Commenti a: IL CASO FIRMINO http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-36112 Massimo Maugeri Tue, 12 Aug 2008 19:24:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-36112 Caro Andrea Cavaletto, benvenuto a Letteratitudine. Grazie per il tuo commento e... buone vacanze! Caro Andrea Cavaletto,
benvenuto a Letteratitudine.
Grazie per il tuo commento e… buone vacanze!

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Di: Andrea Cavaletto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-36111 Andrea Cavaletto Tue, 12 Aug 2008 19:02:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-36111 Ho finito di leggere Firmino cinque minuti fa,in procinto di partire per una meritata vacanza. Porterò in viaggio Firmino, forse lo rileggerò da subito per fissare nella memoria alcune parti che ritengo particolarmente significanti: non avevo neanche badato a tutta la pubblicità che lo ha accompagnato, non sono solito seguire questo genere di consigli nel comprare libri, mi affido all'istinto (e questo lo dico in risposta ad alcuni commenti insensati e volgari di chi si fa plasmare dalla pubblicità e poi ne demonizza populisticamente i prodotti) Una storia affascinante, credo che per molti rimarrà un classico da conservare nella memoria: il topo Firmino accompagnerà noi lettori e noi instancabili sognatori nelle sfide di ogni giorno, dicendoci a bassa voce che la cultura ha un senso perchè non è mai fine a sè stessa, ed è la cultura, e non l'estrazione sociale, a rendere una persona migliore. Amo il profumo dei libri, ma questo libro mi è sembrato avere un profumo ancora più intenso: profumava di libertà, di fantasia. E' una lezione di vita. Ho finito di leggere Firmino cinque minuti fa,in procinto di partire per una meritata vacanza.

Porterò in viaggio Firmino, forse lo rileggerò da subito per fissare nella memoria alcune parti che ritengo particolarmente significanti: non avevo neanche badato a tutta la pubblicità che lo ha accompagnato, non sono solito seguire questo genere di consigli nel comprare libri, mi affido all’istinto (e questo lo dico in risposta ad alcuni commenti insensati e volgari di chi si fa plasmare dalla pubblicità e poi ne demonizza populisticamente i prodotti)

Una storia affascinante, credo che per molti rimarrà un classico da conservare nella memoria: il topo Firmino accompagnerà noi lettori e noi instancabili sognatori nelle sfide di ogni giorno, dicendoci a bassa voce che la cultura ha un senso perchè non è mai fine a sè stessa, ed è la cultura, e non l’estrazione sociale, a rendere una persona migliore.

Amo il profumo dei libri, ma questo libro mi è sembrato avere un profumo ancora più intenso: profumava di libertà, di fantasia. E’ una lezione di vita.

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Di: Annalisa http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35814 Annalisa Wed, 06 Aug 2008 18:14:43 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35814 L'introvabile libro di Ciccarone ("La bibliotecaria") è stato ristampato subito da Fanucci (porta la data: prima edizione, luglio 2008). Ho cominciato a leggerlo. Vedremo. Per ora, dopo 20 pagine lette in coda al supermercato, posso solo dire che Marta la tarma è un tantino più simpatica del topo Firmino. E che le polemiche, se non altro, hanno portato di nuovo alla luce un libro che era introvabile. L’introvabile libro di Ciccarone (“La bibliotecaria”) è stato ristampato subito da Fanucci (porta la data: prima edizione, luglio 2008). Ho cominciato a leggerlo. Vedremo.
Per ora, dopo 20 pagine lette in coda al supermercato, posso solo dire che Marta la tarma è un tantino più simpatica del topo Firmino.
E che le polemiche, se non altro, hanno portato di nuovo alla luce un libro che era introvabile.

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Di: morgaine http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35713 morgaine Tue, 05 Aug 2008 17:52:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35713 Posto qui una recensione che condivido con un mio commento http://borislimpopo.wordpress.com/2008/06/03/firmin/#comments Posto qui una recensione che condivido con un mio commento
http://borislimpopo.wordpress.com/2008/06/03/firmin/#comments

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35697 Maria Lucia Riccioli Tue, 05 Aug 2008 13:24:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35697 Che bello... creare con le parole un movimento, un'onda che porta un altro in libreria in biblioteca alla ricerca di un libro... Che bello… creare con le parole un movimento, un’onda che porta un altro in libreria in biblioteca alla ricerca di un libro…

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Di: anna di mauro http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35656 anna di mauro Tue, 05 Aug 2008 07:50:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35656 Ho comprato da due gorni "Firmino" dopo essermi incuriosita avendo letto qui nel blog - e ho appena letto una ventina di pagine, ma gia' mi piace, eccome !!!!!! grazie di avermelo fatto scoprire !! saluti cari a tutti anna di mauro Ho comprato da due gorni “Firmino” dopo essermi incuriosita avendo letto qui nel blog – e ho appena letto una ventina di pagine, ma gia’ mi piace, eccome !!!!!!
grazie di avermelo fatto scoprire !!
saluti cari a tutti
anna di mauro

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35610 lorenzerrimo Mon, 04 Aug 2008 17:37:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35610 @Tea Ranno La ringrazio della sua risposta, che trovo assolutamente positiva, perché sorge da un afferrare alla vita, così com’è, ed esserne soddisfatti con quello che si ha raggiunto; va bene anche così, meglio che cercare senza trovare mai una soddisfazione compiacente lo stimolo del cercare stesso senza esserne appagato, perché non di questo mondo. L’essere soddisfatti comprende, come afferma giustamente lei alla fine, diverse graduazioni, la cui scelta senza lo stimolo di cercare ancora comporta, a mio parere, un consumare energie nello spreco del rimanere, per poi anche retrocedere. Uno che cerca, per indole sua, non si fermerà mai, cioè si ripresenterà sempre nuove domande e vorrà anche intraprendere nuove azioni. Grazie ancora. Lorenzo @Tea Ranno
La ringrazio della sua risposta, che trovo assolutamente positiva, perché sorge da un afferrare alla vita, così com’è, ed esserne soddisfatti con quello che si ha raggiunto; va bene anche così, meglio che cercare senza trovare mai una soddisfazione compiacente lo stimolo del cercare stesso senza esserne appagato, perché non di questo mondo.
L’essere soddisfatti comprende, come afferma giustamente lei alla fine, diverse graduazioni, la cui scelta senza lo stimolo di cercare ancora comporta, a mio parere, un consumare energie nello spreco del rimanere, per poi anche retrocedere.
Uno che cerca, per indole sua, non si fermerà mai, cioè si ripresenterà sempre nuove domande e vorrà anche intraprendere nuove azioni.
Grazie ancora.
Lorenzo

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35596 Massimo Maugeri Mon, 04 Aug 2008 13:43:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35596 Ancora una volta ringrazio la cara Tea. E ne approfitto per salutare Mavie (benvenuta!) e Rossella (bentornata!). Ancora una volta ringrazio la cara Tea.
E ne approfitto per salutare Mavie (benvenuta!) e Rossella (bentornata!).

