Commenti a: RECENSIONI INCROCIATE n. 7: Marino Magliani, Stefania Nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » LETTERATURA DI MADRI E FIGLIE: Sandra Petrignani, Dora Albanese http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-84073 Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » LETTERATURA DI MADRI E FIGLIE: Sandra Petrignani, Dora Albanese Mon, 14 Dec 2009 22:55:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-84073 [...] due recensioni: la prima, firmata da Stefania Nardini, riguarda il romanzo di Sandra Petrignani; la seconda, di Gianfranco Franchi, è relativa alla [...] [...] due recensioni: la prima, firmata da Stefania Nardini, riguarda il romanzo di Sandra Petrignani; la seconda, di Gianfranco Franchi, è relativa alla [...]

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Di: Marino Magliani. Un capitano di mare alla Cueva (di Alberto Pezzini) http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-67699 Marino Magliani. Un capitano di mare alla Cueva (di Alberto Pezzini) Tue, 12 May 2009 21:16:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-67699 Pranzare con Marino Magliani vuole dire parlare di tutto. Di libri, del sole che sale su dal mare, di noi in generale. Pensate che lui, d’inverno, conduce una vita appartata. Sta in casa tutto il giorno, perduto tra i libri che legge e quelli da scrivere. L’unico contatto sociale è la palestra dove va almeno una volta al giorno per tenere la linea. In effetti è bello tondo anche perché non disdegna mai il cibo. Mangiamo da Andrea, alla Cuvea, un ristorante semplice dove puoi incontrare il mondo. A me piace perché ci vanno i ricchi ed i poveri, gli illetterati e quelli sempre pronti a tirarsela, nonché i tiracoglioni come me. - Cosa fa Marino Magliani in questo periodo ? - Vivo. - Ehh ? - Devi sapere che in Olanda sto chiuso in casa. Vado a passeggiare sulla spiaggia dove il mare è brusco, gonfio. Ma quando scendo in Liguria ( sta a Prelà NdR), ho bisogno di vivere. Mentre lo dice mima perfino la mossa e sembra che debba inghiottire dell’aria. Anzi fa la mossa di mangiarla. Quest’uomo, ormai nordico per elezione, ha bisogno di mangiare del salino nostrano. E’ rimasto un ligure nelle midolla. - Stai scrivendo ? In quel momento esce dalla porta Marco Andracco con signora. Da quando si è ritirato dalla politica è diventato più disteso, e sua moglie ancora più luminosa. - Sto scrivendo delle traduzioni. Uno spagnolo simile al nostro Campana. Morto in manicomio nel 1937. Un libro di racconti per Transeuropa con Vincenzo Pardini. Mi guarda mangiare con gusto una mousse alla fragola. Si era schermito un poco davanti alla porzione di strudel fatto in casa. Poi si mangia anche una mousse pure lui. C’è anche – uscirà per il Salone del Libro di Torino – la pubblicazione di una graphic novel tratta da Quattro giorni per non morire dove la sceneggiatura è di Andrea Nardi. I disegni sono belli, mi dice, ma la copertina non gli piace. Il bello di Marino è che nei suoi occhi azzurri vedi scorrere un sacco di vite. Quella dell’uomo che è stato prima, a spasso tra Spagna ed Olanda, e quella dello scrittore di oggi. Tenete presente che non sembra uno scrittore. E’ rimasto un ligure antico. Gira in corriera e motorino che lascia alla stazione per poi andare a Prelà. Quindi si porta appresso, ciondolante, il casco ed uno zaino dove tiene la giacca a vento. - Non pensi che ci siano troppi libri in giro ? - E certo. Come si fa a leggere tanti libri. E quanti passano inosservati, sotto silenzio. L’ultima volta che gli ho tirato in ballo Biamonti l’ho visto in imbarazzo. Mi ha confessato che questa parentela sempre citata lo mette in difficoltà. Però più invecchia, più trovo che gli assomigli, a Francesco. Con gli stessi occhi di mare e perduti in un mare al quale non vogliono rinunciare. Questo non l’ho detto oggi, a lui. Ma se lo può leggere qui. Marino Magliani sarà al Salone del Libro a presentare il suo ultimo libro, La tana degli alberibelli edito per Longanesi. - Marino, perché aiuti sempre gli altri, gli scrittori in erba ? - Perché la solidarietà è l’anima di una vita. Se posso chiedere dei denari per i miei libri, e le mie opere lo faccio, naturalmente. Ma mai agli amici. E con questo, con il suo cappello da uomo di fatica, mi abbraccia forte e se ne va. Come se partisse per il mare. O per la campagna. Felice. Pranzare con Marino Magliani vuole dire parlare di tutto. Di libri, del sole che sale su dal mare, di noi in generale. Pensate che lui, d’inverno, conduce una vita appartata. Sta in casa tutto il giorno, perduto tra i libri che legge e quelli da scrivere. L’unico contatto sociale è la palestra dove va almeno una volta al giorno per tenere la linea. In effetti è bello tondo anche perché non disdegna mai il cibo. Mangiamo da Andrea, alla Cuvea, un ristorante semplice dove puoi incontrare il mondo. A me piace perché ci vanno i ricchi ed i poveri, gli illetterati e quelli sempre pronti a tirarsela, nonché i tiracoglioni come me.
- Cosa fa Marino Magliani in questo periodo ?
- Vivo.
- Ehh ?
- Devi sapere che in Olanda sto chiuso in casa. Vado a passeggiare sulla spiaggia dove il mare è brusco, gonfio. Ma quando scendo in Liguria ( sta a Prelà NdR), ho bisogno di vivere.
Mentre lo dice mima perfino la mossa e sembra che debba inghiottire dell’aria. Anzi fa la mossa di mangiarla. Quest’uomo, ormai nordico per elezione, ha bisogno di mangiare del salino nostrano. E’ rimasto un ligure nelle midolla.
- Stai scrivendo ?
In quel momento esce dalla porta Marco Andracco con signora. Da quando si è ritirato dalla politica è diventato più disteso, e sua moglie ancora più luminosa.
- Sto scrivendo delle traduzioni. Uno spagnolo simile al nostro Campana. Morto in manicomio nel 1937. Un libro di racconti per Transeuropa con Vincenzo Pardini.
Mi guarda mangiare con gusto una mousse alla fragola. Si era schermito un poco davanti alla porzione di strudel fatto in casa. Poi si mangia anche una mousse pure lui.
C’è anche – uscirà per il Salone del Libro di Torino – la pubblicazione di una graphic novel tratta da Quattro giorni per non morire dove la sceneggiatura è di Andrea Nardi. I disegni sono belli, mi dice, ma la copertina non gli piace.
Il bello di Marino è che nei suoi occhi azzurri vedi scorrere un sacco di vite. Quella dell’uomo che è stato prima, a spasso tra Spagna ed Olanda, e quella dello scrittore di oggi. Tenete presente che non sembra uno scrittore. E’ rimasto un ligure antico. Gira in corriera e motorino che lascia alla stazione per poi andare a Prelà. Quindi si porta appresso, ciondolante, il casco ed uno zaino dove tiene la giacca a vento.
- Non pensi che ci siano troppi libri in giro ?
- E certo. Come si fa a leggere tanti libri. E quanti passano inosservati, sotto silenzio.
L’ultima volta che gli ho tirato in ballo Biamonti l’ho visto in imbarazzo. Mi ha confessato che questa parentela sempre citata lo mette in difficoltà. Però più invecchia, più trovo che gli assomigli, a Francesco. Con gli stessi occhi di mare e perduti in un mare al quale non vogliono rinunciare. Questo non l’ho detto oggi, a lui.
Ma se lo può leggere qui.
Marino Magliani sarà al Salone del Libro a presentare il suo ultimo libro, La tana degli alberibelli edito per Longanesi.
- Marino, perché aiuti sempre gli altri, gli scrittori in erba ?
- Perché la solidarietà è l’anima di una vita. Se posso chiedere dei denari per i miei libri, e le mie opere lo faccio, naturalmente. Ma mai agli amici.
E con questo, con il suo cappello da uomo di fatica, mi abbraccia forte e se ne va. Come se partisse per il mare. O per la campagna. Felice.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-67698 Massimo Maugeri Tue, 12 May 2009 21:13:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-67698 Alberto Pezzini (avvocato e critico letterario) mi ha inviato un "contributo" su Marino Magliani. Lo inserisco di seguito... Alberto Pezzini (avvocato e critico letterario) mi ha inviato un “contributo” su Marino Magliani.
Lo inserisco di seguito…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-62366 Massimo Maugeri Sun, 05 Apr 2009 08:41:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-62366 Caro Marino, grazie ancora a te e a Stefania. È stato bello avervi qui. Vi auguro il meglio per le vostre vite e per le vostre future attività letterarie. Alla Prossima!:-) Caro Marino, grazie ancora a te e a Stefania.
È stato bello avervi qui. Vi auguro il meglio per le vostre vite e per le vostre future attività letterarie.
Alla Prossima!:-)

