Commenti a: CRONACHE DI INIZIO MILLENNIO http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-233558 Massimo Maugeri Mon, 24 Oct 2011 14:00:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-233558 Grazie anche a Giacomo. Grazie anche a Giacomo.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-233557 Massimo Maugeri Mon, 24 Oct 2011 13:59:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-233557 Cara Simonetta, il tuo è un racconto importantissimo che ha messo il dito su una terribile piaga. Peraltro, qui a Letteratitudine, mi sono occupato del problema della pedofilia in questo spazio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/12/07/corpi-da-gioco/ C'è anche un banner sulla colonna di destra del sito. Cara Simonetta, il tuo è un racconto importantissimo che ha messo il dito su una terribile piaga.
Peraltro, qui a Letteratitudine, mi sono occupato del problema della pedofilia in questo spazio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/12/07/corpi-da-gioco/
C’è anche un banner sulla colonna di destra del sito.

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Di: giacomo tessani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-233511 giacomo tessani Mon, 24 Oct 2011 10:36:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-233511 ottima e importante scelta anche questa di Simonetta Santamaria, si'. ottima e importante scelta anche questa di Simonetta Santamaria, si’.

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Di: giacomo tessani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-233510 giacomo tessani Mon, 24 Oct 2011 10:34:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-233510 altroché se e' un argomento importante. io pero' allergherei il problema anche ai casi di pedofilia all'interno delle famiglie, che mi sembra altrettanto agghiacciante. in entrambe le fattispecie, molti casi sono venuti fuori solo adesso. prima regnava il silenzio assoluto: un coperchio sul vaso di Pandora altroché se e’ un argomento importante. io pero’ allergherei il problema anche ai casi di pedofilia all’interno delle famiglie, che mi sembra altrettanto agghiacciante. in entrambe le fattispecie, molti casi sono venuti fuori solo adesso. prima regnava il silenzio assoluto: un coperchio sul vaso di Pandora

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Di: Simonetta Santamaria http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-233507 Simonetta Santamaria Mon, 24 Oct 2011 10:20:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-233507 E perché, dello scandalo della pedofilia nella Chiesa ne vogliamo parlare? E' chiaro che se abbiamo scelto un argomento in particolare era perché lo ritenevamo importante, quindi spezzo una lancetta in favore del tema da me scelto. Molti hanno parlato delle Torri Gemelle. Ma cosa non è stato detto in proposito? Sulle Torri ci sono morte circa 2.800 persone: ma quanti ragazzini sono morti, dentro e fuori, e quanti ne moriranno ancora per colpa di qualche prete degenerato? La strage non è ancora finita, la conta potrebbe proseguire all'infinito. E' una cosa orrenda che ci tocca da vicino in quanto cattolici per tradizione, in quanto esseri umani senzienti e con una coscienza. Raccapricciante. Non ritenete il fenomeno all'altezza di un posto tra gli avvenimenti che hanno segnato questo decennio? Non pensate che, forse, tra le Torri e Facebook ci potrebbe ben stare? E perché, dello scandalo della pedofilia nella Chiesa ne vogliamo parlare?
E’ chiaro che se abbiamo scelto un argomento in particolare era perché lo ritenevamo importante, quindi spezzo una lancetta in favore del tema da me scelto.
Molti hanno parlato delle Torri Gemelle. Ma cosa non è stato detto in proposito? Sulle Torri ci sono morte circa 2.800 persone: ma quanti ragazzini sono morti, dentro e fuori, e quanti ne moriranno ancora per colpa di qualche prete degenerato? La strage non è ancora finita, la conta potrebbe proseguire all’infinito. E’ una cosa orrenda che ci tocca da vicino in quanto cattolici per tradizione, in quanto esseri umani senzienti e con una coscienza.
Raccapricciante.
Non ritenete il fenomeno all’altezza di un posto tra gli avvenimenti che hanno segnato questo decennio? Non pensate che, forse, tra le Torri e Facebook ci potrebbe ben stare?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-232765 Massimo Maugeri Fri, 21 Oct 2011 18:20:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-232765 @ Laura Libro arrivato! Bellissimo! :) @ Laura
Libro arrivato! Bellissimo! :)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-232764 Massimo Maugeri Fri, 21 Oct 2011 18:19:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-232764 Cara Mela, come discutevamo più sopra quello delle migrazioni dal Sud al Nord del mondo (con quel che riguarda, particolarmente, il nostro paese) è un fenomeno "epocale" dalle tante sfaccettature che non è ancora stato adeguatamente preso in considerazione. E non solo dall'Italia, direi. È un problema che riguarda un po' tutti i paesi... Grazie mille per il tuo intervento. Cara Mela, come discutevamo più sopra quello delle migrazioni dal Sud al Nord del mondo (con quel che riguarda, particolarmente, il nostro paese) è un fenomeno “epocale” dalle tante sfaccettature che non è ancora stato adeguatamente preso in considerazione. E non solo dall’Italia, direi. È un problema che riguarda un po’ tutti i paesi…
Grazie mille per il tuo intervento.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-232744 mela mondi Fri, 21 Oct 2011 16:15:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-232744 Certo se continuo ad insistere sulla migrazione posso correre il rischio di essere sospettata di razzismo da coloro che non mi conoscono. Ma invito a pensare a Lampedusa..... che non è un evento-fenomeno soltanto italiano ma mondiale . Basti pensare ai profughi dal Messico, dal Guatemala. Insisto perchè è in questo evento che diventa un fenomeno, anche se antico, che il mondo occidentale ha cambiato volto. Non saranno certo i black-bloc o lo sunami che ci permettono e in certo qual modo ci obbligano a "pensare" a partire dall'esperienza di tutti i popoli, dalla coscienza del concreto che si è rivelata logica come le costruzioni metafisiche delle culture europee. Davanti a questo sunami migratorio,è venuto fuori il cuore dell'uomo civilizzato,, razionale e cartesiano, la sua alienazione.Nel 1971 l'UNESCO cominciava a preoccuparsi della perdita di autenticità ed invitava i popoli a difendersi per evitare di cadere nella somiglianza delle une alle altre perchè si potrebbero tradurre in un impoverimento culturale per tutti. Secondo me il secondo decennio degli anni duemila si deve confrontare con questo problema: la cultura o le culture?. La relazione o le relazioni? L'identità o le identità? Omologazione o diversità? Ed i pericoli sono tanti perchè l'umanità per restare tale ha bisogno della diversità. Certo se continuo ad insistere sulla migrazione posso correre il rischio di essere sospettata di razzismo da coloro che non mi conoscono. Ma invito a pensare a Lampedusa….. che non è un evento-fenomeno soltanto italiano ma mondiale . Basti pensare ai profughi dal Messico, dal Guatemala. Insisto perchè è in questo evento che diventa un fenomeno, anche se antico, che il mondo occidentale ha cambiato volto. Non saranno certo i black-bloc o lo sunami che ci permettono e in certo qual modo ci obbligano a “pensare” a partire dall’esperienza di tutti i popoli, dalla coscienza del concreto che si è rivelata logica come le costruzioni metafisiche delle culture europee. Davanti a questo sunami migratorio,è venuto fuori il cuore dell’uomo civilizzato,, razionale e cartesiano, la sua alienazione.Nel 1971 l’UNESCO cominciava a preoccuparsi della perdita di autenticità ed invitava i popoli a difendersi per evitare di cadere nella somiglianza delle une alle altre perchè si potrebbero tradurre in un impoverimento culturale per tutti. Secondo me il secondo decennio degli anni duemila si deve confrontare con questo problema: la cultura o le culture?. La relazione o le relazioni? L’identità o le identità? Omologazione o diversità? Ed i pericoli sono tanti perchè l’umanità per restare tale ha bisogno della diversità.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-232550 Massimo Maugeri Thu, 20 Oct 2011 19:49:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-232550 Domani discuterò di questo libro, nel mio programma radiofonico, con Laura Costantini. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/20/in-radio-con-massimo-maugeri/ Vi aspettiamo! Domani discuterò di questo libro, nel mio programma radiofonico, con Laura Costantini.
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/20/in-radio-con-massimo-maugeri/
Vi aspettiamo!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231926 Massimo Maugeri Tue, 18 Oct 2011 19:33:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231926 La cronache di inizio millennio sono ancora in corso, cari amici. E questa discussione rimane aperta per altri eventuali interventi. La cronache di inizio millennio sono ancora in corso, cari amici.
E questa discussione rimane aperta per altri eventuali interventi.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231925 Massimo Maugeri Tue, 18 Oct 2011 19:32:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231925 E naturalmente sempre grazie a Laura... Ringraziamenti anche a Leo e Annalisa. E naturalmente sempre grazie a Laura…
Ringraziamenti anche a Leo e Annalisa.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231924 Massimo Maugeri Tue, 18 Oct 2011 19:31:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231924 Ringrazio Filippo per aver riaperto la discussione, con il suo intervento. E grazie anche a Mela Mondì peraverci offerto la sua corposa e attenta riflessione. Ringrazio Filippo per aver riaperto la discussione, con il suo intervento.
E grazie anche a Mela Mondì peraverci offerto la sua corposa e attenta riflessione.

