Commenti a: BIRGITTA TROTZIG, GÜNTER GRASS E POETI LETTERATITUDINIANI http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Francesco Villari http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-67677 Francesco Villari Tue, 12 May 2009 17:43:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-67677 ...mi sto appassionando sempre di più a LETTERATITUDINE... complimenti a Maugeri.... leggevo in un vecchio post che la poesia potrebbe essere la specialità dei perdenti... è una tesi... ci può stare... il concetto di perdente che riesce a riassumere in una sola immagine tutto quello che il vincente ha bisogno di palesare lo pone su una montagna ad esso irragiungibile.. gli sputi del poeta perdente sono i coriandoli che esplodono alla festa del vincente... non siamo così pazzi da pensare davvero questo? …mi sto appassionando sempre di più a LETTERATITUDINE… complimenti a Maugeri….

leggevo in un vecchio post che la poesia potrebbe essere la specialità dei perdenti… è una tesi… ci può stare… il concetto di perdente che riesce a riassumere in una sola immagine tutto quello che il vincente ha bisogno di palesare lo pone su una montagna ad esso irragiungibile.. gli sputi del poeta perdente sono i coriandoli che esplodono alla festa del vincente…

non siamo così pazzi da pensare davvero questo?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-53333 Massimo Maugeri Thu, 05 Feb 2009 20:01:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-53333 Nei prossimi giorni inserirò nel post i riferimenti a una silloge di poesie di Piera Mattei. Nei prossimi giorni inserirò nel post i riferimenti a una silloge di poesie di Piera Mattei.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-53332 Massimo Maugeri Thu, 05 Feb 2009 20:00:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-53332 Inserisci pure le tue poesie, cara Claudia. A proposito... dal tuo punto di vista, com'è stata l'esperienza della traduzione a più mani delle liriche di Grass? Inserisci pure le tue poesie, cara Claudia.
A proposito… dal tuo punto di vista, com’è stata l’esperienza della traduzione a più mani delle liriche di Grass?

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Di: Claudia Crivellaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-53327 Claudia Crivellaro Thu, 05 Feb 2009 19:50:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-53327 AAAAAGGGHHHHH! Non ci posso credere. Ma i giapponesi hanno sempre avuto uno strano rapporto con la toilette ( vogliamo chiamarla finalmente gabinetto?). Mi pare di aver letto che sono terrorizzati dall'idea di essere visti o uditi mentre espletano le loro funzioni corporali, e che fanno scorrerre l'acqua a fiumi per coprire eventuali rumori. Forse le poesie fanno parte di questo problema, darsi un tono mentre.... Poesie da gabinetto quindi. Per me è una buona notizia, magari ho trovato il posto dove pubblicare le mie.... AAAAAGGGHHHHH! Non ci posso credere.
Ma i giapponesi hanno sempre avuto uno strano rapporto con la toilette ( vogliamo chiamarla finalmente gabinetto?).
Mi pare di aver letto che sono terrorizzati dall’idea di essere visti o uditi mentre espletano le loro funzioni corporali, e che fanno scorrerre l’acqua a fiumi per coprire eventuali rumori.
Forse le poesie fanno parte di questo problema, darsi un tono mentre….

Poesie da gabinetto quindi.
Per me è una buona notizia, magari ho trovato il posto dove pubblicare le mie….

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52493 Massimo Maugeri Tue, 27 Jan 2009 21:19:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52493 È nata la poesia da toilette. L'ho scoperto dall'Ansa. - <em>(ANSA) - TOKYO, 27 GEN - Poesia dedicata ai rotoli di carta igienica per salvaguardare l'ambiente: serve per evitare lo spreco di carta nelle toilette pubbliche. L'eccentrica iniziativa e' di un gruppo di ecologisti giapponesi. Per il centro di ricerca 'Japan Toilet Labo', una 'poesia da bagno' - come viene definita - ben posizionata all'altezza degli occhi di chi sta sulla tavoletta e' in grado di diminuire fino a un massimo del 20% l'utilizzo di carta igienica per ogni 'sessione' privata.</em> - Commenti? È nata la poesia da toilette. L’ho scoperto dall’Ansa.
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(ANSA) – TOKYO, 27 GEN – Poesia dedicata ai rotoli di carta igienica per salvaguardare l’ambiente: serve per evitare lo spreco di carta nelle toilette pubbliche. L’eccentrica iniziativa e’ di un gruppo di ecologisti giapponesi. Per il centro di ricerca ‘Japan Toilet Labo’, una ‘poesia da bagno’ – come viene definita – ben posizionata all’altezza degli occhi di chi sta sulla tavoletta e’ in grado di diminuire fino a un massimo del 20% l’utilizzo di carta igienica per ogni ’sessione’ privata.
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Commenti?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52343 Massimo Maugeri Sun, 25 Jan 2009 22:51:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52343 @ Melusina Grazie per aver inserito la bella prefazione di Groff - @ Claudia Grazie per la tua disponibilità @ Melusina
Grazie per aver inserito la bella prefazione di Groff
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@ Claudia
Grazie per la tua disponibilità

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Di: Claudia Crivellaro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52297 Claudia Crivellaro Sun, 25 Jan 2009 10:32:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52297 ...se qualcuno desidera approfondire i temi trattati nelle poesie di Grass o le scelte traduttive sono volentieri a disposizione. Speriamo di avere presto anche Claudio Groff, che ora è a Lubecca con Grass per la traduzione del prossimo romanzo. …se qualcuno desidera approfondire i temi trattati nelle poesie di Grass o le scelte traduttive sono volentieri a disposizione. Speriamo di avere presto anche Claudio Groff, che ora è a Lubecca con Grass per la traduzione del prossimo romanzo.