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35583 Rossella Mon, 04 Aug 2008 11:40:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35583 Eccomi, sono tornata dal mio viaggio. Rispondo subito a Massimo Maugeri sulla parola metabolizzazione di un libro, che, per definizione, avviene dopo la lettura dello stesso e, quindi, richiede del tempo. Come qualsiasi altra esperienza. Il materiale metabolizzato viene fuori inaspettatamente, lo fa servendosi di una forma nuova del pensiero, a volte si lega al destino individuale a volte lo aiuta semplicemente a comprederlo, ad assaporarlo nelle sue parti più profonde e complicate. Mi spiego meglio:l'intellettuale materiale da metabolizzare, è buona premessa alla consapevolezza. AHHHH Siiiiiiii a tal proposito e ad proposito di ratti, voglio ricordarvi che nell'ultimo libro di Giorgio Gaber, intellettuale di grande spessore, c'è un racconto formidabile ed esilarante in senso comico, dove l'autore, trasferitosi in una nuova casa in campagna, intrattiene una divertente lotta con il "Grigio". L'episodio più divertente è quando, sul prato confinante, mummifica per sbaglio il gallo del vicino (uno strano generale in pensione), per via di un veleno acquistato all'emporio insieme a trappole, formaggi e svariati espedienti per la deratizzazione. Interessante la relazione fra Gaber e il grigio, la vena comico-letteraria con cui tratta questa parte di sè, l'autoironia. Ciao Eccomi, sono tornata dal mio viaggio.
Rispondo subito a Massimo Maugeri sulla parola metabolizzazione di un libro, che, per definizione, avviene dopo la lettura dello stesso e, quindi, richiede del tempo. Come qualsiasi altra esperienza.
Il materiale metabolizzato viene fuori inaspettatamente, lo fa servendosi di una forma nuova del pensiero, a volte si lega al destino individuale a volte lo aiuta semplicemente a comprederlo, ad assaporarlo nelle sue parti più profonde e complicate. Mi spiego meglio:l’intellettuale materiale da metabolizzare, è buona premessa alla consapevolezza.
AHHHH Siiiiiiii a tal proposito e ad proposito di ratti, voglio ricordarvi che nell’ultimo libro di Giorgio Gaber, intellettuale di grande spessore, c’è un racconto formidabile ed esilarante in senso comico, dove l’autore, trasferitosi in una nuova casa in campagna, intrattiene una divertente lotta con il “Grigio”. L’episodio più divertente è quando, sul prato confinante, mummifica per sbaglio il gallo del vicino (uno strano generale in pensione), per via di un veleno acquistato all’emporio insieme a trappole, formaggi e svariati espedienti per la deratizzazione.
Interessante la relazione fra Gaber e il grigio, la vena comico-letteraria con cui tratta questa parte di sè, l’autoironia.
Ciao

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Di: mavie parisi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35582 mavie parisi Mon, 04 Aug 2008 11:14:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35582 Anche io ho partecipato al corso di scrittura a Castel di Tusa insieme a Simona e Maria Lucia (per noi Luce). Non conosco Miriam ma posso assicurarle che è stata davvero una bella esperienza e la settimana prossima avrà una continuazione romana. Per Luce....ci vediamo domenica Un bacio Anche io ho partecipato al corso di scrittura a Castel di Tusa insieme a Simona e Maria Lucia (per noi Luce). Non conosco Miriam ma posso assicurarle che è stata davvero una bella esperienza e la settimana prossima avrà una continuazione romana.

Per Luce….ci vediamo domenica
Un bacio

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35576 Maria Lucia Riccioli Mon, 04 Aug 2008 09:52:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35576 Ciao Mavie! Benvenuta a Letteratitudine... è un piacere averti qui! Baci e a presto... Ciao Mavie! Benvenuta a Letteratitudine… è un piacere averti qui!
Baci e a presto…

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35575 Maria Lucia Riccioli Mon, 04 Aug 2008 09:49:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35575 A Miriam: io e Simona abbiamo frequentato uno stage di scrittura con Luigi La Rosa e Francesco Costa a Castel di Tusa nell'hotel di Antonio Presti... L'Atelier sul mare. Tu anima artistica saresti stata presa da una sindrome di Stendhal quanto una casa! Nel registro degli ospiti, tra disegni e saluti, abbiamo trovato questo Kissazzi che ci ha fatto tanto ridere! :-) A Tea: grazie delle belle riflessioni e degli spunti di discussione. Chi legge non cerca altro che maschere che gli raccontino quello che è. Che gli rivelino il suo Destino, la sua Destinazione. La direzione, in senso etimologico. Chi scrive indossa quelle maschere e racconta a se stesso e a chi lo ascolterà o leggerà. Pensiamo ai bambini e alle fiabe e favole. Il bambino ne ha bisogno per costruire il suo, di destino, identificandosi negli eroi delle storie che legge o gli vengono raccontate. Metabolizza inconsciamente situazioni e modi di essere. Non per nulla le fiabe sono depositarie di sapienza antica, stratificazioni di culture e riti di passaggio. Una storia è un rito di passaggio perché una volta letta e fatta nostra non ci lascia più per come ci ha trovati. A Miriam: io e Simona abbiamo frequentato uno stage di scrittura con Luigi La Rosa e Francesco Costa a Castel di Tusa nell’hotel di Antonio Presti… L’Atelier sul mare. Tu anima artistica saresti stata presa da una sindrome di Stendhal quanto una casa! Nel registro degli ospiti, tra disegni e saluti, abbiamo trovato questo Kissazzi che ci ha fatto tanto ridere!
:-)
A Tea: grazie delle belle riflessioni e degli spunti di discussione.
Chi legge non cerca altro che maschere che gli raccontino quello che è. Che gli rivelino il suo Destino, la sua Destinazione. La direzione, in senso etimologico. Chi scrive indossa quelle maschere e racconta a se stesso e a chi lo ascolterà o leggerà. Pensiamo ai bambini e alle fiabe e favole. Il bambino ne ha bisogno per costruire il suo, di destino, identificandosi negli eroi delle storie che legge o gli vengono raccontate. Metabolizza inconsciamente situazioni e modi di essere. Non per nulla le fiabe sono depositarie di sapienza antica, stratificazioni di culture e riti di passaggio. Una storia è un rito di passaggio perché una volta letta e fatta nostra non ci lascia più per come ci ha trovati.

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Di: Umberto http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35573 Umberto Mon, 04 Aug 2008 08:32:42 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35573 Ho letto Firmino con piacere. Non mi aspettavo nulla, ma mi ha aperto un mondo, una prospettiva. Non mi capita spesso. Ho letto Firmino con piacere. Non mi aspettavo nulla, ma mi ha aperto un mondo, una prospettiva. Non mi capita spesso.