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Di: Leo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231890 Leo Tue, 18 Oct 2011 16:37:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231890 Infatti, Laura. Sempre meglio far decantare. In un caso come questo, poi, non e' ancora chiaro come ciò che e' accaduto sia potuto accadere. Condivido il tuo punto di vista Infatti, Laura. Sempre meglio far decantare. In un caso come questo, poi, non e’ ancora chiaro come ciò che e’ accaduto sia potuto accadere. Condivido il tuo punto di vista

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Di: annalisa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231874 annalisa Tue, 18 Oct 2011 15:35:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231874 Brava, Laura. Sono d'accordo con te. Brava, Laura. Sono d’accordo con te.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231872 Laura Costantini Tue, 18 Oct 2011 15:25:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231872 @Filippo: Si', avrei voluto inserire, se fosse stato possibile, un racconto su quanto accaduto a Roma sabato scorso. E forse avrei voluto scriverlo io stessa. Il che non vuol dire che ne sarei stata in grado perche', come osserva giustamente Leo, le cose e' meglio lasciarle decantare piuttosto che scrivere sull'impulso del momento. Io avrei scritto che sapevo quello che sarebbe accaduto, che tutti lo sapevano. Soprattutto che lo sapevano coloro che avrebbero dovuto vigilare perche' non si ripetesse quanto avvenuto (non lo dimentichiamo) gia' a dicembre dello scorso anno. Roma messa a ferro e fuoco, anche in quell'occasione. Avrei scritto dell'orrore negli occhi di chi voleva manifestare pacificamente. Della paura di chi si e' sentito investire da getti d'acqua ad alta pressione, sparati verso chi non vestiva di nero e alzava le mani per dimostrare di non essere armato. Del pianto di chi ha capito in quei momenti che, ancora una volta, avevano vinto. Avevano vinto quelli che non vogliono che le cose cambino. E non erano vestiti di nero, quelli che lo avevano deciso a tavolino. Non indossavano caschi e non erano in strada. Vedi, Filippo, forse e' meglio che l'antologia sia chiusa e, soprattutto, che io non abbia scritto proprio nulla. @Filippo: Si’, avrei voluto inserire, se fosse stato possibile, un racconto su quanto accaduto a Roma sabato scorso. E forse avrei voluto scriverlo io stessa. Il che non vuol dire che ne sarei stata in grado perche’, come osserva giustamente Leo, le cose e’ meglio lasciarle decantare piuttosto che scrivere sull’impulso del momento. Io avrei scritto che sapevo quello che sarebbe accaduto, che tutti lo sapevano. Soprattutto che lo sapevano coloro che avrebbero dovuto vigilare perche’ non si ripetesse quanto avvenuto (non lo dimentichiamo) gia’ a dicembre dello scorso anno. Roma messa a ferro e fuoco, anche in quell’occasione. Avrei scritto dell’orrore negli occhi di chi voleva manifestare pacificamente. Della paura di chi si e’ sentito investire da getti d’acqua ad alta pressione, sparati verso chi non vestiva di nero e alzava le mani per dimostrare di non essere armato. Del pianto di chi ha capito in quei momenti che, ancora una volta, avevano vinto. Avevano vinto quelli che non vogliono che le cose cambino. E non erano vestiti di nero, quelli che lo avevano deciso a tavolino. Non indossavano caschi e non erano in strada. Vedi, Filippo, forse e’ meglio che l’antologia sia chiusa e, soprattutto, che io non abbia scritto proprio nulla.

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Di: annalisa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231821 annalisa Tue, 18 Oct 2011 11:30:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231821 Ecco, un altro elemento per i racconti, anche se non risponde ad un evento specifico, e' il disagio giovanile. Un disagio palpabile, a 360 gradi. Ecco, un altro elemento per i racconti, anche se non risponde ad un evento specifico, e’ il disagio giovanile. Un disagio palpabile, a 360 gradi.

