Commenti a: LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-1102570 Maria Lucia Riccioli Sun, 28 Sep 2014 17:42:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-1102570 http://marialuciariccioli.wordpress.com/2014/09/28/twitteratura-tra-collodi-e-manzoni-il-mio-ultimo-articolo-per-letteratitudine/ http://marialuciariccioli.wordpress.com/2014/09/28/twitteratura-tra-collodi-e-manzoni-il-mio-ultimo-articolo-per-letteratitudine/

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Di: TUTTI IN CLASSE, di Alex Corlazzoli | letteratitudinenews http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-822341 TUTTI IN CLASSE, di Alex Corlazzoli | letteratitudinenews Wed, 18 Sep 2013 05:01:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-822341 [...] esclusiva per Letteratitudine, e in collegamento con il forum permanente “Letteratitudine chiama scuola“, pubblichiamo le prime pagine del volume TUTTI IN CLASSE – Un maestro di scuola [...] [...] esclusiva per Letteratitudine, e in collegamento con il forum permanente “Letteratitudine chiama scuola“, pubblichiamo le prime pagine del volume TUTTI IN CLASSE – Un maestro di scuola [...]

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Di: Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » AMARSI TRA PROFESSORI E STUDENTESSE http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-821178 Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » AMARSI TRA PROFESSORI E STUDENTESSE Mon, 16 Sep 2013 14:44:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-821178 [...] Camon è in qualche modo legata allo spazio di Letteratitudine dedicato alla scuola: Letteratitudine chiama scuola. Il tema è piuttosto delicato: “amarsi tra professori e [...] [...] Camon è in qualche modo legata allo spazio di Letteratitudine dedicato alla scuola: Letteratitudine chiama scuola. Il tema è piuttosto delicato: “amarsi tra professori e [...]

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-607718 Massimo Maugeri Tue, 12 Feb 2013 20:52:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-607718 Grazie mille, caro Claudio. E grazie a Maria Lucia per i precedenti interventi. Grazie mille, caro Claudio.
E grazie a Maria Lucia per i precedenti interventi.

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Di: Claudio Morandini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-606025 Claudio Morandini Sun, 10 Feb 2013 15:01:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-606025 Ciao! Vi segnalo su Letteratitudine News un mio pezzo sul bel saggio di Roberto Sandrucci, collega scrittore e insegnante, "La scuola sotto il genere della commedia". Qui: https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/02/10/la-scuola-sotto-il-genere-della-commedia/. Ciao! Vi segnalo su Letteratitudine News un mio pezzo sul bel saggio di Roberto Sandrucci, collega scrittore e insegnante, “La scuola sotto il genere della commedia”. Qui: https://letteratitudinenews.wordpress.com/2013/02/10/la-scuola-sotto-il-genere-della-commedia/.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-586243 Maria Lucia Riccioli Sat, 26 Jan 2013 20:04:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-586243 Vi posto la lettera che una mia alunna ha scritto per un lavoro sulla Giornata della Memoria… Il 27 gennaio ha un senso se si riesce a passare il testimone della memoria alle nuove generazioni. Presto purtroppo i protagonisti degli orrori del Novecento ci lasceranno e toccherà a noi e ai nostri ragazzi dire a voce alta che tutto questo è accaduto, contro ogni negazionismo. La lettera è indirizzata ad Anna Frank. Cara Anna, molte volte mi capita di pensare a te, alla tua storia: alla storia di una ragazza a cui è stata rubata l’adolescenza. Una ragazza come tante che, a modo suo, aveva qualcosa di speciale, di unico. Una ragazza piena di speranze, di sogni e che amava scrivere. Era proprio questo il suo sogno: diventare una famosa scrittrice. Un sogno che le è stato rubato da un uomo, se così lo si può definire, Meschino. Un uomo senza vergogna che uccise più di sei milioni di persone senza un motivo ben chiaro. Un uomo che deportò nei campi di concentramento sei milioni di ebrei senza nessuna colpa, strappati alle proprie famiglie, ai loro lavori, ai loro sogni e soprattutto alla loro libertà. La Shoah deve essere sempre ricordata da tutti, me compresa, non solo il 27 gennaio, ma sempre. Marianna Vi posto la lettera che una mia alunna ha scritto per un lavoro sulla Giornata della Memoria…
Il 27 gennaio ha un senso se si riesce a passare il testimone della memoria alle nuove generazioni. Presto purtroppo i protagonisti degli orrori del Novecento ci lasceranno e toccherà a noi e ai nostri ragazzi dire a voce alta che tutto questo è accaduto, contro ogni negazionismo.
La lettera è indirizzata ad Anna Frank.

Cara Anna,
molte volte mi capita di pensare a te, alla tua storia: alla storia di una ragazza a cui è stata rubata l’adolescenza.
Una ragazza come tante che, a modo suo, aveva qualcosa di speciale, di unico.
Una ragazza piena di speranze, di sogni e che amava scrivere. Era proprio questo il suo sogno: diventare una famosa scrittrice.
Un sogno che le è stato rubato da un uomo, se così lo si può definire, Meschino. Un uomo senza vergogna che uccise più di sei milioni di persone senza un motivo ben chiaro.
Un uomo che deportò nei campi di concentramento sei milioni di ebrei senza nessuna colpa, strappati alle proprie famiglie, ai loro lavori, ai loro sogni e soprattutto alla loro libertà.
La Shoah deve essere sempre ricordata da tutti, me compresa, non solo il 27 gennaio, ma sempre.
Marianna

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-586002 Maria Lucia Riccioli Sat, 26 Jan 2013 16:36:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-586002 http://marialuciariccioli.wordpress.com/?p=232 http://marialuciariccioli.wordpress.com/?p=232