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Di: mavie parisi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35570 mavie parisi Mon, 04 Aug 2008 07:01:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35570 Che gioco intrigante. Quale libro vi sarebbe utile metabolizzare? Ci penso da quando ho letto la domanda e francamente non riesco a decidermi. Qualunque libro io abbia letto mi è stato utile in qualche modo, mi sono identificata con questo o quel personaggio, ho amato, ho odiato. Ho riso sonoramente, facendo girare la gente intorno a me. Ho pianto in silenzio. Ma sempre dentro di me è rimasto qualcosa e io sono la somma di tutti questi piccoli percorsi. Ma se proprio devo sceglierne uno, mi piacerebbe metabolizzare "L'insostenibile leggerezza dell'essere", l'ho letto più di una volta, e questo per un'"affamata" che divorerebbe un'intera libreria che accarezza le copertine colorate che sente la consistenza dei libri, ne percepisce lo spessore, ama l'oggetto, non è usuale. L'ho letto tante volte perchè ritrovandomi sempre e infelicemente Teresa, avrei voluto imparare a essere Sabine. Che gioco intrigante. Quale libro vi sarebbe utile metabolizzare? Ci penso da quando ho letto la domanda e francamente non riesco a decidermi. Qualunque libro io abbia letto mi è stato utile in qualche modo, mi sono identificata con questo o quel personaggio, ho amato, ho odiato. Ho riso sonoramente, facendo girare la gente intorno a me. Ho pianto in silenzio.
Ma sempre dentro di me è rimasto qualcosa e io sono la somma di tutti questi piccoli percorsi.
Ma se proprio devo sceglierne uno, mi piacerebbe metabolizzare “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, l’ho letto più di una volta, e questo per un’”affamata” che divorerebbe un’intera libreria che accarezza le copertine colorate che sente la consistenza dei libri, ne percepisce lo spessore, ama l’oggetto, non è usuale.
L’ho letto tante volte perchè ritrovandomi sempre e infelicemente Teresa, avrei voluto imparare a essere Sabine.

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Di: enrico.gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35552 enrico.gregori Sun, 03 Aug 2008 15:02:19 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35552 credo sia ormai inutile domandarsi il perché del successo o dell'insuccesso dei libri. anche perché, le logiche promozionali e commerciali, prescindono dal livello del romanzo. livello che poi è sempre soggettivo. Firmino è un fenomeno, va bene. Io ce l'ho ma non l'ho ancora letto. Devo dire che la polemica sull'eventuale plagio ha parecchio raffredato la mia intenzione di leggerlo. Probabilmente sbaglio. Mi dicono che sia scritto molto bene. Qualora non è poco visto che altri "fenomeni" si sono dimostrati anche parecchio avulsi dalla sintassi. credo sia ormai inutile domandarsi il perché del successo o dell’insuccesso dei libri. anche perché, le logiche promozionali e commerciali, prescindono dal livello del romanzo. livello che poi è sempre soggettivo.
Firmino è un fenomeno, va bene. Io ce l’ho ma non l’ho ancora letto. Devo dire che la polemica sull’eventuale plagio ha parecchio raffredato la mia intenzione di leggerlo. Probabilmente sbaglio. Mi dicono che sia scritto molto bene. Qualora non è poco visto che altri “fenomeni” si sono dimostrati anche parecchio avulsi dalla sintassi.

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Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35550 Tea Ranno Sun, 03 Aug 2008 13:48:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35550 "Penso sempre che ogni cosa durerà in eterno, ma non è mai così. In realtà niente esiste per più di un istante, tranne ciò che custodiamo nella memoria. Cerco sempre di conservare dentro di me ogni momento - preferirei morire piuttosto che dimenticare. (...) Così è la vita - non c'è modo di capirne il senso", dice Firmino (giusto per rimanere in tema). - - Non credo che la conoscenza della vita sia un percorso verso l'uscita di un labirinto, né che tutto il resto sia un dipendere dalle molteplici forme d'abbagliamento che la vita ci offre. La realtà è esperienza, è concretezza, è razionalità, possibilità di costruire identità e riconoscersi in esse. Conosciamo perché siamo dotati di una intelligenza che ci permette di avvicinarci agli oggetti della nostra curiosità, e di romperli per studiare il modo in cui sono fatti. La vita è così, non c'è modo di capirne il senso. Ognuno di noi cerca di trovarne uno: il pù plausibile per sé, il più conforme al suo spirito e alla sua indole. “Penso sempre che ogni cosa durerà in eterno, ma non è mai così. In realtà niente esiste per più di un istante, tranne ciò che custodiamo nella memoria. Cerco sempre di conservare dentro di me ogni momento – preferirei morire piuttosto che dimenticare. (…) Così è la vita – non c’è modo di capirne il senso”, dice Firmino (giusto per rimanere in tema).
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Non credo che la conoscenza della vita sia un percorso verso l’uscita di un labirinto, né che tutto il resto sia un dipendere dalle molteplici forme d’abbagliamento che la vita ci offre. La realtà è esperienza, è concretezza, è razionalità, possibilità di costruire identità e riconoscersi in esse. Conosciamo perché siamo dotati di una intelligenza che ci permette di avvicinarci agli oggetti della nostra curiosità, e di romperli per studiare il modo in cui sono fatti.
La vita è così, non c’è modo di capirne il senso. Ognuno di noi cerca di trovarne uno: il pù plausibile per sé, il più conforme al suo spirito e alla sua indole.

