Commenti a: RECENSIONI INCROCIATE n. 8: Giorgio Morale, Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-77243 Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » LETTERATITUDINE CHIAMA SCUOLA Mon, 28 Sep 2009 21:20:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-77243 [...] Ci tengo, inoltre, a segnalare la rubrica “Viva la scuola” che l’amico scrittore Giorgio Morale cura sul blog La poesia e lo spirito. Di seguito troverete alcune citazioni sulla scuola: qual è [...] [...] Ci tengo, inoltre, a segnalare la rubrica “Viva la scuola” che l’amico scrittore Giorgio Morale cura sul blog La poesia e lo spirito. Di seguito troverete alcune citazioni sulla scuola: qual è [...]

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68751 Massimo Maugeri Tue, 26 May 2009 19:09:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68751 Caro Giorgio, caro Roberto... ringrazio ancora una volta voi per la piacevolissima presenza, e tutti gli intervenuti. E ne approfitto per ricordare la rubrica di Giorgio sulla scuola: http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2009/05/25/vivalascuola-13/ Caro Giorgio, caro Roberto…
ringrazio ancora una volta voi per la piacevolissima presenza, e tutti gli intervenuti.
E ne approfitto per ricordare la rubrica di Giorgio sulla scuola:
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2009/05/25/vivalascuola-13/

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Di: Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68745 Roberto Plevano Tue, 26 May 2009 17:21:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68745 Segnalo una recensione di <i>100 miglia</i> con discussione pubblicata domenica in La poesia e lo spirito da parte di Carlo Giacchin, storico e consulente editoriale. http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2009/05/24/100-miglia-di-roberto-plevano/ Segnalo una recensione di 100 miglia con discussione pubblicata domenica in La poesia e lo spirito da parte di Carlo Giacchin, storico e consulente editoriale.
http://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2009/05/24/100-miglia-di-roberto-plevano/

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Di: Sabina Corsaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68744 Sabina Corsaro Tue, 26 May 2009 17:06:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68744 @ Simona: bellissimo, ne sono felice! Ci sentiamo presto allora. Massi, è vero se viaggi in Austria e altri paesi etc. potrei avre qualche difficoltà a contattarti col telefonino ;) Auguro un grande IN BOCCA AL LUPO a Giorgio Morale e Roberto Plevano. Ma di certo ci saranno altri contesti per piacevoli confronti e/o altri argomenti su Letteratitudine, noi tutti non ci libereremo mai dell'uomo con la camicia celeste (per fortuna) :) @ Simona: bellissimo, ne sono felice! Ci sentiamo presto allora. Massi, è vero se viaggi in Austria e altri paesi etc. potrei avre qualche difficoltà a contattarti col telefonino ;)

Auguro un grande IN BOCCA AL LUPO a Giorgio Morale e Roberto Plevano. Ma di certo ci saranno altri contesti per piacevoli confronti e/o altri argomenti su Letteratitudine, noi tutti non ci libereremo mai dell’uomo con la camicia celeste (per fortuna) :)

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68692 Giorgio Mon, 25 May 2009 20:50:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68692 E' ripreso il lavoro, in un clima che non accenna a dare sollievo, dopo un fine settimana di discussione. Tanti temi sono stati accennati e abbiamo molti spunti per pensare, per fortuna la scrittura ci dà questa possibilità. Grazie anche da parte mia a tutti gli intervenuti. Un grazie particolare e un abbraccio a Massimo che ha reso possibile questo scambio. E’ ripreso il lavoro, in un clima che non accenna a dare sollievo, dopo un fine settimana di discussione.
Tanti temi sono stati accennati e abbiamo molti spunti per pensare, per fortuna la scrittura ci dà questa possibilità. Grazie anche da parte mia a tutti gli intervenuti.
Un grazie particolare e un abbraccio a Massimo che ha reso possibile questo scambio.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68681 Massimo Maugeri Mon, 25 May 2009 19:33:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68681 Un saluto affettuoso e un ringraziamento a tutti gli altri intervenuti. Un saluto affettuoso e un ringraziamento a tutti gli altri intervenuti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68680 Massimo Maugeri Mon, 25 May 2009 19:32:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68680 @ Sabina Cara Sabi, se un giorno sarò irraggiungibile dipenderà solo dal fatto di essere "fuori campo". Nell'eventualità mandami un sms :) @ Sabina
Cara Sabi, se un giorno sarò irraggiungibile dipenderà solo dal fatto di essere “fuori campo”. Nell’eventualità mandami un sms :)

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Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68671 simona lo iacono Mon, 25 May 2009 14:09:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68671 @Sabina: non ti libererai mai di me! @Sabina: non ti libererai mai di me!

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Di: Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68670 Roberto Plevano Mon, 25 May 2009 14:05:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68670 Per carità! La letteratura è socializzazione Per carità! La letteratura è socializzazione

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Di: Sabina Corsaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68669 Sabina Corsaro Mon, 25 May 2009 13:36:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68669 Anche tu! dolcissima Simo! E' vero, organizziamo qualcosa per vederci al più presto. Ho saputo delle cose bellissime su di te e sono felice perché te lo meriti, sono convinta che tra poco tu e Massimo diverrete irraggiungibili... Spero però sempre di riuscirvi ad avere attorno :) Un grandissimo e affettuoso abbraccio P.S. Scusate per l'off topic mostruoso ma era necessario! Anche tu! dolcissima Simo! E’ vero, organizziamo qualcosa per vederci al più presto. Ho saputo delle cose bellissime su di te e sono felice perché te lo meriti, sono convinta che tra poco tu e Massimo diverrete irraggiungibili… Spero però sempre di riuscirvi ad avere attorno :)

Un grandissimo e affettuoso abbraccio

P.S. Scusate per l’off topic mostruoso ma era necessario!

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Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68661 simona lo iacono Mon, 25 May 2009 09:57:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68661 @Sabinaaaaaaaaaa: un bacio! Quando ci vediamo? Mi manchi! @Sabinaaaaaaaaaa: un bacio! Quando ci vediamo? Mi manchi!