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Di: marino magliani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61853 marino magliani Fri, 03 Apr 2009 19:10:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61853 un abbraccio a Stefania, per tutte le buone notizie. e un caro saluto e grazie al professor Francesco Improta, e a quanti ho potuto conoscere attraverso questo dibattito. A Massimo maugeri, che spero di incontrare a Torino, un complimento per questo posto. marino. un abbraccio a Stefania, per tutte le buone notizie. e un caro saluto e
grazie al professor Francesco Improta, e a quanti ho potuto conoscere attraverso questo dibattito.
A Massimo maugeri, che spero di incontrare a Torino, un complimento
per questo posto.
marino.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61804 Massimo Maugeri Fri, 03 Apr 2009 17:32:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61804 Prima di chiudere volevo segnalarvi che Stefania Nardini - al momento - è impossibilitata a connettersi sul web. Ci siamo sentiti per telefono e vi saluta. E ne ha approfittato per comunicare una bella notizia appena appresa: la seconda edizione a “Gli scheletri di via Duomo”. Prima di chiudere volevo segnalarvi che Stefania Nardini – al momento – è impossibilitata a connettersi sul web. Ci siamo sentiti per telefono e vi saluta. E ne ha approfittato per comunicare una bella notizia appena appresa: la seconda edizione a “Gli scheletri di via Duomo”.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61766 Massimo Maugeri Fri, 03 Apr 2009 16:44:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61766 Naturalmente la discussione - se volete - rimane aperta... Naturalmente la discussione – se volete – rimane aperta…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61765 Massimo Maugeri Fri, 03 Apr 2009 16:44:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61765 Ulteriori ringraziamenti a Marino e Stefania anche per questi ulteriori interventi. A Stefania uno specialissimo in bocca al lupo per ciò che sa (forza, Stefy). Ulteriori ringraziamenti a Marino e Stefania anche per questi ulteriori interventi.
A Stefania uno specialissimo in bocca al lupo per ciò che sa (forza, Stefy).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61764 Massimo Maugeri Fri, 03 Apr 2009 16:42:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61764 Ancora grazie a tutti per i nuovi commenti. Il mio più sentito benvenuto a chi è intervenuto per la prima volta qui (grazie per aver scritto). Ancora grazie a tutti per i nuovi commenti.
Il mio più sentito benvenuto a chi è intervenuto per la prima volta qui (grazie per aver scritto).

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Di: Francesco Improta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61678 Francesco Improta Fri, 03 Apr 2009 13:22:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61678 Condivido il giudizio di Marino sul libro La ballata della piccola piazza di Elio Lanteri; si tratta di una rivelazione, un'epifania, oserei dire, per la sacralità che permea il suo paesaggio e la sua scrittura. Così come è vero che Lanteri abbia risentito del lirismo arido di Biamonti, di cui era amico di vecchia data. Va osservato inoltre - e in questo modo vorrei rispondere anche ad Ausilio - che Biamonti, pur avendo parlato nei suoi romanzi di mare e pur avendo scelto come protagonisti dei marinai, non aveva una vera dimestichezza con il mare; lo guardava da lontano, d'inverno ne contemplava il delirio, ma più spesso gli voltava le spalle guardando verso l'entroterra, la campagna; anche se come dice giustamente Marino riusciva a cgliere nei cambiamenti della luce, la presenza del mare. Il mare per lui, almeno nei primi romanzi, è catarsi, possibilità e occasione di purificazione, poi con Attesa sul mare si accorge che anche sul mare è planato l'angelo del mare e nell'ultimo suo romanzo compiuto parla soltanto di terra, quasi volesse tornare a mettere radici, spegnendo con la luce (il romanzo s'intitola Le parole la notte) anche la sua illusione precedente. Lo stesso discorso vale per Lanteri che tende sempre verso "i campi alti sopra il cielo e per l'ultimo romanzo di Marino che è un romanzo di terra e non di acqua. Due romanzi, comunque, molto belli così come intrigante e affascinante è il romanzo della Nardini, a me particolarmente caro perché oltretutto mi porta lontano, nella mia città natia e in una stagione della mia vita ricca di sogni e di speranze, purtroppo in gran parte frustrati e vanificati. Condivido il giudizio di Marino sul libro La ballata della piccola piazza di Elio Lanteri; si tratta di una rivelazione, un’epifania, oserei dire, per la sacralità che permea il suo paesaggio e la sua scrittura. Così come è vero che Lanteri abbia risentito del lirismo arido di Biamonti, di cui era amico di vecchia data. Va osservato inoltre – e in questo modo vorrei rispondere anche ad Ausilio – che Biamonti, pur avendo parlato nei suoi romanzi di mare e pur avendo scelto come protagonisti dei marinai, non aveva una vera dimestichezza con il mare; lo guardava da lontano, d’inverno ne contemplava il delirio, ma più spesso gli voltava le spalle guardando verso l’entroterra, la campagna; anche se come dice giustamente Marino riusciva a cgliere nei cambiamenti della luce, la presenza del mare. Il mare per lui, almeno nei primi romanzi, è catarsi, possibilità e occasione di purificazione, poi con Attesa sul mare si accorge che anche sul mare è planato l’angelo del mare e nell’ultimo suo romanzo compiuto parla soltanto di terra, quasi volesse tornare a mettere radici, spegnendo con la luce (il romanzo s’intitola Le parole la notte) anche la sua illusione precedente. Lo stesso discorso vale per Lanteri che tende sempre verso “i campi alti sopra il cielo e per l’ultimo romanzo di Marino che è un romanzo di terra e non di acqua.
Due romanzi, comunque, molto belli così come intrigante e affascinante è il romanzo della Nardini, a me particolarmente caro perché oltretutto mi porta lontano, nella mia città natia e in una stagione della mia vita ricca di sogni e di speranze, purtroppo in gran parte frustrati e vanificati.

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Di: marino magliani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61580 marino magliani Fri, 03 Apr 2009 10:07:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61580 E ora le domande di Massimo. La Tana ha genesi agli inizi degli anni novanta, ci lavorai un paio d'anni e poi estrassi da quella storia un blocco che diventó un romanzo, L'estate dopo Marengo. L'anno scorso ripresi La Tana e lavorai su cosa aveva combinato il tempo. Mi spiego. Agli inizi dei Novanta, i partigiani della Tana erano arzilli vecchietti che compivano da soli le indagini descritte, nel 2008, diciamo che i superstiti di quel gruppo, erano troppo stanchi per indagare in prima persona. Certamente avrei potuto raccontare ancora quella storia datata anni novanta, per il filone resistenza non cambiava nulla, ma si perdeva l'attualitá dell'indagine sul porto. Tra tutto dunque ho lavorato sicuramente tre anni alla Tana, a identificarla, visitarla, e uscirne... Scrivo, come dicevo, sempre e solo in Olanda, dedicando qualche ora al giorno alla scrittura, anche sabato e domenica. Sto lavorando a un romanzo che sará, credo per un po', tolta una vagonata di racconti, l'ultima cosa ligure. Ho provato a lasciare in ogni modo, nei miei libri, con Quella notte a Dolcedo, cercando la fuga attraverso l'interno, attraverso i rovi, con La Tana attraverso i suoi fenomeni carsici, il prossimo, anche se sa di proclamo, capisco perfettamente, spero di lasciare la Liguria attraverso l'unico modo possibile. Le parole. E ora le domande di Massimo.
La Tana ha genesi agli inizi degli anni novanta, ci lavorai un paio d’anni e poi estrassi da quella storia un blocco che diventó un romanzo, L’estate dopo Marengo. L’anno scorso ripresi La Tana e lavorai su cosa aveva combinato il tempo. Mi spiego. Agli inizi dei Novanta, i partigiani della Tana erano arzilli vecchietti che compivano da soli le indagini descritte,
nel 2008, diciamo che i superstiti di quel gruppo, erano troppo stanchi per indagare in prima persona. Certamente avrei potuto raccontare ancora quella storia datata anni novanta, per il filone resistenza non cambiava nulla, ma si perdeva l’attualitá dell’indagine sul porto.
Tra tutto dunque ho lavorato sicuramente tre anni alla Tana, a identificarla, visitarla, e uscirne…
Scrivo, come dicevo, sempre e solo in Olanda, dedicando qualche ora al
giorno alla scrittura, anche sabato e domenica.
Sto lavorando a un romanzo che sará, credo per un po’, tolta una vagonata di racconti, l’ultima cosa ligure. Ho provato a lasciare in ogni modo, nei miei libri, con Quella notte a Dolcedo, cercando la fuga attraverso l’interno, attraverso i rovi, con La Tana attraverso i suoi fenomeni carsici, il prossimo, anche se sa di proclamo, capisco perfettamente, spero di lasciare la Liguria attraverso l’unico modo possibile. Le parole.

