Commenti a: DIARIO DI SCUOLA di Daniel Pennac http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/ Un open-blog. un luogo d\'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali Sat, 11 Sep 2021 08:46:19 +0000 http://wordpress.org/?v=2.9.2 hourly 1 Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-28004 Maria Lucia Riccioli Wed, 02 Apr 2008 18:46:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-28004 Lorenzo, grazie! Quando ripasserò da Vienna, stanne certo, te lo farò sapere... Didò: non ti ho dimenticato... Purtroppo non ho lo spertito ma mi sto attivando con i miei "potenti mezzi" :-) presso i PP. Cappuccini di Siracusa... Lorenzo, grazie!
Quando ripasserò da Vienna, stanne certo, te lo farò sapere…
Didò: non ti ho dimenticato… Purtroppo non ho lo spertito ma mi sto attivando con i miei “potenti mezzi” :-)
presso i PP. Cappuccini di Siracusa…

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-27994 Sergio Sozi Wed, 02 Apr 2008 17:30:11 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27994 Caro Lorenzo, grazie per il tuo scritto sull'amore. Lo sottoscrivo senza doverne discutere un'acca. Grazie. E speriamo che anche la forza sorreggente il tuo pensiero entri nel cuore della troppa gente malfidata e malpensante. Insomma speriamo che tutti leggano quel che saggiamente tu dici - perche' purtroppo la diffidenza, il sarcasmo e l'ironia aggressivi sono ''di moda'' oggi e discostarsene e' uno sforzo erculeo che molti non vogliono fare, perche' e' sempre piu' comodo essere e vivere ''pro domo sua''. Grazie veramente Sergio Caro Lorenzo,
grazie per il tuo scritto sull’amore. Lo sottoscrivo senza doverne discutere un’acca. Grazie. E speriamo che anche la forza sorreggente il tuo pensiero entri nel cuore della troppa gente malfidata e malpensante. Insomma speriamo che tutti leggano quel che saggiamente tu dici – perche’ purtroppo la diffidenza, il sarcasmo e l’ironia aggressivi sono ”di moda” oggi e discostarsene e’ uno sforzo erculeo che molti non vogliono fare, perche’ e’ sempre piu’ comodo essere e vivere ”pro domo sua”.
Grazie veramente
Sergio

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-27986 russo lorenzo Wed, 02 Apr 2008 17:07:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27986 Maria Luisa Riccioli apprendo dal tuo post che hai nostalgia di Vienna. Allora, perchè non organizzi di nuovo un viaggio. Fammelo sapere in tempo. Non hai bisogno di scusarti. La nostalgia è un sentimento utile e, se possibile, dovresti cercare di soddisfarla. Ti allego un mio scritto sulla città di Vienna, ma vale anche per le altre città del mondo con una storia gloriosa, da spingere i turisti a visitarle ancora. Saluti. Lorenzo Vienna è una città che invita il visitatore a visitarla sempre di nuovo e permanere un tempo per assimilarla con tutti i suoi contrasti improntati dalla sua storia gloriosa di un tempo non troppo lontano, ma dove anche la malinconia si riflette in ogni monumento e palazzo fino ad arrivare alla mente dei suoi abitanti. È una città dove la gente soffre ancora di nostalgia, tanto da non riuscire a vivere il presente senza il continuo ricorso e speranza di un ritorno del passato, o d'eccessivo modernismo, che sempre di più s'immischia e sostituisce il tradizionale e crea un ambiente promiscuo e indefinibile da non trovarsi a proprio agio, o di protesta di coloro che non sono mai stati bene in questa città, allora come oggi. Penso ai trasandati, ai senza tetto che non vogliono andare con il tempo che sempre uguale crea sempre più palazzi favolosi e lussuosi per dimostrare il potere acquisito dalla classe operante. La colpa è anche del turismo di massa che ingenuo invade le città dei monumenti storici come per sentirsi parte del processo che li ha creati e che andrebbe meglio criticato e contraddetto. È così che anche oggi vengono costruiti monumenti, alti e imponenti con una struttura bizzarra e fantomatica per confermare la vanità dei nuovi padroni, uguali a quelli di un tempo. Le loro facciate, ora di vetro e dalle forme più estravaganti, si elevano su nel cielo sovrastante in segno di sfida e riflettono le sue formazioni che si delineano come sagome sempre in movimento, dimostrano la stessa forza e potere che diventa quindi il potere di sempre. Nulla cambierà se i cittadini non capiscono che sono loro con il loro comportamento a dare ragione ai forti e potenti e vengono infine sfruttati ancora. All'infuori della critica giusta e necessaria, vale la pena d'inoltrarsi nella Vienna popolare, dove la gente comune vive e sopporta l'autorità del potere con rassegnazione, ben sapendo che difficilmente potrà mutare in meglio. È la gente dei borghi della periferia, non calorosa come quella delle città italiane, ma di solito cordiale e gentile, dove la semplicità del loro ambiente crea un senso d'agiatezza e serenità e si oppone alla presunzione dei palazzoni i cui costi sono talmente elevati da poter alleviare le necessità primarie dei molti bisognosi. Vienna è una grande città come tante altre in Europa, con un carattere proprio che rispecchia un passato famoso, un presente del tutto diverso e un futuro ancora da definire. Lorenzo Russo Maria Luisa Riccioli
apprendo dal tuo post che hai nostalgia di Vienna.
Allora, perchè non organizzi di nuovo un viaggio. Fammelo sapere in tempo.
Non hai bisogno di scusarti. La nostalgia è un sentimento utile e, se possibile, dovresti cercare di soddisfarla.
Ti allego un mio scritto sulla città di Vienna, ma vale anche per le altre città del mondo con una storia gloriosa, da spingere i turisti a visitarle ancora.
Saluti.
Lorenzo

Vienna è una città che invita il visitatore a visitarla sempre di nuovo e permanere un tempo per assimilarla con tutti i suoi contrasti improntati dalla sua storia gloriosa di un tempo non troppo lontano, ma dove anche la malinconia si riflette in ogni monumento e palazzo fino ad arrivare alla mente dei suoi abitanti.

È una città dove la gente soffre ancora di nostalgia, tanto da non riuscire a vivere il presente senza il continuo ricorso e speranza di un ritorno del passato, o d’eccessivo modernismo, che sempre di più s’immischia e sostituisce il tradizionale e crea un ambiente promiscuo e indefinibile da non trovarsi a proprio agio, o di protesta di coloro che non sono mai stati bene in questa città, allora come oggi.

Penso ai trasandati, ai senza tetto che non vogliono andare con il tempo che sempre uguale crea sempre più palazzi favolosi e lussuosi per dimostrare il potere acquisito dalla classe operante.

La colpa è anche del turismo di massa che ingenuo invade le città dei monumenti storici come per sentirsi parte del processo che li ha creati e che andrebbe meglio criticato e contraddetto.

È così che anche oggi vengono costruiti monumenti, alti e imponenti con una struttura bizzarra e fantomatica per confermare la vanità dei nuovi padroni, uguali a quelli di un tempo.

Le loro facciate, ora di vetro e dalle forme più estravaganti, si elevano su nel cielo sovrastante in segno di sfida e riflettono le sue formazioni che si delineano come sagome sempre in movimento, dimostrano la stessa forza e potere che diventa quindi il potere di sempre.

Nulla cambierà se i cittadini non capiscono che sono loro con il loro comportamento a dare ragione ai forti e potenti e vengono infine sfruttati ancora.

All’infuori della critica giusta e necessaria, vale la pena d’inoltrarsi nella Vienna popolare, dove la gente comune vive e sopporta l’autorità del potere con rassegnazione, ben sapendo che difficilmente potrà mutare in meglio.

È la gente dei borghi della periferia, non calorosa come quella delle città italiane, ma di solito cordiale e gentile, dove la semplicità del loro ambiente crea un senso d’agiatezza e serenità e si oppone alla presunzione dei palazzoni i cui costi sono talmente elevati da poter alleviare le necessità primarie dei molti bisognosi.

Vienna è una grande città come tante altre in Europa, con un carattere proprio che rispecchia un passato famoso, un presente del tutto diverso e un futuro ancora da definire.
Lorenzo Russo

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-27964 Massimo Maugeri Wed, 02 Apr 2008 13:32:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27964 @ Miriam Mi ero dimenticato di "dirti" che anch'io ho letto con interesse l'intervento di Olmi sul Domenicale. E sono stato tentato di chiedere agli amici del Sole24Ore di passarmi il pezzo per proporre un dibattito. @ Miriam
Mi ero dimenticato di “dirti” che anch’io ho letto con interesse l’intervento di Olmi sul Domenicale. E sono stato tentato di chiedere agli amici del Sole24Ore di passarmi il pezzo per proporre un dibattito.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-27877 Maria Lucia Riccioli Tue, 01 Apr 2008 17:01:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27877 Stefano: io sono una pessima prof ma apprezzo sempre chi mi fa notare che sbaglio!!! :-) Poi ti interrogo... Pesca d'aprile! Scusatemi entrambi, sarà che ho nostalgia di Vienna... "In nome della madre" è un libro meraviglioso... Oggi ho ripreso scuola. Compito di latino. ero in ansia più io che loro. La verifica sarà adeguata? Avranno studiato durante le vacanze? Che stress... Giorno 3 scelta dei libri di testo che non devono superare un certo tetto di spesa - giusto. Palmari, televisori al plasma sì, a costo di mettersi le pezze là. Solo i libri fanno impaccio. Poi scrutini... alè! Li valutiamo 4 volte. Vi lascio immaginare il carico di scartoffie. 2 pagelle e 2 pagellini intermedi... Stefano: io sono una pessima prof ma apprezzo sempre chi mi fa notare che sbaglio!!!
:-)
Poi ti interrogo…
Pesca d’aprile!
Scusatemi entrambi, sarà che ho nostalgia di Vienna…

“In nome della madre” è un libro meraviglioso…
Oggi ho ripreso scuola. Compito di latino. ero in ansia più io che loro. La verifica sarà adeguata? Avranno studiato durante le vacanze?
Che stress…
Giorno 3 scelta dei libri di testo che non devono superare un certo tetto di spesa – giusto. Palmari, televisori al plasma sì, a costo di mettersi le pezze là. Solo i libri fanno impaccio.
Poi scrutini… alè!
Li valutiamo 4 volte. Vi lascio immaginare il carico di scartoffie. 2 pagelle e 2 pagellini intermedi…

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-27863 miriam ravasio Tue, 01 Apr 2008 11:46:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27863 @ Stefano la comunicazione di servizio era per te, non per Lorenzo.... mi ero confusa. @ Stefano
la comunicazione di servizio era per te, non per Lorenzo…. mi ero confusa.

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-5/#comment-27862 stefano Tue, 01 Apr 2008 10:43:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27862 @ miriam ancora una volta, come non essere tristemente d'accordo con te? @ miriam
ancora una volta, come non essere tristemente d’accordo con te?