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Di: melusina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52279 melusina Sat, 24 Jan 2009 23:29:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52279 sono rimasta davvero troppo lontana e era risalire il fiume di tutti i post è un'impresa. Anche se in ritardo(furto di computer in autogrill, ricostruzione di tutti i dati!!!!) ti ringrazio maurizio per l'opportunità che offri di poter parlare del peso della colpa, a volte colpa solo pin quanto attribuita dalgi altri e dell'amarezza pesante nelle parole che la raccontano. Allego la prefazione di Claudio Groff al libro di Grass. Prefazione Grass E’ possibile discutere per dieci, quindici, venti minuti su come rendere in italiano “Not”, una parolina di sole tre lettere? Certo che è possibile, soprattutto quando, tra le quasi sterminate accezioni del termine (bisogno, necessità, emergenza, pericolo, difficoltà, disagio, penuria, mancanza, indigenza, pena, affanno…), si deve decidere quale inserire non nella trama di una narrazione in prosa, bensì nel contesto, molto più sfumato e ambiguo, di un breve componimento poetico, dove ogni parola ha un peso che in qualche modo la trascende e al tempo stesso la vincola ancor più al vissuto dell’autore dando voce a una situazione psicologica ed esistenziale che deve riflettersi il più puntualmente possibile nella lingua d’arrivo. Si può e si deve discutere, quindi: solo che, mentre di solito la discussione si svolge e si consuma - in maniera vagamente schizoide – all’interno di uno stesso cervello, spesso affiorando alle labbra in un monologo altrettanto insano, nel caso di questo libro sei persone sedute attorno a un tavolo hanno parlato tra loro, ognuna portando il contributo della propria esperienza: da quella più lunga del sottoscritto – per ragioni se non altro anagrafiche e per l’ormai annosa frequentazione delle opere di Grass – a quella delle giovani traduttrici, meno rodata ma più fresca, più aperta e più consapevole delle potenzialità di nuovi strumenti di consultazione. Ciascuno ha messo in gioco le proprie simpatie e idiosincrasie linguistiche, i propri idioletti, scambiando idee e opinioni, consultando dizionari e enciclopedie, cercando soluzioni, avanzando proposte e trovando compromessi, mettendo insomma in atto, ma stavolta sinergicamente, tutte le strategie ben note a chi, per dirla con Benjamin, si trova di fronte alla foresta del linguaggio e “senza porvi piede, vi fa entrare l’originale, e solo nel punto in cui l’eco della propria lingua può rispondere all’opera della lingua straniera”. Traducendo in soldoni l’affascinante ma come sempre abbastanza inafferrabile proposizione benjaminiana, qui si è cercato di far riecheggiare in un codice diverso le modulazioni ora risentite, ora sarcastiche, più spesso malinconiche, di una lingua che attingendo a un immenso patrimonio personale e a una illimitata creatività riverbera i riflessi di un evento spiacevole, che in qualche modo, assumendo dimensioni forse inaspettate, ha scalfito l’immagine di un uomo e di uno scrittore che fino a quel momento (agosto 2006) si era sempre trovato “dalla parte giusta” ed era considerato la coscienza critica della Germania. Questa raccolta nasce infatti come reazione-risposta agli attacchi, spesso molto violenti, che in Germania – ma anche in Italia e un po’ in tutta Europa – hanno accolto la confessione di Grass (contenuta nell’autobiografia “Sbucciando la cipolla” e anticipata dallo stesso Grass in un’intervista poco prima dell’uscita del libro) di aver fatto parte per poche settimane negli ultimi mesi di guerra, a 17 anni, di un’unità delle temute Waffen-SS, corpo elitario dell’esercito tedesco composto da fedelissimi di Hitler che nel corso del conflitto si macchierà di una serie di atrocità soprattutto ai danni della popolazione ebraica, tanto da essere bollato come “organizzazione criminale” dal tribunale di Norimberga. Un’ammissione che scatenerà una vera e propria tempesta di prese di posizione, commenti e giudizi sulla stampa tedesca e internazionale, in una gamma assai variegata di opinioni (si va, per esempio, dai toni assolutori di politici come Gregor Gysi e scrittori come John Irving alle dure parole del collega Peter Handke ): sostanzialmente a Grass si è rimproverato non tanto il fatto di essere entrato in quel corpo (aveva 17 anni, una gran voglia di avventura tipica dell’età, era imbevuto di propaganda del regime e per sua stessa ammissione non capiva niente di politica) quanto di averlo taciuto fino a quel momento e di aver rinfacciato ad altri, nel corso degli anni, una “colpa” di cui lui stesso si era macchiato. Questione spinosa, certo. Sulla quale ciascuno si è fatto un’opinione, ovviamente anche ciascuno di noi, del gruppo che ha lavorato alla traduzione di questo libro. Ma devo subito aggiungere che le perplessità eventualmente suscitate da questa pecca nella biografia di Grass sono passate in secondo piano di fronte all’operazione del tradurre (e del tradurre poesia): la sua risposta agli attacchi e alle critiche è tutta qui dentro, depurata dall’immediatezza delle polemiche e non a caso affidata da un lato alle variegate divagazioni del linguaggio poetico, dall’altro alla precisione del segno grafico (perché questo è un libro fatto anche di disegni): è una risposta a volte netta, più spesso nascosta in notazioni apparentemente marginali su piccoli eventi quotidiani o nelle immagini di una natura pacificata dove il frastuono dello scandalo si stempera nel silenzio dei boschi, nello sguardo tranquillo delle mucche e nel misterioso mutismo dei pesci. Insomma lo scrittore si difende con le sue armi, appunto la scrittura e la grafica (ricordiamo che Grass ha iniziato il suo percorso artistico come disegnatore e scultore): due moduli espressivi con i quali dispiega un ventaglio di sentimenti, sensazioni, ironie, allusioni, delusioni e (rare) consolazioni scaturite sì dalle polemiche dello “stupido agosto”, ma che poi trascendono ampiamente l’occasione fornita dall’episodio. E dunque a noi interessava anzitutto affrontare la trasposizione di questo mondo linguistico e psicologico, l’”hinüberretten”, il portare in salvo nelle vicinanze di quella “lingua della verità intensivamente nascosta nelle traduzioni” - per citare ancora Benjamin - la verità contenuta in questi versi (verità tanto più importante, visto il motivo da cui nascono): e non è stato facile muoversi su un terreno a volte ingannevolmente piano, spesso cosparso di trappole lessicali e ingombro di riferimenti storici e culturali più o meno mimetizzati, quando non interrotto dai vertiginosi precipizi di un abilissimo funambolismo verbale come nel caso della lunga poesia centrale – che ripropone le sconnessioni sintattiche e i capovolgimenti cronologici della prosa di Sterne – o dalle barriere pressoché insormontabili (e, come constaterà il lettore, insormontate, anche se una soluzione si è poi trovata) alzate dall’ultima della raccolta, con il suo pendant goethiano tutto imperniato su una rima improponibile nella nostra lingua (ma già il gioco di parole del titolo poteva essere considerato un assaggio delle difficoltà che si sarebbero presentate). Operazione riuscita? A me sembra di sì, sempre tenendo presente che abbiamo davanti una delle versioni possibili: forse più riuscita del solito proprio perché non una ma sei diverse impostazioni professionali hanno cercato di penetrare tutti i possibili recessi di una lingua di partenza filtrata attraverso cinquant’anni di “mestiere” per restituirla in italiano con l’apporto di sei diverse sensibilità. Al di là del risultato, comunque, è stato importante e nuovo (almeno per me) il lavoro in comune che a quel risultato ha portato: un’esperienza umana e letteraria estremamente gradevole, bella, per la quale ringrazio le mie “allieve” e colleghe. Un’esperienza da ripetere, se si presenterà l’occasione. Claudio Groff sono rimasta davvero troppo lontana e era risalire il fiume di tutti i post è un’impresa. Anche se in ritardo(furto di computer in autogrill, ricostruzione di tutti i dati!!!!) ti ringrazio maurizio per l’opportunità che offri di poter parlare del peso della colpa, a volte colpa solo pin quanto attribuita dalgi altri e dell’amarezza pesante nelle parole che la raccontano. Allego la prefazione di Claudio Groff al libro di Grass.

Prefazione Grass

E’ possibile discutere per dieci, quindici, venti minuti su come rendere in italiano “Not”, una parolina di sole tre lettere? Certo che è possibile, soprattutto quando, tra le quasi sterminate accezioni del termine (bisogno, necessità, emergenza, pericolo, difficoltà, disagio, penuria, mancanza, indigenza, pena, affanno…), si deve decidere quale inserire non nella trama di una narrazione in prosa, bensì nel contesto, molto più sfumato e ambiguo, di un breve componimento poetico, dove ogni parola ha un peso che in qualche modo la trascende e al tempo stesso la vincola ancor più al vissuto dell’autore dando voce a una situazione psicologica ed esistenziale che deve riflettersi il più puntualmente possibile nella lingua d’arrivo. Si può e si deve discutere, quindi: solo che, mentre di solito la discussione si svolge e si consuma – in maniera vagamente schizoide – all’interno di uno stesso cervello, spesso affiorando alle labbra in un monologo altrettanto insano, nel caso di questo libro sei persone sedute attorno a un tavolo hanno parlato tra loro, ognuna portando il contributo della propria esperienza: da quella più lunga del sottoscritto – per ragioni se non altro anagrafiche e per l’ormai annosa frequentazione delle opere di Grass – a quella delle giovani traduttrici, meno rodata ma più fresca, più aperta e più consapevole delle potenzialità di nuovi strumenti di consultazione. Ciascuno ha messo in gioco le proprie simpatie e idiosincrasie linguistiche, i propri idioletti, scambiando idee e opinioni, consultando dizionari e enciclopedie, cercando soluzioni, avanzando proposte e trovando compromessi, mettendo insomma in atto, ma stavolta sinergicamente, tutte le strategie ben note a chi, per dirla con Benjamin, si trova di fronte alla foresta del linguaggio e “senza porvi piede, vi fa entrare l’originale, e solo nel punto in cui l’eco della propria lingua può rispondere all’opera della lingua straniera”. Traducendo in soldoni l’affascinante ma come sempre abbastanza inafferrabile proposizione benjaminiana, qui si è cercato di far riecheggiare in un codice diverso le modulazioni ora risentite, ora sarcastiche, più spesso malinconiche, di una lingua che attingendo a un immenso patrimonio personale e a una illimitata creatività riverbera i riflessi di un evento spiacevole, che in qualche modo, assumendo dimensioni forse inaspettate, ha scalfito l’immagine di un uomo e di uno scrittore che fino a quel momento (agosto 2006) si era sempre trovato “dalla parte giusta” ed era considerato la coscienza critica della Germania.
Questa raccolta nasce infatti come reazione-risposta agli attacchi, spesso molto violenti, che in Germania – ma anche in Italia e un po’ in tutta Europa – hanno accolto la confessione di Grass (contenuta nell’autobiografia “Sbucciando la cipolla” e anticipata dallo stesso Grass in un’intervista poco prima dell’uscita del libro) di aver fatto parte per poche settimane negli ultimi mesi di guerra, a 17 anni, di un’unità delle temute Waffen-SS, corpo elitario dell’esercito tedesco composto da fedelissimi di Hitler che nel corso del conflitto si macchierà di una serie di atrocità soprattutto ai danni della popolazione ebraica, tanto da essere bollato come “organizzazione criminale” dal tribunale di Norimberga. Un’ammissione che scatenerà una vera e propria tempesta di prese di posizione, commenti e giudizi sulla stampa tedesca e internazionale, in una gamma assai variegata di opinioni (si va, per esempio, dai toni assolutori di politici come Gregor Gysi e scrittori come John Irving alle dure parole del collega Peter Handke ): sostanzialmente a Grass si è rimproverato non tanto il fatto di essere entrato in quel corpo (aveva 17 anni, una gran voglia di avventura tipica dell’età, era imbevuto di propaganda del regime e per sua stessa ammissione non capiva niente di politica) quanto di averlo taciuto fino a quel momento e di aver rinfacciato ad altri, nel corso degli anni, una “colpa” di cui lui stesso si era macchiato.
Questione spinosa, certo. Sulla quale ciascuno si è fatto un’opinione, ovviamente anche ciascuno di noi, del gruppo che ha lavorato alla traduzione di questo libro. Ma devo subito aggiungere che le perplessità eventualmente suscitate da questa pecca nella biografia di Grass sono passate in secondo piano di fronte all’operazione del tradurre (e del tradurre poesia): la sua risposta agli attacchi e alle critiche è tutta qui dentro, depurata dall’immediatezza delle polemiche e non a caso affidata da un lato alle variegate divagazioni del linguaggio poetico, dall’altro alla precisione del segno grafico (perché questo è un libro fatto anche di disegni): è una risposta a volte netta, più spesso nascosta in notazioni apparentemente marginali su piccoli eventi quotidiani o nelle immagini di una natura pacificata dove il frastuono dello scandalo si stempera nel silenzio dei boschi, nello sguardo tranquillo delle mucche e nel misterioso mutismo dei pesci. Insomma lo scrittore si difende con le sue armi, appunto la scrittura e la grafica (ricordiamo che Grass ha iniziato il suo percorso artistico come disegnatore e scultore): due moduli espressivi con i quali dispiega un ventaglio di sentimenti, sensazioni, ironie, allusioni, delusioni e (rare) consolazioni scaturite sì dalle polemiche dello “stupido agosto”, ma che poi trascendono ampiamente l’occasione fornita dall’episodio.
E dunque a noi interessava anzitutto affrontare la trasposizione di questo mondo linguistico e psicologico, l’”hinüberretten”, il portare in salvo nelle vicinanze di quella “lingua della verità intensivamente nascosta nelle traduzioni” – per citare ancora Benjamin – la verità contenuta in questi versi (verità tanto più importante, visto il motivo da cui nascono): e non è stato facile muoversi su un terreno a volte ingannevolmente piano, spesso cosparso di trappole lessicali e ingombro di riferimenti storici e culturali più o meno mimetizzati, quando non interrotto dai vertiginosi precipizi di un abilissimo funambolismo verbale come nel caso della lunga poesia centrale – che ripropone le sconnessioni sintattiche e i capovolgimenti cronologici della prosa di Sterne – o dalle barriere pressoché insormontabili (e, come constaterà il lettore, insormontate, anche se una soluzione si è poi trovata) alzate dall’ultima della raccolta, con il suo pendant goethiano tutto imperniato su una rima improponibile nella nostra lingua (ma già il gioco di parole del titolo poteva essere considerato un assaggio delle difficoltà che si sarebbero presentate).
Operazione riuscita? A me sembra di sì, sempre tenendo presente che abbiamo davanti una delle versioni possibili: forse più riuscita del solito proprio perché non una ma sei diverse impostazioni professionali hanno cercato di penetrare tutti i possibili recessi di una lingua di partenza filtrata attraverso cinquant’anni di “mestiere” per restituirla in italiano con l’apporto di sei diverse sensibilità. Al di là del risultato, comunque, è stato importante e nuovo (almeno per me) il lavoro in comune che a quel risultato ha portato: un’esperienza umana e letteraria estremamente gradevole, bella, per la quale ringrazio le mie “allieve” e colleghe. Un’esperienza da ripetere, se si presenterà l’occasione.
Claudio Groff

