Commenti a: Fiera del libro di Torino 2008: tra polemiche e bellezza http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: vale http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-4/#comment-31859 vale Sun, 01 Jun 2008 11:40:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-31859 ciao a tutti!è possibile disporre in qualche modo delle conferenze tenutesi alla fiera ed incentrate sul tema della bellezza? ciao a tutti!è possibile disporre in qualche modo delle conferenze tenutesi alla fiera ed incentrate sul tema della bellezza?

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-4/#comment-31034 Sergio Sozi Sun, 18 May 2008 00:31:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-31034 ''Lo spreco'' - Quel giorno decise di uscire allo scoperto, Gioacchino, e questo perche' aveva - si era reso conto un attimo prima - disperso miriadi di ipocrisie facciali fino a giungere li', su quella italica battigia tormentata dal maestrale, a pregare un dio pagano. C'erano stati fino ad allora troppi sorrisi buttati al vento, con abbracci e strette di mano altrettanto imparati e baroccamente ripetuti, a braccetto con accordi sottaciuti da sorrisi protocollari. Gioacchino chiamava gli dei, e da tempo imprecisabile quando lo vidi e salutai. Ero di passaggio sulla sponda del Trasimeno, sfumacchiante e accigliato come sempre. Mi sorrise. Amaro e indefinibile come quando un bimbo si pulisce il culetto davanti al papa', o meglio con, anche, una vergogna che diviene l'immediatezza di chi non ha nulla da nascondere di brutto o indigesto, di sporco, ehssi'. Niente di sporco, Gioacchino, che morendo mi dice: ''Mi ha raggiunto Nemesi... e non puo' aspettare oltre, scusa. Sai, devo sbrigarmi a pulirmi il culo dalle stronzate che ho imparato durante mille anni di confusa idiozia.'' ''Ma che dici, fesso.'' ''Dico, Sergio, che impariamo piu' tempo a saperci comportare che a sapere perche' impariamo a saperci comportare. E io ho stretto un patto, da bardascio, da bambino insomma, con Euterpe, perche' mi aiuti a morire con la mia naturalezza intonsa. Capisci, Se'? Io voglio crepare col culo sporco, senza aver fatto il bagno da dodici mesi e con la barba dei saggi greci. Purche' nessuno mi insegni a sorridere, ch'e' una sventura.'' ''Come... Spiegati.'' ''Una sventura quanto chiacchierare a vuoto e vivere in tempi vuoti col vuoto dentro. Che cazzo c'e' da ridere, scusa la parola eccessiva, me lo dici, quando vedi gente (gli ignoranti la chiamano ''barocca'') come Cervantes, che descrive il nostro mondo quattrocent'anni prima e viene presa per matta come i suoi personaggi, mentre veri dementi moderni quali gli illustri giornalisti e narratori della tivvu', i colendi insegnanti di treininghe e santoni, gli scoppiatiditesta e superficiali, magari Coelho no, a dettar legge?'' ''Non...'' stavo rispondendo, quando all'improvviso l'aligero dio me lo strappo' dalle mani. Hermes, Arpia, Venus? Non saprei. Pero' almeno si era accorto, Gioacchino, che ridere troppo da fessi fa male a se stessi... Dunque ''Una risata vi seppellira'''? No. La falsita'. ”Lo spreco”
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Quel giorno decise di uscire allo scoperto, Gioacchino, e questo perche’ aveva – si era reso conto un attimo prima – disperso miriadi di ipocrisie facciali fino a giungere li’, su quella italica battigia tormentata dal maestrale, a pregare un dio pagano. C’erano stati fino ad allora troppi sorrisi buttati al vento, con abbracci e strette di mano altrettanto imparati e baroccamente ripetuti, a braccetto con accordi sottaciuti da sorrisi protocollari. Gioacchino chiamava gli dei, e da tempo imprecisabile quando lo vidi e salutai. Ero di passaggio sulla sponda del Trasimeno, sfumacchiante e accigliato come sempre. Mi sorrise. Amaro e indefinibile come quando un bimbo si pulisce il culetto davanti al papa’, o meglio con, anche, una vergogna che diviene l’immediatezza di chi non ha nulla da nascondere di brutto o indigesto, di sporco, ehssi’. Niente di sporco, Gioacchino, che morendo mi dice: ”Mi ha raggiunto Nemesi… e non puo’ aspettare oltre, scusa. Sai, devo sbrigarmi a pulirmi il culo dalle stronzate che ho imparato durante mille anni di confusa idiozia.”
”Ma che dici, fesso.”
”Dico, Sergio, che impariamo piu’ tempo a saperci comportare che a sapere perche’ impariamo a saperci comportare. E io ho stretto un patto, da bardascio, da bambino insomma, con Euterpe, perche’ mi aiuti a morire con la mia naturalezza intonsa. Capisci, Se’? Io voglio crepare col culo sporco, senza aver fatto il bagno da dodici mesi e con la barba dei saggi greci. Purche’ nessuno mi insegni a sorridere, ch’e’ una sventura.”
”Come… Spiegati.”
”Una sventura quanto chiacchierare a vuoto e vivere in tempi vuoti col vuoto dentro. Che cazzo c’e’ da ridere, scusa la parola eccessiva, me lo dici, quando vedi gente (gli ignoranti la chiamano ”barocca”) come Cervantes, che descrive il nostro mondo quattrocent’anni prima e viene presa per matta come i suoi personaggi, mentre veri dementi moderni quali gli illustri giornalisti e narratori della tivvu’, i colendi insegnanti di treininghe e santoni, gli scoppiatiditesta e superficiali, magari Coelho no, a dettar legge?”
”Non…” stavo rispondendo, quando all’improvviso l’aligero dio me lo strappo’ dalle mani. Hermes, Arpia, Venus?
Non saprei. Pero’ almeno si era accorto, Gioacchino, che ridere troppo da fessi fa male a se stessi… Dunque ”Una risata vi seppellira”’? No. La falsita’.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-4/#comment-31033 Sergio Sozi Sat, 17 May 2008 23:53:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-31033 Cara. Cara.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-31031 Sergio Sozi Sat, 17 May 2008 22:47:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-31031 Grazie, cara. Onoratissimo. Grazie, cara. Onoratissimo.

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30942 Enrico Gregori Thu, 15 May 2008 21:02:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30942 @ maria gemma: come sai bene a te ti faccio incazzare solo in privato. qui non mi permetto, soprattutto dopo quello che hai espresso sul mio raccontino :-) @ maria gemma:
come sai bene a te ti faccio incazzare solo in privato. qui non mi permetto, soprattutto dopo quello che hai espresso sul mio raccontino
:-)

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30932 maria gemma Thu, 15 May 2008 19:40:44 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30932 e Sozi di cos'e' l'incarnazione?Lui mi chiama cara e io non posso dirli bravo?Qui non si puo' piu' scambiarsi un complimento! Invece a te ENRICO faccio i complimenti per l'ultimo racconto che ho letto ieri su splinder.Potrebbe diventare un fumetto alla Dylan dog,veramente originale,la fiera ti ha ispirato al di la' della solita vena.Insomma hai superato te stesso.Spero che per cio' che ho detto tu non mi denunci,visto che aria tira! e Sozi di cos’e’ l’incarnazione?Lui mi chiama cara e io non posso dirli bravo?Qui non si puo’ piu’ scambiarsi un complimento!
Invece a te ENRICO faccio i complimenti per l’ultimo racconto che ho letto ieri su splinder.Potrebbe diventare un fumetto alla Dylan dog,veramente originale,la fiera ti ha ispirato al di la’ della solita vena.Insomma hai superato te stesso.Spero che per cio’ che ho detto tu non mi denunci,visto che aria tira!

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30889 Sergio Sozi Wed, 14 May 2008 18:57:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30889 Chi si crede bravo e' un illuso. Io invece mi comporto solo come mi sento dentro e come credo: in maniera morale, cioe' senza prendere per i fondelli la gente. E senza temerla, ovviamente, soprattutto quando non l'abbia mai vista. Pane al pane e vino al vino, si dice dalle mie parti. Chi si crede bravo e’ un illuso. Io invece mi comporto solo come mi sento dentro e come credo: in maniera morale, cioe’ senza prendere per i fondelli la gente. E senza temerla, ovviamente, soprattutto quando non l’abbia mai vista. Pane al pane e vino al vino, si dice dalle mie parti.

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Di: enrico gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30885 enrico gregori Wed, 14 May 2008 18:11:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30885 @ maria gemma: sei l'espressione umana del peperoncino che alligna dalle tue parti :-) @ maria gemma:
sei l’espressione umana del peperoncino che alligna dalle tue parti
:-)

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30884 maria gemma Wed, 14 May 2008 18:00:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30884 bravo. bravo.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30883 Sergio Sozi Wed, 14 May 2008 16:44:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30883 Non ho bisogno di sforzarmi: se lo sento lo faccio e basta. Se non lo sento sto serio. Ciao, cara Sergio Non ho bisogno di sforzarmi: se lo sento lo faccio e basta. Se non lo sento sto serio.
Ciao, cara
Sergio

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30880 maria gemma Wed, 14 May 2008 15:19:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30880 sergio.io parlavo di esercitarsi o di sforzarsi a sorridere.Lo so che per te e' un'impresa titanica:basta leggerti per capirlo.:-) sergio.io parlavo di esercitarsi o di sforzarsi a sorridere.Lo so che per te e’ un’impresa titanica:basta leggerti per capirlo.:-)

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30860 Sergio Sozi Tue, 13 May 2008 20:26:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30860 Maria Gemma, io preferisco i sorrisi spontanei, non quelli insegnati dal ''training''. I sorrisi non si imparano. E non hanno niente a che fare con le armi, neanche come metafora. Maria Gemma,
io preferisco i sorrisi spontanei, non quelli insegnati dal ”training”. I sorrisi non si imparano. E non hanno niente a che fare con le armi, neanche come metafora.

