Commenti a: LA MORTE DI HAROLD PINTER E IL TEATRO OGGI http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » NARRATIVA E TEATRO: COMICI RANDAGI http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-498675 Kataweb.it - Blog - LETTERATITUDINE di Massimo Maugeri » Blog Archive » NARRATIVA E TEATRO: COMICI RANDAGI Wed, 05 Dec 2012 15:51:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-498675 [...] tra narrativa e teatro e alle tematiche a esso collegate. In passato avevamo già avuto modo di occuparcene, ma stavolta tenteremo di farlo in maniera ancora più approfondita. Lo spunto ce lo fornisce il [...] [...] tra narrativa e teatro e alle tematiche a esso collegate. In passato avevamo già avuto modo di occuparcene, ma stavolta tenteremo di farlo in maniera ancora più approfondita. Lo spunto ce lo fornisce il [...]

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Di: Renzo Montagnoli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50436 Renzo Montagnoli Thu, 08 Jan 2009 21:17:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50436 Se può consolare, l'unica occasione che ho di parlare di letteratura è solo su Letteratitudine. Se può consolare, l’unica occasione che ho di parlare di letteratura è solo su Letteratitudine.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50428 Massimo Maugeri Thu, 08 Jan 2009 21:03:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50428 Grazie a te, Lorenzo. Ciao, Roberta. Sono io che ringrazio voi (e che da voi imparo). Grazie a te, Lorenzo.
Ciao, Roberta.
Sono io che ringrazio voi (e che da voi imparo).

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50413 roberta Thu, 08 Jan 2009 20:19:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50413 Caro Lorenzerrimo, sì hai ragione: questo é uno spazio in cui possiamo imparare e scambiare molte idee. E sempre si impara. Trovo giusto che Massimo faccia in modo che si parli sempre degli argomenti proposti e non accetti i toni poco educati e da "rissa": ma che senso avrebbe, infatti? Io scrivo qui da pochissimo e sono stata accolta in modo più che benevolo. E, come dicevo in un altro post, le persone con cui si esce di solito( almeno a me capita sempre così) trovano "noioso" parlare di letteratura e anzi, se per caso ti sfugge qualcosa al riguardo, ti guardano come se fossi un "marziano". Io imparato dai tempi del liceo a nascondere i miei veri gusti( ne parlo con due o tre persone al massimo)perché rischiavo di essere considerata una "strana" e questa cosa non mi piaceva allora così come non mi piace adesso. Così, visto che la Natura é stata generosa nel concedermi alcune doti "recitative", riesco spesso( mi sembra, almeno) a far credere che la letteratura non é per me una grande passione. Certo, da un pò di tempo mi é più difficile farlo, forse perché sono cresciuta, non so. O forse perché sto incominciando a pensare: "Che credano quello che vogliono, cosa mi importa?". Sto diventando un pò più "misantropa", rispetto a prima, forse é la nostra epoca che mi spinge in quella direzione. Boh. Ci sono immagini e interviste a una delle mie scrittrici preferite, Marguerite Yourcenar: alla fine della sua vita se n'era andata a vivere a Desert Mountain. E nella bellissima intervista LES YEUX OUVERTS(= "CON GLI OCCHI APERTI") Matthew Galey le chiede:"Chi sono i suoi amici?" e lei risponde che detesta le serate "mondane" in cui ognuno ti "acchiappa" per parlare incessantemente di sè e dice: "Il lattaio, le capre che stanno qui vicino, i miei cani". Ti ringrazio per quello che mi scrivi: io qui mi sento sempre "at home". Caro Lorenzerrimo,
sì hai ragione: questo é uno spazio in cui possiamo imparare e scambiare molte idee. E sempre si impara. Trovo giusto che Massimo faccia in modo che si parli sempre degli argomenti proposti e non accetti i toni poco educati e da “rissa”: ma che senso avrebbe, infatti?
Io scrivo qui da pochissimo e sono stata accolta in modo più che benevolo. E, come dicevo in un altro post, le persone con cui si esce di solito( almeno a me capita sempre così) trovano “noioso” parlare di letteratura e anzi, se per caso ti sfugge qualcosa al riguardo, ti guardano come se fossi un “marziano”. Io imparato dai tempi del liceo a nascondere i miei veri gusti( ne parlo con due o tre persone al massimo)perché rischiavo di essere considerata una “strana” e questa cosa non mi piaceva allora così come non mi piace adesso. Così, visto che la Natura é stata generosa nel concedermi alcune doti “recitative”, riesco spesso( mi sembra, almeno) a far credere che la letteratura non é per me una grande passione.
Certo, da un pò di tempo mi é più difficile farlo, forse perché sono cresciuta, non so. O forse perché sto incominciando a pensare: “Che credano quello che vogliono, cosa mi importa?”. Sto diventando un pò più “misantropa”, rispetto a prima, forse é la nostra epoca che mi spinge in quella direzione. Boh.
Ci sono immagini e interviste a una delle mie scrittrici preferite, Marguerite Yourcenar: alla fine della sua vita se n’era andata a vivere a Desert Mountain. E nella bellissima intervista LES YEUX OUVERTS(= “CON GLI OCCHI APERTI”) Matthew Galey le chiede:”Chi sono i suoi amici?” e lei risponde che detesta le serate “mondane” in cui ognuno ti “acchiappa” per parlare incessantemente di sè e dice: “Il lattaio, le capre che stanno qui vicino, i miei cani”.
Ti ringrazio per quello che mi scrivi: io qui mi sento sempre “at home”.

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50403 lorenzerrimo Thu, 08 Jan 2009 19:11:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50403 @Grazie a te, Lorenzerrimo. Scusami se non ti ho risposto prima. Scrivi sempre delle belle cose. Postato Martedì, 6 Gennaio 2009 alle 11:21 pm da roberta Cara Roberta, siamo tutti più o meno occupati con le altre attività giornaliere; non devi quindi scusarti. Mi procura piacere comunicare con te su questo Blog, dove molto, se non tutto, è possibile, quando espresso nella dovuta forma di cortesia e correttezza. Infine non è così che ne approfittiamo tutti del nostro presentarsi, ognuno alla sua maniera perché suggerita dalle proprie necessità e grado d’intendere? Conversando con lo scopo d’imparare, ci educhiamo anche e rendiamo questo mezzo elettronico utile e necessario, una scuola viva nonostante le grandi distanze che ci separano. M’impressiona l’intensità e la varietà dei tuoi commenti, che conduci con entusiasmo e che sono veramente ricchi di concetti interessanti e degni di una riflessione profonda. È giusto ringraziare Massimo per l’opportunità che ci offre e quelli che si mettono al nostro confronto per insegnarci un qualcosa della loro vita e sapere, che potrebbe esserci utili. Non dimentichiamo però, che anche loro confidano di imparare anche da noi. È nostro compito, quindi, riflettere bene su tutto ciò che desideriamo comunicare, senza toglierne il senso della semplicità e spontaneità che arricchiscono lo scambio comunicativo rendendolo delizioso e affettuoso. Saluti. Lorenzo @Grazie a te, Lorenzerrimo. Scusami se non ti ho risposto prima.
Scrivi sempre delle belle cose.
Postato Martedì, 6 Gennaio 2009 alle 11:21 pm da roberta
Cara Roberta,
siamo tutti più o meno occupati con le altre attività giornaliere; non devi quindi scusarti.
Mi procura piacere comunicare con te su questo Blog, dove molto, se non tutto, è possibile, quando espresso nella dovuta forma di cortesia e correttezza.
Infine non è così che ne approfittiamo tutti del nostro presentarsi, ognuno alla sua maniera perché suggerita dalle proprie necessità e grado d’intendere?
Conversando con lo scopo d’imparare, ci educhiamo anche e rendiamo questo mezzo elettronico utile e necessario, una scuola viva nonostante le grandi distanze che ci separano.
M’impressiona l’intensità e la varietà dei tuoi commenti, che conduci con entusiasmo e che sono veramente ricchi di concetti interessanti e degni di una riflessione profonda.
È giusto ringraziare Massimo per l’opportunità che ci offre e quelli che si mettono al nostro confronto per insegnarci un qualcosa della loro vita e sapere, che potrebbe esserci utili. Non dimentichiamo però, che anche loro confidano di imparare anche da noi.
È nostro compito, quindi, riflettere bene su tutto ciò che desideriamo comunicare, senza toglierne il senso della semplicità e spontaneità che arricchiscono lo scambio comunicativo rendendolo delizioso e affettuoso.
Saluti.
Lorenzo

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50332 Sergio Sozi Thu, 08 Jan 2009 01:37:52 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50332 Roberta, sei una persona che dice cose giuste ed equilibrate. EDUCAZIONE e' la parola giusta. Lo Stato ne e' responsabile - i mass-media anche ma e' roba privata e fa discorso a parte - dunque dobbiamo chiedere allo Stato di educare la gente alla lingua italiana, all'amore per LE arti e alla creativita', al rispetto e alla legalita'. Meglio sarebbe all'amore per la Patria, ma non chiediamo la luna, suvvia... Roberta,
sei una persona che dice cose giuste ed equilibrate. EDUCAZIONE e’ la parola giusta. Lo Stato ne e’ responsabile – i mass-media anche ma e’ roba privata e fa discorso a parte – dunque dobbiamo chiedere allo Stato di educare la gente alla lingua italiana, all’amore per LE arti e alla creativita’, al rispetto e alla legalita’. Meglio sarebbe all’amore per la Patria, ma non chiediamo la luna, suvvia…