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Di: Sabina Corsaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68650 Sabina Corsaro Mon, 25 May 2009 07:04:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68650 @ Roberto: è vero, sul discorso dell'editoria si dovrebbe aprire una parentesi infinita poiché e l'esempio assoluto della schematizzazione necessaria finalizzata ai meccanismi di business e tutto ciò che vi è legato. Quando hai intenzione di scrivere qualcosa sul nazismo ti senti rispondere: "A chi vuoi che interessi una cosa del genere, ormai è superato", come se la storia, con le sue ferite non fosse memoria viva e fervida in tutti noi... Ma chiudiamo qui il caso dell'editoria (tra l'altro affrontato anche qui su Letteratitudine in modo animato). Forse però ci si può proteggere ancora grazie alla critica autentica, quella che è di larghe vedute e che può ancora 'salvare' i libri dalle mere convenzioni. Un carissimo saluto a Maria Lucia (a quando il nostro prossimo incontro 'casaule'? Ci vediamo sempre nelle varie presentazioni :D ), così come a Roberta e a Rossella, della quale i mi piacerebbe vedere (quando il mio tempo tiranno me lo permetterà) i suoi lavori. @ Giorgio: ti invio una mail per il discorso de Lo Schiaffo. @ Roberto:
è vero, sul discorso dell’editoria si dovrebbe aprire una parentesi infinita poiché e l’esempio assoluto della schematizzazione necessaria finalizzata ai meccanismi di business e tutto ciò che vi è legato. Quando hai intenzione di scrivere qualcosa sul nazismo ti senti rispondere:
“A chi vuoi che interessi una cosa del genere, ormai è superato”, come se la storia, con le sue ferite non fosse memoria viva e fervida in tutti noi… Ma chiudiamo qui il caso dell’editoria (tra l’altro affrontato anche qui su Letteratitudine in modo animato).
Forse però ci si può proteggere ancora grazie alla critica autentica, quella che è di larghe vedute e che può ancora ’salvare’ i libri dalle mere convenzioni.

Un carissimo saluto a Maria Lucia (a quando il nostro prossimo incontro ‘casaule’? Ci vediamo sempre nelle varie presentazioni :D ), così come a Roberta e a Rossella, della quale i mi piacerebbe vedere (quando il mio tempo tiranno me lo permetterà) i suoi lavori.

@ Giorgio: ti invio una mail per il discorso de Lo Schiaffo.

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Di: zauberei http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68648 zauberei Mon, 25 May 2009 06:57:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68648 Roberta hai ragionissima! Sono superd'accordo sulla motivazione egoistica dell'agire umano sempre. Però se in tutti i contesti operativi - siano essi volontari, siano essi società onlus cioè quasi volontari, siano essi professionisti pagati con salario regolare, si lavorasse un po' di più sulle motivazioni, si facesse un sano training individuale, non ci crederai quanti altruisti uscirebbero fuori. Altruisti moderati - altruisti con i piedi per terra, ma almeno che non sparano cazzate a manetta. Scusate l'ot. Roberta hai ragionissima! Sono superd’accordo sulla motivazione egoistica dell’agire umano sempre.
Però se in tutti i contesti operativi – siano essi volontari, siano essi società onlus cioè quasi volontari, siano essi professionisti pagati con salario regolare, si lavorasse un po’ di più sulle motivazioni, si facesse un sano training individuale, non ci crederai quanti altruisti uscirebbero fuori. Altruisti moderati – altruisti con i piedi per terra, ma almeno che non sparano cazzate a manetta.
Scusate l’ot.

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Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68646 simona lo iacono Mon, 25 May 2009 06:53:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68646 @ Massi ( e per rispondere alla tua domanda: se il dovere è libertà): Libertà e dovere sono complementari, alterni interni, vivono in simbiosi e la crescita felice dell'una è la garanzia di sviluppo positivo dell'altro. Non c'è vera libertà senza autentico senso del dovere. Il dovere infatti è una conquista. È il valore aggiunto che ci fa percepire chi noi realmente siamo. E' il riconoscimento di noi stessi per naturale acquisizione. Ma per arrivare a sentirlo nostro, a viverlo come scelta ( e quindi come identità) deve essere lo sbocco della strada della libertà. Solo percorrendo un sentiero di crescita profondamente libero (dove libertà sta non per mancanza del limite ma per vita in pienezza) si approda a un dovere sentito, partecipato, intenso. @ Massi ( e per rispondere alla tua domanda: se il dovere è libertà):

Libertà e dovere sono complementari, alterni interni, vivono in simbiosi e la crescita felice dell’una è la garanzia di sviluppo positivo dell’altro.
Non c’è vera libertà senza autentico senso del dovere.
Il dovere infatti è una conquista. È il valore aggiunto che ci fa percepire chi noi realmente siamo. E’ il riconoscimento di noi stessi per naturale acquisizione.
Ma per arrivare a sentirlo nostro, a viverlo come scelta ( e quindi come identità) deve essere lo sbocco della strada della libertà.
Solo percorrendo un sentiero di crescita profondamente libero (dove libertà sta non per mancanza del limite ma per vita in pienezza) si approda a un dovere sentito, partecipato, intenso.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68630 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 22:04:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68630 Auguro a tutti una serena notte... Auguro a tutti una serena notte…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68628 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 21:59:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68628 @ Giorgio Inmerito alla domanda: <em>L’oscurità (rappresentata dalle angustie dell’ufficio) è solo smarrimento, dovere? O anche il dovere è libertà?</em> --- Ti dico questo: Io ho sempre visto l' "ufficio" in un ottica kafka-fantozziana. Io stesso ci passo molte ore della mia vita, "in ufficio". E a volte questa realtà (kafka-fantozziana, appunto) che percepisco, mi pesa. Il peso, ovviamente, deriva dalla mia personalissima (e forse ingiustificata) percezione. Eppure so che i compiti svolti dagli "uffici" - pur angusti, oscuri - sono spesso essenziali. Da qui le domande (che ho rivolto, in primis, a me stesso). @ Giorgio
Inmerito alla domanda: L’oscurità (rappresentata dalle angustie dell’ufficio) è solo smarrimento, dovere? O anche il dovere è libertà?

Ti dico questo:
Io ho sempre visto l’ “ufficio” in un ottica kafka-fantozziana. Io stesso ci passo molte ore della mia vita, “in ufficio”. E a volte questa realtà (kafka-fantozziana, appunto) che percepisco, mi pesa.
Il peso, ovviamente, deriva dalla mia personalissima (e forse ingiustificata) percezione. Eppure so che i compiti svolti dagli “uffici” – pur angusti, oscuri – sono spesso essenziali.
Da qui le domande (che ho rivolto, in primis, a me stesso).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68627 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 21:55:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68627 Adesso rimetterò in primo piano il gioco "Letteratitudine Book Award" (partecipate tutti, dài... è solo un modo per "stare insieme" divertendoci... e prendendo un po' in giro i premi letterari), ma auspico che qui la discussione continui. Adesso rimetterò in primo piano il gioco “Letteratitudine Book Award” (partecipate tutti, dài… è solo un modo per “stare insieme” divertendoci… e prendendo un po’ in giro i premi letterari), ma auspico che qui la discussione continui.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68626 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 21:53:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68626 Ringrazio tutti per i nuovi commenti. Il dibattito si è sviluppato in maniera interessante. Ringrazio tutti per i nuovi commenti.
Il dibattito si è sviluppato in maniera interessante.