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Di: enrico gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30854 enrico gregori Tue, 13 May 2008 17:53:32 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30854 @ mara lucia: sì, io e remo ci siamo visti. almeno finchè siamo rimasti sobri. poi siamo usciti per strada a braccetto perché ognuno di noi due credeva di vedere nell'altro manuela arcuri @ mara lucia:
sì, io e remo ci siamo visti. almeno finchè siamo rimasti sobri. poi siamo usciti per strada a braccetto perché ognuno di noi due credeva di vedere nell’altro manuela arcuri

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30851 Maria Lucia Riccioli Tue, 13 May 2008 17:25:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30851 @ Enrico: che bello! Tu e Remo Bassini vi siete incontrati!!! Io e Simona abbiamo avuto l'immenso piacere di averlo a Siracusa con Francesca. Affabulatore fascinatore, sguardo che ti legge dentro, l'umiltà del cronista che si sporca le suole per raccontare storie... speravo proprio che poteste vedervi di persona! Carlo, Miriam & la compagnia del 25 aprile 2008... a quando la rimpatriata? Gianmario... se nelle patrie scuole circolasse più Platone e meno sperimentalismo vacuo tutto andrebbe meglio. I classici hanno detto quasi tutto quasi meglio di come lo potremo mai dire noi... Massi, ti lancio una (modesta) proposta per un nuovo post: Le mille e una notte (per rispondere a mille domande)... :-) @ Enrico: che bello! Tu e Remo Bassini vi siete incontrati!!! Io e Simona abbiamo avuto l’immenso piacere di averlo a Siracusa con Francesca.
Affabulatore fascinatore, sguardo che ti legge dentro, l’umiltà del cronista che si sporca le suole per raccontare storie… speravo proprio che poteste vedervi di persona!
Carlo, Miriam & la compagnia del 25 aprile 2008… a quando la rimpatriata?
Gianmario… se nelle patrie scuole circolasse più Platone e meno sperimentalismo vacuo tutto andrebbe meglio. I classici hanno detto quasi tutto quasi meglio di come lo potremo mai dire noi…
Massi, ti lancio una (modesta) proposta per un nuovo post: Le mille e una notte (per rispondere a mille domande)…
:-)

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30850 maria gemma Tue, 13 May 2008 16:59:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30850 X ENRICO hai ragione,ma vedi,devi considerare che un cevello cosi' complesso e notevole come il mio abbia bisogno spesso di uno stand by,sia per riguardo a prtocollo di Kyoto che mi impone uno sviluppo di onde cerebrali ecosostenibile,sia perche' reagisce in base alle qualita'intellettive dell'interlocutore, e,sarà un caso,ma quando avverte la tua presenza,si accende immediatamente la spia''risparmio energetico''.Questo non esclude che anche io ti voglio bene,anche se su questo il dispendio di energia e'immenso quanto inutile.:-) x GIANMARIO Ti assicuro che odio la filosofia,si trattava di semlici ragionamenti e deduzioni logiche.ogni sistema flosofico,per quanto complesso e' sempre inadeguato a cogliere la complessità della realtà fenomenologica.Pensa che anche io volevo citare il Dalai Lama,mi hai preceduto.Volevo far notare di lui il suo sorriso inossidabile.L'ultima volta che l'ho visto intervistato al tg,parlava della tragica situazione in tibet,e continuava a sorridere seraficamente.Uno spettatore supeficiale avrebbe pensato a pura idiozia,ma chi vede la bellezza,non puo' che attribuirlo alla sua grande serenita' e forza d'animo,alla umiltà,alla delicatezza verso chi ascolta,quasi uno scusarsi del turbamento indotto dalle sue parole. Il sorriso e' un'arma psicologica e pacifica che spunta quella dell'avversario il 99 % dei casi.Lo insegnano anche nei corsi di training.provare per credere. X ENRICO
hai ragione,ma vedi,devi considerare che un cevello cosi’ complesso e notevole come il mio abbia bisogno spesso di uno stand by,sia per riguardo a prtocollo di Kyoto che mi impone uno sviluppo di onde cerebrali ecosostenibile,sia perche’ reagisce in base alle qualita’intellettive dell’interlocutore, e,sarà un caso,ma quando avverte la tua presenza,si accende immediatamente la spia”risparmio energetico”.Questo non esclude che anche io ti voglio bene,anche se su questo il dispendio di energia e’immenso quanto inutile.:-)
x GIANMARIO
Ti assicuro che odio la filosofia,si trattava di semlici ragionamenti e deduzioni logiche.ogni sistema flosofico,per quanto complesso e’ sempre inadeguato a cogliere la complessità della realtà fenomenologica.Pensa che anche io volevo citare il Dalai Lama,mi hai preceduto.Volevo far notare di lui il suo sorriso inossidabile.L’ultima volta che l’ho visto intervistato al tg,parlava della tragica situazione in tibet,e continuava a sorridere seraficamente.Uno spettatore supeficiale avrebbe pensato a pura idiozia,ma chi vede la bellezza,non puo’ che attribuirlo alla sua grande serenita’ e forza d’animo,alla umiltà,alla delicatezza verso chi ascolta,quasi uno scusarsi del turbamento indotto dalle sue parole.
Il sorriso e’ un’arma psicologica e pacifica che spunta quella dell’avversario il 99 % dei casi.Lo insegnano anche nei corsi di training.provare per credere.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30803 Sergio Sozi Mon, 12 May 2008 23:50:00 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30803 Mendelshon suona bene sulla pagina, Filippo Tuena? Mendelshon suona bene sulla pagina, Filippo Tuena?

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30802 Sergio Sozi Mon, 12 May 2008 23:48:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30802 Avrei un'altra curiosita': sono ancora presenti alla Fiera i classici veri (Tasso, Ariosto, Dante, Petrarca, eccetera)? Ci sono delle edizioni interessanti? Buonocore chi vorra' rispondere Sergio Avrei un’altra curiosita’: sono ancora presenti alla Fiera i classici veri (Tasso, Ariosto, Dante, Petrarca, eccetera)? Ci sono delle edizioni interessanti?
Buonocore chi vorra’ rispondere
Sergio

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Di: Gianmario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30798 Gianmario Mon, 12 May 2008 22:18:02 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30798 @Cacciolati, grazie per il resoconto, purtroppo il narcisismo è difetto molto comune, potrei farti il nome di un noto scrittore che, conosciuto da vicino è peggio di una bella attrice. @ Maria Gemma, sei sicura che disquisire filosoficamente di bellezza sia fuori tema? Tu stessa fai della filosofia nel tuo intervento. Innumerevole è la schiera di coloro che oggi, con narcisismo, si autoproclamano artisti affermando di costruire il bello: perché allora stiamo affogando nel brutto e spesso ci sorbiamo come arte solo 'trovate' per voler essere originali a tutti i costi? Come potrebbe la bellezza salvare questo mondo alla deriva (altra domanda filosofica che poni seguendo Massimo)? L'unica risposta secondo me possibile è: aumentando il numero di coloro, anche modesti sconosciuti, che sono in grado di riconoscere la bellezza, 'guardando all'idea' (Platone. Ma possono anche non essere necessariamente artisti, come coloro che, trovandola al loro interno, la comunicano agli altri con la persona, come il Dalai Lama). @Cacciolati, grazie per il resoconto, purtroppo il narcisismo è difetto molto comune, potrei farti il nome di un noto scrittore che, conosciuto da vicino è peggio di una bella attrice.
@ Maria Gemma, sei sicura che disquisire filosoficamente di bellezza sia fuori tema? Tu stessa fai della filosofia nel tuo intervento. Innumerevole è la schiera di coloro che oggi, con narcisismo, si autoproclamano artisti affermando di costruire il bello: perché allora stiamo affogando nel brutto e spesso ci sorbiamo come arte solo ‘trovate’ per voler essere originali a tutti i costi? Come potrebbe la bellezza salvare questo mondo alla deriva (altra domanda filosofica che poni seguendo Massimo)? L’unica risposta secondo me possibile è: aumentando il numero di coloro, anche modesti sconosciuti, che sono in grado di riconoscere la bellezza, ‘guardando all’idea’ (Platone. Ma possono anche non essere necessariamente artisti, come coloro che, trovandola al loro interno, la comunicano agli altri con la persona, come il Dalai Lama).

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30784 Enrico Gregori Mon, 12 May 2008 20:38:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30784 OFF TOPIC....ma nemmeno tanto visto che che è stata la Fiera di Torino a suggerirmi "mamma è con te" http://enricogregori.splinder.com/ OFF TOPIC….ma nemmeno tanto
visto che che è stata la Fiera di Torino a suggerirmi “mamma è con te”
http://enricogregori.splinder.com/

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30780 Enrico Gregori Mon, 12 May 2008 19:39:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30780 e preciso che quanto a scolare, miriam ha pochi rivali. nella cena alla quale partecipò si battè come una leonessa contro me e carlo che, insomma, abbiamo decisamente una bella tenuta all'alcol. grande miriam! @ mario: affascinante quel quadro dal quale non ti separerai mai. affascinante anche il fatto che non vuoi separartene. e preciso che quanto a scolare, miriam ha pochi rivali. nella cena alla quale partecipò si battè come una leonessa contro me e carlo che, insomma, abbiamo decisamente una bella tenuta all’alcol. grande miriam!
@ mario:
affascinante quel quadro dal quale non ti separerai mai. affascinante anche il fatto che non vuoi separartene.

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30779 miriam ravasio Mon, 12 May 2008 18:54:01 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30779 lo so. Avevo già visitato il tuo sito, apprezzando, fra le altre cose, anche lo sfondo in carta da pacco . Carta che io uso per i miei giganteschi disegni; anni fa, solo quella marrone (su cui lavoravo con inchiostri scuri,) oggi, invece quella bianca, che dalla parte ruvida si presta molto bene alla grafite e ai gessi. Ciao @ carlo: prima di chiamare il pronto soccorso, ci scolammo la bottiglia, che nel botto, miracolosamente, si salvò. Ma la sua fu solo una ingessatura "sperimentale" di pochi giorni; una "piacevole" avventura. lo so. Avevo già visitato il tuo sito, apprezzando, fra le altre cose, anche lo sfondo in carta da pacco . Carta che io uso per i miei giganteschi disegni; anni fa, solo quella marrone (su cui lavoravo con inchiostri scuri,) oggi, invece quella bianca, che dalla parte ruvida si presta molto bene alla grafite e ai gessi. Ciao

@ carlo:
prima di chiamare il pronto soccorso, ci scolammo la bottiglia, che nel botto, miracolosamente, si salvò. Ma la sua fu solo una ingessatura “sperimentale” di pochi giorni; una “piacevole” avventura.

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Di: cf05103025 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30777 cf05103025 Mon, 12 May 2008 18:32:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30777 no, non ero colui, io sono uno dei molti Mario Bianco, però sono questo: www.mariobianco.net ecco no, non ero colui,
io sono uno dei molti Mario Bianco,
però sono questo:
http://www.mariobianco.net

ecco

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30775 Carlo S. Mon, 12 May 2008 17:59:53 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30775 Mi pare ci sia qualche attinenza tra zoccoli duri e gamboni di gesso! Mi pare ci sia qualche attinenza tra zoccoli duri e gamboni di gesso!