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50288 roberta Wed, 07 Jan 2009 21:03:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50288 Sergio, sono d'accordo anche su quest'ultima affermazione. Non é vero che il teatro viene disertato, anzi. Si dice spesso( a me sembra una cosa così stupida e banale) che sia per la televisione che per il teatro "bisogna ASSECONDARE i gusti del pubblico"; non é vero: é il pubblico che dovrebbe essere ben "educato" ( "cultivated", come dicono gli inglesi. E l'immagine rende bene l'idea, credo). Se, come hanno scritto altre persone in questo post, alla tele facessero vedere di più il teatro, le persone lo conoscerebbero e lo amerebbero, sarebbero incuriosite. Invece le si tiene intenzionalmente lontane dalle cose belle, così si abituano a quelle brutte, anzi, a quelle orribili. Sergio,
sono d’accordo anche su quest’ultima affermazione.
Non é vero che il teatro viene disertato, anzi.
Si dice spesso( a me sembra una cosa così stupida e banale) che sia per la televisione che per il teatro “bisogna ASSECONDARE i gusti del pubblico”; non é vero: é il pubblico che dovrebbe essere ben “educato” ( “cultivated”, come dicono gli inglesi. E l’immagine rende bene l’idea, credo).
Se, come hanno scritto altre persone in questo post, alla tele facessero vedere di più il teatro, le persone lo conoscerebbero e lo amerebbero, sarebbero incuriosite. Invece le si tiene intenzionalmente lontane dalle cose belle, così si abituano a quelle brutte, anzi, a quelle orribili.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50283 Sergio Sozi Wed, 07 Jan 2009 20:40:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50283 Il teatro ha, comunque si voglia mettere la faccenda, una caratteristica che nessun altro medium artistico possiede: LA VITA. Onore al teatro italiano, dunque. Non e' vero che viene disertato dai giovani, ne' dai meno giovani. Il teatro ha, comunque si voglia mettere la faccenda, una caratteristica che nessun altro medium artistico possiede: LA VITA. Onore al teatro italiano, dunque. Non e’ vero che viene disertato dai giovani, ne’ dai meno giovani.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50223 roberta Tue, 06 Jan 2009 22:21:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50223 @Grazie a te, Lorenzerrimo. Scusami se non ti ho risposto prima. Scrivi sempre delle belle cose. @Grazie a te, Lorenzerrimo. Scusami se non ti ho risposto prima.
Scrivi sempre delle belle cose.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50117 Massimo Maugeri Mon, 05 Jan 2009 22:40:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50117 Sul teatro mi sento di essere ottimista... e credo che continuerà a vivere (o a sopravvivere). Io lo spero! Del resto la pittura è sopravvissuta alla fotografia. (Anzi - accidenti - i quadri dignitosi continuano a costare parecchio). Sul teatro mi sento di essere ottimista… e credo che continuerà a vivere (o a sopravvivere).
Io lo spero!
Del resto la pittura è sopravvissuta alla fotografia.
(Anzi – accidenti – i quadri dignitosi continuano a costare parecchio).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50113 Massimo Maugeri Mon, 05 Jan 2009 22:37:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50113 @ Rex Credo che di fronte alla Bibbia e ai classici della mitologia greca tutti potremmo (e dovremmo) battere in ritirata. Nel senso che, da un certo punto di vista, è già stato scritto tutto. Chi scrive, lo sa. Ma si scrive ancora (per fortuna o per disgrazia), nel tentativo di ri-scrivere le stesse storie tentando di carpire i cambiamenti dell'uomo e della società (se ce ne sono stati). @ Rex
Credo che di fronte alla Bibbia e ai classici della mitologia greca tutti potremmo (e dovremmo) battere in ritirata. Nel senso che, da un certo punto di vista, è già stato scritto tutto.
Chi scrive, lo sa.
Ma si scrive ancora (per fortuna o per disgrazia), nel tentativo di ri-scrivere le stesse storie tentando di carpire i cambiamenti dell’uomo e della società (se ce ne sono stati).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50112 Massimo Maugeri Mon, 05 Jan 2009 22:34:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50112 Cari amici, ringrazio anche qui per i numerosi commenti pervenuti. Cari amici, ringrazio anche qui per i numerosi commenti pervenuti.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50065 roberta Mon, 05 Jan 2009 20:46:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50065 Per gli appassionati del "TEATRO ALLA TELEVISIONE": stasera danno una commedia di Eduardo verso le 23. E venerdì alle 21 "La Bottega del Caffé" di Goldoni nella rilettura di Fassbinder. Non ricordo su quali reti, però. Per gli appassionati del “TEATRO ALLA TELEVISIONE”:
stasera danno una commedia di Eduardo verso le 23.
E venerdì alle 21 “La Bottega del Caffé” di Goldoni nella rilettura di Fassbinder. Non ricordo su quali reti, però.

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50029 lorenzerrimo Mon, 05 Jan 2009 17:02:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50029 @ Renzo Montagnoli come sempre, ti ringrazio anch’io della tua bella e chiara esposizione della realtà ipocrita e cieca, che ci domina senza che ce ne accorgiamo. Non vogliamo accorgercene, perché siamo dominati dalla presunzione di poter rappresentare Dio, che intendo come forza superiore e creatrice. Mi viene in mente un paragone tra Dio e l'essere umano: l'uomo crede di essere Dio, mentre Dio non può essere uomo, se non quando l’uomo stesso si sia così tanto evoluto da averLo compreso e quindi raggiunto. Saluti. Lorenzo @Rex grazie dell’attenzione. Se non mi sbaglio, ci conosciamo, senza essere entrati in comunicazione all’infuori di una volta e solo brevemente, dal forum di Paolo di Stefano. Un benvenuto qui a Letteratitudine anche da me. Anch’io non sono un intellettuale e ne sono anche lieto, perché mi sento così più libero di esprimere le mie osservazioni, che sono sempre e solamente frutto di analisi personali, seguendo la mia indole di voler sempre scrutare senza mai finire. Dallo scambio di opinioni impariamo un po’ tutti, perché nessuno possiede la verità assoluta, essendo essa solo il fine di un ragionamento, dal quale poi procedere ancora verso altre verità. Saluti. Lorenzo @Roberta concordo, naturalmente, con il tuo detto. La soggettività ci sprona allo scambio, così che il pensare, non ha mai una fine. Capisco anche il tuo stato di ebbrezza nell’applaudire l’artista; capita anche a me, sebbene raramente, perché sono per indole una persona che cerca di controllarsi sempre, nella coscienza che nessuno si meriti troppi elogi, che poi lo svierebbero dalla sua scia creativa. Un artista, quello vero, è emotivamente così preso dalla sua creatività, da immedesimarsi in essa e immaginarsi di vivere in un altro mondo, da non aver bisogno degli altri che incomincia a sfruttare e infine a disprezzare dal momento nel quale esagerano. Questo in linea di massima la mia opinione sui meriti guadagnati. Sul tipo d’arte preferito conta certamente il gusto guidato dalla propria istruzione ricevuta e dalle caratteristiche naturali, ma io credo che in ogni decisione presa ci sia anche un motivo psicologico con la sua origine nel proprio inconscio che una volta esaminato e compreso porterebbe a un’altra decisione. Anche il nostro mondo percettivo è paragonabile a una rete, apparentemente inestricabile, ad ogni modo molto complessa e difficile da governare. Chi riesce a creare in esso un po’ di ordine, potrà più facilmente stabilire un equilibrio e infine armonia; ma su quali criteri farlo, quando ogni rinuncia va a scapito di altre rivelazioni anche loro giuste e necessarie secondo del momento del loro impiego. Si può rinunciare per un periodo a un qualcosa, ma sempre….? La ragione è un mezzo utile, ma non sempre applicabile e sopportabile, quando i sensi richiedono il loro tributo. Saluti e grazie dei tuoi bei commenti, i cui contenuti rispetto pienamente, anche quando fossi di un parere diverso. Lorenzo @ Renzo Montagnoli
come sempre, ti ringrazio anch’io della tua bella e chiara esposizione della realtà ipocrita e cieca, che ci domina senza che ce ne accorgiamo.
Non vogliamo accorgercene, perché siamo dominati dalla presunzione di poter rappresentare Dio, che intendo come forza superiore e creatrice.
Mi viene in mente un paragone tra Dio e l’essere umano: l’uomo crede di essere Dio, mentre Dio non può essere uomo, se non quando l’uomo stesso si sia così tanto evoluto da averLo compreso e quindi raggiunto.
Saluti.
Lorenzo

@Rex
grazie dell’attenzione. Se non mi sbaglio, ci conosciamo, senza essere entrati in comunicazione all’infuori di una volta e solo brevemente, dal forum di Paolo di Stefano.
Un benvenuto qui a Letteratitudine anche da me. Anch’io non sono un intellettuale e ne sono anche lieto, perché mi sento così più libero di esprimere le mie osservazioni, che sono sempre e solamente frutto di analisi personali, seguendo la mia indole di voler sempre scrutare senza mai finire.
Dallo scambio di opinioni impariamo un po’ tutti, perché nessuno possiede la verità assoluta, essendo essa solo il fine di un ragionamento, dal quale poi procedere ancora verso altre verità.
Saluti.
Lorenzo

@Roberta
concordo, naturalmente, con il tuo detto. La soggettività ci sprona allo scambio, così che il pensare, non ha mai una fine. Capisco anche il tuo stato di ebbrezza nell’applaudire l’artista; capita anche a me, sebbene raramente, perché sono per indole una persona che cerca di controllarsi sempre, nella coscienza che nessuno si meriti troppi elogi, che poi lo svierebbero dalla sua scia creativa.
Un artista, quello vero, è emotivamente così preso dalla sua creatività, da immedesimarsi in essa e immaginarsi di vivere in un altro mondo, da non aver bisogno degli altri che incomincia a sfruttare e infine a disprezzare dal momento nel quale esagerano.
Questo in linea di massima la mia opinione sui meriti guadagnati. Sul tipo d’arte preferito conta certamente il gusto guidato dalla propria istruzione ricevuta e dalle caratteristiche naturali, ma io credo che in ogni decisione presa ci sia anche un motivo psicologico con la sua origine nel proprio inconscio che una volta esaminato e compreso porterebbe a un’altra decisione.
Anche il nostro mondo percettivo è paragonabile a una rete, apparentemente inestricabile, ad ogni modo molto complessa e difficile da governare.
Chi riesce a creare in esso un po’ di ordine, potrà più facilmente stabilire un equilibrio e infine armonia; ma su quali criteri farlo, quando ogni rinuncia va a scapito di altre rivelazioni anche loro giuste e necessarie secondo del momento del loro impiego. Si può rinunciare per un periodo a un qualcosa, ma sempre….?
La ragione è un mezzo utile, ma non sempre applicabile e sopportabile, quando i sensi richiedono il loro tributo.
Saluti e grazie dei tuoi bei commenti, i cui contenuti rispetto pienamente, anche quando fossi di un parere diverso.
Lorenzo

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Di: Renzo Montagnoli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50014 Renzo Montagnoli Mon, 05 Jan 2009 15:01:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50014 @Lorenzerrimo: non posso che concordare (ma penso che questa precisazione non sia di per sè necessaria, visto le nostre opinioni precedenti). Purtroppo viviamo in un periodo in cui si è accentuato il vizio di non chiamare le cose con il loro effettivo nome. Oggi, in nome della cultura, per lo più si tende a spacciare roba che non solo non porta a un accrescimento individuale, ma che addirittura sgretola il passato, circostanza che porta a quella realtà che tende al disfacimento di cui ha scritto Delia. Orwell aveva visto giusto e non so se è stato frutto di una sua attenta analisi o di una circostanza fortuita, ma oggi il mondo è dominato dalla menzogna. Nulla è come appare, tutto viene estraniato dalla realtà. L'uomo non riesce a guardare dentro se stesso, perchè non riesce a vedere correttamente ciò che è intorno a lui. Così crediamo di avere delle opinioni, ma queste sono imposte, pensiamo di avere un ruolo determinato da noi, ma non è così. Il teatro, quello di una volta, aveva l'uomo al centro della sua dinamica; oggi siamo tutti attori inconsapevoli di una commedia fra le più tragiche e non c'è l'uomo al centro di una moderna rappresentazione teatrale, bensì il nulla. Altro che scavare dentro di sè per conoscerci sempre di più! L'unica conoscenza che è rimasta all'uomo del XXI secolo è di credere di essere libero, ma non lo è. @Lorenzerrimo: non posso che concordare (ma penso che questa precisazione non sia di per sè necessaria, visto le nostre opinioni precedenti).
Purtroppo viviamo in un periodo in cui si è accentuato il vizio di non chiamare le cose con il loro effettivo nome. Oggi, in nome della cultura, per lo più si tende a spacciare roba che non solo non porta a un accrescimento individuale, ma che addirittura sgretola il passato, circostanza che porta a quella realtà che tende al disfacimento di cui ha scritto Delia. Orwell aveva visto giusto e non so se è stato frutto di una sua attenta analisi o di una circostanza fortuita, ma oggi il mondo è dominato dalla menzogna. Nulla è come appare, tutto viene estraniato dalla realtà. L’uomo non riesce a guardare dentro se stesso, perchè non riesce a vedere correttamente ciò che è intorno a lui. Così crediamo di avere delle opinioni, ma queste sono imposte, pensiamo di avere un ruolo determinato da noi, ma non è così.
Il teatro, quello di una volta, aveva l’uomo al centro della sua dinamica; oggi siamo tutti attori inconsapevoli di una commedia fra le più tragiche e non c’è l’uomo al centro di una moderna rappresentazione teatrale, bensì il nulla.
Altro che scavare dentro di sè per conoscerci sempre di più! L’unica conoscenza che è rimasta all’uomo del XXI secolo è di credere di essere libero, ma non lo è.