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52133 lorenzerrimo Fri, 23 Jan 2009 15:06:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52133 @ Cristina Bove grazie Cristina. Poesia è vibrazione dell'animo. non cede mai fino a quando non si sia scaricata. Come un fulmine, una saetta deve trovare un luogo, un punto dove consumarsi per poi rinascere sempre di nuovo. Una volta colpiti da lei, ci assale il gusto di riprovarla, ritentarla, perché è come trovarsi tra il cielo e la terra, tra la fantasia e la realtà, in uno stato di transizione dove i due poli si alimentano a vicenda per tentare l'unione, a volte possibile, ma poi di nuovo sfuggevole. Saluti. Lorenzo @ Cristina Bove
grazie Cristina. Poesia è vibrazione dell’animo. non cede mai fino a quando non si sia scaricata. Come un fulmine, una saetta deve trovare un luogo, un punto dove consumarsi per poi rinascere sempre di nuovo.
Una volta colpiti da lei, ci assale il gusto di riprovarla, ritentarla, perché è come trovarsi tra il cielo e la terra, tra la fantasia e la realtà, in uno stato di transizione dove i due poli si alimentano a vicenda per tentare l’unione, a volte possibile, ma poi di nuovo sfuggevole.
Saluti.
Lorenzo

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Di: cristina bove http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52091 cristina bove Thu, 22 Jan 2009 21:17:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52091 molto bella questa di Lorenzerrimo. e ricominciare è quello che concede sempre la poesia. :-) molto bella questa di Lorenzerrimo.
e ricominciare è quello che concede sempre la poesia.
:-)

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52088 lorenzerrimo Thu, 22 Jan 2009 20:13:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52088 Ho letto con gran piacere le poesie di Cristina Bove e Valerio Giordano. Ogni poesia è esposizione dell'animo che cerca di trovare la via alla fine della quale sentirsi a casa. E lo fa con sincerità e prudenza davanti alla alle proprie incertezze e misteri che incontra. La volontà di riuscirci lo muove e mantiene sul percorso dove scoprire se stesso e dove già i primi annunci lo avvertono di essere sulla via giusta. La conquista dell’amore: Il tuo cuore mi suggeriva parole d’amore Durante le piccole ore della notte Di un’estate calda e suggestiva. Il tuo cuore palpitava al pensiero che Anche il mio desiderava e voleva te Perché bella romantica e piena di passione. Le stelle su nel cielo invidiavano Ciò che accadeva laggiù in una stanza Soffocata dal calore della passione. Guardavano e facevano da corona all’atto d’amore Di due anime che ringraziavano la loro sorte E lodavano la forza dei loro animi A tentare la propria fortuna e felicità In un mondo incerto e tenebroso. Pochi sono i momenti felici se non si tenta la sorte Se si diffida delle proprie capacità di trovarla e possederla. La vita è una conquista che solo agli audaci e forti Apre le sue porte, magiche, perché tali sono gli effetti Che rilascia in cambio dei rischi assunti e superati. Cosa sarebbe la vita senza l’amore. Un vagare nell’oscurità senza la possibilità Di raggiungere la luce della speranza. Un attendere invano che il cuore trovi il calore Che lo nutri e lo inviti a tentare le emozioni Nell’unione con un altro cuore Dal quale possa sorgere una nuova vita Che rallegri e conforti nel non essere più soli. Insieme si affronta il destino comune E si nutre la speranza di riuscirci. Nella gioia e nel dolore siamo più forti e sicuri Di trovare la via che congiunge l’inizio con la sua fine Che fine non è, ma un ricominciare una vita migliore. Russo Lorenzo Gänserndorf, 04.12.05 Ho letto con gran piacere le poesie di Cristina Bove e Valerio Giordano.
Ogni poesia è esposizione dell’animo che cerca di trovare la via alla fine della quale sentirsi a casa. E lo fa con sincerità e prudenza davanti alla alle proprie incertezze e misteri che incontra. La volontà di riuscirci lo muove e mantiene sul percorso dove scoprire se stesso e dove già i primi annunci lo avvertono di essere sulla via giusta.

La conquista dell’amore:

Il tuo cuore mi suggeriva parole d’amore
Durante le piccole ore della notte
Di un’estate calda e suggestiva.
Il tuo cuore palpitava al pensiero che
Anche il mio desiderava e voleva te
Perché bella romantica e piena di passione.

Le stelle su nel cielo invidiavano
Ciò che accadeva laggiù in una stanza
Soffocata dal calore della passione.
Guardavano e facevano da corona all’atto d’amore
Di due anime che ringraziavano la loro sorte
E lodavano la forza dei loro animi
A tentare la propria fortuna e felicità
In un mondo incerto e tenebroso.

Pochi sono i momenti felici se non si tenta la sorte
Se si diffida delle proprie capacità di trovarla e possederla.
La vita è una conquista che solo agli audaci e forti
Apre le sue porte, magiche, perché tali sono gli effetti
Che rilascia in cambio dei rischi assunti e superati.

Cosa sarebbe la vita senza l’amore.
Un vagare nell’oscurità senza la possibilità
Di raggiungere la luce della speranza.
Un attendere invano che il cuore trovi il calore
Che lo nutri e lo inviti a tentare le emozioni
Nell’unione con un altro cuore
Dal quale possa sorgere una nuova vita
Che rallegri e conforti nel non essere più soli.

Insieme si affronta il destino comune
E si nutre la speranza di riuscirci.
Nella gioia e nel dolore siamo più forti e sicuri
Di trovare la via che congiunge l’inizio con la sua fine
Che fine non è, ma un ricominciare una vita migliore.