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27861 miriam ravasio Tue, 01 Apr 2008 10:00:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27861 @ Lorenzo comunicazione di servizio: ti ho risposto di là ma ho perso la password. Ritenterò. Ciao @ Lorenzo
comunicazione di servizio: ti ho risposto di là ma ho perso la password. Ritenterò. Ciao

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27860 miriam ravasio Tue, 01 Apr 2008 09:58:48 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27860 Ieri sera ho rivisto "I 400 colpi " di Truffaut, e la prima impressione è quella del mio primo commento a questo post: diversissima è la sensibilità che in materia scolastica ci differenzia dai francesi. C'è terreno, c'è pensiero comune, c'è humus e quindi interazione, rielaborazione, vero approfondimento. Non meteore, anche splendide, ma destinate a spegnersi nella dimenticanza generale, oppure miti la cui celebrazione stravolge e confonde il pensiero originario. Come è successo e succede per Don Milani. Da noi non si fa squadra, a parte ovviamente qui su Letteratitudine, ognuno fa per sé. Se si considera un pensiero, lo si fossilizza; ci manca l'intelligenza del raccolto: siamo un popolo di seminatori concentrati sul seme più prossimo al piede. Nel capolavoro di Truffaut, ieri sera ci leggevo Pennac e Zimmermann; rivedevo il film in un contesto attuale, grazie, appunto alla creatività degli scrittori che citano Truffaut per capire, non per competere e nemmeno emulare. Azioni d'Arte a misura d'uomo. Che bello!! Ieri sera ho rivisto “I 400 colpi ” di Truffaut, e la prima impressione è quella del mio primo commento a questo post: diversissima è la sensibilità che in materia scolastica ci differenzia dai francesi. C’è terreno, c’è pensiero comune, c’è humus e quindi interazione, rielaborazione, vero approfondimento. Non meteore, anche splendide, ma destinate a spegnersi nella dimenticanza generale, oppure miti la cui celebrazione stravolge e confonde il pensiero originario. Come è successo e succede per Don Milani. Da noi non si fa squadra, a parte ovviamente qui su Letteratitudine, ognuno fa per sé. Se si considera un pensiero, lo si fossilizza; ci manca l’intelligenza del raccolto: siamo un popolo di seminatori concentrati sul seme più prossimo al piede.
Nel capolavoro di Truffaut, ieri sera ci leggevo Pennac e Zimmermann; rivedevo il film in un contesto attuale, grazie, appunto alla creatività degli scrittori che citano Truffaut per capire, non per competere e nemmeno emulare. Azioni d’Arte a misura d’uomo. Che bello!!

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27844 stefano Mon, 31 Mar 2008 22:31:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27844 Ciao lorenzo, no purtroppo non abito a vienna ma a rimini ...non ho detto niente a Maria perché non è mai prudente far notare ad una prof che ha sbagliato...e se poi mi interroga! Ciao Maria, bellissimo il libro di Erri de Luca: in nome della madre.. l'ho regalato consigliato a tutte le donne che conosco e se devo essere sincero, un po' vi ho invidiate! stefano Ciao lorenzo, no purtroppo non abito a vienna ma a rimini …non ho detto niente
a Maria perché non è mai prudente far notare ad una prof che ha sbagliato…e se poi mi interroga! Ciao Maria, bellissimo il libro di Erri de Luca: in nome della madre..
l’ho regalato consigliato a tutte le donne che conosco e se devo essere sincero, un po’ vi ho invidiate!
stefano

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27831 russo lorenzo Mon, 31 Mar 2008 20:09:50 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27831 Sergio, ricambio i tuoi graditi salutoni. Sull'amore da te riportato, scrissi tempo fa una breve riflessione. Te la allego con i miei saluti. Lorenzo L’amore è la forza risolutrice e sostenitrice per chi vuole affrontare veramente la vita. Nella morte non si trova nulla quando non si è cercato e sostenuto i nostri compiti nella vita. Troppo tardi per chi è sordo e cieco ai richiami dello spirito. All’inizio ci fu il “Verbo” che creò anche la nostra dimensione che ci ospita e soggioga. Il Creatore ci ha donato però la possibilità di liberarci dal giogo terrestre indicandoci la via da prendere. Dette così inizio al processo evoluzionistico. È una vita difficile e tortuosa, piena d’insidie che sorgono dall’immaturità della nostra dimensione e quindi anche nostra. È la via dell’Amore che richiede da noi tutto e spesso va insieme al dolore e la tribolazione a causa del nostro forte “IO” che gli si oppone. Una volta che l’abbiamo superato, ci rende liberi e sollevati e pronti a dare senza pretendere, se non la gratitudine che ci viene espressa liberamente. Amore non è piacere e non significa prevalere, dettare, pretendere. È una forza che vuole creare, formare e rafforzare nell’intento di unire. È una forza spirituale che vuole la nostra liberazione e il nostro realizzo come esseri maturi. È un processo che richiede da noi un continuo sostenimento d’esami e prove nelle quali dimostrare le nostre capacità e idoneità. L’amore anticipa l’esito finale del processo evolutivo, c’incita a volerlo tentare anche senza la certezza di poterlo realizzare a causa delle nostre debolezze come egoismo, egocentrismo, vanità e i complessi d’inferiorità che nascono dalla paura di non essere all’altezza dell’impresa. Si alimenta delle nostre differenze di carattere e personalità nell’intento di unirle per creare armonia e felicità. In esso si annullano i contrasti, le debolezze proprie e degli altri, ricambiamo un torto subito con la comprensione che anche noi li facciamo. L’amore è la forza evolutiva del “BENE” (maturità da raggiungere) in un mondo, nel quale il ”MALE” (immaturità iniziale e temporanea) domina. Chi fa dell’Amore l’essenza della sua vita, non si sentirà mai solo e non perderà mai la speranza nel futuro. Avrà il senso di vivere all’infuori del nostro concetto riguardante il tempo e lo spazio. In lui saranno il passato, il presente e il futuro uniti sul cammino della propria salvezza. Sergio,
ricambio i tuoi graditi salutoni. Sull’amore da te riportato, scrissi tempo fa una breve riflessione. Te la allego con i miei saluti.
Lorenzo

L’amore è la forza risolutrice e sostenitrice per chi vuole affrontare veramente la vita. Nella morte non si trova nulla quando non si è cercato e sostenuto i nostri compiti nella vita.
Troppo tardi per chi è sordo e cieco ai richiami dello spirito. All’inizio ci fu il “Verbo” che creò anche la nostra dimensione che ci ospita e soggioga. Il Creatore ci ha donato però la possibilità di liberarci dal giogo terrestre indicandoci la via da prendere. Dette così inizio al processo evoluzionistico.
È una vita difficile e tortuosa, piena d’insidie che sorgono dall’immaturità della nostra dimensione e quindi anche nostra.
È la via dell’Amore che richiede da noi tutto e spesso va insieme al dolore e la tribolazione a causa del nostro forte “IO” che gli si oppone.
Una volta che l’abbiamo superato, ci rende liberi e sollevati e pronti a dare senza pretendere, se non la gratitudine che ci viene espressa liberamente.
Amore non è piacere e non significa prevalere, dettare, pretendere. È una forza che vuole creare, formare e rafforzare nell’intento di unire.
È una forza spirituale che vuole la nostra liberazione e il nostro realizzo come esseri maturi.
È un processo che richiede da noi un continuo sostenimento d’esami e prove nelle quali dimostrare le nostre capacità e idoneità.
L’amore anticipa l’esito finale del processo evolutivo, c’incita a volerlo tentare anche senza la certezza di poterlo realizzare a causa delle nostre debolezze come egoismo, egocentrismo, vanità e i complessi d’inferiorità che nascono dalla paura di non essere all’altezza dell’impresa.
Si alimenta delle nostre differenze di carattere e personalità nell’intento di unirle per creare armonia e felicità.
In esso si annullano i contrasti, le debolezze proprie e degli altri, ricambiamo un torto subito con la comprensione che anche noi li facciamo.
L’amore è la forza evolutiva del “BENE” (maturità da raggiungere) in un mondo, nel quale il ”MALE” (immaturità iniziale e temporanea) domina.
Chi fa dell’Amore l’essenza della sua vita, non si sentirà mai solo e non perderà mai la speranza nel futuro. Avrà il senso di vivere all’infuori del nostro concetto riguardante il tempo e lo spazio. In lui saranno il passato, il presente e il futuro uniti sul cammino della propria salvezza.

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27830 Maria Lucia Riccioli Mon, 31 Mar 2008 20:09:24 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27830 Lorenzo: grazie della spiegazione biblic-linguistica! Il libro di Ester è uno dei più "narrativi" della Bibbia, insieme a quello di Giuditta, di Tobia, Rut... io li ho divorati da piccolina, persa com'ero nei meandri del Levitico e dei libri più tosti... Da allora, e da quando ho letto delle tragedie ebraiche, ho amato i nomi biblici. Cinzia, anche tu proffy? Collega! Proffs di Letteratitudine, unitevi! Lorenzo: grazie della spiegazione biblic-linguistica! Il libro di Ester è uno dei più “narrativi” della Bibbia, insieme a quello di Giuditta, di Tobia, Rut… io li ho divorati da piccolina, persa com’ero nei meandri del Levitico e dei libri più tosti… Da allora, e da quando ho letto delle tragedie ebraiche, ho amato i nomi biblici.
Cinzia, anche tu proffy? Collega!
Proffs di Letteratitudine, unitevi!

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27827 miriam ravasio Mon, 31 Mar 2008 19:29:29 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27827 Siamo maleducati perché questo mondo non ci piace, ci fa un po' schifo. Più o meno così scrive Ermanno Olmi sul Sole 24 di ieri, e forse è proprio così! Ci rifletto e nel frattempo mi riguardo "I 400 colpi" di Francois Truffaut. "Era da molto tempo che l'idea de I 400 colpi mi ronzava in testa. L'adolescenza è un modo di essere riconosciuto da educatori e sociologi, ma negato da famiglia e genitori. Per parlare da specialista, direi che lo svezzamento affettivo, il sopraggiungere della pubertà, il desiderio di indipendenza e il complesso di inferiorità sono segni caratteristici di quest'età. Basta un solo atto di ribellione e questa crisi viene giustamente chiamata 'originalità giovanile'. Il mondo è ingiusto, dunque dobbiamo sbrigarcela da soli: e si fanno i quattrocento colpi". F T a dopo Siamo maleducati perché questo mondo non ci piace, ci fa un po’ schifo. Più o meno così scrive Ermanno Olmi sul Sole 24 di ieri, e forse è proprio così! Ci rifletto e nel frattempo mi riguardo “I 400 colpi” di Francois Truffaut.
“Era da molto tempo che l’idea de I 400 colpi mi ronzava in testa. L’adolescenza è un modo di essere riconosciuto da educatori e sociologi, ma negato da famiglia e genitori. Per parlare da specialista, direi che lo svezzamento affettivo, il sopraggiungere della pubertà, il desiderio di indipendenza e il complesso di inferiorità sono segni caratteristici di quest’età. Basta un solo atto di ribellione e questa crisi viene giustamente chiamata ‘originalità giovanile’.
Il mondo è ingiusto, dunque dobbiamo sbrigarcela da soli: e si fanno i quattrocento colpi”. F T
a dopo

