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Archivio del 14 settembre 2015

lunedì, 14 settembre 2015

MARCO BALZANO vincitore del PREMIO CAMPIELLO 2015

È stato MARCO BALZANO, con il romanzo “L’ultimo arrivato” (Sellerio), a vincere la 53^ edizione del Premio Campiello, ottenendo le maggiori preferenze dalla Giuria dei Trecento Lettori anonimi e superando gli altri quattro concorrenti: Paolo Colagrande con “Senti le rane” (Nottetempo), Vittorio Giacopini con “La Mappa” (Il Saggiatore), Carmen Pellegrino con “Cade la terra” (Giunti) e Antonio Scurati con “Il tempo migliore della nostra vita” (Bompiani).
Di seguito proponiamo:
- un video tratto dalla serata della premiazione, svoltasi il 12 settembre 2015 al Teatro “La Fenice” di Venezia e condotta da Geppi Cucciari e Neri Marcorè
- il contributo che Marco Balzano ha scritto appositamente per Letteratitudine, dove “racconta” il suo romanzo (vincitore, appunto, del Premio Campiello 2015).

* * *

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MARCO BALZANO racconta il suo romanzo L’ULTIMO ARRIVATO (Sellerio) – vincitore del PREMIO CAMPIELLO 2015. Le prime pagine del libro sono disponibili qui

La storia di un bambino e di un viaggio, le avventure e le disavventure di un piccolo emigrante con la testa piena di parole. «Balzano mostra come la letteratura sappia, e possa, parlare del mondo che ci circonda» (Marco Belpoliti, l’Espresso).

di Marco Balzano

C’è un paese che confina con quello dove abito io e questo paese si chiama Baranzate. È una piccola città alle porte di Milano. Una volta, dopo i tagli della riforma Gelmini, ci sono pure finito a fare qualche giorno di supplenza. In classe c’erano due italiani e una ventina di stranieri. Un odore denso aleggiava tra i banchi, come se fossimo a un mercato indiano. Non che io sia stato mai da quelle parti, ma il mio olfatto lo immagina così, con l’aroma troppo umano di quella prima media di Baranzate. E poi ci sono passato per nove mesi, per i controlli di routine che Anna doveva fare in gravidanza. Nei reparti dell’ospedale Sacco i cartelli hanno sempre la scritta in arabo, cinese e spagnolo. Altro che l’internazionalità dell’inglese. Poi, poco più avanti, c’è il campo nomadi, da cui venivano tre o quattro dei ragazzetti che avevo in classe.
Da alcuni studi risulta che Baranzate sia il terzo comune d’Europa per immigrazione. Un’immigrazione che, per altro, si addensa in una sola parte della città, e principalmente nella famosa via Gorizia. In quella via ci ha vissuto anche mia madre, emigrata a 14 anni con zio Nicola, suo fratello maggiore. Due terroni, che in quella via avranno ritrovato compaesani o almeno corregionali. Gente che si piazzava lì, giusto il tempo di avviarsi una vita dall’altra parte dello stivale. Poi, una volta che la vita si era avviata, se ne andava e non ci tornava più. Anche chi ci abita oggi fa così. Anche loro riconoscono chiaramente un posto arrangiato e non hanno intenzione di farselo andare bene per troppo tempo. Via Gorizia è da sempre la via degli ultimi arrivati. Con i palazzoni affacciati sulla strada e le fabbriche intorno che da qualche anno, se non hanno già chiuso, faticano molto più di ieri o hanno lasciato il posto ad altro. Adesso lì dentro non ci trovi più i terroni ma cinesi, arabi, peruviani, nordafricani. Ecco, se dovessi dire da dove nasce l’idea primordiale del romanzo, risponderei che comincia dalla contemplazione di via Gorizia. Dalla metaforicità di questo luogo, che trova molti analoghi alle porte delle città del triangolo industriale. (continua…)

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lunedì, 14 settembre 2015

NIDI DI NOTE

In collegamento con il forum di Letteratitudine dedicato a “LETTERATURA E MUSICA“, ci occupiamo del volume “Nidi di note – un cammino in dieci passi verso la musica” – Testo di Bruno TognoliniDisegni di Alessandro Sanna - Musiche di Sonia Peana e Paolo Fresu (Gallucci, 2012)