Russo Lorenzo Gänserndorf, 04.12.05

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52071 roberta Thu, 22 Jan 2009 16:54:47 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52071 La sensibilità d'animo del poeta Valerio Giordano é cara a tutti e tutti abbiamo letto le sue poesie con molto affetto. La sensibilità d’animo del poeta Valerio Giordano é cara a tutti e tutti abbiamo letto le sue poesie con molto affetto.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52056 Massimo Maugeri Thu, 22 Jan 2009 14:21:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52056 Avrò modo di tornare su questo post... con la chitarra in mano. :) Per il momento ringrazio e saluto tutti gli intervenuti. Avrò modo di tornare su questo post… con la chitarra in mano.
:)
Per il momento ringrazio e saluto tutti gli intervenuti.

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Di: cristina bove http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52020 cristina bove Thu, 22 Jan 2009 00:50:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52020 Insonne, vago per i siti noti... Ciao, Sergio, e grazie. Insonne, vago per i siti noti…

Ciao, Sergio, e grazie.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-52001 Sergio Sozi Wed, 21 Jan 2009 21:50:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-52001 Cristina Bove, sei spiritosissima e ti preferisco cosi', sai? Strada giusta da percorrere, cara! Ciao Sergio Cristina Bove,
sei spiritosissima e ti preferisco cosi’, sai? Strada giusta da percorrere, cara!
Ciao
Sergio

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51999 Sergio Sozi Wed, 21 Jan 2009 21:49:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51999 Gianmario caro, ah! ah! ah! Posso chiamarlo calambour, questo delle consonanti vocalizzate? Perche' no... prima o poi dovro' vederne in faccia qualcuno, di ''letteratitudiniano con la chitarra in mano''. Gianmario caro,
ah! ah! ah! Posso chiamarlo calambour, questo delle consonanti vocalizzate?
Perche’ no… prima o poi dovro’ vederne in faccia qualcuno, di ”letteratitudiniano con la chitarra in mano”.

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Di: Gianmario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51986 Gianmario Wed, 21 Jan 2009 20:59:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51986 @ Sergio: e se da consonanti passassimo... a vocali?! (Invito per una cantata/schitarrata in comune, con Massimo che non mancherà di farci sentire gli altri componimenti di Giordano musicati opportunamente). @ Sergio: e se da consonanti passassimo… a vocali?! (Invito per una cantata/schitarrata in comune, con Massimo che non mancherà di farci sentire gli altri componimenti di Giordano musicati opportunamente).

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Di: cristina bove http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51963 cristina bove Wed, 21 Jan 2009 17:00:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51963 Forse approfitto della vostra pazienza, ma è un’occasione, questa, che non vorrei perdermi, e avere il parere di esperti ed estimatori non è dato sempre. Ecco allora un divertissement in rime: . CHE NON SE NE ACCORGA DANTE - Tanto gentili e tanto intelligenti uomini e donne di cotesto sito nonché di core ed anime frementi - al massimo che quivi l’erudito suo disquisire pose a tale effetto ben lungi dal proporsi in alto mito - ludico fece il dire e ancor l’aspetto. Valse per chi percorra questa strada alato cor da spirito sorretto - accolto quivi nella mia contrada chi del femmineo fianco ha condiviso puranco il ruinar per ciò che aggrada - sempre mostrando ancor lo suo sorriso ei sempre giusto dimostrò sapienza a disquisir con amichevol viso - vuolsi così colà dove sentenza al viaggiator la sosta n’abbia arriso per anelar virtute e conoscenza. . . E una delle altre in verso libero: . DI CHE NON SO . Il tempo che bracca i pensieri sui versanti di una malinconia senza nome. Le perdite a gocce dei giorni, delle ore fanciulle, dei luoghi convessi nei flauti di Pan gli angeli a passi vincenti sui démoni. I fiori mietuti col grano Le mani che aspirano cisti dai corpi che tentano inutili arresti emorragie di numeri primi ed ultimi il cuore lasciato in attesa e maggio mai arriva piuttosto l’inverno segaligno affonda zanne, il viso ha sfumature blande prossime al viola cupo . il turchese ha lasciato gli spazi coperti a fronte dei dirupi, il falco vola sfiorando fili messi a pentagramma e de profundis clamavi ad te domine abbi pietà dei grumi che le note vestono e che altri deridono figli di un dio maggiore. . Gli occhi perduti a reggere aquiloni e smalti di sorrisi a me lascia che il giorno sia canzone dei rami curvi, degli sguardi semplici dei miei respiri fanne una corona da pagarci le notti, le veglie che mi parlino in termini accessibili. . . Grazie a tutti, e a Massimo in particolare. Forse approfitto della vostra pazienza, ma è un’occasione, questa, che non vorrei perdermi, e avere il parere di esperti ed estimatori non è dato sempre.
Ecco allora un divertissement in rime:

.
CHE NON SE NE ACCORGA DANTE
-
Tanto gentili e tanto intelligenti
uomini e donne di cotesto sito
nonché di core ed anime frementi
-
al massimo che quivi l’erudito
suo disquisire pose a tale effetto
ben lungi dal proporsi in alto mito
-
ludico fece il dire e ancor l’aspetto.
Valse per chi percorra questa strada
alato cor da spirito sorretto
-
accolto quivi nella mia contrada
chi del femmineo fianco ha condiviso
puranco il ruinar per ciò che aggrada
-
sempre mostrando ancor lo suo sorriso
ei sempre giusto dimostrò sapienza
a disquisir con amichevol viso
-
vuolsi così colà dove sentenza
al viaggiator la sosta n’abbia arriso
per anelar virtute e conoscenza.

.
.
E una delle altre in verso libero:
.

DI CHE NON SO
.

Il tempo che bracca i pensieri sui versanti
di una malinconia senza nome. Le perdite a gocce
dei giorni, delle ore fanciulle, dei luoghi
convessi nei flauti di Pan
gli angeli a passi vincenti sui démoni.
I fiori mietuti col grano
Le mani che aspirano cisti dai corpi
che tentano inutili arresti
emorragie di numeri primi ed ultimi
il cuore lasciato in attesa
e maggio mai arriva
piuttosto l’inverno segaligno affonda
zanne, il viso ha sfumature blande
prossime al viola cupo
.
il turchese ha lasciato gli spazi coperti
a fronte dei dirupi, il falco vola
sfiorando fili messi a pentagramma e de profundis
clamavi ad te domine
abbi pietà dei grumi che le note vestono
e che altri deridono
figli di un dio maggiore.
.
Gli occhi perduti a reggere aquiloni
e smalti di sorrisi
a me lascia che il giorno sia canzone dei
rami curvi, degli sguardi semplici
dei miei respiri fanne una corona da pagarci
le notti, le veglie che mi parlino
in termini accessibili.

.
.
Grazie a tutti, e a Massimo in particolare.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51949 Sergio Sozi Wed, 21 Jan 2009 13:38:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51949 ''Non ho lavorato in modo sostanzialmente diverso dalle raccolte precedenti in cui usavo la metrica libera, ma ho cercato di seguire le regole del sonetto classico senza concedermi libertà “creative”. Se scrivi un sonetto- mi sono detto- rispetta le regole canoniche: rime, endecasillabi, strofe ecc, però non mi sono allontanato mai dal mio desiderio di esprimere stati d’animo, emozioni, idee con il linguaggio della poesia, come avevo fatto in precedenza con la metrica libera. Insomma non mi sono preoccupato troppo del mezzo che usavo, ho cercato di non sacrificare la mia libertà inventiva alle regole ferree della forma Sonetto.'' Parole sante, Piantini! ”Non ho lavorato in modo sostanzialmente diverso dalle raccolte precedenti in cui usavo la metrica libera, ma ho cercato di seguire le regole del sonetto classico senza concedermi libertà “creative”. Se scrivi un sonetto- mi sono detto- rispetta le regole canoniche: rime, endecasillabi, strofe ecc, però non mi sono allontanato mai dal mio desiderio di esprimere stati d’animo, emozioni, idee con il linguaggio della poesia, come avevo fatto in precedenza con la metrica libera. Insomma non mi sono preoccupato troppo del mezzo che usavo, ho cercato di non sacrificare la mia libertà inventiva alle regole ferree della forma Sonetto.”
Parole sante, Piantini!