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30770 Enrico Gregori Mon, 12 May 2008 16:55:30 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30770 va bene tenace coerenza invece di zoccoli, zoccole e donne di malaffare? @ a miriam il mario bianco qui sopra è un intelligente, colto e raffinato poeta-scrittore di Torino che ho avuto l'onore di conoscere qualche giorno fa. ti consiglierei, peraltro, di non spargere comunque la voce o non ti verrà a trovare nessuno mai più :-) va bene tenace coerenza invece di zoccoli, zoccole e donne di malaffare?
@ a miriam
il mario bianco qui sopra è un intelligente, colto e raffinato poeta-scrittore di Torino che ho avuto l’onore di conoscere qualche giorno fa. ti consiglierei, peraltro, di non spargere comunque la voce o non ti verrà a trovare nessuno mai più
:-)

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30766 miriam ravasio Mon, 12 May 2008 15:42:38 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30766 @ mario bianco: Lo zoccolo duro: lo coniarono i giornalisti, forse Pansa, all'indomani della "cosa" di Occhetto, quando Cossutta non aderì...poi si estese. Però rispetto alle alternative che proponi, continua a piacermi di più "zoccolo duro". Zoccolo di mulo, o zoccolo della parete; quella striscia che sta lì a difendere, dallo scorrere del tempo e dello straccio, la tenuta della tinta. "nucleo sodo" sempra una minacciosa via di mezzo fra un uovo e la fissione nucleare. "forte gruppo" fa troppo boy scouts! PS. Tu non sei il Mario Bianco di milano che nel venirmi a trovare, a letto e ingessata, si ruppe una gamba, proprio sulle scale di casa mia, e fu ingessato a sua volta ? :-) @ mario bianco:

Lo zoccolo duro: lo coniarono i giornalisti, forse Pansa, all’indomani della “cosa” di Occhetto, quando Cossutta non aderì…poi si estese.
Però rispetto alle alternative che proponi, continua a piacermi di più “zoccolo duro”. Zoccolo di mulo, o zoccolo della parete; quella striscia che sta lì a difendere, dallo scorrere del tempo e dello straccio, la tenuta della tinta.
“nucleo sodo” sempra una minacciosa via di mezzo fra un uovo e la fissione nucleare.
“forte gruppo” fa troppo boy scouts!
PS. Tu non sei il Mario Bianco di milano che nel venirmi a trovare, a letto e ingessata, si ruppe una gamba, proprio sulle scale di casa mia, e fu ingessato a sua volta ?
:-)

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Di: cf05103025 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30760 cf05103025 Mon, 12 May 2008 14:12:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30760 Io non so come si possa ancora usare nel 2008, come fa questa signora Giovanna Favro, su La Stampa, la locuzione "zoccolo duro". E' 'n'espressione così infangata di mota varia che mi ributta; non so se il primo a donarcela vuoi ammanircela fosse il sig. Occhetto Achille, certo ch'è brutta forte, ma tanto, roba da muli, da bardotti, da somari. Ma, cazzo, lasciamola tra i rimasugli, per cortesia! Non poteva usare "forte gruppo" o "nucleo sodo" o consistente e tanti altri accoppiamenti, no, "zoccolo duro". Viva la scrittura co' la testa nel sacco! MarioB. Io non so come si possa ancora usare nel 2008,
come fa questa signora Giovanna Favro, su La Stampa, la locuzione “zoccolo duro”.
E’ ‘n’espressione così infangata di mota varia che mi ributta; non so se il primo a donarcela vuoi ammanircela fosse il sig. Occhetto Achille, certo ch’è brutta forte, ma tanto, roba da muli, da bardotti, da somari.
Ma, cazzo, lasciamola tra i rimasugli, per cortesia!
Non poteva usare “forte gruppo” o “nucleo sodo” o consistente e tanti altri accoppiamenti, no, “zoccolo duro”.
Viva la scrittura co’ la testa nel sacco!

MarioB.

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Di: lorenzo russo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30751 lorenzo russo Mon, 12 May 2008 10:36:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30751 @Rossella le api sono intelligenti e utili, e non lo sarebbero se non adibissero a queste funzioni, programmate da un piano superiore, ancor più intelligente ed utile. Per il resto concordo con te nell’accontentarsi del valore di mezzo, senza perdere però lo stimolo di cercare ancora ed oltre. Questa io definisco la realtà del momento nel quale si vuole definirla, e non più. Ciao Lorenzo @Maria Gemma concordo con la tua, sono io il colpevole della fuoriuscita dal tema proposto. Eppure credo che centri sempre, perché ogni tema è sempre complesso come lo è la vita, e solo allargandolo si offre un quadro d’esame più completo. Ridurre un tema al postulato posto dalla domanda significa limitarsi a misurare, etichettare fino a perdere il senso vero di uno scritto di cui si tratta. Per quanto riguarda ancora la bellezza, poi finisco, l’importante è cercarla, e ognuno alla sua maniera, perché ognuno vive in una propria fase della vita, differente da quella di ogni altro, ma ognuno può influenzare un chiunque incontri anche per caso. Alla fine le strade dovrebbero ricongiungersi e ciò segnerebbe il punto dove la bellezza non è più una necessità per distinguersi, sia nel donare come nel ricevere. La vita ci offre ogni possibilità di scoprirla, alla ricerca di un qualcosa che ci renda importanti e riconosciuti, o umili fino all’estremità, dove si trasforma in un valore inestimabile e sempre vincente, e per chi non risultasse così, ci sono altri surrogati per viverla, seppur brevemente, nell’estasi dell’abbandono totale e insensato. Tutto è bellezza e bruttezza nello stesso tempo e misura, a ognuno la scelta. Ringraziamo la diversità, perché è lei che ci sprona a scoprire il nostro modo di essere e cercare di migliorarlo imparando. Ciao, Lorenzo @Gianmario spontaneità e costruzione non si escludono, essi si completano nel processo delle cognizioni dal quale ogni essere ragionevole non può escludersi. Diciamo che la spontaneità è la scintilla della vita ed è frutto di uno status quo acquisito per nascita o meglio ereditato. La ragione è l’organo che controlla ogni nostro pensiero e decisione, ogni nostra azione affinché la scintilla della spontaneità non ci allontani troppo dal fine proposto, raggiungibile solo con l’aiuto della ragione. Entrambe dovrebbero completarsi, se non vogliamo perdere l’orientamento in un mondo troppo complicato e pericoloso per noi. Concordo con te sul fatto che la bellezza possa assumere un valore temporaneo e spontaneo, ma non basta per i compiti che dovremmo assumerci. La bellezza intesa così ha valore per il momento del riscontro, perché appaga un bisogno psichico, aspettante da tempo nel momento del suo sfogo improvviso e inaspettato, tanto da farcela apparire immensa e superba. Ciao, Lorenzo @Rossella
le api sono intelligenti e utili, e non lo sarebbero se non adibissero a queste funzioni, programmate da un piano superiore, ancor più intelligente ed utile.
Per il resto concordo con te nell’accontentarsi del valore di mezzo, senza perdere però lo stimolo di cercare ancora ed oltre.
Questa io definisco la realtà del momento nel quale si vuole definirla, e non più.
Ciao Lorenzo

@Maria Gemma
concordo con la tua, sono io il colpevole della fuoriuscita dal tema proposto.
Eppure credo che centri sempre, perché ogni tema è sempre complesso come lo è la vita, e solo allargandolo si offre un quadro d’esame più completo.
Ridurre un tema al postulato posto dalla domanda significa limitarsi a misurare, etichettare fino a perdere il senso vero di uno scritto di cui si tratta.
Per quanto riguarda ancora la bellezza, poi finisco, l’importante è cercarla, e ognuno alla sua maniera, perché ognuno vive in una propria fase della vita, differente da quella di ogni altro, ma ognuno può influenzare un chiunque incontri anche per caso.
Alla fine le strade dovrebbero ricongiungersi e ciò segnerebbe il punto dove la bellezza non è più una necessità per distinguersi, sia nel donare come nel ricevere.
La vita ci offre ogni possibilità di scoprirla, alla ricerca di un qualcosa che ci renda importanti e riconosciuti, o umili fino all’estremità, dove si trasforma in un valore inestimabile e sempre vincente, e per chi non risultasse così, ci sono altri surrogati per viverla, seppur brevemente, nell’estasi dell’abbandono totale e insensato.
Tutto è bellezza e bruttezza nello stesso tempo e misura, a ognuno la scelta. Ringraziamo la diversità, perché è lei che ci sprona a scoprire il nostro modo di essere e cercare di migliorarlo imparando.
Ciao, Lorenzo

@Gianmario
spontaneità e costruzione non si escludono, essi si completano nel processo delle cognizioni dal quale ogni essere ragionevole non può escludersi.
Diciamo che la spontaneità è la scintilla della vita ed è frutto di uno status quo acquisito per nascita o meglio ereditato.
La ragione è l’organo che controlla ogni nostro pensiero e decisione, ogni nostra azione affinché la scintilla della spontaneità non ci allontani troppo dal fine proposto, raggiungibile solo con l’aiuto della ragione.
Entrambe dovrebbero completarsi, se non vogliamo perdere l’orientamento in un mondo troppo complicato e pericoloso per noi.
Concordo con te sul fatto che la bellezza possa assumere un valore temporaneo e spontaneo, ma non basta per i compiti che dovremmo assumerci.
La bellezza intesa così ha valore per il momento del riscontro, perché appaga un bisogno psichico, aspettante da tempo nel momento del suo sfogo improvviso e inaspettato, tanto da farcela apparire immensa e superba.
Ciao, Lorenzo

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30749 luca Mon, 12 May 2008 10:20:45 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30749 @Rossella penetrare l’infinito esplosione d’energia perdersi per ritrovarsi Anche questo è un atto creativo che produce bellezza: la vita stessa! “La bellezza è l’unione indissolubile stabilita dall’artista fra quello che esprime e come lo esprime”, questo tu dici: e tra il buco nero di Burri e il taglio della tela di Fontana che cosa rende indissolubile il contenuto e la forma? Ciao con empatia, ti leggo sempre volentieri Luca Gallina @Rossella
penetrare l’infinito
esplosione d’energia
perdersi per ritrovarsi
Anche questo è un atto creativo che produce bellezza: la vita stessa!
“La bellezza è l’unione indissolubile stabilita dall’artista fra quello che esprime e come lo esprime”, questo tu dici: e tra il buco nero di Burri e il taglio della tela di Fontana che cosa rende indissolubile il contenuto e la forma?
Ciao con empatia, ti leggo sempre volentieri
Luca Gallina

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Di: Federico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30743 Federico Mon, 12 May 2008 07:58:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30743 Per Paolo Cacciolati. Ci sono critici e critici e scrittori e scrittori. Scurati, per esempio, non è uno scrittore? Eppure dal tuo esempio mi pare che mantenga atteggiamenti diversi a quelli esternati da Lucarelli. Sbaglio? Per Paolo Cacciolati.
Ci sono critici e critici e scrittori e scrittori.
Scurati, per esempio, non è uno scrittore? Eppure dal tuo esempio mi pare che mantenga atteggiamenti diversi a quelli esternati da Lucarelli. Sbaglio?