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-585875 Maria Lucia Riccioli Sat, 26 Jan 2013 14:40:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-585875 La memoria è un dovere. Presto scompariranno per legge di natura i testimoni oculari, coloro che hanno vissuto sulla propria pelle, che hanno ascoltato e vissuto, sofferto e tentato di metabolizzare forse la più grande tragedia umana. Preciso compito di noi che abbiamo avuto in sorte di non vivere atrocità e guerra è quello di ricevere la fiamma, passare il testimone ai giovani. Stamattina a scuola è stato bello vedere tanti ragazzi mostrare i loro lavori sulla Shoah, commuoversi e indignarsi alle parole di Anna Frank e Primo Levi. Approfondire le leggi razziali con l’insegnante di diritto, capire come fu devastante lo Zyklon B che fuoriusciva dalle docce della morte - grazie a un collega di Scienze. Capire le forza della propaganda nazista sulla presunta superiorità della “razza ariana”, smontata dalle vittorie di Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino nel 1936. Memoria è speranza che tutto questo non si ripeta, che per una volta la storia insegni ad alunni che la ascoltano. La memoria è un dovere.
Presto scompariranno per legge di natura i testimoni oculari, coloro che hanno vissuto sulla propria pelle, che hanno ascoltato e vissuto, sofferto e tentato di metabolizzare forse la più grande tragedia umana.
Preciso compito di noi che abbiamo avuto in sorte di non vivere atrocità e guerra è quello di ricevere la fiamma, passare il testimone ai giovani.
Stamattina a scuola è stato bello vedere tanti ragazzi mostrare i loro lavori sulla Shoah, commuoversi e indignarsi alle parole di Anna Frank e Primo Levi.
Approfondire le leggi razziali con l’insegnante di diritto, capire come fu devastante lo Zyklon B che fuoriusciva dalle docce della morte – grazie a un collega di Scienze.
Capire le forza della propaganda nazista sulla presunta superiorità della “razza ariana”, smontata dalle vittorie di Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino nel 1936.
Memoria è speranza che tutto questo non si ripeta, che per una volta la storia insegni ad alunni che la ascoltano.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-543596 Maria Lucia Riccioli Mon, 31 Dec 2012 17:53:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-543596 Carissimi colleghi, carissimi alunni, dirigenti, personale ATA, genitori... La scuola ha bisogno di auguri per un 2013 meno precario, per un'edilizia scolastica meno fatiscente, per politiche educative fatte di mente e cuore. Mi raccomando i compiti delle vacanze, i libri da leggere... Ci vediamo dopo l'Epifania che tutte le feste porta via e riporta tutti in classe. Auguri in particolare ai colleghi precari, a chi sta affrontando il concorso con un misto di paura, fatica, ansia, disappunto verso un sistema concorsuale discutibile... Ai ragazzi, l'anima di tutto. Carissimi colleghi, carissimi alunni, dirigenti, personale ATA, genitori…
La scuola ha bisogno di auguri per un 2013 meno precario, per un’edilizia scolastica meno fatiscente, per politiche educative fatte di mente e cuore.
Mi raccomando i compiti delle vacanze, i libri da leggere…
Ci vediamo dopo l’Epifania che tutte le feste porta via e riporta tutti in classe.
Auguri in particolare ai colleghi precari, a chi sta affrontando il concorso con un misto di paura, fatica, ansia, disappunto verso un sistema concorsuale discutibile…
Ai ragazzi, l’anima di tutto.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-518441 Massimo Maugeri Mon, 17 Dec 2012 20:44:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-518441 Grazie per questo bellissimo commento, cara Maria Lucia. Lo condivido in pieno. Grazie per questo bellissimo commento, cara Maria Lucia.
Lo condivido in pieno.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-517641 Maria Lucia Riccioli Mon, 17 Dec 2012 10:39:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-517641 La strage che in questi giorni sta commuovendo il mondo - sconvolgente, terribile, a ridosso del Natale, come una vera e propria riproposizione della strage degli innocenti di oltre 2000 anni fa - coinvolge un'intera società, i suoi errori, le sue compiacenze colpevoli verso lobby consolidate. Ma se andiamo più in profondità scuote la nozione stessa di scuola. Che dovrebbe essere ambiente sereno e sicuro per eccellenza. Fa male, male alla ragione, allo spirito e al cuore, sentire che qualche politico addebita la strage al mancato armarsi di insegnanti e alunni, che avrebbero potuto sparare per primi. Fa male, male alla ragione, allo spirito e al cuore. Plauso eterno ai docenti che hanno difeso i bambini, facendo schermo con proprio corpo a quelle carni tenere e in boccio. Terribile quella scuola in cui una maestra deve ordinare ai suoi alunni di uscire dalla classe di corsa, chiudendo gli occhi. La strage che in questi giorni sta commuovendo il mondo – sconvolgente, terribile, a ridosso del Natale, come una vera e propria riproposizione della strage degli innocenti di oltre 2000 anni fa – coinvolge un’intera società, i suoi errori, le sue compiacenze colpevoli verso lobby consolidate.
Ma se andiamo più in profondità scuote la nozione stessa di scuola. Che dovrebbe essere ambiente sereno e sicuro per eccellenza.
Fa male, male alla ragione, allo spirito e al cuore, sentire che qualche politico addebita la strage al mancato armarsi di insegnanti e alunni, che avrebbero potuto sparare per primi.
Fa male, male alla ragione, allo spirito e al cuore.

Plauso eterno ai docenti che hanno difeso i bambini, facendo schermo con proprio corpo a quelle carni tenere e in boccio.
Terribile quella scuola in cui una maestra deve ordinare ai suoi alunni di uscire dalla classe di corsa, chiudendo gli occhi.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-511030 Massimo Maugeri Thu, 13 Dec 2012 20:32:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-511030 Grazie mille per i tuoi aggiornamenti, cara Maria Lucia!:) Grazie mille per i tuoi aggiornamenti, cara Maria Lucia!:)

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-508782 Maria Lucia Riccioli Wed, 12 Dec 2012 13:21:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-508782 Certamente... è periodo di occupazioni, auto e co-gestioni, di mozioni per protestare contro i tagli governativi. Terrò aggiornato il popolo letteratitudiniano su quanto bolle in pentola. Leggevo "La Repubblica" qualche giorno fa. Delle bellissime lettere di genitori che rimarcano l'importanza della scuola pubblica e chiamano le insegnanti addirittura "sante laiche"... mi è molto piaciuta per il suo valore di testimonianza l'esperienza di una insegnante di Scampia sul proprio lavoro in un mondo difficile. Il succo del discorso è questo: lo Stato dovrebbe essere presenza, vicinanza. La gente di Scampia vede nella scuola il sorriso, la mano amica dello Stato. Non bastano visite di circostanza, cordogli a tempo, inaugurazioni di stagioni teatrali con l'occhio al ruolino delle visite obbligate. Certamente… è periodo di occupazioni, auto e co-gestioni, di mozioni per protestare contro i tagli governativi.
Terrò aggiornato il popolo letteratitudiniano su quanto bolle in pentola.

Leggevo “La Repubblica” qualche giorno fa. Delle bellissime lettere di genitori che rimarcano l’importanza della scuola pubblica e chiamano le insegnanti addirittura “sante laiche”… mi è molto piaciuta per il suo valore di testimonianza l’esperienza di una insegnante di Scampia sul proprio lavoro in un mondo difficile. Il succo del discorso è questo: lo Stato dovrebbe essere presenza, vicinanza. La gente di Scampia vede nella scuola il sorriso, la mano amica dello Stato. Non bastano visite di circostanza, cordogli a tempo, inaugurazioni di stagioni teatrali con l’occhio al ruolino delle visite obbligate.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-506181 Massimo Maugeri Mon, 10 Dec 2012 21:54:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-506181 Il forum permanente "Letteratitudine chiama scuola" rimane (e rimarrà) aperto! Il forum permanente “Letteratitudine chiama scuola” rimane (e rimarrà) aperto!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-506180 Massimo Maugeri Mon, 10 Dec 2012 21:53:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-506180 Carissima Maria Lucia, grazie ancora per i tuoi contributi. E grazie a Mela Mondì per le sue riflessioni e per la sua partecipazione. Carissima Maria Lucia,
grazie ancora per i tuoi contributi. E grazie a Mela Mondì per le sue riflessioni e per la sua partecipazione.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-505688 Maria Lucia Riccioli Mon, 10 Dec 2012 13:52:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-505688 @mela mondi: grazie a te per le tue ulteriori stimolanti riflessioni... Come se oggi avessimo a che fare con un mondo 2.0, ecco la sensazione di molti. La scuola arranca a volte, spesso non riesce a sintonizzarsi con il mondo che cambia, con gli alunni nativi digitali... Amore, sì, amore è l'unica chiave con cui aprire la porta della complessità. Amore per gli alunni, per il proprio lavoro, riconosciuto o meno dalla dirigenza, dai colleghi, dal ministero. Dall'intellighenzia... @mela mondi: grazie a te per le tue ulteriori stimolanti riflessioni…
Come se oggi avessimo a che fare con un mondo 2.0, ecco la sensazione di molti. La scuola arranca a volte, spesso non riesce a sintonizzarsi con il mondo che cambia, con gli alunni nativi digitali…
Amore, sì, amore è l’unica chiave con cui aprire la porta della complessità.
Amore per gli alunni, per il proprio lavoro, riconosciuto o meno dalla dirigenza, dai colleghi, dal ministero. Dall’intellighenzia…