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Di: marino magliani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61573 marino magliani Fri, 03 Apr 2009 09:52:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61573 Scusate l'assenza. @ Giuseppe Ausilio. Biamonti mi ha semplicemente insegnato a riguardare la mia terra attraverso luce e ombra e a riconoscere in quella luce la presenza del mare. Sí, erano amici con Rigoni Stern, parlvano dei tordi che zirlano, di cose e mondi scomparsi. Quando vado in Italia vado sempre alemo una volta al paese natale di Biamonti, San Biagio della Cima, gli faccio una visita. Ho un rimprovero, non averlo conosciuto in vita, ma mi restano le sue pagine. Con Transeuropa é appena uscito il romanzo di autore esordiente, ottantenne, amico di Biamonti fin da giovani, Elio Lanteri che secondo me ha scritto uno dei piú bei romanzi liguri degli ultimi anni. Occupandomi di quel libro mi sembrava di essere lí con Biamonti e di parlare anche noi di ulivi minerali. Scusate l’assenza.
@ Giuseppe Ausilio. Biamonti mi ha semplicemente insegnato a riguardare la mia terra attraverso luce e ombra e a riconoscere in quella
luce la presenza del mare. Sí, erano amici con Rigoni Stern, parlvano dei
tordi che zirlano, di cose e mondi scomparsi. Quando vado in Italia vado sempre alemo una volta al paese natale di Biamonti, San Biagio della Cima, gli faccio una visita. Ho un rimprovero, non averlo conosciuto in vita, ma mi restano le sue pagine. Con Transeuropa é appena uscito il romanzo di autore esordiente, ottantenne, amico di Biamonti fin da giovani, Elio Lanteri che secondo me ha scritto uno dei piú bei romanzi
liguri degli ultimi anni. Occupandomi di quel libro mi sembrava di essere
lí con Biamonti e di parlare anche noi di ulivi minerali.

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Di: Amalia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-3/#comment-61552 Amalia Fri, 03 Apr 2009 09:23:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61552 Bella discussione. Ho letto con molto interesse. Non saprei che aggiungere, scrivo solo per ringraziare. Bella discussione. Ho letto con molto interesse. Non saprei che aggiungere, scrivo solo per ringraziare.

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Di: giuseppe ausilio bertoli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61435 giuseppe ausilio bertoli Fri, 03 Apr 2009 01:29:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61435 @ Massimo Domanda: Quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura?) - Il limite principale è l'ignoranza. Più si cerca di arrivare alla risposta ultima, cioè alla verità, più ci si imbatte nella propria ignoranza. Ma è dalla percezione della propria ignoranza e, quindi, dall'impossibilità di giungere alla verità, che sorge un desiderio anche ossessivo di conoscere più cose possibili, di studiare il più possibile ogni aspetto dello scibile umano, ogni disciplina dello scibile umano: dalla filosofia all'astronomia, alla biologia, alla psicologia per dire. Con molta umiltà, perché se una persona (ritenuta magari coltissima) non si giudica ignorante, non è che una persona boriosa e supponente, che guarda i propri simili con la "puzza sotto il naso" come si usa dire. Una persona, in altre parole, che in nome della "verità" arriva ad ammazzare o ad annichilire i propri simili e le loro opere, incentrate magari sulla ricerca della verità. Nella vita come in letteratura. @ Marino Magliani Non ho letto "La tana degli Alberibelli", finora, ma vorrei chiederti se Francesco Biamonti, ovvero il "coltivatore di mimose" e il poeta del vento largo, delle parole e della notte, del silenzio, abbia esercitato su di te un fascino tale da farti assimilare molto della sua straordinaria prosa intrisa di poesia. So che Rigoni Stern, suo grande amico, ne parlava entusiasticamente. D'altronde, Rigoni Stern è il poeta della montagna, e soprattutto dell'Altopiano dei Sette Comune, la sua "patria", mentre Biamonti è il poeta del mare e della Liguria di Ponente. Come un "poeta" ligure del mare era anche Vittorio G. Rossi, i cui viaggi e le cui opere, dimmi se sbaglio, stanno ahimè scivolando in un oblìo immeritato. @ Stefania Nardini Non ho ancora letto "Gli scheletri di via Duomo". Ho letto nel post, però, che Antonio Ghirelli ha scritto che il tuo racconto sembra tradotto dal dialetto napoletano. Detto sottovoce, in modo che Ghirelli non senta: se i napoletani venissero a sapere che la loro lingua è stata definita "dialetto", salvati cielo! Eh? ... Ma, nel tuo noir, le tipiche, "forti" espressioni napoletane sono state davvero trascurate o hanno perduto il colore? Grazie, e buona giornata! Ausilio Bertoli @ Massimo

Domanda: Quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura?)
- Il limite principale è l’ignoranza. Più si cerca di arrivare alla risposta ultima, cioè alla verità, più ci si imbatte nella propria ignoranza.
Ma è dalla percezione della propria ignoranza e, quindi, dall’impossibilità di giungere alla verità, che sorge un desiderio anche ossessivo di conoscere più cose possibili, di studiare il più possibile ogni aspetto dello scibile umano, ogni disciplina dello scibile umano: dalla filosofia all’astronomia, alla biologia, alla psicologia per dire. Con molta umiltà, perché se una persona (ritenuta magari coltissima) non si giudica ignorante, non è che una persona boriosa e supponente, che guarda i propri simili con la “puzza sotto il naso” come si usa dire. Una persona, in altre parole, che in nome della “verità” arriva ad ammazzare o ad annichilire i propri simili e le loro opere, incentrate magari sulla ricerca della verità. Nella vita come in letteratura.

@ Marino Magliani

Non ho letto “La tana degli Alberibelli”, finora, ma vorrei chiederti se Francesco Biamonti, ovvero il “coltivatore di mimose” e il poeta del vento largo, delle parole e della notte, del silenzio, abbia esercitato su di te un fascino tale da farti assimilare molto della sua straordinaria prosa intrisa di poesia. So che Rigoni Stern, suo grande amico, ne parlava entusiasticamente. D’altronde, Rigoni Stern è il poeta della montagna, e soprattutto dell’Altopiano dei Sette Comune, la sua “patria”, mentre Biamonti è il poeta del mare e della Liguria di Ponente. Come un “poeta” ligure del mare era anche Vittorio G. Rossi, i cui viaggi e le cui opere, dimmi se sbaglio, stanno ahimè scivolando in un oblìo immeritato.

@ Stefania Nardini

Non ho ancora letto “Gli scheletri di via Duomo”. Ho letto nel post, però, che Antonio Ghirelli ha scritto che il tuo racconto sembra tradotto dal dialetto napoletano.
Detto sottovoce, in modo che Ghirelli non senta: se i napoletani venissero a sapere che la loro lingua è stata definita “dialetto”, salvati cielo! Eh? … Ma, nel tuo noir, le tipiche, “forti” espressioni napoletane sono state davvero trascurate o hanno perduto il colore?

Grazie, e buona giornata! Ausilio Bertoli

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61368 stefania nardini Thu, 02 Apr 2009 22:18:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61368 Massimo, io non credo nella verità assoluta. Troppe verità che sembravano assolute si sono dimostrate deludenti. Vedi, io credo che la verità sia un principio etico, rispetto al quale bisogna anche essere attenti. A volte la "verità" mi fa paura. In nome della cosidetta "verità" sono stati commessi crimini terribili. La verità di cui parlo io, ma credo anche Marino, fa parte della giustizia, non quella della magistratura, ma della giustizia nel senso di ristabilire le parti, i ruoli. Urlare l'ingiusto. E questo é cio' che emerge molto dalla "Tana" di Marino. Leggetelo questo libro, mi dareteragione! Io non sono capace a parlare di me. Che dire? "Gli scheletri" e la verità? Voglio concludere dicendo la verità ai lettori. Mi ero abbastanza "rotta" anche di Saviano etc.. Non si puo' giudicare una realtà come Napoli senza andare, capire. Come uso dire io " sporcandosi le mani". Bene con gli scheletri ho tentato di spiegare la città. La logica , la memoria. Il modo di essere. Che é meraviglioso e orribile. Struggente e fetente. Ma spero di aver dato un cointributo a capire. Tutto il resto é invenzione, io sono una giornalista prestata alla letteratura, e con molta umiltà voglio solo raccontare delle storie Grazie buona notte Massimo, io non credo nella verità assoluta. Troppe verità che sembravano assolute si sono dimostrate deludenti.
Vedi, io credo che la verità sia un principio etico, rispetto al quale bisogna anche essere attenti. A volte la “verità” mi fa paura. In nome della cosidetta “verità” sono stati commessi crimini terribili.
La verità di cui parlo io, ma credo anche Marino, fa parte della giustizia, non quella della magistratura, ma della giustizia nel senso di ristabilire le parti, i ruoli. Urlare l’ingiusto. E questo é cio’ che emerge molto dalla “Tana” di Marino.
Leggetelo questo libro, mi dareteragione!
Io non sono capace a parlare di me. Che dire? “Gli scheletri” e la verità?
Voglio concludere dicendo la verità ai lettori. Mi ero abbastanza “rotta” anche di Saviano etc.. Non si puo’ giudicare una realtà come Napoli senza andare, capire. Come uso dire io ” sporcandosi le mani”. Bene con gli scheletri ho tentato di spiegare la città. La logica , la memoria. Il modo di essere. Che é meraviglioso e orribile. Struggente e fetente.
Ma spero di aver dato un cointributo a capire.
Tutto il resto é invenzione, io sono una giornalista prestata alla letteratura, e con molta umiltà voglio solo raccontare delle storie
Grazie buona notte

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61362 stefania nardini Thu, 02 Apr 2009 22:04:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61362 Sì sto lavorando, come forse ho detto a un lavoro con Franz Krahuspenar, unacosa che ci diverte molto.E spero piaccia. Ho ancora Izzo nel mio cassetto.Ma sto immaginando un romanzo sulle donne e il cancro al seno. L'ho in testa. Devo concludere l'elaborazione. Sì sto lavorando, come forse ho detto a un lavoro con Franz Krahuspenar,
unacosa che ci diverte molto.E spero piaccia. Ho ancora Izzo nel mio cassetto.Ma sto immaginando un romanzo sulle donne e il cancro al seno.
L’ho in testa. Devo concludere l’elaborazione.