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Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68619 simona lo iacono Sun, 24 May 2009 21:24:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68619 Caro Giorgio, infatti no...il mobbing lascia fuori tutte quelle ipotesi, sia pur velate e incisive, di ostruzionismo e latente ricatto. La giurisprudenza che ho citato, infatti, specifica che perchè vi sia mobbing il dolo deve essere specifico, ossia volto ad uno scopo determinato (l'esclusione o l'isolamento) e la condotta reiterata. Restano fuori moltissime e invisibili tipologie di atteggiamenti che - pur non traducendosi in mobbing - alimentano mancanza di speranza e disistima, carenza di condivisione e solitudine. Questo è il campo di non dominio della norma. Ma...come dico sempre, tutto quello che resta fuori dal processo può raccoglierlo il romanzo.... Bravissimo, un abbraccio. Caro Giorgio,
infatti no…il mobbing lascia fuori tutte quelle ipotesi, sia pur velate e incisive, di ostruzionismo e latente ricatto.
La giurisprudenza che ho citato, infatti, specifica che perchè vi sia mobbing il dolo deve essere specifico, ossia volto ad uno scopo determinato (l’esclusione o l’isolamento) e la condotta reiterata.

Restano fuori moltissime e invisibili tipologie di atteggiamenti che – pur non traducendosi in mobbing – alimentano mancanza di speranza e disistima, carenza di condivisione e solitudine.
Questo è il campo di non dominio della norma.
 Ma…come dico sempre, tutto quello che resta fuori dal processo può raccoglierlo il romanzo….
Bravissimo, un abbraccio.

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Di: Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68618 Roberto Plevano Sun, 24 May 2009 20:58:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68618 @ Sabina Quando dici "E’ sempre convenzionale l’attribuire un libro ad un genere piuttosto che ad un altro" dici una gran verità. Ne discenderebbe che scrittori e lettori avvertiti dovrebbero giocarci, coi generi, un po' come farebbe una autore disincantato come Eco. Poi mandi un manoscritto alla casa editrice, e te vedi se loro non partono dallo schemino dei generi! Non voglio far partire un altro filone di discussione, ma sai quante volte ho letto "non se ne vedono possibili esiti commerciali"? @ Maria Lucia Sono solo parzialmente d'accordo con te. Concepire l'arte come superamento dei limiti rimanda a un sottofondo romantico, al sublime, al giovane Nietzsche. In piena onestà, non saprei dire se ci siano limiti che possano, o valga la pena, di superare. Scrivere, leggere buone storie, può servire a validare un'esperienza trascorsa, può fornire una struttura esemplare su cui "essemplare" un'idea di sé, del mondo. L'uomo è un animale mimetico. @ Giorgio Sono dell'idea che chiunque percepisca uno stipendio, un salario, è strutturalmente ricattabile. Oggi certi meccanismi sono solo più esplicitati, ma non esiste proprio che nella fondamentale dis-simmetria delle condizioni tra datore di lavoro e prestatore d'opera la tutela della dignità, della integrità del lavoratore si possa spingere a cose come il salario come "variabile indipendente" ecc. Oggi il lavoro non è un diritto (non lo è mai stato, in realtà). In Italia le cose sono esacerbate dal conflitto più duro, quello tra il vecchio e il nuovo: il vecchio ha divorato il nuovo, e tenta di formare le generazioni future secondo le immagini, l'ideologia, che i cummenda cresciuti negli anni '50 e '60 hanno assorbito: consumismo, idiozia e disponibilità sessuale. C'è la crisi? Non ci sono i soldi? Non importa, comportatevi <b>come se</b> li aveste. Allora bisogna bonificare e appiattire la scuola, e ogni occasione formativa di pensiero critico. Questo è quello che è successo dagli anni '80. L'Italia è sempre un paese interessante. Sembra di assistere alle prove generali di qualcosa che si programma su scala più larga. @ Sabina
Quando dici “E’ sempre convenzionale l’attribuire un libro ad un genere piuttosto che ad un altro” dici una gran verità. Ne discenderebbe che scrittori e lettori avvertiti dovrebbero giocarci, coi generi, un po’ come farebbe una autore disincantato come Eco. Poi mandi un manoscritto alla casa editrice, e te vedi se loro non partono dallo schemino dei generi! Non voglio far partire un altro filone di discussione, ma sai quante volte ho letto “non se ne vedono possibili esiti commerciali”?

@ Maria Lucia
Sono solo parzialmente d’accordo con te. Concepire l’arte come superamento dei limiti rimanda a un sottofondo romantico, al sublime, al giovane Nietzsche. In piena onestà, non saprei dire se ci siano limiti che possano, o valga la pena, di superare. Scrivere, leggere buone storie, può servire a validare un’esperienza trascorsa, può fornire una struttura esemplare su cui “essemplare” un’idea di sé, del mondo. L’uomo è un animale mimetico.