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Di: annalisa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231820 annalisa Tue, 18 Oct 2011 11:28:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231820 Trovo molto stimolante il post di Mela Mondi. Mi rifaccio alla sua ultima frase e dico : speriamo che i giovani possano trovare spazio. In questo momento sono proprio tagliati fuori da tutto. Trovo molto stimolante il post di Mela Mondi. Mi rifaccio alla sua ultima frase e dico : speriamo che i giovani possano trovare spazio. In questo momento sono proprio tagliati fuori da tutto.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231818 mela mondi Tue, 18 Oct 2011 11:19:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231818 Caro Massimo,tema veramente interessante anche per un'autoriflessione sul nostro modo di essere e di desiderare. Ma per rispondere con un titolo da dare agli eventi che ci stanno mutando ci vorrebbe uno studio particolare. Così per primo impatto dico che l'evento o meglio il fenomeno che ha cambiato il mondo e noi stessi è il nomadismo, sia sul piano concreto sia su quello tecnologico e multimediale poichè sul piano dell'informazione e su quello della comunicazione ha costretto ad un mondo di relazioni culturali impensabili fino ad ieri.. Le guerre ci sono sempre state, e la storia è piena di atti di pirateria, ma quello che causato la tecnologia oggi in piccola parte l'ha causato soltanto Guttemberg. Per me i veri mutamenti sono quelli causati dal cervello umano l'unico che può cambiare se stesso , la società, i rapporti, le aspettative. Infatti tutto questo ha cambiato il mondo del lavoro la struttura abitativa, il tempo e lo spazio di vita.Ci sono due mondi che convivono: quello reale in cui ti incontri con un altro essere umano sbucato da un punto della terra che fino ad ieri ignoravi e quello virtuale entro cui, se conosci le regole,convivi, condividi con altri la tua esistenza che diventa anch'essa virtuale. Il problema l'impegno scaturisce dalla fatica di conciliare questi due mondi. E l'uomo di oggi si trova in questo impatto economico, politico, sociale su cui deve strutturare il suo progetto di vita.. Stiamo costruendo le infrastrutture che ci permetteranno la sintesi tra una realtà territoriale ed una mondiale ma siccome la storia presente è in continuo divenire la costruzione delle infrastrutture sarà anch'essa un lavoro a tempo indeterminato per cui quello che spendiamo per gente che vive nell'agorà istituzionale è tutto lavoro e denaro persi, considerato anche il fatto che la politica entra anch'essa in una dinamica di tempo complessa ed ha bisogno di giovani menti. Dobbiamo attraversare mondi e coscienze, saperi e culture , caste e ceti e per questo ci vogliono qualità umane e competenze varie che soltanto i giovani possono acquisire perchè l'incontro non si trasformi in "Scontro di civiltà" come diceva qualche anno fa Huntington. Caro Massimo,tema veramente interessante anche per un’autoriflessione sul nostro modo di essere e di desiderare. Ma per rispondere con un titolo da dare agli eventi che ci stanno mutando ci vorrebbe uno studio particolare. Così per primo impatto dico che l’evento o meglio il fenomeno che ha cambiato il mondo e noi stessi è il nomadismo, sia sul piano concreto sia su quello tecnologico e multimediale poichè sul piano dell’informazione e su quello della comunicazione ha costretto ad un mondo di relazioni culturali impensabili fino ad ieri.. Le guerre ci sono sempre state, e la storia è piena di atti di pirateria, ma quello che causato la tecnologia oggi in piccola parte l’ha causato soltanto Guttemberg.
Per me i veri mutamenti sono quelli causati dal cervello umano l’unico che può cambiare se stesso , la società, i rapporti, le aspettative. Infatti tutto questo ha cambiato il mondo del lavoro la struttura abitativa, il tempo e lo spazio di vita.Ci sono due mondi che convivono: quello reale in cui ti incontri con un altro essere umano sbucato da un punto della terra che fino ad ieri ignoravi e quello virtuale entro cui, se conosci le regole,convivi, condividi con altri la tua esistenza che diventa anch’essa virtuale. Il problema l’impegno scaturisce dalla fatica di conciliare questi due mondi. E l’uomo di oggi si trova in questo impatto economico, politico, sociale su cui deve strutturare il suo progetto di vita.. Stiamo costruendo le infrastrutture che ci permetteranno la sintesi tra una realtà territoriale ed una mondiale ma siccome la storia presente è in continuo divenire la costruzione delle infrastrutture sarà anch’essa un lavoro a tempo indeterminato per cui quello che spendiamo per gente che vive nell’agorà istituzionale è tutto lavoro e denaro persi, considerato anche il fatto che la politica entra anch’essa in una dinamica di tempo complessa ed ha bisogno di giovani menti. Dobbiamo attraversare mondi e coscienze, saperi e culture , caste e ceti e per questo ci vogliono qualità umane e competenze varie che soltanto i giovani possono acquisire perchè l’incontro non si trasformi in “Scontro di civiltà” come diceva qualche anno fa Huntington.

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Di: Leo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231793 Leo Tue, 18 Oct 2011 09:14:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231793 Ribadisco che quella sopra espressa e' la mia idea e che non voglio mica sostituirmi a Laura Costantini. Ribadisco che quella sopra espressa e’ la mia idea e che non voglio mica sostituirmi a Laura Costantini.

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Di: Leo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231792 Leo Tue, 18 Oct 2011 09:11:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231792 Caro Filippo, credo che i fatti di Roma meriterebbero senz'altro di essere raccontati in chiave narrativa come e' stato fatto in questa antologia. Pero' forse sono ancora troppo recenti. Bisognerebbe metabolizzarli un po' prima di scriverne. Questa, almeno, e' la mia idea. Caro Filippo, credo che i fatti di Roma meriterebbero senz’altro di essere raccontati in chiave narrativa come e’ stato fatto in questa antologia.
Pero’ forse sono ancora troppo recenti. Bisognerebbe metabolizzarli un po’ prima di scriverne.
Questa, almeno, e’ la mia idea.

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Di: Filippo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231630 Filippo Mon, 17 Oct 2011 20:38:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231630 @ Laura Costantini Il libro è chiuso. Ma se ancora non fosse andato alle stampe, avresti contemplato in antologia anche un racconto sui recenti fattacci di Roma? @ Laura Costantini
Il libro è chiuso. Ma se ancora non fosse andato alle stampe, avresti contemplato in antologia anche un racconto sui recenti fattacci di Roma?

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Di: Filippo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231629 Filippo Mon, 17 Oct 2011 20:37:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231629 Congratulazioni per il libro a tutti gli autori partecipanti. Molto intriganti gli incipit letti, Magistrale la prefazione di Sinibaldi. Complimenti per la scelta dello scopo benefico. Congratulazioni per il libro a tutti gli autori partecipanti. Molto intriganti gli incipit letti, Magistrale la prefazione di Sinibaldi.
Complimenti per la scelta dello scopo benefico.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231598 Massimo Maugeri Mon, 17 Oct 2011 18:08:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231598 Carissima Amelia, non sei affatto in ritardo. Le tue risposte sono benvenute! E grazie mille a te. Carissima Amelia, non sei affatto in ritardo. Le tue risposte sono benvenute!
E grazie mille a te.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231516 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 12:01:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231516 Grave dimenticanza. Dimenticavo di fare auguri e complimenti alle curatrici del libro, agli autori ed all'editore. Lo faccio adesso. Lodevole lo scopo benefico. Bravi! Grave dimenticanza. Dimenticavo di fare auguri e complimenti alle curatrici del libro, agli autori ed all’editore. Lo faccio adesso.
Lodevole lo scopo benefico.
Bravi!

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231491 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:41:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231491 E come si differenzia il decennio che si sta per concludere da quelli che lo hanno preceduto? Un decennio molto più veloce, rispetto a quelli precedenti. Intenso. Sembra ieri, il suo inizio. Ma è come se fossero passati cinquant'anni. E come si differenzia il decennio che si sta per concludere da quelli che lo hanno preceduto?
Un decennio molto più veloce, rispetto a quelli precedenti. Intenso. Sembra ieri, il suo inizio. Ma è come se fossero passati cinquant’anni.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231490 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:39:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231490 Quali eventi, a vostro giudizio, sono rimasti “in sordina” e meriterebbero, viceversa, maggiore risalto nella nostra memoria? Non lo so. Qualcuno ha pralato del progressivo prevalere della finanza sull'economia internazionale. Credo che questo problema meriti di essere considerato con più attenzione, anche se non risponde a una data specifica, ad un evento perfettamente individuabile. Quali eventi, a vostro giudizio, sono rimasti “in sordina” e meriterebbero, viceversa, maggiore risalto nella nostra memoria?
Non lo so. Qualcuno ha pralato del progressivo prevalere della finanza sull’economia internazionale. Credo che questo problema meriti di essere considerato con più attenzione, anche se non risponde a una data specifica, ad un evento perfettamente individuabile.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231489 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:37:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231489 Se vi venisse chiesto di redigere una classifica degli eventi più importanti che si sono avvicendanti in questi dieci anni… come la stilereste? (per ordine di importanza…) 1. Torri gemelle 2. Tsunami 3. G8 di Genova 4. Social network mi fermo qui Se vi venisse chiesto di redigere una classifica degli eventi più importanti che si sono avvicendanti in questi dieci anni… come la stilereste? (per ordine di importanza…)
1. Torri gemelle
2. Tsunami
3. G8 di Genova
4. Social network
mi fermo qui

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231488 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:34:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231488 Se vi venisse chiesto di redigere una classifica degli eventi più importanti che si sono avvicendanti in questi dieci anni… come la stilereste? (per ordine di importanza…) Quali eventi, a vostro giudizio, sono rimasti “in sordina” e meriterebbero, viceversa, maggiore risalto nella nostra memoria? E come si differenzia il decennio che si sta per concludere da quelli che lo hanno preceduto? Se vi venisse chiesto di redigere una classifica degli eventi più importanti che si sono avvicendanti in questi dieci anni… come la stilereste? (per ordine di importanza…)

Quali eventi, a vostro giudizio, sono rimasti “in sordina” e meriterebbero, viceversa, maggiore risalto nella nostra memoria?