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61360 stefania nardini Thu, 02 Apr 2009 22:02:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61360 Anche se per errore ilparlare di Pessoa mi fa bene all'anima. Conosco quel paese ed ho in comune molti tratti della mi a"follia". Dunque l'errore é stato il benvenuto. Tento di rispondere a Massimo. Gli "Scheletri" l'ho scritto in due mesi. Ma ho raccontato prima la situazione... Ho scritto notte e giorno. Senza tregua. Quando scrivo? Lo sa Dio! E' inutile avere un'immagine da intellettuale a tempo pieno. Intanto non mi ci sento, e poi ho la casa, la spesa, un figlio, un marito... Voi direte:e iltuo femminismo? Ho uno spirto praitco che mi viene dalla militanza politica. E questo mi fotte. Pero' mio figlio ha preso di me. Sarebbe stato meglio fare la parte di quella che non sa fare nulla! Invece io mentre cucino sto su internet, rispondo a Massimo, faccio una pagina. E finché é la cucina va bene. E' tutto il resto.... Non ho orari. Non potrei averne. Ho pensieri... E questo mi fa stare vicina alla realtà. Se no come capirei gli altri? Anche se per errore ilparlare di Pessoa mi fa bene all’anima. Conosco quel paese ed ho in comune molti tratti della mi a”follia”. Dunque l’errore é stato il benvenuto.
Tento di rispondere a Massimo.
Gli “Scheletri” l’ho scritto in due mesi. Ma ho raccontato prima la situazione…
Ho scritto notte e giorno. Senza tregua.
Quando scrivo? Lo sa Dio! E’ inutile avere un’immagine da intellettuale a tempo pieno. Intanto non mi ci sento, e poi ho la casa, la spesa, un figlio, un marito… Voi direte:e iltuo femminismo? Ho uno spirto praitco che mi viene dalla militanza politica. E questo mi fotte. Pero’ mio figlio ha preso di me. Sarebbe stato meglio fare la parte di quella che non sa fare nulla! Invece io mentre cucino sto su internet, rispondo a Massimo, faccio una pagina. E finché é la cucina va bene. E’ tutto il resto…. Non ho orari. Non potrei averne. Ho pensieri… E questo mi fa stare vicina alla realtà. Se no come capirei gli altri?

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61309 Subhaga Gaetano Failla Thu, 02 Apr 2009 20:55:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61309 Ops! Chiedo scusa! Ho compiuto un errore di invio... Il mio commento precedente era destinato alla sezione "sulla traduzione". Massimo, puoi anche cancellarlo se vuoi, io nel frattempo provo a trasferirlo nellla sezione giusta. Ops! Chiedo scusa! Ho compiuto un errore di invio… Il mio commento precedente era destinato alla sezione “sulla traduzione”. Massimo, puoi anche cancellarlo se vuoi, io nel frattempo provo a trasferirlo nellla sezione giusta.

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61305 Subhaga Gaetano Failla Thu, 02 Apr 2009 20:49:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61305 Qualche riga per parlare d'una traduzione insolita. Antonio Tabucchi pubblica nel 1991, scrivendolo in portoghese, "Requiem. Uma alucinaçao", presso "Quetzal Editores" di Lisbona. Nel 1992 Sergio Vecchio traduce "Requiem" dal portoghese all'italiano ("perchè non potevo tradurre me stesso" dice più o meno Tabucchi in un incontro pubblico) per l'editore Feltrinelli. Questo breve romanzo visionario ("Un'allucinazione") descrive il definitivo commiato dello scrittore dal Poeta, da Pessoa. Trascrivo l'incipit dal bellissimo volume che possiedo (la sesta edizione del 1999 pubblicata da "Quetzal Editores") che ha in copertina il particolare d'un dipinto di Henri Rousseau, "La Charmeuse de Serpents". Purtroppo non sono in grado di riprodurre alcuni caratteri grafici della lingua portoghese. - "Pensei: o gajo nunca mais chega. E depois pensei: nao posso chamar-lhe 'gajo', é um grande poeta, talvez o major poeta do século vinte, morreu hà muitos anos, tenho de o tratar com respeito, ou melhor, com respeitinho. Mas entretanto começava a aborrecer-me, o sol dardejava, o sol de fim de Julho, e pensei ainda: estou de férias, estava tao bem là em Azeitao, na quinta dos meus amigos, porque é que aceitei este encontro aqui no cais?, tudo isto é aburdo." - Qualche riga per parlare d’una traduzione insolita.
Antonio Tabucchi pubblica nel 1991, scrivendolo in portoghese, “Requiem. Uma alucinaçao”, presso “Quetzal Editores” di Lisbona. Nel 1992 Sergio Vecchio traduce “Requiem” dal portoghese all’italiano (“perchè non potevo tradurre me stesso” dice più o meno Tabucchi in un incontro pubblico) per l’editore Feltrinelli. Questo breve romanzo visionario (“Un’allucinazione”) descrive il definitivo commiato dello scrittore dal Poeta, da Pessoa.
Trascrivo l’incipit dal bellissimo volume che possiedo (la sesta edizione del 1999 pubblicata da “Quetzal Editores”) che ha in copertina il particolare d’un dipinto di Henri Rousseau, “La Charmeuse de Serpents”.
Purtroppo non sono in grado di riprodurre alcuni caratteri grafici della lingua portoghese.
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“Pensei: o gajo nunca mais chega. E depois pensei: nao posso chamar-lhe ‘gajo’, é um grande poeta, talvez o major poeta do século vinte, morreu hà muitos anos, tenho de o tratar com respeito, ou melhor, com respeitinho. Mas entretanto começava a aborrecer-me, o sol dardejava, o sol de fim de Julho, e pensei ainda: estou de férias, estava tao bem là em Azeitao, na quinta dos meus amigos, porque é que aceitei este encontro aqui no cais?, tudo isto é aburdo.”
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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61289 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:28:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61289 @ Lorenzo Alcuni tuoi commenti erano finiti nell'antispam. Scusami, ma a volte capita anche con i miei (il sistema di protezione è imperfetto e ogni tanto impazzisce). In ogni caso li ho recuperati e sono qui sopra. Di nuovo buonanotte a tutti... @ Lorenzo
Alcuni tuoi commenti erano finiti nell’antispam. Scusami, ma a volte capita anche con i miei (il sistema di protezione è imperfetto e ogni tanto impazzisce). In ogni caso li ho recuperati e sono qui sopra.
Di nuovo buonanotte a tutti…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61287 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:25:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61287 Vi ringrazio ancora una volta e auguro una serena notte a tutti. Vi ringrazio ancora una volta e auguro una serena notte a tutti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61285 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:22:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61285 Per chi volesse cimentarsi con le risposte (e non loavesse ancora fatto) ripropongo le domande del post: <b>- quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura)?</b> - spesso la verità è sfuggente, multiforme, difficilmente individuabile… ma esistono situazioni oltre le quali la verità assume una veste univoca e incontrovertibile? Per chi volesse cimentarsi con le risposte (e non loavesse ancora fatto) ripropongo le domande del post:
- quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura)?
- spesso la verità è sfuggente, multiforme, difficilmente individuabile… ma esistono situazioni oltre le quali la verità assume una veste univoca e incontrovertibile?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61283 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:20:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61283 infine... <b>state lavorando a nuovi romanzi? Se sì, vi piacerebbe parlarcene?</b> infine…
state lavorando a nuovi romanzi?
Se sì, vi piacerebbe parlarcene?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61281 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:19:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61281 e poi... <b>- avete scritto in maniera continua (per es. ogni giorno) o in maniera spezzettata? - scrivete preferibilmente la mattina, la sera o quando capita?</b> e poi…
- avete scritto in maniera continua (per es. ogni giorno) o in maniera spezzettata?
- scrivete preferibilmente la mattina, la sera o quando capita?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61280 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:18:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61280 Cara Stefania, caro Marino: ancora un paio di domande per voi... <b>- quando avete iniziato a scrivere i vostri rispettivi romanzi? - quantotempo avete impiegato per scriverli?</b> Cara Stefania, caro Marino: ancora un paio di domande per voi…
- quando avete iniziato a scrivere i vostri rispettivi romanzi?
- quantotempo avete impiegato per scriverli?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61279 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:16:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61279 Grazie anche, e soprattutto, a Stefania Nardini e Marino Magliani che ci hanno raccontato degli anedotti molto interessanti. Grazie anche, e soprattutto, a Stefania Nardini e Marino Magliani che ci hanno raccontato degli anedotti molto interessanti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61278 Massimo Maugeri Thu, 02 Apr 2009 20:15:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61278 Cari amici, grazie ancora per tutti i nuovi commenti pervenuti. Cari amici, grazie ancora per tutti i nuovi commenti pervenuti.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61272 roberta Thu, 02 Apr 2009 19:36:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61272 @Stefania Nardini Grazie a voi, che dialogate con noi. lo trovo molto bello da parte vostra. La cosa più "buffa" che mi capitava di dover spiegare ai miei amici francesi era: le carcasse delle macchine buttate nell'aperta campagna. In realtà, volevo "spiegare" quello che dell'Italia fa male anche a me, ma anche in questo caso mi era impossibile "spiegare" la presenza di quei ferri vecchi tra i fiori. Cari saluti. @Stefania Nardini
Grazie a voi, che dialogate con noi. lo trovo molto bello da parte vostra.
La cosa più “buffa” che mi capitava di dover spiegare ai miei amici francesi era: le carcasse delle macchine buttate nell’aperta campagna. In realtà, volevo “spiegare” quello che dell’Italia fa male anche a me, ma anche in questo caso mi era impossibile “spiegare” la presenza di quei ferri vecchi tra i fiori.
Cari saluti.