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-503755 mela mondi Sun, 09 Dec 2012 02:29:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-503755 Ho seguito con attenzione gli interventi di Morandini e sono d’accordo sul fatto che la scuola per “insegnare a capire” (compito fondamentale) deve mettere al centro la complessità del reale, anche perché ritengo che la mutazione antropologica che si verifica e la definizione della nostra epoca come post- moderna siano dovute proprio alla complessità, caratteristica del nostro vivere attuale. Infatti è lontano il tempo in cui i concittadini di Kant regolavano il il proprio tempo sull’uscita del filosofo da casa. Popper parla del mondo 1- 2 – 3 Ma se guardiamo bene vediamo scorrere, accavallarsi, sovrapporsi, differenziarsi infiniti mondi. E tutto questo rende difficile mettersi in relazione con le persone, con gli oggetti culturali, con le cose,con gli eventi futuri. Se da un lato vediamo fiorire gruppi aggregati per una certa affinità di vedute, poi vediamo le stesse persone impegnate in altri contesti con esiti che ci fanno pensare in modo contrastante ad eccessi di dogmatismo e contemporaneamente ad approcci relativistici, ad un eccessivo soggettivismo o volontarismo senza mai poter trovare una definizione esatta e permanente. Da un lato un radicamento cosmico e dall’altro una precarietà dell’esistere. Morin parla del “paradigma perduto” Tutto si affaccia alla coscienza con la stessa intensità dando origine alla coscienza incerta. La scuola penso dovrebbe lavorare molto sull’incertezza, sia dal punto di vista logico sia da quello emotivo- relazionale, in modo che il pensiero debole diventi caratteristica di flessibilità. Oggi tutti parlano di amore perché è l’unica chiave con cui poter aprire la porta della complessità. Ho seguito con attenzione gli interventi di Morandini e sono d’accordo sul fatto che la scuola per “insegnare a capire” (compito fondamentale) deve mettere al centro la complessità del reale, anche perché ritengo che la mutazione antropologica che si verifica e la definizione della nostra epoca come post- moderna siano dovute proprio alla complessità, caratteristica del nostro vivere attuale.
Infatti è lontano il tempo in cui i concittadini di Kant regolavano il il proprio tempo sull’uscita del filosofo da casa.
Popper parla del mondo 1- 2 – 3 Ma se guardiamo bene vediamo scorrere, accavallarsi, sovrapporsi, differenziarsi infiniti mondi.
E tutto questo rende difficile mettersi in relazione con le persone, con gli oggetti culturali, con le cose,con gli eventi futuri.
Se da un lato vediamo fiorire gruppi aggregati per una certa affinità di vedute, poi vediamo le stesse persone impegnate in altri contesti con esiti che ci fanno pensare in modo contrastante ad eccessi di dogmatismo e contemporaneamente ad approcci relativistici, ad un eccessivo soggettivismo o volontarismo senza mai poter trovare una definizione esatta e permanente. Da un lato un radicamento cosmico e dall’altro una precarietà dell’esistere. Morin parla del “paradigma perduto” Tutto si affaccia alla coscienza con la stessa intensità dando origine alla coscienza incerta. La scuola penso dovrebbe lavorare molto sull’incertezza, sia dal punto di vista logico sia da quello emotivo- relazionale, in modo che il pensiero debole diventi caratteristica di flessibilità.
Oggi tutti parlano di amore perché è l’unica chiave con cui poter aprire la porta della complessità.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-503688 mela mondi Sun, 09 Dec 2012 00:59:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-503688 Maria Luisa Riccioli grazie per aver dato rilievo ai miei interventi che hanno voluto dare una risposta alle domande che tu e la Pennino avete posto sulla scuola di oggi che per me sono le stesse di quelle che mi ponevo durante i miei quarant'anni di servizio nella scuola(venti da docente e venti da dirigente) diretto sempre a rendere migliore la società. Ho conosciuto insegnanti che si sono logorati in questo impegno sociale per constatare alla fine "che tutto cambia per non cambiare niente". Tuttavia io non la penso così. Se guardiamo alla scuola secondo il metro di lauree e diplomi, di alfabetizzazione strumenale in generale, forse non abbiamo raggiunto i risultati che desideravamo , ma se guardiamo alla emancipazione delle coscienze, al senso di libertà che ognuno sente dentro di sè, alla formazione della coscienza del diritto di cui ogni singola persona si sente portatrice credo che il nostro lavoro non sia stato vano. A voi oggi spetta quello più difficile :mettere in corrispondenza biunivoca i diritti con i doveri. Ma sono certa che tutti vi impegnerete su questo fronte, anche coloro che ritengono la scuola un posto di lavoro come un altro. A poco a poco si accorgeranno che la scuola è un luogo privilegiato del sentire umano. E quanto più le situazioni sono difficili tanto più essa si rivela un posto di lavoro che occupa tutti i nostri tempi e spazi vitali. L'unico posto di lavoro dove la gratificazione, intesa non come nutrimento del proprio io, non ti arriva dal capo, ma dal successo della tua opera. Maria Luisa Riccioli grazie per aver dato rilievo ai miei interventi che hanno voluto dare una risposta alle domande che tu e la Pennino avete posto sulla scuola di oggi che per me sono le stesse di quelle che mi ponevo durante i miei quarant’anni di servizio nella scuola(venti da docente e venti da dirigente) diretto sempre a rendere migliore la società.
Ho conosciuto insegnanti che si sono logorati in questo impegno sociale per constatare alla fine “che tutto cambia per non cambiare niente”.
Tuttavia io non la penso così.
Se guardiamo alla scuola secondo il metro di lauree e diplomi, di alfabetizzazione strumenale in generale, forse non abbiamo raggiunto i risultati che desideravamo , ma se guardiamo alla emancipazione delle coscienze, al senso di libertà che ognuno sente dentro di sè, alla formazione della coscienza del diritto di cui ogni singola persona si sente portatrice credo che il nostro lavoro non sia stato vano. A voi oggi spetta quello più difficile :mettere in corrispondenza biunivoca i diritti con i doveri.
Ma sono certa che tutti vi impegnerete su questo fronte, anche coloro che ritengono la scuola un posto di lavoro come un altro. A poco a poco si accorgeranno che la scuola è un luogo privilegiato del sentire umano. E quanto più le situazioni sono difficili tanto più essa si rivela un posto di lavoro che occupa tutti i nostri tempi e spazi vitali. L’unico posto di lavoro dove la gratificazione, intesa non come nutrimento del proprio io, non ti arriva dal capo, ma dal successo della tua opera.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-503165 Maria Lucia Riccioli Sat, 08 Dec 2012 15:22:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-503165 In questi giorni i docenti e il personale ATA delle scuole si sta mobilitando per organizzare forme di protesta contro i tagli governativi e per restituire alla scuola la sua altissima funzione e dignità. Vi terrò informati sugli sviluppi della situazione. I collegi docenti per esempio stanno votando mozioni per bloccare tutte le attività di servizio non retribuite e far emergere così tutto il "sommerso" del lavoro dell'insegnante. In questi giorni i docenti e il personale ATA delle scuole si sta mobilitando per organizzare forme di protesta contro i tagli governativi e per restituire alla scuola la sua altissima funzione e dignità.
Vi terrò informati sugli sviluppi della situazione.
I collegi docenti per esempio stanno votando mozioni per bloccare tutte le attività di servizio non retribuite e far emergere così tutto il “sommerso” del lavoro dell’insegnante.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-501882 Maria Lucia Riccioli Fri, 07 Dec 2012 18:12:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-501882 Un paese che vuole distruggere la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi. Un paese che demolisce l'istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere. Italo Calvino Un paese che vuole distruggere la sua scuola non lo fa mai solo per soldi, perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi.
Un paese che demolisce l’istruzione è già governato da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.
Italo Calvino