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Di: Paolo Cacciolati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30737 Paolo Cacciolati Mon, 12 May 2008 07:23:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30737 Caro Sergio, grossomodo la penso come te e come Massimo, quando parla di "eccesso di narcisismo autoreferenziale e autoesaltazione" dei critici. Quello che però mi preme far notare è che in questi incontri pubblici (e quindi rivolti a un largo pubblico che non è solo fatto di addetti al lavoro ma pure di semplici appassionati) i suddetti faticano assai a farsi capire, a esprimersi in termini comprensibili alla platea (peraltro formata da gente preparata). Così divagano, escono puntualmente fuori dal seminato e dal tema in oggetto, fanno passare il tempo, di modo da poter passare il microfono al vicino....Il tutto suona un pò come una presa in giro, legittimando peraltro un'latra domanda: ma ci sono o ci fanno? Non per girare il coltello nella piaga, ma ieri ho assistito, nel carcere di Saluzzo, a un incontro con Carlo Lucarelli, sempre promosso dalla Fiera del Libro, e vi posso assicurare che lo scrittore bolognese ha tenuto tutt'altro atteggiamento, ha parlato in modo chiaro ma dettagliato del suo modo di scrivere e del suo modo di intendere il romanzo, peraltro rispondendo con precisione a svariate domande sul suo lavoro, poste anche dai detenuti, con umiltà, senza la prosopopea dei suddetti critici. Sono riuscito a scambiare con lui due parole e confermo l'impressione di schiettezza e di disponibilità. Con ciò non voglio dire che la categoria degli scirttori sia per forza meglio di quella dei critici, per esempio, sempre in Fiera, ho visto un noto scrittore milanese dare uno spettacolo pietoso, in uno stand, occhio vitreo, faccia giallastra e gonfia, con mano tremolante, alle undici del mattino, attaccatto a succhiare birra da una bottiglietta, ah questi artisti maledetti...;-))) Paolo Caro Sergio,
grossomodo la penso come te e come Massimo, quando parla di “eccesso di narcisismo autoreferenziale e autoesaltazione” dei critici.

Quello che però mi preme far notare è che in questi incontri pubblici (e quindi rivolti a un largo pubblico che non è solo fatto di addetti al lavoro ma pure di semplici appassionati) i suddetti faticano assai a farsi capire, a esprimersi in termini comprensibili alla platea (peraltro formata da gente preparata). Così divagano, escono puntualmente fuori dal seminato e dal tema in oggetto, fanno passare il tempo, di modo da poter passare il microfono al vicino….Il tutto suona un pò come una presa in giro, legittimando peraltro un’latra domanda: ma ci sono o ci fanno?

Non per girare il coltello nella piaga, ma ieri ho assistito, nel carcere di Saluzzo, a un incontro con Carlo Lucarelli, sempre promosso dalla Fiera del Libro, e vi posso assicurare che lo scrittore bolognese ha tenuto tutt’altro atteggiamento, ha parlato in modo chiaro ma dettagliato del suo modo di scrivere e del suo modo di intendere il romanzo, peraltro rispondendo con precisione a svariate domande sul suo lavoro, poste anche dai detenuti, con umiltà, senza la prosopopea dei suddetti critici.
Sono riuscito a scambiare con lui due parole e confermo l’impressione di schiettezza e di disponibilità.

Con ciò non voglio dire che la categoria degli scirttori sia per forza meglio di quella dei critici, per esempio, sempre in Fiera, ho visto un noto scrittore milanese dare uno spettacolo pietoso, in uno stand, occhio vitreo, faccia giallastra e gonfia, con mano tremolante, alle undici del mattino, attaccatto a succhiare birra da una bottiglietta, ah questi artisti maledetti…;-)))

Paolo

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30728 Sergio Sozi Sun, 11 May 2008 23:27:56 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30728 Caro Paolo Cacciolati, se non ho capito male, quella che hai visto tu era la solita rassegna di gente che probabilmente veniva pagata per stare li' a dire qualcosa di improvvisato. Scandaloso che nessuno di quei signori si sia preparato adeguatamente per restare in tema. In Italia succede questo e altro, ma solo nelle arti, vero? Perche' un medico mica si puo' svegliare tre minuti prima ed emettere una diagnosi a caso... La solita parata di buffoni d'elite, eh si'... Di quelli che possono prender fischi per fiaschi perche' tanto il contratto buono con editori, tv e altro non glielo toglie nessuno. Bellezza un corno. La loro. Moralmente parlando. Caro Paolo Cacciolati,
se non ho capito male, quella che hai visto tu era la solita rassegna di gente che probabilmente veniva pagata per stare li’ a dire qualcosa di improvvisato. Scandaloso che nessuno di quei signori si sia preparato adeguatamente per restare in tema. In Italia succede questo e altro, ma solo nelle arti, vero? Perche’ un medico mica si puo’ svegliare tre minuti prima ed emettere una diagnosi a caso… La solita parata di buffoni d’elite, eh si’… Di quelli che possono prender fischi per fiaschi perche’ tanto il contratto buono con editori, tv e altro non glielo toglie nessuno. Bellezza un corno. La loro. Moralmente parlando.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30723 Massimo Maugeri Sun, 11 May 2008 21:33:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30723 Grazie a te, Paolo. Davvero. Il tuo intervento è stato molto interessante. In estrema sintesi ti dico quello che penso. Credo che il critico debba fare il critico esercitando il proprio diritto di dire e di non dire e il proprio gusto. Anche rischiando di sbagliare e di prendere lucciole per lanterne. L'importante è che sia sempre in buona fede. Alla fine sia il critico che l'autore saranno giudicati dalla storia della letteratura. Ci sono critici passati alla storia per la loro "miopia". Dunque, ritengo che ancora oggi il ruolo della critica sia importante. Una cosa che mi piace poco di certa critica odierna sai cos'è? L'eccesso di narcisismo autoreferenziale e l'autoesaltazione. Ecco. Grazie a te, Paolo. Davvero.
Il tuo intervento è stato molto interessante.
In estrema sintesi ti dico quello che penso.
Credo che il critico debba fare il critico esercitando il proprio diritto di dire e di non dire e il proprio gusto. Anche rischiando di sbagliare e di prendere lucciole per lanterne. L’importante è che sia sempre in buona fede.
Alla fine sia il critico che l’autore saranno giudicati dalla storia della letteratura.
Ci sono critici passati alla storia per la loro “miopia”.
Dunque, ritengo che ancora oggi il ruolo della critica sia importante.
Una cosa che mi piace poco di certa critica odierna sai cos’è? L’eccesso di narcisismo autoreferenziale e l’autoesaltazione.
Ecco.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30721 Massimo Maugeri Sun, 11 May 2008 21:28:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30721 <b>Una triestina e un romano a Torino</b> Potrebbe essere il titolo di un racconto (o di un romanzo, o di un film). Chi lo scrive? Una triestina e un romano a Torino
Potrebbe essere il titolo di un racconto (o di un romanzo, o di un film).
Chi lo scrive?

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Di: Paolo Cacciolati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30720 Paolo Cacciolati Sun, 11 May 2008 21:27:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30720 Grazie a te, Massimo, ho cercato di fornire alcuni dettagli dalla mia prospettiva parzialissima e personalissima, il fatto è che non ho una grande frequentazione dei critici ma inizioad averne le tasche piene degli atteggimenti a mio parere snobistici con cui si presentano a incontri e convegni... Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero in merito. Un caro saluto Paolo Grazie a te, Massimo, ho cercato di fornire alcuni dettagli dalla mia prospettiva parzialissima e personalissima,
il fatto è che non ho una grande frequentazione dei critici ma inizioad averne le tasche piene degli atteggimenti a mio parere snobistici con cui si presentano a incontri e convegni…
Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero in merito.

Un caro saluto
Paolo

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Di: Per gli editori la gente è un pò calata ma le vendite sono cresciute http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30719 Per gli editori la gente è un pò calata ma le vendite sono cresciute Sun, 11 May 2008 21:27:28 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30719 da LA STAMPA 11/5/2008 - IL POPOLO DEI BIBLIOFILI NON TRADISCE LA FIERA Il libro resta d'oro --- Gli editori: la gente forse è un pò calata ma le vendite sono cresciute di GIOVANNA FAVRO --- TORINO - Il popolo dei bibliofili non ha tradito la Fiera. Qualche malumore c’è, ma gli editori testimoniano in coro che lo zoccolo duro - i lettori forti che da anni affollano Librolandia - non s’è curato di allarmi e strade chiuse, ma ha seguito il richiamo del Lingotto: tra gli stand ieri c’era meno gente, con un calo stimato da Rolando Picchioni sul 10%, ma chi era in Fiera pare aver comprato molto, facendo salire gli incassi, in qualche caso, anche oltre il 2007. Il grosso degli editori si schiera comunque con la Fiera: «Molto rumore per nulla». Giuseppe Laterza confessa che le polemiche «mi hanno fatto molta tristezza. E’ parsa prevalente una logica poverissima, di misera contrapposizione da stadio. Se si riduce il pensiero al manicheismo si immiserisce la cultura: alla Fiera devono emergere le tante identità, invece vedo un assurdo tifo e persone avvolte nelle bandiere. Per fortuna la polarizzazione del dibattito non ha impedito ai lettori di venire: c’è molta gente curiosa di ascoltare i dibattiti». Giudica corretto l’invito a Israele, e una «riduzione della capacità critica il non intendere che si possa essere israeliani critici con il governo». Una posizione condivisa dai colleghi. Marco Tropea ad esempio spiega che «non sarei mancato a Torino per niente al mondo. Non amo il governo israeliano, ma la Fiera ha fatto bene ad ospitare quella cultura». Ha appena pubblicato un libro su Israele, e per lui «è questo il modo giusto di esprimersi, più che andare in strada o bruciare le bandiere». Per Carmine Donzelli «la Fiera sta nel mondo, nessuno può evitare certe tensioni. S’è esagerato, ma non mi piacerebbe una Fiera sterilizzata, nella bambagia, lontana dai temi, e anche dalle polemiche, che agitano la società. Per etica e qualità civile, sarebbe stato impossibile avere un atteggiamento discriminatorio verso un popolo e una letteratura, quella israeliana, per quanto la contrapposizione di aree nazionali non giovi alla cultura». Il calo di pubblico? «C’è meno gente, ma dal piccolo osservatorio delle mie casse registro un aumento rispetto al 2007. Forse sono venuti i più motivati, anche se noi editori non veniamo qui per vendere qualche libro, ma perché Torino è un termometro importante della cultura italiana». Infatti, per Alberto Castelvecchi «le imprese editoriali debbono essere grate alla Fiera, per il lavoro che svolge da vent’anni». Si giudica «amico di Israele» e critica i media, che «hanno fabbricato un caso inesistente. Arrivando a Torino credevo di incontrare la guerriglia, invece è come gli altri anni». Il suo bilancio è positivo, e Sandro Ferri, l’editore di e/o, parla di «vendite più alte del 2007. S’è fatto tanto rumore per il dissenso di quattro gatti e per delle polemiche stupide. Se un alieno venisse in Italia lo troverebbe un paese perfetto, essendo l’unico guaio per i media l’invito agli autori israeliani». Per Agrippino Gulizia, responsabile dello stand di Rcs, «c’è da sorprendersi che c’è qualcuno tra i padiglioni, dopo sei mesi di terrorismo psicologico. Tanti si sono spaventati e non sono venuti. Noi abbiamo titoli forti e andiamo bene comunque, ma immagino le difficoltà dei piccoli editori». Per Marco Tarò, direttore generale del Gruppo Mauri Spagnol (comprende pure Garzanti, Longanesi, Guanda) «i conti si faranno alla fine», ma anche lui parla di «polemica troppo cavalcata, forse anche dalla Fiera. La cosa che più mi spiace è che sono mancate molte scolaresche, comprensibilmente spaventate. Un peccato: puntiamo molto sui lettori di domani». da LA STAMPA
11/5/2008 – IL POPOLO DEI BIBLIOFILI NON TRADISCE LA FIERA
Il libro resta d’oro

Gli editori: la gente forse è un pò calata ma le vendite sono cresciute
di GIOVANNA FAVRO

TORINO – Il popolo dei bibliofili non ha tradito la Fiera. Qualche malumore c’è, ma gli editori testimoniano in coro che lo zoccolo duro – i lettori forti che da anni affollano Librolandia – non s’è curato di allarmi e strade chiuse, ma ha seguito il richiamo del Lingotto: tra gli stand ieri c’era meno gente, con un calo stimato da Rolando Picchioni sul 10%, ma chi era in Fiera pare aver comprato molto, facendo salire gli incassi, in qualche caso, anche oltre il 2007. Il grosso degli editori si schiera comunque con la Fiera: «Molto rumore per nulla».