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61254 lorenzerrimo Thu, 02 Apr 2009 18:26:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61254 Credo che il primo limite risiede in noi stessi. Nella ricerca sincera troviamo il primo ostacolo in noi, sia quando crediamo, di essere abbastanza aperti, sensibili e preparati alla verità che ci interessa, e sia quando alla fine ci accontentiamo del trovato, invece che riconoscere di non essere adibiti al trovarla. Verità, che cos’è, se non un punto dove i nostri tanti pensieri possano coordinare tra di loro, quando non riusciamo a sortirli, eliminando quelli che non servono a niente e addirittura nocciono alla ricerca. La ricerca alla verità ci occupa per tutta la vita e quando crediamo di averla trovata ci fugge sempre di nuovo ed è bene così, perché essa non esiste nel suo valore assoluto. Il mondo viene percepito solo nella sua mutazione anche per riuscire a superare il male, che altrimenti rimarrebbe sempre dominante; mutando il tutto si alternano anche le verità che ci hanno guidato, esse non servono più e faremmo sempre bene a ricercarle, perché proprio nella continua ricerca sentiamo di vivere per un senso giusto nel quale impariamo a conoscere noi stessi, sia nel bene come nel male. La verità è solamente una tappa sul percorso delle riconoscenze umane; anche lei ha due volti, uno che ci dà ragione e l’altro che ce la nega, di modo che la presunzione di sapere sempre tutto e agire sempre giustamente non abbia il sopravvento e ci indichi la strada del compromesso, dove tutti valgono qualcosa senza eccedere. Credo che esista una situazione, nella quale la verità è univoca, ed è quella, dove il non sostenerla comporterebbe un tradire la propria identificazione senza la quale saremmo servi della volontà altrui. La verità sana è quella che riconosce anche quelle degli altri e solo nel confronto pacifico e chiarificatore cerca di modificarle, senza escludere di essere anche lei modificata. Saluti Lorenzo Credo che il primo limite risiede in noi stessi. Nella ricerca sincera troviamo il primo ostacolo in noi, sia quando crediamo, di essere abbastanza aperti, sensibili e preparati alla verità che ci interessa, e sia quando alla fine ci accontentiamo del trovato, invece che riconoscere di non essere adibiti al trovarla.
Verità, che cos’è, se non un punto dove i nostri tanti pensieri possano coordinare tra di loro, quando non riusciamo a sortirli, eliminando quelli che non servono a niente e addirittura nocciono alla ricerca.
La ricerca alla verità ci occupa per tutta la vita e quando crediamo di averla trovata ci fugge sempre di nuovo ed è bene così, perché essa non esiste nel suo valore assoluto.
Il mondo viene percepito solo nella sua mutazione anche per riuscire a superare il male, che altrimenti rimarrebbe sempre dominante; mutando il tutto si alternano anche le verità che ci hanno guidato, esse non servono più e faremmo sempre bene a ricercarle, perché proprio nella continua ricerca sentiamo di vivere per un senso giusto nel quale impariamo a conoscere noi stessi, sia nel bene come nel male.
La verità è solamente una tappa sul percorso delle riconoscenze umane; anche lei ha due volti, uno che ci dà ragione e l’altro che ce la nega, di modo che la presunzione di sapere sempre tutto e agire sempre giustamente non abbia il sopravvento e ci indichi la strada del compromesso, dove tutti valgono qualcosa senza eccedere.
Credo che esista una situazione, nella quale la verità è univoca, ed è quella, dove il non sostenerla comporterebbe un tradire la propria identificazione senza la quale saremmo servi della volontà altrui.
La verità sana è quella che riconosce anche quelle degli altri e solo nel confronto pacifico e chiarificatore cerca di modificarle, senza escludere di essere anche lei modificata.
Saluti
Lorenzo

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61250 lorenzerrimo Thu, 02 Apr 2009 18:16:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61250 @ Massimo-Nardini Stefania-Robertina Credo che il primo grande limite risieda in noi stessi. Nella ricerca sincera troviamo il primo ostacolo in noi, sia quando crediamo, di essere abbastanza aperti, sensibili e preparati alla verità che ci interessa, e sia quando alla fine ci accontentiamo del trovato, invece che riconoscere di non essere adibiti al trovarla. Verità, che cos’è, se non un punto dove i nostri tanti pensieri possano coordinare tra di loro, quando non riusciamo a sortirli, eliminando quelli che non servono a niente e addirittura nocciono alla ricerca. La ricerca alla verità ci occupa per tutta la vita e quando crediamo di averla trovata ci fugge sempre di nuovo ed è bene così, perché essa non esiste nel suo valore assoluto. Il mondo viene percepito solo nella sua mutazione anche per riuscire a superare il male, che altrimenti rimarrebbe sempre dominante; mutando il tutto si alternano anche le verità che ci hanno guidato, esse non servono più e faremmo sempre bene a ricercarle, perché proprio nella continua ricerca sentiamo di vivere per un senso giusto nel quale impariamo a conoscere noi stessi, sia nel bene come nel male. La verità è solamente una tappa sul percorso delle riconoscenze umane; anche lei ha due volti, uno che ci dà ragione e l’altro che ce la nega, di modo che la presunzione di sapere sempre tutto e agire sempre giustamente non abbia il sopravvento e ci indichi la strada del compromesso, dove tutti valgono qualcosa senza eccedere. Credo che esista una situazione, nella quale la verità è univoca, ed è quella, dove il non sostenerla comporterebbe un tradire la propria identificazione senza la quale saremmo servi della volontà altrui. La verità sana è quella che riconosce anche quelle degli altri e solo nel confronto pacifico e chiarificatore cerca di modificarle, senza escludere di essere anche lei modificata. Saluti Lorenzo @ Massimo-Nardini Stefania-Robertina

Credo che il primo grande limite risieda in noi stessi. Nella ricerca sincera troviamo il primo ostacolo in noi, sia quando crediamo, di essere abbastanza aperti, sensibili e preparati alla verità che ci interessa, e sia quando alla fine ci accontentiamo del trovato, invece che riconoscere di non essere adibiti al trovarla.
Verità, che cos’è, se non un punto dove i nostri tanti pensieri possano coordinare tra di loro, quando non riusciamo a sortirli, eliminando quelli che non servono a niente e addirittura nocciono alla ricerca.
La ricerca alla verità ci occupa per tutta la vita e quando crediamo di averla trovata ci fugge sempre di nuovo ed è bene così, perché essa non esiste nel suo valore assoluto.
Il mondo viene percepito solo nella sua mutazione anche per riuscire a superare il male, che altrimenti rimarrebbe sempre dominante; mutando il tutto si alternano anche le verità che ci hanno guidato, esse non servono più e faremmo sempre bene a ricercarle, perché proprio nella continua ricerca sentiamo di vivere per un senso giusto nel quale impariamo a conoscere noi stessi, sia nel bene come nel male.
La verità è solamente una tappa sul percorso delle riconoscenze umane; anche lei ha due volti, uno che ci dà ragione e l’altro che ce la nega, di modo che la presunzione di sapere sempre tutto e agire sempre giustamente non abbia il sopravvento e ci indichi la strada del compromesso, dove tutti valgono qualcosa senza eccedere.
Credo che esista una situazione, nella quale la verità è univoca, ed è quella, dove il non sostenerla comporterebbe un tradire la propria identificazione senza la quale saremmo servi della volontà altrui.
La verità sana è quella che riconosce anche quelle degli altri e solo nel confronto pacifico e chiarificatore cerca di modificarle, senza escludere di essere anche lei modificata.
Saluti
Lorenzo