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-501880 Maria Lucia Riccioli Fri, 07 Dec 2012 18:10:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-501880 @Paolo Di Stefano: la nottata passerà, noi la faremo passare... Grazie, grazie davvero. @Paolo Di Stefano: la nottata passerà, noi la faremo passare…
Grazie, grazie davvero.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-501878 Maria Lucia Riccioli Fri, 07 Dec 2012 18:08:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-501878 Sandra, Giacomo, Antonietta, grazie! E l'aneddoto raccontato da mela mondi mi ha commosso. Sandra, Giacomo, Antonietta, grazie!
E l’aneddoto raccontato da mela mondi mi ha commosso.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-501877 Maria Lucia Riccioli Fri, 07 Dec 2012 18:06:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-501877 stimolante, pardon. Salvo Sardo, grazie anche a lei. stimolante, pardon.

Salvo Sardo, grazie anche a lei.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-501876 Maria Lucia Riccioli Fri, 07 Dec 2012 18:05:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-501876 Il "Corriere della Sera"... nientedimeno! Wow! E stamattina si parlava di LETTERATITUDINE su "La Repubblica". Ad maiora, Massimo e voi tutti! :-) Grazie @mela mondi... stimololante il tuo breve me efficace excursus... purtroppo la scuola italiana è stata "riformata" più volte nei suoi vari segmenti senza un progetto organico, senza un'idea forte. Mortificando a volte i settori che funzionavano meglio. Riprenderò più approfonditamente la questione ma ti ringrazio ancora del tuo intervento. Grazie a tutti coloro che hanno scritto in questi giorni, per me faticosi perché ho avuto scrutini - come dire gli tsunami degli insegnanti... :-) Poco alla volta risponderò a tutti. Grazie perché state intervenendo su un argomento che ci riguarda tutti. Il “Corriere della Sera”… nientedimeno! Wow!
E stamattina si parlava di LETTERATITUDINE su “La Repubblica”.
Ad maiora, Massimo e voi tutti!
:-)

Grazie @mela mondi… stimololante il tuo breve me efficace excursus… purtroppo la scuola italiana è stata “riformata” più volte nei suoi vari segmenti senza un progetto organico, senza un’idea forte. Mortificando a volte i settori che funzionavano meglio.
Riprenderò più approfonditamente la questione ma ti ringrazio ancora del tuo intervento.

Grazie a tutti coloro che hanno scritto in questi giorni, per me faticosi perché ho avuto scrutini – come dire gli tsunami degli insegnanti… :-)
Poco alla volta risponderò a tutti. Grazie perché state intervenendo su un argomento che ci riguarda tutti.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-499253 mela mondi Thu, 06 Dec 2012 00:13:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-499253 La scuola da quando è stata inventata ed istituita è stata senza dubbio un’istituzione importante nel processo di civilizzazione della società,come la caserma ed il servizio militare per la formazione dei giovani in un certo periodo storico. In molti si sono, però, accorti già dagli anni di fine secolo ‘900 che essa era diventata un organismo disfunzionale, una struttura estranea al progresso civile. Basti pensare ai descolarizzatori come Illic . Dagli anni 70/80 infatti l’Italia, ma anche altri Stati, non hanno fatto che accatastare riforme su riforme di modelli scolastici perché dopo poco tempo ci si accorgeva che quella riforma era superata da una società che correva verso il futuro in disarmonia con la scuola. Siamo passati da una scuola autoritaria ad una scuola democratica e da questa ad una scuola anarchica e demotivante per alunni ed insegnanti. La domanda sorge spontanea “quale la causa?”. Personalmente l’ho sempre attribuita all’introduzione di modelli estranei alla nostra cultura. Non dimentichiamo che la prima riforma della scuola dopo la caduta del fascismo è stata elaborata dal Walsburne, un generale dell’esercito americano che, ex abrupto, stese un progetto di scuola democratica del tipo americano quando ancora gli insegnanti italiani e la popolazione non avevano neanche l’idea di cosa fosse la democrazia. Le conoscenze pedagogiche erano ferme a Pestalozzi, al massimo a Lombardo Radice. A conferma di quanto dico esiste il fatto che quei programmi della scuola dell’obbligo emessi nel 1947 furono cambiati nel 1955 ed anche con una certa urgenza. La scuola italiana, quella scuola “classica” venne cancellata , direi con velocià dalla mappa culturale dell’Italia. Non è questo il luogo adatto per fare un exursus storico documentato di tutto quello che si verificò in seguito, vorrei semplicemente evidenziare l’eccessivo psicologismo portato avanti senza il necessario supporto, l’eccessivo tecnicismo,senza la necessaria competenza, lontano dalla nostra mentalità umanistica. Insomma voglio dire che la scuola italiana divenne estranea a se stessa, un’estraneità che fomentò contestazioni e sollecitò sintomi di terrorismo. La scuola italiana deve ritornare alla specificità nazionale, ossia a quel filone greco-romano-rinascimentale Che ha reso la nostra cultura famosa nel mondo. Ci dobbiamo impadronire della cultura classica e chi vuole specializzarsi in questo settore deve venire da noi, così come succede che chi vuole specializzarsi in matematica va In Svezia. Dobbiamo far rinascere quegli studi giuridici di cui Bologna ne era l’emblema. Penso che in una scuola che vada verso la specializzazione nessuno potrà dribblare ed il merito diventerebbe un effettivo criterio di progresso. Mi fermo qui. Buona notte a tutti, in particolare a te Massimo che trovi sempre gli argomenti clou per far riflettere la popolazione del tuo Blog. E questo lo è in particolare poiché se guardiamo alla storia tutti i cambiamenti nella vita di un popolo sono incominciati all’interno della scuola o dai quartieri poveri della città. Due forze che si sono sostenute a vicenda in uno scambio inconsapevole e reciproco. La scuola da quando è stata inventata ed istituita è stata senza dubbio un’istituzione importante nel processo di civilizzazione della società,come la caserma ed il servizio militare per la formazione dei giovani in un certo periodo storico. In molti si sono, però, accorti già dagli anni di fine secolo ‘900 che essa era diventata un organismo disfunzionale, una struttura estranea al progresso civile. Basti pensare ai descolarizzatori come Illic . Dagli anni 70/80 infatti l’Italia, ma anche altri Stati, non hanno fatto che accatastare riforme su riforme di modelli scolastici perché dopo poco tempo ci si accorgeva che quella riforma era superata da una società che correva verso il futuro in disarmonia con la scuola.
Siamo passati da una scuola autoritaria ad una scuola democratica e da questa ad una scuola anarchica e demotivante per alunni ed insegnanti. La domanda sorge spontanea “quale la causa?”.
Personalmente l’ho sempre attribuita all’introduzione di modelli estranei alla nostra cultura.
Non dimentichiamo che la prima riforma della scuola dopo la caduta del fascismo è stata elaborata dal Walsburne, un generale dell’esercito americano che, ex abrupto, stese un progetto di scuola democratica
del tipo americano quando ancora gli insegnanti italiani e la popolazione non avevano neanche l’idea di cosa fosse la democrazia. Le conoscenze pedagogiche erano ferme a Pestalozzi, al massimo a Lombardo Radice. A conferma di quanto dico esiste il fatto che quei programmi della scuola dell’obbligo emessi nel 1947 furono cambiati nel 1955 ed anche con una certa urgenza.
La scuola italiana, quella scuola “classica” venne cancellata , direi con velocià dalla mappa culturale dell’Italia. Non è questo il luogo adatto per fare un exursus storico documentato di tutto quello che si verificò in seguito, vorrei semplicemente evidenziare l’eccessivo psicologismo portato avanti senza il necessario supporto, l’eccessivo tecnicismo,senza la necessaria competenza, lontano dalla nostra mentalità umanistica. Insomma voglio dire che la scuola italiana divenne estranea a se stessa, un’estraneità che fomentò contestazioni e sollecitò sintomi di terrorismo.
La scuola italiana deve ritornare alla specificità nazionale, ossia a quel filone greco-romano-rinascimentale
Che ha reso la nostra cultura famosa nel mondo. Ci dobbiamo impadronire della cultura classica e chi vuole specializzarsi in questo settore deve venire da noi, così come succede che chi vuole specializzarsi in matematica va In Svezia. Dobbiamo far rinascere quegli studi giuridici di cui Bologna ne era l’emblema.
Penso che in una scuola che vada verso la specializzazione nessuno potrà dribblare ed il merito diventerebbe un effettivo criterio di progresso.
Mi fermo qui. Buona notte a tutti, in particolare a te Massimo che trovi sempre gli argomenti clou per far riflettere la popolazione del tuo Blog. E questo lo è in particolare poiché se guardiamo alla storia tutti i cambiamenti nella vita di un popolo sono incominciati all’interno della scuola o dai quartieri poveri della città. Due forze che si sono sostenute a vicenda in uno scambio inconsapevole e reciproco.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-498629 Massimo Maugeri Wed, 05 Dec 2012 15:05:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-498629 Ringrazio anche Sandra e Giacomo. Ringrazio anche Sandra e Giacomo.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-498627 Massimo Maugeri Wed, 05 Dec 2012 15:04:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-498627 E comunque, questa citazione, ci dà la conferma di essere sempre seguiti dai grossi media nazionali. E comunque, questa citazione, ci dà la conferma di essere sempre seguiti dai grossi media nazionali.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-498624 Massimo Maugeri Wed, 05 Dec 2012 15:03:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-498624 Come avete visto, ho indicato in grassetto la frase che ci interessa... Come avete visto, ho indicato in grassetto la frase che ci interessa…