Giuseppe Laterza confessa che le polemiche «mi hanno fatto molta tristezza. E’ parsa prevalente una logica poverissima, di misera contrapposizione da stadio. Se si riduce il pensiero al manicheismo si immiserisce la cultura: alla Fiera devono emergere le tante identità, invece vedo un assurdo tifo e persone avvolte nelle bandiere. Per fortuna la polarizzazione del dibattito non ha impedito ai lettori di venire: c’è molta gente curiosa di ascoltare i dibattiti». Giudica corretto l’invito a Israele, e una «riduzione della capacità critica il non intendere che si possa essere israeliani critici con il governo».

Una posizione condivisa dai colleghi. Marco Tropea ad esempio spiega che «non sarei mancato a Torino per niente al mondo. Non amo il governo israeliano, ma la Fiera ha fatto bene ad ospitare quella cultura». Ha appena pubblicato un libro su Israele, e per lui «è questo il modo giusto di esprimersi, più che andare in strada o bruciare le bandiere».

Per Carmine Donzelli «la Fiera sta nel mondo, nessuno può evitare certe tensioni. S’è esagerato, ma non mi piacerebbe una Fiera sterilizzata, nella bambagia, lontana dai temi, e anche dalle polemiche, che agitano la società. Per etica e qualità civile, sarebbe stato impossibile avere un atteggiamento discriminatorio verso un popolo e una letteratura, quella israeliana, per quanto la contrapposizione di aree nazionali non giovi alla cultura». Il calo di pubblico? «C’è meno gente, ma dal piccolo osservatorio delle mie casse registro un aumento rispetto al 2007. Forse sono venuti i più motivati, anche se noi editori non veniamo qui per vendere qualche libro, ma perché Torino è un termometro importante della cultura italiana». Infatti, per Alberto Castelvecchi «le imprese editoriali debbono essere grate alla Fiera, per il lavoro che svolge da vent’anni». Si giudica «amico di Israele» e critica i media, che «hanno fabbricato un caso inesistente. Arrivando a Torino credevo di incontrare la guerriglia, invece è come gli altri anni». Il suo bilancio è positivo, e Sandro Ferri, l’editore di e/o, parla di «vendite più alte del 2007. S’è fatto tanto rumore per il dissenso di quattro gatti e per delle polemiche stupide. Se un alieno venisse in Italia lo troverebbe un paese perfetto, essendo l’unico guaio per i media l’invito agli autori israeliani».

Per Agrippino Gulizia, responsabile dello stand di Rcs, «c’è da sorprendersi che c’è qualcuno tra i padiglioni, dopo sei mesi di terrorismo psicologico. Tanti si sono spaventati e non sono venuti. Noi abbiamo titoli forti e andiamo bene comunque, ma immagino le difficoltà dei piccoli editori». Per Marco Tarò, direttore generale del Gruppo Mauri Spagnol (comprende pure Garzanti, Longanesi, Guanda) «i conti si faranno alla fine», ma anche lui parla di «polemica troppo cavalcata, forse anche dalla Fiera. La cosa che più mi spiace è che sono mancate molte scolaresche, comprensibilmente spaventate. Un peccato: puntiamo molto sui lettori di domani».

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30716 Massimo Maugeri Sun, 11 May 2008 21:17:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30716 @ Maria Lucia e Gianmario Come avevo già scritto a Zauberei, preciso ancora una volta, a mia parziale discolpa, che le domande che vi ho propinato sono state "prelevate" dalla nota di presentazione della Fiera fatta circolare dall'ufficio stampa. Però sto meditando di predisporre un post con 100 domande... A me piacciono i record. Non mi tentate. :) @ Maria Lucia e Gianmario
Come avevo già scritto a Zauberei, preciso ancora una volta, a mia parziale discolpa, che le domande che vi ho propinato sono state “prelevate” dalla nota di presentazione della Fiera fatta circolare dall’ufficio stampa.
Però sto meditando di predisporre un post con 100 domande…
A me piacciono i record.
Non mi tentate.
:)

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30715 Massimo Maugeri Sun, 11 May 2008 21:14:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30715 Eccomi qui, bella gente! :) Un saluto a tutti e un ringraziamento speciale a tutti i "fieristi" che hanno lasciato le loro testimonianze: Filippo Tuena, Mario B., Gianmario, Enrico, Gea. Un megaringraziamento a Paolo Cacciolati. Caspita, Paolo, grazie mille. Il tuo è un articolo superdettagliato. Davvero ottimo e interessante. Complimenti! Eccomi qui, bella gente!
:)
Un saluto a tutti e un ringraziamento speciale a tutti i “fieristi” che hanno lasciato le loro testimonianze: Filippo Tuena, Mario B., Gianmario, Enrico, Gea.
Un megaringraziamento a Paolo Cacciolati.
Caspita, Paolo, grazie mille.
Il tuo è un articolo superdettagliato.
Davvero ottimo e interessante. Complimenti!

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Di: gea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30712 gea Sun, 11 May 2008 20:57:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30712 @ mario portameli quando vieni a trieste.. :-) @ mario
portameli quando vieni a trieste.. :-)

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Di: cf05103025 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30710 cf05103025 Sun, 11 May 2008 20:52:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30710 o amabile Gea triestina, dimenticasti accendino e sigarette da me, e li terrò come incommensurabile ricordo MarioB-)) o amabile Gea triestina,
dimenticasti accendino e sigarette da me,
e li terrò come incommensurabile ricordo
MarioB-))

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Di: gea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30709 gea Sun, 11 May 2008 20:45:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30709 cosa sia ''la bellezza'' io non lo so. verrebbe anche a me da citare ''american beauty'', aggiungendo il finale della frase: ''e ho imparato a non tentare di trattenerla''. la ricetta zen per la serenità. è comunque soggettivo il concetto, secondo me. e legato ad un contesto storico e culturale che varia nello spazio e nel tempo. per esempio io ho trovato bellissimo vedere tanta gente girare tra i libri, toccarli, annusarli, accarezzarli. non conta se alcuni a mio parere fossero cazzate, è bello comunque che qualcuno li ami e si sobbarchi una sfaticata per poterci essere. è bello che ci sia ancora gente come loredana lipperini, che, dati alla mano, sottolinea quanto ancora ci sia da fare per ottenere pari dignità tra uomini e donne, e quanto sia faticoso per entrambi i sessi crescere all'interno di ruoli di genere prefissati e ingessati. è bello poter trascorrere una serata tra amici scambiando opinioni aneddoti e chiacchiere varie in un'atmosfera rilassata, con la tranquillità che viene dalla coscienza di riuscire a comunicare veramente. è stato bello conoscere finalmente di persona remo, dopo tante mail e telefonate, sua moglie francesca dal sorriso contagioso e mario bianco (ciao mario), deliziosa figura di pittore scrittore, artista a tutto tondo, nel cui studio abbiamo passato un breve dopocena. è stato bello andare alla ricerca di vito ferro, e trovarlo alla fine travestito da standista. è stato un filino meno bello sopportare il brontolio continuo di un romano de roma in trasferta, al quale non andava bene niente e che continuava a cercare lite con gli autoctoni, a tentare di attraversare col rosso, e, massima sfacciataggine, a sostenere che i tassisti romani sono meravigliosi puntuali affidabili. d'altra parte, direte voi, che t'aspettavi? in effetti.. :-) cosa sia ”la bellezza” io non lo so. verrebbe anche a me da citare ”american beauty”, aggiungendo il finale della frase: ”e ho imparato a non tentare di trattenerla”. la ricetta zen per la serenità.
è comunque soggettivo il concetto, secondo me. e legato ad un contesto storico e culturale che varia nello spazio e nel tempo.
per esempio io ho trovato bellissimo vedere tanta gente girare tra i libri, toccarli, annusarli, accarezzarli. non conta se alcuni a mio parere fossero cazzate, è bello comunque che qualcuno li ami e si sobbarchi una sfaticata per poterci essere.
è bello che ci sia ancora gente come loredana lipperini, che, dati alla mano, sottolinea quanto ancora ci sia da fare per ottenere pari dignità tra uomini e donne, e quanto sia faticoso per entrambi i sessi crescere all’interno di ruoli di genere prefissati e ingessati.
è bello poter trascorrere una serata tra amici scambiando opinioni aneddoti e chiacchiere varie in un’atmosfera rilassata, con la tranquillità che viene dalla coscienza di riuscire a comunicare veramente.
è stato bello conoscere finalmente di persona remo, dopo tante mail e telefonate, sua moglie francesca dal sorriso contagioso e mario bianco (ciao mario), deliziosa figura di pittore scrittore, artista a tutto tondo, nel cui studio abbiamo passato un breve dopocena.
è stato bello andare alla ricerca di vito ferro, e trovarlo alla fine travestito da standista.
è stato un filino meno bello sopportare il brontolio continuo di un romano de roma in trasferta, al quale non andava bene niente e che continuava a cercare lite con gli autoctoni, a tentare di attraversare col rosso, e, massima sfacciataggine, a sostenere che i tassisti romani sono meravigliosi puntuali affidabili.
d’altra parte, direte voi, che t’aspettavi? in effetti..
:-)

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30708 Enrico Gregori Sun, 11 May 2008 20:15:05 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30708 @ maria gemma: ma perchè quando parli con me dici solo cazzate? forse per dare solo qui il meglio di te? TVB :-) @ maria gemma:
ma perchè quando parli con me dici solo cazzate? forse per dare solo qui il meglio di te? TVB
:-)

