisioni discografiche e esibizioni dal vivo Pino Daniele ha saputo imporsi come figura di spicco e completa nel panorama della canzone d’autore italiana, mantenendo un legame fortissimo con la tradizione napoletana e guardando sempre con coraggio artistico e curiosità alle musiche del mondo».

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Di: Ascolti in calo, a Sanremo è già tempo di autocritica (e promesse) - alice castagneri (La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1459896 Ascolti in calo, a Sanremo è già tempo di autocritica (e promesse) - alice castagneri (La Stampa) Wed, 06 Feb 2019 17:01:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1459896 <b>Bisio: «Che sia giusto o sbagliato chiamare due comici a presentare, giudicatelo voi». Raffaele: «Stasera spazio al varietà, speriamo di divertire»</b> - alice castagneri inviata a sanremo Gli ascoltano calano, e adesso tutti si chiedono: perché? Che cosa non ha funzionato? Colpa della musica? Dello scarso varietà? Stiamo comunque parlando di oltre dieci milioni (10,1 per la precisione) di spettatori inchiodati alla tv per la messa cantata del Sanremone. Per quanto riguarda lo share il Baglioni bis tiene rispetto all'anno scorso e raggiunge il 49,5 per cento. Il picco di ascolti - pari a 15 milioni 662 mila spettatori - è stato raggiunto alle 21.46, mentre sul palco dell'Ariston c'erano Andrea Bocelli e il figlio Matteo. Alle 23.30 è stato toccato il picco di share, il 54%, durante il duetto tra Claudio e Giorgia. La direttrice di Rai 1 Teresa De Santis parla di «un risultato in linea con le aspettative». Il dirottatore artistico le porta un bel mazzo di fiori e poi la ringrazia: «Ancora ci tiene qui, ed è una nota di merito che va sottolineata. Domani faremo meglio». Archiviato il siparietto, Baglioni torna ai risultati: «Siamo soddisfatti, anche se qualunque manifestazione ha bisogno di rodaggio. L'obiettivo del popolar-nazionale mi sembra raggiunto, al di là dei numeri che sono interessantissimi, ma c'è la sensazione che nell'insieme abbia avuto un buon battesimo». Claudio Bisio fa subito (una divertente) autocritica. «Sanremo è un rito, una messa cantata, che sia giusto o sbagliato chiamare due comici a farlo giudicatelo voi. È un azzardo, noi dobbiamo fare il comico e il presentatore. So che posso fare di meglio - dice in conferenza stampa - mi sono sciolto quando ho salutato Bocelli agitando la mano. A quel punto potevo andare a casa, mi son detto "Peggio di così non posso fare". Stasera spero di sciogliermi da subito e non spegnermi». Racconta poi di alcuni errori (umani): «Ieri non ho pranzato, non ho cenato, ringrazio che mi hanno dato bustine di magnesio. Stasera un riso in bianco voglio mangiarlo», spiega. Anche Virginia Raffaele mette le mani avanti: «Non sono una conduttrice, sono prestata a questo ruolo e spero di prenderci sempre più la mano. Sanremo è anche questo, quando leggi di "Nezzi Frazzi Lazzi", è già tanto. Siamo a servizio del Festival, stasera avremo modo di fare un po' più di varietà e speriamo di divertire». E sulla battuta dei Casamonica chiede scusa: «Mi spiace, la prima gaffe del Festival l'ho fatta io». Baglioni rivela poi qualche retroscena. Anche «la pipì del pianista può fermare il Festival...». Il direttore artistico spiega così il perché del contrattempo che ieri sera ha fatto ritardare l'esibizione in gara di Patty Pravo e Briga. Al momento di iniziare l'esecuzione tutto è rimasto fermo, e Patty Pravo, che non sapeva il motivo di questo ritardo, ha detto «Cosa sono venuta a fare qui? Una passeggiata o cantare?...». Direi cantare. E tornando alla musica stasera saliranno sul palco (l'ordine non uscita non è ancora noto) Achille Lauro, Arisa, Bertè, Shade e Federica Carta, Ex-Otago, Einar, Ghemon, Il Volo, Nek, Negrita, Silvestri e Turci. Bisio: «Che sia giusto o sbagliato chiamare due comici a presentare, giudicatelo voi». Raffaele: «Stasera spazio al varietà, speriamo di divertire»
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alice castagneri
inviata a sanremo

Gli ascoltano calano, e adesso tutti si chiedono: perché? Che cosa non ha funzionato? Colpa della musica? Dello scarso varietà? Stiamo comunque parlando di oltre dieci milioni (10,1 per la precisione) di spettatori inchiodati alla tv per la messa cantata del Sanremone. Per quanto riguarda lo share il Baglioni bis tiene rispetto all’anno scorso e raggiunge il 49,5 per cento. Il picco di ascolti – pari a 15 milioni 662 mila spettatori – è stato raggiunto alle 21.46, mentre sul palco dell’Ariston c’erano Andrea Bocelli e il figlio Matteo. Alle 23.30 è stato toccato il picco di share, il 54%, durante il duetto tra Claudio e Giorgia.

La direttrice di Rai 1 Teresa De Santis parla di «un risultato in linea con le aspettative». Il dirottatore artistico le porta un bel mazzo di fiori e poi la ringrazia: «Ancora ci tiene qui, ed è una nota di merito che va sottolineata. Domani faremo meglio». Archiviato il siparietto, Baglioni torna ai risultati: «Siamo soddisfatti, anche se qualunque manifestazione ha bisogno di rodaggio. L’obiettivo del popolar-nazionale mi sembra raggiunto, al di là dei numeri che sono interessantissimi, ma c’è la sensazione che nell’insieme abbia avuto un buon battesimo».

Claudio Bisio fa subito (una divertente) autocritica. «Sanremo è un rito, una messa cantata, che sia giusto o sbagliato chiamare due comici a farlo giudicatelo voi. È un azzardo, noi dobbiamo fare il comico e il presentatore. So che posso fare di meglio – dice in conferenza stampa – mi sono sciolto quando ho salutato Bocelli agitando la mano. A quel punto potevo andare a casa, mi son detto “Peggio di così non posso fare”. Stasera spero di sciogliermi da subito e non spegnermi». Racconta poi di alcuni errori (umani): «Ieri non ho pranzato, non ho cenato, ringrazio che mi hanno dato bustine di magnesio. Stasera un riso in bianco voglio mangiarlo», spiega.

Anche Virginia Raffaele mette le mani avanti: «Non sono una conduttrice, sono prestata a questo ruolo e spero di prenderci sempre più la mano. Sanremo è anche questo, quando leggi di “Nezzi Frazzi Lazzi”, è già tanto. Siamo a servizio del Festival, stasera avremo modo di fare un po’ più di varietà e speriamo di divertire». E sulla battuta dei Casamonica chiede scusa: «Mi spiace, la prima gaffe del Festival l’ho fatta io».

Baglioni rivela poi qualche retroscena. Anche «la pipì del pianista può fermare il Festival…». Il direttore artistico spiega così il perché del contrattempo che ieri sera ha fatto ritardare l’esibizione in gara di Patty Pravo e Briga. Al momento di iniziare l’esecuzione tutto è rimasto fermo, e Patty Pravo, che non sapeva il motivo di questo ritardo, ha detto «Cosa sono venuta a fare qui? Una passeggiata o cantare?…».

Direi cantare. E tornando alla musica stasera saliranno sul palco (l’ordine non uscita non è ancora noto) Achille Lauro, Arisa, Bertè, Shade e Federica Carta, Ex-Otago, Einar, Ghemon, Il Volo, Nek, Negrita, Silvestri e Turci.

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Di: Duetti bis, attesi ritorni e strani intrecci: i destini incrociati dei cantanti a Sanremo - (ALICE CASTAGNERI su "La Stampa") http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1459705 Duetti bis, attesi ritorni e strani intrecci: i destini incrociati dei cantanti a Sanremo - (ALICE CASTAGNERI su "La Stampa") Tue, 05 Feb 2019 18:08:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1459705 <b>Nella serata amici-ospiti Ghemon invita Diodato, che l'aveva chiamato l'anno scorso. C'è pure Roy Paci, ma stavolta con i Negrita</b> - ALICE CASTAGNERI (INVIATA A SANREMO - "La Stampa") - C’è chi ci sale per la prima volta e chi è un veterano. E poi c’è chi per i corsi e ricorsi della vita (non solo artistica) si ritrova sul palco dell’Ariston come per volere del destino. Stranezze, coincidenze, scelte oculate: chiamatele un po’ come volete, ma quest'anno a Sanremo la mano del “fato” ha prodotto degli incroci da sudoku. Iniziamo da Patty Pravo. L’anno scorso l’abbiamo vista cantare con Briga nella serata dei duetti; e nel Baglioni 2 la ritroviamo sempre in coppia con Mattia Bellegrandi (sono in gara con Un po’ come la vita). Probabilmente le “prove” fatte sul palco nel Sanremone atto primo avevano convinto così tanto da tentare il bis (come ha fatto pure l’autoproclamatosi dirottatore artistico). C’è poi un’altra accoppiata non inedita: ovvero quella di Ghemon e Diodato. Il primo ha restituito il piacere al secondo, che l’anno passato l’aveva chiamato per la serata dei duetti. I due, comunque, venerdì sera eseguiranno Rose viola accompagnati anche dai Calibro 35. E Roy Paci? C’è pure lui, però sta in tandem con i Negrita. Per la serie bentornati, ma guarda chi si rivede, non possiamo non citare Ermal Meta e Fabrizio Moro, freschi vincitori dell’edizione 68. Meta sarà al fianco di Simone Cristicchi, mentre Moro si troverà spalla a spalla con Ultimo. A proposito di grandi ritorni, credo che siano tutti felici di rivedere Cristina D’Avena all’Ariston. Due anni fa quando venne inviata come super ospite ebbe l’idea del fortunatissimo Duets (progetto in cui canta le sigle dei cartoni con vari big della musica e di cui è già uscito un sequel). La fatina rock non ha mai nascosto il desiderio di farsi un altro giretto al Festival e la coppia Shade-Federica Carta l’ha accontentata. Grandi ritorni a go go, insomma, anzi ritorni epici: è appunto il caso dei Sottotono. L’ultima apparizione di Tormento e Big Fish insieme risale proprio a Sanremo (correva l’anno 2001) quando portarono sul palco Mezze Verità, brano che alla fine si guadagnò la posizione numero quattordici nella classifica finale. Infine, una gradita ricomparsa: quello di Rocco Hunt, che dopo un periodo di pausa artistica (nel frattempo però è diventato papà) tornerà nel teatro che gli permesso di far breccia nel cuore del grande pubblico con Nu juorno buono. Era il 2014. Nel 2015 poi si ripresentò, forte della vittoria nelle file dei giovani, nella serie A del Sanremone con 'A verità (ma non andò proprio come sperato). Si esibirà con i Boomdabash e si preannuncia una performance esplosiva. Nella serata amici-ospiti Ghemon invita Diodato, che l’aveva chiamato l’anno scorso. C’è pure Roy Paci, ma stavolta con i Negrita
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ALICE CASTAGNERI (INVIATA A SANREMO – “La Stampa”)
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C’è chi ci sale per la prima volta e chi è un veterano. E poi c’è chi per i corsi e ricorsi della vita (non solo artistica) si ritrova sul palco dell’Ariston come per volere del destino. Stranezze, coincidenze, scelte oculate: chiamatele un po’ come volete, ma quest’anno a Sanremo la mano del “fato” ha prodotto degli incroci da sudoku. Iniziamo da Patty Pravo. L’anno scorso l’abbiamo vista cantare con Briga nella serata dei duetti; e nel Baglioni 2 la ritroviamo sempre in coppia con Mattia Bellegrandi (sono in gara con Un po’ come la vita). Probabilmente le “prove” fatte sul palco nel Sanremone atto primo avevano convinto così tanto da tentare il bis (come ha fatto pure l’autoproclamatosi dirottatore artistico).

C’è poi un’altra accoppiata non inedita: ovvero quella di Ghemon e Diodato. Il primo ha restituito il piacere al secondo, che l’anno passato l’aveva chiamato per la serata dei duetti. I due, comunque, venerdì sera eseguiranno Rose viola accompagnati anche dai Calibro 35. E Roy Paci? C’è pure lui, però sta in tandem con i Negrita.

Per la serie bentornati, ma guarda chi si rivede, non possiamo non citare Ermal Meta e Fabrizio Moro, freschi vincitori dell’edizione 68. Meta sarà al fianco di Simone Cristicchi, mentre Moro si troverà spalla a spalla con Ultimo. A proposito di grandi ritorni, credo che siano tutti felici di rivedere Cristina D’Avena all’Ariston. Due anni fa quando venne inviata come super ospite ebbe l’idea del fortunatissimo Duets (progetto in cui canta le sigle dei cartoni con vari big della musica e di cui è già uscito un sequel). La fatina rock non ha mai nascosto il desiderio di farsi un altro giretto al Festival e la coppia Shade-Federica Carta l’ha accontentata.

Grandi ritorni a go go, insomma, anzi ritorni epici: è appunto il caso dei Sottotono. L’ultima apparizione di Tormento e Big Fish insieme risale proprio a Sanremo (correva l’anno 2001) quando portarono sul palco Mezze Verità, brano che alla fine si guadagnò la posizione numero quattordici nella classifica finale.

Infine, una gradita ricomparsa: quello di Rocco Hunt, che dopo un periodo di pausa artistica (nel frattempo però è diventato papà) tornerà nel teatro che gli permesso di far breccia nel cuore del grande pubblico con Nu juorno buono. Era il 2014. Nel 2015 poi si ripresentò, forte della vittoria nelle file dei giovani, nella serie A del Sanremone con ‘A verità (ma non andò proprio come sperato). Si esibirà con i Boomdabash e si preannuncia una performance esplosiva.

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Di: SANREMO 2019 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1459704 SANREMO 2019 Tue, 05 Feb 2019 17:55:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1459704 <b>SANREMO 2019</b> SANREMO 2019

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Di: L’Italia disunita si specchia nei numeri del Festival - Luca Dondoni (La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1349448 L’Italia disunita si specchia nei numeri del Festival - Luca Dondoni (La Stampa) Mon, 12 Feb 2018 17:10:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1349448 <b>È stata un’edizione che ha macinato record e conquistato i social. Il complesso sistema di votazione ha però prodotto verdetti differenti</b> - Questo Festival dei record, la kermesse che a posteriori ha messo d’accordo tutti, compresi i pessimisti che vaticinavano sfaceli («Baglioni non è un presentatore»), qualcosa di migliorabile l’avrebbe. Ed è il sistema di votazione che non è certo dei più facili da capire ed è così spezzettato e disunito da sembrare l’Italia che si prepara ad andare al voto. - La vittoria di Ermal Meta e Fabrizio Moro è stata determinata combinando il televoto del pubblico a casa, degli esperti e della sala stampa, e i voti della prima serata, quella del martedì per intenderci, sono stati importantissimi. Nel corso della settimana le classifiche cosiddette «disaggregate» hanno messo in primo piano la giuria demoscopica, quella della sala stampa, del televoto e nelle ultime due serate c’è stato l’intervento della giuria degli esperti. - Il voto «disaggregato» Ieri, prima della finale a tre, il televoto, che pesava per il 50%, aveva sancito il primo posto di Ermal Meta e Fabrizio Moro davanti a Lo Stato Sociale e Annalisa. Gli esperti (il cui voto valeva per il 20%) avevano scelto Ron, e al secondo posto avevano messo Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico, Luca Barbarossa al terzo e solo quarti Meta e Moro. Il voto della sala stampa (in questo caso il peso era del 30%) era abbastanza vicino al verdetto dei telespettatori che hanno televotato e infatti, i duecento giornalisti ospitati nella grande sala del roof garden del teatro Ariston, hanno messo al primo posto Lo Stato Sociale al secondo la coppia Diodato e Roy Paci e al terzo i vincitori annunciati Ermal e Fabrizio. - Tutti questi calcoli hanno prodotto il terzetto di finalisti arrivati nelle prime posizioni e ancora una volta nella finale a tre le giurie hanno espresso vincitori diversi: il televoto ha confermato Meta-Moro in vetta, Annalisa e infine Lo Stato Sociale. Per gli Esperti la migliore è stata Annalisa, Meta-Moro e Lo Stato Sociale. Già qui verrebbe il mal di testa ma mancava ancora la votazione finale dove la sala stampa avrebbe portato sul gradino più alto del podio Lo Stato Sociale, Meta e Moro sul secondo e Annalisa sul terzo. Capirete che si può fare meglio di così. Probabilmente, un sistema più semplice, una «disaggregazione» mostrata dividendo i cantanti con i colori blu, giallo e rosso fa bene allo spettacolo e stuzzica le discussione (visto che sono state cancellate le eliminazioni) ma non la comprensione. - On demand in crescita Per il prossimo anno bisognerebbe forse dare più peso al mondo del web e dei social network anche nelle votazioni poiché, dando un’occhiata ai numeri (impressionanti) si vede che questa è stata un’edizione da record assoluto anche per quanto riguarda il consumo sulle piattaforme digitali. Nelle cinque serate del Festival i video On demand distribuiti su RaiPlay e sul canale Rai di YouTube hanno totalizzato oltre 27 milioni di views mentre le visualizzazioni della quinta serata sono state 770 mila, segnando una crescita di oltre il 30% rispetto al 2017. Le visualizzazioni in streaming delle cinque puntate sono state invece 2 milioni e 800 mila. - Twitter: +100% Sulle numerose piattaforme Social (non Rai) le interazioni generate dai profili Rai sono state oltre 28 milioni con una crescita del 25% rispetto al 2017. La prima serata del Festival con 6 milioni di interazioni complessive ha segnato il record dell’evento tv più commentato sui social di sempre in Italia. - Su Facebook i post targati «Sanremo2018» hanno raggiunto tra il 5 e il 10 febbraio quasi 27 milioni di persone. Nello stesso periodo su Instagram i 560 post pubblicati hanno generato un numero di 1 milione e 600 mila commenti e like. Infine, su Twitter, le interazioni generate da Sanremo 2018 hanno registrato una crescita di oltre il 100% rispetto all’anno scorso. È stata un’edizione che ha macinato record e conquistato i social. Il complesso sistema di votazione ha però prodotto verdetti differenti
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Questo Festival dei record, la kermesse che a posteriori ha messo d’accordo tutti, compresi i pessimisti che vaticinavano sfaceli («Baglioni non è un presentatore»), qualcosa di migliorabile l’avrebbe. Ed è il sistema di votazione che non è certo dei più facili da capire ed è così spezzettato e disunito da sembrare l’Italia che si prepara ad andare al voto.