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35540 lorenzerrimo Sun, 03 Aug 2008 10:30:17 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35540 Dopo aver letto tutti i vostri commenti, mi viene da chiedermi, che cosa sia la vita. Ne avrei una risposta per ognuno, perché per ognuno di voi la vita avrebbe un significato personale. Ne delineo, che la conoscenza della vita è come dover uscire da un labirinto. La vita è l’insieme dei pensieri creabili nella nostra mente, degli aspetti riscontrabili, e anche non (inconscio), e alla fine delle decisioni che prendiamo nel dover scegliere. Abbiamo così bisogno di una maschera, anch’essa variabile sia nel tempo sia nella sua forma. Rimane quindi l’enigma della scelta nel non riuscire mai a vedere chiaro la via d’uscita dal labirinto. Eppure, esiste una via che riuscirebbe a risolvere ogni questione e guiderebbe i nostri intenti su una strada sempre giusta: è la via dell’amore vero e incondizionato che dona solo dopo che abbiamo dato tutto, cioè fino ad essere pronto di dare anche la propria vita, qualora lo richiedesse. Un impegno chiaro, ma quasi impossibile da eseguire, e che quindi solo pochissimi riescono ad eseguire. Tutto il resto è un dipendere dalle molteplici forme d’abbagliamento che la vita stessa, per sua natura, ci offre continuamente ogni giorno, ora e secondo del nostro tempo che trascorriamo in lei e per lei. Allora sì, che abbiamo bisogno di maschere, e sempre più differenti e variopinte, secondo del caso e delle nostre capacità a sopportare la verità da affrontare. La verità non è di questo mondo, perché il vero amore c’induce a rompere con le sue regole per elevarci poi al trascendente, dal quale veniamo e dove ritorneremo. Agli esseri comuni, a me compreso, incapaci di afferrare questa verità e viverla, non resta che navigare e sperare in un vento propizio che li preservi dalle tempeste che sempre troveranno sul loro percorso, così tortuoso come loro sono nei pensieri ed azioni. Al sostenitore della verità, non rimane in questa vita che il ruolo di vittima per un ideale elevato ma liberatorio. Solo con il suo sacrificio egli acquista il vero valore che ha voluto rappresentare, perché solo dopo si sente il vuoto lasciato da lui al confronto con la realtà struggente di questo mondo, che ha vinto di nuovo e continua a imperare sul destino dell’uomo. Saluti. Lorenzo Dopo aver letto tutti i vostri commenti, mi viene da chiedermi, che cosa sia la vita.
Ne avrei una risposta per ognuno, perché per ognuno di voi la vita avrebbe un significato personale.
Ne delineo, che la conoscenza della vita è come dover uscire da un labirinto.
La vita è l’insieme dei pensieri creabili nella nostra mente, degli aspetti riscontrabili, e anche non (inconscio), e alla fine delle decisioni che prendiamo nel dover scegliere.
Abbiamo così bisogno di una maschera, anch’essa variabile sia nel tempo sia nella sua forma. Rimane quindi l’enigma della scelta nel non riuscire mai a vedere chiaro la via d’uscita dal labirinto.
Eppure, esiste una via che riuscirebbe a risolvere ogni questione e guiderebbe i nostri intenti su una strada sempre giusta: è la via dell’amore vero e incondizionato che dona solo dopo che abbiamo dato tutto, cioè fino ad essere pronto di dare anche la propria vita, qualora lo richiedesse.
Un impegno chiaro, ma quasi impossibile da eseguire, e che quindi solo pochissimi riescono ad eseguire.
Tutto il resto è un dipendere dalle molteplici forme d’abbagliamento che la vita stessa, per sua natura, ci offre continuamente ogni giorno, ora e secondo del nostro tempo che trascorriamo in lei e per lei.
Allora sì, che abbiamo bisogno di maschere, e sempre più differenti e variopinte, secondo del caso e delle nostre capacità a sopportare la verità da affrontare.
La verità non è di questo mondo, perché il vero amore c’induce a rompere con le sue regole per elevarci poi al trascendente, dal quale veniamo e dove ritorneremo.
Agli esseri comuni, a me compreso, incapaci di afferrare questa verità e viverla, non resta che navigare e sperare in un vento propizio che li preservi dalle tempeste che sempre troveranno sul loro percorso, così tortuoso come loro sono nei pensieri ed azioni.
Al sostenitore della verità, non rimane in questa vita che il ruolo di vittima per un ideale elevato ma liberatorio. Solo con il suo sacrificio egli acquista il vero valore che ha voluto rappresentare, perché solo dopo si sente il vuoto lasciato da lui al confronto con la realtà struggente di questo mondo, che ha vinto di nuovo e continua a imperare sul destino dell’uomo.
Saluti.
Lorenzo

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35538 Subhaga Gaetano Failla Sun, 03 Aug 2008 10:04:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35538 @ Massimo Off topics (Lontano dai topi) Il formato word che ti ho spedito la seconda volta va bene? @ Massimo Off topics (Lontano dai topi)
Il formato word che ti ho spedito la seconda volta va bene?

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35537 Subhaga Gaetano Failla Sun, 03 Aug 2008 10:01:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35537 Bene e bello Tea, il discorso che fai, che abbiamo fatto, il quale ha molteplice sfaccettature. "Il cuore del cuore", "la polpa", come ben dici, non varia, semplicemente - io eliminerei inoltre, come concetto, anche la "tendenza" all'invariabilità. Mare quieto, immenso cielo limpido, immutabile, non corrotto da nessuna tempesta, che ognuno di noi, penso, abbia almeno una volta sperimentato. Una delle forme artistiche più spirituali è il teatro, con la sua disciplina ad indossare su un palcoscenico le innumerevoli maschere dei personaggi interpretati, fino a raggiungere la consapevolezza che anche la nostra vita quotidiana ha la consuetudine alla maschera, ma l'attore rimane libero, sa di essere un attore, e gode della sua arte, del gesto del nascondersi. E infine, la letteratura - non è altro che un raffinato gioco di seduzione, di ombre; sul telo bianco vediamo le immagini proiettate, e siamo da esse commossi, e in uno squarcio delle nostre preziose emozioni, in un intervallo, sappiamo della figurina dietro il velo, della sua ombra che ci delizia. Bene e bello Tea, il discorso che fai, che abbiamo fatto, il quale ha molteplice sfaccettature. “Il cuore del cuore”, “la polpa”, come ben dici, non varia, semplicemente – io eliminerei inoltre, come concetto, anche la “tendenza” all’invariabilità. Mare quieto, immenso cielo limpido, immutabile, non corrotto da nessuna tempesta, che ognuno di noi, penso, abbia almeno una volta sperimentato.
Una delle forme artistiche più spirituali è il teatro, con la sua disciplina ad indossare su un palcoscenico le innumerevoli maschere dei personaggi interpretati, fino a raggiungere la consapevolezza che anche la nostra vita quotidiana ha la consuetudine alla maschera, ma l’attore rimane libero, sa di essere un attore, e gode della sua arte, del gesto del nascondersi.
E infine, la letteratura – non è altro che un raffinato gioco di seduzione, di ombre; sul telo bianco vediamo le immagini proiettate, e siamo da esse commossi, e in uno squarcio delle nostre preziose emozioni, in un intervallo, sappiamo della figurina dietro il velo, della sua ombra che ci delizia.

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Di: outworks110 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35536 outworks110 Sun, 03 Aug 2008 09:58:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35536 ho letto il libro quindi una volta tanto sono preparato ..... ho trovato l'inizio un po' macchinoso e la fine di una tristezza infinita, anche se a tratti mi è paciuto. Non è comunque facile spiegare l'origine di tale successo. probabilmente la metafora e l'associazione con il topo da biblioteca e divoratore di libri ha facilitato la comunicazione fra i lettori. Un libro ch vorrei divorare ? probabilmente Il Giorno della locusta di Nathaniel West. Il personaggio con il quale mi sono immedesimato: lo scrittore sfigato che ospita il topo per alcune settimane. ....... ho letto il libro quindi una volta tanto sono preparato …..
ho trovato l’inizio un po’ macchinoso e la fine di una tristezza infinita, anche se a tratti mi è paciuto.
Non è comunque facile spiegare l’origine di tale successo.
probabilmente la metafora e l’associazione con il topo da biblioteca e divoratore di libri ha facilitato la comunicazione fra i lettori.

Un libro ch vorrei divorare ? probabilmente Il Giorno della locusta di Nathaniel West.
Il personaggio con il quale mi sono immedesimato: lo scrittore sfigato che ospita il topo per alcune settimane. …….