@ Giorgio
Sono dell’idea che chiunque percepisca uno stipendio, un salario, è strutturalmente ricattabile. Oggi certi meccanismi sono solo più esplicitati, ma non esiste proprio che nella fondamentale dis-simmetria delle condizioni tra datore di lavoro e prestatore d’opera la tutela della dignità, della integrità del lavoratore si possa spingere a cose come il salario come “variabile indipendente” ecc.
Oggi il lavoro non è un diritto (non lo è mai stato, in realtà). In Italia le cose sono esacerbate dal conflitto più duro, quello tra il vecchio e il nuovo: il vecchio ha divorato il nuovo, e tenta di formare le generazioni future secondo le immagini, l’ideologia, che i cummenda cresciuti negli anni ‘50 e ‘60 hanno assorbito: consumismo, idiozia e disponibilità sessuale. C’è la crisi? Non ci sono i soldi? Non importa, comportatevi come se li aveste.
Allora bisogna bonificare e appiattire la scuola, e ogni occasione formativa di pensiero critico. Questo è quello che è successo dagli anni ‘80.
L’Italia è sempre un paese interessante. Sembra di assistere alle prove generali di qualcosa che si programma su scala più larga.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68614 Maria Lucia Riccioli Sun, 24 May 2009 20:20:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68614 L'albatro di Baudelaire, una delle mie poesie preferite, identifica poeta e uccello, voli della fantasia e ali di gigante che sfidano i nembi... L’albatro di Baudelaire, una delle mie poesie preferite, identifica poeta e uccello, voli della fantasia e ali di gigante che sfidano i nembi…

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68613 Maria Lucia Riccioli Sun, 24 May 2009 20:18:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68613 Purtroppo quando nella società si privilegia il furbo, il prevaricatore, quando tutto questo diventa stile di vita non solo non sanzionato ma anche spacciato come desiderabile e giusto... Purtroppo quando nella società si privilegia il furbo, il prevaricatore, quando tutto questo diventa stile di vita non solo non sanzionato ma anche spacciato come desiderabile e giusto…

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68612 Giorgio Sun, 24 May 2009 19:46:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68612 Cara Simona, ti ringrazio del tuo intervento: cogli nel segno e dai una traduzione giuridica a uno dei problemi sempre più diffusi oggi nel mondo del lavoro. Il problema purtroppo è che non tutto è traducibile nella norma e quindi sanzionabile. E che c'è una singolarità che sfugge a tante generalità. Non so se il mobbing possa comprendere tutte le forme di deterioramento di rapporti nel mondo del lavoro. A me viene in mente anche il difficile mantenimento di diritti sindacali e costituzionali... E a questo punto mi vorrei ricollegare anche all'affermazione di Roberta sull'egoismo: affermazione che si può aprire a tante altre domande e considerazioni. Infatti l'affermazione di carattere generale non chiude il problema del giudizio da dare alla nostra epoca, perché in alcune condizioni storiche egoismo e cattiveria sono riconducibili alle norme del vivere civile, in altre condizioni no. Cara Simona, ti ringrazio del tuo intervento: cogli nel segno e dai una traduzione giuridica a uno dei problemi sempre più diffusi oggi nel mondo del lavoro.
Il problema purtroppo è che non tutto è traducibile nella norma e quindi sanzionabile. E che c’è una singolarità che sfugge a tante generalità.
Non so se il mobbing possa comprendere tutte le forme di deterioramento di rapporti nel mondo del lavoro. A me viene in mente anche il difficile mantenimento di diritti sindacali e costituzionali…
E a questo punto mi vorrei ricollegare anche all’affermazione di Roberta sull’egoismo: affermazione che si può aprire a tante altre domande e considerazioni.
Infatti l’affermazione di carattere generale non chiude il problema del giudizio da dare alla nostra epoca, perché in alcune condizioni storiche egoismo e cattiveria sono riconducibili alle norme del vivere civile, in altre condizioni no.

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Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68610 simona lo iacono Sun, 24 May 2009 19:17:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68610 Caro Giorgio, scrivi: "le dinamiche di lavoro presentate in “Acasadidio” non sono dinamiche esclusive del mondo del volontariato, sono le dinamiche di qualsiasi posto di lavoro, da un ospedale, pubblico o privato che sia, a un negozio di fotocopie… Dappertutto sono sempre più evidenti la prevaricazione di alcuni e la soggezione di altri; la cultura dominante è più che mai rivolta al “particulare” e all’immediato, difeso con i denti a tutto scapito degli “altri” e dei diversi supposti concorrenti: fino ad arrivare al vero e proprio razzismo palese o strisciante"... ---- E' una fotografia assolutamente aderente alla realtà di oggi, dove l'ufficio è spesso la cornice di equilibri disarticolati, precari, macchiati da sopraffazione. Quello che comunemente si chiama "mobbing" ( e che la legge non ha ancora definito compiutamente) non è che il riflesso di forze che si scontrano e non sanno confluire, di antagonismi e crescite mancate, di corse non all'altro, ma contro l'altro, nella concezione - malata e asfittica - di lavorare in trincea con nemici da distruggere. E' - purtroppo - lo specchio di tanta parte di società. Da un punto di vista giuridico il mobbing manca ancora di una definzione legislativa. Infatti se nel campo della sociologia, psicologia e medicina del lavoro, è identificato nelle diverse pratiche di vessazione e violenza psicologica messe in atto deliberatamente e ripetutamente nel tempo dal datore di lavoro, dai superiori, dai colleghi di pari livello o dai subalterni nei confronti di un soggetto designato, al fine intenzionale di danneggiarlo, una definizione giuridica può essere ricavata dalle due pronunce di merito che hanno sanzionato espressamente il mobbing (Tribunale di Torino, 16 novembre 1999 e 30 dicembre 1999). Si legge nelle sentenze: "Spesso nelle aziende (…) il dipendente è oggetto ripetuto di soprusi da parte dei superiori e, in particolare, vengono poste in essere nei suoi confronti pratiche dirette ad isolarlo dall’ambiente di lavoro e, nei casi più gravi, ad espellerlo; pratiche il cui effetto è di intaccare gravemente l’equilibrio psichico del prestatore, menomandone la capacità lavorativa e la fiducia in se stesso e provocando catastrofe emotiva, depressione e talora persino suicidio." Caro Giorgio, scrivi:
“le dinamiche di lavoro presentate in “Acasadidio” non sono dinamiche esclusive del mondo del volontariato, sono le dinamiche di qualsiasi posto di lavoro, da un ospedale, pubblico o privato che sia, a un negozio di fotocopie…
Dappertutto sono sempre più evidenti la prevaricazione di alcuni e la soggezione di altri; la cultura dominante è più che mai rivolta al “particulare” e all’immediato, difeso con i denti a tutto scapito degli “altri” e dei diversi supposti concorrenti: fino ad arrivare al vero e proprio razzismo palese o strisciante”…
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E’ una fotografia assolutamente aderente alla realtà di oggi, dove l’ufficio è spesso la cornice di equilibri disarticolati, precari, macchiati da sopraffazione.
Quello che comunemente si chiama “mobbing” ( e che la legge non ha ancora definito compiutamente) non è che il riflesso di forze che si scontrano e non sanno confluire, di antagonismi e crescite mancate, di corse non all’altro, ma contro l’altro, nella concezione – malata e asfittica – di lavorare in trincea con nemici da distruggere.
E’ – purtroppo – lo specchio di tanta parte di società.
Da un punto di vista giuridico il mobbing manca ancora di una definzione legislativa.
Infatti se nel campo della sociologia, psicologia e medicina del lavoro, è identificato nelle diverse pratiche di vessazione e violenza psicologica messe in atto deliberatamente e ripetutamente nel tempo dal datore di lavoro, dai superiori, dai colleghi di pari livello o dai subalterni nei confronti di un soggetto designato, al fine intenzionale di danneggiarlo, una definizione giuridica può essere ricavata dalle due pronunce di merito che hanno sanzionato espressamente il mobbing (Tribunale di Torino, 16 novembre 1999 e 30 dicembre 1999). Si legge
nelle sentenze: “Spesso nelle aziende (…) il dipendente è oggetto ripetuto di soprusi da parte dei superiori e, in particolare, vengono poste in essere nei suoi confronti pratiche dirette ad isolarlo
dall’ambiente di lavoro e, nei casi più gravi, ad espellerlo; pratiche il cui effetto è di intaccare gravemente l’equilibrio psichico del prestatore, menomandone la capacità lavorativa e la fiducia in se stesso e provocando catastrofe emotiva, depressione e talora persino suicidio.”