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27824 Sergio Sozi Mon, 31 Mar 2008 18:42:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27824 P.S. Dimenticavo un altro sostantivo che io mal digerisco analogamente a ''tolleranza'' e ''sopportazione'': ''adattamento''. Chi si fa queste cose per abitudine o per volonta', non ama il prossimo, ma lo sopporta, vi si adatta, lo tollera. Una democrazia vera invece e' basata sull'amore reciproco e di ognuno per se stesso. Ecco perche' non credo proprio che in Italia si viva troppo in democrazia. Gira troppa diffidenza, permeante tanta sottaciuta disistima del prossimo. Ma io non sono cosi'. P.S.
Dimenticavo un altro sostantivo che io mal digerisco analogamente a ”tolleranza” e ‘’sopportazione”: ”adattamento”. Chi si fa queste cose per abitudine o per volonta’, non ama il prossimo, ma lo sopporta, vi si adatta, lo tollera. Una democrazia vera invece e’ basata sull’amore reciproco e di ognuno per se stesso. Ecco perche’ non credo proprio che in Italia si viva troppo in democrazia. Gira troppa diffidenza, permeante tanta sottaciuta disistima del prossimo. Ma io non sono cosi’.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27823 Sergio Sozi Mon, 31 Mar 2008 18:36:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27823 Salutoni fugaci a tutti, e in special modo a Lorenzo Russo, Carlo ex-Speranza e Miriam, alla quale confermo la sua sommaria descrizione del mio carattere: infatti sono burbero, ostinato e fermo nelle mie opinioni, oltre che fermamente democratico. La democrazia, infatti, a mio avviso, vuol dire proprio rispettare le persone per come esse sono, non renderle delle specie di amebe prive di opinioni personali chiare, nette e decise. Il vero democratico non deve essere una banderuola ipocrita, ma una persona che riflette a fondo e lungamente prima di cambiare la propria opinione, e, se veramente lo sente, dopo lungo travaglio la cambia, altrimenti resta come prima. Insomma il cittadino democratico e' una persona aperta e disposta ad ascoltare e interloquire, non una grigia figura di sfondo che non da' mai torto a nessuno e alla quale piace tutto per quieto vivere. Una democrazia forte e' fatta da uomini forti. Altrimenti si chiama ''tolleranza'', ovvero ''sopportazione'', non ''democrazia''. Bacioni Sergio Sozi Salutoni fugaci a tutti, e in special modo a Lorenzo Russo, Carlo ex-Speranza e Miriam, alla quale confermo la sua sommaria descrizione del mio carattere: infatti sono burbero, ostinato e fermo nelle mie opinioni, oltre che fermamente democratico. La democrazia, infatti, a mio avviso, vuol dire proprio rispettare le persone per come esse sono, non renderle delle specie di amebe prive di opinioni personali chiare, nette e decise.
Il vero democratico non deve essere una banderuola ipocrita, ma una persona che riflette a fondo e lungamente prima di cambiare la propria opinione, e, se veramente lo sente, dopo lungo travaglio la cambia, altrimenti resta come prima. Insomma il cittadino democratico e’ una persona aperta e disposta ad ascoltare e interloquire, non una grigia figura di sfondo che non da’ mai torto a nessuno e alla quale piace tutto per quieto vivere.
Una democrazia forte e’ fatta da uomini forti. Altrimenti si chiama ”tolleranza”, ovvero ‘’sopportazione”, non ”democrazia”.
Bacioni
Sergio Sozi

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27820 maria gemma Mon, 31 Mar 2008 17:18:49 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27820 @ dido':sinceramente tu nn mi hai dato mai tempo di preoccuparmi perche' le tue assenze sono tanto brevi e fugaci che le puoi benissimo attribuire al regolare funzionamento dei trasporti pubblici tra uno sciopero e l'altro.A proposito,ma a Napoli i bus pasano sempre col rosso come una volta? Quanto a Zauberei evidentemente,sono stata lettrice disattenta del forum sulla pasqua,questo non impedisce che al ritorno sia tenuta al resoconto bucolico del suo soggiorno rurale a forma di ponte di ..brooklyn. quanto all'assenza di elektra,direi che mi preoccupa meno di quella di nina,che potrebbe essere partita a nostra insaputa e rimasta vittima della repressione cinese dei disordini in Tibet.Forse ho troppa fantasia? @ dido’:sinceramente tu nn mi hai dato mai tempo di preoccuparmi perche’ le tue assenze sono tanto brevi e fugaci che le puoi benissimo attribuire al regolare funzionamento dei trasporti pubblici tra uno sciopero e l’altro.A proposito,ma a Napoli i bus pasano sempre col rosso come una volta?
Quanto a Zauberei evidentemente,sono stata lettrice disattenta del forum sulla pasqua,questo non impedisce che al ritorno sia tenuta al resoconto bucolico del suo soggiorno rurale a forma di ponte di ..brooklyn.
quanto all’assenza di elektra,direi che mi preoccupa meno di quella di nina,che potrebbe essere partita a nostra insaputa e rimasta vittima della repressione cinese dei disordini in Tibet.Forse ho troppa fantasia?

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27804 russo lorenzo Mon, 31 Mar 2008 13:44:08 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27804 Maria Lucia Riccioli, sono io, Lorenzo che abita a Vienna; che anche Stefano ci abiti non so. Vorrei chiarimenti, perchè, se anche lui ci abitasse, potremmo incontrarci e fare conoscenza. Esther è un nome ebraico-persiano. Si racconta che sia stata la sposa del re persiano e liberatrice del suo popolo, tenuto in schiavitù nel suo regno, nel momento nel quale fu accusato falsamente dal primo ministro di tradimento e truffa. Il nome sta per stella, ma anche per raggiante, splendente o portatrice delle stelle. Tutto in fondo, è una figura non confermata storicamente. Gli ebrei la festeggiano come una delle loro apparizioni liberatrici del veccchio testamento, ruolo che crea dei parallelismi con la figura di Maria nel nuovo testamento. Saluti, Lorenzo Maria Lucia Riccioli,
sono io, Lorenzo che abita a Vienna; che anche Stefano ci abiti non so.
Vorrei chiarimenti, perchè, se anche lui ci abitasse, potremmo incontrarci e fare conoscenza.
Esther è un nome ebraico-persiano. Si racconta che sia stata la sposa del re persiano e liberatrice del suo popolo, tenuto in schiavitù nel suo regno, nel momento nel quale fu accusato falsamente dal primo ministro di tradimento e truffa.
Il nome sta per stella, ma anche per raggiante, splendente o portatrice delle stelle. Tutto in fondo, è una figura non confermata storicamente.
Gli ebrei la festeggiano come una delle loro apparizioni liberatrici del veccchio testamento, ruolo che crea dei parallelismi con la figura di Maria nel nuovo testamento.
Saluti,
Lorenzo

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Di: cinzia pierangelini http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27768 cinzia pierangelini Sun, 30 Mar 2008 21:54:31 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27768 Il miglior insegnante, attualmente, è... quello che sopravvive! scherzi a parte ho ordinato il libro, d'altronde li ho tutti tutti i Pennac, mica potevo perdere proprio questo e che 'professoressa' sarei? Sono sicura che non mi pentirò! Il miglior insegnante, attualmente, è… quello che sopravvive! scherzi a parte ho ordinato il libro, d’altronde li ho tutti tutti i Pennac, mica potevo perdere proprio questo e che ‘professoressa’ sarei? Sono sicura che non mi pentirò!

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Di: francesco di domenico http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27757 francesco di domenico Sun, 30 Mar 2008 20:41:54 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27757 @Maria Gemma, mai che ti preoccupassi di me; nessuno si preoccupa delle mie assenze, dei miei vuoti, del mio antivirus che non parte; di Mastro Mimì che quando è in vigna non risponde al citofonino e io ho pochi giorni d'autonomia: cosa accadrà, quando inevitabilmente, mi finirà il vino? @Maria Lucia, sei evasiva peggio di Franco Battiato, ce l'hai lo spartito del "Cantico delle creature" di Padre Stella? @Maria Gemma, mai che ti preoccupassi di me; nessuno si preoccupa delle mie assenze, dei miei vuoti, del mio antivirus che non parte; di Mastro Mimì che quando è in vigna non risponde al citofonino e io ho pochi giorni d’autonomia: cosa accadrà, quando inevitabilmente, mi finirà il vino?
@Maria Lucia,
sei evasiva peggio di Franco Battiato, ce l’hai lo spartito del “Cantico delle creature” di Padre Stella?

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27756 Carlo S. Sun, 30 Mar 2008 20:38:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27756 @gea Questa volta sei tu che hai rovinato tutto. E' come se ci avessi svelato l'assassino prima ancora di leggere il libro (peraltro ancora da scrivere: grego aveva solo appena trovato il titolo). Capisco che Maria Gemma si era lanciata in ipotesi da strofinarsi gli zebedei 77 volte con la mano sinistra, ma la soluzione "campagnola" del giallo, .... col marito poi! Ci fosse stato almeno un amante insospettato..... chessoio, qualche scrittore in camicia azzurra, o uno di noir con nasi in numero variabile comunque multiplo di 7 (chi disprezza compra, eh, eh!). @gea
Questa volta sei tu che hai rovinato tutto. E’ come se ci avessi svelato l’assassino prima ancora di leggere il libro (peraltro ancora da scrivere: grego aveva solo appena trovato il titolo). Capisco che Maria Gemma si era lanciata in ipotesi da strofinarsi gli zebedei 77 volte con la mano sinistra, ma la soluzione “campagnola” del giallo, …. col marito poi! Ci fosse stato almeno un amante insospettato….. chessoio, qualche scrittore in camicia azzurra, o uno di noir con nasi in numero variabile comunque multiplo di 7 (chi disprezza compra, eh, eh!).

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Di: Maria Lucia Riccioli http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27747 Maria Lucia Riccioli Sun, 30 Mar 2008 19:01:40 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27747 Vero, Maria Gemma. Elektra dov'è? Oltre a Zauberei altra gente si è persa... Nuovo post: chi le ha viste (in rete)? Miriam: che bella la storia del tuo nome! Scrivici un racconto... Se avrò una nipotina si chiamerà come te e come Miriam di Nazareth, la Mamma per eccellenza... Leggi Erri de Luca: c'è un libro proprio su Miriam, con delle belle riflessioni sulla mem, la lettera ebraica che inizia e chiude questo nome. Stefano: Vienna! L'ho vista per mezza giornata e ci voglio tornare!!! Esther è un nome bellissimo... da principessa. Credo voglia dire stella. Massi: l'articolo che hai postato è veritiero. molti dei miei alunni sono stanchi, depressi, anoressici o bulimici - mangiano di continuo a quelle dannate macchinette dispensaschifezze che ci sono ormai in tutte le scuole. Non stanno attenti per poco più di qualche minuto e quando ho insegnato alle elementari c'era qualche onanista precox e qualcuno manifestava tendenza suicide per le situazioni domestiche ingestibili... Vero, Maria Gemma. Elektra dov’è? Oltre a Zauberei altra gente si è persa… Nuovo post: chi le ha viste (in rete)?
Miriam: che bella la storia del tuo nome! Scrivici un racconto… Se avrò una nipotina si chiamerà come te e come Miriam di Nazareth, la Mamma per eccellenza…
Leggi Erri de Luca: c’è un libro proprio su Miriam, con delle belle riflessioni sulla mem, la lettera ebraica che inizia e chiude questo nome.
Stefano: Vienna! L’ho vista per mezza giornata e ci voglio tornare!!!
Esther è un nome bellissimo… da principessa. Credo voglia dire stella.
Massi: l’articolo che hai postato è veritiero. molti dei miei alunni sono stanchi, depressi, anoressici o bulimici – mangiano di continuo a quelle dannate macchinette dispensaschifezze che ci sono ormai in tutte le scuole. Non stanno attenti per poco più di qualche minuto e quando ho insegnato alle elementari c’era qualche onanista precox e qualcuno manifestava tendenza suicide per le situazioni domestiche ingestibili…

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Di: gea http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27746 gea Sun, 30 Mar 2008 18:44:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27746 @ maria gemma rilassati. zaub è in vacanza col marito in campagna. dovrebbe tornare a giorni. lo ha annunciato nel suo blog. è per questo che nessuno si è preoccupato. @ maria gemma
rilassati.
zaub è in vacanza col marito in campagna. dovrebbe tornare a giorni.
lo ha annunciato nel suo blog. è per questo che nessuno si è preoccupato.