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Di: Leandro Piantini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51946 Leandro Piantini Wed, 21 Jan 2009 12:46:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51946 Questo mio libro (Cinquanta sonetti) uscito nel 2007 è stato accolto con favore sia dai lettori che da alcuni critici che si sono espressi in modo entusiastico. Ho cominciato a scrivere sonetti quasi per caso, per partecipare ad un premio letterario, poi ci ho preso gusto. Non ho lavorato in modo sostanzialmente diverso dalle raccolte precedenti in cui usavo la metrica libera, ma ho cercato di seguire le regole del sonetto classico senza concedermi libertà “creative”. Se scrivi un sonetto- mi sono detto- rispetta le regole canoniche: rime, endecasillabi, strofe ecc, però non mi sono allontanato mai dal mio desiderio di esprimere stati d’animo, emozioni, idee con il linguaggio della poesia, come avevo fatto in precedenza con la metrica libera. Insomma non mi sono preoccupato troppo del mezzo che usavo, ho cercato di non sacrificare la mia libertà inventiva alle regole ferree della forma Sonetto. Mi sono anche divertito a scriverli, almeno fino a un certo punto perché in certi momenti ho dovuto faticare per eseguire il sonetto in maniera impeccabile. Qui di seguito riporto l’ottima scheda editoriale che accompagna il libro pubblicato dalle Edizioni del Leone. “ C’è stato un ritorno, in questi anni, alla poesia della forma chiusa e della conseguente cadenza musicale esemplarmente inseguita secondo le regole della sua metrica. Leandro Piantini lavora con grande bravura sul retaggio formale della grande tradizione lirica italiana, ma in una chiave poi del tutto personale e inconfondibile, Il sonetto, si sa, è un componimento formato da 14 endecasillabi, distribuiti in due quartine e due terzine, le une e le altre legate tra loro dalla rima. Dentro questa tramatura precostituita la poesia di Piantini si consegna al rigore delle superfici perfette e lucide, affidando la sua cantabilità a una trasposizione musicalmente dirottata e come bloccata sotto vetro. I personali itinerari e labirinti mentali sono pieni, nello stesso tempo, dei ragguagli minimi di una realtà quotidiana di contatti e di rapporti e dei riferimenti privilegiati agli autori canonici e ai loro testi. E’ in questo intreccio di dati della realtà e della letteratura che si configura l’aspetto più originale della poesia di Piantini, in una sorta di spartito continuamente tenuto in bilico tra due versanti pensati e vissuti in una fusione, insieme, di constazione e di sorpresa, di illuninazione e di considerazione riflessiva, di esperienza emozionale (ed emozionante) nel coinvolgimento e di messa a fuoco nel distacco.” Leandro Piantini Questo mio libro (Cinquanta sonetti) uscito nel 2007 è stato accolto con favore sia dai lettori che da alcuni critici che si sono espressi in modo entusiastico.

Ho cominciato a scrivere sonetti quasi per caso, per partecipare ad un premio letterario, poi ci ho preso gusto. Non ho lavorato in modo sostanzialmente diverso dalle raccolte precedenti in cui usavo la metrica libera, ma ho cercato di seguire le regole del sonetto classico senza concedermi libertà “creative”. Se scrivi un sonetto- mi sono detto- rispetta le regole canoniche: rime, endecasillabi, strofe ecc, però non mi sono allontanato mai dal mio desiderio di esprimere stati d’animo, emozioni, idee con il linguaggio della poesia, come avevo fatto in precedenza con la metrica libera. Insomma non mi sono preoccupato troppo del mezzo che usavo, ho cercato di non sacrificare la mia libertà inventiva alle regole ferree della forma Sonetto.

Mi sono anche divertito a scriverli, almeno fino a un certo punto perché in certi momenti ho dovuto faticare per eseguire il sonetto in maniera impeccabile.

Qui di seguito riporto l’ottima scheda editoriale che accompagna il libro pubblicato dalle Edizioni del Leone.

“ C’è stato un ritorno, in questi anni, alla poesia della forma chiusa e della conseguente cadenza musicale esemplarmente inseguita secondo le regole della sua metrica. Leandro Piantini lavora con grande bravura sul retaggio formale della grande tradizione lirica italiana, ma in una chiave poi del tutto personale e inconfondibile,

Il sonetto, si sa, è un componimento formato da 14 endecasillabi, distribuiti in due quartine e due terzine, le une e le altre legate tra loro dalla rima. Dentro questa tramatura precostituita la poesia di Piantini si consegna al rigore delle superfici perfette e lucide, affidando la sua cantabilità a una trasposizione musicalmente dirottata e come bloccata sotto vetro.

I personali itinerari e labirinti mentali sono pieni, nello stesso tempo, dei ragguagli minimi di una realtà quotidiana di contatti e di rapporti e dei riferimenti privilegiati agli autori canonici e ai loro testi. E’ in questo intreccio di dati della realtà e della letteratura che si configura l’aspetto più originale della poesia di Piantini, in una sorta di spartito continuamente tenuto in bilico tra due versanti pensati e vissuti in una fusione, insieme, di constazione e di sorpresa, di illuninazione e di considerazione riflessiva, di esperienza emozionale (ed emozionante) nel coinvolgimento e di messa a fuoco nel distacco.”

Leandro Piantini

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51886 Massimo Maugeri Tue, 20 Jan 2009 23:18:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51886 Grazie mille, cara Bianca. Condivido il tuo consiglio. E grazie per la bella recensione. Grazie mille, cara Bianca.
Condivido il tuo consiglio. E grazie per la bella recensione.

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Di: Bianca Garavelli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51881 Bianca Garavelli Tue, 20 Jan 2009 22:50:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51881 Conosco Birgitta Trotzig grazie al bel libro appena uscito da Mondadori, "Nel fiume di luce" a cura di Daniela Marcheschi. E' notevole, atmosfere intense, visioni e terra. Da leggere assolutamente. Conosco Birgitta Trotzig grazie al bel libro appena uscito da Mondadori, “Nel fiume di luce” a cura di Daniela Marcheschi. E’ notevole, atmosfere intense, visioni e terra. Da leggere assolutamente.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51879 Sergio Sozi Tue, 20 Jan 2009 22:47:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51879 Roberta, eh si': il petrarchismo ha dato uno stimolo enorme alla poesia europea. E Francesco pero' resta Francesco. Lui italiano lo era veramente, non tentava alcun superamento... di se stesso ovviamente. Solo gli italiani di oggi lo ignorano ancora, dopotutto, dopo aver cercato di soffocarne l'immensita' per secoli. Gli altri no: lo avevano capito di piu' loro, gli stranieri, in realta'. Nemo propheta... Roberta,
eh si’: il petrarchismo ha dato uno stimolo enorme alla poesia europea. E Francesco pero’ resta Francesco. Lui italiano lo era veramente, non tentava alcun superamento… di se stesso ovviamente. Solo gli italiani di oggi lo ignorano ancora, dopotutto, dopo aver cercato di soffocarne l’immensita’ per secoli. Gli altri no: lo avevano capito di piu’ loro, gli stranieri, in realta’. Nemo propheta…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51873 Massimo Maugeri Tue, 20 Jan 2009 22:30:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51873 @ Simo bellissima la citazione di Rainer Maria Rilke @ Simo
bellissima la citazione di Rainer Maria Rilke