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La vittoria di Ermal Meta e Fabrizio Moro è stata determinata combinando il televoto del pubblico a casa, degli esperti e della sala stampa, e i voti della prima serata, quella del martedì per intenderci, sono stati importantissimi. Nel corso della settimana le classifiche cosiddette «disaggregate» hanno messo in primo piano la giuria demoscopica, quella della sala stampa, del televoto e nelle ultime due serate c’è stato l’intervento della giuria degli esperti.

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Il voto «disaggregato»

Ieri, prima della finale a tre, il televoto, che pesava per il 50%, aveva sancito il primo posto di Ermal Meta e Fabrizio Moro davanti a Lo Stato Sociale e Annalisa. Gli esperti (il cui voto valeva per il 20%) avevano scelto Ron, e al secondo posto avevano messo Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico, Luca Barbarossa al terzo e solo quarti Meta e Moro. Il voto della sala stampa (in questo caso il peso era del 30%) era abbastanza vicino al verdetto dei telespettatori che hanno televotato e infatti, i duecento giornalisti ospitati nella grande sala del roof garden del teatro Ariston, hanno messo al primo posto Lo Stato Sociale al secondo la coppia Diodato e Roy Paci e al terzo i vincitori annunciati Ermal e Fabrizio.

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Tutti questi calcoli hanno prodotto il terzetto di finalisti arrivati nelle prime posizioni e ancora una volta nella finale a tre le giurie hanno espresso vincitori diversi: il televoto ha confermato Meta-Moro in vetta, Annalisa e infine Lo Stato Sociale. Per gli Esperti la migliore è stata Annalisa, Meta-Moro e Lo Stato Sociale. Già qui verrebbe il mal di testa ma mancava ancora la votazione finale dove la sala stampa avrebbe portato sul gradino più alto del podio Lo Stato Sociale, Meta e Moro sul secondo e Annalisa sul terzo. Capirete che si può fare meglio di così. Probabilmente, un sistema più semplice, una «disaggregazione» mostrata dividendo i cantanti con i colori blu, giallo e rosso fa bene allo spettacolo e stuzzica le discussione (visto che sono state cancellate le eliminazioni) ma non la comprensione.

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On demand in crescita

Per il prossimo anno bisognerebbe forse dare più peso al mondo del web e dei social network anche nelle votazioni poiché, dando un’occhiata ai numeri (impressionanti) si vede che questa è stata un’edizione da record assoluto anche per quanto riguarda il consumo sulle piattaforme digitali. Nelle cinque serate del Festival i video On demand distribuiti su RaiPlay e sul canale Rai di YouTube hanno totalizzato oltre 27 milioni di views mentre le visualizzazioni della quinta serata sono state 770 mila, segnando una crescita di oltre il 30% rispetto al 2017. Le visualizzazioni in streaming delle cinque puntate sono state invece 2 milioni e 800 mila.
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Twitter: +100%

Sulle numerose piattaforme Social (non Rai) le interazioni generate dai profili Rai sono state oltre 28 milioni con una crescita del 25% rispetto al 2017. La prima serata del Festival con 6 milioni di interazioni complessive ha segnato il record dell’evento tv più commentato sui social di sempre in Italia.
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Su Facebook i post targati «Sanremo2018» hanno raggiunto tra il 5 e il 10 febbraio quasi 27 milioni di persone. Nello stesso periodo su Instagram i 560 post pubblicati hanno generato un numero di 1 milione e 600 mila commenti e like. Infine, su Twitter, le interazioni generate da Sanremo 2018 hanno registrato una crescita di oltre il 100% rispetto all’anno scorso.

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Di: Meta e Moro vincono il Sanremo di Baglioni. Secondi Lo Stato Sociale, terza Annalisa - Alberto Mattioli (La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1349447 Meta e Moro vincono il Sanremo di Baglioni. Secondi Lo Stato Sociale, terza Annalisa - Alberto Mattioli (La Stampa) Mon, 12 Feb 2018 17:09:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1349447 Verdetto finale del Sessantottesimo: vince il duo Ermal Meta-Fabrizio Moro con "Non mi avete fatto niente", secondo Lo Stato Sociale (Una vita in vacanza), terza Annalisa (Il mondo prima di te). Il podio è quello indicato su «La Stampa» di ieri, la medaglia d’oro farà discutere perché la canzone vincitrice è quella prima sospesa e poi riammessa per sospetto plagio. Ci sarà tempo per scannarsi. Intanto, nell’orgia finale di targhe e premi minori, sublime la Vanoni, miglior interpretazione: «Questo è il premio di?», in tono perplesso. E il trionfale Baglioni I finisce come tutti quelli che l’hanno preceduto: classifica, premiazione, coriandoli, un bell’applauso. Peccato per gli Elii, ventesimi su venti, Arrivedorci. E dire che la serata terminale non era iniziata benissimo. SuperClaudio si presenta con una giacca di raso rosso, che per un gentiluomo è possibile solo se fa l’ospite d’onore al Carnevale di Rio. E poi sbaglia il titolo della canzone del bravo giovine che ha vinto l’apposito concorso. Dice Il ballo delle apparenze, e invece sarebbe Il ballo delle incertezze. A sua volta, il giovanotto, che di nome (d’arte, si suppone) fa Ultimo, cantando si perde clamorosamente l’orchestra, e viceversa. Ma che ce frega, direbbe Luca Barbarossa passando «er sale» come da titolo della sua canzone, la prima dell’interminabile micidiale carrellata. Il Sanremone passa agli archivi come trionfo tanto più significativo perché inaspettato. Gli ascolti non erano così cicciuti dal 1999, come dire il Pleistocene. Quindi tutto il finale è una celebrazione, con grande scialo dei tre aggettivi tipici o forse unici dell’hunzikerese: pazzesco, straordinario, eccezionale, detto anche di imprese magari non proprio memorabili come spostare un pianoforte o accendere un riflettore. Il capolavoro è quando chiede un bell’applauso per i tecnici che hanno lasciato Ron senza microfono (ma forse non è un’idea così cattiva). Stasera Michelle ma belle in Armani privé e il Favino Pierfrancesco hanno l’espressione sollevata e la loquela facile di due cui è arrivata una raccomandata Equitalia che comunica che hanno pagato più del dovuto. Al solito, lo show è affidato agli ospiti. Laura Pausini, malata alla prima, recupera all’ultima, con una telefonata benedicente di san Fiorello Magno: cortesie fra amici, però il Fiore è in grado di fare spettacolo anche pochi secondi al cellulare. «Siete in linea con lo scaldapubblico», e giù battute. Però anche Laurona nostra s’inventa una gran gag per chiudere la sua comparsata. «Come se non fosse stato mai amore» la va a cantare fuori dall’Ariston, davanti alle transenne dove si accalca il Quarto Stato senza biglietto, ed è subito tripudio. Arriva anche, inevitabile come uno dei suoi cuochi spignattanti, Antonella Clerici vestita da lampadario, obiettivo promuovere un imprecisato Sanremo Young. E potevano mancare i duetti del dittatore artistico? Dopo la Pausini (Avrai, e vi piace vincere facile) tocca a Fiorella Mannoia però non su una canzone di Baglioni, ma di Fossati, Mio fratello che guardi il mondo, e anche questo ennesimo «Baglioni & Friends» è ben riuscito. I fan di Claudio si rasserenano subito: basta aspettare una mezz’oretta e il duetto diventa addirittura un quartetto, e stavolta su una sua canzone, Strada facendo, insieme con Nek-Pezzali-Renga. E poi le commemorazioni, di Gaber, di Tenco, insomma le sante memorie che a Sanremo non mancano mai. Si rivede perfino Mina, sia pure in forma di ologramma, e forse è la vera notizia. C’è di tutto: i ringraziamenti, i fiori di Sanremo, però solo sotto forma di bouquet, il ricordo delle Foibe nella giornata dedicata. Poi, certo, anche le rotture di scatole, tipo la spiegazione del regolamento o le terrificanti gag di Michelle & Pierfrancesco, due che ai nipotini potranno raccontare di essere sopravvissuti agli autori di Sanremo. E’ però buono il monologo di Favino: infatti non è loro, è di Koltès. Anche il premier Gentiloni apprezza su Twitter: «Sanremo, Italia. Un bel Paese si racconta». Si finisce, al solito, a orari inverosimili ma in gloria. Il Sanremone è andato. E il sollievo diventa già quasi nostalgia. Verdetto finale del Sessantottesimo: vince il duo Ermal Meta-Fabrizio Moro con “Non mi avete fatto niente”, secondo Lo Stato Sociale (Una vita in vacanza), terza Annalisa (Il mondo prima di te). Il podio è quello indicato su «La Stampa» di ieri, la medaglia d’oro farà discutere perché la canzone vincitrice è quella prima sospesa e poi riammessa per sospetto plagio. Ci sarà tempo per scannarsi. Intanto, nell’orgia finale di targhe e premi minori, sublime la Vanoni, miglior interpretazione: «Questo è il premio di?», in tono perplesso. E il trionfale Baglioni I finisce come tutti quelli che l’hanno preceduto: classifica, premiazione, coriandoli, un bell’applauso. Peccato per gli Elii, ventesimi su venti, Arrivedorci.

E dire che la serata terminale non era iniziata benissimo. SuperClaudio si presenta con una giacca di raso rosso, che per un gentiluomo è possibile solo se fa l’ospite d’onore al Carnevale di Rio. E poi sbaglia il titolo della canzone del bravo giovine che ha vinto l’apposito concorso. Dice Il ballo delle apparenze, e invece sarebbe Il ballo delle incertezze. A sua volta, il giovanotto, che di nome (d’arte, si suppone) fa Ultimo, cantando si perde clamorosamente l’orchestra, e viceversa.

Ma che ce frega, direbbe Luca Barbarossa passando «er sale» come da titolo della sua canzone, la prima dell’interminabile micidiale carrellata. Il Sanremone passa agli archivi come trionfo tanto più significativo perché inaspettato. Gli ascolti non erano così cicciuti dal 1999, come dire il Pleistocene. Quindi tutto il finale è una celebrazione, con grande scialo dei tre aggettivi tipici o forse unici dell’hunzikerese: pazzesco, straordinario, eccezionale, detto anche di imprese magari non proprio memorabili come spostare un pianoforte o accendere un riflettore. Il capolavoro è quando chiede un bell’applauso per i tecnici che hanno lasciato Ron senza microfono (ma forse non è un’idea così cattiva). Stasera Michelle ma belle in Armani privé e il Favino Pierfrancesco hanno l’espressione sollevata e la loquela facile di due cui è arrivata una raccomandata Equitalia che comunica che hanno pagato più del dovuto.

Al solito, lo show è affidato agli ospiti. Laura Pausini, malata alla prima, recupera all’ultima, con una telefonata benedicente di san Fiorello Magno: cortesie fra amici, però il Fiore è in grado di fare spettacolo anche pochi secondi al cellulare. «Siete in linea con lo scaldapubblico», e giù battute. Però anche Laurona nostra s’inventa una gran gag per chiudere la sua comparsata. «Come se non fosse stato mai amore» la va a cantare fuori dall’Ariston, davanti alle transenne dove si accalca il Quarto Stato senza biglietto, ed è subito tripudio.

Arriva anche, inevitabile come uno dei suoi cuochi spignattanti, Antonella Clerici vestita da lampadario, obiettivo promuovere un imprecisato Sanremo Young. E potevano mancare i duetti del dittatore artistico? Dopo la Pausini (Avrai, e vi piace vincere facile) tocca a Fiorella Mannoia però non su una canzone di Baglioni, ma di Fossati, Mio fratello che guardi il mondo, e anche questo ennesimo «Baglioni & Friends» è ben riuscito. I fan di Claudio si rasserenano subito: basta aspettare una mezz’oretta e il duetto diventa addirittura un quartetto, e stavolta su una sua canzone, Strada facendo, insieme con Nek-Pezzali-Renga. E poi le commemorazioni, di Gaber, di Tenco, insomma le sante memorie che a Sanremo non mancano mai. Si rivede perfino Mina, sia pure in forma di ologramma, e forse è la vera notizia.

C’è di tutto: i ringraziamenti, i fiori di Sanremo, però solo sotto forma di bouquet, il ricordo delle Foibe nella giornata dedicata. Poi, certo, anche le rotture di scatole, tipo la spiegazione del regolamento o le terrificanti gag di Michelle & Pierfrancesco, due che ai nipotini potranno raccontare di essere sopravvissuti agli autori di Sanremo. E’ però buono il monologo di Favino: infatti non è loro, è di Koltès.

Anche il premier Gentiloni apprezza su Twitter: «Sanremo, Italia. Un bel Paese si racconta». Si finisce, al solito, a orari inverosimili ma in gloria. Il Sanremone è andato. E il sollievo diventa già quasi nostalgia.