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Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35534 Tea Ranno Sun, 03 Aug 2008 08:29:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35534 L'essenza? La polpa, il nocciolo, il cuore del cuore (banale e retorico, sì, ma per ora non trovo parole migliori), quella interiorità, frequentazione con se stessi che poi permette - modificandosi e rafforzandosi e "coprendosi" - le relazioni con gli altri. Non credo si tratti di tradire la fiducia. E' solo proteggere quella fragilità (hai detto bene) che ci costituisce e dalla quale hanno origine le forze che ci portano a relazionarci col "mondo". Il corpo muore, è vero, ma muore evolvendo ogni giorni, in vecchiezza e in sapienza, in dimenticanza e stoltezza, in astuzia e disinganno, in armonia con gli altri, in solitudine assoluta. Siamo noi in questa costante modifica di noi, ma la polpa - nonostante strattoni e scossoni, è quella che tende a non variare. E ha bisogno di camicie, guanti, cappotti, sciarpe... Anche perché le nudità imbarazzano. E poi, volendo ancora giocare a spostare lo sguardo: quanta seduzione ci può essere in un gioco a nascondersi? L’essenza? La polpa, il nocciolo, il cuore del cuore (banale e retorico, sì, ma per ora non trovo parole migliori), quella interiorità, frequentazione con se stessi che poi permette – modificandosi e rafforzandosi e “coprendosi” – le relazioni con gli altri. Non credo si tratti di tradire la fiducia. E’ solo proteggere quella fragilità (hai detto bene) che ci costituisce e dalla quale hanno origine le forze che ci portano a relazionarci col “mondo”.
Il corpo muore, è vero, ma muore evolvendo ogni giorni, in vecchiezza e in sapienza, in dimenticanza e stoltezza, in astuzia e disinganno, in armonia con gli altri, in solitudine assoluta. Siamo noi in questa costante modifica di noi, ma la polpa – nonostante strattoni e scossoni, è quella che tende a non variare. E ha bisogno di camicie, guanti, cappotti, sciarpe… Anche perché le nudità imbarazzano. E poi, volendo ancora giocare a spostare lo sguardo: quanta seduzione ci può essere in un gioco a nascondersi?

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35522 Subhaga Gaetano Failla Sat, 02 Aug 2008 22:33:14 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35522 Evoco i discorsi dei mistici, in primo luogo di Osho - o meglio, ciò che mi è sembrato di comprendere delle loro parole. Maschera come pudore, come segreto, come opposizione alla nudità spettacolare, votata all'esposizione sul palcoscenico di questa nostra società senza ombre. Sì. Le radici d'una pianta hanno bisogno di oscurità, portate alla luce muoiono, e con esse l'intero organismo. Mostrare la nostra essenza solo a coloro che conquistano la nostra fiducia, tu dici. Non so. Potrebbe essere anche un tradimento della fiducia. Meglio dire forse: proteggere la nostra fragilità. E poi, qual è la nostra essenza? Cito in qualche modo, smozzicato, a memoria (non ho qui il testo), Borges, da "Frammenti di un vangelo apocrifo": "Date le vostre perle ai porci, perchè l'importante è dare." Mascherarsi per dimenticarsi nuoce all'anima? chiedi. Vediamo. Le maschere sono "a scadenza" perchè il corpo muore, e la sua morte trascinerà con sè tutte le maschere, come la scia d'una cometa. Si pensa che la grande maggioranza di noi muoia incoscientemente perchè terrorizzato dalla scomparsa rapidissima, una dopo l'altra, di tutte le maschere, e l'unico rifugio rimane il sonno dell'incoscienza. "A occhi aperti di fronte alla morte" diceva Adriano (anche qui distorco a memoria), con la Yourcenar, al termine delle sue memorie. E dunque la maschera come dimenticanza nuoce, perchè prima o poi saremo di nuovo nudi di fronte all'esistenza, e saremo del tutto impreparati. E ciò ci è già capitato tante volte, durante le nostre "piccole morti", quando la vita ci dà uno strattone e per un attimo ci fa crollare di dosso i nostri veli (o i cappotti, i guanti e le sciarpe!) E con questo mi viene da concludere con un Gulp! Poffarbacco! Good night! Smack! Gaetano Evoco i discorsi dei mistici, in primo luogo di Osho – o meglio, ciò che mi è sembrato di comprendere delle loro parole.
Maschera come pudore, come segreto, come opposizione alla nudità spettacolare, votata all’esposizione sul palcoscenico di questa nostra società senza ombre. Sì. Le radici d’una pianta hanno bisogno di oscurità, portate alla luce muoiono, e con esse l’intero organismo.
Mostrare la nostra essenza solo a coloro che conquistano la nostra fiducia, tu dici. Non so. Potrebbe essere anche un tradimento della fiducia. Meglio dire forse: proteggere la nostra fragilità. E poi, qual è la nostra essenza?
Cito in qualche modo, smozzicato, a memoria (non ho qui il testo), Borges, da “Frammenti di un vangelo apocrifo”:
“Date le vostre perle ai porci, perchè l’importante è dare.”
Mascherarsi per dimenticarsi nuoce all’anima? chiedi. Vediamo.
Le maschere sono “a scadenza” perchè il corpo muore, e la sua morte trascinerà con sè tutte le maschere, come la scia d’una cometa. Si pensa che la grande maggioranza di noi muoia incoscientemente perchè terrorizzato dalla scomparsa rapidissima, una dopo l’altra, di tutte le maschere, e l’unico rifugio rimane il sonno dell’incoscienza. “A occhi aperti di fronte alla morte” diceva Adriano (anche qui distorco a memoria), con la Yourcenar, al termine delle sue memorie. E dunque la maschera come dimenticanza nuoce, perchè prima o poi saremo di nuovo nudi di fronte all’esistenza, e saremo del tutto impreparati. E ciò ci è già capitato tante volte, durante le nostre “piccole morti”, quando la vita ci dà uno strattone e per un attimo ci fa crollare di dosso i nostri veli (o i cappotti, i guanti e le sciarpe!)
E con questo mi viene da concludere con un Gulp! Poffarbacco! Good night! Smack!
Gaetano

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35521 Massimo Maugeri Sat, 02 Aug 2008 21:57:16 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35521 Grazie, Tea. Aspettiamo la risposta di Gaetano, allora. Nel frattempo ne approfitto per augurare a tutti... buona domenica! Grazie, Tea.
Aspettiamo la risposta di Gaetano, allora.
Nel frattempo ne approfitto per augurare a tutti… buona domenica!