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51872 Massimo Maugeri Tue, 20 Jan 2009 22:29:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51872 @Simo, Martina, Angela, Mari, ecc. Lara Giordano vi ringrazia moltissimo. E Valerio Giordano vi scruta con riconoscenza dal paradiso dei personaggi letterari. Sa di non essere stato un poeta, ma è contento di aver potuto dare spazio alla sensibilità del suo animo. @Simo, Martina, Angela, Mari, ecc.
Lara Giordano vi ringrazia moltissimo. E Valerio Giordano vi scruta con riconoscenza dal paradiso dei personaggi letterari. Sa di non essere stato un poeta, ma è contento di aver potuto dare spazio alla sensibilità del suo animo.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51860 roberta Tue, 20 Jan 2009 19:27:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51860 N.B. Giovanni Raboni ha tradotto, non ricordo per quale casa editrice, "ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO" di Marcel Proust ( sette volumi, si sa). Credo si tratti di una traduzione memorabile, a quanto mi hanno riferito( un mio amico "esperto" dell'opera proustiana). Avrà sicuramente scritto molte altre cose. Non sarà dimenticato. N.B. Giovanni Raboni ha tradotto, non ricordo per quale casa editrice, “ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO” di Marcel Proust ( sette volumi, si sa).
Credo si tratti di una traduzione memorabile, a quanto mi hanno riferito( un mio amico “esperto” dell’opera proustiana).
Avrà sicuramente scritto molte altre cose. Non sarà dimenticato.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51858 roberta Tue, 20 Jan 2009 19:00:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51858 E.C. =Resterà. Ps: che poi di Raboni, come mi ha ricordato Sergio, restano molte cose. E.C. =Resterà.
Ps: che poi di Raboni, come mi ha ricordato Sergio, restano molte cose.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51857 roberta Tue, 20 Jan 2009 18:59:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51857 @ Francesca Giulia+ a tutti hai esposto benissimo il quesito. Figurati, io non credo si possa essere poeti senza il talento. Il critico studia molto e legge le opere di coloro che hanno immaginazione e fa "un altro mestiere", rispetto all'artista. Diciamo che dovrebbe "interpretare" per tutti le opere artistiche. Non saprei, mi sembra un bel mestiere, ma il mio prof di letteratura inglese e americana( che era un critico e si dilettava anche a scrivere "long-poems") diceva sempre che i cririci letterari sono dei "vampiri". ( quindi non sono tanto simpatici..). La prof di letteratura francese contemporanea aveva la pretesa di "spiegare" il significato di TUTTI i versi di ALCOOLS, la raccolta di Guillame Apollinaire. Eh, ma secondo me di alcuni si potrebbe sapere "cosa vogliono dire" solo facendo una "seduta spiritica" e rievocando lo spirito del poeta ( che ci riderebbe in faccia, per inciso). Poi ci sono scrittori, come Proust, che si occupano anche di estetica e altri, che scrivono i "MANIFESTI LETTERARI" per esporre le intenzioni estetiche, appunto. Comunque se manca l a "creatività", come dici tu, non credo si possano scrivere componimenti. Ma la tecnica é necessaria, non c'é nulla da fare. Perché chi é abituato a leggere belle cose, fa necessariamente il confronto e si accorge. Mi pare sia così. Almeno, io penso così. Se le orecchie sono abituate a sentire buona musica o gli occhi abituati a vedere bei film, non possono tornare indietro. Non so come dire...se mi son spiegata. Ognuno però può apprezzare i componimenti che gli piacciono e se anche non piacciono ai critici, li scrive lo stesso. E molti li leggono e li apprezzano. Per gli artisti, in genere, però, la FAMA é un pò un'ossessione e la fama si raggiunge a un caro prezzo. Io ho letto tutte le poesie in questo post. A me alcune piacciono, ma non sono un critico letterario. Il problema, secondo me, é sempre il Trionfo sul Tempo e sulla Morte. E' questo che sancisce la grandezza di un artista. E cito di nuovo Carmelo Bene(=ARTISTA) che dice stizzito a Raboni=(CRITICO- che gli ha stroncato o criticato, non ricordo, una rappresentazione): "Cosa resterà di te, Raboni? Cosa restetrà?" Ciao, un abbraccio. @ Francesca Giulia+ a tutti
hai esposto benissimo il quesito.
Figurati, io non credo si possa essere poeti senza il talento.
Il critico studia molto e legge le opere di coloro che hanno immaginazione e fa “un altro mestiere”, rispetto all’artista. Diciamo che dovrebbe “interpretare” per tutti le opere artistiche. Non saprei, mi sembra un bel mestiere, ma il mio prof di letteratura inglese e americana( che era un critico e si dilettava anche a scrivere “long-poems”) diceva sempre che i cririci letterari sono dei “vampiri”. ( quindi non sono tanto simpatici..).
La prof di letteratura francese contemporanea aveva la pretesa di “spiegare” il significato di TUTTI i versi di ALCOOLS, la raccolta di Guillame Apollinaire. Eh, ma secondo me di alcuni si potrebbe sapere “cosa vogliono dire” solo facendo una “seduta spiritica” e rievocando lo spirito del poeta ( che ci riderebbe in faccia, per inciso).
Poi ci sono scrittori, come Proust, che si occupano anche di estetica e altri, che scrivono i “MANIFESTI LETTERARI” per esporre le intenzioni estetiche, appunto.
Comunque se manca l a “creatività”, come dici tu, non credo si possano scrivere componimenti. Ma la tecnica é necessaria, non c’é nulla da fare.
Perché chi é abituato a leggere belle cose, fa necessariamente il confronto e si accorge. Mi pare sia così. Almeno, io penso così.
Se le orecchie sono abituate a sentire buona musica o gli occhi abituati a vedere bei film, non possono tornare indietro. Non so come dire…se mi son spiegata.
Ognuno però può apprezzare i componimenti che gli piacciono e se anche non piacciono ai critici, li scrive lo stesso. E molti li leggono e li apprezzano.
Per gli artisti, in genere, però, la FAMA é un pò un’ossessione e la fama si raggiunge a un caro prezzo.
Io ho letto tutte le poesie in questo post. A me alcune piacciono, ma non sono un critico letterario.
Il problema, secondo me, é sempre il Trionfo sul Tempo e sulla Morte. E’ questo che sancisce la grandezza di un artista.
E cito di nuovo Carmelo Bene(=ARTISTA) che dice stizzito a Raboni=(CRITICO- che gli ha stroncato o criticato, non ricordo, una rappresentazione):
“Cosa resterà di te, Raboni? Cosa restetrà?”
Ciao, un abbraccio.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-7/#comment-51846 Maria Lucia Riccioli Tue, 20 Jan 2009 18:19:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51846 Mah, questo Valerio Giordano meriterebbe secondo me una riscoperta... che ne dici Massi... un post? :-) Questo poeta ha un'identità diciamo così distorta... possiamo fare critica biografica, psicanalitica... Altro indizio: Martoglio. E ho detto tutto, come Peppino. Mah, questo Valerio Giordano meriterebbe secondo me una riscoperta… che ne dici Massi… un post?
:-)
Questo poeta ha un’identità diciamo così distorta… possiamo fare critica biografica, psicanalitica…
Altro indizio: Martoglio.
E ho detto tutto, come Peppino.

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51844 lorenzerrimo Tue, 20 Jan 2009 18:12:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51844 @ Simona come hai ragione. Che cos’è tutto questo esibirsi verso l’esterno che caratterizza la mondanità odierna? Io non sono poeta e neanche scrittore, eppure mi diletta comporre dei versi e scrivere dei saggi, quando il tema me lo urge o quando mi sento in un contatto profondo con una persona, da poterglielo comunicare. L’unione di due anime le fa parlare e sentire vicine come fossero presenti. Capita anche a me di alzarmi di notte e di scrivere ciò che la mia mente, guidata dal mio cuore, mi ha suggerito e non mi ha lasciato dormire. Questa è per me poesia e prosa, diciamo pure soggettiva –individuale, cosa importa, è sentita e mi aiuta a scoprirmi e a comunicare con persone che mi comprendono. Cari saluti. Lorenzo @ Simona
come hai ragione. Che cos’è tutto questo esibirsi verso l’esterno che caratterizza la mondanità odierna?
Io non sono poeta e neanche scrittore, eppure mi diletta comporre dei versi e scrivere dei saggi, quando il tema me lo urge o quando mi sento in un contatto profondo con una persona, da poterglielo comunicare.
L’unione di due anime le fa parlare e sentire vicine come fossero presenti.
Capita anche a me di alzarmi di notte e di scrivere ciò che la mia mente, guidata dal mio cuore, mi ha suggerito e non mi ha lasciato dormire.
Questa è per me poesia e prosa, diciamo pure soggettiva –individuale, cosa importa, è sentita e mi aiuta a scoprirmi e a comunicare con persone che mi comprendono.
Cari saluti.
Lorenzo

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Di: francesca giulia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51841 francesca giulia Tue, 20 Jan 2009 17:39:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51841 @roberta anche a me fa molto piacere leggere i tuoi interventi sempre ricchi di spunti interessanti,sono d'accordo sulla necessità della preparazione del poeta,ma il soffio vitale che mette nei versi è qualcosa che non si insegna. A tal proposito come definiresti la differenza che passa fra un critico e un creativo, avendo studiato entrambi ma con effetti diversi?non so sia stata infelice nella esposizione del quesito... un abbraccio @roberta
anche a me fa molto piacere leggere i tuoi interventi sempre ricchi di spunti interessanti,sono d’accordo sulla necessità della preparazione del poeta,ma il soffio vitale che mette nei versi è qualcosa che non si insegna. A tal proposito come definiresti la differenza che passa fra un critico e un creativo, avendo studiato entrambi ma con effetti diversi?non so sia stata infelice nella esposizione del quesito…
un abbraccio

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51835 roberta Tue, 20 Jan 2009 15:45:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51835 @ Francesca Giulia Cara Francesca Giulia, ho letto i tuoi interventi( anche quello sugli stormi di uccelli a Napoli- ti scrivo nella "camera accanto"). Mi fa molto piacere leggerli. Sull'essere poeti, io credo proprio che sia indispensabile studiare e leggere molta poesia, prima di accingersi a diventare poeti. Mi sa che in questo blog c'é una "branca" di "seguaci della tradizione" e un'altra branca di "moderni- avanguardisti". Io parteggio di sicuro per la prima( pur simpatizzando affettuosamente anche per la seconda).. Torniamo alla celebre "QUERELLE" degli accademici del XVII°: "La querelle des anciens et des modernes". Ricordate anche quelle belle "gare" di poesia che facevano Dante e altri poeti? Le rime "pietrose" ecc.. E anche tutta la produzione poetica dei poeti della "Pléiade" é nata come "torneo poetico" contro il petrarchismo. Uso il termine "contro", ma si trattava di tentativi di emulazione perché i poeti della "costellazione" francese ( Ronsard et Du Bellay) adoravano l'Italia e il Petrarca. Ma volevano "superarlo" in grandezza e fama. Risultato: produzioni poetiche da "sveno". @ Francesca Giulia
Cara Francesca Giulia,
ho letto i tuoi interventi( anche quello sugli stormi di uccelli a Napoli- ti scrivo nella “camera accanto”). Mi fa molto piacere leggerli.
Sull’essere poeti, io credo proprio che sia indispensabile studiare e leggere molta poesia, prima di accingersi a diventare poeti.
Mi sa che in questo blog c’é una “branca” di “seguaci della tradizione” e un’altra branca di “moderni- avanguardisti”.
Io parteggio di sicuro per la prima( pur simpatizzando affettuosamente anche per la seconda)..
Torniamo alla celebre “QUERELLE” degli accademici del XVII°: “La querelle des anciens et des modernes”.
Ricordate anche quelle belle “gare” di poesia che facevano Dante e altri poeti? Le rime “pietrose” ecc..
E anche tutta la produzione poetica dei poeti della “Pléiade” é nata come “torneo poetico” contro il petrarchismo. Uso il termine “contro”, ma si trattava di tentativi di emulazione perché i poeti della “costellazione” francese ( Ronsard et Du Bellay) adoravano l’Italia e il Petrarca. Ma volevano “superarlo” in grandezza e fama.
Risultato: produzioni poetiche da “sveno”.