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Di: Rossella Maria Pia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68608 Rossella Maria Pia Sun, 24 May 2009 18:19:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68608 Nei simboli pittorici gli uccelli traducono l'anima. Nei simboli pittorici gli uccelli traducono l’anima.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68607 roberta Sun, 24 May 2009 18:06:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68607 @Zauberei E' vero che certe "signore" che si aggirano per gli ospedali pensando di fare del bene fanno solo danni! Una mia zia stava morendo all'oncologico e questa qua andava ogni giorno a ricordarle che "la vita è bella", di sorridere, le spalancava le finestre e mia zia riusciva solo a dire debolmente: "vorrei star sola..". Questa qua è come se ci andasse per ricordare a se stessa che lei non era malata e la malata sì, era malata. Nessuno osava poi dirle di togliersi dai piedi, perché era una sola e non aveva molti interessi nella vita; così "torturava" mia zia. In effetti era mia zia, alla fine, che "faceva volontariato", ne convieni? Il punto è ( mi perdoni Giorgio per l'O.T.- mi rendo conto che la mia risposta a Zauberei non ha a che fare col suo romanzo) che non vogliamo mai capire che gli esseri umani sono sostanzialmente e perennemente EGOISTI, tutti, ma proprio tutti. Non è per cinismo che lo dico; è una constatazione. (Premetto che: non ho la fede. Mi si dirà che è per quello che parlo così. Rispetto chi la fede ce l'ha e crede nell'infinita bontà umana. Solo che io non ci credo). @Zauberei
E’ vero che certe “signore” che si aggirano per gli ospedali pensando di fare del bene fanno solo danni! Una mia zia stava morendo all’oncologico e questa qua andava ogni giorno a ricordarle che “la vita è bella”, di sorridere, le spalancava le finestre e mia zia riusciva solo a dire debolmente: “vorrei star sola..”. Questa qua è come se ci andasse per ricordare a se stessa che lei non era malata e la malata sì, era malata. Nessuno osava poi dirle di togliersi dai piedi, perché era una sola e non aveva molti interessi nella vita; così “torturava” mia zia. In effetti era mia zia, alla fine, che “faceva volontariato”, ne convieni?
Il punto è ( mi perdoni Giorgio per l’O.T.- mi rendo conto che la mia risposta a Zauberei non ha a che fare col suo romanzo) che non vogliamo mai capire che gli esseri umani sono sostanzialmente e perennemente EGOISTI, tutti, ma proprio tutti. Non è per cinismo che lo dico; è una constatazione. (Premetto che: non ho la fede. Mi si dirà che è per quello che parlo così. Rispetto chi la fede ce l’ha e crede nell’infinita bontà umana. Solo che io non ci credo).

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68605 Giorgio Sun, 24 May 2009 17:58:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68605 "Si anela al vuoto – chissà quando, chissà dove". In questa situazione, allora, sì, si anela al vuoto - o al volo... E l'arte può essere, ancora, uno spazio di libertà. “Si anela al vuoto – chissà quando, chissà dove”.
In questa situazione, allora, sì, si anela al vuoto – o al volo…
E l’arte può essere, ancora, uno spazio di libertà.

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68603 Giorgio Sun, 24 May 2009 17:54:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68603 Ringrazio gli intervenuti, le testimonianze personali e le riflessioni contribuiscono ad articolare il quadro. Torno però a dire che il problema riguarda più in generale il mondo del lavoro e la società italiana nel suo insieme. Le dinamiche di lavoro presentate in "Acasadidio" non sono dinamiche esclusive del mondo del volontariato, sono le dinamiche di qualsiasi posto di lavoro, da un ospedale, pubblico o privato che sia, a un negozio di fotocopie... Dappertutto sono sempre più evidenti la prevaricazione di alcuni e la soggezione di altri; la cultura dominante è più che mai rivolta al "particulare" e all'immediato, difeso con i denti a tutto scapito degli "altri" e dei diversi supposti concorrenti: fino ad arrivare al vero e proprio razzismo palese o strisciante. Ringrazio gli intervenuti, le testimonianze personali e le riflessioni contribuiscono ad articolare il quadro.
Torno però a dire che il problema riguarda più in generale il mondo del lavoro e la società italiana nel suo insieme.
Le dinamiche di lavoro presentate in “Acasadidio” non sono dinamiche esclusive del mondo del volontariato, sono le dinamiche di qualsiasi posto di lavoro, da un ospedale, pubblico o privato che sia, a un negozio di fotocopie…
Dappertutto sono sempre più evidenti la prevaricazione di alcuni e la soggezione di altri; la cultura dominante è più che mai rivolta al “particulare” e all’immediato, difeso con i denti a tutto scapito degli “altri” e dei diversi supposti concorrenti: fino ad arrivare al vero e proprio razzismo palese o strisciante.