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Di: Fiducia nella cultura anche senza cinguettii - di Paolo Di Stefano - Corriere della Sera http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-498620 Fiducia nella cultura anche senza cinguettii - di Paolo Di Stefano - Corriere della Sera Wed, 05 Dec 2012 15:01:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-498620 <b>IL PICCOLO FRATELLO Fiducia nella cultura anche senza cinguettii In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell'editoria</b> - di Paolo Di Stefano - C'è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell'intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d'apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest'autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del '46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C'è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. <b>Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola</b>. C'è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l'ostilità della crisi: l'Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d'inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C'è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata... - Paolo Di Stefano Pagina 49 (04 dicembre 2012) - Corriere della Sera - IL PICCOLO FRATELLO
Fiducia nella cultura anche senza cinguettii
In questo periodo di difficoltà ci sono sacche di resistenza nell’editoria

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di Paolo Di Stefano
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C’è da essere sinceramente grati al Manifesto, che domenica, mentre illustrava in prima pagina (sotto il malinconico titolo «A.A.A. il Manifesto vendesi») le complesse vicende societarie che porteranno alla cessione della gloriosa testata comunista, offriva al lettore un menu culturale di grande qualità, con lo storico inserto di recensioni librarie Alias presente come sempre: quelle recensioni che un giornale in crisi di solito decide di far saltare per prime non appena si intravede la malaparata. Invece, Alias era lì, come se nulla fosse, e faceva un effetto incoraggiante constatare come neanche in questa drammatica fase da fine del Titanic sia venuta meno la fiducia nei libri, nella cultura, nella letteratura, nell’intelligenza del lettore. Senza volerne enfatizzare il significato, quelle otto pagine sembravano una sorta di ultima irridente sfida allo stato impietoso delle cose. Che si potesse leggere anche come una sfida era la composizione stessa delle pagine a dichiararlo: il servizio d’apertura sulla poetessa Amelia Rosselli («quest’autrice ossessivamente e faticosamente attenta alla cura testuale e tipografica dei suoi libri, eppure spesso insoddisfatta», secondo Cecilia Bello Minciacchi) e, al centro, due intere pagine su un altro poeta, Giorgio Caproni, con una sua inchiesta del ‘46 sulle borgate romane, che precedeva gli interventi di Pasolini.Ci sono piccole sacche di resistenza incoraggianti. Non tutto per avere fascino deve cinguettare, non tutto per avere dignità deve collocarsi tra i top ten di vendita, non tutto è supermercato o ipermercato. C’è un mensile, come Lo straniero di Goffredo Fofi, che festeggia i suoi centocinquanta numeri con una semimonografia sui soldati italiani oggi: è una rivista, realizzata con mezzi minimi, che frequenta le periferie del mondo, della società, della cultura. Poco visibile ma di grande interesse è la rivista Gli asini, di solito dedicata al mondo della scuola, il cui ultimo numero riflette intorno alla nascita e al parto. Torna nel bel sito di Massimo Maugeri letteratitudine.it il forum permanente sulla scuola. C’è una piccola editoria che si presenta, piena di novità e di fervore, alla Fiera romana «Più libri più liberi», prevista nei prossimi giorni. Ci sono editori che nascono ex novo sfidando l’ostilità della crisi: l’Orma è uno di questi e a giudicare dai primi titoli, in particolare dalle Notizie dal migliore dei mondi del giornalista tedesco d’inchiesta Günter Wallraff, promette bene.C’è una libreria, Il Ponte sulla Dora, che grazie alla tenacia di un libraio fuori dal comune come Rocco Pinto viene inaugurata in Borgo Aurora, nella periferia torinese (ne parlava sabato Giuseppe Culicchia sulla Stampa), in barba alle catene che tengono saldamente in pugno il monopolio del mercato. Se vi sembra poco, in un momento in cui il buon senso consiglierebbe di aspettare che passi la nottata…
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Paolo Di Stefano
Pagina 49
(04 dicembre 2012) – Corriere della Sera
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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-498615 Massimo Maugeri Wed, 05 Dec 2012 14:58:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-498615 @ Salvo Sardo Caro Salvo, ti devo ringraziare moltissimo. Senza la tua segnalazione mi sarebbe sfuggita la citazione di Paolo Di Stefano (che, grazie a te, ho avuto modo di ringraziare) sul suo bell'articolo che riporto nel commento a seguire. @ Salvo Sardo
Caro Salvo,
ti devo ringraziare moltissimo. Senza la tua segnalazione mi sarebbe sfuggita la citazione di Paolo Di Stefano (che, grazie a te, ho avuto modo di ringraziare) sul suo bell’articolo che riporto nel commento a seguire.