E come si differenzia il decennio che si sta per concludere da quelli che lo hanno preceduto?

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231487 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:34:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231487 Qual è l’evento “caratterizzante” degli anni 2001-2011? Su tutto si erge inevitabilmente il crollo delle Torri gemelle, da qui anche la foto principale nella copertina del libro. Inevitabile, appunto. Qual è l’evento “caratterizzante” degli anni 2001-2011?
Su tutto si erge inevitabilmente il crollo delle Torri gemelle, da qui anche la foto principale nella copertina del libro. Inevitabile, appunto.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231486 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:32:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231486 Che cosa rimane del decennio che ci stiamo lasciando alle spalle? Rimangono le speranze, purtroppo a volte disattese, che fosse l'inizio di una nuova era. Invece tutti i problemi dell'umanità rimangono irrisolti. Che cosa rimane del decennio che ci stiamo lasciando alle spalle?
Rimangono le speranze, purtroppo a volte disattese, che fosse l’inizio di una nuova era. Invece tutti i problemi dell’umanità rimangono irrisolti.

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Di: Amelia Corsi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231483 Amelia Corsi Mon, 17 Oct 2011 10:29:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231483 Intervengo in questa discussione con un po' di ritardo. Però ci tengo lo stesso a provare a rispondere alle domande proposte. Intervengo in questa discussione con un po’ di ritardo. Però ci tengo lo stesso a provare a rispondere alle domande proposte.

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Di: samantha http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231362 samantha Sun, 16 Oct 2011 21:10:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231362 bella la copertina del libro, con quell'incrocio di 5 foto. bella la copertina del libro, con quell’incrocio di 5 foto.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231309 Massimo Maugeri Sun, 16 Oct 2011 18:11:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231309 Grazie, dunque, ha tutti coloro che hanno partecipato al dibattito (che comunque rimane aperto per ulteriori eventuali spunti... o per chi volesse provare a fornire risposte alle domande del post). A tutti voi una buona domenica sera e buon inizio settimana. Grazie, dunque, ha tutti coloro che hanno partecipato al dibattito (che comunque rimane aperto per ulteriori eventuali spunti… o per chi volesse provare a fornire risposte alle domande del post).
A tutti voi una buona domenica sera e buon inizio settimana.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231308 Massimo Maugeri Sun, 16 Oct 2011 18:09:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231308 Cara Laura, grazie anche a te per la tua risposta e per aver inserito gli incipit dei restanti racconti dell'antologia. Chi ci ha seguito in questa discussione ha avuto modo di assaggiare il volume "Cronache di inizio millennio" in maniera completa. Cara Laura, grazie anche a te per la tua risposta e per aver inserito gli incipit dei restanti racconti dell’antologia. Chi ci ha seguito in questa discussione ha avuto modo di assaggiare il volume “Cronache di inizio millennio” in maniera completa.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-231307 Massimo Maugeri Sun, 16 Oct 2011 18:07:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-231307 Ancora grazie a Mavie Parisi. E grazie ad Alberto Molinari, per il suo commento. Ancora grazie a Mavie Parisi. E grazie ad Alberto Molinari, per il suo commento.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230971 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:24:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230971 E con Floriana Tursi il quadro è completo. Spero che l'invito alla lettura sia tanto stimolante da convincervi ad acquistare l'antologia che, mi permetto di ripeterlo, è ordinabile con una semplice e-mail all'indirizzo <b>historicaordini@libero.it</b> I ragazzi del progetto "Al lavoro" dell'A.V.S.I. ve ne saranno grati :) E con Floriana Tursi il quadro è completo. Spero che l’invito alla lettura sia tanto stimolante da convincervi ad acquistare l’antologia che, mi permetto di ripeterlo, è ordinabile con una semplice e-mail all’indirizzo
historicaordini@libero.it

I ragazzi del progetto “Al lavoro” dell’A.V.S.I. ve ne saranno grati :)

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230969 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:22:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230969 <b>MOHEK</b> di <em>Floriana Tursi</em> Il sole non era ancora sorto il 28 gennaio quando il ragazzo varcò la soglia di casa. Le sorelle gli si erano aggrappate per baciarlo, e lui faticò molto a staccarsele di dosso e a ricacciare in gola le lacrime. Sabri gli tese la mano per tirarlo su un vecchio camion, e si trovò insieme a tanti ragazzi, come non avrebbe pensato potesse contenerne il piccolo Renault. Alcuni gli sembravano proprio bambini e non poteva credere che tutto fosse cominciato così in fretta, che la storia l’avrebbero fatta quei bambini, insieme con lui. Sentiva uno strano sollievo per aver avuto la forza di scegliere, e guardare le bandiere del suo paese tenute alte dai suoi compagni lo rendeva fiero. Sentiva un dolore acuto, quel dolore che fanno la paura e il distacco ad un giovane di vent’anni. Appena arrivati in periferia di Tunisi, scesero tutti dal camion. Si sentivano spari. Mohek non aveva mai sentito sparare prima e si voltò rapido a controllare che Sabri fosse vicino a lui, ma subito uno, due lacrimogeni fecero nebbia intorno a loro. Li sparavano ad altezza uomo. Scapparono in tutte le direzioni. Lui fece in tempo a seguire la maglietta rossa dell’amico e a corrergli dietro. Gli bruciavano gli occhi e il cuore sembrava volesse uscirgli dal petto. Erano in mezzo a una piazza, bisognava trovare un riparo in fretta. MOHEK di Floriana Tursi

Il sole non era ancora sorto il 28 gennaio quando il ragazzo varcò la soglia di casa. Le sorelle gli si erano aggrappate per baciarlo, e lui faticò molto a staccarsele di dosso e a ricacciare in gola le lacrime. Sabri gli tese la mano per tirarlo su un vecchio camion, e si trovò insieme a tanti ragazzi, come non avrebbe pensato potesse contenerne il piccolo Renault. Alcuni gli sembravano proprio bambini e non poteva credere che tutto fosse cominciato così in fretta, che la storia l’avrebbero fatta quei bambini, insieme con lui. Sentiva uno strano sollievo per aver avuto la forza di scegliere, e guardare le bandiere del suo paese tenute alte dai suoi compagni lo rendeva fiero. Sentiva un dolore acuto, quel dolore che fanno la paura e il distacco ad un giovane di vent’anni. Appena arrivati in periferia di Tunisi, scesero tutti dal camion. Si sentivano spari. Mohek non aveva mai sentito sparare prima e si voltò rapido a controllare che Sabri fosse vicino a lui, ma subito uno, due lacrimogeni fecero nebbia intorno a loro. Li sparavano ad altezza uomo. Scapparono in tutte le direzioni. Lui fece in tempo a seguire la maglietta rossa dell’amico e a corrergli dietro. Gli bruciavano gli occhi e il cuore sembrava volesse uscirgli dal petto. Erano in mezzo a una piazza, bisognava trovare un riparo in fretta.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230967 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:21:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230967 <b>BLACK OUT</b> di <em>Pierpaolo Turitto</em> Salvatore quella notte era uscito. Usciva sempre di notte. Come un vampiro si muoveva sotto la luce artificiale. Non era a causa del suo lavoro ma del suo passato. Era nascosto, ricercato, una ricca taglia pendeva sulla sua testa. Di giorno gli occhi altrui erano tanti e più attenti, la notte si popolava di persone come lui, emarginati che al sole erano falliti o impauriti e al buio talvolta ubriachi. Aveva sentito parlare della notte bianca e aveva osato avventurandosi in mezzo a migliaia di persone, troppo euforiche dello stare insieme in tanti per accorgersi della sua presenza. Tornò a casa esausto alle tre e venti. Entrò in ascensore, scelse dalla pulsantiera la sua destinazione e attese. L’ascensore si fermò, ridusse la luce al suo interno e fece un nuovo piccolo passetto verso l’alto prima di aprire le porte. Forse per il sonno o per la stanchezza l’uomo non si accorse di nulla. Sul pianerottolo erano accese delle strane luci a neon, apparivano diverse dal solito ma solo a chi fosse stato più sveglio di Salvatore. Camminò rapidamente verso la porta di casa, aveva già le chiavi in pugno, che in corrispondenza della toppa tentarono inutilmente di entrare. Il primo pensiero fu il più stupido: qualcuno mi ha cambiato la serratura. Il secondo il più ovvio: questa non è casa mia. Si voltò di scatto verso il campanello e vide che c’era scritto 14, non 18 ma 14. Sono sceso un piano prima, ma che luce strana stasera, ma fuori è tutto buio, c’è qualche antifurto che suona, i pensieri si affollarono tutti insieme e pian piano si composero nell’avvenimento vissuto: era in corso un black-out, l’ascensore si era fermato al piano precedente. Buonanotte, si augurò dopo aver trovato la porta giusta e il letto al solito posto. BLACK OUT di Pierpaolo Turitto