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Di: Festival di Sanremo, la diretta della prima serata. Fiorello grande mattatore (La Stampa) - alice castagneri e roberto pavanello http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1348598 Festival di Sanremo, la diretta della prima serata. Fiorello grande mattatore (La Stampa) - alice castagneri e roberto pavanello Wed, 07 Feb 2018 19:43:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1348598 Boom di ascolti per il Sanremone di Baglioni. Nella prima serata sono rimasti incollati su Raiuno 11 milioni 603 mila telespettatori, con in media il 52.1% di share. Un risultato raggiunto anche grazie al grande talento di Fiorello (picco di ascolti). Superati Conti e Queen Mary, che l'anno scorso avevano raccolto in media 11 milioni 374 mila spettatori con uno share del 50.4%. Ironia della sorte ieri sera lo share più alto si è toccato sulla performance di Ermal Meta e Fabrizio Moro, finiti nel frattempo nella bufera per il loro brano Non mi avete fatto niente molto simile a una canzone dello stesso autore presentata a Sanremo Giovani nel 2016. In attesa di una decisione definitiva la Rai li ha sospesi e questa sera Renzo Rubino, previsto per domani, canterà al loro posto. I numeri dunque danno ragione al direttore artistico, che continuerà senza voltarsi indietro nella sua missione: la musica prima di tutto: «Specialmente per quelli che fanno il nostro mestiere - dice Claudio Baglioni - già concludere un debutto è un grande risultato. Sono felice per il risultato dell'ascolto, vedo tutti visi soddisfatti, i complimenti si sprecano ma questo deve essere anche un modo per portare avanti questo festival che ci eravamo prefissi potesse essere riconciliato a questa arte povera della canzonetta che avevo detto sarebbe stato non nazional-popolare ma popolar-nazionale». Soddisfatta anche Michelle Hunziker: «Sono molto emozionata, sono contenta che il fiore sia stato indossato da molti artisti sul palco. Ma dobbiamo restare concentrati e non abbassare la guardia. Per questo adesso ci aspettano altre prove». Della stessa idea Pierfrancesco Favino: «Grazie al divertimento tutto si è sciolto, era bello guardarla da fuori questa cosa. Penso sia stato un bello spettacolo ieri, io non sono abituato a guardare i numeri ma più alla soddisfazione personale». La scaletta della seconda serata Stasera in apertura spazio alle nuove proposte Lorenzo Baglioni, Alice Caioli, Mirkoeilcane e Giulia Casieri. I dieci big che si esibiranno sono invece (in ordine di uscita) Le Vibrazioni, Nina Zilli, Diodato-Paci, Elio e le Storie Tese, Vanoni-Bungaro-Pacifico, Red Canzian, Ron, Renzo Rubino al posto di Meta-Moro, Annalisa e Decibel . Tra gli ospiti grande attesa per Il Volo, che torna a Sanremo dopo tre anni. Insieme al direttore artistico renderanno omaggio a Sergio Endrigo con il brano Canzone per te. Il trio poi intonerà il successo baglioniano La vita è adesso. Ci sarà poi Biagio Antonacci che sempre con Baglioni canterà Mille giorni di te e di me. Sting e Shaggy si esibiranno nel nuovo brano Don't Make Me Wait, poi il cantautore britannico, per l'omaggio alla musica italiana, intonerà Muoio per te di Zucchero. All'Ariston infine arriverà anche il volto di Rai3 Franca Leosini, che sarà protagonista di una gag con Baglioni. Ospiti anche il Mago Forest e Pippo Baudo, a 50 anni da suo primo Festival. Boom di ascolti per il Sanremone di Baglioni. Nella prima serata sono rimasti incollati su Raiuno 11 milioni 603 mila telespettatori, con in media il 52.1% di share. Un risultato raggiunto anche grazie al grande talento di Fiorello (picco di ascolti). Superati Conti e Queen Mary, che l’anno scorso avevano raccolto in media 11 milioni 374 mila spettatori con uno share del 50.4%. Ironia della sorte ieri sera lo share più alto si è toccato sulla performance di Ermal Meta e Fabrizio Moro, finiti nel frattempo nella bufera per il loro brano Non mi avete fatto niente molto simile a una canzone dello stesso autore presentata a Sanremo Giovani nel 2016. In attesa di una decisione definitiva la Rai li ha sospesi e questa sera Renzo Rubino, previsto per domani, canterà al loro posto.

I numeri dunque danno ragione al direttore artistico, che continuerà senza voltarsi indietro nella sua missione: la musica prima di tutto: «Specialmente per quelli che fanno il nostro mestiere – dice Claudio Baglioni – già concludere un debutto è un grande risultato. Sono felice per il risultato dell’ascolto, vedo tutti visi soddisfatti, i complimenti si sprecano ma questo deve essere anche un modo per portare avanti questo festival che ci eravamo prefissi potesse essere riconciliato a questa arte povera della canzonetta che avevo detto sarebbe stato non nazional-popolare ma popolar-nazionale».

Soddisfatta anche Michelle Hunziker: «Sono molto emozionata, sono contenta che il fiore sia stato indossato da molti artisti sul palco. Ma dobbiamo restare concentrati e non abbassare la guardia. Per questo adesso ci aspettano altre prove». Della stessa idea Pierfrancesco Favino: «Grazie al divertimento tutto si è sciolto, era bello guardarla da fuori questa cosa. Penso sia stato un bello spettacolo ieri, io non sono abituato a guardare i numeri ma più alla soddisfazione personale».

La scaletta della seconda serata

Stasera in apertura spazio alle nuove proposte Lorenzo Baglioni, Alice Caioli, Mirkoeilcane e Giulia Casieri. I dieci big che si esibiranno sono invece (in ordine di uscita) Le Vibrazioni, Nina Zilli, Diodato-Paci, Elio e le Storie Tese, Vanoni-Bungaro-Pacifico, Red Canzian, Ron, Renzo Rubino al posto di Meta-Moro, Annalisa e Decibel .

Tra gli ospiti grande attesa per Il Volo, che torna a Sanremo dopo tre anni. Insieme al direttore artistico renderanno omaggio a Sergio Endrigo con il brano Canzone per te. Il trio poi intonerà il successo baglioniano La vita è adesso.

Ci sarà poi Biagio Antonacci che sempre con Baglioni canterà Mille giorni di te e di me. Sting e Shaggy si esibiranno nel nuovo brano Don’t Make Me Wait, poi il cantautore britannico, per l’omaggio alla musica italiana, intonerà Muoio per te di Zucchero. All’Ariston infine arriverà anche il volto di Rai3 Franca Leosini, che sarà protagonista di una gag con Baglioni. Ospiti anche il Mago Forest e Pippo Baudo, a 50 anni da suo primo Festival.

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Di: Festival di Sanremo, la diretta della prima serata. Fiorello grande mattatore (La Stampa) - alice castagneri e roberto pavanello http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1348597 Festival di Sanremo, la diretta della prima serata. Fiorello grande mattatore (La Stampa) - alice castagneri e roberto pavanello Wed, 07 Feb 2018 19:43:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1348597 Con Noemi e Non smettere mai di cercarmi riprende la competizione. Sono le undici passate da quattro minuti e siamo a metà del percorso. Mancano ancora dieci brani. La voce graffiante della rossa è una garanzia. Il ritorno dei Decibel rende omaggio a David Bowie con Lettera dal Duca. Purtroppo la voce calda di Enrico Ruggeri è un ricordo. Arrivano gli Elio e le Storie Tese conciati da indiani con Arrivedorci. Siamo ben lontani dai maggiori successi degli Elii. Siamo dalle parti di uno di quei brani riempitivi di un album. Peccato davvero. Molto sanremese l’Eterno del bravo Giovanni Caccamo. Forse troppo. Ed ecco l’altro Pooh in gara, il bassista Red Canzian, ma senza basso. Ognuno ha il suo racconto ha un bel tiro, siamo decisamente altrove rispetto ai compagni di band. E Red la canta anche bene. E siamo allo stornello romano di Luca Barbarossa, che canta Passame er sale. Elegante. Momento ospiti: il duetto di Baglioni e Morandi emoziona. Poi spunta anche Tommaso Paradiso per cantare, con il secondo, Una vita che ti sogno. Presentando il brano il direttore artistico riesce a sbagliare anche il titolo. Come dice lui nel corso della serata: «Meglio cantare va...». Si torna ai cantanti. Diodato e Roy Paci sono un lampo di luce che squarcia la monotonia. E Adesso merita di volare alta in classifica. Nina Zilla con Senza appartenere è senza sostanza. Dopo lo spot al nuovo film di Gabriele Muccino si esibisce Renzo Rubino. La sua Custodire ha una bella storia e un bel messaggio ma l'interpretazione manca di forza. Enzo Avitabile e Peppe Servillo portano con Il coraggio di ogni giorno una delle canzoni dalle sonorità più originali della kermesse. Una canzone coraggiosa, che strizza l’occhio a un altrove. A chiudere la lista dei venti concorrenti arrivano Le Vibrazioni, che presentano un brano in assoluta continuità con la loro produzione. Così sbagliato risveglia gli assonnati spettatori dell’Ariston prima della buonanotte. La prima puntata si chiude con la comunicazione della classifica parziale, composta con i dati della giuria demoscopica. I colori indicano il gradimento: blu in alto e rosso in basso. Blu: Lo Stato Sociale, Meta-Moro, Ron, Gazzè, Noemi, Annalisa, Nina Zilli. Giallo: Barbarossa, Biondi, Vanoni-Bungaro-Pacifico, Caccamo, The Kolors, Elio e le Storie Tese. Rosso: Decibel, Diodato e Roy Paci, Renzo Rubino, Avitabile-Servillo, Red Canzian, Le Vibrazioni, Facchinetti-Fogli. Ora spazio al Dopofestival per chi ancora a forza. Con Noemi e Non smettere mai di cercarmi riprende la competizione. Sono le undici passate da quattro minuti e siamo a metà del percorso. Mancano ancora dieci brani. La voce graffiante della rossa è una garanzia. Il ritorno dei Decibel rende omaggio a David Bowie con Lettera dal Duca. Purtroppo la voce calda di Enrico Ruggeri è un ricordo. Arrivano gli Elio e le Storie Tese conciati da indiani con Arrivedorci. Siamo ben lontani dai maggiori successi degli Elii. Siamo dalle parti di uno di quei brani riempitivi di un album. Peccato davvero. Molto sanremese l’Eterno del bravo Giovanni Caccamo. Forse troppo. Ed ecco l’altro Pooh in gara, il bassista Red Canzian, ma senza basso. Ognuno ha il suo racconto ha un bel tiro, siamo decisamente altrove rispetto ai compagni di band. E Red la canta anche bene. E siamo allo stornello romano di Luca Barbarossa, che canta Passame er sale. Elegante.

Momento ospiti: il duetto di Baglioni e Morandi emoziona. Poi spunta anche Tommaso Paradiso per cantare, con il secondo, Una vita che ti sogno. Presentando il brano il direttore artistico riesce a sbagliare anche il titolo. Come dice lui nel corso della serata: «Meglio cantare va…».

Si torna ai cantanti. Diodato e Roy Paci sono un lampo di luce che squarcia la monotonia. E Adesso merita di volare alta in classifica. Nina Zilla con Senza appartenere è senza sostanza. Dopo lo spot al nuovo film di Gabriele Muccino si esibisce Renzo Rubino. La sua Custodire ha una bella storia e un bel messaggio ma l’interpretazione manca di forza.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo portano con Il coraggio di ogni giorno una delle canzoni dalle sonorità più originali della kermesse. Una canzone coraggiosa, che strizza l’occhio a un altrove.

A chiudere la lista dei venti concorrenti arrivano Le Vibrazioni, che presentano un brano in assoluta continuità con la loro produzione. Così sbagliato risveglia gli assonnati spettatori dell’Ariston prima della buonanotte.

La prima puntata si chiude con la comunicazione della classifica parziale, composta con i dati della giuria demoscopica. I colori indicano il gradimento: blu in alto e rosso in basso. Blu: Lo Stato Sociale, Meta-Moro, Ron, Gazzè, Noemi, Annalisa, Nina Zilli. Giallo: Barbarossa, Biondi, Vanoni-Bungaro-Pacifico, Caccamo, The Kolors, Elio e le Storie Tese. Rosso: Decibel, Diodato e Roy Paci, Renzo Rubino, Avitabile-Servillo, Red Canzian, Le Vibrazioni, Facchinetti-Fogli. Ora spazio al Dopofestival per chi ancora a forza.

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Di: Festival di Sanremo, la diretta della prima serata. Fiorello grande mattatore (La Stampa) - alice castagneri e roberto pavanello http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1348596 Festival di Sanremo, la diretta della prima serata. Fiorello grande mattatore (La Stampa) - alice castagneri e roberto pavanello Wed, 07 Feb 2018 19:42:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1348596 Si parte con la sigla, i campioni cantano un brano composto da Claudio Baglioni: sembra quasi uno scherzo ma purtroppo è la realtà. Sul palco poi, compare (per fortuna) subito Fiorello. Ma ecco che arriva un altro problema: anche qui, sembra tutto finto e invece no. Un contestatore, che a quanto pare è sfuggito alla sicurezza, non permette a Fiore di iniziare il suo spettacolo. Bravissimo, lo showman risolve la situazione brillantemente e poi legge il messaggino che il direttore artistico gli ha inviato per convincerlo a venire al Festival. Da lì in poi sono solo risate e applausi. Battute a raffica, sul presidente turco Erdogan «che sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi», sul «toy boy di Orietta Berti», sul «canone che pagano tutti perché sta in bolletta, e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky». Divertentissimo il suo mash up tra le canzoni di Claudio Baglioni e quelle di Gianni Morandi, in cui i pezzi dell’uno si fondono in quelle dell’altro. LEGGI ANCHE Fiorello show con i messaggini di Pausini e Baglioni Non proprio indimenticabile il monologo iniziale di Claudio Baglioni, che vuole essere poetico ma rasenta il retorico. Elegantissima Michelle Hunziker e subito padrona del palco. Più a disagio, almeno all’inizio Pierfrancesco Favino. La gara inizia. Onore e onere affidato ad Annalisa e la sua Il mondo prima di te. Michelle Hunziker ricorda che le canzoni sono inedite, e ci mancherebbe anche. Subito dopo tocca a Ron con il brano scritto da Lucio Dalla Almeno pensami. Michelle dice al marito in platea: «Sei talmente bello che ti sposerei di nuovo», poi spazio alla voce di Ron. La canzone scritta da Lucio Dalla è pura poesia. Tocca ai The Kolors con Frida (Mai, mai, mai), pezzo radiofonico ma con poche emozioni. Max Gazzè con la sua La leggenda di Cristalda e Pizzomunno e l'arpa di Cecilia ci catapultano nel mondo delle favole. Nuova incursione di Fiore, che risolleva subito gli animi. Costretto a riempire lo spazio lasciato vuoto dalla Pausini, si inventa un gioco con la platea. «Chi voterà Pd? Chi 5 Stelle? Chi centrodestra?». Ma la telecamera non inquadra mai la platea. Poi arriva la telefonata della cantautrice che con un filo di voce rassicura sulla sua presenza prevista per sabato sera. Gran finale: Fiore e il "dittatore artistico" cantano E tu, ed è un trionfo assoluto. La competizione entra nel vivo. Vanoni, Bungaro e Pacifico convincono con Imparare ad amarsi: un testo che incanta. Siparietto Favino che cita i The Jackal ripetendo gnigni due volte. Poi è il turno dei grandi favoriti: Non mi avete fatto niente di Meta e Moro si candida a salire sul podio, i social esultano. Arriva Mario Biondi, ma la vera ovazione è per Peppe Vessicchio che dirige l’orchestra. Rivederti non resterà nella storia della musica italiana. Arriva il momento della gag con Favino che dovrebbe declamare Leopardi e invece canta alcuni classici della musica leggera italiana: «Claudio, fammi cantare!». Fa Ramazzotti e sale sul palco la Hunziker: «Proprio questa?». Ne viene fuori un altro bel collage canoro. Applausi anche a Favino. La gara riprende con un pezzo dei Pooh, il primo: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Il segreto del tempo è senza tempo: sicuramente non appartiene alla contemporaneità. La performance del duo ampiamente è stonata. In ogni senso. Termina la canzone e Facchinetti piange. Salto generazionale, anche qualcuno in più di uno solo, ed ecco Lo stato sociale. Una vita in vacanza si candida a tormentone di quest’anno. Brano allegro, la si può addirittura ballare.Sul palco una non giovanissima ballerina acrobatica rende l’esibizione indimenticabile. I ragazzi si divertono, il pubblico con loro. Nuovo momento -show dei conduttori con la Hunziker che canta E se domani di Mina con i due disturbatori Baglioni-Favino in azione. Si parte con la sigla, i campioni cantano un brano composto da Claudio Baglioni: sembra quasi uno scherzo ma purtroppo è la realtà. Sul palco poi, compare (per fortuna) subito Fiorello. Ma ecco che arriva un altro problema: anche qui, sembra tutto finto e invece no. Un contestatore, che a quanto pare è sfuggito alla sicurezza, non permette a Fiore di iniziare il suo spettacolo. Bravissimo, lo showman risolve la situazione brillantemente e poi legge il messaggino che il direttore artistico gli ha inviato per convincerlo a venire al Festival. Da lì in poi sono solo risate e applausi. Battute a raffica, sul presidente turco Erdogan «che sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi», sul «toy boy di Orietta Berti», sul «canone che pagano tutti perché sta in bolletta, e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky». Divertentissimo il suo mash up tra le canzoni di Claudio Baglioni e quelle di Gianni Morandi, in cui i pezzi dell’uno si fondono in quelle dell’altro.

LEGGI ANCHE Fiorello show con i messaggini di Pausini e Baglioni

Non proprio indimenticabile il monologo iniziale di Claudio Baglioni, che vuole essere poetico ma rasenta il retorico. Elegantissima Michelle Hunziker e subito padrona del palco. Più a disagio, almeno all’inizio Pierfrancesco Favino.
La gara inizia. Onore e onere affidato ad Annalisa e la sua Il mondo prima di te. Michelle Hunziker ricorda che le canzoni sono inedite, e ci mancherebbe anche. Subito dopo tocca a Ron con il brano scritto da Lucio Dalla Almeno pensami. Michelle dice al marito in platea: «Sei talmente bello che ti sposerei di nuovo», poi spazio alla voce di Ron. La canzone scritta da Lucio Dalla è pura poesia. Tocca ai The Kolors con Frida (Mai, mai, mai), pezzo radiofonico ma con poche emozioni. Max Gazzè con la sua La leggenda di Cristalda e Pizzomunno e l’arpa di Cecilia ci catapultano nel mondo delle favole. Nuova incursione di Fiore, che risolleva subito gli animi. Costretto a riempire lo spazio lasciato vuoto dalla Pausini, si inventa un gioco con la platea. «Chi voterà Pd? Chi 5 Stelle? Chi centrodestra?». Ma la telecamera non inquadra mai la platea. Poi arriva la telefonata della cantautrice che con un filo di voce rassicura sulla sua presenza prevista per sabato sera. Gran finale: Fiore e il “dittatore artistico” cantano E tu, ed è un trionfo assoluto.