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Di: giacomo tessani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-497513 giacomo tessani Tue, 04 Dec 2012 21:18:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-497513 grazie per i ragguagli, sandra. grazie per i ragguagli, sandra.

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Di: Sandra http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-497329 Sandra Tue, 04 Dec 2012 18:07:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-497329 Giacomo, Massimo Maugeri e Letteratitudine (con riferimento a questa iniziativa sulla scuola) sono citati in termini molto elogiativi su un articolo di Paolo Di Stefano, Corriere di oggi. Giacomo, Massimo Maugeri e Letteratitudine (con riferimento a questa iniziativa sulla scuola) sono citati in termini molto elogiativi su un articolo di Paolo Di Stefano, Corriere di oggi.

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Di: giacomo tessani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-497271 giacomo tessani Tue, 04 Dec 2012 16:53:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-497271 quali cinguettii? voglio sapere. io al massimo riesco a dire cip quando gioco a poker. quali cinguettii? voglio sapere.
io al massimo riesco a dire cip quando gioco a poker.

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Di: Salvo Sardo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-10/#comment-497185 Salvo Sardo Tue, 04 Dec 2012 15:33:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-497185 Ei Massimo pensavi che "nei cinguettii ...di prima mattina di Paolo Di Stefano" sul Corriere non ti leggessi? Speriamo bene sempre per la nostra scuola e speriamo sempre di tornarci magari da rimandati. Un caro saluto e un a presto da salvo sardo Ei Massimo pensavi che “nei cinguettii …di prima mattina di Paolo Di Stefano” sul Corriere non ti leggessi? Speriamo bene sempre per la nostra scuola e speriamo sempre di tornarci magari da rimandati.
Un caro saluto e un a presto da salvo sardo

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-495878 Massimo Maugeri Mon, 03 Dec 2012 17:23:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-495878 Cara Mela, grazie anche per i tuoi interventi. Un caro saluto! Cara Mela,
grazie anche per i tuoi interventi.
Un caro saluto!

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494846 mela mondi Mon, 03 Dec 2012 01:58:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494846 Buona Notte . Ho sonno. Domani correggerò gli errori. Buona Notte . Ho sonno. Domani correggerò gli errori.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494843 mela mondi Mon, 03 Dec 2012 01:55:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494843 La pedagogia di Monti credo che sia ancora quella dei tempi in cui il professore si convinceva che il ragazzo non fosse intelligente, nè studioso per cui bocciava spudoratamente colui che proveniva da ambienti svantaggiati enunciando il giudizio. "Questo va bene per la zappa". Certo ci vuole molta freddezza e tanto distacco umano per esprimere un simile giudizio, ma io vedo che a Monti non manca nè l'una , nè l'altro. La pedagogia di Monti credo che sia ancora quella dei tempi in cui il professore si convinceva che il ragazzo non fosse intelligente, nè studioso per cui bocciava spudoratamente colui che proveniva da ambienti svantaggiati enunciando il giudizio. “Questo va bene per la zappa”.
Certo ci vuole molta freddezza e tanto distacco umano per esprimere un simile giudizio, ma io vedo che a Monti non manca nè l’una , nè l’altro.

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Di: mela mondi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494822 mela mondi Mon, 03 Dec 2012 01:35:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494822 Ciao, stasera ho scoperto che si parla di scuola. Ho pensato che essa mi "perseguita" ancora anche dopo diversi anni di pensionamento. In questo spazio non voglio parlare della scuola dove sono stata alunna. Era il tempo del fascismo e tutti sappiamo che a quei tempi il maestro teneva la bacchetta "sguainata" sulla cattedra. Riuscire a sopravvivere era un'impresa spesso disumana per ragazzini dai sei ai dieci anni. Vorrei invece ricordare il mio primo anno d'insegnamento. Erano i primi anni '50. " Mi vedo nella missione di giovane insegnante attraversare quella valle di eucalipti gianteschi, dove il sole non riusciva a penetrare, arrampicarmi per la serpentina verso la cima della collina, dove arrivata con il fiatone e grondante di sudore, anche nel mese di gennaio, mi buttavo sulla sedia dietro la cattedra ( se così si poteva chiamare quel tavolo sgangherato) su cui c'era sempre una bacinella per raccogliere le gocce di pioggia che cadevano dal tetto. Le pareti scrostate, umide e verdognole di muffa, il pavimento basolato: questa era l'aula, un tempo cantina con le botti del vino, di cui si respirava ancora l'odore..........." Decimo Ravuzza era seduto all'ultimo banco, con la giacchetta appartenuta alla generazione dei suoi fratelli; le maniche strette e corte gli arrivavano appena sotto il gomito; le mani violacee per i geloni, i piedi rossi e gonfi, imbrattati di paglia e fango.......... Ogni volta che Decimo veniva alla lavagna i compagni si otturavano il naso e trattenevano la risata, non che essi fossero più puliti: avevano però le scarpe e queste li rendevano più sicuri anche se a volte le suole erano a pezzi. Ravuzza aveva dieci anni e quindi 'frequentando ancora la prima classe era un veterano della bocciatura, ma come un eroico milite, continuava a combattere la sua battaglia pur sapendo che la guerra sarebbe stata persa in partenza. Infatti, nonostante gli sforzi miei e dei miei predecessori Ravuzza non riusciva ad apprendere come le lettere dell'alfabeto legate le une alle altre formassero le parole. Ricordo che mi sono impegnata anche a costruirgli un alfabetiere mobile. Una grande invenzione per quei tempi (Dewey ed il metodo globale non erano ancora entrati nella scuola italiana!) la cui ispirazione mi giunse dalla conoscenza che feci di un certo pedagogista spagnolo, Manion, insegnante delle cuevas il quale mi fece capire quanto fosse produttivo l'insegnamento attraverso il gioco. Ma per quei bambini chiusi in una particolare nicchia sociale e con me che mi trovavo per la prima volta a trasmettere " virtude e conoscenza" i risultati erano veramente scarsi. Un giorno vidi Ravuzza distratto e pensieroso allora gli chiesi cosa pensasse e lui che non parlava mai mi rispose:"Penso sa vacca figghiò" "E sei preoccupato?" "Si. Picchì me mamma quannu figghiò muriu". Ciao, stasera ho scoperto che si parla di scuola. Ho pensato che essa mi “perseguita” ancora anche dopo diversi anni di pensionamento. In questo spazio non voglio parlare della scuola dove sono stata alunna. Era il tempo del fascismo e tutti sappiamo che a quei tempi il maestro teneva la bacchetta “sguainata” sulla cattedra. Riuscire a sopravvivere era un’impresa spesso disumana per ragazzini dai sei ai dieci anni. Vorrei invece ricordare il mio primo anno d’insegnamento. Erano i primi anni ‘50.
” Mi vedo nella missione di giovane insegnante attraversare quella valle di eucalipti gianteschi, dove il sole non riusciva a penetrare, arrampicarmi per la serpentina verso la cima della collina, dove arrivata con il fiatone e grondante di sudore, anche nel mese di gennaio, mi buttavo sulla sedia dietro la cattedra ( se così si poteva chiamare quel tavolo sgangherato) su cui c’era sempre una bacinella per raccogliere le gocce di pioggia che cadevano dal tetto.
Le pareti scrostate, umide e verdognole di muffa, il pavimento basolato: questa era l’aula, un tempo cantina con le botti del vino, di cui si respirava ancora l’odore………..”
Decimo Ravuzza era seduto all’ultimo banco, con la giacchetta appartenuta alla generazione dei suoi fratelli; le maniche strette e corte gli arrivavano appena sotto il gomito; le mani violacee per i geloni, i piedi rossi e gonfi, imbrattati di paglia e fango……….
Ogni volta che Decimo veniva alla lavagna i compagni si otturavano il naso e trattenevano la risata, non che essi fossero più puliti: avevano però le scarpe e queste li rendevano più sicuri anche se a volte le suole erano a pezzi.
Ravuzza aveva dieci anni e quindi ‘frequentando ancora la prima classe era un veterano della bocciatura, ma come un eroico milite, continuava a combattere la sua battaglia pur sapendo che la guerra sarebbe stata persa in partenza.