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Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35513 Tea Ranno Sat, 02 Aug 2008 17:14:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35513 E' bello pensare alla maschera come a un atto di libertà. Conservare in segreto la nostra essenza per mostrarla solo a coloro che - pochissimi - conquistano la nostra fiducia. Una maschera può essere un atto di pudore, non necessariamente una menzogna, un infingimento. In questo tempo in cui sembra doveroso mettere in piazza il proprio intimo, "confessarsi" pubblicamente (anche quando nessuno chiede di farlo), nascondersi dietro un velo (che non diventi un burqa, per carità) può davvero essere liberante. - -Bella l'idea della maschera a scadenza, forse può ricollegarsi appunto all'idea di libertà: liberi di variare il nostro essere, il nostro apparire, in funzione del nostro sentire; del resto, non sarebbe peggio una standardizzazione di sé? Gaetano, mi piacerebbe che tu parlassi ancora della "dimenticanza" da cui i mistici ci mettono in guardia. Mascherarsi per dimenticarsi nuoce all'anima? E’ bello pensare alla maschera come a un atto di libertà. Conservare in segreto la nostra essenza per mostrarla solo a coloro che – pochissimi – conquistano la nostra fiducia. Una maschera può essere un atto di pudore, non necessariamente una menzogna, un infingimento. In questo tempo in cui sembra doveroso mettere in piazza il proprio intimo, “confessarsi” pubblicamente (anche quando nessuno chiede di farlo), nascondersi dietro un velo (che non diventi un burqa, per carità) può davvero essere liberante.

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-Bella l’idea della maschera a scadenza, forse può ricollegarsi appunto all’idea di libertà: liberi di variare il nostro essere, il nostro apparire, in funzione del nostro sentire; del resto, non sarebbe peggio una standardizzazione di sé?
Gaetano, mi piacerebbe che tu parlassi ancora della “dimenticanza” da cui i mistici ci mettono in guardia. Mascherarsi per dimenticarsi nuoce all’anima?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35510 Massimo Maugeri Sat, 02 Aug 2008 15:58:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35510 Cara Tea, come ha già scritto Gaetano la riflessione "firminiana" che ci offri è molto interessante. E mi invita a farne un'altra (che tramuto in domanda). E se a volte noi stessi indossassimo delle maschere in maniera inconscia (cioè senza rendercene conto)? Sarebbe un atto di libertà, o una forma di autoimposizione? Cara Tea,
come ha già scritto Gaetano la riflessione “firminiana” che ci offri è molto interessante.
E mi invita a farne un’altra (che tramuto in domanda).
E se a volte noi stessi indossassimo delle maschere in maniera inconscia (cioè senza rendercene conto)?
Sarebbe un atto di libertà, o una forma di autoimposizione?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35509 Massimo Maugeri Sat, 02 Aug 2008 15:55:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35509 @ Enrico Ottima scelta! La Divina Commedia fa sempre gola. Ma non esagerare... non vorrei che finissi nel girone dei golosi! :) @ Enrico
Ottima scelta! La Divina Commedia fa sempre gola.
Ma non esagerare… non vorrei che finissi nel girone dei golosi!
:)

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Di: enrico.gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35503 enrico.gregori Sat, 02 Aug 2008 12:56:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35503 @ massimo: sarà scontato e/o fuori moda, ma io divorerei la Divina Commedia nella improbabile speranza che mi rimanga in circolo almeno una delle dodicimila idee avute da Dante. @ massimo:
sarà scontato e/o fuori moda, ma io divorerei la Divina Commedia nella improbabile speranza che mi rimanga in circolo almeno una delle dodicimila idee avute da Dante.

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Di: Subhaga Gaetano Failla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35499 Subhaga Gaetano Failla Sat, 02 Aug 2008 10:36:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35499 Interessante, sì, la riflessione di Savage sulla maschera, la maschera come rifugio o prigione. Bisogna tuttavia ricordarsi continuamente il fatto che si stia indossando una maschera, seppure come scelta di libertà. Ma si potrebbe andare un po' più in là: ricordarsi che le maschere sono diverse - il nostro corpo fisico, ad esempio, e la nostra mente, e le nostre emozioni, tutte maschere "a scadenza". Un discorso evidenziato dai mistici, i quali mettono in guardia dall'identificazione, dalla "dimenticanza". Un caro saluto Tea. Spero prima o poi di leggere i tuoi libri. Gaetano Interessante, sì, la riflessione di Savage sulla maschera, la maschera come rifugio o prigione. Bisogna tuttavia ricordarsi continuamente il fatto che si stia indossando una maschera, seppure come scelta di libertà. Ma si potrebbe andare un po’ più in là: ricordarsi che le maschere sono diverse – il nostro corpo fisico, ad esempio, e la nostra mente, e le nostre emozioni, tutte maschere “a scadenza”. Un discorso evidenziato dai mistici, i quali mettono in guardia dall’identificazione, dalla “dimenticanza”.
Un caro saluto Tea. Spero prima o poi di leggere i tuoi libri.
Gaetano

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Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-3/#comment-35496 Tea Ranno Sat, 02 Aug 2008 09:27:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35496 Altro spunto di riflessione "firminiana": "(...) Vi chiedete perché dunque mi lagni adesso dinanzi a una nuova possibilità di camuffarmi, all'occasione d'oro che mi si offre di rannicchiarmi inosservato dietro le impenetrabili sembianze di un animaletto che ispira terenerezza? Be', ecco il perché: la differenza tra assumere una maschera, che è sempre un'occasione di libertà, e averla imposta è la stessa che intercorre tra un rifugio e una prigione". - - Vecchio come la letteratura il gioco a nascondersi dietro una maschera, ma Savage sposta la riflessione un poco più in là del semplice nascondimento: se scelgo di indossare una maschera compio un atto di libertà, sono io che decido di infilarmi in un rifugio e condurre indisturbato la mia vita al riparo da occhi indiscreti. Ma se quella maschera mi viene imposta (penso, per esempio, alla Maschera di Ferro) quella libertà viene soppressa da atti di forza che diventano tormento e prigionia. Ecco, mi piacerebbe conoscere la vostra opinione al riguardo. Altro spunto di riflessione “firminiana”:
“(…) Vi chiedete perché dunque mi lagni adesso dinanzi a una nuova possibilità di camuffarmi, all’occasione d’oro che mi si offre di rannicchiarmi inosservato dietro le impenetrabili sembianze di un animaletto che ispira terenerezza? Be’, ecco il perché: la differenza tra assumere una maschera, che è sempre un’occasione di libertà, e averla imposta è la stessa che intercorre tra un rifugio e una prigione”.
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- Vecchio come la letteratura il gioco a nascondersi dietro una maschera, ma Savage sposta la riflessione un poco più in là del semplice nascondimento: se scelgo di indossare una maschera compio un atto di libertà, sono io che decido di infilarmi in un rifugio e condurre indisturbato la mia vita al riparo da occhi indiscreti. Ma se quella maschera mi viene imposta (penso, per esempio, alla Maschera di Ferro) quella libertà viene soppressa da atti di forza che diventano tormento e prigionia.
Ecco, mi piacerebbe conoscere la vostra opinione al riguardo.