La competizione entra nel vivo. Vanoni, Bungaro e Pacifico convincono con Imparare ad amarsi: un testo che incanta. Siparietto Favino che cita i The Jackal ripetendo gnigni due volte. Poi è il turno dei grandi favoriti: Non mi avete fatto niente di Meta e Moro si candida a salire sul podio, i social esultano. Arriva Mario Biondi, ma la vera ovazione è per Peppe Vessicchio che dirige l’orchestra. Rivederti non resterà nella storia della musica italiana.

Arriva il momento della gag con Favino che dovrebbe declamare Leopardi e invece canta alcuni classici della musica leggera italiana: «Claudio, fammi cantare!». Fa Ramazzotti e sale sul palco la Hunziker: «Proprio questa?».

Ne viene fuori un altro bel collage canoro. Applausi anche a Favino.

La gara riprende con un pezzo dei Pooh, il primo: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Il segreto del tempo è senza tempo: sicuramente non appartiene alla contemporaneità. La performance del duo ampiamente è stonata. In ogni senso. Termina la canzone e Facchinetti piange. Salto generazionale, anche qualcuno in più di uno solo, ed ecco Lo stato sociale. Una vita in vacanza si candida a tormentone di quest’anno. Brano allegro, la si può addirittura ballare.Sul palco una non giovanissima ballerina acrobatica rende l’esibizione indimenticabile. I ragazzi si divertono, il pubblico con loro.

Nuovo momento -show dei conduttori con la Hunziker che canta E se domani di Mina con i due disturbatori Baglioni-Favino in azione.

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Di: SANREMO 2018 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1348449 SANREMO 2018 Tue, 06 Feb 2018 18:19:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1348449 <b>SANREMO 2018</b> SANREMO 2018

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Di: Vince Gabbani, boom di ascolti per Sanremo (Alice Castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1298235 Vince Gabbani, boom di ascolti per Sanremo (Alice Castagneri - La Stampa) Sun, 12 Feb 2017 16:29:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1298235 Il Festival dei primi della classe non poteva che finire così, con un boom di ascolti. Nella finalissima (dove ha vinto di Francesco Gabbani con Occidentali's karma) la media è stata di 12 milioni 22 mila spettatori con il 58.4% di share (il più alto degli ultimi quindici anni). Si tratta del miglior risultato dal 2002. La finale del 2016 aveva ottenuto in media 11 milioni 223 mila spettatori pari al 52.52%. Picco di ascolto sul finale della copertina live di Crozza. Record di share, invece, sull'annuncio della vittoria del cantautore toscano. La prima parte della serata (dalle 21.14 alle 23.54) è stata seguita da 13 milioni 553 mila spettatori pari al 54.28%, la seconda (dalle 23.58 all'1.45) 9 milioni 680 mila con il 69.66%. Boom anche per i primi minuti del Dopofestival (dall'1.45 all'1.51), ospiti i protagonisti del podio, Gabbani, Fiorella Mannoia e Ermal Meta: 4 milioni 901 mila spettatori con il 64.81%. Carlo supera così se stesso (+8 % sull'anno scorso, +4% sul 2015), chiudendo in bellezza il trienno alla direzione artistica e conduzione del festival. «Sanremo è stato capace di unire il paese, abbiamo registrato livelli di share altissimi. Per i giovani da tra i 15 e 34 anni oltre 52%, le ragazze 57%», dice il direttore di Raiuno Andrea Fabiano. Trionfo anche sui social: oltre 37 milioni di interazioni sulle varie piattaforme. Le parole più twittate sono state «vincere, Gabbani e Sanremo». La finale a sedici vede Mannoia prima, poi Gabbani, Meta, Bravi e Turci. Nella demoscopica e negli esperi Mannoia in testa, secondo Meta. Nel televoto Gabbani, Mannoia e Bravi, poi Sylvestre, Moro. La finalissima a tre, invece, produce tre graduatorie diverse nelle tre giurie. Demoscopica: Mannoia 38%, Gabbani 33%, meta 29%. Esperti: Meta 44%, Gabbani 29%, Mannoia 27%. Televoto: Gabbani 44%, Mannoia, 33%, Meta 23%. Finisce così: Gabbani 36%, seconda Mannoia 33%, terzo Meta 31%. Per la giuria demoscopica Al Bano e D'Alessio 18esimo e 19esimo: sono stati meno premiati che in passato dal televoto. Grande soddisfazione, dunque, per Carlo e Maria. «Ho portato sul palco me stessa - dice Queen Mary - e mi sono messa alla prova su una cosa lontana da me. Mai avrei pensato che potesse essere così. Pian piano entri in un frullatore e non capisci neanche come ti chiami. Avevo paura di sbagliare anche il mio nome. Sono contentissima per Carlo, mi dava tranquillità. Eravamo complementari». Sulle canzoni rivela: «Fiorella Mannoia è stata coraggiosa a venire al festival. Ha scelto una cover di De Gregori non popolare, però ha cantato quello che le piaceva cantare». Tra i suoi pezzi preferiti cita «Gabbani, Meta, Moro e Michele Bravi». Gran finale con il regalino a Carlo: l'Oscar "Carlitos". Inchino e ringraziamenti finali anche per l'Abbronzatissimo, che chiude un percorso perfetto: «Grazie a Giancarlo Leone e alla mia famiglia». Poi mostra il bonifico fatto per i terremotati: 100 mila euro. «Aiutare gli altri è bello proprio quando non si dice - spiega il conduttore - e mi è spiaciuto doverlo dire». E su un possibile Conti IV scherza: «Non posso, devo andare a Mediaset». Il Festival dei primi della classe non poteva che finire così, con un boom di ascolti. Nella finalissima (dove ha vinto di Francesco Gabbani con Occidentali’s karma) la media è stata di 12 milioni 22 mila spettatori con il 58.4% di share (il più alto degli ultimi quindici anni). Si tratta del miglior risultato dal 2002. La finale del 2016 aveva ottenuto in media 11 milioni 223 mila spettatori pari al 52.52%. Picco di ascolto sul finale della copertina live di Crozza. Record di share, invece, sull’annuncio della vittoria del cantautore toscano.

La prima parte della serata (dalle 21.14 alle 23.54) è stata seguita da 13 milioni 553 mila spettatori pari al 54.28%, la seconda (dalle 23.58 all’1.45) 9 milioni 680 mila con il 69.66%. Boom anche per i primi minuti del Dopofestival (dall’1.45 all’1.51), ospiti i protagonisti del podio, Gabbani, Fiorella Mannoia e Ermal Meta: 4 milioni 901 mila spettatori con il 64.81%.

Carlo supera così se stesso (+8 % sull’anno scorso, +4% sul 2015), chiudendo in bellezza il trienno alla direzione artistica e conduzione del festival. «Sanremo è stato capace di unire il paese, abbiamo registrato livelli di share altissimi. Per i giovani da tra i 15 e 34 anni oltre 52%, le ragazze 57%», dice il direttore di Raiuno Andrea Fabiano. Trionfo anche sui social: oltre 37 milioni di interazioni sulle varie piattaforme. Le parole più twittate sono state «vincere, Gabbani e Sanremo».

La finale a sedici vede Mannoia prima, poi Gabbani, Meta, Bravi e Turci. Nella demoscopica e negli esperi Mannoia in testa, secondo Meta. Nel televoto Gabbani, Mannoia e Bravi, poi Sylvestre, Moro. La finalissima a tre, invece, produce tre graduatorie diverse nelle tre giurie. Demoscopica: Mannoia 38%, Gabbani 33%, meta 29%. Esperti: Meta 44%, Gabbani 29%, Mannoia 27%. Televoto: Gabbani 44%, Mannoia, 33%, Meta 23%. Finisce così: Gabbani 36%, seconda Mannoia 33%, terzo Meta 31%. Per la giuria demoscopica Al Bano e D’Alessio 18esimo e 19esimo: sono stati meno premiati che in passato dal televoto.

Grande soddisfazione, dunque, per Carlo e Maria. «Ho portato sul palco me stessa – dice Queen Mary – e mi sono messa alla prova su una cosa lontana da me. Mai avrei pensato che potesse essere così. Pian piano entri in un frullatore e non capisci neanche come ti chiami. Avevo paura di sbagliare anche il mio nome. Sono contentissima per Carlo, mi dava tranquillità. Eravamo complementari». Sulle canzoni rivela: «Fiorella Mannoia è stata coraggiosa a venire al festival. Ha scelto una cover di De Gregori non popolare, però ha cantato quello che le piaceva cantare». Tra i suoi pezzi preferiti cita «Gabbani, Meta, Moro e Michele Bravi». Gran finale con il regalino a Carlo: l’Oscar “Carlitos”.

Inchino e ringraziamenti finali anche per l’Abbronzatissimo, che chiude un percorso perfetto: «Grazie a Giancarlo Leone e alla mia famiglia». Poi mostra il bonifico fatto per i terremotati: 100 mila euro. «Aiutare gli altri è bello proprio quando non si dice – spiega il conduttore – e mi è spiaciuto doverlo dire». E su un possibile Conti IV scherza: «Non posso, devo andare a Mediaset».

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Di: Francesco Gabbani vince Sanremo, ecco il meglio e il peggio della finale (Alice Castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1298234 Francesco Gabbani vince Sanremo, ecco il meglio e il peggio della finale (Alice Castagneri - La Stampa) Sun, 12 Feb 2017 16:27:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1298234 ran rimonta di Francesco Gabbani , che sera dopo sera, risale la vetta fino al numero uno con la sua Occidentali's karma: è lui il vincitore del Sanremone di Conti e Maria. All'ultimo sorpassa Fiorella Mannoia (seconda) ed Ermal Meta (terzo). Il resto della classifica è tutto qui: quarto Michele Bravi, poi Paola Turci, Sergio Sylvestre, Fabrizio Moro, Elodie, Bianca Atzei, Samuel (decimo posto), Michele Zarrillo, Lodovica Comello, Marco Masini e Chiara. Ultimi due: Alessio Bernabei e Clementino ( a conferma che a Sanremo non è ancora l'ora del rap). La finalissima (nonostante la lunghezza) tutto sommato scorre. Il ritorno di Zucchero al Festival, dopo ben trent'anni, è memorabile. Canta Partigiano reggiano con un'energia contagiosa. Duetta virtualmente con Pavarotti su Miserere, regalando al pubblico una delle istantanee più belle di tutto il Sanremone. L'esibizione è da brividi, emozione pura. Scatta pure la standing ovation dell'Ariston. La copertina al Festival funziona. Crozza, in carne e ossa sul palco, dà il meglio di sé. Imita il senatore Razzi e infila una serie di strafalcioni lessicali. Prima ironizza sullo scandalo furbetti di Sanremo: «Quando ho visto quelli che timbravano il cartellino in mutande e poi andavano a casa, ho pensato "ma quello è il paradiso"». Poi il «senatore» fa l'elenco dei suoi brani preferiti, tra cui Papaveri e pecore. Il momento più bello, però, è quando (tornato Crozza) si avvicina a Maria e le dà 10 euro: «Tu non puoi lavorare gratis, è diseducativo per i bambini». Applausi, e anche tanti. Finalmente, la prima papera di Queen Mary. Annuncia Elodie e, nel farlo, sbaglia un nome. Chiede di rifare e rifà. Ammette l'errore e ripete tutto correttamente: perfetta anche quando rimedia alle piccolissime sbavature. Insomma, è superba in tutto quello che fa (in realtà senza fare niente di che). Divertente la gag con Geppi Cucciari. Per un paio di minuti non è più Sanremo, è «C'è posta per te» con tanto di sigletta e poltroncina. Geppi prende in giro Maraia (ovvero Maria): «Ha una malattia e vive in una televisione, e mangia sempre la stessa caramella al limone». Ma ne ha anche per Conti: «E' un tronista per la versione di Uomini e donne Anziani». Infine la domandona alla De Filippi: «Il prossimo anno conduci Sanremo?». E lei: «Ciaone». ------------ ------------ IL PEGGIO Delle clip di "in bocca al lupo" ai cantanti, con altri contanti o comunque altri vip nei panni di supporter, potevamo farne anche a meno. Nei video Bertè, Nek, Fiorello, Riccardo Fogli, Giuliano Sangiorgi (ecc..), non sembrano mai molto convinti. Tanti complimenti, tanti auguri, bravi tutti. Peccato che sia Sanremo non la sagra dell'ovvietà buonista. E poi il filmatino dal salotto di casa fa troppo youtuber della prima ora. Montesano non fa ridere. Scende le scale da seduto e dice: «Maria...guarda che idea che ti ho dato», riferendosi alla De Filippi. Il suo monologo, un mix tra ricordi musicali e battute politiche, è troppo lungo e troppo vecchio stile. Tipo questa: «Prima si cantava di più. Nella pausa del lavoro si cantava, al ritorno del lavoro si cantava, oggi si canta a voucher a tempo determinato». Siamo nel Duemila, ma lui non sembra esserne accorto. ran rimonta di Francesco Gabbani , che sera dopo sera, risale la vetta fino al numero uno con la sua Occidentali’s karma: è lui il vincitore del Sanremone di Conti e Maria. All’ultimo sorpassa Fiorella Mannoia (seconda) ed Ermal Meta (terzo). Il resto della classifica è tutto qui: quarto Michele Bravi, poi Paola Turci, Sergio Sylvestre, Fabrizio Moro, Elodie, Bianca Atzei, Samuel (decimo posto), Michele Zarrillo, Lodovica Comello, Marco Masini e Chiara. Ultimi due: Alessio Bernabei e Clementino ( a conferma che a Sanremo non è ancora l’ora del rap).

La finalissima (nonostante la lunghezza) tutto sommato scorre. Il ritorno di Zucchero al Festival, dopo ben trent’anni, è memorabile. Canta Partigiano reggiano con un’energia contagiosa. Duetta virtualmente con Pavarotti su Miserere, regalando al pubblico una delle istantanee più belle di tutto il Sanremone. L’esibizione è da brividi, emozione pura. Scatta pure la standing ovation dell’Ariston.

La copertina al Festival funziona. Crozza, in carne e ossa sul palco, dà il meglio di sé. Imita il senatore Razzi e infila una serie di strafalcioni lessicali. Prima ironizza sullo scandalo furbetti di Sanremo: «Quando ho visto quelli che timbravano il cartellino in mutande e poi andavano a casa, ho pensato “ma quello è il paradiso”». Poi il «senatore» fa l’elenco dei suoi brani preferiti, tra cui Papaveri e pecore. Il momento più bello, però, è quando (tornato Crozza) si avvicina a Maria e le dà 10 euro: «Tu non puoi lavorare gratis, è diseducativo per i bambini». Applausi, e anche tanti.

Finalmente, la prima papera di Queen Mary. Annuncia Elodie e, nel farlo, sbaglia un nome. Chiede di rifare e rifà. Ammette l’errore e ripete tutto correttamente: perfetta anche quando rimedia alle piccolissime sbavature. Insomma, è superba in tutto quello che fa (in realtà senza fare niente di che). Divertente la gag con Geppi Cucciari. Per un paio di minuti non è più Sanremo, è «C’è posta per te» con tanto di sigletta e poltroncina. Geppi prende in giro Maraia (ovvero Maria): «Ha una malattia e vive in una televisione, e mangia sempre la stessa caramella al limone». Ma ne ha anche per Conti: «E’ un tronista per la versione di Uomini e donne Anziani». Infine la domandona alla De Filippi: «Il prossimo anno conduci Sanremo?». E lei: «Ciaone».

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IL PEGGIO

Delle clip di “in bocca al lupo” ai cantanti, con altri contanti o comunque altri vip nei panni di supporter, potevamo farne anche a meno. Nei video Bertè, Nek, Fiorello, Riccardo Fogli, Giuliano Sangiorgi (ecc..), non sembrano mai molto convinti. Tanti complimenti, tanti auguri, bravi tutti. Peccato che sia Sanremo non la sagra dell’ovvietà buonista. E poi il filmatino dal salotto di casa fa troppo youtuber della prima ora.

Montesano non fa ridere. Scende le scale da seduto e dice: «Maria…guarda che idea che ti ho dato», riferendosi alla De Filippi. Il suo monologo, un mix tra ricordi musicali e battute politiche, è troppo lungo e troppo vecchio stile. Tipo questa: «Prima si cantava di più. Nella pausa del lavoro si cantava, al ritorno del lavoro si cantava, oggi si canta a voucher a tempo determinato». Siamo nel Duemila, ma lui non sembra esserne accorto.