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61249 lorenzerrimo Thu, 02 Apr 2009 18:10:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61249 quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura)? Spesso la verità è sfuggente, multiforme, difficilmente individuabile… ma esistono situazioni oltre le quali la verità assume una veste univoca e incontrovertibile? Postato Martedì, 31 Marzo 2009 alle 10:08 pm da Massimo Maugeri Il primo limite risiede in noi stessi. Nella ricerca sincera troviamo il primo ostacolo in noi, sia quando crediamo, di essere abbastanza aperti, sensibili e preparati alla verità che ci interessa, e sia quando alla fine ci accontentiamo del trovato, invece che riconoscere di non essere adibiti al trovarla. Verità, che cos’è, se non un punto dove i nostri tanti pensieri possano coordinare tra di loro, quando non riusciamo a sortirli, eliminando quelli che non servono a niente e addirittura nocciono alla ricerca. La ricerca alla verità ci occupa per tutta la vita e quando crediamo di averla trovata ci fugge sempre di nuovo ed è bene così, perché essa non esiste nel suo valore assoluto. Il mondo viene percepito solo nella sua mutazione anche per riuscire a superare il male, che altrimenti rimarrebbe sempre dominante; mutando il tutto si alternano anche le verità che ci hanno guidato, esse non servono più e faremmo sempre bene a ricercarle, perché proprio nella continua ricerca sentiamo di vivere per un senso giusto nel quale impariamo a conoscere noi stessi, sia nel bene come nel male. La verità è solamente una tappa sul percorso delle riconoscenze umane; anche lei ha due volti, uno che ci dà ragione e l’altro che ce la nega, di modo che la presunzione di sapere sempre tutto e agire sempre giustamente non abbia il sopravvento e ci indichi la strada del compromesso, dove tutti valgono qualcosa senza eccedere. Credo che esista una situazione, nella quale la verità è univoca, ed è quella, dove il non sostenerla comporterebbe un tradire la propria identificazione senza la quale saremmo servi della volontà altrui. La verità sana è quella che riconosce anche quelle degli altri e solo nel confronto pacifico e chiarificatore cerca di modificarle, senza escludere di essere anche lei modificata. Saluti Lorenzo quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura)?
Spesso la verità è sfuggente, multiforme, difficilmente individuabile… ma esistono situazioni oltre le quali la verità assume una veste univoca e incontrovertibile?
Postato Martedì, 31 Marzo 2009 alle 10:08 pm da Massimo Maugeri
Il primo limite risiede in noi stessi. Nella ricerca sincera troviamo il primo ostacolo in noi, sia quando crediamo, di essere abbastanza aperti, sensibili e preparati alla verità che ci interessa, e sia quando alla fine ci accontentiamo del trovato, invece che riconoscere di non essere adibiti al trovarla.
Verità, che cos’è, se non un punto dove i nostri tanti pensieri possano coordinare tra di loro, quando non riusciamo a sortirli, eliminando quelli che non servono a niente e addirittura nocciono alla ricerca.
La ricerca alla verità ci occupa per tutta la vita e quando crediamo di averla trovata ci fugge sempre di nuovo ed è bene così, perché essa non esiste nel suo valore assoluto.
Il mondo viene percepito solo nella sua mutazione anche per riuscire a superare il male, che altrimenti rimarrebbe sempre dominante; mutando il tutto si alternano anche le verità che ci hanno guidato, esse non servono più e faremmo sempre bene a ricercarle, perché proprio nella continua ricerca sentiamo di vivere per un senso giusto nel quale impariamo a conoscere noi stessi, sia nel bene come nel male.
La verità è solamente una tappa sul percorso delle riconoscenze umane; anche lei ha due volti, uno che ci dà ragione e l’altro che ce la nega, di modo che la presunzione di sapere sempre tutto e agire sempre giustamente non abbia il sopravvento e ci indichi la strada del compromesso, dove tutti valgono qualcosa senza eccedere.
Credo che esista una situazione, nella quale la verità è univoca, ed è quella, dove il non sostenerla comporterebbe un tradire la propria identificazione senza la quale saremmo servi della volontà altrui.
La verità sana è quella che riconosce anche quelle degli altri e solo nel confronto pacifico e chiarificatore cerca di modificarle, senza escludere di essere anche lei modificata.
Saluti
Lorenzo

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61243 stefania nardini Thu, 02 Apr 2009 17:26:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61243 E' vero Roberta che spesso raccontare l'Italia agli europei non é facile. Esistono stereotipi, informazione che arriva male, inizitive culturali di cui dovrebbero farsi carico le ambasciate che non aiutano alla comprensione. In Europa, l'avrai sperimentato, non c'é un circuito di comuinicazione vero. A cominciare dai trasporti per arrivare alla traduzione di libri. In tal senso c'é molto da fare. Basti pensare che in Francia non conoscono De André, pero' la Pausini si. La verità? Se Marino cerca la verità sulla storia e sul presente, io cerco la verità nell'anima di una città contraddittoria come Napoli. O per lo meno ci ho provato. Grazie E’ vero Roberta che spesso raccontare l’Italia agli europei non é facile. Esistono stereotipi, informazione che arriva male, inizitive culturali di cui dovrebbero farsi carico le ambasciate che non aiutano alla comprensione.
In Europa, l’avrai sperimentato, non c’é un circuito di comuinicazione vero. A cominciare dai trasporti per arrivare alla traduzione di libri.
In tal senso c’é molto da fare. Basti pensare che in Francia non conoscono De André, pero’ la Pausini si.
La verità? Se Marino cerca la verità sulla storia e sul presente, io cerco la verità nell’anima di una città contraddittoria come Napoli. O per lo meno ci ho provato.
Grazie

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Di: elisabetta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61241 elisabetta Thu, 02 Apr 2009 17:19:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61241 Stefania che bella la storia dello scheletro allo stesso numero, non me l'hai mica raccontata! Un saluto anche a Marino. Sono a metà del suo libro e lo finirò presto. Stefania sa già che ho letto il suo e ne ho anche detto. Appena in video torno a segnalare qui. E ripasso certo dopo aver terminato Marino che è uno scrittore di razza. Ciao Massimo, come sempre interessante da queste parti ;o) Elisabetta Stefania che bella la storia dello scheletro allo stesso numero, non me l’hai mica raccontata! Un saluto anche a Marino. Sono a metà del suo libro e lo finirò presto. Stefania sa già che ho letto il suo e ne ho anche detto. Appena in video torno a segnalare qui. E ripasso certo dopo aver terminato Marino che è uno scrittore di razza. Ciao Massimo, come sempre interessante da queste parti ;o)
Elisabetta

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61229 roberta Thu, 02 Apr 2009 16:50:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61229 Rispondo alla domanda di Massimo: "Quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura)?" Forse non ci sono "limiti", nel senso che chi ricerca la verità, la trova. Nel caso dei due scrittori delle recensioni incrociate, Marino Magliani e Stefania Nardini, mi sembra che sia una verità che riguarda lo scoprire gli autori di omicidi ( ma non ho letto i romanzi, magari mi sbaglio); e, nel caso del romanzo ambientato in Liguria, la verità riguarda anche altre "amare scoperte". Ogni scrittore ricerca la sua, oppure utilizza la scrittura per far scoprire verità a chi legge. Entrambi vivono all'estero e da lì, forse, è più facile capire molte cose dell''Italia ed esserne delusi+al tempo stesso averne la nostalgia. Capisco il discorso sulla Francia, perché ho vissuto là e mi chiedo ancora cosa fosse quello strano sentimento che mi spingeva irrimediabilmente a tornare. (devo dire che lo capisco sempre meno). Ciò che è difficile, e in questo è un bene che gli scrittori descrivano realtà particolari (Napoli, la Liguuria), è raccontare l'Italia agli altri europei: ci provi, ma non ti capiscono. Rispondo alla domanda di Massimo:
“Quali sono i principali limiti della ricerca della verità (nella vita e in letteratura)?”
Forse non ci sono “limiti”, nel senso che chi ricerca la verità, la trova. Nel caso dei due scrittori delle recensioni incrociate, Marino Magliani e Stefania Nardini, mi sembra che sia una verità che riguarda lo scoprire gli autori di omicidi ( ma non ho letto i romanzi, magari mi sbaglio); e, nel caso del romanzo ambientato in Liguria, la verità riguarda anche altre “amare scoperte”. Ogni scrittore ricerca la sua, oppure utilizza la scrittura per far scoprire verità a chi legge.
Entrambi vivono all’estero e da lì, forse, è più facile capire molte cose dell”Italia ed esserne delusi+al tempo stesso averne la nostalgia.
Capisco il discorso sulla Francia, perché ho vissuto là e mi chiedo ancora cosa fosse quello strano sentimento che mi spingeva irrimediabilmente a tornare. (devo dire che lo capisco sempre meno).
Ciò che è difficile, e in questo è un bene che gli scrittori descrivano realtà particolari (Napoli, la Liguuria), è raccontare l’Italia agli altri europei: ci provi, ma non ti capiscono.