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Di: filippo tuena http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30707 filippo tuena Sun, 11 May 2008 20:14:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30707 Come promesso, breve resoconto della mia giornata a Torino. Molto breve perché alla fine s'è ridotta a incontrare con piacere amici che non vedevo da tempo, a distribuire copie di Satisfiction, a lasciarmi stordire dagli sciami di classi ginnasiali che si aggiravano per gli stand. Non ho seguito nessun dibattito, mi sarebbe piaciuto quello cui accenna cacciolati, ma ero già tornato a Milano. Un paio di cose buone sono accadute, progetti di libri e di collane, magari se prendono piede ne darò notizia anche qui. Nel frattempo sto leggendo un gran libro - Gli scomparsi - di Daniel Mendelsohn (Neri Pozza). 720 pagine, ma ne vale la pena. Saluti a tutti Filippo Tuena Come promesso, breve resoconto della mia giornata a Torino. Molto breve perché alla fine s’è ridotta a incontrare con piacere amici che non vedevo da tempo, a distribuire copie di Satisfiction, a lasciarmi stordire dagli sciami di classi ginnasiali che si aggiravano per gli stand. Non ho seguito nessun dibattito, mi sarebbe piaciuto quello cui accenna cacciolati, ma ero già tornato a Milano.
Un paio di cose buone sono accadute, progetti di libri e di collane, magari se prendono piede ne darò notizia anche qui.
Nel frattempo sto leggendo un gran libro – Gli scomparsi – di Daniel Mendelsohn (Neri Pozza). 720 pagine, ma ne vale la pena.
Saluti a tutti
Filippo Tuena

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Di: Rossella http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30704 Rossella Sun, 11 May 2008 20:08:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30704 @ Lorenzo ridiamo e scusa se svolazzerò da un fiore all'altro come fossi un ape. Ci siamo prodigati nel cercare il valore della bellezza e quanto può essere utile all'uomo ed alla sua libertà, qualcuno si è estasiato, qualcun'altro, formattando l'evoluzione della storia, ha camminato dentro le vie del pensiero, qualcun'altro dentro quelle del cuore, c'è chi ha avuto la fortuna di arrivare a quello a cui aspirava e ne ha trovato appagamento. C'è che quando vedo la Brambilla coi capelli rossi piastrati di fresco, o i lifting di divi e personaggi famosi, o certe patinate pubblicità di veline e letterini chiappe-sode, il concetto di estetica vincente mi riporta all'unione con la banconota, quel gusto raro di contare pollice-indice le mazzette vari tagli. Dell'anima che importa! e di Malebranche (filosofo post cartesiano) che si è occupato di comprendere la confusione all'origine della predilezione dei falsi beni corporei e del fatto che la stessa anima ha dovuto impare ad unirsi a loro o a distaccarsene, al di là di questo, rimarco, oggi viviamo in un mondo usa e getta. Ma siamo proprio sicuri che Wharol abbia denunciato questo postulato industriale con la sua Marylin? Il fatto è che la poverina si è suicidata. Concediamoci una via di mezzo fra un bel quadro rinascimentale e la pop, con questa definizione sull'arte che mi auguro possa essere gradita a tutti per la facile comprensione: "La realtà del contenuto e quindi il suo valore sul piano dell'arte dipendono dalla verità della forma. La bellezza è l'unione indissolubile stabilita dall'artista fra quello che esprime e come lo esprime". No ragazzi, non chiedetemi chi l'ha scritta perchè è un appunto volante Ciao Rossella @ Lorenzo ridiamo e scusa se svolazzerò da un fiore all’altro come fossi un ape.
Ci siamo prodigati nel cercare il valore della bellezza e quanto può essere utile all’uomo ed alla sua libertà, qualcuno si è estasiato, qualcun’altro, formattando l’evoluzione della storia, ha camminato dentro le vie del pensiero, qualcun’altro dentro quelle del cuore, c’è chi ha avuto la fortuna di arrivare a quello a cui aspirava e ne ha trovato appagamento.
C’è che quando vedo la Brambilla coi capelli rossi piastrati di fresco, o i lifting di divi e personaggi famosi, o certe patinate pubblicità di veline e letterini chiappe-sode, il concetto di estetica vincente mi riporta all’unione con la banconota, quel gusto raro di contare pollice-indice le mazzette vari tagli.
Dell’anima che importa! e di Malebranche (filosofo post cartesiano) che si è occupato di comprendere la confusione all’origine della predilezione dei falsi beni corporei e del fatto che la stessa anima ha dovuto impare ad unirsi a loro o a distaccarsene, al di là di questo, rimarco, oggi viviamo in un mondo usa e getta.
Ma siamo proprio sicuri che Wharol abbia denunciato questo postulato industriale con la sua Marylin? Il fatto è che la poverina si è suicidata.
Concediamoci una via di mezzo fra un bel quadro rinascimentale e la pop, con questa definizione sull’arte che mi auguro possa essere gradita a tutti per la facile comprensione:
“La realtà del contenuto e quindi il suo valore sul piano dell’arte dipendono dalla verità della forma.
La bellezza è l’unione indissolubile stabilita dall’artista fra quello che esprime e come lo esprime”.
No ragazzi, non chiedetemi chi l’ha scritta perchè è un appunto volante
Ciao
Rossella

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Di: Paolo Cacciolati http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30701 Paolo Cacciolati Sun, 11 May 2008 19:02:25 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30701 Ho promesso un commento sull’incontro alla Fiera dedicato al Bello del romanzo e i nuovi canoni letterari, con la creme de la creme della critica nazionale, Berardinelli, Ficara, La Porta, Cortellessa, presenziante Scurati in veste di scrittore ostaggio felice del consesso. Premetto che oggi ho letto su La Stampa una cronaca dell’incontro a cura di Mario Baudino, che invero mi è parsa ottima sotto il profilo della sintesi giornalistica ma del tutto supina sulle posizioni e sulle pose da marchesato delle lettere assunte dai suddetti critici. L’intero incontro, come è stato riconosciuto dagli stessi partecipanti, è stata un’occasione sprecata in quanto era stato costruito per diventare un dibattito a più voci, mentre si è ridotto a una sfilata di prove di narcisismo intellettuale, dove la voluttà di autoglorificazione dei partecipanti ha portato a sforare i tempi programmati per gli interventi di ciascheduno, di modo che dopo un’ora e passa c’erano gli organizzatori a pressare per concludere (che Don Ciotti, Caselli e le mafie già scalpitavano), senza lasciar un minimo spazio al dibattito, né tantomeno alle domande del pubblico. La mia impressione di tutto ciò, come già avrete capito, è di aver assistito a una prova collettiva di autoincensamento da parte dei critici, con Scurati prono nella funzione di vittima della sindrome di Stoccolma. Ma insomma, che hanno detto? mi chiederete. Berardinelli esordisce candidamente che lui non era preparato sul tema dell’incontro avendolo saputo solo un paio d’ore prima (??ma vah!!!) e che comunque non si sente proprio di parlare del bello nel romanzo, da lì in poi è una tirata sulla funzione del critico, che il critico è lui stesso uno scrittore, dove i personaggi dei suoi scritti sono gli autori, e poi giù a promuovere l’ultima sua fatica per Scheiwiller, con un annuario sugli scrittori italiani, dieci pagine per ognuno, perché, dice, in dieci pagine per un critico è più difficile mentire (ne consegue che ammette normalmente di mentire quando scrivere una normale recensione). In uno slancio di didascalismo enciclopedico elenca cinque misure per misurare il bello nel romanzo: 1)Un canone dei classici 2)Il canone del meglio che è stato fatto nelle due generazioni precedenti 3)L’esperienza diretta dal mondo da parte del critico 4)L’utilizzo di una lingua “falsa” troppo semplice o troppo complessa, la non credibilità della lingua dei personaggi. 5)L’incoerenza del libro con la propria struttura e il proprio linguaggio. Dopo di che conclude che il bello non è definibile, meglio e più facile definire il brutto. Cortellessa parte con Croce e la sua avversione per la letteratura contemporanea, afferma che si può canonizzare non la contemporaneità, ma per la contemporaneità, passando per Bachtin che dice che il genere romanzo è auto inclusivo di se stesso ed è tale solo quando contraddice la norma, mentre oggi gli editori compiono esattamente un’operazione di segno inverso, perché pubblicano solo romanzi che cercano di conformarsi a tale norma. Cita anche l’ultimo libro di Siti, Il contagio, come uno dei pochi esempi di narrativa attuale controcorrente, ma solo per la parte del libro non di fiction, ma di diario-elucubro-autofiction. Alla fine conclude che la letteratura, e quindi il romanzo, deve avere la capacità di dire no, ripete questo concetto, dire no, dire no, dire no come un valore, dire no al presente, e passa la palla a Ficara mentre riecheggiano ancora in sala i suoi no acuti e nasali. Ficara che esordisce che la stroncatura non è mai un esercizio contro, ma a favore della letteratura, e lui comunque non vorrebbe essere nei panni del romanziere, perché il passo narrativo è un passo avanti e tre indietro, poi se la prende con i narratori che fanno finta di non essere italiani, imitano gli stranieri usando un linguaggio che definisce un “idioletto planetario”, una sorta di inglese da aeroporto, avendo perso il contatto con la tradizione letteraria italiana e quindi abbasso tutti gli sperimentalismi o pseudo tali, riprendendo la definizione di Montale per cui la neoavanguardia è un imborghesimento di tutte le avanguardie. La Porta carica la dose del sadismo critico ammettendo che a parlar bene ci si sente sempre retorici mentre è più spettacolare una stroncatura. La bellezza è stata sostituita dallo stile, oggi i narratori cercano lo stile, ma lo stile soppianta tutto il resto, anche la tensione morale e l’etica. Cita anche due esempi della prevaricazione dello stile sul bello, oggi: l’ultimo libro di Wu Ming e Hitler di Genna. Anche La Porta aborre i libri di fiction pure, molto meglio i libri al confine tra i generi e cita Onofri, La Capria, Affinati, ma anche Piersanti e Veronesi, perché sono “comunicativi ma non concilianti con il presente e la società” (sic). Da buon ultimo Scurati apre riconoscendo :”non vorrei esser nei miei panni”. Poi è tutto un panegirico sul fatto che i giorni del presente sono i giorni della cronaca, oggi viviamo i tempi della cronaca e il canone letterario scompare, il tempo della cronaca è il tempo del successo, come fondamento di se stesso, e se una cosa non ha successo non è accaduta. Sostanzialmente vivere nel tempo della cronaca significa accettare di vivere giorno per giorno, abbandonando i sogni. Dopo una sparata contro la c.d. real-tv come esempio di cronachismo mediatico, conclude anche lui che occorre dire no ai giorni del presente, a favore delle grandi architetture del romanzo di tradizione ottocentesca. Fine dell’incontro, con i relatori che si piangono addosso per aver sforato e non aver consentito di innescare il dibattito a cui agognavano frementi. Cosa c’entri tutto ciò con il canone del bello nel romanzo, lo diranno la prossima volta. Ho promesso un commento sull’incontro alla Fiera dedicato al Bello del romanzo e i nuovi canoni letterari, con la creme de la creme della critica nazionale, Berardinelli, Ficara, La Porta, Cortellessa, presenziante Scurati in veste di scrittore ostaggio felice del consesso.