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Di: Sanremo, quasi dieci milioni alla tv per vedere i big eliminati (Alice Castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297997 Sanremo, quasi dieci milioni alla tv per vedere i big eliminati (Alice Castagneri - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:09:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297997 Quasi dieci milioni alla tv per la quarta serata del Festival, con uno share del 47,1%. Nel 2016 gli spettatori erano stati 10 milioni 164 mila telespettatori (47.81%). Carlo e Maria confermano, dunque, che l'«inciucio» dà ottimi risultati. Tornando alla gara, il compito di aprire la finalissima tocca a Zucchero. Per la prima volta super ospite, canterà Ci si arrende, Partigiano Reggiano in una versione più lunga e sarà protagonista di un duetto virtuale con Luciano Pavarotti. Sul palco anche Alvaro Soler, che farà un mix delle sue hit (Sofia compresa). Momento tutto al femminile poi con le protagoniste della fiction di Raiuno C'era una volta Studio Uno. Spazio anche per l'alta cucina con lo chef Carlo Cracco. Fuori sfida, Paolo Vallesi e Amara, che canteranno Pace, canzone che non è entrata in gara e che sarò dedicata agli italiani impegnati nelle missioni di pace. Chi è in gara dovrà invece affilare le unghie: le esibizioni dei sedici big rimasti saranno infatti sottoposte al televoto, al giudizio della giuria di qualità e a quello della giuria demoscopica, che peseranno rispettivamente per il 40, 30 e 30 per cento. Una volta ottenuti i nomi dei primi tre, sarà il televoto a decidere il vincitore. Infine, oltre al consueto appuntamento con Maurizio Crozza, la comicità sarà affidata a Enrico Montesano e Geppi Cucciari. Durante la finale verrà anche consegnato un premio alla carriera a Rita Pavone. Quasi dieci milioni alla tv per la quarta serata del Festival, con uno share del 47,1%. Nel 2016 gli spettatori erano stati 10 milioni 164 mila telespettatori (47.81%). Carlo e Maria confermano, dunque, che l’«inciucio» dà ottimi risultati. Tornando alla gara, il compito di aprire la finalissima tocca a Zucchero. Per la prima volta super ospite, canterà Ci si arrende, Partigiano Reggiano in una versione più lunga e sarà protagonista di un duetto virtuale con Luciano Pavarotti.

Sul palco anche Alvaro Soler, che farà un mix delle sue hit (Sofia compresa). Momento tutto al femminile poi con le protagoniste della fiction di Raiuno C’era una volta Studio Uno. Spazio anche per l’alta cucina con lo chef Carlo Cracco.

Fuori sfida, Paolo Vallesi e Amara, che canteranno Pace, canzone che non è entrata in gara e che sarò dedicata agli italiani impegnati nelle missioni di pace. Chi è in gara dovrà invece affilare le unghie: le esibizioni dei sedici big rimasti saranno infatti sottoposte al televoto, al giudizio della giuria di qualità e a quello della giuria demoscopica, che peseranno rispettivamente per il 40, 30 e 30 per cento. Una volta ottenuti i nomi dei primi tre, sarà il televoto a decidere il vincitore.

Infine, oltre al consueto appuntamento con Maurizio Crozza, la comicità sarà affidata a Enrico Montesano e Geppi Cucciari. Durante la finale verrà anche consegnato un premio alla carriera a Rita Pavone.

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Di: Il meglio e il peggio della quarta serata di Sanremo (Alice Catagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297995 Il meglio e il peggio della quarta serata di Sanremo (Alice Catagneri - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:08:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297995 Se avessero fatto una bella X sulla quarta serata, passando direttamente alla finale, non se la sarebbe di certo presa nessuno. Scorrono i minuti, ma in testa si fa strada con prepotenza una sola domanda: ma quando finisce? Passano le ore e c'è una sola possibile risposta: mai. Il Sanremone infinito non decolla, non spiega neanche le ali. Sembra rimasto senza benzina. Appare stanco, provato. I segni di questa "serata no" sono chiari fin da subito: il siparietto facce da Festival lascia perplessi. E quando Maria e Carlo indossano i finti dentoni bianchi (fanno quasi concorrenza a Edward e Bella) si intuisce che andrà sempre peggio. La gag delle dentiere «fa venire voglia di pagare il canone... A Mediaset» (come ben dice Crozza). Tocca ad Antonellina Clerici, in versione sedicenne vorrei ma non posso. Scende le scale con l'aiutino di Conti. Poi si mette a fare «quella tecnologica». Fa ammirare a tutti la sua cover (dove c'è lei con un vestito rosa a balze a dir poco principesco). E infine chiede agli «amichetti» di fare un selfie, senza poi riuscire a farlo. Della serie: vogliamo fare i giovani ma non lo siamo. Per di più quando annuncia Lodovica Comello la chiama in tutti i modi, tranne che in quello giusto: prima Camello e dopo Federica. Vabbé. Sarà l'età. ------------- ------------- IL MEGLIO Gran ritorno di Virginia Raffaele. Una delle poche scelte azzeccate della serata. Stavolta veste i panni di Sandra Milo. Lo sketch è ricco di battute fulminanti e doppi sensi, senza scadere mai nel volgare. La ciliegina sulla torta? Quando chiama sul palco il Piccolo Coro dell'Antoniano, ma al posto dei 44 gatti-bambini ci sono gli anziani perché «24 ore al Festival corrispondono a sei mesi di vita vera». Finale ben riuscito con tanto di omaggio a Federico Fellini. Applausi per Francesco Gabbani, a cui l'originalità non manca di certo. Il cantautore dimostra di aver capito perfettamente come funziona lo show. Canta Occidentali's Karma vestito da scimmia, mentre al suo fianco la scimmia (vestita con lo stesso maglioncino arancione che il cantante indossava mercoledì sera) balla. Conclusione: non solo regala un spettacolo divertente, ma fa anche riflettere con il gioco dei ruoli tra lui e la scimmia. A proposito di omaggi: quello a Giorgio Moroder risveglia anche la sala stampa. Ballano tutti (non solo la scimmia). Bravissimi i ballerini - quello veri - che trasformano il palco in una discoteca. La carrellata dei migliori successi dance è un balsamo per le orecchie e aiuta a sgranchirsi le gambe. Infine, una segnalazione di servizio: nella sfida dei giovani vince Lele. Tra i big eliminati Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D'Alessio. Se avessero fatto una bella X sulla quarta serata, passando direttamente alla finale, non se la sarebbe di certo presa nessuno. Scorrono i minuti, ma in testa si fa strada con prepotenza una sola domanda: ma quando finisce? Passano le ore e c’è una sola possibile risposta: mai. Il Sanremone infinito non decolla, non spiega neanche le ali. Sembra rimasto senza benzina. Appare stanco, provato.

I segni di questa “serata no” sono chiari fin da subito: il siparietto facce da Festival lascia perplessi. E quando Maria e Carlo indossano i finti dentoni bianchi (fanno quasi concorrenza a Edward e Bella) si intuisce che andrà sempre peggio. La gag delle dentiere «fa venire voglia di pagare il canone… A Mediaset» (come ben dice Crozza).

Tocca ad Antonellina Clerici, in versione sedicenne vorrei ma non posso. Scende le scale con l’aiutino di Conti. Poi si mette a fare «quella tecnologica». Fa ammirare a tutti la sua cover (dove c’è lei con un vestito rosa a balze a dir poco principesco). E infine chiede agli «amichetti» di fare un selfie, senza poi riuscire a farlo. Della serie: vogliamo fare i giovani ma non lo siamo. Per di più quando annuncia Lodovica Comello la chiama in tutti i modi, tranne che in quello giusto: prima Camello e dopo Federica. Vabbé. Sarà l’età.
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IL MEGLIO

Gran ritorno di Virginia Raffaele. Una delle poche scelte azzeccate della serata. Stavolta veste i panni di Sandra Milo. Lo sketch è ricco di battute fulminanti e doppi sensi, senza scadere mai nel volgare. La ciliegina sulla torta? Quando chiama sul palco il Piccolo Coro dell’Antoniano, ma al posto dei 44 gatti-bambini ci sono gli anziani perché «24 ore al Festival corrispondono a sei mesi di vita vera». Finale ben riuscito con tanto di omaggio a Federico Fellini.

Applausi per Francesco Gabbani, a cui l’originalità non manca di certo. Il cantautore dimostra di aver capito perfettamente come funziona lo show. Canta Occidentali’s Karma vestito da scimmia, mentre al suo fianco la scimmia (vestita con lo stesso maglioncino arancione che il cantante indossava mercoledì sera) balla. Conclusione: non solo regala un spettacolo divertente, ma fa anche riflettere con il gioco dei ruoli tra lui e la scimmia.

A proposito di omaggi: quello a Giorgio Moroder risveglia anche la sala stampa. Ballano tutti (non solo la scimmia). Bravissimi i ballerini – quello veri – che trasformano il palco in una discoteca. La carrellata dei migliori successi dance è un balsamo per le orecchie e aiuta a sgranchirsi le gambe. Infine, una segnalazione di servizio: nella sfida dei giovani vince Lele. Tra i big eliminati Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D’Alessio.

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Di: Sanremo, eliminati Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D'Alessio. Lele vince la sfida dei giovani (a cura di alice castagneri, roberto pavanello - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297994 Sanremo, eliminati Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D'Alessio. Lele vince la sfida dei giovani (a cura di alice castagneri, roberto pavanello - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:07:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297994 Finale dei giovani (tutta maschile): Vince Lele con Ora mai, che arriva davanti a Maldestro, Leonardo Lamacchia e Francesc Guasti. Premio della critica della Sala stampa Mia Martini a Maldestro per la sua Canzone per Federica, a Tommaso Pini quello della sala stampa Lucio Dalla. LA GARA Sono le 21.26 quando dopo una non memorabile gag di Maria De Filippi e Carlo Conti, cominciano le canzoni. Il primo a salire sul palco è Ron. Purtroppo la gag, una dentiera sorridente tenuta in bocca da Maria, continua anche dopo il brano. Via via, passano tutti i big. E allora ecco Chiara di rosso vestita. Samuel che finalmente porta un po' di ritmo. Al Bano, tante spine e poche rose. Ermal Meta viaggia verso la vittoria. Intanto la canzone di Michele Bravi, Il diario degli errori, inizia piano piano a farsi largo: vuoi vedere che, zitto zitto... Mannoia si conferma tra i migliori. Ragazzi fuori di Clementino potrà anche non piacere, però il video ha collezionato 500 mila clic in 24 ore. Continua a non convincere la pur simpatica Lodovica Comello: difficile superare l'effetto Disney Channel. Tocca a Gigi D'Alessio, che fa Gigi D'Alessio. Dopo il momento Virginia Raffaele, conquista il palco Paola Turci, giacca senza niente sotto e pantaloni bianchi su tacchi a spillo neri. Paola è la vera rivale di Ermal. Marco Masini si conferma una garanzia sanremese, all'Ariston è sempre come a casa sua. Dopo la premiazione delle Nuove Proposte, è il turno del vincitore dello scorso anno, Gabbani. Vestito da scimmia fa ballare tutti. Si torna alla normalità con Michele Zarrillo, imprigionato negli Anni Novanta. Bianca Atzei canta e piange. Sergio Sylvestre continua ad avere una voce di gran lunga migliore della canzone. Ma il pubblico di Amici potrebbe portarli molto in alto. Sempre in territorio Amici, arriva Elodie. Chiudono la serata Fabrizio Moro, Giusy Ferreri e Alessio Bernabei. Passano: Chiara, Clementino, Masini, Elodie, Alessio Bernabei, Michele Zarrillo, Paola Turci, Bianca Atzei, Sergio Sylvestre, Samuel, Michele Bravi, Lodovica Comello, Gabbani, Fabrizio Moro, Ermal Meta, Fiorella Mannoia. Fuori: Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D'Alessio. IL NONNO EROE Gaetano Moscato, il nonno eroe che ha perso una gamba nella strage di Nizza per salvare i nipoti, racconta quella terribile notte: «E' difficile dimenticare certe cose». Sul palco anche il nipote Filippo: «Il nonno è una persona forte e coraggiosa. Gli auguro che possa tornare a fare tutto quello che faceva prima». CROZZA MOMENT Dopo l'esibizione di Ermal Meta, arriva la copertina di Maurizio Crozza. Prima in versione Nando Pagnoncelli, poi giù di satira politica: nel mirino Matteo Renzi "inutile" come un ukulele, l'assenza della legge elettorale («adottiamo il Sanremellum») e Gentiloni che è arrivato a Palazzo Chigi senza portarsi nemmeno il cambio. Infine l'affondo sulla gag dei denti che ha visto protagonisti i due conduttori: «Fa venire voglia di pagare il canone... A Mediaset». LA BELLISSIMA Marìca Pellegrinelli: bella, anzi bellissima. L'abito nero con frange e trasparenze esalta tutta la sua femminilità. Dolcissima quando racconta del marito Eros e intona la canzone di Arisa Guardando il cielo. LA PROMOZIONE DI ANTONELLA CLERICI L'animatrice di Ti lascio una canzone e la prova del cuoco sale sul palco del Festival per presentare il suo nuovo programma canterino che inizierà venerdì prossimo, sempre su Rai 1, Standing Ovation. Tra una cantatina di Felicità con Conti e un selfie (la Clerici non sa fare un selfie. Nel 2017. Succede pure questo), il siparietto scorre via e si torna ai cantanti in gara. C'E' SANDRA MILO, AH NO E' VIRGINIA RAFFAELE Virginia Raffaele è una strepitosa Sandra Milo intervistata da Carlo Conti. Uno sketch molto gradevole e divertente ricco di battute fulminanti e doppi sensi, senza scadere mai comunque nel volgare. La Milo/Raffaele ha anche cantato accompagnata dal Piccolo Coro dell'Antoniano, composto però da anziani invece che bambini: «24 ore al Festival corrispondono a sei mesi di vita vera». Numero arricchito e chiuso da un omaggio a Federico Fellini. MONTALBANO SONO Luca Zingaretti arriva per promuovere la nuova serie del Commissario Montalbano, vero e proprio asso pigliatutto dei Rai1. Vecchi o nuovi episodi, poco cambia, sono sempre milioni gli italiani che lo guardano. Elegante, l'attore romano ha anche brevemente intonato (più o meno) Vita spericolata di Vasco Rossi. IL FUORICLASSE DELLA DANCE E' ormai mezzanotte quando parte l'omaggio al due volte Premio Oscar Giorgio Moroder con quattro classici tra cinema e dancefloor: Take My Breath Away a Hot Stuff, What a feeling, Call me. Linus gli consegna il Premio Città di Sanremo. DJ SET Robin Schulz trasforma per qualche minuti l'Ariston in un club. Ormai è quasi l'una di notte e forse non bastano nemmeno la musica house a ridestare gli spettatori assonnati. Finale dei giovani (tutta maschile): Vince Lele con Ora mai, che arriva davanti a Maldestro, Leonardo Lamacchia e Francesc Guasti. Premio della critica della Sala stampa Mia Martini a Maldestro per la sua Canzone per Federica, a Tommaso Pini quello della sala stampa Lucio Dalla.

LA GARA

Sono le 21.26 quando dopo una non memorabile gag di Maria De Filippi e Carlo Conti, cominciano le canzoni. Il primo a salire sul palco è Ron. Purtroppo la gag, una dentiera sorridente tenuta in bocca da Maria, continua anche dopo il brano. Via via, passano tutti i big. E allora ecco Chiara di rosso vestita. Samuel che finalmente porta un po’ di ritmo. Al Bano, tante spine e poche rose. Ermal Meta viaggia verso la vittoria. Intanto la canzone di Michele Bravi, Il diario degli errori, inizia piano piano a farsi largo: vuoi vedere che, zitto zitto… Mannoia si conferma tra i migliori. Ragazzi fuori di Clementino potrà anche non piacere, però il video ha collezionato 500 mila clic in 24 ore. Continua a non convincere la pur simpatica Lodovica Comello: difficile superare l’effetto Disney Channel. Tocca a Gigi D’Alessio, che fa Gigi D’Alessio. Dopo il momento Virginia Raffaele, conquista il palco Paola Turci, giacca senza niente sotto e pantaloni bianchi su tacchi a spillo neri. Paola è la vera rivale di Ermal. Marco Masini si conferma una garanzia sanremese, all’Ariston è sempre come a casa sua. Dopo la premiazione delle Nuove Proposte, è il turno del vincitore dello scorso anno, Gabbani. Vestito da scimmia fa ballare tutti. Si torna alla normalità con Michele Zarrillo, imprigionato negli Anni Novanta. Bianca Atzei canta e piange. Sergio Sylvestre continua ad avere una voce di gran lunga migliore della canzone. Ma il pubblico di Amici potrebbe portarli molto in alto. Sempre in territorio Amici, arriva Elodie. Chiudono la serata Fabrizio Moro, Giusy Ferreri e Alessio Bernabei.