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Nidi di note – un cammino in dieci passi verso la musica

Testo di Bruno TognoliniDisegni di Alessandro Sanna - Musiche di Sonia Peana e Paolo Fresu
Gallucci, 2012

a cura di Claudio Morandini

Come avvicinare i bambini alla musica? Be’, non dovrebbe essere difficile: i bambini sono naturalmente attratti dalla musica, hanno però bisogno che questo loro interesse perduri, si rafforzi, maturi, diventi consapevole. Nato dall’esperienza diretta e concreta di un laboratorio didattico a Bologna che poi si è sviluppato in una serie di incontri e concerti, “Nidi di note”, attraverso le movenze della fiaba, con accenti poetici e un franco umorismo lavora proprio su ciò che la musica è e su ciò che può dare, al di là del semplice e accattivante abbinamento di ritmo e melodia.
Due bambini, Cirino e Coretta, poveri ma belli e soprattutto intelligenti, partono alla ricerca del Sole Suonatore e della Luna Cantante dal regno di Quandomai, la cui popolazione è afflitta da un Re e una Regina che istupidiscono i loro sudditi cantando dalla sera alla mattina, come sirene ingorde, come televisori sempre accesi sui peggiori programmi. Nella loro peregrinazione, i due bambini attraversano paesi-città che mancano tutti di qualcosa: Iniziò è fatto di niente e non è mai iniziato, Forsecè è abitato da persone che, colte da dubbi e paure, non osano mai fare nulla, Machiè da poveretti che hanno tutti lo stesso nome (Peppino) e chiamano con quel medesimo nome ogni cosa, un po’ come i Puffi ma peggio; nel paese di Fanonfà il tempo non scorre e si rimane in un eterno presente; in quello di Fortepià ogni cosa è portata all’eccesso, tutti urlano e nessuno conosce le sfumature. E ancora: nel paese di Giù gli abitanti non conoscono l’alto, ma solo il basso, a Menopiù tutti evitano di avvicinare gli altri per paura di scoprire i loro odori, i difetti; a Maconché si mangiano e si usano solo cipolle, per ogni cosa; a Suonoquì sono banditi i rumori del corpo, compresa la voce e il canto, e si comunica attraverso un gran via vai di foglietti. In tutti questi paesi Cirino e Coretta, dopo un primo attimo di stupore, sono ben accolti, e provocano, con la spontaneità propria del fanciullo (almeno del fanciullo delle fiabe), un salutare scossone, risolvendo così le paure e i problemi degli abitanti e uscendone come eroi, carichi di doni. (continua…)

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lunedì, 14 settembre 2015

LetteratitudineNews: dal 23 agosto al 13 settembre 2015

letteratitudinenewsLetteratitudineNews:

dal 23 agosto al 13 settembre 2015

- PAOLA MASTROCOLA racconta L’ESERCITO DELLE COSE INUTILI

- PORDENONELEGGE 2015

- ROGO: intervista a Giacomo Sartori

- CIATU

-BUK CATANIA 2015

-FESTIVAL DELLA COMUNICAZIONE 2015

-PREMIO LA TELA DI PENELOPE 2015

-Una stanza tutta per sé

-FESTIVALETTERATURA 2015

-TEATRO SULL’ACQUA 2015: dal 5 al 13 settembre

-IL MISTERO E LE SUE MASCHERE

-LIBRI A MOLLO 2015 – SECONDA PARTE

-ADDIO A MANLIO CANCOGNI

-STRADE INQUIETE di Alessandra Litrico (recensione)

-ADDIO A OLIVER SACKS

-NAXOSLEGGE 2015: “LA LUCE È COME L’ACQUA” – dal 3 al 30 settembre

-PREMIO NINFA GALATEA 2015

-FESTIVAL DELLE STORIE 2015: dal 22 al 29 agosto

© Letteratitudine

(continua…)

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Ricordiamo VIRNA LISI con un video che è uno "spot" per la lettura

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