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Di: maria gemma http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27745 maria gemma Sun, 30 Mar 2008 18:04:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27745 Enrico gregori è vivamente pregato di parlare a suo nome,e non a nome di tutti i componenti di letteratitudine.Se non l'aveste capito parlo della sparizione di Zauberei,che a me invece preoccupa abbastanza.Forse fra le cause del suo allontanamento ci sono state le acide e gratuite battutacce del satiro romano,(gratuite a quanto ne so io),oppure la poverina ha veramente qualche problema. Visto che di scuola si parla vi racconto io un aneddoto che risale agli anni del liceo,a una lezione di civilta' che mi lega con infinita gratitudine a un professore di italiano,di cui ricordo anche episodi molto simpatici,che forse vi raccontero' in seguito,ma per non divagare,vi racconto ora questa memorabile lezione.Da alcuni giorni una compagna disertava le lezioni,ma ovviamente nessuno di noi ci aveva fatto caso,entro' in classe quella mattina sparato alla cattedra,nn si sedette,guardo' in direzione del posto vuoto, e ci disse: ''Dov'e' angela?''noi ci guardammo tra noi ,interrogativi e sbalorditi.ci rivolse la stessa domanda,uno a uno.Poi attacco' un discorso che non dimentichero' mai,un'ora intera ci tenne sotto a farci capire che nessuno puo' disinteressarsi del proprio compagno,o membro di una stessa comunita',chi si perde va cercato,come Gesu' stesso insegna,e' una precisa responsabilità morale e civile,informarsi e capire i motivi del suo allontanamento.Sospese le lezioni fino al ritorno della ragazza,minacciando altri provvedimenti punitivi nei nostri confronti.Si scatenarono le telefonate e le indagini,angela,dopo varie esperienze con la droga,era caduta in uno stato depressivo,e aveva tentato il suicidio.la riportammo a scuola,e la nostra solidarietà,le nostre attenzioni,l'interesse del prof la salvarono da una brutta fine. Dove sono finiti quei professori?E zau? e Nina?Io sono venuta spesso a leggere il blog,anche senza intervenire,le voci assenti le ho notate,nn mi sono parse buon segno,se qualcuno puo' si informi,anche solo per sapere se va tutto bene e per dire che ci mancano.Il cinismo riserviamolo a piu' intelligenti e consone applicazioni. Enrico gregori è vivamente pregato di parlare a suo nome,e non a nome di tutti i componenti di letteratitudine.Se non l’aveste capito parlo della sparizione di Zauberei,che a me invece preoccupa abbastanza.Forse fra le cause del suo allontanamento ci sono state le acide e gratuite battutacce del satiro romano,(gratuite a quanto ne so io),oppure la poverina ha veramente qualche problema.
Visto che di scuola si parla vi racconto io un aneddoto che risale agli anni del liceo,a una lezione di civilta’ che mi lega con infinita gratitudine a un professore di italiano,di cui ricordo anche episodi molto simpatici,che forse vi raccontero’ in seguito,ma per non divagare,vi racconto ora questa memorabile lezione.Da alcuni giorni una compagna disertava le lezioni,ma ovviamente nessuno di noi ci aveva fatto caso,entro’ in classe quella mattina sparato alla cattedra,nn si sedette,guardo’ in direzione del posto vuoto, e ci disse: ”Dov’e’ angela?”noi ci guardammo tra noi ,interrogativi e sbalorditi.ci rivolse la stessa domanda,uno a uno.Poi attacco’ un discorso che non dimentichero’ mai,un’ora intera ci tenne sotto a farci capire che nessuno puo’ disinteressarsi del proprio compagno,o membro di una stessa comunita’,chi si perde va cercato,come Gesu’ stesso insegna,e’ una precisa responsabilità morale e civile,informarsi e capire i motivi del suo allontanamento.Sospese le lezioni fino al ritorno della ragazza,minacciando altri provvedimenti punitivi nei nostri confronti.Si scatenarono le telefonate e le indagini,angela,dopo varie esperienze con la droga,era caduta in uno stato depressivo,e aveva tentato il suicidio.la riportammo a scuola,e la nostra solidarietà,le nostre attenzioni,l’interesse del prof la salvarono da una brutta fine.
Dove sono finiti quei professori?E zau? e Nina?Io sono venuta spesso a leggere il blog,anche senza intervenire,le voci assenti le ho notate,nn mi sono parse buon segno,se qualcuno puo’ si informi,anche solo per sapere se va tutto bene e per dire che ci mancano.Il cinismo riserviamolo a piu’ intelligenti e consone applicazioni.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27741 Massimo Maugeri Sun, 30 Mar 2008 07:36:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27741 Vi ringrazio per i nuovi commenti (Lorenzo, vedo con piacere che c'hai preso gusto!). Buona domenica! Vi ringrazio per i nuovi commenti (Lorenzo, vedo con piacere che c’hai preso gusto!).
Buona domenica!

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27731 russo lorenzo Sat, 29 Mar 2008 17:41:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27731 Grazie Carlo S. della segnalazione del libro. Vedrò se qui a Vienna sarà reperibile. Una volta letto, riferirò. Saluti. Lorenzo Grazie Carlo S. della segnalazione del libro.
Vedrò se qui a Vienna sarà reperibile.
Una volta letto, riferirò.
Saluti.
Lorenzo

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27730 Carlo S. Sat, 29 Mar 2008 17:32:51 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27730 @ miriam Come hai ragione! Mio figlio (Francesco, un pò credo che ormai tu lo conosca..) esce da scuola tutti i giorni alle 4.30. Un paio di volte a settimana va al minibasket, ma la sua felicità è tornare a casa, tra i suoi giochi, le sue cose, il suo ambiente. Il massimo è riuscire a trasportarci anche qualche suo amichetto (ammesso che non abbia lui nuoto, basket, calcetto o chissà che altro, e così spesso non riesce). E' il toccare con mano di quanto i bambini abbiano bisogno di "sentirsi a casa"; nella nostra vita frenetica abbiamo invece preso l'abitudine di adattarli ai nostri ritmi, al nostro tipo di impegni fatti di orari stretti, inderogabili, inesorabili. Vivono il nostro stress già da piccoli, lo assorbono, lo introiettano. Forse è anche per questo che sono portati alla depressione già dalle medie. @ miriam
Come hai ragione! Mio figlio (Francesco, un pò credo che ormai tu lo conosca..) esce da scuola tutti i giorni alle 4.30. Un paio di volte a settimana va al minibasket, ma la sua felicità è tornare a casa, tra i suoi giochi, le sue cose, il suo ambiente. Il massimo è riuscire a trasportarci anche qualche suo amichetto (ammesso che non abbia lui nuoto, basket, calcetto o chissà che altro, e così spesso non riesce).
E’ il toccare con mano di quanto i bambini abbiano bisogno di “sentirsi a casa”; nella nostra vita frenetica abbiamo invece preso l’abitudine di adattarli ai nostri ritmi, al nostro tipo di impegni fatti di orari stretti, inderogabili, inesorabili. Vivono il nostro stress già da piccoli, lo assorbono, lo introiettano. Forse è anche per questo che sono portati alla depressione già dalle medie.

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27728 Carlo S. Sat, 29 Mar 2008 17:16:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27728 @ enrico E allora scrivilo (il genere è il tuo). Forse per Zaube non mi allargherei al romanzo, ma un raccontino, una storiellina breve breve per il tuo blog in noir.... @ enrico
E allora scrivilo (il genere è il tuo). Forse per Zaube non mi allargherei al romanzo, ma un raccontino, una storiellina breve breve per il tuo blog in noir….

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27726 stefano Sat, 29 Mar 2008 16:41:06 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27726 @ miriam mi piacerebbe davvero un tuo commento...ho scoperto di essere molto in sintonia con quello che scrivi ...clicca pure. p.s. non mi occupo di musica, ma la ascolto, mio figlio è musicista. per popolare intendi quella etnica? Ciao miriam. stefano @ miriam
mi piacerebbe davvero un tuo commento…ho scoperto di essere molto in sintonia con quello che scrivi …clicca pure.

p.s. non mi occupo di musica, ma la ascolto, mio figlio è musicista.
per popolare intendi quella etnica? Ciao miriam.
stefano

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27723 Enrico Gregori Sat, 29 Mar 2008 14:31:22 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27723 @ carlo: sai che "dov'è finita zauberei?" sarebbe un bel titolo per un noir? peccato che non freghi un cazzo a nessuno :-) @ carlo:
sai che “dov’è finita zauberei?” sarebbe un bel titolo per un noir?
peccato che non freghi un cazzo a nessuno
:-)

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27721 miriam ravasio Sat, 29 Mar 2008 13:55:34 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27721 @ Stefano Ciao, ti avrei lasciato un commento sul tuo blog, ma non sono certa di esserci riuscita. Poi nel timore di inflazionare i clicchi (le cliccate) ho lasciato perdere. Ci riprovo poi. :-) PS. ma ti occupi anche di musica popolare? @ Stefano
Ciao, ti avrei lasciato un commento sul tuo blog, ma non sono certa di esserci riuscita. Poi nel timore di inflazionare i clicchi (le cliccate) ho lasciato perdere. Ci riprovo poi.
:-)
PS. ma ti occupi anche di musica popolare?