Passano: Chiara, Clementino, Masini, Elodie, Alessio Bernabei, Michele Zarrillo, Paola Turci, Bianca Atzei, Sergio Sylvestre, Samuel, Michele Bravi, Lodovica Comello, Gabbani, Fabrizio Moro, Ermal Meta, Fiorella Mannoia.

Fuori: Giusy Ferreri, Ron, Al Bano e Gigi D’Alessio.

IL NONNO EROE

Gaetano Moscato, il nonno eroe che ha perso una gamba nella strage di Nizza per salvare i nipoti, racconta quella terribile notte: «E’ difficile dimenticare certe cose». Sul palco anche il nipote Filippo: «Il nonno è una persona forte e coraggiosa. Gli auguro che possa tornare a fare tutto quello che faceva prima».

CROZZA MOMENT

Dopo l’esibizione di Ermal Meta, arriva la copertina di Maurizio Crozza. Prima in versione Nando Pagnoncelli, poi giù di satira politica: nel mirino Matteo Renzi “inutile” come un ukulele, l’assenza della legge elettorale («adottiamo il Sanremellum») e Gentiloni che è arrivato a Palazzo Chigi senza portarsi nemmeno il cambio. Infine l’affondo sulla gag dei denti che ha visto protagonisti i due conduttori: «Fa venire voglia di pagare il canone… A Mediaset».

LA BELLISSIMA

Marìca Pellegrinelli: bella, anzi bellissima. L’abito nero con frange e trasparenze esalta tutta la sua femminilità. Dolcissima quando racconta del marito Eros e intona la canzone di Arisa Guardando il cielo.

LA PROMOZIONE DI ANTONELLA CLERICI
L’animatrice di Ti lascio una canzone e la prova del cuoco sale sul palco del Festival per presentare il suo nuovo programma canterino che inizierà venerdì prossimo, sempre su Rai 1, Standing Ovation. Tra una cantatina di Felicità con Conti e un selfie (la Clerici non sa fare un selfie. Nel 2017. Succede pure questo), il siparietto scorre via e si torna ai cantanti in gara.

C’E’ SANDRA MILO, AH NO E’ VIRGINIA RAFFAELE

Virginia Raffaele è una strepitosa Sandra Milo intervistata da Carlo Conti. Uno sketch molto gradevole e divertente ricco di battute fulminanti e doppi sensi, senza scadere mai comunque nel volgare. La Milo/Raffaele ha anche cantato accompagnata dal Piccolo Coro dell’Antoniano, composto però da anziani invece che bambini: «24 ore al Festival corrispondono a sei mesi di vita vera». Numero arricchito e chiuso da un omaggio a Federico Fellini.

MONTALBANO SONO

Luca Zingaretti arriva per promuovere la nuova serie del Commissario Montalbano, vero e proprio asso pigliatutto dei Rai1. Vecchi o nuovi episodi, poco cambia, sono sempre milioni gli italiani che lo guardano. Elegante, l’attore romano ha anche brevemente intonato (più o meno) Vita spericolata di Vasco Rossi.

IL FUORICLASSE DELLA DANCE

E’ ormai mezzanotte quando parte l’omaggio al due volte Premio Oscar Giorgio Moroder con quattro classici tra cinema e dancefloor: Take My Breath Away a Hot Stuff, What a feeling, Call me. Linus gli consegna il Premio Città di Sanremo.

DJ SET

Robin Schulz trasforma per qualche minuti l’Ariston in un club. Ormai è quasi l’una di notte e forse non bastano nemmeno la musica house a ridestare gli spettatori assonnati.

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Di: Il meglio e il peggio della terza serata di Sanremo (alice castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297992 Il meglio e il peggio della terza serata di Sanremo (alice castagneri - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:05:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297992 Finalmente le canzoni tornano protagoniste. Ed era anche ora. La serata cover funziona alla grande. Così alla grande che - a tratti - ci si dimentica che ci sono anche Carlo e Maria. Alcuni brani, naturalmente, vengono meglio. Altri decisamente no. Il meglio: Ermal Meta canta Amara terra mia con continui cambi di tonalità e un gran falsetto finale. Insomma, emozioni a mille (infatti vince). E se parliamo di emozioni non è certo un'emozione da poco quella che regala Paola Turci rifacendo la Oxa. Degna di nota anche la signora Mannoia, intensa e precisa durante Sempre e per sempre. Rischiosa, ma decisamente articolata la versione di Signor Tenente di Masini. Infine Bravi, davvero bravo nell'interpretare La stagione dell'amore. Veniamo a Mika. Resta bloccato dietro alla porta facendo preoccupare un tantinello Conti. Alla fine, però, fa capolino dalla scala. E lancia un appello per i diritti lgbt. Sul palco è un tripudio di verde, blu, viola. «Se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo - dice l'ex giudice di X Factor - o pensa che un arcobaleno è pericoloso. Questo qualcuno lo lasciamo senza musica». Bravo Mika, lasciamo lo senza musica (in castigo). Notevole la sua Grace Kelly al pianoforte. L'unica nota stonata: quei due fazzoletti di carta, con cui si asciuga il sudore (tanto sudore). Conti li porta in giro per il palco come se tra le mani avesse un serpente velenoso. Ecco, magari, la prossima volta il momento dell'«asciugatura» lo si tiene per il dietro le quinte. Bravi e con una bella storia da raccontare i ragazzi dell'orchestra Cateura dal Paraguay. Suonano strumenti realizzati con teglie, tubi, latte e altri rifiuti che trovano nella discarica a due passi da casa. Momento dedicato ai giovanissimi anche quello ideato per festeggiare i sessant'anni dello Zecchino d'Oro. Il Piccolo Coro dell'Antoniano canta svariati grandi «piccoli» successi: dalle tagliatelle di nonna Pina al coccodrillo come fa, passando per Popoff. E in un attimo torniamo tutti ad avere otto anni. ---------------------- ---------------------- IL PEGGIO Annabelle Belmondo e Anouchka Delon scendono le scale tenendosi i vestiti con le mani - ovviamente per evitare di inciampare. Però sembrano Anastasia e Genoveffa, le sorellastre (belle) di Cenerentola, al loro arrivo al gran ballo. Accennano due canzoni e via. Vabbé ragazze, alla prossima, e salutateci nonno e papà. Grande, anzi grandissima delusione della serata: Sergio Sylvestre. Quando canta La pelle nera, in compagnia dei Soul System, va completamente fuori tempo. Corre dietro alla melodia fin dalla prima nota. Corre, corre per tutto il pezzo, ma nulla. Non ci prende mai. I vincitori di X Factor e il primo classificato di Amici sembrano su due pianeti diversi. Anzi, sembrano cantare due pezzi diversi. Peccato. Ci tengono a precisare, però, che la colpa è tutta di un problema tecnico. Deboluccia, poi, un po' tutta la parte comica. Crozza nei panni di Papa Francesco non fa scintille. La sua copertina non è assolutamente quella meglio riuscita. Infine, Luca e Paolo, più soporiferi che divertenti. In generale lo show è troppo lungo. Nella parte finale è più una prova di resistenza che altro. I tempi non tornano. Si va troppo oltre la mezzanotte. Ultima, ma non ultima considerazione: basta parlare di questa caramella in bocca di Maria (che stasera è meno Queen del solito). Il messaggio è chiaro: Conti sorvola, per favore. Finalmente le canzoni tornano protagoniste. Ed era anche ora. La serata cover funziona alla grande. Così alla grande che – a tratti – ci si dimentica che ci sono anche Carlo e Maria. Alcuni brani, naturalmente, vengono meglio. Altri decisamente no. Il meglio: Ermal Meta canta Amara terra mia con continui cambi di tonalità e un gran falsetto finale. Insomma, emozioni a mille (infatti vince). E se parliamo di emozioni non è certo un’emozione da poco quella che regala Paola Turci rifacendo la Oxa. Degna di nota anche la signora Mannoia, intensa e precisa durante Sempre e per sempre. Rischiosa, ma decisamente articolata la versione di Signor Tenente di Masini. Infine Bravi, davvero bravo nell’interpretare La stagione dell’amore.

Veniamo a Mika. Resta bloccato dietro alla porta facendo preoccupare un tantinello Conti. Alla fine, però, fa capolino dalla scala. E lancia un appello per i diritti lgbt. Sul palco è un tripudio di verde, blu, viola. «Se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo – dice l’ex giudice di X Factor – o pensa che un arcobaleno è pericoloso. Questo qualcuno lo lasciamo senza musica». Bravo Mika, lasciamo lo senza musica (in castigo). Notevole la sua Grace Kelly al pianoforte. L’unica nota stonata: quei due fazzoletti di carta, con cui si asciuga il sudore (tanto sudore). Conti li porta in giro per il palco come se tra le mani avesse un serpente velenoso. Ecco, magari, la prossima volta il momento dell’«asciugatura» lo si tiene per il dietro le quinte.

Bravi e con una bella storia da raccontare i ragazzi dell’orchestra Cateura dal Paraguay. Suonano strumenti realizzati con teglie, tubi, latte e altri rifiuti che trovano nella discarica a due passi da casa. Momento dedicato ai giovanissimi anche quello ideato per festeggiare i sessant’anni dello Zecchino d’Oro. Il Piccolo Coro dell’Antoniano canta svariati grandi «piccoli» successi: dalle tagliatelle di nonna Pina al coccodrillo come fa, passando per Popoff. E in un attimo torniamo tutti ad avere otto anni.
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IL PEGGIO

Annabelle Belmondo e Anouchka Delon scendono le scale tenendosi i vestiti con le mani – ovviamente per evitare di inciampare. Però sembrano Anastasia e Genoveffa, le sorellastre (belle) di Cenerentola, al loro arrivo al gran ballo. Accennano due canzoni e via. Vabbé ragazze, alla prossima, e salutateci nonno e papà.

Grande, anzi grandissima delusione della serata: Sergio Sylvestre. Quando canta La pelle nera, in compagnia dei Soul System, va completamente fuori tempo. Corre dietro alla melodia fin dalla prima nota. Corre, corre per tutto il pezzo, ma nulla. Non ci prende mai. I vincitori di X Factor e il primo classificato di Amici sembrano su due pianeti diversi. Anzi, sembrano cantare due pezzi diversi. Peccato. Ci tengono a precisare, però, che la colpa è tutta di un problema tecnico.

Deboluccia, poi, un po’ tutta la parte comica. Crozza nei panni di Papa Francesco non fa scintille. La sua copertina non è assolutamente quella meglio riuscita. Infine, Luca e Paolo, più soporiferi che divertenti. In generale lo show è troppo lungo. Nella parte finale è più una prova di resistenza che altro. I tempi non tornano. Si va troppo oltre la mezzanotte. Ultima, ma non ultima considerazione: basta parlare di questa caramella in bocca di Maria (che stasera è meno Queen del solito). Il messaggio è chiaro: Conti sorvola, per favore.

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Di: Ermal Meta vince la gara delle cover a Sanremo 2017. Eliminate le due coppie (a cura di alice castagneri, Robert Pavanello - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297991 Ermal Meta vince la gara delle cover a Sanremo 2017. Eliminate le due coppie (a cura di alice castagneri, Robert Pavanello - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:03:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297991 Si sfidano Maldestro, Tommaso Pini, Valeria Farinacci, Lele. Nessuna delle canzoni convince fino in fondo. Lunghissima attesa per i risultati: alla fine passano Maldestro e Lele, che si aggiungono a Guasti e Lamacchia (vincitori del primo round). Una finale senza donne, peccato. SI TORNA BAMBINI CON IL PICCOLO CORO DELL'ANTONIANO In un attimo torniamo tutti ad avere dieci anni. Il Piccolo Coro dell'Antoniano canta i grandi successi dello Zecchino d'Oro: dalla tagliatelle di nonna Pina al coccodrillo come fa, passando per Popoff. LE COVER Chiara rifà Diamante, magnifico il violino. Ermal Meta canta Amara terra mia: cambi di tonalità, falsetto finale, emozioni a mille. Al Bano fa (alla grande) Pregherò. Mannoia intensa durante Sempre e per sempre. Bernabei, no comment. Paola Turci è un'emozione (ma non da poco). Arrangiamento articolato per L'immensità di Gigi D'Alessio. Gabbani stravolge completamente Susanna, Masini sorprende cantando Signor Tenente, bravissimo. Zarrillo trascurabile. Di Elodie si sentono solo le urla, la canzone sparisce. Samuel trasforma Ho difeso il mio amore dei Nomadi in una canzone dei Subsonica, mentre Sylvestre e Soul System (i vincitori di X Factor 10) trasformano l'Ariston in una discoteca con Vorrei la pelle nera. Peccato però che si siano persi per strada (Sylvestre, in particolare) nel tenere il ritmo del brano. Conti spiega più tardi che la colpa è di un problema tecnico. Fabrizio Moro graffia un classico come La leva calcistica del '68 di Francesco De Gregori "vascorossizandola" un po'. A chiudere le cover ecco Michele Bravi impegnato ad affrontare un gigante della nostra musica e la sua La stagione dell'amore, un vero classico della casa. La gara è vinta da Ermal Meta, la seconda piazza va a Paola Turci, terzo posto per Marco Masini. ESCONO LE DUE COPPIE E' mezzanotte e un quarto quando parte la gara per i ripescaggi. Si comincia con Ron che ripropone la sua L'ottava meraviglia, a seguire Raige e Giulia Luzi con Togliamoci la voglia, Solo esisti tu di Banca Atzei, i Ragazzi fuori di Clementino, Giusy Ferreri con Fa Talmente male e, infine, Do retta a te di Nesli & Alice Paba. Ad essere eliminati sono le due coppie Nesli ed Alice Paba e Raige e Giulia Luzi. L'ORCHESTRA CHE TRASFORMA LA SPAZZATURA IN MUSICA Un bel progetto, targato Unicef, che permette ai bambini di sognare un futuro, grazie alla musica. L'orchestra Cateura dà speranza. Applausi. CROZZA MOMENT Crozza in versione Papa Francesco parla di Keanu Reeves: «State attenti giovani a invecchiare bene, che poi vi ritrovate a Sanremo a suonare il basso». Poi fa i complimenti a Samuel: «La Chiesa è un po' come i Subsonica è piena di contrasti interni». MIKA, APPELLO ARCOBALENO Momenti d'ansia. Conti lo annuncia, ma lui non si vede. Conti ritenta. Alla fine Mika fa capolino e racconta di essere rimasto bloccato dalla porta. Per fortuna tutto bene e l'imprevisto aiuta l'ex giudice di X Factor a smorzare la tensione. Sul palco un arcobaleno di colori, con ritorno del tema dei diritti lgbt: «E se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo - dice l'artista - o pensa che un arcobaleno è pericoloso. Questo qualcuno lo lasciamo senza musica». Notevole la sua Grace Kelly al pianoforte. ANNABELLE BELMONDO E ANOUCHKA DELON Sembrano le sorellastre (belle) di Cenerentola. Accennano due canzoni e via. Alla prossima ragazze e salutateci nonno e papà. IL RITORNO DI LUCA E PAOLO A cavallo della mezzanotte ecco il momento comico con Luca e Paolo, che erano stati a Sanremo come ospiti fissi nel 2011. Prima battuta sulla loro "diversità" rispetto alla linea editoriale del programma: «A noi piace la patata». Un classico susseguirsi di battute in pieno stile lucaepaolo, uno spalla dell'altro: tema conduttore la paura. Il risultato è sembrato un po' sottotono, anche dopo l'intervento di Maria. Tutto un po' Fabio Fazio, senza Fabio Fazio. LA CLASSE DI LP La cantautrice americana ha cantato il suo grande successo Lost on You, prima di esibirsi in Other People. A lei anche la consegna del triplo disco di platino. Si sfidano Maldestro, Tommaso Pini, Valeria Farinacci, Lele. Nessuna delle canzoni convince fino in fondo. Lunghissima attesa per i risultati: alla fine passano Maldestro e Lele, che si aggiungono a Guasti e Lamacchia (vincitori del primo round). Una finale senza donne, peccato.

SI TORNA BAMBINI CON IL PICCOLO CORO DELL’ANTONIANO

In un attimo torniamo tutti ad avere dieci anni. Il Piccolo Coro dell’Antoniano canta i grandi successi dello Zecchino d’Oro: dalla tagliatelle di nonna Pina al coccodrillo come fa, passando per Popoff.