Premetto che oggi ho letto su La Stampa una cronaca dell’incontro a cura di Mario Baudino, che invero mi è parsa ottima sotto il profilo della sintesi giornalistica ma del tutto supina sulle posizioni e sulle pose da marchesato delle lettere assunte dai suddetti critici.
L’intero incontro, come è stato riconosciuto dagli stessi partecipanti, è stata un’occasione sprecata in quanto era stato costruito per diventare un dibattito a più voci, mentre si è ridotto a una sfilata di prove di narcisismo intellettuale, dove la voluttà di autoglorificazione dei partecipanti ha portato a sforare i tempi programmati per gli interventi di ciascheduno, di modo che dopo un’ora e passa c’erano gli organizzatori a pressare per concludere (che Don Ciotti, Caselli e le mafie già scalpitavano), senza lasciar un minimo spazio al dibattito, né tantomeno alle domande del pubblico.

La mia impressione di tutto ciò, come già avrete capito, è di aver assistito a una prova collettiva di autoincensamento da parte dei critici, con Scurati prono nella funzione di vittima della sindrome di Stoccolma.
Ma insomma, che hanno detto? mi chiederete.

Berardinelli esordisce candidamente che lui non era preparato sul tema dell’incontro avendolo saputo solo un paio d’ore prima (??ma vah!!!) e che comunque non si sente proprio di parlare del bello nel romanzo, da lì in poi è una tirata sulla funzione del critico, che il critico è lui stesso uno scrittore, dove i personaggi dei suoi scritti sono gli autori, e poi giù a promuovere l’ultima sua fatica per Scheiwiller, con un annuario sugli scrittori italiani, dieci pagine per ognuno, perché, dice, in dieci pagine per un critico è più difficile mentire (ne consegue che ammette normalmente di mentire quando scrivere una normale recensione).
In uno slancio di didascalismo enciclopedico elenca cinque misure per misurare il bello nel romanzo:
1)Un canone dei classici
2)Il canone del meglio che è stato fatto nelle due generazioni precedenti
3)L’esperienza diretta dal mondo da parte del critico
4)L’utilizzo di una lingua “falsa” troppo semplice o troppo complessa, la non credibilità della lingua dei personaggi.
5)L’incoerenza del libro con la propria struttura e il proprio linguaggio.
Dopo di che conclude che il bello non è definibile, meglio e più facile definire il brutto.

Cortellessa parte con Croce e la sua avversione per la letteratura contemporanea, afferma che si può canonizzare non la contemporaneità, ma per la contemporaneità, passando per Bachtin che dice che il genere romanzo è auto inclusivo di se stesso ed è tale solo quando contraddice la norma, mentre oggi gli editori compiono esattamente un’operazione di segno inverso, perché pubblicano solo romanzi che cercano di conformarsi a tale norma.
Cita anche l’ultimo libro di Siti, Il contagio, come uno dei pochi esempi di narrativa attuale controcorrente, ma solo per la parte del libro non di fiction, ma di diario-elucubro-autofiction. Alla fine conclude che la letteratura, e quindi il romanzo, deve avere la capacità di dire no, ripete questo concetto, dire no, dire no, dire no come un valore, dire no al presente, e passa la palla a Ficara mentre riecheggiano ancora in sala i suoi no acuti e nasali.

Ficara che esordisce che la stroncatura non è mai un esercizio contro, ma a favore della letteratura, e lui comunque non vorrebbe essere nei panni del romanziere, perché il passo narrativo è un passo avanti e tre indietro, poi se la prende con i narratori che fanno finta di non essere italiani, imitano gli stranieri usando un linguaggio che definisce un “idioletto planetario”, una sorta di inglese da aeroporto, avendo perso il contatto con la tradizione letteraria italiana e quindi abbasso tutti gli sperimentalismi o pseudo tali, riprendendo la definizione di Montale per cui la neoavanguardia è un imborghesimento di tutte le avanguardie.

La Porta carica la dose del sadismo critico ammettendo che a parlar bene ci si sente sempre retorici mentre è più spettacolare una stroncatura. La bellezza è stata sostituita dallo stile, oggi i narratori cercano lo stile, ma lo stile soppianta tutto il resto, anche la tensione morale e l’etica. Cita anche due esempi della prevaricazione dello stile sul bello, oggi: l’ultimo libro di Wu Ming e Hitler di Genna.
Anche La Porta aborre i libri di fiction pure, molto meglio i libri al confine tra i generi e cita Onofri, La Capria, Affinati, ma anche Piersanti e Veronesi, perché sono “comunicativi ma non concilianti con il presente e la società” (sic).

Da buon ultimo Scurati apre riconoscendo :”non vorrei esser nei miei panni”.
Poi è tutto un panegirico sul fatto che i giorni del presente sono i giorni della cronaca, oggi viviamo i tempi della cronaca e il canone letterario scompare, il tempo della cronaca è il tempo del successo, come fondamento di se stesso, e se una cosa non ha successo non è accaduta. Sostanzialmente vivere nel tempo della cronaca significa accettare di vivere giorno per giorno, abbandonando i sogni.
Dopo una sparata contro la c.d. real-tv come esempio di cronachismo mediatico, conclude anche lui che occorre dire no ai giorni del presente, a favore delle grandi architetture del romanzo di tradizione ottocentesca.

Fine dell’incontro, con i relatori che si piangono addosso per aver sforato e non aver consentito di innescare il dibattito a cui agognavano frementi.

Cosa c’entri tutto ciò con il canone del bello nel romanzo, lo diranno la prossima volta.

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30700 maria gemma Sun, 11 May 2008 18:50:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30700 Io credo che non sia questa la sede per una disquisizione filosofico-estetica sulla bellezza,e infatti si e' finiti fuori tema come al solito.Il punto e' cercare di individuare quella bellezza di cui parlava Dostoev,e di capire di conseguenza come potrebbe mai salvare questo mondo alla deriva.Cercare di vivere nella bellezza e' cercare di destare e trattenere dentro di noi uno stato di grazia,di armonia,di pace interiore,un plusvalore dell'anima.immanente alla realta',ma percepibile solo a una mente disposta a coglierla.questa estasi puo' essere generata in noi da un quadro,da uno spettacolo naturale,da uno sguardo,da un gesto,da una storia. In un libro di storie Zen,lessi una volta che un monaco che viveva in assoluta poverta',un giorno era uscito per trovare qualcosa da mangiare nei campi.tornando si trovo' in casa un ladro.Invece di aggredirlo,comincio' a profondersi in scuse mortificate,e lo prego' almeno di sedersi con lui a dividere quel poco cibo che era riuscito a trovare. Non e' questa una storia di assoluta bellezza?. Nel film American beauty,dove il protagonista si imbatteva in tutti i peggiori vizi americani,ma estendibili a ogni societa' evoluta,a un certo punto la trama si interrompeva, e si vedeva sempre la stessa scena di un volteggiare di foglie e cartacce, disperse dal vento in una strada deserta,e una voce fuori campo diceva:'C'e' cosi' tanta bellezza nel mondo,che quando la vedo apparire cosi'...tutta insieme..il cuore si gonfia ,e scoppia,come un palloncino di gomma...' Non era un grottesco enigma,una stroncatura scenica in quel contesto di degrado morale,era invitarti a guardare per trovare la bellezza, ad esempio nel protagonista che nonostante le vicende incresciose,non perdeva la sua identita' morale e la sua positivita'. Non credo mi riesca una concettualizzazione teorica definita e circoscritta,ma spero di aver reso l'idea.intanto provate a farlo questo esercizio di ricerca della bellezza.ciao. Io credo che non sia questa la sede per una disquisizione filosofico-estetica sulla bellezza,e infatti si e’ finiti fuori tema come al solito.Il punto e’ cercare di individuare quella bellezza di cui parlava Dostoev,e di capire di conseguenza come potrebbe mai salvare questo mondo alla deriva.Cercare di vivere nella bellezza e’ cercare di destare e trattenere dentro di noi uno stato di grazia,di armonia,di pace interiore,un plusvalore dell’anima.immanente alla realta’,ma percepibile solo a una mente disposta a coglierla.questa estasi puo’ essere generata in noi da un quadro,da uno spettacolo naturale,da uno sguardo,da un gesto,da una storia.
In un libro di storie Zen,lessi una volta che un monaco che viveva in assoluta poverta’,un giorno era uscito per trovare qualcosa da mangiare nei campi.tornando si trovo’ in casa un ladro.Invece di aggredirlo,comincio’ a profondersi in scuse mortificate,e lo prego’ almeno di sedersi con lui a dividere quel poco cibo che era riuscito a trovare.
Non e’ questa una storia di assoluta bellezza?.
Nel film American beauty,dove il protagonista si imbatteva in tutti i peggiori vizi americani,ma estendibili a ogni societa’ evoluta,a un certo punto la trama si interrompeva, e si vedeva sempre la stessa scena di un volteggiare di foglie e cartacce, disperse dal vento in una strada deserta,e una voce fuori campo diceva:’C'e’ cosi’ tanta bellezza nel mondo,che quando la vedo apparire cosi’…tutta insieme..il cuore si gonfia ,e scoppia,come un palloncino di gomma…’
Non era un grottesco enigma,una stroncatura scenica in quel contesto di degrado morale,era invitarti a guardare per trovare la bellezza, ad esempio nel protagonista che nonostante le vicende incresciose,non perdeva la sua identita’ morale e la sua positivita’.
Non credo mi riesca una concettualizzazione teorica definita e circoscritta,ma spero di aver reso l’idea.intanto provate a farlo questo esercizio di ricerca della bellezza.ciao.

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30698 Carlo S. Sun, 11 May 2008 18:22:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30698 @gea, enrico Ah, ecco dove eravate. Un pò di invidia. Cena con Remo Bassini tra libri e quadri. Mi sarebbe piaciuto molto esserci. Spero qualcuno di voi racconti, a noi poveri assenti, please. @gea, enrico
Ah, ecco dove eravate. Un pò di invidia. Cena con Remo Bassini tra libri e quadri. Mi sarebbe piaciuto molto esserci. Spero qualcuno di voi racconti, a noi poveri assenti, please.

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Di: Gianmario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30697 Gianmario Sun, 11 May 2008 17:49:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30697 @Mary Lucy, mi si è aperto il tuo intervento solo dopo aver lanciato il mio, è curioso che abbiamo citato Platone in contemporanea. Ciao. @Mary Lucy, mi si è aperto il tuo intervento solo dopo aver lanciato il mio, è curioso che abbiamo citato Platone in contemporanea. Ciao.