Salvatore quella notte era uscito. Usciva sempre di notte. Come un vampiro si muoveva sotto la luce artificiale. Non era a causa del suo lavoro ma del suo passato. Era nascosto, ricercato, una ricca taglia pendeva sulla sua testa. Di giorno gli occhi altrui erano tanti e più attenti, la notte si popolava di persone come lui, emarginati che al sole erano falliti o impauriti e al buio talvolta ubriachi. Aveva sentito parlare della notte bianca e aveva osato avventurandosi in mezzo a migliaia di persone, troppo euforiche dello stare insieme in tanti per accorgersi della sua presenza. Tornò a casa esausto alle tre e venti. Entrò in ascensore, scelse dalla pulsantiera la sua destinazione e attese. L’ascensore si fermò, ridusse la luce al suo interno e fece un nuovo piccolo passetto verso l’alto prima di aprire le porte. Forse per il sonno o per la stanchezza l’uomo non si accorse di nulla. Sul pianerottolo erano accese delle strane luci a neon, apparivano diverse dal solito ma solo a chi fosse stato più sveglio di Salvatore. Camminò rapidamente verso la porta di casa, aveva già le chiavi in pugno, che in corrispondenza della toppa tentarono inutilmente di entrare. Il primo pensiero fu il più stupido: qualcuno mi ha cambiato la serratura. Il secondo il più ovvio: questa non è casa mia. Si voltò di scatto verso il campanello e vide che c’era scritto 14, non 18 ma 14. Sono sceso un piano prima, ma che luce strana stasera, ma fuori è tutto buio, c’è qualche antifurto che suona, i pensieri si affollarono tutti insieme e pian piano si composero nell’avvenimento vissuto: era in corso un black-out, l’ascensore si era fermato al piano precedente. Buonanotte, si augurò dopo aver trovato la porta giusta e il letto al solito posto.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230966 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:20:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230966 <b>...E LIBERACI DAL MALE</b> di <em>Simonetta Santamaria</em> Il ragazzo tirò su col naso e cercò gli occhi del prete che vagavano imbarazzati per la sagrestia in cerca di un diversivo. Li trovò e li arpionò con i suoi, lividi e profondi, non lasciandogli scampo. “Sono sei anni che mi tengo tutto dentro, padre. E ora che don Mimì è stato trasferito è pure peggio. Perché penso che è andato a far male altrove. Che troverà nuovi ragazzini da imbambolare con le sue chiacchiere su Gesù, le amicizie speciali-speciali, e li rovinerà come ha rovinato me e chissà chi altro… Padre, lei deve fare qualcosa. Bisogna dirlo a qualcuno. Quel prete va tolto di mezzo.” … come noi li rimettiamo ai nostri debitori Vuoto. Ansia. “Figliolo, non è così semplice. Come sai, noi sacerdoti siamo legati dal vincolo della confessione e non possiamo rivelare ciò che ci viene detto nel segreto…” Il ragazzo scattò in piedi. “Io non mi sto confessando! Io sto accusando un molestatore di bambini!” Un sorrisetto comparve sulla faccia lucida e grassa del prete. “Per quello potrei suggerirti di rivolgerti a organi preposti ad accogliere denunce, come polizia e carabinieri. Però pensa… la tua storia che diventa pubblica. La tua faccia, il tuo nome. Sicuramente ci sarebbe un processo. Ti darebbero in pasto alla stampa, ai media. La tua parola contro quella di un parroco finora stimato da un’intera comunità e dalla stessa Chiesa. Riflettici. Tu credi di essere all’inferno ma non sai quanto l’inferno può essere profondo, ragazzo.” …E LIBERACI DAL MALE di Simonetta Santamaria

Il ragazzo tirò su col naso e cercò gli occhi del prete che vagavano imbarazzati per la sagrestia in cerca di un diversivo. Li trovò e li arpionò con i suoi, lividi e profondi, non lasciandogli scampo.
“Sono sei anni che mi tengo tutto dentro, padre. E ora che don Mimì è stato trasferito è pure peggio. Perché penso che è andato a far male altrove. Che troverà nuovi ragazzini da imbambolare con le sue chiacchiere su Gesù, le amicizie speciali-speciali, e li rovinerà come ha rovinato me e chissà chi altro… Padre, lei deve fare qualcosa. Bisogna dirlo a qualcuno. Quel prete va tolto di mezzo.”
… come noi li rimettiamo ai nostri debitori
Vuoto. Ansia.
“Figliolo, non è così semplice. Come sai, noi sacerdoti siamo legati dal vincolo della confessione e non possiamo rivelare ciò che ci viene detto nel segreto…”
Il ragazzo scattò in piedi. “Io non mi sto confessando! Io sto accusando un molestatore di bambini!”
Un sorrisetto comparve sulla faccia lucida e grassa del prete. “Per quello potrei suggerirti di rivolgerti a organi preposti ad accogliere denunce, come polizia e carabinieri. Però pensa… la tua storia che diventa pubblica. La tua faccia, il tuo nome. Sicuramente ci sarebbe un processo. Ti darebbero in pasto alla stampa, ai media. La tua parola contro quella di un parroco finora stimato da un’intera comunità e dalla stessa Chiesa. Riflettici. Tu credi di essere all’inferno ma non sai quanto l’inferno può essere profondo, ragazzo.”

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230965 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:19:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230965 Vi segnalo che il bravissimo <b>NICCOLO' PIZZORNO</b> ha contribuito con un'illustrazione sulla morte (vera o presunta) di Osama Bin Laden. Vi segnalo che il bravissimo NICCOLO’ PIZZORNO ha contribuito con un’illustrazione sulla morte (vera o presunta) di Osama Bin Laden.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230964 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:17:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230964 <b>SCACCO ALLA TORRE</b> di <em>Enrico Pandiani</em> “Mi spiace disturbarla, signor Poghossian, ma c’è di nuovo quel poliziotto.” La voce della segretaria aveva il tono incolore di chi annuncia per l’ennesima volta la stessa seccatura. “Non c’è modo di evitarlo?” “Sono già in anticamera.” “Sono?” “Sì, questa volta si è portato dietro un collega.” Gregory Poghossian posò sulla scrivania la ventiquattrore che aveva in mano e rimase a giocherellare per qualche secondo con i polsini inamidati che sporgevano dalle maniche della giacca dal taglio impeccabile. Alzò gli occhi per incontrare lo sguardo di Dalita e fece un sospiro profondo. “Falli passare”. Il sergente Muñoz e il suo collega entrarono nell’ampio ufficio facendo un cenno del capo alla giovane donna che chiuse poi la porta alle loro spalle. Lo sbirro più giovane, quello che Poghossian non conosceva, guardò come incantato il lusso che lo circondava. Era biondo, sui trent’anni e indossava un completo grigio spiegazzato e male in arnese. “Desolato, signor Poghossian” disse Muñoz con un sorriso piuttosto tiepido, “ma devo farle qualche altra domanda.” Indicò il collega. “Lui è il detective Jacobellis della omicidi.” Il giovanotto e Poghossian si scambiarono una specie di saluto. “Stavo uscendo, sergente” disse quest’ultimo fingendo di guardare l’orologio, “sono in ritardo per un appuntamento e francamente non ne posso più delle sue insinuazioni.” SCACCO ALLA TORRE di Enrico Pandiani