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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50006 rex Mon, 05 Jan 2009 13:34:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50006 Cara Delia, splendido intervento il tuo, e ti scrivo per complimentarmi. Però però... davvero stanno succedendo tutte queste cose nel mondo? -una realtà che tende al disfacimento. Fotografia perfetta di un mondo claustrofobico, dominato dai “grandi fratelli orwelliani”-, scrivi: ti domando, senza ironia: davvero sta succedendo tutto questo nel mondo? Non riesco a capacitarmene. Sarà perché in questo momento splende un magnifico sole dalle mie parti, ma a me sembra che il mondo non sia mai stato così aperto e libero e in piena evoluzione. Boh, sarà che io non sono un intellettuale e questi ragionamenti difficili non li capisco. Sarà per questo. Però dev'essere senz'altro come dice Pinter e il teatro, sennò mica gli avrebbero dato dato il Nobel! Il Nobel è una garanzia, se uno vince il Nobel è un genio ufficiale, lo sappiamo tutti (però che in che brutti posti abitano 'sti geni, eh?). Mah, il mio mondo invece -non ci crederai- somiglia di più a quello dei cinepanettoni di De Sica. Sarà che abito al mare e qui al mare siamo gente frivola. Auguri. rex Cara Delia, splendido intervento il tuo, e ti scrivo per complimentarmi. Però però… davvero stanno succedendo tutte queste cose nel mondo?
-una realtà che tende al disfacimento. Fotografia perfetta di un mondo claustrofobico, dominato dai “grandi fratelli orwelliani”-, scrivi: ti domando, senza ironia: davvero sta succedendo tutto questo nel mondo? Non riesco a capacitarmene. Sarà perché in questo momento splende un magnifico sole dalle mie parti, ma a me sembra che il mondo non sia mai stato così aperto e libero e in piena evoluzione. Boh, sarà che io non sono un intellettuale e questi ragionamenti difficili non li capisco. Sarà per questo. Però dev’essere senz’altro come dice Pinter e il teatro, sennò mica gli avrebbero dato dato il Nobel! Il Nobel è una garanzia, se uno vince il Nobel è un genio ufficiale, lo sappiamo tutti (però che in che brutti posti abitano ’sti geni, eh?). Mah, il mio mondo invece -non ci crederai- somiglia di più a quello dei cinepanettoni di De Sica. Sarà che abito al mare e qui al mare siamo gente frivola. Auguri.
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Di: delia morea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-50004 delia morea Mon, 05 Jan 2009 13:08:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-50004 Carissimi amici, ricordare Harold Pinter o scrivere qualcosa su di lui è come invitarmi a nozze, nel senso che la mia vita fino ad oggi è stata caratterizzata dal teatro, per ragioni familiari ataviche, per scelte di vita (giornalista teatrale, autrice di teatro), ecc. La sua morte, dunque, mi ha colpita e addolorata particolarmente. Ma cosa dire di più di un premio Nobel, di uno dei più grandi drammaturghi del '900, insieme a Pirandello, a Samuel Beckett, a Eduardo De Filippo, a Raffaele Viviani? Voglio solo dire che la mia generazione ha particolarmente amato e sentito il teatro di Harol Pinter, ascrivibile a quella schiera di autori tra cui appunto Beckett, Ionesco, che hanno dato forma e vita al "Teatro dell'Assurdo", all'uso del linguaggio teatrale inteso come vettore di grande inquietudine, di incomunicabilità nei confronti di una realtà che tende al disfacimento. Fotografia perfetta di un mondo claustrofobico, dominato dai "grandi fratelli orwelliani" ma anche di testimonianza e sottesa ribellione. Su Harold Pinter si potrebbero dire tante cose che vanno dall'impegno sociale a quello politico. Infine il suo essere uomo di teatro a 360°: autore, regista e con un passato di attore. In merito alle domande sul teatro, credo di aver fatto comprendere il mio grande amore e rispetto profondo per questa forma di arte. Per ciò che attiene le vere o presunte crisi teatrali sospendo il giudizio. Sono anni che sotterriamo il teatro e poi lo riesumiamo, però tra il "teatro tradizionale", quello attinente le varie forme di sperimentazione - sempre molto attive in Italia ed oggi ospitate ampiamente nei circuiti ufficiali - e nonostante la scomparsa dei due grandi vati del teatro moderno italiano: Carmelo Bene e ultimamente Leo De Berardinis, io credo che ci sia ancora molta vivacità. E anche se le ultime forme televisive hanno in qualche modo cambiato la visuale degli italiani, i teatri sono pieni. Forse bisognerebbe ancora una volta adeguare alcune norme alle esigenze economiche delle medie e piccole realtà teatrali professionistiche, per fare in modo che il teatro, forma d'arte tra le più antiche, non si trasformi col tempo in un lusso per pochi eletti. Buon anno a tutti. Carissimi amici,
ricordare Harold Pinter o scrivere qualcosa su di lui è come invitarmi a nozze, nel senso che la mia vita fino ad oggi è stata caratterizzata dal teatro, per ragioni familiari ataviche, per scelte di vita (giornalista teatrale, autrice di teatro), ecc. La sua morte, dunque, mi ha colpita e addolorata particolarmente. Ma cosa dire di più di un premio Nobel, di uno dei più grandi drammaturghi del ‘900, insieme a Pirandello, a Samuel Beckett, a Eduardo De Filippo, a Raffaele Viviani? Voglio solo dire che la mia generazione ha particolarmente amato e sentito il teatro di Harol Pinter, ascrivibile a quella schiera di autori tra cui appunto Beckett, Ionesco, che hanno dato forma e vita al “Teatro dell’Assurdo”, all’uso del linguaggio teatrale inteso come vettore di grande inquietudine, di incomunicabilità nei confronti di una realtà che tende al disfacimento. Fotografia perfetta di un mondo claustrofobico, dominato dai “grandi fratelli orwelliani” ma anche di testimonianza e sottesa ribellione. Su Harold Pinter si potrebbero dire tante cose che vanno dall’impegno sociale a quello politico. Infine il suo essere uomo di teatro a 360°: autore, regista e con un passato di attore. In merito alle domande sul teatro, credo di aver fatto comprendere il mio grande amore e rispetto profondo per questa forma di arte. Per ciò che attiene le vere o presunte crisi teatrali sospendo il giudizio. Sono anni che sotterriamo il teatro e poi lo riesumiamo, però tra il “teatro tradizionale”, quello attinente le varie forme di sperimentazione – sempre molto attive in Italia ed oggi ospitate ampiamente nei circuiti ufficiali – e nonostante la scomparsa dei due grandi vati del teatro moderno italiano: Carmelo Bene e ultimamente Leo De Berardinis, io credo che ci sia ancora molta vivacità. E anche se le ultime forme televisive hanno in qualche modo cambiato la visuale degli italiani, i teatri sono pieni. Forse bisognerebbe ancora una volta adeguare alcune norme alle esigenze economiche delle medie e piccole realtà teatrali professionistiche, per fare in modo che il teatro, forma d’arte tra le più antiche, non si trasformi col tempo in un lusso per pochi eletti. Buon anno a tutti.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49999 roberta Mon, 05 Jan 2009 12:27:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49999 @lorenzerrimo Caro Lorenzo, ho letto alcuni tuoi commenti su altri argomenti: li trovo sempre profondi e pieni di significato. Sono d'accordo sul "chiasso" di certo rock, anche se molte cose mi piacciono( David Bowie, per esempio). Anche qui, come per la lettura, dipende sempre da come sei stato "allevato". Certo se le tue orecchie sono abituate a Mozart, difficilmente ti piace l'Heavy Metal. Ti capisco. Sul concetto di Arte ho un'altra idea, rispetto alla tua, però la tua mi sembra molto bella. @lorenzerrimo
Caro Lorenzo,
ho letto alcuni tuoi commenti su altri argomenti: li trovo sempre profondi e pieni di significato.
Sono d’accordo sul “chiasso” di certo rock, anche se molte cose mi piacciono( David Bowie, per esempio). Anche qui, come per la lettura, dipende sempre da come sei stato “allevato”. Certo se le tue orecchie sono abituate a Mozart, difficilmente ti piace l’Heavy Metal. Ti capisco.
Sul concetto di Arte ho un’altra idea, rispetto alla tua, però la tua mi sembra molto bella.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49998 roberta Mon, 05 Jan 2009 12:22:04 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49998 Che aggiungere, Rex? In inglese si direbbe : "We can't understand each other".(?) Apprezzo il tuo invito a leggere il Don Chisciotte, però mi perdonerai se la Bibbia non me la sento di riprenderla in mano ora? Forse da anziana, se arrivo a quella età? Comunque: ognuno ha le sue idee su tutto. Io le rispetto. Ciao Cari saluti:) Che aggiungere, Rex?
In inglese si direbbe : “We can’t understand each other”.(?)
Apprezzo il tuo invito a leggere il Don Chisciotte, però mi perdonerai se la Bibbia non me la sento di riprenderla in mano ora? Forse da anziana, se arrivo a quella età?
Comunque: ognuno ha le sue idee su tutto. Io le rispetto.
Ciao
Cari saluti:)

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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49995 rex Mon, 05 Jan 2009 12:04:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49995 Roberta, leggi Qoelet e/o Giobbe, ad esempio, nella Bibbia: altro che Amleto e tutte quelle chiacchiere! (ne abbiamo discusso sul "leggere e scrivere" a suo tempo, uno spasso) Sai invece, cara Roberta, cosa difficilmente trovi nella Bibbia, a mio parere? Don Chisciotte, quello è veramente moderno. Ciao - Grazie Lorenzerrimo, e saluti anche a te. rex Roberta, leggi Qoelet e/o Giobbe, ad esempio, nella Bibbia: altro che Amleto e tutte quelle chiacchiere! (ne abbiamo discusso sul “leggere e scrivere” a suo tempo, uno spasso)
Sai invece, cara Roberta, cosa difficilmente trovi nella Bibbia, a mio parere? Don Chisciotte, quello è veramente moderno. Ciao
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Grazie Lorenzerrimo, e saluti anche a te.
rex