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Di: zauberei http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68598 zauberei Sun, 24 May 2009 17:23:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68598 Il volontariato. Rapporto ambivalente. Secondo me è sempre bello quello fatto da persone che in virtù di una esperienza personale la rendono creativa e la fanno germogliare nell'aiuto all'altro. Per esempio gli ex tossicodipendenti sono bravissimi nelle comunità di recupero. O anche il post di sopra, di Felice Muolo che dopo aver adottato una bambina indiana ora aiuta con la moglie le coppie in cerca di adozione. E' bello. E ha qualcosa di puro e onesto e utile. Ma ci sono altre forme, forme a cui ho indugiato anche io, per cui te fai il volontario per dinamiche tue personali, in contesti non seri e non controllati, vai in cerca di santità e non ti accorgi di essere il diavolo. Parli di cose che non sai, spari cazzate a non finire, alle volte ferisci in maniera indecente. Certe signore che girano negli ospedali - sarebbe da legarle. "Oh com'è brutto che lei abbia questa malattia così giovane! Una mia amica ha perso la figlia così..." Pensate come sarà stata contenta quella malata di cancro sul letto di ospedale, a sentire questo benintenzionato pensierino. E' che in Italia troppe cose sono sulle spalle del volontariato, alcune magari fatte anche molto bene, altre ai limiuti del delirio. Dice bene Giorgio, è un lucro ingiusto, che fa danno alle persone che ne usufruiscono e a quelle che lo esercitano Il volontariato. Rapporto ambivalente. Secondo me è sempre bello quello fatto da persone che in virtù di una esperienza personale la rendono creativa e la fanno germogliare nell’aiuto all’altro. Per esempio gli ex tossicodipendenti sono bravissimi nelle comunità di recupero. O anche il post di sopra, di Felice Muolo che dopo aver adottato una bambina indiana ora aiuta con la moglie le coppie in cerca di adozione. E’ bello.
E ha qualcosa di puro e onesto e utile. Ma ci sono altre forme, forme a cui ho indugiato anche io, per cui te fai il volontario per dinamiche tue personali, in contesti non seri e non controllati, vai in cerca di santità e non ti accorgi di essere il diavolo. Parli di cose che non sai, spari cazzate a non finire, alle volte ferisci in maniera indecente. Certe signore che girano negli ospedali – sarebbe da legarle. “Oh com’è brutto che lei abbia questa malattia così giovane! Una mia amica ha perso la figlia così…” Pensate come sarà stata contenta quella malata di cancro sul letto di ospedale, a sentire questo benintenzionato pensierino.
E’ che in Italia troppe cose sono sulle spalle del volontariato, alcune magari fatte anche molto bene, altre ai limiuti del delirio. Dice bene Giorgio, è un lucro ingiusto, che fa danno alle persone che ne usufruiscono e a quelle che lo esercitano

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68595 Maria Lucia Riccioli Sun, 24 May 2009 17:07:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68595 Un caro saluto a tutti, specie a Tessy e Sabina... Un caro saluto a tutti, specie a Tessy e Sabina…

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68593 Maria Lucia Riccioli Sun, 24 May 2009 16:54:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68593 Il volontariato. C'è del bello e del buono e del marcio e del malato, in questo mondo come in tutti quelli abitati dagli umani... Madre Teresa di Calcutta invitava a scoprire le Calcutte che ci sono nella nostra città, perfino nella nostra casa, tutte le povertà materiali, spirituali, le solitudini, le ferite, le mancanze. Invitava a sorridere. Credo che sapesse volare, quella piccola grande donna. Grazie a Lorenza per quello che ci ha narrato. Il suo è stato un atto di coraggio e consapevolezza. Il volontariato. C’è del bello e del buono e del marcio e del malato, in questo mondo come in tutti quelli abitati dagli umani…
Madre Teresa di Calcutta invitava a scoprire le Calcutte che ci sono nella nostra città, perfino nella nostra casa, tutte le povertà materiali, spirituali, le solitudini, le ferite, le mancanze. Invitava a sorridere. Credo che sapesse volare, quella piccola grande donna. Grazie a Lorenza per quello che ci ha narrato. Il suo è stato un atto di coraggio e consapevolezza.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68590 Maria Lucia Riccioli Sun, 24 May 2009 16:35:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68590 Il volo è il sogno dell'uomo da sempre, perché è il superamento dei limiti fisici, mentali, spirituali. Pensiamo a "Il gabbiano Jonathan Livingstone"... L'arte è il modo per superare e abbattere barriere, per colmare mancanze, per volare. Come l'amore. Il volo è il sogno dell’uomo da sempre, perché è il superamento dei limiti fisici, mentali, spirituali.
Pensiamo a “Il gabbiano Jonathan Livingstone”…
L’arte è il modo per superare e abbattere barriere, per colmare mancanze, per volare. Come l’amore.

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68579 Giorgio Sun, 24 May 2009 12:19:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68579 Mi pare che si stenti un po' a entrare nel cuore del problema, vedrò di essere più esplicito. Il problema oggi non è l'angustia del lavoro di ufficio, che comunque è oggi il lavoro prevalente. Il problema è nel mondo del lavoro tutto quanto: c'è sempre meno democrazia nel posto di lavoro e i lavoratori sono sempre più ricattati e con meno capacità di far valere i propri diritti. E questo è il risultato di uno sviluppo della società italiana che dà il massimo della copertura a meccanismi che vengono a costituire un intreccio strettissimo tra poteri politici, poteri economici e settori della pubblica amministrazione, uniti a difesa di interessi privati più che pubblici. Il tutto condito con un'etica che permette di delinquere e prostituirsi alla luce del sole. Mi pare che si stenti un po’ a entrare nel cuore del problema, vedrò di essere più esplicito.
Il problema oggi non è l’angustia del lavoro di ufficio, che comunque è oggi il lavoro prevalente.
Il problema è nel mondo del lavoro tutto quanto: c’è sempre meno democrazia nel posto di lavoro e i lavoratori sono sempre più ricattati e con meno capacità di far valere i propri diritti.
E questo è il risultato di uno sviluppo della società italiana che dà il massimo della copertura a meccanismi che vengono a costituire un intreccio strettissimo tra poteri politici, poteri economici e settori della pubblica amministrazione, uniti a difesa di interessi privati più che pubblici.
Il tutto condito con un’etica che permette di delinquere e prostituirsi alla luce del sole.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68577 roberta Sun, 24 May 2009 11:45:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68577 @Massimo L'"oscurità e le angustie dell'ufficio" schiacciano la libera manifestazione dell'essere umano. Il lavoro nell'ufficio credo contenga una certa dose di "alienazione" ( in senso buono, perché anche lì credo che esistano molte persone che lo svolgono seriamente e che lo amino). Mi viene in mente il racconto di Hermann Melville: "Bartleby lo scrivano", un racconto "nichilista", visto che poi lo scrivano, appunto, alla fine riesce a dire solamente: "Preferisco di no" che è il massimo dell'alienazione. Sul "Cantico di San Francesco": su di me fa molta presa, mi emoziona sempre moltissimo. Sui generi letterari: sì, è vero che è "convenzionale" attribuire un libro a un genere piuttosto che a un altro, ma la struttura e lo stile di per sé ne identificano in qualche modo anche il contenuto ( nel senso che la sostanza e la forma sono la stessa cosa nell'arte, credo). Una poesia o un'opera teatrale sono sostanzialmente e formalmente diversi da un romanzo o un racconto. Poi, certo, ogni lettore si avvicina al testo a seconda dei suoi gusti. @Massimo
L’”oscurità e le angustie dell’ufficio” schiacciano la libera manifestazione dell’essere umano. Il lavoro nell’ufficio credo contenga una certa dose di “alienazione” ( in senso buono, perché anche lì credo che esistano molte persone che lo svolgono seriamente e che lo amino). Mi viene in mente il racconto di Hermann Melville: “Bartleby lo scrivano”, un racconto “nichilista”, visto che poi lo scrivano, appunto, alla fine riesce a dire solamente: “Preferisco di no” che è il massimo dell’alienazione.
Sul “Cantico di San Francesco”: su di me fa molta presa, mi emoziona sempre moltissimo.
Sui generi letterari: sì, è vero che è “convenzionale” attribuire un libro a un genere piuttosto che a un altro, ma la struttura e lo stile di per sé ne identificano in qualche modo anche il contenuto ( nel senso che la sostanza e la forma sono la stessa cosa nell’arte, credo). Una poesia o un’opera teatrale sono sostanzialmente e formalmente diversi da un romanzo o un racconto. Poi, certo, ogni lettore si avvicina al testo a seconda dei suoi gusti.