“Mi spiace disturbarla, signor Poghossian, ma c’è di nuovo quel poliziotto.”
La voce della segretaria aveva il tono incolore di chi annuncia per l’ennesima volta la stessa seccatura.
“Non c’è modo di evitarlo?”
“Sono già in anticamera.”
“Sono?”
“Sì, questa volta si è portato dietro un collega.”
Gregory Poghossian posò sulla scrivania la ventiquattrore che aveva in mano e rimase a giocherellare per qualche secondo con i polsini inamidati che sporgevano dalle maniche della giacca dal taglio impeccabile. Alzò gli occhi per incontrare lo sguardo di Dalita e fece un sospiro profondo.
“Falli passare”.
Il sergente Muñoz e il suo collega entrarono nell’ampio ufficio facendo un cenno del capo alla giovane donna che chiuse poi la porta alle loro spalle. Lo sbirro più giovane, quello che Poghossian non conosceva, guardò come incantato il lusso che lo circondava. Era biondo, sui trent’anni e indossava un completo grigio spiegazzato e male in arnese.
“Desolato, signor Poghossian” disse Muñoz con un sorriso piuttosto tiepido, “ma devo farle qualche altra domanda.” Indicò il collega. “Lui è il detective Jacobellis della omicidi.”
Il giovanotto e Poghossian si scambiarono una specie di saluto.
“Stavo uscendo, sergente” disse quest’ultimo fingendo di guardare l’orologio, “sono in ritardo per un appuntamento e francamente non ne posso più delle sue insinuazioni.”

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230963 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:15:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230963 <b>IL FUMO MI HA SALVATO LA VITA</b> di <em>Gianluca Morozzi</em> La bellissima ragazza che se ne stava immobile ai piedi delle scale, l'avevo registrata a malapena. Cioè, non esageriamo. Registrarla l'avevo registrata, dato che quella ragazza ai piedi delle scale era veramente ma veramente troppo bella perché un maschio eterosessuale potesse far finta di ignorarla. Semplicemente, l'avevo giudicata femmina fuori portata. Avevo distolto lo sguardo dalle sue forme perfette, dalle sue lunghissime gambe, dai suoi splendidi occhi viola, per concentrarmi sulle più abbordabili ragazzotte sovrappeso che ballavano al centro della sala. Sono una persona sostanzialmente pratica. E mentre cercavo di mandare segnali telepatici alle ragazzotte sovrappeso, nello stesso momento proiettavo obliqui fasci d'odio verso l'orrenda creatura appoggiata al bancone alla mia sinistra. Sebastiano Donnarumma. Professione: Odioso Scrittore. Impegnato a bere mollemente un Negroni e a studiare la ragazza dagli occhi viola col suo solito sguardo da dandy annoiato. Sebastiano Donnarumma. Conosciuto a un premio letterario. Che aveva vinto, a scapito del mio bellissimo racconto Strisciando s'impara. Il malefico bastardo. Dopo aver vinto, Sebastiano Donnarumma era salito sul palco con aria seccata. Lui, impegnato a salvare il mondo della letteratura, costretto a interrompere l'opera per ritirare un volgare premio letterario! Lui e la sua stereotipa giacchetta con le toppe sui gomiti! La giacchetta. Con le toppe. Sui gomiti. IL FUMO MI HA SALVATO LA VITA di Gianluca Morozzi

La bellissima ragazza che se ne stava immobile ai piedi delle scale, l’avevo registrata a malapena.
Cioè, non esageriamo.
Registrarla l’avevo registrata, dato che quella ragazza ai piedi delle scale era veramente ma veramente troppo bella perché un maschio eterosessuale potesse far finta di ignorarla. Semplicemente, l’avevo giudicata femmina fuori portata. Avevo distolto lo sguardo dalle sue forme perfette, dalle sue lunghissime gambe, dai suoi splendidi occhi viola, per concentrarmi sulle più abbordabili ragazzotte sovrappeso che ballavano al centro della sala.
Sono una persona sostanzialmente pratica.
E mentre cercavo di mandare segnali telepatici alle ragazzotte sovrappeso, nello stesso momento proiettavo obliqui fasci d’odio verso l’orrenda creatura appoggiata al bancone alla mia sinistra.
Sebastiano Donnarumma. Professione: Odioso Scrittore. Impegnato a bere mollemente un Negroni e a studiare la ragazza dagli occhi viola col suo solito sguardo da dandy annoiato.
Sebastiano Donnarumma.
Conosciuto a un premio letterario. Che aveva vinto, a scapito del mio bellissimo racconto Strisciando s’impara. Il malefico bastardo.
Dopo aver vinto, Sebastiano Donnarumma era salito sul palco con aria seccata. Lui, impegnato a salvare il mondo della letteratura, costretto a interrompere l’opera per ritirare un volgare premio letterario! Lui e la sua stereotipa giacchetta con le toppe sui gomiti!
La giacchetta.
Con le toppe.
Sui gomiti.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230962 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:13:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230962 <b>BISCOTTO</b> di <em>Patrizia Mintz</em> Improvvisamente il vetro della finestra cominciò a vibrare forte, mentre le ante dell’armadio si spalancavano di scatto con un rumore secco di legno, oscillando convulsamente intervallate con la biancheria che fuoriusciva tonfando a terra. Nell’aria si fece strada un ululato sordo, come se la terra gemesse fin nel profondo. Biscotto si riscosse dal torpore intriso di paura che gli aveva pervaso il corpo. Si alzò sulle zampe solo per ritrovarsi scaraventato contro un muro come un filo d’erba. Si rizzò ancora una volta e prese a correre lungo il corridoio sulle cui pareti rimbalzava la luce di un’abatjour accesa in una camera da letto e le grida della sua mamma. Poi qualcosa sembrò schiantarsi con un suono secco, vorace di lacrime e di preghiere, mentre il pavimento sussultava violentemente. La luce nella camera si spense. In bocca e nel naso gli si fece strada una sensazione di gesso sbriciolato. Socchiuse gli occhi e puntò verso il fondo del corridoio, con il cuore che gli violentava il respiro affannoso, senza riuscire a trovare un riparo nella mente. Nell’aria acre si spanse come schiuma un piagnucolio sommesso, dove brillavano i toni della paura che non ha appigli cui aggrapparsi. BISCOTTO di Patrizia Mintz