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49994 lorenzerrimo Mon, 05 Jan 2009 11:59:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49994 Mi sembra che Rex semplifichi troppo, senza distinguere se la cultura moderna sia migliore o peggiore. Io personalmente preferisco il teatro classico per l’influenza che esercita sulla mia psiche, perché trasmette e spiega la psicologia umana, mentre le manifestazioni moderne, come per esempio il rock, mi disturbano a tal punto da farmi arrabbiare e da chiedermi che senso abbia un urlare a squarciagola e uno strimpellare sul mezzo musicale come se fosse un martello. A mio parere, dietro questa mania di fare musica si nasconde una rabbia derivante dal vuoto spirituale esistente. Mi viene in mente il paragone con l’essere che, prigioniero della sua incoscienza, anela alla sua emancipazione e libertà e si sforza tanto per raggiungerle, e una volta raggiunte non sa che cosa farsene. Arte è per me tutto ciò che cerca di svelare un segreto della natura umana al confronto con tutto ciò che gli è superiore attraverso l’impegno mentale e con lo scopo di raggiungere l’armonia finale, cioè elevarsi al superiore (divino). Sul tema della velocità per raggiungere un posto, è chiaro che oggi si vive con più comodità, ma mi chiedo anche che senso abbia arrivare prima e poi non sapere cosa fare con il tempo rimasto libero. Alcuni riescono ad occuparlo sensatamente, mentre la massa si annoia non appena arrivata a un posto e si da ad effusioni senza senso, se non quello di uccidere il troppo tempo rimasto libero. Questo è ciò che costato nel comportamento generale della società moderna benestante, perché vive senza un fondamento serio e costruttivo. Saluti. Lorenzo Mi sembra che Rex semplifichi troppo, senza distinguere se la cultura moderna sia migliore o peggiore.
Io personalmente preferisco il teatro classico per l’influenza che esercita sulla mia psiche, perché trasmette e spiega la psicologia umana, mentre le manifestazioni moderne, come per esempio il rock, mi disturbano a tal punto da farmi arrabbiare e da chiedermi che senso abbia un urlare a squarciagola e uno strimpellare sul mezzo musicale come se fosse un martello.
A mio parere, dietro questa mania di fare musica si nasconde una rabbia derivante dal vuoto spirituale esistente. Mi viene in mente il paragone con l’essere che, prigioniero della sua incoscienza, anela alla sua emancipazione e libertà e si sforza tanto per raggiungerle, e una volta raggiunte non sa che cosa farsene.
Arte è per me tutto ciò che cerca di svelare un segreto della natura umana al confronto con tutto ciò che gli è superiore attraverso l’impegno mentale e con lo scopo di raggiungere l’armonia finale, cioè elevarsi al superiore (divino).
Sul tema della velocità per raggiungere un posto, è chiaro che oggi si vive con più comodità, ma mi chiedo anche che senso abbia arrivare prima e poi non sapere cosa fare con il tempo rimasto libero. Alcuni riescono ad occuparlo sensatamente, mentre la massa si annoia non appena arrivata a un posto e si da ad effusioni senza senso, se non quello di uccidere il troppo tempo rimasto libero.
Questo è ciò che costato nel comportamento generale della società moderna benestante, perché vive senza un fondamento serio e costruttivo.
Saluti.
Lorenzo

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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49993 rex Mon, 05 Jan 2009 11:52:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49993 Simpatica Roberta, se ti piace Amleto, prova a leggere direttamente la Bibbia: l'Amleto è gia tutto scritto lì:-)), solo che la Bibbia è molto meglio. Ciao Simpatica Roberta, se ti piace Amleto, prova a leggere direttamente la Bibbia: l’Amleto è gia tutto scritto lì:-)), solo che la Bibbia è molto meglio. Ciao

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49992 roberta Mon, 05 Jan 2009 11:50:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49992 I discorsi strettamente "avanguardistici" e "futuristi" mi fanno pensare appunto alle AVANGUARDIE del Novecento, ai Dadaisti e a Breton che alla fine volevano "disfarsi" totalmente di tutta la tradizione poetica precedente. Poi si sono ritrovati a scrivere poesia difficile che non piaceva a nessuno, che era per pochi intellettuali e si racconta che il gruppo dei Surrealisti si sia "sfasciato" anche per le posizioni irriducibili del suo fondatore. Pare si siano addirittura messi un giorno ad osservare dei "fagioli messicani" che saltellavano sul tavolo, per trovare ispirazione.. Non vorrei di certo sminuire né Breton né tutta l'avanguardia, figurarsi: me ne guardo bene( penso a quanto mi piace Guillaume Apollinaire... letto solo con l'aiuto della nostra prof di letteratura francese). Però si devono affondare le radici in qualcosa e trarre da lì tutto quanto. ( e Apollinaire lo faceva, infatti. Così come lo faceva T.S. Eliot). Se no, secondo te buttiamo via il cinema tra un pò e ci "inchiniamo" all'avvento dei Reality? Che orrore.. I discorsi strettamente “avanguardistici” e “futuristi” mi fanno pensare appunto alle AVANGUARDIE del Novecento, ai Dadaisti e a Breton che alla fine volevano “disfarsi” totalmente di tutta la tradizione poetica precedente. Poi si sono ritrovati a scrivere poesia difficile che non piaceva a nessuno, che era per pochi intellettuali e si racconta che il gruppo dei Surrealisti si sia “sfasciato” anche per le posizioni irriducibili del suo fondatore. Pare si siano addirittura messi un giorno ad osservare dei “fagioli messicani” che saltellavano sul tavolo, per trovare ispirazione..
Non vorrei di certo sminuire né Breton né tutta l’avanguardia, figurarsi: me ne guardo bene( penso a quanto mi piace Guillaume Apollinaire… letto solo con l’aiuto della nostra prof di letteratura francese).
Però si devono affondare le radici in qualcosa e trarre da lì tutto quanto.
( e Apollinaire lo faceva, infatti. Così come lo faceva T.S. Eliot).
Se no, secondo te buttiamo via il cinema tra un pò e ci “inchiniamo” all’avvento dei Reality? Che orrore..

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49990 roberta Mon, 05 Jan 2009 11:38:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49990 Ma Rex, anche se so che non ti rivolgi a me, guarda che non é detto che il romanzo sia "arte molto più complessa e completa del testo teatrale".. Se ti riferisci all'approfondimento psicologico dei personaggi e alle descrizioni( spero di non "banalizzare" il tuo pensiero)in un certo senso é vero( se pensi a Balzac o a Proust, per esempio). Ma prendi in mano RE LEAR..... o AMLETO ( non per citare sempre lo stesso "mostro sacro", come dice Sergio, ma mi viene in mente lui per dimostrare meglio la mia "tesi") oppure Checov..che ne so.. ti pare che manchi la "complessità"? Sì, poi in effetti non stai dicendo che non dev'essere rappresentato, anzi. Stai dicendo che non se ne può scrivere altro. Ma Rex, anche se so che non ti rivolgi a me, guarda che non é detto che il romanzo sia “arte molto più complessa e completa del testo teatrale”..
Se ti riferisci all’approfondimento psicologico dei personaggi e alle descrizioni( spero di non “banalizzare” il tuo pensiero)in un certo senso é vero( se pensi a Balzac o a Proust, per esempio).
Ma prendi in mano RE LEAR….. o AMLETO ( non per citare sempre lo stesso “mostro sacro”, come dice Sergio, ma mi viene in mente lui per dimostrare meglio la mia “tesi”) oppure Checov..che ne so.. ti pare che manchi la “complessità”?
Sì, poi in effetti non stai dicendo che non dev’essere rappresentato, anzi.
Stai dicendo che non se ne può scrivere altro.