Infatti, nonostante gli sforzi miei e dei miei predecessori Ravuzza non riusciva ad apprendere come le lettere dell’alfabeto legate le une alle altre formassero le parole. Ricordo che mi sono impegnata anche a costruirgli un alfabetiere mobile. Una grande invenzione per quei tempi (Dewey ed il metodo globale non erano ancora entrati nella scuola italiana!) la cui ispirazione mi giunse dalla conoscenza che feci di un certo pedagogista spagnolo, Manion, insegnante delle cuevas il quale mi fece capire quanto fosse produttivo l’insegnamento attraverso il gioco. Ma per quei bambini
chiusi in una particolare nicchia sociale e con me che mi trovavo per la prima volta a trasmettere ” virtude e conoscenza” i risultati erano veramente scarsi.
Un giorno vidi Ravuzza distratto e pensieroso allora gli chiesi cosa pensasse e lui che non parlava mai mi rispose:”Penso sa vacca figghiò”
“E sei preoccupato?”
“Si. Picchì me mamma quannu figghiò muriu”.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494709 Massimo Maugeri Sun, 02 Dec 2012 22:45:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494709 Auspico che possano giungere nuovi contributi e interventi. Intanto ne approfitto per augurarvi una serena notte e un buon inizio settimana! Auspico che possano giungere nuovi contributi e interventi.
Intanto ne approfitto per augurarvi una serena notte e un buon inizio settimana!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494708 Massimo Maugeri Sun, 02 Dec 2012 22:44:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494708 E grazie mille alla cara Maria Lucia per i nuovi spunti e per il link alla "lettera" di Pascale pubblicata sul Corriere di oggi. E grazie mille alla cara Maria Lucia per i nuovi spunti e per il link alla “lettera” di Pascale pubblicata sul Corriere di oggi.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494707 Massimo Maugeri Sun, 02 Dec 2012 22:42:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494707 Cari amici, grazie mille per i vostri interventi. Un caro saluto a Simona (ciao socia!), Amelia, Giacomo, Gaetano, Antonietta. Cari amici, grazie mille per i vostri interventi.
Un caro saluto a Simona (ciao socia!), Amelia, Giacomo, Gaetano, Antonietta.

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Di: Antonietta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494660 Antonietta Sun, 02 Dec 2012 21:28:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494660 Ciao a tutti. Desideravo solo ringraziarvi per questo importante spazio che avete dedicato alla scuola. È importante parlarne. (Da una mamma preoccupata per il futuro dei propri figli). Ciao. Anto Ciao a tutti. Desideravo solo ringraziarvi per questo importante spazio che avete dedicato alla scuola. È importante parlarne.
(Da una mamma preoccupata per il futuro dei propri figli).
Ciao.
Anto

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494225 Maria Lucia Riccioli Sun, 02 Dec 2012 11:52:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494225 segue... abbia visitato le scuole di frontiera gestite da eroi silenziosi. Abbia provato le difficoltà di chi deve istruire educare formare. Argomento occupazione. Leggete la lettera di Antonio Pascale al proprio figlio che occupa... http://www.corriere.it/cronache/12_dicembre_02/mio-figlio-e-la-corporazione-degli-occupanti_8a1bdcba-3c52-11e2-bc71-193664141fb2.shtml segue…
abbia visitato le scuole di frontiera gestite da eroi silenziosi.
Abbia provato le difficoltà di chi deve istruire educare formare.

Argomento occupazione.

Leggete la lettera di Antonio Pascale al proprio figlio che occupa…
http://www.corriere.it/cronache/12_dicembre_02/mio-figlio-e-la-corporazione-degli-occupanti_8a1bdcba-3c52-11e2-bc71-193664141fb2.shtml

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-494219 Maria Lucia Riccioli Sun, 02 Dec 2012 11:46:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-494219 @ Subhaga Gaetano Failla... grazie! Hai esposto sinteticamente un vero e proprio cahier de doleances... Aneddoto su cui riflettere: la situazione del trasporto scolastico. Aziende fallite da tempo, autisti in sciopero perché non vedono stipendio da mesi. Alunni che pagano sessanta, settanta, novanta euro di abbonamento al mese. E che a volte devono pagare il biglietto intero, non possono permetterselo e stanno a casa. Questo è diritto allo studio. 1. Cultura non è roba da nerds. Non è vero che con la cultura non si mangia mentre con le poltrone l'abusivismo l'evasione sì. Libri e studio, eccellenze, merito... parole e realtà sistematicamente svilite in nome della tecnocrazia senza storia memoria radici, senza testa né futuro. Internet impresa e inglese: le tre i per decimare i cultori dell'umanesimo, per creare generazioni asservite al dio progresso, al dio denaro, al precariato, al non poter essere choosy, al non sapere né poter scegliere criticamente. 2. Genitori, dove siete? C'è una certa schizofrenia nel pretendere dalla scuola conoscenze e valori in cui non si crede né si vogliono investire tempo e denaro. 3 - Mario Monti purtroppo rappresenta l'ignoranza più o meno colpevole, il disprezzo sottile per le istanze che provengono dal basso. Il rapporto scuola/ politica è un argomento complesso ma credo che nessuno dei ministri della Pubblica o Privata Istruzione, dell'Università o della Ricerca - per capire in quali campi si eserciti la deliberata volontà di sminuire il merito, l'eccellenza, il "non lasciare indietro" chi è in difficoltà, chi crede che il diritto allo studio non sia un privilegio - @ Subhaga Gaetano Failla… grazie!
Hai esposto sinteticamente un vero e proprio cahier de doleances…

Aneddoto su cui riflettere: la situazione del trasporto scolastico.
Aziende fallite da tempo, autisti in sciopero perché non vedono stipendio da mesi. Alunni che pagano sessanta, settanta, novanta euro di abbonamento al mese. E che a volte devono pagare il biglietto intero, non possono permetterselo e stanno a casa.
Questo è diritto allo studio.