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27719 miriam ravasio Sat, 29 Mar 2008 13:26:12 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27719 @ Massimo Ho letto il pezzo riportato da La stampa: concordo in parte. I disagi vanno ricercati ovunque, nella famiglia, nella scuola e nei ritmi frenetici, ma forse è più giusto edonistici, dell'intera società. Da noi ora c'è il Piedibus: i ragazzini raggiungono la scuola a piedi, con un percorso assistito da volontari (in simpatica divisa catarifrangente) che si alternano a turno. Un vero successo, le auto che vomitavano bambini ancora addormentati dai cartoni (prima della colazione si guardano i cartoni!) e dai trasporti compulsivi, sono diminuite clamorosamente. Però, poi al paniere aggiungerei la programmazione, l’abuso delle verifiche, la burocrazia che impegna gli insegnanti in compiti onerosi ed estranei alla loro formazione, i genitori …sì, I GENITORI e i Ministeri dell’istruzione che “legiferano” in mostruosa quantità. All’uscita, la maggior parte dei ragazzini, almeno da noi, non va a casa, ma raggiunge corsi di ogni tipo, palestra, basket, danza, arti marziali, chitarra, piscina … e altro, altro ancora. Con un rapido calcolo dei tempi di trasporto fra “corsi” e abitazione, affermo con assoluta certezza che i piccoli si ritrovano finalmente nella quiete di casa non prima delle 18.30! Poche ore per condividere con la famiglia l’esperienza della giornata, i compiti (perché anche nelle scuole a tempo pieno si fanno i compiti!), il gioco, la cena e la preparazione ad una “felice notte” perché all’indomani “devi andare a scuola, hai la verifica di lingua, e l’allenamento di basket!”. E poi non vorrei aggiungere altro sulla mensa: due incredibili ore che ammazzerebbero la capacità di concentrazione anche di un durissimo rockettaro. Nel pomeriggio, i bimbi più quieti, hanno tutti un gran mal di testa! Mi fermo qui..... @ Massimo
Ho letto il pezzo riportato da La stampa: concordo in parte.
I disagi vanno ricercati ovunque, nella famiglia, nella scuola e nei ritmi frenetici, ma forse è più giusto edonistici, dell’intera società. Da noi ora c’è il Piedibus: i ragazzini raggiungono la scuola a piedi, con un percorso assistito da volontari (in simpatica divisa catarifrangente) che si alternano a turno. Un vero successo, le auto che vomitavano bambini ancora addormentati dai cartoni (prima della colazione si guardano i cartoni!) e dai trasporti compulsivi, sono diminuite clamorosamente. Però, poi al paniere aggiungerei la programmazione, l’abuso delle verifiche, la burocrazia che impegna gli insegnanti in compiti onerosi ed estranei alla loro formazione, i genitori …sì, I GENITORI e i Ministeri dell’istruzione che “legiferano” in mostruosa quantità. All’uscita, la maggior parte dei ragazzini, almeno da noi, non va a casa, ma raggiunge corsi di ogni tipo, palestra, basket, danza, arti marziali, chitarra, piscina … e altro, altro ancora. Con un rapido calcolo dei tempi di trasporto fra “corsi” e abitazione, affermo con assoluta certezza che i piccoli si ritrovano finalmente nella quiete di casa non prima delle 18.30! Poche ore per condividere con la famiglia l’esperienza della giornata, i compiti (perché anche nelle scuole a tempo pieno si fanno i compiti!), il gioco, la cena e la preparazione ad una “felice notte” perché all’indomani “devi andare a scuola, hai la verifica di lingua, e l’allenamento di basket!”. E poi non vorrei aggiungere altro sulla mensa: due incredibili ore che ammazzerebbero la capacità di concentrazione anche di un durissimo rockettaro. Nel pomeriggio, i bimbi più quieti, hanno tutti un gran mal di testa!
Mi fermo qui…..

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27715 stefano Sat, 29 Mar 2008 11:57:41 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27715 @ carlo s. Sono molto contento che tu ti sia fatta un'idea del mio lavoro visitando il sito, e ti ringrazio tanto per gli apprezzamenti. Presto aggiungerò i quadri che ora sono in mostra. Spero che si presenti, un giorno, l'occasione per poterteli far vedere dal vero - non voglio sembrarti immodesto ma ci sono quadri che in foto ci guadagnano e altri che perdono la loro carica emotiva, i miei, considerando anche le dimensioni, credo appartengano ai secondi. Ciao e grazie ancora. stefano @ carlo s.

Sono molto contento che tu ti sia fatta un’idea del mio lavoro visitando il sito, e ti ringrazio tanto per gli apprezzamenti. Presto aggiungerò i quadri che ora sono in mostra. Spero che si presenti, un giorno, l’occasione per poterteli far vedere dal vero – non voglio sembrarti immodesto ma ci sono quadri che in foto ci guadagnano e altri che perdono la loro carica emotiva, i miei, considerando anche le dimensioni, credo appartengano ai secondi. Ciao e grazie ancora.
stefano

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27714 Carlo S. Sat, 29 Mar 2008 11:23:33 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27714 @ Lorenzo Russo Sui temi che ti interessano, e visto che hai letto Levi di recente, ti consiglio un libro uscito da poco: NECROPOLI di Boris Pahor (edito da Fazi). Pahor è un italiano di lingua slovena, perseguitato dai fascisti insieme alla sua minoranza etnica durante il tristo ventennio, internato in campo di concentramento dai nazisti, ancora ignorato in Italia benchè novantenne e da tempo in odore di Nobel. In Francia è conosciuto ed apprezzato molto di più che da noi. Io non l'ho ancora letto, ma me lo ha regalato Gea (come non fidarsi di Lady G ?) e avevo visto di recente alcuni servizi in TV su di lui (a notte fonda), nonchè un'intervista da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" non più di un mesetto fa. Mi ero già imposto di doverlo leggere. @ Lorenzo Russo
Sui temi che ti interessano, e visto che hai letto Levi di recente, ti consiglio un libro uscito da poco: NECROPOLI di Boris Pahor (edito da Fazi). Pahor è un italiano di lingua slovena, perseguitato dai fascisti insieme alla sua minoranza etnica durante il tristo ventennio, internato in campo di concentramento dai nazisti, ancora ignorato in Italia benchè novantenne e da tempo in odore di Nobel. In Francia è conosciuto ed apprezzato molto di più che da noi. Io non l’ho ancora letto, ma me lo ha regalato Gea (come non fidarsi di Lady G ?) e avevo visto di recente alcuni servizi in TV su di lui (a notte fonda), nonchè un’intervista da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” non più di un mesetto fa. Mi ero già imposto di doverlo leggere.

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27712 Massimo Maugeri Sat, 29 Mar 2008 10:47:35 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27712 28/3/2008 - <strong>10 SPIE SVELANO IL DISAGIO PER GENITORI E INSEGNANTI</strong> - <em>Adolescenti depressi per i brutti voti: Dalla materna al liceo, colpito oltre il 30% dei ragazzi </em> - Scolari con improvvisi cali di rendimento, silenziosi, che si isolano dai compagni o si fanno venire il mal di pancia pur di saltare le lezioni? «Potrebbe essere colpa della depressione, che oggi arriva ad affliggere fino al 30% degli adolescenti», spiega Italo Farnetani, pediatra e docente dell’Università di Milano-Bicocca, convinto che «se un bimbo va male a scuola, c’è un problema o un disagio irrisolto. Mentre se va male tutta la classe, il problema va cercato negli insegnanti o nei programmi». Esistono però delle "spie" che possono aiutare professori, maestri e genitori a riconoscere in tempo il disagio di un alunno, e farlo vivere meglio fra i banchi. «L’insuccesso scolastico nel periodo delle elementari e delle medie inferiori può essere determinato da disturbi di relazione, da fenomeni depressivi o da una causa organica (per esempio ipoacusia, deficit oculari), che però prima del termine della scuola dell’obbligo ha dato segni di sè e perciò è già stata diagnosticata», dice Farnetani, anticipando la sua relazione al XXIV Congresso della sezione regionale della Calabria della Sip (Società italiana di pediatria), in programma oggi pomeriggio a Siderno Marina (RC). Alle superiori, invece, causa di insuccesso scolastico è quasi esclusivamente la depressione. «I motivi del disagio, responsabili del cattivo rendimento scolastico, ma anche del rifiuto e addirittura della fobia scolare, non vanno ricercati all’interno della scuola - dice il pediatra - La famiglia, in questo caso, non ha fornito al figlio un ambiente sereno, in grado di essere un punto di riferimento e perciò non ha saputo aiutarlo in modo valido». Ma come capire se c’è un problema di depressione? Il cambiamento di umore del bambino e dell’adolescente si riflette nei rapporti con i compagni, e influenza il rendimento in classe. «Ci sono sintomi che fanno pensare subito alla depressione - assicura Farnetani - per esempio una tristezza prolungata. Mentre altri, come la cefalea o condotte additive negli adolescenti, come il consumo di alcolici o sostanze stupefacenti, più difficilmente vengono messi in relazione. Occhio anche all’insonnia, che soprattutto nell’adolescente può non essere riferita o notata dagli adulti». Ecco i sintomi tipici della depressione durante l’età evolutiva, che possono osservare anche gli insegnanti: 1) Turbe dell’umore (improvvisa tristezza) 2) Turbe del comportamento, aggressività. «Il giovanissimo depresso non riesce ad avere un rapporto equilibrato con l’ambiente, per cui cerca di dominarlo e perciò manifesterà aggressività, oppure si isola, e talvolta alterna aggressività a quiete, presenta irritabilità, noia» 3) Dolori somatici ricorrenti: cefalea, dolori addominali, dolori agli art 4) Perdita dell’autostima: quando il bambino è capace di verbalizzare la depressione, in genere dopo i 6 anni, inizia a dire frasi del tipo "non ne sono capace", "a me non riesce". 5) Disturbi del sonno, soprattutto insonnia 6) Diminuzione del rendimento a scuola, insuccesso, fobia, abbandono scolastico 7) Disturbi della condotta alimentare: anoressia o bulimia 8 ) Turbe gravi del comportamento: fughe, tentativi di suicidio 9) Dipendenze come l’alcolismo o la tossicomania 10) Autoerotismo: masturbazione prima degli otto-dieci anni. Dopo questa età non è più da considerare un sintomo di depressione, «perchè in genere è la prima forma di sessualità», spiega Farnetani. I sintomi si manifestano in modo diverso nelle varie età: nella fase della scuola materna (3-6 anni) predominano i disturbi affettivi e del comportamento, caratterizzati da tristezza, pipì a letto, calo dell’appetito. Alle elementari (6-11 anni) «il bambino verbalizza la depressione e compare il rifiuto scolastico - prosegue Farnetani - mentre al momento della scuola media inferiore e superiore (da 11 anni in poi) il ragazzo ha una maggior autonomia sia fisica che intellettuale, perciò è capace di ragionare per ipotesi. Per cui - conclude - anche la depressione acquista forme più gravi, e può essere ’accompagnatà da cefalea, alcolismo, tossicomania, suicidio, anoressia, bulimia». - Fonte: www.lastampa.it 28/3/2008 – 10 SPIE SVELANO IL DISAGIO PER GENITORI E INSEGNANTI
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Adolescenti depressi per i brutti voti: Dalla materna al liceo, colpito oltre il 30% dei ragazzi
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Scolari con improvvisi cali di rendimento, silenziosi, che si isolano dai compagni o si fanno venire il mal di pancia pur di saltare le lezioni? «Potrebbe essere colpa della depressione, che oggi arriva ad affliggere fino al 30% degli adolescenti», spiega Italo Farnetani, pediatra e docente dell’Università di Milano-Bicocca, convinto che «se un bimbo va male a scuola, c’è un problema o un disagio irrisolto. Mentre se va male tutta la classe, il problema va cercato negli insegnanti o nei programmi». Esistono però delle “spie” che possono aiutare professori, maestri e genitori a riconoscere in tempo il disagio di un alunno, e farlo vivere meglio fra i banchi.
«L’insuccesso scolastico nel periodo delle elementari e delle medie inferiori può essere determinato da disturbi di relazione, da fenomeni depressivi o da una causa organica (per esempio ipoacusia, deficit oculari), che però prima del termine della scuola dell’obbligo ha dato segni di sè e perciò è già stata diagnosticata», dice Farnetani, anticipando la sua relazione al XXIV Congresso della sezione regionale della Calabria della Sip (Società italiana di pediatria), in programma oggi pomeriggio a Siderno Marina (RC). Alle superiori, invece, causa di insuccesso scolastico è quasi esclusivamente la depressione.
«I motivi del disagio, responsabili del cattivo rendimento scolastico, ma anche del rifiuto e addirittura della fobia scolare, non vanno ricercati all’interno della scuola – dice il pediatra – La famiglia, in questo caso, non ha fornito al figlio un ambiente sereno, in grado di essere un punto di riferimento e perciò non ha saputo aiutarlo in modo valido». Ma come capire se c’è un problema di depressione? Il cambiamento di umore del bambino e dell’adolescente si riflette nei rapporti con i compagni, e influenza il rendimento in classe.
«Ci sono sintomi che fanno pensare subito alla depressione – assicura Farnetani – per esempio una tristezza prolungata. Mentre altri, come la cefalea o condotte additive negli adolescenti, come il consumo di alcolici o sostanze stupefacenti, più difficilmente vengono messi in relazione. Occhio anche all’insonnia, che soprattutto nell’adolescente può non essere riferita o notata dagli adulti». Ecco i sintomi tipici della depressione durante l’età evolutiva, che possono osservare anche gli insegnanti:
1) Turbe dell’umore (improvvisa tristezza)
2) Turbe del comportamento, aggressività. «Il giovanissimo depresso non riesce ad avere un rapporto equilibrato con l’ambiente, per cui cerca di dominarlo e perciò manifesterà aggressività, oppure si isola, e talvolta alterna aggressività a quiete, presenta irritabilità, noia»
3) Dolori somatici ricorrenti: cefalea, dolori addominali, dolori agli art
4) Perdita dell’autostima: quando il bambino è capace di verbalizzare la depressione, in genere dopo i 6 anni, inizia a dire frasi del tipo “non ne sono capace”, “a me non riesce”.
5) Disturbi del sonno, soprattutto insonnia
6) Diminuzione del rendimento a scuola, insuccesso, fobia, abbandono scolastico
7) Disturbi della condotta alimentare: anoressia o bulimia
8 ) Turbe gravi del comportamento: fughe, tentativi di suicidio
9) Dipendenze come l’alcolismo o la tossicomania
10) Autoerotismo: masturbazione prima degli otto-dieci anni. Dopo questa età non è più da considerare un sintomo di depressione, «perchè in genere è la prima forma di sessualità», spiega Farnetani.
I sintomi si manifestano in modo diverso nelle varie età: nella fase della scuola materna (3-6 anni) predominano i disturbi affettivi e del comportamento, caratterizzati da tristezza, pipì a letto, calo dell’appetito. Alle elementari (6-11 anni) «il bambino verbalizza la depressione e compare il rifiuto scolastico – prosegue Farnetani – mentre al momento della scuola media inferiore e superiore (da 11 anni in poi) il ragazzo ha una maggior autonomia sia fisica che intellettuale, perciò è capace di ragionare per ipotesi. Per cui – conclude – anche la depressione acquista forme più gravi, e può essere ’accompagnatà da cefalea, alcolismo, tossicomania, suicidio, anoressia, bulimia».
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Fonte: http://www.lastampa.it