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Di: lorenzerrimo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35494 lorenzerrimo Sat, 02 Aug 2008 08:51:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35494 @Simona-Massimo aggiungo alle belle parola di Simona che ognuno ha il suo firmino in sé, e che, se credesse di non averlo o anche di non conoscerlo, sarebbe solo perché non si è dato a scoprirlo. La vita è come un fiume; all’inizio solo un rivolo di energia che, andando giù a valle raccoglie tutte le altre energie che lo abbiano riconosciuto e cercato. Alla fine, si delinea un destino comune a tutti nel grande delta che sbocca nel grande mare (forza spirituale che tiene raccolto tutte le energie esistenti). Il destino di ognuno diventa comune, si è avverato ed è pronto per proseguire, non so dove, ma proseguirà ancora il suo viaggio delle rivelazioni. Saluti a tutti Lorenzo @Simona-Massimo
aggiungo alle belle parola di Simona che ognuno ha il suo firmino in sé, e che, se credesse di non averlo o anche di non conoscerlo, sarebbe solo perché non si è dato a scoprirlo.
La vita è come un fiume; all’inizio solo un rivolo di energia che, andando giù a valle raccoglie tutte le altre energie che lo abbiano riconosciuto e cercato.
Alla fine, si delinea un destino comune a tutti nel grande delta che sbocca nel grande mare (forza spirituale che tiene raccolto tutte le energie esistenti). Il destino di ognuno diventa comune, si è avverato ed è pronto per proseguire, non so dove, ma proseguirà ancora il suo viaggio delle rivelazioni.
Saluti a tutti
Lorenzo

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Di: Kataweb.it - Blog - TERZAPAGINA, articoli selezionati dalle pagine culturali dei quotidiani » Blog Archive » Vite, avventure e opinioni di libertini, ciarlatani e gentiluomini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35493 Kataweb.it - Blog - TERZAPAGINA, articoli selezionati dalle pagine culturali dei quotidiani » Blog Archive » Vite, avventure e opinioni di libertini, ciarlatani e gentiluomini Sat, 02 Aug 2008 08:32:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35493 [...] Letteratitudine di Massimo Maugeri una discussione sul caso Firmino nessun [...] [...] Letteratitudine di Massimo Maugeri una discussione sul caso Firmino nessun [...]

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Di: Gianluca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35492 Gianluca Sat, 02 Aug 2008 08:23:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35492 Io sto iniziando la lettura di Firmino in questo momento. Grazie per la segnalazione. Vi saprò dire. Io sto iniziando la lettura di Firmino in questo momento. Grazie per la segnalazione. Vi saprò dire.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35480 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 21:47:59 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35480 Auguro una serena notte a tutti. Auguro una serena notte a tutti.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35479 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 21:43:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35479 Grazie, SuperSimo letteraria (è da tempo che non ti chiamavo così, vero?). Bellissime parole, le tue. Allora auguro a tutti gli amici di letteratitudine un Destino capace di confluire negli altri. E a Firmino di affrettarsi a infrattarsi sempre più. Per essere memorabile (come dice Tea). :) Grazie, SuperSimo letteraria (è da tempo che non ti chiamavo così, vero?).
Bellissime parole, le tue.
Allora auguro a tutti gli amici di letteratitudine un Destino capace di confluire negli altri.
E a Firmino di affrettarsi a infrattarsi sempre più.
Per essere memorabile (come dice Tea).
:)

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Di: simona lo iacono http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35478 simona lo iacono Fri, 01 Aug 2008 21:37:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35478 Massi, il destino si trasforma in Destino se confluisce negli altri. Se confonde se stesso nelle altre vite. Se se ne lascia trasformare e le trasforma. Se Firmino si è "infrattato" - com'è diritto di un topo che si rispetti - tra le maglie della nostra quotidianità, se anche svolgendo i compiti ordinari della nostra vita pensiamo a lui con un sorriso, ne evochiamo un gesto, una parola, ecco...credo che faccia già parte del nostro destino... Massi, il destino si trasforma in Destino se confluisce negli altri. Se confonde se stesso nelle altre vite. Se se ne lascia trasformare e le trasforma.
Se Firmino si è “infrattato” – com’è diritto di un topo che si rispetti – tra le maglie della nostra quotidianità, se anche svolgendo i compiti ordinari della nostra vita pensiamo a lui con un sorriso, ne evochiamo un gesto, una parola, ecco…credo che faccia già parte del nostro destino…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35477 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 21:23:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35477 <strong>1. Se doveste “divorare” un libro - al punto da riuscire a metabolizzarlo - quale scegliereste? </strong>(Non dev’essere il vostro libro preferito, ma quello più utile per voi). <strong>2. Nel destino di quale personaggio letterario potreste riconoscervi?</strong>p> 1. Se doveste “divorare” un libro – al punto da riuscire a metabolizzarlo – quale scegliereste? (Non dev’essere il vostro libro preferito, ma quello più utile per voi).
2. Nel destino di quale personaggio letterario potreste riconoscervi?p>

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35476 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 21:23:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35476 Questo post di Firmino rimane aperto e ci accompagnerà per tutto il week end. Chi ha piacere a farlo (e non l'ha ancora fatto) partecipi al giochino che ho lanciato rispondendo alle domande del post. Giusto per divertirci. Ripropongo le domande di seguito... Questo post di Firmino rimane aperto e ci accompagnerà per tutto il week end.
Chi ha piacere a farlo (e non l’ha ancora fatto) partecipi al giochino che ho lanciato rispondendo alle domande del post.
Giusto per divertirci.
Ripropongo le domande di seguito…

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35475 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 21:18:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35475 Davvero bello il tuo precedente commento, cara Tea. <em>Firmino si è conquistato un Destino. Ed era questa la sua massima aspirazione.</em> --- Credo sia la massima aspirazione di qualunque personaggio letterario. La maggior parte dei personaggi letterari nasce e muore nel giro di pochissimo tempo. E il loro ricordo scompare nei meandri delle menti dei pochi o tanti lettori che li hanno accompagnati nelle loro storie. E il loro destino è l'oblio. Tu, invece, per Firmino evochi un destino con la D maiuscola. Un Destino. Bello. Gli altri sono d'accordo? <strong>Quello di Firmino è un Destino con la D maiuscola o minuscola? Insomma... Firmino resterà? Sopravvivrà al decorso del tempo?</strong> Che ne dite? Davvero bello il tuo precedente commento, cara Tea.
Firmino si è conquistato un Destino. Ed era questa la sua massima aspirazione.

Credo sia la massima aspirazione di qualunque personaggio letterario.
La maggior parte dei personaggi letterari nasce e muore nel giro di pochissimo tempo. E il loro ricordo scompare nei meandri delle menti dei pochi o tanti lettori che li hanno accompagnati nelle loro storie. E il loro destino è l’oblio.
Tu, invece, per Firmino evochi un destino con la D maiuscola. Un Destino.
Bello.
Gli altri sono d’accordo?
Quello di Firmino è un Destino con la D maiuscola o minuscola?
Insomma… Firmino resterà? Sopravvivrà al decorso del tempo?

Che ne dite?