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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49984 rex Mon, 05 Jan 2009 08:53:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49984 Mi spiego meglio: il teatro nasce perché era "naturale e obbligatorio" che nascesse, non c'erano alternative: se si voleva raccontare una storia (semplifichiamo al massimo, tralasciando gli aspetti civili e religiosi del teatro antico che sono quasi incomprensibili, pienamente, a noi moderni) al grande pubblico non c'era alternativa possibile al teatro: né libri (a costi accessibili e comunque la grande massa non sapeva leggere, è stato così fino quasi ai nostri giorni) né cinema né tv. E' come quando si andava a dorso di mulo o d'asino o a cavallo: non era una scelta, era un obbligo, non c'erano altri mezzi (si poteva andare in carrozza ma sempre una settimana ci voleva... per fare 10 km :-)) La storia che si voleva raccontare al grosso pubblico bisognava per forza rappresentarla, non c'erano alternative. - Oggi abbiamo mezzi molto più moderni ed efficaci per raccontare le storie al grande pubblico, e il cinema è il naturale e più efficace sostituto del teatro rappresentato (come l'aereo o l'automobile lo sono del cavallo per andare da Palermo a Milano, poniamo: difficilmente incontriamo diligenze sull'autostrada), così come il romanzo (arte molto più complessa e completa del testo teatrale) lo è del testo teatrale che oggi ci appare superato perché troppo "semplificante" rispetto alla complessità moderna, che richiede altri mezzi per essere raccontata con efficacia. Mezzi adeguati, mezzi moderni rex Mi spiego meglio: il teatro nasce perché era “naturale e obbligatorio” che nascesse, non c’erano alternative: se si voleva raccontare una storia (semplifichiamo al massimo, tralasciando gli aspetti civili e religiosi del teatro antico che sono quasi incomprensibili, pienamente, a noi moderni) al grande pubblico non c’era alternativa possibile al teatro: né libri (a costi accessibili e comunque la grande massa non sapeva leggere, è stato così fino quasi ai nostri giorni) né cinema né tv. E’ come quando si andava a dorso di mulo o d’asino o a cavallo: non era una scelta, era un obbligo, non c’erano altri mezzi (si poteva andare in carrozza ma sempre una settimana ci voleva… per fare 10 km :-) )
La storia che si voleva raccontare al grosso pubblico bisognava per forza rappresentarla, non c’erano alternative.
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Oggi abbiamo mezzi molto più moderni ed efficaci per raccontare le storie al grande pubblico, e il cinema è il naturale e più efficace sostituto del teatro rappresentato (come l’aereo o l’automobile lo sono del cavallo per andare da Palermo a Milano, poniamo: difficilmente incontriamo diligenze sull’autostrada), così come il romanzo (arte molto più complessa e completa del testo teatrale) lo è del testo teatrale che oggi ci appare superato perché troppo “semplificante” rispetto alla complessità moderna, che richiede altri mezzi per essere raccontata con efficacia. Mezzi adeguati, mezzi moderni
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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-3/#comment-49968 rex Mon, 05 Jan 2009 02:38:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49968 Caro Massimo, sono d'accordo con te. Il problema, a mio avviso, è soprattutto questo: si può scrivere teatro ancor oggi? La mia risposta è no, perché questa è l'epoca del cinema e della tv. Come non si possono più scrivere opere liriche, per dire, perché siamo nell'epoca del rock, o del jazz e derivati, ed è questa la musica "classica" del nostro tempo, ci piaccia o meno: poi, il teatro (del passato) si può e si deve rappresentarlo, e farlo sopravvivere "artificialmente" con i contributi dello stato perché di cultura si tratta. Ma forse sarebbe ora di lasciar perdere questa forma d'arte (nel senso di smetterla di scrivere teatro), che non è che abbia molto di più da dire di altre senz'altro più vicine a noi come il romanzo. Il teatro nasce quando non c'era il romanzo, la gente non sapeva leggere, non c'era il cinema e quindi bisognava "rappresentare" il racconto dal vivo. Così come i cicli di affreschi nelle chiese medievali raccontavano "cinematrogaficamente" la vita di Gesù per immagini ai contadini: oggi, anche questo è un linguaggio finito, cioè oggi non si possono più affrescare le chiese alla Giotto, per dire. Si possono mostrare in tv a tutto il mondo gli affreschi di Giotto. E sovvenzionare i restauri. E andarsela a vedere sul posto la chiesa di Giotto. Ma non dipingere ancora affreschi alla maniera di Giotto, penso. Ciao e alla prossima-:)) rex Caro Massimo, sono d’accordo con te. Il problema, a mio avviso, è soprattutto questo: si può scrivere teatro ancor oggi? La mia risposta è no, perché questa è l’epoca del cinema e della tv. Come non si possono più scrivere opere liriche, per dire, perché siamo nell’epoca del rock, o del jazz e derivati, ed è questa la musica “classica” del nostro tempo, ci piaccia o meno: poi, il teatro (del passato) si può e si deve rappresentarlo, e farlo sopravvivere “artificialmente” con i contributi dello stato perché di cultura si tratta. Ma forse sarebbe ora di lasciar perdere questa forma d’arte (nel senso di smetterla di scrivere teatro), che non è che abbia molto di più da dire di altre senz’altro più vicine a noi come il romanzo.
Il teatro nasce quando non c’era il romanzo, la gente non sapeva leggere, non c’era il cinema e quindi bisognava “rappresentare” il racconto dal vivo.
Così come i cicli di affreschi nelle chiese medievali raccontavano “cinematrogaficamente” la vita di Gesù per immagini ai contadini: oggi, anche questo è un linguaggio finito, cioè oggi non si possono più affrescare le chiese alla Giotto, per dire. Si possono mostrare in tv a tutto il mondo gli affreschi di Giotto. E sovvenzionare i restauri. E andarsela a vedere sul posto la chiesa di Giotto. Ma non dipingere ancora affreschi alla maniera di Giotto, penso. Ciao e alla prossima-:))
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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49958 roberta Mon, 05 Jan 2009 00:20:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49958 Caro Massimo, é vero: lo spettatore "dal vivo" partecipa alla rappresentazione in modo molto diverso, rispetto al film al cinema. C'é chi ha la passione per la scrittura e leggendo immagina, c'é chi ama il cinema e chi "si svena" per il teatro. Ecco io proprio "mi sveno" dell'atmosfera, dei rumori delle scarpe sul palcoscenico, dei movimenti degli attori, dei costumi, delle tende che si chiudono alla fine dello spettacolo e dell'applauso finale che fa rientrare gli attori( o gli interpreti) uno per uno a prendere altri applausi, specialmente quando si applaude "il più bravo" e il pubblico l'ha riconosciuto e glielo fa capire urlando: "BRAVO!". Parlo anche di OPERE e BALLETTI. Avete visto le riprese dei concerti di Maria Callas? Che emozione. Avevo visto Rudolph Nurejev a teatro quando avevo 17 anni: avevo applaudito fino al dolore alle mani( perché l'applauso fa male, dopo mezz'ora..). Nurejev trasmetteva a tutta la sala un'emozione incredibile. E ho visto tempo fa un'edizione strepitosa del COSI' FAN TUTTE di Mozart. Una signora a fianco a me, mentre applaudivo( ma non a sproposito, perché c'erano gli applausi di tutti)mi aveva detto: "Scusi, lei potrebbe fare più silenzio"- "Ma qui non si viene per fare silenzio, signora! Qui si applaude!" Caro Massimo,
é vero: lo spettatore “dal vivo” partecipa alla rappresentazione in modo molto diverso, rispetto al film al cinema.
C’é chi ha la passione per la scrittura e leggendo immagina, c’é chi ama il cinema e chi “si svena” per il teatro. Ecco io proprio “mi sveno” dell’atmosfera, dei rumori delle scarpe sul palcoscenico, dei movimenti degli attori, dei costumi, delle tende che si chiudono alla fine dello spettacolo e dell’applauso finale che fa rientrare gli attori( o gli interpreti) uno per uno a prendere altri applausi, specialmente quando si applaude “il più bravo” e il pubblico l’ha riconosciuto e glielo fa capire urlando: “BRAVO!”.
Parlo anche di OPERE e BALLETTI.
Avete visto le riprese dei concerti di Maria Callas? Che emozione.
Avevo visto Rudolph Nurejev a teatro quando avevo 17 anni: avevo applaudito fino al dolore alle mani( perché l’applauso fa male, dopo mezz’ora..). Nurejev trasmetteva a tutta la sala un’emozione incredibile.
E ho visto tempo fa un’edizione strepitosa del COSI’ FAN TUTTE di Mozart.
Una signora a fianco a me, mentre applaudivo( ma non a sproposito, perché c’erano gli applausi di tutti)mi aveva detto: “Scusi, lei potrebbe fare più silenzio”- “Ma qui non si viene per fare silenzio, signora! Qui si applaude!”

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49922 Massimo Maugeri Sun, 04 Jan 2009 16:37:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49922 @ Rex In parte hai ragione quando dici che televisione e cinema hanno messo in crisi il teatro. Ma è pure vero che la televisione, almeno fino a qualche anno fa (vedi commenti sopra), ha contribuito a far conoscere il teatro al grande pubblico (creando, forse, una sorta di effetto di ritorno... che probabilmente oggi non c'è più... o c'è di meno). Del resto c'è chi diceva che la televisione (e la tv a colori, in particolare) avrebbe ammazzato il cinema (che, invece, è ancora vivo... così come parte del teatro). Peraltro il teatro rimane arte a sé. Televisione e cinema - nel bene e nel male - non potranno mai offrire allo spettatore "dietro lo schermo" lo stesso impatto di cui può beneficiare uno spettatore "dal vivo". Poi, per carità, subentra il gusto personale... che può far dire che il cinema è meglio del teatro (e viceversa). @ Rex
In parte hai ragione quando dici che televisione e cinema hanno messo in crisi il teatro. Ma è pure vero che la televisione, almeno fino a qualche anno fa (vedi commenti sopra), ha contribuito a far conoscere il teatro al grande pubblico (creando, forse, una sorta di effetto di ritorno… che probabilmente oggi non c’è più… o c’è di meno).
Del resto c’è chi diceva che la televisione (e la tv a colori, in particolare) avrebbe ammazzato il cinema (che, invece, è ancora vivo… così come parte del teatro).
Peraltro il teatro rimane arte a sé. Televisione e cinema – nel bene e nel male – non potranno mai offrire allo spettatore “dietro lo schermo” lo stesso impatto di cui può beneficiare uno spettatore “dal vivo”.
Poi, per carità, subentra il gusto personale… che può far dire che il cinema è meglio del teatro (e viceversa).

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49921 Massimo Maugeri Sun, 04 Jan 2009 16:29:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49921 Ringrazio Rex, Roberta e Sergio per aver continuato a tenere viva questa discussione. Ringrazio Rex, Roberta e Sergio per aver continuato a tenere viva questa discussione.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49900 roberta Sun, 04 Jan 2009 14:02:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49900 Sergio, ti ringrazio ancora. Andrò a vedere la lista e prenderò nota. Temo che dovrò vincere una certa pigrizia, per affrontare "nuove" letture. Mi fido del tuo per me infallibile giudizio. I miei amici e parenti mi rimproverano sempre, mi dicono che mi "fossilizzo" e non leggo i contemporanei. Aiuto. Ti confesso: quanto mi é difficile non immagini. Per l'"immaginare leggendo", lo capisco. Ma l'atmosfera del luogo mi affascina più della mia immaginazione( non sempre, però..). E che dire del Cyrano di Bergerac? Non l'ho letto, ma ho visto la versione con Gérard Dépardieu..La trovo bella. Non avrà lo stesso effetto della lettura, immagino. Non é mai la stessa cosa. Ciao, cari saluti:) Sergio, ti ringrazio ancora. Andrò a vedere la lista e prenderò nota.
Temo che dovrò vincere una certa pigrizia, per affrontare “nuove” letture.
Mi fido del tuo per me infallibile giudizio. I miei amici e parenti mi rimproverano sempre, mi dicono che mi “fossilizzo” e non leggo i contemporanei. Aiuto. Ti confesso: quanto mi é difficile non immagini.
Per l’”immaginare leggendo”, lo capisco. Ma l’atmosfera del luogo mi affascina più della mia immaginazione( non sempre, però..).
E che dire del Cyrano di Bergerac? Non l’ho letto, ma ho visto la versione con Gérard Dépardieu..La trovo bella. Non avrà lo stesso effetto della lettura, immagino. Non é mai la stessa cosa.
Ciao, cari saluti:)

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49891 Sergio Sozi Sun, 04 Jan 2009 12:23:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49891 P.S. Una listarella di titoli che augurerei fossero tradotti - e che quindi considero buoni da leggere - l'ho inserita sul ''post'' dedicato alla traduzione, sempre qui a Letteratitudine. Se vuoi, vacci a dare uno sguardo, cara. P.S.
Una listarella di titoli che augurerei fossero tradotti – e che quindi considero buoni da leggere – l’ho inserita sul ”post” dedicato alla traduzione, sempre qui a Letteratitudine. Se vuoi, vacci a dare uno sguardo, cara.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49889 Sergio Sozi Sun, 04 Jan 2009 12:21:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49889 Cara Roberta, per quanto riguarda i libri, pero', ci tengo a sottolinearlo, mi sento (e di gran lunga) piu' competente rispetto al ''teatro a teatro'' (in realta' sono rimasto ai magnifici Plauto e Aristofane e mi pare ''modernissimo'' il Signor Rostand del ''Cirano di Bergerac'', che considero fra i massimi capolavori mondiali). Infatti io sono uno che ama immaginare leggendo (e scrivendo novellistica), quindi me ne importa poco della messa in scena: le opere teatrali me le leggo a casa, lo confesso spudoratamente. Pertanto, diro' egoisticamente e senza vergogna alcuna, che le compagnie eseguano pure in pubblico i loro ''lesa maesta'''... la cosa non mi tange. Per me e' piu' importante la vitalita' delle pagine scritte: racconti, romanzi, versi o commedie non importa. Scripta manent. Ciao, cara, lieto che questo blog ti abbia giovato anche nel lavoro. Sergio Cara Roberta,
per quanto riguarda i libri, pero’, ci tengo a sottolinearlo, mi sento (e di gran lunga) piu’ competente rispetto al ”teatro a teatro” (in realta’ sono rimasto ai magnifici Plauto e Aristofane e mi pare ”modernissimo” il Signor Rostand del ”Cirano di Bergerac”, che considero fra i massimi capolavori mondiali).
Infatti io sono uno che ama immaginare leggendo (e scrivendo novellistica), quindi me ne importa poco della messa in scena: le opere teatrali me le leggo a casa, lo confesso spudoratamente.
Pertanto, diro’ egoisticamente e senza vergogna alcuna, che le compagnie eseguano pure in pubblico i loro ”lesa maesta”’… la cosa non mi tange.
Per me e’ piu’ importante la vitalita’ delle pagine scritte: racconti, romanzi, versi o commedie non importa. Scripta manent.
Ciao, cara, lieto che questo blog ti abbia giovato anche nel lavoro.
Sergio