LE COVER

Chiara rifà Diamante, magnifico il violino. Ermal Meta canta Amara terra mia: cambi di tonalità, falsetto finale, emozioni a mille. Al Bano fa (alla grande) Pregherò. Mannoia intensa durante Sempre e per sempre. Bernabei, no comment. Paola Turci è un’emozione (ma non da poco). Arrangiamento articolato per L’immensità di Gigi D’Alessio. Gabbani stravolge completamente Susanna, Masini sorprende cantando Signor Tenente, bravissimo. Zarrillo trascurabile. Di Elodie si sentono solo le urla, la canzone sparisce. Samuel trasforma Ho difeso il mio amore dei Nomadi in una canzone dei Subsonica, mentre Sylvestre e Soul System (i vincitori di X Factor 10) trasformano l’Ariston in una discoteca con Vorrei la pelle nera. Peccato però che si siano persi per strada (Sylvestre, in particolare) nel tenere il ritmo del brano. Conti spiega più tardi che la colpa è di un problema tecnico. Fabrizio Moro graffia un classico come La leva calcistica del ‘68 di Francesco De Gregori “vascorossizandola” un po’. A chiudere le cover ecco Michele Bravi impegnato ad affrontare un gigante della nostra musica e la sua La stagione dell’amore, un vero classico della casa.

La gara è vinta da Ermal Meta, la seconda piazza va a Paola Turci, terzo posto per Marco Masini.

ESCONO LE DUE COPPIE

E’ mezzanotte e un quarto quando parte la gara per i ripescaggi. Si comincia con Ron che ripropone la sua L’ottava meraviglia, a seguire Raige e Giulia Luzi con Togliamoci la voglia, Solo esisti tu di Banca Atzei, i Ragazzi fuori di Clementino, Giusy Ferreri con Fa Talmente male e, infine, Do retta a te di Nesli & Alice Paba. Ad essere eliminati sono le due coppie Nesli ed Alice Paba e Raige e Giulia Luzi.

L’ORCHESTRA CHE TRASFORMA LA SPAZZATURA IN MUSICA

Un bel progetto, targato Unicef, che permette ai bambini di sognare un futuro, grazie alla musica. L’orchestra Cateura dà speranza. Applausi.

CROZZA MOMENT

Crozza in versione Papa Francesco parla di Keanu Reeves: «State attenti giovani a invecchiare bene, che poi vi ritrovate a Sanremo a suonare il basso». Poi fa i complimenti a Samuel: «La Chiesa è un po’ come i Subsonica è piena di contrasti interni».

MIKA, APPELLO ARCOBALENO

Momenti d’ansia. Conti lo annuncia, ma lui non si vede. Conti ritenta. Alla fine Mika fa capolino e racconta di essere rimasto bloccato dalla porta. Per fortuna tutto bene e l’imprevisto aiuta l’ex giudice di X Factor a smorzare la tensione. Sul palco un arcobaleno di colori, con ritorno del tema dei diritti lgbt: «E se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo – dice l’artista – o pensa che un arcobaleno è pericoloso. Questo qualcuno lo lasciamo senza musica». Notevole la sua Grace Kelly al pianoforte.

ANNABELLE BELMONDO E ANOUCHKA DELON

Sembrano le sorellastre (belle) di Cenerentola. Accennano due canzoni e via. Alla prossima ragazze e salutateci nonno e papà.

IL RITORNO DI LUCA E PAOLO
A cavallo della mezzanotte ecco il momento comico con Luca e Paolo, che erano stati a Sanremo come ospiti fissi nel 2011. Prima battuta sulla loro “diversità” rispetto alla linea editoriale del programma: «A noi piace la patata». Un classico susseguirsi di battute in pieno stile lucaepaolo, uno spalla dell’altro: tema conduttore la paura. Il risultato è sembrato un po’ sottotono, anche dopo l’intervento di Maria. Tutto un po’ Fabio Fazio, senza Fabio Fazio.

LA CLASSE DI LP

La cantautrice americana ha cantato il suo grande successo Lost on You, prima di esibirsi in Other People. A lei anche la consegna del triplo disco di platino.

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Di: Sanremo, gli ascolti superano i 10 milioni (alice castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297990 Sanremo, gli ascolti superano i 10 milioni (alice castagneri - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:02:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297990 Carlo Conti non batte se stesso, ma va comunque alla grande. Gli ascolti sono ottimi: alla tv 10 milioni 367 mila spettatori, pari al 46.6% di share. Nel 2016 la media era stata di 10 milioni 748 mila con il 49.91% di share. Lieve calo, dunque, rispetto all'anno scorso, quando Sanremo centrò un risultato da record. Meglio comunque del primo Festival condotto da Conti (10 milioni 91 mila con il 41.67%). I picchi di ascolti con Totti che presenta Nesli e Alice, e il bacio sulle labbra di Robbie a Maria. Intanto, però, è già tempo di cover. E' la serata più divertente, quella più attesa: quella in cui i cantanti puntano a stupire. Quasi tutti hanno preparato qualcosa di speciale: qualcuno forse farà un balletto, qualcuno si truccherà in modo eccentrico, qualcuno porterà sul palco degli «amici». Sergio Sylvestre interpreterà la sua canzone con i Soul System (vincitori dell'ultima edizione di X Factor). Ma sarà un medley dei successi dello Zecchino d'Oro che festeggia i 60 anni, interpretati dal Piccolo coro dell'Antoniano, ad aprire la terza serata. Ospiti di stasera, Mika, Alessandro Gassmann e Marco Giallini. Ci sarà anche l'orchestra dei Reciclados de Cateura, testimonial Unicef, che suonano con strumenti musicali realizzati nelle discariche. I sedici big rimasti in gara proporranno una rilettura delle hit della musica italiana: da Battisti a Celentano, da Cocciante a Modugno, da De Gregori a Patty Pravo. Gli altri sei, a rischio eliminazione, invece, si sfideranno in un girone eliminatorio. Questo l'ordine di uscita: Ron, Raige e Giulia Luzi, Bianca Atzei, Clementino, Giusy Ferreri, Nesli e Alice Paba. Gli ultimi due classificati dovranno abbandonare il Festival. La bellezza, invece - in mancanza di vallette fisse - sarà rappresentata da Annabelle Belmondo e Anouchka Delon, la prima nipote di Jean Paul, la seconda figlia di Alain. Spazio comicità: oltre a Crozza ci saranno Luca e Paolo. Carlo Conti non batte se stesso, ma va comunque alla grande. Gli ascolti sono ottimi: alla tv 10 milioni 367 mila spettatori, pari al 46.6% di share. Nel 2016 la media era stata di 10 milioni 748 mila con il 49.91% di share. Lieve calo, dunque, rispetto all’anno scorso, quando Sanremo centrò un risultato da record. Meglio comunque del primo Festival condotto da Conti (10 milioni 91 mila con il 41.67%). I picchi di ascolti con Totti che presenta Nesli e Alice, e il bacio sulle labbra di Robbie a Maria.

Intanto, però, è già tempo di cover. E’ la serata più divertente, quella più attesa: quella in cui i cantanti puntano a stupire. Quasi tutti hanno preparato qualcosa di speciale: qualcuno forse farà un balletto, qualcuno si truccherà in modo eccentrico, qualcuno porterà sul palco degli «amici». Sergio Sylvestre interpreterà la sua canzone con i Soul System (vincitori dell’ultima edizione di X Factor).

Ma sarà un medley dei successi dello Zecchino d’Oro che festeggia i 60 anni, interpretati dal Piccolo coro dell’Antoniano, ad aprire la terza serata. Ospiti di stasera, Mika, Alessandro Gassmann e Marco Giallini. Ci sarà anche l’orchestra dei Reciclados de Cateura, testimonial Unicef, che suonano con strumenti musicali realizzati nelle discariche.

I sedici big rimasti in gara proporranno una rilettura delle hit della musica italiana: da Battisti a Celentano, da Cocciante a Modugno, da De Gregori a Patty Pravo. Gli altri sei, a rischio eliminazione, invece, si sfideranno in un girone eliminatorio. Questo l’ordine di uscita: Ron, Raige e Giulia Luzi, Bianca Atzei, Clementino, Giusy Ferreri, Nesli e Alice Paba. Gli ultimi due classificati dovranno abbandonare il Festival.

La bellezza, invece – in mancanza di vallette fisse – sarà rappresentata da Annabelle Belmondo e Anouchka Delon, la prima nipote di Jean Paul, la seconda figlia di Alain. Spazio comicità: oltre a Crozza ci saranno Luca e Paolo.

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Di: Il miracolo degli ascolti nel Festival senza canzoni (Alberto Mattioli - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297989 Il miracolo degli ascolti nel Festival senza canzoni (Alberto Mattioli - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:01:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297989 L’altro fiorentino ci avrebbe fatto la firma, per una percentuale così: 50,37%. Carlo Conti supera di dieci punti abbondanti Matteo Renzi e anche sé stesso: l’anno scorso, la serata inaugurale del Festivalone aveva fatto «solo» il 49,48, che comunque era già un’enormità. E così il day after del debutto diventa un incrocio fra il bollettino della Vittoria e la marcia trionfale dell’Aida. Paradossalmente, alla messa cantata di mezzogiorno il meno eccitato è Conti: sa che la strada è ancora lunga. Parla più volentieri del compleanno del su’ figliolo, ovvìa, mentre Maria De Filippi continua a fare quella che passa di lì per caso. Intanto il direttore di Raiuno, Andrea Fabiano, dà i numeri: 11 milioni e 374 mila gli spettatori che si sono sorbettati il Festival, lo share è il migliore dalle ultime dodici edizioni, il picco di ascolto mentre Raoul Bova sbatteva l’occhio miope alla ricerca del gobbo. Benissimo, come ascolti, anche i siparietti di Crozza. Aggiungiamo all’attivo l’assenza di polemiche. Le poche che scoppiano vengono subito depotenziate, con Conti che improvvisa anche una conferenza stampa bis per smentire le voci che lo danno in transito da Rai a Mediaset, ammesso che ci sia ancora differenza. Quanto alla seconda serata, lo schema è sempre quello, ma per la parte canora c’è l’aggravante che si esibiscono pure i «gggiovani». Eliminati Braschi e la sua canzone sui migranti, e subito Salvini gode via Twitter (Salvini parla continuamente del Sanremone, forse è l’unico italiano che se lo sciroppa tutto) e anche l’unica fanciulla, Marianne Mirage, promossi l’hipster Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia. Peraltro, al solito, il «votatore» distribuito ai giornalisti ha fatto i capricci, ma pare senza inficiare il risultato. Per il resto, solita insalata mista. Il mattatore della serata è Francesco Totti, un gaffeur di talento che prende a calci i palloni e la solennità sanremese. E alla rituale domanda sulla canzone preferita, sbotta: «Ahò, er piccione!». Povia torna, tutto è perdonato, l’Ariston è in delirio. Robbie Williams rifà Robbie Williams e come bonus bacia Maria sulle labbra, Giorgia non è in formissima ma rispetto alla compagnia di giro che la circonda è su un altro pianeta, Keanu Reeves è invecchiato e professionale. Canzoni una più mesta dell’altra. Monologo di Crozza nella media, però Mattarella gli viene benissimo. Il «Prima Festival» riesce nell’impresa di far venir voglia di vedere il Festival vero e proprio, nel senso che se comincia questo finalmente finisce quello. La coppia Carlo-Maria, intanto, ha ormai perfezionato le rispettive maschere. Lui è il leggero, lei la seria, lui ride e lei sorride. Sono il poliziotto buono e quello cattivo, il bidello che non ti fa pagare la merenda e la prof che ti interroga a tradimento per due giorni di fila, l’infermiere che ti porta la mela cotta e quella che ti sveglia alle cinque con il clistere fumante. Tutto un gioco delle parti, ovvio. Che Conti si muovesse sul palco dell’Ariston come nel tinello della su’ casa, lo si sapeva; lei ormai ha preso le misure e ci sta pure prendendo gusto. Si concentra più sui casi umani, com’è logico. Però non è vero che ha valletizzato Conti: anzi, è molto attenta a non cannibalizzare lo show. Domani il verdetto degli ascolti, paradossalmente più problematici per la seconda serata che per la prima, perché non c’è più l’effetto sorpresa (neanche la partita di cartello, però). Nonostante le canzoni, si nutre fiducia. Come Facta. L’altro fiorentino ci avrebbe fatto la firma, per una percentuale così: 50,37%. Carlo Conti supera di dieci punti abbondanti Matteo Renzi e anche sé stesso: l’anno scorso, la serata inaugurale del Festivalone aveva fatto «solo» il 49,48, che comunque era già un’enormità. E così il day after del debutto diventa un incrocio fra il bollettino della Vittoria e la marcia trionfale dell’Aida. Paradossalmente, alla messa cantata di mezzogiorno il meno eccitato è Conti: sa che la strada è ancora lunga. Parla più volentieri del compleanno del su’ figliolo, ovvìa, mentre Maria De Filippi continua a fare quella che passa di lì per caso.

Intanto il direttore di Raiuno, Andrea Fabiano, dà i numeri: 11 milioni e 374 mila gli spettatori che si sono sorbettati il Festival, lo share è il migliore dalle ultime dodici edizioni, il picco di ascolto mentre Raoul Bova sbatteva l’occhio miope alla ricerca del gobbo. Benissimo, come ascolti, anche i siparietti di Crozza. Aggiungiamo all’attivo l’assenza di polemiche. Le poche che scoppiano vengono subito depotenziate, con Conti che improvvisa anche una conferenza stampa bis per smentire le voci che lo danno in transito da Rai a Mediaset, ammesso che ci sia ancora differenza.

Quanto alla seconda serata, lo schema è sempre quello, ma per la parte canora c’è l’aggravante che si esibiscono pure i «gggiovani». Eliminati Braschi e la sua canzone sui migranti, e subito Salvini gode via Twitter (Salvini parla continuamente del Sanremone, forse è l’unico italiano che se lo sciroppa tutto) e anche l’unica fanciulla, Marianne Mirage, promossi l’hipster Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia. Peraltro, al solito, il «votatore» distribuito ai giornalisti ha fatto i capricci, ma pare senza inficiare il risultato.

Per il resto, solita insalata mista. Il mattatore della serata è Francesco Totti, un gaffeur di talento che prende a calci i palloni e la solennità sanremese. E alla rituale domanda sulla canzone preferita, sbotta: «Ahò, er piccione!». Povia torna, tutto è perdonato, l’Ariston è in delirio. Robbie Williams rifà Robbie Williams e come bonus bacia Maria sulle labbra, Giorgia non è in formissima ma rispetto alla compagnia di giro che la circonda è su un altro pianeta, Keanu Reeves è invecchiato e professionale. Canzoni una più mesta dell’altra. Monologo di Crozza nella media, però Mattarella gli viene benissimo. Il «Prima Festival» riesce nell’impresa di far venir voglia di vedere il Festival vero e proprio, nel senso che se comincia questo finalmente finisce quello.

La coppia Carlo-Maria, intanto, ha ormai perfezionato le rispettive maschere. Lui è il leggero, lei la seria, lui ride e lei sorride. Sono il poliziotto buono e quello cattivo, il bidello che non ti fa pagare la merenda e la prof che ti interroga a tradimento per due giorni di fila, l’infermiere che ti porta la mela cotta e quella che ti sveglia alle cinque con il clistere fumante. Tutto un gioco delle parti, ovvio. Che Conti si muovesse sul palco dell’Ariston come nel tinello della su’ casa, lo si sapeva; lei ormai ha preso le misure e ci sta pure prendendo gusto. Si concentra più sui casi umani, com’è logico. Però non è vero che ha valletizzato Conti: anzi, è molto attenta a non cannibalizzare lo show.

Domani il verdetto degli ascolti, paradossalmente più problematici per la seconda serata che per la prima, perché non c’è più l’effetto sorpresa (neanche la partita di cartello, però). Nonostante le canzoni, si nutre fiducia. Come Facta.