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61184 stefania nardini Thu, 02 Apr 2009 14:57:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61184 E' vero che i romanzi che urlano sono quelli veri. Perché vengono dal profondo dell'anima. Sulla stampa ligure allineata.... fosse solo quella Marino! Ma il tuo romanzo é appena uscito e sono sicurissima che avrà l'accoglienza che merita. E’ vero che i romanzi che urlano sono quelli veri. Perché vengono dal profondo dell’anima. Sulla stampa ligure allineata…. fosse solo quella Marino! Ma il tuo romanzo é appena uscito e sono sicurissima che avrà l’accoglienza che merita.

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Di: Ste http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61122 Ste Thu, 02 Apr 2009 12:42:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61122 I romanzi che urlano sono quelli veri, col sangue dentro. Grazie Marino. I romanzi che urlano sono quelli veri, col sangue dentro. Grazie Marino.

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Di: marino magliani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61118 marino magliani Thu, 02 Apr 2009 11:05:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61118 Quando, quasi naturalmente, il mio romanzo, da essere una storia sul paesaggio e sulla resistenza é diventato un romanzo di denuncia, mi sono dovuto inventare detective, ho incontrato politici, imprenditori, pescatori, giornalisti, ho preso appunti, ricevuto fotocopie, telefonate, prendevo mille precauzioni, era una cosa nuova per me, abituato a non spartire con nessuno se non con gli amici di lettere, come Stefania e qualcun altro, i miei laboratori narrativi. Ecco, allora in quel momento mi sono reso perfettamente conto che presto la Tana poteva essere giudicato positivamente o molto meno, ma non avrebbe perso la forza del suo urlo. Era la prima volta che pensavo qualcosa del genere dei miei libri. La sentivo una cosa strana. Ora un po' mi ci sono abituato, anche al gelo di quasi tutta la stampa ligure, devo dire, regolarmente allineata. Quando, quasi naturalmente, il mio romanzo, da essere una storia sul paesaggio e sulla resistenza é diventato un romanzo di denuncia, mi sono dovuto inventare detective, ho incontrato politici, imprenditori, pescatori, giornalisti, ho preso appunti, ricevuto fotocopie, telefonate, prendevo mille precauzioni, era una cosa nuova per me, abituato a non spartire con nessuno se non con gli amici di lettere, come Stefania e qualcun altro, i miei laboratori narrativi. Ecco, allora in quel momento mi sono reso perfettamente conto che presto la Tana poteva essere giudicato positivamente o molto meno, ma non avrebbe perso la forza del suo urlo. Era la prima volta che pensavo qualcosa del genere dei miei libri. La sentivo una cosa strana. Ora un po’ mi ci sono abituato, anche al gelo di quasi tutta la stampa ligure, devo dire, regolarmente allineata.

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Di: jenny http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61116 jenny Thu, 02 Apr 2009 10:53:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61116 bellissimo aneddoto, stefania. grazie bellissimo aneddoto, stefania. grazie

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61113 stefania nardini Thu, 02 Apr 2009 10:33:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61113 Grazie ancora a tutti; Si l'anneddoto c'é stato. A Napoli, Libreria Guida, presentazione del libro. Molti colleghi giornalisti e i relatori: Ghirelli, Forlani , Del Gaudio Pellegrino. Una ragazza legge un brano. E sviene. Acqua, soccorsi e si riprende con una risata. Il giorno prima avevano arrestato il latitante Iovine, noto capo dei Casalesi. Chi ha fatto cronaca in quelle zone come la sottoscritta ed i colleghi in sala ogni tanto se la sono vista brutta in quelle zone. Dunque certi nomi fanno scattare le antenne. Interviene una signora. Con tono provocatorio, direi arrabbiata. Rivolta a me: "Io mi chiamo Iovine. Lei conosce Iovine?" Silenzio. Sguardi che si incrociano. I colleghi cronisti mi guardano terrorizzati. Io rispondo con tono sicuro: "Si". E lei: "allora sa bene chi era mio padre finito su tutti i rotocalchi come Jack lo squartatore! Per colpa vostra. Di voi cronisti. Una vita rovinata per quel morto a Via Duomo. Lei signora Nardini queste cose doveva dirle!". Silenzio, sguardi, non si capiva. "In quel palazzo che dice lei c'era il morto...". Dico alla signora: "Ma lei il libro lo ha letto?". "No - risponde - pero' l'ho sfogliato adesso e son qui per dire la verità".Ecco a proposito di verità.... La signora racconta che dieci anni prima della scoperta degli scheletri ci fu un altro fatto analogo in via Duomo, e lei sosteneva che era lo stesso palazzo stesso numero civico. A un certo punto chiedo al mio editore, che forse per questioni anagrafiche poteva ricordare quell'episodio:"Tullio ma ne sai nulla di questa storia?". Lui: "Stefané. Mi sono scordato di raccontartela, sarà per laprossima volta!". Qualcuno presente in sala ha giocato i numeri al lotto. Grazie ancora a tutti;
Si l’anneddoto c’é stato. A Napoli, Libreria Guida, presentazione del libro. Molti colleghi giornalisti e i relatori: Ghirelli, Forlani , Del Gaudio Pellegrino.
Una ragazza legge un brano. E sviene.
Acqua, soccorsi e si riprende con una risata.
Il giorno prima avevano arrestato il latitante Iovine, noto capo dei Casalesi. Chi ha fatto cronaca in quelle zone come la sottoscritta ed i colleghi in sala ogni tanto se la sono vista brutta in quelle zone. Dunque certi nomi fanno scattare le antenne.
Interviene una signora. Con tono provocatorio, direi arrabbiata. Rivolta a me: “Io mi chiamo Iovine. Lei conosce Iovine?”
Silenzio. Sguardi che si incrociano. I colleghi cronisti mi guardano terrorizzati.
Io rispondo con tono sicuro: “Si”. E lei: “allora sa bene chi era mio padre finito su tutti i rotocalchi come Jack lo squartatore! Per colpa vostra. Di voi cronisti. Una vita rovinata per quel morto a Via Duomo. Lei signora Nardini queste cose doveva dirle!”. Silenzio, sguardi, non si capiva.
“In quel palazzo che dice lei c’era il morto…”.
Dico alla signora: “Ma lei il libro lo ha letto?”. “No – risponde – pero’ l’ho sfogliato adesso e son qui per dire la verità”.Ecco a proposito di verità….
La signora racconta che dieci anni prima della scoperta degli scheletri ci fu un altro fatto analogo in via Duomo, e lei sosteneva che era lo stesso palazzo stesso numero civico.
A un certo punto chiedo al mio editore, che forse per questioni anagrafiche poteva ricordare quell’episodio:”Tullio ma ne sai nulla di questa storia?”. Lui: “Stefané. Mi sono scordato di raccontartela, sarà per laprossima volta!”.
Qualcuno presente in sala ha giocato i numeri al lotto.

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Di: jenny http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61112 jenny Thu, 02 Apr 2009 10:15:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61112 @ marino magliani, stefani nardini avete qualche aneddoto particolare da raccontare su questi vostri libri e sulle loro presentazioni? aneddoti divertenti, soprattutto. sono una cacciatrice di aneddoti letterari. grazie @ marino magliani, stefani nardini
avete qualche aneddoto particolare da raccontare su questi vostri libri e sulle loro presentazioni? aneddoti divertenti, soprattutto.
sono una cacciatrice di aneddoti letterari.
grazie

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Di: Lauretta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61111 Lauretta Thu, 02 Apr 2009 10:03:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61111 pardon per il refuso...... pardon per il refuso……

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Di: Lauretta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61110 Lauretta Thu, 02 Apr 2009 10:02:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61110 Mi ha colpito la grazia, l'eleganza e l'amicia con cui i due autori si sono avvicendati inquesto bellissimo scambio organizzato da questo grande demiurgo che è l'uomo con la camicia celeste. :-) Vi ringrazio. Conto di leggere entrambi i vostri libri. Mi ha colpito la grazia, l’eleganza e l’amicia con cui i due autori si sono avvicendati inquesto bellissimo scambio organizzato da questo grande demiurgo che è l’uomo con la camicia celeste. :-) Vi ringrazio. Conto di leggere entrambi i vostri libri.

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Di: marino magliani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61098 marino magliani Thu, 02 Apr 2009 08:30:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61098 Grazie a Simona, Barbara, e Attilio e scusate se dimentico sempre qualcuno. Oggi purtroppo non riusciró a collegarmi alla rete perché impegnato in una lettura pubblica, ma rimarrá Stefania, col suo entusiasmo e la sua onestá di narratrice e persona umana. buona giornata. Grazie a Simona, Barbara, e Attilio e scusate se dimentico sempre qualcuno. Oggi purtroppo non riusciró a collegarmi alla rete perché impegnato in una lettura pubblica, ma rimarrá Stefania, col suo entusiasmo e la sua onestá di narratrice e persona umana.
buona giornata.