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49888 roberta Sun, 04 Jan 2009 12:00:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49888 Devo dire che per me entrare nelle conversazioni di Letteratitudine é stato come uscire dalla "prigione" in cui mi ero rinchiusa per molto tempo: una stagnante immobilità e quasi "repulsione" al pensiero. Avevo abbandonato le mie vecchie "passioni" letterarie. Ora, invece, riprenderò in mano molte cose e cercherò di leggere qualche autore contemporaneo: non ne conosco neppure uno e mi sembra non vada bene. Anni fa portavo a teatro i miei alunni del liceo almeno una volta ogni quindici giorni. Dovevamo fare un lungo viaggio ogni volta. Abbiamo visto di tutto un pò( anche un'edizione "allucinante" di "ATTRAVERSO LO SPECCHIO" di Lewis Carroll). Comunque gli studenti erano sempre contenti. Bisogna che ricominci a farlo. Pazienza: quello che ci fanno vedere, ci fanno vedere: lo vedremo. Solo che certe volte ci sono difficoltà "insormontabili". Per esempio l'anno scorso mi ha scritto una compagnia di attori francesi che lavora a Roma, il Tournée Théatre Français. Lavorano con le scuole per far rinascere l'amore per la loro lingua. Mi hanno scritto che però per organizzare una partecipazione da noi era necessaria la presenza di molti alunni e noi siamo solo tre sezioni. Nulla da fare, per il momento. Vista la mia "rinascita" grazie a Voi, cercherò di contattare altre scuole, in modo da avere un bel numero di alunni, così la compagnia potrà venire a "risvegliarci". Caro Sergio, guardo anch'io Palcoscenico, anche se é sempre tardi. Ora mi metto a cercare le rappresentazioni che danno nella mia città da qui alla primavera. Devo dire che per me entrare nelle conversazioni di Letteratitudine é stato come uscire dalla “prigione” in cui mi ero rinchiusa per molto tempo: una stagnante immobilità e quasi “repulsione” al pensiero. Avevo abbandonato le mie vecchie “passioni” letterarie. Ora, invece, riprenderò in mano molte cose e cercherò di leggere qualche autore contemporaneo: non ne conosco neppure uno e mi sembra non vada bene.
Anni fa portavo a teatro i miei alunni del liceo almeno una volta ogni quindici giorni. Dovevamo fare un lungo viaggio ogni volta. Abbiamo visto di tutto un pò( anche un’edizione “allucinante” di “ATTRAVERSO LO SPECCHIO” di Lewis Carroll). Comunque gli studenti erano sempre contenti. Bisogna che ricominci a farlo. Pazienza: quello che ci fanno vedere, ci fanno vedere: lo vedremo.
Solo che certe volte ci sono difficoltà “insormontabili”. Per esempio l’anno scorso mi ha scritto una compagnia di attori francesi che lavora a Roma, il Tournée Théatre Français. Lavorano con le scuole per far rinascere l’amore per la loro lingua. Mi hanno scritto che però per organizzare una partecipazione da noi era necessaria la presenza di molti alunni e noi siamo solo tre sezioni. Nulla da fare, per il momento.
Vista la mia “rinascita” grazie a Voi, cercherò di contattare altre scuole, in modo da avere un bel numero di alunni, così la compagnia potrà venire a “risvegliarci”.
Caro Sergio, guardo anch’io Palcoscenico, anche se é sempre tardi.
Ora mi metto a cercare le rappresentazioni che danno nella mia città da qui alla primavera.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49858 Sergio Sozi Sun, 04 Jan 2009 00:57:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49858 Il cinema... eeeh... serve a lenire la mancanza di grande teatro, in questo caso, Roberta cara. Pero' va detto che oggi in Italia c'e' grande scelta anche di teatro, no? Soprattutto nelle citta' medio-grandi si puo' trovare roba molto buona. Almeno a giudicare da ''Palcoscenico'' di Marzulletto, che, vivendo io a Lubiana, vedo ogni tanto per sapere cosa combinate laggiu'. Speriamo bene e tiramm'innanze - come dicono a Napoli. Il cinema… eeeh… serve a lenire la mancanza di grande teatro, in questo caso, Roberta cara. Pero’ va detto che oggi in Italia c’e’ grande scelta anche di teatro, no? Soprattutto nelle citta’ medio-grandi si puo’ trovare roba molto buona. Almeno a giudicare da ”Palcoscenico” di Marzulletto, che, vivendo io a Lubiana, vedo ogni tanto per sapere cosa combinate laggiu’.
Speriamo bene e tiramm’innanze – come dicono a Napoli.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49852 roberta Sun, 04 Jan 2009 00:13:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49852 Sì, infatti. Forse quest'anno in primavera danno una rappresentazione del MACBETH nella mia città. Però, questa volta ( e magari é quella in cui sarei contenta di vederlo-ma non lo saprò mai..) mi riguardo il MACBETH di Roman Polanski, invece. ( sarà contento Rex..perché preferisco la versione cinematografica). Sì, infatti.
Forse quest’anno in primavera danno una rappresentazione del MACBETH nella mia città. Però, questa volta ( e magari é quella in cui sarei contenta di vederlo-ma non lo saprò mai..) mi riguardo il MACBETH di Roman Polanski, invece. ( sarà contento Rex..perché preferisco la versione cinematografica).

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49834 Sergio Sozi Sat, 03 Jan 2009 20:14:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49834 Ottima la ''difesa d'ufficio'' della Commedia dell'Arte da parte di Gaetano, il quale ci fa notare come tale forma popolare - o popolaneggiante - di rappresentazione teatrale, oggi sia stata confinata nelle ingiuste regioni dei ''sottoprodotti culturali''. Sottoprodotto un corno. Il teatro di figura e' una forma artistica di prima scelta. Bravo, Gaetano! - Roberta: non disperare per il ''povero'' Shakespeare: solo i mostri sacri possono essere dissacrati dagli urlatori di oggi (gente senza voce e priva di corretta dizione che se non prende gli psicofarmaci per farsi sentire dalla platea non arriva neanche al golfo mistico, dove stanno gli orchestrali). Per fortuna (ancora) esistono anche quelli come Flavio Bucci, Dario Fo e Giorgio Albertazzi che hanno fatto le scuole adatte. Ottima la ”difesa d’ufficio” della Commedia dell’Arte da parte di Gaetano, il quale ci fa notare come tale forma popolare – o popolaneggiante – di rappresentazione teatrale, oggi sia stata confinata nelle ingiuste regioni dei ‘’sottoprodotti culturali”. Sottoprodotto un corno. Il teatro di figura e’ una forma artistica di prima scelta. Bravo, Gaetano!
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Roberta: non disperare per il ”povero” Shakespeare: solo i mostri sacri possono essere dissacrati dagli urlatori di oggi (gente senza voce e priva di corretta dizione che se non prende gli psicofarmaci per farsi sentire dalla platea non arriva neanche al golfo mistico, dove stanno gli orchestrali). Per fortuna (ancora) esistono anche quelli come Flavio Bucci, Dario Fo e Giorgio Albertazzi che hanno fatto le scuole adatte.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49829 roberta Sat, 03 Jan 2009 19:18:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49829 Scusa: ero io. Non é un anonimo. Approfitto per aggiungere: che prendo così tanto " a cuore" l'argomento perché mi é stato spesso detto che ho molta "vis comica" ( chissà se é vero..)e fatto sta che invece mi hanno mandato al liceo scientifico, quand'ero piccola. Così, mi é sempre rimasto il rimpianto di non aver potuto "calcare le scene"... Ciao Scusa: ero io. Non é un anonimo.
Approfitto per aggiungere: che prendo così tanto ” a cuore” l’argomento perché mi é stato spesso detto che ho molta “vis comica” ( chissà se é vero..)e fatto sta che invece mi hanno mandato al liceo scientifico, quand’ero piccola. Così, mi é sempre rimasto il rimpianto di non aver potuto “calcare le scene”…
Ciao

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Di: Anonimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49828 Anonimo Sat, 03 Jan 2009 19:13:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49828 @Caro Rex, la tua opinione é rispettabilissima. E un pò c'hai pure ragione.. Ma ci sono persone che affondano sul "passato" le radici del proprio pensiero o della loro "visione del mondo". Io sono così. Non che non sappia adattarmi al presente e alle sue "lampadine"( anzi: ringrazio il cielo perché é stato inventato il computer..") però trovo nella mia epoca troppe cose che solo a pensarci mi "distruggono" dentro e quindi me ne allontano come posso. Praticamente "me ne vado in un altro luogo". Per farti un esempio: in nome del progresso, si distrugge il pianeta. Tutto dev'essere assoggettato alle esigenze degli umani. Questo a me non piace. Forse mi dirai che ho troppo "il mito del buon selvaggio"... E' probabile. Però ognuno é anche il frutto di ciò che "mangia" o che beve sin da piccolo, nel senso: mia madre mi ha messo in mano ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE quando avevo 4 anni e quindi io da lì ho cominciato a "nutrirmi" in questo modo.. e ad "abbeverarmi" a quelle fonti. E di anni ne sono passati 40, da allora. Non sono una "romantica pseudo-nostalgica" e neppure una "acculturata o che si crede tale"( però hai ragione quando scrivi che molte persone che vanno a teatro credono che sia stato "scritto" per loro, che sarebbero i veri "intenditori", nella loro mente - invece non é così). Ho una grande passione per il teatro. Purtroppo lo leggo e basta, o lo vedo spesso recitato male..( o a me SEMBRA recitato male). Mi piace moltissimo anche il cinema( quello che piace a me, ovviamente- te l'ho citato prima..). Credo che comunque il teatro non debba morire e che sia giusto che qualcuno ne parli se muore un "grande" del teatro, com'era Harold Pinter( di cui mi dispiace non ho potuto dire nulla, ma mi fido dell'opinione di chi lo conosce). @Caro Rex,
la tua opinione é rispettabilissima. E un pò c’hai pure ragione..
Ma ci sono persone che affondano sul “passato” le radici del proprio pensiero o della loro “visione del mondo”. Io sono così. Non che non sappia adattarmi al presente e alle sue “lampadine”( anzi: ringrazio il cielo perché é stato inventato il computer..”) però trovo nella mia epoca troppe cose che solo a pensarci mi “distruggono” dentro e quindi me ne allontano come posso. Praticamente “me ne vado in un altro luogo”.
Per farti un esempio: in nome del progresso, si distrugge il pianeta. Tutto dev’essere assoggettato alle esigenze degli umani. Questo a me non piace. Forse mi dirai che ho troppo “il mito del buon selvaggio”…
E’ probabile. Però ognuno é anche il frutto di ciò che “mangia” o che beve sin da piccolo, nel senso: mia madre mi ha messo in mano ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE quando avevo 4 anni e quindi io da lì ho cominciato a “nutrirmi” in questo modo.. e ad “abbeverarmi” a quelle fonti. E di anni ne sono passati 40, da allora.
Non sono una “romantica pseudo-nostalgica” e neppure una “acculturata o che si crede tale”( però hai ragione quando scrivi che molte persone che vanno a teatro credono che sia stato “scritto” per loro, che sarebbero i veri “intenditori”, nella loro mente – invece non é così). Ho una grande passione per il teatro. Purtroppo lo leggo e basta, o lo vedo spesso recitato male..( o a me SEMBRA recitato male).
Mi piace moltissimo anche il cinema( quello che piace a me, ovviamente- te l’ho citato prima..).
Credo che comunque il teatro non debba morire e che sia giusto che qualcuno ne parli se muore un “grande” del teatro, com’era Harold Pinter( di cui mi dispiace non ho potuto dire nulla, ma mi fido dell’opinione di chi lo conosce).