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27711 Massimo Maugeri Sat, 29 Mar 2008 10:46:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27711 Su <b>La Stampa</b> di oggi è uscito un articolo interessante. Ve lo riporto nel commento successivo. Su La Stampa di oggi è uscito un articolo interessante.
Ve lo riporto nel commento successivo.

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27708 russo lorenzo Sat, 29 Mar 2008 10:24:13 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27708 Massimo, grazie del tuo invito, sei molto gentile e ospitale, ne approfitterò sicuramente. Ho già percepito, che i partecipanti sono tutti cordiali e gentili, oltre che molto più colti di me. Leggono molto e sanno commentare il letto. Saluti e grazie. Lorenzo Massimo, grazie del tuo invito, sei molto gentile e ospitale, ne approfitterò sicuramente.
Ho già percepito, che i partecipanti sono tutti cordiali e gentili, oltre che molto più colti di me. Leggono molto e sanno commentare il letto.
Saluti e grazie.
Lorenzo

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27707 russo lorenzo Sat, 29 Mar 2008 10:23:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27707 Miriam, sono pigro nel leggere. Cosa strana, per me, che penso così tanto. Forse, sarà che mi piace di più scoprire da solo il nocciolo di una questione. Musil mi piace, ma anche Roth, cercherò i libri che mi hai consigliato, ma ci vorrà del tempo. Molti anni fa, in un gruppo di partecipanti parrocchiali, che si riunivano per commentare il Nuovo Testamento, tradotto da Luther, ma anche da Buber, il pastore moderatore rimase sorpreso dalla mia incisività nel commentare i passi del Vangelo; ogni volta che intervenivo, annunciava di stare attenti, perché Lorenzo sarebbe arrivato subito al nocciolo della questione, senza tanto navigare sul tema alla ricerca di ciò che per me era chiaro e semplice. Figlio di un collega di Freud, era anche lui colto e sapiente, oltre che maestro di una Loggia dei Massoni. Siamo diventati amici, ma non partecipai alla riunione della sua Loggia, dove mi aveva invitato. Gli dissi che il mio spirito ama la libertà personale, di modo che io possa essere sempre fedele a me stesso. Non appartengo quindi a nessun gruppo, religioso o no. Non mi vanto di nulla, perché so che il vantarsi di sapere include il pericolo di poter fare anche brutta figura. Per questo affermo sempre: a mio parere e per il momento credo….. Non è così che ogni conclusione di un ragionamento apre sempre la porta al prossimo, determinando così il senso della nostra esistenza? Il mio filosofare, l’ho ereditato da mio padre, di professione direttore didattico e dottore in filosofia e pedagogia, laurea conseguita a Urbino, nonostante fosse sposato, padre di quattro figli, e abitassimo a Reggio Emilia. Ultimamente ho letto Primo Levi: se questo è un uomo, sono rimasto distrutto dal suo modo di raccontare la vita nei campi di concentramento, tanto da sentirmi presente e sofferente. Mesi, prima di leggerlo, scrissi qualcosa sul tema del nazismo, esaminando i motivi del suo sorgere, dominare e infine finire. Spero che il tema venga trattato anche su Letteratitudine, di modo da poterlo presentare. Saluti e grazie di nuovo. Lorenzo Miriam, sono pigro nel leggere. Cosa strana, per me, che penso così tanto.
Forse, sarà che mi piace di più scoprire da solo il nocciolo di una questione.
Musil mi piace, ma anche Roth, cercherò i libri che mi hai consigliato, ma ci vorrà del tempo.
Molti anni fa, in un gruppo di partecipanti parrocchiali, che si riunivano per commentare il Nuovo Testamento, tradotto da Luther, ma anche da Buber, il pastore moderatore rimase sorpreso dalla mia incisività nel commentare i passi del Vangelo; ogni volta che intervenivo, annunciava di stare attenti, perché Lorenzo sarebbe arrivato subito al nocciolo della questione, senza tanto navigare sul tema alla ricerca di ciò che per me era chiaro e semplice. Figlio di un collega di Freud, era anche lui colto e sapiente, oltre che maestro di una Loggia dei Massoni.
Siamo diventati amici, ma non partecipai alla riunione della sua Loggia, dove mi aveva invitato. Gli dissi che il mio spirito ama la libertà personale, di modo che io possa essere sempre fedele a me stesso. Non appartengo quindi a nessun gruppo, religioso o no.
Non mi vanto di nulla, perché so che il vantarsi di sapere include il pericolo di poter fare anche brutta figura. Per questo affermo sempre: a mio parere e per il momento credo….. Non è così che ogni conclusione di un ragionamento apre sempre la porta al prossimo, determinando così il senso della nostra esistenza?
Il mio filosofare, l’ho ereditato da mio padre, di professione direttore didattico e dottore in filosofia e pedagogia, laurea conseguita a Urbino, nonostante fosse sposato, padre di quattro figli, e abitassimo a Reggio Emilia.
Ultimamente ho letto Primo Levi: se questo è un uomo, sono rimasto distrutto dal suo modo di raccontare la vita nei campi di concentramento, tanto da sentirmi presente e sofferente. Mesi, prima di leggerlo, scrissi qualcosa sul tema del nazismo, esaminando i motivi del suo sorgere, dominare e infine finire. Spero che il tema venga trattato anche su Letteratitudine, di modo da poterlo presentare.
Saluti e grazie di nuovo.
Lorenzo

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Di: Carlo S. http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27705 Carlo S. Sat, 29 Mar 2008 08:50:03 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27705 @stefano Spilliaert confesso di conoscerlo poco. In quel poco vedo molto Munch, molto Lorenzo Viani, un pò di Chardin ed anche qualche Nabis. Ho visto i tuoi quadri sul tuo blog: è interessante la gallery1, mi lascia un pò freddino la gallery2 (per carità, sono i miei gusti), ma trovo straordinari i 2 quadri sooto "landscapes": sono di un'enorme potenza pur nella loro delicatezza. Un saluto a te . @tutti Il post mi sembra abbia toccato temi molto interessanti e mi spiace non essere stato presente come avrei voluto. Miriam (bella la vicenda del tuo nome: una storia di cui andare orgogliosa) comunque è stata ottima capo-moschiettera, e Simona ottima spalla e perfetta consulente giuridica. Enrico parco ma acuto, come suo solito: saranno i nasi che gli attribuisce Zauberei (a proposito: dove è finita sta ragazza?). Grazie anche ai contributi di Sergio e benvenuto, sperando di rivederlo, a Lorenzo Russo. Un saluto a tutti voi @stefano
Spilliaert confesso di conoscerlo poco. In quel poco vedo molto Munch, molto Lorenzo Viani, un pò di Chardin ed anche qualche Nabis.
Ho visto i tuoi quadri sul tuo blog: è interessante la gallery1, mi lascia un pò freddino la gallery2 (per carità, sono i miei gusti), ma trovo straordinari i 2 quadri sooto “landscapes”: sono di un’enorme potenza pur nella loro delicatezza.
Un saluto a te .
@tutti
Il post mi sembra abbia toccato temi molto interessanti e mi spiace non essere stato presente come avrei voluto. Miriam (bella la vicenda del tuo nome: una storia di cui andare orgogliosa) comunque è stata ottima capo-moschiettera, e Simona ottima spalla e perfetta consulente giuridica. Enrico parco ma acuto, come suo solito: saranno i nasi che gli attribuisce Zauberei (a proposito: dove è finita sta ragazza?).
Grazie anche ai contributi di Sergio e benvenuto, sperando di rivederlo, a Lorenzo Russo.
Un saluto a tutti voi