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Di: Il meglio e il peggio della seconda serata di Sanremo (alice castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297988 Il meglio e il peggio della seconda serata di Sanremo (alice castagneri - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 11:00:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297988 C'è solo un capitano. Ed è capitan Totti: numero uno, anche nell'annunciare i big in gara. Tutto il resto (o quasi) è noia. Pronuncia Cheope «Sciopè», forse per qualche strana vocina nella testa che gli ricorda che esiste un tizio, per l'esattezza un compositore, che si chiama Chopin. Conti e Queen Mary gli chiedono: qual è la tua canzone preferita di Sanremo? E lui risponde: il Piccione. Forse sempre perché quella vocina nella testa gli suggerisce che c'era un pezzo che parlava di piccioni (Vorrei avere il becco?). Cosa passa davvero per la testa del bomber non è chiaro, ma è limpido che Totti fa gol anche al Festival. Gaffe dopo gaffe, battuta dopo battuta, è tutta una risata. D'altronde il capitano è un talento naturale (e non ha neanche bisogno di autori). Anche Maria non ne sbaglia una. Inizia distribuendo al pubblico il gadget con Conti in miniatura. Poi, annunciando big Sergio, cita Amici e aggiunge: «Un talent qualunque». Si becca pure un bacio sulle labbra, «stampato», - ci tiene a precisare lei - da Robbie Williams. Arrossisce, si imbarazza e poi scherza sulla sua caramella in bocca. Insomma, a tenere vivo il Sanremone - per fortuna - ci pensa l'autoironia. A far sorridere ci pensa poi il solito Crozza con la copertina «politica». In versione Mattarella dà l'incarico a Conti e Maria di formare un nuovo governo: «Tanto chiunque farebbe meglio di Padoan, anche Clementino. Suggerisco solo come ministro degli esteri Al Bano al posto di Alfano. Cambia una consonante ma raddoppia la conoscenza dell'inglese». La parata si svolge lenta, troppo lenta. L'unico a dare una sveglia ai telespettatori è Francesco Gabbani che grazie al balletto con lo scimmione cattura un po' l'attenzione. Il tutorial della danza è già pronto, e da domani - sicuro - partirà il tormentone in Rete. Tutti a imparare i movimenti di gambe e braccia: c'è da scommetterci. -------------------- -------------------- IL PEGGIO La gara è inesistente. Che i cantanti cantino o no non importa a nessuno. La sfida dei giovani non rispetta i pronostici. Fuori Marianne Mirage e Braschi. Passano Guasti e Lamacchia: chissà poi perché. I giornalisti in sala stampa vanno a protestare per un problemi con i contatori. Rischia di esserci un Miele-Gabbani bis, ma tutto finisce in una bolla di sapone. Votazione regolare, nessuna polemica. Le canzoni sono soporifere. I tempi di Meta e Gabbani sono lontanissimi. Hiroki Hara non fa magie. L'illusionista giapponese sembra uscito da un videogame (di quelli fatti male però). Nessuna emozione. Pure Keanu Reeves non fa scintille (anche se è un bel vedere). Parla della sua passione per la moto, suona il basso e cita Vasco. Accenna perfino Va bene Va bene. Ok, va bene, ma si può tranquillamente passare oltre. Anche il bacio a Maria è di serie B. C’è solo un capitano. Ed è capitan Totti: numero uno, anche nell’annunciare i big in gara. Tutto il resto (o quasi) è noia. Pronuncia Cheope «Sciopè», forse per qualche strana vocina nella testa che gli ricorda che esiste un tizio, per l’esattezza un compositore, che si chiama Chopin. Conti e Queen Mary gli chiedono: qual è la tua canzone preferita di Sanremo? E lui risponde: il Piccione. Forse sempre perché quella vocina nella testa gli suggerisce che c’era un pezzo che parlava di piccioni (Vorrei avere il becco?). Cosa passa davvero per la testa del bomber non è chiaro, ma è limpido che Totti fa gol anche al Festival. Gaffe dopo gaffe, battuta dopo battuta, è tutta una risata. D’altronde il capitano è un talento naturale (e non ha neanche bisogno di autori).

Anche Maria non ne sbaglia una. Inizia distribuendo al pubblico il gadget con Conti in miniatura. Poi, annunciando big Sergio, cita Amici e aggiunge: «Un talent qualunque». Si becca pure un bacio sulle labbra, «stampato», – ci tiene a precisare lei – da Robbie Williams. Arrossisce, si imbarazza e poi scherza sulla sua caramella in bocca. Insomma, a tenere vivo il Sanremone – per fortuna – ci pensa l’autoironia.

A far sorridere ci pensa poi il solito Crozza con la copertina «politica». In versione Mattarella dà l’incarico a Conti e Maria di formare un nuovo governo: «Tanto chiunque farebbe meglio di Padoan, anche Clementino. Suggerisco solo come ministro degli esteri Al Bano al posto di Alfano. Cambia una consonante ma raddoppia la conoscenza dell’inglese».

La parata si svolge lenta, troppo lenta. L’unico a dare una sveglia ai telespettatori è Francesco Gabbani che grazie al balletto con lo scimmione cattura un po’ l’attenzione. Il tutorial della danza è già pronto, e da domani – sicuro – partirà il tormentone in Rete. Tutti a imparare i movimenti di gambe e braccia: c’è da scommetterci.
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IL PEGGIO

La gara è inesistente. Che i cantanti cantino o no non importa a nessuno. La sfida dei giovani non rispetta i pronostici. Fuori Marianne Mirage e Braschi. Passano Guasti e Lamacchia: chissà poi perché. I giornalisti in sala stampa vanno a protestare per un problemi con i contatori. Rischia di esserci un Miele-Gabbani bis, ma tutto finisce in una bolla di sapone. Votazione regolare, nessuna polemica. Le canzoni sono soporifere. I tempi di Meta e Gabbani sono lontanissimi.

Hiroki Hara non fa magie. L’illusionista giapponese sembra uscito da un videogame (di quelli fatti male però). Nessuna emozione. Pure Keanu Reeves non fa scintille (anche se è un bel vedere). Parla della sua passione per la moto, suona il basso e cita Vasco. Accenna perfino Va bene Va bene. Ok, va bene, ma si può tranquillamente passare oltre. Anche il bacio a Maria è di serie B.

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Di: Sanremo, cronaca di un successo annunciato: boom di ascolti (alice castagneri - La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297978 Sanremo, cronaca di un successo annunciato: boom di ascolti (alice castagneri - La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 09:22:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297978 Il Festival dei primi della classe (Conti e De Filippi) è un successo annunciato. La prima serata è da record: alla tv in media 11 milioni 374 mila spettatori con il 50.4% di share. L’anno scorso erano stati 11 milioni 134 mila pari al 49.48% di share. Per trovare un risultato migliore bisogna andare al 2005 con Bonolis e Clerici, quando la «prima» fece segnare in media il 54.10%. Il picco di ascolti con l'Abbronzatissimo che balla con Ricky Martin e con gli eroi di Rigopiano. Tutti soddisfatti, insomma, De Filippi compresa. «La prima persona che ho sentito stamattina è stata Giancarlo Leone, poi ho chiamato a casa. Maurizio (Costanzo, ndr) era molto contento», dice Queen Mary. La conduttrice parla poi della sua quasi caduta:«Mi avevano avvertito di non camminare dove ci sono le casse», spiega. «Ma ho iniziato a raccontare la storia e a un certo punto ho iniziato a fare C'è posta, mi sono messa a camminare come faccio sempre perché mi imbarazza guardare le telecamere. A un certo punto il tacco si è infilato in uno dei buchi delle casse. Tutti ridevano, ma questo mi è stato di aiuto». Dunque nessun problema, non una polemica o una gaffe. Niente di niente. Non resta che vedere come andrà la seconda serata. Mercoledì sul palco si esibiranno gli undici big rimasti in panchina. Questo l'ordine di uscita: Bianca Atzei, Marco Masini, Nesli e Alice Paba, Sergio Sylvestre, Gigi D'Alessio, Michele Bravi, Paola Turci, Gabbani, Michele Zarrillo, Chiara, Raige e Giulia Luzi. Comparto super ospiti. Dopo Ricky Martin toccherà a Robbie Williams (che - dice Conti - ha accettato di partecipare in cinque minuti). Sul palco anche i Biffy Clyro e Keanu Reeves. Giorgia, invece, farà un brano estratto dal nuovo album e poi un mix dei suoi successoni sanremesi. Momento sportivo con il capitano della Roma Francesco Totti. Confermato anche l'appuntamento con la copertina di Crozza. Spazio anche al trio Insinna-Cirilli-Brignano. Da non dimenticare la sfida delle Nuove Proposte (in apertura di serata) di cui Conti va molto fiero. I primi quattro "giovani" in gara sono Marianne Mirage, Francesco Guasti, Braschi e Leonardo Lamacchia. Le regole: i due brani più votati voleranno direttamente in finale. Giovedì, invece, sarà la volta di Maldestro, Tommaso, Pini, Valeria Farinacci e Lele. Infine per la sezione "Tutti cantano Sanremo" riflettori puntati su Sveva Alviti, protagonista del film su Dalida che andrà in onda su Raiuno in 15 febbraio. Primi dettagli anche su giovedì sera: gli ospiti saranno Mika, Luca e Paolo, Alessandro Gassman, e il piccolo Coro dell'Antoniano. La bellezza sarà rappresentata da Anouchka Delon e Annabelle Belmondo. Il Festival dei primi della classe (Conti e De Filippi) è un successo annunciato. La prima serata è da record: alla tv in media 11 milioni 374 mila spettatori con il 50.4% di share. L’anno scorso erano stati 11 milioni 134 mila pari al 49.48% di share. Per trovare un risultato migliore bisogna andare al 2005 con Bonolis e Clerici, quando la «prima» fece segnare in media il 54.10%. Il picco di ascolti con l’Abbronzatissimo che balla con Ricky Martin e con gli eroi di Rigopiano.

Tutti soddisfatti, insomma, De Filippi compresa. «La prima persona che ho sentito stamattina è stata Giancarlo Leone, poi ho chiamato a casa. Maurizio (Costanzo, ndr) era molto contento», dice Queen Mary. La conduttrice parla poi della sua quasi caduta:«Mi avevano avvertito di non camminare dove ci sono le casse», spiega. «Ma ho iniziato a raccontare la storia e a un certo punto ho iniziato a fare C’è posta, mi sono messa a camminare come faccio sempre perché mi imbarazza guardare le telecamere. A un certo punto il tacco si è infilato in uno dei buchi delle casse. Tutti ridevano, ma questo mi è stato di aiuto».

Dunque nessun problema, non una polemica o una gaffe. Niente di niente. Non resta che vedere come andrà la seconda serata. Mercoledì sul palco si esibiranno gli undici big rimasti in panchina. Questo l’ordine di uscita: Bianca Atzei, Marco Masini, Nesli e Alice Paba, Sergio Sylvestre, Gigi D’Alessio, Michele Bravi, Paola Turci, Gabbani, Michele Zarrillo, Chiara, Raige e Giulia Luzi.

Comparto super ospiti. Dopo Ricky Martin toccherà a Robbie Williams (che – dice Conti – ha accettato di partecipare in cinque minuti). Sul palco anche i Biffy Clyro e Keanu Reeves. Giorgia, invece, farà un brano estratto dal nuovo album e poi un mix dei suoi successoni sanremesi. Momento sportivo con il capitano della Roma Francesco Totti. Confermato anche l’appuntamento con la copertina di Crozza. Spazio anche al trio Insinna-Cirilli-Brignano.

Da non dimenticare la sfida delle Nuove Proposte (in apertura di serata) di cui Conti va molto fiero. I primi quattro “giovani” in gara sono Marianne Mirage, Francesco Guasti, Braschi e Leonardo Lamacchia. Le regole: i due brani più votati voleranno direttamente in finale. Giovedì, invece, sarà la volta di Maldestro, Tommaso, Pini, Valeria Farinacci e Lele. Infine per la sezione “Tutti cantano Sanremo” riflettori puntati su Sveva Alviti, protagonista del film su Dalida che andrà in onda su Raiuno in 15 febbraio.

Primi dettagli anche su giovedì sera: gli ospiti saranno Mika, Luca e Paolo, Alessandro Gassman, e il piccolo Coro dell’Antoniano. La bellezza sarà rappresentata da Anouchka Delon e Annabelle Belmondo.

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Di: Il meglio e il peggio della prima serata di Sanremo - alice castagneri (La Stampa) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297977 Il meglio e il peggio della prima serata di Sanremo - alice castagneri (La Stampa) Sat, 11 Feb 2017 09:21:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297977 Sanremo che a tratti si trasforma in "Uomini e Donne". Queen Mary che si siede sul gradino della scalinata e chiacchiera con Conti, come se fosse nel suo salotto. Manca solo l'annuncio dell'esterna. Per il resto il quadretto è completo. Fantastica la Regina di Mediaset che si cala nel nuovo ruolo con infinita grazia, anche per merito degli abitini che indossa - quello nero a sirena, quello bianco con le frange - con cui non sarebbe mai riuscita a scendere la scalinata. Maria promossa a pieni voti: è brava anche quando inciampa. Superbi Tiziano Ferro e Carmen Consoli. Cantano Il conforto ed è una vera gioia per le orecchie. Intensi, emozionanti, impeccabili: durante la serata non si sente nulla di meglio. Commovente anche l'omaggio a Tenco, nel buio dell'Ariston: da brividi. Crozza? Una conferma. Siparietto politico con tanto di stoccata a Salvini: «Dovrebbe devolvere anche lui il suo stipendio ai terremotati». Bersaglio fin troppo facile la sindaca Raggi: «Riportiamo la capitale a Torino, che ha il sindaco a 5 Stelle, anzi facciamo più capitali: Torino amministrativa, Milano legislativa, Roma giudiziaria. Una specie: una grande Alcatraz». Spazio comicità. Non deludono Paola Cortellesi e Antonio Albanese che cantano "Un mondo di pàvole" nei panni di Valeria e Nicola. Scimmiottano Ferro e Consoli. E lo fanno benissimo. Va alla grande anche Ricky Martin: in un attimo la sala stampa s'infiamma ed è come stare in discoteca. ------- IL PEGGIO Note dolenti. La gara. Viene da chiedersi: c'è una gara? I big cantano e filano via. Anzi scivolano via e quasi nessuno se ne accorge. Lo show se li mangia. Bernabei, Ron, Clementino, Al Bano, Elodie. In testa neanche un immagine, figuriamoci un suono. Comunque, si fatica a trovare quello che non va nel Festival da primi della classe di Conti e De Filippi. E' così perfetto che a tratti fa paura. Mai una sbavatura, mai una parola di troppo. Mai uno sbaglio. Un tremendo errore, ma di stile, lo commette Alessio Bernabei che con la sua giacca luccicante abbaglia persino chi lo guarda in tv. Gli altri? Comello non pervenuta, Al Bano spinoso. Ci si mette pure la Mannoia, che stecca sul suo meraviglioso pezzo. In ogni caso, la prima è andata (e neanche poi così male). Sanremo che a tratti si trasforma in “Uomini e Donne”. Queen Mary che si siede sul gradino della scalinata e chiacchiera con Conti, come se fosse nel suo salotto. Manca solo l’annuncio dell’esterna. Per il resto il quadretto è completo. Fantastica la Regina di Mediaset che si cala nel nuovo ruolo con infinita grazia, anche per merito degli abitini che indossa – quello nero a sirena, quello bianco con le frange – con cui non sarebbe mai riuscita a scendere la scalinata. Maria promossa a pieni voti: è brava anche quando inciampa.

Superbi Tiziano Ferro e Carmen Consoli. Cantano Il conforto ed è una vera gioia per le orecchie. Intensi, emozionanti, impeccabili: durante la serata non si sente nulla di meglio. Commovente anche l’omaggio a Tenco, nel buio dell’Ariston: da brividi.

Crozza? Una conferma. Siparietto politico con tanto di stoccata a Salvini: «Dovrebbe devolvere anche lui il suo stipendio ai terremotati». Bersaglio fin troppo facile la sindaca Raggi: «Riportiamo la capitale a Torino, che ha il sindaco a 5 Stelle, anzi facciamo più capitali: Torino amministrativa, Milano legislativa, Roma giudiziaria. Una specie: una grande Alcatraz».

Spazio comicità. Non deludono Paola Cortellesi e Antonio Albanese che cantano “Un mondo di pàvole” nei panni di Valeria e Nicola. Scimmiottano Ferro e Consoli. E lo fanno benissimo. Va alla grande anche Ricky Martin: in un attimo la sala stampa s’infiamma ed è come stare in discoteca.

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IL PEGGIO

Note dolenti. La gara. Viene da chiedersi: c’è una gara? I big cantano e filano via. Anzi scivolano via e quasi nessuno se ne accorge. Lo show se li mangia. Bernabei, Ron, Clementino, Al Bano, Elodie. In testa neanche un immagine, figuriamoci un suono. Comunque, si fatica a trovare quello che non va nel Festival da primi della classe di Conti e De Filippi. E’ così perfetto che a tratti fa paura. Mai una sbavatura, mai una parola di troppo. Mai uno sbaglio.

Un tremendo errore, ma di stile, lo commette Alessio Bernabei che con la sua giacca luccicante abbaglia persino chi lo guarda in tv. Gli altri? Comello non pervenuta, Al Bano spinoso. Ci si mette pure la Mannoia, che stecca sul suo meraviglioso pezzo. In ogni caso, la prima è andata (e neanche poi così male).

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Di: Sanremo 2017 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2021/03/03/sanremo/comment-page-13/#comment-1297408 Sanremo 2017 Tue, 07 Feb 2017 18:51:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/02/16/sanremo-e-linfinita-notte-di-alessandro-zaccuri/#comment-1297408 <b>Sanremo 2017</b> Sanremo 2017

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