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Di: Angela http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51819 Angela Tue, 20 Jan 2009 09:41:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51819 Le poesie di Valerio Giordano mi hanno fanno riflettere e mi sono entrate nell'anima,a differenza di altre che mi sono parse fredde e rivestite di vano tecnicismo.le trovo belle e pregne di significato. Le sento in qualche modo concatenate.sono d'accordo con Simona,Martina e Francesca Giulia. Le poesie di Valerio Giordano mi hanno fanno riflettere e mi sono entrate nell’anima,a differenza di altre che mi sono parse fredde e rivestite di vano tecnicismo.le trovo belle e pregne di significato. Le sento in qualche modo concatenate.sono d’accordo con Simona,Martina e Francesca Giulia.

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Di: francesca giulia http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51818 francesca giulia Tue, 20 Jan 2009 09:32:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51818 @massimo secondo me i mezzi tecnici si possono acquisire affinando gli strumenti della scrittura poetica e non, leggendo molto e studiando, ma non tutti quelli che sono in possesso di tali strumenti possono essere chiamati poeti. Il talento non si compra,la voglia di esprimere in poesia è una voce che ti conduce al verso e non viceversa,perciò valerio giordano può continuare tranquillamente a poetare. cari saluti @massimo
secondo me i mezzi tecnici si possono acquisire affinando gli strumenti della scrittura poetica e non, leggendo molto e studiando, ma non tutti quelli che sono in possesso di tali strumenti possono essere chiamati poeti. Il talento non si compra,la voglia di esprimere in poesia è una voce che ti conduce al verso e non viceversa,perciò valerio giordano può continuare tranquillamente a poetare.
cari saluti

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Di: Martina http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51817 Martina Tue, 20 Jan 2009 08:56:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51817 Le poesie di Valerio Giordano mi hanno emozionata moltissimo (che la figlia Lara ne possa essere orgogliosa). Le poesie di Valerio Giordano mi hanno emozionata moltissimo (che la figlia Lara ne possa essere orgogliosa).

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51796 Sergio Sozi Tue, 20 Jan 2009 00:28:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51796 Gianmario, come sempre siamo consonanti. Come la poesia? Ohibo', vecchio mio! Ciao ciao Gianmario,
come sempre siamo consonanti. Come la poesia? Ohibo’, vecchio mio!
Ciao ciao

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51795 Sergio Sozi Tue, 20 Jan 2009 00:26:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51795 Cristina Bove, pas de quoi, io noto quel che voglio e soprattutto sento - d'un sentire tecnico e pertanto riguardante lo stile dunque l'individualita' e maturita' dell'autore. Saluti cari Cristina Bove,
pas de quoi, io noto quel che voglio e soprattutto sento – d’un sentire tecnico e pertanto riguardante lo stile dunque l’individualita’ e maturita’ dell’autore.
Saluti cari

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Di: Simona Lo Iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51791 Simona Lo Iacono Mon, 19 Jan 2009 22:59:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51791 @Massi e anche chi presta la voce a un poeta è un poeta... @Massi
e anche chi presta la voce a un poeta è un poeta…

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Di: Simona Lo Iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51790 Simona Lo Iacono Mon, 19 Jan 2009 22:58:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51790 @ Valerio Giordano: "......Voi domandate se i vostri versi siano buoni. Lo domandate a me. L'avete prima doman­dato ad altri. Li spedite a riviste. Li parago­nate con altre poesie e v'inquietate se talune redazioni rifiutano i vostri tentativi. Ora (poi­ché voi m'avete permesso di consigliarvi) vi prego di abbandonare tutto questo. Voi guar­date fuori, verso l'esterno e questo sopratutto voi non dovreste ora fare. Nessuno vi può consigliare e aiutare, nessuno. C'è una sola via. Penetrate in voi stesso. Ricercate la ra­gione che vi chiama a scrivere; esaminate s'essa estenda le sue radici nel più profondo luo­go del vostro cuore, confessatevi se sareste co­stretto a morire, quando vi si negasse di scri­vere. Questo anzitutto: domandatevi nell'ora più silenziosa della vostra notte: devo io scri­vere? Scavate dentro voi stesso per una pro­fonda risposta. E se questa dovesse suonare consenso, se v'è concesso affrontare questa gra­ve domanda con un forte e semplice « deb­bo », allora edificate la vostra vita secondo questa necessità...." Rainer Maria Rilke. "lettere a un giovane poeta". @ Valerio Giordano. Per me sei un poeta Simo @ Valerio Giordano:

“……Voi domandate se i vostri versi siano buoni. Lo domandate a me. L’avete prima doman­dato ad altri. Li spedite a riviste. Li parago­nate con altre poesie e v’inquietate se talune redazioni rifiutano i vostri tentativi. Ora (poi­ché voi m’avete permesso di consigliarvi) vi prego di abbandonare tutto questo. Voi guar­date fuori, verso l’esterno e questo sopratutto voi non dovreste ora fare. Nessuno vi può consigliare e aiutare, nessuno. C’è una sola via. Penetrate in voi stesso. Ricercate la ra­gione che vi chiama a scrivere; esaminate s’essa estenda le sue radici nel più profondo luo­go del vostro cuore, confessatevi se sareste co­stretto a morire, quando vi si negasse di scri­vere. Questo anzitutto: domandatevi nell’ora più silenziosa della vostra notte: devo io scri­vere? Scavate dentro voi stesso per una pro­fonda risposta. E se questa dovesse suonare consenso, se v’è concesso affrontare questa gra­ve domanda con un forte e semplice « deb­bo », allora edificate la vostra vita secondo questa necessità….”
Rainer Maria Rilke. “lettere a un giovane poeta”.
@ Valerio Giordano.
Per me sei un poeta
Simo

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51779 Massimo Maugeri Mon, 19 Jan 2009 21:38:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51779 @ Gianmario Sono d'accordo con te. Quelli di Valerio Giordano sono più componimenti che poesie (non se ne abbia a male la figlia Lara). Del resto Giordano non ha mai pubblicato con un editore... si rivolgeva al tipografo di fiducia per farsi stampare qualche copia che poi regalava. E il "Chi sono io", che - in effetti - è un pezzo in prosa, fu ritrovato da Lara tra le carte del padre. Giordano scriveva quei componimenti per compensare le sue frustrazioni. Era questo il "movente" che lo portava a scrivere. Domanda: fino a che punto è necessario avere un "movente" per scrivere poesie? E secondo voi chi è più poeta... colui che è dotato di grandi mezzi tecnici senza avere un "movente" che lo porta a scrivere versi, oppure colui che ha un "movente" forte ma è dotato di scarsi mezzi tecnici? @ Gianmario
Sono d’accordo con te. Quelli di Valerio Giordano sono più componimenti che poesie (non se ne abbia a male la figlia Lara). Del resto Giordano non ha mai pubblicato con un editore… si rivolgeva al tipografo di fiducia per farsi stampare qualche copia che poi regalava. E il “Chi sono io”, che – in effetti – è un pezzo in prosa, fu ritrovato da Lara tra le carte del padre.
Giordano scriveva quei componimenti per compensare le sue frustrazioni. Era questo il “movente” che lo portava a scrivere.
Domanda: fino a che punto è necessario avere un “movente” per scrivere poesie?
E secondo voi chi è più poeta… colui che è dotato di grandi mezzi tecnici senza avere un “movente” che lo porta a scrivere versi, oppure colui che ha un “movente” forte ma è dotato di scarsi mezzi tecnici?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51778 Massimo Maugeri Mon, 19 Jan 2009 21:29:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51778 @ Cristina Be', sì... per quei link un po' di tempo l'ho speso. Ma i vostri commenti mi hanno più che ricompensato. Grazie, Cri... a te e agli altri amici. @ Cristina
Be’, sì… per quei link un po’ di tempo l’ho speso. Ma i vostri commenti mi hanno più che ricompensato. Grazie, Cri… a te e agli altri amici.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51776 Massimo Maugeri Mon, 19 Jan 2009 21:28:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51776 Grazie per le risposte. Grazie per le risposte.