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27701 stefano Fri, 28 Mar 2008 23:12:37 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27701 A cena parlavo della questione dei cellulari con mio figlio (1 liceo classico ): " ma babbo, se le mie insegnanti son sempre lì a giustificarsi - oh! scusate ragazzi mi sono scordata di spegnerlo...e giù messaggi!"....qualche esempio in più? ...questa dei cellulari tenuti accesi in classe è veramente una assurdità! Telefonata di un genitore alla ragazzina durante il compito in classe di latino: Ciao Paola, allora tutto bene con la versione, è difficile... e i verbi ?...d'accordo, ho detto una balla....la ragazza non si chiama Paola. @ Carlo S. Ottima e condivisibile la scelta di Morandi...a me piace molto Spilliaert...se non lo conosci, prova a dargli un'occhiata. Ciao A cena parlavo della questione dei cellulari con mio figlio (1 liceo classico ): ” ma babbo, se le mie insegnanti son sempre lì a giustificarsi – oh! scusate ragazzi mi sono scordata di spegnerlo…e giù messaggi!”….qualche esempio in più?
…questa dei cellulari tenuti accesi in classe è veramente una assurdità!
Telefonata di un genitore alla ragazzina durante il compito in classe di latino: Ciao Paola, allora tutto bene con la versione, è difficile… e i verbi ?…d’accordo, ho detto una balla….la ragazza non si chiama Paola.

@ Carlo S.
Ottima e condivisibile la scelta di Morandi…a me piace molto Spilliaert…se non lo conosci, prova a dargli un’occhiata. Ciao

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27692 Massimo Maugeri Fri, 28 Mar 2008 21:53:27 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27692 @ Lorenzo Caro Lorenzo, ogni volta che interverrai mi farai davvero piacere. Dico a te ciò che dico spesso a coloro che transitano da queste parti: <em>considera letteratitudine come casa tua</em>. Non è solo uno slogan. A me piace molto che si crei un clima il più possibile familiare e famigliare... soprattutto con coloro che frequentano questo sito da poco tempo. Grazie a te, dunque. @ Lorenzo
Caro Lorenzo,
ogni volta che interverrai mi farai davvero piacere. Dico a te ciò che dico spesso a coloro che transitano da queste parti: considera letteratitudine come casa tua. Non è solo uno slogan. A me piace molto che si crei un clima il più possibile familiare e famigliare… soprattutto con coloro che frequentano questo sito da poco tempo.
Grazie a te, dunque.

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Di: Enrico Gregori http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27691 Enrico Gregori Fri, 28 Mar 2008 21:16:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27691 Ringrazio chi mi ha ringraziato per il mio contributo a questo post. Ma ho fatto poco e nulla. Meno male che Miriam, Simona e Carlo avevano frecce al loro arco. Io ho la faretra ormai vuota e, sperando di fare imbestialire didò, chiudo con due versi che mi sembrano in tema. "La figlia del dottore è una maestrina, la figlia del dottore è una maestrina. E conosce a memoria, tutti i libri di Omero. Li ripassa tre volte la mattina". (Francesco De Gregori) Ringrazio chi mi ha ringraziato per il mio contributo a questo post. Ma ho fatto poco e nulla. Meno male che Miriam, Simona e Carlo avevano frecce al loro arco.
Io ho la faretra ormai vuota e, sperando di fare imbestialire didò, chiudo con due versi che mi sembrano in tema.
“La figlia del dottore è una maestrina,
la figlia del dottore è una maestrina.
E conosce a memoria,
tutti i libri di Omero.
Li ripassa tre volte la mattina”.
(Francesco De Gregori)

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27690 miriam ravasio Fri, 28 Mar 2008 20:31:55 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27690 @ Lorenzo: che bello vivere lì, a Vienna!!! Allora, mi chiamo Miriam perchè mia mamma conosceva una ragazza che poi fu deportata: io presi il suo nome. Abiti a Vienna e leggo che la psicologia rientra nei tuoi interessi: perché non raccogli la sfida lanciata da Pennac? E anche, hai letto l'altro libro citato qui, L'allievo di Daniel Zimmermann? Potresti, se ti va, scrivere un commento. Io amo Schiller, Lessing, Goethe, von Chamisso e un po' anche Novalis (che però trovo troppo mistico) e poi soprattutto Musil. Qui su Letteratitudine siamo tutti, pur nella nostra diversità, un po' amici e confermo che Sergio è una persona democratica, ma a volte capricciosamente intransigente (leggi: è un brontolo). A presto, Miriam @ sergio:-) @ Lorenzo:
che bello vivere lì, a Vienna!!! Allora, mi chiamo Miriam perchè mia mamma conosceva una ragazza che poi fu deportata: io presi il suo nome.
Abiti a Vienna e leggo che la psicologia rientra nei tuoi interessi: perché non raccogli la sfida lanciata da Pennac? E anche, hai letto l’altro libro citato qui, L’allievo di Daniel Zimmermann? Potresti, se ti va, scrivere un commento.
Io amo Schiller, Lessing, Goethe, von Chamisso e un po’ anche Novalis (che però trovo troppo mistico) e poi soprattutto Musil.
Qui su Letteratitudine siamo tutti, pur nella nostra diversità, un po’ amici e confermo che Sergio è una persona democratica, ma a volte capricciosamente intransigente (leggi: è un brontolo).
A presto, Miriam

@ sergio:-)

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Di: stefano http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27689 stefano Fri, 28 Mar 2008 19:10:09 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27689 Assente da una trentina di ore e mi ritrovo una sfilza tanta di commenti da leggere! Nonostante la stanchezza - oggi anch'io sono stato seduto dietro un banco, in un'aula tristissima con un istruttore altrettanto bigio, per un corso di aggiornamento (tanta solidarietà per gli studenti) - l'ho fatto, e mi venuta un'idea: perché non mandiamo al prossimo ministro della Istruzione tutto il contenuto di questo post ...secondo me gli potrebbe tornare davvero utile...voi che ne dite? Perché ridete, lo so, sono un inguaribile ingenuo ma che ci posso fare "è nella mia natura". Grazie Maria, ma credo proprio di non assomigliare al padre di Vittorini, a memoria non ricordo neppure il mio numero di telefono, figuriamoci un testo teatrale...far l'altro se mi mettessi a citare a voce alta, che ne so, una poesia mi rinchiuderebbero subito, non per la stravaganza ma perché le piccole stazioni non esistono praticamente più...leggevo libri, ai miei figli quando erano piccoli ( bellissimo avere un pubblico che pende dalle tue labbra) ma poi un giorno il mio secondogenito mi ha detto: "Babbo ma non lo capisci che la lettura è un fatto personale, intimo...i libri me li scelgo e me li leggo da solo!" Purtroppo è vero...ogni volta che gliene porto a casa uno - sono testardo io -, lui ringrazia e lo infila nella sua libreria...forse dopo uno o due anni di frollatura mi darà la soddisfazione di dargli un'occhiata.. Grazie Carlo, anche io apprezzo quello che scrivi...ti ringrazio per la visita...se non mi trovi è perché sto spesso fuori... vado spesso a visitare un blog poco frequentato, letteratitudine mi pare si chiami. A Tessy, un saluto sincero! Ciao Assente da una trentina di ore e mi ritrovo una sfilza tanta di commenti da leggere! Nonostante la stanchezza – oggi anch’io sono stato seduto dietro un banco, in un’aula tristissima con un istruttore altrettanto bigio, per un corso di aggiornamento (tanta solidarietà per gli studenti) – l’ho fatto, e mi venuta un’idea: perché non mandiamo al prossimo ministro della Istruzione tutto il contenuto di questo post …secondo me gli potrebbe tornare davvero utile…voi che ne dite? Perché ridete, lo so, sono un inguaribile ingenuo ma che ci posso fare “è nella mia natura”.
Grazie Maria, ma credo proprio di non assomigliare al padre di Vittorini, a memoria non ricordo neppure il mio numero di telefono, figuriamoci un testo teatrale…far l’altro se mi mettessi a citare a voce alta, che ne so, una poesia mi rinchiuderebbero subito, non per la stravaganza ma perché le piccole stazioni non esistono praticamente più…leggevo libri, ai miei figli quando erano piccoli ( bellissimo avere un pubblico che pende dalle tue labbra) ma poi un giorno il mio secondogenito mi ha detto: “Babbo ma non lo capisci che la lettura è un fatto personale, intimo…i libri me li scelgo e me li leggo da solo!”
Purtroppo è vero…ogni volta che gliene porto a casa uno – sono testardo io -, lui ringrazia e lo infila nella sua libreria…forse dopo uno o due anni di frollatura mi darà la soddisfazione di dargli un’occhiata..
Grazie Carlo, anche io apprezzo quello che scrivi…ti ringrazio per la visita…se non mi trovi è perché sto spesso fuori… vado spesso a visitare un blog poco frequentato, letteratitudine mi pare si chiami.
A Tessy, un saluto sincero! Ciao

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Di: russo lorenzo http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27688 russo lorenzo Fri, 28 Mar 2008 19:03:39 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27688 La vera amicizia è quella che riconosce e sostiene le caratteristiche personali dei suoi membri. Sergio, certo che possiamo diventare amici. Lo hai dimostrato con le tue scuse, che naturalmente e con sollievo accetto, e ricambio qualora la mia risposta ti abbia disturbato. Sull’uso improprio dei due termini posso darti ragione, sarà che in tedesco li sento usare largamente in ogni occasione e ambito. Purtroppo, non sono un letterato, neanche laureato, e vivo da quarantacinque anni a Vienna. Questo per prepararti alle mie prossime inesattezze nell’uso dei vocaboli. Sono, per natura, un autodidatta, anche il tedesco l’ho imparato senza frequentare corsi. I miei interventi sono il frutto delle mie esperienze fatte, insieme alle mie analisi che svolgo istintivamente su tutto ciò che incontro sul mio cammino. La filosofia e la psicologia sono il terreno delle mie osservazioni. In esse vedo realizzate le mie inclinazioni personali, ma per scrivere devo sentire i temi nel cuore. Miriam, grazie ancora del tuo intervento. Noto che sei una persona colta, speciale e sensibile. Dimmi, da dove viene il tuo bel nome? Mia moglie si chiama Esther ed è nata in Haifa, e tu? Massimo, sei un ottimo moderatore, cortese, equilibrato e sincero. Grazie di essere intervenuto, sebbene noti ora che Sergio è un vero democratico, maturo e corretto. Mi fa piacere d’intervenire, sempre quando i temi m’interessino, da essere spinto a farlo. Saluti e grazie a tutti. Lorenzo La vera amicizia è quella che riconosce e sostiene le caratteristiche personali dei suoi membri.

