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venerdì, 11 dicembre 2015

Osservatorio Litblog n. 40

(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)

a cura di Francesca G. Marone

* * *

Vero o falso?

(da Minima et Moralia)

Quanto mai attuale il tema trattato nel libro citato in questo articolo, un’attenta riflessione sulla circolazione e soprattutto sulla produzione delle false notizie. Spesso mi è capitato di imbattermi in un circolo vizioso di diffusione di notizie false sui social,  copiate, incollate ed inoltrate senza alcun riscontro sulla fonte o quantomeno una pausa critica necessaria a domandarsi se quella notizia specifica potesse essere vera o no.

Non è per pedanteria  né presunzione se affermo che tutti noi dovremmo almeno sforzarci di utilizzare quel pizzico di senso critico che ancora non è soppresso del tutto dall’ambiente mediatico che ci sovrasta. Marc Bloch, in un suo testo famoso, sa indagare il delicato rapporto fra realtà e finzione da sempre al centro degli interessi congiunti di letteratura, filosofia e studi sociali e soprattutto, quest’oggi argomento molto sentito nell’era della comunicazione digitale in cui la libertà di espressione condivisa, in ogni istante della nostra vita, ci rende tutti più falsamente esperti ed evidentemente esposti. Diventa così interessante ed utile compenetrarsi nel meccanismo della formazione della menzogna e della sua amplificazione e rapidissima diffusione con il giusto distinguo fra l’epoca presa in esame da Bloch e la nostra presente, anche se parlando di guerre e menzogne a ben riflettere siamo immersi nella stessa atmosfera. Liquidità di pensiero già predetta ed affrontata da altri studiosi.

Se volete approfondire, l’articolo è qui.

* * *

Indagine spagnola sulla nostra Elena Ferrante

(da El Mundo)

Molti di noi hanno già letto e si sono appassionati alle vicende delle due amiche napoletane Elena e Lina.Io personalmente ho amato moltissimo la scrittura di Elena Ferrante e sono ansiosa di leggerla ancora. Che sia stata un’operazione furba di marketing o semplicemente un volersi sottrarre alla scena in cui tutti sono sovraesposti poco ci interessa quando sfogliamo pagine che ci tengono avvinghiati fino all’ultima parola. Pare che all’estero non sia piaciuta soltanto la qualità della penna ma abbia anche, tutt’ora, appassionato il mistero dell’identità dell’autore/autrice. El mundo si è divertito a stilare un elenco di indizi che porterebbero a svelare l’identità di Elena Ferrante. La signora X e il signor Y compaiono a pieno titolo nelle indagini anche attraverso la disamina di un profilo facebook rivelatosi poi falso. Insomma come diceva Oscar Wilde “C’è una sola cosa al mondo peggiore di essere sulla bocca di tutti, ed è di non essere sulla bocca di nessuno.” Non è il rischio che corrono Lila e Lenù, due donne o due parti della stessa donna, logos e pathos, con Napoli sullo sfondo presente e vivissima, raccontate analizzate e godute in molti altri paesi oltre l’Italia. Per l’articolo originale si rimanda qui… e qui per l’approfondimento.

* * *

Siamo tutti fratelli?

(da Sul Romanzo)

Abbiamo tutti nel nostro immaginario collettivo ben stampate nel cuore e nell’anima le immagini di uomini con catene alle mani e ai piedi, uomini che associamo immediatamente alla parola “schiavi”,  una parola che forse nemmeno più ci commuove; la schiavitù  sembra uno status relegato a vecchi libri raffiguranti schiavi in terre lontane e mai più visitate. Purtroppo no, non è una realtà così distante – nel tempo e nello spazio – da noi, siamo ancora tutti abitanti delle terre della schiavitù più orrenda, dobbiamo solo abituarci a scavare sotto nuove forme e abiti diversi, è lì che troveremo i nuovi schiavi e le nuove schiave. Tutti figli di un’umanità piena zeppa di disparità economiche e sociali e di orrori su cui bisognerebbe non chiudere mai lo sguardo. Per tenere l’attenzione sul tema della schiavitù si è organizzato un evento all’interno del festival nazionale della storia proprio perché la schiavitù pare essere stata una triste costante dell’evoluzione storica dell’uomo a diverse latitudini e fra culture differenti. Privare un essere umano della libertà e dell’opportunità di scegliere il percorso della propria esistenza è l’orrore più grande che possa essere mai perpetuato, e fra i tanti orrori della storia degli esseri umani oggi mi fermo a pensare a quella crudele pratica di levare libertà e gioia di vivere alle bambine date in sposa a uomini molto più grandi e sconosciuti, creature sottratte all’ambiente familiare e sottoposte ad abusi e violenze, private della legittima opportunità di vivere nella totale libertà. La schiavitù attuale purtroppo ha tante facce dal lavoro  minorile alla tratta delle donne allo sfruttamento di merce umana solo per fini economici, e può assumere anche nuove forme di schiavitù mentale, tutto molto vicino alle vite di ognuno di noi più di quanto possiamo immaginare. Se volete partecipare ad un’occasione per «riflettere sulla libertà negata, la libertà cercata e la libertà conquistata» leggete l’articolo che vi illustrerà nei dettagli l’evento.

Francesca G. Marone

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Scritto venerdì, 11 dicembre 2015 alle 16:19 nella categoria OSSERVATORIO LIT-BLOG (a cura di Francesca G. Marone). Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.

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