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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49822 rex Sat, 03 Jan 2009 17:15:18 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49822 Cioè: noi potremmo anche considerare "complementare e non contrapposto" l'utilizzo delle candele di cera e quello della luce elettrica. E se qualcuno preferisce le candele, per me va bene. L'importante è che poi non si scandalizzi per il fatto che io e la maggioranza delle persone ci serviamo solo di lampadine. Cioè, il "matto":-)) ... è quello che va a candele, mica io e la maggioranza che non ne vogliamo sapere e preferiamo le lampadine Cioè: noi potremmo anche considerare “complementare e non contrapposto” l’utilizzo delle candele di cera e quello della luce elettrica. E se qualcuno preferisce le candele, per me va bene. L’importante è che poi non si scandalizzi per il fatto che io e la maggioranza delle persone ci serviamo solo di lampadine. Cioè, il “matto”:-)) … è quello che va a candele, mica io e la maggioranza che non ne vogliamo sapere e preferiamo le lampadine

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Di: rex http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49821 rex Sat, 03 Jan 2009 17:05:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49821 Cara Roberta, mi pare evidente che se il teatro è agonizzante è inutile sforzarsi di tenerlo artificialmente in vita. Vuol dire che non incontra più l'interesse della gente (tranne l'esigua minoranza di acculturati, o che ritengono di essere tali, e che però lasciano il tempo che trovano), perché è superato, dal cinema e dalla televisione. Questo è il "teatro" del nostro tempo, come la luce elettrica è l'illuminazione del nostro tempo: il tuo discorso a me suona così, più o meno:- caro rex, sappi che prima delle lampadine andavamo a candele di cera, e chi ha inventato le lampadine ne era perfettamente consapevole. Grazie, cara Roberta. Solo che io preferisco le lampadine alle candele, che oggi possono servire solo a illuminare qualche cena romantica. Ciao Cara Roberta, mi pare evidente che se il teatro è agonizzante è inutile sforzarsi di tenerlo artificialmente in vita. Vuol dire che non incontra più l’interesse della gente (tranne l’esigua minoranza di acculturati, o che ritengono di essere tali, e che però lasciano il tempo che trovano), perché è superato, dal cinema e dalla televisione. Questo è il “teatro” del nostro tempo, come la luce elettrica è l’illuminazione del nostro tempo: il tuo discorso a me suona così, più o meno:- caro rex, sappi che prima delle lampadine andavamo a candele di cera, e chi ha inventato le lampadine ne era perfettamente consapevole.
Grazie, cara Roberta. Solo che io preferisco le lampadine alle candele, che oggi possono servire solo a illuminare qualche cena romantica. Ciao

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49813 Massimo Maugeri Sat, 03 Jan 2009 16:23:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49813 Grazie mille per i nuovi commenti, cari amici. Sono lieto che il dibattito sul teatro continui... Grazie mille per i nuovi commenti, cari amici.
Sono lieto che il dibattito sul teatro continui…

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49809 roberta Sat, 03 Jan 2009 16:02:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49809 @rex. Vorrei dire a Rex( che scrive: "Il teatro andava bene fino all'invenzione del cinema") che i grandi registi del cinema non hanno mai fatto a meno del teatro. Mi viene in mente un esempio: In FANNY E ALEXANDER Ingmar Bergman fa giocare Alexander con il "teatrino"( la LANTERNA MAGICA..) e il padre dei due ragazzi é un ATTORE di teatro; quando muore lui, la sua famigliola cade nella tristezza infinita.. E il cinema di Bergman é "pieno" di citazioni dal teatro (Strindberg, Shakespeare, Mozart). Penso anche al Truffaut dell' ULTIMO MéTRO. Chissà quanti altri esempi potranno venire in mente ad altri. Sono due arti complementari, non sono contrapposte. @rex.
Vorrei dire a Rex( che scrive: “Il teatro andava bene fino all’invenzione del cinema”) che i grandi registi del cinema non hanno mai fatto a meno del teatro. Mi viene in mente un esempio:
In FANNY E ALEXANDER Ingmar Bergman fa giocare Alexander con il “teatrino”( la LANTERNA MAGICA..) e il padre dei due ragazzi é un ATTORE di teatro; quando muore lui, la sua famigliola cade nella tristezza infinita.. E il cinema di Bergman é “pieno” di citazioni dal teatro (Strindberg, Shakespeare, Mozart).
Penso anche al Truffaut dell’ ULTIMO MéTRO.
Chissà quanti altri esempi potranno venire in mente ad altri.
Sono due arti complementari, non sono contrapposte.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49808 roberta Sat, 03 Jan 2009 15:38:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49808 Ps: mi sono accorta di aver fatto un uso improprio delle parentesi, prima. "che ha scritto LE MEMORIE DI ADRIANO+L'OPERA AL NERO" non andava tra parentesi.. Ps: mi sono accorta di aver fatto un uso improprio delle parentesi, prima.
“che ha scritto LE MEMORIE DI ADRIANO+L’OPERA AL NERO” non andava tra parentesi..

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49807 roberta Sat, 03 Jan 2009 15:34:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49807 Ps: Nel XVII° secolo in Francia una "perenne" e celebre "Querelle": quella tra LES ANCIENS ET LES MODERNES. Io ho sempre preferito LES ANCIENS, per "forma mentale", credo. Certo: é anche vero che l'anno scorso ho visto a teatro un'edizione di "LES FEMMES SAVANTES"( tradotto con LE DONNE INTELLIGENTI, credo) di Molière e stavo "uccidendo" l'amica che mi stava a fianco: una recitazione abominevole, con attrici che URLAVANO sempre e pestavano i piedi sul palcoscenico. Aiuto: un orrore. Non vedevo l'ora di uscire. L'amica mi chiedeva: "Cos'hai?"- "Nulla"-le rispondevo- "Non ce la faccio più con questo schifo". Ho ritentato l'anno scorso con LA TEMPESTA e sembrava anche lì che mi stessero "scorticando": Prospero urlava e anche Ariele( che era una specie di "doppio" personaggio) lanciava queste "gridoline" stridule.. Insomma io avevo detto a due amici: " Venite a vedere Shakespeare? Non c'é nulla di più bello". Loro non conoscevano LA TEMPESTA, però ogni tanto incrociavo i loro occhi pieni di "interrogativi"( come a dire: "Ma questo é Shakespeare?"). Sì, ma vedevano i miei "infuriati", ancora una volta. Che dire? Per i teatro sono necessari anche e soprattutto bravi attori. Io non vado molto a teatro, ma l'unica attrice che mi ha dato "i brividi" é stata Lucia Poli( recitava Wilde). Lei sì che é proprio brava. Altri bravi non ho la possibilità di vederli, forse. Ps: Nel XVII° secolo in Francia una “perenne” e celebre “Querelle”: quella tra LES ANCIENS ET LES MODERNES. Io ho sempre preferito LES ANCIENS, per “forma mentale”, credo.
Certo: é anche vero che l’anno scorso ho visto a teatro un’edizione di “LES FEMMES SAVANTES”( tradotto con LE DONNE INTELLIGENTI, credo) di Molière e stavo “uccidendo” l’amica che mi stava a fianco: una recitazione abominevole, con attrici che URLAVANO sempre e pestavano i piedi sul palcoscenico. Aiuto: un orrore. Non vedevo l’ora di uscire. L’amica mi chiedeva: “Cos’hai?”- “Nulla”-le rispondevo- “Non ce la faccio più con questo schifo”.
Ho ritentato l’anno scorso con LA TEMPESTA e sembrava anche lì che mi stessero “scorticando”: Prospero urlava e anche Ariele( che era una specie di “doppio” personaggio) lanciava queste “gridoline” stridule.. Insomma io avevo detto a due amici: ” Venite a vedere Shakespeare? Non c’é nulla di più bello”. Loro non conoscevano LA TEMPESTA, però ogni tanto incrociavo i loro occhi pieni di “interrogativi”( come a dire: “Ma questo é Shakespeare?”). Sì, ma vedevano i miei “infuriati”, ancora una volta.
Che dire? Per i teatro sono necessari anche e soprattutto bravi attori.
Io non vado molto a teatro, ma l’unica attrice che mi ha dato “i brividi” é stata Lucia Poli( recitava Wilde). Lei sì che é proprio brava. Altri bravi non ho la possibilità di vederli, forse.

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Di: roberta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49806 roberta Sat, 03 Jan 2009 15:18:57 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49806 @ Sergio Caro Sergio, come sempre hai saputo re-interpretare il mio pensiero e ri-scriverlo in forma geniale: "le Medee vestite come sadomasochiste niuiorchesi" é STREPITOSO. Anch'io preferisco "non avere denti", se averli significa masticare questo presente. Che così poco mi piace. Anche quello che scrive Renzo é verissimo, secondo me, quando parla di "esibizionismo incolto". Sia per la poesia che per la prosa e per il teatro, ci vuole una solida preparazione. E forse bisognerebbe ri-leggere il passato con "occhi nuovi", così come faceva la Yourcenar( che ha scritto MEMORIE DI ADRIANO E L'OPERA AL NERO) e però conosceva e traduceva i Lirici Greci. E la sua prosa non é improvvisata, ma é talmente "poetica" proprio perché si é "abbeverata" là, nei "luoghi giusti". Quando studiavo letteratura tedesca ci avevano fatto leggere un testo teatrale di un commediografo( del periodo della Repubblica di Weimar) che si chiamava Von Horvath: aveva scritto "FIGARO DIVORZIA", ri-leggendo Beaumarchais perché voleva "avvertire" i tedeschi dell'arrivo del Nazismo. Era stato censurato, ovviamente. Il nostro prof. lo adorava e anche noi, leggendolo con lui. Ma quanto era bravo.. @ Sergio
Caro Sergio,
come sempre hai saputo re-interpretare il mio pensiero e ri-scriverlo in forma geniale: “le Medee vestite come sadomasochiste niuiorchesi” é STREPITOSO.
Anch’io preferisco “non avere denti”, se averli significa masticare questo presente. Che così poco mi piace.
Anche quello che scrive Renzo é verissimo, secondo me, quando parla di “esibizionismo incolto”.
Sia per la poesia che per la prosa e per il teatro, ci vuole una solida preparazione. E forse bisognerebbe ri-leggere il passato con “occhi nuovi”, così come faceva la Yourcenar( che ha scritto MEMORIE DI ADRIANO E L’OPERA AL NERO) e però conosceva e traduceva i Lirici Greci. E la sua prosa non é improvvisata, ma é talmente “poetica” proprio perché si é “abbeverata” là, nei “luoghi giusti”.
Quando studiavo letteratura tedesca ci avevano fatto leggere un testo teatrale di un commediografo( del periodo della Repubblica di Weimar) che si chiamava Von Horvath: aveva scritto “FIGARO DIVORZIA”, ri-leggendo Beaumarchais perché voleva “avvertire” i tedeschi dell’arrivo del Nazismo. Era stato censurato, ovviamente. Il nostro prof. lo adorava e anche noi, leggendolo con lui. Ma quanto era bravo..