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68573 Giorgio Sun, 24 May 2009 09:26:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68573 Buona domenica a tutti anche da parte mia. Sabina, le mie considerazioni sui generi erano solo precisazioni, ma concordo che la distinzione per generi ha avuto un peso in altre epoche, oggi non mi sembra determinante. A proposito della poesia religiosa, ti consiglio, se non lo hai già letto, Rumi, ti appariranno tanti livelli di lettura, e tra questi ce ne sarà uno che sicuramente farà presa su di te. Massimo, per interagire più precisamente, volevo chiederti cosa intendi con "L’oscurità (rappresentata dalle angustie dell’ufficio) è solo smarrimento, dovere?" Buona domenica a tutti anche da parte mia.

Sabina, le mie considerazioni sui generi erano solo precisazioni, ma concordo che la distinzione per generi ha avuto un peso in altre epoche, oggi non mi sembra determinante.
A proposito della poesia religiosa, ti consiglio, se non lo hai già letto, Rumi, ti appariranno tanti livelli di lettura, e tra questi ce ne sarà uno che sicuramente farà presa su di te.

Massimo, per interagire più precisamente, volevo chiederti cosa intendi con “L’oscurità (rappresentata dalle angustie dell’ufficio) è solo smarrimento, dovere?”

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Di: Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68572 Roberto Plevano Sun, 24 May 2009 09:18:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68572 Massimo, potrò intervenire da stasera, più o meno. Ciao, buona domenica. Massimo, potrò intervenire da stasera, più o meno.
Ciao, buona domenica.

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Di: Sabina Corsaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68571 Sabina Corsaro Sun, 24 May 2009 09:09:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68571 @ Massimo: WOW!! Sono molto contenta, sono certa che si amplierà tutto sempre più. Tornando agli stili e ai generi: n realtà, pur riconoscendone l'esistenza, non credo molto alla distinzione rigida dei generi: Todorov parlava ad esempio di 'modi letterari', più flessibili e meno chiusi. E' sempre convenzionale l'attribuire un libro ad un genere piuttosto che ad un altro. Il testo può stupirmi per il linguaggio prima ancora che per la tematica, questo per me è la condizione assoluta affinché un libro mi piaccia. Il testo 'religioso' (poniamo il Cantico di San Francesco, ad esempio), non fa molta presa su di me, ne posso riconoscere il valore letterario in relazione al periodo a cui appartiene (specie se devo insegnarlo in una classe); della Divina Commedia riconosco la grandezza di tutta l'opera (pur prediligendo l'Inferno al Purgatorio e al Paradiso, che trovo meno fluidi e più artificiosi). Non so se ciò dipenda dai testi religiosi, I promessi sposi hanno una loro religiosità, persino Il Rosso e il Nero la contiene, magari allo scopo di evidenziare le degenerazioni della religione nel suo aspetto pragmatico. E' senza dubbio, com'è stato detto, una questione di prospettive ma credo che il problema principale sia la distinzione anche tra 'gusto' e critica. Buona domenica a tutti. @ Massimo:

WOW!! Sono molto contenta, sono certa che si amplierà tutto sempre più.

Tornando agli stili e ai generi:

n realtà, pur riconoscendone l’esistenza, non credo molto alla distinzione rigida dei generi:

Todorov parlava ad esempio di ‘modi letterari’, più flessibili e meno chiusi. E’ sempre convenzionale l’attribuire un libro ad un genere piuttosto che ad un altro.

Il testo può stupirmi per il linguaggio prima ancora che per la tematica, questo per me è la condizione assoluta affinché un libro mi piaccia.
Il testo ‘religioso’ (poniamo il Cantico di San Francesco, ad esempio), non fa molta presa su di me, ne posso riconoscere il valore letterario in relazione al periodo a cui appartiene (specie se devo insegnarlo in una classe); della Divina Commedia riconosco la grandezza di tutta l’opera (pur prediligendo l’Inferno al Purgatorio e al Paradiso, che trovo meno fluidi e più artificiosi).

Non so se ciò dipenda dai testi religiosi, I promessi sposi hanno una loro religiosità, persino Il Rosso e il Nero la contiene, magari allo scopo di evidenziare le degenerazioni della religione nel suo aspetto pragmatico. E’ senza dubbio, com’è stato detto, una questione di prospettive ma credo che il problema principale sia la distinzione anche tra ‘gusto’ e critica.

Buona domenica a tutti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68570 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 08:50:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68570 Buona domenica a tutti! Buona domenica a tutti!