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Di: Tea Ranno http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35472 Tea Ranno Fri, 01 Aug 2008 18:07:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35472 Bene, devo dire che le opinioni intorno al caso Firmino espresse in questo blog, sono perfettamente in linea con quanto le vicende del ratto hanno suscitato tra i lettori: c'è chi lo trova insopportabile e si dà del pollastro per essere caduto nella trappola degli imbonitori pubblicitari, chi si rifiuta di leggerlo, chi lo trova delizioso, chi profondo, chi supponente, chi bellissimo. In ogni caso è un personaggio che resterà - nel bene o nel male - presente nella memoria. E mi sembra questa una delle funzioni indispensabili di un libro: creare appunto personaggi memorabili, che resistono al clamore e durano nel tempo. Se un personaggio è piatto, senza spessore, senza "carne" e senza "sangue", scivola via, è come se non fosse mai esistito. Firmino, invece, si è conquistato un Destino. Ed era questa la sua massima aspirazione. - Auguro una buona digestione a Maria Lucia che ha scelto dei libri proprio importanti, di quelli che un Destino lo scolpiscono davvero. - In quanto a Silvana: sì, credo che Firmino susciterà un bel dibattito in biblioteca. E sarò felice di essere tra i presenti, magari per sostenere le ragioni del ratto al quale, ormai, mi sono proprio affezionata. Bene, devo dire che le opinioni intorno al caso Firmino espresse in questo blog, sono perfettamente in linea con quanto le vicende del ratto hanno suscitato tra i lettori: c’è chi lo trova insopportabile e si dà del pollastro per essere caduto nella trappola degli imbonitori pubblicitari, chi si rifiuta di leggerlo, chi lo trova delizioso, chi profondo, chi supponente, chi bellissimo. In ogni caso è un personaggio che resterà – nel bene o nel male – presente nella memoria. E mi sembra questa una delle funzioni indispensabili di un libro: creare appunto personaggi memorabili, che resistono al clamore e durano nel tempo. Se un personaggio è piatto, senza spessore, senza “carne” e senza “sangue”, scivola via, è come se non fosse mai esistito. Firmino, invece, si è conquistato un Destino. Ed era questa la sua massima aspirazione.
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Auguro una buona digestione a Maria Lucia che ha scelto dei libri proprio importanti, di quelli che un Destino lo scolpiscono davvero.

- In quanto a Silvana: sì, credo che Firmino susciterà un bel dibattito in biblioteca. E sarò felice di essere tra i presenti, magari per sostenere le ragioni del ratto al quale, ormai, mi sono proprio affezionata.

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Di: silvana nardelli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35462 silvana nardelli Fri, 01 Aug 2008 14:15:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35462 Cara Tea, non ho ancora letto Firmino, era in programma ma adesso dopo la tua recensione sarà una priorità. Lo proporrò anche per il laboratorio di lettura della biblioteca Gino Pallotta. Cara Tea,
non ho ancora letto Firmino, era in programma ma adesso dopo la tua recensione sarà una priorità. Lo proporrò anche per il laboratorio di lettura della biblioteca Gino Pallotta.

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35457 miriam ravasio Fri, 01 Aug 2008 12:19:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35457 @ Maria Lucia ma " Kissazzi" ha un suono un po' equivoco, non trovi? Baci 8-) @ Maria Lucia
ma ” Kissazzi” ha un suono un po’ equivoco, non trovi? Baci
8-)

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35456 Maria Lucia Riccioli Fri, 01 Aug 2008 12:14:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35456 Sto ancora digerendo... burp! :-() Sto ancora digerendo… burp!
:-( )

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35452 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 11:28:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35452 E brava Maria Lucia, ne hai di roba da metabolizzare! :) E brava Maria Lucia,
ne hai di roba da metabolizzare!
:)

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35450 Maria Lucia Riccioli Fri, 01 Aug 2008 11:24:23 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35450 :-)( Ciao a tutti e un bacio alla cara Tea... brava come sempre. Non ho ancora letto "Firmino" ma i topi mi fanno simpatia (Topolino, i topini di Cenerentola...) e spero che la questione plagio si risolva... in effetti non è possibile creare in laboratorio un bestseller né prevedere che lo diventerà: in questo come in ogni cosa umana c'è un mix imprevedibile di calcolo e casualità, mercato e air du temps... la Tamaro si è ritrovata bestsellerista suo malgrado, Eco non si spiega il successo del primo romanzo... Risposte al gioco di Massi (ma è una fissazione, allora! :-) ): 1. Metabolizzerei "La divina commedia", "I promessi sposi", la Bibbia e Leopardi e, da austeniana convinta, tutta la produzione della cara Jane... 2. Mi "identifico" in Elizabeth Bennet e Jane Eyre, intelligenti e romantiche, forti e sentimentali a un tempo... Kissazzi :-) (
Ciao a tutti e un bacio alla cara Tea… brava come sempre.
Non ho ancora letto “Firmino” ma i topi mi fanno simpatia (Topolino, i topini di Cenerentola…) e spero che la questione plagio si risolva… in effetti non è possibile creare in laboratorio un bestseller né prevedere che lo diventerà: in questo come in ogni cosa umana c’è un mix imprevedibile di calcolo e casualità, mercato e air du temps… la Tamaro si è ritrovata bestsellerista suo malgrado, Eco non si spiega il successo del primo romanzo…
Risposte al gioco di Massi (ma è una fissazione, allora! :-) ):
1. Metabolizzerei “La divina commedia”, “I promessi sposi”, la Bibbia e Leopardi e, da austeniana convinta, tutta la produzione della cara Jane…
2. Mi “identifico” in Elizabeth Bennet e Jane Eyre, intelligenti e romantiche, forti e sentimentali a un tempo…
Kissazzi

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35449 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 11:18:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35449 E poi, naturalmente, c'è Firmino. E poi, naturalmente, c’è Firmino.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35448 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 11:17:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35448 Coraggio... Altri libri da metabolizzare? Altri personaggi letterari nel cui destino potremmo riconoscerci? Coraggio…
Altri libri da metabolizzare?
Altri personaggi letterari nel cui destino potremmo riconoscerci?

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35447 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 11:16:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35447 Un saluto a Jean e un in bocca al lupo per i suoi legamenti crociati Un saluto a Jean e un in bocca al lupo per i suoi legamenti crociati

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35446 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 11:15:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35446 Un saluto speciale al mio amico Luciano Comida e al ringhio del suo Idefix. Devo dire che un po' ti ci vedo nei panni di Maigret. :) Un saluto speciale al mio amico Luciano Comida e al ringhio del suo Idefix.
Devo dire che un po’ ti ci vedo nei panni di Maigret.
:)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35445 Massimo Maugeri Fri, 01 Aug 2008 10:58:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35445 Buongiorno e grazie per i nuovi commenti Buongiorno e grazie per i nuovi commenti

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Di: Marta http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/comment-page-2/#comment-35443 Marta Fri, 01 Aug 2008 10:03:20 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/07/31/il-caso-firmino/#comment-35443 Per metabolizzarlo divorerei 'Il rosso e il nero'. Mentre sento il mio destino vicino a quello di madame Bovary Per metabolizzarlo divorerei ‘Il rosso e il nero’. Mentre sento il mio destino vicino a quello di madame Bovary

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