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49778 lorenzerrimo Sat, 03 Jan 2009 10:41:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49778 Come ho già espresso nell’altra mia, il teatro è il riflesso della vita umana, che viene riportata con tutte le sue sfaccettature, ad incominciare con la tragicità, l’ipocrisia, la falsità, la santità, la benevolenza, la malevolenza, il tradimento, la fedeltà ecc. Lo spettatore vuole in principio divertirsi, e il regista lo fa al meglio presentando la sua trama dietro una facciata buffa, comica, o in forma di satira, soprattutto quando svela il malcostume della classe politica. Teatro è vita e quindi rispecchio dello stato morale, etico e culturale della società. Nel corso della storia sono apparse diverse forme di esercitazione teatrale, a incominciare da quella classica che, a mio parere, riporta ottimamente il senso della trama verso lo spettatore, obbligandolo poi a riflettere sullo stato della sua esistenza che, illuminata dalla trama trasmessa, può indurlo a mutarla per il suo meglio. In questa forma, il teatro assolve i suoi compiti di essere uno strumento istruttivo e formativo dell’individuo e infine della società intera, e difende la sua indispensabilità. Purtroppo, anche il teatro soffre oggi del degrado della società, assumendo anch’esso forme organizzative e di strutturazione che lo rendono fermo e chiuso, come auto-referenze, raccomandazioni di persone non idonee attraverso l’influsso della classe politica ed economica. Non è più teatro, ma una continua auto-celebrazione, fino ad estinguersi. I movimenti del 68 e anche di dopo non hanno risolto i problemi sociali che li avevano fatti sorgere, perché erano privi di una valida e migliore alternativa concettuale, oltre che della necessaria esperienza pratica. Mi sembra che oggi domini un vuoto identificatore culturale, superabile solo con l’impegno serio ed attivo di personaggi carismatici, cioè capaci di trasmettere al pubblico aspettante nuove idee, basate su valori sani che diano alla vita un senso vivo e rigeneratore. Il rinnovamento può essere sollecitato solo dalla classe culturale, quando, nel suo ruolo di suo migliore rappresentante, sia diventata cosciente dei suoi veri compiti educatori. Sebbene la forma classica sia la mia preferita, non si può negare alle altre forme il loro diritto di presentare un teatro buono ed utile, quando rispetti i suoi doveri sopra accennati. Viviamo oggi in una società materialmente sazia, ma spiritualmente povera, a causa dell’influsso della politica e di questa dell’economia. L’allargamento dell’istruzione ha incrementato la competitività a scapito della qualità, con il risultato del sorgere di tantissime produzioni, facilmente denominate opere d’arte e come tali intensamente commercializzate, nelle quali domina il senso dell’individualità creativa, a scapito di una tematica collettiva, necessaria a ritrovare un’unione di base, nella quale poter risorgere culturalmente e civilmente. Le crisi del teatro vengono e passano, così come la società riesce a risollevarsi dalla letargia del consumo, diventato vizio, cioè sempre più richiedente più sazio è, e ricercante di nuovo le sue forze rigenerative, onde ritrovarsi sul percorso della sua elevazione evolutiva. Saluti. Lorenzo Come ho già espresso nell’altra mia, il teatro è il riflesso della vita umana, che viene riportata con tutte le sue sfaccettature, ad incominciare con la tragicità, l’ipocrisia, la falsità, la santità, la benevolenza, la malevolenza, il tradimento, la fedeltà ecc.
Lo spettatore vuole in principio divertirsi, e il regista lo fa al meglio presentando la sua trama dietro una facciata buffa, comica, o in forma di satira, soprattutto quando svela il malcostume della classe politica.
Teatro è vita e quindi rispecchio dello stato morale, etico e culturale della società.
Nel corso della storia sono apparse diverse forme di esercitazione teatrale, a incominciare da quella classica che, a mio parere, riporta ottimamente il senso della trama verso lo spettatore, obbligandolo poi a riflettere sullo stato della sua esistenza che, illuminata dalla trama trasmessa, può indurlo a mutarla per il suo meglio.
In questa forma, il teatro assolve i suoi compiti di essere uno strumento istruttivo e formativo dell’individuo e infine della società intera, e difende la sua indispensabilità.
Purtroppo, anche il teatro soffre oggi del degrado della società, assumendo anch’esso forme organizzative e di strutturazione che lo rendono fermo e chiuso, come auto-referenze, raccomandazioni di persone non idonee attraverso l’influsso della classe politica ed economica.
Non è più teatro, ma una continua auto-celebrazione, fino ad estinguersi.
I movimenti del 68 e anche di dopo non hanno risolto i problemi sociali che li avevano fatti sorgere, perché erano privi di una valida e migliore alternativa concettuale, oltre che della necessaria esperienza pratica.
Mi sembra che oggi domini un vuoto identificatore culturale, superabile solo con l’impegno serio ed attivo di personaggi carismatici, cioè capaci di trasmettere al pubblico aspettante nuove idee, basate su valori sani che diano alla vita un senso vivo e rigeneratore.
Il rinnovamento può essere sollecitato solo dalla classe culturale, quando, nel suo ruolo di suo migliore rappresentante, sia diventata cosciente dei suoi veri compiti educatori.
Sebbene la forma classica sia la mia preferita, non si può negare alle altre forme il loro diritto di presentare un teatro buono ed utile, quando rispetti i suoi doveri sopra accennati.
Viviamo oggi in una società materialmente sazia, ma spiritualmente povera, a causa dell’influsso della politica e di questa dell’economia.
L’allargamento dell’istruzione ha incrementato la competitività a scapito della qualità, con il risultato del sorgere di tantissime produzioni, facilmente denominate opere d’arte e come tali intensamente commercializzate, nelle quali domina il senso dell’individualità creativa, a scapito di una tematica collettiva, necessaria a ritrovare un’unione di base, nella quale poter risorgere culturalmente e civilmente.
Le crisi del teatro vengono e passano, così come la società riesce a risollevarsi dalla letargia del consumo, diventato vizio, cioè sempre più richiedente più sazio è, e ricercante di nuovo le sue forze rigenerative, onde ritrovarsi sul percorso della sua elevazione evolutiva.
Saluti.
Lorenzo

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49767 Subhaga Gaetano Failla Sat, 03 Jan 2009 08:42:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49767 Quel che si lamenta generalmente oggi in Italia è l'ulteriore drastica diminuzione dei fondi a favore della cultura, e del teatro in particolare. Vi è comunque un pullulare di piccole iniziative, e il tipo di difesa che si attua per tenere in vita l'attività scenica è spesso quello di collegarsi in reti e consorzi provinciali e regionali. Mi sembra che la forma del monologo sia molto diffusa, e mi chiedo se ciò non sia legato anche a motivi economici (minore necessità di allestimento scenico, divisione degli incassi tra un solo attore, pochissimi tecnici e un paio di organizzatori). Talvolta si respinge un'opera definendola incomprensibile, noiosa e cerebrale forse a causa di equivoci che scaturiscono da un contatto frammentario che l'Italia contemporanea ha avuto con il teatro. Nelle opere dei maestri che hanno preceduto e inevitabilmente influenzato Pinter (Beckett, Genet e Ionesco) vi sono testi bellissimi e appassionanti. Uno degli spettacoli, da me visto a teatro molti anni fa, che maggiormente mi ha incantato, è stato "Il re muore" di Ionesco, nell'eccelsa interpretazione di Flavio Bucci. L'Italia, pur avendo una preziosa tradizione recente che attinge alla Commedia dell'Arte (vedi per esempio Totò), ha relegato, come già dicevo, il teatro di figura (burattini, pupazzi, ecc.) - il quale, proveniente da origini remotissime, fa riferimento, in epoca moderna, proprio alla Commedia dell'Arte - nell'ambito dei sottoprodotti culturali. Sarebbe interessante approfondire in tal senso l'opera teatrale di Garcia Lorca che utilizzava sia l'attore sia la "figura", in azioni sceniche in cui talvolta erano presenti contemporaneamente entrambi i personaggi. Nel mio precedente commento di qualche giorno fa avevo dimenticato di citare uno dei grandi attori che a mio parere rende vivo e vitale il teatro italiano odierno: Daniele Luttazzi. Quel che si lamenta generalmente oggi in Italia è l’ulteriore drastica diminuzione dei fondi a favore della cultura, e del teatro in particolare.
Vi è comunque un pullulare di piccole iniziative, e il tipo di difesa che si attua per tenere in vita l’attività scenica è spesso quello di collegarsi in reti e consorzi provinciali e regionali.
Mi sembra che la forma del monologo sia molto diffusa, e mi chiedo se ciò non sia legato anche a motivi economici (minore necessità di allestimento scenico, divisione degli incassi tra un solo attore, pochissimi tecnici e un paio di organizzatori).
Talvolta si respinge un’opera definendola incomprensibile, noiosa e cerebrale forse a causa di equivoci che scaturiscono da un contatto frammentario che l’Italia contemporanea ha avuto con il teatro. Nelle opere dei maestri che hanno preceduto e inevitabilmente influenzato Pinter (Beckett, Genet e Ionesco) vi sono testi bellissimi e appassionanti. Uno degli spettacoli, da me visto a teatro molti anni fa, che maggiormente mi ha incantato, è stato “Il re muore” di Ionesco, nell’eccelsa interpretazione di Flavio Bucci.
L’Italia, pur avendo una preziosa tradizione recente che attinge alla Commedia dell’Arte (vedi per esempio Totò), ha relegato, come già dicevo, il teatro di figura (burattini, pupazzi, ecc.) – il quale, proveniente da origini remotissime, fa riferimento, in epoca moderna, proprio alla Commedia dell’Arte – nell’ambito dei sottoprodotti culturali. Sarebbe interessante approfondire in tal senso l’opera teatrale di Garcia Lorca che utilizzava sia l’attore sia la “figura”, in azioni sceniche in cui talvolta erano presenti contemporaneamente entrambi i personaggi.
Nel mio precedente commento di qualche giorno fa avevo dimenticato di citare uno dei grandi attori che a mio parere rende vivo e vitale il teatro italiano odierno: Daniele Luttazzi.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49759 Massimo Maugeri Fri, 02 Jan 2009 23:55:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49759 Nella storia della letteratura rimangono solo in pochi (sia in narrativa, sia in poesia, sia in teatro). Mi piace pensare che il numero degli autori di teatro del primo secolo del nuovo millennio che entreranno nei libri di storia della letteratura non sarà inferiore a quello dei secoli precedenti. Sano ottimismo o pia illusione? Nella storia della letteratura rimangono solo in pochi (sia in narrativa, sia in poesia, sia in teatro).
Mi piace pensare che il numero degli autori di teatro del primo secolo del nuovo millennio che entreranno nei libri di storia della letteratura non sarà inferiore a quello dei secoli precedenti.
Sano ottimismo o pia illusione?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49758 Massimo Maugeri Fri, 02 Jan 2009 23:51:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49758 Ringrazio tutti per i nuovi commenti. Ringrazio tutti per i nuovi commenti.

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Di: Renzo Montagnoli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/comment-page-2/#comment-49743 Renzo Montagnoli Fri, 02 Jan 2009 21:27:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/12/29/la-morte-di-harold-pinter-e-il-teatro-oggi/#comment-49743 @Sergio: la crisi è un po' mondiale, ma noi italiani siamo sempre in testa alle classifiche (quelle negative). @Sergio: la crisi è un po’ mondiale, ma noi italiani siamo sempre in testa alle classifiche (quelle negative).

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