1. Cultura non è roba da nerds. Non è vero che con la cultura non si mangia mentre con le poltrone l’abusivismo l’evasione sì.
Libri e studio, eccellenze, merito… parole e realtà sistematicamente svilite in nome della tecnocrazia senza storia memoria radici, senza testa né futuro.
Internet impresa e inglese: le tre i per decimare i cultori dell’umanesimo, per creare generazioni asservite al dio progresso, al dio denaro, al precariato, al non poter essere choosy, al non sapere né poter scegliere criticamente.
2. Genitori, dove siete?
C’è una certa schizofrenia nel pretendere dalla scuola conoscenze e valori in cui non si crede né si vogliono investire tempo e denaro.

3 – Mario Monti purtroppo rappresenta l’ignoranza più o meno colpevole, il disprezzo sottile per le istanze che provengono dal basso. Il rapporto scuola/ politica è un argomento complesso ma credo che nessuno dei ministri della Pubblica o Privata Istruzione, dell’Università o della Ricerca – per capire in quali campi si eserciti la deliberata volontà di sminuire il merito, l’eccellenza, il “non lasciare indietro” chi è in difficoltà, chi crede che il diritto allo studio non sia un privilegio -

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-491601 Subhaga Gaetano Failla Fri, 30 Nov 2012 20:56:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-491601 nella loro realtà=nella sua realtà nella loro realtà=nella sua realtà

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-491576 Subhaga Gaetano Failla Fri, 30 Nov 2012 20:32:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-491576 manzionana=manzoniana manzionana=manzoniana

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-491570 Subhaga Gaetano Failla Fri, 30 Nov 2012 20:29:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-491570 microsiociali=microsociali microsiociali=microsociali

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-491565 Subhaga Gaetano Failla Fri, 30 Nov 2012 20:24:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-491565 Maria Lucia, rispondo sinteticamente alle tue domande: - 1- Ragioni macrosociali: negli ultimi vent'anni diversi governi Berlusconi hanno considerato la scuola pubblica e la cultura come elementi spregevoli, quasi come rifiuti, da trattare come tali. E gli intermezzi dei governi di centrosinistra sono stati caratterizzati da un indeciso autoritarismo confuso e distratto. Ragioni microsiociali: degrado del senso civico e della coscienza individuale, deresponsabilizzazione soggettiva indotta e interiorizzata, frustrazione che si trasforma in aggressività. 2- No, la gravità della situazione scolastica non è percepita nella loro realtà dai cittadini. Addirittura alcuni sono pronti ad additare con disprezzo i docenti. Dividi et impera. La scuola primaria, che era punto di riferimento internazionale di qualità del nostro sistema scolastico, è stata smantellata dalla Gelmini. Sarebbe bastata una protesta di dissobedienza civile, collettiva e duratura, da parte dei genitori, in sintonia con docenti e comunità tutta, e la Gelmini avrebbe dovuto fare marcia indietro: forse sarebbe stato un bene pure per lei, avrebbe cioè perso probabilmente un po' di quell'espressione da automa inceppato. 3 - L'intervento di Mario Monti a "Che tempo che fa"? Una faccenda arrogante e spregevole, da nemmeno commentare per non scadere nel triviale. Ci siamo liberati d'un rappresentante della peggiore borghesia mercantile odierna per piombare nelle grinfie d'un rappresentante d'una aristocrazia finanziaria che linguisticamente e culturalmente ha rivitalizzato e attualizzato una sorta di "latinorum" di manzionana memoria. Maria Lucia, rispondo sinteticamente alle tue domande:
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1- Ragioni macrosociali: negli ultimi vent’anni diversi governi Berlusconi hanno considerato la scuola pubblica e la cultura come elementi spregevoli, quasi come rifiuti, da trattare come tali. E gli intermezzi dei governi di centrosinistra sono stati caratterizzati da un indeciso autoritarismo confuso e distratto.
Ragioni microsiociali: degrado del senso civico e della coscienza individuale, deresponsabilizzazione soggettiva indotta e interiorizzata, frustrazione che si trasforma in aggressività.
2- No, la gravità della situazione scolastica non è percepita nella loro realtà dai cittadini. Addirittura alcuni sono pronti ad additare con disprezzo i docenti. Dividi et impera. La scuola primaria, che era punto di riferimento internazionale di qualità del nostro sistema scolastico, è stata smantellata dalla Gelmini. Sarebbe bastata una protesta di dissobedienza civile, collettiva e duratura, da parte dei genitori, in sintonia con docenti e comunità tutta, e la Gelmini avrebbe dovuto fare marcia indietro: forse sarebbe stato un bene pure per lei, avrebbe cioè perso probabilmente un po’ di quell’espressione da automa inceppato.
3 – L’intervento di Mario Monti a “Che tempo che fa”? Una faccenda arrogante e spregevole, da nemmeno commentare per non scadere nel triviale. Ci siamo liberati d’un rappresentante della peggiore borghesia mercantile odierna per piombare nelle grinfie d’un rappresentante d’una aristocrazia finanziaria che linguisticamente e culturalmente ha rivitalizzato e attualizzato una sorta di “latinorum” di manzionana memoria.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-491380 Maria Lucia Riccioli Fri, 30 Nov 2012 17:19:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-491380 Massimo, last but not least, ti ringrazio per aver voluto fortemente la riapertura del forum sulla scuola... :-) Massimo, last but not least, ti ringrazio per aver voluto fortemente la riapertura del forum sulla scuola…
:-)

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/09/28/letteratitudine-chiama-scuola/comment-page-9/#comment-491376 Maria Lucia Riccioli Fri, 30 Nov 2012 17:17:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/?p=1115#comment-491376 Simona, grazie! In effetti tutti noi abbiamo a che fare con la scuola, come operatori o come genitori zii nonni amici... Crescere un figlio oggi vuol dire avere a che fare con una società complessa, stratificata. Confusa. In radio, nei miei spostamenti da una sede all'altra, nella mia macchina sempre carica di libri, compiti in classe, ritagli di giornale per i miei alunni, temini, riassunti... ascoltavo i dati OCSE sulla ripresa difficile del nostro paese e sulla disoccupazione giovanile. Agghiaccianti. In Germania si parla dell'otto per cento, ma qui il trentasei (36) per cento dei giovani non lavora. Cosa stiamo offrendo a questi ragazzi? Solo - ripeto - con lo spirito propositivo di tutti, con una mentalità che non penalizzi la cultura e il merito e privilegi il sapere, il saper fare e il saper essere qualcosa potrà cambiare. Simona, grazie!
In effetti tutti noi abbiamo a che fare con la scuola, come operatori o come genitori zii nonni amici…
Crescere un figlio oggi vuol dire avere a che fare con una società complessa, stratificata. Confusa.
In radio, nei miei spostamenti da una sede all’altra, nella mia macchina sempre carica di libri, compiti in classe, ritagli di giornale per i miei alunni, temini, riassunti… ascoltavo i dati OCSE sulla ripresa difficile del nostro paese e sulla disoccupazione giovanile.
Agghiaccianti.
In Germania si parla dell’otto per cento, ma qui il trentasei (36) per cento dei giovani non lavora.
Cosa stiamo offrendo a questi ragazzi?
Solo – ripeto – con lo spirito propositivo di tutti, con una mentalità che non penalizzi la cultura e il merito e privilegi il sapere, il saper fare e il saper essere qualcosa potrà cambiare.

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