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Di: Gianmario http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30696 Gianmario Sun, 11 May 2008 17:42:07 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30696 Si sta svolgendo un bel dibattito. Condivido la perplessità di Zauberei sull'affrontare la valanga di domande riproposteci da Madonna Maugeri: non essendo in grado di dare giudizi su cugggini e zzie che non conosco, mi soffermo solo sulla bellezza. Parlando seriamente: a Francesca e Rossella che sentono venire le vertigini e tremare i polsi pensando alla ricerca della bellezza (come tanti del resto) ma soprattutto a Zauberei che, fautrice della complessità/diversità, logicamente storce il naso di fronte al richiamo a canoni o criteri imposti dico: se concepiamo la bellezza come qualcosa da costruire dobbiamo dire, con Lorenzo, che ci sono tanti tipi di bellezza quanti sono i bisogni. Direi invece che la bellezza è qualcosa che si dà da se, ci appare e ci coinvolge. Che sia un bel viso (notizia letta l'altro giorno sul giornale: dei ricercatori hanno scoperto che bellezza fisica è uguale a simmetria; scoperta dell'acqua calda, dico io, l'aveva già detto Aristotele, nella Poetica se non sbaglio, e anche Cicerone). Che sia un paesaggio, non certo simmetrico: in entrambi i casi ci colpisce, si rivela, e ben lo sa l'artista, che la scopre con il suo lavoro. E' qualcosa che si manifesta, come diceva Platone, ripreso poi da Hegel come canone romantico. Dio sempre geometrizza (Platone, Repubblica, X) e, quando noi riscontriamo anche solo un barlume di questa possente azione, possiamo così parlare di bellezza in senso universale. E fa bene qui Lorenzo a citare Giordano Bruno. Ciao. Si sta svolgendo un bel dibattito. Condivido la perplessità di Zauberei sull’affrontare la valanga di domande riproposteci da Madonna Maugeri: non essendo in grado di dare giudizi su cugggini e zzie che non conosco, mi soffermo solo sulla bellezza. Parlando seriamente: a Francesca e Rossella che sentono venire le vertigini e tremare i polsi pensando alla ricerca della bellezza (come tanti del resto) ma soprattutto a Zauberei che, fautrice della complessità/diversità, logicamente storce il naso di fronte al richiamo a canoni o criteri imposti dico: se concepiamo la bellezza come qualcosa da costruire dobbiamo dire, con Lorenzo, che ci sono tanti tipi di bellezza quanti sono i bisogni. Direi invece che la bellezza è qualcosa che si dà da se, ci appare e ci coinvolge. Che sia un bel viso (notizia letta l’altro giorno sul giornale: dei ricercatori hanno scoperto che bellezza fisica è uguale a simmetria; scoperta dell’acqua calda, dico io, l’aveva già detto Aristotele, nella Poetica se non sbaglio, e anche Cicerone). Che sia un paesaggio, non certo simmetrico: in entrambi i casi ci colpisce, si rivela, e ben lo sa l’artista, che la scopre con il suo lavoro. E’ qualcosa che si manifesta, come diceva Platone, ripreso poi da Hegel come canone romantico. Dio sempre geometrizza (Platone, Repubblica, X) e, quando noi riscontriamo anche solo un barlume di questa possente azione, possiamo così parlare di bellezza in senso universale. E fa bene qui Lorenzo a citare Giordano Bruno. Ciao.

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30693 Enrico Gregori Sun, 11 May 2008 16:57:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30693 Nel mentre che qui piovevano fave dappertutto, io e Gea abbiano tenuta alta la bandiera di Lettaratitudine atteggiandoci a intellettuali da battaglia, ossia poche seghe e idee chiare. Visite mirate, appuntamenti quasi prestabiliti un incontro con l'autore, Loredana Lipperini (bravissima), e girovagare con curiosità. La Fiera (come molti hanno sottolineato) ha una logistica indovinata. C'è spazio, c'è visibilità per tutti e c'è anche il massimo possibile del comfort per un evento di questo tipo. Tra cose imperdibili, la conoscenza live con il collega Remo Bassini. Gran bella persona lui, e chi lo accompagnava. Una cena piacevolissma con dopo-cena culuturale tra libri e quadri. Questo è più o meno tutto, da parte mia. Perché ho lasciato a Gea (se vorrà) di essere più esaustiva anche perché sopportarmi è stato da parte sua al limite del calvario. Nel mentre che qui piovevano fave dappertutto, io e Gea abbiano tenuta alta la bandiera di Lettaratitudine atteggiandoci a intellettuali da battaglia, ossia poche seghe e idee chiare. Visite mirate, appuntamenti quasi prestabiliti un incontro con l’autore, Loredana Lipperini (bravissima), e girovagare con curiosità.
La Fiera (come molti hanno sottolineato) ha una logistica indovinata. C’è spazio, c’è visibilità per tutti e c’è anche il massimo possibile del comfort per un evento di questo tipo.
Tra cose imperdibili, la conoscenza live con il collega Remo Bassini. Gran bella persona lui, e chi lo accompagnava. Una cena piacevolissma con dopo-cena culuturale tra libri e quadri.
Questo è più o meno tutto, da parte mia. Perché ho lasciato a Gea (se vorrà) di essere più esaustiva anche perché sopportarmi è stato da parte sua al limite del calvario.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/comment-page-3/#comment-30692 Maria Lucia Riccioli Sun, 11 May 2008 16:36:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/05/08/fiera-del-libro-di-torino-2008-tra-polemiche-e-bellezza/#comment-30692 Per Salvo Zappulla e gli altri letteratitudiniani "fieristi": che invidia! Vorrei essere là pure io!!! Massi: già che ci sei potevi chiederci la formula dell'acido solfidrico, le malattie della vite e la data della battaglia di Hastings... :-) ;-) Che cosa può rispondere oggi ai canoni della Bellezza, in letteratura come nelle arti, nella musica, nelle scienze? Oggi chi persegue la Bellezza è chi persegue Giustizia, Verità, Amore, Compassione... non chi impicca bambini per fare arte, chi supplizia gli ascoltatori con suoni angoscianti, chi gioca a dadi con la vita in nome della libera ricerca... chi scrive e dipinge vomito e merda perché trasgredire è il cerchio chiuso della sua concezione di vita, non una vera rottura di regole e principi imposti in nome di un ordine diverso, più giusto e bello. Che cosa si richiede a un’opera? Emozione. Svelamento. Comprensione. Apertura di nuovi orizzonti. Dove passano i confini del bello e del brutto? Vedi 1. Massiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Come sono cambiati nei secoli i criteri estetici, e quali sono i loro rapporti con l’etica? Ma non ne avevamo parlato per via di Eco? E quali i rapporti della bellezza con gli oggetti industriali prodotti su larga scala? Bello è anche è soprattutto ciò che non è concepito e utilizzato utilitaristicamente ma contemplato disinteressatamente e goduto, fruito con accrescimento in noi di ciò che non è puramente materiale. La bellezza è lo splendore del vero, diceva Platone: è un anelito alla speciale «verità» umana e poetica dell’arte, che può risultare anche scomoda e difficile, perché implica sempre la tensione insoddisfatta della ricerca. Ma se vedere è un atto creativo, come è stato detto, che cosa siamo capaci di «vedere», oggi? Oggi siamo homines videntes, che vedono vedono vedono migliaia milioni di immagini tette dentifrici televisori stupri incendi genocidi... Pubblicità. Ma che cosa realmente guardiamo? Cosa contempliamo? Ascoltate "Povera patria" di Battiato... una poesia. Quale potrebbe essere oggi il canone del romanzo? Il romanzo risponde a domande e a una domanda diversa nel corso di secoli, epoche, succedersi di ideologie e mode e gusti e teorie della letteratura e del mondo. La forza del romanzo è di non essere una forma chiusa ma aperta, flessibile, un contenitore buono per tutte le stagioni, una forma liquida e instabile pronta a solidificarsi in immagini sensazioni ritratti per poi frantumarsi e ricimporsi in nuovi equilibri, in nuovi esperimenti di bellezza e verità. Massi, questo post deve durare fino a Torino 2013. Per Salvo Zappulla e gli altri letteratitudiniani “fieristi”: che invidia! Vorrei essere là pure io!!!
Massi: già che ci sei potevi chiederci la formula dell’acido solfidrico, le malattie della vite e la data della battaglia di Hastings…
:-) ;-)

Che cosa può rispondere oggi ai canoni della Bellezza, in letteratura come nelle arti, nella musica, nelle scienze?
Oggi chi persegue la Bellezza è chi persegue Giustizia, Verità, Amore, Compassione… non chi impicca bambini per fare arte, chi supplizia gli ascoltatori con suoni angoscianti, chi gioca a dadi con la vita in nome della libera ricerca… chi scrive e dipinge vomito e merda perché trasgredire è il cerchio chiuso della sua concezione di vita, non una vera rottura di regole e principi imposti in nome di un ordine diverso, più giusto e bello.
Che cosa si richiede a un’opera?
Emozione. Svelamento. Comprensione. Apertura di nuovi orizzonti.
Dove passano i confini del bello e del brutto?
Vedi 1. Massiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Come sono cambiati nei secoli i criteri estetici, e quali sono i loro rapporti con l’etica?
Ma non ne avevamo parlato per via di Eco?
E quali i rapporti della bellezza con gli oggetti industriali prodotti su larga scala?
Bello è anche è soprattutto ciò che non è concepito e utilizzato utilitaristicamente ma contemplato disinteressatamente e goduto, fruito con accrescimento in noi di ciò che non è puramente materiale.
La bellezza è lo splendore del vero, diceva Platone: è un anelito alla speciale «verità» umana e poetica dell’arte, che può risultare anche scomoda e difficile, perché implica sempre la tensione insoddisfatta della ricerca. Ma se vedere è un atto creativo, come è stato detto, che cosa siamo capaci di «vedere», oggi?
Oggi siamo homines videntes, che vedono vedono vedono migliaia milioni di immagini tette dentifrici televisori stupri incendi genocidi… Pubblicità.
Ma che cosa realmente guardiamo? Cosa contempliamo? Ascoltate “Povera patria” di Battiato… una poesia.

Quale potrebbe essere oggi il canone del romanzo?
Il romanzo risponde a domande e a una domanda diversa nel corso di secoli, epoche, succedersi di ideologie e mode e gusti e teorie della letteratura e del mondo.
La forza del romanzo è di non essere una forma chiusa ma aperta, flessibile, un contenitore buono per tutte le stagioni, una forma liquida e instabile pronta a solidificarsi in immagini sensazioni ritratti per poi frantumarsi e ricimporsi in nuovi equilibri, in nuovi esperimenti di bellezza e verità.

Massi, questo post deve durare fino a Torino 2013.

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