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Di: Attilio F. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61097 Attilio F. Thu, 02 Apr 2009 08:11:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61097 Complimenti agli autori per i due libri presentati. Ho letto e apprezzato i brani selezionati. Ottima iniziativa questa delle recensioni incrociate. Complimenti agli autori per i due libri presentati. Ho letto e apprezzato i brani selezionati. Ottima iniziativa questa delle recensioni incrociate.

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Di: Attilio F. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-61096 Attilio F. Thu, 02 Apr 2009 08:10:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-61096 Le domande di Maugeri sono da un milione di dollari. Mi fermo a questa: esistono situazioni oltre le quali la verità assume una veste univoca e incontrovertibile? La verità può assumere una veste univoca e incontrovertibile sono se relazionata a parametri di riferimento, che tuttavia cambiano da scoietà a società, da tempo a tempo, da cultura a cultura. Dunque la risposta potrebbe essere sì, oppure no. Gran bella domanda. Le domande di Maugeri sono da un milione di dollari.
Mi fermo a questa: esistono situazioni oltre le quali la verità assume una veste univoca e incontrovertibile?
La verità può assumere una veste univoca e incontrovertibile sono se relazionata a parametri di riferimento, che tuttavia cambiano da scoietà a società, da tempo a tempo, da cultura a cultura.
Dunque la risposta potrebbe essere sì, oppure no.
Gran bella domanda.

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Di: stefania nardini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-60970 stefania nardini Wed, 01 Apr 2009 21:41:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-60970 Grazie di cuore a tutti voi, e sai Barbara, ti dico da madre che non sono affato priva di preoccupazioni. Per questo é importante la letteratura. In un mondo in cui la superficialità o gli eccessi mediatici sono la "formazione", mai come in questa fase la letteratura svolge un ruolo importantissimo. Il libro di Marino é un esempio in tal senso. E devo dire che da questo punto di vista la rete é una grande opportunità. Lo dimostra questa chiacchierata che ci apre a esperienze, storie. Poi Marino mi racconterai quando sei andato via? Cosi' piccolo... . Infatti nelle tue parole si avverte un vissuto. E cio' conferma le cose che ci siamo detti. Grazie di cuore a tutti voi, e sai Barbara, ti dico da madre che non sono affato priva di preoccupazioni. Per questo é importante la letteratura. In un mondo in cui la superficialità o gli eccessi mediatici sono la “formazione”, mai come in questa fase la letteratura svolge un ruolo importantissimo. Il libro di Marino é un esempio in tal senso. E devo dire che da questo punto di vista la rete é una grande opportunità. Lo dimostra questa chiacchierata che ci apre a esperienze, storie. Poi Marino mi racconterai quando sei andato via? Cosi’ piccolo… . Infatti nelle tue parole si avverte un vissuto. E cio’ conferma le cose che ci siamo detti.

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Di: Barbara Airò http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-60953 Barbara Airò Wed, 01 Apr 2009 21:02:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-60953 @Stefania: sono d'accordissimo su quello che dici nelle ultime righe riguardo all'Italia: avendo vissuto diversi anni all'estero, per motivi di studio, di famiglia e di lavoro, in un arco di tempo che va dalla fine degli anni '80 a oggi, ma mantenendo sempre le radici, gli affetti e una casa in Italia, ho potuto sperimentare come davvero l'Italia sia, rispetto ad altri paesi, più ricca di risorse (naturali, artistiche, umane, intellettuali), ma anche quanto, e sempre più negli ultimi anni, queste risorse siano sprecate: beni naturali distrutti, beni artistici non valorizzati, risorse intellettuali costrette alla fuga (con molte grazie dagli altri paesi che si ritrovano ricercatori belli e formati senza aver speso una lira!). La lista potrebbe essere lunga... Ai miei studenti (universitari) dico di andare fuori (sapendo che avranno molte più opportunità); mi auguro di non dover fare altrettanto con i miei figli, ora adolescenti. Barbara @Stefania: sono d’accordissimo su quello che dici nelle ultime righe riguardo all’Italia: avendo vissuto diversi anni all’estero, per motivi di studio, di famiglia e di lavoro, in un arco di tempo che va dalla fine degli anni ‘80 a oggi, ma mantenendo sempre le radici, gli affetti e una casa in Italia, ho potuto sperimentare come davvero l’Italia sia, rispetto ad altri paesi, più ricca di risorse (naturali, artistiche, umane, intellettuali), ma anche quanto, e sempre più negli ultimi anni, queste risorse siano sprecate: beni naturali distrutti, beni artistici non valorizzati, risorse intellettuali costrette alla fuga (con molte grazie dagli altri paesi che si ritrovano ricercatori belli e formati senza aver speso una lira!). La lista potrebbe essere lunga… Ai miei studenti (universitari) dico di andare fuori (sapendo che avranno molte più opportunità); mi auguro di non dover fare altrettanto con i miei figli, ora adolescenti.
Barbara

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Di: Giorgio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-60950 Giorgio Wed, 01 Apr 2009 21:01:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-60950 Cara Stefania, immagino tu sappia come tanti italiani in questo momento si riconoscano nelle tue parole - tanti, non tutti e nemmeno i più. Stare in Italia in questo momento è come vivere uno di quegli Spleen di Baudelaire, quello in cui il cielo pesa come un coperchio sull'anima gemente. Cara Stefania, immagino tu sappia come tanti italiani in questo momento si riconoscano nelle tue parole – tanti, non tutti e nemmeno i più. Stare in Italia in questo momento è come vivere uno di quegli Spleen di Baudelaire, quello in cui il cielo pesa come un coperchio sull’anima gemente.

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Di: Barbara Airò http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-60939 Barbara Airò Wed, 01 Apr 2009 20:42:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-60939 Belle e invitanti le due recensioni incrociate. Quella di Marino rende pienamente conto dell'atmosfera del libro di Stefania, che ho letto, apprezzato e fatto leggere. Quella di Stefania mi chiama a leggere al più presto il libro di Marino, che ancora non ho visto ma, ne sono certa, apprezzerò. Conosco poco Napoli, e Stefania mi ha aiutato a scoprirne un volto ricco di chiaroscuri, nei quali soltanto può nascondersi la verità. Conosco invece abbastanza bene la Liguria, che ho frequentato sin da bambina e dove ritorno sempre volentieri: sarò felice di conoscerne nuovi volti sotto la guida di Marino. Grazie a tutti e due e grazie anche a Massimo che ci offre il piacere di leggervi. Barbara Belle e invitanti le due recensioni incrociate.
Quella di Marino rende pienamente conto dell’atmosfera del libro di Stefania, che ho letto, apprezzato e fatto leggere. Quella di Stefania mi chiama a leggere al più presto il libro di Marino, che ancora non ho visto ma, ne sono certa, apprezzerò.
Conosco poco Napoli, e Stefania mi ha aiutato a scoprirne un volto ricco di chiaroscuri, nei quali soltanto può nascondersi la verità. Conosco invece abbastanza bene la Liguria, che ho frequentato sin da bambina e dove ritorno sempre volentieri: sarò felice di conoscerne nuovi volti sotto la guida di Marino.
Grazie a tutti e due e grazie anche a Massimo che ci offre il piacere di leggervi.
Barbara

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Di: marino magliani http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/comment-page-2/#comment-60938 marino magliani Wed, 01 Apr 2009 20:41:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/03/31/recensioni-incrociate-n-7-marino-magliani-stefania-nardini/#comment-60938 Vivo in Olanda perché un giorno mi sono stancato di girare, avevo vissuto parecchi anni tra Sudamerica e Spagna, e di tornare in Italia non ne avevo voglia, ci avevo provato, ma non funzionava. Anzi forse neanche, non ci avevo neanche provato, non a fermarmici del tutto comunque. Son fuori di casa da quando avevo 8-9 anni e dicono che quando vai di casa da bambino non torni piú. Quanto allo scrivere é semplice, io in italia non scrivo mai una riga, é da qui, dalle dune e da questa costa che guardo l'Italia e la racconto, ora la tengo d'occhio come in un binocolo ora come in un binocolo all'incontrario. I pro e i contro sono che da lontano vedi le cose attraverso parecchi ( troppi? ) filtri. Vivo in Olanda perché un giorno mi sono stancato di girare, avevo vissuto parecchi anni tra Sudamerica e Spagna, e di tornare in Italia non ne avevo voglia, ci avevo provato, ma non funzionava. Anzi forse neanche, non ci avevo neanche provato, non a fermarmici del tutto comunque. Son fuori di casa da quando avevo 8-9 anni e dicono che quando vai di casa da bambino non torni piú.
Quanto allo scrivere é semplice, io in italia non scrivo mai una riga, é da qui, dalle dune e da questa costa che guardo l’Italia e la racconto, ora
la tengo d’occhio come in un binocolo ora come in un binocolo
all’incontrario.
I pro e i contro sono che da lontano vedi le cose attraverso parecchi
( troppi? ) filtri.

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