Improvvisamente il vetro della finestra cominciò a vibrare forte, mentre le ante dell’armadio si spalancavano di scatto con un rumore secco di legno, oscillando convulsamente intervallate con la biancheria che fuoriusciva tonfando a terra.
Nell’aria si fece strada un ululato sordo, come se la terra gemesse fin nel profondo. Biscotto si riscosse dal torpore intriso di paura che gli aveva pervaso il corpo.
Si alzò sulle zampe solo per ritrovarsi scaraventato contro un muro come un filo d’erba. Si rizzò ancora una volta e prese a correre lungo il corridoio sulle cui pareti rimbalzava la luce di un’abatjour accesa in una camera da letto e le grida della sua mamma.
Poi qualcosa sembrò schiantarsi con un suono secco, vorace di lacrime e di preghiere, mentre il pavimento sussultava violentemente.
La luce nella camera si spense.
In bocca e nel naso gli si fece strada una sensazione di gesso sbriciolato. Socchiuse gli occhi e puntò verso il fondo del corridoio, con il cuore che gli violentava il respiro affannoso, senza riuscire a trovare un riparo nella mente.
Nell’aria acre si spanse come schiuma un piagnucolio sommesso, dove brillavano i toni della paura che non ha appigli cui aggrapparsi.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230958 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:11:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230958 <b>IO SONO FACEBOOK</b> di <em>Enrico Miceli</em> Dunque. Io sono diventato il titolare di un’agenzia, questo forse non lo sapevi ancora, Simo. Il mio lavoro è molto semplice. Te lo spiego in due parole: ricevo una piccola parte dello stipendio mensile dei miei assistiti e in cambio la mia agenzia curerà, dopo la loro morte, il loro profilo Facebook. Quindi, malgrado la morte, potranno continuare ad avere relazioni con i loro contatti, stringere nuove amicizie, condividere informazioni e soprattutto potranno continuare a dire agli altri cosa fanno o pensano in quel momento. Un piccolo angolo d’immortalità, insomma, nulla di più. Che ti pare? “Bello” avresti detto, lo so, ne sono certo. “Già” ti rispondo. Insomma, ora gli spiego pure al tizio cos’è ‘st’agenzia. Gli spiego l’attività per filo e per segno e quello mi risponde che va bene, poi però aggiunge: “Sì, va be’, ma che garanzie ho però che curerete davvero il mio profilo?” “Abbiamo centinaia di clienti e siamo sul mercato da tanto tempo” gli dico “inoltre siamo un’agenzia seria. In ogni caso, se lo ritieni opportuno, puoi con un piccolo extra nominare una persona di fiducia che controlli per te che ci sia almeno un post al giorno sulla tua bacheca. La garanzia naturalmente è soddisfatti o rimborsati.” “E se muore anche la persona che nomino?”. E daje. “Lui potrà nominare a sua volta un sostituto e così via...” contento? “Affare fatto.” Mi dice. IO SONO FACEBOOK di Enrico Miceli

Dunque. Io sono diventato il titolare di un’agenzia, questo forse non lo sapevi ancora, Simo. Il mio lavoro è molto semplice. Te lo spiego in due parole: ricevo una piccola parte dello stipendio mensile dei miei assistiti e in cambio la mia agenzia curerà, dopo la loro morte, il loro profilo Facebook. Quindi, malgrado la morte, potranno continuare ad avere relazioni con i loro contatti, stringere nuove amicizie, condividere informazioni e soprattutto potranno continuare a dire agli altri cosa fanno o pensano in quel momento. Un piccolo angolo d’immortalità, insomma, nulla di più. Che ti pare?
“Bello” avresti detto, lo so, ne sono certo.
“Già” ti rispondo.
Insomma, ora gli spiego pure al tizio cos’è ‘st’agenzia. Gli spiego l’attività per filo e per segno e quello mi risponde che va bene, poi però aggiunge: “Sì, va be’, ma che garanzie ho però che curerete davvero il mio profilo?”
“Abbiamo centinaia di clienti e siamo sul mercato da tanto tempo” gli dico “inoltre siamo un’agenzia seria. In ogni caso, se lo ritieni opportuno, puoi con un piccolo extra nominare una persona di fiducia che controlli per te che ci sia almeno un post al giorno sulla tua bacheca. La garanzia naturalmente è soddisfatti o rimborsati.”
“E se muore anche la persona che nomino?”. E daje.
“Lui potrà nominare a sua volta un sostituto e così via…” contento?
“Affare fatto.” Mi dice.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-4/#comment-230954 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:10:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230954 <b>RRUGE TE MBARE</b> di <em>Paolo Melissi</em> Non ha mai fatto così caldo. Impossibile. A pelo d'acqua la brezza invece che rinfrescare asciuga la pelle anche di notte. Il mare è scuro, fa paura, ma il caldo vince, non lascia spazio. Poco a largo di Cap Bon la brezza che soffiava dritta risalendo la penisola è caduta: la vampa della fornace terrestre si spingeva al largo, oltre Zimbra. Nella stazione ferroviaria di Foggia, schiacciata dal caldo infame del Tavoliere, in attesa del treno per Lecce, passeggio avanti e in dietro lungo la banchina del primo binario, un occhio a dove metto i piedi e un altro allo zaino poggiato su una panchina di marmo. Nella sala d’attesa ci sono troppe mosche e il sudore non fa in tempo ad asciugarsi. L’aria arroventata tremola oltre i binari sulla lamiera ondulata di un deposito. Su uno dei pilastri che regge la tettoia del terzo binario leggo: FOGGIA CITTA’ DI MERDA - BODINOT MAMINAS ALBANIA. Penso alla mano che ha segnato il muro, al suo transito, al suo nome, ma lo stridere dei freni del treno in arrivo interrompe i miei pensieri. Non c'è spazio sullo scafo, si sta stretti, i muscoli tesi in equilibrio, scossi dagli urti della prua sul mare immobile. Il nome ripetuto in silenzio è Pantelleria. Pantelleria. Pantelleria. Pantelleria. Significa terra, approdo, salvezza. La P è più una B, pronunciata da chi maneggia un altro alfabeto, ma significa terra. Un'altra terra. Salgo finalmente sul treno, destinazione Fasano, e mi libero dal caldo immobile e da nugoli di mosche gigantesche. Ascolto la voce dell'altoparlante che recita il rosario delle fermate: il treno farà tappa anche a Monopoli. Lì dove sono diretto ho sentito raccontare da molti che è possibile scorgere, specialmente al mattino presto e in condizioni atmosferiche favorevoli, il profilo della costa albanese. L’Albania l’ho vista solo una volta, e da lontano, a bordo di un traghetto diretto in Grecia: un orlo incerto di terra soffocata dalla calura estiva, una cappa densa e giallastra. RRUGE TE MBARE di Paolo Melissi

Non ha mai fatto così caldo. Impossibile. A pelo d’acqua la brezza invece che rinfrescare asciuga la pelle anche di notte. Il mare è scuro, fa paura, ma il caldo vince, non lascia spazio. Poco a largo di Cap Bon la brezza che soffiava dritta risalendo la penisola è caduta: la vampa della fornace terrestre si spingeva al largo, oltre Zimbra.

Nella stazione ferroviaria di Foggia, schiacciata dal caldo infame del Tavoliere, in attesa del treno per Lecce, passeggio avanti e in dietro lungo la banchina del primo binario, un occhio a dove metto i piedi e un altro allo zaino poggiato su una panchina di marmo. Nella sala d’attesa ci sono troppe mosche e il sudore non fa in tempo ad asciugarsi. L’aria arroventata tremola oltre i binari sulla lamiera ondulata di un deposito. Su uno dei pilastri che regge la tettoia del terzo binario leggo: FOGGIA CITTA’ DI MERDA – BODINOT MAMINAS ALBANIA. Penso alla mano che ha segnato il muro, al suo transito, al suo nome, ma lo stridere dei freni del treno in arrivo interrompe i miei pensieri.

Non c’è spazio sullo scafo, si sta stretti, i muscoli tesi in equilibrio, scossi dagli urti della prua sul mare immobile. Il nome ripetuto in silenzio è Pantelleria. Pantelleria. Pantelleria. Pantelleria. Significa terra, approdo, salvezza. La P è più una B, pronunciata da chi maneggia un altro alfabeto, ma significa terra. Un’altra terra.