Sergio, certo che possiamo diventare amici. Lo hai dimostrato con le tue scuse, che naturalmente e con sollievo accetto, e ricambio qualora la mia risposta ti abbia disturbato.
Sull’uso improprio dei due termini posso darti ragione, sarà che in tedesco li sento usare largamente in ogni occasione e ambito.
Purtroppo, non sono un letterato, neanche laureato, e vivo da quarantacinque anni a Vienna. Questo per prepararti alle mie prossime inesattezze nell’uso dei vocaboli.
Sono, per natura, un autodidatta, anche il tedesco l’ho imparato senza frequentare corsi.
I miei interventi sono il frutto delle mie esperienze fatte, insieme alle mie analisi che svolgo istintivamente su tutto ciò che incontro sul mio cammino.
La filosofia e la psicologia sono il terreno delle mie osservazioni. In esse vedo realizzate le mie inclinazioni personali, ma per scrivere devo sentire i temi nel cuore.

Miriam, grazie ancora del tuo intervento. Noto che sei una persona colta, speciale e sensibile. Dimmi, da dove viene il tuo bel nome? Mia moglie si chiama Esther ed è nata in Haifa, e tu?

Massimo, sei un ottimo moderatore, cortese, equilibrato e sincero. Grazie di essere intervenuto, sebbene noti ora che Sergio è un vero democratico, maturo e corretto.

Mi fa piacere d’intervenire, sempre quando i temi m’interessino, da essere spinto a farlo.
Saluti e grazie a tutti.
Lorenzo

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Di: luca http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27687 luca Fri, 28 Mar 2008 17:47:21 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27687 @tutti …….è forse cambiato qualcosa? VERSI NODOSI SUL NOSTRO TEMPO Quelli che viviamo son brutti tempi diemancipazione e di prepotenza. Ogni membro, per piccolo che sia, vuole per sé libertà e autonomia. Non scienza e spirito son carte vincenti bensì la forza del braccio e dei denti. Poesia ed umorismo stan peggio che mai. La gente vuol ridere come una volta senza però mai esser coinvolta vogliono tutto, ben presentato o addirittura sul muso spalmato. Se prima leggevano con diligenza le biografie di grandi e sapienti studiano oggi la carriera dei Rothschild dei Rockefeller e dei Vanderbilt. Chiedi a qualcuno se ha letto Schiller, da lui ha imparato e cosi via ; quello risponde sprezzante: suvvia! Schiller non era che un ignorante! O è forse morto benestante? Perché già è passato il tempo di liti e disputanti ora giunge quello di venditori e commercianti. Brecht Luca Gallina @tutti …….è forse cambiato qualcosa?
VERSI NODOSI SUL NOSTRO TEMPO
Quelli che viviamo son brutti tempi
diemancipazione e di prepotenza.
Ogni membro, per piccolo che sia,
vuole per sé libertà e autonomia.
Non scienza e spirito son carte vincenti
bensì la forza del braccio e dei denti.
Poesia ed umorismo
stan peggio che mai.
La gente vuol ridere come una volta
senza però mai esser coinvolta
vogliono tutto, ben presentato
o addirittura sul muso spalmato.
Se prima leggevano con diligenza
le biografie
di grandi e sapienti
studiano oggi la carriera dei Rothschild
dei Rockefeller e dei Vanderbilt.
Chiedi a qualcuno se ha letto Schiller,
da lui ha imparato e cosi via ;
quello risponde sprezzante: suvvia!
Schiller non era che un ignorante!
O è forse morto benestante?
Perché già è passato il tempo di liti e disputanti
ora giunge quello di venditori e commercianti.
Brecht
Luca Gallina

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27686 miriam ravasio Fri, 28 Mar 2008 17:12:15 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27686 e a proposito di "cambiamenti".... posto questa =================================================== Il bambino e il maestro di scuola Racconto questa per mostrar d’un tale la stupida burbanza magistrale. Un Ragazzo, giocando al fiume in riva, cadde nell’acqua e forse vi periva, se non avesse un salice afferrato che, dopo Dio, lo tenne sollevato. Mentre nell’acqua ci sta fino alla gola, viene a passare un maestro di scuola. “Aiuto, aiuto!” grida quel che annega. Il maestro si ferma, e a lui che prega, con voce burbera e nasale, gli somministra questa paternale: “Ah scimunito, ah sciocco, ah babbuasso! Guarda dove si caccia il satanasso. Andate pure a prender dell’affanno per questi tristi, oh sì, che vi faranno morir tisici! Ah poveri parenti a cui tocca di questi malviventi! Ah i tempi tristi, oh i figli traditori…”. E quando ebbe finito, il tirò fuori. Quanti non sono al mondo altri pedanti E brontoloni e critici ignoranti, razza dotta più in chiacchiere che in scienze, che Dio conserva a nostra dannazione! In ogni cosa, a torto od a ragione, bisogna ch’essi sputino sentenze. “Prima di pena tirami, se puoi, il bel discorso lo udiremo poi.” La Fontaine e a proposito di “cambiamenti”…. posto questa
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Il bambino e il maestro di scuola

Racconto questa per mostrar d’un tale
la stupida burbanza magistrale.
Un Ragazzo, giocando al fiume in riva,
cadde nell’acqua e forse vi periva,
se non avesse un salice afferrato
che, dopo Dio, lo tenne sollevato.
Mentre nell’acqua ci sta fino alla gola,
viene a passare un maestro di scuola.
“Aiuto, aiuto!” grida quel che annega.
Il maestro si ferma, e a lui che prega,
con voce burbera e nasale,
gli somministra questa paternale:
“Ah scimunito, ah sciocco, ah babbuasso!
Guarda dove si caccia il satanasso.
Andate pure a prender dell’affanno
per questi tristi, oh sì, che vi faranno
morir tisici! Ah poveri parenti
a cui tocca di questi malviventi!
Ah i tempi tristi, oh i figli traditori…”.
E quando ebbe finito, il tirò fuori.
Quanti non sono al mondo altri pedanti
E brontoloni e critici ignoranti,
razza dotta più in chiacchiere che in scienze,
che Dio conserva a nostra dannazione!
In ogni cosa, a torto od a ragione,
bisogna ch’essi sputino sentenze.
“Prima di pena tirami, se puoi,
il bel discorso lo udiremo poi.”

La Fontaine

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Di: miriam ravasio http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27685 miriam ravasio Fri, 28 Mar 2008 17:05:10 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27685 @Andrea Borla: Sì e no. Pennac sostiene addirittura che negli anni settanta "è morto un bambino" sostituito poi dal bambino cliente; e al riguardo dedica tutta l'ultima parte del libro. "Oggi esistono cinque specie di bambini sul nostro pianeta: il bambino cliente da noi, il bambino produttore sotto altri cieli, altrove il bambino soldato, il bambino prostituito, e sui cartelloni della metropolitana il bambino morente la cui immagine, periodicamente, protende verso la nostra indifferenza lo sguardo della fame e dell'abbandono. Sono bambini, tutti e cinque. Strumentalizzati, tutti e cinque." pag. 228 Nei confronti degli adulti , quindi, sono bambini come ieri: è questo il messaggio del buon lavoro di Pennac. Pur affrontando la difficoltà di un insegnante assolutamente impreparato ad una classe di bambini/adolescenti clienti, alla fine netto e forte è il richiamo alla responsabilità: un prezioso dono d'amore che educatori, ed adulti in generale, dovrebbero riscoprire. Miriam @Andrea Borla:
Sì e no. Pennac sostiene addirittura che negli anni settanta “è morto un bambino” sostituito poi dal bambino cliente; e al riguardo dedica tutta l’ultima parte del libro. “Oggi esistono cinque specie di bambini sul nostro pianeta: il bambino cliente da noi, il bambino produttore sotto altri cieli, altrove il bambino soldato, il bambino prostituito, e sui cartelloni della metropolitana il bambino morente la cui immagine, periodicamente, protende verso la nostra indifferenza lo sguardo della fame e dell’abbandono.
Sono bambini, tutti e cinque.
Strumentalizzati, tutti e cinque.” pag. 228
Nei confronti degli adulti , quindi, sono bambini come ieri: è questo il messaggio del buon lavoro di Pennac. Pur affrontando la difficoltà di un insegnante assolutamente impreparato ad una classe di bambini/adolescenti clienti, alla fine netto e forte è il richiamo alla responsabilità: un prezioso dono d’amore che educatori, ed adulti in generale, dovrebbero riscoprire.
Miriam

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Di: Andrea Borla http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27681 Andrea Borla Fri, 28 Mar 2008 15:36:58 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27681 Ho letto velocemente i commenti e spero che questo discorso non sia giù venuto fuori nelle pieghe di qualche discussione (nel qual caso mi scuso). A un certo punto Pennac sostiene che, in sostanza, non ci sia differenza tra un allievo di oggi e uno di molti anni fa. Credo che dica che quelli di un tempo portavano i giacconi dei fratelli maggiori, abitudine oggi scomparsa. Vi sembra proprio così (cellulari a parte, ovviamente)? (@francesco di domenico: questo intervento era tra la parola e la parola e mezza ;)) Ho letto velocemente i commenti e spero che questo discorso non sia giù venuto fuori nelle pieghe di qualche discussione (nel qual caso mi scuso). A un certo punto Pennac sostiene che, in sostanza, non ci sia differenza tra un allievo di oggi e uno di molti anni fa. Credo che dica che quelli di un tempo portavano i giacconi dei fratelli maggiori, abitudine oggi scomparsa. Vi sembra proprio così (cellulari a parte, ovviamente)?

(@francesco di domenico: questo intervento era tra la parola e la parola e mezza ;) )

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Di: Massimo Maugeri http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27679 Massimo Maugeri Fri, 28 Mar 2008 15:23:46 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27679 Sergio, va bene così. Ti ringrazio. Sono certo che Lorenzo sarà d'accordo con te e continuerà a frequentare e a scrivere su questo blog. Sergio, va bene così. Ti ringrazio. Sono certo che Lorenzo sarà d’accordo con te e continuerà a frequentare e a scrivere su questo blog.

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Di: Sergio Sozi http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/comment-page-4/#comment-27677 Sergio Sozi Fri, 28 Mar 2008 15:06:36 +0000 http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/03/25/diario-di-scuola-di-daniel-pennac/#comment-27677 P.S. Oltretutto il sig. Russo dice anche cose condivisibili. La mia era una critica parziale e che non intendeva provocare malevolmente nulla. Dopotutto in un blog come in una Repubblica democratica c'e' liberta' di critica, purche' rispettosa. In ogni caso, spero Lei accetti le mie scuse: le critiche reciproche aiutano a crescere tutti noi, me compreso, ma se vengono a creare danni involontari bisogna sapersi scusare. Ed io lo faccio qui immantinente. P.S.
Oltretutto il sig. Russo dice anche cose condivisibili. La mia era una critica parziale e che non intendeva provocare malevolmente nulla. Dopotutto in un blog come in una Repubblica democratica c’e’ liberta’ di critica, purche’ rispettosa. In ogni caso, spero Lei accetti le mie scuse: le critiche reciproche aiutano a crescere tutti noi, me compreso, ma se vengono a creare danni involontari bisogna sapersi scusare. Ed io lo faccio qui immantinente.

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