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68569 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 08:50:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68569 <strong>L’oscurità (rappresentata dalle angustie dell’ufficio) è solo smarrimento, dovere? O anche il dovere è libertà? Che rapporti avete con il mondo del volontariato? Cosa ne pensate?</strong> L’oscurità (rappresentata dalle angustie dell’ufficio) è solo smarrimento, dovere?
O anche il dovere è libertà?
Che rapporti avete con il mondo del volontariato?
Cosa ne pensate?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68568 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 08:49:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68568 <b>Che rapporti avete con il “volo”? Avete mai sognato di volare? Cosa vuol dire sognare di volare: libertà o desideri inappagati? Cosa fu per Icaro? E la scrittura - come il volo - è libertà o desiderio inappagato? Pienezza o mancanza?</b> Che rapporti avete con il “volo”?
Avete mai sognato di volare?
Cosa vuol dire sognare di volare: libertà o desideri inappagati?
Cosa fu per Icaro?
E la scrittura – come il volo – è libertà o desiderio inappagato? Pienezza o mancanza?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68567 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 08:48:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68567 @ gruppoa.org Grazie per averci segnalato il tuo ultimo post. Ma perché non ci dici qualcosa su questo pubblicato qui? Ripropongo per te e per tutti le domandine scritte sopra:-) gruppoa.org
Grazie per averci segnalato il tuo ultimo post. Ma perché non ci dici qualcosa su questo pubblicato qui?
Ripropongo per te e per tutti le domandine scritte sopra:-)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68566 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 08:46:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68566 @ Roberto Sono sotto contratto con un'agenzia letteraria tedesca. Di Monaco, per la precisione. Ma limitatamente alle pubblicazioni in Germania, Austria e Svizzera. @ Roberto
Sono sotto contratto con un’agenzia letteraria tedesca. Di Monaco, per la precisione. Ma limitatamente alle pubblicazioni in Germania, Austria e Svizzera.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68565 Massimo Maugeri Sun, 24 May 2009 08:44:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68565 Grazie ancora per i vostri commenti. Grazie ancora per i vostri commenti.

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Di: gruppoa.org http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68563 gruppoa.org Sun, 24 May 2009 08:43:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68563 Sembra sempre una questione di "prospettiva"... Lo spiega bene Michael Jacob nel nostro ultimo post. Sembra sempre una questione di “prospettiva”…
Lo spiega bene Michael Jacob nel nostro ultimo post.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68545 roberta Sat, 23 May 2009 22:20:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68545 Correggo: in cosa consiste... Correggo: in cosa consiste…

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68544 roberta Sat, 23 May 2009 22:19:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68544 @Giorgio Già: lo stupore anche nell'individuare nella natura in cosa il "lavoro" degli scrittori.. " non diceva Saba che lui faceva poesie come la gallina faceva l’uovo, perché era nella sua natura? E non diceva lo stesso Marx che Milton scrisse il “Paradiso perduto” come il baco da seta produce seta?". Però mi sembra "involontario", non "volontario"; per questo non lo associo a una "liberazione". Ma non sono una scrittrice, quindi: Qu'en sais-je? @Roberto se i piani che nella mia testa sono distinti, nel Suo romanzo sono intrecciati, è un motivo per me di leggere il Suo libro, per capirne "l'intreccio". Buonanotte a voi. Grazie per le risposte. @Giorgio
Già: lo stupore anche nell’individuare nella natura in cosa il “lavoro” degli scrittori..
” non diceva Saba che lui faceva poesie come la gallina faceva l’uovo, perché era nella sua natura? E non diceva lo stesso Marx che Milton scrisse il “Paradiso perduto” come il baco da seta produce seta?”.
Però mi sembra “involontario”, non “volontario”; per questo non lo associo a una “liberazione”. Ma non sono una scrittrice, quindi: Qu’en sais-je?
@Roberto
se i piani che nella mia testa sono distinti, nel Suo romanzo sono intrecciati, è un motivo per me di leggere il Suo libro, per capirne “l’intreccio”.
Buonanotte a voi. Grazie per le risposte.

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-3/#comment-68543 Giorgio Sat, 23 May 2009 22:11:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68543 Un caro saluto anche da parte mia, Roberto, sono appena rientrato e non potevo mancare il saluto della buona notte. E ancora grazie a Massimo, da una Milano sempre più arroventata. Un caro saluto anche da parte mia, Roberto, sono appena rientrato e non potevo mancare il saluto della buona notte.
E ancora grazie a Massimo, da una Milano sempre più arroventata.

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Di: Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-2/#comment-68542 Roberto Plevano Sat, 23 May 2009 22:03:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68542 E un caro saluto a GIorgio, che come me è ancora chino a scrivere. E un caro saluto a GIorgio, che come me è ancora chino a scrivere.

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Di: Roberto Plevano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-2/#comment-68541 Roberto Plevano Sat, 23 May 2009 22:03:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68541 Ovviamente ringrazio Massimo per l'ospitalità, Roberta per il suo contributo, e auguro a tutti buone nanne. Ci si può risentire (?) domani. Massimo, non sapevo che tu avessi una agente tedesca. Sta in Germania? Ovviamente ringrazio Massimo per l’ospitalità, Roberta per il suo contributo, e auguro a tutti buone nanne. Ci si può risentire (?) domani.
Massimo, non sapevo che tu avessi una agente tedesca. Sta in Germania?

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/comment-page-2/#comment-68540 Giorgio Sat, 23 May 2009 22:00:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/05/21/recensioni-incrociate-n-8-giorgio-morale-roberto-plevano/#comment-68540 Quando Roberta dice che "anche se non si condivide la concezione religiosa di San Francesco, lo stupore può comunque esserci", dice una cosa vicina a quello che volevo dire io. Parlando di generi ha ragione Sabina, possiamo distinguere una "poesia religiosa" per certe caratteristiche, ma mi pare che quello che Terenzio diceva dell'essere umano, che nulla di umano gli era estraneo, valga anche per i poeti. Infatti Rumi e Kebir mi commuovono, anche se non sono della loro religione. Quando Roberta dice che “anche se non si condivide la concezione religiosa di San Francesco, lo stupore può comunque esserci”, dice una cosa vicina a quello che volevo dire io.
Parlando di generi ha ragione Sabina, possiamo distinguere una “poesia religiosa” per certe caratteristiche, ma mi pare che quello che Terenzio diceva dell’essere umano, che nulla di umano gli era estraneo, valga anche per i poeti. Infatti Rumi e Kebir mi commuovono, anche se non sono della loro religione.

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