Salgo finalmente sul treno, destinazione Fasano, e mi libero dal caldo immobile e da nugoli di mosche gigantesche. Ascolto la voce dell’altoparlante che recita il rosario delle fermate: il treno farà tappa anche a Monopoli. Lì dove sono diretto ho sentito raccontare da molti che è possibile scorgere, specialmente al mattino presto e in condizioni atmosferiche favorevoli, il profilo della costa albanese. L’Albania l’ho vista solo una volta, e da lontano, a bordo di un traghetto diretto in Grecia: un orlo incerto di terra soffocata dalla calura estiva, una cappa densa e giallastra.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-3/#comment-230953 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:08:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230953 <b>PREMIERE DAME</b> di <em>Francesca Mazzucato</em> “Sposerò il presidente Sarkozy.” “Sì, come no.” “Sposerò il presidente. E’ l’uomo fatto apposta per me, vedrai se non accadrà.” Bettina vive giornate scandite dai pasti, dall’ora quotidiana di televisione, dalle passeggiate in giardino con la volontaria Marie, e dalle cure. Punture e pastiglie, pastiglie e punture, un po’ di televisione, ancora la passeggiata, gli schifosi pasti, la puntura più grossa e a volte le “Conversazioni”. Le chiamano così. Momenti in cui si deve pettinare ( e lei odia pettinarsi) e presentarsi davanti a uno in camice bianco ( “devi chiamarlo professore e dargli del lei “ le dice sempre Marie cercando di prepararla) che non chiama mai come deve e a cui da del tu con quel suo modo sprezzante. “Hai bisogno di parlare con me anche oggi? Cosa vuoi?” “Voglio sapere come stai.” “Tu sei quello di due settimane fa.” “Lo sai, Bettina ormai. Siamo in due. Il dottor Lucas, io, e il dottor Paul, quello della settimana scorsa. Non ne incontrerai mai degli altri.” “Tu sei Lucas, sei più bello dell’altro.” Gli dice così e lo fissa in modo imbarazzante. Lui abbassa lo sguardo cercando la cartella e cominciando a prendere appunti, mentre Bettina si guarda nel riflesso della vetrata e vede che i capelli sono davvero tremendamente in disordine e forse avrebbe bisogno di lavarli o di sistemarli e Marie non ha tutti i torti, ma non deve farlo tutti i giorni, deve segnarsi quando c’è il dottor Lucas. Che è proprio carino, mica come il presidente, certo, il presidente Sarkozy è bellissimo, ed è l’uomo che lei ritiene essere il suo sposo designato. PREMIERE DAME di Francesca Mazzucato

“Sposerò il presidente Sarkozy.”
“Sì, come no.”
“Sposerò il presidente. E’ l’uomo fatto apposta per me, vedrai se non accadrà.”

Bettina vive giornate scandite dai pasti, dall’ora quotidiana di televisione, dalle passeggiate in giardino con la volontaria Marie, e dalle cure. Punture e pastiglie, pastiglie e punture, un po’ di televisione, ancora la passeggiata, gli schifosi pasti, la puntura più grossa e a volte le “Conversazioni”. Le chiamano così. Momenti in cui si deve pettinare ( e lei odia pettinarsi) e presentarsi davanti a uno in camice bianco ( “devi chiamarlo professore e dargli del lei “ le dice sempre Marie cercando di prepararla) che non chiama mai come deve e a cui da del tu con quel suo modo sprezzante.

“Hai bisogno di parlare con me anche oggi? Cosa vuoi?”
“Voglio sapere come stai.”
“Tu sei quello di due settimane fa.”
“Lo sai, Bettina ormai. Siamo in due. Il dottor Lucas, io, e il dottor Paul, quello della settimana scorsa. Non ne incontrerai mai degli altri.”
“Tu sei Lucas, sei più bello dell’altro.”
Gli dice così e lo fissa in modo imbarazzante. Lui abbassa lo sguardo cercando la cartella e cominciando a prendere appunti, mentre Bettina si guarda nel riflesso della vetrata e vede che i capelli sono davvero tremendamente in disordine e forse avrebbe bisogno di lavarli o di sistemarli e Marie non ha tutti i torti, ma non deve farlo tutti i giorni, deve segnarsi quando c’è il dottor Lucas. Che è proprio carino, mica come il presidente, certo, il presidente Sarkozy è bellissimo, ed è l’uomo che lei ritiene essere il suo sposo designato.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-3/#comment-230952 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:05:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230952 E adesso, rush finale per gli stralci dei racconti. Pronti? E adesso, rush finale per gli stralci dei racconti. Pronti?

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-3/#comment-230951 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:05:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230951 Rispondo alla sollecitazione di Massimo: l'idea dell'antologia è venuta a me, poi ho coinvolto Loredana e, ovviamente, Francesco che si è detto immediatamente entusiasta dell'iniziativa. Tutto è nato quando verso dicembre del 2010 un po' tutti i mezzi di comunicazione hanno cominciato a prendere coscienza che si stava chiudendo il primo decennio del nuovo secolo. Gli anni Zero, come li ha definiti Sinibaldi. Cominciarono ad uscire resoconti e speciali su quanto è accaduto in questi anni e, visto che siamo più o meno tutti di memoria labile, veder stampati uno dopo l'altro tutti gli anni e tutti gli avvenimenti che li hanno caratterizzati, mi ha colpita. Da lì a pensare che mi sarebbe piaciuto scrivere dei racconti su ciascuno di quei fatti il passo è stato breve. Poi mi sono resa conto che ancor più interessante sarebbe stato coinvolgere i molti scrittori con i quali sono in contatto e vedere cosa ne sarebbe uscito fuori. Perché ci sono molti modi di tramandare la storia e credo che la letteratura sia uno di quelli più intriganti, forse più libero, non vincolato a una presunta e mai reale obiettività storica. L'antologia è nata così. Rispondo alla sollecitazione di Massimo: l’idea dell’antologia è venuta a me, poi ho coinvolto Loredana e, ovviamente, Francesco che si è detto immediatamente entusiasta dell’iniziativa. Tutto è nato quando verso dicembre del 2010 un po’ tutti i mezzi di comunicazione hanno cominciato a prendere coscienza che si stava chiudendo il primo decennio del nuovo secolo. Gli anni Zero, come li ha definiti Sinibaldi. Cominciarono ad uscire resoconti e speciali su quanto è accaduto in questi anni e, visto che siamo più o meno tutti di memoria labile, veder stampati uno dopo l’altro tutti gli anni e tutti gli avvenimenti che li hanno caratterizzati, mi ha colpita. Da lì a pensare che mi sarebbe piaciuto scrivere dei racconti su ciascuno di quei fatti il passo è stato breve. Poi mi sono resa conto che ancor più interessante sarebbe stato coinvolgere i molti scrittori con i quali sono in contatto e vedere cosa ne sarebbe uscito fuori. Perché ci sono molti modi di tramandare la storia e credo che la letteratura sia uno di quelli più intriganti, forse più libero, non vincolato a una presunta e mai reale obiettività storica. L’antologia è nata così.

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Di: Laura Costantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-3/#comment-230949 Laura Costantini Sat, 15 Oct 2011 16:00:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230949 @Alberto Molinari: sì, c'è un racconto che si intitola "Io sono Facebook" scritto da Enrico Miceli, e ti assicuro che è una vera bomba! @Alberto Molinari: sì, c’è un racconto che si intitola “Io sono Facebook” scritto da Enrico Miceli, e ti assicuro che è una vera bomba!

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Di: Alberto Molinari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/10/11/cronache-di-inizio-millennio/comment-page-3/#comment-230911 Alberto Molinari Sat, 15 Oct 2011 13:04:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=3598#comment-230911 Comunque complimenti per l'antologia e per il blog. Comunque complimenti per l’antologia e per il blog.

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