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Di: Gianmario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51764 Gianmario Mon, 19 Jan 2009 19:30:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51764 Una risposta a Maugger, da uno che non è poeta ma di poesia ne ha letta tanta (e, per inciso, la pensa come Sozi): se avete dubbi su un componimento, se sia poetico o no, secondo me si può facilmente verificare: qualunque sia la metrica, o la lunghezza del verso, o la rima eventuale, provate a leggerlo come fosse prosa, senza cesure. Questo è un primo test. Questo è il caso di quella di Giordano intitolata "Chi sono io?" Niente più di una prosa fratta. Anche perché non contiene una scelta di vocaboli, che devono toccarci, avere un suono che, con altri precedenti e seguenti, creino una musicalità. "La vita è un clown" poi sembra il testo di una canzone di Aznavour. Attenzione anche ai versi troppo lunghi: è facile che scadano in prosa; bravi pertanto coloro che riescono a tenerli in alto, come onde crestate. Una risposta a Maugger, da uno che non è poeta ma di poesia ne ha letta tanta (e, per inciso, la pensa come Sozi): se avete dubbi su un componimento, se sia poetico o no, secondo me si può facilmente verificare: qualunque sia la metrica, o la lunghezza del verso, o la rima eventuale, provate a leggerlo come fosse prosa, senza cesure. Questo è un primo test. Questo è il caso di quella di Giordano intitolata “Chi sono io?” Niente più di una prosa fratta. Anche perché non contiene una scelta di vocaboli, che devono toccarci, avere un suono che, con altri precedenti e seguenti, creino una musicalità. “La vita è un clown” poi sembra il testo di una canzone di Aznavour. Attenzione anche ai versi troppo lunghi: è facile che scadano in prosa; bravi pertanto coloro che riescono a tenerli in alto, come onde crestate.

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Di: cristina bove http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51758 cristina bove Mon, 19 Jan 2009 17:09:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51758 Sono tornata a leggere ancora interessanti commenti. Vedo che la poesia comunque fa parlare, dissentire, magari, ma esiste ed è vitale. A Sergio Sozi, grazie di aver notato. Renzo ha ragione, come qualsiasi forma d'arte, anche la poesia deve trasmettere emozioni, altrimenti non lo è. Massimo, sono davvero contenta che tu abbia mantenuto la promessa di dedicare un post ai poeti . Ti è costato , eh, linkarli tutti!... Grazie di cuore, e cari saluti a tutti. Sono tornata a leggere ancora interessanti commenti.
Vedo che la poesia comunque fa parlare, dissentire, magari, ma esiste ed è vitale.
A Sergio Sozi, grazie di aver notato.
Renzo ha ragione, come qualsiasi forma d’arte, anche la poesia deve trasmettere emozioni, altrimenti non lo è.
Massimo, sono davvero contenta che tu abbia mantenuto la promessa di dedicare un post ai poeti .
Ti è costato , eh, linkarli tutti!…
Grazie di cuore, e cari saluti a tutti.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51746 Sergio Sozi Mon, 19 Jan 2009 15:11:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51746 Come al solito mi rallegro di esser in sintonia col bravo Renzo Montagnoli - il quale ha precisato ancor meglio quel che mi pare essere una idonea definizione di tali differenze e peculiarita'. Come al solito mi rallegro di esser in sintonia col bravo Renzo Montagnoli – il quale ha precisato ancor meglio quel che mi pare essere una idonea definizione di tali differenze e peculiarita’.

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Di: Renzo Montagnoli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51732 Renzo Montagnoli Mon, 19 Jan 2009 08:15:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51732 @Massimo: La poesia è una particolare forma d’arte atta a trasmettere, più ancora che il significato semantico delle parole, la tonalità e il ritmo che queste conferiscono ai versi. Quindi deve essere presente un’armonia quasi musicale, grazie alla quale il testo poetico è in grado di trasmettere emozioni in misura più incisiva e immediata della narrativa. Il componimento è un mero esercizio letterario dove si privilegia lo svolgimento di un tema in modo linguisticamente corretto, ma avulso dalle peculiarità della poesia che richiede capacità creativa e di analisi assai superiori, nonché il ricorso a una qualsiasi forma metrica che consenta di tradurre armonicamente le sensazioni dell’artista elaborate in un confronto logico e razionale fra la realtà del mondo esterno e le peculiarità del proprio io. @Massimo:
La poesia è una particolare forma d’arte atta a trasmettere, più ancora che il significato semantico delle parole, la tonalità e il ritmo che queste conferiscono ai versi. Quindi deve essere presente un’armonia quasi musicale, grazie alla quale il testo poetico è in grado di trasmettere emozioni in misura più incisiva e immediata della narrativa.
Il componimento è un mero esercizio letterario dove si privilegia lo svolgimento di un tema in modo linguisticamente corretto, ma avulso dalle peculiarità della poesia che richiede capacità creativa e di analisi assai superiori, nonché il ricorso a una qualsiasi forma metrica che consenta di tradurre armonicamente le sensazioni dell’artista elaborate in un confronto logico e razionale fra la realtà del mondo esterno e le peculiarità del proprio io.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51720 Sergio Sozi Mon, 19 Jan 2009 00:09:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51720 Rispondo alla domanda del Maugger: il ''componimento'' e' un'esercitazione letteraria scolastica. La poesia, dunque, va fuori da questo e riporta dei versi di persona matura che abbia gia' raggiunto la pienezza degli studi e sappia quel che dire con una propria... autonomia artistica. Insomma un conto e' esercitarsi alle arti poetiche e un conto fare poesia da poeta vero e proprio. Oggi compongono in tanti e poeteggiano in pochi: tutti studiosi di Letteratura, dunque, vero? Rispondo alla domanda del Maugger:
il ”componimento” e’ un’esercitazione letteraria scolastica. La poesia, dunque, va fuori da questo e riporta dei versi di persona matura che abbia gia’ raggiunto la pienezza degli studi e sappia quel che dire con una propria… autonomia artistica.
Insomma un conto e’ esercitarsi alle arti poetiche e un conto fare poesia da poeta vero e proprio.
Oggi compongono in tanti e poeteggiano in pochi: tutti studiosi di Letteratura, dunque, vero?

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51717 Sergio Sozi Sun, 18 Jan 2009 23:35:26 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51717 Maugger... eh eh eh... io quell' ''anonimo romanzetto'' lo avrei letto, dunque... e qui mi fermo. Qualcuno mi ringraziera' per non aver spinto oltre, adesso, la penna. Maugger… eh eh eh… io quell’ ”anonimo romanzetto” lo avrei letto, dunque… e qui mi fermo. Qualcuno mi ringraziera’ per non aver spinto oltre, adesso, la penna.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51710 Massimo Maugeri Sun, 18 Jan 2009 23:11:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51710 Con la suddetta domanda vi auguro buonanotte e buon inizio settimana (non prima di avervi rivelato - ma molti di voi lo sanno già - che Valerio Giordano è un personaggio letterario di un anonimo romanzetto... così come la figlia Lara). Buonanotte. E buon inizio settimana. Con la suddetta domanda vi auguro buonanotte e buon inizio settimana
(non prima di avervi rivelato – ma molti di voi lo sanno già – che Valerio Giordano è un personaggio letterario di un anonimo romanzetto… così come la figlia Lara).
Buonanotte.
E buon inizio settimana.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/comment-page-6/#comment-51709 Massimo Maugeri Sun, 18 Jan 2009 23:09:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/01/13/birgitta-trotzig-gunter-grass-e-poeti-letteratitudiniani/#comment-51709 Ringrazio Lara Giordano, figlia di Valerio, per avermi inviato le suddette poesie(?). Poesie... non esageriamo. Diciamo... componimenti (che la figlia Lara non se ne abbia a male). Del resto Valerio Giordano era solito andare dal tipografo vicino casa e farsi stampare un po' di copie di volumetti che distribuiva tra amici e parenti. A proposito... <b>Cos'è che, secondo voi, distingue una poesia da un semplice componimento?</b> Ringrazio Lara Giordano, figlia di Valerio, per avermi inviato le suddette poesie(?).
Poesie… non esageriamo. Diciamo… componimenti (che la figlia Lara non se ne abbia a male).
Del resto Valerio Giordano era solito andare dal tipografo vicino casa e farsi stampare un po’ di copie di volumetti che distribuiva tra amici e parenti.
A proposito…
Cos’è che, secondo voi, distingue una poesia da un semplice componimento?

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